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_
_ _
E
flusso utile
flusso utile flusso perduto
=
+
apparecchio. Definendo
u
il flusso luminoso utile incidente sullarea desiderata, in lumen [lm],
tot
il
flusso totale emesso dallapparecchio in lm, il fattore di utilizzazione in illuminamento risulta :
o anche, facendo riferimento alla Figura 22:
Figura 22 Schema dellarea illuminata
Mediante questo parametro, ed il rendimento ottico precedentemente citato, possibile definire
lefficienza di utilizzo del flusso luminoso, e quindi dellenergia. Si pu determinare un rendimento
totale, . .
tot E
L O R = , che introdotto nel processo di dimensionamento di un impianto di
illuminazione stradale permette di valutare lapparecchio che in merito alla particolare geometria dello
scenario, massimizza lefficienza energetica, rispettando i parametri illuminotecnici richiesti.
Sarebbe auspicabile quindi che venisse fatta per ogni apparecchio stradale, disponibile oggi in
commercio, una caratterizzazione del fattore di utilizzazione in illuminamento: con il termine
caratterizzazione si intende la definizione del fattore di utilizzazione per una qualsiasi geometria di
installazione dellapparecchio, riassunta allinterno di un parametro, funzione delle principali
dimensioni geometriche dello scenario luminoso.
Il parametro che consente di generalizzare il fattore di utilizzazione sulle geometrie di installazione
adimensionale, dato dal rapporto tra una dimensione geometrica misurata sulla larghezza trasversale
della carreggiata e laltezza alla quale installato il fuoco della sorgente luminosa rispetto al piano della
carreggiata.
La dimensione geometrica misurata in direzione trasversale la distanza tra la proiezione del fuoco sul
piano della carreggiata ed il margine della stessa: in questo modo vengono inclusi i contributi dovuti
alla larghezza della carreggiata, alla distanza della base del palo di sostegno dalla stessa, e alleventuale
sbraccio con cui installata la sorgente, in un unico termine.
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Rapportando tale termine con laltezza del fuoco si individua una certa configurazione di installazione,
definita da un preciso valore di questo rapporto: in tal modo tutte le condizioni di installazione della
sorgente che realizzano tale rapporto consentiranno di ottenere lo stesso fattore di utilizzazione in
illuminamento. Una caratterizzazione del fattore di utilizzazione per un dato apparecchio, pu essere
applicata a tutti quegli apparecchi che realizzano la medesima distribuzione delle intensit luminose nel
semispazio di emissione, ovvero tali per cui le loro fotometrie risultano uguali a meno di una costante
relativa al modulo delle intensit luminose.
Questo significa che, preso in riferimento un riflettore, la caratterizzazione del fattore di utilizzazione
per un apparecchio luminoso pu essere normalizzata, cio resa indipendente dalla potenza della
lampada montata. Perch questa affermazione risulti sempre vera, occorre per assumere che
lemissione diretta delle intensit luminose dalla lampada abbia la stessa distribuzione e che le
dimensioni della lampada e della zona di scarica, e la posizione del filamento rispetto al riferimento sul
riflettore interno, siano le stesse. Praticamente questo non possibile per la maggior parte delle lampade,
in quanto proprio queste condizioni, relative alla posizione della zona di scarica, alla distribuzione delle
intensit luminose emesse direttamente, cambiano al variare della potenza della lampada.
Quindi lassunzione che il fattore di utilizzazione sia il medesimo per una data caratterizzazione, a meno
che non siano verificate le caratteristiche precedenti tra due lampade di diversa potenza, pu essere fatta
solo se la lampada montata la stessa, e la fotometria realizzata dallapparecchio la stessa, ossia che
vi sia piena corrispondenza sia nella componente diretta che in quella riflessa delle intensit luminose.
Linstallazione della sorgente luminosa pu avvenire determinando una proiezione del fuoco interna o
esterna alla carreggiata (si veda Figura 23). La caratterizzazione del fattore di utilizzazione deve essere
distinta per queste due ultime condizioni, quando la distribuzione delle intensit luminose
dellapparecchio non simmetrica tra 0 180 C e 180 360 C , come accade per la maggior
parte degli apparecchi di illuminazione stradale.
Questa condizione implica infatti, che il fattore di utilizzazione associato ad un rapporto La/H, con La
distanza tra la proiezione del fuoco sul piano della carreggiata e il margine superiore (o anteriore) della
stessa, sia differente da quello associato ad Lp/H, con Lp distanza tra la proiezione del fuoco sul piano
della carreggiata e il margine inferiore (o posteriore) della stessa.
Con riferimento alla Figura 23 riportata di seguito, viene definita la modalit con cui avviene la
caratterizzazione del fattore di utilizzazione per le due differenti condizioni di proiezione del fuoco sul
piano della carreggiata.
Figura 23 - Geometrie di caratterizzazione
a. Proiezione del fuoco esterna alla carreggiata
Il fattore di utilizzazione pu essere definito con la relazione:
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2 2
2
2
m
=
1 2 E
=
dove
1
ed
2
sono i fattori di utilizzazione parziali legati ai flussi incidenti sulle superfici aventi
rispettivamente estensione Le ed Li lungo x .
La caratterizzazione avviene definendo
1
per rapporti Le/H,
2
per rapporti Li/H. Si ricorda che per
tale configurazione la presenza del marciapiede porta ad incrementare
2
rispetto ad una condizione in
cui esso sia alla stessa altezza della carreggiata.
Volendo considerare anche la presenza di uneventuale marciapiede nella geometria dello scenario
luminoso, esso comporta un aumento della frazione di flusso totale emesso che incide sulla superficie
esterna alla carreggiata di estensione Li lungo x. In termini di fattori di utilizzazione parziali, questo
comporta un aumento di
2
e quindi, a parit di tutte le altre condizioni geometriche di installazione,
una riduzione di
E
. Gli elementi geometrici che concorrono a determinare lentit nella variazione di
2
sono laltezza del marciapiede, laltezza del fuoco rispetto al piano della carreggiata e la larghezza Li:
definendo una data altezza del marciapiede possibile valutare, fissati H ed Li, la variazione relativa
di
2
tra le condizioni in cui il marciapiede abbia altezza nulla ed altezza non nulla. Risulta quindi :
dove
2-m
il fattore di utilizzazione calcolato con marciapiede rialzato rispetto al livello della strada.
Poich tale differenza dipende da H, Li, dalla distribuzione delle intensit luminose emesse,
possibile definire una caratterizzazione della variazione di
2
in funzione dei rapporti Li/H e di una
fissata altezza del marciapiede, per ciascun apparecchio luminoso. Questa caratterizzazione pu essere
utilizzata quindi per correggere il fattore di utilizzazione parziale
2
, definita la configurazione Li/H di
installazione della sorgente.
b. Proiezione del fuoco interna alla carreggiata
Il fattore di utilizzazione pu essere espresso con la relazione:
1 2 E
= +
dove
1
ed
2
sono i fattori di utilizzazione parziali legati ai flussi incidenti sulle superfici aventi
rispettivamente estensione La ed Lp lungo x .
La caratterizzazione avviene definendo
2
per rapporti La/H,
2
per rapporti Lp/H.
Lintervallo dei rapporti L*/H per la quale si definiscono i valori dei fattori di utilizzazione parziali
non stabilito con un particolare criterio; esso dovrebbe essere tale da permettere di avere dati
disponibili per le pi comuni condizioni di installazione.
Questo sistema di caratterizzazione risulta particolarmente interessante per quegli apparecchi che
presentano molte possibilit di istallazione: la posizione della lampada che pu avere due gradi di
libert, il riflettore interno pu essere previsto in numerose versioni, come pure il diffusore pu avere
diverse forme.
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Figura 24 - Tipologie di coperture esterne per apparecchi luminosi
Figura 25 - Possibili spostamenti della lampada lungo x-y
Figura 26 - Possibili rotazioni dell ottica su z
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Figura 27 - Possibili traslazioni dell ottica lungo x 3.2/4.3
E il caso ad esempio dellapparecchio stradale di fabbricazione PHILIPS, modello SGS253-
IRIDIUM, del quale si riporta, a titolo esemplificativo, una breve trattazione.
Tale apparecchio presenta 3 differenti coperture esterne, dove per ciascuna sono previste differenti
tipologie di riflettore interno il quale pu assumere a sua volta differenti posizioni di installazione; tutte
le differenti combinazioni di coperture, riflettore, posizione determinano diverse distribuzioni
dellintensit luminosa emessa dallapparecchio, che quindi necessitano di una propria caratterizzazione.
La presenza di un numero tanto rilevante di variabili di installazione rende assai difficile
lindividuazione di una combinazione ottimale; lideale sarebbe procedere preliminarmente con lanalisi
dei fattori di utilizzazione che danno unindicazione di quali siano le configurazioni pi adatte alle
proprie esigenze e quindi effettuare per ciascuna di esse una verifica illuminotecnica ottimizzata.
Di seguito, a titolo di esempio, viene riportato il significato delle denominazioni adottate da Philips per i
propri apparecchi:
1) copertura esterna:
_ FG: copertura piana in vetro. Nella pratica tale copertura non esattamente piana ma presenta una
leggera sagomatura a coppa;
_ GB: copertura avente una sagomatura intermedia tra la precedente ed una coppa;
_ PC: copertura a coppa in policarbonato;
2) ottica interna e posizioni: le ottiche disponibili sono CR, CX, OR, OX, TP, le quali posso assumere
differenti posizioni individuate da P1, P2, P3, P4, P5X, P6, P7, in differenti combinazioni, che vengono
riportate di seguito:
_ copertura FG:
ottica CR con posizioni P1, P3, P5X, P7 ;
ottica OR con posizioni P1, P3, P5X, P6 ;
ottica TP con posizioni P0, P1, P2, P3, P4, P5X, P6 ;
_ copertura PC :
ottica CR con posizioni P1, P3, P5X, P5X L-BACK, P5X L-FRONT, P5X L-FRONT-BACK, P7 ;
ottica CX con posizioni P1, P2, P3, P4, P5X, P6, P7 ;
ottica OR con posizioni P1, P2, P3, P4, P5X, P6 ;
ottica OX con posizioni P0, P1, P2, P3, P4, P5X, P6 ;
ottica TP con posizioni P2, P3, P4, P5X, P6 ;
_ copertura GB :
ottica CR con posizioni P1, P3, P5X, P7 ;
ottica CX con posizioni P1, P2, P3, P4, P5X, P6, P7 ;
ottica OR con posizioni P1, P2, P3, P4, P5X, P6 ;
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ottica OX con posizioni P0, P1, P2, P3, P4, P5X, P6 ;
ottica TP con posizioni P1, P2, P3, P4, P5X, P6 .
Sono state eseguite una serie di caratterizzazioni, organizzate in forma grafica, in modo che per ciascuna
combinazione copertura-ottica-posizione vi sia la valutazione del caso di proiezione esterna ed interna
del fuoco alla carreggiata.
Nel caso specifico si scelto un intervallo dei rapporti L*/H in cui calcolare i fattori di utilizzazione
parziali compresi tra 0 e 3, in quanto si sono assunte laltezza minima normalizzata dei pali di sostegno
di 3 metri, secondo la normativa UNI-EN 40, e come larghezza media di una strada quella di 9 m. Si
ricorda che questa assunzione su altezza dei sostegni e larghezza media della carreggiata non vincola ad
una particolare geometria di installazione i valori del fattore di utilizzazione calcolati, ma determinata
da fini pratici al fine di rendere disponibili dei dati per le condizioni di installazione pi comuni.
Il caso di proiezione interna, indicato dalla sigla IN, presenta due curve, relative ad
1
in funzione di
La/H ed
2
in funzione di Lp/H; il caso di proiezione esterna, indicato dalla sigla ES, presenta una
singola curva , che esprime h
1
in funzione di Le/H e h
2
in funzione di Li/H. In questo caso la curva
unica in quanto la distribuzione delle intensit luminose su cui definito il fattore di utilizzazione la
stessa.
Nelle pagine seguenti sono riportate, per motivo di spazio, due sole caratterizzazioni riferite alla
configurazione FG CR P7 e GB CX P7, indicative perch sono due esempi in cui si vede chiaramente
come le curve consentano di valutare quale apparecchio sia pi o meno adatto per uninstallazione con
proiezione del fuoco interna alla carreggiata, derivante ad esempio dalla necessit di installare lo stesso
con uno sbraccio, per la presenza di alberature ai margini della carreggiata; riportato inoltre, per
lapparecchio FG CR P7, il grafico che esprime la variazione del fattore di utilizzazione parziale
2
per
proiezione del fuoco esterna alla carreggiata, dovuta alla presenza di un marciapiede di altezza 20 cm.
Lintera trattazione effettuata per lapparecchio in questione contenuta allinterno dellAllegato 4.
Figura 28 - Configurazione FG CR P7
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Figura 29 - Configurazione GB CX P7
Figura 30 - Variazione fattore di utilizzazione parziale eta2
3.3 Alimentatori
Variazione fattore di utilizzazione parziale
2
Le lampade a scarica possono funzionare sia con alimentatori tradizionali ferro-magnetici che con
alimentari elettronici (ad esclusione delle recenti lampade Philips Cosmopolis CPO che funzionano
esclusivamente con alimentatore elettronico)
Gli alimentatori elettronici associano molteplici vantaggi:
- Stabilizzano la tensione e offrono una riduzione delle potenza assorbita dalla rete;
- Contribuiscono ad aumentare la durata delle lampade rispetto alle tradizionali soluzioni di
alimentazione con dispositivi elettromeccanici;
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- Garantiscono una elevata resa cromatica delle lampade unita ad una temperatura di colore
estremamente uniforme tra le varie lampade, grazie a sofisticati algoritmi di controllo delle
lampade stesse;
- Riducono il tempo di andata a regime della lampada;
- Garantiscono un funzionamento della lampada senza fastidiosi sfarfallii della luce;
- Hanno dimensioni ridotte e peso contenuto e minor ingombro rispetto ai reattori tradizionali;
- Sono in grado di escludere automaticamente lampade difettose, a fine vita, in modo da evitare
lemissione di radiodisturbi ed inutili stress elettrici ai componenti dellimpianto.
Lutilizzo dei reattori elettronici in Italia per lilluminazione esterna molto marginale, pur essendo
ormai riconosciuti da tutti i vantaggi derivanti dalluso di tali dispositivi.
Sul mercato sono presenti diverse tipologie di reattori elettronici e svariati produttori: sono presenti note
marche e piccoli e poco noti costruttori. Tutti enfatizzano i loro prodotti e affermano i vantaggi ottenibili
con il loro uso. Sul piano della funzionalit, ci che si attende dalluso del reattore elettronico
principalmente una maggior efficienza e durata di vita della lampada, ma chi pu garantire questo? E da
qui che nasce la diffidenza per un prodotto che ha ancora un costo elevato, e le cui prestazioni non sono
ancora ben normate. In mancanza di chiari riferimenti normativi costruttori di alimentatori e di lampade
si rinfacciano lun laltro i problemi applicativi; in particolare, si suppone che sia il costruttore di
lampade a doversi esprimersi in merito al corretto funzionamento delle sorgenti con tali dispositivi e ai
benefici che se ne posso trarre.
Risulta quindi difficile quantificare con i soli dati forniti dai costruttori, i vantaggi ottenibili da tali
dispositivi il cui prezzo si aggira sulle 80/120 per apparecchio (vi quindi unincidenza molto alta sul
costo dellapparecchio, specialmente se puramente stradale, il cui costo oscilla approssimativamente da
180 a 350 ). In media i costruttori parlano di una percentuale che va dal 5 al 10% di assorbimento
energetico in meno rispetto ai reattori tradizionali, grazie alla riduzione delle perdite dellalimentatore e
alla stabilizzazione della tensione che riduce le maggiori tensioni presenti in rete durante le ore notturne.
Per gli stessi motivi (carenze normative e mancato coordinamento tra i produttori di alimentatori e quelli
di lampade) risulta difficile indicare un parametro che permetta di individuare il prodotto di un
costruttore rispetto a quello di un altro presente sul mercato.
3.4 Sistemi di regolazione/parzializzazione del flusso luminoso
Nellesercizio degli impianti di illuminazione pubblica necessario tener presente che il maggior
volume di traffico si svolge, nelle aree urbane, nelle prime ore della sera al momento della chiusura
degli esercizi pubblici e della apertura dei luoghi di svago; il volume di traffico subisce poi una netta
diminuzione per riprendere eventualmente in maniera pi massiccia in prima mattinata, quando ancora
buio nella stagione fredda. Allo scopo di realizzare un consistente risparmio di energia, risulta
conveniente assicurare un livello di illuminamento pi elevato nelle prime ore della sera ed un livello
meno elevato nelle ore della tarda notte.
Tra i principali e pi efficaci sistemi attuabili per ridurre i consumi energetici degli impianti di
illuminazione pubblica, oltre alladozione di lampade pi efficienti e di apparecchi pi performanti,
sistemi che sono stati valutati nei paragrafi precedenti, vi quindi la possibilit di ridurre il flusso
luminoso e conseguentemente anche lassorbimento energetico durante le ore centrali notturne quando il
traffico veicolare si riduce notevolmente.
Per ottenere tale parzializzazione del flusso esistono varie soluzioni, cos riassumibili in sintesi:
1. spegnimento tutta notte mezza notte (metodo centralizzato, mediante suddivisione delle linee di
alimentazione in partenza dal quadro): gli apparecchi sono monolampada ma alimentati, di solito
alternativamente, da due linee di alimentazione distinte; ad una certa ora, quando si stima che il traffico
sia opportunamente diminuito, si spegne tutto il gruppo degli apparecchi afferenti ad una delle due linee
di alimentazione , detta di mezza notte, togliendo tensione a tale linea mediante consenso da orologio. E
il metodo utilizzato sugli impianti pi vetusti, prevalentemente con lampade al mercurio.
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PREGI: abbassamento del 50% della potenza installata nelle ore notturne centrali, funzionamento
garantito indipendentemente dalla qualit e dimensionamento delle linee.
DIFETTI: non garantisce mai luniformit di luminanza prevista dalla normativa UNI.
2. apparecchi bi- lampada (metodo centralizzato, mediante suddivisione delle linee di alimentazione in
partenza dal quadro): ciascun apparecchio dotato di due lampade alimentate da due distinte linee di
alimentazione; ad una certa ora, quando si stima che il traffico si sia opportunamente ridotto, si spegne
una delle due lampade, togliendo tensione su una delle due linee di alimentazione mediante consenso da
orologio.
PREGI: abbassamento del 50 % della potenza installata nelle ore notturne centrali, funzionamento
garantito indipendentemente dalla qualit e dimensionamento delle linee.
DIFETTI: emissione del flusso luminoso minore a parit di potenza installata di una equivalente
monolampada, sia a regime pieno che dimezzato, rendimento dellapparecchio illuminante minore
rispetto allequivalente monolampada.
3. regolatore di flusso (metodo centralizzato a livello di quadro di comando): apparecchiatura installata
a livello di quadro elettrico di comando, che da una certa ora in poi, quando si stima che il traffico
stradale si sia opportunamente ridotto, diminuisce il flusso luminoso emesso da ciascun apparecchio
illuminante alimentato da tale quadro, riducendo nel contempo lenergia assorbita.
PREGI: si mantiene luniformit prescritta dalla normativa, si stabilizza la tensione anche durante il
funzionamento normale, aumentando la vita media delle lampade e riducendo i consumi dovuti ad
aumenti di tensione tipici della rete elettrica nelle ore serali.
DIFETTI: tempi di pay-back elevati se il numero di punti luce afferenti al quadro basso, necessit di
avere a disposizione linee di alimentazione ben dimensionate e a regola darte per permettere il
funzionamento ottimale dellapparecchiatura, non compatibile con lampade al mercurio, per problemi di
accensione, e poco adatto a regolare le lampade agli ioduri metallici, per problemi di accensione sotto un
certo valore di potenza e viraggio del colore.
4. alimentatore bi-regime elettromagnetico o elettronico (metodo puntuale, punto a punto). Dispositivo,
che pu essere elettromagnetico o elettronico che viene inserito su ciascun apparecchio, il quale riduce
la potenza assorbita, secondo una percentuale prefissata, automaticamente dopo un certo numero di ore
di funzionamento.
PREGI: non necessit di interventi sulle linee, si mantiene luniformit prescritta dalla normativa, solo
nella versione elettronica si stabilizza la tensione anche durante il funzionamento normale, aumentando
la vita media delle lampade e riducendo i consumi dovuti ad aumenti di tensione tipici della rete elettrica
nelle ore serali.
DIFETTI: tempi di pay-back elevati, specialmente nella versione elettronica.
5. alimentatore elettronico regolabile: (metodo puntuale, punto a punto) Dispositivo elettronico che
viene inserito su ciascun apparecchio, il quale pu ridurre a piacere la potenza assorbita in maniera
indipendente ed entro un ampio intervallo di valori, mediante segnale proveniente da cavo pilota,
protocollo di trasmissione, onde convogliate o radio-frequenza.
PREGI: non necessita di interventi sulle linee, si mantiene luniformit prescritta dalla normativa, si
stabilizza la tensione anche durante il funzionamento normale, aumentando la vita media delle lampade
e riducendo i consumi dovuti ad aumenti di tensione tipici della rete elettrica nelle ore serali, possibilit
di personalizzare il singolo punto luce, con una regolazione indipendente rispetto al resto degli impianti,
per favorire ad esempio punti critici e pericolosi.
DIFETTI: tempi di pay-back elevati; se funziona ad onde convogliate o radiofrequenza, necessita di
intervento sul quadro di comando per installare apparecchiature a corredo che ne consentono il
funzionamento, e inoltre necessita di interventi sulle linee per la posa di cavo pilota o apparecchi per la
trasmissione del segnale.
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Il sistema 1. spegnimento tutta notte mezza notte, a causa delle disuniformit che crea, non compatibili
con quanto previsto dalla normativa vigente, e il sistema 2. apparecchi bi- lampada, per il fatto che
emette, anche in condizioni normali un flusso minore di quanto si pu ottenere da una singola lampada
di potenza di poco superiore (specialmente nella versione pi utilizzata 2 X 70W), non sono pi
applicabili, mentre gli altri tre consentono numerosi vantaggi, che si esaminano ora nel dettaglio.
3.4.1 Regolatori di flusso
Per le lampade a scarica utilizzate in illuminazione pubblica, per le quali occorre disporre una tensione
di alimentazione superiore al picco di riaccensione della lampada, al fine di evitare lo spegnimento della
scarica nel momento in cui tensione e corrente passano per lo zero, vi sono due tecnologie applicabili:
- regolatori ad onda sinusoidale: sono costituiti da trasformatori (booster) alimentati da un
autotrasformatore a spazzole (variac) e permettono variazioni continue di tensione (a contatti
striscianti o rotolanti), ma sono penalizzati da notevoli ingombri e costi, anche di manutenzione, a
causa dellelevata usura delle parti meccaniche. Oggi si risolve il problema con lutilizzo di
autotrasformatori a prese commutate elettronicamente (a gradini di tensione), riducendo cos i costi e
gli ingombri, e offrendo una regolazione morbida anche se discontinua.
Si prestano a questa regolazione le lampade a scarica, ma il risultato conseguibile non lo stesso per le
varie tipologie dato che strettamente dipendente dai valori minimi di tensione ai quali la lampada pu
continuare a funzionare: le lampade pi adatte ad essere regolate sono quelle al sodio alta pressione e
quelle ad ioduri metallici la cui tensione minima di funzionamento a regime ridotto si aggira sui 170-175
V (risparmio massimo ottenibile 50%).
Per le lampade a ioduri metallici occorre per precisare che labbassamento della tensione fino al limite
ammesso pu produrre dei viraggi di colore che causano una brusca diminuzione della resa cromatica
(risparmio massimo ottenibile 30%).
Un discorso a parte va fatto per le lampade a vapori di mercurio che ad una tensione inferiore a 190 V
(risparmio massimo ottenibile 30%) non possono avere un funzionamento regolare; esiste in ogni caso
sul mercato una apparecchiatura, applicabile allinterno di ogni apparecchio, per ovviare agli
inconvenienti descritti, ma si tratta pur sempre di un intervento oneroso, per altro su apparecchi che
montando lampade al mercurio sono evidentemente obsoleti, e oggetto di smantellamento in tempi
brevi.
Tra le principali ditte che propongono regolatori basati su questa tecnologia ricordiamo IREM,
Ottotecnica e Reverberi.
- regolatori a taglio di fase: provvedono al taglio simmetrico dei valori di picco, sia positivo, che
negativo, della tensione di alimentazione, lasciandola inalterata in prossimit del passaggio per lo
zero. Per quanto riguarda la corrente essa viene pilotata nellintorno dello zero di tensione in maniera
da non essere nulla. Sono caratterizzati di dimensioni molto limitate. Possono essere utilizzati anche
con lampade al mercurio, anche se riducono di molto lefficienza, mentre con le lampade al sodio alta
pressione necessario utilizzare accenditori elettronici, dato che gli accenditori muniti di starter
potrebbero essere attivati dalle armoniche introdotte dal controllo di fase che andrebbero ad
interagire con il condensatore ad alta frequenza posto allingresso dellaccenditore stesso. Non sono
utilizzabili con lampade al sodio bassa pressione e a luce miscelata.
Le principali ditte che propongono regolatori basati su questa tecnologia sono OCEM e Intelux.
Sono evidenti i vantaggi ottenibili, con entrambe le tecnologie:
- regolazione del flusso evitando pericolose disuniformit nel tempo;
- attuazione di consistenti risparmi di energia, che possono andare dal 30 al 50%;
- aumento della durata delle lampade, anche in funzione del fatto che tramite i regolatori possibile
assicurare in maniera automatica la stabilizzazione della tensione di alimentazione, sottraendo in tal
modo le lampade alle deleterie oscillazioni della tensione della rete di distribuzione;
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- sempre allo scopo di aumentare la vita delle lampade allatto dellaccensione e della regolazione, il
valore della tensione non viene fatto aumentare in maniera brusca, ma in maniera graduale in un
tempo lungo in modo da sollecitare meno i catodi delle sorgenti luminose.
3.4.2 Alimentatore bi-regime elettromagnetico o elettronico
Per le lampade al sodio alta pressione sono ormai presenti da anni reattori biregime tradizionali, mentre
quelli elettronici sono pi recenti ma anche tra essi comincia ad esserci una certa scelta.
Diverso invece il discorso per le lampade a ioduri metallici, che con la versione elettromagnetica
hanno un serio problema di viraggio del colore, specialmente se si vogliono ottenere risparmi energetici
che rendano conveniente ladozione di tali dispositivi; in questo caso solo ladozione di apparecchiature
elettroniche pu offrire una soddisfacente soluzione al problema.
Tra le principali ditte che propongono alimentatori biregime tradizionali ricordiamo RELCO, Tridonic
Atco mentre per i biregime elettronici Philips, Thorn, ecc.
3.4.3 Alimentatore elettronico regolabile
Gli alimentatori elettronici regolabili associano ai vantaggi dei reattori elettronici la possibilit di
modulare puntualmente il flusso luminoso mediante protocolli proprietari, sistema DALI, onde
convogliate o cavo pilota, a seconda delle singole case costruttrici.
Tra le principali ditte che propongono alimentatori elettronici regolabili ricordiamo Philips, Thorn,
Eligent del gruppo Sorgenia, Harvard Engineering PLC.
3.5 Sistemi di accensione e spegnimento impianti
Un'altra possibilit di risparmiare energia, che si affianca alla regolazione di potenza, lottimizzazione
degli orari di accensione e spegnimento. Riuscire infatti ad accendere gli impianti esattamente quando
serve, evitando di anticipare rispetto alle necessit di visione, permette di risparmiare preziosa energia
ogni giorno, cercando per di evitare di accendere troppo tardi quando ormai il compito visivo reso
gravoso a causa del calare delle tenebre. Stesso ragionamento vale per gli spegnimenti a fine nottata.
Ci si pu ottenere mediante fotocellule per laccensione che presentano per molti problemi di taratura,
e con luso di orologi installati su ogni quadro, con tutte gli svantaggi che questo comporta .Una
proposta comprovata migliorativa invece linstallazione di un orologio astronomico in ogni quadro di
comando. Lorologio astronomico contiene al suo interno un software che, sulla base dellinserimento
delle coordinate geografiche in cui si trova limpianto, determina in maniera molto precisa, con le
eventuali correzioni ambientali del caso, lesatta ora in cui il sole tramonta e sorge ogni giorno
dellanno. Ci riesce, rispetto ad un normale sistema con fotocellula o ancor pi rispetto allorologio
tradizionale, ad abbattere il consumo di energia di circa il 10%. Inoltre si somma il beneficio di avere
degli orologi tutti radio-sincronizzati e quindi fanno accendere gli impianti contemporaneamente e non
necessitano di revisioni continue legate ad aggiustamenti o al cambio dellora. Tutti questi vantaggi
garantiscono al contempo unaccensione ottimizzata quando effettivamente serve, visto che di solito
prevista la presenza anche di una fotocellula per garantire laccensione anticipata in caso di condizioni
meteorologiche sfavorevoli.
Tra le principali ditte che propongono orologi astronomici ricordiamo la THEBEN.
3.6 Sistemi di telecontrollo e telegestione
I guasti accidentali dovuti a cause non predeterminabili provocano il temporaneo annullamento del
livello di illuminamento rendendo inefficiente o solo parzialmente utilizzabile un impianto. A tali guasti
si deve poter far fronte con la massima rapidit ed perci necessario organizzare un servizio
dintervento efficace ed immediato legato possibilmente ad un sistema di pronta segnalazione dei guasti.
Se gi la numerazione in loco dei singoli punti luce presenti sul territorio comunale e ladozione di un
numero verde per la segnalazione da parte dei cittadini di problemi agli impianti, pu rappresentare un
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primo passo verso una migliore conduzione degli impianti, la soluzione ottimale quella di adottare un
sistema di telesegnalazione che riporta, in un posto centrale presidiato, ove fa capo la squadra di pronto
intervento, la segnalazione di disservizio, o la mancanza di tensione in una fase di uno qualsiasi dei cavi
BT uscenti dal centralino di comando, o lannullamento della corrente nel circuito, tutti dati provenienti
dalle singole periferiche poste nel quadro di comando tenendo sotto controllo le varie parti dellimpianto
di illuminazione pubblica.
Lattuale tecnica elettronica ha infatti messo a disposizione installazioni che permettono la segnalazione
del fuori servizio di un quadro di comando utilizzando normali vettori di trasmissione (ad esempio
tramite modem GSM o onde radio).
Con i dispositivi di telecontrollo, si possono effettuare da postazione remota (dalla sede del proponente
manutentore, o dallufficio comunale competente o qualsiasi altra postazione) le seguenti operazioni:
- controllo costante degli apparecchi in gestione con segnalazione immediata degli eventi in corso e
invio di messaggio SMS al telefono in dotazione alladdetto reperibile;
- programmare i cicli di lavoro e visualizzare lo stato di funzionamento dei singoli controllori
elettronici di potenza, compresi gli orologi astronomici;
- la ricezione dei dati di esercizio e la loro memorizzazione per creare un archivio storico
personalizzato dei parametri di maggior interesse indispensabile ai fini della manutenzione
programmata, e per analizzare la corretta efficienza dei componenti degli impianti ed eliminare le
cause che generano dispersioni, insufficiente rifasamento, consumi anomali, deterioramento
accenditori, ecc;.
- la raccolta dei dati di esercizio e, tramite opportuni software, la loro elaborazione per calcolare e
memorizzare il risparmio energetico ottenuto.
Il sistema infatti in grado di acquisire per ogni centralino centinaia di informazioni ON/OFF quali:
- stato interruttore generale
- stato interruttore ausiliario
- stato rel differenziale
- stato interruttore linea
- stato interruttori uscite protette
e molte altre ancora.
Lo stesso sistema pu ovviamente essere utilizzato anche per altri impianti e componenti non
strettamente legati allilluminazione: pompe di sollevamento, centraline di rilevamento ambientale,
segnaletica attiva, ecc.
La possibilit di creare archivi storici personalizzati dei parametri di maggior interesse ben si presta a
migliorare la lettura e la comprensione dei dati e dei problemi rilevati durante la manutenzione:
possibile cos comprendere il motivo dei vari interventi che si sono succeduti nel tempo e capire se sono
stati causati da problemi tecnici degli impianti o da mancanze dei materiali installati.
Il programma di gestione del sistema di telecontrollo e telegestione e il programma software per la
manutenzione, che vengono tra loro interfacciati, possono fornire un utile strumento per ottimizzare la
gestione degli impianti e il servizio offerto al cittadino, fornendo in qualsiasi istante un chiaro,
aggiornato e motivato quadro della situazione.
Le principali ditte che propongono sistemi di telegestione e telecontrollo a livello di quadro sono la
UMPI e la Reverberi.
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3.7 La telegestione punto-punto
E possibile anche effettuare il telecontrollo dei parametri elettrici dei singoli apparecchi, per operare un
monitoraggio continuo e completo delle caratteristiche funzionali del sistema.
Grazie alla gestione telematica, si ricavano informazioni real-time sullo stato dei singoli punti luce,
intervenendo in modo mirato dove si manifestano dei comportamenti anomali delle componenti vitali
dellimpianto (lampade e relativi dispositivi di alimentazione).
Con il telecontrollo del singolo punto luce, inoltre, possibile monitorare i parametri tipici della
lampade ed organizzare interventi di manutenzione straordinaria su gruppi di lampade riducendo al
minimo lo spreco di tempo dei normali controlli a vista effettuati dagli addetti alla manutenzione. Il
sistema di telecontrollo in grado di effettuare la comunicazione dei singoli sensori locali verso il loro
controllore centralizzato utilizzando o la tecnologia delle onde convogliate e sfruttando le linee
elettriche esistenti che collegano i vari punti luce, o la trasmissione su onde radio. Lintero sistema di
controllo pu essere supervisionato mediante lutilizzo di un PC centralizzato, collegato ai vari quadri di
gestione con GSM o onde radio. In base alle misure effettuate, il sistema in grado di ricavare le
informazioni riguardanti: le potenze attiva, reattiva e apparente, eventuali difetti delle lampade e dei
condensatori di rifasamento o dei fusibili di protezione, il tempo di alimentazione e di accensione delle
lampade, lindice di sfarfallio e la reale efficienza delle sorgenti. possibile ricavare questi dati per
singole lampade. La dotazione del sistema consente un controllo continuo e puntuale sullo stato di
funzionamento dei singoli punti luce. In questo modo si raggiunge lobiettivo fondamentale della
massima garanzia di sicurezza per gli utenti della strada con una drastica riduzione degli oneri di
manutenzione.
Se i punti luce installati lungo il tracciato sono dotati del modulo in grado di ricevere e trasmettere una
serie di informazioni sulle grandezze elettriche relative al singolo punto luce attraverso la tecnologia
delle onde convogliate, o la trasmissione radio, allora, si pu evitare linstallazione di circuiti dedicati. Il
sistema permette di telegestire da una centrale di comando il singolo punto luce offrendo numerosi
vantaggi: riduzione dei costi di installazione, pianificazione degli interventi con riparazioni mirate,
analisi circa lo stato e la vita delle lampade.
Il sistema quindi in grado di ricavare le seguenti informazioni, utili al gestore dellimpianto per una
corretta e tempestiva manutenzione:
Stato della lampada (on-off) / Tensione di rete / Tensione elettrica al bulbo della lampada /
Corrente di lampada / Corrente al condensatore / Fattore di potenza della lampada / Fattore di
potenza del condensatore / Tempo medio di accensione della lampada / Indice di sfarfallio.
Le principali ditte che propongono sistemi di telecontrollo punto a punto sono: Umpi, Thorn, e
Reverberi.
3.8 Telegestione e regolazione punto a punto
Al telecontrollo del punto a punto, e quindi alla telediagnostica di tutti gli eventi e le anomalie della
lampada (rifasamento insufficiente, assenza corrente, fusibile guasto, lampada in cortocircuito, lampada
in esaurimento) e al telecomando dello spegnimento e all'accensione del singolo punto, si pu associare
anche la riduzione puntuale del flusso luminoso, mediante installazione di un dispositivo apposito,
montato all'interno degli apparecchi illuminanti (previa verifica termica), o all'interno del palo, o nel
pozzetto, in accoppiamento con un reattore bi-regime elettromagnetico, che consente il
controllo/comando da remoto del singolo punto e la commutazione in due stadi di assorbimento di
potenza, attraverso la trasmissione ad onde convogliate.
Tale tecnologia ormai in uso da alcuni anni e si pu definire affidabile, ma il prezzo rimane ancora
alto, sia per la sola telegestione del singolo punto luce, che in abbinamento alla riduzione puntuale del
flusso (che viene ad incidere poco di pi). Porta per molti vantaggi e risparmi sia dal punto di vista
della gestione e manutenzione:
- elimina gli inutili costi dovuti alla ricerca dei guasti;
- permette di risparmiare sui materiali, grazie al controllo mirato degli elementi effettivamente guasti;
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- ottimizza la gestione del magazzino e degli automezzi;
- permette di risparmiare costi sull'organizzazione generale del servizio e sulla bolletta energetica;
- razionalizza l'uso delle lampade mediante parzializzazioni (spegnimenti e riduzione di flusso mirati
di ogni singolo punto luce);
- ottimizza i cicli di funzionamento;
- permette la programmazione personalizzata dell'orologio astronomico per l'accensione/spegnimento
puntuale degli impianti;
- riduce le accensioni diurne per ricerca guasti;
- riduce le dispersioni di linea per basso fattore di potenza (lampade non correttamente rifasate).
Tali vantaggi rendono quindi conveniente il sistema in situazioni particolari, come nei casi in cui la
manutenzione sia disagevole o il servizio offerto debba essere pienamente affidabile e di qualit (ad
esempio nei centri cittadini). Il costo del sistema pu essere poi ben assorbito nel caso in cui la gestione
degli impianti sia data completamente in esterno.
La regolazione del flusso puntuale con reattore tradizionale vantaggiosa quando il numero dei punti
luce non elevato (alcune decine), anche perch non associa la stabilizzazione del flusso, come invece
succede con i regolatori centralizzati, o quando la regolazione non si pu attuare su tutti punti luce
afferenti allo stesso quadro (ad esempio in incroci o rotonde), altrimenti risulta troppo costosa rispetto al
sistema centralizzato con regolatore.
Attualmente sta prendendo piede la possibilit di telegestire e telecontrollare gli alimentatori elettronici,
sia bi-regime che regolabili, di cui si parlato nei precedenti paragrafi, che garantirebbero anche la
stabilizzazione della tensione e costituirebbero quindi una alternativa ottimale.
Le principali ditte che propongono sistemi di telecontrollo e regolazione punto a punto sono: Thorn,
Reverberi, e ci risulta che siano in atto degli accordi per coordinarsi Umpi (telecontrollo) con Philips
(regolazione puntuale con alimentatore elettronico).
3.9 Impianti di illuminazione valutati nel loro complesso
Le apparecchiature e i componenti presenti sul mercato, devono essere analizzati per anche in funzione
della loro capacit di adattarsi alle esigenze e peculiarit specifiche dei singoli impianti. Si pensi ad
esempio alle variabili introdotte dalla larghezza della strada o dellarea da illuminare, dalla sua
estensione, dalla categoria illuminotecnica, dalle limitazioni che possono esserci sul posizionamento dei
punti luce, dai vincoli urbanistici che limitano le possibilit di istallazione, ecc.
Dal punto di vista teorico, un obiettivo, non di facile conseguimento, potrebbe essere costituito
dallindividuazione di indici di merito per i singoli impianti completi in ogni loro parte
(illuminotecnica, elettrica, stradale, opere civili e accessorie necessarie, ecc.). Ci consentirebbe un
agevole confronto tra soluzioni anche molto diverse tra loro dal punto di vista progettuale o realizzativo.
Allatto pratico possibile al momento la sola adozione di criteri progettuali che si basano
concettualmente su due possibilit:
- la prima, pi pragmatica, prevede lottimizzazione dei parametri geometrici dellistallazione
(interdistanza/altezza/sbraccio) mediante reiterate verifiche illuminotecniche effettuate con appositi
software che portano ad individuare la soluzione pi idonea, fissati determinati requisiti
illuminotecnici legati alla categoria illuminotecnica dellarea da illuminare;
- la seconda privilegia un approccio energetico, e si basa sulla scelta dellapparecchio che, per le
geometrie dello scenario luminoso in esame, massimizza il rendimento totale e quindi lutilizzo del
flusso luminoso, garantendo i parametri illuminotecnici richiesti.
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3.9.1 Ottimizzazione dei parametri geometrici
Per chiarezza di esposizione, si andranno a considerare dei casi pratici, immedesimandosi nel progettista
che incaricato di progettare limpianto di illuminazione di una data strada, deve individuare la soluzione
impiantistica ottimale. In questottica, sia per assicurare la qualit del risultato, sia per garantire dei
tempi di progettazione redditizi, risulta vantaggioso servirsi di software per le verifiche illuminotecniche
dotati di un sistema di ottimizzazione, cio capaci di individuare la configurazione migliore per quella
determinata conformazione stradale: scelto un apparecchio e la lampada che si vuole utilizzare, e fissata
la posizione in cui verr installato rispetto alla carreggiata, il programma deve essere in grado di
individuare i valori minimi della potenza, dellinterdistanza, dellaltezza del sostegno e della sporgenza
dello sbraccio per garantire quei parametri illuminotecnici fissati per la categoria illuminotecnica a cui la
strada considerata appartiene.
Da quanto risulta agli scriventi, sul mercato italiano tra i vari software illuminotecnici per illuminazione
pubblica disponibili, non tutti hanno la possibilit di ottimizzare i parametri geometrici dellimpianto, e
ne sono stati individuato solamente due, tra i pi utilizzati, che hanno la possibilit di ottimizzare la
posizione della lampada; anche se ci sembra un dettaglio di minor conto, in realt una chiara
indicazione della mancanza di volont di sfruttare appieno le potenzialit degli apparecchi, specialmente
di quelli che offrono diverse e numerose varianti ed opportunit di istallazione, introdotte allo scopo di
ottimizzare lefficienza degli impianti.
Nella tabella di seguito allegata si riportano alcuni dei software pi utilizzati in Italia per effettuare
verifiche illuminotecniche, indicando la possibilit o meno offerta dai sistemi di ottimizzare i parametri
dimpianto. Con sistema aperto si indica se sono importabili e verificabili anche fotometrie diverse da
quelle gi predisposte nel sistema: si nota che tutti i sistemi risultano aperti anche se alcuni lo sono pi
facilmente e anzi sono stati predisposti per facilitare limportazione di dati di varia provenienza, a
differenza dei software studiati da singole aziende produttrici quali la Philips, il cui programma
Calculux nato per i prodotti Philips ma permette di importare fotometrie esterne in determinati formati.
Tabella 13 - Software di calcolo pi utilizzati in Italia
Nome software
Ditta /
Associazione
Sistema
aperto
Ottimizzazione
parametri
geometrici impianti
Ottimizzazione
posizione della
lampada
Litestar Oxytech Si No No
Dialux DIAL gmbh Si Si Si
Calculux Philips Si Si Si
Easy Light -
Save the Sky
Cielo Buio Si Si No
Per verificare a campione lattendibilit dei dati ottenibili da tali software, si considerata una strada
larga 8 m con categoria illuminotecnica Me3c, e si inizialmente individuata col programma Calculux
quale era la posizione ottimale per un apparecchio Iridium FG CR, cio con vetro piano, come
prevedono la maggior parte delle leggi regionali contro linquinamento luminoso, e ottica CR che
dallanalisi dei fattori di utilizzazione sembrava essere la pi performante e si ottenuta come migliore
la posizione 4 con determinate risultanze in termini di luminanza e uniformit. Si poi proceduto col
medesimo apparecchio nelle stesse condizioni ad effettuare la medesima verifica illuminotecnica con gli
altri due software che permettono lottimizzazione dei parametri geometrici e i risultati, come si pu
vedere, sono in sintonia tra loro, ad esclusione del fattore di abbagliamento, ma ci causa di come
definito a livello normativo tale fattore, in quanto non univocamente individuabile, ma si presta a
diverse interpretazioni.
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Apparecchio IRIDIUM FC CR in pos.4 / lampada SAP 100 W / Hft = 8 m
PROGRAMMA DI
CALCOLO
Interdistanza
ottimizzata [m]
Lmed U0 Ul Ti
Calculux 28 1,03 0,42 0,74 8,0
Easy Light - Save the Sky 28 1,02 0,42 0,74 5,5
Dialux 28 1 0,4 0,7 9
3.9.1.1 Applicazione pratica
Un apparecchio come lIridium della Philips, ma anche altri tra quelli indicati nelle schede allegate al
capitolo 2.2, con varie possibilit di istallazione riguardo allottica/schermo/posizione della lampada, al
fine di poterlo sfruttare al suo meglio, necessita di un software che ottimizzi i vari parametri geometrici,
ma che individui la posizione ottimale della lampada.
Sfruttando il programma Calculux (by Philips Lighting) ad esempio, per la stessa strada del calcolo
precedente:
- Larghezza Carreggiata = 8 m
- 2 sensi di marcia, 1 corsia per ogni senso di marcia,
- Strada di Quartiere, tipo E
- Categoria illuminotecnica di riferimento: ME3c (Lm=1 cd/m2, U0= 0,4, Ul= 0,5, Ti < 15%)
- Coefficiente di manutenzione = 0,8
- Asfalto: classe di pavimentazione stradale normalizzata C2 (Q0 (coefficiente medio di luminanza) =
0,07 )
si considerano diverse casistiche per ciascun delle quali si cercato di ottimizzare la distanza tra i punti
luce (interdistanza). Le caratteristiche di impianto analizzate sono quelle dei 6 CASI di seguito riportati:
1 CASO: - installazione unilaterale
- a testa palo
- H altezza fuori terra OTTIMIZZATA
2 CASO - installazione unilaterale
- a testa palo
- H altezza fuori terra 1 m rispetto allottimizzata
3 CASO: - installazione unilaterale
- con sbraccio OTTIMIZZATO ( sporgenza rispetto allinizio della carreggiata )
- H altezza fuori terra OTTIMIZZATA
4 CASO - installazione unilaterale
- con sbraccio OTTIMIZZATO ( sporgenza rispetto allinizio della carreggiata )
- H altezza fuori terra OTTIMIZZATA + INCLINAZIONE OTTIMIZZATA*
rispetto allorizzontale
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5 CASO: - installazione unilaterale
- CON SBRACCIO OTTIMIZZATO( sporgenza rispetto allinizio della carreggiata )
- H altezza fuori 7 m (presenza di alberature)
6 CASO - installazione bilaterale
- CON SBRACCIO OTTIMIZZATO( sporgenza rispetto allinizio della carreggiata )
- H altezza fuori 7 m (presenza di alberature).
* Nota: In tutti i casi analizzati tranne il 4, si considera uninclinazione dellapparecchio nulla, al fine
di ridurre il flusso luminoso disperso verso lalto.
Nellanalisi dei risultati, oltre ai parametri geometrici dimpianto e quelli illuminotecnici ottenuti, per
determinare la bont o meno delle soluzioni individuate, si sono considerati anche altri fattori quali:
- il rapporto tra linterdistanza e laltezza di installazione, in quanto presente in molte leggi
regionali sulla dispersione del flusso luminoso verso lalto come parametro indicante la bont
dellinstallazione (ammessi valori >= 3,7);
- il rapporto W/m indicante la potenza installata per unit di lunghezza della strada considerata,
che significativo per individuare la bont dellinstallazione in relazione ai consumi energetici.
Come si pu osservare dalla tabella riassuntiva allegata, diverse geometrie dimpianto comportano
diverse posizioni ottimizzate dellottica.
Per i casi e apparecchiatura sopra esposti vengono effettuati i calcoli con le seguenti potenza di lampada:
- Tabella 14 apparecchio IRIDIUM con lampada SAP 100W
- Tabella 15 apparecchio IRIDIUM con lampada SAP 150W
Viene preso in considerazione anche lapparecchio Selenium per i calcoli esposti in:
- Tabella 16 apparecchio SELENIUM con lampada SAP 100W e SAP150W
Figura 31 Apparecchio Iridium (a sx) e Selenium (a dx) (Philips)
Per facilitare la lettura delle tabelle seguenti ogni caso esaminato stato individuato da uno specifico
colore:
Caso 1: Arancione
Caso 2: Giallo
Caso 3: Verde
Caso 4: Rosso
Caso 5: Azzurro
Caso 6: Viola
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Se inizialmente si considera lapparecchio con lampada al sodio ad alta pressione da 100 W, i risultati dei calcoli sono esposti nella tabella seguente:
Tabella 14 Calcolo con Apparecchio Iridium, lampada SAP 100W
posiz. H [m] sb [m]
interdistanz
a [m] interd/H
L med U0 Ul Ti
Eh
med Imax 90
consumi
[W/m]
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PIANO FG
Unilaterale
caso 1 4
H= ottimizzato sb=0 incl.=0 8 0 28 3,50 1,03 0,42 0,74 8,0 17,1 0,0 3,57
caso 2 1
H= 7m sb=0 incl.=0 7 0 27 3,86 1,01 0,45 0,60 6,7 18,5 0,0 3,70
caso 3 7
H= ottimiz. sb=ottimiz. incl=0 8 2 35 4,38 1,01 0,41 0,61 10,8 14,7 0,0 2,86
caso 4 7
H= ottimiz. sb=ottimiz. incl=ottimiz.= 0 " " " " " " " " " " "
caso 5 4
H= 7 sb=ottimizzato incl.=0 7 2 32 4,57 1,05 0,40 0,50 9,2 16,9 0,0 3,13
Bilaterale caso 6 3 H= 7 sb= ottimizzato incl.=0 7 2 27 3,86 1,20 0,44 0,53 8,4 19,5 0,0 3,70
caso 1 3
H= ottimizzato sb=0 incl.=0 8 0 29 3,63 1,02 0,49 0,66 8,8 17,4 1,3 3,45
caso 2 1
H= 7m sb=0 incl.=0 7 0 28 4,00 1,05 0,43 0,52 7,3 19,0 1,0 3,57
caso 3 7
H= ottimiz. sb=ottimiz. 9 2 35 3,89 1,00 0,54 0,65 10,9 14,3 1,8 2,86
caso 4 7
H= ottimiz. sb=ottimiz. incl=ottimiz.= 3 8 1 33 4,13 1,09 0,41 0,57 13,9 15,9 1,7 3,03
caso 5 5
H= 7 sb=ottimizzato incl.=0 7 2 30 4,29 1,26 0,43 0,51 12,8 19,5 1,5 3,33
Bilaterale caso 6 1 H= 7 sb= ottimizzato incl.=0 7 1 26 3,71 1,18 0,48 0,50 7,0 20,7 1,0 3,85
caso 1 5
H= ottimizzato sb=0 incl.=0 9 0 29 3,22 1,01 0,42 0,73 11,3 15,3 9,5 3,45
caso 2 3
H= 7m sb=0 incl.=0 7 0 28 4,00 1,11 0,40 0,69 14,5 18,4 14,5 3,57
caso 3 7
H= ottimiz. sb=ottimiz. incl.=0 8 2 34 4,25 1,10 0,47 0,71 14,8 14,6 6,7 2,94
caso 4 7
H= ottimiz. sb=ottimiz. incl=ottimiz.= 4 8 2 36 4,50 1,01 0,50 0,65 14,9 13,4 8,4 2,78
caso 5 5
H= 7 sb=ottimizzato incl.=0 7 2 32 4,57 1,15 0,42 0,51 14,7 17,1 9,5 3,13
Bilaterale caso 6 3 H= 7 sb= ottimizzato incl.=0 7 1,00 28 4,00 1,20 0,47 0,51 12,7 18,9 14,5 3,57
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VETRO
PIANO FG
Unilaterale
VETRO A
PROFILO
RIBASSAT
O GB
Unilaterale
CON
COPPA
PC
Unilaterale
La tabella riportata, oltre ad evidenziare come variano le posizioni ottimali della lampada al variare delle geometrie dinstallazioni, permette di trarre anche altre
considerazioni, riferite al corpo illuminante considerato:
- il rapporto interdistanza /altezza non un parametro adatto ad indicare la bont dellimpianto, in quanto vi sono configurazioni che consumano meno ma hanno detto
rapporto pi basso;
- i risparmi maggiori si hanno avendo la possibilit di ottimizzare la sporgenza dellapparecchio rispetto alla carreggiata.
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Altro aspetto interessante vedere come cambiano le geometrie dimpianto allaumentare della potenza della sorgente luminosa considerata, ad esempio con una
lampada al sodio alta pressione da 150 W, anzich quella da 100 W considerata nel calcolo precedente. I calcoli producono i seguenti risultati:
Tabella 15 - Calcolo con Apparecchio Iridium, lampada SAP 150W
caso 1 3 H= ottimizzato sb=0 incl.=0 9 0 40 4,44 1,02 0,45 0,51 8,8 17,3 0 3,75
caso 2 3 H= 8 m sb=0 incl.=0 8 0 35 4,38 1,25 0,41 0,53 10,3 21,5 0 4,29
caso 3 7
H= ottimiz. sb=ottimiz. incl.=0 9 2 44 4,89 1,17 0,41 0,5 11,9 17,1 0 3,41
caso 4 7
H= ottimiz. sb=ottimiz. incl=ottimiz.= 5 9 1,5 45 5,00 1,50 0,43 0,50 12,3 16,1 0,0 3,33
caso 5 5 H= 7 sb=ottimizzato 7 2 32 4,57 1,75 0,42 0,5 11,3 28 0 4,69
Bilaterale caso 6 3 H= 7 sb= ottimizzato 7 2 28 4,00 1,82 0,43 0,51 10,7 29,6 0 5,36
caso 1 3 H= ottimizzato sb=0 9 0 41 4,56 1,03 0,48 0,51 12,2 17,2 1,4 3,66
caso 2 3 H= 8m sb=0 incl.=0 8 0 36 4,50 1,26 0,43 0,53 14,3 21,2 1,4 4,17
caso 3 7 H= ottimiz. sb=ottimiz. incl.=0 9 1,5 43 4,78 1,24 0,42 0,53 14,1 17,7 1,8 3,49
caso 4 7 H= ottimiz. sb=ottimiz. incl=ottimiz.= 5 9 0,5 44 4,89 1,12 0,43 0,52 14,9 16,6 1,6 3,41
caso 5 3
H= 7 sb=ottimizzato incl.=0 7 1 31 4,43 1,66 0,45 0,55 14,7 27,5 1,4 4,84
Bilaterale caso 6 3 H= 7 sb= ottimizzato incl.=0 7 1,5 28 4,00 1,89 0,45 0,51 13,1 30,4 1,4 5,36
caso 1 3 H= ottimizzato sb=0 incl.=0 9 0 40 4,44 1,07 0,45 0,51 10,7 17,9 18,8 3,75
caso 2 3 H= 8m sb=0 incl.=0 8 0 35 4,38 1,31 0,43 0,52 12,5 22,2 18,8 4,29
caso 3 7 H= ottimiz. sb=ottimiz. incl.=0 9 2 42 4,67 1,31 0,46 0,57 14,9 17,7 7,7 3,57
caso 4 7 H= ottimiz. sb=ottimiz. incl=ottimiz.= 4 9 2 44 4,89 1,20 0,45 0,50 15,0 16,4 7,8 3,41
caso 5 3 H= 7 sb=ottimizzato incl.=0 7 1 31 4,43 1,68 0,43 0,51 12,9 28 18,8 4,84
Bilaterale caso 6 3 H= 7 sb= ottimizzato incl.=0 7 2 28 4,00 1,89 0,42 0,51 14,1 30,3 18,8 5,36
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FG
Unilaterale
VETRO A
PROFILO
RIBASSA
TO GB
Unilaterale
CON
COPPA
PC
Unilaterale
Le prime considerazioni ottenibili sono le seguenti:
- ladozione della lampada di maggior potenza permette di aumentare le altezze e ci comporta un aumento delle interdistanze ottenibili e quindi un numero di punti
luce molto minore (-43% caso arancio, - 26 % caso verde: costi iniziali dimpianto minori, ed effetto estetico migliore), ma non a sufficienza per rendere i consumi
energetici minori di quanto succede con la lampada di minor potenza,
- anche con la lampada da 150 W non vi sono netti vantaggi nelladozione di un vetro ricurvo rispetto a quello piano;
- se fosse permessa, dalle leggi regionali sullinquinamento luminoso, uninclinazione minima dellapparecchio ( pi evidente con la lampada da 150 W che da 100
W), caso 4, ci comporterebbe in alcuni casi un risparmio sul costo iniziale dellimpianto (altezze e sbracci minori), e sui consumi.
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Rapporto
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Infine si analizzato (escludendo il caso in cui si ottimizza anche linclinazione dellapparecchio) come cambierebbero i parametri geometrici dellimpianto e di
conseguenza anche i consumi energetici se si adottasse un apparecchio sempre della Philips, ma pi essenziale, con ununica ottica con meno posizioni possibili della
lampada e meno costoso, e presente solo con vetro piano o coppa, chiamato Selenium, elencato anchesso tra gli apparecchi presi in considerazione del gruppo A nel
paragrafo 2.2. I risultati sono esposti nella Tabella 16 e le considerazioni sono esposte di seguito.
Tabella 16 - Calcolo con Apparecchio Selenium, lampada SAP 100W e SAP 150W
Pos. H [m] sb [m]
interdistanza
[m] interd/H
L med U0 Ul Ti
Eh med
Imax
90[cd/klm]
consumi
[W/m]
A
P
P
A
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C
C
H
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0
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A
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A
P
1
0
0
W
VETRO
PIANO
FG
Unilaterale
caso 1 3
H= ottimizzato sb=0 9 0 27 3,00 1,01 0,43 0,78 4,9 19,4 0,0 3,70
caso 2 1
H= 7m sb=0 7 0 25 3,57 1,01 0,47 0,59 5,4 19,6 0,0 4,00
caso 3 5
H= ottimiz. sb=ottimiz. 9 2 34 3,78 1,02 0,44 0,58 5,5 17,6 0,0 2,94
caso 4 2
H= 7 sb=ottimizzato 7 1 28 4,00 1,09 0,41 0,58 7,0 20,7 0,0 3,57
Bilaterale
caso 5
H= 7 sb= ottimizzato n.c.
caso 1 5
H= ottimizzato sb=0 9 0 28 3,11 1,00 0,43 0,77 5,4 18,8 9,8 3,57
caso 2 3
H= 7m sb=0 7 0 26 3,71 1,01 0,47 0,58 5,6 19,2 14,0 3,85
caso 3 7
H= ottimiz. sb=ottimiz. 9 2 35 3,89 1,03 0,41 0,66 5,9 17,2 5,2 2,86
caso 4 5
H= 7 sb=ottimizzato 7 1 29 4,14 1,01 0,45 0,51 6,5 18,3 12,1 3,45
Bilaterale
caso 5
3 H= 7 sb= ottimizzato n.c.
A
P
P
A
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C
C
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1
0
0
W
VETRO
PIANO
FG
Unilaterale
CON
COPPA
PC
Unilaterale
L
A
M
P
A
D
A
S
A
P
1
5
0
W
VETRO
PIANO
Unilaterale
caso 1 2
H= ottimizzato sb=0 9 0 37 4,11 1,03 0,41 0,53 9,2 19 0 4,05
caso 2 1
H= 8 m sb=0 8 0 32 4,00 1,11 0,41 0,51 9,6 21,5 0 4,69
caso 3 4
H= ottimiz. sb=ottimiz. 9 2 39 4,33 1,24 0,43 0,51 11,2 18,5 0 3,85
caso 4 1
H= 7 sb=ottimizzato 7 1 29 4,14 1,41 0,42 0,51 10,4 26,7 0 5,17
Bilaterale
caso 5
1 H= 7 sb= ottimizzato 7 1 25 3,57 1,69 0,42 0,51 7,1 30,1 0 6,00
caso 1 2
H= ottimizzato sb=0 8 0 34 4,25 1,16 0,48 0,56 9,2 18,2 10,1 4,41
caso 2 1
H= 8m sb=0 8 0 34 4,25 1,16 0,4 0,51 10,9 21,4 10,1 4,41
caso 3 2
H= ottimiz. sb=ottimiz. 9 0 39 4,33 1,00 0,48 0,56 9,2 18,2 10,1 3,85
caso 4 1
H= 7 sb=ottimizzato 7 0 30 4,29 1,31 0,42 0,53 11,9 25 11,5 5,00
Bilaterale
caso 5
1 H= 7 sb= ottimizzato 7 1 26 3,71 1,53 0,44 0,51 9,9 27,6 11,5 5,77
A
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P
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C
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1
5
0
W
VETRO
PIANO
Unilaterale
CON
COPPA
Unilaterale
- Lapparecchio presenta dei problemi, in alcune configurazioni dimpianto, per garantire le prescrizioni normative, a meno che non si aumenti la potenza, a discapito
dei consumi;
- anche con questo apparecchio conviene adottare la lampada da 100 W piuttosto che quella da 150 W se si vogliono ottenere consumi energetici pi bassi, ma si
hanno difficolt ad ottenere i valori minimi del rapporto interdistanza/ H previsti dalle leggi regionali.
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Rapporto
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Confrontando i due apparecchi Iridium e Selenium della stessa casa produttrice, ma di qualit diversa si
ottengono i seguenti risultati:
- lapparecchio pi economico meno performante, e comporta consumi maggiori, in certe
configurazioni anche molto alti, mentre i prezzi di listino differiscono dellordine del 36% , ma i
punti luce con apparecchi economici aumentano (da 3% fino anche al 15%, dipende dalla
configurazione dimpianto).
Sarebbe interessante fare un confronto, oltre a quello dellassorbimento energetico, anche dei costi,
maggiori, di installazione iniziali (pali pi alti e ad interdistanze minori), causati da qualche centinaio di
euro in meno per lacquisto dellapparecchio.
Tabella 17 - Confronto consumi per apparecchio Selenium e Iridium con SAP 100W
H [m] sb [m]
interdistanza
[m ] H [m] sb [m]
interdistanza
[m ]
9 0 27 8 0 28
7 0 25 7 0 27
9 2 34 8 2 35
7 1 28 7 2 32
7 0,5 25 7 2 27
consumi
[W/m]
consumi
[W/m]
+ 3,5% 3,70 3,57
+ 7,5% 4,00 3,70
+2,7% 2,94 2,86
+ 12% 3,57 3,13
+ 7,5% 4,00 3,70
Selenium lampada SAP 100 W Iridium lampada SAP 100 W
Risultati analoghi si sono riscontrati ad esempio anche confrontando apparecchi di qualit diversa e
prezzo diverso della ditta Schreder: Furyo e Ipso.
Se si adottasse una lampada a luce bianca agli ioduri metallici con bruciatore ceramico tipo CDO,
anzich il sodio alta pressione, come cambierebbe la situazione, ad esempio, con un apparecchio
performante come lIridium della Philips?
La risposta nella tabella seguente.
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Tabella 18 - Caso con utilizzo apparecchio Iridium e lampada con luce bianca CDO-TT
H [m] sb [m]
interdistanz
a [m] L med U0 Ul Ti
consumi
[W/m]
A
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M
A
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A
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T
1
0
0
W
VETRO
PIANO
Unilaterale
H= ottimizzato sb=0 0 n.s.
H= 7m sb=0 7 0 n.s.
H= ottimiz. sb=ottimiz. 7 2 28 1,03 0,41 0,65 11,0 3,57
H= 7 sb=ottimizzato 7 2 28 1,03 0,41 0,65 11,0 3,57
Bilaterale H= 7 sb= ottimizzato 7 2 27 1,05 0,45 0,50 10,6 3,70
H= ottimizzato sb=0
H= 7m sb=0
H= ottimiz. sb=ottimiz.
H= 7 sb=ottimizzato
Bilaterale H= 7 sb= ottimizzato
H= ottimizzato sb=0
H= 7m sb=0
H= ottimiz. sb=ottimiz.
H= 7 sb=ottimizzato
Bilaterale H= 7 sb= ottimizzato
A
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1
0
0
W
VETRO
PIANO
Unilaterale
VETRO A
PROFILO
RIBASSATO
Unilaterale
CON COPPA
Unilaterale
Dopo i primi calcoli, ci si dovrebbe subito fermare, in quanto i risultati non sarebbero soddisfacenti,
come si pu osservare dalle prime verifiche effettuate con lapparecchio a vetro piano. Con la lampada a
ioduri metallici a bruciatore ceramico, dallottima resa cromatica e dalla temperatura di colore
confortevolmente calda (2.800 K), poich presenta unefficienza luminosa minore (88 lm/W contro i
108 lm/W in una lampada da 100 W), non si riescono a garantire le prestazioni richieste da una categoria
illuminotecnica impegnativa come la ME3c con configurazioni dimpianto convenienti dal punto di vista
dei consumi.
Si pu risolvere il problema grazie allopportunit fornita dalla recente norma UNI 11248
1
che prevede
in caso di luce bianca la possibilit di declassare la categoria illuminotecnica di progetto e portarla
quindi da ME3c a ME4b, essenzialmente per strade in ambito urbano, essendo importante per la loro
percorrenza luso della visione periferica, a causa della complessit del contesto nel quale si trovano.
Le risultanze per lapparecchio con il vetro piano sarebbero quelle indicate nella tabella seguente:
1
La norma prevede, in merito alle variazioni della categoria illuminotecnica in relazione ai parametri di influenza, che con
indice di resa dei colori maggiore o uguale a 60 si pu ridurre la categoria illuminotecnica di una unit. Resa che
ottenibile con lampada a luce bianca.
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Tabella 19 - Calcoli con apparecchio Iridium a vetro piano e lampada CDO-TT
pos H [m] sb [m]
interdistan
za [m] interd/H L med U0 Ul Ti Eh med
Imax
90
consumi
[W/m]
A
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P
A
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C
C
H
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-
T
T
1
0
0
W
VETRO
PIANO
Unilaterale
3 H= ottimizzato sb=0 8 0 33 4,13 0,75 0,41 0,56 7,7 13,1 0,0 3,03
1 H= 7m sb=0 7 0 28 4,00 0,85 0,47 0,51 6,5 15,8 0,0 3,57
5 H= ottimiz. sb=ottimiz. 8 2 37 4,63 0,81 0,45 0,50 11,2 12,6 0,0 2,70
5 H= 7 sb=ottimizzato 7 1,5 31 4,43 0,96 0,40 0,52 10,4 15,7 0,0 3,23
3 Bilaterale H= 7 sb= ottimizzato 7 2 28 4,00 0,99 0,42 0,50 10,3 17,9 0,0 3,57
A
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A
C
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T
T
1
0
0
W
VETRO
PIANO
Unilaterale
Confrontando con le prestazioni degli apparecchi con lampada al sodio alta pressione, i consumi energetici sono pi favorevoli alla configurazione con lampada a ioduri
metallici su strada di categoria declassata:
Tabella 20 - Confronto consumi fra lampada SAP e lampada CDO
H [m] sb [m]
interdistanza
[m ] H [m] sb [m]
interdistanza
[m ]
8 0 28 8 0 33
7 0 27 7 0 28
8 2 35 8 2 37
7 2 32 7 2 31
7 2 27 7 2 28
consumi
[W/m]
consumi
[W/m]
3,57 3,03
3,70 3,57
2,86 2,7
3,13 3,23
3,70 3,57
Iridium 100 W SAP-T Plus Iridium 100 W CDO-T
vetro piano
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Se oltre alla lampada a ioduri metallici con tecnologia ceramica, il contesto urbano in cui inserito limpianto richiede anche delle forme estetiche pi curate, proviamo
ad effettuare analoghe verifiche con un apparecchio, sempre Philips, modello City Soul appartenente al gruppo B1 del paragrafo 2.2, , cio da arredo urbano con
funzione stradale. I risultati dei calcoli sono illustrati nella successiva Tabella 21.
Tabella 21 - Calcoli con apparecchio City-Soul e lampada CDO 100W
Pos. H [m] sb [m]
interdistanza
[m] interd/H L med U0 Ul Ti Eh med
consumi
[W/m]
A
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P
A
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A
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1
0
0
W
VETRO
PIANO
FG
Unilaterale
5
H= ottimizzato sb=0 8 0 33 4,13 0,77 0,45 0,56 7,7 13,1 3,03
3
H= 7m sb=0 7 0 28 4,00 0,85 0,45 0,51 6,5 15,8 3,57
8
H= ottimiz. sb=ottimiz. 8 2 37 4,63 0,81 0,41 0,50 11,2 12,6 2,70
6
H= 7 sb=ottimizzato 7 1,5 31 4,43 0,96 0,41 0,53 10,4 15,7 3,23
Bilaterale 8 H= 7 sb= ottimizzato 7 2 28 4,00 1,17 0,42 0,51 10,9 18,0 3,57
5
H= ottimizzato sb=0 8 0 32 4,00 0,75 0,41 0,50 12,0 13,3 3,13
3
H= 7m sb=0 7 0 29 4,14 0,79 0,43 0,55 6,2 14,5 3,45
6
H= ottimiz. sb=ottimiz. 7 1 35 5,00 0,75 0,41 0,52 8,4 12,3 2,86
4
H= 7 sb=ottimizzato 7 1 30 4,29 0,85 0,43 0,51 8,2 14,7 3,33
Bilaterale 5 H= 7 sb= ottimizzato 7 1 26 3,7 1,06 0,41 0,52 8,1 17,4 3,85
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1
0
0
W
VETRO
PIANO
FG
Unilaterale
VETRO
CURVO
PC
Unilaterale
Infine lo stesso apparecchio da arredo urbano stato attestato con le recenti lampade della Philips a ioduri metallici miniaturizzate Cosmopolis CPO (cambia lottica e
diventa OC):
Tabella 22 - Calcoli con apparecchio City-Soul e lampada CPO 60W
Pos. H [m] sb [m]
interdistanza
[m] interd/H
L med U0 Ul Ti Eh med
consumi
[W/m]
A
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P
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C
H
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VETRO
PIANO
Unilaterale
8 H= ottimizzato sb=0 8 0 28 3,50 0,78 0,43 0,74 6,1 12,8 2,14
5 H= 7m sb=0 7 0 27 3,86 0,75 0,45 0,61 6,9 13,4 2,22
11 H= ottimiz. sb=ottimiz. 8 1,5 33 4,13 0,75 0,43 0,61 6,8 11,9 1,82
10 H= 7 sb=ottimizzato 7 2 32 4,57 0,82 0,41 0,51 8,4 13,1 1,88
Bilaterale 6 H= 7 sb= ottimizzato 7 1,5 27 3,86 0,83 0,45 0,51 7,3 13,8 2,22
A
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3
1
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6
0
W
VETRO
PIANO
Unilaterale
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Confrontando le risultanze che si ottengono applicando lapparecchio stradale con la lampada al sodio
alta pressione o lapparecchio da arredo urbano con lampade a ioduri metallici, a tecnologia ceramica,
standard o miniaturizzate, e categoria illuminotecnica declassata, si ottengo risultati molto lusinghieri
dal punto di vista dei consumi energetici e dei costi di installazione, per gli apparecchi da arredo urbano,
specialmente con le nuove lampade CPO Cosmopolis.
Tabella 23 - Confronto lampade CDO 100W, CPO 60W e SAP 100W
H [m] sb [m]
interdistanza
[m ] H [m] sb [m]
interdistanza
[m ] H [m] sb [m]
interdistanza
[m ]
8 0 33 8 0 28 8 0 28
7 0 28 7 0 27 7 0 27
8 2 37 8 1,5 33 8 2 35
7 1,5 31 7 2 32 7 2 32
7 2 28 7 1,5 27 7 2 27
consumi
[W/m]
consumi
[W/m]
consumi
[W/m]
3,03 2,14 3,57
3,57 2,22 3,70
2,70 1,82 2,86
3,23 1,88 3,13
3,57 2,22 3,70
CITY SOUL 100 W CDO-T CITY SOUL CPO 60 W IRIDIUM 100 W SAP-T Plus
vetro piano
3.9.2 Considerazioni dai calcoli di ottimizzazione geometrica
Dallanalisi delle tabelle allegate ai calcoli illustrati nel paragrafo precedente appare chiaro che non
possibile individuare delle regole univoche e applicabili sempre e ovunque per il dimensionamento
ottimale degli impianti, in quanto molto dipende dalla situazione e dalle condizioni al contorno e dalle
esigenze dellintervento, siano esse rivolte al risparmio energetico o al contenimento dei costi iniziali di
installazione: occorre quindi rimandare ad una progettazione accurata che sia in grado di recepire
esigenze e problematiche di ogni singola situazione.
Si possono comunque trarre alcune conclusioni di carattere generale:
- fondamentale per abbassare i consumi la possibilit di agire sulla sporgenza dellapparecchio
rispetto la carreggiata, ed ottimizzarla;
- apparecchi performanti, di qualit, ben dimensionati, sia con il vetro piano che con il vetro curvo
sarebbero accettabili con prescrizioni in funzione del flusso luminoso rivolto verso lalto, basate sul
principio di non sprecare luce dove non serve; mentre limitazioni incentrate sulleliminazione di
emissione luminosa per bassi angoli rispetto lorizzonte, precludono diverse possibilit installative e
tornano a vantaggio solamente dellosservazione astronomica;
- adattamenti e forzature di apparecchi esistenti per renderli con emissione nulla a 90 sono deleteri
(vantaggi solo per losservazione astronomica ma non certo per il risparmio energetico);
- per ridurre i consumi opportuno adottare lampade con la minor potenza possibile, (ad esempio nel
caso considerato 100W anzich 150W), ma questo comporta, la maggioranza delle volte, un maggior
numero di punti luce, in quanto le interdistanze risultano essere minori, con minore rapporto interd/H
e costo di impianto pi elevato;
- se lobiettivo minimizzare i costi di impianto molto spesso conviene aumentare la potenza delle
lampade;
- se lobiettivo sono i minimi costi totali e necessario fare un calcolo economico esteso allintera vita
dellimpianto sommando costi di impianto e di esercizio;
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 66/99
- luso di apparecchi pi economici comporta un risparmio sensibile sui costi dellapparecchio, ma fa
molto probabilmente aumentare i consumi, e i costi di installazione (pali pi alti e in numero
maggiore a causa delle minori interdistanze);
- le lampade al sodio alta pressione hanno unottima efficienza luminosa, ma non detto che dal punto
di vista dei consumi siano sempre le pi adatte ad essere utilizzate (diverso il discorso se si parla di
spettro migliore per losservazione astronomica);
- con il declassamento consentito dallelevata resa cromatica (Ra>60) si possono avere riduzioni dei
consumi e aumento delle interdistanze con conseguente riduzione del numero di pali;
- le lampade miniaturizzate Cosmopolis riducono ulteriormente i consumi in misura notevole, a fronte
di una riduzione delle interdistanze non eccessiva, ma lattuale costo di tali lampade e dei relativi
ausiliari elettrici fa aumentare notevolmente i costi di impianto.
3.9.3 Approccio energetico
Questo metodo parte dallidea di massimizzare il flusso luminoso prodotto dagli apparecchi istallati che
raggiunge la superficie stradale e fornisce un criterio di selezione degli apparecchi. Fissate le geometrie
dello scenario in esame, lapparecchio scelto, che massimizza lutilizzo del flusso luminoso emesso,
deve garantire che i parametri illuminotecnici soddisfino quanto richiesto dalla normativa per la
specifica tipologia di strada.
Dato che il rendimento totale dellimpianto dipende dalle condizioni di installazione dellapparecchio
attraverso il fattore di utilizzazione, ha senso valutare il rendimento totale per quelle altezze che
consentono di ottenere i parametri illuminotecnici richiesti. Si esegue un rapido dimensionamento
ottimizzato (vedi paragrafo precedente) per un solo apparecchio e, utilizzando il dato dellaltezza di
installazione cos ricavato, possibile individuare lapparecchio tra quelli disponibili che soddisfa al
massimo rendimento totale. Dimensionando poi limpianto con tale apparecchio si dovrebbe realizzare
la condizione di massima interdistanza di installazione, garantendo sempre i parametri illuminotecnici
richiesti. possibile che con un nuovo apparecchio le altezze di installazione ottimizzate possano
aumentare. Essendo cambiata la geometria si rende necessaria una nuova ricerca tra gli apparecchi
selezionati di quello che consente il massimo rendimento totale. Il processo pu assumere un carattere
iterativo con velocit di convergenza dipendente dal numero di apparecchi presi in considerazione. La
convergenza risulta normalmente rapida (2-3 iterazioni), in quanto il processo si basa sullesclusione
degli apparecchi che maggiormente disperdono il flusso luminoso, e questa propriet assume
maggiore importanza allincrementarsi dellaltezza di installazione.
Per rendere possibile questo approccio necessario disporre delle caratterizzazioni del fattore di
utilizzazione in illuminamento, per ciascun apparecchio preso in esame, in forma numerica, in modo tale
da implementare dei codici numerici che realizzano la ricerca del massimo rendimento totale per la
geometria di installazione; in questo processo di ricerca del massimo i parametri geometrici di
installazione invarianti per ogni apparecchio risultano laltezza e la larghezza della carreggiata, mentre il
parametro variabile di installazione dellapparecchio lo sbraccio.
Per meglio chiarire il procedimento, viene di seguito riportato nella Figura 32 un diagramma di flusso
relativo a tale approccio.
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 67/99
Figura 32 Approccio energetico diagramma di flusso
Tuttavia bisogna precisare che tale criterio di dimensionamento pu talvolta fornire dei risultati che, se
confrontati con quelli ottenuti con un diretto dimensionamento ottimizzato tra la gamma di apparecchi
disponibili, sono parzialmente in apparente disaccordo: pu accadere che non vi sia congruenza tra
massimo rendimento totale e massima interdistanza di installazione, in quanto tale rendimento definisce
la quantit di flusso luminoso indirizzato sulla superficie da illuminare, ma non definisce come tale
flusso venga distribuito sulla stessa ai fini dei parametri di uniformit generale e longitudinale. Quindi
pu accadere che apparecchi che realizzano rendimenti totali maggiori di altri, a parit di altezza di
installazione, consentano interdistanze di installazione minori a causa del peggiore controllo
delluniformit.
Per questo motivo, con lapproccio energetico di dimensionamento si potrebbero quindi escludere
apparecchi che presentano rendimenti totali inferiori ma che in realt consentirebbero maggiori
interdistanze di installazione. Nel paragrafo 3.9.4.1 verr mostrato un esempio in cui si realizza questa
condizione di incongruenza tra massimo rendimento totale e massima installazione.
3.9.4 Confronto tra due metodi: lottimizzazione del fattore di utilizzazione dellimpianto e
lottimizzazione dei parametri geometrici di impianto
Nel presente paragrafo si intende effettuare un confronto tra i due metodi, introdotti nei capitoli
precedenti: quello basato sullottimizzazione del fattore di utilizzazione di impianto spiegato al capitolo
3.2, e quello che si avvale dei software di calcolo illuminotecnico per ottimizzare i parametri geometrici
di impianto, analizzato al capitolo 3.9.1, entrambi finalizzati a determinare la bont di uno specifico
impianto considerato nella sua complessit e nel suo contesto.
Per fare ci si considereranno dei casi pratici di strade e aree, applicando i due metodi ad alcuni
apparecchi, presi tra quelli elencati nel capitolo 2.2.
definizione dello scenario luminoso e vincoli di
installazione apparecchi: larghezza carreggiata,
distanza base del palo, sbraccio minimo/massimo
dimensionamento ottimizzato per un singolo
apparecchio
altezza di installazione
ricerca del massimo rendimento totale tra gli
apparecchi
dimensionamento ottimizzato per lapparecchio eventuale incremento dellaltezza di
installazione
soluzione di installazione con massimo rendimento
totale e massima interdistanza tra gli apparecchi
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 68/99
Si effettueranno sia verifiche illuminotecniche, con il programma Dialux, cercando di individuare la
geometria dimpianto ottimale per ciascun apparecchio, a parit di condizioni, e si applicher
parallelamente anche il criterio di valutazione del fattore di utilizzazione.
Figura 33 - Apparecchi per traffico veicolare
Figura 34 - Apparecchi per arredo urbano e verde
Figura 35 - Apparecchi per grandi aree impianti sportivi
Per lottimizzazione dei parametri geometrici si proceder analogamente a quanto fatto nel capitolo
precedente, mentre per lanalisi del fattore di utilizzazione dellimpianto si effettueranno le seguenti
procedure:
- considerando una determinata strada con una data geometria, si prendano in esame diversi apparecchi (
A, B, C, ) (vedi ad esempio le figure riportate sopra), ciascuno caratterizzato da un proprio LOR, sui
quali sia montata la stessa sorgente luminosa; si consideri di disporre, per ciascun apparecchio, di una
serie di dati che definiscono il fattore di utilizzazione in illuminamento per diversi rapporti L/H
[larghezza carreggiata/altezza sorgente] sia in condizioni di proiezione del fuoco della lampada interna
rispetto alla carreggiata, che per proiezione esterna (poich le sorgenti non detto che abbiano
distribuzioni simmetriche su 0C 180 e 180 C 360 ; questo richiede di distinguere le serie di dati
del fattore di utilizzazione per proiezione esterna ed interna del fuoco). Si dimensioni limpianto di
illuminazione per uno solo degli apparecchi esaminati (apparecchio A), ottimizzando altezza, sbraccio,
interdistanza, e fissando la distanza tra base del palo e la carreggiata, in modo da soddisfare ai requisiti
illuminotecnici richiesti dalla classe di illuminazione della strada.
Si utilizzi ora il dato dellaltezza calcolato nel dimensionamento (H1) che consente di ottenere la
massima interdistanza (I1) e si calcoli il rapporto [larghezza carreggiata/altezza sorgente] e lo si utilizzi
per ricercare il massimo valore del prodotto tra [fattore di utilizzazione*LOR] = rendimento totale per
gli apparecchi in esame, sia per proiezione interna ed esterna alla carreggiata.
Lapparecchio che determiner tale prodotto massimo quello che garantisce la migliore condizione di
utilizzo dellenergia assorbita con i parametri illuminotecnici fissati: infatti se il massimo del rendimento
totale risulta per A, significa che questo gi lapparecchio ottimizzato, ovvero che a parit di flusso
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 69/99
emesso dalla lampada, ne indirizza la maggior quantit sulla carreggiata; se il massimo risulta per B
significa che ci sar la possibilit di aumentare laltezza di posizionamento rispetto ad H1, e quindi
anche linterdistanza, rispettando comunque i parametri richiesti. Questo perch lapparecchio B
determiner per questa altezza H1 una maggiore quantit di flusso luminoso incidente sulla carreggiata
(quindi maggiore illuminamento e maggiore luminanza) rispetto allapparecchio A, e quindi con H1 ed
I1 determiner parametri illuminotecnici superiori a quelli richiesti, in quanto erano soddisfatti al limite
da A, che indirizzava meno flusso luminoso sulla carreggiata. Ripetendo quindi il dimensionamento con
lapparecchio B, risulteranno altezze maggiori ed interdistanze superiori rispetto ad A, garantendo
comunque i risultati illuminotecnici richiesti. La differenza nelle interdistanze e altezze risulta pi o
meno sensibile a seconda delle differenze del rendimento totale; non da escludere il caso che
lapparecchio che determina il rendimento totale massimo abbia fattori di utilizzazione minori rispetto
ad altri apparecchi: questo pu accadere se vi sono grandi differenze tra LOR degli apparecchi.
3.9.4.1 Illuminazione stradale
In concreto sono state prese come esempi significativi due strade:
1) una strada extraurbana secondaria di tipo C1, con categoria illuminotecnica di progetto ME3a (Lm=1
cd/m
2
, U0= 0,4, Ul= 0,7, Ti < 15%) con le caratteristiche geometriche minime previste dal DM 5
novembre 2001, in cui si ipotizzato di utilizzare solo apparecchi di tipo A, cio stradali, sia con vetro
piano, che con coppa se disponibili, con lampade al sodio alta pressione
2) una strada urbana di quartiere di tipo E, con la larghezza della carreggiata aumentata di mezzo metro
per corsia rispetto alle dimensioni minime previste dal DM 5 novembre 2001, con categoria
illuminotecnica di progetto ME3c (Lm=1 cd/m
2
, U0= 0,4, Ul= 0,5, Ti < 15%), in cui si ipotizzato di
utilizzare e confrontare sia apparecchi di tipo A, cio stradali, che di tipo B., cio con estetica da arredo
urbano, ma con funzione stradale, con vetro piano, sia con lampade al sodio alta pressione che con
ioduri metallici con bruciatore ceramico, tenendo conto che con tali lampade a luce bianca la categoria
illuminotecnica pu essere declassata a Me4b (Lm=0,75 cd/m
2
, U0= 0,4, Ul= 0,5, Ti < 15%)Per
entrambe le strade si ipotizzato:
- di installare il sostegno a 0,5 metri dallinizio della carreggiata (dalla banchina per le strade di tipo C);
- un asfalto di tipo C2;
- un fattore di manutenzione 0,8;
- una altezza minima del punto luce di 5,5 m come vuole il codice della strada.
Il problema maggiore che si riscontrato durante il confronto dei risultati ottenuti mediante le verifiche
illuminotecniche stata la difficolt di avere dati tra loro omogenei perch le lampade con cui sono state
calcolate le fotometrie di riferimento sono spesso diverse tra loro a livello di flusso emesso, certi
apparecchi non montano tutte le potenze disponibili di lampade o non sono disponibili alcune fotometrie
per poter effettuare le verifiche.
1) Strada tipo C1
Per questa strada sono state scelti tre apparecchi stradali tra quelli individuati nel gruppo A. del
paragrafo 2.2, tutti con lampade da 150 W sodio alta pressione (SAP), vista limpegnativa categoria
illuminotecnica attribuita Me3a:
- Iridium della Philips (sia nella versione vetro piano FG, che con la coppa PC);
- Kaos della AEC (esiste solo a vetro piano);
- Max della Disano (esiste solo a vetro piano).
Si sono inoltre verificate anche la Iridium con la lampada da 100 W e lapparecchio sempre Philips detto
Selenium, al fine di confrontare i dati ottenuti con quelli esposti nel capitolo precedente.
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 70/99
Si ipotizzato che il sostegno, o meglio il punto luce, non potesse trovarsi a pi di 12 m di altezza, con
uno sbraccio massimo di 3 metri, la base del sostegno si ipotizza che si trovi a 2 m dalla carreggiata (0,5
m dalla banchina) e si considera che dall'attacco dell'apparecchio sul palo alla posizione del fuoco ci sia
una distanza di 0,5 m.
Tabella 24 - Categoria illuminotecnica ME3a
Dallanalisi dei risultati si pu osservare:
- innanzitutto vi una prima difficolt ad effettuare il confronto, perch le fotometrie degli apparecchi
Disano e AEC sono fornite per lampade al sodio standard, non a rendimento migliorato e ci comporta
un flusso minore di circa il 14%;
-confrontando apparecchi la cui sorgente emette lo stesso flusso luminoso, la distribuzione della potenza
per metro lineare di superficie risulta in accordo con il rendimento totale: apparecchi con maggiore
rendimento totale consentono una maggiore distribuzione della potenza e quindi minori consumi. Infatti
se si confrontano il rendimento totale e i W/m tra Max della Disano e Iridium PC CX P2 della Philips, ci
si accorge che non vi congruenza : Max presenta il maggior rendimento totale ma non il minor
consumo energetico. Questo dovuto alla minore quantit di flusso luminoso emesso dalla sorgente
montata su Max, che necessita quindi di minori interdistanze di installazione per garantire i parametri
illuminotecnici richiesti. I confronti vanno quindi effettuati a parit di flusso emesso dalla sorgente
installata, perch il rendimento totale dipende fondamentalmente dalle condizioni di installazione;
- in sintonia con i risultati ottenuti nel capitolo precedente, si ottiene che lapparecchio della Philips pi
spartano ed economico, il Selenium, ha rendimento minore, e infatti era risultato meno performante
rispetto allIridium.
Si pu notare, nel confronto tra il modello Iridium e Selenium, una sensibile differenza nellincremento
di soglia TI: il modello Selenium consente un migliore controllo dellabbagliamento, a spese per di una
sensibile riduzione del rendimento ottico, penalizzando quindi le interdistanze massime di installazione
a causa di un minore flusso emesso dallapparecchio verso lesterno. Questa caratteristica da attribuire
principalmente alla tipologia di ottica interna allapparecchio, la quale per ottenere un migliore controllo
dellabbagliamento riduce maggiormente le intensit luminose emesse per angoli 70 : Iriudium
presenta infatti per = 70 556 cd/klm, =80 45 cd/klm mentre Selenium rispettivamente 287 cd/klm e
16 cd/klm.
Questa attenuazione comporta quindi che lintensit del fascio luminoso emesso in direzione
longitudinale alla carreggiata sia minore, da cui deriva la riduzione del flusso luminoso emesso
dallapparecchio in termini di LOR.
Per quanto riguarda il fattore di utilizzazione, la differenza data dai due apparecchi, vista la particolare
limitazione allabbagliamento che Selenium determina, potrebbe essere causata dal fatto che
questultimo sia meglio predisposto per rapporti L/H pi elevati rispetto a quelli che si sono determinati
nella geometria in esame, in quanto potrebbe indirizzare maggiori quantit di flusso luminoso in
direzione trasversale alla carreggiata. Questa affermazione trova un riscontro nel fatto che
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lottimizzazione dellinstallazione per Selenium avvenuta con proiezione del fuoco esterna alla
carreggiata, che predilige quindi lutilizzo della distribuzione nel semispazio anteriore di emissione
rispetto a quello posteriore;
- lIridium, a livello energetico ma anche di rendimento si comporta meglio con lampada da 100 W di
potenza minore, rispetto al 150 W;
- vi una corretta congruenza tra rendimento totale massimo ed interdistanza massima. Questa
affermazione per pu essere fatta solo ragionando a parit di flusso luminoso emesso dalla lampada:
come si pu notare, il modello Max, pur presentando un rendimento totale superiore al modello Iridium,
consente di ottenere interdistanze minori di installazione a causa di un minore flusso luminoso emesso
dalla lampada; si ha infatti un differenza di 2500 lm.
Se invece si confrontano tra di loro apparecchi aventi lo stesso flusso luminoso emesso dalla lampada i
risultati sono congruenti.
2) Strada tipo E
Il confronto tra apparecchi stradali stato effettuato sia con lampade al sodio alta pressione da 100 W
per la categoria illuminotecnica di progetto Me3c, sia con lampade a luce bianca agli ioduri a tecnologia
ceramica sempre da 100 W ma con categoria illuminotecnica declassata a Me4b.
Per questa strada sono stati ripetuti calcoli con due dei tre apparecchi stradali utilizzati nel caso
precedente, la Iridium della Philips e la Kaos della Aec, mentre per la Disano non stata considerata la
Max in quanto non prevista con lampada da 100 W e al suo posto si quindi scelta la Tonale, nella
versione pi piccola. Sempre per la Disano poich la Tonale non prevista cablata con luce bianca,
stata considerata anche la Futura.
Si ipotizzato che il sostegno, o meglio il punto luce, non potesse trovarsi a pi di 9 m di altezza, con
uno sbraccio massimo di 2 metri.
Come risulta da tabella, in questo caso vi una corretta congruenza tra massima interdistanza e massimo
rendimento totale di utilizzazione del flusso luminoso; da notare che la ridotta differenza tra
tot
del
modello Selenium SGP 340 ed
tot
dei due modelli della casa Disano, a fronte di una sensibile differenza
tra le interdistanze di installazione, dovuta al fatto che i flussi luminosi emessi dalle due lampade sono
differenti: la lampada montata sul modello Selenium SGP340 emette 1000 lm in pi rispetto a quella
montata sui modelli di Disano.
Tabella 25 - Categoria illuminotecnica ME3c
Come si pu osservare stata verificata anche la Iridium con lampada di potenza maggiore, e anche in
questo caso, in accordo con quanto riscontrato nei paragrafi precedenti, si ottiene che rendimento totale
e consumi energetici sono meno performanti.
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Per quanto riguarda i confronti con lampade da 100 W permane, come nel precedente caso analizzato, la
difficolt legata ad avere flussi luminosi delle lampade diversi.
In generale si pu dire che in queste condizioni vi completa sintonia tra rendimenti totali e consumi
energetici: a rendimenti maggiori corrispondono consumi energetici minori.
Nel caso di utilizzo di luce bianca e conseguente declassamento della categoria illuminotecnica stradale,
si sono ottenuti i seguenti risultati:
Tabella 26 - Categoria illuminotecnica ME4b
Come si pu osservare nella tabella sopra riportata con le lampade a ioduri metallici, oltre a quelle da
100 W, sono stati fatti anche i confronti con quelle da 150 W in quanto gli apparecchi Disano non
prevedevano nessun modello cablato con la potenza pi bassa.
In questo esempio la categoria e le geometrie della strada risultano essere le medesime della precedente,
con la differenza che la classe illuminotecnica di riferimento la ME4b, la quale rispetto alla precedente
ME3c riduce il livello di luminanza media minima a 0,75 cd/m
2
: tale declassamento consentito dalla
normativa UNI 11428 quando sugli apparecchi siano installate lampade a luce bianca, ovvero con resa
cromatica maggiore o uguale a 60.
Dai dati riportati risulta che tra i modelli Kaos1, Iridium SGS253 e Futura, non vi congruenza tra
massime interdistanze e rendimenti totali: il modello Futura infatti presenta un rendimento totale
maggiore rispetto agli altri due apparecchi, per linterdistanza di installazione degli apparecchi per
questo modello inferiore rispetto agli altri due.
Questa condizione causata dal controllo qualitativamente inferiore che lapparecchio Futura ha sui
parametri Uo ed SR : si pu notare infatti che dai valori sottolineati in tabella, Uo ed SR giungono al
limite per interdistanze di 39 m, mentre per gli altri due apparecchi questi valori sono ancora superiori a
quelli minimi per interdistanze maggiori. Questo significa che a causa della minore qualit di controllo
di Uo ed SR determinata dal modello Futura, si ha la possibilit di collocare gli apparecchi con
interdistanze inferiori rispetto agli altri due apparecchi, nonostante il rendimento totale di utilizzazione
del flusso luminoso sia maggiore in assoluto.
Per la stessa strada e con le stesse condizioni, si sono utilizzati anche apparecchi da arredo urbano, tra
quelli individuati nel gruppo B.1. del capitolo 2.2:
- City Soul della Philips;
- Morfomatic della Neri;
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- Torpedo della Disano (e anche Iris, visto che, a differenza della Torpedo, aveva la fotometria calcolata
con la lampada al sodio a rendimento migliorato come gli apparecchi delle altre case produttrici).
Con le lampade al sodio si sono ottenuti i seguenti risultati:
Tabella 27 - Categoria illuminotecnica ME3c
Poich lapparecchio della Neri non prevedeva lampade da 100 W si sono confrontati anche gli
apparecchi con lampade da 150 W, ottenendo risultati molto anomali, in quanto lapparecchio con il
rendimento nettamente pi alto in realt permette interdistanze di molto inferiori a quello con il
rendimento nettamente pi basso.
Tabella 28 - Categoria illuminotecnica ME3c
DATI DI INSTALLAZIONE PARAMETRI ILLUMINOTECNICI
Interasse H sbraccio Lm Uo Ul TI SR
E L.O.R.
tot W/m
[m] [m] [m] [cd/mq] / / % / % % %
NERI >=1 >=0,4 >=0,5 <=15 >=0,5
_ Morphomatic serie 343 34 9 0 1,2 0,5 0,5 4 0,6 51,34 81,0 41,6 4,41
ottica 5 con basc.0
( sorgente NAV-T 150W )
17200 lm
DISANO
_Torpedo X=4,Y=-2 31 9 2 1 0,5 0,5 2 0,5 56,81 62,0 35,2 4,84
( sorgente SON-T 150W )
15000 lm
PHILIPS
_ City Soul CGP431 FG OR P8 45 9 2 1 0,4 0,5 11 0,6 45,11 74,0 33,4 3,33
(sorgente SON-TPP 150W)
17500 lm
Con le lampade a luce bianca, declassando la categoria illuminotecnica, con gli apparecchi per i quali
erano disponibili le fotometrie, si ottenuto:
Tabella 29 - Categoria illuminotecnica ME3c
Analogamente al caso precedente con le armature propriamente stradali, sono stati sottolineati i casi
anomali in cui al massimo rendimento non corrisponde linterdistanza maggiore.
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3.9.4.2 Illuminazione ciclo-pedonale
Come esempio significativo stato presa una pista ciclo pedonale, a due sensi di marcia, larga 4 m, con
categoria illuminotecnica di progetto S3, in cui si ipotizzato di utilizzare apparecchi da arredo urbano,
quali:
- Vista della Disano;
- Brallo della Disano, in quanto dotato di ottica specifica per piste ciclabili;
- City Soul della Philips.
Inoltre stato testato anche un apparecchio stradale, di tipo A, lIridium della Philips, in quanto dotato
di ottica specifica per piste ciclabili, anche se lottica presente sul data base della casa produttrice solo
per apparecchi con coppa (la stessa ottica comunque disponibile a richiesta anche sullapparecchio da
arredo urbano City Soul della stessa Philips).
Le lampade con cui sono state effettuate le verifiche sono a ioduri metallici con tecnologia ceramica, sia
standard che miniaturizzate, con potenze ovviamente pi basse rispetto ai casi precedenti riguardanti le
strade veicolari.
In generale stata rilevata una oggettiva difficolt a reperire le informazioni in quanto:
- le ottiche con lampade Cosmopolis sono previste solo da pochi produttori e quelli che le prevedono
non forniscono la maggioranze delle fotometrie disponibili a catalogo;
- nonostante si faccia un gran parlare di risparmio energetico, molto spesso le potenze disponibili a
catalogo sono molto alte, sproporzionate alle esigenze delle aree che solitamente si va ad illuminare con
questo tipo di apparecchi; inoltre tali potenze elevate creano anche difficolt ad ottener risultati
illuminotecnici che si mantengono entro i limiti previsti dalla norma (si veda come sono alti i risultai di
illuminamento ottenuti con lampade da 70 W, mentre nel caso considerato della categoria S3 non
avrebbero dovuto superare il limite di 11,25 lx).
Anche in questo caso il sostegno si ipotizza a 0,5 m dallinizio della pista, il fattore di manutenzione
0,8 mentre niente si dice sul materiale della sede stradale, visto che interessano risultati di
illuminamento, n si limita laltezza minima di installazione.
Tabella 30 - Categoria illuminotecnica S3
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Si pu osservare come con lottica specifica per piste ciclabili con lapparecchio Philips si riesca ad
ottenere interdistanze notevolissime, con rapporti rispetto allaltezza di quasi 8 volte: questa tendenza
diffusa nei moderni apparecchi specifici per ciclabili, cerca di allargare il pi possibile la distribuzione
longitudinale del flusso luminoso, ma ci pu creare seri problemi di abbagliamento. Nel caso
considerato se si calcolasse il Ti dellimpianto si otterrebbe il valore spropositato del 57%: pur vero
che nelle piste ciclabili labbagliamento, viste anche le minori velocit rispetto alle strade con traffico
veicolare, crea meno rischi, ma occorre almeno fissare un limite superiore affinch vi sia un accettabile
comfort visivo.
3.9.4.3 Illuminazione di rotonde
Visto il sempre pi frequente uso di rotonde in molti incroci stradali, sarebbe interessante individuare
quali siano le soluzioni pi adatte per illuminare queste zone, che si pongono a met strada tra
lilluminazione stradale e quella delle grandi aree.
Le intersezioni infatti, siano esse a pi livelli, o a raso come le rotatorie, sono i punti maggiormente
critici di una rete stradale e perci possono avvantaggiarsi dei benefici indotti da una corretta
illuminazione pi ancora dei tratti stradali rettilinei.
Daltro canto, il proliferare di rotatorie sulla rete stradale italiana, ha portato il mercato a proporre varie
soluzioni, a volte pi mirate ai contenuti estetici che a quelli tecnici. Per contro, attualmente in Italia non
esiste una normativa specifica per lilluminazione delle rotatorie, se non qualche accenno nellappendice
C della norma UNI 11248.
Chiaramente le casistiche sono innumerevoli, a livello geometrico e dimensionale, ma sarebbe
opportuno cercare di individuare la soluzione pi opportuna in base a determinati criteri, per poter
garantire un buon comfort visivo che va tutto a favore della sicurezza e nel contempo dei contenuti
consumi energetici.
Figura 36 - Esempi di illuminazione per rotatorie
Le possibilit di installazione sono infatti numerose:
- con torrefaro al centro del rond (magari associata ad antenna per radiocomunicazioni) con
proiettori asimmetrici o apparecchi a luce indiretta rivolti verso una superficie riflettente;
- con apparecchi stradali posti esternamente al perimetro stradale;
- con apparecchi stradali posti internamente al rond;
- con proiettori asimmetrici posti esternamente al perimetro, puntati nel verso del moto, ad
inseguire i veicoli transitanti.
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Figura 37 - Torri faro
3.9.4.4 Conclusioni
Lintroduzione del fattore di utilizzazione in illuminamento come parametro di comparazione tra
apparecchi di illuminazione, consente di valutare lefficienza di utilizzo dellenergia ottenuta
nellimpianto di illuminazione, e di caratterizzare le prestazioni degli apparecchi in funzione dello
scenario luminoso nel quale essi sono impiegati.
Il limite dellapproccio basato sul fattore di utilizzazione (attraverso il rendimento totale), di
considerare come prioritaria la massimizzazione del flusso luminoso che raggiunge la superficie
stradale, e poi prendere in considerazione le richieste sui parametri di uniformit generale Uo,
uniformit longitudinale Ul, rapporto tra gli illuminamenti SR, stabiliti dalla normativa in vigore. Ci
pu comportare, come in alcuni esempi considerati, che i risultati dellottimizzazione dei parametri
geometrici attraverso software di calcolo automatico possano essere in contraddizione parziale con le
conclusioni ottenute dallanalisi del parametro fattore di utilizzazione.
Dagli esempi precedenti inoltre possibile valutare un importante aspetto legato agli impianti di
illuminazione stradale e alle caratteristiche degli apparecchi, di carattere energetico, relativo al fatto che
in nessun esempio di dimensionamento ottimizzato si riescono ad ottenere rendimenti totali di utilizzo
del flusso luminoso maggiori del 50%; questi pochi esempi non possono fornire una panoramica
soddisfacente per affermare che i rendimenti di utilizzo del flusso luminoso siano tali nella maggior
parte degli impianti di illuminazione stradale, ma visto che le strade prese in esame sono le pi
frequentemente illuminate e che gli apparecchi utilizzati sono tra i pi venduti in commercio, possibile
affermare che queste condizioni di utilizzo del flusso luminoso non sono infrequenti. Questo significa
che vi possono essere ancora aspettative di miglioramento nelle prestazioni degli apparecchi di
illuminazione stradale.
Per il resto, anche analizzando apparecchi di illuminazione diversi dal modello Iridium della Philips
considerato nei capitoli precedenti, o apparecchi diversi da quelli prettamente stradali, sono state
confermate i risultati ottenuti nel capitolo 3.9.1.1. In merito al confronto di diversi apparecchi, sia
allinterno della produzione di ununica casa che di diverse case produttrici; occorre rimarcare la
difficolt nelleffettuare tale confronto, a causa dei dati incompleti o non omogenei messi a disposizione
dai costruttori.
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4 MODALIT OPERATIVE PREVALENTI PER LA GESTIONE DEGLI
IMPIANTI
Attualmente, la gestione degli impianti dilluminazione, in particolare per gli impianti relativi
allilluminazione pubblica, non svolta direttamente dallente proprietario, come avveniva nella
maggior parte dei casi nel passato, ma viene prevalentemente assegnata a societ, le Energy Service
Company (ESCO) dedicate principalmente a ristrutturazioni o riorganizzazioni finalizzate
allincremento dell'efficienza energetica degli stessi impianti, ovvero a ridurre il consumo di energia a
parit di servizio. I risparmi economici che si riescono a ottenere vengono utilizzati per ammortizzare i
costi d'investimento. Pi nel dettaglio la loro attivit mira a individuare e ridurre, se non eliminare,
sprechi e inefficienze, in particolare di tipo energetico, attraverso una modifica degli impianti e della
loro gestione, e ad un loro adeguamento normativo. Lattivit viene coperta da capitali di investimento
da soggetti terzi che permettono la realizzazione dei lavori necessari. Una volta messe a punto le
modifiche, la gestione e la manutenzione degli impianti rimangono alla societ per un periodo
concordato.
Con adeguamento normativo sintendono gli interventi minimi necessari a fare s che limpianto diventi
conforme alle prescrizioni normative, senza, per altro, modificare le sue caratteristiche morfologiche e
funzionali. Si tratta quindi di eseguire interventi che permettano la messa in sicurezza degli impianti, sia
dal punto di vista elettrico che meccanico ed eventualmente lo adeguino anche per quanto riguarda la
sua emissione di luce verso lalto (adeguamento a leggi sullinquinamento luminoso).
Si riportano di seguito, in maggiore dettaglio i compiti principali affidati ai gestori degli impianti.
- La societ deve realizzare la gestione, manutenzione ordinaria, programmata e straordinaria
degli impianti dilluminazione.
- Lesercizio e la conduzione comprendono tutti gli impianti gi esistenti e quelli eventualmente
istallati a seguito del contratto stipulato con il proprietario dellimpianto, comprese le
apparecchiature accessorie e le linee elettriche di alimentazione.
- Lerogazione del servizio va intesa come una funzione-obiettivo atta a garantire le prestazioni
finali desiderate e la continuit e qualit del servizio secondo parametri di riferimento
contrattualmente stabiliti. A tal fine vanno definite le ore di accensione che mediamente devono
essere fornite (ad esempio 4200 ore medie allanno). Le attivit sullimpianto prevedono la sua
accensione e spegnimento, normalmente eseguiti attraverso sistemi di tele gestione istallati
come modifiche sullimpianto stesso.
- La manutenzione ordinaria e programmata-preventiva degli impianti, linee elettriche di
alimentazione, quadri elettrici, sostegni e apparecchi di illuminazione a carico della ESCO. Ad
essa spetta anche la manutenzione straordinaria per la quale normalmente viene definito un tetto
di spesa massima per punto luce a carico della ESCO; la quota sopra la soglia viene coperta dal
proprietario dellimpianto. Particolare importanza riveste, a tal fine, il Capitolato Speciale
dAppalto nel quale dovranno essere ben definiti tutti gli oneri a carico del gestore e le modalit
di controllo da parte del proprietario.
- Normalmente al gestore viene anche richiesto di redigere un censimento dello stato iniziale
dellimpianto dilluminazione, includendo in esso i dati inerenti ai componenti di ogni centro
luminoso in una banca dati organizzata su supporto informatico. I dati sono inseriti in un
archivio cartografico informatizzato che deve essere mantenuto aggiornato a seguito
dellesecuzione di eventuali lavori di modifica della rete esistente o della realizzazione di nuovi
impianti.
- Gli oneri di progettazione, richieste di autorizzazione, licenze, finanziamento, fornitura,
trasporto e istallazione delle apparecchiature e impianti relativi a interventi volti a produrre una
migliore efficienza energetica e luminosa dellimpianto nel suo complesso e le economie
aziendali di gestione sono normalmente coperti da finanziamenti di enti terzi, ottenuti dal
gestore dellimpianto. Il gestore ha lonere e la responsabilit dei controlli e verifiche sui lavori
compiuti, incluse le operazioni di collaudo.
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 78/99
- La realizzazione di nuovi impianti sempre sottoposta ad una autorizzazione dellente
proprietario, autorizzazione che di norma concessa per modifiche proposte dal gestore per le
quali sono riconosciute caratteristiche di miglioria nel funzionamento degli impianti, e nello
svolgimento del servizio, per leconomia del costo di gestione e della riduzione dei consumi
energetici.
- Il gestore ha lobbligo di approvvigionare, fornire e immagazzinare le apparecchiature e i pezzi
di ricambio necessari per il mantenimento degli impianti in condizioni di funzionalit e
mantenimento di servizio. Inoltre deve organizzare modi e forme per garantire il servizio di
pronto intervento nellambito della gestione del servizio di illuminazione.
- Il gestore dellimpianto si assume le responsabilit per eventuali danni provocati da interventi
eseguiti o mancanti sullimpianto.
- Rendiconti sugli interventi eseguiti devono essere presentati con cadenza regolare (es. annuale)
allamministrazione proprietaria dellimpianto. Inoltre il gestore dovr fornire indicazioni
riguardanti lefficienza energetica dellimpianto, indicando eventuali soluzioni dintervento
volte al miglioramento del rapporto tra efficienza, qualit ed economicit del servizio erogato.
Dal punto di vista del rapporto economico tra gestore e proprietario dellimpianto, nel caso di pubbliche
amministrazioni, la gestione viene presa in appalto a fronte di un importo annuo definito sulla base di
unasta
Le modifiche proposte sono svolte a cura del gestore e sono possibili tre situazioni:
1. se il ritorno dellinvestimento pu avvenire entro la durata contrattuale, in tal caso il gestore
provvede alle modifiche senza alcuna partecipazione economica diretta dellente proprietario,
salvo un riconoscimento aggiuntivo nellambito del canone annuo di parte (o tutto) del
risparmio atteso dai nuovi interventi proposti;
2. se il ritorno dellinvestimento si prolunga oltre il termine del contratto, il gestore provvede alle
modifiche con la partecipazione economica (totale o parziale) diretta dellente proprietario, da
concordare per lo specifico caso.
3. Se il ritorno dellinvestimento non avviene, in quanto lopera realizzata migliora il servizio, ma
non offre risparmi economici, il gestore provvede alle modifiche con la totale e diretta
partecipazione economica dellente proprietario, di entit da concordare per la specifica
modifica.
Al termine del periodo contrattuale tutti gli interventi realizzati, comprese le apparecchiature e parti
dellimpianto aggiunte, comprese quelle oggetto di finanziamento di terzi, restano di propriet dellente
che ha dato in gestione limpianto.
Il gestore dellimpianto deve garantire le prestazioni dellimpianto in condizioni di efficienza,
massimizzando il risparmio energetico e leconomia gestionale conseguibili. Esso recuperer gli
investimenti di efficienza energetica e gestionale trattenendo, per la durata del contratto, una quota parte
del risparmio economico atteso, secondo le previsioni fatte allatto dellofferta. La quota di risparmio
che compete allente proprietario pu essere, su sua opzione, trasformata in un incremento dei livelli di
illuminamento, per un valore corrispondente. Al contrario i costi addizionali dovuti ad un maggiore
consumo rispetto alle previsioni sono imputati solamente al gestore.
La ESCO potr ottenere quote di risparmio mettendo in atto azioni sia di tipo tecnico-energetico che
gestionale; ad esempio,
A) ridurre il consumo di energia elettrica grazie a interventi su impianti e reti e variazioni della
modalit di gestione:
- a mezzo della installazione di lampade ad alta efficienza luminosa;
- della installazione di regolatori di tensione/riduttori di flusso;
- della installazione di sistemi centralizzati di regolazione e di accensione/spegnimento;
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 79/99
B) ridurre la potenza elettrica contrattualmente impegnata:
- a mezzo della installazione di lampade ad alta efficienza luminosa;
- della razionalizzazione dei punti di consegna;
- della riduzione dei consumi di energia attiva e reattiva;
C) stipulare un miglior contratto di approvvigionamento elettrico a mezzo:
- dell'ottimizzazione della tariffa di approvvigionamento sul mercato vincolato;
- della negoziazione del prezzo di cessione del kWh sul mercato libero;
- dell'autoproduzione dell'energia elettrica;
D) provvedere all'allungamento della vita media delle lampade a seguito di interventi sugli impianti a
mezzo:
- a mezzo della installazione di regolatori di tensione/riduttori di flusso;
- della installazione di lampade caratterizzate da una maggiore efficienza luminosa e durata nel
tempo.
Qualora dai risultati gestionali prodotti dal gestore, a consuntivo di ogni anno, si evidenzi il
conseguimento di un surplus di risparmio rispetto a quanto previsto dalla relazione economica
presentata allatto dellofferta dasta, tali maggiori economie saranno totalmente a beneficio del gestore,
in modo da incentivarlo sempre e comunque nel perseguire il miglioramento continuo dell'attivit
gestionale.
Il gestore, quale remunerazione del servizio erogato e del capitale investito ai fini della realizzazione
delle opere di messa in sicurezza/contenimento inquinamento luminoso/realizzazione nuovi impianti,
otterr la corresponsione di un canone annuo composto da:
A) Quota annua a compenso degli oneri per l'approvvigionamento di energia elettrica;
B) Quota a compenso degli oneri di esercizio e di manutenzione ordinaria e programmata-preventiva;
C) Quota forfettaria a compenso degli oneri di manutenzione straordinaria;
D) Quota di ammortamento dell'investimento relativo agli interventi di messa in sicurezza/nuovi
impianti.
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5 CONFRONTI ESEMPLIFICATIVI
Lo scopo del presente capitolo quello di fornire dei confronti esemplificativi su alcuni impianti con
tipologia di larga diffusione che evidenzino vantaggi tecnico economici ottenibili operando a diversi
livelli sugli impianti. Gli interventi ipotizzati sono quelli di seguito riportati:
- Azioni sulla sola alimentazione dei circuiti;
- Rinnovo degli impianti esistenti, sostituendo una o pi parti costituenti limpianto (sorgenti,
sorgenti e apparecchi, ecc.);
- Realizzazione ex novo dellimpianto con criteri innovativi.
A differenza di quanto fatto nel paragrafo 3.2, dove si era cercato di individuare una classe di merito tra
le apparecchiature presenti sul mercato dellilluminazione esterna, ora si vuole analizzare quali siano le
azioni che possono essere intraprese su impianti esistenti per ottenere il maggior risparmio energetico
possibile in funzione del rapporto costi/benefici. Per continuit saranno prese in considerazione le
apparecchiature descritte e analizzate nel capitolo 2.
5.1 Azioni sulla sola alimentazione dei circuiti
Lintervento limitato sulla sola alimentazione dei circuiti molto problematico da attuare nella realt.
Dando per ottimale lo stato del quadro e delle linee dal punto di vista della sicurezza elettrica (situazione
tutta da verificare, specialmente in impianti datati e su cui si sono sovrapposti vari interventi negli anni),
le azioni che si possono intraprendere sono le seguenti:
- inserimento nel quadro di un orologio astronomico che ottimizzi le accensioni, andando a ridurre di
circa l8 - 10 % le ore di funzionamento (si veda il capitolo 3.5): azione fattibile senza particolari
problemi e controindicazioni, con tempi favorevoli di pay-back, specialmente su impianti al di sopra di
una taglia minima, visto che il risparmio dipende dalla potenza installata;
- installazione di un regolatore di flusso per la riduzione della tensione, e conseguentemente dei consumi
fino ad un massimo del 50%, nelle ore centrali notturne (si veda il paragrafo 3.4): intervento che sulla
carta si fa presagire molto interessante, ma che nella realt difficilmente applicabile. Infatti, affinch
esso sia vantaggioso le lampade devono essere gi ad alta efficienza (quelle al mercurio hanno problemi
di accensione, salvo inserire un dispositivo su ogni apparecchio, ma ci fa aumentare di molto i costi), e
possibilmente tutte al sodio alta pressione, per poter regolare la tensione a livelli pi bassi (gli ioduri
sopportano riduzioni minori). Inoltre, affinch il regolatore funzioni nella maniera ottimale, le cadute di
tensione sulle parti terminali delle linee devono essere limitate, altrimenti vi sono problemi di
spegnimento delle lampade in coda alla linea. La maggioranza degli impianti di illuminazione pubblica
in Italia per, secondo una tendenza generalizzata, sono il frutto il pi delle volte di interventi
disorganici ed eterogenei, isolati e limitati nel tempo, in funzione quasi esclusivamente delle necessit
contingenti e delle disponibilit economiche e ci ha favorito il crearsi di una distribuzione elettrica per
niente efficiente e piuttosto caotica e squilibrata. Linserimento dei regolatori senza una
razionalizzazione delle linee di alimentazione diventa quindi, nella maggioranza dei casi, assai
problematico. Evitare di considerare tali impedimenti porta spesso al risultato che, al manifestarsi dei
primi problemi, i regolatori di tensione vengono by-passati e giacciono inutilizzati per anni.
Una prima verifica della bont della rete di distribuzione degli impianti pu essere fatta verificando che
il quadro di comando in questione sia effettivamente baricentrico rispetto alle varie linee che lo
alimenta, per poi effettuare una verifica delle sezioni delle linee stesse, soffermandosi con maggiore
attenzione su quelle che alla prima verifica risultassero svantaggiate perch troppo lunghe. Si fa
presente, infatti, che una distribuzione ottimale dovrebbe prevedere il quadro di comando posto
centralmente rispetto allarea alimentata, la quale dovrebbe rientrare in un cerchio di determinato raggio,
come accennato al paragrafo 2.4.
Una verifica delle linee di alimentazione, volta a limitare le cadute di tensione e le dispersioni, pu
contribuire ad abbassare le perdite di linea, ma la convenienza nel far ci, magari associato ad una
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 81/99
razionalizzazione della distribuzione, come accennato al paragrafo precedente, dipende completamente
dallo stato in cui si trovano gli impianti.
Gli interventi sugli apparecchi illuminanti, quali linserimento di rettori elettronici, o reattori biregime,
siano essi elettromagnetici o elettronici, presuppongono un costo troppo alto con tempi di pay-back
eccessivi, in quanto al prezzo di tali apparecchiature, gi molto costose, occorre aggiungere lonere per il
personale e macchinari per effettuate i lavori su apparecchi esistenti, spesso gi obsoleti, posti in
posizione disagiata a causa dellaltezza di installazione. Stessa cosa vale per linserimento di dispositivi
di telecontrollo sui singoli punti luce, mentre avrebbe un senso telecontrollare il singolo quadro di
comando, ammesso che sia a norme, al fine di migliorare il servizio offerto alla comunit e nel
contempo abbassare i costi di sola manutenzione, non certo quelli legati ai consumi energetici.
5.2 Sostituzione lampade
Lanalisi e la quantificazione delle tipologie delle sorgenti luminose presenti, con lindividuazione di
quelle pi sfavorevoli rispetto allefficienza luminosa (quelle cio che a parit di assorbimento di
potenza emettono meno flusso luminoso), la procedura pi semplice e utilizzata per determinare
interventi minimali e urgenti che si possono effettuare al fine di ridurre i consumi energetici della rete di
illuminazione esterna: la soluzione pi immediata infatti quella di prevedere la sostituzione delle
lampade pi sfavorevoli dal punto di vista dei consumi con altre di pi moderna tecnologia che
garantiscono una migliore efficienza. La sostituzione permette di mantenere gli stessi flussi luminosi e
quindi gli stessi valori di illuminamento e luminanza pur abbassando le singole potenze installate.
Un possibile caso reale per ottenere una significativa riduzione dei consumi, in assenza di particolari
problemi legati alla resa cromatica e alla temperatura di colore (e quindi ad esempio in applicazioni
puramente stradali), quello della sostituzione di lampade al mercurio con altrettante lampade al sodio
alta pressione di minor potenza.
In realt lintervento solo apparentemente semplice e la sua attuazione richiede unanalisi pi
approfondita, con lo scopo anche di sfruttare a pieno leffetto dellazione di rinnovamento. Si deve
infatti tenere in conto che unazione di modifica di un impianto obbliga alla sua messa a norme rispetto a
quanto previsto dalla normativa UNI 11248. Per quanto riguarda i valori medi di luminanza e/o
illuminamenti, la situazione ottenibile con le nuove lampade al sodio non pu che migliorare, dato
laumento dei flussi emessi, ma nulla pu a priori essere detto sulle uniformit che potrebbero restare
lacunose rispetto a quanto previsto dalla norma.
La sostituzione pu comportare sia variazioni di potenza che di flusso installato, che possono essere di
entit minima o decisamente importanti a seconda dello stato dellimpianto sul quale si interviene e in
funzione delle prestazioni desiderate a valle dellintervento, come si pu vedere nella Tabella 31 di
seguito riportata. Una lampada al mercurio da 80 W pu essere sostituita da una lampada al sodio AP da
70 W, ottenendo un nuovo flusso per lampada di 6.600 lm, ovvero il 65% in pi di quello emesso da
una lampada al mercurio e con un risparmio di 12,5% di potenza installata. Daltro canto se la stessa
lampada al sodio da 70W sostituisse una lampada al mercurio da 125W si ottiene una lievissima
differenza di flusso luminoso in negativo del 1% ma con un importante risparmio di potenza pari al
44%.
Tabella 31 - Possibili sostituzioni di lampade a mercurio con lampade pi efficienti variazioni della
potenza e del flusso luminoso istallati
Da MERCURIO A.P. A SODIO A.P.
RIDUZIONE POTENZA
In WATT e %
VARIAZIONE FLUSSO
LUMINOSO %
80 W 50 W 30 W (-37,5%) + 10%
80 W 70 W 10 W (- 12,5%) + 65%
125 W 70 W 55 W (-44%) - 1 %
125 W 100 W 25 W (-20%) + 60 %
250 W 100 W 150 W (-60%) - 24%
250 W 150 W 100 W (- 40%) + 23%
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Da MERCURIO A.P. A IODURI
COSMOPOLIS
RIDUZIONE POTENZA VARIAZIONE FLUSSO
LUMINOSO %
80 W 45 W 35 (-44%) + 2%
125 W 60 65 (-52%) + 3%
250 W 140 110 (-44%) + 16%
Si aggiunga poi il fatto che la sostituzione molto probabilmente avverrebbe su un apparecchio obsoleto,
di cui non si conosce il comportamento fotometrico per poter fare delle verifiche illuminotecniche
relative alla sostituzione e dotato di unefficienza che sar sicuramente deprezzata al causa dellusura del
riflettore in ambiente inquinato come quello urbano.
Occorre inoltre tener conto che la sostituzione della lampada non indolore per il resto dellimpianto.
Pur considerando solamente lampade a scarica, come sono entrambe le lampade dellesempio citato,
importanti interventi sono necessari anche a livello di ausiliari elettrici (accenditore e reattore),
indispensabili per il loro funzionamento: diverse tipologie di lampade richiedono diversi tipi di ausiliari,
che quindi non sono intercambiabili.
Anche se la nuova attrezzatura non presenta un costo importante, richiede una consistente spesa a livello
di installazione: si ricorda che si agisce su apparecchi che si trovano ad altezze di vari metri da terra
(mediamente tra i 7 e i 10 m) e oltre al costo della manodopera si deve includere quello dellattrezzatura
per effettuare lintervento. Nel caso in cui la lampada si trovi allinterno di un corpo illuminante ormai
obsoleto, lintervento viene a costare pi del valore dellapparecchio stesso, senza tener conto che si
potrebbe agire, e quindi rischiare di fare un investimento, su unapparecchiatura il cui rendimento
ormai minimo, sia a causa del deterioramento dei materiali che la costituiscono, sia perch realizzata
decine di anni fa e quindi con prestazioni ormai ben superate dalle potenzialit offerte dalla attuale
tecnologia.
Sempre nellesempio della sostituzione con lampade al mercurio, esiste la possibilit di utilizzare
lampade al sodio speciali che non necessitano di modificare gli ausiliari elettrici, ma essa limitata dalle
poche taglie disponibili ed quindi applicabile solo in determinati e particolari casi, una volta valutato
che ci sia pi conveniente che modificare lapparecchio nel suo complesso.
Riassumendo, la sostituzione della sola lampada un provvedimento da valutare attentamente:
necessario verificare non solo il tipo di lampada installata, ma anche lo stato dellapparecchio allinterno
del quale si trova per decidere se opportuno o meno sostituire entrambi.
Per valutare e quantificare la convenienza di ammodernare un impianto esistente mediante la
sostituzione delle sorgenti luminose opportuno introdurre il calcolo del tempo di pay-back
dellintervento, mediante la definizione di costo orario totale dellimpianto, T, suggerita dalla CIE
(Commission Internationale de lEclairage):
T = D + C
lh
+ I + C
M
+ M [/h]
dove:
D= A/(B*H) = costo del materiale impiegato, lampada esclusa
A = costo del materiale per gli ausiliari elettrici
B= vita degli ausiliari
H ore di funzionamento annuo
C
lh
= E*F/H
V
costo della lampada in /h
E costo lampada
F numero lampade
H
V
vita utile espressa in h
I = costo dellenergia elettrica in /h dato dal costo del kWh per il totale della potenza installata e
diviso per mille
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C
M
= C
mh
+C
mh_sost
= costo di manutenzione in E/h
C
mh
= (C
MSOST
x 1/B)/H = costo di manutenzione ausiliari in E/h
C
mh_sost
= C
MSOST
/H
v
= costo di manutenzione lampada in E/h
Con C
MSOST
costo di manutenzione per la sostituzione delle lampade e/o ausiliari
M = 0,2x (D+ C
lh
+ L/C) = costo in /h per gli altri interventi
Ne deriva che il tempo di pay-back S
pb
calcolabile con la seguente relazione:
S
pb
= J / [(T
vs
T
ns
)xH]
con :
J = investimento iniziale
T
vs
e T
ns
= costo orario totale della vecchia e della nuova soluzione
H = ore annue funzionamento.
Di seguito si riporta la Tabella 32 in cui sono stati calcolati i costi orari di alcune lampade sia al
mercurio (da 80 e 125 W), che sodio alta pressione (da 70, 100 e 150 W), e anche a ioduri con
tecnologia ceramica miniaturizzate, Cosmopolis (da 60 e 90 W), e i relativi tempi di pay-back nel caso si
consideri di sostituire una lampada da 125 W al mercurio.
Come costo dellenergia (0,13244 /kWh) stato considerato il prezzo di riferimento applicato
dallENEL per gli impianti di illuminazione pubblica nellultimo trimestre del 2008.
I costi applicati, sia per quanto riguarda lenergia che gli interventi di adeguamento e riqualificazione,
sono IVA esclusa. Il motivo principale per cui stato escluso lonere dellIVA dovuto al fatto, che per
i lavori laliquota della IVA dipende dal tipo di intervento, ed diversa in funzione che si tratti di solo
adeguamento o inserito in un rifacimento completo.
Tabella 32 Costi totali e tempi di pay-back
COSTO ORARIO TOTALE DI UNA SINGOLA LAMPADA
HG 80 HG 125 W SAP 70 W SAP 100 WSAP 150 W CPO 60 W CPO 90 W
COSTI MATERIALI D'IMPIANTO
A1= COSTO DEL MATERIALE IMPIEGATO PER GLI AUSILIARI ELETTRICI /PL 12,85 12,85 15,88 25,70 28,73 123,98 124,74
B1= VITA DEGLI USILIARI ANNI (10 ANNI 60.000h) ANNI 10 10 10 10 10 10 10
D=COSTO DEL MATERIALE DELL'IMPIANTO IMPIEGATO IN /h (LAMPADA
ESCLUSA)
D= F*(A1/(B1xH)+A4/(B4xH)) /h 0,0003 0,0003 0,0004 0,0006 0,0007 0,0030 0,0030
COSTI ENERGETICI
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
POTENZA LAMPADA W 80 125 70 100 150 60 90
POTENZA REATTORE W 9,6 15 8,4 12 18 6 9
PERDITE TOTALI W 8,96 14 7,84 11,20 16,80 6,60 9,90
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 1 1 1 1 1 1 1
P
T
= POTENZA INSTALLATA DELL'IMPIANTO kW
0,10 0,15 0,09 0,12 0,18 0,07 0,11
C
kWh
= COSTO ENERGIA /KWh 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244
C
A
= COSTI ENERGIA ANNUO SENZA RIDUZIONE
CA=PT*C
Wh
*H 54,82 85,66 47,97 68,53 102,79 40,38 60,58
E
PR
= ENERGIA CONSUMATA SENZA RIDUZIONE
E
PR
=P
T
*C
Wh
*H KWh 413,952 646,8 362,21 517,44 776,16 304,92 457,38
S
R
=POTENZA RISPARMIATA IN VALORE % RISPETTO LA NOMINALE PER
EFFETTO DELLO STABILIZZATORE % 0 0 0,00 0,00 0,00 10,00 10,00
E
STAB
=RISPARMIO ENERGIA CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA
STABILIZZAZIONE
E
STAB
=H*P
T
*S
R
/100 KWh
0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 30,49 45,74
I= COSTO DELL'ENERGIA IN /h
I=C
A
/H /h 0,0131 0,0204 0,0114 0,0163 0,0245 0,0096 0,0144
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Cont. Tabella 22
COSTI MANODOPERA PER SOSTITUZIONE PROGRAMMATA LAMPADE E MANUTENZIONI
N
PERS
= NUMERO PERSONALE IMPIEGATO n 2 2 2,00 2,00 2,00 2,00 2,00
C
PER
= COSTO PERSONALE /h 25 25 25,00 25,00 25,00 25,00 25,00
C
MZ
= COSTO MEZZO /h 15 15 15,00 15,00 15,00 15,00 15,00
T
SL
= TEMPO SOSTITUZIONE LAMPADA min/LAMP 25 25 25,00 25,00 25,00 25,00 25,00
C
MSOST
=COSTO SOSTITUZIONE
C
MSOST
=(N
PERS
*C
PER
+C
MZ
)*T
SL
/60 / LAMP 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08
C
MhSOST
=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
C
MhSOST
=F*C
SOST
/H
V /h 0,0017 0,0017 0,0010 0,0008 0,0008 0,0015 0,0015
C
Mh
=COSTI MANUTENZIONE
C
Mh
=0,1xC
SOST
*F/H /h 0,0006 0,0006 0,0006 0,0006 0,0006 0,0006 0,0006
M=COSTI PER ALTRI INTERVENTI SULL'IMPIANTO
M=K
M
x(D+C
Mh
+C
MhSOST
+C
LH
) /h 0,0007 0,0007 0,0005 0,0005 0,0006 0,0020 0,0020
KM 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20 0,20
COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE
E= COSTO DELLA LAMPADA 9,828 10,206 16,63 15,66 29,48 89,21 90,72
H
V
= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE h
16000 16000 28000 32000 32000 18000 18000
H
VR
= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE CON
REGOLATORE/STABILIZZATORE h 16000 16000 28000 32000 32000 18000 18000
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 1 1 1 1 1 1 1
C
Lh
=COSTO ORARIO LAMPADA SENZA RIDUZIONE
C
Lh
=F*E/H
V /h 0,0006 0,0006 0,0006 0,0005 0,0009 0,0050 0,0050
Cont. Tabella 22
COSTI TOTALI SOSTITUZIONE LAMPADE
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
C
hSOST
=C
Lh
+C
MhSOST
/h 0,002 0,002 0,00 0,00 0,00 0,01 0,01
C
ASOST
=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
C
ASOST
=H*F*(E+C
MSOST
)/H
V
9,69 9,79 6,56 5,61 7,42 27,13 27,49
C
ASOST_RID
=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
C
ASOST_RID
=H*F*(E+C
MSOST
)/H
VR
9,69 9,79 6,56 5,61 7,42 27,13 27,49
RISPARMIO NELLA SOSTITUZIONE LAMPADE CONSEGUITO PER EFFETTO
DELLA STABILIZZAZIONE
0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
COSTI TOTALI
T=COSTO TOTALE DELL'IMPIANTO IN /h
T=D+C
LhR
+C
Mh
+C
MhSOST
+M+I /h 0,015 0,022 0,013 0,018 0,026 0,015 0,020
TEMPO PAY-BACK SOSTITUENDO LA HG 125 W
J= INVESTIMENTO INIZIALE IN 69,51 78,36 95,21 250,19 252,46
TVS= COSTO ORARIO VECCHIA SOLUZIONE 0,0220 0,0220 0,0220 0,0220 0,0220
TNS= COSTO ORARIO NUOVA SOLUZIONE 0,0130 0,0181 0,0264 0,0152 0,0201
SPB=J/(TVS-TNS)*H= TEMPO DI PAY-BACK 1,830 4,771 IMPOS. 8,787 31,090
INVESTIMENTI
COSTO AUSILIARI 15,88 25,70 28,73 123,98 124,74
COSTO LAMPADA 16,63 15,66 29,48 89,21 90,72
COSTO APPARECCHIO 0 0 0 0 0
COSTO REGOLATORE O ALIMENTATOREx NUMERO APPARECCHI 0 0 0 0 0
COSTO POSA IN OPERA 37 37 37 37 37
Con caratteri blu sono stati indicati i dati inseriti, in nero quelli calcolati tranne i costi orari e quelli di
pay-back che sono stati evidenziati in rosso.
Come si pu osservare, per tutte le tipologie di lampade, tranne per la lampada al sodio alta pressione da
150 W che presenta una maggior potenza, i costi orari diminuiscono rispetto alle lampade al mercurio: le
lampade al sodio e i relativi ausiliari hanno dei costi di acquisto comparabili a quelli per le lampade a
mercurio e potenza minore, grazie alla maggiore efficienza, risultando cos pi vantaggiose, mentre le
lampade tipo Cosmopolis e i relativi alimentatori sono svantaggiate dagli alti costi di acquisto, che
riescono ad essere compensati solo in parte dalle ottime prestazioni energetiche.
Riassumendo, i costi di acquisto elevato comportano dei tempi di pay-back proibitivi per le lampade tipo
Cosmopolis, mentre molto pi positiva la situazione per le lampade al sodio alta pressione.
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 85/99
E importante per tener presente che in queste considerazioni si valutato esclusivamente il costo
orario di un tipo di lampada rispetto ad unaltra, dovuto alla manutenzione ordinaria e al consumo
energetico; non si invece tenuto conto degli ulteriori vantaggi che si possono ottenere attraverso la
sostituzione del tipo di sorgente luminosa, fatto che verr trattato nei capitoli successivi e chiarito con
lesempio del paragrafo 5.5.
5.3 Sostituzione lampade e apparecchi
Con la sostituzione della lampada e del corpo illuminante, classificato come obsoleto, si ha un
conseguente aumento dellefficienza dellintero sistema e si pu affermare con sicurezza che pur
abbassando la potenza installata negli impianti, si possono garantire risultati illuminotecnici superiori.
Di pi, conoscendo il comportamento fotometrico del nuovo apparecchio si pu esattamente stimare
quale sar la situazione dei parametri illuminotecnici a sostituzione avvenuta: se il miglioramento cos
ottenuto non sufficiente a garantire i requisiti minimi previsti dalla normativa vigente (il problema
sono spesso le uniformit), sar necessario rivedere anche le interdistanze e rifare quindi ex-novo
limpianto. E questo un fatto non infrequente dato che le lampade al mercurio e i vecchi apparecchi
presentano efficienze ridotte rispetto a quanto attualmente disponibile, e conseguentemente le
interdistanze esistenti sono inferiori, anche di molto, rispetto a quanto invece si potrebbe fare con nuove
e pi moderne apparecchiature. Pu pertanto essere interessante verificare cosa accadrebbe effettuando
sostituzioni con potenze di lampade al sodio molto basse rispetto alle potenze esistenti, ottenendo il pi
delle volte risultati molto positivi in termini di risparmio energetico.
Lindividuazione del nuovo apparecchio pi adatto a sostituire lesistente, poich i parametri geometrici
(interdistanza/altezza/sbraccio e larghezza strada) di installazione sono fissati, pu essere effettuata
cercando corpi illuminanti in grado di soddisfare i requisiti illuminotecnici richiesti; quelli che per tali
condizioni di installazione massimizzano il rendimento totale. Teoricamente, il fattore di utilizzazione
risulta indipendente dalla potenza installata della sorgente, e quindi sufficiente ricercare lapparecchio
che massimizza il prodotto tra questultimo ed il rendimento ottico. Nella pratica per, poich al variare
della potenza variano le dimensioni della lampada e conseguentemente la posizione della zona di
scarica, necessario verificare per ogni taglia della potenza installata lapparecchio che massimizza il
rendimento totale.
Nel caso della sostituzione dellapparecchio i costi orari restano gli stessi, mentre aumentano
ovviamente gli investimenti iniziali, anche se occorre tener in conto che i costi di mezzi e manodopera
sono praticamente invariati; infatti il tempo necessario per lintervento comparabile, e lampada e
accessori costano meno se acquistati contemporaneamente allapparecchio. Dallanalisi dei costi orari
non si percepiscono i benefici ottenibili dalla sostituzione anche dellapparecchio (possibilit di
prevedere potenze minori e miglioramento delle interdistanze esistenti), effetto che invece apparir ben
chiaro nel caso pratico riportato.
5.4 Realizzazione ex novo dellimpianto con criteri innovativi
evidente che se si decide di rifare completamente gli impianti, specialmente se le loro condizioni
generali sono precarie (apparecchi obsoleti, sostegni deteriorati, linee aeree o con problemi di
isolamento e/o sottodimensionate), si possono sfruttare al meglio le opportunit offerte dalla tecnologia
e ottenere impianti altamente efficienti. Scegliendo un buon apparecchio illuminante con alto
rendimento e buon fattore di utilizzazione, e ottimizzando i parametri geometrici dinstallazione, si pu
ricercare la configurazione dimpianto che comporta i consumi minori. In base alle dimensioni e alle
caratteristiche dellimpianto si pu inoltre valutare se sia pi opportuno effettuare una regolazione
centralizzata a livello di quadro o puntuale con reattori biregime, possibilmente elettronici (si ricorda
che reattore elettronico sullapparecchio e regolatore di tensione sul quadro di alimentazione non sono
compatibili).
Il rifacimento degli impianti ovviamente comporta investimenti iniziali pi alti, ma in taluni casi i
vantaggi ottenibili sono tali da ripagare la spesa in poco tempo.
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 86/99
Come si vedr nel paragrafo successivo, pu succedere anche che i risparmi energetici siano molto
rilevanti ma linvestimento da sostenere diventi invece talmente importante da non garantite tempi di
rientro accettabili. In questi casi importante valutare se deve essere valutato il solo risparmio
economico o sia prioritario un approccio basato sul basso impatto ambientale dellimpianto,
considerando tutti benefici in chiave ambientale (si pensi alla riduzione della CO2 legata alla minore
potenza istallata), che derivano da una minore necessit di produrre energia.
5.5 Esempio pratico
Si supponga di dover rammodernare un impianto di illuminazione pubblica esistente realizzato con 65
lampade al mercurio da 250W, con punti luce alti 8,5 m con sostegno dotato di sbraccio curvo sporgente
1,5 m, posizionati 0,5 m dal limite della carreggiata, a una interdistanza media di 35m, su una strada di
categoria ME3c larga 7 metri (lunga in totale 2.275 m). Come costo dellenergia (0,13244 /kWh)
stato considerato il prezzo di riferimento applicato dallENEL per gli impianti di illuminazione pubblica
nellultimo trimestre del 2008.
Si propongono sei diverse tipologie di soluzione:
Caso 1. Sostituzione delle sole lampade ed accessori
Supponendo di installare lampade al sodio alta pressione da 150 W si ottiene una riduzione della potenza
assorbita di circa il 40% e un aumento del flusso luminoso del 23%.
A fronte di un investimento iniziale di 6.188, il tempo di pay back, comprensivo degli oneri
manutentivi, di 1,4 anni, con una diminuzione del costo orario dellimpianto del 35,5 %.
La scelta della sostituzione mediante lampada da 150W praticamente obbligata, in quanto la taglia
inferiore da 100 W emette un flusso minore del 24% rispetto alla lampada esistente e mantenendo
lapparecchio esistente il risultato illuminotecnico finale sarebbe sicuramente peggiore rispetto a quello
di partenza.
Caso 2. Sostituzione del parco lampade + regolatore/stabilizzatore di tensione
Serve un regolatore di taglia pari a 16kVA (si ricorda che commercialmente le taglie disponibili dei
regolatori di tensione sono limitate).
Per sicurezza si consideri di ridurre la potenza del 40%, in quanto, poich si agisce su un impianto
esistente con linee che potrebbero avere problemi di caduta di tensione nei tratti finali e di perdite
consistenti, per evitare spegnimenti e malfunzionamenti preferibile non sfruttare le piene potenzialit
del regolatore che potrebbero invece portare a riduzioni di potenza fino al 50%.
A fronte di una spesa di 14.788 , con tempo di pay back pari a 2,64 anni, si otterr un risparmio
energetico di circa 17.057kWh annui, corrispondente a un risparmio economico annuo di 2.259 in
bolletta.
Caso 3. Sostituzione delle lampade ed accessori e degli apparecchi
Avendo la possibilit di sostituire anche lapparecchio di illuminazione, oltre la lampada, possiamo
verificare se c la possibilit, sfruttando il miglior rendimento del nuovo apparecchio rispetto a quello
esistente, di poter utilizzare lampade con potenza ancora minore rispetto ai 150W sodio alta pressione
considerati nel primo caso.
Poich i parametri geometrici (interdistanza/altezza/sbraccio e larghezza strada) di installazione sono
fissati, si pu procedere cercando la condizione di minima potenza installata sugli apparecchi in grado di
soddisfare i requisiti illuminotecnici richiesti; a questo proposito si pu ricercare lapparecchio che per
tali condizioni di installazione massimizza il rendimento totale. Si consideri quindi di utilizzare
lapparecchio Philips modello Iridium che stato analizzato nel paragrafo 3.2: dallanalisi delle
caratterizzazioni riportate in Allegato 4 si pu notare come lottica OR con copertura FG, GB e PC sia
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 87/99
particolarmente indicata per installazioni con proiezione del fuoco interna alla carreggiata, in cui
lapparecchio sia sbilanciato verso il margine della carreggiata. Bisogna precisare per che tali
caratterizzazioni sono state ottenute con una sorgente SON-TPP 150W e che quindi non sono
teoricamente applicabili per potenze inferiori; analizzando la situazione per lampade SON-TPP 100W ,
risulta comunque che le tipologie di ottiche e coperture precedentemente definite sono indicate per
proiezione interna del fuoco alla carreggiata.
Il massimo rendimento totale per tale geometria risulta infatti per lapparecchio PC OR P6. Eseguendo
un dimensionamento con il software Dialux per tale apparecchio con una sorgente SON-TPP 100W si
ottengono i seguenti risultati illuminotecnici:
_ Lm=1cd/m
2
;
_ U0=0,6;
_ Ul=0,7;
_ TI=12%;
_ SR=0,5;
con un fattore di utilizzazione in illuminamento pari a 47,5 % e rendimento totale 38%, essendo il LOR
pari all80%.
Si otterr un risparmio in bolletta di 6.682 , e a fronte di un investimento iniziale di 20.290 con tempo
di pay back pari a 2,96 anni
Caso 4. Sostituzione delle lampade ed accessori e degli apparecchi pi limpiego del
regolatore/stabilizzatore di tensione
Unendo i benefici dellinstallazione del regolatore di tensione e della sostituzione dellapparecchio,
quindi con potenza della lampada ulteriormente inferiore rispetto al caso 2, i vantaggi aumentano:
- la taglia del regolatore di tensione scende a 11 kVA ( ma il costo cala solo di 500 ).
Anche in questo caso, in cui si agisce su linee esistenti, per sicurezza viene assunto un abbattimento
della potenza del 40 % durante la regolazione di tensione.
Si otterr un risparmio in bolletta di 8.188 , a fronte di un investimento iniziale di 28.690 con tempo
di pay back pari a 3,74 anni.
Caso 5. Rifacimento impianto con nuove interdistanze
Ipotizzando che la strada sia di categoria Me3c, dai calcoli riportati nel paragrafo 3.9, si pu dire che
con un buon apparecchio di illuminazione stradale le interdistanze si possono portare a 38 m con
lampade al sodio alta pressione da 100 W, o con lampade a ioduri miniaturizzate tipo Cosmopolis da 60
W luce bianca, declassando la categoria illuminotecnica, come permesso dallattuale normativa, le
interdistanze calano rispetto allattuale ma la potenza diminuisce di oltre il 75 %.
Ad esempio con lapparecchio Iridium tipo Philips, ottimizzando limpianto si ottiene:
Interdistanza Lmed U0 Ul Ti
SAP 100 W SGS253 CR pos. 7 38 1 0,4 0,5 11
CPO 60 W SGS253 FG pos. 1 33 0,75 0,4 0,6 7,5
Nel caso della sostituzione con lampada SAP 100 W si otterr un risparmio in bolletta di 7.024 a
fronte di un investimento iniziale di 48.730 , con tempo di pay back pari a 6,52 anni.
Mentre se si rif limpianto esistente con nuovi punti luce con lampade tipo Cosmopolis da 60 W, si
otterr un risparmio in bolletta di 8.556 a fronte di un investimento iniziale di 69.311 , con tempo di
pay back pari a 12,78 anni.
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Caso 6. Rifacimento impianto con nuove interdistanze e installazione di dispositivi di regolazione
del flusso luminoso
Rispetto al caso precedente, si considera anche la possibilit di introdurre un regolatore di flusso per le
lampade al sodio alta pressione, e degli alimentatori bi-regime per le lampade Cosmopolis.
Nel primo caso, con le lampade al sodio alta pressione e il regolatore di tensione si otterr un risparmio
in bolletta di 8.414 a fronte di un investimento iniziale di 57.129 , con tempo di pay back pari a 7,09
anni.
Nellaltro caso con lampade tipo Cosmopolis e alimentatori elettronici bi-regime, si otterr un risparmio
in bolletta di 9.119 a fronte di un investimento iniziale di 75.376 , con tempo di pay back pari a 13,78
anni.
5.6 Conclusioni
Per ottenere dati pi significativi si ipotizzato di effettuare la stessa casistica di interventi anche su
impianti con le stesse caratteristiche ma di dimensioni diverse, sia minori che maggiori: oltre ai 65 punti
luce considerati precedentemente, si sono analizzati anche i casi con 20, 40, 100 e 150 punti luce, che
riportati in funzione dellestensione dellimpianto, corrispondono ad avere considerato oltre al tratto
iniziale da 2.275 m, anche altri tratti rispettivamente da 700, 1.400, 3.500, 5.250 m.
Di seguito si riportano le schede, numerate da Tabella 33 a Tabella 37, utilizzate per il calcolo dei vari
parametri, (costo orari, risparmio energetico, tempo di pay.back, investimenti) per ciascuna consistenza
degli impianti.
I dati significativi di dette schede sono riassunti nelle tabelle che vanno dalla Tabella 38 alla Tabella 41.
I risultati ottenuti sono riportati in forma grafica in funzione della lunghezza del tratto su cui si
interviene.
Per quanto riguarda le tabelle numerate da Tabella 33 a Tabella 37 utilizzate per il calcolo dei costi orari
e del tempo di pay back, occorre precisare che esse sono analoghe alle tabelle riportate al capitolo 5.2
per le sole lampade e si basano sui medesimi principi, ma a differenza di questultime, tengono anche
conto della presenza di eventuali dispostivi per la parzializzazione del flusso luminoso nelle ore centrali
notturne, quali regolatori di tensione o reattori dimmerabili, che apportano benefici per quanto riguarda
lenergia consumata e i tempi di vita economica della lampada, con conseguente abbassamento dei costi
energetici e di manutenzione.
N.B. Come per la Tabella 32, anche in questo caso i costi applicati, sia per quanto riguarda lenergia che
gli interventi di adeguamento e riqualificazione, sono IVA esclusa. Il motivo principale per cui stato
escluso lonere dellIVA dovuto al fatto, che per i lavori laliquota della IVA dipende dal tipo di
intervento, ed diversa in funzione che si tratti di solo adeguamento o rifacimento completo.
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Tabella 33 - Valutazione intervento di sostituzione lampade strada con 20 punti luce e estensione 700 m
COSTO ORARIO TOTALE DI UN IMPIANTO SECONDO IL METODO DELLA CIE RIVISTO ED IL DALCOLO DEL PAY-BACK DI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO
20 apparecchi (estensione 700 m)
Lampada
esistente
Caso 1.
Sostituz.
Lampada
Caso 2.
Sostituz.
lampada +
regolatore
Caso 3.
Sostituz.
apparecchio
+ lampada
Caso 4.
Sostituz.
apparecchio
+lampada+r
egolatore
Caso 5/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)
Caso 5/B.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(CP
O)
Caso 6/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)+regolator
e
HG 250 W SAP 150
SAP 150 W
+ REG SAP 100
SAP 100 +
REG
SAP 100
NUOVO
CPO 60
NUOVO
SAP 100
NUOVO+RE
G
COSTI MATERIALI D'IMPIANTO
A1= COSTO DEL MATERIALE IMPIEGATO PER GLI AUSILIARI ELETTRICI /PL 13 29 29 26 26 26 124 26
B1= VITA DEGLI USILIARI ANNI 10 10 10 10 10 10 10 10
D=COSTO DEL MATERIALE DELL'IMPIANTO IMPIEGATO IN /h (LAMPADA ESCLUSA)
D= F*(A1/(B1xH) /h 0,006 0,014 0,014 0,012 0,012 0,012 0,065 0,012
COSTI ENERGETICI
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
PC=POTENZA CONTRATTUALE IMPEGNATA stimata kW 8,008 4,805 4,805 3,203 3,203 3,043 2,076 3,043
POTENZA LAMPADA W 250 150 150 100 100 100 60 100
POTENZA REATTORE W 30 18 18 12 12 12 6 12
PERDITE TOTALI W 28 16,8 16,8 11,2 11,2 11,2 6,6 11,2
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 20 20 20 20 20 19 22 19
P
T
= POTENZA INSTALLATA DELL'IMPIANTO kW 6,16 3,696 3,696 2,464 2,464 2,34 1,60 2,34
C
kW
= COSTO POTENZA /KW 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
CkWh= COSTO ENERGIA /KWh 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244
R= PERCENTUALE DI RIDUZIONE DELLA POTENZA % 0 0 40 0 40 0 0 40
H
R
= NUMERO ORE IN FUNZIONAMENTO RIDOTTO h 0 0 2500 0 2500 2500 0 2500
CA= COSTI ENERGIA ANNUO SENZA RIDUZIONE
CA=PT*CWh*H 3426,49 2055,89 2055,89 1370,60 1370,60 1302,07 888,44 1302,07
C
AR
= COSTI ENERGIA ANNUO CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
C
AR
=P
T
*((1-R/100)*H
R
+(H-H
R
))-H*PT*SR/100)*C
Wh 3426,49 2055,89 1771,98 1370,60 1181,32 1302,07 977,28 1122,26
EPR= ENERGIA CONSUMATA SENZA RIDUZIONE
EPR=PT*H KWh 25872 15523,2 15523,2 10348,8 10348,8 9831,36 6708,24 9831,36
ERR= ENERGIA CONSUMATA CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
ERR=PT*((1-R/100)*HR+(H-HR))-H*PT*SR/100 KWh 25872,00 15523,20 10274,88 10348,80 6849,92 9831,36 6037,42 6507,42
S
R
=POTENZA RISPARMIATA IN VALORE % RISPETTO LA NOMINALE PER EFFETTO
DELLA STABILIZZATORE % 0 0 10 0 10 0 10 10
E
STAB
=RISPARMIO ENERGIA CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA STABILIZZAZIONE
E
STAB
=H*P
T
*S
R
/100 KWh 0,00 0,00 1552,32 0,00 1034,88 0,00 670,82 983,14
ENERGIA RISPARMIATA CON REGOLAZIONE E/O STABILIZZAZIONE KWh 0,00 0,00 5248,32 0,00 3498,88 0,00 670,82 3323,94
I= COSTO DELL'ENERGIA IN /h
I=CAR/H /h 0,816 0,489 0,422 0,326 0,281 0,310 0,233 0,267
Cont.Tabella 33
COSTI MANODOPERA PER SOSTITUZIONE PROGRAMMATA LAMPADE E MANUTENZIONI
NPERS= NUMERO PERSONALE IMPIEGATO n 2 2 2 2 2 2 2 2
CPER= COSTO PERSONALE /h 25 25 25 25 25 25 25 25
C
MZ
= COSTO MEZZO /h 15 15 15 15 15 15 15 15
TSL= TEMPO SOSTITUZIONE LAMPADA min/LAMP 25 25 25 25 25 25 25 25
C
MSOST
=COSTO SOSTITUZIONE
C
MSOST
=(N
PERS
*C
PER
+C
MZ
)*T
SL
/60 / LAMP 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08
CMhSOST=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CMhSOST=F*CSOST/HV /h 0,045 0,027 0,027 0,027 0,027 0,026 0,037 0,026
CMhSOST_RID=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
CMhSOST_RID=F*CSOST/HVR /h 0,045 0,027 0,018 0,027 0,018 0,017 0,037 0,017
CMh=COSTI MANUTENZIONE
CMh=0,1xCSOST*F/H /h 0,0129 0,0129 0,0129 0,0129 0,0129 0,0123 0,0142 0,0123
M=COSTI PER ALTRI INTERVENTI SULL'IMPIANTO
M=KMx(D+CMh+CMhSOST+CLH) /h 0,0162 0,0166 0,0166 0,0141 0,0141 0,0134 0,0478 0,0134
KM 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000
COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE
E= COSTO DELLA LAMPADA 10,2 29,5 29,5 18,1 18,1 18,1 89,2 18,1
H
V
= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE h 12000 20000 20000 20000 20000 20000 16000 20000
HVR= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE CON
REGOLATORE/STABILIZZATORE h 12000 20000 30000 20000 30000 30000 16000 30000
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 20 20 20 20 20 19 22 19
CLh=COSTO ORARIO LAMPADA SENZA RIDUZIONE
CLh=F*E/HV /h 0,017 0,029 0,029 0,018 0,018 0,017 0,123 0,017
C
LhR
=COSTO ORARIO LAMPADA CON RIDUZIONE
C
LhR
=F*E/H
VR /h 0,017 0,029 0,020 0,018 0,012 0,011 0,123 0,011
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Cont. Tabella 33
COSTI TOTALI SOSTITUZIONE LAMPADE
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
ChSOST=CLh+CMhSOST
/h 0,062 0,057 0,057 0,045 0,045 0,043 0,160 0,043
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
ChSOST_R=CLhR+CMhSOST_RID
/h 0,062 0,057 0,038 0,045 0,030 0,029 0,160 0,029
CASOST=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CASOST=H*F*(E+CMSOST)/HV
261,03 237,58 237,58 189,95 189,95 180,46 671,58 180,46
CASOST_RID=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
CASOST_RID=H*F*(E+CMSOST)/HVR
261,03 237,58 158,39 189,95 126,64 120,30 671,58 120,30
RISPARMIO NELLA SOSTITUZIONE LAMPADE CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA
STABILIZZAZIONE
0,00 0,00 79,19 0,00 63,32 60,15 0,00 60,15
COSTI TOTALI
T=COSTO TOTALE DELL'IMPIANTO IN /h
T=D+CLhR+CMh+CMhSOST_RID+M+I /h 0,913 0,589 0,503 0,411 0,351 0,376 0,520 0,333
TEMPO PAY-BACK
J= INVESTIMENTO INIZIALE IN 1904,2 10504,2 6243,2 14643,2 15431,0 21476,7 23831,0
TVS= COSTO ORARIO VECCHIA SOLUZIONE 0,913 0,913 0,913 0,913 0,913 0,913 0,913
TNS= COSTO ORARIO NUOVA SOLUZIONE 0,589 0,503 0,411 0,351 0,376 0,520 0,333
SPB=J/(TVS-TNS)*H= TEMPO DI PAY-BACK 1,400 6,094 2,958 6,197 6,838 12,988 9,781
INVESTIMENTI
COSTO AUSILIARI 574,6 574,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO LAMPADA 589,7 589,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO APPARECCHIO COMPRENSIVO DI LAMPADE AUSILIARI 0,0 0,0 5443,2 5443,2 5171,0 9596,7 5171,0
COSTO POSA IN OPERA 740,0 740,0 800,0 800,0 760,0 880,0 760,0
COSTO REGOLATORE 0 8600 0 8400 0 0 8400
COSTO fornitura e posa in opera SOSTEGNI CON PLINTI e ADATTAMENTO DERIVAZIONI 0 0 0 0 9500 11000 9500
Tabella 34 - Valutazione intervento di sostituzione lampade strada con 40 punti luce e estensione 1400 m
COSTO ORARIO TOTALE DI UN IMPIANTO SECONDO IL METODO DELLA CIE RIVISTO ED IL DALCOLO DEL PAY-BACK DI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO
40 apparecchi (estensione 1400 m)
Lampada
esistente
Caso 1.
Sostituz.
Lampada
Caso 2.
Sostituz.
lampada +
regolatore
Caso 3.
Sostituz.
apparecchio
+ lampada
Caso 4.
Sostituz.
apparecchio
+lampada+r
egolatore
Caso 5/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)
Caso 5/B.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(CP
O)
Caso 6/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)+regolator
e
HG 250 W SAP 150
SAP 150 W
+ REG SAP 100
SAP 100 +
REG
SAP 100
NUOVO
CPO 60
NUOVO
SAP 100
NUOVO+RE
G
COSTI MATERIALI D'IMPIANTO
A1= COSTO DEL MATERIALE IMPIEGATO PER GLI AUSILIARI ELETTRICI /PL 13 29 29 26 26 26 124 26
B1= VITA DEGLI USILIARI ANNI 10 10 10 10 10 10 10 10
D=COSTO DEL MATERIALE DELL'IMPIANTO IMPIEGATO IN /h (LAMPADA ESCLUSA)
D= F*(A1/(B1xH) /h 0,012 0,027 0,027 0,024 0,024 0,023 0,130 0,023
COSTI ENERGETICI
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
PC=POTENZA CONTRATTUALE IMPEGNATA stimata kW 16,016 9,610 9,610 6,406 6,406 5,926 4,153 5,926
POTENZA LAMPADA W 250 150 150 100 100 100 60 100
POTENZA REATTORE W 30 18 18 12 12 12 6 12
PERDITE TOTALI W 28 16,8 16,8 11,2 11,2 11,2 6,6 11,2
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 40 40 40 40 40 37 44 37
P
T
= POTENZA INSTALLATA DELL'IMPIANTO kW 12,32 7,392 7,392 4,928 4,928 4,56 3,19 4,56
CkW= COSTO POTENZA /KW 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
CkWh= COSTO ENERGIA /KWh 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244
R= PERCENTUALE DI RIDUZIONE DELLA POTENZA % 0 0 40 0 40 0 0 40
H
R
= NUMERO ORE IN FUNZIONAMENTO RIDOTTO h 0 0 2500 0 2500 2500 0 2500
C
A
= COSTI ENERGIA ANNUO SENZA RIDUZIONE
CA=PT*C
Wh
*H 6852,98 4111,79 4111,79 2741,19 2741,19 2535,60 1776,88 2535,60
CAR= COSTI ENERGIA ANNUO CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
C
AR
=P
T
*((1-R/100)*H
R
+(H-H
R
))-H*PT*SR/100)*C
Wh 6852,98 4111,79 3543,97 2741,19 2362,64 2535,60 1954,57 2185,45
EPR= ENERGIA CONSUMATA SENZA RIDUZIONE
EPR=PT*H KWh 51744 31046,4 31046,4 20697,6 20697,6 19145,28 13416,48 19145,28
ERR= ENERGIA CONSUMATA CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
ERR=PT*((1-R/100)*HR+(H-HR))-H*PT*SR/100 KWh 51744,00 31046,40 20549,76 20697,60 13699,84 19145,28 12074,83 12672,35
S
R
=POTENZA RISPARMIATA IN VALORE % RISPETTO LA NOMINALE PER EFFETTO
DELLA STABILIZZATORE % 0 0 10 0 10 0 10 10
ESTAB=RISPARMIO ENERGIA CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA STABILIZZAZIONE
E
STAB
=H*P
T
*S
R
/100 KWh 0,00 0,00 3104,64 0,00 2069,76 0,00 1341,65 1914,53
ENERGIA RISPARMIATA CON REGOLAZIONE E/O STABILIZZAZIONE KWh 0,00 0,00 10496,64 0,00 6997,76 0,00 1341,65 6472,93
I= COSTO DELL'ENERGIA IN /h
I=C
AR
/H /h 1,632 0,979 0,844 0,653 0,563 0,604 0,465 0,520
08004123
Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 91/99
Cont. Tabella 34
COSTI MANODOPERA PER SOSTITUZIONE PROGRAMMATA LAMPADE E MANUTENZIONI
NPERS= NUMERO PERSONALE IMPIEGATO n 2 2 2 2 2 2 2 2
CPER= COSTO PERSONALE /h 25 25 25 25 25 25 25 25
CMZ= COSTO MEZZO /h 15 15 15 15 15 15 15 15
TSL= TEMPO SOSTITUZIONE LAMPADA min/LAMP 25 25 25 25 25 25 25 25
CMSOST=COSTO SOSTITUZIONE
CMSOST=(NPERS*CPER+CMZ)*TSL/60 / LAMP 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08
CMhSOST=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CMhSOST=F*CSOST/HV /h 0,090 0,054 0,054 0,054 0,054 0,050 0,074 0,050
CMhSOST_RID=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
CMhSOST_RID=F*CSOST/HVR /h 0,090 0,054 0,036 0,054 0,036 0,033 0,074 0,033
CMh=COSTI MANUTENZIONE
CMh=0,1xCSOST*F/H /h 0,0258 0,0258 0,0258 0,0258 0,0258 0,0239 0,0284 0,0239
M=COSTI PER ALTRI INTERVENTI SULL'IMPIANTO
M=KMx(D+CMh+CMhSOST+CLH) /h 0,0325 0,0333 0,0333 0,0281 0,0281 0,0260 0,0956 0,0260
KM 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000
COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE
E= COSTO DELLA LAMPADA 10,2 29,5 29,5 18,1 18,1 18,1 89,2 18,1
HV= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE h 12000 20000 20000 20000 20000 20000 16000 20000
HVR= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE CON
REGOLATORE/STABILIZZATORE h 12000 20000 30000 20000 30000 30000 16000 30000
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 40 40 40 40 40 37 44 37
CLh=COSTO ORARIO LAMPADA SENZA RIDUZIONE
CLh=F*E/HV /h 0,034 0,059 0,059 0,036 0,036 0,034 0,245 0,034
CLhR=COSTO ORARIO LAMPADA CON RIDUZIONE
CLhR=F*E/HVR /h 0,034 0,059 0,039 0,036 0,024 0,022 0,245 0,022
Cont. Tabella 34
COSTI TOTALI SOSTITUZIONE LAMPADE
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
ChSOST=CLh+CMhSOST
/h 0,124 0,113 0,113 0,090 0,090 0,084 0,320 0,084
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
ChSOST_R=CLhR+CMhSOST_RID
/h 0,124 0,113 0,075 0,090 0,060 0,056 0,320 0,056
CASOST=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CASOST=H*F*(E+CMSOST)/HV
522,05 475,17 475,17 379,91 379,91 351,42 1343,16 351,42
CASOST_RID=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
CASOST_RID=H*F*(E+CMSOST)/HVR
522,05 475,17 316,78 379,91 253,27 234,28 1343,16 234,28
RISPARMIO NELLA SOSTITUZIONE LAMPADE CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA
STABILIZZAZIONE
0,00 0,00 158,39 0,00 126,64 117,14 0,00 117,14
COSTI TOTALI
T=COSTO TOTALE DELL'IMPIANTO IN /h
T=D+CLhR+CMh+CMhSOST_RID+M+I /h 1,826 1,179 1,006 0,822 0,701 0,732 1,039 0,649
TEMPO PAY-BACK
J= INVESTIMENTO INIZIALE IN 3808,5 12408,5 12486,4 20886,4 30049,9 42953,3 38449,9
TVS= COSTO ORARIO VECCHIA SOLUZIONE 1,826 1,826 1,826 1,826 1,826 1,826 1,826
TNS= COSTO ORARIO NUOVA SOLUZIONE 1,179 1,006 0,822 0,701 0,732 1,039 0,649
SPB=J/(TVS-TNS)*H= TEMPO DI PAY-BACK 1,400 3,599 2,958 4,420 6,537 12,988 7,773
INVESTIMENTI
COSTO AUSILIARI 1149,1 1149,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO LAMPADA 1179,4 1179,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO APPARECCHIO COMPRENSIVO DI LAMPADE AUSILIARI 0,0 0,0 10886,4 10886,4 10069,9 19193,3 10069,9
COSTO POSA IN OPERA 1480,0 1480,0 1600,0 1600,0 1480,0 1760,0 1480,0
COSTO REGOLATORE 0 8600 0 8400 0 0 8400
COSTO fornitura e posa in opera SOSTEGNI CON PLINTI e ADATTAMENTO DERIVAZIONI 0 0 0 0 18500 22000 18500
08004123
Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 92/99
Tabella 35 - Valutazione intervento di sostituzione lampade strada con 65 punti luce e estensione 2275 m
COSTO ORARIO TOTALE DI UN IMPIANTO SECONDO IL METODO DELLA CIE RIVISTO ED IL DALCOLO DEL PAY-BACK DI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO
65 apparecchi (estensione 2275 m)
Lampada
esistente
Caso 1.
Sostituz.
Lampada
Caso 2.
Sostituz.
lampada +
regolatore
Caso 3.
Sostituz.
apparecchio
+ lampada
Caso 4.
Sostituz.
apparecchio
+lampada+r
egolatore
Caso 5/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)
Caso 5/B.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(CP
O)
Caso 6/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)+regolator
e
HG 250 W SAP 150
SAP 150 W
+ REG SAP 100
SAP 100 +
REG
SAP 100
NUOVO
CPO 60
NUOVO
SAP 100
NUOVO+RE
G
COSTI MATERIALI D'IMPIANTO
A1= COSTO DEL MATERIALE IMPIEGATO PER GLI AUSILIARI ELETTRICI /PL 13 29 29 26 26 26 124 26
B1= VITA DEGLI USILIARI ANNI 10 10 10 10 10 10 10 10
D=COSTO DEL MATERIALE DELL'IMPIANTO IMPIEGATO IN /h (LAMPADA ESCLUSA)
D= F*(A1/(B1xH) /h 0,020 0,044 0,044 0,040 0,040 0,037 0,210 0,037
COSTI ENERGETICI
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
PC=POTENZA CONTRATTUALE IMPEGNATA stimata kW 26,026 15,616 15,616 10,410 10,410 9,610 6,701 9,610
POTENZA LAMPADA W 250 150 150 100 100 100 60 100
POTENZA REATTORE W 30 18 18 12 12 12 6 12
PERDITE TOTALI W 28 16,8 16,8 11,2 11,2 11,2 6,6 11,2
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 65 65 65 65 65 60 71 60
P
T
= POTENZA INSTALLATA DELL'IMPIANTO kW 20,02 12,012 12,012 8,008 8,008 7,39 5,15 7,39
CkW= COSTO POTENZA /KW 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
CkWh= COSTO ENERGIA /KWh 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244
R= PERCENTUALE DI RIDUZIONE DELLA POTENZA % 0 0 40 0 40 0 0 40
H
R
= NUMERO ORE IN FUNZIONAMENTO RIDOTTO h 0 0 2500 0 2500 2500 0 2500
C
A
= COSTI ENERGIA ANNUO SENZA RIDUZIONE
CA=PT*C
Wh
*H 11136,08 6681,65 6681,65 4454,43 4454,43 4111,79 2867,24 4111,79
CAR= COSTI ENERGIA ANNUO CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
C
AR
=P
T
*((1-R/100)*H
R
+(H-H
R
))-H*PT*SR/100)*C
Wh 11136,08 6681,65 5758,95 4454,43 3839,30 4111,79 3153,96 3543,97
EPR= ENERGIA CONSUMATA SENZA RIDUZIONE
EPR=PT*H KWh 84084 50450,4 50450,4 33633,6 33633,6 31046,4 21649,32 31046,4
ERR= ENERGIA CONSUMATA CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
ERR=PT*((1-R/100)*HR+(H-HR))-H*PT*SR/100 KWh 84084,00 50450,40 33393,36 33633,60 22262,24 31046,40 19484,39 20549,76
S
R
=POTENZA RISPARMIATA IN VALORE % RISPETTO LA NOMINALE PER EFFETTO
DELLA STABILIZZATORE % 0 0 10 0 10 0 10 10
ESTAB=RISPARMIO ENERGIA CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA STABILIZZAZIONE
E
STAB
=H*P
T
*S
R
/100 KWh 0,00 0,00 5045,04 0,00 3363,36 0,00 2164,93 3104,64
ENERGIA RISPARMIATA CON REGOLAZIONE E/O STABILIZZAZIONE KWh 0,00 0,00 17057,04 0,00 11371,36 0,00 2164,93 10496,64
I= COSTO DELL'ENERGIA IN /h
I=C
AR
/H /h 2,651 1,591 1,371 1,061 0,914 0,979 0,751 0,844
Cont. Tabella 35
COSTI MANODOPERA PER SOSTITUZIONE PROGRAMMATA LAMPADE E MANUTENZIONI
NPERS= NUMERO PERSONALE IMPIEGATO n 2 2 2 2 2 2 2 2
CPER= COSTO PERSONALE /h 25 25 25 25 25 25 25 25
C
MZ
= COSTO MEZZO /h 15 15 15 15 15 15 15 15
TSL= TEMPO SOSTITUZIONE LAMPADA min/LAMP 25 25 25 25 25 25 25 25
C
MSOST
=COSTO SOSTITUZIONE
C
MSOST
=(N
PERS
*C
PER
+C
MZ
)*T
SL
/60 / LAMP 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08
CMhSOST=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CMhSOST=F*CSOST/HV /h 0,147 0,088 0,088 0,088 0,088 0,081 0,120 0,081
CMhSOST_RID=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
CMhSOST_RID=F*CSOST/HVR /h 0,147 0,088 0,059 0,088 0,059 0,054 0,120 0,054
CMh=COSTI MANUTENZIONE
CMh=0,1xCSOST*F/H /h 0,0419 0,0419 0,0419 0,0419 0,0419 0,0387 0,0458 0,0387
M=COSTI PER ALTRI INTERVENTI SULL'IMPIANTO
M=KMx(D+CMh+CMhSOST+CLH) /h 0,0528 0,0540 0,0540 0,0457 0,0457 0,0422 0,1543 0,0422
KM 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000
COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE
E= COSTO DELLA LAMPADA 10,2 29,5 29,5 18,1 18,1 18,1 89,2 18,1
H
V
= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE h 12000 20000 20000 20000 20000 20000 16000 20000
HVR= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE CON
REGOLATORE/STABILIZZATORE h 12000 20000 30000 20000 30000 30000 16000 30000
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 65 65 65 65 65 60 71 60
CLh=COSTO ORARIO LAMPADA SENZA RIDUZIONE
CLh=F*E/HV /h 0,055 0,096 0,096 0,059 0,059 0,054 0,396 0,054
C
LhR
=COSTO ORARIO LAMPADA CON RIDUZIONE
C
LhR
=F*E/H
VR /h 0,055 0,096 0,064 0,059 0,039 0,036 0,396 0,036
08004123
Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 93/99
Cont. Tabella 35
COSTI TOTALI SOSTITUZIONE LAMPADE
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
ChSOST=CLh+CMhSOST
/h 0,202 0,184 0,184 0,147 0,147 0,136 0,516 0,136
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
C
hSOST_R
=C
LhR
+C
MhSOST_RID
/h 0,202 0,184 0,123 0,147 0,098 0,090 0,516 0,090
CASOST=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CASOST=H*F*(E+CMSOST)/HV
848,33 772,14 772,14 617,35 617,35 569,86 2167,38 569,86
CASOST_RID=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
C
ASOST_RID
=H*F*(E+C
MSOST
)/H
VR
848,33 772,14 514,76 617,35 411,57 379,91 2167,38 379,91
RISPARMIO NELLA SOSTITUZIONE LAMPADE CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA
STABILIZZAZIONE
0,00 0,00 257,38 0,00 205,78 189,95 0,00 189,95
COSTI TOTALI
T=COSTO TOTALE DELL'IMPIANTO IN /h
T=D+CLhR+CMh+CMhSOST_RID+M+I /h 2,968 1,915 1,634 1,335 1,140 1,187 1,677 1,052
TEMPO PAY-BACK
J= INVESTIMENTO INIZIALE IN 6188,8 14788,8 20290,4 28690,4 48729,6 69311,1 57129,6
TVS= COSTO ORARIO VECCHIA SOLUZIONE 2,968 2,968 2,968 2,968 2,968 2,968 2,968
TNS= COSTO ORARIO NUOVA SOLUZIONE 1,915 1,634 1,335 1,140 1,187 1,677 1,052
SPB=J/(TVS-TNS)*H= TEMPO DI PAY-BACK 1,400 2,640 2,958 3,736 6,515 12,779 7,099
INVESTIMENTI
COSTO AUSILIARI 1867,3 1867,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO LAMPADA 1916,5 1916,5 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO APPARECCHIO COMPRENSIVO DI LAMPADE AUSILIARI 0,0 0,0 17690,4 17690,4 16329,6 30971,1 16329,6
COSTO POSA IN OPERA 2405,0 2405,0 2600,0 2600,0 2400,0 2840,0 2400,0
COSTO REGOLATORE 0 8600 0 8400 0 0 8400
COSTO fornitura e posa in opera SOSTEGNI CON PLINTI e ADATTAMENTO DERIVAZIONI 0 0 0 0 30000 35500 30000
Tabella 36 - Valutazione intervento di sostituzione lampade strada con 100 punti luce e estensione 3500 m
COSTO ORARIO TOTALE DI UN IMPIANTO SECONDO IL METODO DELLA CIE RIVISTO ED IL DALCOLO DEL PAY-BACK DI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO
100 apparecchi (estensione 3500 m)
Lampada
esistente
Caso 1.
Sostituz.
Lampada
Caso 2.
Sostituz.
lampada +
regolatore
Caso 3.
Sostituz.
apparecchio
+ lampada
Caso 4.
Sostituz.
apparecchio
+lampada+r
egolatore
Caso 5/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)
Caso 5/B.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(CP
O)
Caso 6/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)+regolator
e
HG 250 W SAP 150
SAP 150 W
+ REG SAP 100
SAP 100 +
REG
SAP 100
NUOVO
CPO 60
NUOVO
SAP 100
NUOVO+RE
G
COSTI MATERIALI D'IMPIANTO
A1= COSTO DEL MATERIALE IMPIEGATO PER GLI AUSILIARI ELETTRICI /PL 13 29 29 26 26 26 124 26
B1= VITA DEGLI USILIARI ANNI 10 10 10 10 10 10 10 10
D=COSTO DEL MATERIALE DELL'IMPIANTO IMPIEGATO IN /h (LAMPADA ESCLUSA)
D= F*(A1/(B1xH) /h 0,031 0,068 0,068 0,061 0,061 0,056 0,325 0,056
COSTI ENERGETICI
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
PC=POTENZA CONTRATTUALE IMPEGNATA stimata kW 40,04 24,024 24,024 16,016 16,016 14,735 10,382 14,735
POTENZA LAMPADA W 250 150 150 100 100 100 60 100
POTENZA REATTORE W 30 18 18 12 12 12 6 12
PERDITE TOTALI W 28 16,8 16,8 11,2 11,2 11,2 6,6 11,2
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 100 100 100 100 100 92 110 92
PT= POTENZA INSTALLATA DELL'IMPIANTO kW 30,8 18,48 18,48 12,32 12,32 11,33 7,99 11,33
CkW= COSTO POTENZA /KW 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
C
kWh
= COSTO ENERGIA /KWh 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244
R= PERCENTUALE DI RIDUZIONE DELLA POTENZA % 0 0 40 0 40 0 0 40
H
R
= NUMERO ORE IN FUNZIONAMENTO RIDOTTO h 0 0 2500 0 2500 2500 0 2500
CA= COSTI ENERGIA ANNUO SENZA RIDUZIONE
CA=PT*CWh*H 17132,44 10279,46 10279,46 6852,98 6852,98 6304,74 4442,20 6304,74
CAR= COSTI ENERGIA ANNUO CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
CAR=PT*((1-R/100)*HR+(H-HR))-H*PT*SR/100)*CWh 17132,44 10279,46 8859,92 6852,98 5906,61 6304,74 4886,42 5434,08
E
PR
= ENERGIA CONSUMATA SENZA RIDUZIONE
E
PR
=P
T
*H KWh 129360 77616 77616 51744 51744 47604,48 33541,2 47604,48
ERR= ENERGIA CONSUMATA CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
ERR=PT*((1-R/100)*HR+(H-HR))-H*PT*SR/100 KWh 129360,00 77616,00 51374,40 51744,00 34249,60 47604,48 30187,08 31509,63
S
R
=POTENZA RISPARMIATA IN VALORE % RISPETTO LA NOMINALE PER EFFETTO
DELLA STABILIZZATORE % 0 0 10 0 10 0 10 10
ESTAB=RISPARMIO ENERGIA CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA STABILIZZAZIONE
ESTAB=H*PT*SR/100 KWh 0,00 0,00 7761,60 0,00 5174,40 0,00 3354,12 4760,45
ENERGIA RISPARMIATA CON REGOLAZIONE E/O STABILIZZAZIONE KWh 0,00 0,00 26241,60 0,00 17494,40 0,00 3354,12 16094,85
I= COSTO DELL'ENERGIA IN /h
I=CAR/H /h 4,079 2,447 2,110 1,632 1,406 1,501 1,163 1,294
08004123
Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 94/99
Cont. Tabella 36
COSTI MANODOPERA PER SOSTITUZIONE PROGRAMMATA LAMPADE E MANUTENZIONI
NPERS= NUMERO PERSONALE IMPIEGATO n 2 2 2 2 2 2 2 2
CPER= COSTO PERSONALE /h 25 25 25 25 25 25 25 25
C
MZ
= COSTO MEZZO /h 15 15 15 15 15 15 15 15
TSL= TEMPO SOSTITUZIONE LAMPADA min/LAMP 25 25 25 25 25 25 25 25
C
MSOST
=COSTO SOSTITUZIONE
C
MSOST
=(N
PERS
*C
PER
+C
MZ
)*T
SL
/60 / LAMP 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08
CMhSOST=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CMhSOST=F*CSOST/HV /h 0,226 0,135 0,135 0,135 0,135 0,125 0,186 0,125
CMhSOST_RID=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
CMhSOST_RID=F*CSOST/HVR /h 0,226 0,135 0,090 0,135 0,090 0,083 0,186 0,083
CMh=COSTI MANUTENZIONE
CMh=0,1xCSOST*F/H /h 0,0645 0,0645 0,0645 0,0645 0,0645 0,0593 0,0709 0,0593
M=COSTI PER ALTRI INTERVENTI SULL'IMPIANTO
M=KMx(D+CMh+CMhSOST+CLH) /h 0,0812 0,0831 0,0831 0,0704 0,0704 0,0647 0,2390 0,0647
KM 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000
COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE
E= COSTO DELLA LAMPADA 10,2 29,5 29,5 18,1 18,1 18,1 89,2 18,1
H
V
= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE h 12000 20000 20000 20000 20000 20000 16000 20000
HVR= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE CON
REGOLATORE/STABILIZZATORE h 12000 20000 30000 20000 30000 30000 16000 30000
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 100 100 100 100 100 92 110 92
CLh=COSTO ORARIO LAMPADA SENZA RIDUZIONE
CLh=F*E/HV /h 0,085 0,147 0,147 0,091 0,091 0,083 0,613 0,083
C
LhR
=COSTO ORARIO LAMPADA CON RIDUZIONE
C
LhR
=F*E/H
VR /h 0,085 0,147 0,098 0,091 0,060 0,056 0,613 0,056
Cont. Tabella 36
COSTI TOTALI SOSTITUZIONE LAMPADE
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
ChSOST=CLh+CMhSOST
/h 0,311 0,283 0,283 0,226 0,226 0,208 0,800 0,208
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
C
hSOST_R
=C
LhR
+C
MhSOST_RID
/h 0,311 0,283 0,189 0,226 0,151 0,139 0,800 0,139
CASOST=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CASOST=H*F*(E+CMSOST)/HV
1305,13 1187,91 1187,91 949,77 949,77 873,79 3357,91 873,79
CASOST_RID=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
C
ASOST_RID
=H*F*(E+C
MSOST
)/H
VR
1305,13 1187,91 791,94 949,77 633,18 582,53 3357,91 582,53
RISPARMIO NELLA SOSTITUZIONE LAMPADE CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA
STABILIZZAZIONE
0,00 0,00 395,97 0,00 316,59 291,26 0,00 291,26
COSTI TOTALI
T=COSTO TOTALE DELL'IMPIANTO IN /h
T=D+CLhR+CMh+CMhSOST_RID+M+I /h 4,566 2,946 2,514 2,054 1,753 1,820 2,598 1,613
TEMPO PAY-BACK
J= INVESTIMENTO INIZIALE IN 9521,2 18121,2 31216,0 39616,0 74718,7 107383,3 83118,7
TVS= COSTO ORARIO VECCHIA SOLUZIONE 4,566 4,566 4,566 4,566 4,566 4,566 4,566
TNS= COSTO ORARIO NUOVA SOLUZIONE 2,946 2,514 2,054 1,753 1,820 2,598 1,613
SPB=J/(TVS-TNS)*H= TEMPO DI PAY-BACK 1,400 2,103 2,958 3,353 6,479 12,988 6,701
INVESTIMENTI
COSTO AUSILIARI 2872,8 2872,8 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO LAMPADA 2948,4 2948,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO APPARECCHIO COMPRENSIVO DI LAMPADE AUSILIARI 0,0 0,0 27216,0 27216,0 25038,7 47983,3 25038,7
COSTO POSA IN OPERA 3700,0 3700,0 4000,0 4000,0 3680,0 4400,0 3680,0
COSTO REGOLATORE 0 8600 0 8400 0 0 8400
COSTO fornitura e posa in opera SOSTEGNI CON PLINTI e ADATTAMENTO DERIVAZIONI 0 0 0 0 46000 55000 46000
08004123
Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 95/99
Tabella 37 - Valutazione intervento di sostituzione lampade strada con 150 punti luce e estensione 5250 m
COSTO ORARIO TOTALE DI UN IMPIANTO SECONDO IL METODO DELLA CIE RIVISTO ED IL DALCOLO DEL PAY-BACK DI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO
150 apparecchi (estensione 5250 m)
Lampada
esistente
Caso 1.
Sostituz.
Lampada
Caso 2.
Sostituz.
lampada +
regolatore
Caso 3.
Sostituz.
apparecchio
+ lampada
Caso 4.
Sostituz.
apparecchio
+lampada+r
egolatore
Caso 5/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)
Caso 5/B.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(CP
O)
Caso 6/A.
Nuovo
apparecchio
+
lampada(SA
P)+regolator
e
HG 250 W SAP 150
SAP 150 W
+ REG SAP 100
SAP 100 +
REG
SAP 100
NUOVO
CPO 60
NUOVO
SAP 100
NUOVO+RE
G
COSTI MATERIALI D'IMPIANTO
A1= COSTO DEL MATERIALE IMPIEGATO PER GLI AUSILIARI ELETTRICI /PL 13 29 29 26 26 26 124 26
B1= VITA DEGLI USILIARI ANNI 10 10 10 10 10 10 10 10
D=COSTO DEL MATERIALE DELL'IMPIANTO IMPIEGATO IN /h (LAMPADA ESCLUSA)
D= F*(A1/(B1xH) /h 0,046 0,103 0,103 0,092 0,092 0,085 0,484 0,085
COSTI ENERGETICI
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
PC=POTENZA CONTRATTUALE IMPEGNATA stimata kW 60,06 36,036 36,036 24,024 24,024 22,262 15,478 22,262
POTENZA LAMPADA W 250 150 150 100 100 100 60 100
POTENZA REATTORE W 30 18 18 12 12 12 6 12
PERDITE TOTALI W 28 16,8 16,8 11,2 11,2 11,2 6,6 11,2
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 150 150 150 150 150 139 164 139
PT= POTENZA INSTALLATA DELL'IMPIANTO kW 46,2 27,72 27,72 18,48 18,48 17,12 11,91 17,12
CkW= COSTO POTENZA /KW 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00
C
kWh
= COSTO ENERGIA /KWh 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244 0,13244
R= PERCENTUALE DI RIDUZIONE DELLA POTENZA % 0 0 40 0 40 0 0 40
H
R
= NUMERO ORE IN FUNZIONAMENTO RIDOTTO h 0 0 2500 0 2500 2500 0 2500
CA= COSTI ENERGIA ANNUO SENZA RIDUZIONE
CA=PT*CWh*H 25698,66 15419,19 15419,19 10279,46 10279,46 9525,64 6622,91 9525,64
CAR= COSTI ENERGIA ANNUO CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
CAR=PT*((1-R/100)*HR+(H-HR))-H*PT*SR/100)*CWh 25698,66 15419,19 13289,88 10279,46 8859,92 9525,64 7285,20 8210,19
E
PR
= ENERGIA CONSUMATA SENZA RIDUZIONE
E
PR
=P
T
*H KWh 194040 116424 116424 77616 77616 71924,16 50006,88 71924,16
ERR= ENERGIA CONSUMATA CON RIDUZIONE/STABILIZZAZIONE
ERR=PT*((1-R/100)*HR+(H-HR))-H*PT*SR/100 KWh 194040,00 116424,00 77061,60 77616,00 51374,40 71924,16 45006,19 47606,94
S
R
=POTENZA RISPARMIATA IN VALORE % RISPETTO LA NOMINALE PER EFFETTO
DELLA STABILIZZATORE % 0 0 10 0 10 0 10 10
ESTAB=RISPARMIO ENERGIA CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA STABILIZZAZIONE
ESTAB=H*PT*SR/100 KWh 0,00 0,00 11642,40 0,00 7761,60 0,00 5000,69 7192,42
ENERGIA RISPARMIATA CON REGOLAZIONE E/O STABILIZZAZIONE KWh 0,00 0,00 39362,40 0,00 26241,60 0,00 5000,69 24317,22
I= COSTO DELL'ENERGIA IN /h
I=CAR/H /h 6,119 3,671 3,164 2,447 2,110 2,268 1,735 1,955
Cont. Tabella 37
COSTI MANODOPERA PER SOSTITUZIONE PROGRAMMATA LAMPADE E MANUTENZIONI
NPERS= NUMERO PERSONALE IMPIEGATO n 2 2 2 2 2 2 2 2
CPER= COSTO PERSONALE /h 25 25 25 25 25 25 25 25
CMZ= COSTO MEZZO /h 15 15 15 15 15 15 15 15
TSL= TEMPO SOSTITUZIONE LAMPADA min/LAMP 25 25 25 25 25 25 25 25
CMSOST=COSTO SOSTITUZIONE
CMSOST=(NPERS*CPER+CMZ)*TSL/60 / LAMP 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08 27,08
CMhSOST=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CMhSOST=F*CSOST/HV /h 0,339 0,203 0,203 0,203 0,203 0,188 0,278 0,188
CMhSOST_RID=COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
CMhSOST_RID=F*CSOST/HVR /h 0,339 0,203 0,135 0,203 0,135 0,125 0,278 0,125
CMh=COSTI MANUTENZIONE
CMh=0,1xCSOST*F/H /h 0,0967 0,0967 0,0967 0,0967 0,0967 0,0896 0,1058 0,0896
M=COSTI PER ALTRI INTERVENTI SULL'IMPIANTO
M=KMx(D+CMh+CMhSOST+CLH) /h 0,1217 0,1247 0,1247 0,1055 0,1055 0,0978 0,3564 0,0978
KM 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000 0,2000
COSTO ORARIO PER SOSTITUZIONE LAMPADE
E= COSTO DELLA LAMPADA 10,2 29,5 29,5 18,1 18,1 18,1 89,2 18,1
HV= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE h 12000 20000 20000 20000 20000 20000 16000 20000
HVR= VITA ECONOMICA STIMATA DELLE LAMPADE CON
REGOLATORE/STABILIZZATORE h 12000 20000 30000 20000 30000 30000 16000 30000
H= ORE DI FUNZIONAMENTO ANNUO h 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200 4200
F= NUMERO DELLE LAMPADE n 150 150 150 150 150 139 164 139
CLh=COSTO ORARIO LAMPADA SENZA RIDUZIONE
CLh=F*E/HV /h 0,128 0,221 0,221 0,136 0,136 0,126 0,914 0,126
CLhR=COSTO ORARIO LAMPADA CON RIDUZIONE
CLhR=F*E/HVR /h 0,128 0,221 0,147 0,136 0,091 0,084 0,914 0,084
08004123
Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 96/99
Cont. Tabella 37
COSTI TOTALI SOSTITUZIONE LAMPADE
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
ChSOST=CLh+CMhSOST
/h 0,466 0,424 0,424 0,339 0,339 0,314 1,192 0,314
COSTO ORARIO SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
ChSOST_R=CLhR+CMhSOST_RID
/h 0,466 0,424 0,283 0,339 0,226 0,210 1,192 0,210
CASOST=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE SENZA RIDUZIONE
CASOST=H*F*(E+CMSOST)/HV
1957,69 1781,87 1781,87 1424,66 1424,66 1320,19 5006,34 1320,19
CASOST_RID=COSTO ANNUO PER SOSTITUZIONE LAMPADE CON RIDUZIONE
CASOST_RID=H*F*(E+CMSOST)/HVR
1957,69 1781,87 1187,91 1424,66 949,77 880,12 5006,34 880,12
RISPARMIO NELLA SOSTITUZIONE LAMPADE CONSEGUITO PER EFFETTO DELLA
STABILIZZAZIONE
0,00 0,00 593,96 0,00 474,89 440,06 0,00 440,06
COSTI TOTALI
T=COSTO TOTALE DELL'IMPIANTO IN /h
T=D+CLhR+CMh+CMhSOST_RID+M+I /h 6,849 4,420 3,771 3,081 2,630 2,750 3,873 2,437
TEMPO PAY-BACK
J= INVESTIMENTO INIZIALE IN 14281,8 22881,8 46824,0 55224,0 112890,2 160098,8 121290,2
TVS= COSTO ORARIO VECCHIA SOLUZIONE 6,849 6,849 6,849 6,849 6,849 6,849 6,849
TNS= COSTO ORARIO NUOVA SOLUZIONE 4,420 3,771 3,081 2,630 2,750 3,873 2,437
SPB=J/(TVS-TNS)*H= TEMPO DI PAY-BACK 1,400 1,770 2,958 3,116 6,557 12,807 6,545
INVESTIMENTI
COSTO AUSILIARI 4309,2 4309,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO LAMPADA 4422,6 4422,6 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0
COSTO APPARECCHIO COMPRENSIVO DI LAMPADE AUSILIARI 0,0 0,0 40824,0 40824,0 37830,2 71538,8 37830,2
COSTO POSA IN OPERA 5550,0 5550,0 6000,0 6000,0 5560,0 6560,0 5560,0
COSTO REGOLATORE 0 8600 0 8400 0 0 8400
COSTO fornitura e posa in opera SOSTEGNI CON PLINTI e ADATTAMENTO DERIVAZIONI 0 0 0 0 69500 82000 69500
Tabella 38 - Riassunto modifica impianto - Costo Orario
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 97/99
Tabella 39 - Riassunto modifica impianto - Energia Annua Consumata
Tabella 40 - Riassunto modifica impianto - Tempo di Pay Back
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 98/99
Tabella 41 - Riassunto modifica impianto - Investimenti
Dallanalisi delle curve sopra riportate si possono trarre le seguenti conclusioni:
- i maggiori benefici in termini di riduzione dei consumi energetici si ottengono con il rifacimento
degli impianti, sia con apparecchi con lampade al sodio che permettono di migliorare le
interdistanze esistenti, ma ancor di pi con lampade tipo Cosmopolis, nonostante le campate si
riducano;
- i migliori risultati in termini di risparmio energetici comportano per contro maggiori
investimenti iniziali, con tempo di ritorno lunghi (circa 7 anni), che con lampade tipo
Cosmopolis diventano quasi proibitivi (oltre 14 anni);
- i tempi di ritorno dellintervento non dipendono in modo significativo dalla lunghezza del tratto
di strada sul quale si interviene nel caso di sostituzione delle sole lampade e di lampade e
apparecchi, e anche con lintroduzione di reattori elettronici (potrebbero esserci dei benefici
allaumentare della quantit dei punti luce se si riescono ad avere condizioni economiche
migliori dai fornitori), mentre con il regolatore di tensione i tempi migliorano allaumentare
della consistenza degli impianti;
- qualora i prezzi delle lampade tipo Cosmopolis venissero ridotti (fatto molto probabile dato che
si basano su una tecnologia relativamente recente), allora le soluzioni con tale tipologia di
lampade diventerebbero le pi convenienti da ogni punto di vista, sia economico che energetico
- ambientale.
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Rapporto SSE Sviluppo dei Sistemi Elettrici Pag. 99/99
6 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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[8] UNI EN 13201-2 Illuminazione Stradale Parte 2: Requisiti Prestazionali, 2004
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[10] Corso base di illuminotecnica per esterni, Quaderno AIDI Maggio 2006
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[12] Andrea Benussi Lilluminazione come elemento primario del risparmio energetico
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[13] Magnetici bi-regime o elettronici: quali alimentatori per le lampade?, Luce e Design n.7,
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[14] UNI 11248 Illuminazione stradale: Selezione delle categorie illuminotecniche, 2007
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Alcuni siti internet per la webliografia:
[18] www.philips.it Philips Lighting spa
[19] www.osram.it OSRAM GmbH
[20] www.voltimum.it Voltimum, progetto Europeo.
[21] www.disano.it - DISANO Illuminazione spa
[22] www.ors.regione.lombardia.it Regione Lombardia / Osservatorio Servizi Pubblica Utilit
/Energia