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MARZO 2007
TESTO ITALIANO
ICS 13.220.20
UNI © UNI
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di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Sannio, 2 il consenso scritto dell’UNI.
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PREMESSA
La presente norma è stata elaborata sotto la competenza della
Commissione Tecnica UNI
Protezione attiva contro gli incendi
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
INDICE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 TERMINI E DEFINIZIONI 1
3.1 Rivelatori ........................................................................................................................................................ 1
3.2 Sistema di rivelazione ............................................................................................................................ 2
3.3 Controlli .......................................................................................................................................................... 2
3.4 Ulteriori definizioni riferibili ai controlli e alle manutenzioni ................................................ 3
4 FASI E PERIODICITÀ 3
prospetto 1 Fasi e periodicità della manutenzione ................................................................................................... 3
5 DOCUMENTAZIONE 3
prospetto 2 Documenti da produrre ............................................................................................................................... 4
APPENDICE A 10
(informativa)
prospetto A.1 Lista di riscontro per controllo iniziale di un impianto di rivelazione ......................................... 10
APPENDICE B 14
(informativa)
prospetto B.1 Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione ................................................ 14
prospetto B.2 Verifiche sul sistema ................................................................................................................................ 15
BIBLIOGRAFIA 17
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in
altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e
sono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o
revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente
norma come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizione
della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
UNI 9795 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e
di allarme d’incendio - Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo
e calore, rivelatori ottici lineari di fumo e punti di segnalazione
manuali
UNI EN 54-1 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Introduzione
UNI EN 54-3 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Dispositivi
sonori di allarme incendio
UNI EN 54-12 Sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio - Rivelatori di
fumo - Rivelatori lineari che utilizzano un raggio ottico luminoso
CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua
CEI EN 60079-17 Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di
gas - Parte 17: Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei
luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas (diversi
dalle miniere)
3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano i termini e le definizioni seguenti.
3.1 Rivelatori
3.1.2 rivelatore di calore: Rivelatore sensibile all’innalzamento della temperatura [UNI EN 54-1].
3.1.3 rivelatore di fumo: Rivelatore sensibile alle particelle dei prodotti della combustione e/o
della pirolisi sospesi nell’atmosfera (aerosol) [UNI EN 54-1]. I rivelatori di fumo possono
essere suddivisi in:
3.1.3.1 rivelatore di fumo di tipo ionico: Rivelatore sensibile ai prodotti della combustione che sono
in grado di influenzare le correnti dovute alla ionizzazione all’interno del rivelatore
[UNI EN 54-1].
3.1.3.2 rivelatore di fumo di tipo ottico: Rivelatore sensibile ai prodotti della combustione che sono in
grado di influenzare l’assorbimento o la diffusione della radiazione nelle bande
dell’infrarosso, del visibile e/o dell’ultravioletto dello spettro elettromagnetico
[UNI EN 54-1].
3.1.3.3 rivelatore di fumo lineare che utilizza un raggio ottico: Rivelatore costituito da almeno un
trasmettitore e un ricevitore e che può comprendere un riflettore/i per la rivelazione di
fumo mediante l’attenuazione e/o la variazione dell’attenuazione di un raggio ottico
[UNI EN 54-12].
3.1.4 rivelatore di fiamma1): Rivelatore sensibile alla radiazione emessa dalle fiamme di un
incendio [UNI EN 54-1].
3.1.6 rivelatore termico lineare1) (cavo termosensibile): Rivelatore che risponde alla temperatura
sorvegliata in prossimità di una linea continua.
3.1.7 rivelatore ad aspirazione (ASD aspirating smoke detectors)1): Rivelatore di fumo nel quale
aria e aerosol passano attraverso un dispositivo di campionamento e sono trasportati a
uno o più elementi sensibili al fumo attraverso un sistema di aspirazione.
3.3 Controlli2)
3.3.1 sorveglianza: Controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio
siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino
danni materiali accertabili tramite esame visivo. La sorveglianza può essere effettuata dal
personale normalmente presente nelle aree protette dopo aver ricevuto adeguate
istruzioni.
3.3.2 controllo periodico: Insieme delle operazioni, da effettuarsi con frequenza almeno
semestrale, per verificare la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli
impianti.
3.3.4 manutenzione ordinaria: Operazione che si attua in loco, con strumenti ed attrezzi di uso
corrente. Essa si limita a riparazioni di lieve entità, abbisognevoli unicamente di minuterie
e comporta l’impiego di materiali di consumo di uso corrente o la sostituzione di parti di
modesto valore espressamente previste.
3.3.5 manutenzione straordinaria: Intervento di manutenzione che non può essere eseguito in
loco o che, pur essendo eseguito in loco, richiede mezzi di particolare importanza oppure
attrezzature o strumentazioni particolari o che comporti sostituzioni di intere parti di
impianto o la completa revisione o sostituzione di apparecchi per i quali non sia possibile
o conveniente la riparazione.
3.4.1 controllo iniziale: Controllo effettuato per verificare la completa e corretta funzionalità delle
apparecchiature e delle connessioni e la positiva corrispondenza con i documenti del
progetto esecutivo.
3.4.2 consegna formale di un sistema: Atto che prevede la consegna del sistema a colui che lo
ha commissionato e comporta l’emissione dei documenti previsti dalla legislazione
vigente e la sottoscrizione da parte dell’installatore della dichiarazione di conformità
oppure della "Dichiarazione di corretta installazione di impianti non ricadenti nel campo di
applicazione della Legge 46/90".
3.4.3 avviamento sistema: Fase operativa pratica, costituita da una serie di controlli funzionali e
di verifiche visive operate sui componenti del sistema, condotta da personale
specializzato durante il controllo iniziale.
3.4.4 sistema modificato: Sistema di rivelazione esistente nel quale sono state apportate
modifiche per la sostituzione di apparecchiature con caratteristiche diverse rispetto a
quelle precedentemente installate o una modifica nella loro quantità o collocazione, o
nella funzionalità del sistema, tali da prevedere l’esigenza di una revisione della
documentazione di progetto originale.
3.4.5 revisione impianto: Controllo accurato e particolare del sistema, la cui periodicità e
metodologia dipende dalle prescrizioni normative e legislative, relative ai singoli
componenti utilizzati o dalle istruzioni del produttore delle apparecchiature impiegate.
3.4.6 responsabile del sistema: Datore di lavoro o persona da lui preposta (delegata) secondo
la legislazione vigente3).
4 FASI E PERIODICITÀ
La manutenzione (obbligatoria secondo la legislazione vigente4)) dei sistemi di rivelazione
incendio deve essere eseguita con la periodicità minima indicata nel prospetto 1.
prospetto 1 Fasi e periodicità della manutenzione
5 DOCUMENTAZIONE
I documenti devono essere prodotti secondo il prospetto 2.
3) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Legislativo N° 626 del 19 settembre 1994 e
successive modifiche e/o integrazioni.
4) Alla data di pubblicazione della presente norma è in vigore il Decreto Ministeriale del 10 marzo 1998 (in particolare
vedere punto 6.4 dell’Allegato VI).
Assicurarsi che tutte le persone che possono essere raggiunte dalle segnalazioni ottiche
ed acustiche siano state preventivamente informate; eventualmente concordare con il
responsabile della sicurezza competente le opportune contromisure necessarie ad
evitare condizioni che potrebbero creare panico e disagio nelle persone che operano
nelle zone interessate.
7.1 Generalità
Prima di operare su un sistema antincendio è necessario almeno predisporre quanto
segue:
- manualistica relativa alla centrale e alle apparecchiature installate;
- disegni e documentazione di progetto dell’impianto di protezione in edizione e/o
revisione conformi a quanto installato;
- norme di riferimento o procedure di prova dei produttori delle apparecchiature
installate, ove esistenti;
- strumenti di prova predisposti allo scopo dai produttori delle apparecchiature, ove
esistenti;
- la strumentazione elettronica di tipo e metrologia adeguata alle prove da eseguire in
accordo alle istruzioni fornite dal produttore delle apparecchiature; è raccomandato
almeno l’utilizzo di un multimetro.
Nel caso di sistemi comunicanti in modo seriale, è raccomandato l’utilizzo di un
oscilloscopio o di un analizzatore in grado di visualizzare la qualità della comunicazione
seriale.
In modo particolare assicurarsi che gli effetti delle prove (segnalazioni e comandi) non
producano situazioni di pericolo o attuazioni indesiderate; è necessario pianificare metodi
e prove con il concorso e consenso del responsabile della sicurezza e/o responsabile
servizio prevenzione e protezione competente.
Prima di procedere con le prove della parte di rivelazione di impianti rivelazione e
spegnimento, porre le apparecchiature di comando dello spegnimento in sicurezza.
APPENDICE A
(informativa)
prospetto A.1 Lista di riscontro per controllo iniziale di un impianto di rivelazione
Tipo di verifica: Pagine che costituiscono il presente documento
Controllo iniziale consegna impianto
1 Verifiche preliminari 3 Controlli addizionali per ASD (prospetto A.4)
Controllo iniziale presa in manutenzione
(prospetto A.2)
2 Verifica sul sistema 4 Allegati
(prospetto A.3)
2. Indirizzo
Rivelazione di tipo indirizzato (In tal caso, per questa parte, fare riferimento alle modalità di verifica
prescritte nelle norme di riferimento applicabili)
Rivelazione con ASD
Esecuzione di tipo civile Se ADPE o EXi, vedere la norma applicabile, per esempio
Esecuzione
Note
Controllo sulla centrale ; Controllo del valore e dello stato delle batterie
; Efficienza di lampade, led e segnalazioni ottiche e digitali
; Efficienza delle segnalazioni acustiche
Efficienza dei segnali di rinvio degli stati di allarme e guasto su Se esistenti
Controllo sul sistema di ripetitori, modem, combinatori
ripetizione Efficienza del sistema di visualizzazione grafica e possibilità di Se esistenti
inviare e ricevere comandi
Assorbimenti delle linee nei margini di tolleranza previsti Solo in controllo iniziale o ricerca
guasti
; Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di
Controllo sulle linee
rivelazione o ingresso sorvegliate
; Segnalazione guasto su apertura o corto circuito delle linee di
comando sorvegliate
; Esecuzione positiva delle prove di allarme su tutti i componenti che
prevede:
Segnalazioni coerenti su centrale, lampade, led, display e altri
ripetitori
Controllo di tutti i Controllo con esito positivo delle funzioni e delle temporizzazioni dei
componentia) comandi
Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni su programma Se esistente
di visualizzazione e stampante
Controllo positivo delle congruenze delle segnalazioni su programma Se esistente
di visualizzazione e stampante
Controllo funzionale del ; Esecuzione positiva delle prove di guasto a campione con rimozione
sistema di alcuni rivelatori dalla base
; Controllo positivo dell’udibilità delle segnalazioni di allarme
nell’ambiente protetto
a)
Se esiste una lista di riscontro recante il controllo di tutti i componenti, allegarla e non compilare i campi seguenti.
Note
Note
APPENDICE B
(informativa)
prospetto B.1 Lista di riscontro per controllo periodico sistema di rivelazione
Tipo di verifica Controllo periodico Manutenzione straordinaria
Manutenzione ordinaria
2. Indirizzo
Impianto di estinzione
Rivelazione di tipo indirizzato
Rivelazione con ASD Per questa parte fare riferimento alle modalità di verifica prescritte nelle
norme di riferimento applicabili
Civile Se ADPE o EXi, vedere la norma applicabile, per esempio
Esecuzione
elettrica
Durante le prove sono state riscontrate delle non conformità ? Se sì, indicarle. Sì No
Sono state risolte? Sì No
Il committente è stato informato? Sì No
Commenti e note o non conformità:
Note
BIBLIOGRAFIA
[1] Decreto Legislativo 19 settembre 1994 N° 626 - Attuazione delle Direttive CEE
riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di
lavoro
[2] Decreto Ministeriale 10 marzo 1998 - Criteri generali di sicurezza antincendio e per
la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro
[3] Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, N° 37 - Regolamento
recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma
dell’articolo 20 comma 8 della Legge 15 marzo 1997, N° 59
[4] Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, N° 380 - Testo unico
sull’edilizia
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