Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
NORMA ITALIANA Basi di calcolo ed azioni sulle strutture UNI ENV 1991-5
S P E R I M E N TA L E Parte 5: Azioni indotte da gru e altre macchine
GIUGNO 2002
Eurocode 1
Basis of design and actions on structures
Part 5: Actions induced by cranes and other machinery
RELAZIONI NAZIONALI
Le norme sperimentali sono emesse, per applicazione provvisoria, in campi in cui viene
avvertita una necessità urgente di orientamento, senza che esista una consolidata espe-
rienza a supporto dei contenuti tecnici descritti.
Si invitano gli utenti ad applicare questa norma sperimentale, così da contribuire a fare
maturare l'esperienza necessaria ad una sua trasformazione in norma raccomandata.
Chiunque ritenesse, a seguito del suo utilizzo, di poter fornire informazioni sulla sua appli-
cabilità e suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato
dell'arte in evoluzione è pregato di inviare, entro la scadenza indicata, i propri contributi
all'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
Sezione 1 GENERALITÀ 1
1.1 Scopo e campo di applicazione ........................................................................................................ 1
1.1.1 Scopo e campo di applicazione della ENV 1991 - Eurocodice 1 ................................................. 1
1.1.2 Scopo e campo di applicazione della ENV 1991-5 - Azioni indotte da gru e
da altri macchinari ....................................................................................................................................... 1
1.1.3 Ulteriori parti della ENV 1991 ................................................................................................................... 1
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 1
1.3 Distinzione tra principi e regole di applicazione ....................................................................... 2
1.4 Termini e definizioni................................................................................................................................. 2
1.4.1 Termini e definizioni specifiche per montacarichi e gru su binari ................................................. 2
figura 1.1 Definizione del carico sollevato e del peso proprio della gru......................................................... 3
figura 1.2 Binari con il blocco del montacarichi ...................................................................................................... 4
figura 1.3 Gru appesa con il blocco del montacarichi .......................................................................................... 4
figura 1.4 Gru sovrapposta con il blocco del montacarichi ................................................................................ 4
1.4.2 Termini e definizioni specifiche per azioni indotte da macchine ................................................... 5
1.5 Simboli ............................................................................................................................................................ 5
NOVEMBRE 1998
Eurocode 1
EUROPEAN PRESTANDARD Basis of design and actions on structures
Part 5: Actions induced by cranes and other machinery
Eurocode 1
PRÉNORME EUROPÉENNE Bases de calcul et actions sur les structures
Partie 5: Actions induites par les ponts roulans et autres machines
Eurocode 1
EUROPÄISCHE VORNORM Grundlagen der Tragwerksplannung und Einwirkungen auf
Tragwerke
Teil 5: Einwirkungen aus Kränen und anderen Maschinen
DESCRITTORI Ingegneria civile, struttura, progettazione, costruzione, codice per edificio, cal-
colo, carico, gru, macchina
ICS 91.010.30
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
© 1998 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
1.1.2 Scopo e campo di applicazione della ENV 1991-5 - Azioni indotte da gru e da altri macchinari
(1) La parte 5 della ENV 1991 specifica i carichi imposti (modelli e valori rappresentativi)
associati a gru su binari, macchine stazionarie e veicoli per il trasporto per i quali,
dove è rilevante, bisogna includere effetti dinamici e di frenatura, accelerazioni e
forze eccezionali.
(2) La sezione 1 definisce notazioni e definizioni comuni.
(3) La sezione 2 specifica le azioni indotte da gru su binari.
(4) La sezione 3 specifica le azioni indotte da macchine stazionarie.
(5) L’appendice G specifica i carichi imposti sugli orizzontamenti da carrelli elevatori,
veicoli stradali e ferroviari, attrezzature per la manutenzione ed elicotteri.
1.4.1.1 coefficiente dinamico: Coefficiente che tiene conto degli effetti dinamici dovuti ad eccitazioni
vibrazionali, impatti, ecc.
1.4.1.2 peso proprio Qc della gru: Peso proprio di tutti gli elementi fissi e mobili inclusi gli apparati
meccanici ed elettrici facenti parte della struttura della gru, comunque senza il dispositivo
di sollevamento e una parte delle funi sospese del montacarichi o delle catene mosse
dalla struttura della gru, vedere 1.4.1.3.
1.4.1.4 argano: Parte di una gru sopraelevata semovente che comprende un montacarichi in grado
di muoversi su binari disposti sulla sommità del carro ponte.
1.4.1.5 gru a ponte: Parte di una gru sospesa disposta tra i binari su cui la gru stessa si muove ed
il supporto dell’argano.
1.4.1.6 sistema di guida: Sistema usato per tenere la gru allineata sul binario, attraverso le reazioni
orizzontali tra la gru ed i binari su cui la gru stessa si muove. Il sistema di guida può essere
formato da flange sulle ruote della gru o da un sistema separato di rulli guida operanti sulle
guide della gru o dalla parte dei binari.
1.4.1.8 blocco del montacarichi: Carrello, comprensivo di un montacarichi, in grado di muoversi sulle
flange inferiori di una trave, su dei binari fissi (come mostrato in figura 1.2) o sotto il ponte
di una gru sopraelevata semovente (come mostrato in figura 1.3 ed in figura 1.4).
1.4.1.10 binari che formano il piano di scorrimento per il blocco del montacarichi: Binari sopraelevati che
fanno da supporto al blocco del montacarichi che è in grado di muoversi sulle flange
inferiori dei binari stessi, vedere figura 1.2.
1.4.1.11 gru appesa: Gru a carroponte connessa alle flange inferiori dei binari formanti il piano di
scorrimento, vedere figura 1.3.
figura 1.3 Gru appesa con il blocco del montacarichi
1.4.1.12 gru sovrapposta: Gru a carroponte supportata dalla parte superiore dei binari che formano
il piano di scorrimento della gru. Tale gru si muove usualmente su binari ma qualche volta
si muove direttamente sulla parte superiore dei binari, vedere figura 1.4.
figura 1.4 Gru sovrapposta con il blocco del montacarichi
1.4.2.1 frequenza propria: Frequenza dinamica con la quale un corpo o un sistema elastico oscilla
rispetto al punto di equilibrio una volta che viene rimossa la causa perturbatrice.
1.4.2.2 oscillazioni libere: Vibrazioni di un sistema eccitato da uno spostamento o una velocità
iniziali e non da una forza che agisce su di esso variabile nel tempo.
1.4.2.3 oscillazioni forzate: Vibrazioni di un sistema a cui è applicata una forza esterna che agisce
su di esso variabile nel tempo.
1.4.2.6 modo di vibrare: In un sistema sottoposto a vibrazione, un modo di vibrare è una particolare
forma assunta dal sistema stesso per la quale ogni singola parte si muove con la stessa
frequenza. Due o più modi possono esistere contemporaneamente in un sistema a più
gradi di libertà.
1.5 Simboli
(1) Ai fini della presente norma sperimentale, si applicano i seguenti simboli:
Nota Le notazioni usate sono basate sulla ISO 3898:1997.
(2) Una lista base di notazioni utilizzate è fornita nella ENV 1991-1, "Basis of design" e
le notazioni addizionali sono specifiche della parte.
Lettere latine maiuscole
C numero totale dei cicli di lavoro durante la vita di progetto della gru
F componente statica dell’azione di una gru
Fk valore caratteristico dell’azione di una gru
Fw forza causata dal vento di calcolo
HB forza del respingente
HL carichi longitudinali causati da una accelerazione o decelerazione
HS carichi orizzontali causati da uno sghembo
HT carichi trasversali causati da una accelerazione o decelerazione
HTA forza dovuta all’inclinazione
K forza di avanzamento
Qc peso proprio della gru
Qh carico sollevato
QT carico di prova
S forza sulla guida dovuta allo sghembo
SB costante elastica dei respingenti
Lettere latine minuscole
h distanza tra il punto di istantaneo slittamento ed il sistema di guida
kQ coefficiente di carico spettrale
mc massa della gru
mw numero delle ruote singole dotate di trazione
n numero delle coppie di ruote
nr numero dei binari
2.2.1 Generalità
(1)P Le azioni indotte dalle gru sono classificate come azioni variabili ed eccezionali e
sono rappresentate da vari modelli.
prospetto 2.2 Gruppi di carichi e di coefficienti dinamici considerati come azione caratteristica della gru
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
1 Peso proprio della QC 2.7 ϕ1 ϕ1 1 ϕ4 ϕ4 ϕ4 1 ϕ1 1 1
gru
2 Carico sollevato Qh 2.7 ϕ2 ϕ3 - ϕ4 ϕ4 ϕ4 η1) - 1 1
3 Accelerazione del HL, HT 2.8 ϕ5 ϕ5 ϕ5 ϕ5 - - - ϕ5 - -
carro ponte
4 Sghembo del carro HS 2.8 - - - - 1 - - - - -
ponte
5 Accelerazione o HT3 2.8 - - - - - 1 - - - -
decelerazione
dell’argano o del
blocco del montaca-
richi
6 Vento di calcolo FW* Appendice A 1 1 1 1 1 - - 1 - -
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
7 Carico di prova QT 2.11 - - - - - - - ϕ6 - -
8 Forza del respin- HB 2.12 - - - - - - - - ϕ7 -
gente
9 Forza dovuta HTA 2.12 - - - - - - - - - 1
all’inclinazione
1) η è la parte del carico sollevato che rimane una volta rimosso il carico portato, però non è incluso nel peso proprio della gru.
a)
b)
dove:
Qr,max è il carico massimo per ruota della gru caricata
Q rmax è il carico aggiuntivo per ruota della gru caricata
ΣQr,max è la somma dei carichi massimi Qr,max per binario della gru caricata
ΣQ rmax è la somma dei carichi aggiuntivi Q rmax per binario della gru caricata
Qr,min è il carico minimo per ruota della gru non caricata
min
Qr è il carico aggiuntivo per ruota della gru non caricata
ΣQr,min è la somma dei carichi minimi Qr,min per binario della gru non caricata
ΣQr min
è la somma dei carichi aggiuntivi Qrmin per binario della gru non caricata
Qr,nom è il carico nominale
(2) L’eccentricità e, rispetto all’asse del binario della ruota dovrebbe essere presa pari
ad un quarto dello spessore della testa del binario, vedere figura 2.6.
dove:
e = eccentricità
br = larghezza del binario
Nota Queste forze non includono gli effetti di sollevamenti obliqui dovuti al disassamento del carico e l’argano
perché in generale i sollevamenti obliqui sono proibiti. Alcuni effetti legati ad inevitabili piccoli valori di
sollevamento obliquo sono inclusi nelle forze inerziali.
(5) Le forze delle ruote longitudinali e trasversali HS,i,j,k e la forza sulla guida S causata
dallo sghembo possono manifestarsi sui sistemi di guida della gru o dei carrelli
mentre gli stessi si stanno muovendo senza variazioni di velocità, vedere figura 2.8.
Questi carichi sono indotti dalle reazioni delle guide le quali forzano le ruote a
deviare dalla naturale direzione di rotolamento o trasversale. I valori caratteristici
sono forniti in 2.7.4.
figura 2.8 Modellazione dei carichi dovuti alle forze longitudinali e trasversali causate da uno sghembo
Legenda
1 Rotaia i = 1
2 Rotaia i = 2
3 Direzione del movimento
4 Coppia di ruote j = 1
5 Coppia di ruote j = 2
6 Sistema di guida
prospetto 2.3 Numero massimo di gru che devono essere considerate nelle posizioni più sfavorevoli
Gru multiple sugli stessi binari Gru su ogni campata Gru in edifici multi campata
Azioni verticali
3 4 4 2
Azioni orizzontali
2 2 2 2
ϕ1 ϕ1 = 1 ± a
dove 0 < a < 0,1
(1 + a) e (1 - a) rappresentano rispettivamente il più alto ed il più basso valore della pulsazione
ϕ2 ϕ2 = ϕ2,min + β2 vh
vh è la velocità costante di sollevamento in [m/s]
ϕ2,min e β2 vedere prospetto 2.5
ϕ3 ∆m
ϕ 3 = 1 – -------- ( 1 + β 3 )
m
dove:
∆m parti di carico rilasciate o cadute
m carico totale sollevato
β3 = 0,5 per gru equipaggiate con argani o dispositivi simili per il rilascio lento
β3 = 1,0 per gru equipaggiate con magneti o dispositivi simili per il rilascio rapido
ϕ4 ϕ4 = 1,0
purché siano rispettate le tolleranze per lo scartamento delle rotaie, come previsto dalla
ENV 1993-6
(3) Se i coefficienti di amplificazione dinamica ϕ1, ϕ2, ϕ3 e ϕ4 specificati nel prospetto 2.1
non sono inclusi nelle specifiche date dai fornitori delle gru possono essere utilizzate
le indicazioni elencate nel prospetto 2.4.
(4) Per il vento di calcolo il riferimento dovrebbe essere fatto all’appendice A.
2.7.1 Generalità
(1)P Per gli effetti legati alla accelerazione e allo sghembo, i valori nominali specificati dal
fornitore della gru devono essere considerati come valori caratteristici dei carichi
orizzontali.
(2) I valori caratteristici dei carichi orizzontali possono essere specificati dal fornitore
della gru oppure determinati utilizzando le indicazioni fornite da 2.7.2 a 2.7.5.
2.7.2 Carichi longitudinali HL,i e trasversali HT,i causati da accelerazioni e decelerazioni della gru
(1) Carichi longitudinali HL,i causati da accelerazioni e decelerazioni della gru sono il
risultato delle forze di trazione che si sviluppano alla superficie di contatto tra il
binario e la ruota, vedere figura 2.9.
(2) I carichi longitudinali HL,i applicati ai binari possono essere calcolati come segue:
1
H L,i = ϕ 5 K ----- (2.2)
nr
dove:
nr è il numero dei binari;
K è la forza di avanzamento in accordo con 2.7.3;
ϕ5 è il coefficiente di amplificazione dinamica, vedere prospetto 2.6;
i è il numero intero che identifica il binario (i = 1,2).
figura 2.9 Carichi orizzontali longitudinali HL,i
Legenda
1 Rotaia i = 1
2 Rotaia i = 2
ξ1 ∑ Q r,max-
= ---------------------
∑Qr
ξ2 = 1 - ξ1;
∑Qr = ∑Qr,max + ∑Qrmax;
∑Qr,max vedere figura 2.1;
∑Qrmax vedere figura 2.1;
a è lo spazio dei rulli guida o delle ruote flangiate;
M = K ls;
ls = (ξ1 - 0,5) l ;
l è la lunghezza del carro ponte;
ϕ5 è il coefficiente di amplificazione dinamica, vedere prospetto 2.6;
K è la forza di avanzamento, vedere 2.7.3.
figura 2.10 Definizione dei carichi trasversali HT,i
Legenda
1 Rotaia i = 1
2 Rotaia i = 2
(4) Per i binari curvi la risultante della forza centrifuga dovrebbe essere moltiplicata per
il coefficiente di amplificazione dinamica ϕ5.
(5) Se il coefficiente di amplificazione dinamica non è incluso nei documenti rilasciati dal
fornitore della gru, vengono fornite indicazioni nel prospetto 2.6.
2.7.4 Forze orizzontali HS,i,j,k e la forza sulla guida S causati dallo sghembo della gru
(1) La forza sulla guida S e le forze trasversali HS,i,j,k causate dallo sghembo della gru
possono essere ottenute dalle:
S = f λS ∑ Qr,max (2.6)
HS,1,j,L = f λS,1,j,L ∑ Qr,max (l’indice j indica il numero delle coppie di ruote dotate
di trazione) (2.7)
HS,2,j,L = f λS,2,j,L ∑ Qr,max (l’indice j indica il numero delle coppie di ruote dotate
di trazione) (2.8)
HS,1,j,T = f λS,1,j,T ∑ Qr,max (2.9)
(4) Il coefficiente di forza λS,i,j,k dipende dalla combinazione delle coppie di ruote e della
distanza h tra il centro istantaneo di rotazione e i relativi sistemi di guida, che si trova
di fronte ai sistemi di guida nella direzione del moto, vedere figura 2.12. Il valore di h
può essere preso dal prospetto 2.8. Il coefficiente di forza λS,i,j,k può essere deter-
minato dalla espressione data nel prospetto 2.9.
mξ 1 ξ 2 l + ∑ e j
2 2
---------------------------------------------
∑ ej
mξ 1 l + ∑ e j
2 2
---------------------------------------
∑ ej
Dove:
h è la distanza tra centro di istantanea rotazione ed il relativo sistema di guida;
m è il numero delle coppie di ruote accoppiate (m = 0 per coppie di ruote indipendenti);
ξ1l è la distanza del centro di istantanea rotazione dalla rotaia 1;
ξ2 l è la distanza del centro di istantanea rotazione dalla rotaia 2;
l è l’estensione dell’apparecchio;
ej è la distanza della coppia di ruote j dal relativo sistema di guida.
1) Si prevede che il punto 2.8 sia trasferito in futuro nella ENV 1991-2-5 "Thermal actions".
H B = ϕ7 v1 m c S B (2.13)
dove:
ϕ7 vedere prospetto 2.10;
ϕ7 = 1,25 se 0 ≤ ξ ≤ 0,5
ϕ7 = 1,25 + 0,7 (ξ - 0,5) se 0,5 ≤ ξ ≤ 1
ξ può essere approssimativamente determinato dalla figura 2.14.
prospetto 2.11 Classificazione delle azioni da fatica delle gru in accordo con la ENV 13001-1
kQ ≤ 0,031 3 0,031 3 < kQ ≤ 0,062 5 0,062 5 < kQ ≤ 0,125 0,125 < kQ ≤ 0,25 0,25 < kQ ≤ 0,5 0,5 < kQ ≤ 1,0
∑ n i,j
1/m
λ 2,i = m j
v = ------------
- (2.18)
Ni
dove:
∆Qi,j è l’ampiezza del carico del campo j per la ruota i: ∆Qi,j = Qi,j - Qmin,i;
max ∆Qi è la massima ampiezza del carico per la ruota i: max ∆Qi = Qmax,i - Qmin,i;
kQ è il coefficiente di danno equivalente;
m è la pendenza della curva di fatica;
ϕfat è il coefficiente di danno equivalente in caso di impatto dinamico, vedere (7);
i è il numero della ruota.
(5) Per determinare i valori di λ, l’uso delle gru può essere classificato secondo lo
spettro di carico ed il numero totale di cicli, come indicato nel prospetto 2.11.
(6) I valori di λ possono essere presi dal prospetto 2.12 secondo la classificazione delle
gru.
Classi S0 S1 S2 S3 S4 S5 S6 S7 S8 S9
Tensioni normali 0,198 0,250 0,315 0,397 0,500 0,630 0,794 1,00 1,260 1,587
Tensioni di taglio 0,397 0,436 0,500 0,575 0,660 0,758 0,871 1,00 1,149 1,320
Nota 1 Nella determinazione dei valori di λ sono stati utilizzati uno spettro normalizzato con una distribuzione gaussiana
degli effetti del carico, la regola di Miner e una curva di fatica S-N con pendenza m = 3 per le tensioni normali e
m = 5 per le tensioni di taglio.
Nota 2 Nel caso in cui la classificazione non sia inclusa nei documenti riportanti i dati caratteristici della gru si possono
avere delle indicazioni nell’appendice B.
(7) Il coefficiente di danno equivalente in caso di impatto dinamico ϕfat in normali condi-
zioni può essere preso come:
1+ϕ 1+ϕ
ϕ fat,1 = ---------------1 ; ϕ fat,2 = ---------------2 . (2.19)
2 2
2.12.2 Effetti di un campo di tensioni dovute a ruote multiple o alle azioni di una gru
(1) L’intervallo di variazione di tensione dovuto ai carichi equivalenti di danneggiamento
sulla ruota Qe può essere determinato dalla valutazione delle storie tensionali
relative ai dettagli di fatica considerati.
3.2.1 Generalità
(1)P Le azioni da parte dei macchinari sono classificate come permanenti, variabili ed
eccezionali e sono rappresentate da svariati modelli.
(7) Se la storia temporale del momento di corto circuito Mk(t) non è indicata dal fabbri-
cante, può essere utilizzata la seguente espressione:
t t t
– -------
0,4
-
1 0,4
– --------
– -----------
0,15
M k ( t ) = 10M o e sin Ω N t – --- e sin 2Ω N t – M o 1 – e (3.5)
2
dove:
Mo è il momento nominale risultante dalla potenza effettiva;
ΩN è la frequenza della rete elettrica;
t è il tempo [s].
A.1 Generalità
(1) La presente appendice detta le regole sui coefficienti parziali per le azioni (coeffi-
cienti γ ) e sulle combinazioni dei carichi delle gru sui binari con azioni permanenti,
venti quasi statici, azione della neve e delle temperature e sui coefficienti ψ.
(2) Se bisogna considerare altre azioni (per esempio dei cedimenti) le combinazioni
dovrebbero essere fatte tenendole in debito conto. Le combinazioni dovrebbero
anche essere integrate ed adattate per le fasi di costruzione della gru.
(3) Quando si combina un gruppo di carichi della gru insieme ad altre azioni, il gruppo di
carichi dovrebbe essere considerato come un’azione singola.
(4) Quando si considerano combinazioni di azioni dovute ai carichi della gru con altre
azioni bisognerebbe fare le seguenti distinzioni:
a) binari esterni agli edifici;
b) binari interni agli edifici, in questo caso gli edifici si oppongono alle azioni clima-
tiche e i loro elementi strutturali possono inoltre essere caricati direttamente o
indirettamente dai carichi della gru.
(5) Per i binari esterni agli edifici l’azione del vento caratteristico sulla struttura della gru
e i dispositivi di sollevamento possono essere stimati nella ENV 1991-2-4 come
forza caratteristica Fwk.
(6) Per le combinazioni tra i carichi sollevati e l’azione del vento si dovrebbe anche
considerare la massima forza del vento compatibile con le operazioni che possono
essere svolte della gru. Tale forza F*w è associata con una velocità del vento pari a
20 m/s. L’area di riferimento Aref,x per il carico sollevato dovrebbe essere deter-
minata per ogni caso specifico.
(7) Per i binari esterni agli edifici i carichi dovuti al vento e alla neve sulla struttura della
gru possono essere trascurati; comunque nelle parti strutturali degli edifici che sono
caricate dal vento e dalla neve e i carichi delle gru dovrebbero essere eseguite delle
appropriate combinazioni di carico.
P/T a
Azioni variabili della gru 1,35 1,00
sfavorevole γGsup
1,00 1,00
favorevole γGinf
in caso di presenza 0 0
non presente
1,50 1,00
Altre azioni variabili γQ
sfavorevole 0 0
favorevole
1,00
Azioni eccezionali γA
P Persistenti
T Transitorie
A Eccezionali
Azione Simbolo ψ0 ψ1 ψ2
Gruppi di carichi
Qr 1,00 0,90 -1)
indotti dalle gru
1) Rapporto tra l’azione permanente della gru e l’azione totale della gru.
A.4 Fatica
(1) Le regole per il controllo a fatica dipendono dal modello del carico a fatica utilizzato
e sono specificate negli Eurocodici di progetto.
C.1 Generalità
(1) La presente appendice fornisce le regole sui coefficienti parziali per le azioni (coeffi-
cienti γ ), e sulle combinazioni delle azioni dei macchinari con le azioni permanenti,
venti quasistatici, azione della neve e della temperatura e sui relativi coefficienti ψ.
(2) Se bisogna considerare altri tipi di azioni le combinazioni dovrebbero essere fatte
tenendole in debito conto. Tali combinazioni inoltre dovrebbero essere integrate ed
adattate alle successive fasi di costruzione.
(3) Le azioni statiche indotte dai macchinari che si combinano con altre azioni
dovrebbero essere considerate come azioni singole.
(4) Quando si tiene conto di combinazioni tra azioni di macchinari statici e di altre azioni
dovrebbero essere distinti i seguenti due casi:
a) macchinari esterni agli edifici: in questo caso i macchinari sono completamente
esposti alle azioni climatiche;
b) macchinari interni agli edifici: le azioni climatiche sono assorbite dagli edifici e gli
elementi strutturali degli edifici stessi possono inoltre essere caricati diretta-
mente o indirettamente dall’azione dei macchinari.
(5) Per i macchinari esterni agli edifici l’azione del vento caratteristico sulla struttura del
macchinario può essere valutata nella ENV 1991-2-4 come una forza caratteristica
Fwk. Quando si tiene conto di combinazioni delle azioni dei macchinari con l’azione
del vento, si dovrebbe considerare la massima forza del vento compatibile con le
operazioni del macchinario. Questa forza F* w è associata con una velocità del vento
pari a 20 m/s. L’area di riferimento Aref,x per l’azione del macchinario dovrebbe
essere determinata per ogni caso specifico.
(6) Per macchinari interni agli edifici i carichi del vento e della neve sulle strutture del
macchinario possono essere trascurate; comunque nelle parti strutturali dell’edificio
che sono caricate dal vento, dalla neve e dalle azioni dei macchinari devono essere
eseguite appropriate combinazioni di carico.
(7) Non bisogna combinare i carichi dovuti al vento con le forze orizzontali provenienti
dai macchinari.
(8) Non bisogna combinare i carichi dovuti al vento con gli stati di coazione dovuti ad
azioni termiche.
P/T a
Azioni permanenti dei macchinari: peso
proprio degli elementi strutturali e non
favorevole 0 0
favorevole 0 0
Azione Simbolo ψ0 ψ1 ψ2
Azioni indotte dai
Fs 1,00 0,90 -1)
macchinari
Azione del vento FwK 0,30 0,50 0
F*w 1,00 - -
Effetti della tempe-
TK 0 0,60 0,50
ratura
1) Rapporto tra l’azione permanente del macchinario e l’azione totale del macchinario.
C.4 Fatica
(1) Le regole per il controllo a fatica dipendono dal modello del carico a fatica utilizzato
e sono specificate negli Eurocodici di progetto.
D.1 Generalità
(1) La velocità effettiva di vibrazione veff è fissata come la quantità determinativa per
l’intensità di vibrazione del macchinario.
(2) La velocità effettiva di vibrazione veff è definita in D.2.
(3) Una linea guida per la valutazione dell’intensità di vibrazione è data in D.3 ed è
basata sulla classificazione dei macchinari.
(4) Nel caso in cui la storia temporale delle vibrazioni sia già stata analizzata secondo le
frequenze ωi e l’ampiezza delle vibrazioni ŝ i o delle velocità v̂ i , l’effettivo valore della
velocità di vibrazione veff può essere determinato come segue:
1 1
∑ ŝ i ŵ i ∑ v̂ i
2 2 2
v eff = --- = --- (D.2)
2 i
2 i
mm/sec mm/sec S M L T
--- 0,28 --- --- 0,4 --- buono
--- 2,8 --- --- 4,00 --- ancora ------------------- utilizzabile -------------------
ammissibile
--- 4,5 --- --- 6,30 --- ------------------- ancora ------------------- utilizzabile
ammissibile
--- 7,1 --- --- 10,0 --- non ammissibile ------------------- ancora -------------------
ammissibile
--- 11,2 --- --- 16,0 --- non ammissibile ------------------- ancora
ammissibile
--- 18,0 --- --- 25,0 --- non ammissibile -------------------
Gruppo S: Piccole macchine, singole parti di macchinari che, in condizioni di esercizio, sono saldamente
connesse con il resto del macchinario, in special modo i motori elettrici al di sopra dei 15 kW, installati
in serie.
Gruppo M: Macchine di grandezza media, in special modo motori elettrici con potenza compresa tra i 15 kW e i
75 kW, senza fondazioni speciali, anche parti di macchine (fino a circa 300 kW) con unicamente
masse rotanti e rigidamente supportate.
Gruppo L: Grosse macchine poste su fondazioni rigide o pesanti, grosse macchine con masse rotanti.
Gruppo T: Turbo macchine, grossi macchinari con solo masse rotanti, posti su fondazioni deformabili, per
esempio turbo gruppi, in special modo su fondazioni costruite per pesi leggeri.
E.1 Generalità
(1) I macchinari sono causa di vibrazioni che possono interferire con il comfort,
l’efficienza lavorativa, la salute e la sicurezza.
(2) Le vibrazioni negli edifici possono condurre alla formazione di fessure nell’intonaco e
nei muri, fratture per fatica o collassi di parti della struttura.
(3) Il danno riportato dagli edifici dipende dall’accelerazione, dalla grandezza degli
spostamenti, e dal numero di ripetizioni delle vibrazioni.
(4) Le conseguenze per le persone negli edifici dipendono dalla grandezza, dalla
frequenza, dalla durata e dal numero delle ripetizioni delle vibrazioni.
(5) L’ammissibilità per le persone di certe vibrazioni dipende dall’ora del giorno, dalla
stagione o dal tipo di lavoro eseguito nell’edificio.
(6) Il valore efficace xeff definito in E.2 è indicato come la quantità determinante per
l’intensità delle vibrazioni rispetto all’ammissibilità per le persone e per gli edifici.
(7) Una linea guida alla valutazione dell’intensità delle vibrazioni rispetto all’ammissi-
bilità per le persone e per gli edifici è data in E.3.
(4) Una linea guida alla valutazione dell’intensità delle vibrazioni è data in E.3.
G.1 Generalità
(1) La presente appendice si applica alle strutture di supporto dei veicoli di trasporto in
condizioni di normale utilizzo degli edifici o per particolari scopi come l’installazione
di apparecchiature o manutenzione.
(2) La presente appendice specifica le azioni dovute a:
- carrelli elevatori;
- veicoli su strada o su rotaie;
- attrezzature speciali per la manutenzione;
- elicotteri.
G.2.1 carrelli elevatori: Un carrello elevatore è un veicolo dotato di ruote con una apparec-
chiatura di sollevamento operante liberamente oppure guidata da rotaie.
G.2.2 veicoli su strada o su rotaie: I veicoli su strada o su rotaie sono veicoli di trasporto che si
muovono liberamente sugli orizzontamenti oppure guidati da rotaie.
G.3.1 Generalità
(1)P Le azioni indotte da carrelli elevatori, veicoli su strada o su rotaie, attrezzature per la
manutenzione ed elicotteri sono classificati come azioni libere. Sono ulteriormente
classificate come azioni permanenti, variabili ed eccezionali, rappresentate da
diversi modelli.
(2) Tali azioni dovrebbero essere considerate come carichi concentrati congiuntamente
ai carichi uniformemente distribuiti definiti nella ENV 1991-2-1.
Classe del carrello Peso permanente Carico sollevato Larghezza media Larghezza totale Lunghezza totale
elevatore G Q a b l
[kN] [kN] [m] [m] [m]
FL 1 25 6 0,8 1,0 2,4
FL 2 35 10 0,8 1,0 2,8
FL 3 70 25 1,0 1,2 3,4
FL 4 130 50 1,2 1,5 3,6
prospetto G.2 Dimensioni delle aree di carico degli elicotteri secondo le classi H
G.7.4 Elicotteri
(1) Il valore caratteristico del carico concentrato esercitato dagli elicotteri può essere
preso dal prospetto G.4 secondo la classe dell’elicottero.
(2) Il coefficiente dinamico ϕ da applicare al carico dovuto all’atterraggio per tener conto
degli effetti dell’impatto può essere preso pari a ϕ = 1,40 .
G.8.4 Elicotteri
(1) I carichi da fatica dovuti agli elicotteri possono essere determinati per ogni caso
specifico.
G.10.1 Generalità
(1) La presente appendice fornisce le regole sui coefficienti parziali sulle azioni (coeffi-
cienti γ ), sulle combinazioni dei carichi dovuti ai mezzi di trasporto su binari con le
azioni permanenti, venti quasistatici, azione della neve e della temperatura e anche
sui coefficienti ψ.
(2) Se c’è la necessità di considerare altre azioni (per esempio dei cedimenti) le combi-
nazioni dovrebbero essere completate per poterle tenere in conto. Tali combinazioni
dovrebbero essere completate ed adattate per le fasi di costruzione.
G.10.2.1 Generalità
(1)P Ogni combinazione tra i carichi dovuti a mezzi di trasporto ed altre azioni specificate
in altre parti della ENV 1991 deve essere considerata come una azione.
(2) Quando si considerano le combinazioni tra i carichi dovuti a mezzi di trasporto ed
altre azioni si dovrebbero distinguere i seguenti casi:
a) mezzi di trasporto esterni agli edifici: i binari sono completamente esposti alle
azioni climatiche;
b) mezzi di trasporto interni agli edifici: in queste condizioni le azioni climatiche
sono assorbite dagli edifici stessi, gli elementi strutturali degli edifici possono
anche essere caricati dai mezzi di trasporto direttamente o indirettamente.
(3) L’azione del vento caratteristico sui mezzi di trasporto esterni agli edifici può essere
valutata secondo la ENV 1991-2-4 come forza caratteristica Fwk. Quando si consi-
derano le combinazioni dei carichi dovuti ai mezzi di trasporto con l’azione del vento,
dovrebbe essere considerata la massima forza dovuta al vento compatibile con le
operazioni che il mezzo si trova ad affrontare. Questa forza F* w è associata ad una
velocità del vento uguale a 20 m/s. L’area di riferimento Aref,x per il carico sollevato
dovrebbe essere determinata per ogni caso specifico.
(4) Per i mezzi di trasporto interni agli edifici si possono trascurare i carichi dovuti alla
neve e al vento; comunque nelle parti strutturali dell’edificio che sono caricate dal
vento, neve e carichi dovuti a veicoli dovrebbero essere fatte delle combinazioni
appropriate.
(5) Non occorre combinare con i carichi dovuti al vento le forze orizzontali dovute ai
veicoli.
(6) Non è necessario combinare gli effetti delle coazioni dovute alle variazioni termiche
con i carichi dovuti al vento.
(7) Quando una azione eccezionale deve essere considerata, non è necessario considerare
ulteriori azioni eccezionali né il vento né la neve, che si verificano simultaneamente.
P/T A
Azioni permanenti
favorevole γGinf
1,00 1,00
in caso di presenza
0 0
non presente
Azioni variabili γQ
favorevole 0 0
favorevole 0 0
Azione Simbolo ψ0 ψ1 ψ2
Azioni dei veicoli Fs 1,00 0,90 0
Forza del vento FwK 0,30 0,50 0
F*w 1,00 0 0
Effetti della tempe-
TK 0 0,60 0,50
ratura