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Eurocodice 3

NORMA ITALIANA Progettazione delle strutture di acciaio UNI ENV


S P E R I M E N TA L E Parte 4-3: Silos, contenitori e condotte - Condotte 1993-4-3

OTTOBRE 2002
Eurocode 3
Design of steel structures
Part 4-3: Silos, tanks and pipelines - Pipelines

NORMA EUROPEA SPERIMENTALE


CLASSIFICAZIONE ICS 23.040.01; 91.010.30; 91.080.10

SOMMARIO La norma, sperimentale, contiene i principi e le regole esecutive per la pro-


gettazione delle strutture costituite da condotte di accaio per il trasporto di
liquidi o gas o loro miscele a temperatura ambiente non soggette ad altra
norma europea che copre casi particolari.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = ENV 1993-4-3:1999


La presente norma sperimentale è la versione ufficiale in lingua italiana della
norma europea sperimentale ENV 1993-4-3 (edizione settembre 1999).

ORGANO COMPETENTE Commissione "Ingegneria strutturale"

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 5 settembre 2002

UNI © UNI - Milano


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 8 UNI ENV 1993-4-3:2002 Pagina I


PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, della nor-
ma europea sperimentale ENV 1993-4-3 (edizione settembre 1999),
che assume così lo status di norma nazionale italiana sperimentale.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Ingegneria strutturale" dell’UNI segue i lavori euro-
pei sull’argomento per delega della Commissione Centrale Tecnica.
La scadenza del periodo di validità della ENV 1993-4-3 è stata fis-
sata inizialmente dal CEN per settembre 2002.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-


cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-
sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme sperimentali sono emesse, per applicazione provvisoria, in campi in cui viene
avvertita una necessità urgente di orientamento, senza che esista una consolidata espe-
rienza a supporto dei contenuti tecnici descritti.
Si invitano gli utenti ad applicare questa norma sperimentale, così da contribuire a fare
maturare l'esperienza necessaria ad una sua trasformazione in norma raccomandata.
Chiunque ritenesse, a seguito del suo utilizzo, di poter fornire informazioni sulla sua appli-
cabilità e suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato
dell'arte in evoluzione è pregato di inviare, entro la scadenza indicata, i propri contributi
all'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione.

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INDICE

1 GENERALITÀ 1
1.1 Scopo e campo di applicazione ........................................................................................................ 1
1.2 Distinzione fra principi e regole applicative ................................................................................ 2
1.3 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 2
1.4 Termini e definizioni................................................................................................................................. 3
1.5 Unità di misura del sistema internazionale (SI) ........................................................................ 4
1.6 Simboli utilizzati nella parte 4.3 dell'Eurocodice 3 .................................................................. 4
1.7 Terminologia ................................................................................................................................................ 6

2 PRINCIPI DI PROGETTAZIONE 6
2.1 Generalità...................................................................................................................................................... 6
2.2 Requisiti fondamentali per le condotte .......................................................................................... 7
2.3 Differenziazione dell'affidabilità ......................................................................................................... 7
2.4 Metodi di analisi ......................................................................................................................................... 7
2.5 Stati limite ultimi ......................................................................................................................................... 7
2.6 Stati limite di esercizio............................................................................................................................ 8

3 PROPRIETÀ DEI MATERIALI 8


3.1 Generalità...................................................................................................................................................... 8
3.2 Proprietà meccaniche degli acciai delle condotte ................................................................... 8
3.3 Proprietà meccaniche delle saldature ........................................................................................... 9
3.4 Requisiti di tenacità dei materiali delle pareti e delle saldature ....................................... 9
3.5 Dispositivi di fissaggio ............................................................................................................................ 9
3.6 Proprietà del terreno ............................................................................................................................... 9

4 AZIONI 9
4.1 Azioni da considerare ............................................................................................................................. 9
4.2 Fattori parziali per azioni .................................................................................................................... 10
4.3 Combinazioni di carichi per gli stati limite ultimi .................................................................... 10
4.4 Combinazioni di carichi per stati limite di esercizio ............................................................. 10

5 ANALISI 10
5.1 Modelli strutturali .................................................................................................................................... 10
figura 5.1 Vista schematica di una condotta con "molle rappresentative del terreno" ........................... 12
5.2 Verifiche agli stati limite ultimi ......................................................................................................... 13
figura 5.2 Definizione di ro .......................................................................................................................................... 14
5.3 Verifiche agli stati limite di esercizio ............................................................................................ 14

6 ASPETTI DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE RELATIVI ALLA


FABBRICAZIONE E AL MONTAGGIO 14

APPENDICE A ANALISI DELLE RESISTENZE, VARIAZIONI DI FORMA, TENSIONI E


(informativa) DEFORMAZIONI DI CONDOTTE INTERRATE 15
A.1 Procedimento, scopo e campo di applicazione dell'analisi ............................................. 15
A.2 Analisi di tubi diritti................................................................................................................................. 16
figura A.1 Diagramma momento - Curvatura per un tubo diritto.................................................................... 16
A.3 Analisi di tratti curvi ............................................................................................................................... 19

APPENDICE B RIFERIMENTI A NORME NAZIONALI E GUIDE PER LA PROGETTAZIONE 20


(informativa)

APPENDICE C RIFERIMENTI 21
(informativa)
C.1 Riferimenti generali sulle condotte ............................................................................................... 21
C.2 Riferimenti sull'ingegneria geotecnica ........................................................................................ 22

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Eurocodice 3
PRENORMA EUROPEA Progettazione delle strutture di acciaio ENV 1993-4-3
Parte 4-3: Silos, contenitori e condotte - Condotte

SETTEMBRE 1999

Eurocode 3
EUROPEAN PRESTANDARD Design of steel structures
Part 4-3: Silos, tanks and pipelines - Pipelines
Eurocode 3
PRÉNORME EUROPÉENNE Calcul des structures en acier
Partie 4-3: Silos, réservoires et canalisations - Canalisations
Eurocode 3
EUROPÄISCHE VORNORM Bemessung und Konstruktion von Stahlbauten
Teil 4-3: Silos, Tankbauwerke und Rohrleitungen - Rohrleitungen

DESCRITTORI

ICS 23.040.01; 91.010.30; 91.080.10

La presente norma europea sperimentale (ENV) è stata approvata dal CEN,


come norma per applicazione provvisoria, il 25 dicembre 1998.
Il periodo di validità della presente norma ENV è limitato inizialmente a 3 anni.
I membri del CEN saranno invitati dopo 2 anni a sottoporre i loro commenti, in
particolare per quanto riguarda la sua trasformazione da ENV a norma europea.
I membri del CEN sono tenuti a rendere nota l’esistenza della presente
ENV nello stesso modo utilizzato per una EN e a renderla prontamente di-
sponibile a livello nazionale in una forma appropriata. È possibile mantene-
re in vigore, contemporaneamente alla ENV, norme nazionali contrastanti,
fino alla decisione finale sulla possibile conversione da ENV a EN.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Re-
pubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

© 1999 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

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PREMESSA

Obiettivi degli Eurocodici


(1) Gli "Eurocodici strutturali" comprendono un gruppo di norme relative alla progetta-
zione strutturale e geotecnica degli edifici e delle opere di ingegneria civile.
(2) Essi trattano l'esecuzione e il controllo solo nella misura necessaria ad indicare la
qualità dei prodotti da costruzione e il livello di preparazione professionale della
manodopera necessari per la conformità con le ipotesi delle regole di progetto.
(3) Fino a quando non sarà disponibile la necessaria serie di specifiche tecniche
unificate sui prodotti e sui metodi di prova relativi alle loro prestazioni, alcuni
Eurocodici strutturali tratteranno taluni di questi aspetti nelle appendici informative.

Cronistoria del programma degli Eurocodici


(4) La Commissione delle Comunità Europee (CEC) iniziò a redigere una serie di regole
tecniche unificate per la progettazione di edifici e di opere di ingegneria civile che
dovevano inizialmente servire come un'alternativa alle diverse regole in vigore nei
vari Paesi membri e, successivamente, sostituirle. Tali regole tecniche sono state
designate "Eurocodici strutturali".
(5) Nel 1990, dopo avere consultato i rispettivi Paesi membri, la CEC ha incaricato il
CEN del lavoro di ulteriore sviluppo, pubblicazione e aggiornamento degli Eurocodici
strutturali, e la Segreteria dell'EFTA ha accettato di fornire supporto al lavoro del
CEN.
(6) Il Comitato Tecnico CEN/TC 250 è responsabile di tutti gli Eurocodici strutturali.

Programma degli Eurocodici


(7) Sono in fase di redazione i seguenti Eurocodici strutturali, ognuno dei quali general-
mente consta di varie parti:
EN 1991 Eurocode 1 Basis of design and actions on structures;
EN 1992 Eurocode 2 Design of concrete structures;
EN 1993 Eurocode 3 Design of steel structures;
EN 1994 Eurocode 4 Design of composite steel and concrete structures;
EN 1995 Eurocode 5 Design of timber structures;
EN 1996 Eurocode 6 Design of masonry structures;
EN 1997 Eurocode 7 Geotechnical design;
EN 1998 Eurocode 8 Design provisions for earthquake resistance of
structures;
EN 1999 Eurocode 9 Design of aluminium structures.
(8) Il CEN/TC 250 ha costituito sottocomitati separati in relazione ai diversi Eurocodici
sopra citati.
(9) La presente parte 4-3 della ENV 1993 è pubblicata dal CEN come norma europea
sperimentale (ENV) per un periodo di vita iniziale di tre anni.
(10) La presente norma sperimentale è destinata all'applicazione sperimentale e alla
presentazione di commenti.
(11) Dopo circa due anni ai membri CEN sarà richiesto di presentare commenti formali
sulla presente norma sperimentale da prendere in considerazione per determinare
future azioni.

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(12) Nel frattempo, suggerimenti e commenti sulla presente norma sperimentale
dovrebbero essere inviati alla Segreteria del sottocomitato CEN/TC 250/SC 3 al
seguente indirizzo:
BSI Standards
British Standards House
389 Chiswick High Road
London W4 4AL
England
oppure all'ente normatore nazionale.
nota nazionale - per l'Italia: UNI
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 MILANO
(tel. 02/70024.1 - fax. 02/70.106.106)

Documenti di applicazione nazionale (NAD)


(13) Considerando le responsabilità delle autorità nei Paesi membri in fatto di sicurezza,
salute e altre questioni espresse nei requisiti essenziali della Direttiva "Prodotti da
Costruzione" (CPD), ad alcuni elementi di sicurezza contenuti nella presente norma
sperimentale sono stati assegnati valori indicativi che sono identificati dal simbolo
("valori incasellati"). Si prevede che le autorità di ciascun Paese membro
rivedano tali "valori incasellati" e possano, per l'utilizzo nell'applicazione nazionale,
sostituire tali elementi di sicurezza con valori sostitutivi definitivi.
(14) Alcune delle necessarie norme europee o internazionali di supporto potrebbero non
essere disponibili al momento della pubblicazione della presente norma speri-
mentale. Si anticipa quindi che sarà pubblicato da ogni Paese membro o dal corri-
spondente ente di normazione un Documento di Applicazione Nazionale (NAD), il
quale fornirà eventuali valori sostitutivi definitivi per gli elementi di sicurezza, farà
riferimento alle norme di supporto compatibili e rappresenterà una guida a livello
nazionale per l'applicazione della presente norma sperimentale.
(15) Resta inteso che la presente norma sperimentale è utilizzata insieme al NAD valido
nel Paese in cui si svolgono i lavori di edilizia o di ingegneria civile.

Argomenti specifici della presente norma sperimentale


(16) L'elenco delle parti della ENV 1993 attualmente previste è:
ENV 1993-1-1 General rules and rules for buildings
ENV 1993-1-2 Supplementary rules for structural fire design
ENV 1993-1-3 Supplementary rules for cold formed thin gauge members and
sheeting
ENV 1993-1-4 Supplementary rules for stainless steels
ENV 1993-1-5 Supplementary rules for the strength and stability of planar plated
structures without transverse loads
ENV 1993-1-6 Supplementary rules for the strength and stability of shell
structures
ENV 1993-1-7 Supplementary rules for the strength and stability of planar plated
structures with transverse loads
ENV 1993-2 Steel bridges
ENV 1993-3-1 Towers and masts
ENV 1993-3-2 Chimneys
ENV 1993-4-1 Silos
ENV 1993-4-2 Tanks
ENV 1993-4-3 Pipelines
ENV 1993-5 Piling

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ENV 1993-6 Crane supporting structures
ENV 1993-7 Marine and maritime structures
ENV 1993-8 Agricultural structures
(17) La presente norma sperimentale fornisce metodi di progettazione strutturale degli
stati limite per le condotte basati sulla deformazione in conformità con i principi
adottati dal CEN/TC 250.
(18) In conformità alla Risoluzione CEN BTS1 11/1992 - Revisione 1995, il CEN/TC 250 ha
la responsabilità generale per le regole di progettazione strutturale nei campi dell'edilizia
e dell'ingegneria civile.
(19) Nel corso della preparazione della presente norma sperimentale si è riconosciuto
che le attuali norme europee possono non coprire ancora tutti gli aspetti rilevanti
nella progettazione delle condotte, nell'esecuzione, ecc. Nel frattempo, si può fare
riferimento a norme internazionali, nazionali o di altro tipo.
(20) I metodi di progettazione nella presente norma sperimentale richiedono proprietà
dei materiali che possono non essere ancora ben trattate nelle norme di riferimento
disponibili. Pertanto, nella presente norma sperimentale i requisiti funzionali delle
condotte sono dati in termini di:
- resistenza (resistenza allo snervamento, limite di resistenza, snervamento al
rapporto limite);
- requisito di maggiore spessore per le saldature;
- duttilità, per il materiale di base e per il metallo di saldatura incluso l'effetto delle
discontinuità di saldatura.

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1 GENERALITÀ
1.1 Scopo e campo di applicazione
(1) La parte 4.3 dell'Eurocodice 3 fornisce principi e regole applicative per la progetta-
zione strutturale di condotte di acciaio cilindriche per il trasporto di liquidi o gas o
miscele di liquidi e gas a temperature ambiente, che non sono trattati da altre norme
europee concernenti applicazioni particolari.
(2) Per tali scopi dovrebbero essere utilizzate le norme concernenti applicazioni delle
condotte specifiche, vale a dire
- prEN 805 per sistemi di adduzione dell'acqua;
- prEN 1295 per condotte interrate soggette a varie condizioni di carico;
- prEN 1594 per sistemi di adduzione di gas con pressioni di esercizio maggiori di
16 bar;
- prEN 12007 per sistemi di adduzione di gas fino a 16 bar;
- prEN 12732 per le saldature;
- prEN xxxx per condotte per acque reflue;
- prEN yyyy per condotte bloccate preisolate per riscaldamento a distanza;
- prEN zzzz per condotte industriali;
- ISO/DIS 13623 per sistemi di trasporto di petrolio e gas naturale mediante
condotte per le industrie.
(3) Le regole concernenti requisiti speciali di progettazione sismica sono forniti nella
ENV 1998-4 (Eurocodice 8, parte 4: "Design of structures for earthquake resistance:
Silos, tanks and pipelines"), che integra le regole dell'Eurocodice 3 specificamente a
tale scopo.
(4) La presente norma sperimentale è limitata alle condotte interrate, in armonia con lo
scopo e campo di applicazione dell'Eurocodice 8, parte 4 per le condotte. Essa è
specificamente destinata all'utilizzo con:
- condotte interrate in aree di insediamenti e in aree senza insediamenti;
- condotte interrate che attraversano argini, strade di traffico, ferrovie e canali.
(5) La progettazione delle condotte comprende molti aspetti differenti. Esempi sono la
posa, i sistemi di sicurezza per la pressione, la protezione dalla corrosione, la costru-
zione, la saldatura, il funzionamento e la manutenzione. Per aspetti diversi dalla
progettazione strutturale della condotta, si dovrebbe fare riferimento alle corrispon-
denti norme europee elencate in 1.3. Questo riguarda anche elementi quali valvole,
raccordi, manicotti isolanti, raccordi a T e coperchi.
(6) Le condotte solitamente comprendono numerosi servizi associati quali stazioni di
pompaggio, centri operativi, stazioni di manutenzione, ecc., ognuno dei quali ospita
differenti tipi di attrezzature meccaniche ed elettriche. Siccome questi servizi hanno
una considerevole influenza sul funzionamento continuativo del sistema, è neces-
sario considerarli adeguatamente nel processo di progettazione al fine di soddisfare
i requisiti di affidabilità globale. Tuttavia, l'esplicita considerazione di questi servizi
non è inclusa nell'ambito dello scopo e campo di applicazione della presente norma
sperimentale.
(7) Sebbene le condotte di grande diametro rientrino nello scopo e campo di applica-
zione della presente norma sperimentale, i corrispondenti criteri di progettazione
non dovrebbero essere utilizzati per impianti apparentemente simili quali tunnel
ferroviari e grandi cisterne di gas sotterranee.
(8) Le disposizioni nella presente norma sperimentale non sono necessariamente
complete per applicazioni particolari. In questo caso, si dovrebbero adottare dispo-
sizioni aggiuntive specifiche per quelle applicazioni.
(9) La presente norma sperimentale specifica i requisiti riguardanti le proprietà dei
materiali delle condotte e delle saldature in termini di resistenza e duttilità. Per linee
guida dettagliate e requisiti sui materiali e sulla saldatura, si dovrebbe fare riferi-
mento alle corrispondenti norme elencate in 1.3.

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(10) Lo scopo e campo di applicazione della presente norma sperimentale è limitato a tipi
di acciaio con resistenza allo snervamento minima specificata non maggiore di
690 N/mm2.

1.2 Distinzione fra principi e regole applicative


(1)P I singoli punti trattati nella presente parte sono distinti, a seconda del loro carattere,
in principi e in regole applicative.
(2)P I principi comprendono:
- affermazioni generali o definitive per le quali non è data alternativa;
- requisiti e modelli analitici per i quali non è permessa alternativa a meno che non
sia specificamente indicato.
(3) I principi sono identificati dalla lettera P che segue il numero del punto.
(4)P Le regole applicative sono regole generalmente riconosciute che seguono i principi
e ne soddisfano i requisiti. Si possono utilizzare regole di progettazione alternative,
differenti dalle regole applicative fornite nell'Eurocodice, a condizione che sia
dimostrato che la regola alternativa soddisfi i principi corrispondenti ed abbia almeno
la stessa affidabilità.
(5) Nella presente parte le regole applicative sono identificate mediante un numero fra
parentesi, nel modo indicato nel presente punto.

1.3 Riferimenti normativi


La presente norma europea sperimentale rimanda, mediante riferimenti datati e non, a
disposizioni contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti
appropriati del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati,
successive modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se
introdotte nella presente norma europea sperimentale come aggiornamento o revisione.
Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferi-
mento.
EN 1011 Recommendations for arc welding of steels
ENV 1090 Execution of steel structures
prEN 1295 Structural design of buried pipelines under various conditions of
loading
Parte 1 General requirements
prEN 1594 Gas supply systems: Pipelines - Maximum Operating Pressure
over 16 bar, Functional Requirements
ENV 1991 Eurocode 1: Basis of design and actions on structures
Parte 1 Basis of design
Parte 2.1 Densities, self weight and imposed loads
Parte 2.2 Actions on structures exposed to fire
Parte 2.3 Snow loads
Parte 2.4 Wind loads
Parte 2.5 Thermal loads
Parte 4 Actions on silos and tanks
ENV 1993 Eurocode 3: Design of steel structures
Parte 1.1 General rules and rules for buildings
Parte 1.3 General rules - Supplementary rules for cold formed thin gauge
members and sheeting
Parte 1.6 General rules - Supplementary rules for the strength and stability
of shell structures
Parte 1.7 General rules - Supplementary rules for planar plated structures
loaded transversely
Parte 4.1 Silos
Parte 4.2 Tanks

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ENV 1997 Eurocode 7: Geotechnical design
ENV 1998 Eurocode 8: Design provisions for earthquake resistance of
structures
Parte 4 Silos, tanks and pipelines
prEN 10208 Steel pipes for pipelines for combustible fluids (1993)
prEN 10208 Pipes of requirement class A
EN 10208 Pipes of requirement class B
prEN 12007 Gas supply systems - Pipelines for maximum operating pressure
up to and including 16 bar
Parte 1 General functional recommendations
Parte 2 Specific functional recommendations for polyethylene
Parte 3 Specific functional recommendations for steel
prEN 12732 Gas supply systems - Welding steel pipework - Fundamental
requirements
prEN xxxx Design, calculation and installation of preinsulated bonded pipes
for district heating
prEN yyyy Standard(s) prepared by CEN/TC 165: Waste water engineering
prEN zzzz Standard(s) prepared by CEN/TC 267: Industrial piping and
pipelines
ISO 1000 SI Units
ISO 3183 Linepipe standard (1996)
Parte 1 Pipes of quality level A
Parte 2 Pipes of quality level B
Parte 3 Pipes of quality level C
ISO/DIS 13623 Pipeline Transportation Systems for the Petroleum and Natural
Gas Industries
ISO/DIS 13847 Welding steel pipeline (1996)
Parte 1 Field welding
Parte 2 Shop welding
Nota 1 Il prEN 1295 è destinato alle misure sanitarie, e all'adduzione dell'acqua: concerne principalmente i principi,
essendo le formule presentate solo in un'appendice.
Nota 2 Il prEN 1594 è applicabile a condotte nuove con una pressione di esercizio massima (MOP) maggiore di 16 bar
per il trasporto di gas naturale trattato, non tossico e non corrosivo in conformità con l'ISO/DIS 13686 in
sistemi di adduzione del gas sul terreno. È preparato dal WG 3 Trasmissione del gas del CEN/TC 234
Adduzione del gas.
Nota 3 Per maggiori riferimenti sull'adduzione di gas, la trasmissione di gas, lo stoccaggio di gas ecc., vedere
prEN 1594.
Nota 4 Il prEN 12007 è stato elaborato dal CEN/TC 234.
Nota 5 Il prEN xxxx è destinato al riscaldamento a distanza ed è stato elaborato da un WG congiunto del CEN/TC 107
e del CEN/TC 267.
Nota 6 L'ISO/DIS 13623 è elaborata dall'SC2 "Tubi e raccordi per condotte e trasposto del petrolio e del gas naturale",
del TC 67 "Materiale, equipaggiamento e strutture in mare per le industrie del petrolio e del gas naturale".

1.4 Termini e definizioni


(1) Per la presente parte 4.3 della ENV 1993 si applicano i termini definiti nella
ENV 1991-1 per l'utilizzo comune negli Eurocodici strutturali.
(2) Salvo diversamente indicato, alla presente parte 4.3 si applicano anche le definizioni
fornite nella ISO 9830.
(3) In aggiunta alla parte 1 della ENV 1993, ai fini della presente parte 4.3, si applicano
le definizioni seguenti.

UNI ENV 1993-4-3:2002 © UNI Pagina 3


1.4.1 pressione: Pressione relativa del gas o del fluido all'interno del sistema, misurata in condi-
zioni statiche.

1.4.2 pressione di progetto (DP): Pressione su cui si basano i calcoli di progetto.

1.4.3 pressione di esercizio (OP): Pressione presente all'interno di un sistema in normali condi-
zioni di esercizio.

1.4.4 pressione di esercizio massima (MOP): Pressione massima a cui un sistema può
funzionare in condizioni normali in regime continuativo.
Nota Per condizioni normali si intende: nessun guasto in alcun dispositivo o linea.

1.4.5 temperatura di progetto (DT): Temperatura su cui si basano i calcoli di progetto.

1.4.6 temperatura di esercizio (OT): Temperatura presente all'interno di un sistema in normali


condizioni di esercizio.

1.5 Unità di misura del sistema internazionale (SI)


(1)P Le unità di misura del sistema internazionale devono essere utilizzate in conformità
alla norma internazionale ISO 1000.
(2) Per i calcoli, si raccomandano le seguenti unità di misura compatibili:
- dimensioni e spessori : m mm
3
- peso unitario : kN/m N/mm3
- forze e carichi : kN N
- forze e carichi distribuiti su una linea : kN/m N/mm
- pressioni e azioni distribuite su un'area : kPa MPa
3
- massa unitaria : kg/m kg/mm3
- accelerazione : km/s2 m/s2
- risultanti delle tensioni di membrana : kN/m N/mm
- risultanti delle tensioni flessionali : kNm/m Nmm/mm
- tensioni e moduli elastici : kPa MPa (= N/mm2)
(3) Fattori di conversione
1 mbar = 100 N/m2 = 0,1 kPa

1.6 Simboli utilizzati nella parte 4.3 dell'Eurocodice 3

1.6.1 Caratteri romani maiuscoli


Ai fini della presente norma sperimentale, si applicano i simboli seguenti:
A area della sezione trasversale;
C curvatura dovuta alla flessione;
Du diametro esterno;
D diametro medio;
D forza di taglio nella sezione trasversale;
E modulo di elasticità;
F forza normale nel tubo in direzione longitudinale;
M momento flettente nella condotta concepita come una trave;
Mp momento plastico;
Mt momento torsionale;
N forza normale efficace in una condotta;
Q spinta del terreno;
Qd spinta del terreno direttamente trasmessa;

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Qi spinta del terreno indirettamente trasmessa (reazione di appoggio);
Qeq spinta del terreno equivalente necessaria per trasformare Qi in una quantità Qd
che fornisca gli stessi momenti medi nella parete del guscio in direzione circon-
ferenziale forniti da Qi;
R raggio curvatura in assenza di sforzi.

1.6.2 Caratteri romani minuscoli


a parametro di ovalizzazione;
fy resistenza allo snervamento minima specificata;
fu valore minimo specificato per il limite di resistenza a trazione;
m momento nella parete del guscio per unità di larghezza;
me momento nella parete del guscio per unità di larghezza al limite del campo
elastico;
mp momento di completa plasticizzazione per unità di larghezza nella parete del
guscio;
mx, my momento nella parete del guscio per unità di larghezza in direzione longitudinale
e circonferenziale rispettivamente;
n forza normale della parete del guscio per unità di larghezza;
np forza normale di plasticizzazione per unità di larghezza nella parete del guscio;
nx, ny forza normale per unità di larghezza nella parete del guscio in direzione longitu-
dinale e circonferenziale rispettivamente;
pi pressione all'interno della condotta (positiva verso l'esterno);
pu pressione all'esterno della condotta (negativa quando agisce verso l'interno);
p differenza di pressione fra l'interno e l'esterno della condotta p = pi - pu;
r raggio medio di un tubo (raggio alla superficie mediana);
t spessore della parete del tubo;
tmin spessore della parete minimo specificato (spessore nominale della parete meno
la tolleranza specificata);
tr, tb spessore della parete di tubo nei tratti diritti e nelle curve rispettivamente.

1.6.3 Lettere greche


α, β, γ angolo di carico e angolo portante per Qd e per Qi e Qeq rispettivamente;
∆Dv variazione del diametro verticale (nel piano della curva);
∆Dh variazione del diametro orizzontale (perpendicolare al piano della curva);
ν modulo di Poisson;
γF fattore parziale per le azioni;
γM fattore parziale per la resistenza dei materiali;
θ coordinata circonferenziale attorno al guscio;
σ tensione normale;
τ tensione di taglio.

1.6.4 Pedici
b flessione;
k caratteristico;
min valore minimo consentito;
p pressione;
R resistenza;
u ultimo o esterno;
y snervamento.

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1.7 Terminologia
In aggiunta alla parte 1 della ENV 1993 (e alla parte 4 della ENV 1991), ai fini della
presente parte 4.3, si applica la seguente terminologia:

1.7.1 emergenza: Una situazione che potrebbe influire sulla sicurezza di funzionamento del
sistema di condotte e/o sulla sicurezza dell'area circostante e che richiede un'azione
urgente.

1.7.2 incidente: Un evento imprevisto, che potrebbe portare ad una situazione di emergenza.
Ciò include una perdita di contenuto.

1.7.3 controllo: Il processo di misurazione, esame, prova, verifica strumentale o altra determi-
nazione dello stato degli elementi o dell'installazione del sistema di condotte e di confronto
con i requisiti applicabili.

1.7.4 temperatura di installazione: La temperatura derivante dalle condizioni ambientali o di


installazione durante la posa o la costruzione.

1.7.5 manutenzione: La combinazione di tutte le azioni tecniche e amministrative associate


finalizzate a mantenere, o a riportare, un elemento ad uno stato in cui possa eseguire la
sua funzione richiesta.

1.7.6 scovolo: Un dispositivo che è spinto attraverso una condotta mediante il flusso del fluido,
per l'esecuzione di varie attività interne (a seconda del tipo di scovolo), quali la separa-
zione dei fluidi, la pulizia o il controllo della condotta.

1.7.7 condotta: Un sistema di tubi con tutte le attrezzature e le stazioni associate fino al punto
di erogazione. Questo sistema di tubi è principalmente interrato, ma include anche parti
fuori terra.

1.7.8 componenti della condotta: Gli elementi con cui la condotta è costruita. I seguenti sono
elementi distinti delle condotte:
- tubo (incluse le curve ottenute mediante formatura a freddo);
- raccordi (giunti di riduzione, raccordi a T, gomiti e curve realizzati in fabbrica, flange,
coperture, elementi di saldatura, giunti meccanici, ecc.);
- costruzioni, fabbricate dagli elementi citati sopra (collettori, separatori di fanghi,
stazioni di invio/ricezione degli scovoli, stazioni di misurazione e comando, ecc.);
- elementi ausiliari (valvole, giunti di espansione, giunti isolanti, regolatori di
pressione, pompe, compressori, ecc.);
- contenitori a pressione.

1.7.9 operatore della condotta: L'organizzazione privata o publica autorizzata a progettare, costruire
e/o azionare e sottoporre a manutenzione il sistema di adduzione del gas.

1.7.10 rete di condotte: Un insieme di tubi e raccordi.

1.7.11 sistema di controllo della pressione: Un sistema combinato che include sistemi per la
regolazione della pressione, sistemi di sicurezza per la pressione e, dove applicabili,
sistemi di registrazione della pressione e di allarme.

2 PRINCIPI DI PROGETTAZIONE

2.1 Generalità
(1)P La progettazione delle condotte deve essere conforme con le disposizioni della
ENV 1991-1.

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(2)P Le azioni devono essere ricavate dalla ENV 1991 e dalla ENV 1997 (Geotechnical
design). Siccome la ENV 1991 e la ENV 1997 non trattano tutte le azioni che si
applicano alle condotte, le azioni devono anche essere ricavate da corrispondenti
norme di riferimento, quando appropriato.

2.2 Requisiti fondamentali per le condotte


Nota In conseguenza della loro rilevanza per le condotte, sono qui menzionati i seguenti requisiti della
ENV 1991-1.
(1)P La condotta deve essere progettata e costruita in modo che:
- con probabilità accettabile, rimanga idonea all'utilizzo per cui essa è richiesta,
tenendo in dovuta considerazione la sua vita prevista e il suo costo;
- con appropriati gradi di affidabilità, sopporti tutte le azioni e le altre influenze
suscettibili di verificarsi durante l'esecuzione e l'utilizzo e abbia un’adeguata
durabilità in relazione ai costi di manutenzione;
- non sia danneggiata da eventi quali esplosioni, urti o conseguenze di errori
umani, in misura sproporzionata rispetto alla causa originale.
(2)P Il potenziale danno alle condotte deve essere limitato o evitato scegliendo in modo
appropriato tra:
- evitare, eliminare o ridurre i pericoli che la struttura deve affrontare;
- selezionare una forma strutturale con una bassa sensibilità ai pericoli consi-
derati.
Nota Possibilità di evitare danni (per esempio dovuti a scavatrici o macchine per scavo) sono: aumento dello
spessore delle pareti, aumento del ricoprimento di terreno, applicazione di segnalazione adeguata
sopra e sotto il terreno, e applicazione di lastre di copertura di calcestruzzo a livello.
(3)P I requisiti suddetti devono essere soddisfatti scegliendo materiali adatti, mediante
progettazione e definizioni appropriate e specificando procedimenti di controllo per
la fabbricazione, la costruzione e l'utilizzo, appropriate alla particolare condotta.

2.3 Differenziazione dell'affidabilità


(1)P Per i differenti tipi di condotte si devono adottare differenti livelli di affidabilità, a
seconda delle possibili conseguenze economiche e sociali del loro collasso.
(2) La scelta del livello di affidabilità minimo dovrebbe essere concordata fra il proget-
tista, il cliente e l'autorità competente.
(3) L'affidabilità si può esprimere in termini di fattori per la progettazione e/o di livelli di
qualità per l'esecuzione. Le regole fornite nella presente norma sperimentale sono
rivolte a requisiti di sicurezza medi.
Nota Per la differenziazione dell'affidabilità, vedere prENV 1998-4. Un'ulteriore guida si può ottenere dalle
corrispondenti norme elencate in 1.3.

2.4 Metodi di analisi


(1)P I metodi di analisi per la progettazione strutturale di condotte nella presente norma
sperimentale devono essere appropriati allo stato limite considerato.

2.5 Stati limite ultimi


(1)P Come stati limite ultimi di base devono essere considerati:
- la rottura della parete del tubo;
- il collasso (appiattimento della sezione trasversale);
- la perdita di equilibrio statico o di stabilità della condotta o di uno dei suoi
appoggi;
- la perdita del contenuto, dovuta a cause diverse dalla rottura della parete del
tubo (per esempio, dovuta a tenuta insufficiente nei collegamenti, oppure dovuta
a corrosione o ad attività di terzi, che determina pericoli ambientali o per la
sicurezza inaccettabili).

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(2) Gli stati limite ultimi di base possono essere verificati eseguendo le seguenti valuta-
zioni:
- LS1: Rottura: Lo stato limite in cui si verifica la rottura per trazione del tubo.
- LS2: Limitazione di deformazione plastica: Lo stato limite in cui si supera la
deformazione ultima a trazione.
- LS3: Deformazione: Lo stato limite di deformazione eccessiva. Questa può
assumere diverse forme (per esempio ovalità eccessiva, instabilità locale, implo-
sione o instabilità flessionale globale della condotta).
Nota In queste situazioni le deformazioni possono diventare eccessive e incontrollabili, con probabile
rottura della parete del tubo.
- LS4: Fatica: Lo stato limite di frattura in seguito a numerosi cicli di carico.
Nota Il carico ciclico può essere diviso in due classi a seconda dello stato limite raggiunto: fatica a basso
ed elevato numero di cicli.
- LS5: Perdita: Lo stato limite per la perdita del contenuto della condotta, dovuta
a cause diverse dalla rottura della parete del tubo (per esempio dovuta a tenuta
insufficiente nei collegamenti, oppure dovuta a corrosione o ad attività di terze
parti, se tale perdita porta a conseguenze inaccettabili per la sicurezza o la
salute delle persone e/o per l'ambiente).
(3) Nella valutazione della deformazione ultima a trazione (LS2) si dovrebbe tenere in
considerazione la presenza di imperfezioni nel materiale del tubo e nei giunti.

2.6 Stati limite di esercizio


(1)P Come criteri di base per gli stati limite di esercizio devono essere considerate:
- le variazioni di forma che influiscono negativamente sull'efficace utilizzo della
condotta; ovalizzazione e inflessione;
- le vibrazioni che causano disagio o influiscono negativamente sugli appoggi o su
altre parti della condotta;
- la perdita del contenuto, che non porta a pericoli ambientali o per la sicurezza
inaccettabili.

3 PROPRIETÀ DEI MATERIALI

3.1 Generalità
(1)P Gli acciai utilizzati per le condotte devono avere proprietà meccaniche adeguate ed
essere adatti per la saldatura.
(2) Siccome la presente norma sperimentale specifica i requisiti per le proprietà dei
materiali di pareti e saldature solo in termini di proprietà meccaniche, per una guida
e requisiti più dettagliati sui materiali e la saldatura, si dovrebbe fare riferimento alle
norme corrispondenti elencate in 1.3.
(3) I valori nominali delle proprietà dei materiali forniti nella presente norma speri-
mentale dovrebbero essere adottati come valori caratteristici nei calcoli di progetto.

3.2 Proprietà meccaniche degli acciai delle condotte


(1)P Il valore nominale della resistenza allo snervamento fy deve essere considerato
come il valore minimo specificato nella corrispondente norma elencata in 1.3.
(2)P I valori massimi della resistenza allo snervamento fy e del limite di resistenza a
trazione fu devono essere specificati e non devono essere maggiori di 50 MPa
rispetto ai valori minimi specificati di fy ed fu.
(3) Per assicurare un'adeguata duttilità, il rapporto fra il limite ultimo di resistenza a trazione
e la resistenza allo snervamento fu/fy dell'acciaio non dovrebbe essere minore di 1,10 .
(4) L'allungamento a rottura misurato su un tratto nominale di 5,65 A o (dove Ao è
l'area della sezione trasversale originale) non dovrebbe essere minore del 20% .

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(5)P Il materiale deve avere una sufficiente tenacità alla frattura per evitare la rottura
fragile alla temperatura minima di servizio che si prevede si verifichi nell'arco della
vita di progetto della struttura.

3.3 Proprietà meccaniche delle saldature


(1)P Si deve dimostrare che in caso di snervamento della parete del tubo, le deformazioni
plastiche si verifichino nel materiale della parete e non nella zona di saldatura.
(2) Si può presupporre che il requisito suddetto sia soddisfatto se il valore nominale di
resistenza allo snervamento del metallo di apporto depositato sia maggiore almeno
del 15% rispetto alla resistenza allo snervamento massima specificata della parete
o del materiale del tubo.
(3) La duttilità del metallo di apporto incluso l'effetto delle discontinuità di saldatura
consentite dovrebbe essere tale per cui la zona di saldatura può subire una deforma-
zione minima del 2% .
(4) Il limite di resistenza del materiale di apporto depositato dovrebbe essere maggiore
almeno del 15% rispetto al limite di resistenza massimo specificato del materiale
della parete o del tubo.

3.4 Requisiti di tenacità dei materiali delle pareti e delle saldature


(1) I requisiti sulla duttilità prima della frattura per i materiali delle pareti e le saldature
definiti nelle sezioni precedenti possono essere dimostrati mediante l'applicazione di
metodi adeguati come definiti nel prEN 1594.
Nota In attesa di una norma europea sui requisiti di tenacità per i materiali delle pareti delle condotte con
zone di saldatura e discontinuità ammesse, si può utilizzare il PD 6493:1991 "Guidance on methods for
assessing the acceptability of flaws in fusion welded structures" della British Standards Institution, o altri
documenti nazionali.
(2)P Le disposizioni della presente norma si applicano solo se la qualità del materiale dei
tubi e delle saldature soddisfa i requisiti forniti nel prEN 1594 o nel prEN 12732 come
appropriato.
(3) Il valore di resistenza della deformazione limite εl,Rk può essere considerato come:
ε l ,Rk = 0,5% (3.1)

3.5 Dispositivi di fissaggio


(1)P I dispositivi di fissaggio devono essere conformi alle disposizioni della
ENV 1993-1-1, o di altre norme di riferimento pertinenti.

3.6 Proprietà del terreno


(1)P I valori di progetto per le proprietà del terreno (parametri tecnici del terreno) si
devono ottenere in conformità alla ENV 1997 o altre norme di riferimento pertinenti.

4 AZIONI

4.1 Azioni da considerare


(1)P Si devono considerare le seguenti azioni, quando appropriate:
- pressione interna;
- pressione esterna;
- peso proprio della condotta;
- peso proprio del contenuto della condotta (il prodotto da trasportare e la
possibile presenza di altri materiali per esempio acqua utilizzata per prove
idrostatiche o polvere);
- carichi dovuti al terreno;
- carichi dovuti al traffico;

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- variazioni di temperatura;
- carichi dovuti a costruzioni;
- deformazioni imposte, dovute ad assestamenti differenziali, cedimento dovuto a
lavori di scavo e frane;
- carichi sismici (si dovrebbe fare riferimento all'Eurocodice 8).
(2)P I valori caratteristici dei carichi da considerare si devono ottenere dalla ENV 1991-1
o da altre norme di riferimento pertinenti.

4.2 Fattori parziali per azioni


(1)P I fattori parziali si devono basare sulle norme di riferimento corrispondenti e sul livello
di affidabilità richiesto.

4.3 Combinazioni di carichi per gli stati limite ultimi


(1)P Si devono considerare le seguenti combinazioni di azioni di progetto per gli stati
limite ultimi:
a) Pressione interna: La differenza fra la pressione interna massima e la
pressione esterna minima.
Nota Questo stato limite è generalmente utilizzato prima per la determinazione dello spessore della
parete.
b) Pressione interna più altri carichi significativi: Le condizioni di pressione
interna ed esterna definite in a), con gli altri carichi di progetto aggiunti.
Nota Questo stato limite è generalmente utilizzato per controllare deformazioni critiche.
c) Pressione esterna più altri carichi significativi: La differenza fra la pressione
esterna massima e la pressione interna minima, con gli altri carichi di progetto
aggiunti.
Nota Questo stato limite è generalmente utilizzato successivamente in seguito per controllare ovalizza-
zione, deformazioni critiche, instabilità locale, ecc.
d) Variazioni temporali nella pressione più altri carichi di progetto signifi-
cativi: Questo caso riguarda le azioni cicliche sul tubo.
Nota Questo stato limite è generalmente utilizzato per ultimo per le verifiche a fatica.

4.4 Combinazioni di carichi per stati limite di esercizio


(1)P Si devono considerare le seguenti combinazioni di carichi di progetto per gli stati
limite di esercizio:
e) Pressione interna più altri carichi significativi: La differenza fra la pressione
interna massima e la pressione esterna minima con gli altri carichi di progetto.
f) Pressione esterna più altri carichi significativi: La differenza fra la pressione
esterna massima e la pressione interna minima, con gli altri carichi di progetto
aggiunti.

5 ANALISI

5.1 Modelli strutturali

5.1.1 Metodo di calcolo semplificato per la progettazione degli stati limite ultimi
Nota Il metodo di calcolo semplificato fornito di seguito si basa sui risultati di una vasta serie di calcoli più
precisi.
(1) A condizione che siano soddisfatte le condizioni date da (2) a (13), occorre tenere in
considerazione la sola combinazione di carico (a) di cui in 4.3 (1)P (solo pressione
interna).

UNI ENV 1993-4-3:2002 © UNI Pagina 10


(2) I fattori parziali γF dovrebbero essere assunti pari a:
γ F = 1,39 per sezioni a zig-zag;

γ F = 1,49 per attraversamenti di strade, fossi, canali e corsi d'acqua naturali


senza difese dalle inondazioni.
(3) A seconda della resistenza di progetto fy, il rapporto Du/tmin dovrebbe soddisfare
quanto segue:
- per fy = 240 N/mm2: Du/tmin ≤ 70 (5.1)

- per fy = 360 N/mm2: Du/tmin ≤ 80 (5.2)

- per fy = 415 N/mm2: Du/tmin ≤ 92 (5.3)

- per fy = 480 N/mm2: Du/tmin ≤ 106 (5.4)


(4) La profondità del ricoprimento al disopra della sommità della condotta non dovrebbe
essere maggiore di 2,5 m. Questo criterio non è applicabile se si può dimostrare che
la tensione efficace alla sommità del tubo non è maggiore di 65 kN/m2 .
(5) Lo spessore della parete specificato utilizzato nel tubo non dovrebbe essere minore
di 4,8 mm.
(6) Gli assestamenti differenziali dovuti al consolidamento non dovrebbero essere
maggiori di 100 mm. Questo assestamento differenziale dovrebbe aumentare
gradualmente da zero fino al valore massimo e di nuovo a zero su una distanza
minima di 2 × 20 m.
(7) L'assestamento dovuto alla costruzione non dovrebbe essere maggiore dei valori
previsti nella consueta pratica di costruzione delle condotte, in cui non sono state
adottate misure speciali.
(8) La condotta non dovrebbe attraversare piani di frattura potenziali o aree di
cedimento per lavori di scavo.
(9) La sezione di condotta interessata non dovrebbe includere curve con un raggio
minore di 20 Du.
(10) La differenza massima fra la temperatura di installazione e, a seconda dei casi, la
temperatura massima o minima non dovrebbe essere maggiore di 35 °C.
(11) L'intervallo di temperatura complessivo dovrebbe essere compreso fra -40 °C e
+60 °C. In caso di deformazione da ghiaccio, si dovrebbe fare riferimento al
prEN 1594.
(12) In caso di utilizzo di curve con raggio minore di 20 Du, si dovrebbero soddisfare i
seguenti criteri addizionali:
- se sono presenti curve orizzontali, la differenza massima fra la temperatura di
installazione e la temperatura minima o massima non dovrebbe essere
maggiore di 20 °C (invece di 35 °C) per diametri Du non maggiori di 300 mm;
- se Du < 450 mm la distanza fra curve orizzontali dovrebbe essere maggiore di
2,0 m.
(13) Per attraversamenti che sono installati per mezzo di foratura o sollevamento, utiliz-
zando pozzetti e con applicazione nel pozzetto di curve con un raggio minore di
20 Du, si dovrebbero soddisfare i seguenti criteri addizionali:
- nel calcolo dello spessore della parete di curve si dovrebbe utilizzare un fattore
di carico γ F = 1,8 (come per l'attraversamento);
- per Du < 450 mm la curva dovrebbe trovarsi sul lato esterno dell'attraversamento;
- per tubi diritti il rapporto Du/tmin dovrebbe soddisfare:
- per fy = 240 N/mm2 : Du/tmin ≤ 57 (5.5)
- per fy = 360 N/mm :2
Du/tmin ≤ 61 (5.6)
- per fy = 415 N/mm :2
Du/tmin ≤ 70 (5.7)
- per fy = 480 N/mm :2
Du/tmin ≤ 81 (5.8)

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5.1.2 Metodo di analisi se le condizioni per il metodo di calcolo semplificato non sono soddisfatte
(1) Le condotte interrate dovrebbero essere trattate come travi su appoggi elastici aventi
configurazione tridimensionale. Nei calcoli, le proprietà del terreno dovrebbero in
genere essere rappresentate da molle, come indicato nella figura 5.1.
figura 5.1 Vista schematica di una condotta con "molle rappresentative del terreno"
Legenda
a Molla laterale rappresentativa del terreno in direzione verticale
b Molla laterale rappresentativa del terreno in direzione orizzontale
c Molla rappresentativa dell'attrito del terreno in direzione longitudinale (anche molla rappre-
sentativa dell'attrito torsionale del terreno)

(2) Nell'analisi, si dovrebbe tenere conto del carattere non lineare delle varie molle
rappresentative del terreno.
Nota In generale, per questo sistema occorre un'analisi degli elementi finiti.
(3) I dati da immettere per l'analisi dovrebbero essere le proprietà del terreno, le
proprietà della condotta, i cedimenti imposti (spostamenti), e altre azioni.
Nota Le proprietà richieste della condotta sono relative al diagramma momento flettente-curvatura e, in caso
di torsione, al diagramma momento torsionale-rotazione. Le formule per ottenere questi diagrammi
sono fornite nell'appendice A.
(4) Dall'analisi esposta sopra della trave tridimensionale, si dovrebbero determinare i
seguenti valori in corrispondenza di ogni sezione trasversale della condotta:
- momento flettente e curvatura;
- momento torcente e rotazione;
- sforzo normale e allungamento o accorciamento;
- sforzo di taglio e deformazione da taglio;
- spinta del terreno e corrispondenti spostamenti;
- attrito della terra e corrispondenti spostamenti;
(5) Controlli più completi dell'insieme completo di deformazioni si possono effettuare
utilizzando un'approfondita analisi elasto-plastica della sezione trasversale come
definita nell'appendice A.
Nota Si possono ottenere una guida e informazioni ulteriori sulla progettazione agli stati limite di condotte
interrate dall'appendice A; o da Gresnigt, A.M. "Plastic Design of Buried Pipelines in Settlement Areas",
HERON, Vol. 31, No. 4, 1986; o da altre pubblicazioni indicate nell'appendice C.

UNI ENV 1993-4-3:2002 © UNI Pagina 12


5.2 Verifiche agli stati limite ultimi

5.2.1 LS1: Rottura


(1) Le tensioni risultanti dall'analisi dovrebbero soddisfare il criterio di resistenza di Von
Mises:
2 2 2
σ eRd = σ x + σ y – σ x σ y + 3 τ xy (5.9)

σ eRd ≤ f y ⁄ γ M (5.10)

5.2.2 LS2: Limitazione delle deformazioni plastiche


(1) La deformazione da trazione massima εmax non dovrebbe eccedere la deformazione
limite εl,Rk definita in 3.4.
(2)P Si deve dimostrare che la parete del tubo con zone di saldatura e discontinuità
consentite ha la capacità di deformazione (deformazione limite) richiesta per l'analisi
strutturale.

5.2.3 LS3: Deformazioni


(1) Per impedire l'instabilità da frattura ("snap through") della sezione trasversale, si
dovrebbe limitare l'eccesso di distorsione trasversale nella forma di ovalizzazione.
(2) Il parametro di ovalizzazione a, dato da:
D max – D min
a = ------------------------------
- (5.11)
4
dovrebbe essere limitato al valore amax dato da:
a max = 0,05 D u (5.12)
(3) L'instabilità locale dovrebbe essere valutata utilizzando la deformazione critica εcr.
Per valutare εcr, l'ovalizzazione dovuta a spinta del terreno non uniforme dovrebbe
prima essere valutata utilizzando il parametro a, dove a è la metà della variazione
nel diametro causata dalla spinta del terreno. Il valore di a dovrebbe quindi essere
utilizzato per determinare il raggio locale di curvatura ro nella parte più compressa
della circonferenza, vedere figura 5.2. La pressione p dovrebbe essere considerata
positiva in caso di pressione interna e negativa in caso di pressione esterna.
(4) Il valore critico della deformazione di compressione εcr si dovrebbe ottenere da
quanto segue:
2
t
ε cr = 0,25 ----- + 3 000  pr
--------o ------ – 0,002 5
p ro
per ----- ≤ 60 (5.13)
ro  Et  p t
2
t
ε cr = 0,10 ----- + 3 000  pr
--------o ------
p ro
per ----- > 60 (5.14)
ro  Et  p t
in cui:
r
r o = ---------------- (5.15)
3a
1 – -------
r
(5) Si dovrebbe mostrare che:
ε max ≤ ε cr (5.16)

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figura 5.2 Definizione di ro

(6) Nelle condotte dalle pareti sottili soggette a pressione esterna elevata, il possibile
collasso (implosione) della sezione trasversale dovrebbe essere esaminato, utiliz-
zando le disposizioni della ENV 1993-1-6.
(7)P Quando sussistono le condizioni per l'instabilità flessionale globale, la progettazione
deve essere condotta utilizzando le disposizioni della ENV 1993-1-1.

5.2.4 LS4: Fatica


(1)P La progettazione deve soddisfare la ENV 1993-1-1 e altre norme di riferimento pertinenti.

5.2.5 LS5: Perdita


(1)P Le conseguenze della possibile perdita del contenuto della condotta, dovuta a cause
diverse dalla rottura della parete del tubo (per esempio dovuta a tenuta insufficiente
nei giunti, oppure dovuta a corrosione o ad attività di terzi) devono essere consi-
derate nella progettazione.
(2) Si dovrebbe fare riferimento alle norme di riferimento corrispondenti.

5.3 Verifiche agli stati limite di esercizio


(1)P La verifica dello stato limite di esercizio LS6 deve soddisfare i criteri di esercizio
concernenti ovalizzazione, inflessione, vibrazione e perdita.
(2)P Si deve fare riferimento alle norme di riferimento corrispondenti.
(3) I criteri per ogni stato limite di esercizio (per esempio in relazione a requisiti di utilizzo
degli scovoli) possono essere concordati fra il progettista e il cliente.
(4) Limiti speciali per le perdite possono essere concordati fra il progettista, il cliente e
l'autorità competente, a seconda delle condizioni di progetto (per esempio la natura
della condotta e il suo contenuto e l'ambiente).

6 ASPETTI DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE RELATIVI ALLA FABBRICAZIONE E


AL MONTAGGIO
(1)P Si devono soddisfare i requisiti delle norme applicative corrispondenti.

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APPENDICE A ANALISI DELLE RESISTENZE, VARIAZIONI DI FORMA, TENSIONI E DEFORMAZIONI DI
(informativa) CONDOTTE INTERRATE

A.1 Procedimento, scopo e campo di applicazione dell'analisi


(1) Il procedimento di analisi consiste generalmente delle fasi definite da (2) a (7).
(2) Raccolta di dati di progetto
A seconda della natura e delle dimensioni del sistema di trasporto mediante
condotte, sono richiesti dati di progetto per i processi di progettazione e di
ingegneria delle tensioni. Tali dati sono definiti in dettaglio in corrispondenti norme di
riferimento.
(3) Schematizzazione e suddivisione in sezioni della condotta per l'analisi
Ai fini dell'analisi, la condotta, insieme con i carichi che agiscono su di essa, è
schematizzata e suddivisa in sezioni (tronchi).
(4) Determinazione delle azioni e delle combinazioni di azioni da considerare nell'analisi
e nei fattori parziali corrispondenti
In linea di principio, ogni sezione del sistema di condotte dovrebbe essere esaminata
per determinare gli effetti dei carichi cui si fa riferimento in (1). I carichi relativi ad
ogni sezione di condotta dovrebbero essere determinati su questa base. Il calcolo si
basa sui carichi di progetto. I valori dei fattori parziali da adottare dovrebbero essere
ricavati da norme di riferimento corrispondenti.
(5) Calcolo di forze, momenti e spostamenti relativi
Il modo e la grandezza di forze e momenti, e, dove necessario, la deformazione della
condotta dovrebbero essere determinati, non solo in funzione della lunghezza del
sistema di condotte completato ma anche, quando appropriato, in funzione del
tempo. Ciò vale anche per forze esercitate dalla condotta sul suo ambiente (terreno,
appoggi, strutture di contrasto e di rivestimento, ecc.).
(6) Calcolo di tensioni, deformazioni e variazioni di forma
I valori positivi e negativi delle tensioni e delle deformazioni che si possono verificare
nelle pareti degli elementi del sistema di condotte dovrebbero essere determinati,
ove necessario includendo l'intervallo o le ampiezze e le frequenze delle variazioni in
queste tensioni e/o deformazioni.
Quando si verificano incrementi di tensione in elementi della condotta (per esempio
nelle curve), questi dovrebbero essere presi in considerazione nell'analisi.
Non occorre includere nell'analisi tensioni, variazioni di forma e intervalli insignifi-
canti.
(7) Verifica
Le tensioni, deformazioni, variazioni di forma e altri valori ottenuti mediante applica-
zione dei carichi di progetto non dovrebbero superare i valori limite.
Nota Si possono ottenere ulteriori informazioni sugli argomenti della presente appendice e una guida per
l'analisi pratica da: A.M. Gresnigt: "Plastic Design of Buried Pipelines in Settlement Areas", HERON,
Vol. 31, No. 4, 1986, e da altre pubblicazioni indicate nell'appendice C.

UNI ENV 1993-4-3:2002 © UNI Pagina 15


A.2 Analisi di tubi diritti

A.2.1 Definizioni dei parametri chiave


Diametro medio D = Du - t
Parametro di ovalizzazione a = (Dmax - Dmin)/4
Raggio medio di un tubo r = D/2
Momento plastico della sezione trasversale di tubo Mp = 4 r 2 t fy
Momento della parete del guscio per unità di larghezza
al limite del campo elastico me = t 2 fy/6
Momento di piena plasticizzazione per unità di larghezza
della parete del guscio mp = t 2 fy/4
Forza plastica normale per unità di larghezza della parete
del guscio np = t fy

A.2.2 Formule di interazione


(1) La figura A.1 fornisce un'indicazione del possibile diagramma momento-curvatura
per un tubo diritto caricato con diverse altre azioni quali sforzo normale, sforzo di
taglio, pressione interna, pressione del terreno.
figura A.1 Diagramma momento - Curvatura per un tubo diritto
Legenda
1 Capacità di variazione di forma

(2) La resistenza a flessione in condizioni di completa plasticizzazione Mm della sezione


trasversale di un tubo diritto caricato mediante una forza assiale esterna F si può
ottenere da:
M m  N m  1,7
------------- + ------------- = 1 (A-1)
M dptr  N pdtr
2
N m = F – pπr (A-2)
dove:
Mm è il massimo momento flettente in condizioni di completa plasticizzazione;
Nm è la forza normale massima efficace in condizioni di completa plasticizzazione.

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(3) La resistenza a flessione semplice è data da:

Mt 2
M pdtr = M pr 1 –  -------- + ----------
D
- (A-3)
 D pr M tpr

in cui:
M pr = ghM p (A-4)

c c
g =  -----1 + -----2 (A-5)
6 3

h =  1 – -------
2a
(A-6)
 3r 
(4) La resistenza a compressione assiale semplice è data da:

Mt 2
N pdtr = N pr 1 –  -------- + ----------
D
- (A-7)
 D pr M tpr

in cui:
N pr = g N p (A-8)
(5) I fattori che modificano la resistenza a flessione o a compressione sono:
M tpr = g M tp (A-9)

2 2
M tp = ------- π r t f y (A-10)
3
2
M p = 4r t f y (A-11)

N p = 2 π rt f y (A-12)

Dp = g Dp (A-13)

4
D p = ------- rt f y (A-14)
3

ny 2 my
c1 = 4 – 3  ------ – 2 3 ---------- (A-15)
 n p mp

ny 2
c2 = 4 – 3  ------ (A-16)
 n p

(6) La forza assiale di snervamento ny per unità di larghezza della parete del guscio si
calcola come segue:
n y = n yq + n yk + n yp (A-17)

n yq = 0,25 Q d + 0,125 Q i (A-18)

M mC
n yk = 0,20 -------------- (A-19)
r
n yp = pr (A-20)

np = t f y (A-21)
(7) Il momento di snervamento my per unità di larghezza della parete si calcola come
segue:
m y = m yq + m yk + m yp (A-22)

m yk = 0,071 M m C η o (A-23)

m yp = – pra (A-24)

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m yp = m yqd + m yqi (A-25)

α β
m yqd = 0,25 Q d r  1 – 0,25  sin --- + sin ---  η o (A-26)
  2 2 

γ
m yqi = 0,25 Q i r  0,5 – 0,25 sin --- η o (A-27)
 2

a
η o = 1 + --- (A-28)
r
2
m p = 0,25t f y (A-29)
(8) Possono risultare utili le formule seguenti:
γ
2 – sin ---
2
Q eq = Q i ---------------------------------------- (A-30)
α β
4 – sin --- – sin ---
2 2
2
M e = πr t f y (A-31)

1 2
m e = --- r f y (A-32)
6

A.2.3 Diagramma momento-curvatura


(1) La parte elasto-plastica del diagramma momento-curvatura, come nella figura A.1, si
può costruire con le formule seguenti:
θ
M = ---  ----------- + cos θ M m
1
(A-33)
2  sin θ 

ε
C = 2 ---- (A-34)
D
ε y = deformazione allo snervamento ( ε y = f y ⁄ E ) (A-35)

ε
µ = ---- (A-36)
εy

θ = arcsin ( 1 ⁄ µ ) con 0 < θ ≤ π ⁄ 2 dove µ ≥ 1 (A-37)


dove:
M è il momento flettente nella curvatura C;
C è la curvatura del tubo;
θ è un parametro che dipende dalla massima deformazione per flessione ε in
direzione assiale;
ε è la massima deformazione per flessione in direzione assiale.
Nota La parte elastica del diagramma momento-curvatura termina in corrispondenza di θ = π/2. Il momento
flettente e la curvatura in questo punto sono dati da:
* π
M e = --- M m (A-38)
4

* εy M m
C e = 2 ---- ----------- (A-39)
D Mp

A.2.4 Calcolo di ovalizzazione e deformazioni


(1) Per curvature minori di Ce* , l'ovalizzazione e le deformazioni in direzione assiale e
circonferenziale si possono ottenere applicando la teoria dell'elasticità.

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(2) Per curvature maggiori di Ce* , l'ovalizzazione e le deformazioni in direzione assiale
e circonferenziale si dovrebbero ottenere considerando la legge di normalità per le
deformazioni.
Nota Si può ottenere una guida da: A.M. Gresnigt: "Plastic Design of Buried Pipelines in Settlement Areas",
HERON, Vol. 31, No. 4, 1986, e da altre pubblicazioni indicate nell'appendice C.

A.3 Analisi di tratti curvi


(1) Si dovrebbe fare riferimento alle corrispondenti norme di riferimento e a:
- A.M. Gresnigt: "Plastic Design of Buried Pipelines in Settlement Areas",
HERON, Vol. 31, No. 4, 1986.
- Altre pubblicazioni indicate nell'appendice C.

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APPENDICE B RIFERIMENTI A NORME NAZIONALI E GUIDE PER LA PROGETTAZIONE
(informativa)
BS 8010 (1989-1993) Code of practice for pipelines. British Standards Institution
Parte 1: Pipelines on land: general
Parte 2: Pipelines on land: design, construction and installation
Parte 3: Pipelines subsea: design, construction and installation
Parte 4: Pipelines on land and subsea: operation and maintenance
Gresnigt, A.M. (1986) "Plastic design of buried steel pipelines in settlement areas,"
HERON, Vol 31, no 4, Delft University of Technology
NEN 3650 (1992) "Requirements for steel pipeline transportation systems", Nederlands
Normalisatie Instituut (Dutch Standards Institute), Delft (in olandese; è
disponibile una traduzione non ufficiale su richiesta)
NEN 3651 (1994) "Supplementary requirements for steel pipelines crossing major public
works (dykes, high level canals, waterways, roads)", Nederlands
Normalisatie Instituut (Dutch Standards Institute), Delft (in
olandese; è disponibile una traduzione non ufficiale su richiesta)
PD 6493 (1991) "Guidance on methods for assessing the acceptability of flaws in
fusion welded structures", British Standards Institution
TGSL-1986 (1986) "Technical principles for the design of buried steel pipelines",
TNO-IBBC Report BI-86-110 (in Dutch)
American Petroleum Institute:
API-5L : Specification for Line Pipe
API-5LX : Specification for high-test Line Pipe
API-5LS : Specification for spiral welded Line Pipe
API-1104 : Specification for Field Welding of Pipelines
API-1105 : Recommended Practice on Construction of steel Pipelines
Deutsches Institut für Normung:
DIN 2413 : Stahlrohre - Berechnung der Wanddicke gegen Innendruck
DIN 2470 : Richtlinien für Gasrohrleitungen von mehr als 1 atü
Betriebs-druck aus Stahlrohren mit geschweissten Verbindungen
DIN 17172 : Stahlrohre für Fernleitungen für brenbare Flüssigkeiten und
Gase, technische Lieferbedingungen

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APPENDICE C RIFERIMENTI
(informativa)

C.1 Riferimenti generali sulle condotte


Chen, S.L. and Li, S.F. (1994) "Study on the nonlinear buckling in thin-walled members
with arbitrary initial imperfection", Thin walled structures, Elsevier Science Limited, Vol 19,
pp 253-268
Corona, E. and Kyriakides, S. (1988) "Collapse of pipelines under combined bending and
external pressure", BOSS, Trondheim, pp 953-964
Findlay, G.E., and Spence, J. (1979) "Stress analysis of smooth curved tubes with flanged
end constraints", International Journal of Pressure Vessels and Piping, Vol 7, 83-103
Garwood, S.J., Willoughby, A.A. and Rietjens, P. (1981) "The application of CTOD
methods for safety assessment in ductile pipeline steels", Conference on Fitness for
Purpose Validation of Welded Constructions, November, 1981, London
Gresnigt, A.M. (1989) "Ultimate strength and deformation capacity of pipelines", Eighth
International Conference on Offshore Mechanics and Arctic Engineering, The Hague,
March 19-23, pp 183-191
Gresnigt, A.M. and Foeken, R.J. van (1990) "Strength and deformation capacity of
pipelines loaded by local loads and bending", Pipeline Technology Conference,
Oostende, Belgium, October 1990
Gresnigt, A.M. and Foeken, R.J. van (1995) "Strength and deformation capacity of bends
in pipelines", International Journal of Offshore and Polar Engineering (Transactions of
The ISOPE), Vol. 5, number 4, December 1995, pp. 294-307
Gresnigt, A.M., Dijkstra, O.D. and Van Rongen H.J.M. (1994) "Design of pipelines in high
strength steel", Proceedings of the Fourth International Offshore and Polar Engineering
Conference (ISOPE), Vol. II, Osaka, April 10-15, 1994, pp. 186-194
Gresnigt, A.M. and Van Foeken, R.J. (1996) "Experiences with Strain Based Limit State
Design in The Netherlands", Proceedings ASPECT '96. Advances in Subsea Pipeline
Engineering and Technology, Aberdeen, 27-28 November 1996, pp. 111-134
Kafka, P.G. and Dunn, M.B. (1956) "Stiffness of curved circular tubes with internal
pressure", Transactions of the ASME, Vol 78, 247-254
Karman, Th. von (1911) "Über die Formänderung dünnwandiger Rohre, insbesondere
federnder Ausgleichrohre", Zeitschrift des Vereines deutscher Ingenieure, Band 55,
No. 45, 1889-1895
Karamanos S.P. and Tassoulas J.L. (1991) "Stability of inelastic tubes under external
pressure and bending", Journal of engineering mechanics, Vol 17, No 12, 2845-2861
Korol, R.M. (1979) "Critical buckling strains of round tubes in flexure", International
Journal of Mechanical Science, Vol. 21, pp. 719-730
Kyriakides, S. and Corona, E. (1991) "On the effect of the UOE manufacturing process on
the collapse pressure of long tubes", Offshore Technology Conference, OTC 6758
Murphy, C. and Langner, C. (1985) "Ultimate pipe strength under bending, collapse and
fatigue", Proceedings of the 4th International Conference on Offshore Mechanics and
Arctic Engineering (OMAE), Dallas, February 1985
Rodabaugh, E.C., and George H.H. (1957) "Effect of internal pressure on flexibility and stress
intensification factors of curved pipe or welding elbows", Transactions of the ASME, Vol 79
Schaap, D., Van Foeken, R.J. and De Winter, P.E. (1988) "Deformation capacity of steel
tubulars subjected to internal or external pressure", BOSS, Trondheim, pp. 1271-1283
Spiekhout, J. (1988) "Fitness-for-Purpose Assessment of Weld Flaws - Application of
Various Fracture Mechanics Codes", Welding Journal, September, 1988
Thomson, G. and Spence, J. (1983) "Maximum stresses and flexibility factors of smooth
pipe bends with tangent pipe terminations under in-plane bending", Journal of Pressure
Vessel Technology, Vol 105, 329-335

UNI ENV 1993-4-3:2002 © UNI Pagina 21


Vigness, I. (1943) "Elastic properties of curved tubes", Transactions of the ASME, 105-120
Walker A.C. and Williams, K.A.J. (1996) "The safe use of strain based criteria for the
design and assessment of offshore pipelines", Proceedings Offshore Pipeline Technology
(OPT '96-IBC Technical Services LTD London), Amsterdam, February 15-16, 1996
Whatham, J.F. (1986) Pipe bend analysis by thin shell theory, Journal of applied
mechanics, Vol 53, 153-180
Yoosef-Ghodsi, N., Kulak, G.L. and Murray, D.W. (1995) "Some test results for wrinkling of
girth welded line pipe", Proceedings of the 14th International Conference on Offshore
Mechanics and Arctic Engineering (OMAE), Vol V - Pipeline Technology, Copenhagen,
June 18-22, 1995, pp. 379-388
Zimmerman, T.J.E., Stephens, M.J., De Geer, D.D. and Chen, Q. (1995) "Compressive
strain limits for buried pipelines", Proceedings of the 14th International Conference on
Offshore Mechanics and Arctic Engineering (OMAE), Vol V - Pipeline Technology,
Copenhagen, June 18-22, 1995, pp. 365-378

C.2 Riferimenti sull'ingegneria geotecnica


ASCE, (1984) "Guidelines for the seismic design of oil and gas pipelines", American
Society of Civil Engineers, New York
Audibert and Nymann (1977) "Soil restraint against horizontal motion of pipes", Journal of
the Geotechnical Engineering Division, ASCE, Vol. 103, No. GT10, October 1977
Brinch Hansen, J. (1961) "The ultimate resistance of rigid piles against transversal
forces", Danish Geotechnical Institute, Bulletin 12, Copenhagen
Brinch Hansen, J. (1970) "A revised and extended formula for bearing capacity", Danish
Geotechnical Institute, Bulletin No. 28, Copenhagen, pp. 5-11
Clarke (1967) "Buried pipelines", McLaren and Sons, London
Hergarden, H.J.A.M. and Rol, A.H. (1984) "Grondonderzoek gedrag buisleiding in klei -
onderzoek uitgevoerd te Kesteren in 1984 - Behaviour of pipeline in clay-tests carried out
in Kesteren 1984" (in Dutch), Delft Geotechnics, report CO-272040/75
Hergarden, H.J.A.M. (1992) "Enkele geotechnische aspecten bij de aanleg van leidingen
-- Some geotechnical aspects of pipeline construction" (in Dutch), Delft Geotechnics,
Report CO-322680/7, March 1992
Matyas, Davis (1983) "Prediction of the vertical earth loads on rigid pipes", Journal of the
Geotechnical Engineering Division, ASCE, Vol. 109, No. 2, February 1983
Spangler, M.G. (1951) "Soil Engineering", International Textbook Company, Scranton
Terzaghi, K. (1944) "Theoretical soil mechanics", 2nd edition 1944, page 194-202
Terzaghi, K. (1966) "Fundamentals of soil mechanics", John Wiley and Sons, New York
Thomas (1978) "Discussion of soil restraint against horizontal motion of pipes", Journal of
the Geotechnical Engineering Division, ASCE, Vol. 104, No. GT9, September 1978
Trautmann and O'Rourke (1985) "Lateral force-displacement response of buried pipe",
Journal of Geotechnical Engineering, Vol. 111, No 9, September 1985
Winterkorn, H.F. and Hsai-Yang, (1975) "Foundation Engineering Handbook", Van
Nostrand Reinhold, New York, London

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di Unificazione dell'Industria e dei Ministeri.
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