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N O R M A I T A L I A N A CEI

Norma Italiana

CEI 10-11
Data Pubblicazione Edizione
1997-09 Prima
Classificazione Fascicolo
10-11 3360 H
Titolo
Caratteristiche di gassing dei liquidi isolanti per effetto di campi elettrici
ad azione ionizzante

Title
Gassing of insulating liquids under electrical stress and ionisation

ELETTROTECNICA GENERALE E MATERIALI PER USO ELETTRICO

NORMA TECNICA

COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La Norma descrive due metodi di prova, ognuno dei quali impiega apparecchiature specifiche per valu-
tare la tendenza dei liquidi isolanti ad emettere o ad assorbire gas se sottoposti, in celle aventi geometrie
definite, a un campo elettrico di intensità sufficiente a provocare una scarica elettrica in un volume di gas
a contatto con la superficie del liquido.
La presente Norma costituisce la ristampa con modifiche editoriali, secondo il nuovo progetto di veste
editoriale, della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 1240).

DESCRITTORI
liquidi isolanti; caratteristiche di gassing ; gassing per effetto di campi elettrici ad azione ionizzante;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI


Nazionali

Europei (IDT) HD 488 S1:1987;


Internazionali (IDT) IEC 628:1985-01;
Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 10-11 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.

Stato Edizione In vigore Data validità 1989-9-1 Ambito validità Nazionale


Varianti Nessuna
Ed. Prec. Fasc. Nessuna

Comitato Tecnico 10-Oli


Approvata dal Presidente del CEI in Data 1989-6-29
CENELEC in Data

Sottoposta a inchiesta pubblica come Documento originale Chiusa in data 1986-6-30

Gruppo Abb. 1 Sezioni Abb. B


ICS

CDU

LEGENDA
(IDT) La Norma in oggetto è identica alle Norme indicate dopo il riferimento (IDT)

© CEI - Milano 1997. Riproduzione vietata.


Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.
Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.
INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.

SEZIONE
1 GENERALITÀ 1

1 SCOPO 1

2 CONSIDERAZIONI GENERALI 1

SEZIONE
2 METODO A 2

3 DESCRIZIONE DEL METODO 2

4 APPARECCHIATURA 2
4.1 Complesso cella per gassing e buretta .................................................................................................................... 2
4.2 Sistema di riscaldamento .................................................................................................................................................... 3
4.3 Schermo di protezione trasparente ............................................................................................................................ 3
4.4 Trasformatore alta tensione .............................................................................................................................................. 3
4.5 Termometro ................................................................................................................................................................................. 3
4.6 Siringa .............................................................................................................................................................................................. 3

5 REAGENTI 3

6 PREPARAZIONE DELL’APPARECCHIATURA DI PROVA 4

7 MODALITÀ DI ESECUZIONE 4

8 CALCOLO DEI RISULTATI 6

9 NUMERO DELLE PROVE 6

10 RELAZIONE DI PROVA 6

11 PRECISIONE 6

SEZIONE
3 METODO B 7

12 DESCRIZIONE DEL METODO 7

13 APPARECCHIATURA 7
13.1 Complesso cella per gassing e buretta .................................................................................................................... 7
13.2 Sistema di riscaldamento .................................................................................................................................................... 8
13.3 Schermo di protezione trasparente ............................................................................................................................ 8
13.4 Trasformatore alta tensione .............................................................................................................................................. 8
13.5 Termometro ................................................................................................................................................................................. 9

14 REAGENTI 9

15 PREPARAZIONE DELL’APPARECCHIATURA 9

16 MODALITÀ DI ESECUZIONE (FIG. 7) 9

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Pagina iii
17 CALCOLO DEI RISULTATI 11

18 NUMERO DI PROVE 11

19 RELAZIONE DI PROVA 11

20 PRECISIONE 11
Fig. 1 Complesso cella per gassing e buretta ................................................................................................................... 12
Fig. 2 Dimensioni della cella per gassing e dell’elettrodo interno (alta tensione) ............................... 13
Fig. 3 Complesso cella per gassing e buretta ................................................................................................................... 14
Fig. 4 Cella per gassing .................................................................................................................................................................... 15
Fig. 5 Elettrodo interno .................................................................................................................................................................... 16
Fig. 6 Supporto per la cella, preferibilmente costruito in laminato carta/resina,
fissato con viti in poliammide o polimetacrilato ............................................................................................ 17
Fig. 7 Rappresentazione schematica della preparazione della prova (disegni non in scala) ....... 18

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1 GENERALITÀ
S E Z I O N E

1 SCOPO

La presente Norma descrive due metodi di prova, ognuno dei quali impiega ap-
parecchiature specifiche per valutare la tendenza dei liquidi isolanti a emettere o
ad assorbire gas se sottoposti, in celle aventi geometrie definite, a un campo
elettrico di intensità sufficiente a provocare una scarica elettrica in un volume di
gas a contatto con la superficie del liquido.
I metodi descritti sono adatti a definire specifiche tecniche ai fini commerciali,
come criterio di selezione dei liquidi isolanti, per lo sviluppo di prodotti e il con-
trollo di qualità.
ATTENZIONE - Si richiama l’attenzione sulle norme di sicurezza relative all’im-
piego di alta tensione, idrogeno e solventi.

2 CONSIDERAZIONI GENERALI

2.1 Questi metodi indicano se il liquido in prova è gas-evolvente o gas-assorbente


nelle condizioni di prova. Il comportamento al gassing(1) di qualunque liquido
isolante dipende in primo luogo dalla sua composizione chimica, ma i risultati
delle prove possono variare in misura significativa al variare di certi parametri di
prova.

2.2 Questi metodi possono essere applicati in un campo esteso di temperature, gra-
dienti di tensione e fasi gassose. Al fine di stabilire criteri uniformi di misura,
sono fissate precise condizioni di prova che l’esperienza ha dimostrato essere le
più adatte per prevedere il comportamento di un liquido isolante in apparecchia-
ture elettriche in presenza di fenomeni di ionizzazione.
Benché esista un generale consenso che l’uso di impregnanti gas-assorbenti sia
efficace per ridurre i problemi derivanti da fenomeni di ionizzazione nei sistemi
isolanti impregnati utilizzati con gradienti di tensione elevati, l’esperienza attuale
è ancora limitata per poter stabilire relazioni dirette tra i risultati di prove di labo-
ratorio e il comportamento in esercizio.
Per interpretare i risultati di prova per una particolare applicazione è necessario il
parere di un esperto.

(1) Il termine gassing è usato per indicare il fenomeno descritto all’art. 1.

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2.3 Entrambi i metodi sono stati studiati per il campo di caratteristiche di gassing de-
gli oli isolanti minerali. Se essi sono impiegati con altri liquidi, può essere neces-
sario modificare le dimensioni della cella di misura.

2 METODO A
S E Z I O N E

3 DESCRIZIONE DEL METODO

Questo metodo serve a misurare la tendenza al gassing di un liquido isolante in


presenza di idrogeno. I risultati sono espressi in termini di quantità di gas emesso
o assorbito per unità di tempo durante un tempo di prova relativamente breve.
Dopo essere stato essiccato, degassato e saturato con idrogeno, il liquido e il vo-
lume d’idrogeno sovrastante sono sottoposti ad un campo elettrico radiale in una
apposita cella di misura nelle condizioni sperimentali seguenti:

Tensione: 10 kV
Frequenza: 50 o 60 Hz
Temperatura: 80 °C
Durata della prova: 120 min (50 Hz) o 100 min (60 Hz)

Lo sviluppo o l’assorbimento del gas per unità di tempo, risultante dalle reazioni
all’interfaccia liquido-gas, è espresso come variazione di volume per unità di
tempo calcolato a partire dalle variazioni di pressione osservate durante la prova.

4 APPARECCHIATURA

4.1 Complesso cella per gassing e buretta


La cella, illustrata in Fig. 1, le cui dimensioni sono riportate nella Fig. 2, è costi-
tuita dagli elementi seguenti:
n una cella in vetro borosilicato, avente permittività relativa di 5 ± 0,2, misurata
a 80 °C e 50/60 Hz. La parte sotto tensione è costituita da un tubo rettificato
di debole spessore avente un diametro interno di 16 ± 0,2 mm e un diametro
esterno di 18 ± 0,2 mm, secondo la Norma ISO 4803. Questa cella ha un
elettrodo esterno (a terra) alto 60 mm realizzato mediante pittura all’argento
resistente ai solventi con una fessura verticale che permette di osservare il li-
vello dell’olio e una treccia di rame per la connessione a terra;
n un elettrodo cavo per l’alta tensione, costituito da un tubo in acciaio inossi-
dabile n° 11-ISO 683/XIII, senza saldatura, rettificato e lucidato, con un dia-
metro esterno di 10 ± 0,1 mm e contenente, per il passaggio del gas, un tubo
capillare in acciaio inossidabile di 1 mm di diametro;
n l’elettrodo è sostenuto e centrato con un giunto maschio conico 24/29, in po-
litetrafluoroetilene, cavo e lavorato con precisione.
Sulla parte superiore dell’elettrodo è montata una valvola a spillo (E), per l’entra-
ta del gas, avente una apertura di 3,0 mm.
Nota Dopo alcune prove a 80 °C la forma del giunto in politetrafluoroetilene deve essere controllata
perché può deformarsi e non essere più a tenuta;

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n la buretta per il gas (Fig. 1), è costituita da un tubo graduato in vetro al boro-
silicato avente un diametro esterno di 7 mm, un giunto conico in vetro 10/19
(G) per il collegamento con la cella, un rubinetto di derivazione (D) e tre bul-
bi in vetro (A, B e C). Sul tubo è incisa una scala graduata e deve essere
conosciuta la relazione tra la lettura (mm) e il volume (mm 3).
Nota Per liquidi che sono fortemente gas-assorbenti può essere necessario usare una buretta di vo-
lume più grande.

4.2 Sistema di riscaldamento


Bagno ad olio in materiale trasparente, preferibilmente riempito con liquido sili-
conico, con un sistema termostatico e di circolazione del liquido che permette di
mantenere il bagno a 80 ± 0,5 °C. Il bagno può essere provvisto di un supporto
adatto a sostenere il complesso cella e buretta.
Nota Il bagno dovrebbe essere provvisto di un interruttore di sicurezza per scollegare automatica-
mente l’alta tensione in caso di basso livello del liquido di riempimento.
Per abbassare rapidamente la temperatura a fine prova può essere utile un sistema di raffred-
damento per circolazione.

4.3 Schermo di protezione trasparente


Schermo di protezione munito di blocchi elettrici per proteggere l’operatore dal
contatto con l’alta tensione.

4.4 Trasformatore alta tensione


Il trasformatore e il suo sistema di comando devono essere progettati e dimen-
sionati in modo tale da assicurare che, con la cella in prova nel circuito, il fattore
di cresta (rapporto fra valore massimo e valore efficace) della tensione di prova
non differisca di oltre il ±5% da quello di un’onda sinusoidale mentre si mantiene
la tensione di 10 kV ±2%.

4.5 Termometro
Termometro che permetta di misurare una temperatura di 80 ± 0,5 °C
(ISO/R 653 - STL/0,1/60/85).

4.6 Siringa
Siringa di vetro avente una capacità di 10 cm3.

5 REAGENTI

5.1 Idrogeno, con un contenuto di ossigeno inferiore a 10 mm3/dm3 e con un conte-


nuto in acqua inferiore a 2 mm3/dm3, proveniente da una bombola con riduttore
di pressione a due stadi e valvola supplementare di regolazione fine.

5.2 Dibutilftalato, qualità tecnica.

5.3 1,1,1 - tricloroetano, qualità tecnica.

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5.4 n-eptano, qualità per analisi.

5.5 Grasso siliconico per vuoto.

6 PREPARAZIONE DELL’APPARECCHIATURA DI PROVA

Avvertenza generale

Le caratteristiche di gassing possono essere influenzate fortemente dai solventi. È


quindi importante che ogni traccia di solvente sia allontanata alla fine del lavag-
gio.

6.1 Pulire l’interno e l’esterno della cella di vetro lavando prima con 1,1,1-tricloro-
etano e poi con n-eptano. Successivamente riempire di nuovo la cella con
n-eptano e strofinare con una spazzola dura in fibre di poliammide per rimuo-
vere i depositi della prova precedente. Introdurre nel giunto (G) una spazzola
più piccola ed eliminare i residui di grasso siliconico, facendo attenzione a non
introdurre grasso nella cella. Lavare di nuovo con n-eptano ed essiccare soffian-
do aria compressa pulita. Controllare l’elettrodo costituito dalla pittura d’argento
e ritoccarlo se necessario.

6.2 Pulire l’elettrodo cavo soffiando aria compressa pulita nel tubo capillare, eli-
minare l’olio dall’elettrodo lavando con 1,1,1–tricloroetano ed eliminare ogni de-
posito con carta morbida.
Lucidare la parte in acciaio inossidabile dell’elettrodo con uno strumento adatto,
ad es. un disco per lucidare, eliminare con cura i residui derivanti dall’operazione
di lucidatura (con carta morbida imbevuta di 1,1,1–tricloroetano), lavare ancora
con 1,1,1–tricloroetano e poi con n-eptano. Asciugare con aria compressa filtrata
e completare l’essiccazione in stufa a 80 °C.

6.3 Applicare uno strato sottile di grasso siliconico sul maschio del rubinetto (D) e
sul giunto normalizzato (G), e connettere la cella in vetro e la buretta senza intro-
durre l’elettrodo nella cella.

6.4 Riempire con dibutilftalato la buretta fino a metà.

6.5 Pulire la siringa con n-eptano e asciugarla con aria compressa.

7 MODALITÀ DI ESECUZIONE

7.1 Filtrare circa 10 cm3 del campione d’olio su carta da filtro preventivamente essic-
cata e introdurre rapidamente nella cella con la siringa ipodermica 5 ± 0,1 cm3
d’olio filtrato.

7.2 Per migliorare la tenuta al gas, si deve bagnare leggermente con l’olio in prova il
giunto di politetrafluoroetilene dell’elettrodo e quindi introdurre l’elettrodo stesso
nella cella di vetro.

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7.3 Verificare la temperatura del bagno che deve essere mantenuta a 80 ± 0,5 °C du-
rante la prova.

7.4 Sospendere il complesso cella e buretta nel bagno d’olio fino al livello indicato
nella Fig. 1 e connettere a terra l’elettrodo esterno.

7.5 Attaccare i collegamenti per l’ingresso e per l’uscita del gas. L’idrogeno deve es-
sere scaricato al di fuori dell’edificio, direttamente o tramite una cappa.

7.6 Chiudere il rubinetto (D) e aprire la valvola (E) per lasciare gorgogliare il gas sa-
turante nell’olio in prova e nel liquido manometrico della buretta ad una portata
costante di 3 dm3/h per 60 min.

7.7 Aprire il rubinetto (D) e continuare a far gorgogliare per altri 5 min il gas satu-
rante nell’olio in prova.

7.8 Dopo 65 min complessivi di gorgogliamento del gas, chiudere prima la valvola
(E) e poi il rubinetto (D), assicurandosi che il livello del liquido sia uguale nei
due bracci della buretta.

7.9 Collegare l’alta tensione all’elettrodo centrale.

7.10 Posizionare lo schermo trasparente di protezione e prender nota del livello del
liquido nella buretta dopo aver controllato la temperatura del bagno.

7.11 Inserire l’alta tensione e regolare a 10 kV.

7.12 Prendere nota del tempo e del livello del liquido nella buretta, e controllare l’av-
vio della reazione di gassing attraverso la feritoia dell’elettrodo.

7.13 Dopo 10 min prender nota del livello del liquido nella buretta.

7.14 Dopo 120 min (se a 50 Hz) o 100 min (se a 60 Hz) supplementari, si deve ancora
prender nota del livello del liquido nella buretta e poi disinserire l’alta tensione.

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8 CALCOLO DEI RISULTATI

La tendenza al gassing in presenza di idrogeno è calcolata nel modo seguente:

K
G = ( B 1 – B 0 ) ---
t

dove: G = tendenza al gassing, in millimetri cubi al minuto


B1 = livello nella buretta, in millimetri, dopo 130 (o 110) minuti di prova
B0 = livello nella buretta, in millimetri, dopo 10 minuti di prova
K = costante della buretta = millimetri cubi per millimetro di livello nella
buretta
t = durata della prova:
t (min) = 130 - 10 min se a 50 Hz
t (min) = 110 - 10 min se a 60 Hz

Il valore di G è positivo se si sviluppa gas e negativo se viene assorbito gas.

9 NUMERO DELLE PROVE

Devono essere effettuate due prove.

10 RELAZIONE DI PROVA

La relazione deve indicare quanto segue:


n Pubblicazione IEC 628(1), Metodo A;
n tendenza al gassing (mm3/min), media delle due prove;
n tensione di prova;
n temperatura della prova;
n frequenza della tensione di prova (50 o 60 Hz);
n fase gassosa.

11 PRECISIONE

Ripetibilità
I risultati devono essere considerati come sospetti se differiscono di oltre
0,3 + 0,26G (G è il valore assoluto della media aritmetica dei due risultati espressi
in mm3/min).
Nota Questo livello di ripetibilità non può essere conseguito con oli che hanno un comportamento
praticamente neutro.

(1) Per l’Italia, indicare la Norma CEI 10-11.

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3 METODO B
S E Z I O N E

12 DESCRIZIONE DEL METODO

Questo metodo permette di determinare le caratteristiche di gassing di un liquido


isolante. I risultati sono espressi come variazione del volume di gas verificatasi in
un tempo di prova prefissato.
Dopo essere stato essiccato, degasato e saturato con azoto, il liquido e il volume
di azoto sovrastante sono sottoposti a un campo elettrico radiale in una apposita
cella di misura nelle condizioni sperimentali seguenti:

Tensione 12 kV
Frequenza 50 o 60 Hz
Temperatura 80 °C
Durata della prova 18 h a 50 Hz o 15 h a 60 Hz

La caratteristica saliente della cella è il modesto volume di gas a contatto con il


liquido, in modo che i prodotti gassosi sviluppati durante le fasi iniziali della pro-
va possono modificare in modo determinante la composizione chimica della fase
gassosa e, di conseguenza, influenzare la velocità e l’effetto delle diverse reazioni
che si verificano all’interfaccia olio/gas.
La quantità di gas emesso o assorbito è ricavata dalle variazioni di volume osser-
vate.

13 APPARECCHIATURA

13.1 Complesso cella per gassing e buretta


La cella illustrata in Fig. 3, avente le dimensioni riportate nelle Fig. 4 e 5, è costi-
tuita dagli elementi che seguono.

13.1.1 Cella formata da un tubo rettificato di vetro al borosilicato con permittività relati-
va di 5 ± 0,2 (misurata a 50 Hz e 80 °C) avente una lunghezza totale di
180 ± 1 mm, un diametro interno di 16 ± 0,02 mm e un diametro esterno di
20,8 ± 0,02 mm.
La superficie interna è lucidata alla fiamma e quella esterna è rettificata e lucidata
meccanicamente. Su una estremità del tubo è saldato ad angolo retto un fondo
costituito da una lastra a facce piane di vetro della stessa composizione del tubo
e avente spessore di 6 ± 0,1 mm.
Sul fondo del tubo è praticata una incisione conica di centraggio avente un dia-
metro alla base di 4 mm e un vertice di 90°.
Il bordo dell’estremità libera del tubo è leggermente rinforzato all’esterno.

13.1.2 Elettrodo esterno per l’alta tensione in lamina di alluminio di larghezza 110 mm e
spessore 0,1 mm. La lamina è avvolta attorno al tubo in modo che il bordo supe-
riore sia allineato con il fondo piano di vetro e quindi fissata, ad es. a mezzo di
un nastro adesivo. Il collegamento con il terminale ad alta tensione è realizzato
per mezzo di una treccia di rame stagnato munito di pinza a una estremità.

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13.1.3 Elettrodo interno (a terra) di acciaio per tornitura, rettificato e lucidato delle di-
mensioni riportate in Fig. 5.
In rilievo sulla faccia superiore si trova un cono di centraggio con base di 4 mm
di diametro e angolo alla sommità di 90° leggermente smussato.
La superficie dell’elettrodo deve essere liscia ed esente da qualsiasi difetto o
scalfittura; gli spigoli devono essere leggermente arrotondati.
L’elettrodo deve essere maneggiato con cura e sempre appoggiato su superfici
protette con carta da filtro.
La tenuta dell’elettrodo contro la parete della cella è realizzata con guarnizioni ad
anello con diametro interno 11,3 mm e spessore 2,4 mm.
L’elettrodo è collegato a terra per mezzo di una treccia di rame stagnato munita
di pinza a una estremità.
Nota Di preferenza si impiega per l’elettrodo un acciaio trafilato a freddo avente la seguente compo-
sizione: C = 0,13% max, Si = 0,05% max, S = 0,18 ÷ 0,25%, P = 0,1% max, Mn = 0,6 ÷ 1,2%.

13.1.4 Buretta per gas, capacità 20 cm3, diametro esterno 13 mm e diametro interno
11 ± 0,5 mm, con scala incisa graduata ogni 0,1 cm3.

13.1.5 Tubo flessibile per collegare l’elettrodo interno alla buretta, di materiale resi-
stente ai liquidi con cui deve venire a contatto, preferibilmente a base di ela-
stomero fluorurato, avente lunghezza 150 mm, diametro interno 6 mm e spessore
della parete 2 mm.

13.1.6 Tubo capillare di polietilene per introdurre il gas di prova (azoto) nella cella,
avente lunghezza 750 mm, diametro interno 0,4 mm e diametro esterno 1,1 mm.

13.1.7 Siringa di vetro del volume di 5 cm3.

13.1.8 Supporto (Fig. 6) per sostenere la cella in posizione capovolta durante il riem-
pimento e il montaggio e in posizione ordinaria, nel bagno termostatico, durante
la prova.
Il supporto, preferibilmente costruito di laminato di carta/resina fissato con viti di
poliammide o di polimetacrilato, deve essere completo di guide e di morsetto a
molla per tenere saldamente in posizione la cella. Deve essere anche dotato di
morsetti elettrici per il collegamento a terra e all’alta tensione, tra loro isolati in
modo da poter sostenere una tensione di 20 kV.

13.2 Sistema di riscaldamento


Vedi 4.2.

13.3 Schermo di protezione trasparente


Vedi 4.3.

13.4 Trasformatore alta tensione


Il trasformatore e il suo complesso di comando devono essere progettati e di-
mensionati in modo tale da assicurare che, con la cella in prova nel circuito, il
fattore di cresta (rapporto fra il valore massimo e il valore efficace) della tensione
non differisca di oltre il ±5% da quello di un’onda sinusoidale mentre si mantiene
una tensione di 12 kV ± 2%.

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13.5 Termometro
Termometro che permetta di misurare una temperatura di 80 ± 0,1 °C
(per esempio ISO 653 - STL /0,1/60/85).

14 REAGENTI

14.1 1,1,1-tricloroetano, qualità tecnica.

14.2 n-eptano, qualità per analisi.

14.3 Azoto, con contenuto di ossigeno inferiore a 10 mm3/dm3 e contenuto di acqua


inferiore a 2 mm3/dm3, proveniente da una bombola con riduttore di pressione a
doppio stadio e valvola supplementare di regolazione fine.

15 PREPARAZIONE DELL’APPARECCHIATURA

Avvertenza generale

Le caratteristiche di gassing possono essere influenzate fortemente dai solventi. È


quindi importante che ogni traccia di solvente sia allontanata alla fine del lavag-
gio.

15.1 Smontare la cella e la buretta.

15.2 Pulire l’interno e l’esterno della cella di vetro, l’elettrodo interno, la buretta e il
tubo di plastica di collegamento lavando prima con 1,1,1-tricloroetano e quindi
con n-eptano.
Usualmente l’interno della cella deve essere strofinato con una spazzola dura di
fibra poliammidica per rimuovere i depositi cerosi della prova precedente. Inoltre
è utile lucidare di tanto in tanto l’elettrodo interno con pasta per lucidare che vie-
ne quindi tolta con carta morbida imbevuta di 1,1,1-tricloroetano.
Successivamente lavare, prima con 1,1,1-tricloroetano e poi con n-eptano.
Asciugare con aria compressa secca e quindi completare l’essicazione in stufa a
80 °C.

15.3 Pulire la siringa con n-eptano e quindi asciugare con aria compressa secca.

16 MODALITÀ DI ESECUZIONE (Fig. 7)

16.1 Avvolgere l’elettrodo alta tensione attorno all’esterno della cella e fissarlo con un
adatto nastro adesivo.
L’elettrodo deve essere ben aderente al tubo di vetro e la sua estremità superiore
deve essere livellata con il bordo superiore del fondo piano della cella.

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16.2 Montare la cella sul supporto in posizione verticale e con la sua estremità aperta
rivolta verso l’alto.

16.3 Fissare il tubo flessibile di collegamento sulla buretta e all’elettrodo interno e


assicurarlo con adatte fascette. Introdurre il tubo capillare nella buretta e quindi
farlo avanzare finché la sua estremità esce dall’orifizio per l’olio praticato
sull’elettrodo interno e si estende fino alla sommità di questo.

16.4 Filtrare circa 50 cm3 di campione d’olio su carta da filtro essiccata e introdurre
rapidamente nella cella 20 cm3 di olio filtrato.

16.5 Introdurre delicatamente l’elettrodo interno fino al fondo della cella in modo che
l’olio in essa contenuto fluisca lentamente attraverso il tubo di collegamento nella
buretta. Al termine di questa operazione l’estremità del tubo capillare deve tro-
varsi al fondo della cella.
Fissare la buretta su un sostegno in modo che tutto il complesso si trovi in posi-
zione verticale con la buretta in alto e la cella e gli elettrodi più in basso. Intro-
durre 5 cm3 di olio filtrato nella buretta per mezzo della siringa.

16.6 Collegare l’estremità libera del tubo capillare all’alimentazione di azoto dopo
aver spurgato accuratamente la derivazione con l’azoto.

16.7 Saturare l’olio con azoto secco a temperatura ambiente con una portata di
3 dm3/h per 1 ora. In seguito si deve arrestare il flusso di gas ed espellere even-
tuali bolle di gas restanti nella cella, nel condotto dell’elettrodo e nel tubo di col-
legamento alla buretta premendo quest’ultimo a più riprese.

16.8 Senza interrompere il collegamento con l’alimentazione dell’azoto, liberare la bu-


retta del sostegno, fissare la cella al supporto con l’apposito fermo e, tenendo
verticale la buretta, ribaltare la cella di 180 °C. Fissare la buretta al supporto.

16.9 Prendere nota del livello del liquido nella buretta e iniettare nella cella 3 cm 3 di
azoto direttamente dalla bombola leggendo sulla buretta il volume di gas intro-
dotto.
Estrarre il tubo capillare.

16.10 Realizzare i collegamenti elettrici tra gli elettrodi e i morsetti di alta tensione e di
terra previsti sul supporto.

16.11 Sospendere il complesso di misura nel bagno d’olio ancora a temperatura am-
biente (v. nota) e portare la temperatura del bagno a 80 ± 0,5 °C in circa 1 h.
Nota L’installazione dell’apparecchiatura nel bagno già caldo potrebbe causare la rottura delle parti
di vetro.

16.12 Lasciare stabilizzare la temperatura per circa 1 h in modo che il livello di olio nel-
la buretta sia stabile. Prendere nota del tempo (to) e dell’indicazione della buretta
(A cm3).
Posizionare lo schermo di protezione e applicare una tensione di 12 kV.

16.13 Dopo 18 h (a 50 Hz) o 15 h (a 60 Hz) si deve prendere nota nuovamente del li-
vello della buretta (B cm3 e del tempo t1).

NORMA TECNICA
CEI 10-11:1997-09
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16.14 Disinserire l’alta tensione e il sistema riscaldante del bagno e avviare il sistema di
raffreddamento.

16.15 Lasciar scendere la temperatura al di sotto dei 40 °C prima di togliere l’apparec-


chiatura del bagno.
Nota Uno sbalzo termico eccessivo può causare la rottura delle parti di vetro.

17 CALCOLO DEI RISULTATI

Il grado di gassing, sotto azoto, è calcolato come segue:

P
G = ( A – B ) ---------------
101, 3

G = grado di gassing in cm3;


A = lettura della buretta (cm3) all’inizio della prova (tempo t0);
B = lettura della buretta (cm3) al termine della prova (tempo t1);
P = pressione atmosferica in kPa.

Il valore di G è positivo se si sviluppa gas e negativo se viene assorbito gas.


Nota Poiché il volume della cella sollecitato elettricamente è di circa 10 cm3, i risultati numerici pos-
sono essere compresi tra - 3,0 cm3 e + 7,0 cm3.

18 NUMERO DI PROVE

Si devono effettuare due prove.

19 RELAZIONE DI PROVA

La relazione di prova deve indicare quanto segue:


n Pubblicazione IEC 628 (1)- Metodo B;
n grado di gassing, media delle due prove;
n tensione di prova;
n frequenza (50 o 60 Hz);
n temperatura di prova;
n durata della prova;
n fase gassosa.

20 PRECISIONE

Anche se la precisione non è stata ancora stabilita in maniera definitiva, i seguen-


ti valori possono fornire una indicazione per valutare i risultati ottenuti:

(1) Per l’Italia, indicare la Norma CEI 10-11.

NORMA TECNICA
CEI 10-11:1997-09
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Ripetibilità
I risultati di due prove effettuate dallo stesso operatore devono essere considerati
sospetti se la loro differenza è superiore a 0,5 cm3.

Riproducibilità
I risultati forniti da due diversi laboratori devono essere considerati sospetti se la
loro differenza è superiore a 1 cm3.

Fig. 1 Complesso cella per gassing e buretta


LEGENDA
a Corrente alternata 10 kV
b Livello di olio del bagno
c Elettrodo esterno
A, B, C = Bulbi in vetro
D = Rubinetto di derivazione
E = Valvola a spillo
G = Giunto conico in vetro 10/19
* secondo Norma ISO 383
** secondo Norma ISO 4803

Dimensioni in millimetri

Alimentazione del gas Alla atmosfera

Tubo** Tubo**

NORMA TECNICA
CEI 10-11:1997-09
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Fig. 2 Dimensioni della cella per gassing e dell’elettrodo interno (alta tensione)
LEGENDA
a Giunto conico di precisione 24/29*
b Giunto conico di precisione 10/19*
* secondo Norma ISO 383
** secondo Norma ISO 4803

Dimensioni in millimetri

a a

Tubo**

NORMA TECNICA
CEI 10-11:1997-09
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Fig. 3 Complesso cella per gassing e buretta
LEGENDA
1 Cono di centraggio
2 Cella di vetro
3 Elettrodo esterno (lamina di alluminio)
4 Elettrodo interno
5 Volume di gas
6 Livello dell’olio in prova
7 Olio in prova
8 Buretta per gas
9 Guarnizioni ad anello
10 Canale per l’olio
11 Tubo flessibile

NORMA TECNICA
CEI 10-11:1997-09
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Fig. 4 Cella per gassing
LEGENDA
a Elettrodo esterno
b Tubo di prova

Dimensioni in millimetri

NORMA TECNICA
CEI 10-11:1997-09
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Fig. 5 Elettrodo interno
LEGENDA
a Elettrodo interno
b Asportato con la lima
c Zigrinato

Dimensioni in millimetri

Guarnizioni
ad anello

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Fig. 6 Supporto per la cella, preferibilmente costruito in laminato carta/resina,
fissato con viti in poliammide o polimetacrilato
LEGENDA
a Pinza porta buretta
b Morsetto a molla
c Morsettiera elettrica
d Piastra di sostegno a incastro

Dimensioni in millimetri

NORMA TECNICA
CEI 10-11:1997-09
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Dimensioni in millimetri
A Caricamento del campione di olio nella cella 1 Cella di vetro 10 Elettrodo esterno
(posizione di riempimento) 2 Olio in prova 11 Alla alimentazione del gas
Pagina 18 di 20
CEI 10-11:1997-09
NORMA TECNICA

B Introduzione dell’elettrodo interno (con il flessibile, la 3 Elettrodo interno 12 Gas di prova


buretta e il capillare) 4 Tubo di collegamento 13 Conduttori alta tensione
C Saturazione col gas di prova

Fig. 7
5 Buretta 14 Collegamento a terra
D Ribaltamento del supporto (posizione di prova) 6 Capillare 15 Bagno d’olio
E Introduzione del gas di prova attraverso il capillare

Rappresentazione schematica della preparazione della prova (disegni non in scala)


7 Morsetto a molla
F Inserimento del complesso nel bagno termostatico e 8 Piastra di sostegno
attacco dei collegamenti elettrici
9 Supporto
Fine Documento
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La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. E. Camagni

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CEI 10-11:1997-09 20126 Milano - Viale Monza, 261
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