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N O R M A I T A L I A N A CEI

Norma Italiana

CEI 23-32
Data Pubblicazione Edizione
1997-10 Prima
Classificazione Fascicolo
23-32 3765 C
Titolo
Sistemi di canali di materiale plastico isolante e loro accessori
ad uso portacavi e portapparecchi per soffitto e parete

Title
Trunking insulating plastic material and related accessories for cable trunking
and carrying electrical appliances, for ceiling and wall-mounting

CAVI E APPARECCHIATURE PER DISTRIBUZIONE

NORMA TECNICA

COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente Norma si applica ai sistemi di canalizzazione di materiale plastico isolante e loro accessori,
installati generalmente, direttamente o indirettamente, a soffitto o a parete, per la distribuzione con ten-
sione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.
La presente Norma costituisce la ristampa consolidata, secondo il nuovo progetto di veste editoriale, del-
la Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 1287); essa incorpora la Variante pubblicata precedente-
mente in Fascicolo separato (Fascicolo 1903 V).

DESCRITTORI
Sistemi di canali; Portacavi; Portapparecchi ;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI


Nazionali

Europei

Internazionali

Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 23-32 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.

Stato Edizione In vigore Data validità 1990-3-1 Ambito validità Nazionale


Varianti Nessuna
Ed. Prec. Fasc. Nessuna

Comitato Tecnico 23-Apparecchiatura a bassa tensione


Approvata dal Presidente del CEI in Data 1989-10-20
in Data

Sottoposta a inchiesta pubblica come Progetto C. 279 Chiusa in data 1989-1-31

Gruppo Abb. 4 Sezioni Abb. A


ICS

CDU

© CEI - Milano 1997. Riproduzione vietata.


Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.
Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.
INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.

CAPITOLO
1 GENERALITÀ 2

SEZIONE
1 OGGETTO E SCOPO 2

SEZIONE
2 DEFINIZIONI 3

SEZIONE
3 CLASSIFICAZIONE 4

CAPITOLO
2 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 5

SEZIONE
1 PRESCRIZIONI GENERALI 5

SEZIONE
2 PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE 6

CAPITOLO
3 DATI CARATTERISTICI E MARCATURA 8

CAPITOLO
4 CARATTERISTICHE MECCANICHE ED ELETTRICHE 9

SEZIONE
1 GENERALITÀ SULLE PROVE 9

SEZIONE
2 INVECCHIAMENTO ACCELERATO 9

SEZIONE
3 PROPRIETÀ MECCANICHE 9
Tab. 1 ............................................................................................................................................................................................................ 10

Tab. 2 ............................................................................................................................................................................................................ 11

SEZIONE
4 RESISTENZA AL CALORE, AL CALORE ANORMALE
ED ALLA PROPAGAZIONE DELLA FIAMMA 16

SEZIONE
5 PROTEZIONE CONTRO LA PENETRAZIONE DI CORPI SOLIDI,
DELL’ACQUA E L’ACCESSO A PARTI IN TENSIONE 18

SEZIONE
6 VERIFICHE ELETTRICHE 19
Fig. 1 Installazione in controsoffitto e falso pavimento ........................................................................................... 20
Fig. 2 Presa telefonica tripolare unificata (2.2.8) ........................................................................................................... 21
Fig. 3 Esempio di intersezione tra cavi appartenenti ad impianti diversi
L = Lunghezza della zona di non separazione (2.2.9) ............................................................................... 22
Fig. 4 Esempio di separazione tra cavi nel caso di angoli in piano (2.2.9) ............................................... 23
Fig. 5 Apparecchio per la prova d’urto ................................................................................................................................ 24
Fig. 5A Martello per pendolo kg 0,5 .......................................................................................................................................... 25
Fig. 5B Martello per pendolo kg 1,5 .......................................................................................................................................... 25
Fig. 6 Attrezzo usato per la verifica della resistenza agli urti a bassa temperatura (4.3.5) ............. 26
Fig. 7 Prova di abbasamento del coperchio (4.3.6) .................................................................................................... 27
Fig. 8 Fissaggio dei provini per la prova di abbassamento del coperchio (4.3.6) ................................ 28

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Fig. 9 Prova di abbassamento delle pareti laterali (4.3.7) ....................................................................................... 29
Fig. 10 Dito di prova rigido (4.4.1) ............................................................................................................................................ 29
Fig. 11 Attrezzo per la prova di resistenza al calore (4.4.2) ..................................................................................... 30

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PREMESSA

La presente Norma ha lo scopo di fornire prescrizioni riguardanti la realizzazio-


ne di sistemi di canalizzazione intesi come un insieme di canali in materiale
plastico isolante e relativi accessori destinati alla posa e alla protezione meccani-
ca dei cavi elettrici nella realizzazione di impianti nell’ambito di sistemi di ten-
sione di categoria 0 (zero) e di I categoria.

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1 GENERALITÀ
CAPITOLO

1 OGGETTO E SCOPO
S E Z I O N E

1.1.1 Oggetto
La presente Norma si applica ai sistemi di canalizzazione di materiale plastico
isolante e loro accessori, installati generalmente, direttamente o indirettamente, a
soffitto o a parete, per la distribuzione con tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.
Note: 1 La presente Norma si applica ai sistemi di canali destinati a contenere cavi per gli impianti
elettrici, conformi alle Norme CEI del CT 20, e cavi per servizi ausiliari (telefonici e trasmis-
sione dati).
2 Ai fini della presente Norma si intende per installazione a parete quella eseguita a partire
da 10 mm dal pavimento finito (a questo scopo non e considerato pavimento finito il piano
di calpestio del pavimento sopraelevato (Fig. 1)).
3 Ai fini della presente Norma si intende per installazione a soffitto anche quella realizzata
all’interno di un controsoffitto.
4 L’utilizzazione di tali sistemi e i requisiti di installazione sono regolati anche da altre
Norme in quanto esistenti.

Tali sistemi di canalizzazione sono destinati a garantire prevalentemente la pro-


tezione meccanica dei materiali elettrici in essi contenuti.
Sono altresì esclusi:
n canali ad uso battiscopa;
n canali per uso incassato o semincassato o integrati in pareti prefabbricate;
n costruzioni nelle quali i conduttori sono parte integrante della canalizzazione;
n canali per uso promiscuo (elettricità e fluidi);
n canali destinati a sopportare sollecitazioni meccaniche diverse da quelle pre-
viste al Cap. 4;
n canali per sistemi di passerelle, con o senza coperchio, ventilate o non;
n canali per sistemi di canalizzazione aventi grado di protezione inferiore a IP 2X.

La presente Norma non riguarda eventuali dispositivi ed apparecchi complemen-


tari al sistema, quali ad esempio dispositivi di connessione, apparecchi di illumi-
nazione, di diffusione sonora ecc., per i quali si rimanda alle Norme appropriate
esistenti.
Nota Tali sistemi possono essere integrati a sistemi battiscopa o a sistemi di altro tipo.
La corretta applicazione della presente Norma richiede la limitazione del coefficiente di riem-
pimento dei canali al 50%.
Questo valore si applica solamente agli scomparti destinati ad ospitare cavi per energia.

1.1.2 Scopo
La presente Norma ha lo scopo di stabilire:
n le definizioni che si applicano ai componenti che costituiscono i sistemi di
canalizzazione di cui in 1.1.1;
n le caratteristiche costruttive dei componenti stessi;

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n le prescrizioni per le caratteristiche:
a) meccaniche,
b) di resistenza al calore,
c) di resistenza al calore anormale ed alla propagazione della fiamma,
d) di grado di protezione IP,
e) di isolamento;
n la marcatura;
n le prove destinate ad accertare la rispondenza alle prescrizioni sopra indicate.
Nota È da tenere presente che la sicurezza delle persone e la salvaguardia dell’ambiente non dipen-
dono esclusivamente dall’osservanza della presente Norma, ma anche dalla corretta scelta, in-
stallazione ed utilizzazione dei componenti in oggetto.

2 DEFINIZIONI
S E Z I O N E

1.2.1 Sistema di canalizzazione


Per sistema di canalizzazione si intende l’insieme, come definito dal costruttore,
del canale e degli accessori necessari per effettuare la congiunzione di tratti di
canali disposti in tutti i modi previsti dal costruttore.

1.2.2 Canale portacavi


Canale costituito da un corpo destinato a contenere i cavi e da un coperchio di
chiusura a protezione dei cavi stessi.

1.2.2.1 Canale portacavi semplice


Canale portacavi destinato ad usi generici, come semplice via per i cavi.

1.2.2.2 Canale portapparecchi


Particolare canale portacavi realizzato per consentire, attraverso l’uso di compo-
nenti appositi, l’applicazione all’interno o all’esterno dello stesso di apparecchi
quali ad es. prese a spina, apparecchi di comando, dispositivi di connessione,
corpi illuminanti, ecc.

1.2.3 Accessori principali


Componenti destinati al completamento dell’intero sistema. Gli accessori più co-
muni sono:
a) giunzione: accessorio destinato ad assicurare la continuità della protezione
meccanica dei cavi nei punti di discontinuità del canale.
Si distinguono tra le giunzioni:
n deviazione: particolare giunzione di due tratti di canale aventi asse di sim-
metria diverso (es. deviazione a L);
n derivazione: particolare giunzione di più di due tratti di canale (es. T, X);
n giunzione lineare: particolare giunzione di due tratti di canale aventi lo
stesso asse;
b) testata: componente destinato alla chiusura del canale al termine del suo per-
corso;
c) raccordo: particolare tipo di giunzione che consente il collegamento fra canali
di sezione differente, fra canali e derivazioni di utenza o fra canali e altri
sistemi di canalizzazione;
d) elementi per trattenere i cavi all’interno del canale;

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e) elementi di fissaggio: componenti destinati a fissare direttamente il canale alle
pareti o al soffitto (es. tasselli);
f) elementi di sospensione: componenti utilizzati per sostenere i canali alle
pareti o al soffitto in punti specifici (es. mensole, barre di sospensione);
g) elemento di fissaggio per dispositivi o apparecchi complementari non inclusi
nel sistema (es. corpi illuminanti, segnalazioni acustiche, diffusione sonora,
apparecchi di comando): accessori destinati a fissare al canale in modo sicuro
i componenti o le apparecchiature di cui sopra.

1.2.4 Accessori complementari


Componenti destinati a complementare la protezione meccanica assicurata dal
sistema, ad esempio:
n membrane;
n elementi di chiusura per apertura pre-tranciata.
n diaframmi separatori
n derivazione d’utenza: componente o insieme di componenti destinati a colle-
gare il canale tramite raccordo con un punto terminale di utilizzazione (es.
macchina operatrice);

1.2.5 Elemento di fissaggio


Componente destinato a fissare direttamente il canale alla parete o al soffitto (es.
tasselli).

1.2.6 Elemento di sospensione


Componente destinato a sostenere i canali alle pareti o al soffitto in punti specifi-
ci (es. mensole, barre di sospensione).

1.2.7 Elemento di fissaggio per dispositivi o apparecchi complementari


Accessorio destinato a fissare all’interno o all’esterno dei canali in modo sicuro
tali componenti.

1.2.8 Sezione geometrica


Sezione delimitata dalle pareti interne del canale, che caratterizza la massima
quantità di cavi installabile nel canale stesso.

1.2.9 Sezione utile


Sezione geometrica ridotta mediante un coefficiente di riempimento definito.

3 CLASSIFICAZIONE
S E Z I O N E

1.3.1 Secondo il grado di protezione


I sistemi di canalizzazione possono essere classificati secondo il grado di prote-
zione fornito ai cavi e alle parti attive installate con i sistemi stessi (Norma CEI 70-1,
conforme alla Pubblicazione IEC 529):
a) contro la penetrazione di corpi solidi per cui il grado minimo richiesto è
IP2X;
b) contro la penetrazione di acqua;
Nota I gradi di protezione preferenziali sono: IP 20; IP 40; IP 41; IP 44.

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c) protezione addizionale contro l’accesso a parti in tensione:
n filo di diametro 2,5 mm (lettera C)
n filo di diametro 1 mm (lettera D)

1.3.2 Secondo il tipo di posa


I sistemi di canalizzazione possono essere caratterizzati dal metodo di installazio-
ne proposto:
n a parete;
n a soffitto;
n sospeso;
n combinata.

1.3.3 Secondo la smontabilità dei coperchi


I sistemi di canalizzazione possono classificarsi secondo la smontabilità dei co-
perchi dei canali e degli accessori:
n smontabili con attrezzo;
n smontabili senza attrezzo.
Nota Per le corrispondenti misure di protezione vedere Sez. 3 del Cap. V della Norma CEI 64-8.

1.3.4 Secondo il rapporto con altri componenti l’impianto elettrico


I sistemi di canalizzazione possono essere previsti per:
n ospitare cavi (sistemi di canali portacavi semplici);
n ospitare cavi e apparecchi (sistemi di canali portapparecchi).

1.3.5 Secondo le caratteristiche meccaniche


I sistemi di canalizzazione possono essere classificati secondo il grado di resisten-
za meccanica all’urto:

energia d’urto 1 joule


energia d’urto 2 joule
energia d’urto 6 joule

2 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
CAPITOLO

1 PRESCRIZIONI GENERALI
S E Z I O N E

2.1.1 Composizione del sistema di canalizzazione


Al fine di costituire un sistema di canalizzazione minimo, devono essere previsti
alcuni componenti che svolgono le funzioni di seguito descritte.

2.1.1.1 Sistemi di canale portacavi semplice (a parete o a soffitto)


a) canale;
b) testata;
c) giunzione piana lineare (quando la funzione non è realizzata direttamente dal
canale stesso);
d) deviazione (per tutti i modi di installazione previsti dal costruttore);

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e) derivazioni (T) o (X);
f) accessori complementari quando necessari ai fini della protezione;
g) elementi di sospensione (solo per sistemi sospesi).

2.1.1.2 Sistemi di canale portapparecchi (a parete o a soffitto)


Gli stessi componenti previsti per il canale portacavi semplice e inoltre:
h) componenti portapparecchi (prese a spina, interruttori, ecc.);
i) componenti per prese telefoniche tripolari unificate;
l) componenti che possono ospitare dispositivi di protezione per serie modulari.

2 PRESCRIZIONI COSTRUTTIVE
S E Z I O N E

2.2.1 Smontaggio dei coperchi dei canali e degli accessori del sistema

2.2.1.1 Coperchi smontabili con attrezzi


Per i sistemi dichiarati dal costruttore come smontabili con attrezzi di cui ai punti
a), b) e c) di 1.2.3, i coperchi dei canali e degli accessori principali dovranno es-
sere smontabili solo con l’aiuto di un attrezzo (es. cacciavite).
La conformità è verificata come in 4.3.3.1.

2.2.1.2 Coperchi smontabili senza attrezzi


I sistemi dichiarati dal costruttore come smontabili senza attrezzi saranno tali se
anche solo uno dei coperchi dei canali e degli accessori principali di cui ai punti
a), b) e c) di 1.2.3 potrà essere smontato senza l’uso di un attrezzo.
La conformità è verificata come in 4.3.3.2.

2.2.2 Asperità e spigoli


All’interno di tutti i componenti, in corrispondenza degli spazi destinati a conte-
nere i cavi, non devono trovarsi asperità e spigoli vivi che possano danneggiare i
cavi stessi.
La conformità è verificata con esame a vista su un campione di tutti i componenti.

2.2.3 Grado di protezione


I componenti del sistema devono essere progettati e realizzati in modo tale che,
se installati come prescritto dal costruttore, realizzino il grado di protezione pre-
visto.
La conformità e verificata con le prove di cui in 4.5.1, 4.5.2, 4.5.3.

2.2.4 Fissaggio di componenti o di apparecchiature non incluse nel sistema


Il costruttore deve dichiarare, nelle specifiche informazioni tecniche, quali tipi di
dispositivi e di apparecchiature sono previste per essere associati al sistema, ed il
criterio del loro fissaggio.
I sistemi di fissaggio devono essere tali da garantire l’affidabilità del fissaggio
stesso.
Tale affidabilità, in particolare per dispositivi e apparecchi che possono staccarsi
dai componenti del sistema, deve essere verificata con la prova di cui in 4.3.2.

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2.2.5 Resistenza a varie condizioni d’uso
I componenti del sistema di materiale isolante aventi funzione di protezione mec-
canica devono presentare una sufficiente resistenza agli urti sia a temperatura
ambiente sia alle basse temperature, una sufficiente resistenza sia al calore nor-
male sia al calore anormale e una sufficiente resistenza alla propagazione della
fiamma.
La rispondenza è verificata con le prove di cui in 4.3.4 - 4.3.5 - 4.4.3 (per i soli
canali) o 4.4.4 (per i soli accessori).
La rispondenza è verificata per gli accessori complementari con le prove di cui in
4.4.1.

2.2.6 Scatole per prese telefoniche


Nel caso in cui siano presenti nel sistema scatole per prese telefoniche tripolari
unificate (Fig. 2), tali scatole non devono poter ospitare contemporaneamente
anche altre apparecchiature elettriche.
La verifica viene eseguita con esame a vista.
Nota Si ricorda che nelle installazioni l’asse centrale della presa telefonica deve risultare ad almeno
120 mm dal pavimento finito. Si ricorda inoltre che nel caso di scatole per apparecchi elettrici
l’asse orizzontale della presa deve risultare ad una altezza di almeno 70 mm dal pavimento
finito.

2.2.7 Parti metalliche incluse nel sistema


I requisiti sono allo studio.

2.2.8 Tensioni meccaniche interne


I canali devono essere lavorati in modo tale da non conservare tensioni mecca-
niche interne eccessive, che possano rivelarsi nel tempo.
Tale caratteristica viene verificata con la prova di cui in 4.3.6. La prova non ri-
guarda gli accessori.

2.2.9 Criterio di non promiscuità e di continuità di separazione


Il sistema deve essere tale da non consentire la promiscuità, in qualsiasi suo com-
ponente, tra cavi appartenenti ad impianti diversi.
Si accettano le seguenti deroghe a tale principio:
a) nel caso di intersezione tra cavi appartenenti ad impianti diversi (Fig. 3), ne-
cessaria al fine di effettuare derivazioni; deve comunque essere assicurato che
la non continuità di separazione, misurata lungo il percorso medio dei cavi,
sia minore della dimensione massima (altezza o profondità) di ognuno degli
scomparti interessati nella derivazione;
b) nel caso di angoli in piano, qualora la separazione non sia continua, la lun-
ghezza di tale discontinuità misurata lungo il percorso medio dei cavi, deve
essere minore della profondità del canale (Fig. 4).
La conformità alle precedenti prescrizioni viene verificata su un campione di tutti
i componenti del sistema, montati come prescritto dal costruttore, con esame a
vista.

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3 DATI CARATTERISTICI E MARCATURA
CAPITOLO

3.1.1 Dati caratteristici


Il costruttore deve fornire le seguenti informazioni:
1) la sezione geometrica del canale, espressa in cm2;
2) nel caso di scatole portapparecchi incorporabili nei canali, la diminuzione
percentuale della sezione geometrica del canale, per individuare la quantità
di cavi installabile;
3) il raggio massimo di curvatura compatibile per ogni accessorio del sistema
che imponga al cavo una deviazione di percorso considerando la sezione
geometrica del canale;
4) gli elementi di sostegno previsti e il carico massimo applicabile sia distribuito
sia concentrato;
5) i dispositivi e gli apparecchi complementari previsti;
6) le condizioni di installazione e fissaggio;
7) distanza D fra gli elementi di appoggio o di sospensione.

3.1.2 Marcatura
I componenti costituenti il sistema devono riportare in maniera chiaramente leg-
gibile ed indelebile le seguenti indicazioni:
a) contrassegno o nome del fabbricante;
b) identificazione del modello del fabbricante;
c) grado di protezione IP;
d) tipo di posa (in particolare, nel caso di apparecchi o prese telefoniche, pre-
cisare l’altezza minima rispetto al pavimento, in accordo alle Norme impianti
del caso);
e) sistemi di canale portacavi, semplice o portapparecchi;
f) smontabilità con o senza uso di attrezzi;
g) grado di resistenza all’urto.

L’informazione specificata in a) deve essere riportata sui coperchi.


Le informazioni specificate in a) e b) devono essere riportate sull’imballo sul ca-
nale, sul corpo delle giunzioni, dei raccordi e sulle testate.
Le rimanenti informazioni devono essere riportate almeno sui cataloghi e sulle
informazioni tecniche.
Le scritte sui canali devono essere riportate ad intervalli regolari non superiori ad
1 m e devono essere leggibili quando il sistema è installato, eventualmente acce-
dendo all’interno dei componenti.
La leggibilità viene verificata con esame a vista.
L’indelebilità della marcatura si verifica con esame a vista e con strofinamento a
mano per 15 s con un pezzo di stoffa imbevuto d’acqua, successivamente per 15
s con un pezzo di stoffa imbevuto di benzina.

3.1.3 Dati per l’ordinazione e l’offerta


Allo studio.

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4 CARATTERISTICHE MECCANICHE ED ELETTRICHE
CAPITOLO

1 GENERALITÀ SULLE PROVE


S E Z I O N E

4.1.1 Prove
Le prove considerate sono prove di tipo.

4.1.2 Temperatura di prova


Se non diversamente specificato, le prove vanno eseguite ad una temperatura
ambiente di 20 °C ± 5 °C.

4.1.3 Provini da utilizzare


Se non diversamente specificato, ciascuna prova va eseguita su 3 provini nuovi di
spessore e dimensioni minima, media e massima scelti nella gamma completa. I
provini devono essere ricavati da differenti esemplari.

4.1.4 Conformità del sistema


Il sistema è giudicato conforme se, nel rispetto di quanto stabilito in 2.1.1, ha su-
perato positivamente in ogni sua parte le verifiche e prove previste.

4.1.5 Condizioni di montaggio


Le prove devono essere eseguite nelle condizioni di installazione e fissaggio dei
canali previste per il sistema.
Tali condizioni sono quelle dichiarate allo scopo dal costruttore.

2 INVECCHIAMENTO ACCELERATO
S E Z I O N E

4.2.1 Invecchiamento accelerato dei provini di materiale isolante


Prima di essere provati, i provini vengono sottoposti ad invecchiamento accelera-
to all’interno di un forno ad aria calda con circolazione di aria esterna, rispettan-
do le normali condizioni di montaggio previste dal costruttore, e vi rimangono
per 168 h (7 giorni) alla temperatura di 60 °C ± 2 °C.
Nota Per provini si intendono quelli prelevati tra i vari componenti del sistema (per es.: separatori,
guarnizioni, tappi ecc.).

3 PROPRIETÀ MECCANICHE
S E Z I O N E

4.3.1 Viti e connessioni


Le connessioni meccaniche ed elettriche devono resistere agli sforzi meccanici
che si riscontrano nell’uso ordinario.

4.3.1.1 Per le viti e i dadi di metallo che vengono manovrati durante l’installazione dei
componenti, esclusi gli elementi di fissaggio, la conformità viene verificata con la
seguente prova.
Le viti sono serrate ed allentate:

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n 10 volte per le viti che si impegnano in un filetto di materiale isolante;
n 5 volte in tutti gli altri casi.

Le viti ed i dadi che si impegnano in una filettatura di materiale isolante sono


completamente tolti e reinseriti ogni volta. La prova viene eseguita per mezzo di
un appropriato cacciavite o chiave, applicando una coppia come specificato nella
Tab. 1; durante la prova non si deve constatare alcun danno che impedisca l’ulte-
riore uso della connessione a vite, quale ad esempio rottura dei filetti o danneg-
giamento dell’intaglio delle viti, delle rondelle o delle piastrine.
La forma della lama del cacciavite di prova deve essere adatta alla testa della vite
da provare. Le viti ed i dadi non devono essere serrati a strappi.

Tab. 1

Coppia di torsione (Nm)


1 2 3
Diametro
nominale
della
filettatura
(mm)

fino a 2,8 incluso 0,2 0,4 0,4


oltre 2,8 fino a 3,0 incluso 0,25 0,5 0,5
oltre 3,0 fino a 3,2 incluso 0,3 0,6 0,6
oltre 3,2 fino a 3,6 incluso 0,4 0,8 0,8
oltre 3,6 fino a 4,1 incluso 0,7 1,2 1,2
oltre 4,1 fino a 4,7 incluso 0,8 1,8 1,8
oltre 4,7 fino a 5,3 incluso 0,8 2,0 2,0
oltre 5,3 fino a 6,0 incluso 1,2 2,5 3,0
oltre 6,0 fino a 8,0 incluso 2,5 3,5 6,0
oltre 8,0 fino a 10,0 incluso — 4,0 10,0

La colonna 1 si applica alle viti senza testa, che non risultano sporgenti dalla sede
una volta serrata, ed alle altre viti che non possono essere serrate con un caccia-
vite che abbia una lama più larga del diametro delle viti stesse.
La colonna 2 si applica alle altre viti che vengono serrate mediante un cacciavite.
La colonna 3 si applica a viti e dadi che vengono serrati con mezzi diversi dal
cacciavite.
Quando una vite ha testa esagonale con intaglio ed i valori delle colonne 2 e 3
sono diversi, la prova viene effettuata due volte, prima su un gruppo di esem-
plari applicando alla testa esagonale della vite, con una chiave, la coppia di tor-
sione specificata nella colonna 3 poi, su un nuovo gruppo di esemplari, appli-
cando con un cacciavite la coppia di torsione specificata nella colonna 2. Se i
valori delle due colonne sono identici viene effettuata solo la prova con il caccia-
vite.

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4.3.1.2 Le viti in materiale isolante devono avere un diametro nominale di almeno 3 mm;
esse non devono essere usate per collegamento elettrico.
Le viti non devono essere di materiale isolante se la loro sostituzione con una vite
metallica può compromettere l’isolamento supplementare o l’isolamento rinforzato;
quanto sopra vale anche per le viti che si possono togliere nel corso della sostitu-
zione di un cavo di alimentazione o di qualsiasi altra operazione di manutenzione,
se la loro eventuale sostituzione con vite metallica può compromettere l’isolamento
fondamentale.
La rispondenza si verifica mediante esame a vista e, per le viti e dadi destinati ad
assicurare il contatto o che possano essere manovrati dall’utilizzatore, effettuando
la prova che segue.
Le viti ed i dadi vengono serrati ed allentati:

10 volte quando si tratta di viti che si impegnano in filettatura di materiale isolante,


5 volte per i dadi e le altre viti.

Le viti che si impegnano in materiale isolante vengono ogni volta completamente


tolte e poi di nuovo inserite.
La prova si effettua con un cacciavite od una chiave adatta, applicando un mo-
mento torcente del valore indicato nella Tab. 2 che segue, le cui colonne si
riferiscono ai casi qui sotto indicati:
n viti di materiale isolante:
n a testa esagonale quando il diametro del cerchio inscritto è superiore al
diametro della filettatura, oppure
n a testa cilindrica, con sede femmina per la chiave, avente dimensione tale
che il diametro del cerchio circoscritto è superiore al diametro esterno del
filetto, oppure
n a testa, con intaglio semplice o a croce, di lunghezza superiore a 1,5 volte
il diametro esterno della filettatura ............................ colonna 2
n per le altre viti di materiale isolante .......................... colonna 3.

Tab. 2

Diametro nominale Manometro torcente (Nm)


della filettatura
(mm) 2 3
fino a 2,8 incluso 0,4 0,4
oltre 2,8 fino a 3,0 incluso 0,5 0,5
oltre 3,0 fino a 3,2 incluso 0,6 0,6
oltre 3,2 fino a 3,6 incluso 0,8 0,6
oltre 3,6 fino a 4,1 incluso 1,2 0,6
oltre 4,1 fino a 4,7 incluso 1,8 0,9
oltre 4,7 fino a 5,3 incluso 2,0 1,0
oltre 5,3 fino a 6,0 incluso 2,5 1,25
oltre 6,0 mm 3,0 2,0

Nel corso della prova non deve verificarsi alcun danneggiamento che compro-
metta l’ulteriore uso della connessione a vite.
La lama del cacciavite deve essere di forma adatta alla testa della vite da provare.
Le viti ed i dati non devono essere serrati a strappi.

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4.3.1.3 Le viti di qualsiasi materiale che si avvitano in una filettatura realizzata in materia-
le isolante devono avere una lunghezza di filettatura avvitata sufficiente per assi-
curare un collegamento corretto.
Deve essere assicurata la corretta introduzione della vite nella filettatura.
La rispondenza si verifica mediante esame a vista ed effettuando la prova di cui
in 4.3.1.2.
La prescrizione riguardante la corretta introduzione è soddisfatta se viene impedi-
ta l’introduzione della vite di sbieco, per esempio a mezzo di una guida prevista
in corrispondenza del punto di ingresso della femmina.

4.3.2 Fissaggio di dispositivi o di apparecchi complementari

4.3.2.1 I mezzi di fissaggio di cui sopra devono essere adatti a sostenere il carico previsto
nell’uso ordinario.
Tale requisito può essere verificato mediante calcolo o applicando per 15 min un
carico doppio di quello previsto nell’uso ordinario.
La verifica si effettua nel modo seguente:
uno spezzone di canale di lunghezza 600 mm o maggiore nel caso di apparecchi
particolari viene fissato su un supporto di legno rigido, installando l’apparecchio
come da istruzioni di montaggio, scegliendo la posizione più sfavorevole.
Al campione in prova viene fissata, tramite le viti di fissaggio ordinariamente in
uso agli apparecchi, una piastrina di acciaio di larghezza, spessore e forma ade-
guati all’apparecchio in prova e dotata di un perno centrale per l’applicazione
degli sforzi.
Le sollecitazioni sono applicate sulla piastrina al centro del campione in prova e
a un minimo di 5 mm dal bordo superiore del coperchio del canale.
La prova è favorevole se non si verificano apprezzabili deformazioni nei mezzi di
fissaggio, che ne compromettano l’ulteriore uso.

4.3.3 Smontabilità dei coperchi dei canali e degli accessori del sistema

4.3.3.1 Smontabilità con un attrezzo


Un coperchio definito smontabile con un attrezzo risulta conforme quando su-
pera le seguenti prove. In tal caso anche gli accessori devono garantire un pari
grado di sicurezza.
a) Si verifica che il coperchio e gli accessori non si tolgano sotto l’azione di una
manovra involontaria eseguita sconsideratamente (per es. da un bambino). La
conformità si verifica su un campione di tutti i componenti individuati in 2.1.1
installati come previsto dal costruttore, in particolare su spezzoni lunghi 1000 mm
di canale, dotato eventualmente di accessori appositamente previsti per evitare lo
smontaggio.
La prova di smontaggio va eseguita in corrispondenza della parte centrale di ogni
spezzone di canale e nei punti ritenuti critici di ogni accessorio, e va non basata
sullo scorrimento dei coperchi sui rispettivi supporti.
Prima dell’esecuzione della prova si devono eliminare quelle parti che il co-
struttore dichiarerà avere funzioni esclusivamente estetiche.
Il sistema si ritiene conforme se nessun componente viene smontato senza l’uso
dell’attrezzo nel corso delle prove;
b) si verifica che per campioni di canale di lunghezza 600 mm e di accessori
costituenti il sistema, montati su un compensato di 20 mm di spessore, la pro-
va seguente venga soddisfatta.
Al termine del periodo di invecchiamento accelerato (4.2.1) i campioni ed il

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supporto devono essere estratti dal forno ad aria calda e posti a raffreddare a
temperatura ambiente per un periodo minimo di 30 min al termine del quale
si deve verificare che:
n non siano avvenute deformazioni di contorni geometrici tali da compro-
mettere il loro ulteriore impiego;
n non siano avvenute separazioni tra coperchio, canale ed accessori.

4.3.3.2 Smontabilità senza attrezzo


In questo caso è sufficiente sottoporre i componenti alle prove di cui in 4.3.6 e
4.3.7.

4.3.4 Resistenza agli urti a temperatura ambiente


Il canale e gli accessori, ad eccezione degli accessori complementari e degli ap-
parecchi, devono essere in grado di resistere agli urti a cui potrebbero essere sot-
toposti nell’uso ordinario.
L’apparecchio di prova utilizzato è un percussore a pendolo costituito da un
braccio oscillante attorno ad un’asse orizzontale e munito nella sua parte inferio-
re di un martello di rottura (Fig. 5).
Il martello di rottura può oscillare in un piano verticale sotto l’effetto del peso
proprio dopo essere stato liberato senza velocità iniziale.
Il braccio è formato da un tubo di acciaio di 9 mm di diametro esterno, di 8 mm
di diametro interno, e comprende:
n nella parte superiore, un dispositivo munito di un’asse di oscillazione, la cui
distanza dal telaio dell’apparecchio è regolabile, e tale che il pendolo non
possa muoversi se non nel piano verticale perpendicolare alla faccia d’appog-
gio del telaio;
n nella parte inferiore, un dispositivo che permette il fissaggio del martello.

La lunghezza del tubo è tale che la distanza tra l’asse d’oscillazione del pendolo e
l’asse del martello montato sul braccio del pendolo sia uguale a 1 m.
Il materiale da provare deve essere disposto rispetto al martello in modo che il
punto d’impatto coincida col punto dove la traiettoria del martello incontra il pia-
no verticale passante per l’asse di oscillazione del pendolo.
Gli urti ai quali il materiale da esaminare è sottoposto sono definiti dalla massa
del martello e dall’altezza di caduta, cioè la distanza verticale tra la posizione del
punto di riferimento quando il pendolo è sganciato e la posizione di detto punto
al momento dell’urto. Il punto di riferimento è marcato sulla superficie dell’ele-
mento battente, dove la linea passante per il punto di intersezione degli assi del
tubo d’acciaio del pendolo e dell’elemento d’urto e perpendicolare al piano che
attraversa entrambi gli assi, incontra la superficie.
Nota Teoricamente il punto di riferimento dovrebbe essere il centro di gravità dell’elemento d’urto.
Poiché in pratica il centro di gravità è difficile da determinare, il punto di riferimento è scelto
come sopra descritto.

La Tabella qui di seguito indica la massa del martello e l’altezza di caduta verti-
cale in funzione delle caratteristiche evidenziate in 1.3.5:

massa del martello (kg) 0,5 0,5 1,5


altezza di caduta verticale (m) 0,20 0,40 0,4
energia d’urto (J) 1 2 6

Prima di ogni prova i provini vengono condizionati come previsto in 4.2.1, suc-
cessivamente vengono riportati alla temperatura ambiente per 4 h.

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Le superfici esposte agli urti si intendono quelle visibili quando profili e/o acces-
sori sono installati secondo l’uso ordinario.
Sui provini dei profili, di lunghezza 250 mm, vengono effettuati tre urti in punti
diversi con il punto di impatto al centro del coperchio.
Per gli accessori vengono usati tre provini montati secondo l’uso; i colpi sono ap-
plicati solo sulla superficie esposta.
Dopo la prova, l’involucro deve ancora assicurare i gradi di protezione verificati
in 4.5.1, 4.5.2, 4.5.3.

4.3.5 Resistenza agli urti a bassa temperatura


Questa prova viene eseguita solo sui canali con coperchio montato di materiale
plastico, per determinare la resistenza nelle condizioni di trasporto, immagazzi-
namento in cantiere, posa in opera, ecc.
Non è previsto il precondizionamento di cui in 4.2.1.
La prova è eseguita su tre provini di lunghezza 250 mm, che vengono messi in
una camera refrigerata per 2 h alla temperatura di - 5 °C ± 1 °C.
La prova è effettuata per mezzo dell’apparecchio di cui in Fig. 6 posto sopra un
tampone di spugna di gomma spesso 4 cm.
I provini sono ritirati uno dopo l’altro dal recipiente refrigerato, posti sul sup-
porto di acciaio e sottoposti ad una prova di urto entro 30 s dall’estrazione. La ri-
partizione dei colpi è la stessa di cui in 4.3.4 e la massa del battente, l’altezza di
caduta e l’energia d’urto sono quelle specificate di seguito:

massa del battente altezza caduta energia


(kg) (m) (J)
1 0,10 1

La prova di cui sopra viene nuovamente eseguita nelle stesse condizioni su 3


provini, ripetendo i colpi sulla parte esterna del fondo del canale.
I provini sono giudicati non conformi se si verifica una qualunque rottura di
qualunque estensione purché visibile ad occhio nudo.

4.3.6 Prova per la verifica delle tensioni meccaniche interne


La prova è effettuata su un campione di tre provini. Ogni provino è costituito da
uno spezzone di canale di circa 250 mm, costituito da corpo e coperchio.
Sulla faccia più appropriata di ciascun provino si traccia un tratto di 200 mm di
lunghezza, seguendo l’asse maggiore, centrato in rapporto alla lunghezza di tale
provino.
I provini, posti su una griglia metallica, sono immersi e mantenuti in acqua bol-
lente per 15 min ad una temperatura di circa 100 °C.
Quindi si estrae la griglia ed i provini vengono lasciati raffreddare a temperatura
ambiente.
Si misura in seguito la lunghezza del tratto sulla superficie di ciascun provino; la
variazione di lunghezza deve essere inferiore al 3%.

4.3.7 Prova di abbassamento del coperchio


La prova va eseguita su tre provini di lunghezza pari a 250 mm.
L’abbassamento del coperchio si determina sottoponendolo ad un carico P se-
condo la disposizione di prova di Fig.7.
Il provino col coperchio viene fissato su un supporto rigido (per es. di legno
duro) posto orizzontalmente.

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Per il fissaggio si procede secondo Fig. 8, e si utilizzeranno sempre viti autofilet-
tanti di diametro 5 mm a testa cilindrica bombata con intaglio secondo UNI 904.
Nota Nel caso in cui la vite sia incompatibile con le dimensioni del canale, è possibile utilizzare viti
di dimensioni ridotte.
Se sono previsti dal costruttore come parti del sistema, in ogni provino devono
essere inseriti, il più possibile verso l’estremità del provino, in posizione simme-
trica, 2 collari o traversine ferma-cavi.
Il peso che simula il carico va calcolato secondo la formula:

P = KS n

dove: P peso del carico per unità di lunghezza (N/m);


K fattore di carico specificato 1,3 x 10-2 N/(m · mm2);
Sn sezione geometrica del canale in prova dichiarata dal costruttore (mm2).
Il peso deve essere realizzato mediante spezzoni di cavo del tipo H07V-K di se-
zione nominale 6 mm2, lunghezza 250 mm, all’interno del canale per simulare un
carico distribuito in modo omogeneo sul coperchio e sulle pareti interne del
provino.
Il provino, cosi preparato, viene posto in una stufa per una durata di 2 h ad una
temperatura di 60 °C ± 2 °C.
Dopo questo periodo di tempo si estraggono i provini con il supporto e si misura
entro 2 min dall’estrazione l’abbassamento del coperchio del provino.
Si considera la prova superata se l’abbassamento massimo (f) non supera il 10%
della larghezza b del canale e il coperchio non si è sganciato.
Nota Se il peso previsto non può essere ottenuto con il criterio indicato, si useranno cavi cui è stato
tolto l’isolamento.

4.3.8 Prova di abbassamento delle pareti laterali


La prova va eseguita su tre provini di lunghezza pari a 250 mm, eventualmente
dotati di separatori, se previsti dal costruttore.
L’abbassamento delle pareti laterali per canali installati su pareti verticali si deter-
mina secondo la disposizione di prova di cui in Fig. 9.
Il provino con il coperchio viene fissato su un supporto rigido (per es. di legno
duro) posto verticalmente.
Se previsti dal costruttore come parti del sistema, in ogni provino devono essere
inseriti il più possibile verso l’estremità del provino, in posizione simmetrica, 2
collari o traversine ferma-cavi.
Le disposizioni per il fissaggio ed il peso applicato sono le stesse adottate per la
prova di abbassamento del coperchio (4.3.6).
Il provino, così preparato, viene posto in una stufa per la durata di 2 h alla tem-
peratura di 60 °C ± 2 °C.
Dopo questo periodo si estraggono i provini con il supporto e si misura l’ab-
bassamento (f) delle pareti laterali del provino.
La prova è superata se l’abbassamento massimo delle pareti laterali non supera il
10% del valore della dimensione (h) del canale.
Durante la prova di coperchio non deve sganciarsi.

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4.3.9 Prova di flessione lineare
Nel caso di canali sospesi, i canali stessi, gli elementi di sospensione e le giunzioni
devono resistere alle sollecitazioni statiche che si riscontrano nell’uso ordinario.
La conformità viene verificata con la seguente prova, che si esegue per ciascuna
combinazione possibile di giunzione, elemento di sospensione e canale.
Si verificano solo i valori della massima lunghezza compresa nel sistema.
Il numero di canali da utilizzare in ciascuna prova è uguale al numero delle vie
delle giunzioni verificate.
Il numero degli elementi di sospensione è uguale al numero dei canali. Se il costrut-
tore prescrive un elemento di sospensione anche per le derivazioni, tale elemento
dovrà essere utilizzato per la prova.
Il montaggio dei componenti della canalizzazione deve essere fatto in accordo
con le indicazioni del costruttore.
La distanza (L) tra gli elementi di sospensione misurata lungo il percorso della
canalizzazione è quella massima definita dal costruttore.
Nel caso di giunzioni particolari è possibile prevedere distanze L diversificate.
La lunghezza della canalizzazione di prova (canali e giunzioni) deve essere 1,5
volte la distanza tra gli elementi di fissaggio e la giunzione deve essere centrale.
All’interno della canalizzazione deve essere applicato un carico uniformemente
distribuito, calcolato e realizzato con spezzoni di cavo come in 4.3.6.
Se la canalizzazione è prevista per sostenere componenti o apparecchi non inclu-
si nel sistema, si applica a metà fra fissaggio e centro giunto un solo carico con-
centrato P pari a 1,5 volte il peso previsto nell’uso ordinario del componente o
dell’apparecchio sospeso al canale.
Dopo 24 h di applicazione del carico la freccia massima non deve essere superio-
re all’1% della maggior distanza L tra gli elementi di sospensione.
La prova deve essere eseguita a 35 °C ± 2 °C.

4 RESISTENZA AL CALORE, AL CALORE ANORMALE


ED ALLA PROPAGAZIONE DELLA FIAMMA
S E Z I O N E

4.4.1 Prescrizioni per membrane e tappi di chiusura di materiale isolante


nelle aperture per passaggio e raccordo di accessori
Le membrane ed i tappi devono essere fissati in maniera sicura e non devono de-
formarsi per effetto degli sforzi meccanici e termici che si producono nell’uso or-
dinario.
La conformità si verifica con la seguente prova: le membrane ed i tappi sono pro-
vati montati nel canale, dopo che sono stati sottoposti al trattamento di cui in 4.2.1.
Porzioni di canali corredati di tappi e membrane sono quindi posti per 2 h in una
stufa come descritto in 4.2.1 con la temperatura mantenuta a 40 °C ± 2 °C.
Entro 30 s dall’estrazione dal forno si applica una forza di 30 N per 5 s alle varie par-
ti delle membrane e dei tappi per mezzo dell’estremità del dito di prova di Fig. 10.
Durante questa prova le membrane ed i tappi non devono deformarsi in modo
tale che l’interno del canale diventi accessibile.
Per le membrane ed i tappi che possono essere sottoposti a trazione assiale du-
rante l’uso ordinario, si applica uno sforzo assiale di 30 N per 5 s.
Durante questa prova le membrane ed i tappi non devono staccarsi.

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4.4.2 Resistenza al calore
Il corpo ed il coperchio devono presentare una adeguata resistenza al calore. La
conformità si verifica mediante la prova descritta nel seguito.
La prova è eseguita su un esemplare di corpo e di coperchio preventivamente
sottoposti ad invecchiamento accelerato come descritto in 4.2.1. Dagli esemplari
devono essere ritagliati provini di dimensioni tali da poter essere sottoposti alla
prova seguente: i provini e la sfera di prova sono posti in una stufa a una tempe-
ratura di 60 °C ± 2 °C, posati su un piano di acciaio come mostrato in Fig.11.
Quando il supporto, il provino e la sfera hanno raggiunto la temperatura specifi-
cata, sulla superficie del provino è pressata la sfera d’acciaio di 5 mm di diametro
con una forza di 20 N.
Dopo 1 h la sfera è rimossa e il provino è estratto dal forno e immerso in acqua
fredda per evitare il rinvenimento.
Quando il provino ha raggiunto la temperatura ambiente, viene misurato il dia-
metro dell’impronta della sfera sulla superficie; questo diametro non deve supe-
rare 2 mm.
La prova deve essere eseguita solo sulle pareti piane degli esemplari.
I provini utilizzati in questa prova possono essere ricavati da esemplari integri gia
utilizzati per le prove d’urto.

4.4.3 Resistenza al calore anormale ed alla propagazione


della fiamma del coperchio, del corpo e degli eventuali separatori
Il coperchio, il corpo ed i separatori devono presentare una adeguata resistenza
alla propagazione della fiamma.
La rispondenza è verificata con la prova descritta qui di seguito.
La prova si effettua su 3 coperchi, 3 separatori, se mobili, 3 corpi di lunghezza
pari a 600 mm, più eventuali accessori ferma-cavo, tutti sottoposti ad invecchia-
mento accelerato come descritto in 4.2.1 e montati sul corpo del canale.
La prova va fatta in aria calma, con un becco Bunsen avente un imbocco di di-
ametro interno di 9 mm.
Il gas utilizzato per questa prova deve essere tale che, con le dimensioni specifi-
cate della fiamma, la potenza prodotta dal bruciatore sia di 900 W ± 30 W.
Mentre il becco è in posizione verticale, la fiamma viene regolata ad una lun-
ghezza totale di 15 cm e con la lunghezza del cono blu interno di 5 cm.
Successivamente il becco viene inclinato in modo che il suo asse formi un angolo
di 45° con la verticale.
L’esemplare va tenuto verticalmente in posizione tale che la punta del cono inter-
no della fiamma tocchi la superficie dell’esemplare ad una distanza approssimati-
va di 10 cm dalla sua estremità inferiore.
L’esemplare va tenuto alla fiamma per 1 min. Se l’esemplare brucia, la combustione
deve essere lenta e non deve propagarsi apprezzabilmente; l’eventuale fiamma
deve spegnersi in meno di 30 s dopo la rimozione del becco.

4.4.4 Resistenza degli accessori al calore anormale ed al fuoco


Gli accessori (compresi i complementari) non devono essere eccessivamente
danneggiati dal calore anormale e dal fuoco quando montati come previsto dal
costruttore.
La verifica è effettuata con la prova che segue.

NORMA TECNICA
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La prova deve essere eseguita, se possibile, su un esemplare completo oppure su
una parte conveniente ricavata da esso. La prova è fatta su un solo esemplare; in
caso di dubbio, la prova deve essere ripetuta su due ulteriori esemplari.
Gli esemplari devono essere mantenuti per 24 h prima della prova in ambiente a
condizioni atmosferiche normalizzate, secondo la Norma CEI 15-12.
La prova viene eseguita secondo le modalità dalla Norma CEI 50-11 per il filo in-
candescente ad una temperatura di 650 °C.
Si considera che l’esemplare abbia superato la prova del filo incandescente se:
n non c’è alcuna fiamma visibile o incandescenza prolungata o
n la fiamma o l’incandescenza dell’esemplare e della carta sottostante si estin-
guono entro 30 s dopo la rimozione del filo incandescente e la carta sot-
tostante non è bruciata completamente.

La carta non deve infiammarsi, né la tavola bruciacchiarsi.

5 PROTEZIONE CONTRO LA PENETRAZIONE DI CORPI SOLIDI,


DELL’ACQUA E L’ACCESSO A PARTI IN TENSIONE
S E Z I O N E

4.5.1 Protezione contro la penetrazione dei corpi solidi


Si applica la Tab. 1 della Norma CEI 70-1.

4.5.2 Protezione contro la penetrazione di acqua


Si applica la Tab. 2 della Norma CEI 70-1.

4.5.3 Protezioni addizionali contro l’accesso a parti in tensione


Esse sono:
n IP 2XC: prova con filo rigido di diametro 2,5 mm. La prova è soddisfatta se un
filo diritto e rigido del diametro di 2,5 mm, spinto in tutte le direzioni con una
forza di 3 N, non penetra nel delimitato spazio, previsto dal costruttore per
ospitare parti nude in tensione, situato all’interno del canale.
n IP 2XD: prova con filo rigido di diametro di 1 mm. La prova è superata se un
filo diritto e rigido del diametro di 1 mm, spinto in tutte le direzioni con una
forza pari a 1 N, non penetra nel delimitato spazio, previsto dal costruttore
per ospitare parti nude in tensione, situato all’interno del canale.
Agli effetti della presente Norma il grado di protezione minimo richiesto con-
tro l’accesso a parti in tensione è IP 2X.
Nota Per le canalizzazioni previste per installazioni in zone a portata di mano le superfici orizzon-
tali superiori di tali canalizzazioni devono avere grado di protezione contro l’accesso a parti
in tensione almeno uguale a IP 2XD.

Il costruttore dovrà fornire le indicazioni riguardanti le zone che possono ospi-


tare parti in tensione (per es.: morsetti, giunti).

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6 VERIFICHE ELETTRICHE
S E Z I O N E

4.6.1 Resistenza di isolamento


La verifica della resistenza d’isolamento è effettuata su un campione di tre provini
secondo le modalità di cui in 4.6.1.2 immediatamente dopo il condizionamento
descritto in 4.6.1.1.
Ciascun provino è costituito da uno spezzone di circa 30 cm (corpo + coperchio
+ separatore eventuale).

4.6.1.1 Condizionamento
La camera umida contiene aria con una umidità relativa mantenuta entro il 91% ed
il 95%. La temperatura dell’aria nella zona dove i campioni possono essere posti è
mantenuta a un valore compreso tra 20 °C e 30 °C con la tolleranza di ± 1 °C.
Prima di mettere i provini nella camera umida, essi devono essere portati ad una
temperatura che non differisca di oltre 4 °C dalla temperatura di prova, mantenen-
doli a tale temperatura per la durata di 4 h prima del trattamento di umidificazione.
Il tempo di permanenza dei provini nella camera umida è di due giorni (48 h).
Nella camera umida deve essere realizzata una circolazione continua di aria. La
camera umida deve essere termicamente isolata.

4.6.1.2 Misura
Immediatamente dopo l’estrazione dei provini dalla camera umida la resistenza di
isolamento deve essere misurata nel punto più svantaggioso tra un foglio metallico
interno ed uno esterno di materiale conduttore, per esempio stagnola, 1 min dopo
l’applicazione di una tensione continua di 500 V.
La superficie contrapposta dei fogli deve essere di almeno 700 mm2. I fogli me-
tallici devono aderire alla superficie dei provini.
La resistenza di isolamento così misurata non deve essere inferiore a 100 MW.

NORMA TECNICA
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Fig. 1 Installazione in controsoffitto e falso pavimento

NORMA TECNICA
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Fig. 2 Presa telefonica tripolare unificata (2.2.8)
a Coperchio
b Corpo

54,8

R=67,4
54,8 a

53,6

4,5

64,0 53,8 b

R= 72,0

60,0

30

NORMA TECNICA
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Fig. 3 Esempio di intersezione tra cavi appartenenti ad impianti diversi
L = Lunghezza della zona di non separazione (2.2.9)

NORMA TECNICA
CEI 23-32:1997-10
Pagina 22 di 32
Fig. 4 Esempio di separazione tra cavi nel caso di angoli in piano (2.2.9)
a Parete

pR
L = ------- < P
2

dove: R = P/2;
P Profondità del canale;
L Lunghezza di non continuità della separazione.

NORMA TECNICA
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Pagina 23 di 32
Fig. 5 Apparecchio per la prova d’urto
a Supporto di base
b Asse d’oscillazione
c Asse d’oscillazione regolabile
d Martelli (da 0,5 kg e 1,5 kg)
e Tubo in acciaio Fe 306 (UNI 2898-69)
f Asse del martello
g Piano verticale passante per l’asse del pendolo
h Spina A2 x 6 UNI 6364-68
i Campione

b
a

986,6

1000
c

øe 9/øi 7
d

ø 11,5
5 6

ø7
h
25
3,5

ø 11,5
28
5
5

M4
i

ø 15
Dimensioni in mm

NORMA TECNICA
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Fig. 5A Martello per pendolo kg 0,5

72 32 40
7,3
ø 12

4
13,4 13,4
ø 34,8

2,2

3
4
ø 12 R25
9,2

Fig. 5B Martello per pendolo kg 1,5

72 34,5 37,5

7,3 4 12
59,2

2,2

16,3

R25
12
9,1 47

NORMA TECNICA
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Pagina 25 di 32
Fig. 6 Attrezzo usato per la verifica della resistenza agli urti a bassa temperatura (4.3.5)
a Martello
b Bronzo intermedio di acciaio 100g
c Altezza di caduta
d Provino
e Acciaio 10 kg

a
ø10,5
A B
c

b
3 00
R=

e Ø20 40

Sez. A-B 8,6

8,6 8,6
Dimensioni in millimetri
Angoli leggermente arrotondati

NORMA TECNICA
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Fig. 7 Prova di abbasamento del coperchio (4.3.6)
a Corpo del canale
b Carico
c Coperchio

NORMA TECNICA
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Fig. 8 Fissaggio dei provini per la prova di abbassamento del coperchio (4.3.6)

Dimensioni in millimetri
250

25
25

R=2,5

250
25

25

b < 100
R=2,5

NORMA TECNICA
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Fig. 9 Prova di abbassamento delle pareti laterali (4.3.7)
h

Fig. 10 Dito di prova rigido (4.4.1)


a Cilindro
b Sferico

80
2

20
R=
36°50’
ø50

14° 2’
ø12

a
10

10
4
R=

b
Dimensioni in millimetri

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Fig. 11 Attrezzo per la prova di resistenza al calore (4.4.2)
a Punta sferica R = 2,5 mm
b Provino
c Supporto di acciaio

b c

Fine Documento

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