Unanalisi critica delle novit di rilievo contenute nella quarta edizione della Norma CEI EN 60204-1, relativa allequipaggiamento elettrico delle macchine
di Enrico Grassani
edizione 2006 della Norma CEI EN 60204-1: Sicurezza del macchinario. Equipaggiamento elettrico delle macchine. Parte 1: Regole generali, la quarta che si sussegue nel tempo su questo argomento(1). Essa comprende alcune importanti novit ed di queste che sintende qui trattare, tralasciando la miriade di altre piccole variazioni testuali. Ogni argomento viene accompagnato con lindicazione degli articoli e dei paragrafi in cui viene trattato dalla Norma.
DEFINIZIONE DI PERICOLO
La Norma approfondisce la definizione di pericolo (art. 3.28), allineandola a quella gi presente in altri testi normativi armonizzati. Il pericolo una fonte potenziale di danni per lintegrit psicofisica e la salute delle persone. Nellambito di una macchina pu essere presente in permanenza, per via ad esempio di unelevata emissione di rumore, oppure pu verificarsi inaspettatamente, per esempio in seguito ad un guasto a massa o alla difettosit funzionale di un componente. Per la qualificazione del pericolo ci si pu riferire alla fonte da cui esso deriva; per esempio, si pu dire pericolo elettrico, oppure ci si pu riferire alla natura del danno potenziale, definendolo pericolo di elettrocuzione.
Situazioni pericolose
Nellelencazione delle situazioni pericolose imputabili allequipaggiamento elettrico (art. 4.1), quella inerente i disturbi sonori, piuttosto rara, stata sostituita dalle temperature superficiali suscettibili di provocare lesioni.
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giamenti si allinea allesigenza progettuale, dettata dalla Direttiva Macchine, di procedere innanzi tutto alla valutazione dei rischi della macchina nel suo insieme. Lequipaggiamento, in quanto parte essenziale dellintero manufatto, dovr: a) essere sicuro, in relazione ai rischi di elettrocuzione che da esso possono derivare; b) contribuire a che il funzionamento delle varie parti di macchina sia tale da garantire il pi possibile labbattimento dei rischi residui destinati a gravare sugli utilizzatori. La Norma CEI EN 60204-1 ha lo scopo di assolvere a entrambe le funzioni. Grazie alla risoluzione Nuovo Approccio(2), losservanza delle prescrizioni contenute nella Norma garantisce la conformit ai requisiti essenziali di sicurezza riportati nellAllegato I della Direttiva Macchine, limitatamente ai punti elencati nellAllegato ZZ della Norma. Ma la faccenda, per progettisti, esecutori e verificatori, non si risolve in modo cos automatico. La professionalit di ognuno di essi deve essere tale da garantire una visione dellequipaggiamento elettrico integrata nellinsieme variegato delle esigenze espresse dalla macchina, le quali si evidenziano grazie, appunto, allanalisi dei rischi, condotta in ottemperanza alla Norma UNI EN 1050: Sicurezza del macchinario. Principi per la valutazione del rischio. La Norma CEI EN 60204-1, pur se assai articolata, riporta regole di carattere generale. Non raro il caso in cui queste debbano essere adattate, sempre in ottemperanza ai principi di buona tecnica, per rispettare, ad esempio, le prescrizioni dettate dalla Norma tecnica armonizzata di tipo C, relativa al genere specifico di macchina di cui lequipaggiamento elettrico diverr parte. Di tali esigenze, scelte, adozioni, adattamenti o altro il progettista deve offrire ampia documentazione nellambito del Fascicolo Tecnico della macchina, con puntuali riferimenti agli articoli e ai paragrafi della CEI EN 60204-1 e delle altre Norme applicabili.
ELETTRIFICAZIONE
Per un aiuto, anche se minimo, alla navigazione tra le varie Norme applicabili, purch in qualche modo connesse allequipaggiamento elettrico, lAllegato F della Norma CEI EN 60204-1 riporta, per ognuno dei principali argomenti trattati, lindicazione di altre Norme rilevanti che trattano lo stesso tema. Nel medesimo Allegato, la Norma asserisce che un tecnico professionalmente preparato per la progettazione dellequipaggiamento elettrico di una macchina deve disporre di unesperienza tale da consentirgli di: a) eseguire la necessaria valutazione dei rischi sulla macchina; b) leggere e comprendere tutte le prescrizioni della Norma CEI EN 60204-1; c) scegliere dalla Norma le prescrizioni applicabili (ove la Norma stessa offrisse alternative); d) identificare eventuali esigenze della macchina non assolte dalla Norma CEI EN 60204-1; e) adottare soluzioni alternative o supplementari in linea con le prescrizioni contenute in altre Norme tecniche; f) specificare nel dettaglio le motivazioni delle scelte effettuate.
b) assumere come valide le prescrizioni della Norma CEI EN 60439-1 per sopperire ai buchi che la CEI EN 60204-1 continua inspiegabilmente a presentare su argomenti quali la tenuta al cortocircuito del quadro e la sovratemperatura che si manifesta al suo interno durante il funzionamento della macchina. Ovviamente, pi la macchina di potenza elevata, pi si configurano per il suo quadro di controllo problemi che assomigliano a quelli di un quadro di distribuzione. La Variante A1 della CEI EN 60439-1 comprende poi lAllegato H, di estremo interesse, che riporta i riferimenti normativi e le procedure da seguire nei casi in cui lequipaggiamento elettrico deve essere sottoposto alle prove di compatibilit elettromagnetica (EMC).
QUESTIONARIO PRELIMINARE
LAllegato B della Norma CEI EN 60204-1 contiene ancora il questionario preliminare destinato ad agevolare gli accordi preventivi tra fabbricante e utilizzatore della macchina; ovviamente per quanto riguarda ci che attiene lequipaggiamento elettrico o presenta ricadute progettuali e/o costruttive su di esso. Il questionario stato rimaneggiato e integrato con gli aspetti che vengono trattati per la prima volta dalla Norma. Tutte le ipotesi di impiego del questionario, variamente adattato di volta in volta, si trovano sintetizzate in figura 1. Certo si sarebbe potuto fare ancora meglio. Tuttavia, questa una pregevole linea guida per gli accordi preliminari destinati a: a) fornire al fabbricante indicazioni essenziali o comunque utili, correlate allambiente, allapplicazione e allalimentazione elettrica che caratterizzeranno limpiego della macchina presso lutente; b) agevolare la conduzione e la manutenzione della parte elettrica della macchina; c) migliorare laffidabilit della macchina. Si tratta insomma di un documento di estrema importanza, che spesso pu servire ad evitare dimenticanze, leggerezze e incomprensioni, che portano alla fornitura di manufatti inadatti alluso specifico e perci, da subito, bisognosi di modifiche o integrazioni.
H Figura 1: : Possibilit dimpiego del questionario per lequipaggiamento elettrico di una macchina
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COMPATIBILIT ELETTROMAGNETICA
Nellequipaggiamento elettrico, le esigenze di compatibilit elettromagnetica (EMC), ovvero le misure atte sia a limitare lemissione di disturbi, sia a garantire limmunit dellapparecchiatura ai disturbi condotti e irradiati, comprendono: a) lutilizzo esclusivo di componenti conformi alla Direttiva EMC; b) linstallazione di tali componenti in osservanza alle indicazioni fornite dai fabbricanti nelle istruzioni duso; c) losservanza delle precauzioni riportate nellarticolo 4.4.2 della Norma CEI EN 60204-1. Al venir meno del punto a, in seguito allinstallazione di componenti che non sono stati soggetti dal loro fabbricante alle prove EMC di prodotto, diviene necessario sottoporre lintero equipaggiamento elettrico alle prove riportate dalle Norme EMC generiche, come la CEI EN 610006-1 (prove di immunit nellindustria leggera) e la CEI EN 61000-6-3 (prove di emissione nellindustria leggera). Per quanto attiene le precauzioni in fase di assemblaggio e cablaggio dei componenti, la quarta edizione della Norma CEI EN 60204-1 suddivide le precauzioni tra quelle destinate a limitare le emissioni e quelle destinate a migliorare limmunit (tabella 1).
scrizioni di isolamento della CEI EN 60947-1; nonch una categoria di utilizzazione definita dalla Norma di prodotto come idonea per il sezionamento di motori o di altri carichi induttivi (art. 5.3.2).
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DISPOSITIVO DI SEZIONAMENTO
Come dispositivo generale di sezionamento dellequipaggiamento elettrico, oltre a sezionatori, interruttori di manovra sezionatori e interruttori automatici, ora la Norma consente anche qualsiasi altro dispositivo di interruzione conforme ad una Norma di prodotto che soddisfi le pre-
Tabella 1
Limitazione delle emissioni condotte e irradiate Installazione di idonei filtri sullalimentazione dellequipaggiamento elettrico Schermatura dei conduttori Utilizzo di contenitori progettati in modo da minimizzare lemissione di radiazioni a radiofrequenza (RF) Adozione di tecniche di soppressione delle radiofrequenze (RF) Miglioramento dellimmunit ai disturbi RF condotti e irradiati Connessione al telaio metallico dei circuiti elettrici sensibili e connessione del telaio al morsetto PE mediante un conduttore a bassa impedenza RF e il pi corto possibile Previsione di un morsetto FE, isolato dal PE, destinato ai collegamenti equipotenziali per ragioni funzionali. Il morsetto FE deve comunque essere collegato dallutente allimpianto unico di messa a terra
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Separazione dei circuiti sensibili dalle sorgenti di disturbo Utilizzo di contenitori progettati in modo da minimizzare la penetrazione di disturbi a radiofrequenza (RF) Utilizzo di conduttori intrecciati Distanziamento tra i conduttori sensibili e quelli potenzialmente emettitori di disturbi elettromagnetici Disposizione dei conduttori evitando i parallelismi e facendoli incrociare con un angolo il pi vicino possibile a 90 Disposizione dei conduttori il pi vicino possibile al pannello di sostegno Utilizzo di schermi elettrostatici e/o elettromagnetici, con morsetti a bassa impedenza RF
ELETTRIFICAZIONE
Ledizione 1998 della Norma chiedeva di identificare con il colore arancio solo i conduttori dei circuiti di interblocco alimentati da una sorgente esterna, ovvero dallalimentazione dellaltra macchina associata nellinterblocco. Ora la Norma torna a ripetere quanto gi diceva ledizione del 1993, vale a dire che il colore arancio deve contraddistinguere tutti i conduttori dei circuiti esclusi dal sezionamento mediante il dispositivo generale di sezionamento della macchina (art. 13.2.4). In alternativa alluso del colore, tali circuiti possono essere identificati in modo permanente e inequivocabile mediante una targhetta di avvertimento, oppure essere cablati realizzando una separazione fisica entro condotti differenziati. In presenza di circuiti esclusi necessario darne notizia mediante una targhetta di avvertimento da posizionare in prossimit del dispositivo di sezionamento, nonch mediante idonee indicazioni sul manuale duso della macchina.
presenti al suo interno siano protette contro i contatti diretti mediante un grado almeno pari a IP 2X o IP XXB. Questa pratica, alla luce della realt aziendale delle utenze italiane, totalmente sconsigliabile. La nuova edizione della Norma, nel ribadirne il consenso, si preoccupa per del fatto che qualcuno di non autorizzato possa mettere le mani sulle apparecchiature quando queste sono in tensione, e con ci impartire alla macchina comandi intempestivi o movimentare parti pericolose. Per cui, allarticolo 6.2.2, comma c, laddove appunto si autorizzano i quadri aperti, il normatore ha aggiunto la nota 3 che prescrive barriere od ostacoli (rimuovibili solo mediante un utensile) che impediscano lazionamento manuale di contattori, rel o altri dispositivi in grado di attivare situazioni pericolose.
Qualificazione professionale richiesta per le persone autorizzate ad accedere ai quadri elettrici delle macchine
Norma CEI EN 60204-1 (2006) Persona con formazione, conoscenze ed esperienze tali da consentirle di percepire i rischi ed evitare i pericoli che possono derivare dallelettricit Norma CEI 11-27 (2005) Persona con istruzione, conoscenza ed esperienza rilevanti, tali da consentirle di analizzare i rischi e di evitare i pericoli che lelettricit pu creare Persona adeguatamente avvisata da persone esperte, per metterla in grado di evitare i pericoli che lelettricit pu creare
Tabella 2
Persona adeguatamente informata o sorvegliata da una persona istruita in ambito elettrico, in modo da consentirle di percepire i rischi ed evitare i pericoli che possono derivare dallelettricit
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Per questo motivo necessario che il progettista sappia se la macchina verr alimentata da un sistema TN o TT, oppure IT. In alternativa, soprattutto per le macchine di serie, lui a vincolare il manufatto ad essere alimentato da un tipo di sistema e non da altri.
Alimentazione da un sistema TN
Se la macchina destinata ad essere alimentata da un sistema TN, vale a dire da unutenza con propria o proprie cabine di trasformazione, la protezione contro i contatti indiretti deve essere garantita mediante un dispositivo di protezione (fusibili, interruttore magnetotermico o interruttore differenziale) che, in caso di guasto tra una parte attiva e una parte conduttrice accessibile normalmente non in tensione, sia in grado di intervenire, interrompendo automaticamente lalimentazione al circuito o allequipaggiamento nel suo insieme.
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Tempo di interruzione
Il tempo di intervento del dispositivo di protezione, ovvero il tempo di interruzione t, deve essere: 1) t 5 s per macchine installate in modo stabile; 2) t 0,4 s per macchine mobili o portatili, alimentate a 230/400 V. Per le macchine mobili o portatili, il tempo varia in relazione al valore della tensione nominale verso terra U0 del sistema di alimentazione (tabella 3). Due osservazioni meritano dessere fatte: a) il caso di assimilare a macchine portatili o mobili anche quelle che presentano parti metalliche non isolate che richiedono dessere impugnare costantemente o molto frequentemente durante luso; b) se lequipaggiamento di una macchina fissa fosse predisposto per alimentare, tramite prese a spina o altri sistemi di collegamento, utenze mobili o portatili, tale alimentazione andrebbe comunque protetta prevedendo tempi di intervento conformi alla tabella 3.
Il che significa che limpedenza ZS , espressa in ohm, dellanello di guasto entro cui circolerebbe leventuale corrente Ig , in caso di guasto di impedenza trascurabile tra un conduttore di fase e un conduttore di protezione o una parte conduttrice accessibile in qualunque punto dellequipaggiamento elettrico (figura 2), non deve essere superiore al rapporto tra la tensione verso terra U0 , espressa in volt, del sistema TN di alimentazione e la soglia di intervento, in ampere, entro 5 s (o secondo i tempi della tabella 3), del dispositivo automatico in grado di interrompere lalimentazione della macchina. Solo in questo modo le Norme garantiscono un sufficiente livello di protezione contro le tensioni di contatto. Limpedenza ZS dellanello di guasto, come appare evidente seguendo il percorso (tratteggiato) della corrente Ig nella figura 2, comprende lavvolgimento secondario del trasformatore in cabina, il conduttore di fase fino al punto di guasto e il conduttore di protezione nel tratto compreso tra il punto di guasto e il centro stella del trasformatore in cabina. Limpedenza ZS quindi un parametro che va ben al di l di ci che si trova sulla macchina. Per cui, al fine di conoscerla in fase di progettazione, si pu, in alternativa: a) richiederla allutente; b) ipotizzarla e poi verificarla tramite misura, in fase di installazione della macchina; c) ipotizzarla e poi indicarla con evidenza, sul manuale duso e sugli schemi, come vincolo da rispettare in sede di alimentazione elettrica della macchina.
Coordinamento
Tra le caratteristiche del dispositivo attivo di protezione e quelle del sistema di protezione passivo, basato sullequipotenzializzazione, deve essere garantito un coordinamento in questi termini:
ZS U0 /Ia
Pi difficile garantire il coordinamento mediante protezioni di sovracorrente quando il
ZS U0 /Ia
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Tempi massimi di intervento per la protezione contro i contatti indiretti su macchine mobili o portatili alimentate da un sistema TN
Tabella 3
Tensione verso terra U0 (V) 120 230 277 400 > 400
Tempo massimo di sezionamento dellalimentazione (s) 0,8 0,4 0,4 0,2 0,1
tempo di intervento richiesto , ad esempio, pari a 0,4 s. Per esempio, un fusibile da 16 A richiede una corrente I a di almeno 73 A per intervenire entro 0,4 s. Il che comporterebbe per ZS un valore U0 /Ia 230/73 3,15 ohm, non facile da ottenere avendo a che fare con una linea trifase di bassa sezione (ad esempio, 16 mm2) e con un punto di installazione della macchina che potrebbe trovarsi distante dalla cabina elettrica. Una soluzione pi semplice, alternativa a tutto ci, pu essere limpiego della protezione differenziale, la quale: presenta una soglia di intervento (Idn) svincolata dalla corrente nominale del dispositivo; consente di essere tarata per valori della corrente di guasto che tengano conto delle correnti di dispersione funzionale dei filtri, evitando cos gli interventi intempestivi; esenta, sia il progettista, sia lutente, dal vincolo del valore minimo richiesto per limpedenza ZS(3), poich, divenendo Ia = Idn ed essendo questultima dellordine, al massimo, di qualche unit di ampere, il valore coordinato di ZS potrebbe tranquillamente arrivare verso le centinaia di ohm.
H Figura 2: Esempio schematico dellanello di guasto (tratteggiato) percorso dalla corrente Ig in caso di guasto a massa su una macchina alimentata da un sistema TN
RA Idn 50
Dove: RA la sommatoria, in ohm, delle resistenze del dispersore di terra e del conduttore di protezione PE; mentre Idn la corrente differenziale nominale di intervento del dispositivo. Il tempo di sezionamento, in caso di guasto a massa, non deve superare 0,3 s. Se la macchina destinata ad essere installata in un ambiente critico (ad esempio, perch bagnato), oppure allaperto, come pu avvenire in un cantiere, la formula di coordinamento pi restrittiva:
RA Idn 25
consentendo tensioni di contatto non superiori a 25 V.
Alimentazione da un sistema IT
La misura pu limitarsi a rilevare il valore di resistenza RPE; il quale deve risultare: Le macchine destinate a funzionare in stabilimenti che, per esigenze di continuit di esercizio, hanno un sistema di distribuzione IT, con proprie cabine di trasformazione in cui il centro stella sul secondario dei trasformatori isolato da terra o collegato ad essa mediante unimpedenza di valore elevato, devono essere protette contro i contatti indiretti mediante un dispositivo di monitoraggio continuo dellisolamento, oppure mediante un dispositivo differenziale.
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I secondi destinati a minimizzare le anomalie funzionali della macchina in seguito a guasti a massa sui circuiti di comando e a minimizzare le conseguenze dei disturbi elettrici sulle apparecchiature elettroniche di controllo.
Disturbi elettrici
Per un abbattimento pi sostenuto dei disturbi elettrici pu essere previsto un morsetto FE (acronimo di Functional Earth: terra funzionale), separato dal morsetto PE (art. 4.4.2). Il morsetto FE, che lutente dovr comunque collegare allimpianto unico di terra della sua azienda, quello che la precedente edizione della Norma chiamava TE. Il simbolo grafico di identificazione invariato.
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garantire che la corrente di guasto Id (in questi casi di valore contenuto), attraversando la resistenza dellimpianto di terra RT cui sono collegate le masse, non generi una tensione superiore a 50 V. La segnalazione consente al personale di manutenzione un intervento di ricerca e di eliminazione del guasto. Se nel frattempo dovesse verificarsi un secondo guasto a massa, questo andrebbe gestito come se ci si trovasse su un sistema TN (sempre che tutte le masse dellutenza siano tra loro interconnesse e collegate ad un unico impianto di terra). I tempi di intervento della protezione attiva necessaria allo scopo devono soddisfare i valori indicati nella tabella 4.
Protezione differenziale
Ove non vi fosse lesigenza di continuit del servizio, una protezione differenziale, opportunamente tarata, potrebbe essere in grado di rilevare anche i bassi valori di corrente residua che si dovessero verificare per guasto di impedenza trascurabile tra i conduttori attivi e la massa.
CIRCUITO EQUIPOTENZIALE
Il circuito equipotenziale dellequipaggiamento elettrico (figura 3) comprende: a) i collegamenti equipotenziali di protezione; b) i collegamenti equipotenziali funzionali. I primi destinati a prevenire gli effetti delle tensioni di contatto, conseguenti al verificarsi di un guasto a massa.
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Macchine mobili
Sulle macchine mobili con alimentazione a bordo, i conduttori di protezione, le parti struttu-
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Tempi di interruzione massimi da garantire sui sistemi IT in occasione di un secondo guasto a terra
Tabella 4
Tempo massimo di interruzione con neutro non distribuito 0,8 0,4 0,2 0,1 con neutro distribuito 5 0,8 0,4 0,2
rali conduttrici dellequipaggiamento elettrico e le parti conduttrici estranee che costituiscono la struttura della macchina devono essere equipotenzializzate con il morsetto PE. In caso di collegamento ad una sorgente esterna di alimentazione, fosse anche solo un carica batterie, il morsetto PE deve essere il punto di contatto per il conduttore di protezione esterno (art. 8.2.7).
per funzioni di arresto demergenza deve poter essere attivato mediante una singola azione da parte delluomo (art. 9.2.5.4.1). Per cui gli organi di comando rotativi cosiddetti a farfalla non possono essere impiegati allo scopo, poich richiedono due distinte azioni da parte della mano: prensione e rotazione. Semmai, tale comando pu essere utilizzato per la funzione di interruzione di emergenza, destinata a porre fuori tensione lequipaggiamento elettrico.
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(formati tipicamente dallinsieme di sensori, logica di controllo e attuatori finali) presentino livelli di integrit (SIL 1, SIL 2 o SIL 3) commisurati a quanto emerso dalla valutazione dei rischi. La stessa Norma contiene una procedura di valutazione dei rischi, mirata sulle macchine, che offre i risultati espressi direttamente in livelli SIL minimi richiesti ai sistemi destinati ad abbattere ogni singolo rischio. La tabella 5 riporta, a titolo desempio, le correlazioni tra le categorie di sicurezza in conformit alla Norma UNI EN 954-1 e i livelli di integrit SIL designati dalla Norma CEI EN 62061. Le prestazioni richieste alle apparecchiature elettroniche sono elevate. Ad esempio, le pi recenti Norme di tipo C ammettono che larresto di emergenza, se realizzato per via elettromeccanica, possa funzionare in Categoria 1, mentre se realizzato per via elettronica, ad esempio tramite PLC, debba funzionare almeno in Categoria 3. Ci significa dover prevedere apparecchiature con prestazione SIL 2 o SIL3.
tenziale (il che realizza un collegamento equipotenziale per ragioni funzionali); c) la protezione contro le sovracorrenti, mediante un interruttore automatico installato sui due fili del circuito. Il dispositivo di protezione contro le sovracorrenti deve interrompere contemporaneamente entrambi i conduttori dei circuiti ausiliari, onde evitare che, interrompendone uno solo (ad esempio, mediante un fusibile), laltra met dellavvolgimento secondario (quella non interessata dal cortocircuito) possa riuscire a mantenere eccitate le bobine dei rel e dei contattori. La taratura del dispositivo deve essere tale da garantirne lintervento anche in seguito a correnti di cortocircuito limitate da circuiti di guasto ad alta impedenza. Con questo metodo non necessario che tutti i contatti si vengano a trovare tra un morsetto della bobina ed un conduttore del circuito di comando. Possono cio essere previsti su entrambi i lati. Anche se sempre meglio evitarlo, onde agevolare ai manutentori le fasi di ricerca dei guasti.
ARMADI PEDONABILI
Le porte di accesso e i vani interni degli armadi elettrici pedonabili devono avere unaltezza minima di 2,1 m (art. 11.4), mentre nella precedente edizione della Norma erano richiesti 2,0 m. Nel caso in cui sia possibile accedere al quadro sotto tensione e le parti attive allinterno non siano protette contro i contatti diretti, il corridoio deve avere una larghezza di almeno 1,0 m, da elevare a 1,5 m in presenza di apparecchiature su entrambi i lati.
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CONDUTTORI
H Figura 4: Metodo B sui circuiti di comando. Se il punto intermedio sul secondario del trasformatore comandi collegato allimpianto di protezione equipotenziale, ogni eventuale guasto a massa si traduce in un cortocircuito
Alcune variazioni in senso pi restrittivo sono state apportate alla tabella delle sezioni minime destinate a garantire una sufficiente robustezza dei conduttori (tabella 5 dellattuale edizione della
Cat. 1
SIL 1
Cat. 2
SIL 1
Cat. 3
SIL 2
Cat. 4
SIL 3
Norma) e altre, in certi casi pi permissive, alla tabella base con esempi di portata per cavi in PVC variamente cablati (tabella 6 della Norma). Questultima tabella, per altro, si riferisce solo ai cablaggi a bordo macchina e non a quelli effettuati allinterno del quadro.
TARGA DELLEQUIPAGGIAMENTO
Un passo alla volta, edizione dopo edizione, i normatori vanno via via migliorando la qualit dei dati che devono essere riportati sulla targa dellequipaggiamento elettrico. La figura 6 riproduce un fac simile della targa che ledizione 2006 richiede venga installata allesterno del quadro, in prossimit di ogni alimentazione in ingresso e in posizione ben visibile. Questa volta (articolo 16.4), la novit rispetto alla precedente edizione che, invece del dato relativo al potere di interruzione del dispositivo di protezione installato allingresso della linea di alimentazione, deve essere indicato il valore del potere di interruzione di cortocircuito dellequipaggiamento, vale a dire il valore massimo che potr avere la corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione della macchina.
COMBINAZIONI PRESA/SPINA
La nuova Norma dettaglia in modo ordinato le prestazioni richieste alle combinazioni presa/spina (art. 13.4.5) e ne aggiunge di nuove, quali: a) la riduzione a 30 A (prima era 63 A) della soglia a partire dalla quale la presa deve essere interbloccata con un dispositivo di interruzione; b) la presenza di adeguati mezzi di ritenuta nei casi in cui un eventuale sezionamento involontario o accidentale della combinazione potrebbe provocare situazioni di pericolo; c) il grado di protezione IP 2X o IP XXB sulla parte (presa o spina) che rimane attiva dopo il sezionamento; d) il collegamento al circuito di protezione equipotenziale degli eventuali involucri metallici (tranne che nei circuiti PELV); e) la presenza di adeguati mezzi di ritenuta e di targhette indicatrici sulle combinazioni non destinate ad essere sezionate in condizioni di carico.
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Tabella 5
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DOCUMENTAZIONE TECNICA
I documenti (art. 17.2) che il fabbricante deve mettere a disposizione dellutente (in aggiunta a quelli previsti dalledizione 1998), allegandoli al fascicolo del manuale di istruzioni della macchina, comprendono: a) lelenco degli (eventuali) utensili forniti a supporto; b) istruzioni rivolte ai manutentori sulle procedure da attuare per la messa in sicurezza della macchina; c) istruzioni inerenti le fasi di movimentazione, trasporto e magazzinaggio; d) informazioni circa: i cali di tensione ammes-
si; le correnti a pieno carico (relative ad ogni ciclo macchina); le correnti di spunto; e) specificazione dei rischi residui presenti sullequipaggiamento elettrico ed eventuale necessit di adottare DPI idonei (le cui prestazioni minime devono essere indicate); f) eventuale necessit di una formazione particolare per il personale addetto.
VERIFICHE
La figura 7 riassume tutte le verifiche richieste per lequipaggiamento elettrico di una macchina, indicando entro un riquadro tratteggiato quelle non sempre necessarie, ovvero da effettuarsi perch: espressamente richieste dalla Norma di tipo C della macchina; stimate opportune in seguito alla valutazione dei rischi; necessarie a fronte di particolari scelte progettuali o realizzative adottate. La verifica di tenuta del quadro alla corrente di cortocircuito prescritta e illustrata dalla Norma CEI 60439-1; cos come lo la verifica di sovratemperatura del quadro. In materia di prove funzionali, la Norma sottolinea la necessit di soffermarsi in modo particolare sulla funzionalit dei circuiti e dei componenti relativi alla sicurezza (art. 18.6), provvedendo anche a simulare eventi di guasto a terra.
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H Figura 6: Fac simile della targa da installare allesterno del quadro, in prossimit di ogni alimentazione in ingresso e in posizione ben visibile
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H Figura 7: Successione da rispettare nelleffettuazione delle verifiche. Il tratteggio identifica le verifiche facoltative
H Figura 8: Procedura A di verifica, nel caso in cui la macchina sia montata e collegata presso lutente
la lunghezza massima che potr avere il cavo dal dispositivo di protezione ai morsetti del carico alimentato. La lunghezza varia, ovviamente, in relazione al tipo di protezione (fusibile o interruttore automatico) e al tempo di intervento richiesto per Ia. Le figure 8, 9 e 10 riassumono le procedure di verifica, per macchina alimentata in sistema TN, ipotizzando tre differenti situazioni di fornitura del manufatto. Per le macchine destinate ad essere alimentate in sistema TT, la verifica comprende la prova di continuit e quella di corretto funzionamento del dispositivo differenziale.
H Figura 9: Procedura B di verifica nel caso di macchina fornita montata e gi sottoposta alla Prova 1
Infine, per le macchine destinate ad essere alimentate in sistema IT, la verifica comprende la prova di continuit e quella di corretto funzionamento del dispositivo di sorveglianza del livello disolamento dei circuiti verso massa o di corretto funzionamento del dispositivo differenziale.
1) Le precedenti edizioni della Norma hanno visto la luce, in Italia, negli anni: 1985, 1993 e 1998. 2) Cfr. Enrico Grassani: La Direttiva Macchine, Editoriale Delfino, Redecesio di Segrate (MI). 3) Cfr. commento allarticolo 612.6.1 della Norma CEI 64-8: La misura di impedenza dellanello di guasto non necessaria quando lalimentazione viene interrotta mediante dispositivi di protezione a corrente differenziale. 4) Cfr. commento allarticolo 23.3 della Norma CEI 64-8/2. 5) Cfr. Enrico Grassani: La sicurezza sulle macchine, Editoriale Delfino, Redecesio di Segrate (MI). 12/06
NOTE
H Figura 10: Procedura C di verifica nel caso di macchina fornita montata e gi sottoposta sia alla Prova 1, sia alla Prova 2
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