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Pressure equipment
Putting into service and use of pressure equipment and assemblies
Part 4: Operational methods for lhe integrity assessment of pressure equipment womng
undercreep conditions related to lhe assessment procedure or lhe UNIITS 11325-2
TESTO ITALIANO
UNI \C UNI
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di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm oaltro, senza
lf1a Sannio, 2 Il consenso scritto dell'UNI.
20137 Milano, Italia www.uni.com
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di concili are ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell'arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell'applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell'arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all'UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l'eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell'ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l'esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normatlvi.
INTRODUZIONE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
3 TERMINI E DEFINIZIONI
BIBLIOGRAFIA 38
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente specifica tecnica rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute i,n altre pubblicazioni. Tali riferimenti normatM sono citati nei punti appropriati del
testo e sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche
o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente
specifica tecnica come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l'ultima
edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
UNI 11096 Prove non distruttive - Controlli sullo stato di integrità strutturale di
attrezzature a pressione soggette a scorrimento viscoso a caldo -
Pianificazione ed esecuzione dei controlli, valutazione dei risultati
e documentazione
UNI/TS 11325-1 Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle
attrezzature e degli insiemi a pressione - Parte 1: Valutazione
dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in
esercizio ai fini della riquafificazione periodica d integrità
UNiffS 11325-2 Attrezzature a pressione Messa in servizio ed utilizzazione delle
v
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente specifica tecnica si applicano i termini e le definizioni di cui alla
UNiffS 11325-2 e i termini e le definizioni seguenti:
1) Con l'art. 7 c. 1 del Decreto Legislativo N• 7112010 del31/05/2010 convertito con modifiChe nella legge 12212010 del
30/07/2010 le funzioni deii'ISPESL sono state trasferite aii'INAIL.
3.3 temperatura di incrocio alla vita di progetto in regime di scorrimento viscoso ( 7i):
Temperatura ottenuta dall'incrocio delle curve rappresentative di Rpo, 2r (valore tabellare
del carico unitario di scostamento dalla proporzionalità allo 0,2% nella prova di trazione)
e o-RNPsiT (valore tabellare del carico unitario di rottura per scorrimento viscoso per una
durata pari alla vita di progetto), ottenute mediante estrapolazione o interpolazione dei
valori tabellari.
3.4 temperatura di scorrimento viscoso significativo ( 1Q): Temperatura a partire dalla quale
gli effetti dello scorrimento viscoso divengono rilevanti ai fini del degrado delle
caratteristiche meccaniche del componente.
5.1 Generalità
Per il calcolo della vita teorica per scorrimento viscoso sono disponibili i seguenti metodi:
1) costruzione del diagramma bilogaritmico sollecitazione-tempo mediante
master-curve (vedere il punto 5.4);
2) costruzione semplificata del diagramma bilogaritmico sollecitazione-tempo (vedere il
punto 5.5).
Il metodo raccomandato è il metodo 1 mentre, per estrapolazioni temporali limitate, è
applicabile anche il metodo 2.
Nota 1 Altri metodi basati sulrutilizzo di curve disponibili in letteratura (per esempio curve deflnite nella UNI EN ISO 13704) o
basati sul parametro di Larson-Miiler (vedere punto 5.3) senza la costruzione del diagramma bllogaritmico
solledtazione-tempo possono essere applicati per casi specifiCi, qualora ritenuti più aflìdabifi.
Nota 2 Cestrapolazione della vita teorica totale è tollerata all'Interno della stessa decade logaritmica cui appartiene
il valore della sollecitazione a rottura. Pertanto, se si impiega la sollecitazione a rottura a 100 000 h, la vita
teorica totale è limitata a 1 000 000 h.
5.2.2 Fattori di riduzione della resistenza a scorrimento viscoso per giunti saldati
In mancanza di precise informazioni sul comportamento del giunto in regime di
scorrimento viscoso deve essere assunto, per il fattore di riduzione ero un valore non
maggiore di 0,9.
Il fattore di riduzione della resistenza allo scorrimento viscoso deve essere utilizzato per
componenti in cui sono presenti giunzioni saldate prevalentemente sollecitate da tensioni
normali perpendicolari all'asse della giunzione stessa (per esempio le giunzioni saldate
longitudinali di composizione di un fasciame cilindrico). Il fattore di riduzione può invece
non essere utilizzato in componenti nei quali sono presenti giunzioni saldate sollecitate
prevalentemente da tensioni normali parallele all'asse della giunzione stessa (per
esempio le giunzioni circonferenziali tra tubi privi di saldature longitudinali). In casi
intermedi (per esempio in corrispondenza di aperture o giunzioni tra fasciami cilindrici e
flange, nei quali non è sempre netta la prevalenza della sollecitazione agente in una delle
due direzioni), può essere utilizzato un valore compreso tra 0,9 e 1 del fattore di riduzione,
in relazione, in modo particolare, all'effettiva direzione delle tensioni agenti. La corretta
quantificazione, nell'ambito delle limitazioni sopra riportate, del coefficiente di riduzione
della resistenza allo scorrimento viscoso in corrispondenza di giunzioni saldate è
comunque responsabilità dell'utilizzatore.
y .
20 000
......
~
15000 ~
~
10 000 ~
"!"-
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 x
y
1 000
, ___ - r - -
....
!
100 ---- ·---- --
t--1-- 1-r-
- -
-
La figura 2 mostra un esempio di curva (aR/t) media (linea continua), ottenuta dalla
master curve, e la curva minima (linea tratteggiata), ottenuta dalla precedente riducendo
del 20% i valori della sollecitazione a rottura.
5.4.3.1 Generalità
La parametrizzazione deve essere convalidata a posteriori mediante delle verifiche da
effettuare sulle curve tracciate. La validazione raccomandata è quella tramite i Post
Assessment Tests (PAT) elaborati daii'European Creep Collaborative Committee (ECCC).
Le verifiche (PAT) da effettuare sono descritte nei punti che seguono.
(9)
e la costante m:
m= f:2a"2 = t1a"1 (11)
9.1.1 Attrezzature esercite in regime di scorrimento viscoso per un periodo di tempo maggiore del
10% di VP1
Le successive valutazioni di VR devono essere eseguite ad un intervallo di tempo non
maggiore del minore tra i due seguenti:
a) 60% di VR definita all'ultima valutazione;
b) intervallo .1/ di cui al punto 9.4.
Gli intervalli temporali di cui sopra debbono essere intesi come numero di ore effettivo di
esercizio. Si deve fissare comunque una data limite per la valutazione successiva,
lpotizzando un esercizio continuo senza interruzioni.
Nel caso l'utilizzatore preveda un esercizio futuro con interruzioni, può indicare nella
relazione finale il numero di ore previste di funzionamento annuo in modo che la data
limite per i successivi controlli tenga conto della previsione di esercizio futuro.
9.1.2 Attrezzature esercite in regime di scorrimento viscoso per un periodo di tempo minore o
uguale al10% di VP.
Le successive valutazioni di VR devono essere eseguite conformemente a quanto
indicato al punto 9.1.1, considerando che l'intervallo di ricontrollo .lJ./ può essere esteso
sino a un numero di ore pari alla differenza tra VP5 e le ore esercite in regime di
scorrimento viscoso.
y
25000
20 000
2
y = -1,00079BE + 03x - 4,265454E + 02x + 2,475489E + 04
15000
10000~----~----~----~------~----~----~------~~
1,00 1,20 1 ,40 1,60 1,80 2,00 2,20 2,40 x
y
6
3 4 5 6 x
Il 98,5% dei dati è compreso all'interno della banda ± 2,5s, dove s rappresenta la deviazione
standard dell'errore commesso.
y
6
y= 1,0618x-0,2994
4 ··'
,...-
l.///_.. ./·
3 ~----------------~------------------~------------------~--··
4 5 6 x
L'inclinazione della curva &logt */&logt è compresa tra 0,78 e 1,22.
y
7
1 2 3 4 5 6 7 x
La linea media è contenuta all'interno della banda ±log2, per t tra 100 h e 106 h.
Fe46G-1 KW . 410
413
8p< 70mm
70<Sp<85
416 85<Sp<100
Fe 51Q-1 KW . 400
402
Sp<70mm
70<SP<85
405 85<Sp<100
16 Mo3 . 479
481
Sp< 70mm
70<Sp<85
483 85<Sp<100
473 Sp<70mm
Il
16Mo5 476 70<Sp<85
14 Mn Mo 55 . 478
467
85<Sp<100
SP<70mm
488 Sp<70 mm
Il
14CrMo45 489 70<Sp<85
491 85<8p<100
12CrMo910 . 463
466
Sp<70mm
70<Sp<85
471 85<8p<100
17Mn4 OIN 17155·1959 412
19Mn5 " 400
15Mo3 • 480
13CrMo44 . 482
A204A ASTM A 204-74a 454
Il
A204B 454
A204C • 454
Sp =spessore lamiera.
prospetto c.3 Temperatura di scorrimento significativo 10 per alcuni fucinati traHa dalla Raccolta M(edizione 1978)
D.1 Generalità
L:intervallo ,1/ indicato nella formula di cui al punto 9.4 è minimo tra tutti gli intervalli LllgiuntoJ •
relativi a ciascun giunto saldato. Ciascun intervallo LI/giunto 1è determinabile come prodotto
dell'intervallo di riferimento Ll/rif per una serie di coefficienti correttivi fc1:
LI/ = m;n [LI/giunto l)
A/giunto = Alr11Ilfc1 (0.1)
i
dove fc1 è il fattore correttivo i-esimo.
L:intervallo di riferimento Ll/rlf è 50 000 h.
l fattori correttivi si suddividono in fattori correttivi principali e fattori correttivi aggiuntivi
secondo quanto di seguito indicato. l primi tengono in considerazione i fattori d'influenza
indicati al punto 9.3 considerati prioritari, i secondi tengono in considerazione elementi
aggiuntivi la cui influenza sull'intervallo di ulteriore esercizio è da valutarsi di volta in volta.
0,9
E.1 Generalità
La procedura descritta nella presente appendice è adottata per stabilire l'entità delle
conseguenze a rottura del componente esaminato in relazione alla natura del fluido in
esso contenuto.
~approccio è focalizzato esclusivamente alle conseguenze sulle persone e non sul danno
ambientale.
SI si
SI SI
Categoria 3
si
SI
NO
SI
NO NO
SI
NO
si
CateflOrla Categoria
cooseguc~a c2 conseguenza C 3
1) ANALISI PRELIMINARE
DATI PAINCIPAl.J
Matricola: Tlpo:
Luogo di Installazione: Azienda:
Temp di progetto ("C}: Pressione di progetto:
Numero di ore di effettivo esercizio: al
Ore di esercizio In regime di scorrimento viscoso:
Numero di cicli (awiamentVspegrVInenti, ecc.) da caldo jda tiepido jda freddo
Categoria di rischio dell'apparecchio secondo la PED
Fluido contenuto
STORIA D'ESERCIZIO
Anno di costruzione: Anno di entrata in servizio:
Incidenti ONo OSi Numero complessivo: Numero riguardanti componentlin scorrimento viscoso:
Riparazioni ONo OSi Numero complessivo: Numero riguardanti componenti In scorrimento viscoso:
Modifiche ONo O Sì Numero complessivo: Numero riguardanti componenti in scorrimento viscoso:
Divieti d'uso ONo OSi Numero complessivo:
Le misure Intraprese (Interventi di ripristino, riparazioni, modifiche) sono giudicate idonee per l'u~eriore esercizio, in OSI
IO No
sicurezza, del componente:
N" Componente Membratura Materiale Tesercizio Tgsconìmerto Ore di esercizio Frazione di vita
viscoso spesa
siglHialtM>
1
2
3
4
5
6
7
8
3) CONTROLLI
Tlpologla ed Estensione del controlli
Componente VT VTE PT MT UT UTS DM RT ET HT ST STE Estensione
controlli PECal b)
1 D D D D D D D D D D o D
2 D D D D D D D o D D D D
3 o D D D o o D D D D D D
4 o D D D o D D D D D D o
5 D D D D D o D D D D D D
6 D D D D D D D D D o D D
7 D D D D D D D D D D D o
8 o o D D D o o o D D D o
a) Per legenda vedere UNI11096.
b) t.:estensione minima del controllo suUe varie parti del componente (saldature e materiale base) è giudicata: PEC5 (Elevata), PEC4 (Alta),
PEC3 (Buona), PEC2 (Media), PECi (Sufficiente} secondo UNI11096.
- l controlli effettuati corrispondono al piano presentato? O NO OSI
(Se la risposta è NO indicare motivazione}
- Tutti gli esami di base previsti nella UNI11096 sono stati effettuati? ONO OSI
(Se la risposta è NO indicare motivazione)
• Se sono presenti collettori multipli indicare Unumero di collettori esaminati
- Elencare eventuali prove distruttive eseguite
- Sono stati incrementati i controlli a seguito dei difetti riscontrati? O NO OSi
Note:
4) DIFETTOLOGIA
Note:
Note:
6) SOTTOSPESSORI
Componente Posizione Entità (mm) Verifica UTS rumero di sezioni UTS punti per sezione
Note:
Valori numerlcl
Indicare il valore del fattore di riduzione della resistenza a scorrimento viscoso sui giunti saldati
Indicare il valore dell'efficienza di saldatura adottata in progetto
Spessori Impiegati: O nominali O misurati
Norme utilizzate
Indicare rilerimento di provenienza dati a scorrimento viscoso (Raccolta M, ASME, ecc.)
Indicare la durata delle prove da culle sigma a 100 000 h sono estrapolate
Indicare norma calcolo sollecitazione di esercizio (VSRNSG, ASME, TRD ecc.}
Valutazioni particolari
Sono state effettuate valutazioni del tipo FFS in presenza di difetti ONo OSI
Sono stati effettuati calcoli agli elementi finiti ONo OSI
Esistono lncongruenze tra risultati di calcoli e controlli ONo OSl
(Se la risposta è Sì indicarne le motivazioni)
Profondità
P<1 01
1<P<2 02
2<P<3 03
3<P<4 04
4<P<5 05
..
5<P<20 D6
P>20 07
Difetti microscopici 08
Difetti da scorrimento viscoso Grado
Nessun difetto 1
Cavità isolate 2
Cavità orientate 3
Mlcrocricche 4
Macrocricche 5
Riparazioni
Nessuna riparazione R1
Molatura R2
Ricarica R3
Rifacimento saldatura (parziale) R4
Rifacimento saldatura (totale, rimozione ZTA) R5
Sottospessori Verifica
Spessore Inferiore a nominale ma superiore al minimo di calcolo Sì
Inferiore al minimo di calcolo No
G.1 ·Generalità
Nella presente appendice sono indicate le principali indicazioni per l'utilizzo dell'approccio
"Omega Method" nella stima della vita residua di attrezzature in servizio in regime di
scorrimento viscoso, mediante l'esecuzione di prove di laboratorio su campioni di
materiale esposto all'esercizio. L.:approcclo "Omega Method", sviluppato a partire dalla
seconda metà degli anni '80, è stato recepito dall'ultima edizione dello standard API
579-1/ASME FFS-1, pubblicato nel 2007, che ne presenta una dettagliata descrizione
(Part 1O- Annex F).
Mediante l'opportuna definizione del programma sperimentale, l'approccio "Omega
Method" permette di valutare la vita residua anche nel caso di attrezzature per le quali non
è disponibile un'accurata registrazione nel tempo dei dati di esercizio (pressione e
temperatura). Per molti materiali di comune impiego nelle applicazioni a temperatura
elevata, inoltre, è possibile evitare di estendere fino alla rottura le prove di scorrimento
viscoso, consentendo di conseguenza di formulare la stima di vita residua in tempi
contenuti, senza tuttavia pregiudicare l'affidabilità della valutazione.
L:approccio "Omega Method" può infine rappresentare un utile strumento di indagine ed
approfondimento nei casi in cui l'adozione della procedura tradizionale di valutazione
della vita residua determini risultati eccessivamente cautelativi, in contrasto con l'esito dei
controlli non distruttivi e degli esami metallografici.
É(t) = 1 ;;; n ec
8 (G.1)
eo 1 - OÈot
in cui:
eo è la velocità di incremento della deformazione che il materiale presenta al termine
della fase di "scorrimento viscoso primario" (che viene posto come istante "zero"
iniziale);
È( t) è la velocità di incremento della deformazione nel generico istante t;
n è un parametro adimensionale, funzione della tensione agente, della temperatura di
esposizione e del materiale considerato;
Ec è la deformazione per scorrimento viscoso accumulata all'istante t (è trascurata la
deformazione per scorrimento viscoso accumulata durante la fase di scorrimento
viscoso primario).
Sulla base di tale modello, la rottura per scorrimento viscoso si verifica quando la velocità
di incremento della deformazione tende a infinito; il tempo teorico a rottura è quindi
definito dall'equazione:
1
lA=-. {G.2)
neo
Nel caso in cui venga stimata la velocità di incremento della deformazione all'istante t, la
vita residua a partire dall'istante t stesso è definita dall'equazione:
1
tR- t=-.- (G.3)
neo( t)
n
PLM0 = [logn- 8 0 ] T= -L Bk(logcryk-
1
(G.5)
K• 1