Norma Italiana
GUIDA
CEI 64-53
Data Pubblicazione Edizione
2001-11 Prima
Classificazione Fascicolo
64-53 6273
Titolo
Edilizia residenziale
Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per
la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati
Criteri particolari per edifici ad uso prevalentemente residenziale
Title
Residential building
Electrical, telephonic and data transmission installations
Particular criteria for residential premises
GUIDA
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
Il presente fascicolo fornisce informazioni relative alla realizzazione degli impianti elettrici utilizzatori,
degli impianti ausiliari e degli impianti di telecomunicazione negli edifici ad uso prevalentemente
residenziale. Questa guida deve essere usata congiuntamente alla Guida CEI 64-50 che riguarda i criteri
generali di coesistenza e predisposizione degli impianti oggetto della guida.
DESCRITTORI
Edificio residenziale; Impianti elettrici, ausiliari e trasmissione dati;
Internazionali
Legislativi
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 64-53 Pubblicazione Guida Carattere Doc.
Comitato Tecnico 64-Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.)
Approvata dal Presidente del CEI in Data 2001-10-30
in Data
CDU
LEGENDA
(UTE) La Norma in oggetto deve essere utilizzata congiuntamente alle Norme indicate dopo il riferimento (UTE)
9 PREDISPOSIZIONI PARTICOLARI 30
11 NEGOZI 33
12 MAGAZZINI 34
13 BAR 35
13.4 Indicazioni aggiuntive ........................................................................................................................................................ 36
14 RISTORANTE 37
14.4 Quadri elettrici ......................................................................................................................................................................... 37
14.5 Locale cucina ............................................................................................................................................................................ 40
14.6 Ambienti aperti al pubblico ........................................................................................................................................... 41
14.7 Locale servizi igienici .......................................................................................................................................................... 41
15 ASCENSORI 41
17 UNITÀ PER ALTRI USI (AGENZIE BANCARIE, LABORATORI, PALESTRE, DISCOTECHE ECC.) 42
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina iii
APPENDICI ALLA GUIDA CEI 64-53 43
AP PENDICE
H ESEMPIO DI DIMENSIONAMENTO DI MONTANTI COSTITUITI DA CAVI UNIPOLARI IN RAME
ISOLATI CON PVC O DA CAVI MULTIPOLARI 44
AP PENDICE
I ESEMPIO DI TABELLA SCHEMATICA RELATIVA ALL'IMPIANTO REALIZZATO, UTILIZZABILE NEI
CASI PIÙ SEMPLICI 46
AP PENDICE
L INDICAZIONI PER LA PREDISPOSIZIONI DELLE INFRASTRUTTURE PER IL CABLAGGIO PER
TELECOMUNICAZIONI E DISTRIBUZIONE MULTIMEDIALE 48
AP PENDICE
M PRINCIPALI PRESCRIZIONI APPLICABILI AGLI IMPIANTI ELETTRICI ALIMENTATI A TENSIONE
MONOFASE DI 230 V C.A. O TRIFASE DI 230/400 V, CON CORRENTE DI IMPIEGO NON
SUPERIORE A 125 A, DI EDIFICI AD USO PREVALENTEMENTE CIVILE 54
AP PENDICE
N PRESE NORMALIZZATE – DA NORMA CEI 23-50 61
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina iv
PREMESSA
La Guida CEI 64-50 fornisce informazioni di carattere generale relative alla realiz-
zazione degli impianti elettrici utilizzatori, degli impianti ausiliari e degli impianti
per telecomunicazioni (telefonici) negli edifici destinati ad uso residenziale e ter-
ziario, con particolare riferimento alla loro integrazione nella parte edile ed alla
loro coesistenza con gli altri impianti tecnici.
Sono inoltre date alcune indicazioni relative agli impianti per telecomunicazioni
(telefonici) e trasmissione dati e per distribuzione di segnali televisivi, trattati più
in specifico da altre guide CEI.
In generale, comunque, l’utilizzatore della citata guida deve porre attenzione
all’esistenza degli altri sistemi che concorrono alla formazione della completa in-
frastruttura dell’unità abitativa.
In particolare si consiglia che i lavori di progettazione e realizzazione del cablag-
gio descritto nella presente guida siano coordinati con quelli relativi agli altri si-
stemi cablati, che fanno riferimento alla relativa documentazione normativa. A
questo proposito si ricordano:
i sistemi BUS per l’automazione della casa (CEI CT 83);
i sistemi citofonici (CEI CT 79);
i sistemi video e gli impianti di antenna (CEI CT 100);
i sistemi di telecomunicazione e distribuzione multimediale (CEI CT 306).
Informazioni, in aggiunta a quanto precisato nella Guida 64-50, per i vari tipi di
edifici, con particolare riferimento alla consistenza dei relativi impianti elettrici,
sono fornite da specifiche Guide CEI.
La presente Guida 64-53 è una di queste Guide e riguarda gli edifici ad uso pre-
valentemente residenziale.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina v
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina vi
1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
1.1 Scopo
La presente Guida ha lo scopo di completare le informazioni contenute nella
Guida CEI 64-50 e fornisce informazioni relative alla realizzazione degli impianti
elettrici utilizzatori, degli impianti ausiliari e degli impianti per telecomunicazioni
(telefonici) negli edifici ad uso prevalentemente residenziale.
Essa è destinata, oltre che ai progettisti ed agli installatori degli impianti elettrici
utilizzatori, degli impianti ausiliari e degli impianti per telecomunicazioni (telefo-
nici), anche ai committenti, ai progettisti edili ed ai direttori dei lavori.
Essa non ha lo scopo di fornire prescrizioni dettagliate relative alla normativa de-
gli impianti e dei loro componenti, limitandosi solo a richiamarne alcune: ha in-
vece lo scopo di dare a chi la utilizza indicazioni orientative per aiutarlo nel rea-
lizzare impianti che possano assicurare agli utenti degli stessi impianti, anche se
provvisti di diversa consistenza, un servizio agevole (oltre che sicuro).
Le indicazioni, fornite nella presente Guida CEI per le unità immobiliari abitative,
relative ai montanti, valgono anche per le altre unità immobiliari trattate, tenendo
presente che, dove ritenuto necessario, negli articoli relativi a queste unità immo-
biliari vengono fornite indicazioni specifiche. Anche le informazioni, fornite per
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 2 di 62
8 CRITERI PER LE PREDISPOSIZIONI E LE DOTAZIONI
La sezione del montante va calcolata sulla base soprattutto della potenza impe-
gnata prevista e della caduta di tensione ammessa, tenendo conto delle sollecita-
zioni termiche in gioco in caso di cortocircuito.
Nella Appendice H vengono riportate indicazioni per il dimensionamento di
montanti alimentanti impianti aventi i valori più usuali di potenza contrattuale.
Qualora non esistano precise indicazioni sulle potenze impegnate, si raccomanda
di prevedere un montante con sezione relativa alla potenza impegnata di almeno
3 kW.
È comunque consigliabile che gli eventuali tubi protettivi o condotti o canali ab-
biano una sezione sufficiente all’infilaggio o alla posa di cavi di sezione maggio-
rata in previsione di un possibile futuro aumento della potenza impegnata.
I montanti vanno installati esclusivamente in spazi riservati, accessibili da locali
comuni (vani montanti).
Qualora i montanti non siano provvisti di protezione differenziale al loro inizio,
essi non devono presentare masse sino al quadro dell’unità immobiliare: a tale
scopo possono essere utilizzati ad esempio cavi unipolari senza guaina posati en-
tro tubi protettivi isolanti.
Eventuali tronchi interrati (ad esempio quelli che collegano contatori in cassonet-
to posti all’esterno dell’edificio con l’interno dell’edificio) di montanti hanno in
genere sviluppo prevalentemente orizzontale ed attraversano spazi all’aperto: le
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 3 di 62
loro condizioni di posa corrispondono a quelle di cavi interrati o posati in manu-
fatti interrati come previste nella Norma CEI 64-8 e nell’art. 2.3.11 della Norma
CEI 11-17.
Tali tronchi di montanti, che devono essere provvisti di cavi muniti di guaina
protettiva di tipo adatto per essere interrati, possono venire realizzati, per esem-
pio:
con tubi protettivi interrati (cavidotti) tali da sopportare, in relazione alla pro-
fondità di posa, le prevedibili sollecitazioni; oppure
posando i cavi ad una profondità di 0,5 m ed adottando una protezione mec-
canica supplementare per evitare rotture in caso di ulteriori scavi.
Nota I cavi adatti sono ad esempio quelli previsti dal commento all’art. 522.8.1 della Norma
CEI 64-8, e precisamente i cavi 0,6/1 kV, aventi sigle, G-7 ed N1VV, previsti dalle Norme
CEI 20-13 e 20-14.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 4 di 62
e resistenza dell’impianto di terra), risulta in pratica sempre necessaria l’installa-
zione di interruttori differenziali; di conseguenza l’interruttore principale installa-
to all’ingresso dell’unità abitativa, o gli interruttori derivati, di tipo magnetotermi-
co, incorporano anche il dispositivo differenziale, preferibilmente con
Idn = 0,03 A.
Questi interruttori principali possono anche essere costituiti da interruttori diffe-
renziali non provvisti di sganciatori magnetotermici (puri) adeguatamente coordi-
nati.
Ai fini della scelta del potere nominale di cortocircuito degli interruttori installati
in prossimità del punto di consegna dell’energia occorre fare riferimento al valore
della corrente di cortocircuito presunta nel punto stesso.
Questo valore può essere calcolato, misurato o richiesto al Distributore. In alter-
nativa si consiglia l’installazione di dispositivi di protezione aventi potere di inter-
ruzione uguale o superiore a quello del Distributore, comunque non inferiore a
6 kA.
Il valore del potere nominale di cortocircuito degli interruttori situati a valle del
punto di consegna può essere notevolmente inferiore ai precedenti valori, in re-
lazione all’impedenza introdotta dal tratto di conduttura interessato (vedere Ap-
pendice F.3 della Guida CEI 64-50).
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 5 di 62
Fig. 1 Esempio di schema dei circuiti per unità abitativa
Nota
Per evitare black-out dovuti a sovraccarico può essere utile installare un sistema di gestione carichi che eviti una contemporaneità eccessiva.
GUIDA
È consigliabile installare nel centralino un SPD per la protezione contro le sovratensioni impulsive (vedere 8.6.2).
Può essere utile inserire nel centralino una lampada ad accensione automatica che permetta di localizzare il centralino al buio.
Pagina 6 di 62
CEI 64-53:2001-11
8.1.5 Descrizione delle dotazioni fondamentali
a) I punti per l’alimentazione di apparecchi di illuminazione (punti luce) posso-
no essere a soffitto o a parete.
b) I punti relè possono essere interruttori o commutatori.
c) I punti comando luce possono ad esempio essere ad interruttore, deviatore,
commutatore, doppio interruttore, invertitore, pulsante comando relè, coman-
do sensitivo. Le funzioni dei vari comandi sono le seguenti:
comando ad invertitore è l’integrazione del comando a deviatori, per co-
mando da più di due posizioni;
comando a commutatore (e/o doppio interruttore) è il comando di un
punto luce doppio da una sola posizione;
pulsante comando relè è il comando di un punto luce tramite un relè a ri-
tenuta meccanica; può essere ripetuto da più posizioni;
comando sensitivo è il comando di un punto luce tramite interruttore elet-
tronico azionato mediante sfioramento (può essere ripetuto da più posi-
zioni) con eventuale regolazione continua del flusso luminoso;
comando con regolazione continua del flusso luminoso;
comandi con dispositivi speciali ad esempio interruttori orari, comandi ri-
tardati ecc.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 7 di 62
Tab. 1 Classificazione degli apparecchi di comando secondo le relative connessioni
Schema Numero dei poli Collegamenti Schema Numero dei poli Collegamenti
2
2 3
1
1 1 5 1
1
2 4
2 3
2 2 1 3 6 1
24 6
3 5 4 6
3 3 6-2 2
1 3 5
1 2
24 68
2 4
03 4 7 1
1 3 5 7
1 3
2 3
4 1
d) I punti presa a spina bipolari sono tutti provvisti di polo di terra, e possono
essere da 10 A (P11), da 16 A (P17), da 16 A a ricettività multipla P17/11, da
16 A (P30) o, se richiesto, di corrente nominale superiore.
I punti presa a spina da 10 A servono, nella generalità dei casi, per alimentare
piccoli apparecchi utilizzatori trasportabili, mobili o portatili, inclusi apparecchi
di illuminazione.
I punti presa a spina da 16 A servono per alimentare apparecchi utilizzatori fissi o
trasportabili (ad esempio lavabiancheria, lavastoviglie, cucine elettriche ed even-
tuali condizionatori o stufe).
E’ consigliabile che le prese a spina disponibili per usi occasionali (che non siano
cioè predisposte per apparecchi utilizzatori fissi o trasportabili), al fine di evitare
l’impiego di adattatori, siano del tipo a ricettività multipla P17/11 (bipasso) oppu-
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 8 di 62
re P30: tali prese risultano particolarmente idonee per l’alimentazione di apparec-
chi utilizzatori trasportabili, mobili, portatili.
Si ricorda che le prese a spina devono rispondere alle prescrizioni della Norma
CEI 23-50 “Prese a spina per usi domestici e similari”. Possono tuttavia essere im-
piegate, per alimentazioni particolari, prese a spina per usi industriali conformi
alle Norme CEI EN 60309-1 e CEI EN 60309-2.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 9 di 62
Tab. 2 Dotazioni di un impianto elettrico di tipo economico
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 10 di 62
Fig. 2 Unità abitativa con impianto elettrico di tipo economico
Pagina 11 di 62
CEI 64-53:2001-11
GUIDA
Tab. 3 Dotazioni di un impianto elettrico di tipo comfort
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 12 di 62
Continua
Locale Illuminazione Altri usi Osservazioni
Bagno 1 punto luce a soffitto (+) 1 presa 2 P + T 10A P11 1 presa 16A per lavatrice va
1 punto luce a parete 1 presa 2 P + T 16A P30 installata vicino alle
2 interruttori comando 1 pulsante a tirante per chiamata predisposizioni idrauliche
interna
Inoltre eventualmente: (+) associato ad
1 attacco per scaldacqua aspiratore/ventilatore
1 interruttore automatico 1P+N temporizzato se bagno cieco
C16 per scaldacqua (*)
Bagno di servizio 1 punto luce a soffitto (+) 1 presa 2P+T 16A P30 (+) associato ad
(eventuale) 1 punto luce a parete 1 presa 2P+T 10A P11 aspiratore/ventilatore
2 interruttori temporizzato se bagno cieco
Corridoio 1 punto luce a soffitto o punti a 1 presa 2 P + T 16A P30 più una Comandi almeno alle due
parete e loro comandi presa 2 P+T 16A P30 ogni 5 m estremità
(*) Compatibili con interruttori non automatici e prese a spina per uso domestico.
Note
(1) Nel caso siano previste per ogni unità immobiliare caldaie autonome del tipo a gas per produzione sia di acqua calda sia per riscaldamento o, nel
caso di produzione di acqua calda con impianto centralizzato, non occorre l’alimentazione dello scaldacqua elettrico.
Nel caso di installazione di scaldacqua a gas è opportuno tuttavia predisporre le canalizzazioni e quanto necessario per l’alimentazione dello scaldac-
qua elettrico.
(2) Il punto luce di riserva previsto in ingresso è costituito da un apparecchio di illuminazione di emergenza autonomo ricaricabile che garantisce l’indi-
viduazione della porta di ingresso/uscita all’unità abitativa.
(3) La lampada ad accensione automatica estraibile segnala la mancanza di alimentazione su parte dell’impianto o su tutto l’impianto causata da inter-
vento delle protezioni o sospensione transitoria di fornitura di energia elettrica; evita che il locale resti al buio e può essere usata come torcia per la
ricerca guasti e deambulazione.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 13 di 62
Fig. 3 Unità abitativa con impianto elettrico di tipo comfort, provvista di impianto antiintrusione
GUIDA
Pagina 14 di 62
CEI 64-53:2001-11
Tab. 4 Esempio di dotazioni di un impianto elettrico di tipo lusso
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 15 di 62
Continua
Locale Illuminazione Altri usi Osservazioni
Cucina 1 Punto luce a soffitto e relativo 1 Predisposizione per Comandi luce di terrazze agibili
interruttore + presa P11 per rivelatore CO, in presenza di dalla cucina ubicati in cucina e
eventuale illuminazione a altre fonti di CO dotati di lampada di
mezzo piantana sostitutiva del 1 Rivelatore gas lampada di segnalazione dello
punto luce a soffitto stato del carico
1 Alimentazione per luce pensili 1 Sezionamento e protezione comandato
prese per elettrodomestici
2 Prese 2P + T 16A P30 (zona
preparazione alimenti)
1 Lampada ad accensione 1 Presa per aspiratore/cappa
automatica estraibile aspirante
1 Presa per TLC
1 Presa EDP
1 Presa antenna RD-TV-SAT
1 Avvisatore acustico chiamate
interne
1 Sensore antiintrusione e contatti
magnetici su finestra
2 Diffusori per impianto
stereofonico
1 modulo locale per comando
diffusori
3 Prese 3P + T 16A P17/11 (+) (+) Per elettrodomestici fissi e altro
2 Prese 2P + T 16A P30 (+)
1 Presa 2P+T 16A Interbloccata
1 Commutatore per comando
tapparelle (se finestra con
tapparelle)
Camera 1 Punto luce a soffitto e relativi 1 Inseritore parzializzatore per Comando luci di terrazze agibili
deviatori/invertitore per impianto antiintrusione dalla camera ubicati in camera e
comando dalla porta e dai lati Sensore antiintrusione e contatti dotati di lampada di
letto 1 magnetici su porta e finestre segnalazione dello stato del
carico comandato
2 Punti luce periferici a mezzo 2 Diffusori impianto stereo
prese 2P+T P11 comandati da
interruttore 10A ai lati letto
1 Lampada ad accensione 1 modulo locale comando
automatica estraibile diffusori
1 Punto luce a soffitto per stanza 1 Orologio sveglia
guardaroba comandato da
interruttore IR automatico
temporizzato
2 Pulsanti di chiamata interna ai
lati letto
2 Prese 2P + T 10A P11 ai lati letto
2 Prese 2P + T 16A P17/11
(bipasso)
2 Prese 2P + T 16A P30
1 Presa per TLC
1 Presa antenna RD-TV-SAT
1 Cronotermostato
n Commutatori per comando
tapparelle (se finestre con
tapparelle)
Continua
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 16 di 62
Continua
Locale Illuminazione Altri usi Osservazioni
Bagno 1 Punto luce a soffitto e relativo 1 Diffusore impianto stereo (+) Associato ad
interruttore (+) aspiratore/ventilatore
temporizzato se bagno cieco.
1 Punto luce a parete sopra il 1 modulo locale comando
lavabo diffusore
1 Lampada ad accensione 1 Presa interbloccata (zona
automatica estraibile lavabo)
1 Pulsante a tirante bagno sopra (++)Attivazione chiamate di
la doccia (++) soccorso interne
1 Pulsante a tirante bagno sopra
la vasca (++)
1 Pulsante a tirante bagno sopra il Portare canalizzazione per
vaso (++) alimentazione idromassaggio
N Automatici magnetotermici in zona vasca
differenziali a protezione di
ogni presa presente nel locale
1 Sensore antiallagamento
1 Contatto magnetico su finestra
1 Cronotermostato (+++) (+++) Eventualmente esterno in
1 Commutatore per comando prossimità del locale bagno
tapparelle (se finestra con
tapparelle)
Camera 1 letto 1 Punto luce a soffitto e relativi 1 Pulsante chiamata interna Comando luci di terrazza agibili
deviatori su porta e lato letto 1 Orologio sveglia dalla camera ubicato in camera
e dotato di lampada di
1 Punto luce periferico (a mezzo 1 Diffusore stereo segnalazione dello stato del
presa 2P + T P11) comandato 1 Modulo locale comando carico comandato
dalla porta e dal lato letto con diffusore
eventuale regolatore di
intensità luminosa
1 Lampada ad accensione 1 Cronotermostato (+) (+) Se impianto a più circuiti
automatica estraibile
1 Presa per TLC
1 Presa antenna RD-TV-SAT
1 Presa 2P + T 16A P17/11
(bipasso)
1 Presa 2P + T 16A P30
1 Commutatore per comando
tapparelle (se finestra con
tapparelle)
Corridoio 1 Punto luce e relativi comandi 1 Presa 2P + T 16A P17/11
(pulsanti + relè) per (bipasso) ogni 4 metri
azionamento dalle varie porte 1 Presa 2 P + T 16A P30 ogni
1 Lampada ad accensione 4 metri
automatica estraibile
1 Lampada segnapercorso ad 1 Cronotermostato (+) (+) controllo temperatura zona
ogni dislivello notte se non posizionato nelle
camere
Continua
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 17 di 62
Continua
Locale Illuminazione Altri usi Osservazioni
Bagno di 1 Punto luce a soffitto e relativo 1 Presa interbloccata zona lavabo (+) associato ad
servizio interruttore (+) 1 Pulsante a tirante sopra la aspiratore/ventilatore
1 Punto luce a parete sopra il doccia (++) temporizzato se bagno cieco
lavabo 1 Pulsante a tirante sopra il vaso (++) Attivazione chiamate di
1 Lampada ad accensione (++) soccorso interne
automatica estraibile (vedi 1 Presa 2P+T 16A P30 protetta da
note) automatico magnetotermico
1P+N C16 per lavatrice
1 Presa 2P+T 16A P17/11
1 Sensore antiallagamento
1 Contatto magnetico su finestra
1 Commutatore per comando
tapparelle (se finestra con
tapparelle)
Lavanderia 1 Punto luce a soffitto e relativo 1 Presa 2P+T 16A P30 protetta da
interruttore automatico magnetotermico
1 Lampada ad accensione 1P+N C16 per lavatrice
automatica estraibile (vedi 1 Presa 2P+T 16A P 30 zona stiro
note) 1 Presa 2P+T 16A P17/11 zona
stiro
2 Prese 2P+T 16A P17/11
1 Presa antenna RD-TV-SAT
1 Presa per TLC
1 Diffusore impianto stereo
1 Modulo locale comando
diffusore
1 Commutatore comando
tapparelle (se finestra con
tapparelle)
1 Sensore antiintrusione e contatti
magnetici su finestra
Sensore antiallagamento
Note
(1) Nel caso siano previste per ogni unità immobiliare caldaie autonome del tipo a gas per produzione sia di acqua calda sia per riscaldamento o, nel
caso di produzione di acqua calda con impianto centralizzato, non occorre l’alimentazione dello scaldacqua elettrico
Nel caso di installazione di scaldacqua a gas è opportuno tuttavia predisporre le canalizzazioni e quanto necessario per l’alimentazione dello scaldac-
qua elettrico.
(2) Si consiglia di prevedere canalizzazioni per portare alimentazione e controllo ai possibili ventil-convettori e condizionatori d’aria in ogni ambiente.
(3) Si consiglia di prevedere una predisposizione a sistemi Bus controllo edificio.
(4) Il punto luce di riserva previsto in ingresso è costituito da un apparecchio di illuminazione di emergenza autonomo ricaricabile.
(5) La lampada ad accensione automatica estraibile segnala la mancanza di alimentazione su parte dell’impianto o su tutto l’impianto causata da inter-
vento delle protezioni o sospensione transitoria di fornitura di energia elettrica; evita che il locale resti al buio e può essere usata come torcia per la
ricerca guasti e deambulazione.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 18 di 62
Fig. 4 Ingresso, ripostiglio e soggiorno
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 19 di 62
Fig. 5 Cucina
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 20 di 62
Fig. 6 Camera
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 21 di 62
Fig. 7 Bagno
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 22 di 62
Fig. 8 Camera 1 letto
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 23 di 62
Fig. 9 Bagno di servizio
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 24 di 62
Fig. 10 Lavanderia
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 25 di 62
Legenda relativa alle Fig. 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 26 di 62
8.1.7 Dotazioni particolari
a) Per i locali dove vengono installati apparecchi di cottura, scaldabagni o appa-
recchi di riscaldamento a gas si ricorda che in attuazione della legge 6 dicem-
bre 1971, n. 1083, le Norme UNI-CIG (serie 7129) prevedono che i locali in
cui vengono installati apparecchi di cottura, scaldacqua o apparecchi di ri-
scaldamento a gas siano provvisti di idonei sistemi per lo scarico dei prodotti
della combustione e per il ricambio dell’aria.
Tra i sistemi proposti, è ammessa l’installazione di elettroventilatori installati a
finestra (in condizioni tali da assicurare l’opportuno ricambio d’aria) su parete
affacciata all’esterno oppure collegati ad un idoneo camino di tiraggio.
Nello stesso tempo è necessario garantire, mediante aperture, l’afflusso di aria
onde evitare che i locali siano in depressione.
È pertanto opportuno che, in sede di progettazione dell’impianto elettrico, si
tenga conto di questa necessità, prevedendo l’installazione di un elettroventi-
latore, in posizione opportuna, in tutti i locali dove è ipotizzata l’installazione
di apparecchi termici a gas.
b) Per le unità abitative dove si prevede l’installazione di tapparelle avvolgibili è
consigliabile predisporre opportuni tubi protettivi per consentire l’eventuale
motorizzazione delle persiane stesse.
Nota Nel caso siano previste per ogni unità immobiliare caldaie autonome del tipo a gas per produ-
zione sia di acqua calda sia per riscaldamento o, nel caso di produzione di acqua calda con
impianto centralizzato, non occorre l’alimentazione dello scaldacqua elettrico.
Nel caso di installazione di scaldacqua a gas ad uso sanitario è opportuno tuttavia predisporre
le canalizzazioni e quanto necessario per l’alimentazione di un eventuale futuro scaldacqua
elettrico.
8.3.1 Collegamento con la rete pubblica esterna della società fornitrice dei servizi di
telecomunicazione
Dal punto di accesso nell’edificio della rete pubblica esterna della società fornitri-
ce dei servizi di telecomunicazione, devono essere messe in opera le canalizza-
zioni fino al primo punto di telecomunicazione interno (i tubi protettivi devono
essere di materiale isolante di tipo medio secondo la Norma EN 50086-1 e devo-
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 27 di 62
no essere adibiti esclusivamente ai servizi di telecomunicazione). La scatola per
la presa di telecomunicazione e le cassette di derivazione devono essere dimen-
sionate in funzione del servizio e del mezzo trasmissivo (rame o fibra ottica).
La presa di telecomunicazione per accesso alla rete pubblica esterna, viene posta
usualmente all’ingresso o comunque in un punto facilmente accessibile e corri-
sponderà al centro stella nel caso si adotti il cablaggio per telecomunicazioni de-
scritto nella Guida CEI 306-2.
Si consiglia di collocare la presa di telecomunicazione accanto ad una presa elet-
trica per facilitare l’abbinamento con apparecchiature che abbisognino di alimen-
tazione elettrica. L’installatore, oltre a provvedere alla posa della scatola per la
presa di telecomunicazione e del tubo protettivo citato, deve far passare il cavo
del servizio fornito (in rame o fibra ottica), con l’avvertenza che all’interno della
scatola per la presa di telecomunicazione venga lasciato un tratto di cavo utile
per il cablaggio.
Nota Verificare le disposizioni delle Società fornitrici di servizio di telecomunicazione per quanto ri-
guarda il posizionamento, il dimensionamento delle canalizzazioni e la possibilità di utilizza-
re le stesse per più servizi.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 28 di 62
8.5 Illuminazione di riserva
Al fine di ottenere che, in mancanza di alimentazione su parte dell’impianto o su
tutto l’impianto causata da intervento delle protezioni o sospensione transitoria di
fornitura di energia elettrica da parte dell’ente fornitore, i locali non restino al
buio e l’assenza di alimentazione venga segnalata, è consigliata l’installazione di:
Un apparecchio di illuminazione di emergenza autonomo ricaricabile con au-
tonomia minima 1 ora e tempo di ricarica massimo 12 ore in prossimità del
centralino d’appartamento.
Lampade ad accensione automatica (fisse o meglio estraibili) nelle varie stan-
ze e corridoi.
La valutazione del rischio con procedura completa (Norma CEI 81-4) consente,
nella quasi totalità dei casi, per gli stabili di civile abitazione, la possibilità di de-
finire tali strutture “autoprotette” dalle fulminazioni dirette ed indirette. Nella
scelta della procedura completa, le strutture oggetto della presente Guida, risulta-
no di fatto non ordinarie per la difficoltà di garantire la protezione dalle tensioni
di contatto e di passo all’esterno a causa della presenza di persone in numero
elevato o per un elevato periodo di tempo su pavimentazione non isolante o che
può non essere isolante.
Per poter utilizzare la procedura semplificata, le strutture devono essere ordina-
rie, con i parametri tipici definiti all’art. G.2.2 della Norma CEI 81-1 (strutture di
tipo B ed equivalenti), senza rischi di tensioni di contatto e passo all’esterno della
struttura (assenza di persone o pavimentazione isolante entro 5 m all’esterno del-
la struttura), con impianti in cavo non schermato, senza alcuna protezione (SPD)
sulle linee elettriche entranti, con presenza di estintori, idranti e di vie di fuga.
L’assenza anche di un solo parametro sopraindicato, non consente la procedura
semplificata, anche se la struttura rimane di tipo ordinario.
Se necessario, gli edifici oggetto della presente Guida devono essere protetti dai
fulmini secondo la Norma CEI 81-1.
Si consiglia di verificare la possibilità dell’utilizzo degli elementi naturali presenti
nella costruzione quali organi di captazione e di discesa e quali dispersori.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 29 di 62
9 PREDISPOSIZIONI PARTICOLARI
Per informazioni specifiche relative agli impianti previsti per la distribuzione dei
segnali di telecomunicazione vedere l’Appendice L. Informazioni più dettagliate
sugli impianti da predisporre nelle unità abitative e nelle parti comuni sono ripor-
tate nella Guida CEI 306-2.
Per indicazioni complete ed esaustive circa la predisposizione degli spazi installa-
tivi e l’installazione di impianti a tecnologia bus (HBES) si rimanda al documento
pr EN 50090-9-1 del SC 83A.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 30 di 62
10 LOCALI AD USO UFFICIO
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 31 di 62
10.5 Apparecchiature per elaborazione dati ed assimilabili
Le apparecchiature per elaborazione dati ed assimilabili che abbiano una corren-
te di dispersione maggiore di 3,5 mA, richiedono particolari accorgimenti di in-
stallazione (vedere la Sez. 707 della Norma CEI 64-8).
Nota Per la scelta degli interruttori differenziali di tipo A e di tipo B vedere la Norma CEI 64-8 Va-
riante 1.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 32 di 62
Fig. 11 Esempio di dotazioni per unità immobiliari ad uso ufficio
11 NEGOZI
11.1 Si esamina il caso di negozio costituito da zona vendita, retro (magazzino), locali
ausiliari (servizi) e che non sia soggetto a particolari prescrizioni in relazione a
superficie, tipo di arredamento ed attrezzature presenti e merce (prescrizioni di
sicurezza contro l’incendio ecc.). In questi ultimi casi si devono rispettare anche
le particolari prescrizioni fornite dalle relative Norme CEI e dalla Guida CEI 64-51
“Impianti elettrici nei centri commerciali”.
11.3 Al fine di evitare, a seguito di future variazioni nella destinazione d’uso del nego-
zio, consistenti opere di adattamento che comportino rifacimenti della parte mu-
raria, si consiglia di predisporre nel locale vendita la posa di una o più canalizza-
zioni lungo il perimetro (ad anello) con cassette ai 4 angoli, raccordate al quadro.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 33 di 62
11.4 In attesa della definizione delle caratteristiche degli apparecchi utilizzatori da ali-
mentare è sconsigliato l’infilaggio dei cavi perché questi potrebbero risultare ina-
deguati al tipo di impianto considerato.
Le dotazioni minime orientative da prevedere, a titolo di esempio, sono indicate
nella Tabella 6.
12 MAGAZZINI
12.1 Si prende in esame il caso di un magazzino adibito ad uso deposito merci costi-
tuito da una zona deposito e da locali ausiliari (servizi ed eventuale ufficio).
In ogni caso si devono considerare i possibili effetti che possono avere sull’im-
pianto l’ubicazione, la ventilazione del locale e le azioni meccaniche dovute
all’uso, ricorrendo, se necessario, a componenti particolarmente resistenti ad urti,
corrosioni, umidità, ecc.
12.4 Indipendentemente dalla tipologia del locale e dalla disposizione delle attrezza-
ture le dotazioni seguenti costituiscono un riferimento di base:
a) Quadro elettrico
Dimensionato per almeno 5 interruttori derivati (monofase e/o trifase) e pre-
disposto per l’allacciamento in ingresso ed in uscita anche per alimentazione
trifase.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 34 di 62
b) Locale ufficio
Si rimanda a quanto indicato nel capitolo 10.
c) Locali di servizi igienici
Si rimanda a quanto indicato nel punto 11.4, con riferimento alla Tabella 6.
d) Locale deposito e movimentazione merci
punti luce tra gli eventuali scaffali con relativi comandi, possibilmente
centralizzati;
punti luce lungo i corridoi di distribuzione con relativi comandi, possibil-
mente centralizzati;
1 punto comando luce in prossimità delle uscite;
punti presa 2P + T 10A, P11;
punti presa 2P + T 16A, P17/P11, bipasso;
punti presa 2P + T 16A, P30;
predisposizione canalizzazione per impianto antiintrusione di tipo volu-
metrico o con sensori elettromeccanici, questi ultimi in corrispondenza
delle aperture esterne;
1 presa per TLC;
punto citofono per eventuale portineria.
e) Punti luce di sicurezza.
13 BAR
13.1 Viene considerato il caso di bar dotato della usuale attrezzatura, costituito da
zona destinata al pubblico, locale deposito, locale servizio.
Eventuali locali sotterranei ad uso deposito devono essere trattati come nel capi-
tolo 12.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 35 di 62
punti luce esterni, eventuali;
punti luce e prese a spina per retro e servizi;
insegna (con comando ad orologio);
vetrine (eventuali, con comando ad orologio).
b) Locale deposito (si rimanda a quanto indicato nel Capitolo 11).
c) Locale o zona destinata al pubblico.
Nota I componenti dell’impianto (in particolare le prese a spina) devono essere per quanto possibile
sottratti all’accesso da parte del pubblico.
uno o più punti di luce con relativi comandi (possibilmente centralizzati
in zona non frequentata dal pubblico);
un punto comando luce in prossimità delle uscite;
eventuale circuito per illuminazione vetrina alimentata direttamente dal
quadro, con comando manuale e/o automatico;
eventuale circuito per luci e prese a spina poste all’esterno dell’edificio;
circuito per insegna luminosa;
punti presa 2P + T 10A, P11;
punti presa 2P + T 16A, P17/P11, bipasso;
punti presa 2P + T 16A, P30;
circuito, possibilmente separato, per registratore di cassa;
canalizzazioni per impianto antiintrusione di tipo volumetrico o con sen-
sori elettromeccanici, questi ultimi in corrispondenza delle aperture ester-
ne (porte e finestre);
punto telefono (TLC) di utente privato ed eventuale punto telefonico pub-
blico (è utile definire le modalità con la Società telefonica). È opportuno
che i punti predetti siano collegati tra loro tramite idonea canalizzazione;
prese per antenna radio e televisione;
diffusione sonora.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 36 di 62
Fig. 12 Esempio di schema dei circuiti per unità ad uso bar
Id
0,3 A
Tipo S
Id 30 mA Id 30 mA Id 30 mA
all’esterno (eventuali)
Servizi igienici e retro
Prese poste
Punti luce
Bancone
Insegna
Prese
14 RISTORANTE
14.3 Per la presenza di acqua, vapori e per la presenza di apparecchi alimentati a gas
(GPL, metano ecc.), si deve porre la massima attenzione nell’esecuzione degli
impianti elettrici e nella installazione dei loro componenti nelle cucine, seguendo
le indicazioni dei seguenti punti.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 37 di 62
Per lo schema di questo quadro si indica un esempio di soluzione che rispon-
de ai seguenti criteri:
alimentazione trifase e relativo interruttore generale di manovra non auto-
matico (si è preferito proteggere il quadro contro i contatti indiretti instal-
lando a valle del gruppo di misura un interruttore differenziale);
un circuito trifase per la friggitrice;
un circuito trifase per il tritacarne;
un circuito trifase per lo scaldavivande;
un circuito trifase per il motore cappa di aspirazione;
un circuito trifase per le prese a spina 400 V (con interruttore differenziale
avente Idn ≤ 30 mA);
un circuito monofase per l’aspiratore del locale cucina;
un circuito monofase per lo scaldacqua;
un circuito monofase per i frigoriferi;
un circuito monofase per prese a spina 230 V (con interruttore differenzia-
le avente Idn ≤ 30 mA).
Per il numero dei circuiti da prevedere occorre tener conto, di volta in volta,
del numero e delle caratteristiche dei singoli apparecchi utilizzatori installati.
b) quadro della zona del pubblico
Posizionato in luogo non facilmente accessibile al pubblico.
L’alimentazione può essere monofase con interruttore generale differenziale
avente Idn ≤ 30 mA.
A titolo di esempio si indicano qui di seguito i circuiti che potrebbero essere
necessari:
circuito per punti luce;
circuito per prese a spina del locale;
circuito per eventuali punti luce esterni;
eventuale circuito per prese a spina delle vetrinette refrigerate.
Nota Per ristoranti aventi superficie ridotta o dove non esista separazione muraria tra cucina e
zona del pubblico, i quadri di cui in a) e b) possono essere riuniti.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 38 di 62
Pagina 39 di 62
CEI 64-53:2001-11
GUIDA
Tipo S
Id
3 fasi
400 V + N
0,3 A
Punti luce
a) Quadro zona cucina
Gruppo di misura
Friggitrice
Tritacar ne
Scaldavivande
(affettatrice – pelapatate)
Eventuali punti Scalda acqua
luce ester ni
Eventuali prese Circuito frigoriferi
vetrinette
Id
Circuito prese 230 V
30 mA
Esempio di schema dei circuiti per quadri unità ad uso ristorante Fig. 13
14.5 Locale cucina
Si deve tenere presente che:
a) per gli impianti elettrici delle cucine con potenzialità inferiore od uguale a
35 kW (30000 kcal/h), alimentate con gas metano o GPL, e per le cucine si-
tuate in compartimenti di classe inferiore a 30, alimentate con gasolio, si ap-
plicano le prescrizioni della Sez. 422 della Norma CEI 64-8;
b) per gli impianti elettrici delle cucine alimentate con gasolio che devono esse-
re situate in compartimenti di classe superiore od uguale a 30 si applicano an-
che le prescrizioni della Sez. 751 della Norma CEI 64-8;
c) per gli impianti elettrici delle cucine alimentate con gas metano o con GPL,
con potenzialità superiore a 35 kW, si applicano anche le prescrizioni delle
Norme CEI 31-30 e 31-33, nonché le raccomandazioni delle Guide CEI 31-35
e 31-35/A.
Nota A titolo informativo si danno alcune indicazioni sulla potenzialità di qualche impianto utiliz-
zatore:
cucina 4 fuochi con forno: circa 23 kW (20000 kcal/h);
bistecchiera: 7 - 14 kW (6000 - 12000 kcal/h);
pentola 150 dm3: 23 kW (20000 kcal/h).
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 40 di 62
14.5.1 Comando di emergenza
Deve essere previsto un comando di emergenza interno al locale, in posizione
facilmente accessibile, che interrompa l’alimentazione di tutti gli apparecchi uti-
lizzatori elettrici della cucina, o di parte di essi, per i quali sia necessario elimina-
re pericoli imprevisti (anche di natura non elettrica).
Si raccomanda che tale comando non interrompa i circuiti luce.
Deve essere inoltre previsto, per i casi citati nei due alinea del punto 8.5, un co-
mando di emergenza installato all’esterno del locale cucina in posizione facil-
mente accessibile da un ingresso, per togliere tensione a tutto l’impianto
15 ASCENSORI
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 41 di 62
16 AUTORIMESSE PUBBLICHE (LUOGHI DI RICOVERO DI AUTOVEICOLI)
Gli impianti di queste unità possono essere ordinari ed assimilabili ad uno dei
casi sviluppati oppure soggetti a particolari prescrizioni e vanno pertanto consi-
derati caso per caso (esempi di altri usi possono essere palestre, saune, discote-
che, ecc.
In particolare per i laboratori vale quanto detto per i magazzini nel capitolo 12
relativamente ai problemi derivanti da pericoli d’incendio, di esplosione, umidità
ed azioni meccaniche. Si consiglia di considerare inoltre i possibili effetti dovuti a
processi chimici di corrosione.
Data la varietà delle possibili attività svolte e del materiale usato, delle attrezzatu-
re e degli arredi presenti, si consiglia di attendere la definizione delle dotazioni
ed il loro posizionamento prima di effettuare il progetto esecutivo e di eseguire
l’impianto elettrico e per TLC.
Quando il laboratorio è destinato a trattare sostanze che possono dar luogo a pe-
ricoli di esplosione, occorre verificare se l’impianto elettrico e quello telefonico
sono soggetti alle Norme CEI 31-30, 31-33, nonché alle Guide CEI 31-35 e
31-35/A.
Per quanto riguarda gli uffici di notevoli dimensioni e le agenzie bancarie è a vol-
te consigliabile eseguire per gli impianti elettrici e telefonici di queste utenze una
distribuzione agli apparecchi utilizzatori a pavimento con particolari canalizzazio-
ni sotto pavimento e torrette o canalette battiscopa e cornici.
Detta distribuzione interessa soprattutto la zona destinata agli impiegati e realiz-
zata con saloni dove non è quasi mai sufficiente l’impianto tradizionale.
In particolare per le agenzie bancarie è consigliabile l’installazione di un impian-
to di illuminazione di sicurezza con le caratteristiche indicate, con riferimento
all’impianto elettrico di bar, al punto 13.4 c).
Nota Informazioni specifiche relative alle sale convegno e alle discoteche sono contenute nel Progetto
di Guida CEI C. 820: “Guida per l’esecuzione degli impianti elettrici nei locali di pubblico spet-
tacolo”.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 42 di 62
APPENDICI ALLA GUIDA CEI 64-53
Per le seguenti appendici da A a G, valgono, in quanto applicabili, le informazio-
ni riportate nella Guida CEI 64-50, terza edizione.
Appendice A: Principali leggi, decreti e circolari ministeriali in vigore ri-
guardanti gli impianti elettrici negli edifici ad uso residen-
ziale e terziario
Appendice B: Elenco delle principali norme CEI ed UNI di riferimento
Appendice C: Principali segni grafici per piani di installazione architet-
tonica e schemi elettrici
Appendice D: Esempi di moduli utilizzabili per conoscere le caratteristi-
che dell'impianto elettrico nelle unità immobiliari e nei
servizi comuni
Appendice E: Esempi di moduli utilizzabili per determinare la consisten-
za dell'impianto elettrico nelle unità immobiliari e nei ser-
vizi comuni
Appendice F: Informazioni orientative:
F.1: Determinazione della corrente di impiego IB di un cir-
cuito
F.2: Determinazione della portata delle condutture elettri-
che
F.3: Determinazione del potere di interruzione dei disposi-
tivi di protezione
F.4: Determinazione della caduta di tensione nelle condut-
ture realizzate con cavi di rame
Appendice G: Selettività e back-up negli impianti di bassa tensione
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 43 di 62
APPENDICE
H ESEMPIO DI DIMENSIONAMENTO DI MONTANTI COSTITUITI DA CAVI
UNIPOLARI IN RAME ISOLATI CON PVC O DA CAVI MULTIPOLARI
∆v = k (R cos ϕ + sen ϕ)
dove
IB = corrente d'impiego
L = lunghezza conduttura
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 44 di 62
Sezione (mm2) Cavi bipolari Cavi tripolari
mV/Am mV/Am
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 45 di 62
APPENDICE
I ESEMPIO DI TABELLA SCHEMATICA RELATIVA ALL'IMPIANTO
REALIZZATO, UTILIZZABILE NEI CASI PIÙ SEMPLICI
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 46 di 62
I.1 Breve descrizione dell’impianto realizzato
Può essere redatta una breve descrizione dell’impianto realizzato includendo, ol-
tre alle informazioni riportate nella precedente tabella schematica, nel caso in cui
questa tabella non sia stata compilata, informazioni riguardanti ad esempio le se-
guenti voci:
il tipo di impianto (energia, illuminazione, o altro);
l’ambiente in cui sono installati i vari componenti elettrici ed in particolare
sono posate le condutture;
il grado di protezione (IP) dei componenti elettrici, quando questi siano in-
stallati in luoghi particolari;
le caratteristiche dei componenti elettrici relativamente alla protezione contro
i contatti indiretti, con particolare riferimento al dimensionamento dell’im-
pianto di terra (conduttori di protezione, conduttori equipotenziali principali
e supplementari, conduttori di terra e dispersore);
le caratteristiche dei componenti elettrici con riferimento alla protezione con-
tro i contatti diretti;
i tipi e le caratteristiche degli eventuali circuiti ausiliari, ad esempio degli im-
pianti citofonici, degli impianti di segnalazione e di allarme e degli impianti di
antenna TV;
le predisposizioni per altri impianti, ad esempio per impianti telefonici;
i risultati delle verifiche, per i quali si può tuttavia rinviare al rapporto (facol-
tativo) di verifica.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 47 di 62
APPENDICE
L INDICAZIONI PER LA PREDISPOSIZIONI DELLE INFRASTRUTTURE PER IL
CABLAGGIO PER TELECOMUNICAZIONI E DISTRIBUZIONE
MULTIMEDIALE
Nella presente appendice è riportato un estratto del contenuto dei paragrafi della
Guida CEI 306-2, (inerente al cablaggio per telecomunicazioni e distribuzioni
multimediali negli edifici residenziali), relativi alla predisposizione delle infra-
strutture. L’inserimento di queste indicazioni vuole essere di ausilio per una pro-
gettazione e realizzazione delle infrastrutture che tenga conto anche delle esigen-
ze degli impianti per telecomunicazioni.
L.1 Struttura
La topologia del cablaggio per telecomunicazioni, indicata in base a orientamenti
internazionali, è quella a stella, con i rami che si dipartono da un centrostella a
cui arriveranno anche i cavi per i diversi servizi che dalle reti urbane e di edificio
sono portati nell’appartamento.
E’ opportuno che il centrostella sia in posizione baricentrica rispetto all’unità abi-
tativa; ciò e vero soprattutto per le unità immobiliari più estese. Il centro stella
deve essere sistemato in un luogo dove vi sia spazio sufficiente a installare il
complesso di distribuzione.
La struttura di cablaggio indicata è quella che integra su un’unica stella, sia pur su
cavi diversi, la distribuzione dei segnali di telecomunicazione con quelli TV. Que-
sta integrazione permette una razionalizzazione delle infrastrutture e aumenta la
flessibilità del cablaggio.
Nella configurazione di riferimento indicata, ogni ramo della stella raggiunge e
termina ad un punto di utilizzazione. Il numero di cavi (di ciascuno dei tipi con-
siderati) che raggiunge ciascun punto di utilizzazione e la numerosità di questi
ultimi può variare in base al livello dei servizi che si presume di volere distribuire
nell’unità abitativa.
E’ suggerita l’installazione di almeno un punto di utilizzazione per stanza; il nu-
mero di tali punti dovrebbe comunque essere tale che da ogni zona dell’unità im-
mobiliare sia possibile raggiungere un punto di utilizzazione con un cordone
lungo non più di otto metri; inoltre è opportuno che almeno un punto di utilizza-
zione sia presente su ogni segmento ininterrotto di parete largo almeno 4 metri.
Accanto ad ogni punto di utilizzazione, e al centro stella, dovrebbe esserci una
presa dell’energia elettrica. La lunghezza massima ammessa per ogni ramo della
stella è di 90 metri.
La struttura a stella sopra suggerita, che offre la maggiore capacità e flessibilità, è
quella di riferimento a cui tendere. Nella realizzazione pratica dei cablaggi in am-
bienti dove sia impossibile installare nuove tubazioni e ci si debba limitare a uti-
lizzare quelle preesistenti, si potranno considerare soluzioni miste stella-bus (o al
limite un semplice bus). D’altra parte, le limitazioni che una soluzione a bus
comporta in termini di flessibilità, ne sconsigliano l’uso, se non come soluzione
di ripiego, quando non sia possibile una soluzione totalmente a stella.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 48 di 62
Internamente alla singola unità immobiliare dovranno essere progettate infrastrut-
ture coerenti con la struttura descritta al precedente articolo L.1. In particolare si
dovranno tenere in considerazione:
numero e posizione dei punti di utilizzazione;
numero di cavi da portare ai punti di utilizzazione;
distanza tra ciascun punto di utilizzazione e il centro stella;
necessità di posizionare il centrostella dove vi sia spazio sufficiente per instal-
lare il complesso di distribuzione e per le canalizzazioni che ad esso devono
arrivare.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 49 di 62
quella consigliata per i punti destinati ai servizi avanzati consiste in due di tali
scatole montate adiacenti, collegate tra loro da un tubo, con diametro interno uti-
le di almeno 18 mm, oppure in un’unica scatola di capacità equivalente.
In prossimità di ogni punto di utilizzazione deve trovarsi anche una presa
dell’energia elettrica. Un condotto con diametro interno utile di almeno 18
mm potrà essere posto tra la scatola (o una delle due scatole) del punto di
utilizzazione e la scatola della presa di energia elettrica, per favorire l’integra-
zione con il sistema di automazione della casa e per l’eventuale passaggio del
conduttore di terra.
Un condotto di raccordo verso l’infrastruttura destinata all’impianto elettrico
per portare al centrostella il conduttore di protezione e gli eventuali condut-
tori attivi.
Un condotto di raccordo verso l’armadio contenente dispositivi per l’automa-
zione domestica (quando questo esista e sia separato da quello per il com-
plesso di distribuzione).
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 50 di 62
Fig. L1 Schema della topologia dell’impianto nel caso di un appartamento con cablaggio di
livello base (a), e nel caso di cablaggio per servizi avanzati (b)
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 51 di 62
L.3 Predisposizione delle infrastrutture per il cablaggio delle parti comuni di
edifici multiunità
L’infrastruttura di riferimento nei nuovi edifici è costituita da un condotto (in ge-
nere un cavedio in muratura) nel quale predisporre le canalizzazione per la sali-
ta/discesa dei cavi per telecomunicazioni e distribuzione multimediale, nonché
gli altri cablaggi.
A tale fine il cavedio deve svilupparsi per tutta l’altezza dell’edificio, dalla base al
sottotetto, in modo che il punto di ingresso delle reti esterne e dei segnali/servizi
possa essere situato a qualunque livello.
Lungo lo sviluppo del cavedio devono essere individuati locali adatti all’installa-
zione degli armadi/apparati necessari. Tali locali devono essere facilmente acces-
sibili; sono da escludere locali con rischio di incendi o esplosione (comprese le
autorimesse) o con rischio di allagamento. Il locale nel quale è previsto il raccor-
do con la rete di telecomunicazioni esterna deve essere raggiunto con due tubi
aventi diametro interno utile minimo di 50 mm (o una canalizzazioni equivalen-
te) predisposti allo scopo.
In corrispondenza dei vari piani deve esistere lo spazio per scatole o armadietti
di derivazione, dove installare giunti o organi di diramazione, nonché le eventua-
li parti attive in funzione del servizio (ad esempio gli amplificatori dell’impianto
TV).
Il cavedio deve essere dimensionato in modo da permettere la facile installazione
dei cablaggi previsti nell’edificio, anche in prospettiva di futuri ampliamenti. Per
la sistemazione dei cavi per telecomunicazioni e distribuzione multimediale og-
getto di questa guida, si suggerisce l’installazione di 3 tubi con diametro interno
utile di almeno 38 mm (o altre canalizzazioni equivalenti) lungo ogni colonna
che serva al massimo 8 unità abitative, aggiungendo un tubo per servire sino a 4
ulteriori unità.
Tra il punto di derivazione di piano, e il punto di ingresso nei vari appartamenti
deve essere posata una tubazione il cui diametro interno utile consigliato è di al-
meno 38 mm.
Nel caso di interventi su edifici esistenti l’infrastruttura di edificio deve avvicinarsi
il più possibile al modello precedentemente indicato. Allo scopo si potrà ricorre-
re anche al riutilizzo e adattamento di infrastrutture preesistenti, comprese even-
tualmente quelle utilizzate per altri servizi (quali ad esempio: pattumiere dismes-
se).
La figura L2 riporta un esempio di schema delle infrastrutture di un edificio mul-
tiunità.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 52 di 62
Fig. L2 Esempio di schema della infrastrutture di un edificio multiunità
Locale
Derivazioni di piano
Apparati
Locale
Apparati
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 53 di 62
APPENDICE
M PRINCIPALI PRESCRIZIONI APPLICABILI AGLI IMPIANTI ELETTRICI
ALIMENTATI A TENSIONE MONOFASE DI 230 V C.A. O TRIFASE DI
230/400 V, CON CORRENTE DI IMPIEGO NON SUPERIORE A 125 A, DI
EDIFICI AD USO PREVALENTEMENTE CIVILE
M.1 Scopo
La presente Appendice alla Guida CEI 64-53 riporta le principali prescrizioni ap-
plicabili agli impianti elettrici.alimentati a tensione monofase di 230 V c.a. o trifa-
se di 230/400 V, con frequenza di 50 Hz, e protetti mediante un dispositivo di
protezione contro le sovracorrenti avente corrente nominale non superiore a
125 A, di:
edifici ad uso prevalentemente residenziale, comprese le loro dipendenze,
quali per esempio le autorimesse;
edifici ad uso commerciale od industriale, nei quali il quadro di distribuzione
dell'utente sia situato nelle vicinanze del quadro del distributore di energia.
Essa si applica agli impianti elettrici dei locali contenenti bagni e docce, ma non
si applica agli impianti elettrici degli altri ambienti ed applicazioni particolari trat-
tati nella Parte 7 della Norma CEI 64-8.
Essa è intesa soprattutto a fornire informazioni riguardanti impianti elettrici di
modeste dimensioni per i quali la legge 46/90 ed il relativo regolamento di attua-
zione DPR 447/91 permettono che i progetti siano preparati da parte di tecnici
che non siano professionisti iscritti, nell'ambito delle rispettive competenze, negli
albi professionali.
La presente Appendice è principalmente destinata ad essere utilizzata da parte
degli installatori in possesso dei requisiti tecnico-professionali previsti dall'artico-
lo 2, comma 2, della legge 46/90.
Essa può tuttavia risultare utile anche per tutte le altre persone interessate alla re-
alizzazione dei precedenti impianti elettrici, in particolare per progettisti, distribu-
tori di energia elettrica, committenti, costruttori edili, Vigili del Fuoco e funzionari
di Enti pubblici.
Si precisa che lavori effettuati seguendo le istruzioni di questa Guida soddisfano
le prescrizioni della Norma CEI 64-8: si deve tuttavia tenere presente che, a causa
delle semplificazioni adottate, essa può condurre a risultati che non sono i più
economici.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 54 di 62
M.2 Funzione dei vari componenti dell’impianto nel locale contenente
contatori
a) Interruttore automatico del distributore
Questo interruttore viene fornito dal distributore solo per scopi tariffari.
b) Contatore del distributore
Questo contatore viene sigillato dal distributore allo scopo di evitare mano-
missioni da parte di persone non autorizzate.
c) Cavi di collegamento al contatore del distributore.
Questi cavi appartengono all'impianto utilizzatore.
Essi devono essere provvisti di guaina oppure, quando essi siano cavi unipo-
lari senza guaina, devono essere posati entro tubi protettivi od entro canali.
Il loro modo di installazione, la loro lunghezza massima e la loro sezione mi-
nima possono venire prescritte dal distributore, quando lo ritenga opportuno.
d) Quadro contenente l'interruttore automatico dell'impianto utilizzatore
Questo quadro viene installato a valle del contatore del distributore.
L'interruttore automatico in esso contenuto deve assicurare la protezione
dell'impianto utilizzatore contro le sovracorrenti. Esso può essere sostituito da
un interruttore differenziale provvisto anche di protezione contro le sovracor-
renti.
Nel caso di consegna centralizzata a varie unità immobiliari, i dispositivi di
protezione possono venire installati in quadri situati in ciascuna unità immo-
biliare: in questo caso gli interruttori alla base dei vari montanti possono esse-
re omessi se gli interruttori automatici del distributore, oltre che essere acces-
sibili agli utenti, risultano conformi alle prescrizioni relative alla protezione
contro le sovracorrenti e se i montanti sono costruiti in modo da rendere mi-
nimo il rischio di corto circuito.
e) Tratto di montante installato nel locale contatori
Si raccomanda che quando vengano utilizzati per i montanti cavi unipolari
senza guaina, questi vengano posati, nel caso di consegna centralizzata a va-
rie unità immobiliari, entro un tubo protettivo per montante.
Questa raccomandazione è considerata soddisfatta anche se i cavi unipolari
senza guaina vengano posati, nel tratto di percorso orizzontale all'interno del
locale contatori, entro uno stesso canale.
M.3 Protezioni
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 55 di 62
M.3.2 Protezione contro i sovraccarichi
La protezione contro i sovraccarichi viene ottenuta rispondendo alle seguenti due
condizioni:
IB ≤ In ≤ Iz
I2 ≤ 1,45 Iz
dove:
IB = corrente di impiego del circuito (vedere, per la valutazione di questa cor-
rente, l'Appendice F-1 della Guida CEI 64-50)
Iz = portata in regime permanente della conduttura (vedere, per la valutazione
di questa portata nelle varie condizioni di posa, le Tabelle della Norma
CEI-UNEL 35024)
In = corrente nominale del dispositivo di protezione (il valore è riportato sulla
targa)
I2 = corrente che assicura il funzionamento del dispositivo di protezione entro
il tempo convenzionale (= 1,45 In, per interruttori automatici a Norma
CEI EN 60898)
(I2t) ≤ K2S2
dove:
(I2t) = integrale di Joule (viene in genere fornito dal costruttore del dispositivo
di protezione)
K = 115, per cavi in rame isolati con PVC
= 135, per cavi isolati con gomma ordinaria
= 145, per cavi isolati con gomma etilenpropilenica (EPR)
S = Sezione del rame in mm2
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 56 di 62
Questa protezione viene ottenuta mediante l'uso:
di dispositivi di protezione (in genere interruttori differenziali) coordinati
con la resistenza verso terra dell'impianto di terra (sistema TT) o dispositi-
vi di protezione coordinati con le impedenze del circuito (sistema TN).
In quest’ultimo caso l’interruzione dell’alimentazione deve avvenire entro
i tempi previsti dalla Tabella 41 A della Norma CEI 64-8;
oppure
di componenti elettrici di Classe II o con isolamento equivalente.
Per la protezione di circuiti che alimentano altre prese a spina, aventi corren-
te nominale non superiore a 16 A, l'uso di interruttori differenziali aventi cor-
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 57 di 62
rente differenziale nominale inferiore od eguale a 30 mA, anche se non è pre-
scritto, è fortemente raccomandato.
e) Si raccomanda di suddividere l'impianto elettrico in più circuiti per ridurre al
minimo gli inconvenienti in caso di guasto anche di un solo circuito.
Questo vale in particolare nel caso in cui si tratti di circuiti alimentanti prese a
spina situate all'esterno.
Per ottenere selettività si possono utilizzare interruttori differenziali del tipo S
in serie con interruttori differenziali del tipo generale.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 58 di 62
M.5 Sezionamento, comando e protezione
M.5.1 Sezionamento
Per sezionamento si intende la funzione che contribuisce a garantire la sicurezza
del personale incaricato di eseguire lavori, riparazioni, localizzazione di guasti o
sostituzione di componenti elettrici, su od in vicinanza di parti attive.
Il sezionamento può essere ottenuto per mezzo di tipi diversi di apparecchi, qua-
li per esempio sezionatori e prese a spina, ma gli apparecchi più usati per questo
scopo sono gli interruttori automatici rispondenti alla Norma CEI 23-3 e gli inter-
ruttori differenziali rispondenti alle Norme CEI 23-42 e 23-44, per i quali le relati-
ve norme prevedono anche la funzione di sezionamento.
All'origine dell'impianto utilizzatore deve essere previsto un dispositivo atto a
svolgere la funzione di sezionamento.
Si precisa che nel caso di consegna centralizzata a varie unità immobiliari gli in-
terruttori automatici del distributore che, oltre che essere accessibili agli utenti, ri-
sultano conformi alle prescrizioni relative al sezionamento, sono considerati adat-
ti al sezionamento del montante
In altri punti dell'impianto utilizzatore per ogni circuito, o per ogni gruppo di cir-
cuiti quando le condizioni di servizio lo consentano, che debba venire sezionato
senza dover interrompere l'alimentazione a tutto l'impianto, deve essere previsto
un dispositivo di sezionamento.
M.6 Identificazioni
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 59 di 62
M.6.2 Schemi
Devono essere forniti in genere schemi, diagrammi o tabelle che indichino in
particolare il tipo e la configurazione dei circuiti (punti di utilizzazione, numero e
sezione dei conduttori, tipo di condutture elettriche) e le caratteristiche e la dislo-
cazione dei dispositivi di comando e di protezione.
Per gli impianti non soggetti ad obblighi di progetto da parte di professionisti
iscritti, nell'ambito delle rispettive competenze, negli albi professionali, le prece-
denti informazioni possono essere date sotto forma di elenco dei relativi compo-
nenti elettrici.
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 60 di 62
APPENDICE
N PRESE NORMALIZZATE – DA NORMA CEI 23-50
Sigla di Descrizione Forma Note Spine normaliz-
normalizzazione zate inseribili
Solo mobile, Europlug
per apparecchi S 10
di classe II
PRESA 2P 10A
P10
250V ~
Europlug
S 10
S 11
SPA 11
PRESA 2P+T 0 10A SPB 11
P11
250V ~
S 16
S 17
SPA 17
SPB 17
PRESA 2P+T 0 16A
P17
250V ~
Europlug
S 10
S 11
S 16
PRESA 2P+T 0 16A S 17
P17/11 SPA 11
250V ~
SPB 11
SPA 17
SPB 17
Europlug
S 10
S 11
S 30
PRESA 2P+T 0 16A S 31
P30 250V ~ S 32
a ricettività multipla
Fine Documento
GUIDA
CEI 64-53:2001-11
Pagina 61 di 62
La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. A. Alberici
64 – Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.)
CEI 64-8/1
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali
CEI 64-8/2
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 2: Definizioni
CEI 64-8/3
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 3: Caratteristiche generali
CEI 64-8/4
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza
CEI 64-8/5
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici
CEI 64-8/6
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 6: Verifiche
CEI 64-8/7
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari
CEI 64-12
Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per
uso residenziale e terziario
CEI 64-50
Edilizia residenziale Guida per l’esecuzione nell’edificio degli
impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione per im-
pianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati Criteri generali