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Norma Italiana
CEI 3-35
Data Pubblicazione Edizione
1997-06 Prima
Classificazione Fascicolo
3-35 3091 R
Titolo
Preparazione dei diagrammi funzionali per sistemi di comando e controllo
Title
Preparation of function charts for control systems
NORMA TECNICA
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente Norma si applica nella preparazione di descrizioni di funzionamento dei sistemi di comando
e controllo mediante una rappresentazione grafica indipendente dall’applicazione. Essa include i segni
grafici necessari e le regole per il loro uso. Essa può essere applicata anche a sistemi o parte di sistemi
non elettrici, per esempio pneumatici, idraulici o meccanici.
La presente Norma costituisce la ristampa senza modifiche, secondo il nuovo progetto di veste editoriale,
della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 2085).
DESCRITTORI
diagrammi funzionali; sistemi di comando e controllo;
Europei
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 3-35 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.
CDU
LEGENDA
(IDT) La Norma in oggetto è identica alle Norme indicate dopo il riferimento (IDT)
1 SCOPO 1
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 PRINCIPI GENERALI 1
3.1 Descrizione di un sistema di controllo .................................................................................................................... 1
3.2 Sistemi di controllo ................................................................................................................................................................ 2
Fig. 1 Sistema di controllo ............................................................................................................................................................... 3
Fig. 2 Macchina utensile a controllo numerico ................................................................................................................ 4
Fig. 3 Distribuzione dell’energia elettrica in una stazione ....................................................................................... 5
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7 RAPPRESENTAZIONE DETTAGLIATA DI UN PASSO 26
Fig. 19 Rappresentazione dettagliata di un passo. In questa maniera, i comandi (azioni)
di livello superiore associato ad un passo potranno essere divisi in comandi (azioni)
di livelli inferiori associati a diversi passi intermedi .................................................................................... 26
APP ENDIC E
A DESCRIZIONE MATEMATICA DEL DIAGRAMMA FUNZIONALE 37
APP ENDIC E
B BIBLIOGRAFIA 38
APP ENDIC E
C CODICE DEI SEGNI GRAFICI 39
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Pagina iv
1 SCOPO
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
3 PRINCIPI GENERALI
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Fig. 1 Sistema di controllo
Ingresso
Posto
operatore
Informazioni di ritorno
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3.2.3 Diagramma funzionale per sistemi di controllo
Il limite indicato nel diagramma funzionale relativo al sistema di controllo mo-
stra che le condizioni d’ingresso sono costituite dai comandi provenienti dal po-
sto operatore e da un eventuale sistema di supervisione e dalle caratteristiche va-
riabili degli ingressi di processo. Le uscite consistono in informazioni di ritorno
verso il sistema di supervisione, il posto operatore, ed in azioni di attuazione sul
processo. In questi casi, non può essere dato nessun dettaglio di interazione tra il
sistema controllato ed il sistema controllante.
Un diagramma funzionale con questo scopo descrive il sistema di controllo come
una entità. Questo può essere utile nella fase preliminare di progettazione del si-
stema. Può essere inoltre vantaggioso se il sistema considerato appartiene ad un
impianto di produzione in cui esso è uno dei molteplici sistemi con i quali deve
essere coordinato. Il sistema di controllo può essere considerato come una parte
del sistema controllato, quando viene previsto un sistema di coordinamento.
Le Fig. 2 e 3 mostrano sinteticamente questa suddivisione in sistema controllato
ed in sistema controllante quando sono definiti i sistemi di controllo.
Pezzi
semilavorati
Avviamento, arresto
parametri di lavoro, Comandi: spostamento,
lavorazione, ecc.
LAVORAZIONE
ecc.
Sistema Sistema
controllante = controllato =
Visualizzazioni, CONTROLLO Informazioni di ritorno: MACCHINA
allarmi, ecc. NUMERICO stati, fine lavorazione, ecc. UTENSILE
Pezzi lavorati
e sfridi
NORMA TECNICA
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Fig. 3 Distribuzione dell’energia elettrica in una stazione
Alimentazione
AT
TRASFORMAZIONE
E DISTRIBUZIONE
commutatore, ecc. di raffreddamento, ecc.
Sistema
Sistema
controllante =
controllato =
Indicatori luminosi, APPARECCHIATURE Informazioni di ritorno: tensione
TRASFORMAZIONE
DI COMANDO E AT o BT, temperature, ecc.
allarmi, ecc. E DISTRIBUZIONE
PROTEZIONE
Utenza
NORMA TECNICA
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4 DESCRIZIONE GENERALE DEL DIAGRAMMA FUNZIONALE
4.1 Passi
Il concetto di passo è usato per descrivere le differenti situazioni statiche del si-
stema di controllo (controllante e controllato).
Un passo caratterizza un comportamento invariante del sistema considerato.
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I passi che all’inizio del processo di controllo sono attivi, corrispondono alla si-
tuazione iniziale e sono rappresentati dal passo iniziale. Essi caratterizzano il
comportamento iniziale del sistema controllante.
È anche possibile indicare quali passi sono attivi ad un certo stadio del processo
di controllo, contrassegnandoli con un punto. Questo punto non appartiene al
segno grafico del passo ma è usato solamente a fini esplicativi.
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Nel primo caso il comando è non memorizzato, nel secondo caso il comando è
memorizzato. Un comando memorizzato termina solo se è esplicitamente can-
cellato da un successivo passo; per questo motivo le scritte che descrivono un
comando devono chiarire anche se l’ordine è o non è memorizzato.
4.1.3 Esempi
In un diagramma funzionale che descrive un sistema controllante, si possono tro-
vare i seguenti comandi:
a) METTERE LA VALVOLA 2 NELLA POSIZIONE SEMI-APERTA
Il comando METTERE LA VALVOLA 2 NELLA POSIZIONE SEMI-APERTA è
mantenuto durante il tempo nel quale il corrispondente passo è attivo.
Quando il corrispondente passo è disattivato, il comando dovrà terminare e lo
stato della valvola 2, risultante dalla disattivazione del passo, deve essere de-
scritto nel passo seguente, per es. descrivendo lo stato VALVOLA 2 CHIUSA.
Se invece del comando METTERE LA VALVOLA 2 NELLA POSIZIONE SE-
MI-APERTA è dato un comando opposto chiaramente definito, esempio APRI-
RE VALVOLA 2 (comando opposto CHIUDERE VALVOLA 2) e non è indicato
lo stato della valvola 2 risultante dalla disattivazione del corrispondente pas-
so, si può intendere che lo stato della valvola 2 nel successivo passo corri-
sponderà al comando opposto VALVOLA 2 CHIUSA.
Vedi il segno grafico 2.2. I comandi descritti sono del tipo non memorizzato.
b) APRIRE E MANTENERE APERTA LA VALVOLA 2
Il comando APRIRE LA VALVOLA 2 viene emesso durante il tempo nel quale
il corrispondente passo è attivo; questo comando è mantenuto fintantoché
non si riscontra un ordine contrario. Il comando descritto è del tipo memoriz-
zato. Allo scopo di evidenziare che la valvola 2 è aperta l’indicazione di stato
VALVOLA 2 APERTA può essere associata con un passo situato tra i passi
emittenti i comandi APRIRE E MANTENERE APERTA LA VALVOLA 2 e CHIU-
DERE E MANTENERE CHIUSA LA VALVOLA 2 per segnalare il fatto che la val-
vola 2 è aperta.
In generale una verifica dello stato è necessaria prima che sia data l’indicazione
dello stesso. Ciò può essere ottenuto, per es., includendo un segnale di verifica
dello stato nella condizione di transizione precedente il passo con l’indicazione
dello stato. Per l’indicazione del segnale di verifica vedere la Sez. 5.
I comandi del tipo menzionato in 4.1.3 sono chiamati comandi semplici. Essi
indicano quali comandi sono emessi durante i rispettivi passi del processo di
controllo, ma non danno alcuna informazione concernente le temporizzazioni
interne dei comandi durante i passi. La durata di ciascun passo è tuttavia de-
terminata dal superamento delle transizioni tra le quali il passo è situato.
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No. Segno grafico Descrizione
2.3 Il comando per aprire la valvola 2 è dato quando il pas-
4 APRIRE E MANTENERE so 4 è attivo. La valvola sarà mantenuta aperta anche
{
APERTA LA VALVOLA 2 quando il passo 4 non è più attivo. Un comando esplici-
to deve essere specificato in un susseguente passo per
chiudere la valvola 2 (esempio passo 14). Comando me-
CHIUDERE E MANTENERE morizzato.
14
CHIUSA LA VALVOLA 2
4.2 Transizioni
Per descrivere una possibile evoluzione dello stato attivo da un passo ad un al-
tro, collegato da linee orientate (vedi 4.3), si usa il concetto di transizione. Una
transizione è simbolicamente rappresentata da un tratto intersecante le linee
orientate che collegano i segni grafici dei passi.
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4.2.1 Transizioni abilitate e superamento delle transizioni
Una transizione è abilitata se tutti i passi immediatamente precedenti il suo cor-
rispondente segno grafico di transizione e collegati ad esso mediante linee orien-
tate, sono attivi.
Il superamento di una transizione avviene se essa è abilitata e se la condizione
di transizione ad essa associata è vera.
Il superamento di una transizione (vedi 4.5.2) implica contemporaneamente l’atti-
vazione di tutti i passi immediatamente seguenti, collegati al segno grafico di tran-
sizione con le linee orientate e la disattivazione di tutti i passi immediatamente
precedenti, collegati al segno grafico di transizione mediante linee orientate.
Le Fig. 4 e 5 illustrano questi concetti.
Fig. 4 Transizione non abilitata, abilitata e superata risultante da un singolo passo prece-
dente
Fig. 5 Transizione non abilitata, abilitata e superata risultante da più passi precedenti
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4.2.2 Condizioni di transizione
Una espressione logica, definita condizione di transizione, la quale può essere
vera o falsa, è associata a ciascuna transizione.
Se esiste una variabile logica corrispondente, essa sarà uguale a 1 quando la con-
dizione di transizione sarà vera e uguale a 0 quando la condizione di transizione
sarà falsa.
Le condizioni di transizione possono essere rappresentate da:
n testi;
n espressioni booleane;
n segni grafici, ecc.
come è mostrato negli esempi seguenti.
Esempi:
a (b + c)
3.4
b
a
c
b
³1
c
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Le linee orientate sono orizzontali o verticali. Le linee oblique sono tuttavia per-
messe nei casi in cui migliorano la chiarezza del disegno. Per convenzione la dire-
zione dell’evoluzione è sempre dall’alto verso il basso. Le frecce devono essere
usate se questa convenzione non viene rispettata o se la loro presenza facilita una
migliore comprensione. L’incrocio di linee orizzontali e verticali è permesso se non
esiste alcuna relazione tra le linee. Di conseguenza tali incroci devono essere evita-
ti allorché le linee corrispondenti hanno la medesima evoluzione, (Fig. 6).
Allorché una linea orientata debba essere interrotta (per es., nei disegni complessi
o nei casi di presentazione su più fogli) dovrà essere indicato il riferimento del pas-
so di destinazione ed il riferimento della pagina dove è rappresentata, (Fig. 7).
Passo 83
Passo 13
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4.5 Regole d’evoluzione
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Fig. 9 Attivazione di un passo se, durante il tempo di attivazione, la condizione di transizio-
ne al prossimo passo è vera
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Fig. 10 Esempio di una sequenza singola
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Fig. 12 Esempio di una selezione di sequenza dopo il passo 5, specificando con delle annota-
zioni le condizioni di transizione
4.6.2.2 Fine della selezione della sequenza (convergenza della selezione di sequenza)
La convergenza di più sequenze verso una sequenza comune è rappresentata
(sopra la linea orizzontale) da tanti segni grafici di transizione quante sono le se-
quenze che devono essere di nuovo raggruppate. Nessun segno grafico comune
di transizione può essere posizionato sotto la linea orizzontale.
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4.6.3 Sequenze simultanee (modo parallelo)
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Fig. 16 Esempio di divergenze e convergenze in diversi stadi delle sequenze simultanee
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Fig. 17 Esempio di un ciclo, descritto con un diagramma funzionale
LEGENDA
a SELEZIONE di una sequenza su tre
b INIZIO di tre sequenze simultanee
c FINE di due sequenze simultanee
d Condizione SEMPRE VERA
e RIPETIZIONE del ciclo
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5 COMANDI O AZIONI E CONDIZIONI TRANSITORIE DETTAGLIATE
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Esempi:
c c
COMANDO
“A”
{ 25
c
k
S FINE AZIONE “A”
c
AZIONE
“A”
X25
k
X20
X25
S
R
AZIONE
“A”
a a X15 5s 0s
COMANDO
“B”
COMANDO
“B”
5s
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Esempi:
{
X18
c X25
AZIONE
“A”
D=5s D=10s D=15s
25 S FINE AZIONE “A”
X18 S
AZIONE
k 5s 0s
X25 R “A”
{
X19
d X26
AZIONE
“B”
D=5s D=10s D=15s
26 S FINE AZIONE “B”
X19 5s 0s S
AZIONE
l “B”
X26 R
{
X20
e X27
AZIONE
“C”
L=5s L=10s L=15s
27 S FINE AZIONE “C”
X20 S &
AZIONE
m “C”
X27 R 5s 0s
Esempi:
24 C AZIONE “B”
se “d”
X24
h X24 &
d AZIONE
“B”
6.2 d
Forma 2 d h
AZIONE
24 C AZIONE “B” “B”
NORMA TECNICA
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No. Segno grafico Descrizione
6.3 Azione memorizzata e condizionante
Forma 1
24 SC AZIONE “B”
se “d”
h X24 X24 S &
AZIONE
“B”
d R
6.4
Forma 2 d AZIONE
d
“B”
24 SC AZIONE “B”
h
24 AZIONE “B”
CS memorizzata se “d”
h X24 X24 & S
AZIONE
“B”
d d R
6.6
Forma 2 d AZIONE
“B”
24 CS AZIONE “B”
h
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5.4.1 Annotazione della dipendenza temporale
Quando i segni grafici lo consentono, la dipendenza temporale può essere messa
in evidenza con il segno grafico di un operatore binario ritardato. Nel linguaggio
letterale e nelle espressioni booleane, può essere utilizzata la convenzione se-
guente:
14 14
a t1 t2 t1/a/t2
15 15
X14
t1/a/t2
t1 t2
X15
Esempio:
4s/X27
4s/X27
4s
AZIONE
“B”
X28
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5.4.2 Annotazione dello stato logico
Il superamento di una transizione può dipendere non solamente dalla presenza
del passo logico 1 della condizione di transizione ma anche dal suo cambiamen-
to di stato logico.
In generale le seguenti annotazioni sono raccomandate per i segnali binari.
Esempi:
Questi segni grafici possono anche essere utilizzati quando nei segnali logici bi-
nari appaiono segni grafici di comando dettagliato. Notare che la annotazione
descritta si riferisce agli stati logici (0 e 1) della variabile logica e non ai suoi livel-
li logici (L e H).
Esempi:
a X12
12 AZIONE “B” a
(b + c)
b+c
13
NORMA TECNICA
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6 RIUTILIZZAZIONE DELLA MEDESIMA SEQUENZA
Una sequenza di passi che ricorre diverse volte potrà essere rappresentata in cia-
scuna occasione mediante un solo segno grafico di passo col segno grafico gene-
rale di comando comune.
Esempio:
41
AZIONE K
Fine ciclo
56 SEQUENZA 34-42 42 “Ciclo finito”
X42 =1
I diagrammi funzionali possono essere disposti nella forma ad anello chiuso op-
pure ad anello aperto. Un esempio di diagramma ad anello aperto è dato nella
Fig. 19 che mostra una rappresentazione dettagliata di un passo.
NORMA TECNICA
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8 ESEMPI DI DIAGRAMMI FUNZIONALI
In questa parte sono rappresentati degli esempi di diagrammi funzionali, come il-
lustrazione di:
n rappresentazione generale di una procedura, esempio 8.1;
n rappresentazione dettagliata di una procedura, esempio 8.2;
n sequenze simultanee, esempio 8.3;
n riutilizzazione di una sequenza, esempio 8.4;
n descrizione di istruzioni d’impiego, esempio 8.5;
n combinazione di un diagramma funzionale e di uno schema di circuito, esem-
pio 8.6.
NORMA TECNICA
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8.2 Procedura di avviamento di un motore ad induzione ad anelli
È mostrata solamente la procedura di avviamento; per le procedure di arresto e
di sicurezza, devono essere consultati gli specifici diagrammi funzionali.
NORMA TECNICA
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8.3 Dosatore-mescolatore automatico
Un mescolatore N riceve i prodotti A e B previamente dosati da una bilancia C e
dei mattoni solubili immessi da un nastro T.
L’automatismo descritto permette di realizzare una miscela composta da questi
tre prodotti.
Ciclo
Azionando il pulsante “inizio ciclo” si provoca simultaneamente la pesatura e
l’immissione dei mattoni nel modo seguente:
n dosatura del prodotto A, per la quantità corrispondente alla posizione “a”
dell’indice della bilancia, dosaggio del prodotto B fino alla quantità comples-
siva “b”, scarico della bilancia C nel mescolatore;
n immissione dei mattoni.
Il ciclo termina con la rotazione del mescolatore e suo travasamento finale dopo
un periodo di tempo “t1”; la rotazione del mescolatore viene mantenuta durante
lo scarico della miscela.
A B
Motore nastro trasportatore
VA VB
C MT Nastro trasportatore T
VC Rilevatore
Bilancia z passaggio mattoni
b a
N
Mescolatore ribaltabile
S0 MR
Fine corsa “alto”
Motore di rotazione
MP
Motore di ribaltamento
bidirezionale S1
Fine corsa “basso”
NORMA TECNICA
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Fig. 23 Diagramma funzionale di un sistema dosatore-mescolatore
NORMA TECNICA
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8.4 Carrello a due cicli di funzionamento
Ciclo 1
(S1) Ciclo 2
(S2)
Un carrello effettua andata e ritorno fra due posizioni estreme, sinistra (S3) e de-
stra (S4). Il carrello è normalmente a riposo nella posizione di sinistra.
Il carrello dovrà effettuare:
Ciclo 1: andata e ritorno per una volta se l’operatore preme il pulsante “S1”;
Ciclo 2: andata e ritorno per due volte se l’operatore preme il pulsante “S2”.
È possibile passare dal ciclo 1 al ciclo 2 premendo il pulsante “S2”, anche se il ci-
clo 1 non è terminato.
Inoltre è previsto un blocco anti-ripetizione se l’uno o l’altro dei pulsanti “S1” o
“S2” rimane premuto.
NORMA TECNICA
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Fig. 25 Diagramma funzionale di un sistema di controllo per un carrello con due cicli di fun-
zionamento
LEGENDA
a Diagramma principale: Struttura generale
b Diagramma ausiliario: SEQUENZA 10-13 utilizzata ai passi 2, 3 e 4 del diagramma principale
NORMA TECNICA
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8.5 Sistema di messa a punto di un orologio (istruzioni di impiego)
Un orologio con quadrante a cristalli liquidi può essere regolato, impostando
l’ora, l’istante dell’allarme, la data e la preselezione dell’allarme e del segnale
acustico per ciascuna ora intera, manipolando soltanto due pulsanti “A” e “B”.
Il sistema descritto consiste di tre parti:
n un sistema controllante, che sarà definito da un diagramma funzionale;
n un sistema controllato, che è un orologio normale con quadrante a cristalli li-
quidi e dispositivo sonoro, che mantiene il valore dell’ora, il segnale d’allar-
me e la data;
n l’utente.
L’utente può inviare quattro segnali differenti al sistema controllante chiamati A,
A, B e B.
A significa “pulsante A premuto”, A significa “pulsante A non premuto”, ecc.
Il sistema controllante invia dei comandi al sistema controllato per evidenziare
l’ora e/o la data; i valori sono evidenziati con lampeggio, cambio dei valori me-
morizzati, ecc.
Il sistema controllato invia la sua informazione all’utente per mezzo del suo lam-
peggio o del segnale acustico.
La Fig. 26 mostra la configurazione del sistema.
Il diagramma funzionale (Fig. 27) mostra che mediante una sequenza opportuna-
mente scelta, premendo il pulsante “A” o “B” ed osservando certe condizioni pro-
cedurali, l’utente può ottenere:
n differenti valori sul quadrante (passi da 2 a 9);
n di regolare i dati di allarme (passi da 10 a 17);
n di regolare l’ora (passi da 20 a 29);
n di regolare la data (passi da 30 a 36).
NORMA TECNICA
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8.6 Sistema di controllo di una cesoia
Il documento è una combinazione di un diagramma funzionale e di uno schema
circuitale che contiene tutti i segni grafici e le annotazioni necessarie per com-
prendere il funzionamento del sistema di controllo. Contiene anche le sigle di
identificazione di tutti gli elementi e di tutti i morsetti, che sono necessari per la
verifica funzionale e la ricerca dei guasti.
Si sottolinea che tutti gli apparecchi di controllo, per es. l’unità centrale di controllo
e le apparecchiature periferiche, sono rappresentate in un solo schema. Questo ri-
duce il tempo ed evita possibili errori per la consultazione di più schemi.
La parte sinistra del documento contiene lo schema dei circuiti dell’unità di in-
gresso, per es. fine corsa, ausiliari di comando, ecc., inclusa l’alimentazione. La
parte destra mostra lo schema dei circuiti di comando (relè ausiliari, elettrovalvo-
le) e segnalazioni, ecc. La parte centrale mostra le relazioni logiche tra i segnali
d’ingresso e di uscita.
Tutto questo è realizzato con il diagramma funzionale utilizzando le indicazioni
letterali per le azioni e le condizioni transitorie.
Le tre parti del documento sono separate con delle linee tratteggiate; i morsetti
sono rappresentati su queste linee.
I contatti sul lato sinistro e destro sono nella posizione corrispondente
allo stato logico 0 della relativa variabile binaria, ad eccezione dei fine
corsa -S2 e -S3 che sono indicati nello stato logico 1 (è richiesto il funzio-
namento ad apertura positiva).
La rappresentazione delle relazioni logiche non rappresenta l’uscita dei comandi
utilizzati, per es. relè, controllori programmabili o numerici. Per rendere gli sche-
mi più comprensibili tutte le conversioni di tensione, separazione di potenziali
elettrici e alimentazioni sono rappresentati su altri schemi, con le relative specifi-
cazioni. Gli apparecchi di potenza, per es. i motori ed i loro raddrizzatori di con-
versione, sono anch’essi rappresentati separatamente su altri schemi.
Per le prove funzionali, per le operazioni di messa in servizio e per la localizza-
zione dei guasti periferici, normalmente, sarà sufficiente il diagramma funzionale
combinato con lo schema dei circuiti. Una lista addizionale del programma od un
manuale applicativo saranno indispensabili per una dettagliata verifica del siste-
ma di controllo, rappresentato nella parte centrale del documento.
NORMA TECNICA
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Fig. 27 Diagramma funzionale del sistema di messa a punto di un orologio
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NORMA TECNICA
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Fig. 28 Sistema di controllo di una cesoia
1 2 3 4 5 6 7 8
1/F5
N
M
L+
L1
–X267 –X12
1M 20 –X12 4 L+ 80
A AVVIAMENTO
PRONTO
M 30
–X512 –S1 –X512 FINE DEL TAGLIO N 110
76 75 4/F2 ³1 &
3 4 1 AVVIAMENTO
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–X267 –X267 ZONA DI OPERAZIONE SGOMBRA
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– 9/E2 5 –H1 –X12
193 1 S2 2 192 2 RETE DI PROTEZIONE CHIUSA PREPARA- CESOIA IN
S SERVIZIO
1 96 X1 X2 31
ZIONE PER
IL TAGLIO
–X267 –X267 ARRESTO DI EMERGENZA AZZERAMENTO
–S3 1/C2 & P CONTEGGIO
2 9/E3
194 1 2 196 3 PRESENZA MATERIALI
B
CONTATORE A ZERO AZZERAMENTO
D4 D2
–X512 CONTATORE
–K1
50/A2
50/B2
–X318 D3 C5 ³1
–X512 –S101 –X318 VISUALIZZATORE 251 A1 A2 111
A12 P TEMPO T = 12 s 2
73 18 14 A3 42 E118 LUNGHEZZA
13
23
11
41
–X267
201
–B1 AZZERAMENTO
D a 1 –X267 CONTATORE
B6 4/C3
2 210 74 LUNGHEZZA REALE CONTATORE A ZERO
B3 PASSO 13
PRESSIONE IDRAULICA
9/A2 &
ALIMENTAZIONE IN MARCIA
B2
–X267 –S24 –X267 TEMPO LIMITE
C5
202 3 4 211 75 PINZE APERTE 8 BLOCCAGGIO
BLOCCAGGIO S PINZE
1
211 –Y1 –X12
E –X267
252 A1 A2 112
1M 21 11
4/C3
51/A2
51/B3
9
TAGLIO S TAGLIO
212 –K2 –X12
14
24
12
42
253 A1 A2 113
13
23
11
41
3/A5 3/C2
4/B3
APPENDICE
A DESCRIZIONE MATEMATICA DEL DIAGRAMMA FUNZIONALE
Il modello matematico del diagramma funzionale è derivato dalle reti di Petri.
Un diagramma funzionale è un grafo orientato, definito da quattro parametri:
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APPENDICE
B BIBLIOGRAFIA
I documenti segnati qui sotto sono stati consultati durante la preparazione della
presente Norma; essi sono stati usati solo per scopo informativo e non sono otte-
nibili dal “Central Office della IEC”.
[1] Massachusetts Institute of Technology (MIT) DD 1473 (May 1970):
“Co-ordination of Asynchronous Events”.
[2] DIN 40719 T6 3.77:
“Graphical representation in electrical engineering: Rules and graphical sym-
bols for function charts”
[3] Association Française pour la Cybernétique Economique et Technique
(AFCET) (January 1978):
“Standard representation for the specification of a logic process”.
[4] Agence nationale pour le Développement de la Production Automatisée (ADEPA)
(January 1979):
“The GRAFCET: Function Chart For Sequential Processes”.
[5] The International Telegraph and Telephone Consultative Committee CCITT
(1981). Yellow book, Recommendations Z101-Z104:
“Functional Specification and Description Language (SDL)”.
[6] UTE French standard NF C 03-190 (June 1982):
“Diagrams, Chart, Tables: Control System Function Chart GRAFCET”.
[7] ISO 1028.
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APPENDICE
C CODICE DEI SEGNI GRAFICI
Descrizione Segno grafico Pagina
Azione condizionata, forma 1 6.1 25
Azione condizionata, forma 2 6.2 25
Azione condizionata e memorizzata, forma 1 6.5 25
Azione condizionata e memorizzata, forma 2 6.6 25
Azione dettagliata, segno grafico generale 5.1 23
Azione disposizione orizzontale 2.4 11
Azione disposizione verticale 2.5 11
Azione memorizzata 5.3 23
Azione memorizzata e condizionata, forma 1 6.3 25
Azione memorizzata e condizionata, forma 2 6.4 25
Azione memorizzata e limitata nel tempo 5.8 24
Azione memorizzata e ritardata 5.6 24
Azione ritardata e memorizzata 5.7 24
Azione semplice, segno grafico generale 2.1 10
Comando comune, memorizzato 2.3 10
Comando comune, non memorizzato 2.2 10
Comando dettagliato, segno grafico generale 5.1 23
Comando non memorizzato 5.2 23
Comando non memorizzato ma limitato nel tempo 5.5 23
Comando non memorizzato ma ritardato 5.4 23
Comando semplice, segno grafico generale 2.1 10
Linea orientata, evoluzione dal basso verso l’alto 4.2 14
Linea orientata, evoluzione dall’alto verso il basso 4.1 14
Linee orientate 3.1 11
Passo iniziale 1.3 8
Passo iniziale, esempio 1.4 8
Passo rappresentato nel suo stato attivo, esempio 1.5 8
Passo, esempio 1.2 7
Passo, segno grafico generale 1.1 7
Riutilizzo della stessa sequenza; esempio 9.1 29
Segnale logico binario, stato 0 8.4 28
Segnale logico binario, stato 1 8.2 28
Transizione 3.1 11
Transizione di segnale logico da 0 a 1 8.1 28
Transizione di segnale logico da 1 a 0 8.3 28
Transizione dinamica, esempi 8.5 e 8.6 28
Transizione, descrizione con espressione booleana 3.3 13
Transizione, descrizione con segni grafici normalizzati 3.4 e 3.5 13
Transizione, descrizione letterale 3.2 13
Transizione, superamento dipendente dal tempo 7.1 27
Fine Documento
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e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
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Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
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