Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
NORMA ITALIANA Basi di calcolo ed azioni sulle strutture UNI ENV 1991-2-6
S P E R I M E N TA L E Parte 2-6: Azioni sulle strutture - Azioni durante la costruzione
OTTOBRE 2000
Eurocode 1
Basis of design and actions on structures
Part 2-6: Actions on structures - Actions during execution
RELAZIONI NAZIONALI
RICONFERMA
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni
o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Le norme sperimentali sono emesse, per applicazione provvisoria, in campi in cui viene
avvertita una necessità urgente di orientamento, senza che esista una consolidata espe-
rienza a supporto dei contenuti tecnici descritti.
Si invitano gli utenti ad applicare questa norma sperimentale, così da contribuire a fare
maturare l'esperienza necessaria ad una sua trasformazione in norma raccomandata.
Chiunque ritenesse, a seguito del suo utilizzo, di poter fornire informazioni sulla sua appli-
cabilità e suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato
dell'arte in evoluzione è pregato di inviare, entro la scadenza indicata, i propri contributi
all'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
PREMESSA 2
Sezione 1 GENERALITÀ 4
1.1 Scopo .............................................................................................................................................................. 4
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 6
1.3 Distinzione fra principi e regole di applicazione ....................................................................... 7
1.4 Definizioni...................................................................................................................................................... 7
1.5 Simboli ............................................................................................................................................................ 7
MARZO 1997
Eurocode 1
EUROPEAN PRESTANDARD Basis of design and actions on structures
Part 2-6: Actions on structures - Actions during execution
Eurocode 1
PRÉNORME EUROPÉENNE Bases de calcul et actions sur les structures
Partie 2-6: Actions sur les structures - Actions en cours d’exécution
Eurocode 1
EUROPÄISCHE VORNORM Grundlagen der Tragwerksplanung und Einwirkungen auf Tragwerke
Teil 2-6: Einwirkungen auf Tragwerke - Einwirkungen während Ausführung
DESCRITTORI Ingegneria civile, costruzione, ponte, codice per l’edilizia, calcolo, messa in
opera, montaggio
ICS 91.010.30
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
CEN 1997
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.
Programma dell'Eurocodice
(7) Sono in fase di redazione i seguenti Eurocodici Strutturali, ognuno dei quali è di-
viso in un certo numero di parti:
ENV 1991 = Eurocodice 1 Basis of design and actions on structures [Basi di cal-
colo ed azioni sulle strutture]
ENV 1992 = Eurocodice 2 Design of concrete structures [Progettazione delle
strutture di calcestruzzo]
ENV 1993 = Eurocodice 3 Design of steel structures [Progettazione delle struttu-
re di acciaio]
ENV 1994 = Eurocodice 4 Design of composite steel and concrete structures
[Progettazione delle strutture composte acciaio-cal-
cestruzzo]
ENV 1995 = Eurocodice 5 Design of timber structures [Progettazione delle strut-
ture di legno]
ENV 1996 = Eurocodice 6 Design of masonry structures [Progettazione delle
strutture di muratura]
ENV 1997 = Eurocodice 7 Geotechnical design [Progettazione geotecnica]
ENV 1998 = Eurocodice 8 Design of structures for earthquake resistance [Indicazio-
ni progettuali per la resistenza sismica delle strutture]
ENV 1999 = Eurocodice 9 Design of aluminium alloy structures [Progettazione
delle strutture in lega di alluminio]
(8) Il CEN/TC 250 ha costituito sottocomitati separati in relazione ai diversi Eurocodi-
ci sopra citati.
(9) La presente parte 2-6 dell'Eurocodice 1 è stata realizzata in accordo ad un man-
dato pubblicato dal CCE ed è pubblicata come norma sperimentale europea
(ENV) con una validità iniziale di tre anni.
(10) La presente parte dell'Eurocodice 1 è utilizzata per applicazioni sperimentali.
(11) Dopo due anni i membri del CEN saranno invitati a sottoporre commenti formali
alla presente parte dell'Eurocodice 1 da prendere in considerazione per definire le
future azioni.
Sezione 1 GENERALITÀ
1.1 Scopo
1.4 Definizioni
Ai fini della presente parte dell'ENV 1991 le definizioni generali sono fornite nelle parti
pertinenti dell'ENV 1991 e negli Eurocodici (ENV da 1992 a 1999).
Le definizioni addizionali fornite di seguito sono specifiche della presente parte.
1.4.1 opere ausiliarie di costruzione (auxiliary construction works, ouvrage auxiliaire, Hilfskon-
struktion): Ogni opera associata ad un processo di costruzione e rimossa dopo l'utilizzo
(ad esempio ponteggi, puntelli, palancolate, controventi, rampe di accesso, ecc.).
1.4.2 carichi di costruzione (construction loads, charges de construction, Baulasten): Carichi di-
versi da quelli dovuti a condizioni climatiche o ambientai che devono essere prese in con-
siderazione durante il processo di costruzione (vedere anche 4.8).
1.5 Simboli
(1) Ai fini della presente parte dell'ENV 1991 si applicano i seguenti simboli:
Nota Le notazioni usate sono basate sulla ISO 3898:1987.
4.1 Masse volumiche degli elementi strutturali e non strutturali e delle azioni permanenti
causate dal terreno
4.1.1 Generalità
(1) Le masse volumiche degli elementi strutturali e non strutturali dovrebbero essere
determinate in accordo con l'ENV 1991-2-1 a meno che non siano disponibili dati
più specifici.
P(2) Per la verifica degli elementi strutturali durante il trasporto o il sollevamento, lad-
dove pertinenti, le reali condizioni di supporto di tali elementi devono essere prese
in conto e si devono altresì considerare gli effetti di massa dovuti alle accelerazio-
ni orizzontali e verticali.
Nota 1 Per la stima delle accelerazioni verticali ed orizzontali dovute al trasporto ed al sollevamento una
guida è fornita dall'ENV 1991-5.
Nota 2 Indicazioni per il sollevamento dei materiali possono essere definite in relazione alle azioni in accor-
do all'ENV 1991-5.
(3) Valori caratteristici della pressione del terreno (per esempio sui pavimenti o in pa-
reti di fondazione di costruzioni, pile o spalle di ponti) dovrebbero essere determi-
nati in accordo con l'ENV 1997.
4.1.2 Edifici
(1) Le azioni dovute alle masse volumiche degli elementi non strutturali possono es-
sere trascurate durante l'esecuzione quando è ovvio che gli effetti di queste azioni
sono completamente considerate nella struttura completa.
4.1.3 Ponti
(1) Se non altrimenti specificato, laddove sia necessario considerare come azioni in-
dividuali per la verifica dell'equilibrio statico le parti favorevoli o sfavorevoli delle
azioni, causate dalle masse volumiche degli elementi strutturali, esse dovrebbero
essere associate rispettivamente a gG,inf = 0,95 e gG,sup = 1,05
Questi fattori possono essere calibrati in casi specifici in dipendenza dal livello di
assicurazione di qualità durante l'esecuzione [vedere 2.2 (5)-b) dell'ENV 1991-1].
(2) Questi valori per gG,inf e gG,sup in 4.3.1 (1) possono anche essere usati per la veri-
fica dei sistemi fornendo azioni stabilizzanti.
4.2.1 Pretensione
P(1) Durante le fasi di esecuzione, forze di pretensione devono essere prese in consi-
derazione con il loro valor medio o caratteristico in accordo con la parte di proget-
to degli Eurocodici, in dipendenza dalle regole di verifica definite nel presente Eu-
rocodice per lo stesso tipo di pretensione o nella specifica di progetto.
Nota Allo stato attuale, nel progetto degli Eurocodici non sono state ancora pienamente definite tali regole
per gli stati di esecuzione.
4.2.2 Predeformazioni
(1) In generale, le predeformazioni sono applicate a particolari strutture in modo tale
da generare azioni per migliorarne il comportamento rispondendo così a partico-
lari requisiti di sicurezza e di efficienza funzionale.
Nota Le predeformazioni possono non avere effetto sulla resistenza ultima se è disponibile una certa ca-
pacità di rotazione ed una seguente ridistribuzione di momenti plastici.
P(2) L'applicazione di predeformazioni durante l'esecuzione deve essere realizzata in
maniera controllata, per esempio, per fasi, come ipotizzato nei calcoli di progetto
o richiesto nelle specifiche di progetto.
P(3) Il controllo delle predeformazioni deve essere eseguito controllando sia le defor-
mazioni sia le forze.
Nota Le forze possono essere controllate o in maniera diretta mediante misurazione delle stesse o per
mezzo di misure indirette di rigidezza o di vibrazione.
Nota L'effetto totale dell'acqua include sia pressioni statiche che dinamiche su ogni superficie.
(5) Azioni dovute alla pioggia dovrebbero essere considerate quando sia da conside-
rarsi il danneggiamento di dispositivi di smaltimento dell'acqua e possono gene-
rarsi effetti di ristagno dovuti ad imperfezioni delle superfici di deflusso.
4.8.1 Generalità
(1) In generale, i carichi da costruzione comprendono:
- manodopera, personale tecnico-amministrativo e visitatori con piccola attrez-
zatura di cantiere (Qca);
- magazzini mobili di materiali per gli edifici e da costruzione, elementi prefab-
bricati ed attrezzature (Qcb);
- attrezzature pesanti in posizione d'uso (per esempio pannelli di casseforme,
ponteggi, macchinari da costruzione, container) o in movimento (forme viag-
gianti, travi da trasporto e becchi, contrappesi) (Qcc);
- gru, ascensori, veicoli, installazioni di potenza, martinetti, pesanti mezzi di
controllo, ecc. (Qcd).
(2) Laddove pertinenti, queste azioni dovrebbero essere stimate in accordo con le
specifiche di progetto.
Nota 1 Ove veicoli (per esempio autobetoniere sul piano terra di edifici) possono essere usati, se non defi-
nito dalle specifiche di progetto, le azioni corrispondenti possono essere stimate con riferimento ai
veicoli o ai modelli di carico definiti nell'ENV 1991-3 (Modelli da carico da fatica 2).
Nota 2 Informazioni per l'assegnazione delle azioni dovute alle gru sono date nell’ENV 1991-5.
dove:
Gkj è il valore caratteristico delle azioni permanenti che possono avere effetto
destabilizzante (per esempio obliquità non intenzionali di pareti portanti
prefabbricate, colonne o elementi di rivestimento);
Qdst,1k è il valore caratteristico delle azioni variabili destabilizzanti preponderanti;
Qdst,ik è il valore caratteristico delle azioni variabili destabilizzanti che si associano.
Nota P è il valore medio o caratteristico dipendente, al momento attuale, dalle specifiche di progetto.
(2) I valori dei fattori parziali g per le azioni permanenti sono dati nel prospetto 9.2
dell'ENV 1991-1. Se non altrimenti specificato, i fattori, gQ per tutte le azioni varia-
bili dovrebbero essere presi pari a [1,35].
(3) I valori dei fattori Y0 sono dati nel prospetto A.1 (vedere A.2).
(4) Ove la perdita dell'equilibrio statico sia prevenuta da sistemi stabilizzanti o da ap-
parecchi (per esempio smontanti), la resistenza di tali sistemi e le loro connessio-
ni dovrebbero essere controllate in accordo con le regole definite negli Eurocodici
di progetto pertinenti.
dove:
Qdst,1k è il valore caratteristico delle azioni variabili destabilizzanti preponderanti;
Qdst,ik è il valore caratteristico delle azioni variabili destabilizzanti che si posso-
no aggiungere.
Nota P è il valore caratteristico o quello medio, dipendente, al momento attuale dalle specifiche di progetto.
Situazioni molto diverse si possono considerare durante l'esecuzione di un ponte per cui la formula
[B.1] necessita di possibili modifiche (per esempio per la verifica degli stralli di stabilizzazione).
(2) Per i pesi propri degli elementi strutturali e non strutturali, vedere 4.1.3.
(3) Generalmente, laddove sia usato un contrappeso dovrebbe essere considerata la
variabilità delle azioni dovuta alla sua massa volumica. Se non altrimenti specifi-
cato, tale variabilità dovrebbe essere presa in considerazione in ciascuna delle
seguenti alternative:
∑ G d,sup''+'' ∑G d,inf ''+''Ad P '' +'' ψ 01Q c1,k ''+'' ∑ ψ 2i Q ci,k [B.2]
i >1
dove:
Qc1,k è uno dei gruppi di carichi da costruzione definiti in 4.8 (cioè Qca, Qcb, Qcc
o Qcd).
Nota Questa combinazione di azioni è differente dalla combinazione generale definita nell'ENV 1991-1.
Si è proposto qui, per semplicità, di evitare una definizione di valori frequenti delle azioni variabili
per gli stati di esecuzione. P è il valore caratteristico o quello medio in dipendenza, allo stato attuale,
dalle specifiche di progetto. Situazioni molto diverse si possono considerare durante l'esecuzione di
un ponte, per il quale la formula [B.1] necessita di possibili modifiche (per esempio per la verifica
degli stralli stabilizzanti).
(2) Laddove, in casi particolari, una o più azioni variabili devono essere considerate
simultaneamente con le azioni eccezionali, il loro valore rappresentativo dovreb-
be essere definito nelle specifiche di progetto.
Nota Per esempio nel caso di ponti costruiti a sbalzo, qualche carico di costruzione può essere conside-
rato simultaneamente ad azioni eccezionali corrispondenti alla caduta di un elemento prefabbricato.
(2) I carichi (a) e (b) definiti nel prospetto C.1 dovrebbero essere causa di massimo
momento flettente e/o taglio (vedere figura C.1).
figura C.1 Esempi di disposizione dei carichi
Per i carichi (a) e (b) vedere prospetto C.1; (c) è la massa volumica della parte strutturale degli ele-
menti ed il peso di calcestruzzo fresco
Dimensioni in mm
Milano (sede) Via Battistotti Sassi, 11B - 20133 Milano - Tel. 0270024200 - Fax 0270105992
Internet: www.uni.com - Email: diffusione@uni.com
Roma Via delle Colonnelle, 18 - 00186 Roma - Tel. 0669923074 - Fax 066991604
Email: uni.roma@uni1.inet.it
UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia