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Norma Italiana
GUIDA
CEI 64-50
Data Pubblicazione Edizione
2001-01 Terza
Classificazione Fascicolo
64-50 5901
Titolo
Edilizia residenziale
Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori e per
la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati
Criteri generali
Title
Residential building
Electrical, telephonic and data transmission installations
In situ installation criteria
GUIDA
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente guida fornisce informazioni di carattere generale relative alla realizzazione degli impianti elet-
trici utilizzatori e la predisposizione ed integrazione con l’impianto elettrico, degli impianti ausiliari, tele-
fonici e di trasmissione dati.
DESCRITTORI
Impianti elettrici utilizzatori ;
Internazionali
Legislativi
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 64-50 Pubblicazione Guida Carattere Doc.
Comitato Tecnico 64-Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.)
Approvata dal Presidente del CEI in Data 2000-12-12
in Data
CDU
LEGENDA
(UTE) La Norma in oggetto deve essere utilizzata congiuntamente alle Norme indicate dopo il riferimento (UTE)
7 CRITERI DI ESERCIZIO 53
7.1 Manutenzione ........................................................................................................................................................................... 53
7.2 Tenuta ed aggiornamento della documentazione ......................................................................................... 54
APP ENDIC E
A PRINCIPALI LEGGI, DECRETI E CIRCOLARI MINISTERIALI IN VIGORE RIGUARDANTI GLI
IMPIANTI ELETTRICI NEGLI EDIFICI RESIDENZIALI 55
APP ENDIC E
B ELENCO DELLE PRINCIPALI NORME E GUIDE CEI DI RIFERIMENTO 59
APP ENDIC E
C PRINCIPALI SEGNI GRAFICI PER PIANI DI INSTALLAZIONE ARCHITETTONICA E SCHEMI
ELETTRICI 61
APP ENDIC E
D ESEMPI DI MODULI UTILIZZABILI PER CONOSCERE LE CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO
ELETTRICO NELLE UNITÀ IMMOBILIARI E NEI SERVIZI COMUNI 65
APP ENDIC E
E ESEMPI DI MODULI UTILIZZABILI PER DETERMINARE LA CONSISTENZA DELL’IMPIANTO
ELETTRICO NELLE UNITÀ IMMOBILIARI E NEI SERVIZI COMUNI 69
APP ENDIC E
F INFORMAZIONI ORIENTATIVE 73
APP ENDIC E
G SELETTIVITÀ E BACK-UP NEGLI IMPIANTI DI BASSA TENSIONE 78
APP ENDIC E
H RAPPORTO DI VERIFICA 84
GUIDA
CEI 64-50:2001-01
Pagina iv
PREMESSA
Il presente fascicolo riguarda la terza edizione della Guida CEI 64-50 che tratta
dell’integrazione negli edifici residenziali degli impianti elettrici, ausiliari, telefo-
nici e di trasmissione dati.
Rispetto alla precedente edizione, questa guida si presenta rinnovata nella sua
struttura e nei contenuti.
Infatti il fascicolo comprende raccomandazioni e consigli sull’impiantistica elettri-
ca per argomenti di carattere generale applicabili a tutti i tipi di edifici destinati
all’uso residenziale. Fascicoli su guide specifiche tratteranno analoghe raccoman-
dazioni esclusivamente per condomini, uffici, studi professionali, negozi.
In particolare tutti i capitoli della precedente edizione di questa guida, sono stati
aggiornati ed integrati tenendo conto dello sviluppo della normativa, soprattutto
nel campo delle telecomunicazioni art.4.8; tutto il precedente Capitolo 5, salvo le
raccomandazioni per locali da bagno, è stato tolto da questa guida in quanto il
suo contenuto sarà ampliato e formerà oggetto delle nuove guide precedente-
mente citate.
Analogamente ai capitoli, anche le appendici sono state aggiornate in particolare
le Appendici E, F1, F2 e G (Selettività negli impianti di bassa tensione). Le Ap-
pendici G, H ed I della precedente edizione sono state escluse dal presente fasci-
colo.
1.1 Scopo
La presente Guida CEI fornisce informazioni di carattere generale relative alla
realizzazione degli impianti elettrici utilizzatori, degli impianti ausiliari, degli
impianti telefonici e di trasmissione dati negli edifici destinati ad uso residen-
ziale e terziario, con particolare riferimento alla loro integrazione nella parte
edile ed alla loro coesistenza con gli altri impianti tecnici.
Prescrizioni particolari per i vari tipi di edifici sono fornite da specifiche Guide
CEI.
La presente Guida CEI fornisce, in aggiunta a quanto precedentemente precisato,
indicazioni per la compilazione della documentazione tecnica necessaria, relativa
in particolare a progettazione, richieste di offerta, preventivi e messa in esercizio
degli impianti ed anche criteri per la ordinaria gestione di questi impianti.
Essa è destinata, unitamente alle altre Guide specifiche, oltre che ai progettisti ed
agli installatori degli impianti elettrici utilizzatori, degli impianti ausiliari e degli
impianti telefonici, anche ai committenti, ai progettisti edili ed ai direttori dei la-
vori.
Queste Guide non hanno lo scopo di fornire prescrizioni dettagliate relative alla
normativa degli impianti e dei loro componenti, si limitano infatti solo a richia-
marne alcune, ma hanno lo scopo di dare a chi le utilizza indicazioni orientative
per aiutarlo nel realizzare impianti che possano assicurare agli utenti degli stessi
impianti un servizio confortevole (oltre che sicuro).
La Guida CEI 04 “Documenti CEI normativi e non normativi. Parte 1: Tipi, defini-
zioni e procedure” definisce i significati di norme e guida.
Nelle fasi di incarico per la progettazione e/o esecuzione devono essere fornite
dal committente almeno le seguenti informazioni:
Nella tabella che segue sono riportati i tipi di impianto che si possono prevedere
nelle varie unità immobiliari: devono essere completate con la scritta “X” le co-
lonne che si ritengono appropriate.
Tipi di impianti
Abitativo
Ufficio
Medico
Negozio
Magazzino
Bar
Ristorante
Autorimessa
pubblica
Agenzia
bancaria
Laboratorio
Palestra
Discoteca
Altri
Tra gli obiettivi della progettazione si consiglia di tenere in conto anche la sem-
plicità di gestione dell’impianto ed una funzionalità in grado di garantire il mi-
glioramento delle condizioni di comfort, in linea con l’evoluzione tecnologica, e
comunque tenendo opportunamente in considerazione le economie possibili.
Si deve anche precisare che devono essere comprese nei lavori anche operazioni
di verifica (vedere il Capitolo 6) e che devono essere compilati disegni e schemi
(vedere il punto 3.3)
3.2.1.9 Vicinanze con elementi di altri impianti tecnici (tubazioni idriche, per riscaldamento
ecc.)
Le condutture elettriche e quelle telefoniche vanno separate da quelle di altri im-
pianti tecnici.
Nel caso di vicinanza tra le condutture di cui sopra e tubazioni di altri impianti
tecnici, è opportuno che le condutture elettriche aventi minor resistenza mecca-
nica vengano installate dopo la posa e l’assemblaggio delle altre per evitare pos-
sibili danneggiamenti. Nel caso di vicinanza tra le condutture elettriche e le tuba-
zioni del riscaldamento non coibentate, è opportuno considerare una riduzione
delle portate dei cavi.
3.3 Elaborati
L’Appendice B della Norma CEI 64-2/A è in fase di revisione alla luce della Nor-
ma CEI 31-30.
Si raccomanda di non installare nel locale centrale termica linee relative ad im-
pianti elettrici, ausiliari e telefonici che non riguardino la centrale stessa.
Si ricorda che per la predisposizione del punto di presa telefonica si deve contat-
tare la Società telefonica.
Per le centrali termiche autonome di unità abitative si applicano le prescrizioni
della Sezione 422 della Norma CEI 64-8.
Id
Lampade
Prese
Centralina
termoregolazione
Pompa anticondensa
(eventuale)
Bruciatore
Pompa 1
Pompa 2
Tali unità possono essere sorgenti di eccessive vibrazioni: in questo caso devono
essere presi provvedimenti tali da ovviare agli inconvenienti da esse provocati.
L’impianto elettrico è abitualmente suddiviso in:
n Illuminazione e prese del locale tecnico;
n Alimentazione delle macchine di condizionamento (in alcune applicazioni
può risultare necessario alimentare le stesse oltre che con l’alimentazione or-
dinaria con una di riserva).
n Alimentazione dei dispositivi di regolazione e controllo.
1 Quadro generale
2 Interruttore sotto vetro piano terra (non obbligatorio negli impianti nuovi soggetti al DPR 162/99)
8 Prese a spina
(*) Questo interruttore differenziale può essere omesso se non ci sono masse fino al quadro generale compreso.
1 Quadro generale
2 Interruttore sotto vetro piano terra (non obbligatorio negli impianti nuovi soggetti al DPR 162/99)
8 Prese a spina
(*) Questo interruttore differenziale può essere omesso se non ci sono masse fino al quadro generale compreso.
2 Quadro generale
6 Telecomando sotto vetro piano terra (non obbligatorio negli impianti nuovi soggetti al DPR 162/99)
7 Prese a spina
(*) Questo interruttore differenziale può essere omesso se non ci sono masse fino al quadro generale compreso
2 Quadro generale
4B Elevatore 2
6 Telecomando sotto vetro piano terra (non obbligatorio negli impianti nuovi soggetti al DPR 162/99)
7 Prese a spina
(*) Questo interruttore differenziale può essere omesso se non ci sono masse fino al quadro generale compreso
L’alimentazione elettrica può essere realizzata dal contatore della rispettiva unità
condominiale, oppure, per la sola illuminazione, da una linea condominiale.
Questo tipo di impianto non necessita del comando di emergenza.
Quando necessario, in relazione alle scelte progettuali ed alle disposizioni dei co-
mandi dei Vigili del Fuoco, devono essere previsti impianti di ventilazione mec-
canica ed antincendio, per i quali sono richiesti particolari requisiti di affidabilità
e disponibilità dell’alimentazione elettrica e particolari requisiti di resistenza al
fuoco delle condutture.
Per la corretta ricezione dei segnali, al fine di usufruire correttamente dei prece-
denti servizi, gli impianti di distribuzione dei segnali televisivi e sonori devono
essere fatti in conformità con le Norme CEI della serie CEI EN 50083 che stabili-
scono standard, caratteristiche e requisiti per la realizzazione sia degli impianti
che dei componenti elettrici ed elettronici da utilizzare.
I componenti elettrici ed elettronici utilizzati per la realizzazione dell’impianto
devono essere conformi alle stesse norme e i cavi coassiali devono essere confor-
mi alla Norma CEI EN 50117.
I componenti elettrici ed elettronici devono assicurare:
n elevata efficacia di schermatura che impedisca a qualsiasi campo elettroma-
gnetico presente nell’ambiente di disturbare il segnale TV. Il valore limite
dell’efficienza di schermatura è dato dalla Norma CEI EN 50083-2 in base alla
gamma di frequenza e secondo due classi: classe A e classe B.
Quando sono previste elevate intensità di campo esterne e non è possibile pia-
nificare la posizione dei canali, devono essere utilizzati componenti con scher-
matura di classe A;
n adeguato adattamento di impedenza al fine di evitare riflessioni di segnale.
n disaccoppiamento tra le varie uscite.
n disaccoppiamento fra più prese collegate in cascata per attenuare eventuali
segnali di disturbo provenienti dai vari ricevitori collegati.
La scelta dei componenti elettrici ed elettronici e dei cavi coassiali dipende dalla
tipologia di impianto scelta dal committente.
Se il committente sceglie di dotarsi di un impianto atto a ricevere i soli canali ter-
restri è necessario impiegare componenti idonei a funzionare nella banda di fre-
quenza tra 47 MHz e 862 MHz.
Se il committente decide di dotarsi di un impianto adatto alla ricezione dei segna-
li satellitari i componenti devono essere idonei a funzionare nella banda di fre-
quenza tra 47 MHz e 2150 MHz.
Se il committente vuole che l’impianto consenta anche l’utilizzo di servizi che ri-
chiedano la bidirezionalità è necessario che i componenti siano idonei a lavorare
nella banda di frequenza tra 5 MHz e 862 MHz (o 2150 MHz) con canale di ritor-
no.
L’impianto di protezione contro i fulmini deve essere eseguito in linea con le pre-
scrizioni della Norma CEI 81-1.
Per la protezione contro i contatti indiretti valgono le prescrizioni della Norma
CEI 64-8 in particolare l’asta ed il supporto dell’antenna non sono in genere da
considerare masse estranee.
Vedere Guida CEI 100-7.
Gli apparecchi possono essere predisposti per il comando anche di altri servizi
(ad esempio luce scale).
Esempi di quote di installazione per alcuni tipi di componenti elettrici sono ripor-
tate nelle Fig. 12 e 13.
Le quote sono da ritenersi indicative tranne che per il pulsante e il tirante isolan-
te. Per le altezze minime raccomandate vedere il Commento all’art. 537.5.2 della
Norma CEI 64-8 (1992)
Se la potenza che si intende prelevare per ogni utenza per uso domestico supera
3,3 kW occorre precisare:
n potenza da prelevarsi per i servizi comuni, precisando in particolare il nume-
ro e la potenza degli ascensori da installare;
n dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ai sensi della Legge 47/85;
Nota Ai fini della compilazione dell’atto di notorietà l’istanza per la fornitura energia elettrica per
usi di cantiere, è necessario dichiarare gli estremi della concessione edilizia ovvero della con-
cessione in sanatoria, dell’autorizzazione o della denuncia di inizio attività. Dovrà altresì al-
legare una fotocopia della carta di identità del richiedente.
n certificato di residenza;
n certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, codice fiscale e/o partita
IVA (eventuali).
91) Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, li-
quido o gassoso con potenzialità superiore a 100000 Kcal/h (circa
117 kW).
92) Autorimesse private con più di 9 autoveicoli, autorimesse pubbliche, rico-
vero natanti, ricovero aeromobili.
94) Edifici destinati a civile abitazione con altezza in gronda superiore a 24 m.
95) Vani di ascensori e montacarichi in servizio privato, aventi corsa sopra il
piano terreno maggiore di 20 m installati in edifici civili aventi altezza in
gronda maggiore di 24 m.
Anche altre attività indicate nell’elenco possono essere comprese tra quelle eser-
citate nell’edificio.
Il D.P.R. 577 del 29.7.82 elenca gli adempimenti di enti e privati nei confronti dei
Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco.
Detti adempimenti riguardano in generale tutte le componenti dell’edificio e
quindi non solo gli impianti elettrici.
Per quanto concerne gli impianti tecnici il Comando Provinciale dei Vigili del
Fuoco può richiedere elaborati grafici di progetto.
Per gli impianti elettrici trattasi principalmente di disegni e schemi di distribuzio-
ne dell’energia elettrica, quadri elettrici, impianto di illuminazione di sicurezza,
con riferimento alla legge n. 186 del 1.3.68, alla legge 46/90 del 5.3.90 ed al
D.P.R. 447 del 6.12.91.
Il D.M. 25.03.85 prevede inoltre la possibilità che professionisti, iscritti agli albi
professionali, rendano una dichiarazione tecnica di cui possano avvalersi i Vigili
del Fuoco.
La legge n. 818 del 7.12.84 stabilisce le Norme per il rilascio di un nulla-osta
provvisorio alle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi ottemperando
alle misure più urgenti ed essenziali ai fini della suddetta prevenzione.
Nel Marzo 1998 è stato pubblicato il DPR n.37/98 che stabilisce una nuova disci-
plina relativa alla prevenzione incendi: questo DPR tuttavia non modifica le pre-
scrizioni tecniche precedentemente in vigore.
5.4 ISPESL
L’impianto di terra di un edificio residenziale non deve essere denunciato
all’ISPESL, a meno che nell’ambito condominiale esista un’attività alla quale siano
addetti lavoratori subordinati: in questo è obbligato alla denuncia dell’impianto di
terra al dipartimento ISPESL competente per territorio solo il datore di lavoro di
tale attività.
Vedere Guida CEI 0-3 “Guida alla compilazione della Dichiarazione di Conformi-
tà”.
6 VERIFICA E COLLAUDO
7 CRITERI DI ESERCIZIO
7.1 Manutenzione
7.1.1 Premessa
In genere gli interventi avvengono:
n a seguito di segnalazione di guasto;
n in caso di modifiche agli impianti;
n in occasione del cambiamento di utente.
Impianti telefonici
3-23 Invertitore
(segue tabella)
3-20 Suoneria
3-23 Pulsante
3-23 Scaldacqua
(segue tabella)
3-19 Sezionatore
(segue tabella)
3-14 Terra
Piano Superficie
2
fino a 40 m fino a 150 m2 oltre 150 m2
Seminterrato n° ... x m2 ... n° ... x m2 ... n° ... x m2 ...
Terreno n° ... x m2 ... n° ... x m2 ... n° ... x m2 ...
Rialzato n° ... x m2 ... n° ... x m2 ... n° ... x m2 ...
2 2
1° piano n° ... x m ... n° ... x m ... n° ... x m2 ...
2° piano n° ... x m2 ... n° ... x m2 ... n° ... x m2 ...
.................................. n° ... x m2 ... n° ... x m2 ... n° ... x m2 ...
Locali cantine
Corridoi cantine
Box auto
Autorimessa comune
Corsie autorimesse
Sottotetti praticabili
Corridoi e solai
Atrio
Scale interne
Scale esterne
D.1 Ascensori
Nota Le classi sono definite secondo UNI ISO 4190/1:(1)
Classe I trasporto di persone;
Classe II trasporto prevalentemente di persone più merce;
Classe III montaletti, montautomobili ecc.;
Classe IV trasporto prevalentemente di merci generalmente accompagnate da persone;
Classe V montacarichi (solo merci).
Classe I — n° ...; indicazione sala macchine ...in alto/ ... in basso; portata ... kg; potenza ... kW
Classe II — n° ...; indicazione sala macchine ...in alto/ ... in basso; portata ... kg; potenza ... kW
Classe III — n° ...; indicazione sala macchine ...in alto/ ... in basso; portata ... kg; potenza ... kW
Classe IV — n° ...; indicazione sala macchine ...in alto/ ... in basso; portata ... kg; potenza ... kW
Classe V — n° ...; indicazione sala macchine ...in alto/ ... in basso; portata ... kg; potenza ... kW
(1) La normativa vigente sugli ascensori e montacarichi non prevede alcuna differenziazione fra gli impianti elettrici, in relazione
alle classi segnate.
D.6 Altri
Locali n° … ;
piano di ubicazione … ;
superficie in m2 … ;
(specificare le dotazioni elettriche)
Si intende che la collocazione delle singole dotazioni sia quella concordata dalle
singole parti.
I presenti moduli possono essere utilizzati nelle seguenti fasi:
a) determinazione delle dotazioni ottimali da prevedere per ogni utente compi-
lando i dati sulla base delle indicazioni della Guida;
b) compilazione da parte del committente per la richiesta di offerte o da far
compilare all’installatore per descrivere l’offerta;
c) definizione del contratto utilizzandolo come documento descrizione lavori;
d) liquidazione compenso per l’esecuzione lavori dopo aggiornamento sulla
base del reale lavoro eseguito;
e) gestione dell’impianto quale documento tecnico descrittivo della sua consi-
stenza.
Nota I moduli compilati per le singole unità abitative o similari devono essere raccolti in unico fasci-
colo la cui copertina può indicare:
fabbricato denominato ....................
proprietario .....................................
posto nel comune di ........................
località, via ecc. ..............................
(vedere anche Appendice D)
Locale **
Piano terra
Portineria
Denominazione
Scala
Atrio
n° n° n° n° n° n° n° n° n° n°
Quadro distribuzione (Fig. 1)
Quadro ascensori
Quadro portineria
Quadro centrale termica (Fig. 3)
Quadro centrale idrica
Quadro centrale condizionamento
Quadro prese a spina per manutenzione centrali
Circuiti per illuminazione
Circuiti per prese a spina
Punti luce singoli
Punti luce doppi
Comando luce da un punto (interruttore)
Comando luce da due punti (2 deviatori)
Comando luce da tre punti (2 deviatori e 1 invertitore)
Comando a pulsante
Comando pulsante ingresso
Comando pulsanti luminosi
Suonerie
Prese a spina 2P + T 10 A
Prese a spina 2P + T 16 A
Prese a spina 2P + T 10/16 A
Prese a spina usi industriali 2P + T
Prese a spina usi industriali 3P + T
Alimentazione quadri
Allacciamento apparecchi utilizzatori
Allacciamento circuiti ausiliari
Dispersori per impianto di terra
Conduttore di terra
Conduttori di protezione
Conduttori equipotenziali principali
Fornitura apparecchi di illuminazione
Posa ed allacciamento apparecchi di illuminazione
Centralino citofono e posto esterno
Canalizzazione montante telefono
** Indicare nelle caselle i locali interessati
Pieghevole isolante
n leggero
n medio
Pieghevole composito
n leggero
n medio
Rigido metallico
n non filettabile
n filettabile
Canali portacavi:
n metallici
n isolanti
Passerelle portacavi
* Indicare con:
n M quando il materiale ha il marchio IMQ o altri marchi equivalenti oppure un attestato di conformità alle Norme;
n A quando il materiale è munito di una relazione di conformità rilasciata dagli organi competenti (ad esempio IMQ);
n C quando il materiale è munito di una dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore.
n E quando il materiale sia munito di marcatura CE (obbligatoria).
.................
Cavi multipolari con guaina:
n RR 2OR/4
n FR 2OR/4
n N1 VV - K
n FG 7/RG 7/UG 7
n FG 7OR/RG 70R/UG 7OR
n FR OR
n H0 7RN - F
* Indicare con:
n M quando il materiale ha il marchio IMQ o altri marchi equivalenti oppure un attestato di conformità alle Norme;
n A quando il materiale è munito di una relazione di conformità rilasciata dagli organi competenti;
n C quando il materiale è munito di una dichiarazione di conformità rilasciata dal costruttore.
n E quando il materiale sia munito di marcatura CE (obbligatoria).
Tabella fattore a
(moltiplicatore che tiene conto del rendimento e del fattore di potenza)
Tipo di utilizzatore b
Apparecchi di illuminazione 1
Apparecchi utilizzatori a motore 0,75
Apparecchi di riscaldamento 1
Applicazioni industriali 0,3 ¸ 0,9
Impianti c
Di illuminazione 1
Riscaldamento e condizionamento d’aria 1
Prese a spina 0,1 ¸ 0,2
Fattore di conversione e
Tensione (V) e
230 4,35
400 1,4
e = 1000/ 1,73 · U
e = 1000/ U = 4,35
In pratica la corrente sulla base della quale scegliere la corrente nominale del di-
spositivo di protezione contro le sovracorrenti, può essere per semplicità calcola-
ta nel modo seguente
P
I = -------------------
U 0 cos j
P
I = ---------------------------
3U cos j
S.........® L
.
.
.
¯
S (mm2) L (m)
1,5 1,3 3 8 9,5 16 32
2,5 1 2,1 5 13 16 26 50
4 0,8 1,7 3,5 8,5 21 25 42 85
6 1,3 2,5 5 13 32 38 65 130
10 0,8 2,1 4 8,5 21 55 65 110 210
16 1,4 3,5 7 14 34 85 100 170 340
25 1 2,1 5 10 21 50 130 160 260
35 1,5 3 7,5 15 30 75 190 220 370
50 2,1 4 11 21 40 110 270 320
70 3 6 15 30 60 150 370
Icco . . . . . . . ® Icc
Icco Icc
(kA) (kA)
100 71 63 33 20 11 5 2 1,6 1 0,5
80 61 54 31 19 11 4,5 2 1,6 1 0,5
60 48 44 27 18 10 4,5 1,9 1,6 1 0,5
40 35 32 22 15 9,5 4,5 1,9 1,6 1 0,5
30 27 25 19 14 9 4,5 1,9 1,6 1 0,5
25 23 22 17 13 8,5 4 1,9 1,6 1 0,5
20 19 18 14 11 7,5 4 1,8 1,5 1 0,5
15 14 14 12 9,5 7 4 1,8 1,5 0,9 0,5
10 9,5 9,5 8,5 7 5,5 3,5 1,7 1,4 0,9 0,5
7 — 6,5 6 5,5 4,5 2,9 1,6 1,3 0,9 0,5
5 — — 4,5 4 3,5 2,5 1,4 1,3 0,8 0,5
4 — — 3,5 3,5 3 2,2 1,3 1,2 0,8 0,4
3 — — 2,8 2,7 2,4 1,9 1,2 1,1 0,8 0,4
2 — — 1,9 1,9 1,7 1,4 1 0,9 0,7 0,4
1 — — — — 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,3
Nota 1: “—” indica che Icco è rimasto praticamente inalterato.
Nota 2: Per esempio, una corrente di cortocircuito che abbia, all’inizio di una linea in rame avente una sezione (S) di 4 mm2, un
valore di 10 kA, si riduce a 1,4 kA dopo una lunghezza (L) di 25 m.
G.1 Selettività
La Sezione 536 della Norma CEI 64-8 prescrive che quando più dispositivi di pro-
tezione sono disposti in serie e quando le necessità d’esercizio lo giustificano, le
loro caratteristiche di funzionamento devono essere scelte in modo da separare
dall’alimentazione solo la parte dell’impianto nella quale si verifica il guasto.
Spetta perciò al progettista o al committente dell’impianto definire le condizioni
d’esercizio che richiedono la selettività.
In pratica, il bisogno di realizzare sistemi di protezione selettivi è determinato da
criteri di sicurezza e d’economicità tenendo anche in considerazione gli effetti
delle fermate di un impianto e della probabilità che tali fermate si verifichino.
In un impianto di bassa tensione la distribuzione dell’energia elettrica general-
mente avviene in modo radiale; cioè a partire da un’alimentazione e attraverso
un sistema di sbarre si arriva a dei sottoquadri e da questi ultimi ai quadri termi-
nali (Fig. G.1).
In una distribuzione radiale, lo scopo della selettività è di staccare dall’alimenta-
zione il circuito in partenza soggetto a guasto, facendo in modo che intervenga la
sola protezione immediatamente a monte di esso. In questo modo si ottiene la
massima continuità di servizio.
Tra due interruttori installati in cascata la selettività in condizioni di cortocircuito
può essere:
n Totale: per tutte le correnti di valore non superiore al potere d’interruzio-
ne dell’interruttore disposto a valle, provocate da un cortocircuito
in un circuito protetto da quest’interruttore, apre solo quest’ultimo
interruttore;
n Parziale: si ha l’intervento del solo dispositivo di protezione disposto a val-
le per le correnti di valore non superiore ad un determinato valore
di corrente Is (detto limite di selettività) mentre per tutte le corren-
ti superiori ad Is si ha l’intervento di entrambi i dispositivi di pro-
tezione.
Una selettività parziale tra due interruttori può diventare totale se, in corrispon-
denza del punto d’installazione dell’interruttore a valle, la corrente massima di
cortocircuito è inferiore al valore limite di selettività.
La selettività tra le protezioni deve essere verificata per ogni condizione di so-
vraccarico, di cortocircuito e di guasto a terra.
G.2 Back-up
La limitazione delle correnti di cortocircuito in bassa tensione con interruttori au-
tomatici o con fusibili offre la possibilità di installare a valle interruttori con pote-
re d’interruzione inferiore a quello richiesto.
Gli interruttori o i fusibili a monte svolgono un ruolo di barriera per le forti cor-
renti di cortocircuito consentendo agli interruttori a valle, aventi potere d’interru-
zione inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel loro punto d’installazio-
ne, di essere sollecitati da correnti inferiori al loro potere d’interruzione.
Si realizza la condizione di back-up tra due apparecchi quando l’apparecchio a
monte limita le sollecitazioni di tipo termico (energia specifica lasciata passare)
ed elettrodinamico (corrente di cresta limitata) a valori sopportabili dall’interrut-
tore a valle.
L’associazione di due apparecchi in back-up è ammessa dalla norma CEI 64-8
art. 434.3.1
Le informazioni necessarie per le possibili associazioni dei dispositivi devono es-
sere ottenute dai costruttori di questi dispositivi.
Fig. G.4 Valutazione della selettività energetica tramite confronto tra l’energia specifica la-
sciata passare (I2t) dell’interruttore a valle e l’energia di sgancio dell’interruttore a
monte
Esami a vista
1. L’impianto è conforme alla documentazione allegata.
2. I componenti sono conformi alle prescrizioni di
sicurezza in quanto muniti di:
a) marchi (marchio IMQ o altri marchi della Comunità),
attestati di conformità alle Norme, oppure
b) relazioni di conformità rilasciati da enti riconosciuti
(per l’Italia IMQ, CESI, IENGF), oppure
c) dichiarazioni di conformità rilasciate dal costruttore.
In proposito vedere anche la Legge n. 791/1977 e
626/96
d) quando il materiale è munito di marcatura CE (obbli-
gatoria).
3*. I componenti hanno caratteristiche adeguate
all’ambiente per costruzione e/o installazione.
4*. Le protezioni contro i contatti diretti e indiretti sono
adeguate (tenuto conto anche di 28 e 30).
5*. I conduttori sono stati scelti e posati in modo da
assicurare le portate e le cadute di tensione previste.
6*. Le protezioni delle condutture contro i sovraccarichi
sono conformi alla Norma CEI 64-8.
7*. Le protezioni delle condutture contro i cortocircuiti sono
conformi alla Norma CEI 64-8.
8*. Il sezionamento dei circuiti è conforme alla Norma CEI 64-8.
9*. Gli interruttori di comando unipolari sono inseriti sul
conduttore di fase.
10*. Il comando e/o l’arresto di emergenza è stato previsto
dove necessario.
11*. I conduttori hanno tensione nominale d’isolamento
adeguata.
12. I conduttori hanno sezioni minime ³1,5 mm2 per uso
generale e ³0,5 mm2 per segnalazione.
13. I colori e/o marcature per l’identificazione dei
conduttori sono stati rispettati.
14. Le connessioni dei conduttori sono idonee.
15*. L’impianto elettrico nei locali contenenti bagni e docce
è conforme alla Norma CEI 64-8.
16*. Le dimensioni minime dei dispersori, conduttori di terra
e di protezione ed equipotenziali principali e
supplementari sono conformi alla Norma CEI 64-8.
(segue tabella)
Esami a vista
17. Il nodo o collettore principale di terra è accessibile.
18. Il conduttore di protezione è stato installato per tutte le
masse.
19. Il conduttore equipotenziale principale e supplementare
(ove richiesto) è stato installato per tutte le masse
estranee.
20*. Le quote di installazione delle prese (ed altre
apparecchiature, in relazione alle disposizioni di Legge
sulle barriere architettoniche) sono rispettate.
21. La predisposizione delle canalizzazioni telefoniche
risponde alle Norme CEI.
22*. L’impianto elettrico della centrale termica risponde alle
prescrizioni della Norma CEI 64-2/A, App. B, se
applicabile, e alle prescrizioni della Norma CEI 64-8,
Sez. 751.
23*. L’impianto elettrico dell’autorimessa risponde alle
prescrizioni della Norma CEI 64-2/A, App. A, se
applicabile.
24. L’impianto elettrico degli eventuali locali adibiti ad uso
medico risponde alla Norma CEI 64-4.
25. L’impianto elettrico degli eventuali locali a maggior
rischio in caso di incendio risponde alle prescrizioni
specifiche della Norma CEI 64-8, Sez 751.
26*. L’impianto di protezione contro i fulmini risponde alla
Norma CEI 81-1.
27*. L’impianto di antenna TV risponde alle relative Norme
CEI.
Misure e prove
28*. La prova della continuità dei conduttori di protezione e
dei conduttori equipotenziali principali e supplementari
ha avuto esito favorevole.
29. La verifica del funzionamento dei dispositivi di
protezione a corrente differenziale ha avuto esito
favorevole.
30. La resistenza dell’impianto di terra nelle ordinarie
condizioni di funzionamento è di ... W.
31. La minima resistenza di isolamento tra i conduttori attivi
e terra è superiore ai valori prescritti ... MW.
Raccomandazione — È opportuno sottoporre l’impianto elettrico ad un’ulteriore verifica almeno ogni tre anni e
comunque in caso di sostanziali modifiche.
Note – ..................................................................................................
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Fine Documento
64 – Impianti elettrici utilizzatori di bassa tensione (fino a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.)
CEI 64-8/1
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali
CEI 64-8/2
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 2: Definizioni
CEI 64-8/3
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 3: Caratteristiche generali
CEI 64-8/4
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza
CEI 64-8/5
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 5: Scelta ed installazione dei componenti elettrici
CEI 64-8/7
Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore
a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua
Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari
CEI 64-12
Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per
uso residenziale e terziario