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NORMA Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di UNI 11224

ITALIANA rivelazione incendi

SETTEMBRE 2019

lnitial verification and maintenance of automatic fire detection and


fire alarm systems

La norma descrive le procedure per il controllo iniziale, la


sorveglianza e il controllo periodico, la manutenzione e la verifica
generale dei sistemi di rivelazione automatica di incendio.

TESTO ITALIANO
La presente norma sostituisce la UNI 11224:2011.

ICS 13.220.20

©UNI
Riproduzione vietata. Legge 22 aprile 1941 N' 633 e successivi aggiornamenti .
. ENTE ITALIANO Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa
DI NORMAZIONE con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell'UNI.

UNI 11224:2019 Pagina I


PREMESSA
La presente norma è stata elaborata sotto la competenza della
Commissione Tecnica UNI
Protezione attiva contro gli incendi

La Commissione Centrale Tecnica dell'UNI ha dato · la sua


approvazione 1'1 agosto 2019.

La presente norma è stata ratificata dal Presidente dell'UNI ed è


entrata a far parte del corpo normativo nazionale il 5 settembre 2019.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parli
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell'arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell'applicazione di questa norma, di poter fornire sug­
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell'arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all'UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l'eventuale revisione della norma stessa.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell'ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l'esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

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INDICE

o INTRODUZIONE
SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 2

3 TERMINI E DEFINIZIONI 3
3.1 Apparecchiature ........................................................................................................................................ 3
3.2 Sistemi ............................................................................................................................................................ 4
3.3 Controlli .......................................................................................................................................................... 4
3.4 Ulteriori definizioni riferibili ai controlli e alle manutenzioni................................................ 5

4 FASI E PERIODICITÀ 5
prospetto 1 Fasi e periodicità della manutenzione ............. ............................... ................................................... 6

5 DOCUMENTAZIONE 6
prospetto 2 Documenti da produrre ............................................................................................................................... 6

6 CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE 6


6.1 Condizioni durante la fase di controllo iniziale .......... ............................................................... 6
6.2 Condizioni durante la fase di sorveglianza ................... ................ ...... .. ........ .......... ... ........ 7
6,3 Condizioni durante il controllo periodico, la manutenzione e la fase di verifica
generale del sistema ............................................................................................................................... 7
6.4 Condizioni di sicurezza durante operazioni in aree pericolose ......................... ............. 7

7 PROVE DA EFFETTUARE E RELATIVA STRUMENTAZIONE E


DOCUMENTAZIONE 7
7.1 Generalità............. ...... ............. ................................................................................................................... 7
7.2 Prova della centrale .................................................................................................... ........................... 8
7.3 Prova dei rivelatori di fumo puntiformi ......................................... . ......................................... ..... 8
7.4 Prova dei rivelatori combinati ............................................................................................................. 8
7.5 Prova dei rivelatori di fumo lineari........ . . ...... . ........... .. .. . .......................................................... 8
7.6 Prova dei rivelatori di calore puntiformi..................... ................................................................... 8
7.7 Prova dei rivelatori di calore lineari ...... .............. .......... ............................................................. .. 8
7,8 Prova dei sistemi di rivelazione ad aspirazione .............. .......................................... ............. 9
7,9 Prova dei rivelatori per condotta ......................................................... ............................................ 9
7.10 Prova dei rivelatori di fiamma ............................................................................................................. 9
7.11 Prova dei pulsanti di allarme incendio ......... ... . .. ......... .............................................................. 9
7.12 Prova dei segnalatori ottici e/o acustici d'allarme ................................................................... 9
7.13 Prova dei dispositivi di commutazione ...................................................... ................................... 9
7.14 Prova dei dispositivi attuatori dei sistemi di estinzione . ............ ..... ............ ...... ............... 9
7.15 Prova dei sistemi di allarme vocale per scopi di emergenza ............................................ 9
7.16 Prova dei dispositivi utilizzanti il collegamento radio .......... .. .... ..... ... .. ... . . .. . ........... 10

8 METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE 10


8.1 Generalità................................................................................................................................................... O
1
8.2 Procedura per il controllo preliminare e per la verifica generale del sistema ....... 10
8.3 Procedura per il controllo funzionale...................... .................................................................. . 11
8.4 Altri sistemi di protezione contro l'incendio.... .. ....... .............................................................. 17
8.5 Altri sistemi di visualizzazione.............. . .. ............. ............... .. .. . ........ .............. ............ . ... 17
8.6 Procedura per il controllo iniziale e la verifica generale del sistema di
spegnimento (se applicabile) .. .. ............................... ... ............. ....... ......................... .......... ... 17

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8.7 Procedura per il controllo iniziale e la verifica generale del sistema di allarme
vocale per scopi di emergenza (se applicabile) ... ............. .... ........................................... 17

9 METODOLOGIA DELLA SORVEGLIANZA 18

10 METODOLOGIA DI CONTROLLO PERIODICO 18


10.1 Procedura per il controllo preliminare......................................................................................... 18
10.2 Procedura per il controllo funzionale .......................................................................................... 19
10.3 Attri sistemi di protezione contro l'incendio . ....................................................................... ... 25
10.4 Attri sistemi di visualiuazione ........................................................................................................ 25
10.5 Dispositivi di trasmissione di allarme e segnale di guasto .............................................. 26

11 VERIFICA GENERALE DEL SISTEMA 26

12 REGISTRAZIONE DELLE PROVE 27


12.1 Metodo di registrazione ...................................................................................................................... 27
12.2 Sottoscrizione dei documenti .......................................................................................................... 27

APPENDICE A LISTE DI RISCONTRO PER CONTROLLO INIZIALE 28


(informativa)
prospetto A.1 Lista di riscontro per controllo iniziale di un impianto di rivelazione......................................... 28
prospetto A.2 Lista di riscontro per verifiche preliminare sul sistema ................................................................. 29
prospetto A.3 Lista di riscontro per verifiche sul sistema........................................................................................ 30
prospetto A.4 Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD ................................................. 31

APPENDICE B LISTE DI RISCONTRO PER CONTROLLO PERIODICO 32


(informativa)
-pro-s-pe-tto-8-.1 Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione ................................................ 32
prospetto 8.2 Lista di riscontro per verifiche sul sistema........................................................................................ 33
prospetto B.3 Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD ................................................. 34

APPENDICE C REALIZZAZIONE DELLE VERIFICHE 35


(informativa)
C.1 Controllo della messa a terra .......................................................................................................... 35
C.2 Verifica della corretta alimentazione ai disposttivi periferici ........................................... 35
C.3 Metodo di collegamento della schermatura del cavo ........................................................ 35
C.4 Metodo di verifica del rumore elettrico ....................................................................................... 35

APPENDICE D SCHEMA RIASSUNTIVO CICLO DI MANUTENZIONE 36


(normativa)
figura D.1 Schema riassuntivo ciclo di manutenzione....................................................................................... 36

APPENDICE E ESEMPI DI APPLICAZIONE DI VERIFICA GENERALE DEL SISTEMA 37


(informativa)
E.1 Esempio 1 .................................................................................................................................................. 37
figura E.1 Schema riassuntivo esempio 1 ............................................................................................................. 38
E.2 Esempio 2 ................................................................................................................................................. 39
figura E.2 Schema riassuntivo esempio 2............................................................................................................. 40

BIBLIOGRAFIA 41

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o INTRODUZIONE
La revisione della UNI 11224 è stata impostata tenendo conto dell'aggiornamento
tecnologico e del suo allineamento ai contenuti della nuova edizione 2013 della UNI 9795
e del UNI/TR 11607:2015 e del UNI/TR 11694:2017, in particolare:
sono state modificate e, soprattutto, implementate le prove e i controlli sulle
apparecchiature di segnalazione acustica e ottica;
sono state modificate e, soprattutto, implementate le prove e i controlli sui sistemi
ASD;
è stato rivisto il punto sulla "verifica generale del sistema", modificandone la
periodicità;
è stata modificata la percentuale del numero di punti da controllare in allarme nel
corso dei dodici mesi in funzione dell'anzianità dell'impianto.
Questi cambiamenti sono dovuti all'allineamento del documento all'approccio seguito da
taluni paesi con riferimento alla DIN 14675, i'UNE 23007 e NBN S 21-100-1, NFPA 72.
La norma è un riferimento per l'attuazione nei luoghi di lavoro 1l e nelle attività soggette
alle visite ed i controlli di prevenzione incendi2> delle verifiche, dei controlli e della
manutenzione delle misure di protezione antincendio.
Nel febbraio 2017 è stata pubblicata la norma UNI CEI EN 16763 "Servizi per i sistemi di
sicurezza antincendio e i sistemi di sicurezza", che specifica i requisiti minimi dei fornitori
di servizi (service providers) e le competenze, conoscenze e abilità del relativo personale
incaricato della pianificazione, progettazione, installazione, collaudo, verifica, gestione e
manutenzione dei sistemi antincendio e/o sistemi di sicurezza, a prescindere dal fatto che
i servizi siano erogati in sito o da remoto.
La norma europea UNI CEI EN 16763 può essere applicata unitamente alle linee guida
applicative sia nazionali che europee (se disponibili), oltre che con la legislazione e i
regolamenti nazionali attinenti e può essere impiegata come base per stabilire schemi di
certificazione per i servizi dichiarati, ma la stessa non è prevista per essere applicata da
sola come schema di certificazione.

1) Nei luoghi di lavoro si applica il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i., testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto
2009, n. 106, Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro; allo stato di stesura del presente documento le verifiche i
controlli e la manutenzione dei sistemi di protezione antincendio sono trattati nell'allegato VI del DM 1O marzo 1998.
2) !.:elenco delle attività soggette alle visite ed il controllo di prevenzione incendi è contenuto nell'Allegato I Decreto del
Presidente della Repubblica 1• agosto 2011, n. 151; l'art. 6 "Obblighi connessi con l'esercizio dell'attività" stabilisce che i
sistemi, i dispositivi le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio per essere mantenuti in stato di efficienza
devono essere sottoposte a verifiche di controllo ed interventi di manutenzione.

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente norma descrive le procedure per il controllo iniziale, la sorveglianza e il
controllo periodico, la manutenzione e la verifica generale dei sistemi di rivelazione di
incendio.
È applicabile anche dove il sistema di rivelazione incendi sia impiegato per attivare un
sistema di estinzione automatica o attuare dispositivi di sicurezza antincendio.
Scopo delle attività di manutenzione è la verifica della funzionalità degli impianti e non
della loro efficacia, per la quale si rimanda alla UNI 9795.
Qualora un sistema di rivelazione incendio non risulti conforme alla regola dell'arte, le
azioni correttive non rientrano nell'ambito della presente norma.
La presente norma si applica sia ai nuovi sistemi sia a quelli esistenti.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o
revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente
norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l'ultima edizione
della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme
d'incendio - Progettazione, installazione ed esercizio
UNI 11280 Controllo iniziale e manutenzione dei sistemi di estinzione incendi
ad estinguenti gassosi
UNI 11744 Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme
d'incendio - Caratteristica del segnale acustico unificato di
pre-allarme e allarme incendio
UNI/TR 11694 Linea guida per la progettazione, l'installazione, la messa in
servizio, la verifica funzionale, l'esercizio e la manutenzione dei
sistemi di rivelazione fumo ad aspirazione
UNI EN 54-1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 1:
Introduzione
UNI EN 54-2 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 2:
Centrale di controllo e segnalazione
UNI EN 54-16 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 16:
Apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di
allarme vocale
UNI EN 54-21 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 21:
Apparecchiature di trasmissione allarme e di segnalazione remota
di guasto e awertimento
UNI EN 12094-1 Sistemi fissi di lotta contro l'incendio Componenti di impianti di
estinzione a gas - Parte 1: Requisiti e metodi di prova per
dispositivi elettrici automatici di comando e gestione spegnimento
e ritardo
UNI CEI EN 16763 Servizi per i sistemi di sicurezza antincendio e i sistemi di
sicurezza
UNI CEN/TS 54-32 Sistemi di rivelazione e di segnalazione di incendio - Parte 32:
Pianificazione, progettazione, installazione, messa in servizio,
esercizio e manutenzione dei sistemi di allarme vocale
UNI ISO 7240-19 Sistemi fissi di rivelazione e di segnalazione allarme d'incendio -
Parte 19: Progettazione, installazione, messa in servizio,
manutenzione ed esercizio dei sistemi di allarme vocale per scopi
d'emergenza

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CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua
CEI EN 60079-17 Atmosfere esplosive - Parte 17: Verifica e manutenzione degli
impianti elettrici

3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti.
Le apparecchiature sotto descritte possono essere interconnesse con collegamenti
realizzati con cavo e/o via radio.

3.1 Apparecchiature

3.1.1 rivelatore d'incendio: Componente di un sistema di rivelazione incendio, che contiene


almeno un sensore che costantemente o a intervalli frequenti sorveglia almeno un
fenomeno fisico e/o chimico associato all'incendio e che fornisce almeno un
corrispondente segnale alla centrale di controllo e segnalazione.

3.1.2 rivelatore di calore: Rivelatore sensibile all'innalzamento della temperatura.

3.1.3 rivelatore di fumo: Rivelatore sensibile alle particelle dei prodotti della combustione e/o
della pirolisi sospesi nell'atmosfera (aerosol). I rivelatori di fumo possono essere suddivisi
in.

3.1.3.1 rivelatore di fumo di t i po ionico: Rivelatore sensibile ai prodotti della combustione che sono
in grado di influenzare le correnti dovute alla ionizzazione all'interno del rivelatore.

3.1.3.2 rivelatore di fumo di tipo ottico: Rivelatore sensibile ai prodotti della combustione che sono in
grado di influenzare l'assorbimento o la diffusione della radiazione nelle bande
dell'infrarosso, del visibile e/o dell'ultravioletto dello spettro elettromagnetico.

3.1.3.3 rivelatore di fumo lineare che utilizza un raggio ottico: Rivelatore costituito da almeno un
trasmettitore e un ricevitore e che può comprendere un riflettore(i) per la rivelazione di
fumo mediante l'attenuazione e/o la variazione dell'attenuazione di un raggio ottico.

3.1.4 rivelatore di fiamma: Rivelatore sensibile alla radiazione emessa dalle fiamme di un
incendio.

3.1.5 rivelatore multi-criterio: Rivelatore sensibile a più di un fenomeno causato dall'incendio.

3.1.6 rivelatore termico lineare (cavo termosensibile): Rivelatore che risponde alla temperatura
sorvegliata in prossimità di una linea continua.

3.1.7 rivelatore per condotte: Rivelatore di fumo che controlla l'aria trasportata nelle condotte.

3.1.8 rivelatore ad aspirazione (aspirating smoke detectors - ASD): Rivelatore di fumo che
analizza l'aria e gli aerosol provenienti da un dispositivo di aspirazione (ventola o pompa).
Ogni elemento di rivelazione fumo ad aspirazione può contenere uno o più sensori esposti
al medesimo campione aspirato di aria/aerosol. Il rivelatore di fumo ad aspirazione può
essere integrato con rivelatori di flusso, sistemi di filtraggio, valvole di scansione e tutta la
necessaria elettronica per gestirli.

3.1.9 pulsante manuale: Componente di un sistema di rivelazione e allarme usato per


l'attivazione manuale di un allarme. Questo può essere di tipo A (attivazione diretta) o di
tipo 8 (attivazione indiretta).

3.1.10 dispositivo acustico di allarme: Apparecchiatura che genera un segnale udibile avvisando
del pericolo le persone presenti nell'edificio.

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3.1.11 dispositivo ottico di allarme: Apparecchiatura che genera un segnale luminoso avvisando
del pericolo d'incendio le persone presenti nell'edificio.

3.1.12 centrale di controllo e segnalazione (CCS): Apparecchiatura conforme alla norma UNI EN 54-2.

3.2 Sistemi

3.2.1 sistema di rivelazione: Insieme di apparecchiature e software costituenti l'impianto di


rivelazione incendi.

3.2.2 sistema di rivelazione cablato: Insieme di apparecchiature e software costituenti l'impianto


di rivelazione incendio tra loro interconnessi con collegamenti cablati.

3.2.3 sistema di rivelazione via radio: Insieme di apparecchiature e software costituenti


l'impianto di rivelazione incendio tra loro interconnessi con collegamenti cablati (dalla
centrale) e via radio (dal traslatore).

3.3 Controlfi3 l
3.3.1 sorveglianza: Controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio
siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino
danni materiali accertabili tramite esame visivo. La sorveglianza può essere effettuata dal
personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate
istruzioni.

3.3.2 controllo periodico: Insieme delle operazioni, da effettuarsi con frequenza almeno
semestrale, per verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli
impianti (vedere punto 10).

3.3.3 manutenzione: Combinazione di attività preventive e correttive durante la vita del sistema,
che sono destinate a mantenere, o ripristinare, uno stato nel quale il sistema può svolgere
la funzione richiesta.
[Definizione tratta dalla UNI GEI EN 16763)

3.3.4 manutenzione ordinaria: Operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso
corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità, abbisognevoli unicamente di minuterie
e comporta l'impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzione di parti di
modesto valore espressamente previste.
Esempio:
Sostituzione di singoli apparati (rivelatore, pulsante, vetrino, batteria, filtro, ecc.) con
componenti identici o analoghi che non comportino alcuna modifica al sistema.

3.3.5 manutenzione straordinaria: Intervento di manutenzione che non può essere eseguita in
loco o che, pur essendo eseguita in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure
attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di
impianto o la completa revisione o sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile
o conveniente la riparazione.
Esempio:
Riparazioni, anche non effettuate sul posto, di più apparati o parti dell'impianto con
sostituzione o aggiunta di cavi, tubazioni e scatole, operazioni che comportino
cambiamenti e riconfigurazioni del sistema. Tali operazioni non modificano il numero di
rivelatori, centrali, pulsanti ed altri dispositivi installati.

3.3.6 persona competente: Persona dotata della necessaria formazione ed esperienza che ha
accesso ad attrezzature, apparecchiature ed informazioni, manuali e conoscenze significative
di qualsiasi procedura speciale raccomandata dal produttore, in grado di eseguire su detto
impianto le procedure di manutenzione specificate dalla presente norma.

3) Definizioni tratte dal Decreto Ministeriale del 1O marzo 1998.

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3.3.7 tecnico manutentore: Persona competente e qualificata che porta a termine i propri compiti
in modo affidabile, si assume le responsabilità per la finalizzazione degli stessi e adatta i
propri comportamenti alle circostanze nel risolvere i problemi.
Nota Le attestazioni di partecipazione a corsi, attività formative e/o esercitazioni effettuate continuativamente
presso associazioni, enti o aziende di settore contribuiscono a qualificare il personale.

3.4 Ulteriori definizioni riferibili ai controlli e alle manutenzioni


3.4.1 anzianità dell'impianto: Anni intercorsi dalla consegna formale dell'impianto o dalla sua
sostituzione/revisione.

3.4.2 ciclo: Tempo che intercorre tra la consegna formale e la verifica generale del sistema.
3.4.3 controllo iniziale: Controllo effettuato per verificare la completa e corretta funzionalità del
sistema e la sua integrale rispondenza ai documenti del progetto esecutivo.

3.4.4 consegna formale di un sistema: Atto che prevede la consegna del sistema al committente
e comporta l'emissione dei documenti previsti dalla legislazione vigente e la sottoscrizione
da parte dell'installatore della dichiarazione di conformità4 >. La data della consegna
formale del sistema costituisce riferimento per le successive attività di manutenzione.

3.4.5 avviamento sistema: Fase operativa pratica, costituita da una serie di controlli funzionali e
di verifiche visive operate sui componenti del sistema, condotta da personale
specializzato durante il controllo iniziale.

3.4.6 sistema modificato: Sistema di rivelazione pre-esistente al quale sono state apportate
modifiche per la sostituzione di apparecchiature con caratteristiche diverse rispetto a
quelle precedentemente installate o una modifica alla loro quantità o collocazione, o alla
funzionalità del sistema, tali da aver comportato una revisione del progetto5>.

3.4.7 verifica generale sistema: Controllo accurato e particolare del sistema, la cui periodicità e
metodologia dipende dalle prescrizioni normative e legislative, relative ai singoli
componenti utilizzati e dalle istruzioni del produttore delle apparecchiature impiegate.

3.4.8 responsabile del sistema: Datore di lavoro o persona da lui preposta (delegata) secondo
la legislazione vigente6> .

4 FASI E PERIODICITÀ
La manutenzione (obbligatoria secondo la legislazione vigente7> dei sistemi di rivelazione
incendio deve essere eseguita con la periodicità minima indicata nel prospetto 1.

4) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Ministeriale n. 37/2008.
5) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Ministeriale del 20/12/2012 e il Decreto 3 agosto 2015.
6) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Legislativo n. 81/2008 come modificato dal Decreto
Legislativo n.106/2009.
7) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 (in particolare
vedere punto 6.4 dell'Allegato VI) e il Decreto Legislativo n. 81 del 9 aprile 2008.

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prospetto Fasi e periodicità della manutenzione
- ~ - ----- --�

Fase Periodic�à Circostanza


Controllo iniziale Occasionale Prima della consegna di un nuovo sistema o di un
sistema modtticato, o nella presa in carico della
manutenzione di un sistema
Sorveglianza Continua (3) Secondo il piano di manutenzione programmata dal
responsabile del sistema.
Controllo periodico Almeno ogni 6 mesi Secondo il piano di manutenzione programmata
Manutenzione ordinaria Occasionale Secondo esigenza per riparazioni di lieve entnà.
Manutenzione straordinaria Occasionale Secondo esigenza per riparazioni di particolare
importanza.
Verifica generale sistema Almeno ogni 12 anni Secondo indicazioni normative e legislative in
funzione delle apparecchiature impiegate o delle
istruzioni dei costruttori delle apparecchiature.

5 DOCUMENTAZIONE
I documenti devono essere prodotti secondo il prospetto 2.
prospetto 2 Documenti da produrre

Fase
-� . . .
Documenti da riprodurre e riportare nel registro
Controllo iniziale Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale come minimo
secondo quanto indicato nell'appendice A.
Sorveglianza Semplice registrazione conforme al piano di manutenzione programmata dal
responsabile del sistema.
Controllo periodico Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale come minimo
secondo quanto indicato nell'appendice B.
Manutenzione ordinaria Registrazione del documento di intervento sottoscritto dal tecnico
manutentore incaricato.
Manutenzione straordinaria Registrazione del documento di intervento sottoscr�o dal tecnico
manutentore incaricato.
Verifica generale sistema Rapporti di prova e liste di riscontro e controllo funzionale conformi come
minimo a quanto indicato nell'appendice A.

6 CONDIZIONI AMBIENTALI DURANTE LE PROVE E LE VERIFICHE


6.1 Condizioni durante la fase di controllo iniziale
Le condizioni di prova ideali per il controllo iniziale sono quelle esistenti durante l'ordinaria
operatività degli ambienti e dei sistemi
Nel caso gli ambienti, nei quali è installato il sistema, non siano ancora stati adibiti al loro
utilizzo operativo o si trovino ancora nella condizione di cantiere:
controllare che nell'ambiente non sussistano condizioni tali da falsare il
funzionamento del sistema e la riproducibilità delle condizioni di reale esercizio;
verificare che il funzionamento dei dispositivi da sottoporre a prova non sia
condizionato da oggetti provvisori, materiali o altri ostacoli che potrebbero
compromettere l'efficacia del sistema;
riprodurre, se possibile, condizioni che non sono presenti in ambiente in quel
momento (per esempio rumore di fondo).
Nel caso non fosse possibile avere condizioni ideali provvedere a rimandare il controllo
iniziale.

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In ogni caso, verificare che le segnalazioni e le eventuali attivazioni comandate dal
sistema non determinino condizioni di pericolo per le persone o vadano a causare azioni
indesiderate o in grado di produrre danno alle cose.
Assicurarsi che tutte le persone che possono essere raggiunte dalle segnalazioni ottiche
ed acustiche siano state preventivamente informate; eventualmente concordare con il
responsabile della sicurezza le opportune misure atte ad evitare il rischio di panico e
disagio per gli occupanti.
Verificare le condizioni di pulizia dei dispositivi del sistema; tali condizioni devono essere
assicurate anche dopo il termine di esecuzione delle prove.

6.2 Condizioni durante la fase di sorveglianza


La sorveglianza deve essere effettuata nelle condizioni esistenti durante l'ordinaria
operatività dei sistemi.

6.3 Condizioni durante il controllo periodico, la manutenzione e la fase di verifica generale


del sistema
Il controllo periodico, la manutenzione e la fase di verifica generale sono effettuati nelle
condizioni esistenti durante l'ordinaria operatività dei sistemi.
In ogni caso, verificare che le segnalazioni e le eventuali attivazioni comandate dal
sistema non determinino condizioni di pericolo per le persone o provochino azioni
indesiderate e/o dannose per i beni.
In presenza di interconnessioni con sistemi di protezione attiva, quali per esempio gli
impianti di estinzione, è opportuno mettere in atto misure tali da impedire che i dispositivi
di comando vengano attivati in modo accidentale.
Assicurarsi che tutti gli occupanti che possono essere raggiunti dalle segnalazioni ottiche
ed acustiche siano stati preventivamente informati; eventualmente concordare con il
responsabile della sicurezza le opportune misure atte ad evitare il rischio di panico e
disagio per gli occupanti.

6.4 Condizioni di sicurezza durante operazioni in aree pericolose


Prima di operare sulle apparecchiature verificare che non esistano condizioni di pericolo.
In ogni caso, prima di iniziare ad operare è necessario chiedere, ed ottenere, dal
responsabile della sicurezza informazioni circa i rischi presenti in ambiente e le misure di
sicurezza da adottare secondo quanto previsto dalla legislazione vigente8> .
In ogni caso, per i sistemi ubicati in luoghi con pericolo di esplosione (diversi dalle
miniere), devono essere seguite le indicazioni della CEI EN 60079-17.

7 PROVE DA EFFETTUARE E RELATIVA STRUMENTAZIONE E DOCUMENTAZIONE


7.1 Generalità
Prima di operare su un sistema di rivelazione è necessario almeno reperire quanto segue:
manuale d'uso e manutenzione dell'impianto già predisposto dalla ditta installatrice,
completo di istruzioni necessarie per la corretta gestione dell'impianto e per il
mantenimento in efficienza dei suoi componenti, implementato con lo schema
funzionale e particolareggiato del sistema (tabelle di causa effetto);
disegni e documentazione di progetto dell'impianto "as built'';
per i sistemi ASD deve essere verificata la presenza del calcolo di dimensionamento
del sistema che contiene parametri quali lunghezza delle tubazioni, numero dei fori
di campionamento con relativo diametro e soglia d'allarme prevista;
norme di riferimento o procedure di prova dei produttori delle apparecchiature
installate, ove esistenti;

8) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Legislativo n. 81/2008.

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strumenti di prova predisposti allo scopo dai produttori delle apparecchiature, ove
esistenti;
la strumentazione elettronica adeguata alle prove da eseguire in accordo alle
istruzioni fornite dal produttore delle apparecchiature; è raccomandato almeno
l'utilizzo di un multimetro.
In presenza di canali di comunicazione seriale, è raccomandato l'utilizzo di un
oscilloscopio o di un analizzatore in grado di evidenziare distorsioni e/o disturbi della
comunicazione.

7.2 Prova della centrale


Prima di operare su qualsiasi centrale antincendio è necessario almeno disporre quanto
segue:
manualistica e schemi della centrale;
programmi software o procedure di prova, forniti dal produttore della centrale (se
previsti);
la strumentazione elettronica adeguata alle prove da eseguire in accordo alle
indicazioni fornite dal produttore delle apparecchiature.

7.3 Prova dei rivelatori di fumo puntiformi


Oltre a quanto indicato nel punto 7.1, per operare sui rivelatori di fumo puntiformi è
necessario predisporre strumenti di prova suggeriti a questo scopo dai produttori dei
rivelatori; in particolare viene ritenuto assolutamente indicato l'impiego di dispositivi di
produzione artificiale del fumo o di altro prodotto, in grado di simulare con buona
approssimazione la presenza di fumo.
La prova da effettuarsi dopo la verifica generale deve essere eseguita come indicato al
punto 11.

7.4 Prova dei rivelatori combinati


Oltre a quanto indicato nel punto 7.1, per operare sui rivelatori combinati è necessario
almeno disporre di strumenti di prova suggeriti a questo scopo dai produttori dei rivelatori;
in particolare possono essere impiegati dispositivi di produzione artificiale del fumo, di
generazione di calore o di gas (in funzione dei fenomeni che il dispositivo deve rivelare),
in grado di simulare con buona approssimazione la presenza di tali fenomeni.
La prova da effettuarsi dopo la verifica generale deve essere eseguita come indicato al
punto 11.

7.5 Prova dei rivelatori di fumo lineari


Oltre a quanto indicato nel punto 7.1, è necessario predisporre dispositivi di prova
suggeriti a questo scopo dai produttori dei rivelatori; in particolare possono essere
impiegati dispositivi quali filtri di oscuramento o altra apparecchiatura forniti dagli stessi
produttori dei rivelatori.
La prova da effettuarsi dopo la verifica generale deve essere eseguita come indicato al
punto 11.

7.6 Prova dei rivelatori di calore puntiformi


Oltre a quanto indicato nel punto 7.1, è necessario predisporre dispositivi di prova
suggeriti a questo scopo dai produttori dei rivelatori; in particolare possono essere
impiegati dispositivi di riscaldamento sia piezoelettrici sia ad aria adatti allo scopo.

7.7 Prova dei rivelatori di calore lineari


I rivelatori lineari di calore differiscono tra loro spesso anche per la tipologia di
funzionamento. È quindi importante fare ricorso alle normative di riferimento disponibili e
in second'ordine alle istruzioni del produttore e agli strumenti da esso predisposti a
questo scopo.

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7.8 Prova dei sistemi di rivelazione ad aspirazione
Alla famiglia dei sistemi di rivelazione ad aspirazione appartengono apparecchiature che
operano secondo diversi livelli di sensibilità e principi operativi. La strumentazione
necessaria deve quindi essere predisposta dall'installatore/manutentore, secondo le
norme applicabili, e le indicazioni dei tipi di strumenti idonei fornite dal costruttore del
rivelatore ad aspirazione.
La prova da effettuarsi dopo la verifica generale deve essere eseguita come indicato al
punto 11.

7.9 Prova dei rivelatori per condotta


Oltre a quanto indicato nei punti 7.1 e 7.3, per operare sui rivelatori di fumo per condotta
è necessario predisporre strumenti di prova suggeriti a questo scopo dai produttori.
Avendo caratteristiche differenti, soprattutto in relazione al tubo di campionamento, i
procedimenti di prova devono fare riferimento anche alle normative pertinenti
Il rivelatore deve essere sottoposto a prova con il sistema di ventilazione attivo al fine di
potere verificare il funzionamento anche considerando l'effetto di diluizione e della
turbolenza.

7.10 Prova dei rivelatori di fiamma


Alla famiglia dei rivelatori di fiamma appartengono dispositivi che operano secondo diversi
livelli di sensibilità e principi funzionali. Il tipo di strumento necessario deve essere quindi
predisposto dall'installatore secondo la norma applicabile, con strumentazione apposita
indicata dal costruttore dell'apparecchiatura.
La prova da effettuarsi dopo la verifica generale deve essere eseguita come indicato al
punto 11.

7.11 Prova dei pulsanti di allarme incendio


Oltre a quanto indicato nel punto 7.1, per operare sui pulsanti di allarme incendio è
necessario almeno predisporre:
strumenti specifici per l'attivazione dei pulsanti, per esempio speciali utensili e chiavi
in grado di simulare la rottura del vetro;
un numero sufficientemente adeguato di vetrini frangibili nel caso le prove ne
prevedano la rottura.

7.12 Prova dei segnalatori ottici e/o acustici d'allarme


Oltre a quanto indicato nel punto 7.1, per operare sui segnalatori acustici è indispensabile
ricorrere all'impiego di uno strumento di misurazione fonometrica e, per i segnalatori ottici,
di un luxmetro.

7.13 Prova dei dispositivi di commutazione


Trattandosi prevalentemente di contatti di scambio possono essere impiegati gli stessi
dispositivi comandati o, in caso di controindicazioni di carattere pratico, un multimetro
predisposto alla lettura della commutazione.

7.14 Prova dei dispositivi attuatori dei sistemi di estinzione


Per la prova di tali dispositivi fare riferimento alla UNI 11280 punto 7.5.8.2.

7.15 Prova dei sistemi di allarme vocale per scopi di emergenza


Per la prova di tali dispositivi fare riferimento alla UNI ISO 7240-19 punto 12.3.3.1 oppure
fare riferimento alla UNI CEN/TS 54-32 punti 13.6 e 13.7.

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7.16 Prova dei dispositivi utilizzanti il collegamento radio
Queste apparecchiature, sono alimentate con proprie batterie e trasmettono via radio, in
modo bidirezionale, il loro stato od il tipo di funzionamento.
In aggiunta alle prove da eseguire (in funzione del tipo e della tecnologia dei dispositivi)
secondo quanto indicato ai punti da 7.1. a 7.13 devono essere effettuate prove del mezzo
trasmissivo seguendo le istruzioni stabilite dal produttore, con obbligo di esecuzione delle
seguenti prove:
di trasmissione;
di ricezione degli allarmi e di segnalazione alla centrale di rivelazione;
di rimozione del dispositivo con conseguente segnalazione del guasto sulla centrale.

8 METODOLOGIA DI CONTROLLO INIZIALE


8.1 Generalità
Il controllo iniziale è effettuato da tecnico manutentore ed è costituito da due fasi
consequenziali che sono rispettivamente:
il controllo preliminare;
il controllo funzionale.
Il controllo iniziale deve essere effettuato in occasione della consegna dell'impianto o in
occasione della presa in carico della sua manutenzione.

8.2 Procedura per il controllo preliminare e per la verifica generale del sistema
Prima di passare alla fase esecutiva delle prove, si deve eseguire un controllo preliminare
che è costituito da una ispezione visiva del sistema9> .
Per i sistemi di rivelazione incendio, l'ispezione è eseguita in conformità alla UNI 9795,
prevedendo quindi:
l'accertamento della rispondenza del sistema al progetto esecutivo;
il controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità alla CEI 64-8 per le
parti applicabili;
il controllo visivo dei collegamenti elettrici;
il controllo visivo dei collegamenti meccanici
le cassette di derivazione ed i percorsi dei circuiti elettrici siano chiaramente
identificabili;
i percorsi dei cavi siano esenti da influenze ambientali;
le curve e le giunte siano state eseguite a regola d'arte;
i supporti meccanici dell'impianto siano regolari e stabili;
il bloccaggio e la tenuta meccanica dei tubi in prossimità dei raccordi e delle cassette
siano eseguiti a regola d'arte;
i collegamenti elettrici nelle cassette siano eseguiti a regola d'arte;
i collegamenti di messa a terra siano correttamente eseguiti;
il collegamento a terra dello schermo (nel caso d'utilizzo di cavi schermati) sia
effettuato secondo le indicazioni del costruttore delle apparecchiature.
la stabilità dei collegamenti e fissaggio dei morsetti siano assicurati;
i capicorda siano utilizzati su tutti i collegamenti nei quali sono previsti;

9) La verifica visiva è una parte molto importante e deve essere effettuata su tutti gli impianti; generalmente un impianto
esteticamente ben eseguito è un impianto che denota una cura costruttiva che sarà in grado di favorire una buona
affidabilità e gli interventi successivi.

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la continuità del collegamento dello schermo (nel caso di utilizzo di cavi schermati)
sia estesa per tutto il circuito ed il suo isolamento rispetto agli altri conduttori sia
assicurato;
il grado di riempimento dei tubi sia a regola d'arte;
cavi e morsetti siano chiaramente identificati;
non vi sia presenza di condensa all'interno di scatole, cassette, ecc. e, nel caso,
effettuarne la rimozione.

8.3 Procedura per il controllo funzionale


Le istruzioni fornite nella presente norma non intendono entrare nel dettaglio della
definizione delle prove ma piuttosto fornire le indicazioni per uniformare le prove
essenziali che devono essere effettuate nella fase dì controllo iniziale del sistema.
In talune applicazioni, i controlli sono eseguiti in accordo alle specifiche del cliente e/o con
documentazione più esaustiva di quella indicata dì seguito.
Il controllo funzionale deve essere effettuato per il sistema, nella sua completezza, così
come risulta dai documenti di progetto, verificando in particolare che:
le logiche richieste dal cliente siano compatibili con quanto previsto dai documenti di
progetto;
le interazioni con altri impianti di protezione attiva e/o con impianti tecnologici siano
congruenti con le logiche di progetto ed efficaci nel comandare correttamente le
attuazioni nei tempi e nei modi previsti nel progetto esecutivo.
Dove il sistema di rivelazione è interconnesso con altri impianti di protezione attiva e/o con
impianti tecnologici, prima di procedere con le prove funzionali è consigliabile porre in
sicurezza le apparecchiature di comando dì questi ultimi.
In modo particolare assicurarsi che gli effetti delle prove (segnalazioni e comandi) non
producano situazioni di pericolo o attuazioni indesiderate; è necessario pianificare metodi
e prove con il concorso e consenso del responsabile della sicurezza e/o responsabile
servizio prevenzione e protezione.

8.3.1 Controllo della centrale


Effettuare un'operazione di comando tramite chiave meccanica o elettronica, o azionando
la tastiera e verificare che la centrale cambi stato.

8.3.2 Verifica dello stato e delle indicazioni della centrale


Controllare:
a) la capacità di ricezione e segnalazione degli allarmi provenienti dai dispositivi
automatici e manuali;
b) la capacità di attivare i dispositivi di segnalazione di allarme;
c) l'efficienza di tutte le segnalazioni ottiche e acustiche di cui la centrale è provvista;
d) l'assorbimento di corrente dell'impianto ad essa collegato;
e) l'efficienza dell'alimentatore e delle batterie e verificarne l'autonomia (controllare
tabelle di calcolazione assorbimento impianto).

8.3.3 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme


Ciascun dispositivo atto alla generazione di un segnale di allarme, deve essere attivato
per verificare:
a) l'accensione del led a bordo dispositivo e l'eventuale ripetizione della segnalazione
su altri dispositivi;
b) la segnalazione congruente dello stato di allarme sulla centrale;
c) l'attivazione dei dispositivi ottico/acustici d'allarme presenti nelle aree protette.
d) l'attivazione di tutti i comandi pertinenti previsti dal piano di gestione, così come
programmato nella matrice causa-effetto;

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e) l'attivazione delle uscite di trasmissione remota dell'allarme;
se presenti sistemi di visualizzazione grafica, ripetizione e stampa:
f) la segnalazione congruente sul sistema grafico;
g) la segnalazione sul ripetitore;
h) la registrazione dell'evento.
Dopo ogni sequenza di allarme, è necessario accettare l'evento in centrale e tacitare la
relativa segnalazione acustica.
Le segnalazioni devono essere congruenti, owero si deve verificare che il dispositivo
mandato in allarme corrisponda in termini di nome, indirizzo, zona, posizione a quanto
previsto dal progetto.
In relazione alle verifiche dei dispositivi di segnalazione d'allarme (di cui al precedente
punto c)) bisogna porre particolare attenzione ai seguenti punti:
i dispositivi acustici devono essere uditi distintamente, in qualsiasi punto
dell'ambiente protetto, anche nelle condizioni di massima rumorosità di fondo
ambientale; a tal fine è consigliabile awalersi di apposita strumentazione (ad
esempio il fonometro);
i dispositivi ottici devono essere visibili da qualsiasi punto dell'ambiente protetto; a tal
fine è consigliabile awalersi di apposita strumentazione (ad esempio il luxmetro);
la corretta applicazione della funzione di sincronizzazione tra gli awisatori
appartenenti alla stessa zona;
l'omogeneità del colore del flash ottico per tutto l'impianto, ossia tutti i dispositivi ottici
di allarme devono utilizzare lo stesso colore del flash per indicare la fase di allarme;
nel caso si prevedano più fasi di allarme in funzione del piano di emergenza (ad
esempio fase di allerta e fase di evacuazione), per ogni fase il colore deve essere
sempre lo stesso;
l'omogeneità del tono del suono acustico per tutto l'impianto come nella UNI 11744,
ossia tutti i dispositivi acustici devono utilizzare la stessa tonalità per indicare la fase
di allarme; nel caso si prevedano più fasi di allarme in funzione del piano di
emergenza (ad esempio fase di pre-allarme e fase di evacuazione), per ogni fase il
tono del suono deve essere sempre lo stesso;
l'impossibilità di confondere la segnalazione degli avvisatori attivati dall'impianto di
rivelazione incendio con qualsiasi altra segnalazione di diversa natura presente in
tutto l'impianto, ossia i suoni dei dispositivi acustici e i flash dei dispositivi ottici
devono essere inequivocabilmente interpretati come situazione di emergenza
derivante da una segnalazione di allarme incendio;
verifica di eventuali ostacoli successivamente frapposti tra il dispositivo di
segnalazione e gli occupanti dell'edificio che possano compromettere la corretta
segnalazione di pericolo;
verifica che l'ottica dei dispositivi ottici di allarme non abbia subito depositi di
sporcizia che possano ridurre l'intensità luminosa del segnale.
Nell'eventualità che, per un qualsiasi motivo, sia necessaria la sostituzione di un
dispositivo di segnalazione di allarme incendio, il nuovo componente deve avere
caratteristiche tecniche simili e compatibili con il precedente e con gli altri apparati già
installati.
Prima di iniziare le prove, è necessario documentarsi circa le sequenze logiche previste.
In caso di sistemi che prevedono comandi su azioni combinate o temporizzate degli
ingressi, è necessario provocare queste condizioni per verificarne l'efficacia.

8.3.3.1 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme dei sistemi ASD
Prima di procedere con il controllo iniziale, assicurarsi che le verifiche che si stanno
effettuando sugli ASD non comportino delle improprie segnalazioni di allarme o guasto
sulla Centrale di Controllo e Segnalazione (CCS) e, in generale, sul sistema di rivelazione
incendi (ad esempio attivazione di allarmi ottico/acustici, funzioni di blocco ecc.).

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8.3.3.2 Verifica dei rivelatori di fumo ad aspirazione
Le attività minime da effettuare sui rivelatori di fumo ad aspirazione, sono le seguenti:
devono essere controllati sul rivelatore di fumo ad aspirazione i seguenti parametri:
soglie di intervento e/o allarme e sensibilità del sensore, in modo da verificare la
classe di sensibilità (A, B, o C), definita in fase progettuale;
valori di portata e di flusso della rete di aspirazione;
ogni altro parametro impostabile sul sistema ad aspirazione.
Deve essere consultata la documentazione tecnica specifica del costruttore, per definire
eventuali ulteriori controlli a completamento dei requisiti minimi.

8.3.3.3 Controllo della tipologia di trasmissione degli stati


I rivelatori di fumo ad aspirazione devono riportare il loro stato verso la CCS adottando
una delle opzioni seguenti:
linea convenzionale controllata, supervisionata per cortocircuito e circuito aperto;
linea indirizzata;
modulo di interfaccia su linea indirizzata di rivelazione (in questo caso il modulo deve
avere linea supervisionata verso il sistema di aspirazione).
Le tipologie di trasmissione degli stati sopra descritte devono essere verificate sia come
segnalazione di allarme che di guasto.

8.3.3.4 Controllo della rete di aspirazione


Deve essere realizzata un'accurata ispezione visiva della rete di aspirazione.
Particolare attenzione deve essere posta alla verifica dei tratti dove avviene un cambio di
direzione, ad esempio tra la parete ed il soffitto, per sincerarsi che eventuali differenze di
dilatazione possano aver danneggiato la tubazione.
Devono essere attentamente verificati il posizionamento e i diametri dei fori di
campionamento, siano essi direttamente sulla tubazione o al termine di capillari, in
accordo al progetto.
Deve essere verificata l'assenza di guasti di flusso che devono comunque essere simulati
ostruendo almeno il 20% dei fori presenti sulla rete di aspirazione (guasto per basso
flusso) e aprendo in apposito punto di ispezione la tubazione per simulare la rottura della
stessa (guasto per extra flusso).
In particolari applicazioni con struttura a geometria complessa e se richiesto dal progetto,
possono essere rilevati i valori di pressione o flusso su ogni foro, oppure in tratti particolari
della tubazione di aspirazione, ad esempio sul collettore principale o su ogni ramo, per
confrontare i valori misurati con quelli riportati nel calcolo allegato al progetto. Tale attività
può essere effettuata solamente in concomitanza con il controllo iniziale.
Si suggerisce di verificare la presenza, in applicazioni ove il tubo di aspirazione sia
nascosto o difficilmente raggiungibile, dei punti di misura (ad esempio tramite l'inserzione
di giunti a 3 pezzi o apribile) in modo ci siano dei punti di ispezione atti a identificare
problemi sulla rete di aspirazione.

8.3.3.5 Controllo delle soglie impostate


Tale controllo prevede, in fase iniziale, la verifica sul sistema ASD e sulla CCS della
coerenza tra la segnalazione di allarme e la relativa tubazione sulla quale si sta operando.
Si deve controllare ciascuna soglia d'intervento (preallarmi e allarmi) per verificare la
congruità tra la segnalazione sull'ASD e la segnalazione riportata sulla CCS. Tale
operazione diventa di particolare importanza sui sistemi multicanale.
Analoga attività di verifica dovrebbe essere effettuata relativamente agli eventi di guasto,
per ogni tubazione di aspirazione con le modalità indicate nel punto 8.3.3.4.
Durante il controllo della segnalazione e delle soglie, l'area protetta dal sistema di
aspirazione deve essere nelle normali condizioni di esercizio.

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8.3.3.6 Controllo funzionale del sistema
Per effettuare il controllo funzionale il rivelatore di fumo ad aspirazione deve essere
alimentato senza presenza di guasti e connesso alla rete di aspirazione con quest'ultima
opportunamente verificata.
Con il sistema così predisposto si può awiare la verifica dei tempi di risposta:
misura del tempo di risposta con rete di aspirazione a ramo singolo: se la rete di
aspirazione è costituita da un solo ramo per canale, si deve generare del fumo
nell'ultimo foro di aspirazione e misurare il tempo necessario a attivare una
segnalazione di allarme del sensore ASD;
misura del tempo di risposta con rete di aspirazione avente derivazioni o sistema
ASD multicanale: la misura del tempo di risposta deve essere effettuata con le
stesse modalità sopraindicate, con la differenza che il campione di fumo deve essere
generato in ogni foro terminale di ogni diramazione con la registrazione del relativo
tempo di risposta.
I tempi di risposta rilevati devono essere annotati e confrontati con i valori indicati sui
calcoli di progetto.

8.3.3.7 Controllo sui rivelatori ASD


Verificare lo stato delle alimentazioni, con rimozione dell'alimentazione primaria.
Tale operazione deve essere eseguita sugli alimentatori esterni asserviti ai sistemi di
rivelazione fumo ad aspirazione oppure sugli alimentatori interni, se presenti,
integrati nell'unità ASD. Il controllo si effettua in questo caso rimuovendo la fonte di
alimentazione primaria e verificando il corretto intervento delle batterie tampone.
Controllare lo stato e del valore delle batterie. Devono essere verificate le batterie
inserite all'interno delle unità di alimentazione ausiliaria di tipo esterno oppure le
batterie presenti all'interno dei sistemi di rivelazione fumo ad aspirazione aventi
alimentatore integrato. Deve anche essere verificata l'efficacia delle batterie e
prevederne la sostituzione secondo le prescrizioni del costruttore.
Ispezionare eventuali fusibili e dispositivi di protezione.
Verificare l'efficienza delle lampade, dei led e dei display di segnalazione (ad
esempio "bargraph" (visualizzatore a barre grafiche} o indicatori alfanumerici},
presenti sul rivelatore di fumo ad aspirazione.
Per i sistemi di rivelazione fumo ad aspirazione prowisti di funzione di
memorizzazione eventi: verificare lo storico eventi dei dispositivi per presenza di
allarmi/guasti/ecc. Ove possibile verificare la lettura ed il valore corrente dei flussi
per ogni canale di aspirazione.
Filtri di aspirazione. I rivelatori ASD dispongono di filtri adibiti alla "pulizia" dell'aria
aspirata attraverso la rete di aspirazione e devono essere quelli specificati nel
calcolo di progetto dell'impianto. I filtri possono essere installati internamente al
sensore ASD, esternamente al sensore ASD, oppure in entrambe le posizioni. E'
importante che prima di effettuare la pulizia o la sostituzione del filtro, sia annotato il
valore del flusso corrente di ogni tubazione e che tale valore sia confrontato con la
lettura indicata dopo la pulizia o sostituzione dell'elemento. Alcuni elementi di
filtraggio possono essere puliti, in tal caso riferirsi a istruzioni specifiche del
costruttore, altrimenti si dovrebbe prowedere alla sostituzione con filtri nuovi. Alcuni
rivelatori ASD dispongono di comando per la calibrazione del flusso. !.'.eventuale
ricalibrazione del flusso può essere effettuata solamente dopo aver ultimato le
verifiche dei filtri.
Verificare le soglie programmate sul rivelatore di fumo ad aspirazione. Verificare che
le soglie di intervento, ad esempio i valori di oscuramentoo/o/m associati al
preallarme e all'allarme e le soglie di guasto flusso siano corrispondenti ai dati
definiti dal progetto o presenti nella "Lista di riscontro per il controllo iniziale sul
sistema con ASD".
Per i sistemi multicanale o a scansione prevedere l'attivazione delle valvole o dei
dispositivi di scansione, verificarne il corretto funzionamento e lo stato generale.

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8.3.3.8 Prove di allarme e controllo funzionale
Effettuare una prova di allarme su ogni foro terminale di ogni ramo di aspirazione.
Verificare l'intervento delle segnalazioni sia localmente sia sulla CCS.
Effettuare il controllo funzionale del sistema ASD, come indicato nel punto 8.3.4.5 ed
annottare i tempi di trasporto confrontandoli con quanto registrato durante la messa
in servizio.

8.3.4 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di guasto


I guasti sono classificati in tre classi (descritte nella norma UNI EN 54-2):
a) Guasti nelle funzioni specifiche;
b) Perdita totale di alimentazione (opzionale);
c) Guasto di sistema.
Prima di iniziare la verifica delle condizioni di guasto accertarsi che non sia attiva la
segnalazione di guasto di sistema; diversamente sospendere la verifica ed allertare il
responsabile del sistema.

8.3.4.1 Linea di rivelazione con i rivelatori indirizzati


Dato che il riconoscimento di ciascun rivelatore è stato provato dalla sua condizione di
allarme, è sufficiente rimuovere alcuni rivelatori a campione da ciascuna linea di
rivelazione o loop.
Si deve quindi verificare:
a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia sulla centrale;
b) l'attuazione dei comandi previsti dalla logica;
c) l'attivazione della segnalazione di trasmissione remota del guasto;
se presenti sistemi di visualizzazione grafica, ripetizione e stampa:
d) la segnalazione congruente sul sistema grafico;
e) la segnalazione sul ripetitore;
f) la stampa dell'evento.

8.3.4.2 Linea di rivelazione con i rivelatori convenzionali


A seguito delle seguenti condizioni prodotte sulla linea:
1) rimozione di alcuni rivelatori a campione sulla linea tra i quali l'ultimo;
2) creazione di un cortocircuito di linea;
3) interruzione della linea;
si deve verificare:
a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia di zona sulla centrale;
b) la verifica di efficacia delle eventuali segnalazioni associate;
c) l'attivazione della segnalazione di trasmissione remota del guasto;

8.3.4.3 Linea di segnalazione monitorata


Sono ricomprese sia le linee direttamente collegate alla centrale che quelle periferiche
collegate ai loop.
Una tipica linea di segnalazione monitorata è quella per il collegamento degli avvisatori
ottico/acustici di allarme e quella di collegamento dei dispositivi per la trasmissione
remota delle segnalazioni di allarme.
Interrompendo il collegamento della linea o creando un cortocircuito si deve avere:
a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia sulla centrale;
b) la non soppressione delle segnalazioni associate di guasto durante la condizione di
allarme incendio.

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8.3.4.4 Linea di comando di sistemi di protezione antincendio
È quella di collegamento dei dispositivi di comando e controllo dei sistemi di protezione
antincendio e quella di collegamento dei dispositivi per la trasmissione remota delle
segnalazioni di guasto.
Interrompendo il collegamento della linea o creando un cortocircuito si deve avere:
a) la segnalazione congruente dello stato di guasto sulla centrale;
b) l'eventuale soppressione delle segnalazioni associate di guasto durante la
condizione di allarme incendio.

8.3.4.5 Apparecchiature del sistema utilizzanti il collegamento radio


Si deve effettuare:
1) il controllo della funzionalità di tutti i traslatori e delle eventuali apparecchiature di
espansione remota;
2) la rimozione a campione dei rivelatori e di tutte le altre apparecchiature presenti
(pulsanti, sirene, ecc.).
3) a seconda dello stato dei dispositivi installati si devono effettuare le seguenti prove:
a) la rimozione a campione delle batterie, (nel caso di apparecchiature aventi
"segnalazione di bassa batteria") per verificare l'intervento di quella di back up;
b) per i dispositivi non dotati di batteria di back-up:
rimozione a campione della/e batteria/e per verificarne la segnalazione di
guasto sulla centrale o la sostituzione della batteria con una di potenza
ridotta per verificarne la segnalazione di guasto per basso livello batterie.
Inoltre effettuare il controllo dei contatti delle stesse e del successivo
ripristino della comunicazione radio.
Si deve verificare:
a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia sulla centrale;
b) la verifica di efficacia delle eventuali segnalazioni associate.
se presenti sistemi di visualizzazione grafica, ripetizione e stampa:
c) la segnalazione congruente sul sistema grafico;
d) la segnalazione sul ripetitore;
e) la stampa dell'evento (ove prevista).
4) Nel caso siano state apportate modifiche alle strutture ed al layout delle aree protette
(che possono anche comportare la modifica del sistema di rivelazione), tali da poter
influenzare negativamente la prestazione delle comunicazioni radio, deve essere
effettuata la verifica con apposito strumento della capacità di ricetrasmissione radio
da parte di tutti i dispositivi coinvolti.

8.3.4.6 Verifica dello stato delle fonti di alimentazione


Provocare la perdita della sorgente di alimentazione primaria e verificare l'efficacia delle
seguenti condizioni:
a) la commutazione automatica sulla sorgente di alimentazione secondaria;
b} la continuità di regolare funzionamento della centrale e dell'impianto almeno per un
tempo utile a dimostrare la reale efficienza dell'impianto e la sua capacità di operare
in assenza di alimentazione primaria;
c) l'attivazione di una segnalazione di guasto (entro 30 min dall'evento) sulla centrale
ovvero sulla apparecchiatura di alimentazione stessa, se non integrata nella
centrale.
Ripristinare il collegamento della sorgente di alimentazione primaria verificandone
l'avvenuta commutazione automatica al normale funzionamento e la cancellazione della
segnalazione di guasto.

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Provocare la perdita della sorgente di alimentazione secondaria scollegando gli
accumulatori di soccorso.
Si devono verificare le seguenti condizioni:
a) l'attivazione di una segnalazione di guasto (entro 15 min dal verificarsi dell'evento)
sulla centrale ovvero sulla apparecchiatura di alimentazione stessa, se non integrata
nella centrale;
b) non si verifichino anomalie per la continuità dell'alimentazione primaria né per la
continuità dell'alimentazione del sistema.

8.4 Altri sistemi di protezione contro l'incendio


Con altri sistemi di protezione contro l'incendio si intendono quei presidi di protezione
indicati nella norma UNI EN 54-1 come ricompresi nella funzione H dello schema a
blocchi di figura 1 (ad esempio, fermi elettromagnetici, serrande UTA, evacuatori fumo
calore, sistemi di estinzione incendio, ecc.), che non fanno parte del sistema di rivelazione
incendio, ma sono ad esso interconnessi e dallo stesso comandati (funzione G dello
schema a blocchi di figura 1 della UNI EN 54-1).
Per il controllo del buon fine dei comandi verso i sistemi della funzione H deve essere
applicato il metodo di verifica più appropriato, definito con il cliente, in funzione di ciascun
tipo di sistema/apparato, nel rispetto delle indicazioni del costruttore e seguendo le
istruzioni fornite nel progetto esecutivo.

8.5 Altri sistemi di visualizzazione


Con altri sistemi di visualizzazione si intende una ampia gamma di prodotti indicati nella
norma UNI EN 54-1 come ricompresi nella funzione O dello schema a blocchi di figura 1
(ad esempio, pannelli ripetitori, software proprietari a mappe grafiche, sistemi di Building
Management System, ecc.), che non fanno parte del sistema di rivelazione incendio, ma
sono ad esso interconnessi tramite la funzione N-lnterfaccia di comunicazione dati (dello
schema a blocchi di figura 1 della UNI EN 54-1} per lo scambio di dati/informazioni.
I sistemi di visualizzazione, possono essere installati sia in ambito locale che in postazioni
remote e quindi interconnessi con ogni possibile tecnologia di comunicazione (seriale
RS232, RS 485, LAN/WAN, rete pubblica commutata, GSM, GPRS, ecc.).
Per il controllo del buon fine dello scambio dati tra il sistema di rivelazione ed i sistemi di
visualizzazione, deve essere applicato il metodo di verifica più appropriato, definito con il
cliente.

8.6 Procedura per il controllo iniziale e la verifica generale del sistema di spegnimento (se
applicabile)
Nel caso il sistema di rivelazione sia provvisto di un'unità di controllo dello spegnimento,
in accordo alla norma UNI EN 12094-1, si deve fare riferimento alla procedura per il
controllo funzionale prescritta nella norma UNI 11280 ai punti 7.3 e 7.5.

8.7 Procedura per il controllo iniziale e la verifica generale del sistema di allarme vocale per
scopi di emergenza (se applicabile)
Nel caso il sistema di rivelazione sia provvisto di una centrale EVAC 10>, in accordo alla
norma UNI EN 54-16, si deve fare riferimento alla procedura per il controllo funzionale
prescritta nella norma UNI ISO 7240-19 o UNI CEN/TS 54-32.

1 O) Nella UNI EN 54-16 l'acronimo per l'apparecchiatura di controllo e segnalazione per i sistemi di allarme vocale è
ACSSAV.

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9 METODOLOGIA DELLA SORVEGLIANZA
La sorveglianza è effettuata dal personale incaricato, normalmente presente nelle aree
oggetto della protezione con frequenza giornaliera settimanale o mensile in funzione del
tipo di controlli da eseguire e delle dimensioni dell'impianto.
Il controllo deve essere eseguito seguendo le istruzioni specificate nel manuale d'uso e
manutenzione dell'impianto e quelle indicate nelle procedure di sicurezza aziendali.
Deve essere previsto almeno un controllo visivo atto a verificare che le apparecchiature
siano in condizioni operative ordinarie, non presentino danni visibili e non siano state
nascoste/ostruite da materiali di qualsivoglia natura.
Il controllo deve prevedere un esame delle segnalazioni di stato presenti sulla centrale di
rivelazione e su tutti gli apparati di segnalazione e/o ripetizione periferici, accertando che
le stesse abbiano ottenuto la necessaria attenzione.
Si deve inoltre verificare, a livello 1 (UNI EN 54-2:2007 punto 12.6), che la centrale accetti
i comandi e che i led ed il display non presentino anomalie di funzionamento (Esecuzione
del test lampade se implementato; accensione e/o spegnimento di led, attivazione
retroilluminazione display, ecc.).
Controllare, almeno mensilmente, che le parti di ricambio siano presenti nelle quantità
previste ed effettuare il riordino in occasione del loro impiego. Applicare la stessa
accortezza per il materiale di consumo (carta per stampante, ecc.).
La periodicità della sorveglianza deve essere opportunamente intensificata se ci sono
condizioni ambientali particolari, quali ad esempio:
installazione in ambienti molto polverosi;
installazione in ambienti con frequenti cambiamenti di temperatura;
installazione in ambienti con alto tasso di umidità o presenza di vapori;
prescrizioni specifiche del costruttore o del progettista.
Stante la particolare complessità dei sistemi di rivelazione fumo ad aspirazione la
sorveglianza deve includere, sugli stessi, le seguenti azioni:
verifica del funzionamento dei led e delle lampade di ripetizione eventi, ad esempio
tramite apposito comando;
verifica e annotazione del valore corrente del flusso (se disponibile) o della presenza
di guasto flusso;
verifica di ogni altra segnalazione di allarme o anomalia rilevabile;
se presenti, l'ispezione visiva di sifoni per lo scarico della condensa attraverso i tubi
di aspirazione;
controllo visivo dello stato dei tubi di aspirazione e dei relativi supporti in ambienti
dove gli stessi sono soggetti a sollecitazioni meccaniche.

10 METODOLOGIA DI CONTROLLO PERIODICO


10.1 Procedura per il controllo preliminare
Il controllo periodico è effettuato da tecnico manutentore.
Prima di passare alla fase esecutiva delle prove, occorre accertare quanto segue:
la presenza dei documenti riguardanti il controllo iniziale; se mancanti e/o
indisponibili è necessaria la ri-effettuazione di quanto previsto nel punto 8.
l'awenuta conferma del cliente che non sono intervenuti cambiamenti strutturali
nell'ambiente protetto, né modifiche al sistema (che possono comportare
cambiamenti sulla funzionalità del sistema stesso).

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10.2 Procedura per il controllo funzionale
Le istruzioni fornite nella presente norma non intendono entrare nel dettaglio della
definizione delle prove ma piuttosto fornire le indicazioni per uniformare le prove
essenziali che devono essere effettuate nella fase di controllo periodico del sistema.
In talune applicazioni, i controlli sono eseguiti in accordo alle specifiche del cliente e/o con
documentazione più esaustiva di quella indicata di seguito.
La percentuale dei punti controllati è diversa tra sistemi convenzionali e sistemi analogico
indirizzati.
Nel caso di sistema convenzionale i dispositivi e gli azionamenti devono essere provati al
100% ad ogni controllo, già a partire dal primo intervento.
Nel caso di sistema analogico indirizzato, il controllo periodico deve essere effettuato con
frequenza variabile, in funzione dell'anzianità dell'impianto, calcolata dalla data della
consegna formale, come di seguito specificato:
a) Dalla consegna formale al sesto anno
Nell'arco di 12 mesi deve essere eseguito un controllo funzionale, esteso a tutte le
zone di rivelazione, per almeno il 50% di tutti i dispositivi e azionamenti presenti, con
un minimo di due interventi da effettuarsi a distanza non inferiore a 5 mesi; l'anno
successivo si deve effettuare il controllo sul 50% restante.
b) Dal settimo al dodicesimo anno
Nell'arco di 12 mesi deve essere eseguito un controllo funzionale del 100% di tutti i
dispositivi e azionamenti presenti, con un minimo di due interventi da effettuarsi a
distanza non inferiore a 5 mesi.
e) Oltre il dodicesimo anno
Dal tredicesimo anno, il sistema (sia esso di tipo convenzionale che di tipo analogico
indirizzato) deve essere sottoposto alla "Verifica generale" come presentato nel
punto 11.
Nel caso di più visite nell'arco dei 12 mesi, la percentuale dei dispositivi e degli
azionamenti sottoposti a controllo deve essere ripartita il più uniformemente
possibile e devono essere controllati in modo totale tutti quei punti che
singolarmente proteggono una zona.
Verificare che le logiche implementate operino esattamente come previsto.
Verificare che le interazioni con altri impianti di protezione attiva e/o con impianti tecnolo­
gici siano congruenti con le logiche di progetto ed efficaci nel comandare correttamente le
attuazioni nei tempi e nei modi previsti nel progetto esecutivo.
Dove il sistema di rivelazione è interconnesso con altri impianti di protezione attiva e/o con
impianti tecnologici, prima di procedere con le prove funzionali della parte di rivelazione,
è consigliabile porre in sicurezza le apparecchiature di comando degli altri impianti.
In modo particolare assicurarsi che gli effetti delle prove (segnalazioni e comandi) non
producano situazioni di pericolo o attuazioni indesiderate; è necessario pianificare metodi
e prove in accordo con il responsabile degli impianti.
Per dimostrare il numero e il tipo di rivelatori verificati, salvo che la centrale non disponga
di un sistema di stampa, devono essere annotate tutte le attività svolte con identificazione
dei componenti sottoposti a verifica.

10.2.1 Controllo della centrale


Effettuare un'operazione di comando tramite chiave meccanica o elettronica, o azionando
la tastiera e verificare che la centrale cambi stato.
In caso di modifica impianto verificare il software applicativo della centrale e dei terminali
remoti ove presenti.

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10.2.2 Verifica dello stato e delle indicazioni della centrale
Controllare:
a) la capacità di ricezione e segnalazione degli allarmi provenienti dai dispositivi
automatici e manuali;
b) la capacità di attivare i dispositivi di segnalazione di allarme;
c) l'efficienza di tutte le segnalazioni ottiche e acustiche di cui la centrale è prowista;
d) l'assorbimento di corrente dell'impianto ad essa collegato;
e) l'efficienza dell'alimentatore e delle batterie e verificarne l'autonomia (controllare
tabelle di calcolazione assorbimento impianto).

10.2.3 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme


Ciascun dispositivo atto alla generazione di un segnale di allarme, deve essere attivato
per verificare:
a) l'accensione del led a bordo dispositivo e l'eventuale ripetizione della segnalazione
su altri dispositivi;
b) la segnalazione congruente dello stato di allarme sulla centrale;
c) l'attivazione dei dispositivi ottico/acustici d'allarme presenti nelle aree protette.
d) l'attivazione di tutti i comandi pertinenti previsti dal piano di gestione, così come
programmato nella matrice causa-effetto;
e) l'attivazione delle uscite di trasmissione remota dell'allarme;
se presenti sistemi di visualizzazione grafica, ripetizione e stampa:
f) la segnalazione congruente sul sistema grafico;
g) la segnalazione sul ripetitore;
h) la registrazione dell'evento.
Dopo ogni sequenza di allarme, è necessario accettare l'evento in centrale e tacitare la
relativa segnalazione acustica.
Le segnalazioni devono essere congruenti, owero si deve verificare che il dispositivo
mandato in allarme corrisponda in termini di nome, indirizzo, zona, posizione a quanto
previsto dal progetto.
In relazione alle verifiche dei dispositivi di segnalazione d'allarme (di cui alla precedente
lettera c)) bisogna porre particolare attenzione ai seguenti punti:
i dispositivi acustici devono essere uditi distintamente, in qualsiasi punto
dell'ambiente protetto, anche nelle condizioni di massima rumorosità di fondo
ambientale; a tal fine è consigliabile awalersi di apposita strumentazione (ad
esempio il fonometro);
i dispositivi ottici devono essere visibili da qualsiasi punto dell'ambiente protetto; a tal
fine è consigliabile avvalersi di apposita strumentazione (ad esempio il luxmetro);
la corretta applicazione della funzione di sincronizzazione tra gli awisatori
appartenenti alla stessa zona;
l'omogeneità del colore del flash ottico per tutto l'impianto, ossia tutti i dispositivi ottici
di allarme devono utilizzare lo stesso colore del flash per indicare la fase di allarme;
nel caso si prevedano più fasi di allarme in funzione del piano di emergenza (ad
esempio fase di allerta e fase di evacuazione), per ogni fase il colore deve essere
sempre lo stesso;
l'omogeneità del tono del suono acustico per tutto l'impianto, ossia tutti i dispositivi
acustici dovranno utilizzare la stessa tonalità per indicare la fase di allarme; nel caso
si prevedano più fasi di allarme in funzione del piano di emergenza (ad esempio fase
di allerta e fase di evacuazione), per ogni fase il tono del suono deve essere sempre
lo stesso;

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l'impossibilità di confondere la segnalazione degli avvisatori attivati dall'impianto di
rivelazione incendio con qualsiasi altra segnalazione di diversa natura presente in
tutto l'impianto, ossia i suoni dei dispositivi acustici e i flash dei dispositivi ottici
devono essere inequivocabilmente interpretati come situazione di emergenza
derivante da una segnalazione di allarme incendio;
verifica di eventuali ostacoli successivamente frapposti tra il dispositivo di
segnalazione e gli occupanti dell'edificio che possano compromettere la corretta
segnalazione di pericolo;
verifica che l'ottica dei dispositivi ottici di allarme non abbia subito depositi di
sporcizia che possano ridurre l'intensità luminosa del segnale.
Nell'eventualità che, per un qualsiasi motivo, sia necessaria la sostituzione di un
dispositivo di segnalazione di allarme incendio, il nuovo componente deve avere
caratteristiche tecniche simili e compatibili con il precedente e con gli altri apparati già
installati.
Prima di iniziare le prove, è necessario documentarsi circa le sequenze logiche previste.
In caso di sistemi che prevedono comandi su azioni combinate o temporizzate degli
ingressi, è necessario provocare queste condizioni per verificarne l'efficacia.

10.2.3.1 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di allarme dei sistemi ASD
Prima di procedere con il controllo iniziale, assicurarsi che le verifiche che si stanno
effettuando sugli ASD non comportino delle improprie segnalazioni di allarme o guasto
sulla CCS e, in generale, sul sistema di rivelazione incendi (ad esempio attivazione di
allarmi ottico/acustici, funzioni di blocco ecc.).

10.2.3.2 Verifica dei rivelatori di fumo ad aspirazione


Le attività minime da effettuare sui rivelatori di fumo ad aspirazione, sono le seguenti:
devono essere controllati sul rivelatore di fumo ad aspirazione i seguenti parametri:
soglie di intervento e/o allarme e sensibilità del sensore, in modo da verificare la
classe di sensibilità (A, B, o C), definita in fase progettuale;
valori di portata e di flusso della rete di aspirazione;
ogni altro parametro impostabile sul sistema ad aspirazione.
Deve essere consultata la documentazione tecnica specifica del costruttore, per definire
eventuali ulteriori controlli a completamento dei requisiti minimi.

10.2.3.3 Controllo della tipologia di trasmissione degli stati


I rivelatori di fumo ad aspirazione devono riportare il loro stato verso la CCS adottando
una delle opzioni seguenti:
linea convenzionale controllata, supervisionata per cortocircuito e circuito aperto;
linea indirizzata;
modulo di interfaccia su linea indirizzata di rivelazione (in questo caso il modulo deve
avere linea supervisionata verso il sistema di aspirazione).
Le tipologie di trasmissione degli stati sopra descritte devono essere verificate sia come
segnalazione di allarme che di guasto.

10.2.3.4 Controllo della rete di aspirazione


Deve essere realizzata un'accurata ispezione visiva della rete di aspirazione.
Particolare attenzione deve essere posta alla verifica dei tratti dove avviene un cambio di
direzione, ad esempio tra la parete ed il soffitto, per sincerarsi che eventuali differenze di
dilatazione possano aver danneggiato la tubazione.
Deve essere verificata l'assenza di guasti di flusso che devono comunque essere simulati
ostruendo almeno il 20% dei fori presenti sulla rete di aspirazione (guasto per basso
flusso) e aprendo in apposito punto di ispezione la tubazione per simulare la rottura della
stessa (guasto per extra flusso).

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10.2.3.5 Controllo delle soglie impostate
Tale controllo prevede, in fase iniziale, la verifica sul sistema ASD e sulla CCS della
coerenza tra la segnalazione di allarme e la relativa tubazione sulla quale si sta operando.
Si deve controllare ciascuna soglia d'intervento (preallarmi e allarmi) per verificare la
congruità tra la segnalazione sull'ASD e la segnalazione riportata sulla CCS. Tale
operazione diventa di particolare importanza sui sistemi multicanale.
Analoga attività di verifica dovrebbe essere effettuata relativamente agli eventi di guasto,
per ogni tubazione di aspirazione con le modalità indicate nel punto 8.3.3.4.
Durante il controllo della segnalazione e delle soglie, l'area protetta dal sistema di
aspirazione deve essere nelle normali condizioni di esercizio.

10.2.3.6 Controllo funzionale del sistema


Per effettuare il controllo funzionale il rivelatore di fumo ad aspirazione deve essere
alimentato senza presenza di guasti e connesso alla rete di aspirazione con quest'ultima
opportunamente verificata.
Con il sistema così predisposto si può awiare la verifica dei tempi di risposta.
misura del tempo di risposta con rete di aspirazione a ramo singolo: se la rete di
aspirazione è costituita da un solo ramo per canale, si deve generare del fumo
nell'ultimo foro di aspirazione e misurare il tempo necessario a attivare una
segnalazione di allarme del sensore ASD;
misura del tempo di risposta con rete di aspirazione avente derivazioni o sistema
ASD multicanale: la misura del tempo di risposta deve essere effettuata con le
stesse modalità sopraindicate, con la differenza che il campione di fumo deve essere
generato in ogni foro terminale di ogni diramazione con la registrazione del relativo
tempo di risposta.
I tempi di risposta rilevati devono essere annotati e confrontati con i valori indicati sui
calcoli di progetto.

10.2.3.7 Controllo sui rivelatori ASD


Verifica dello stato delle alimentazioni, con rimozione dell'alimentazione primaria.
Tale operazione deve essere eseguita sugli alimentatori esterni asserviti ai sistemi di
rivelazione fumo ad aspirazione oppure sugli alimentatori interni, se presenti,
integrati nell'unità ASD. Il controllo si effettua in questo caso rimuovendo la fonte di
alimentazione primaria e verificando il corretto intervento delle batterie tampone.
Controllo dello stato e del valore delle batterie. Devono essere verificate le batterie
inserite all'interno delle unità di alimentazione ausiliaria di tipo esterno oppure le
batterie presenti all'interno dei sistemi di rivelazione fumo ad aspirazione aventi
alimentatore integrato. Deve anche essere verificata l'efficacia delle batterie e
prevederne la sostituzione secondo le prescrizioni del costruttore.
Ispezione di eventuali fusibili e dispositivi di protezione.
Verifica dell'efficienza delle lampade, dei led e dei display di segnalazione (ad
esempio "bargraph" (visualizzatore a barre grafiche) o indicatori alfanumerici),
presenti sul rivelatore di fumo ad aspirazione.
Per i sistemi di rivelazione fumo ad aspirazione prowisti di funzione di
memorizzazione eventi: verificare lo storico eventi dei dispositivi per presenza di
allarmi/guasti/ecc. Ove possibile verificare la lettura ed il valore corrente dei flussi
per ogni canale di aspirazione.

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Filtri di aspirazione. I rivelatori ASD dispongono di filtri adibiti alla "pulizia" dell'aria
aspirata attraverso la rete di aspirazione e devono essere quelli specificati nel
calcolo di progetto dell'impianto. I filtri possono essere installati internamente al
sensore ASD, esternamente al sensore ASD, oppure in entrambe le posizioni. E'
importante che prima di effettuare la pulizia o la sostituzione del filtro, sia annotato il
valore del flusso corrente di ogni tubazione e che tale valore sia confrontato con la
lettura indicata dopo la pulizia o sostituzione dell'elemento. Alcuni elementi di
filtraggio possono essere puliti, in tal caso riferirsi a istruzioni specifiche del
costruttore, altrimenti si dovrebbe prowedere alla sostituzione con filtri nuovi. Alcuni
rivelatori ASD dispongono di comando per la calibrazione del flusso. !..'.eventuale
ricalibrazione del flusso può essere effettuata solamente dopo aver ultimato le
verifiche dei filtri.
Verifica delle soglie programmate sul rivelatore di fumo ad aspirazione. Verificare
che le soglie di intervento, ad esempio i valori di oscuramento%/m associati al
preallarme e all'allarme e le soglie di guasto flusso siano corrispondenti ai dati
definiti dal progetto o presenti nella "Lista di riscontro per il controllo iniziale sul
sistema con ASD".
Per i sistemi multicanale o a scansione prevedere l'attivazione delle valvole o dei
dispositivi di scansione, verificarne il corretto funzionamento e lo stato generale.

10.2.3.8 Prove di allarme e controllo funzionale


Effettuare una prova di allarme su ogni foro terminale di ogni ramo di aspirazione.
Verificare l'intervento delle segnalazioni sia localmente sia sulla CCS.
Effettuare il controllo funzionale del sistema ASD, come indicato nel punto 8.2.4.5 ed
annottare i tempi di trasporto confrontandoli con quanto registrato durante la messa
in servizio.

10.2.4 Verifica delle condizioni e delle segnalazioni di guasto


I guasti sono classificati in tre classi (descritti nella norma UNI EN 54-2):
a) Guasti nelle funzioni specifiche;
b) Perdita totale di alimentazione (opzionale);
c) Guasto di sistema.
Prima di iniziare la verifica delle condizioni di guasto accertarsi che non sia attiva la
segnalazione di guasto di sistema; diversamente sospendere la verifica ed allertare il
responsabile del sistema.

10.2.4.1 Linea di rivelazione con rivelatori indirizzati


Dato che il riconoscimento di ciascun rivelatore è stato provato dalla sua condizione di
allarme, è sufficiente rimuovere alcuni rivelatori a campione da ciascuna linea di
rivelazione o loop.
Si deve, quindi, verificare:
a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia sulla centrale;
b) l'attuazione dei comandi previsti dalla logica;
c) l'attivazione della segnalazione di trasmissione remota del guasto;
se presenti sistemi di visualizzazione grafica, ripetizione e stampa:
d) la segnalazione congruente sul sistema grafico;
e) la segnalazione sul ripetitore;
f) la stampa dell'evento.

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10.2.4.2 Linea di rivelazione con rivelatori convenzionali
A seguito delle seguenti condizioni prodotte sulla linea:
1) rimozione di alcuni rivelatori a campione sulla linea tra i quali l'ultimo;
2) creazione di un cortocircuito di linea;
3) interruzione della linea;
si deve verificare:
a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia di zona sulla centrale;
b) la verifica di efficacia delle eventuali segnalazioni associate;
c) l'attivazione della segnalazione di trasmissione remota del guasto.

10.2.4.3 Linea di segnalazione monitorata


Sono ricomprese sia le linee direttamente collegate alla centrale che quelle periferiche
collegate ai loop.
Una tipica linea di segnalazione monitorata è quella per il collegamento degli avvisatori
ottico/acustici di allarme e quella di collegamento dei dispositivi per la trasmissione
remota delle segnalazioni di allarme.
Interrompendo il collegamento della linea o creando un cortocircuito si deve avere:
a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia sulla centrale;
b) la non soppressione delle segnalazioni associate di guasto durante la condizione di
allarme incendio

10.2.4.4 Linea di comando di sistemi di protezioni antincendio


È quella di collegamento dei dispositivi di comando e controllo dei sistemi di protezione
antincendio e quella di collegamento dei dispositivi per la trasmissione remota delle
segnalazioni di guasto.
Interrompendo il collegamento della linea o creando un cortocircuito si deve avere:
a) la segnalazione congruente dello stato di guasto sulla centrale;
b) l'eventuale soppressione delle segnalazioni associate di guasto durante la
condizione di allarme incendio.

10.2.4.5 Apparecchiature del sistema utilizzanti il collegamento radio


Si deve effettuare:
1) il controllo della funzionalità di tutti i traslatori e delle eventuali apparecchiature di
espansione remota;
2) la rimozione a campione dei rivelatori e di tutte le altre apparecchiature presenti
(pulsanti, sirene, ecc.).
3) a seconda dello stato dei dispositivi installati si devono effettuare le seguenti prove:
a) la rimozione a campione delle batterie, (nel caso di apparecchiature aventi
"segnalazione di bassa batteria") per verificare l'intervento di quella di back up;
b) per i dispositivi non dotati di batteria di back-up:
rimozione a campione della/e batteria/e per verificarne la segnalazione di
guasto sulla centrale o la sostituzione della batteria con una di potenza
ridotta per verificarne la segnalazione di guasto per basso livello batterie.
Inoltre effettuare il controllo dei contatti delle stesse e del successivo
ripristino della comunicazione radio.

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Si deve verificare:
a) la segnalazione congruente dello stato di anomalia sulla centrale;
b) la verifica di efficacia delle eventuali segnalazioni associate.
se presenti sistemi di visualizzazione grafica, ripetizione e stampa:
c) la segnalazione congruente sul sistema grafico;
d) la segnalazione sul ripetitore;
e) la stampa dell'evento (ove prevista).
4) Nel caso siano state apportate modifiche alle strutture ed al layout delle aree protette
(che possono anche comportare la modifica del sistema di rivelazione), tali da poter
influenzare negativamente la prestazione delle comunicazioni radio, deve essere
effettuata la verifica con apposito strumento della capacità di ricetrasmissione radio
da parte di tutti i dispositivi coinvolti.

10.2.4.6 Verifica dello stato delle fonti di alimentazione


Provocare la perdita della sorgente di alimentazione primaria e verificare l'efficacia delle
seguenti condizioni:
a) la commutazione automatica sulla sorgente di alimentazione secondaria;
b) la continuità di regolare funzionamento della centrale e dell'impianto almeno per un
tempo utile a dimostrare la reale efficienza dell'impianto e la sua capacità di operare
in assenza di alimentazione primaria;
c) l'attivazione di una segnalazione di guasto (entro 30 min dall'evento) sulla centrale
owero sulla apparecchiatura di alimentazione stessa. se non integrata nella
centrale.
Ripristinare il collegamento della sorgente di alimentazione primaria verificandone
l'awenuta commutazione automatica al normale funzionamento e la cancellazione della
segnalazione di guasto.
Provocare la perdita della sorgente di alimentazione secondaria scollegando gli
accumulatori di soccorso.
Si devono verificare le seguenti condizioni:
a) l'attivazione di una segnalazione di guasto (entro 15 min dal verificarsi dell'evento)
sulla centrale owero sulla apparecchiatura di alimentazione stessa, se non integrata
nella centrale;
b) non si verifichino anomalie per la continuità dell'alimentazione primaria né per la
continuità dell'alimentazione del sistema.

10.3 Altri sistemi di protezione contro l'incendio


Con altri sistemi di protezione contro l'incendio si intendono quei presidi di protezione
indicati nella norma UNI EN 54-1 come ricompresi nella funzione H dello schema a
blocchi di figura 1 (ad esempio fermi elettromagnetici, serrande UTA, evacuatori fumo
calore, sistemi di estinzione incendio, ecc.), che non fanno parte del sistema di rivelazione
incendio, ma sono ad esso interconnessi e dallo stesso comandati (funzione G dello
schema a blocchi di figura 1 della UNI EN 54-1).
Per il controllo del buon fine dei comandi verso i sistemi della funzione H deve essere
applicato il metodo di verifica più appropriato, definito con il cliente, in funzione di ciascun
tipo di sistema/apparato, nel rispetto delle indicazioni del costruttore e seguendo le
istruzioni fornite nel progetto esecutivo.

10.4 Altri sistemi di visualizzazione


Con altri sistemi di visualizzazione si intende una ampia gamma di prodotti indicati nella
norma UNI EN 54-1 come ricompresi nella funzione O dello schema a blocchi di figura 1
(ad esempio, pannelli ripetitori, software proprietari a mappe grafiche, sistemi di Building
Management System, ecc.), che non fanno parte del sistema di rivelazione incendio, ma
sono ad esso interconnessi tramite la funzione N-lnterfaccia di comunicazione dati (dello
schema a blocchi di figura 1 della UNI EN 54-1) per lo scambio di dati/informazioni.

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I sistemi di visualizzazione, possono essere installati sia in ambito locale che in postazioni
remote e quindi interconnessi con ogni possibile tecnologia di comunicazione (seriale
RS232, RS 485, LAN/WAN, rete pubblica commutata, GSM, GPRS, ecc.).
Per il controllo del buon fine dello scambio dati tra il sistema di rivelazione ed i sistemi di
visualizzazione, deve essere applicato il metodo di verifica più appropriato, definito con il
cliente.

10.5 Dispositivi di trasmissione di allarme e segnale di guasto


Per i dispositivi di trasmissione di allarme e segnale di guasto si intendono i prodotti
indicati nella norma UNI EN 54-1 come ricompresi nella funzione E (allarme) e J (guasto)
dello schema a blocchi di figura 1. Il controllo del buon fine dello scambio dati tra la
centrale di rivelazione, il dispositivo di trasmissione (E e J) deve essere verificato con il
dispositivo di ricezione di allarme e guasto (funzioni F e K).
Per i sistemi dotati di dispositivi di trasmissione del segnale di allarme e di guasto da
remoto non conformi alla UNI EN 54-21, devono essere effettuate le verifiche previste dal
fabbricante.

11 VERIFICA GENERALE DEL SISTEMA


La verifica generale del sistema è costituita da un insieme di attività che devono essere
esperite almeno ogni 12 anni, che comprende il "Controllo Preliminare" come specificato
al punto 8.2.
La verifica generale del sistema deve iniziare con l'effettuazione dei due controlli seguenti:
accertamento della disponibilità di parti di ricambio identiche o compatibili con quelle
installate; in caso di indisponibilità delle stesse il sistema deve essere considerato
non più assoggettabile a manutenzione in caso di successivo guasto.
Questo fatto deve essere immediatamente segnalato al responsabile del sistema.
accertamento della invariabilità dell'impianto, cioè assenza di cambiamenti o
modifiche sostanziali, come definito nel punto 3.4.4, che comportano la
riprogettazione totale o parziale dell'impianto.
In caso di intervenute modifiche sostanziali all'impianto è necessario acquisire la
documentazione tecnica di progetto della nuova configurazione del sistema "As builr.
Al completamento di ogni ciclo di dodici anni di manutenzione (calcolati dalla consegna
formale del sistema), i rivelatori automatici di fumo (comprendenti i puntiformi, i lineari e
quelli ad aspirazione) e di fiamma sia indirizzati che convenzionali vanno sottoposti a una
delle seguenti opzioni:
revisione in fabbrica: questa deve riportare i rivelatori ad un corretto stato di
efficienza della camera di analisi, al controllo delle immutate soglie di risposta ed
eventualmente alla sostituzione di parti ammalorate (ad esempio calotta esterna
sporca o danneggiata);
sostituzione con rivelatori nuovi con compatibilità confermata dal produttore dei
rivelatori esistenti
esecuzione di prova reale secondo le indicazioni della UNI 9795 e del UNI/TR 11694.
La prova reale per ciascun rivelatore deve essere effettuata secondo il punto 8.2 della
UNI 9795 per i rivelatori puntiformi, secondo il punto 8.3 della UNI 9795 per i rivelatori
lineari e l'Appendice C del UNI/TR 11694 per i sistemi ad aspirazione; per i rivelatori di
fiamma si deve fare riferimento a quanto indicato dal costruttore e dal progettista andando
ad utilizzare le stesse sostanze stoccate oggetto della protezione.
In taluni casi si possono utilizzare apparati di generazione fumo caldo atossico posizionati
a pavimento per ambienti ove la prova come indicato sopra possa essere considerata
impossibile o gravosa. I risultati di tali prove devono essere confrontati con quelli ottenuti
da un identico rivelatore nuovo e il tempo di ritardo dell'esistente non deve superare il 20%
del tempo necessario per la generazione dell'allarme sul rivelatore nuovo.

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Quanto sopra richiesto, sia la revisione che la sostituzione che la prova reale deve essere
effettuato entro sei anni andando a verificare per ogni anno un sesto del totale dei punti di
rivelazione. Nel caso della prova, ove si verificasse che oltre il 20% dei punti non
risultasse essere dentro il tempo di ritardo ammesso si deve necessariamente proseguire
con la revisione o sostituzione.
Nel caso di particolari situazioni, che devono essere documentate nel registro della
manutenzione e dei controlli, quali ad esempio, variazioni stato d'uso, modifiche strutturali
e/o di layout, acquisizioni, le attività della verifica generale del sistema devono essere
completate inderogabilmente entro il sesto anno, effettuando nel frattempo il controllo
periodico.
l'.anzianità del rivelatore, in caso di sua sostituzione anticipata per guasto o modifica,
riparte dal momento in cui questa si verifica.
Una volta effettuata la revisione o sostituzione dei dispositivi, l'anzianità dell'impianto in
riferimento ai rivelatori riparte dalla data nella quale sono state effettuate le operazioni
sopra descritte.
Per i rivelatori sottoposti a prova reale questo non è possibile e pertanto si deve
proseguire ad effettuare controlli periodici del 100% nel corso dell'anno di cui un sesto
sarà effettuato con prova reale.
Nota La "logica del sesto", aggiuntiva rispetto al controllo periodico del 100%, è per avere in ogni ciclo di sei anni
una verifica completa del 100% dei rivelatori.
La periodicità della verifica può essere diminuita nei casi di particolare esposizione dei
rivelatori a condizioni ambientali gravose o secondo le direttive della ditta costruttrice
(applicazioni industriali ad alto rischio, smaltimento rifiuti, impianti petrolchimici, ecc.).
Alla pubblicazione della norma gli impianti esistenti che presentano anzianità maggiore di
12 anni, vengono considerati con anzianità pari a 12 anni.

12 REGISTRAZIONE DELLE PROVE

12.1 Metodo di registrazione


Le prove ed i controlli devono essere formalizzati mediante la compilazione di appropriate
liste di controllo.
Esempi di liste di riscontro per il controllo sono riportati nelle appendici A e B, possono
essere impiegati altri formati di liste che devono contenere al minimo le attività
obbligatorie (quelle contrassegnate dal simbolo 0).
Una copia delle liste di controllo deve essere conservata dal responsabile del sistema e
allegata al registro della manutenzione e dei controlli.

12.2 Sottoscrizione dei documenti


I documenti che costituiscono la registrazione formale dei controlli devono essere
sottoscritti, come minimo, dal personale che ha effettuato le prove e dal responsabile del
sistema o da persona delegata dallo stesso presso il quale sono stati effettuate le prove.
Tali documenti possono rappresentare documentazione da allegare al registro
antincendio, ma non sostituiscono lo stesso.

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina27


APPENDICE A LISTE DI RISCONTRO PER CONTROLLO INIZIALE
(informativa)
prospetto A.1 Lista di riscontro per controllo iniziale di un impianto di rivelazione

Tipo di verifica: Pagine che costttuiscono il presente documento


O Controllo iniziale consegna impianto
1 O Verifiche preliminari (prospetto A.2) 30 Controlli addizionali per ASD
O Controllo iniziale presa in manutenzione (prospetto A. 4)
20 Verifica sul sistema (prospetto A.3) 40 Allegati

1. Ragione sociale 3. Ubicazione attività protetta

Committente
2. Indirizzo

O Rivelazione a linea collettiva O Impianto di estinzione


(In tal caso, per questa parte fare riferimento alla norma UNI 11280
O Rivelazione a linea indirizzata
Impianto comprende per gli impianti a gas e schiuma oppure alla modalità di verifica
O Rivelazione con ASD prescritta nelle norme di riferimento applicabili per altre tipologie di
sistemi di estinzione)
O Esecuzione di tipo civile
Se a rischio esplosione vedere la Direttiva ATEX, per esempio
Esecuzione O Esecuzione di tipo industriale o terziario
CEI EN 60079-17 per ambienti con presenza di gas
O Luoghi a rischio di esplosione

Documenti utilizzati e disegni di riferimento Identificativo documento


O Disegni di progetto e schemi elettrici
O Disegni con planimetrie e riportanti la posizione dei componenti
O Calcoli di flusso (solo per sistemi con ASD)
Documenti allegati
O Norme o specifiche di prova impiegate
O Lista di controllo dettagliata di tutti i componenti del sistema
O Altri allegati

Durante le prove sono state riscontrate delle non conformttà? O Sì O No


Sono state risolte o è stata definita la soluzione? O Sì O No
Il committente è stato informato? O Sì O No
Commenti e note:

COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA


NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA
1
2
3
4
Data dell'intervento

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina 28


prospetto A.2 Lista di riscontro per verifiche preliminare sul sistema

Tipo di controllo Scopo della verifica Note e azioni


Contrassegnato se obbligatorio Barrare se con esito posttivo
0 Rispondenza del sistema al progetto esecutivo o
Rispondenza alle norme di riferimento
Visivo 0
(vedere dichiarazione di conformttà)
o
Documentale
Corrispondenza della documentazione ai componenti
0
installati
o
0 Chiara identificazione delle interconnessioni o
Percorsi dei cavi esenti da interferenze ambientali ed
o elettriche
o
o Stesura dei tubi senza inclinazioni anomale o
o Esecuzione delle curve e delle giunte a regola d'arte o
o Supporti meccanici stabili ed in numero adeguato o
Controllo visivo della parte elettrica
o Ingressi dei tubi alle cassette dotati di raccordi adeguati o
del sistema 0 Controllo positivo della pulizia dei rivelatori o
0 Messa a terra delle alimentazioni di rete o
0 Stabilità dei collegamenti e fissaggio dei morsetti D
D Impiego dei capicorda su tutti i collegamenti D
D Chiara identificazione e colori di cavi e morsetti D
o Grado di riempimento dei tubi secondo norma D
D Collegamento e messa a terra del cavo schermato D
Controllo dei collegamenti di terra e 0 Controllo della messa a terra D
del rumore elettrico □ Controllo del rumore elettrico o

Note

COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA


NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA
1
2
3
4
Data dell'intervento

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina29


prospetto A.3 Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Tipo di controllo Scopo della verifica Note e azioni


Contrassegnato se obbligatorio Barrare se con esito positivo
Efficienza e commutazione delle alimentazioni, con rimozione
0
alimentazione primaria

li1I Controllo del valore e dello stato delle batterie □
Controllo sulla centrale □
li1I Efficienza di lampade, led e segnalazioni ottiche e digitali
@ Efficienza delle segnalazioni acustiche □
li1I Verifica delrintensità delle segnalazioni acustiche □
Efficienza dei segnali di rinvio degli stati di allarme e guasto su
□ ripetitori, modem, combinatori
□ Se esistenti
Controllo sul sistema di
ripetizione Efficienza del sistema di visualiuazione grafica e possibilità di
□ inviare e ricevere comandi
□ Se esistenti

Assorbimenti delle linee nei margini di tolleranza previsti Solo in controllo iniziale o
□ □ ricerca guasti
Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di
Controllo sulle linee li1I
rivelazione o ingresso sorvegliate

Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di
0
comando sorvegliate

Esecuzione positiva delle prove di allarme su tutti i componenti
0
che prevede:
Segnalazioni coerenti su centrale, lampade, led, display e altri ripetitori □
Controllo di tutti i componenti•) Controllo con esito positivo delle funzioni e delle temporiuazioni
dei comandi

Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni su
programma di visualiuazione e stampante
□ Se esistente

Esecuzione positiva delle prove di guasto a campione con


li1I
rimozione di alcuni rivelatori dalla base

Controlli addizionali sul sistema radio
Segnalazione guasto su rimozione dispositivi a campione
Controllo funzionale del sistema @ Segnalazione guasto su rimozione batteria a campione, vedere □
punto 8.3.4.5.
Misurazione segnale radio
Controllo positivo della udibilità delle segnalazioni di allarme
li1I
nell'ambiente protetto

a) Se esiste una lista di riscontro recante il controllo di tutti i componenti, allegarla e non compilare i campi seguenti.

Note

COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA


NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA
1
2
3
4
Data dell'intervento

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina 30


prospetto A.4 Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

!Tempi di trasporto per ASD D Entro 120 s D Entro 90s D Entro60s

Tipo di controllo Scopo della verifica Note e azioni


Contrassegnato se obbligatorio Barrare se con esito positivo
Efficienza e commutazione delle alimentazioni, con rimozione
0 D
alimentazione primaria
0 Controllo del valore e dello stato delle batterie D
Controllo sui rivelatori ASD Efficienza di lampade, led e segnalazioni ottiche e digitali del
0 D
rivelatore ASD
Verifica che le soglie siano state programmate secondo le
0 D
richieste del committente
Efficienza dei segnali di rinvio degli stati di allarme e guasto su
D D Se esistenti
Controllo sul sistema di ripetitori, modem, combinatori
ripetizione Efficienza del sistema di visualizzazione grafica e possibilità di
D D Se esistenti
inviare e ricevere comandi
Ispezione visiva dei tratti di tubo per rilevare eventuali ostruzioni
D D
o danneggiamenti
Controllo della rete di Controllo con vacuometro delle depressioni su ciascun loro
D D
aspirazione (solo durante il controllo iniziale)

0 Segnalazione guasto su ostruzione del sistema aspirante D


ottenuta occludendo i lori (vedi 8.3.3.4)
Controllo di commutazione e corrispondenza tra segnalazioni e
Per ASD a commutazione D D
zone di origine
Esecuzione positiva delle prove di allarme secondo quanto
0
segue:
Controllo di intervento delle soglie di allarme e guasto
D
Controllo segnalazioni conformi (almeno un punto di aspirazione per ciascun ramo)
alle soglie impostate Estto delle logiche funzionali dei comandi e delle
D Se esistente
temporizzazioni
Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni su
D Se esistente
programma di visualizzazione e stampante
Controllo del tempo massimo di risposta sul punto di aspirazione
Controllo funzionale del sistema 0 D Tempo rilevato:
più remoto con fumo o sistema di simulazione per ciascun ramo

Note

COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI V ERIFICA


NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA
1
2
3
4
Data dell'intervento

IN UNI 11224:2019 ©UNI Pagina31


APPENDICE B LISTE DI RISCONTRO PER CONTROLLO PERIODICO
(informativa)
prospetto B.1 Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione

D Controllo periodico D Manutenzione straordinaria


Tipo di verifica:
D Manutenzione ordinaria

1. Ragione sociale 3. Ubicazione attività protetta

Committente
2. Indirizzo

D Rivelazione a linea collettiva O Impianto di estinzione


(In tal caso, per questa parte fare riferimento alla norma UNI 11280
O Rivelazione a linea indirizzata
Comprende per gli impianti a gas e schiuma oppure alla modalità di verifica
O Rivelazione con ASD prescritta nelle norme di riferimento applicabili per altre tipologie di
sistemi di estinzione)
O Civile
Se a rischio esplosione vedere la Direttiva ATEX, per esempio
Esecuzione elettrica O Industriale o terziario
CEI EN 60079-17 per ambienti con presenza di gas
O Luoghi a rischio di esplosione

Documenti utilizzati e disegni di riferimento Identificativo documento


O Disegni di progetto e schemi elettrici
O Disegni con planimetrie e riportanti la posizione dei componenti
O Calcoli di flusso (solo per sistemi con ASD)
Documenti allegati
O Norme o specifiche di prova impiegate
O Lista di controllo dettagliata di tutti i componenti del sistema
O Altri allegati

Durante le prove sono state riscontrate delle non conformità? Se sì, indicarle O Sì O No
Sono state risolte? O Sì O No
Il committente è stato informato? O Sì O No
Commenti e note o non conformità:

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina 32


prospetto B.2 Lista di riscontro per verifiche sul sistema

Tipo di controllo Scopo della verifica Note e azioni


Contrassegnato se obbligatorio Barrare se con esito posttivo
Efficienza e commutazione delle alimentazioni,
0
segnalazioni, rimozione alimentazione primaria

Controllo sulla centrale 0 Stato delle batterie □
0 Efficienza di lampade, led e segnalazioni ottiche e digitali □
0 Efficienza delle segnalazioni acustiche □
o Efficienza dei segnali di rinvio degli stati di allarme e
guasto su ripetitori, modem, combinatori o Se esistenti
Controllo sul sistema
o Efficienza del sistema di visualizzazione grafica e
possibilità di inviare e ricevere comandi o Se esistenti

Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle A campione con rimozione di


0
linee di rivelazione sorvegliate o un sensore
Controllo sulle linee
Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle
0
linee di comando sorvegliate o A campione scollegando un
morsetto
Se si, allegare una copia del documento alla presente
Esiste la lista di controllo lista o
0
dettagliata? Esecuzione positiva delle prove di allarme sui dispositivi Non barrare se presente la
come indicato nel punto 10.2
□ lista di controllo
Controllo positivo delle segnalazioni di allarme presso
0
l'impianto o
Controlli addizionali sul sistema radio
Segnalazione guasto su rimozione dispositivi a campione
Controllo funzionale impianto 0 Segnalazione guasto su rimozione batteria a campione, o
vedere punto 10.2.4.5
Misurazione segnale radio
Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni e
0
delle visualizzazioni o

Note

COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA


NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA
1
2
3
4
Data dell'intervento

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina33


prospetto B.3 Lista di riscontro per controlli addizionali su sistema con ASD

jTempi di trasporto per ASD □ Entro 120s □ Entro 90 s □ Entro 60s

Tipo di controllo Scopo della verifica Note e azioni


Contrassegnato se obbligatorio Barrare se con esito posttivo
Efficienza e commutazione delle alimentazioni, con rimozione
@
alimentazione primaria

@ Controllo del valore e dello stato delle batterie □
Controllo sui rivelatori ASD Efficienza di lampade, led e segnalazioni ottiche e digitali del
@
rivelatore ASD

Verifica che le soglie siano state programmate secondo le
@
richieste del committente

Efficienza dei segnali di rinvio degli stati di allarme e guasto su
□ ripetitori, modem, combinatori
□ Se esistenti
Controllo sul sistema di
ripetizione Efficienza del sistema di visualizzazione grafica e possibilità di
□ inviare e ricevere comandi
□ Se esistenti

Ispezione visiva dei tratti di tubo per rilevare eventuali ostruzioni


□ o danneggiamenti

Controllo della rete di Controllo con vacuometro delle depressioni su ciascun foro
aspirazione
□ (solo durante il controllo iniziale)

Segnalazione guasto su ostruzione del sistema aspirante
0
ottenuta occludendo i fori (vedi 10.2.3.4)

Controllo di commutazione e corrispondenza tra segnalazioni e
Per ASD a commutazione □ zone di origine

Esecuzione positiva delle prove di allarme secondo quando
0
segue:
Controllo di intervento delle soglie di allarme e guasto
(almeno un punto di aspirazione per ciascun ramo)

Controllo segnalazioni conformi
alle soglie impostate Estto delle logiche funzionali dei comandi e delle
temporizzazioni
□ Se esistente

Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni su


programma di visualizzazione e stampante
□ Se esistente

Controllo del tempo massimo di risposta sul punto di aspirazione


Controllo funzionale del sistema @
più remoto con fumo o sistema di simulazione per ciascun ramo
□ Tempo rilevato:

COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI VERIFICA


NOME E COGNOME FUNZIONE FIRMA
1
2
3
4
Data dell'intervento

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina34


APPENDICE C REALIZZAZIONE DELLE VERIFICHE
(informativa)

C.1 Controllo della messa a terra


Per controllare che la centrale e l'eventuale barra di terra siano collegati all'impianto
elettrico di terra è opportuno effettuare, oltre che un controllo visivo, anche una misura
strumentale della resistenza di terra.

C.2 Verifica della corretta alimentazione ai dispositivi periferici


Per verificare il corretto dimensionamento della sezione dei cavi e del sistema di
alimentazione, si raccomanda di controllare che la tensione minima di alimentazione
misurata sui dispositivi periferici sottoposti ad attivazione con la sola alimentazione
secondaria (batteria, UPS, ecc.) sia tale da non pregiudicare il funzionamento
dell'impianto.

C.3 Metodo di collegamento della schermatura del cavo


Quando previsto, il collegamento degli schermi è importante per assicurare il corretto
funzionamento dei sistemi. A meno che non sia diversamente specificato dal produttore
delle apparecchiature, gli schermi è opportuno che siano accuratamente collegati in
modo da assicurare la loro continuità su tutta la lunghezza del cavo.
Si raccomanda che ciascuno schermo sia collegato a terra solo in prossimità della barra
di terra della centrale; è opportuno che lungo il percorso dei cavi e nelle cassette di
giunzione non ci siano altri punti a terra, nemmeno temporaneamente.

C.4 Metodo di verifica del rumore elettrico


È buona regola verificare che i collegamenti elettrici con i dispositivi posti in campo, le
comunicazioni e le alimentazioni, siano esenti dalla presenza di rumore elettrico (noise) in
misura superiore al 5% del valore di picco.
In situazioni dubbie, sempre in presenza di apparecchiature elettriche di potenza, si
raccomanda di utilizzare l'oscilloscopio per misurare la presenza del rumore.
Si raccomanda di effettuare la misura chiedendo al committente di azionare i carichi
elettrici più gravosi ed osservando l'effetto sulla scala dell'oscilloscopio.

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina35


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APPENDICE E ESEMPI DI APPLICAZIONE DI VERIFICA GENERALE DEL SISTEMA
(informativa)

E.1 Esempio 1
Impianto con rivelatori di fumo posti a protezione di due palazzine. La palazzina A ha un
impianto con consegna formale effettuata nel 2006, la B ha invece una consegna formale
datata 2011.
I rivelatori della palazzina A essendo passati 12 anni dalla consegna formale devono
effettuare la verifica generale con scelta fra tre opzioni (vedere figura E.1 indicato con 1A),
mentre la palazzina B ha consegna formale superiore ai sei anni, ma non ai dodici e
pertanto i rivelatori avranno in questo caso controlli semestrali al 50% (vedere figura E.1
indicato con 1B).

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina37


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semestrale (50,.) dei semestrale (50%)dei 19mestl'Ale (50%) del semestrale (50%) del
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' , il tempo di rilltrdo , .,
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<. ....'p�;:!:�: ��,��8.,,, ..... ' ,il tempo d ritardo ,,,. .,,, '- , il tempo di ritardo .,,. "' ' , il tempo di ritardo ,; "
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�- RevisfOne dei rivelatori Revisione del rivelalori Revfsk>ne del rivtlatori Revisione dtl rivelatori Revisione dei nvetatort
(.,)
00
E.2 Esempio 2
Un impianto è stato consegnato formalmente nel 2005 e pertanto nel 2018 è stato
sottoposto a verifica generale.

L'.opzione scelta, tra le tre a disposizione, è stata la prova reale, questa eseguita su � dei
rivelatori ha avuto un 30% di questi che hanno avuto un ritardo di risposta superiore
all'ammesso.
Per tale motivo i rivelatori dovranno ora essere sottoposti a revisione/sostituzione in
numero di � all'anno (vedere figura E.2).

UNI 11224:2019 ©UNI Pagina39


i.
ContrOII0pefiodlco ControRo penodlco Contro!lo�dko
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sul 2• sesto del totale dei
Revisione da effettuarsi
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Re"1sloo. da eff•ttuarsl
sul A" sesto del 101ate del
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sul s• sesto del totale dei
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restanti rivelalorl /
-����le�=r1dci
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I
I
I
Sostlltztone da effettuarsi SostNudone da effettua,sl SosU!uzlOne da effettu8f"sf Sostituzione eta effett\Jar11 Sostltuz:tone ds effettuttn1I Sostfluz:lone da ethtt1uarsl
SUI 1 • M!SIO det 104:a!e del sut 2" sesto del totale del sul 3• se,k) del to!Olft del sul 4 • sesto del 10(a!e <Sei
Sostituzione a,n
rtvelatorl
ANO
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ANO
rl'l81atorl
ANO
nvetatort
ANO
sul s· sesto del totale del
rtvelatorl
ANO
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rtvelalort
ANO
rivelatori nuovi
ControDo periodico C,entrofto periodico Controlo perk>dlaJ Control'IO perk>dlco Controllopeoodìco Contl<o'lo periodico
semes!rille (50%) del semestralft (50%) dei ,o"195tT8fe, (50%) det semestrale (50"-) dei semestrale (50%) dei SlfflM!!Strale (50%) dei
reStanf1 rtvclabrl restanU nvetatort re61an!J rfvtlatort restanti rtvet8tol1 restanti rtve,atcll't restanti ,tv&lalorl

Enlro il 1 • ,inno Entro 112· Bnno Entro Il J" anno Enn>l-4"itnno Entro I5" anno Entro I e· anno

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1
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1---------1

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Pro,a,eole
secondo normativa I
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I
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I Prova reale di un sesto
�r iYe ta!.ori
ANO
Controlo periO(lk:o
I Mlllestnria(50%)dftt
restanti rfvelalori
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I•
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I 1
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Prova r&Ale di un ulteriore
e diverso sesto dei
rivelatori
ANO
ContrOIIO pettodleo
semestrM (504JI.) del
/
Prova re&le di un ulteriore
e diverso sesto dlltl
riwlatori
ANO
ConlroHoperiodk:o
semestrale (50%) dei
Prova realtl di un ulteriore
e diverso sesto dei
rtvelalori
ANO
ControNo periodleo
HfflHtrlllfl (50%) del
,....
Prova realtl Ol un unenore
e dìV'l!rso sesto det
rtvetatori
ANO
ContrOflo periodico
•�=:.�:det I
Prova reare di un ulteriore
e dtv-erso ssato del
rtvelalon
ANO
ConttOllo periodico
aemestrtile (50%) del
I reS1an11 rive•aton reslMli nvetatort reSlantì rivelatort rHlar'ltil'Mtla!orl

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Revisione del rivelatori
$Qeg!IOl'tl Sostltuzlono o
Revisione del rhrwlatori
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attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici
UNI EN 54-3 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Dispositivi
sonori di allarme incendio
UNI EN 54-4 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 4:
Apparecchiatura di alimentazione
UNI EN 54-5 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di
calore - Rivelatori puntiformi
UNI EN 54-7 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 7:
Rivelatori di fumo - Rilevatori puntiformi funzionanti secondo il
principio della diffusione della luce, della trasmissione della luce o
della ionizzazione
UNI EN 54-10 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 1O:
Rivelatori di fiamma - Rivelatori puntiformi
UNI EN 54-11 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 11:
Punti di allarme manuali
UNI EN 54-12 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Rivelatori di
fumo - Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico luminoso
UNI EN 54-17 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 17:
Isolatori di corto circuito
UNI EN 54-18 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 18:
Dispositivi di ingresso/uscita
UNI EN 54-20 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 20:
Rivelatori di fumo ad aspirazione
UNI EN 54-23 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 23:
Dispositivi visuali di allarme incendio
UNI EN 54-24 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 24:
Componenti di sistemi di allarme vocale - Altoparlanti
UNI EN 54-25 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d'incendio - Parte 25:
Componenti che utilizzano collegamenti radio
UNI EN 1155 Accessori per serramenti - Dispositivi elettromagnetici fermoporta
per porte girevoli - Requisiti e metodi di prova
UNI EN 12101-2 Sistemi per il controllo di fumo e calore - Parte 2: Specifiche per gli
evacuatori naturali di fumo e calore
UNI/TR 11607 Linea guida per la progettazione, l'installazione, la messa in
servizio, l'esercizio e la manutenzione degli avvisatori acustici e
luminosi di allarme incendio

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