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SETTEMBRE 2019
TESTO ITALIANO
La presente norma sostituisce la UNI 11224:2011.
ICS 13.220.20
©UNI
Riproduzione vietata. Legge 22 aprile 1941 N' 633 e successivi aggiornamenti .
. ENTE ITALIANO Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa
DI NORMAZIONE con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell'UNI.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parli
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell'arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell'applicazione di questa norma, di poter fornire sug
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell'arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all'UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l'eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell'ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l'esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
o INTRODUZIONE
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 2
3 TERMINI E DEFINIZIONI 3
3.1 Apparecchiature ........................................................................................................................................ 3
3.2 Sistemi ............................................................................................................................................................ 4
3.3 Controlli .......................................................................................................................................................... 4
3.4 Ulteriori definizioni riferibili ai controlli e alle manutenzioni................................................ 5
4 FASI E PERIODICITÀ 5
prospetto 1 Fasi e periodicità della manutenzione ............. ............................... ................................................... 6
5 DOCUMENTAZIONE 6
prospetto 2 Documenti da produrre ............................................................................................................................... 6
BIBLIOGRAFIA 41
1) Nei luoghi di lavoro si applica il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i., testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto
2009, n. 106, Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro; allo stato di stesura del presente documento le verifiche i
controlli e la manutenzione dei sistemi di protezione antincendio sono trattati nell'allegato VI del DM 1O marzo 1998.
2) !.:elenco delle attività soggette alle visite ed il controllo di prevenzione incendi è contenuto nell'Allegato I Decreto del
Presidente della Repubblica 1• agosto 2011, n. 151; l'art. 6 "Obblighi connessi con l'esercizio dell'attività" stabilisce che i
sistemi, i dispositivi le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio per essere mantenuti in stato di efficienza
devono essere sottoposte a verifiche di controllo ed interventi di manutenzione.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o
revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente
norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione
della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme
d'incendio - Progettazione, installazione ed esercizio
UNI 11280 Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di estinzione incendi
ad estinguenti gassosi
UNI 11744 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme
d'incendio - Caratteristica del segnale acustico unificato di
pre-allarme e allarme incendio
UNI/TR 11694 Linea guida per la progettazione, l'installazione, la messa in
servizio, la verifica funzionale, l'esercizio e la manutenzione dei
sistemi di rivelazione fumo ad aspirazione
UNI EN 54-1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 1:
Introduzione
UNI EN 54-2 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 2:
Centrale di controllo e segnalazione
UNI EN 54-16 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 16:
Apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di
allarme vocale
UNI EN 54-21 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 21:
Apparecchiature di trasmissione allarme e di segnalazione remota
di guasto e awertimento
UNI EN 12094-1 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio Componenti di impianti di
estinzione a gas - Parte 1: Requisiti e metodi di prova per
dispositivi elettrici automatici di comando e gestione spegnimento
e ritardo
UNI CEI EN 16763 Servizi per i sistemi di sicurezza antincendio e i sistemi di
sicurezza
UNI CEN/TS 54-32 Sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio - Parte 32:
Pianificazione, progettazione, installazione, messa in servizio,
esercizio e manutenzione dei sistemi di allarme vocale
UNI ISO 7240-19 Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio -
Parte 19: Progettazione, installazione, messa in servizio,
manutenzione ed esercizio dei sistemi di allarme vocale per scopi
d'emergenza
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti.
Le apparecchiature sotto descritte possono essere interconnesse con collegamenti
realizzati con cavo e/o via radio.
3.1 Apparecchiature
3.1.3 rivelatore di fumo: Rivelatore sensibile alle particelle dei prodotti della combustione e/o
della pirolisi sospesi nell'atmosfera (aerosol). I rivelatori di fumo possono essere suddivisi
in.
3.1.3.1 rivelatore di fumo di t i po ionico: Rivelatore sensibile ai prodotti della combustione che sono
in grado di influenzare le correnti dovute alla ionizzazione all'interno del rivelatore.
3.1.3.2 rivelatore di fumo di tipo ottico: Rivelatore sensibile ai prodotti della combustione che sono in
grado di influenzare l'assorbimento o la diffusione della radiazione nelle bande
dell'infrarosso, del visibile e/o dell'ultravioletto dello spettro elettromagnetico.
3.1.3.3 rivelatore di fumo lineare che utilizza un raggio ottico: Rivelatore costituito da almeno un
trasmettitore e un ricevitore e che può comprendere un riflettore(i) per la rivelazione di
fumo mediante l'attenuazione e/o la variazione dell'attenuazione di un raggio ottico.
3.1.4 rivelatore di fiamma: Rivelatore sensibile alla radiazione emessa dalle fiamme di un
incendio.
3.1.6 rivelatore termico lineare (cavo termosensibile): Rivelatore che risponde alla temperatura
sorvegliata in prossimità di una linea continua.
3.1.7 rivelatore per condotte: Rivelatore di fumo che controlla l'aria trasportata nelle condotte.
3.1.8 rivelatore ad aspirazione (aspirating smoke detectors - ASD): Rivelatore di fumo che
analizza l'aria e gli aerosol provenienti da un dispositivo di aspirazione (ventola o pompa).
Ogni elemento di rivelazione fumo ad aspirazione può contenere uno o più sensori esposti
al medesimo campione aspirato di aria/aerosol. Il rivelatore di fumo ad aspirazione può
essere integrato con rivelatori di flusso, sistemi di filtraggio, valvole di scansione e tutta la
necessaria elettronica per gestirli.
3.1.10 dispositivo acustico di allarme: Apparecchiatura che genera un segnale udibile avvisando
del pericolo le persone presenti nell'edificio.
3.1.12 centrale di controllo e segnalazione (CCS): Apparecchiatura conforme alla norma UNI EN 54-2.
3.2 Sistemi
3.3 Controlfi3 l
3.3.1 sorveglianza: Controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio
siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino
danni materiali accertabili tramite esame visivo. La sorveglianza può essere effettuata dal
personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate
istruzioni.
3.3.2 controllo periodico: Insieme delle operazioni, da effettuarsi con frequenza almeno
semestrale, per verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli
impianti (vedere punto 10).
3.3.3 manutenzione: Combinazione di attività preventive e correttive durante la vita del sistema,
che sono destinate a mantenere, o ripristinare, uno stato nel quale il sistema può svolgere
la funzione richiesta.
[Definizione tratta dalla UNI GEI EN 16763)
3.3.4 manutenzione ordinaria: Operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso
corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità, abbisognevoli unicamente di minuterie
e comporta l'impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzione di parti di
modesto valore espressamente previste.
Esempio:
Sostituzione di singoli apparati (rivelatore, pulsante, vetrino, batteria, filtro, ecc.) con
componenti identici o analoghi che non comportino alcuna modifica al sistema.
3.3.5 manutenzione straordinaria: Intervento di manutenzione che non può essere eseguita in
loco o che, pur essendo eseguita in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure
attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di
impianto o la completa revisione o sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile
o conveniente la riparazione.
Esempio:
Riparazioni, anche non effettuate sul posto, di più apparati o parti dell'impianto con
sostituzione o aggiunta di cavi, tubazioni e scatole, operazioni che comportino
cambiamenti e riconfigurazioni del sistema. Tali operazioni non modificano il numero di
rivelatori, centrali, pulsanti ed altri dispositivi installati.
3.3.6 persona competente: Persona dotata della necessaria formazione ed esperienza che ha
accesso ad attrezzature, apparecchiature ed informazioni, manuali e conoscenze significative
di qualsiasi procedura speciale raccomandata dal produttore, in grado di eseguire su detto
impianto le procedure di manutenzione specificate dalla presente norma.
3.4.2 ciclo: Tempo che intercorre tra la consegna formale e la verifica generale del sistema.
3.4.3 controllo iniziale: Controllo effettuato per verificare la completa e corretta funzionalità del
sistema e la sua integrale rispondenza ai documenti del progetto esecutivo.
3.4.4 consegna formale di un sistema: Atto che prevede la consegna del sistema al committente
e comporta l'emissione dei documenti previsti dalla legislazione vigente e la sottoscrizione
da parte dell'installatore della dichiarazione di conformità4 >. La data della consegna
formale del sistema costituisce riferimento per le successive attività di manutenzione.
3.4.5 avviamento sistema: Fase operativa pratica, costituita da una serie di controlli funzionali e
di verifiche visive operate sui componenti del sistema, condotta da personale
specializzato durante il controllo iniziale.
3.4.6 sistema modificato: Sistema di rivelazione pre-esistente al quale sono state apportate
modifiche per la sostituzione di apparecchiature con caratteristiche diverse rispetto a
quelle precedentemente installate o una modifica alla loro quantità o collocazione, o alla
funzionalità del sistema, tali da aver comportato una revisione del progetto5>.
3.4.7 verifica generale sistema: Controllo accurato e particolare del sistema, la cui periodicità e
metodologia dipende dalle prescrizioni normative e legislative, relative ai singoli
componenti utilizzati e dalle istruzioni del produttore delle apparecchiature impiegate.
3.4.8 responsabile del sistema: Datore di lavoro o persona da lui preposta (delegata) secondo
la legislazione vigente6> .
4 FASI E PERIODICITÀ
La manutenzione (obbligatoria secondo la legislazione vigente7> dei sistemi di rivelazione
incendio deve essere eseguita con la periodicità minima indicata nel prospetto 1.
4) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Ministeriale n. 37/2008.
5) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Ministeriale del 20/12/2012 e il Decreto 3 agosto 2015.
6) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Legislativo n. 81/2008 come modificato dal Decreto
Legislativo n.106/2009.
7) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 (in particolare
vedere punto 6.4 dell'Allegato VI) e il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008.
5 DOCUMENTAZIONE
I documenti devono essere prodotti secondo il prospetto 2.
prospetto 2 Documenti da produrre
Fase
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Documenti da riprodurre e riportare nel registro
Controllo iniziale Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale come minimo
secondo quanto indicato nell'appendice A.
Sorveglianza Semplice registrazione conforme al piano di manutenzione programmata dal
responsabile del sistema.
Controllo periodico Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale come minimo
secondo quanto indicato nell'appendice B.
Manutenzione ordinaria Registrazione del documento di intervento sottoscritto dal tecnico
manutentore incaricato.
Manutenzione straordinaria Registrazione del documento di intervento sottoscr�o dal tecnico
manutentore incaricato.
Verifica generale sistema Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale conformi come
minimo a quanto indicato nell'appendice A.
8) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Legislativo n. 81/2008.
8.2 Procedura per il controllo preliminare e per la verifica generale del sistema
Prima di passare alla fase esecutiva delle prove, si deve eseguire un controllo preliminare
che è costituito da una ispezione visiva del sistema9> .
Per i sistemi di rivelazione incendio, l'ispezione è eseguita in conformità alla UNI 9795,
prevedendo quindi:
l'accertamento della rispondenza del sistema al progetto esecutivo;
il controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità alla CEI 64-8 per le
parti applicabili;
il controllo visivo dei collegamenti elettrici;
il controllo visivo dei collegamenti meccanici
le cassette di derivazione ed i percorsi dei circuiti elettrici siano chiaramente
identificabili;
i percorsi dei cavi siano esenti da influenze ambientali;
le curve e le giunte siano state eseguite a regola d'arte;
i supporti meccanici dell'impianto siano regolari e stabili;
il bloccaggio e la tenuta meccanica dei tubi in prossimità dei raccordi e delle cassette
siano eseguiti a regola d'arte;
i collegamenti elettrici nelle cassette siano eseguiti a regola d'arte;
i collegamenti di messa a terra siano correttamente eseguiti;
il collegamento a terra dello schermo (nel caso d'utilizzo di cavi schermati) sia
effettuato secondo le indicazioni del costruttore delle apparecchiature.
la stabilità dei collegamenti e fissaggio dei morsetti siano assicurati;
i capicorda siano utilizzati su tutti i collegamenti nei quali sono previsti;
9) La verifica visiva è una parte molto importante e deve essere effettuata su tutti gli impianti; generalmente un impianto
esteticamente ben eseguito è un impianto che denota una cura costruttiva che sarà in grado di favorire una buona
affidabilità e gli interventi successivi.
8.3.3.1 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme dei sistemi ASD
Prima di procedere con il controllo iniziale, assicurarsi che le verifiche che si stanno
effettuando sugli ASD non comportino delle improprie segnalazioni di allarme o guasto
sulla Centrale di Controllo e Segnalazione (CCS) e, in generale, sul sistema di rivelazione
incendi (ad esempio attivazione di allarmi ottico/acustici, funzioni di blocco ecc.).
8.6 Procedura per il controllo iniziale e la verifica generale del sistema di spegnimento (se
applicabile)
Nel caso il sistema di rivelazione sia provvisto di un'unità di controllo dello spegnimento,
in accordo alla norma UNI EN 12094-1, si deve fare riferimento alla procedura per il
controllo funzionale prescritta nella norma UNI 11280 ai punti 7.3 e 7.5.
8.7 Procedura per il controllo iniziale e la verifica generale del sistema di allarme vocale per
scopi di emergenza (se applicabile)
Nel caso il sistema di rivelazione sia provvisto di una centrale EVAC 10>, in accordo alla
norma UNI EN 54-16, si deve fare riferimento alla procedura per il controllo funzionale
prescritta nella norma UNI ISO 7240-19 o UNI CEN/TS 54-32.
1 O) Nella UNI EN 54-16 l'acronimo per l'apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale è
ACSSAV.
10.2.3.1 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme dei sistemi ASD
Prima di procedere con il controllo iniziale, assicurarsi che le verifiche che si stanno
effettuando sugli ASD non comportino delle improprie segnalazioni di allarme o guasto
sulla CCS e, in generale, sul sistema di rivelazione incendi (ad esempio attivazione di
allarmi ottico/acustici, funzioni di blocco ecc.).
Committente
2. Indirizzo
Note
Assorbimenti delle linee nei margini di tolleranza previsti Solo in controllo iniziale o
□ □ ricerca guasti
Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di
Controllo sulle linee li1I
rivelazione o ingresso sorvegliate
□
Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di
0
comando sorvegliate
□
Esecuzione positiva delle prove di allarme su tutti i componenti
0
che prevede:
Segnalazioni coerenti su centrale, lampade, led, display e altri ripetitori □
Controllo di tutti i componenti•) Controllo con esito positivo delle funzioni e delle temporiuazioni
dei comandi
□
Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni su
programma di visualiuazione e stampante
□ Se esistente
Note
Note
Committente
2. Indirizzo
Durante le prove sono state riscontrate delle non conformità? Se sì, indicarle O Sì O No
Sono state risolte? O Sì O No
Il committente è stato informato? O Sì O No
Commenti e note o non conformità:
Note
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APPENDICE E ESEMPI DI APPLICAZIONE DI VERIFICA GENERALE DEL SISTEMA
(informativa)
E.1 Esempio 1
Impianto con rivelatori di fumo posti a protezione di due palazzine. La palazzina A ha un
impianto con consegna formale effettuata nel 2006, la B ha invece una consegna formale
datata 2011.
I rivelatori della palazzina A essendo passati 12 anni dalla consegna formale devono
effettuare la verifica generale con scelta fra tre opzioni (vedere figura E.1 indicato con 1A),
mentre la palazzina B ha consegna formale superiore ai sei anni, ma non ai dodici e
pertanto i rivelatori avranno in questo caso controlli semestrali al 50% (vedere figura E.1
indicato con 1B).
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E.2 Esempio 2
Un impianto è stato consegnato formalmente nel 2005 e pertanto nel 2018 è stato
sottoposto a verifica generale.
L'.opzione scelta, tra le tre a disposizione, è stata la prova reale, questa eseguita su � dei
rivelatori ha avuto un 30% di questi che hanno avuto un ritardo di risposta superiore
all'ammesso.
Per tale motivo i rivelatori dovranno ora essere sottoposti a revisione/sostituzione in
numero di � all'anno (vedere figura E.2).
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