Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Facolt di Ingegneria
Materiali Aerospaziali
Materiali Aerospaziali
SOMMARIO
Leghe leggere ............................................................................................................................................ 5
Leghe serie 6000 (con magnesio e silicio) .......................................................................................... 5
I materiali compositi ................................................................................................................................. 6
Caratteristiche principali dei materiali compositi ............................................................................... 6
Caratteristiche secondarie dei materiali compositi ............................................................................. 6
Forma e disegno .................................................................................................................................... 7
Rapporto costo-benefici ........................................................................................................................ 7
Applicazioni aerospaziali ......................................................................................................................... 8
Fibre e matrici ........................................................................................................................................... 9
Caratteristiche delle fibre........................................................................................................................ 10
Fibre aramidiche ................................................................................................................................. 10
Fibre di vetro ....................................................................................................................................... 10
Fibre di boro ........................................................................................................................................ 11
Fibre di carbonio ................................................................................................................................. 11
Compositi a matrice plastica .................................................................................................................. 13
Resine termo-indurenti ....................................................................................................................... 13
Resine termo-plastiche........................................................................................................................ 13
Compositi a fibre corte ........................................................................................................................... 14
Simmetria di C ........................................................................................................................................ 18
Materiali ortotropi ................................................................................................................................... 19
Relazione tra le costanti ingegneristiche ............................................................................................... 20
Restrizioni sulle costanti ingegneristiche .............................................................................................. 21
Comportamento micromeccanico di una lamina................................................................................... 22
Distribuzione quadratica ..................................................................................................................... 22
Distribuzione esagonale ...................................................................................................................... 22
Metodi per lo studio della micromeccanica........................................................................................... 24
Meccanica dei materiali .......................................................................................................................... 25
Determinazione di E1 .......................................................................................................................... 25
Determinazione di 12 ......................................................................................................................... 28
Determinazione di E2 .......................................................................................................................... 28
Determinazione di G 12 ........................................................................................................................ 29
Equazione di Halpin-Tsai ....................................................................................................................... 30
Equazioni costitutive di una lamina sottile ............................................................................................ 31
Legge di trasformazione del tensore di deformazione .......................................................................... 33
Trasformazione della matrice di rigidezza ............................................................................................ 34
Materiali Aerospaziali
Materiali Aerospaziali
Materiali Aerospaziali
Leghe leggere
Una lega una combinazione a livello chimico di pi materiali. Le leghe a base dalluminio sono note
come leghe leggere in virt del loro peso specifico.
Il principale sistema di designazione delle leghe leggere di tipo numerico. Tale sistema consiste
nellindicare ciascuna lega con un gruppo di quattro indici numerici, il primo dei quali ne individua la
famiglia secondo lo schema seguente:
1xxx
2xxx
3xxx
4xxx
5xxx
6xxx
7xxx
8xxx
9xxx
Il secondo indice definisce le eventuali varianti della lega originaria (alla quale riservato lo zero). Le
ultime due cifre indicano: per la serie 1xxx il grado di purezza dellalluminio, per tutte le altre le singole
leghe appartenenti alla stessa famiglia.
Data la bassa densit (2,7 kg/dm3), lalluminio il metallo dimpiego strutturale pi leggero, anche se non
possiede particolari doti di rigidezza: da qui la necessit di legarlo con altri metalli quali zinco, rame, nichel,
magnesio, silicio.
Leghe serie 6000 (con magnesio e silicio)
una classe di leghe a tre componenti (Al, Mg, Si) che ha un rilevante impiego nel settore aerospaziale. Le
caratteristiche meccaniche che si ottengono sono abbastanza buone, anche se inferiori a quelli delle leghe
2000 e 7000. Le leghe serie 6000 si definiscono a media resistenza meccanica, tuttavia presentano ottime
caratteristiche di resistenza alla corrosione.
Queste leghe sono estremamente impiegate come matrici nei materiali compositi di Al poich si ottengono
le migliori condizioni di compatibilit tra matrice e fibra.
In generale le leghe serie 6000 sono indicate per componenti poco sollecitati ma che debbano resistere ad
un ambiente fortemente corrosivo.
Grazie alle avanzate propriet meccaniche e di resistenza alla corrosione la lega di Al 6056 T6 potrebbe
sostituire la lega 2024, pi comunemente usata, nei rivestimenti delle fusoliere. Nellindustria aeronautica il
design del rivestimento per prestazioni di lunga durata e alta affidabilit richiede un continuo incremento
delle propriet meccaniche e di resistenza a corrosione dei materiali. Fino ad oggi, la lega pi usata stata la
2024 (Al, Cu, Mg). Le leghe della serie 6000 dellAl, ed in particolare la 6056, possono essere una buona
alternativa alla 2024 per applicazioni del genere.
Materiali Aerospaziali
I materiali compositi
Per materiale composito si intende un materiale (non gi presente in natura) che sia il risultato di una
combinazione di almeno due materiali chimicamente differenti tra loro con uninterfaccia di separazione. In
base a tale definizione di materiale composito, si deve essere sempre in grado di poter distinguere
fisicamente i costituenti (a differenza delle leghe, in cui i componenti sono chimicamente uniti).
Il materiale formato deve essere tale da combinare in maniera sinergica le caratteristiche migliori dei
costituenti, in modo tale che le propriet complessive del composito siano migliori della somma delle
propriet dei singoli costituenti.
La combinazione cos ottenuta vanter pertanto propriet chimico-fisiche non riscontrabili nei singoli
materiali che la compongono. Il concetto che sta alla base dei materiali compositi quindi lottimizzazione
delle propriet fisiche, chimiche e meccaniche dei materiali mediante una loro opportuna combinazione.
Il cemento armato un eccellente esempio di struttura composita dove cemento e acciaio mantengono la
loro identit. Le barre dacciaio sopportano i carichi di trazione, mentre il cemento quelli di compressione.
La maggior parte dei materiali compositi moderni, combinano una matrice in resina con rinforzi in fibra
oltre a cellule di rinforzo quali schiume dure e strutture a nido dape (honeycomb).
Vari materiali compositi sono usati in strutture quali ad esempio quelle impiegate sul Boeing 777 a motivo
della loro resistenza e leggerezza, nonch della resistenza alla fatica, alla corrosione e agli impatti.
I materiali compositi avanzati consistono in una nuova fibra ad alta resistenza inserita in una matrice. Il
risultato un risparmio di peso nelle strutture, ad esempio, a causa di un migliorato rapporto peso/resistenza
Strutture in materiale composito permettono un risparmio di peso del 20% circa rispetto allalluminio. La
riduzione dei pesi il vantaggio pi evidente a supporto della scelta dei materiali compositi. Altri vantaggi
rispetto ai materiali tradizionali includono lalta resistenza alla corrosione, e la resistenza ai carichi di tipo
ciclico (fatica).
Negli Stati Uniti vengono prodotti annualmente 1,5 milioni di tonnellate di materiali compositi. Con oltre
2000 impianti produttivi in attivit, il settore d lavoro ad oltre 150.000 addetti.
Una limitazione dei compositi che in genere sono in grado di resistere molto bene a carichi applicati
lungo il loro piano, mentre presentano scarsa resistenza nelle direzioni ortogonali.
Unaltra limitazione dei compositi che, essendo materiali nuovi, se si deve certificare una struttura in
composito si deve garantire molto di pi di quello che si dovrebbe garantire se si utilizzasse un materiale
tradizionale.
Lutilizzo dei compositi giustificato principalmente per due ragioni:
1. questi hanno delle performance non ottenibili con i singoli costituenti;
2. il materiale nasce contemporaneamente alla progettazione della struttura.
Osservazione:
Materiali Aerospaziali
Materiali Aerospaziali
Applicazioni aerospaziali
Lindustria aeronautica, essendo stata la promotrice delle ricerche che hanno portato alla nascita dei
materiali compositi avanzati, stata ovviamente la prima ad impiegarli. Fino alla fine degli anni 60 essi
furono utilizzati solamente per particolari marginali, ma gi allinizio degli anni 70 la percentuale era salita
al 3-4% circa dellintera struttura dellaeromobile, ma i componenti prodotti con questa tecnologia erano
ancora limitati, si trattava solo di flap, timoni, stabilizzatori e derive.
La prudenza riguardo limpiego dei materiali compositi era giustificata dallattesa dei risultati sperimentali
di volo dei nuovi prodotti sia sotto il profilo della resistenza a fatica, sia in relazione agli agenti atmosferici
esterni (umidit, pioggia, fulmini). Alcune eccezioni si potevano trovare nel settore militare, e ne sono un
esempio gli F4.
Limpulso per la massiccia diffusione delle fibre ad alta resistenza anche nel campo dellaviazione
commerciale venne dallirreversibile rialzo del costo del petrolio, che impose la necessit di pervenire ad una
sensibile riduzione dei consumi di combustibile. Gli inizi degli anni 80 segnarono quindi lentrata in
servizio di aerei civili che incorporavano quantit non trascurabili di materiali compositi avanzati anche in
parti strutturali significative; i compositi trovano oggi un impiego sempre pi diffuso. A livello costruttivo va
detto che, per le applicazioni non strutturali, vengono impiegati fibra aramidica e vetro, mentre per i
componenti strutturalmente critici (quali le superfici mobili di controllo e gli impennaggi verticali)
preferito il carbonio. Il risparmio in peso si aggira attorno al 25% circa, valore notevole se si considera che
su un velivolo commerciale di linea, ogni chilogrammo risparmiato consente, durante i 15 anni (in media) di
vita dellaereo stesso, un minore consumo di carburante di 3200 litri.
Viene spontaneo chiedersi quindi perch la tecnologia dei materiali compositi avanzati non sia ancora stata
estesa anche alle strutture primarie quali fusoliere e corpi alari. Tale reticenza motivata dal fatto che,
essendo i compositi abbastanza recenti, manca ancora una esauriente banca dati sulle loro caratteristiche
secondarie e sulla variazione della loro resistenza nel corso degli anni. Studi accurati vengono portati avanti
riguardo lincollaggio tra fibre e matrice, base indispensabile per una corretta distribuzione delle
sollecitazioni, mentre desta ancora perplessit il progressivo aumento di fragilit della matrice dovuta
allassorbimento di umidit e al prolungato contatto con vapori di idrocarburi. A livello di sicurezza passiva
si sta valutando poi la velocit di propagazione dei danneggiamenti che potrebbero eventualmente prodursi
sulla struttura del particolare (danni da urti, crepe, ).
Le fibre di carbonio vengono utilizzate in alcune occasioni come isolanti termici per proteggere le strutture
e gli altri componenti a bordo da sbalzi eccessivi di temperatura, come nel caso del riscaldamento
aerodinamico prodotto dallatmosfera nella fase di ascesa dellaeromobile dai getti dei motori di propulsione.
Vista la crescente diffusione del loro impiego nellindustria aeronautica, i materiali compositi avanzati sono
stati rapidamente introdotti, almeno in via sperimentale, anche nei trasporti terrestri e marini, per soddisfare
le medesime esigenze di maggiori prestazioni con minori consumi gi riscontrate per i velivoli. Il settore
delle competizioni stato ovviamente quello che pi celermente ha recepito limportanza della novit e gi
nel 1981 ha visto la luce il primo telaio in composito per monoposto di una nota casa automobilistica.
La rivoluzione dei materiali compositi, infine, ha recentemente interessato anche il campo biomedico: la
diversit di caratteristiche fra le varie fibre (rigidit per il carbonio, elasticit per la fibra aramidica) e la
possibilit di realizzare prodotti a stratificazione differenziata consentono di mettere a punto strutture a
deformabilit variabile che riproducono molto fedelmente le caratteristiche dellossatura di un arto mancante.
Grande resistenza e leggerezza, unite ad unottima tollerabilit da parte dellorganismo, fanno preferire i
materiali compositi allacciaio inossidabile, ai composti titanio-vanadio e alle leghe di alluminio, che
vengono mantenuti solo per le articolazioni, dove i compositi sarebbero penalizzati dalla maggiore usura.
Materiali Aerospaziali
Fibre e matrici
Lo studio dei compositi verr condotto facendo riferimento ai compositi fibro-rinforzati, ovvero ai materiali
formati da una matrice rinforzata da fibre.
Le matrici generalmente possono essere:
a) metalliche: teoricamente possono essere impiegati tutti i metalli compatibilmente con le fibre;
b) polimeriche: gli inconvenienti di tali tipi di matrici che sono caratterizzati da bassa resistenza e
rigidezza e la loro temperatura massima di esercizio intorno a 200C.
c) ceramiche: le matrici di tipo ceramico sono impiegate in alcune avanzate applicazioni spaziali in cui
si raggiungono temperature dellordine dei 1000C (un esempio tipico dellutilizzo di
matrice ceramiche la protezione termica dello Shuttle).
In ambito aerospaziale un composito fibro-rinforzato un elemento costituito da fibre (in genere di
carbonio, boro o di tipo vetroso) immerse in una matrice polimerica.
Le matrici adempiono a tre fondamentali funzioni:
a) mantenere fissa la posizione reciproca tra le fibre, le quali possono essere disposte allinterno della
matrice in maniera casuale (nel caso di compositi a fibre corte) o avere un orientamento preferenziale
(nei casi di compositi a fibre lunghe);
b) trasferire il carico alle fibre; lefficienza di questo trasferimento influenzato dal tipo di legame che si
realizza allinterfaccia matrice-fibra;
Osservazione: Nei compositi a fibre lunghe il carico nelle direzioni delle fibre praticamente
sopportato dalle fibre stesse, mentre nei compositi a fibre corte la performance
dipende fortemente dalla presenza della matrice.
c) proteggere le fibre da eventuali attacchi dellambiente esterno (agenti corrosivi, abrasione, usura, );
a tale scopo, in genere, lultimo strato del composito costituito da una quantit maggiore di resina.
Il soddisfacimento di queste funzioni porta alla scelta dei materiali che dovranno costituire la matrice.
Materiali Aerospaziali
10
Materiali Aerospaziali
Fibre di boro
Lutilizzo delle fibre di boro cominci a svilupparsi intorno agli anni 60, ma furono rapidamente
soppiantate nelle principali applicazioni dalle fibre di carbonio. Il boro troppo duro e fragile per poter
essere ridotto in filamenti, cos la produzione delle fibre di boro avviene attraverso un processo
elettrochimico (alla temperatura di circa 1500K) a partire da idrogeno (H) e tricloruro di boro (BCl3) in cui il
boro si deposita spontaneamente su un filo di tungsteno (W) riscaldato elettricamente. Durante la fase di
deposito del boro, allinterfaccia tra boro e tungsteno si possono generare dei difetti (come vuoti) che
possono essere causa di eventuali rotture delle fibre stesse. Le fibre di boro sono quasi esclusivamente
utilizzate allinterno di matrici metalliche. Per evitare danneggiamenti della fibra a contatto con il bagno di
matrice fusa, lo strato di boro viene ricoperto da carburo di boro o da carburo di silicio.
Osservazione: Le fibre di boro sono esse stesse dei materiali compositi!
La velocit di produzione delle fibre di boro piuttosto bassa (circa 150 m/h), e pertanto tali fibre hanno
costi di produzione molto alti che ne limitano lutilizzo in settori particolari: compositi fibro-rinforzati con
matrici metalliche e fibre di boro vengono utilizzati nei carrelli datterraggio e in molte strutture di
fondamentale importanza dello Shuttle.
Fibre di carbonio
Le fibre di carbonio vengono ottenute tramite rigenerazione a partire da fibre di materiale polimerico
(originariamente dal Rayon, ma oggi a partire dal PAN).
Il processo di rigenerazione del PAN in fibra di carbonio si articola in tre fasi:
a) stabilizzazione: le fibre di PAN vengono sottoposte a trazione e quindi ossidate in aria ad una
temperatura di circa 200C;
b) carbonizzazione (o pirolisi): le fibre vengono pirolizzate gradualmente fino a temperature dellordine
dei 1500C finch, scisso il carbonio da H, N e O (presenti nelle catene polimeriche originarie), non si
siano generate le fibre di carbonio. Dopo questo trattamento la fibra contiene pi del 90% di carbonio
e circa il 5% di azoto. Se il processo viene interrotto in questa fase, le fibre ottenute sono le cosiddette
high strength (ad alta resistenza);
c) grafitizzazione: in questa fase viene determinato lallineamento dei segmenti molecolari lungo lasse
della fibra. Lorientamento molecolare impartito alla fibra originale influenza la tenacit ed il modulo
elastico della fibra finale. Questa ultima fase viene eseguita solo quando si desidera ottenere le
cosiddette fibre high moduls (ad elevato modulo di elasticit), a spese per di una minore resistenza a
trazione.
Osservazione: Le propriet delle fibre di carbonio
dipendono fortemente dalla temperatura di pirolisi. Il
grafico accanto mostra landamento dei valori della
resistenza tensionale e del modulo di elasticit al
variare di tale temperatura: si noti che la resistenza
presenta un massimo in corrispondenza dei 1500C
(ovvero la temperatura massima raggiunta nella fase
di carbonizzazione), mentre il modulo di elasticit
cresce indefinitamente al crescere della temperatura.
Da questo grafico appare chiara, per la produzione di
fibre ad alto modulo, la necessit di un processo di
grafitizzazione a temperature maggiori di 1500C.
Le fibre ottenute, in definitiva, presentano un comportamento tecnologicamente valido, in quanto la bassa
rigidezza flessionale permette alla fibra di seguire profili ad elevata curvatura. Le fibre di carbonio vengono
impiegate solitamente con matrici polimeriche (sia termo-plastiche, sia termo-indurenti) ma talvolta anche
con matrici metalliche.
Le maggiori limitazioni alluso dei compositi in fibra di carbonio sono rappresentate dalla tendenza alla
corrosione in presenza di umidit e dalla scarsa conducibilit elettrica, che ne comporta il deterioramento
sotto lazione di scariche elettriche (quali fulmini).
Originariamente, i compositi in fibra di carbonio venivano utilizzati solo in parti secondarie, mentre oggi la
loro applicazione si estesa anche a parti strutturali principali.
11
Materiali Aerospaziali
I compositi fibro-rinforzati con fibre di carbonio e fibre di vetro, grazie ai loro elevati indici di merito
resistenza/peso e rigidezza/peso, hanno sostituito i metalli in molte applicazioni aerospaziali.
vetro
203
7.448
3,5
0,5
2,58
12
Materiali Aerospaziali
13
Materiali Aerospaziali
Figura 2
Se si applica un carico di trazione , allinterno del composito si sviluppa un campo di spostamenti che
coinvolge matrice e fibra. Man mano che ci si allontana dalla fibra lo spostamento subito dalla matrice tende
al valore che assumerebbe se la fibra non fosse presente (valore che teoricamente si raggiungerebbe
allinfinito). A causa del legame allinterfaccia fibra-matrice, lo spostamento della matrice segue lo
spostamento della fibra.
In base a considerazioni di equilibrio possiamo ricavare lo stato tensionale nellintorno della fibra; in
particolare:
1)
,
essendo pari a:
.
Tale relazione mette in evidenza che il carico sopportato dalle fibre aumenta a partire dalla fine della fibra
(x=0), e raggiunge il suo massimo valore in mezzeria (x=l/2).
Il campo delle tensioni tangenziali dato da:
2)
.
Per quanto riguarda le tensioni tangenziali, osserviamo che queste assumono valore massimo sulla
superficie esterna della fibra allascissa x=0, e decrescono fino ad annullarsi nel centro della fibra (per x=l/2).
Prendiamo un elemento di lunghezza dx di fibra corta (su cui agiscono le forze esterne P e la tensione
tangenziale f) immersa in una matrice:
Figura 3
14
Materiali Aerospaziali
.
Il valore di f si ricava imponendo lequilibrio tra le tensioni tangenziali f agenti sulla superficie della fibra
e le tensioni tangenziali r agenti sullinterfaccia fibra-matrice:
.
e quindi:
4)
.
Ricordando che lo scorrimento dato da
,
otteniamo:
,
avendo indicato con u la direzione assiale della fibra e con w la direzione trasversale.
Il secondo contributo allo scorrimento , data la geometria della fibra, pu essere trascurato, per cui si
ricava:
,
ovvero:
5)
.
Per ottenere lo spostamento totale tra matrice e fibra, basta integrare lo scorrimento tra r0 e R (raggio
dellinterfaccia):
;
6)
.
Esplicitando f otteniamo
7)
.
Gi da questa possiamo vedere come le tensioni trasmesse dalla matrice alla fibra sono tanto pi grandi
(quindi le fibre lavorano meglio) quanto pi piccolo il loro raggio r0.
Sostituendo la (7) nella (3), otteniamo:
8)
,
la quale, indicando con H il valore (costante, fissati la geometria della fibra e il materiale costituente la
matrice)
,
diventa:
9)
.
Derivando la (9) rispetto a x, si ottiene:
10)
;
ma
15
Materiali Aerospaziali
.
Dai legami costitutivi e dalla formula trinomia di Navier si ha che:
,
e quindi:
11)
.
Risolvendo tale equazione differenziale (che del tipo yII-C1y=C2) e introducendo le condizioni al contorno
,
otteniamo lequazione (1)!
Ricordando la (9) e la (7), infine si ottiene:
12)
.
Da questultima equazione si possono ricavare le tensioni tangenziali trasmesse alle fibre, ovvero
lequazione (2). Note cos la geometria della fibra ed il materiale di cui composta la matrice, ci siamo
trovati le espressioni delle tensioni normali e delle tensioni tangenziali trasmesse dalla matrice alla fibra nel
caso di materiale composito fibro-rinforzato a fibre corte.
Dalla (1) e dalla (2), che abbiamo appena trovato, possiamo ben vedere come le tensioni normali siano
nulle allestremit e massime in x=l/2, mentre le tensioni tangenziali sono nulle in x=l/2 e massime
allestremit.
Adesso supponiamo che la matrice sia completamente plastica, ovvero valga la relazione
, essendo
la tensione di snervamento della fibra. Imponiamo lequilibrio:
,
da cui:
,
13)
e allora
14)
,
Da questa ultima equazione vediamo come x, ovvero la tensione normale agente nella fibra, aumenta
linearmente con la tensione tangenziale fino a quel valore massimo che corrisponde con la applicata
allesterno. Da questo valore di x in poi, la x non potr crescere pi, poich stata raggiunta leguaglianza
x=.
Se il valore di x per cui x==f avviene solo in un punto, allora diremo che quel valore di lunghezza
della fibra rappresenta la lunghezza critica lc:
Figura 4
Lequazione che permette di trovare la lunghezza critica lc :
16
Materiali Aerospaziali
15)
.
Se il valore si raggiunge prima che x sia uguale a l/2, naturalmente la x non cresce pi e rimane
costante:
Figura 5
Come si pu notare dalla Figura 5, quanto maggiore la lunghezza della fibra (l1, l2, ) tanto meglio
lavora la fibra stessa, in quanto va crescendo la porzione di essa soggetta alla massima tensione applicata
( ).
Figura 6
Dalla Figura 6, infine, si evince che una fibra di lunghezza l<lc, la fibra non riesce a raggiungere il valore
di tensione ottimale
, e di conseguenza non lavora bene. Per di pi, un rinforzo con fibre pi corte della
lunghezza critica lc, in realt inficia negativamente le propriet fisico-meccaniche del composito.
17
Materiali Aerospaziali
Simmetria di C
Per dimostrare la simmetria di C consideriamo un continuo deformabile in uno stato inizialmente in
equilibrio con tensioni e deformazioni identicamente nulli.
Applicando uno stato tensionale, il continuo si trover in un equilibrio deformato. Il lavoro di deformazione
per unit di volume vale:
16)
,
e poich
17)
,
allora vale la relazione:
18)
,
Derivando la (18) prima rispetto a
e quindi rispetto a
si ottiene:
,
ovvero, esplicitando Cij:
19)
.
Per rotazione degli indici, lenergia di deformazione U0 pu essere anche scritta scambiando i con j:
20)
,
e, analogamente, il tensore
21)
come:
.
Di conseguenza, sostituendo la (21) nella (20), si ha:
22)
,
Derivando ora la (22) prima rispetto a
e quindi rispetto a
si ottiene:
,
e, esplicitando Cji:
23)
.
Ma per il teorema di Shwartz deve valere luguaglianza:
,
24)
18
Materiali Aerospaziali
Materiali ortotropi
I materiali ortotropi sono caratterizzati dalla presenza di 3 piani di simmetria. In tali materiali (come negli
isotropi) c disaccoppiamento tra le e le (tensioni normali e scorrimenti), e tra le e le (tensioni
tangenziali e deformazioni).
La matrice C tale che:
25)
19
Materiali Aerospaziali
27)
e
28)
.
In base alle (26) e (27) risulta, applicata una 1 ad un materiale ortotropo, si ha che:
,
ma
e
,
e quindi
e
.
Ci vuol dire che la tensione 1 in grado di generare 1, 2 ed 3.
Se si applica ora una 12; dalla (28) si ottiene:
.
Non essendoci una relazione tra i moduli di taglio Gij e Gik, risulter che:
,
,
.
In base alla (17) ed a quando appena detto, possiamo ricavarci tutti i termini delle matrici Cij e Sij.
Per la simmetria di Cij, infine, deve inoltre risultare:
29)
20
Materiali Aerospaziali
Ne consegue
.
Analogamente:
,
ma
,
e quindi
.
31)
Ne consegue
.
Infine, dalla condizione
,
discende la seguente relazione:
32)
21
Materiali Aerospaziali
Figura 7
Il massimo numero di fibre che pu essere inserito si ha quando la fibra tangente alle pareti della matrice,
ovvero quando Rf =0,5:
;
.
Distribuzione esagonale
Figura 8
22
Materiali Aerospaziali
Figura 9
Con riferimento alla
Figura 9, il volume della cella Vcella dato da:
.
Il massimo volume della fibra si ha quando la circonferenza tangente allesagono, ovvero quando
:
.
Ne consegue che il volume percentuale Vf massimo della fibra pari a
.
23
Materiali Aerospaziali
24
Materiali Aerospaziali
Figura 10
Indicando, come in Figura 10, con W laltezza della sezione trasversale della lamina, con Wf laltezza della
sezione trasversale delle fibre e con Wm laltezza della sezione trasversale della matrice, i volumi del
composito (), delle fibre (f) e della matrice (m) valgono rispettivamente:
;
;
.
Valgono pertanto le relazioni:
33)
e
34)
.
Determinazione di E1
Applichiamo un carico di trazione 1 lungo lasse x1 delle fibre.
Figura 11
In seguito a ci nasce una deformazione longitudinale della lamina. Nellipotesi di incollaggio perfetto tra
fibra e matrice, deve valere la seguente relazione:
35)
.
Il carico Pc si ripartisce tra fibra e matrice secondo la relazione:
.
Valgono inoltre le relazioni:
,
,
,
25
Materiali Aerospaziali
da cui si ricava:
36)
;
;
37)
38)
.
Dai legami costitutivi e dalla (35) otteniamo:
.
Dalla (36) si osserva che, note le tensioni di rottura della fibra e della matrice, possibile determinare la
di rottura del composito; naturalmente tale valore teorico, in quanto il composito si considera rotto nel
momento in cui viene raggiunta la pi piccola tensione di rottura tra fibra e matrice. Dalla (38), noti i moduli
di Young di fibra e matrice, si ricava il modulo di Young del composito.
Osservazione: Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, esistono dei valori di Vf per la quale la
tensione di rottura del composito minore della tensione di rottura della matrice!
Come vedremo pi avanti, un materiale composito cede quando si raggiunge la pi piccola tensione di
rottura tra fibra e matrice; supponiamo allora che per un particolare tipo di carico, le fibre cedano per prime:
39)
.
Le deformazioni sono uguali sia nel primo che nel secondo contributo della (39), in quanto siamo in
ipotesi di incollaggio perfetto, per cui deve valere la (35).
La rappresentazione grafica della (39) quella mostrata in
Figura 12:
Figura 12
La m,R.f (=EmR.f) rappresenta la tensione della matrice che si ha in corrispondenza della rottura delle fibre.
Tale tensione sicuramente minore della tensione di rottura della matrice R.m (=EmR.m) in quanto, essendo
la matrice meno rigida delle fibre, deve essere:
,
ovvero:
.
26
Materiali Aerospaziali
Figura 13
Il grafico di
Figura 12, in realt, non rappresenta il vero andamento di c, in quanto per Vf = 0 R.f. Per capire meglio
questo concetto analizziamo il secondo contributo della c nellequazione (39), ovvero il termine
:
a)
b)
Figura 14
In definitiva, il vero andamento della c quello mostrato in
Figura 15.
Figura 15
Osservazione: Come si pu ben vedere dal grafico precedente, esistono dei valori di Vf per cui la c
minore della R.m! Ci accade poich allinterno della matrice le tensioni tangenziali
trasmesse alle fibre sono indipendenti da Vf; per valori di Vf bassi, le tensioni tangenziali
nellintorno delle singole fibre sono talmente alte che avviene lo scollamento immediato tra
27
Materiali Aerospaziali
fibre e matrice; questo scollamento trasforma, in definitiva, il composito in una matrice con
tanti fori (vedi figura a lato). Dalla formula trinomia di Navier =AN, se larea A della
sezione diminuisce, il carico N da applicare affinch si raggiunga la tensione di rottura
sicuramente pi basso.
Determinazione di 12
In base allequazione (27) 12 dato da:
40)
,
e gli allungamenti unitari (in direzione di x2) del composito, delle fibre e della matrice valgono
rispettivamente:
41)
42)
43)
.
Ovviamente lallungamento del composito (W) pari alla somma degli allungamenti di fibra (Wf) e
matrice (Wm):
,
e quindi
.
44)
45)
.
Determinazione di E2
Applichiamo alla lamina una tensione 2:
Figura 16
46)
28
Materiali Aerospaziali
,
dividendo la (44) per 2, risulta:
.
Poich inoltre deve valere la (46), si ottiene:
47)
,
ovvero:
48)
Determinazione di G12
Lipotesi di partenza che la 12 agente nella matrice uguale a quella agente nelle fibre, ovvero:
.
Figura 17
I rispettivi scorrimenti valgono:
49)
50)
51)
.
La deformazione del composito, W, data dalla somma delle deformazioni delle fibre e della matrice:
,
da cui
.
Ricordando le (49), (50) e (51), questultima diventa:
,
e, per lipotesi di partenza:
52)
,
ovvero
53)
29
Materiali Aerospaziali
Equazione di Halpin-Tsai
Lequazione di Halpin-Tsai (H.T.) unequazione semiempirica che permette di trovare qualunque
propriet del composito a partire dalle propriet dei costituenti e dalle loro percentuali in volume; tale
equazione :
54)
,
essendo un fattore correttivo (il cui valore viene stabilito sperimentalmente), e pari a:
55)
.
La caratteristica principale dellequazione di H.T. che le propriet del composito sono definite allinterno
di un preciso campo di esistenza. Tale campo di esistenza definito come:
a) una retta secondo il modello di Voigt, in cui il comportamento del
composito schematizzato come quello di due molle in parallelo aventi
costanti elastiche relative alle propriet in esame e alle percentuali in
volume dei costituenti (vedi figura a lato); secondo tale modello valida
la relazione:
,
nota come regola delle fasi, ed ottenibile dalle (54) e (55) per tendente ad infinito;
b) una curva secondo il modello di Reuss, in cui il comportamento del composito schematizzato come
quello di due molle in serie aventi costanti elastiche relative alle
propriet in esame e alle percentuali in volume dei costituenti; secondo
tale modello valida invece la relazione:
,
nota come regola dei reciproci, ed ottenibile dalle (54) e (55) per tendente a zero.
Osservazione: Il termine , chiamato fattore di rinforzo, tende a zero se, per una particolare condizione di
carico a cui sottoposto il composito, determinante la matrice, mentre tende a infinito se,
per una particolare condizione di carico a cui sottoposto il composito, sono determinanti
le fibre.
30
Materiali Aerospaziali
.
Di conseguenza alle semplificazioni di sopra, inoltre, le uniche costanti ingegneristiche che servono sono
E1, E2, G12, 12 e 21.
Infine, in base alla relazione (29) sulle costanti ingegneristiche, le costanti indipendenti della matrice C
sono soltanto 4.
Nel piano della lamina indichiamo con xi (i=1, 2, 3) il sistema di riferimento di ortotropia, e con x, y, z il
sistema di riferimento strutturale.
Figura 18
Langolo tra i due sistemi di riferimento positivo se x1 si sovrappone a x ruotando in senso orario,
mentre negativo viceversa.
Le coordinate del punto P, note nel sistema di riferimento strutturale (O; x, y, z), nel sistema di ortotropia
(O; x1, x2, x3) diventano:
,
ovvero, in notazione matriciale:
59)
.
Il tensore degli sforzi pu essere scritto nel sistema di riferimento di ortotropia attraverso la matrice di
trasformazione T:
60)
61)
secondo la relazione:
.
31
Materiali Aerospaziali
Definita la matrice T=T-1, inversa di T, si pu passare dal sistema strutturale al sistema di ortotropia
attraverso la relazione:
62)
.
Osservazione: La matrice T esiste certamente in quanto T non singolare, ovvero in quanto:
e
63)
.
Si osservi, infine, la propriet di T:
.
32
Materiali Aerospaziali
.
Poich per in una lamina, come abbiamo gi detto, le deformazioni significative sono 3, possiamo ridurre
il tensore del 2 ordine in un tensore del 1 ordine:
65)
.
La relazione che lega tramite loperatore di trasformazione T le deformazioni nel sistema strutturale con
quelle nel sistema ortotropo :
66)
.
Ora, definito il tensore
67)
come:
,
e la matrice H come:
68)
,
facilmente verificata la relazione
69)
.
Moltiplicando entrambi i membri della (66) per H otteniamo:
,
70)
71)
La matrice T, che consente il passaggio dal sistema di riferimento di ortotropia a quello strutturale, detta
matrice di trasformazione delle deformazioni.
Si osserva infine che:
72)
.
33
Materiali Aerospaziali
.
Dal confronto tra le relazioni (73) e (74) risulta:
.
75)
34
Materiali Aerospaziali
76)
35
Materiali Aerospaziali
.
Per una lamina comunque orientata, gli elementi di C (ed S) che nel sistema di ortotropia erano nulli, nel
sistema di riferimento strutturale nulli non sono! Quindi, in generale, ci sar accoppiamento tra sforzi
normali e scorrimenti e tra tensioni tangenziali e deformazioni.
Per tenere conto di tali accoppiamenti, introduciamo la nuova costante ingegneristica xs, che prende il
nome di coefficiente di accoppiamento di taglio, definita come:
78)
;
analogamente, avremo anche:
,
e
.
Vogliamo determinare gli elementi della matrice di cedevolezza Sx,y (e quindi di quella di rigidezza Qx,y) in
funzione delle costanti ingegneristiche della lamina nel riferimento strutturale.
Dallequazione (77) otteniamo:
79)
;
80)
;
81)
.
Analizziamo il primo termine Sxxx della (79): per trovare Sxx (primo elemento della matrice di cedevolezza
Sx,y nel sistema di riferimento strutturale) mettiamo in relazione x con x.
Dai legami costitutivi risulta:
,
da cui si ha:
,
Ma nella (79) si detto che
,
e quindi risulta:
82)
.
Analizziamo il secondo termine Sxyy della (79): per trovare Sxy mettiamo in relazione y con x.
Dai legami costitutivi risulta:
,
ma, ricordando lequazione (27):
,
si ricava:
,
ovvero
,
ed infine:
36
Materiali Aerospaziali
83)
.
Continuando con ragionamenti analoghi, si trovano tutti gli elementi della matrice di cedevolezza nel
sistema di riferimento strutturale:
84)
Osservazione: Le costanti ingegneristiche scritte nella (84), vengono chiamate costanti ingegneristiche
apparenti, in quanto sono in funzione dellangolo tra i due sistemi di riferimento.
37
Materiali Aerospaziali
Figura 19
In ipotesi dincollaggio perfetto deve valere la (35):
.
Il carico della lamina vale
,
e ci implica:
,
ossia:
85)
86)
87)
Nel caso di cedimento a trazione lungo la direzione delle fibre, deve essere:
,
ed infine, dalluguaglianza con la (86), si ricava:
.
Cedimento a trazione della matrice
Figura 20
38
Materiali Aerospaziali
88)
89)
Nel caso di cedimento a trazione lungo la direzione delle fibre, deve essere:
,
e quindi, dalluguaglianza con la (86), si ricava:
.
Cedimento a compressione
Il cedimento a compressione avviene solitamente per tre motivi:
a) snervamento della matrice, per cui si ha
90)
;
91)
92)
,
indicate con f0 ed fc le deformate delle fibra iniziale e finale rispettivamente.
Resistenza a trazione trasversale
Il cedimento dovuto al fatto che allinterno della lamina si sviluppano dei vuoti che, allaumentare del
carico, creano delle microcricche; tali microcricche si propagano progressivamente in direzione trasversale
alla direzione di applicazione del carico, riducendo cos la sezione resistente fino alla rottura della lamina.
Diversi autori, inoltre, hanno introdotto un modello di rottura in cui prevista la presenza di tensioni
residue che fanno diminuire la tensione di rottura del materiale.
La resistenza a questo tipo di carico del materiale composito, data da:
93)
,
dove Fm.t rappresenta la resistenza a trazione della matrice, r.m le tensioni residue nella matrice e K un
fattore di intensificazione.
Come possiamo vedere, le r.m hanno davanti un segno meno, giustificato dal fatto che le r.m favoriscono la
nascita di cricche!
Resistenza a compressione trasversale
Il modello di rottura, prevede che il cedimento avvenga per propagazione di una cricca secondo una
direzione di circa 45 rispetto alla direzione di applicazione del carico.
39
Materiali Aerospaziali
Figura 21
Spesso la cricca, incontrando la fibra, la raggira generando il progredire dello scollamento tra fibra e
matrice; tuttavia, a volte, la cricca pu anche causare la rottura della fibra. La resistenza a compressione
trasversale data da:
94)
,
Il segno positivo delle tensioni residue in questa formula, differentemente dal caso precedente,
giustificato dal fatto che la loro presenza favorisce la resistenza alla compressione trasversale.
Resistenza a taglio
Questo tipo di cedimento pu manifestarsi in due modi:
a) cedimento della matrice;
b) scollamento fibra-matrice.
La resistenza a taglio data da:
95)
,
Il cedimento della matrice per questo tipo di carico risulta quasi sempre parallelo alle fibre.
40
Materiali Aerospaziali
Criteri di resistenza
Il cedimento dei compositi viene affrontato considerando tre criteri:
a) teoria della massima tensione;
b) teoria della massima deformazione;
c) teorie quadratiche (suddivise a loro volta in teoria di Tsai-Hill e teoria di Tsai-Wu)
Una osservazione importante da fare, che le teorie quadratiche sono applicabili soltanto se sono note le
tensioni nel sistema di riferimento di ortotropia!
Teoria della massima tensione
Consideriamo una lamina orientata comunque sottoposta ad una certa x di trazione e troviamo, attraverso
la matrice di trasformazione, le rispettive tensioni nel sistema di ortotropia:
,
e dunque:
96)
.
In corrispondenza al cedimento deve essere verificata almeno una di queste uguaglianze:
;
;
.
Sostituendo nel sistema (96) otteniamo:
;
;
.
Diagrammando le espressioni precedenti otteniamo landamento della x al variare di . Linviluppo di tali
curve individua il dominio di resistenza della lamina soggetta a x.
Analogo ragionamento si potrebbe fare se fosse applicata una y o una xy sia per trazione che per
compressione.
Teoria della massima deformazione
Il cedimento avviene quando almeno una delle deformazioni, nel sistema di ortotropia, raggiunge la
deformazione ultima che genera il collasso.
Affinch si generi il cedimento deve essere:
a) trazione:
97)
;
b) compressione:
98)
99)
;
c) taglio:
.
Se riportiamo su un piano le informazioni dateci dalle (96), otteniamo il domino di resistenza della lamina:
41
Materiali Aerospaziali
Trazione
Compressione
Osservazione: Tale criterio non tiene conto di fenomeni dinterazione tra deformazioni, quindi non risulta
conservativo.
Le deformazioni ultime possono essere espresse in termini delle tensioni ultime attraverso i legami
costitutivi:
;
100)
42
Materiali Aerospaziali
43
Materiali Aerospaziali
Teoria di Tsai-Hill
Tale teoria un estensione del criterio di Von Mises ai materiali compositi fibro-rinforzati. Secondo tale
teoria il cedimento si ha quando verificata la condizione:
101)
.
Si determineranno adesso i coefficienti A, B, C e D. A tal proposito effettuiamo una prova monoassiale
lungo x1:
e
.
La (101), con queste ipotesi, allora diventa:
102)
,
e poich in condizioni di crisi vale luguaglianza:
,
dalla (102) otteniamo:
103)
.
Adesso effettuiamo una prova monoassiale lungo x2:
e
.
La (101), con queste ipotesi, allora diventa:
104)
,
e poich in condizioni di crisi vale luguaglianza:
,
dalla (104) otteniamo:
105)
.
Imponendo invece:
e
,
con analoghi ragionamenti, si ottiene
106)
.
Per trovare la costante C, invece, bisogna fare una prova biassiale imponendo:
,
e
Sotto queste ipotesi, la (101) diventa:
,
e, imponendo ora lipotesi 1=2=F2, si ottiene:
,
,
,
44
Materiali Aerospaziali
ed infine
107)
.
Trovati tutti i coefficienti della (101), lequazione di Tsai-Hill diventa:
108)
.
Osservazione: Per come sono state ricavate le costanti, il criterio non fa distinzione tra cedimento a
trazione e cedimento a compressione.
45
Materiali Aerospaziali
Teoria di Tsai-Wu
Nella teoria di Tsai-Wu la condizione di rottura del materiale individuata da una relazione quadratica
riguardante le tensioni del sistema di riferimento di ortotropia.
Nel caso generico tridimensionale tale relazione :
109)
,
essendo fi ed fij due parametri caratteristici del materiale. Nel caso tridimensionale la (109) individuata da
trentasei elementi, ma nel nostro caso, in cui abbiamo uno stato di tensione piano, la relazione si riduce ad
avere solo nove elementi:
110)
.
Tale equazione pu essere ancora semplificata!
Supponiamo che siano presenti solo 1 e 6, e che questultima sia una volta positiva e una volta negativa; la
(110), cos diventa:
,
riscrivibile nella forma:
.
Il sistema sopra non pu avere per soluzione altro che
,
ed analogamente, pensando applicate le sole 2 e 6:
.
Fatte tali semplificazioni, la (110) diventa:
111)
.
I parametri f1, f2, f11 e f22 possono essere determinati mediante prove di trazione e compressione una volta
lungo la direzione x1 e una volta lungo la direzione x2.
Il parametro f66, legato alla tensione tangenziale, viene determinato eseguendo prove di taglio puro.
Il parametro f12 viene determinato eseguendo prove biassiali. Per il parametro f12, comunque, si pu
assumere anche la seguente relazione approssimata:
112)
.
Lassunzione di tale valore dettata dal fatto che estremamente difficile eseguire prove biassiali.
46
Materiali Aerospaziali
47
Materiali Aerospaziali
452/]
g) i laminati simmetrici sono codificati con lo stesso criterio dei laminati generici; la particolarit che si
arresta la codifica in corrispondenza al piano medio e si mette il pedice S alla parentesi quadra di
chiusura ad indicare la simmetria del laminato.
Comportamento macromeccanico di un laminato
Costruttivamente, un laminato realizzato dallimpacchettamento di pi lamine fibro-rinforzate orientate in
maniera diversa.
Vogliamo determinare una sorta di legame costitutivo per il laminato; tale legame costitutivo indicato con
113)
,
dove K sta ad indicare che ci stiamo riferendo alla K-esima lamina.
48
Materiali Aerospaziali
49
Materiali Aerospaziali
;
;
.
Secondo le ipotesi poste nella teoria classica dei laminati, xz=0 e yz=0, da cui otteniamo:
,
e
.
Tenendo presenti queste uguaglianze, le (114), che descrivono il modello cinematico del laminato
diventano:
116)
,
e le rispettive deformazioni valgono:
;
;
;
;
;
.
Se ora indichiamo le deformazioni del piano medio con
;
;
;
e le curvature del piano medio con
;
;
segue che il campo delle deformazioni, in base alle (116) e allequazione di compatibilit, pu essere scritto
nella seguente forma:
,
ovvero:
.
Tale espressione mostra che le componenti di deformazione significative, variano linearmente con z, cio il
laminato si comporta come un materiale isotropo (o ortotropo)!
Per ciascuna lamina del laminato, tensioni e deformazioni, come si gi visto, sono legate dalle equazioni
costitutive:
.
50
Materiali Aerospaziali
), segue che:
,
e quindi:
117)
Per quanto riguarda le componenti di tensione, dunque, si pu osservare che, a differenza delle
deformazioni, esse non variano linearmente con z.
Poich la matrice di rigidezza varia da lamina a lamina, in quanto dipende dal tipo di lamina e
dallorientazione delle fibre, segue che le tensioni del laminato non hanno un andamento lineare lungo lo
spessore dello stesso, ma presentano in genere dei salti in corrispondenza dellinterfaccia tra due lamine
adiacenti. Landamento delle tensioni, invece, rimane lineare allinterno delle lamine formanti il laminato.
51
Materiali Aerospaziali
ovvero:
52
Materiali Aerospaziali
si ottiene la relazione:
118)
Sostituendo nellespressione del momento la (117), otteniamo:
ovvero:
si ottiene la relazione:
119)
La matrice di rigidezza estensionale A lega i carichi del piano alle deformazioni nel piano, la matrice di
rigidezza di accoppiamento B (i cui elementi sono detti moduli di accoppiamento) lega i carichi nel piano
alle curvature e i momenti alle deformazioni nel piano, e la matrice di rigidezza flessionale D lega i momenti
alle curvature.
Gli elementi delle matrici A, B e D sono rispettivamente del tipo:
120)
121)
122)
Le relazioni (118) e (119) possono essere scritte in una sola espressione matriciale:
123)
La (123) rappresenta il legame costitutivo del laminato; la relazione (118) dimostra che in un laminato uno
sforzo normale o uno sforzo di taglio possono produrre, in genere, oltre ad una deformazione del piano anche
una curvatura del piano. Analogamente, la (119) mostra che un momento pu produrre, in genere, oltre che
una corrispondente curvatura anche deformazioni e scorrimenti nel piano medio.
Osservazione: Le matrici A, B e D (cos come la
) sono legate al particolare sistema di riferimento
considerato: cambiando riferimento, possiamo far variare laccoppiamento tra
deformazioni normali e curvature, con la conseguenza che per uno stesso laminato possono
esistere riferimenti in cui la matrice B si annulla!
Invertendo la (123) si ottiene il legame spostamento-carico, che permette di calcolare le componenti di
deformazione del piano medio:
124)
Per trovare le matrici a, b, c e d (oltre che geometricamente, invertendo una matrice 66) si pu operare nel
seguente modo:
dalla (118) si ricava:
53
Materiali Aerospaziali
125)
,
e dalla (119):
126)
.
Sostituendo la (125) nella (126) si ottiene la relazione:
,
54
Materiali Aerospaziali
55
Materiali Aerospaziali
In generale, le matrici A e D sono piene, per cui c accoppiamento tra comportamento normale a taglio, e
comportamento flessionale a torsione.
Laminati antisimmetrici
In generale, i laminati antisimmetrici sono dei laminati aventi la stessa struttura dei laminati simmetrici ma
caratterizzati dal fatto che lorientamento delle lamine da un lato del piano di simmetria opposto a quello
delle lamine poste sullaltro lato.
La tipica struttura :
.
Osservazione: Si noti che un laminato antisimmetrico anche bilanciato!
Un laminato antisimmetrico realizza il disaccoppiamento tra comportamento a sforzo normale e
comportamento a sforzo di taglio e tra comportamento a flessione e comportamento a torsione:
;
.
Infatti, si pu dimostrare che
Le due sommatorie si annullano in quanto i termini Qis della matrice di rigidezza di lamine orientate a
sono uguali ed opposti, per cui vale la relazione:
,
mentre il valore delle differenze
per le lamine a
rimane costante.
56
Materiali Aerospaziali
Poich la matrice B non piena, vi anche un limitato disaccoppiamento fra comportamento membranale e
flessionale.
Laminati quasi isotropi
Un laminato viene definito quasi-isotropo, se la sua matrice di rigidezza estensionale indipendente dal
particolare orientamento considerato, cio se la matrice A risulta isotropa, ovvero ogni suo termine risulta
invariante rispetto a qualsiasi rotazione del riferimento.
Tipici laminati quasi-isotropi, sono laminati caratterizzati da sequenza del genere:
oppure
Altri laminati quasi isotropi sono:
oppure
Il secondo un laminato simmetrico molto utilizzato nelle strutture aeronautiche, in quanto le lamine sono
orientate secondo le direzioni tipiche delle sollecitazioni (0, 45, 90).
Laminati generali
In generale, i laminati sono simmetrici e non bilanciati, e ci implica che le matrici A, B e D siano piene,
con la conseguenza che allo stesso tempo c accoppiamento fra comportamento membranale e flessionale,
fra comportamento a sforzo normale e comportamento a taglio e fra comportamento a flessione e
comportamento a torsione. Viceversa, applicando un momento flettente, oltre alle due curvature flessionali,
sono presenti torsioni, allungamenti e deformazioni da taglio.
Laminati classici ortotropi
I laminati classici ortotropi sono costituiti da una sequenza di lamine alternate
e allo stesso tempo
dalla propriet di simmetria rispetto al piano medio; si tratta quindi di laminati cross-ply simmetrici rispetto
al piano medio. Strutture tipiche di laminati classici ortotropi possono essere:
oppure
.
La simmetria rispetto al piano medio implica che la matrice di accoppiamento B una matrice ad elementi
tutti nulli: non c quindi accoppiamento fra il comportamento membranale e il comportamento flessionale.
Il fatto che le lamine siano disposte a 0 e 90 implica che i termini
e
ed i corrispondenti
simmetrici delle matrici di rigidezza delle singole lamine siano nulli, con la conseguenza che risultano nulli i
anche i termini:
e i loro corrispondenti simmetrici. Segue che nei laminati classici ortotropi, oltre al disaccoppiamento fra
comportamento membranale e comportamento flessionale c anche disaccoppiamento fra comportamento a
sforzo normale e comportamento a taglio e fra comportamento a flessione e comportamento a torsione.
Laminati anisotropi classici
I laminati anisotropi classici sono costituiti da lamine aventi orientamento
,
,
, ,
, sono
simmetrici rispetto al piano medio ma non bilanciati; in tali laminati non presente la sequenza
,
,
, ,
. La simmetria rispetto al piano medio implica che sia
,
ovvero ci sia disaccoppiamento fra comportamento membranale e comportamento flessionale. Le matrici di
rigidezza estensionale A e di rigidezza flessionale D, invece, siano piene; da ci consegue il
disaccoppiamento fra sforzo normale e scorrimenti, fra flessione e curvatura torsionale e viceversa.
Laminati pseudo-ortotropi
I laminati pseudo-ortotropi sono laminati simmetrici rispetto al piano medio e bilanciati, cio per ogni
lamina orientata a
ne esiste una orientata a . La simmetria implica disaccoppiamento fra
comportamento membranale e comportamento flessionale (
), mentre il fatto che il laminato sia
bilanciato implica che gli elementi A16 e A26 ed i loro corrispondenti simmetrici siano nulli. Segue che il
laminato presenta un comportamento membranale ortotropo (disaccoppiamento fra allungamento e
deformazioni da taglio), mentre il comportamento flessionale accoppiato (accoppiamento fra flessione e
57
Materiali Aerospaziali
58
Materiali Aerospaziali
rispettivamente e sottoponiamole ad
Figura 22
In prima analisi, si noti come le due lamine con forma originaria rettangolare si siano deformate in due
parallelogrammi opposti; per poter accoppiare le due lamine per formare un laminato rettangolare, dobbiamo
applicare alle singole lamine due tensioni tangenziali di uguale intensit ma opposte in direzione.
Figura 23
Come ben visibile, le due lamine hanno tensioni tangenziali lungo il bordo libero! Ma queste tensioni
tangenziali, seppur in equilibrio, non possono esistere nella realt, in quanto, appunto, si trovano lungo il
bordo libero. In questo modo la CLT va in contraddizione per quanto riguarda lequilibrio.
Consideriamo allora il laminato angle-ply formato da 4 lamine rappresentato in Figura 24:
59
Materiali Aerospaziali
Figura 24
ed in particolare consideriamone un pezzettino di bordo libero:
Figura 25
Nella faccia anteriore e posteriore del cubetto, la xy nei pressi di AB e CD deve andare a zero, in quanto
questi segmenti fanno parte della superficie ABCD costituente il bordo libero. Per realizzare lequilibrio
delle forze nella direzione x bisogna identificare una tensione che possa sostituire lazione di xy che invece
non pu esistere in tale superficie. Lunica possibile tensione xz, che deve necessariamente esistere nel
fondo delle strato superiore del bordo libero. Per verificare lequilibrio dei momenti rispetto allasse z, le
tensioni tangenziali xz devono essere piuttosto grandi, in quanto la loro esistenza limitata nei pressi del
bordo libero. Ipotizzeremo allora uno stato tensionale tridimensionale piuttosto che piano.
Tramite la matrice di trasformazione possiamo risalire alla matrice di rigidezza della singola lamina nel
riferimento del laminato.
Si ricordi che la matrice di rigidezza di un laminato angle-ply ha le matrici B tutte vuote; quella
dellequazione precedente la matrice di rigidezza di una lamina del laminato in considerazione.
I legami spostamenti-deformazioni, tramite lequazione di congruenza, sono:
.
Adesso sottoponiamo il laminato ad unestensione assiale uniforme lungo x, in maniera tale che tutte le
altre tensioni siano indipendenti da x stesso. Ai fini dellequilibrio nel bordo libero, le uniche tensioni che
entrano in gioco sono xy, xz, yz, yy e zz, ed il campo degli spostamenti :
60
Materiali Aerospaziali
,
e le equazioni indefinite di equilibrio si riducono a:
Figura 26
In questo modo, fissate le condizioni al contorno siamo in grado di poter stabilire in ogni punto del bordo
libero landamento delle tensioni, che quello mostrato nel seguente grafico.
61
Materiali Aerospaziali
La distribuzione delle z tale a provvedere allequilibrio lungo z e allequilibrio dei momenti stata
ipotizzata da Pagano e Pipes. Naturalmente z andr tanto pi a zero pi quanto ci si allontana dal bordo
libero, in cui invece regge perfettamente la teoria classica del laminato.
Lesistenza delle tensioni interlaminari implica che le lamine costituenti i laminati si possono scollare con
pi facilit nei pressi di un bordo libero, un foro o una configurazione tubolare. In tutti i casi, naturalmente,
lo scollamento causa un fallimento prematuro del materiale composito. Pagano e Pipes pensarono che una
sequenza ben precisa dimpacchettamento delle lamine poteva far nascere delle tensioni interlaminari z di
compressione in maniera tale che le lamine tra di loro fossero soggette ad una compressione piuttosto che ad
una trazione. Il loro lavoro fu ancora pi motivato quando videro che altri ricercatori avevano notato che a
seconda del tipo dimpacchettamento variavano le tensioni dovute a fatica. Pagano e Pipes notarono inoltre
che la z di compressione quando anche la y di compressione, rallentando cos lo scollamento.
62
Materiali Aerospaziali
Indice analitico
A
anisotropi, materiali ................................................................18
aramidiche, fibre......................................................................10
B
boro, fibre di ............................................................................11
C
carbonio, fibre di .....................................................................11
carbonizzazione .......................................................................11
codice del laminato .................................................................48
coeff. di accoppiamento di taglio ...........................................36
costanti ingegneristiche apparenti .........................................37
E
E-glass.......................................................................................10
epossidiche, resine ....................... Vedi resine termo-indurenti
F
famiglia .......................................................................................5
fattore di rinforzo ....................................................................30
G
grafitizzazione ..........................................................................11
H
Halpin-Tsai, equazione di ........................................................30
high moduls................................................. Vedi grafitizzazione
high strength ............................................ Vedi carbonizzazione
honeycomb .................................................................................6
I
isotropi, materiali ....................................................................18
K
Kevlar ........................................................................................10
L
laminati bilanciati ....................................................................55
laminato ...................................................................................48
leghe leggere ..............................................................................5
lunghezza critica ......................................................................16
N
naturali, fibre ...........................................................................10
O
ortotropi, materiali ........................................................... 18; 19
P
PAN ...........................................................................................11
pirolisi .......................................................................................11
plastiche rinforzate ..................................................................13
poliammidiche, resine .................. Vedi resine termo-indurenti
R
Rayon ........................................................................................11
regola dei reciproci ..................................................................30
regola delle fasi........................................................................30
reticolo esagonale ...................................................................22
reticolo quadratico ..................................................................22
Reuss, modello di.....................................................................30
rigenerate, fibre .......................................................................10
rottura delle fibre ............................................................. 26; 39
S
sandwich, modello a................................................................25
S-glass.......................................................................................10
sintetiche, fibre ........................................................................10
snervamento della matrice .....................................................39
stabilizzazione ..........................................................................11
striratura...................................................................................10
T
tailoring ......................................................................................6
temperatura di polimerizzazione ...........................................13
temperatura di transizione .....................................................13
termo-indurenti, resine ...........................................................13
termo-plastiche, resine ...........................................................13
trafilatura .................................................................................10
V
vetro, fibre di ...........................................................................10
Voigt, modello di......................................................................30
63