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SISTEMA A CAPPOTTO

Comportamento al fuoco dei Sistemi


di Isolamento a Cappotto (ETICS)

Collana di quaderni tecnici per il Progettista


IL SISTEMA A CAPPOTTO DI QUALITÀ
Quaderno n° 1
INDICE
Cortexa, eccellenza nel Sistema a Cappotto pag. 3

INTRODUZIONE
Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) pag. 4

1. Quadro Normativo pag. 5

2. Requisiti delle Facciate pag. 6

3. Comportamento dei Sistemi a Cappotto (ETICS) pag. 8



4. Scenari di Incendio pag. 9

5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco pag. 11

6. Prove su media e larga scala pag. 23

© Consorzio Cortexa

È vietato riprodurre i contenuti di questa pubblicazione, anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno e didattico. La distribuzione di questa pubblicazione
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del Consorzio Cortexa.

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


CORTEXA: UN IMPEGNO COSTANTE
PER L’ECCELLENZA NEL SISTEMA A CAPPOTTO
Consorzio Cortexa è un progetto associativo nato nel 2007 che riunisce le più importanti aziende specializzate nel
settore dell’Isolamento Termico a Cappotto in Italia, aziende che credono nella forza di un percorso comune e aderiscono
alla stessa filosofia di attenzione e priorità per la qualità del costruire, nel rispetto dell’ambiente.
Le aziende Cortexa condividono conoscenze ed esperienze maturate da protagoniste nel settore del Sistema di Isolamento
Termico a Cappotto, sviluppando progetti e iniziative di informazione e formazione orientate a veicolare, diffondere e
condividere la cultura dell’eccellenza nell’Isolamento a Cappotto.
Consorzio Cortexa è inoltre socio fondatore di EAE, Associazione Europea di Produttori di Sistemi di Isolamento
Termico a Cappotto. Rappresentanti di Cortexa sono membri del Comitato Tecnico, Direttivo e Marketing Europei di EAE.
Questa partecipazione garantisce a Cortexa un continuo scambio di informazioni e buone pratiche a livello internazionale nel
campo dell’edilizia sostenibile.

Sistema di Isolamento Termico a Cappotto: la misura più efficace per l’efficienza


dell’involucro
Il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto è in assoluto la misura più efficace per l’isolamento termico
dell’involucro edilizio. Questa affermazione vale, però, solo se l’intervento rispecchia 3 requisiti fondamentali che
distinguono un cappotto termico qualunque da un cappotto termico eccellente:
1. scegliere esclusivamente Sistemi a Cappotto forniti e certificati come kit, dotati di certificato ETA004 e di
marcatura CE di sistema;
2. effettuare una corretta progettazione del cappotto termico secondo la norma UNI/TR 11715:2018;
3. avvalersi di posatori di cappotto termico specializzati ed esperti e le cui competenze siano certificate secondo la
norma UNI 11716:2018.

Può esistere oggi un progetto senza isolamento a cappotto?


Le scelte progettuali sono sempre più influenzate dalle norme così come dalle esigenze di investitori e committenti:
1. requisiti di legge sempre più stringenti in merito al contenimento dei consumi energetici degli edifici, che si spingono
fino a rendere assolutamente necessario il cappotto termico in caso di interventi di un certo rilievo;
2. ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2;
3. richiesta, da parte di committenti e investitori, di ottenere edifici confortevoli e con bassi costi di gestione;
4. mercato immobiliare che premia gli edifici efficienti: si vendono prima, a prezzo più alto e mantengono il loro valore più
a lungo nel tempo.
In considerazione di questi fattori, se la tipologia costruttiva lo consente, un progetto che non preveda un involucro con
cappotto, ad altissima efficienza energetica, non potrà incontrare i bisogni del mercato.
La progettazione del cappotto termico diventa quindi un’attività strategica, che richiede l’intervento di progettisti
formati ed esperti.
La presente collana di quaderni tecnici Cortexa, dedicata ai progettisti, è la risposta all’esigenza di continuo approfondimento
delle conoscenze sul Sistema di Isolamento Termico a Cappotto. Per conoscere l’intera collana e il Manuale del Cappotto
Termico Cortexa vi invitiamo a visitare l’area download del nostro sito. Per informazioni personalizzate è possibile
richiedere una consulenza gratuita sul cappotto termico di qualità.

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 3


INTRODUZIONE
Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)
La sicurezza degli edifici è un requisito di base previsto dal Regolamento Prodotti da Costruzione 305/2011 che si
applica ai singoli materiali da costruzione, alle soluzioni tecnologiche adottate e alle strutture realizzate.
Nell’ambito della sicurezza, la prevenzione degli incendi e dei danni che essi causano riveste particolare importanza. Per
adempiere all’esigenza di protezione dagli incendi, si possono individuare dei sistemi di protezione attivi e passivi.
I sistemi passivi sono rappresentati dall’insieme delle soluzioni progettuali e costruttive, e dalle scelte dei materiali che
possono ostacolare lo sviluppo di un incendio e limitare i danni prodotti da un’eventuale propagazione.
I Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto dotati di ETA 004 (Verifica Tecnica Europea specifica per il cappotto termico
in quanto sistema) presentano in linea generale i requisiti minimi richiesti di reazione al fuoco e hanno un comportamento
conforme alla Guida Tecnica dei Vigili del Fuoco, “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici
civili – aggiornamento”, Prot. N. 5043 del 15 aprile 2013. Tale guida, assieme ai decreti ministeriali in materia di
prevenzione incendi, costituisce il riferimento tecnico nazionale riguardo al comportamento al fuoco delle facciate.
Nel presente quaderno tecnico, sviluppato dal Consorzio Cortexa, analizzeremo le richieste della Guida Tecnica dei Vigili
del Fuoco, i possibili scenari di incendio, il comportamento al fuoco del cappotto termico e come effettuare una corretta
progettazione antincendio dei Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto.
Nel presente quaderno il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto viene chiamato anche ETICS. Si tratta dell’acronimo
internazionale con il quale viene definito il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto: External Thermal Insulation Composite
System. È molto importante che il progettista apprenda questo termine, fortemente collegato al concetto di eccellenza
dell’isolamento a cappotto, come definito da Cortexa: solo i Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto certificati come tali
possono essere considerati soluzioni di qualità, in grado di garantire le massime prestazioni dei componenti in combinazione
tra loro.

Buona lettura!
Consorzio Cortexa

4 Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


1. QUADRO NORMATIVO
Il comportamento al fuoco dei materiali e delle strutture è valutato secondo i parametri di:
• reazione al fuoco: rappresenta il grado di partecipazione di un materiale al fuoco al quale è sottoposto, nello sviluppo
dell’incendio;
• resistenza al fuoco: rappresenta la durata in esercizio di una struttura o un elemento costruttivo durante lo sviluppo
pieno dell’incendio;
La valutazione della reazione al fuoco dei materiali e la sua conseguente classificazione costituiscono la base per un requisito
di protezione passiva semplice ed efficace. I normatori europei hanno definito metodi di valutazione e di classificazione della
reazione al fuoco dei materiali da costruzione. La norma armonizzata EN 13501-1 definisce, attraverso la combinazione di
diversi test, i metodi di valutazione e le relative classi di reazione al fuoco. Tutti i materiali componenti il Sistema a Cappotto,
dotati di norma armonizzata specifica e quindi di marcatura CE e i sistemi ETICS, vengono valutati secondo EN 13501-1.
I Sistemi a Cappotto vengono classificati nel loro insieme così come previsto dalle Valutazioni Tecniche Europee ETA
(secondo ETAG 004 utilizzata come EAD, documento di valutazione europeo) che varranno in attesa dell’emanazione della
Norma armonizzata per la marcatura CE dei cappotti prEN 17237. Con l’armonizzazione delle norme in ambito europeo si
è introdotto un nuovo sistema di classificazione, basato su 7 classi principali (Euroclassi), identificate con una lettera A1,
A2, B, C, D, E e F.

Tale classificazione è combinata con le sottoclassi relative alla produzione dei fumi (“smoke” s) e al gocciolamento
(“dropping” d) in fase di incendio per cui si possono distinguere le seguenti classi:
“Smoke”
s1 -> produzione molto limitata di fumo
s2 -> produzione totale di fumo e incremento della quantità del fumo limitati
s3 -> elevata produzione di fumo
“Dropping”
d0 -> assenza di gocce ardenti
d1 -> presenza di gocce ardenti per un tempo limitato
d2 -> presenza di gocce ardenti per un tempo non limitato
La combinazione di queste classi determina quindi il comportamento al fuoco di un sistema di isolamento termico.
Con A1 e A2,s1-d0 si intende un materiale incombustibile ovvero un materiale o sostanza che non brucia, non favorisce la
combustione e non sprigiona gas infiammabili quando è esposto al fuoco o al calore in condizioni specifiche.
Materiali in tutte le altre classi sono materiali o sostanze combustibili.

NOTA: Per la normativa italiana (D.M. 15/03/2015) la sola classe A1 è significativa per la incombustibilità dei materiali.

COMPORTAMENTO AL FUOCO PRODUZIONE DI FUMO GOCCIOLAMENTO


Da A1 a F s 0, 1, 2 d 0, 1, 2

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 5


2. REQUISITI DELLE FACCIATE
Oltre ai decreti ministeriali che definiscono le misure di prevenzione incendi negli edifici con attività soggette a prevenzione
incendi, negli ultimi anni il dipartimento dei Vigili del Fuoco ha emanato linee guida e circolari tecniche finalizzate a
regolamentare applicazioni e soluzioni tecnologiche.
Ne è esempio, la Guida Tecnica “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”, Prot. n. 5643 del 31
marzo 2010, ed il successivo aggiornamento che la sostituisce “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli
edifici civili – aggiornamento”, Prot. n. 5043 del 15 aprile 2013.
La Guida costituisce il riferimento tecnico nazionale riguardo al comportamento al fuoco delle facciate: le indicazioni
progettuali contenute nella Guida tecnica hanno carattere volontario e possono essere prese a riferimento nei procedimenti
di prevenzione incendi, in edifici aventi altezza antincendio superiore a 12 metri.

La Guida persegue i seguenti obiettivi:


• limitare la probabilità di propagazione di un incendio originato all’interno dell’edificio, a causa di fiamme
o fumi caldi che fuoriescono da vani, aperture, cavità verticali della facciata, interstizi eventualmente presenti tra la
testa del solaio e la facciata o tra la testa di una parete di separazione antincendio e la facciata, con conseguente
coinvolgimento di altri compartimenti sia che essi si sviluppino in senso orizzontale che verticale, all’interno della
costruzione e inizialmente non interessati dall’incendio;
• limitare la probabilità di incendio di una facciata e la sua successiva propagazione, a causa di un fuoco avente
origine esterna (incendio in edificio adiacente oppure incendio a livello stradale o alla base dell’edificio);
• evitare o limitare, in caso d’incendio, la caduta di parti di facciata (frammenti di vetri o di altre parti comunque
disgregate o incendiate) che possono compromettere l’esodo in sicurezza degli occupanti l’edificio e l’intervento in
sicurezza delle squadre di soccorso.

Il paragrafo 2.6 definisce il concetto di Kit che, per l’applicazione dei Sistemi a Cappotto è particolarmente importante.
Nell’accezione del Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR), un kit è equivalente ad un prodotto da costruzione.
Un prodotto da costruzione è un kit quando è costituito da una serie di almeno due componenti separati che necessitano di
essere uniti per essere installati permanentemente nelle opere (es.: per diventare un sistema ETICS).

Per rientrare nello scopo del CPR, un kit deve soddisfare le seguenti condizioni:
i) il kit deve essere collocato sul mercato consentendo all’acquirente di comperarlo in un’unica transazione da un singolo
fornitore;
ii) il kit deve possedere caratteristiche che consentono alle opere nelle quali è incorporato di soddisfare i requisiti essenziali,
quando le opere sono soggette a regole che prevedano detti requisiti;

Esistono due possibili tipi di kit: quelli in cui il numero ed il tipo dei componenti sono predefiniti e rimangono costanti e quelli
in cui il numero, il tipo e la disposizione dei componenti cambia in relazione a specifiche applicazioni.

All’interno del paragrafo 4, la Guida Tecnica definisce il tema della reazione al fuoco:
I prodotti isolanti presenti in una facciata, comunque realizzata secondo quanto indicato nelle definizioni di cui al punto 2,
devono essere di classe 1 di reazione al fuoco ovvero classe B-s3-d0, in accordo alla decisione della Commissione europea
2000/147/CE del 8.2.2000.

6 Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


2. Requisiti delle facciate

La predetta classe di reazione al fuoco, nel caso in cui la funzione isolante della facciata sia garantita da un
insieme di componenti unitamente commercializzati come kit, deve essere riferita a quest’ultimo nelle sue
condizioni finali di esercizio.

I prodotti isolanti, con esclusione di quelli posti a ridosso dei vani finestra e porta finestra per una fascia di larghezza 0.60 m
e di quelli posati alla base della facciata fino a 3 m fuori terra, possono non rispettare i requisiti di reazione al fuoco richiesti
al primo capoverso purché siano installati protetti, anche all’interno di intercapedini o cavità, secondo le seguenti indicazioni:
• prodotto isolante C-s3-d2 se protetto con materiali almeno di classe A2;
• prodotto isolante di classe non inferiore ad E se protetto con materiali almeno di classe A1 aventi uno spessore non
inferiore a 15 mm;
• soluzioni protettive ulteriori possono essere adottate purché supportate da specifiche prove di reazione al fuoco su
combinazione di prodotti (supporti, isolanti, protettivi) rappresentativi della situazione in pratica che garantiscano una
classe di reazione al fuoco non inferiore ad 1 ovvero B s3 d0.

Esempio applicazione CAPPOTTO commercializzato come KIT: Nel caso non si usi un Kit: attorno alle aperture per una fascia
classe B s3 d0 (ovvero classe riferita al sistema KIT nella reale di 60 cm e i primi 3m da terra, l’isolante deve presentare una
condizione di esercizio). classe di reazione al fuoco B s3 d0.

Da Maggio 2019 è entrato inoltre in vigore il DM del 25/01/2019: si tratta di un’integrazione del decreto 16 Maggio 1987
relativamente norme di sicurezza antincendio per edifici di civile abitazione. L’Art. 2 di tale decreto prevede che, per gli edifici
di civile abitazione soggetti ai procedimenti di prevenzioni incendi, debbano essere rispettati dei requisiti, equivalenti agli
obiettivi della Guida dei Vigili del Fuoco sopra esposti. Il progettista, per edifici con h antincendio maggiore di 24m e qualora
l’intervento riguardi oltre il 50% della facciata, è obbligato a rispettarli. Per far ciò, il metodo citato nel decreto come utile
riferimento progettuale è proprio la Circolare di Vigili del Fuoco.

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 7


3. COMPORTAMENTO DEI SISTEMI A CAPPOTTO
(ETICS)
I sistemi ETICS dotati di una Valutazione Tecnica ETA secondo ETAG004 (utilizzata come EAD) sono classificati come kit
applicando i metodi di classificazione in accordo alla norma armonizzata EN 13501-1.
La bozza di norma armonizzata sulla marcatura CE dei kit a cappotto prEn 17237 prevede il medesimo metodo di
classificazione.
In linea generale i Sistemi a Cappotto dotati di ETA presentano il livello minimo di reazione al fuoco B s3 d0 ed hanno un
comportamento conforme alla Guida tecnica dei Vigili del Fuoco.

La seguente tabella esemplifica sistemi a cappotto realizzati con 3 differenti materiali isolanti:

MATERIALE ISOLANTE KIT MIGLIORE EUROCLASSE DEL KIT


EPS - Polistirene Bs1d0
PU - Poliuretano Bs1d0
MW - Lana Minerale A2s1d0

È quindi possibile asserire che la soluzione tecnologica di isolamento continuo delle facciate dall’esterno nella soluzione a
cappotto può essere una valida scelta di protezione dal pericolo degli incendi. La classe di reazione al fuoco effettiva del kit
è indicata nel rapporto di Valutazione Tecnica Europea (ETA) del kit stesso.

8 Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


4. SCENARI DI INCENDIO
Meccanismi di propagazione dell’incendio sulle facciate
Possiamo distinguere tre scenari tipici di propagazione dell’incendio lungo le facciate:
1. propagazione dell’incendio esterno per irraggiamento, dall’edificio contiguo separato, alla facciata combustibile;
2. propagazione dell’incendio esterno lungo la facciata combustibile da fonti di incendio poste nelle vicinanze della
costruzione stessa, per irraggiamento oppure per esposizione diretta alle fiamme (rifiuti sui balconi, autovetture
parcheggiate, etc.);
3. un incendio interno all’edificio che si propaga attraverso le aperture nella facciata (finestre, porte, ecc) su piani superiori.

In caso di mancato pronto intervento (da parte dei vigili del fuoco oppure attraverso l’attivazione di un sistema sprinkler),
l’incendio in un comparto interno alla costruzione può raggiungere la fase di pieno sviluppo (flash-over), solitamente
caratterizzato dalle fiamme che fuoriescono dalle aperture sulla facciata (finestre oppure porte). Nel momento in cui si
verifica la rottura delle superfici vetrate e la diffusione del fuoco nell’ambiente esterno, le fiamme possono raggiungere
un’altezza anche fino a 5 m sopra il bordo dell’apertura, a prescindere dal sistema di facciata e dal tipo di materiale con cui
la stessa è costruita, ma legata alla velocità di circolazione dell’aria.

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 9


4. Scenari di incendio

Nel momento in cui le fiamme (derivanti sia da una fonte esterna che interna) invadono lo strato esterno della facciata, la loro
ulteriore propagazione dipenderà dalle proprietà dell’intero sistema, in cui un ruolo importante è rappresentato dai seguenti
fattori:
• reazione al fuoco del materiale con cui è stata realizzata la facciata, che influisce sulla velocità di propagazione
dell’incendio sull’involucro edilizio;
• esistenza di cavità all’interno della facciata (che costituiscono parte del sistema di facciata, ad esempio del
sistema di facciate ventilate oppure le cavità che si formano a causa della delaminazione di parti della facciata durante
l’incendio). Se le fiamme giungono nell’intercapedine, per effetto camino, le stesse possono essere da cinque a dieci
volte più lunghe rispetto alla loro lunghezza iniziale, a prescindere dalle proprietà del materiale posto al confine dello
strato di ventilazione. In caso di mancato utilizzo di determinate distanze di separazione e/o delle barriere antincendio,
l’effetto descritto porta a una rapida propagazione verticale dell’incendio, che si può “nascondere” sotto lo strato di
finitura della facciata;
• aperture sulla facciata (finestre/porte) che permetteranno il ritorno delle fiamme all’interno dell’edificio, e quindi la
loro propagazione da un piano all’altro secondo il meccanismo già descritto.

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5. PROGETTAZIONE ANTINCENDIO DEI SISTEMI
A CAPPOTTO: UTILIZZO DELLE FASCE TAGLIAFUOCO
Introduzione
La progettazione al fuoco delle facciate realizzate con Sistemi a Cappotto segue norme e direttive diverse in molti paesi
europei. I rischi derivanti da ogni scenario di incendio possono essere minimizzati grazie all’implementazione di soluzioni
progettuali e costruttive, e dalle scelte dei materiali che possono ostacolare lo sviluppo di un incendio e limitare i danni
prodotti da un’eventuale propagazione.

Le tecniche di intervento per limitare la propagazione dell’incendio segue comunque la regola generale di prevedere
l’inserimento all’interno dei sistemi di strati di materiale idoneo (in genere incombustibile), opportunamente posizionati e
dimensionati, oppure la prescrizione di materiali o sistemi di determinate Classi di Reazione al Fuoco.
Tipicamente, la propagazione dell’incendio lungo la facciata da fonti di incendio poste al suolo (es. autovetture parcheggiate)
viene contrastata tramite l’utilizzo, nei primi metri di facciata dal suolo, di sistemi aventi Euroclasse di reazione al fuoco A1
o A2,s1-d0.

Le restanti tipologie di propagazione:


• propagazione dell’incendio da aperture nella facciata (finestre, porte, ecc.) ai piani superiori;
• propagazione dell’incendio per irraggiamento dall’edificio continuo separato;
• propagazione dell’incendio lungo la facciata da fonti di incendio poste sul balcone;
possono essere fronteggiate grazie all’adozione di barriere tagliafiamma a cintura e/o traverse di protezione antincendio nelle
finestrature di edifici.

In alternativa, a livello europeo si stanno definendo prove su larga scala in grado di valutare il comportamento di un Sistema
a Cappotto nel suo complesso, con o senza barriere tagliafiamma.
Di seguito è stata fatta una selezione di schemi e disegni, presi da differenti normative europee, riguardanti la disposizione
e la progettazione di dettaglio delle barriere tagliafiamma: ciò non vuole in alcun modo costituire una prescrizione, ma solo
dare degli spunti di carattere progettuale, in assenza di una normativa nazionale sul tema.

Traverse di protezione antincendio Barriera tagliafiamma


in tutte le finestrature a cintura

Possibili alternative

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 11


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

Barriere tagliafiamma a cintura


Informazioni di base
Nell’ambito delle misure tecniche di protezione antincendio, lo scopo di una “barriera tagliafiamma a cintura” consiste
nell’impedire che l’incendio, verificatosi nel piano isolato con Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto, si propaghi da
un piano all’altro dell’edificio. La barriera, posta orizzontalmente, permette di evitare la propagazione dell’incendio ai piani
superiori.

Il materiale della barriera tagliafiamma deve pertanto essere idoneo allo scopo, e in generale è incombustibile, cioè in
Euroclasse A1 o A2-s1,d0.
L’applicazione della barriera tagliafiamma avviene generalmente tramite l’utilizzo di malta minerale o collanti a base di
legante in dispersione acquosa.

Nei Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto, che per norma devono essere incollati o incollati e tassellati, in aggiunta
all’incollaggio omogeneo deve avvenire sempre un fissaggio meccanico della barriera tagliafiamma tramite specifici tasselli
dotati al proprio interno di un elemento di espansione (chiodo o vite) in materiale metallico o metallico-plastico.

Interruzioni dell’isolamento a cappotto tramite materiali o elementi costruttivi sufficientemente stabili e non infiammabili,
come cornicioni, balconi, finestre continue o costruzioni rientranti (attici etc.), possono essere incluse nella progettazione
della barriera tagliafiamma e sostituire quest’ultima parzialmente o totalmente.

Note esecutive
I tasselli saranno fissati nella parte mediana della barriera tagliafiamma, ad una distanza reciproca di 60 cm max, con
l’applicazione di almeno due tasselli per ogni elemento della barriera, e rispettando il numero minimo di tasselli previsti per
il Sistema ETICS.
Ad installazione eseguita la parte in metallo costituente l’elemento di espansione dovrà estendersi nell’isolante per una
lunghezza L pari ad almeno il 40% dello spessore dello stesso.

12 Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

In corrispondenza della barriera è necessario prevedere una armatura aggiuntiva dell’intonaco di base, di ampiezza consigliata
di almeno 15 cm oltre i bordi della barriera stessa (in alto e in basso), da eseguire prima della rasatura armata totale.
In caso di spessori elevati è possibile realizzare la barriera tagliafuoco sovrapponendo due elementi: in questo caso essi
andranno incollati tra di loro con un adesivo minerale, oltre che al supporto.

Supporto
Isolante

Barriera tagliafiamma
Armatura supplementare

Tassello

Sistema di finitura

Incollaggio della fascia


al supporto

Incollaggio dell’isolante al
supporto

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 13


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

Sistema di finitura del


Sistema di Isolamento a
Cappotto (ETICS)

Incollaggio del primo


strato al supporto

Incollaggio del secondo


strato al primo

Incollaggio del sistema


ETICS al supporto

Esempi di posizionamento delle barriere tagliafiamma

BT

BT, posizione
BT alternativa

BT
BT, posizione
alternativa
BT

14 Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

BT

BT, alternativa BT, alternativa

BT BT

BT, alternativa BT, alternativa

Applicazioni particolari della barriera tagliafiamma


Deviazione in basso o in alto della barriera tagliafiamma

barriera tagliafiamma

GD

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 15


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

Applicazione della barriera in caso di vetrate intere estese su più piani, in corrispondenza
delle scale interne

barriera
tagliafiamma

Posizione della barriera tagliafiamma rispetto all’architrave


Base minerale massiccia

Base minerale massiccia

Base minerale massiccia

= =
= = =

16 Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

Utilizzo di strutture dell’edificio come barriere tagliafiamma


Nel rispetto di specifiche condizioni vincolanti e dell’obiettivo primario di protezione antincendio, è possibile utilizzare
strutture architettoniche dell’edificio come barriere tagliafiamma.

Le strutture presenti nella parete esterna che possono assolvere a tale funzione sono:
• sporgenza di soffitti non isolata termicamente
• cornicioni
• finestrature a nastro
• balcone continuo o logge continue
• costruzioni rientranti (attici)
• Sistema di Isolamento Termico a Cappotto in alcune parti della facciata

Balconi, balconi continui e portici


Strutture esterne accessibili e sporgenti dalla facciata, come balconi e portici, che interrompono orizzontalmente il Sistema
di Isolamento a Cappotto, assumono in questo caso la funzione di una barriera antincendio. Pertanto è possibile evitare di
applicare la barriera tagliafiamma in corrispondenza di tali strutture.

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 17


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

“Traverse di protezione antincendio nelle finestrature di edifici”


Informazioni di base
Il bordo delle architravi sopra finestre e porte in tutti gli edifici è soggetto a forti logoramenti in caso di propagazione delle
fiamme. Tramite l’installazione di una traversa di protezione aggiuntiva dell’architrave al di sopra di tutte le finestre della
parete esterna, questa zona sensibile verrà tecnicamente assicurata dal punto di vista della protezione antincendio e si
eviterà pertanto una propagazione dell’incendio nel Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto.

Per quanto riguarda l’applicazione della traversa di protezione antincendio, al di sopra di ogni finestra, in prossimità
dell’architrave, si deve procedere con l’incollaggio omogeneo di una fascia di materiale isolante idoneo (in genere
incombustibile, ovvero di Euroclasse A1 o A2-s1,d0), di idonea altezza e che si estende ai lati per una sufficiente lunghezza
(alla sinistra e alla destra dell’architrave).

L’applicazione della traversa di protezione antincendio avviene generalmente tramite l’uso di malte minerali o collanti a base
di legante in dispersione acquosa.
In aggiunta all’incollaggio omogeneo può essere eseguito un fissaggio meccanico della traversa di protezione antincendio
tramite tasselli specifici.

Y A1 Y Y A2 Y

X

A1 e A2: Esempi di traversa di protezione antincendio posizionata all’altezza dell’architrave della finestra.
Le dimensioni X, Y e Z sono determinate da un progettista abilitato.

18 Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

B1 B2

W
X

Z
Z

B1 e B2: Esempi di traversa di protezione antincendio posizionata sopra la successiva fila di pannelli lungo tutto il perimetro.
Le dimensioni X, Y e Z sono determinate da un progettista abilitato.

≥ 300

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 19


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

Esempi di applicazione
Finestre posizionate completamente o parzialmente nel piano del Sistema ETICS
Le finestre posizionate nel piano dell’edificio isolato devono essere contornate su tre lati, nella parte superiore e ai lati.

20 Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

Cassonetti degli avvolgibili e persiane


Gli avvolgibili o le persiane immediatamente sopra alle finestre devono essere contornati su tre lati, nella parte superiore e
ai lati.

L’applicazione dei Sistemi di Isolamento Termico a Cappotto in prossimità degli avvolgibili deve essere effettuata come nelle
figure riportate qui sotto. L’avvolgibile in questo caso è parte del muro perimetrale, ovvero va a toccare con la sua parte
superiore direttamente il muro esterno.

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 21


5. Progettazione Antincendio dei Sistemi a Cappotto:
utilizzo delle fasce tagliafuoco

In corrispondenza dei cassonetti degli avvolgibili che vanno a tangere direttamente il


muro, i Sistemi a Cappotto devono essere applicati secondo la figura sottostante
Il cassonetto dell’avvolgibile è parte della finestra e non si eleva quindi al di sopra dell’apertura del muro.

Sistemi a Cappotto di cassonetti degli avvolgibili posizionati esternamente al muro


Il cassonetto dell’avvolgibile viene collocato all’esterno del muro e lo si può lasciare visibile oppure rivestire di materiale
isolante.
Per rivestire e isolare completamente la parte frontale del cassonetto, si deve considerare lo spessore del materiale isolante:
sotto i 40 mm di spessore è consentito l’utilizzo di EPS, sopra i 40 mm di spessore è obbligatorio utilizzare lana minerale.

22 Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS)


6. PROVE SU MEDIA E LARGA SCALA
In alcuni Paesi è possibile ovviare all’applicazione delle barriere al fuoco purchè il kit considerato sia in grado di superare un
test di reazione al fuoco su media o grande scala.

Come esempi si citano quelli previsti dai metodi:


1. DIN 4102-20 (Germania):
2. OENORM 3800-5 (Austria);
3. BS 8414-1 (Gran Bretagna).

In tutti i casi, viene costruito un campione di grandi dimensioni (altezza da 6 a 9 m) che presenta una finestra a partire dallo
spigolo del campione medesimo. Nei casi Austriaco e Tedesco si innesca un incendio che ha una potenza termica elevata,
stimabile in 300 kW. Nel caso inglese si arriva addirittura 3-4 MW.
Per comprendere l’importanza di questo dato, si pensi che il test previsto dal metodo europeo SBI (EN 13823) sviluppa 30
kW di potenza.
L’incendio test austriaco/tedesco ha una durata di circa 30 minuti ed un picco termico di 900-1100° C; l’incendio test
inglese ha una durata di 1 ora.

I criteri per superare la prova possono richiedere di:


• evitare la propagazione del picco termico all’interno dell’edificio;
• evitare la propagazione dell’incendio lungo la facciata (per es. al piano superiore);
• evitare la caduta di materiale potenzialmente combustibile in seno alla fiamma di innesco che potrebbe propagare
ulteriormente l’incendio.
NOTA IMPORTANTE: alcuni dei test sopra riportati sono riferimenti di lavoro di una possibile futura norma europea: tale norma avrà lo scopo di
individuare i metodi su larga scala da utilizzare. Ogni Paese Europeo definirà il campo di applicazione della norma.

Comportamento al fuoco dei Sistemi di Isolamento a Cappotto (ETICS) 23


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European Association for External Thermal Insulation Composite Systems (EAE)

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CREDITI
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PRO_001_03_22.06.2020

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