MARZO 1999
NORMA EUROPEA
dispositivo di controllo, specifica, prova, classificazione, marcatura
RELAZIONI NAZIONALI
RICONFERMA
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
PREMESSA 2
INTRODUZIONE 3
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 3
3 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI 4
3.1 Definizioni...................................................................................................................................................... 4
3.2 Abbreviazioni ............................................................................................................................................... 6
4 REQUISITI GENERALI 6
6 CONDIZIONE DI RIPOSO 7
12 REQUISITI COSTRUTTIVI 15
12.1 Requisiti generali e dichiarazioni del costruttore .................................................................. 15
12.2 Documentazione .................................................................................................................................... 15
12.3 Requisiti meccanici ............................................................................................................................... 16
12.4 Requisiti elettrici e costruttivi ........................................................................................................... 16
12.5 Integrità dei supporti di trasmissione (vedere anche appendice H) ........................... 17
12.6 Accessibilità alle segnalazioni e ai comandi (vedere anche appendice A)............ 17
12.7 Segnalazioni luminose........................................................................................................................ 17
12.8 Segnalazioni su display alfanumerico ........................................................................................ 18
12.9 Colori delle segnalazioni.................................................................................................................... 18
12.10 Segnali acustici ....................................................................................................................................... 19
12.11 Prova degli indicatori ........................................................................................................................... 19
14 MARCATURA 21
15 PROVE 21
15.1 Generalità .................................................................................................................................................. 21
15.2 Prova funzionale .................................................................................................................................... 22
15.3 Prove ambientali .................................................................................................................................... 23
prospetto 1 Prove ambientali ........................................................................................................................................ 23
15.4 Freddo (prova funzionale)................................................................................................................. 24
15.5 Caldo umido, continuo (prova funzionale) ............................................................................... 24
15.6 Urto (prova funzionale) ....................................................................................................................... 25
15.7 Vibrazioni sinusoidali (prova funzionale) .................................................................................. 26
15.8 Scariche elettrostatiche (prova funzionale) ............................................................................. 27
15.9 Campo elettromagnetico irradiato (prova funzionale) ....................................................... 27
15.10 Transitori veloci (prova funzionale) .............................................................................................. 28
15.11 Transitori lenti ad alta energia (prova funzionale) ............................................................... 29
OTTOBRE 1997
ICS 13.220.20
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
1997 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
*) Nota nazionale - A seguito di decisioni del Bureau Technique del CEN, è ammesso, in casi ben definiti e per un periodo
transitorio fissato dal CEN, di mantenere in vigore norme nazionali contrastanti con norme europee.
Al termine del periodo transitorio, le norme nazionali contrastanti devono essere ritirate.
In relazione alla norma europea per i sistemi di rivelazione e di segnalazione d’incendio, il CEN ha fissato, con risolu-
zione BT 54/1995, per la presente norma europea, un periodo transitorio con scadenza aprile 1999 per il ritiro delle
norme nazionali contrastanti e aprile 2002 per l’utilizzo di certificati emessi prima dell’aprile 1999.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non da-
tati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 54 Fire detection and fire alarm systems [Sistemi di rivelazione
e di segnalazione d’incendio]
EN 54-1:1996 Introduction [Introduzione]
EN 54-4:1997 Power supply equipment [Apparecchiatura di alimentazione]
prEN 54-7 Point type smoke detectors - Detectors using scattered light,
transmitted light or ionization [Rivelatori puntiformi di fumo -
Rivelatori funzionanti secondo il principio della diffusione del-
la luce, della trasmissione della luce o della ionizzazione]
ENV 50142:1994 Electromagnetic compatibility - Basic immunity standard -
Surge immunity tests [Compatibilità elettromagnetica - Nor-
mativa di base per l'immunità - Prova di immunità alle so-
vracorrenti]
IEC 68 Basic environmental testing procedures [Prove ambientali]
Parte 1:1998 General and guidance [Requisiti generali e guida di applica-
zione]
Parte 2 Tests [Prove]
IEC 68-2-1:1990 Test A: Cold [Prova A: Freddo]
IEC 68-2-2:1974 Test B: Dry heat [Prova B: Caldo secco]
IEC 68-2-3:1969 + Test Ca: Damp heat, steady state [Prova Ca: Caldo umido
A1:1984 continuo]
IEC 68-2-6:1982 + Test Fc and guidance: Vibration (sinusoidal) [Prova Fc: Vibra-
A1:1983 + A2:1985 zioni (sinusoidali)]
IEC 68-2-47:1982 Specification for mounting of components, equipment and
other articles for dynamic tests [Specifiche per il montaggio
dei componenti ed altri manufatti per le prove dinamiche]
IEC 529:1989 Classification of degrees of protection provided by enclosures
[Gradi di protezione degli involucri]
3 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI
3.1 Definizioni
Ai fini della presente norma si applicano le definizioni riportate nella EN 54-1 e in aggiunta
le seguenti:
3.1.1 livello di accesso: Uno dei diversi stati della centrale di controllo e segnalazione in cui possono:
- essere effettuati specifici controlli;
- essere effettuate specifiche operazioni manuali;
- essere presenti specifiche segnalazioni;
- essere ottenute specifiche informazioni.
Nota Ulteriori informazioni sui livelli di accesso sono riportate nell’appendice A.
3.1.2 punto indirizzabile: Punto che può essere identificato individualmente dalla centrale (ve-
dere anche la definizione di punto).
3.1.3 display alfanumerico: Indicatore in grado di visualizzare messaggi costituiti da testi e/o ca-
ratteri numerici.
3.1.4 condizione funzionale: Condizione della centrale caratterizzata dalle segnalazioni riportate
sulla centrale stessa.
Le condizioni funzionali riconosciute dalla presente norma europea sono:
- condizione di allarme incendio, quando è segnalato un allarme di incendio;
- condizione di guasto, quando è segnalato un guasto;
- condizione di fuori servizio, quando è segnalato il fuori servizio di funzioni;
- condizione di test, quando è segnalato che è in corso la verifica di una funzione;
- condizione di riposo, quando la centrale è alimentata da un’apparecchiatura di ali-
mentazione conforme alla EN 54-4 e non sono segnalate altre condizioni.
3.1.5 circuito di rivelazione: Supporto di trasmissione che collega i punti alla centrale (vedere
anche la definizione di punto e quella di supporto di trasmissione).
3.1.8 segnalatore: Dispositivo che può cambiare di stato per fornire informazioni.
3.1.11 memoria non volatile: Elementi di memoria che non richiedono la presenza di una fonte di
energia per il mantenimento dei dati contenuti.
3.1.12 punto: Componente connesso al circuito di rivelazione e in grado di trasmettere o ricevere in-
formazioni relative alla rivelazione d’incendio (comprende i dispositivi A e D della figura 1 della
EN 54-1).
3.1.13 programma: Applicativo necessario alla centrale per soddisfare almeno i requisiti della
presente norma europea, inclusi inizializzazione di dati, indirizzi di ripristino ed interrupt,
codice operativo e dichiarazioni della struttura del software.
3.1.14 ripristino: Operazione in grado di interrompere una condizione di allarme incendio e/o una
condizione di guasto.
3.1.15 dati di funzionamento: Dati variabili che possono essere modificati temporaneamente du-
rante il funzionamento, sia automaticamente che tramite comandi manuali.
3.1.16 separato: Separazione fisica prevista esclusivamente per gli scopi della presente norma
europea.
3.1.17 tacitazione: Operazione manuale per spegnere i segnali acustici di un dispositivo sonoro
in grado di essere riattivato automaticamente da un nuovo evento.
3.1.18 dati specifici di area: Dati adattabili che sono necessari affinché la centrale possa operare
in una determinata configurazione di sistema.
3.1.19 elementi di connessione: Connessione fisica, esterna all'involucro della centrale, per la tra-
smissione delle informazioni e/o dell'alimentazione
- tra la centrale e le altre parti del sistema di rivelazione e di allarme incendio come de-
finito nella EN 54-1, e/o
- tra parti della centrale contenute in involucri separati.
3.1.20 memoria volatile: Elementi di memoria che richiedono la presenza di una fonte di energia
per il mantenimento dei dati contenuti.
3.1.21 finestra: Tutto il display alfanumerico o parte di esso usato per fornire informazioni relative
a una condizione funzionale in un istante determinato. La suddivisione del display può es-
sere realizzata mediante una separazione meccanica o sotto controllo software.
3.1.22 zona: Suddivisione geografica dei locali sorvegliati in cui uno o più punti sono installati e
per la quale è prevista una segnalazione di zona comune.
4 REQUISITI GENERALI
Se una funzione opzionale con requisiti è inclusa nella c.c.s, tutti i requisiti corrispondenti
devono essere soddisfatti (vedere anche appendice B).
Se altre funzioni oltre a quelle specificate dalla presente norma europea sono previste,
esse non devono compromettere la conformità ai requisiti specificati dalla presente norma
europea.
5.1.1 La c.c.s. deve essere in grado di segnalare in modo inequivocabile le condizioni funzionali
seguenti, come descritte da 6 a 10:
- condizione di riposo;
- condizione di allarme incendio;
- condizione di guasto;
- condizione di fuori servizio;
- condizione di test.
5.1.2 La c.c.s. deve essere in grado di porsi simultaneamente in ogni combinazione delle se-
guenti condizioni funzionali:
- condizione di allarme incendio;
- condizione di guasto;
- condizione di fuori servizio;
- condizione di test.
7.1.1 La c.c.s. deve entrare nella condizione di allarme incendio a seguito della ricezione dei
segnali e dopo che gli stessi siano stati elaborati ed interpretati come allarme incendio.
7.1.2 La c.c.s. deve essere in grado di ricevere, elaborare e visualizzare segnali provenienti da
tutte le zone. Un segnale da una zona non deve falsare l'elaborazione, la memorizzazione
e/o la segnalazione di segnali provenienti da altre zone.
7.1.3 Salvo che si applichi 7.12, il periodo di tempo per la scansione, l’interrogazione, o altra
elaborazione dei segnali provenienti dai rivelatori d'incendio, in aggiunta a quello richiesto
per prendere la decisione di segnalare l’allarme incendio, non deve ritardare la segnala-
zione della condizione di allarme incendio, né quella di una nuova zona in allarme per più
di 10 s.
7.1.4 La centrale deve entrare nella condizione di allarme incendio entro 10 s dall'attivazione di
ogni punto di segnalazione manuale.
7.1.5 Le segnalazioni e/o le uscite obbligatorie non devono essere falsate da più segnali d'in-
cendio ricevuti dagli stessi o da diversi circuiti di rivelazione, risultanti dal funzionamento
simultaneo di due punti e/o del funzionamento di ulteriori punti.
7.3.1 Le zone in allarme devono essere indicate visivamente mediante segnalatori luminosi se-
parati per ciascuna zona e/o display alfanumerico.
7.3.2 Se le segnalazioni di zona sono su display alfanumerico e se a causa della limitata capa-
cità di questo non è possibile indicare contemporaneamente tutte le zone in allarme, come
minimo deve essere disposto che:
a) la prima zona in allarme sia visualizzata in un campo posto nella parte alta del display;
b) l’ultima zona in allarme sia visualizzata in modo permanente in un altro campo;
c) il numero totale delle zone in allarme sia visualizzato in modo permanente;
7.4.1 Il segnale acustico deve poter essere tacitato mediante comando manuale separato con
livello di accesso 1 o 2. Questo comando deve essere usato solo per tacitare il segnale
acustico e può essere il medesimo usato per tacitare la condizione di guasto.
7.4.3 Il segnale acustico deve riattivarsi per ogni nuova zona in allarme.
7.6.1 La c.c.s. deve poter essere ripristinata dalla condizione di allarme incendio. Ciò deve es-
sere possibile mediante comando manuale separato con livello di accesso 2. Questo co-
mando deve essere usato solo per il ripristino e può coincidere con quello usato per il ri-
pristino dalla condizione di guasto.
7.7.1 Deve essere prevista almeno un’uscita che segnala la condizione di allarme incendio; det-
ta uscita può essere realizzata come specificato in 7.8, 7.9 o 7.10.
7.7.2 Salvo che si applichi quanto previsto in 7.11 e/o 7.12, la c.c.s. deve attivare tutte le uscite
obbligatorie entro 3 s dalla segnalazione di una condizione di allarme incendio.
7.7.3 Salvo che si applichi quanto previsto in 7.11, la c.c.s. deve attivare tutte le uscite obbliga-
torie entro 10 s dall'attivazione di ogni punto di segnalazione manuale.
7.8 Uscita verso i dispositivi di allarme incendio [opzione con requisiti - vedere anche
8.2.5 a) e 9.4.2 a)]
La c.c.s. può essere dotata di trasmissione automatica dei segnali di allarme incendio ai
dispositivi di allarme incendio (dispositivo C della figura 1 della EN 54-1). In questo caso
si applica quanto segue:
a) deve essere possibile tacitare i dispositivi di allarme incendio con livello di accesso 2;
b) successivamente alla tacitazione, deve essere possibile riattivare i dispositivi di allar-
me incendio a livello di accesso 2.
7.10 Uscita verso i sistemi automatici antincendio [opzione con requisiti - vedere anche
8.2.4 f) e 9.4.1 b)]
La c.c.s. può effettuare la trasmissione dei segnali di allarme incendio ai comandi dei si-
stemi automatici antincendio (dispositivo G della figura 1 della EN 54-1).
7.11 Ritardi delle uscite [opzione con requisiti - vedere anche 9.4.2 c) e appendice E]
La c.c.s. può essere in grado di ritardare l'azionamento delle uscite verso i dispositivi di al-
larme incendio (dispositivo C della figura 1 della EN 54-1) e/o ai dispositivi di trasmissione
di allarme incendio (dispositivo E della figura 1 della EN 54-1). In questi casi si applicano
come minimo le seguenti prescrizioni:
a) la predisposizione del ritardo delle uscite verso C deve essere effettuata a partire dal
livello di accesso 3, per essere applicata a:
- rivelatori incendio, e/o
- punti di allarme manuale, e/o
- segnali provenienti da zone specifiche;
b) la predisposizione del ritardo delle uscite verso E deve essere effettuata a partire dal
livello di accesso 3, per essere applicata a:
- rivelatori d'incendio, e/o
- segnali provenienti da zone specifiche;
c) i tempi di ritardo devono essere impostati a partire dal livello di accesso 3, con incre-
menti non superiori a 1 min fino a un massimo di 10 min;
d) deve essere possibile escludere i ritardi e azionare immediatamente le uscite di tipo
ritardato mediante operazione manuale a livello di accesso 1 e/o mediante segnale
proveniente da un punto di allarme manuale;
e) il ritardo di un segnale di uscita non deve influenzare l'azionamento di altre uscite.
8.1.1 La c.c.s. deve entrare nella condizione di guasto a seguito della ricezione dei segnali e
dopo che gli stessi siano stati elaborati ed interpretati come guasto.
8.1.2 La c.c.s. deve essere in grado di riconoscere simultaneamente tutti i guasti specificati in
8.2 e, se del caso, in 8.3, salvo che ciò sia impedito dalla:
- presenza di segnali di allarme incendio provenienti dalla stessa zona, e/o
- disattivazione della corrispondente zona o funzione, e/o
- test della corrispondente zona o funzione.
8.1.3 La c.c.s. deve entrare nella condizione di allarme di guasto entro 100 s dal guasto stesso
o dalla ricezione del segnale di guasto, oppure entro un periodo di tempo differente, spe-
cificato nella presente norma europea o in altre parti della EN 54.
8.2.1 Il guasto di funzioni specifiche deve essere segnalato senza alcun intervento manuale. La
segnalazione comprende contemporaneamente:
a) un segnale visibile mediante un segnalatore luminoso separato (indicatore generale
di avviso di guasto);
b) un segnale visibile per ciascun guasto riconosciuto, come specificato in 8.2.4, 8.2.5 e
8.2.6;
c) un segnale acustico, come specificato in 8.6.
8.2.2 Se la segnalazione avviene mediante segnalatori luminosi separati, questi possono esse-
re gli stessi che vengono impiegati per segnalare la disattivazione e/o il test delle corri-
spondenti zone o funzioni.
8.2.3 Se la segnalazione è su display alfanumerico e se, a causa della limitata capacità di que-
sto, non è possibile indicare contemporaneamente tutti i guasti, si deve almeno ottempe-
rare a quanto segue:
a) deve essere indicata la presenza di segnali di guasto che sono stati soppressi;
b) i segnali di guasto soppressi devono essere visualizzati mediante un'operazione ma-
nuale con livello di accesso 1 o 2, che evidenzi solo i segnali di guasto.
8.2.4 I guasti seguenti devono essere segnalati mediante segnalatori luminosi separati e/o di-
splay alfanumerici. Tali segnalazioni possono essere soppresse durante la condizione di
allarme incendio:
a) la segnalazione per ciascuna zona in cui la trasmissione dei segnali tra un punto e la
centrale è influenzata da:
- corto circuito o interruzione in un circuito di rivelazione,
- rimozione di un punto;
b) almeno una segnalazione comune per ogni guasto dell’alimentazione elettrica dovuto a:
- cortocircuito o interruzione in un supporto di trasmissione all'alimentazione (di-
spositivo L della figura 1 della EN 54-1), nel caso in cui la sorgente di alimentazio-
ne sia contenuta in un involucro diverso da quello della c.c.s,
- guasti di alimentazione come specificati nella EN 54-4;
c) almeno una segnalazione comune per ogni guasto a terra, tale da influenzare una funzio-
ne obbligatoria, non altrimenti segnalato come guasto di una funzione controllata;
d) almeno una segnalazione comune per ogni guasto di una funzione controllata dovuta
all’interruzione di un fusibile o all’intervento di eventuali dispositivi di protezione, tali
da influenzare una funzione obbligatoria nella condizione di allarme incendio;
8.2.5 I seguenti guasti devono essere segnalati da segnalatori luminosi separati e/o display al-
fanumerici le cui segnalazioni non devono essere soppresse durante la condizione di al-
larme incendio:
a) almeno una segnalazione comune per ogni cortocircuito o interruzione di tutti i sup-
porti di trasmissione tale da influenzare la trasmissione dei segnali ai dispositivi di al-
larme incendio (dispositivo C della figura 1 della EN 54-1);
b) almeno una segnalazione comune per ogni cortocircuito o interruzione di tutti i sup-
porti di trasmissione tale da influenzare la trasmissione dei segnali ai dispositivi di tra-
smissione di allarme incendio (dispositivo E della figura 1 della EN 54-1).
8.2.6 I seguenti guasti devono essere segnalati almeno da un segnalatore generale di avviso di
guasto:
a) ogni corto circuito o interruzione in un supporto di trasmissione tra parti della c.c.s.
contenute in diversi involucri meccanici, quando questo guasto non sia tale da influen-
zare una funzione obbligatoria;
b) ogni corto circuito o interruzione in un circuito di rivelazione quando questo guasto
non sia tale da impedire la trasmissione dei segnali alla c.c.s..
8.6.1 Il segnale acustico dei guasti di cui in 8.2 deve poter essere tacitato manualmente con li-
vello di accesso 1 o 2. Può essere usata la stessa operazione manuale per tacitare per la
condizione di allarme incendio.
8.6.3 Se precedentemente tacitato, il segnale acustico deve ripetersi per ogni nuovo guasto
identificato.
8.9 Uscita verso il dispositivo di trasmissione della condizione di guasto [opzione con
requisiti - vedere anche 9.4.1 c)]
La c.c.s. può avere un’uscita per la trasmissione dei segnali di guasto al dispositivo di tra-
smissione della condizione di guasto (dispositivo J della figura 1 della EN 54-1). Essa de-
ve segnalare tutti i guasti specificati in 8. Il segnale in uscita deve essere dato nel caso di
interruzione dell’alimentazione elettrica della c.c.s..
9.1.1 I fuori servizio di cui in 9.4 e 9.5 devono inibire tutte le corrispondenti segnalazioni obbli-
gatorie e/o uscite ad esse corrispondenti, ma non devono impedire altre segnalazioni ob-
bligatorie e/o uscite.
9.1.2 La c.c.s. deve essere in grado di mettere fuori servizio e di riattivare in modo indipendente cia-
scuna delle funzioni specificate in 9.4 mediante operazioni manuali con livello di accesso 2.
9.1.3 La c.c.s. deve essere nella condizione di fuori servizio quando esiste un fuori servizio co-
me indicato in 9.4 e/o in 9.5.
9.1.4 La messa fuori servizio e la riattivazione non devono essere influenzate da un ripristino di
una condizione di allarme incendio o di una condizione di avviso di guasto.
9.3.1 I fuori servizio devono essere segnalati entro 2 s dal completamento dell'operazione manuale.
9.3.2 Può essere usato per la segnalazione del fuori servizio lo stesso segnalatore luminoso
usato anche per la segnalazione del corrispondente guasto, a condizione che sia distin-
guibile. Lo stesso indicatore luminoso e la stessa segnalazione possono essere usati per
segnalare una zona in fuori servizio e una zona nello stato di test.
9.3.3 Se la segnalazione è su display alfanumerico e se a causa della sua limitata capacità non
è possibile indicare simultaneamente tutti i fuori servizio, si deve almeno ottemperare a
quanto segue:
a) deve essere segnalata la presenza delle segnalazioni di fuori servizio che sono state
soppresse;
b) le segnalazioni soppresse devono essere visualizzate, indipendentemente da altre
segnalazioni, mediante operazione manuale con livello di accesso 1 o 2.
9.4.1 Le funzioni seguenti devono poter essere poste fuori servizio e riattivate in modo indipen-
dente:
a) ciascuna zona;
b) i segnali di uscita e/o "messaggi codificati" verso i comandi dei sistemi automatici an-
tincendio (dispositivo G della figura 1 della EN 54-1), con almeno controllo e segnala-
zione comune per tutti i dispositivi G;
c) i segnali di uscita e/o "messaggi codificati" dei segnali verso i dispositivi di segnalazio-
ne di guasto (dispositivo J della figura 1 della EN 54-1).
I fuori servizio devono essere segnalati mediante segnalatori luminosi separati e/o display
alfanumerico. Le segnalazioni possono essere soppresse durante la condizione di allar-
me incendio.
9.4.2 Le seguenti funzioni devono poter essere poste fuori servizio e ripristinate in modo indi-
pendente:
a) i segnali in uscita e/o i dispositivi di trasmissione verso i dispositivi di allarme incendio
(dispositivo C della figura 1 della EN 54-1), con almeno il comando manuale e la se-
gnalazione in comune per tutti i dispositivi C;
b) i segnali in uscita e/o i dispositivi di trasmissione verso i dispositivi di trasmissione di
allarme incendio (dispositivo E della figura 1 della EN 54-1);
c) l'immediato azionamento delle uscite, per temporizzare le uscite in caso di allarme in-
cendio, come specificato in 7.11, con almeno il controllo e la segnalazione comuni per
tutte le funzioni specificate in 7.11 (vedere anche appendice E).
I fuori servizio devono essere segnalati mediante segnalatori luminosi separati e/o display
alfanumerico. Le segnalazioni non devono essere soppresse durante la condizione di al-
larme incendio.
12 REQUISITI COSTRUTTIVI
12.2 Documentazione
12.2.1 ll costruttore deve approntare la documentazione per l'installazione e per l'uso, da sotto-
porre all’organismo incaricato della prova unitamente alla c.c.s..
La documentazione deve comprendere almeno quanto segue:
a) una descrizione generale dell'apparecchiatura che includa un elenco di:
- funzioni opzionali con requisiti, indicate dalla presente norma europea;
- funzioni relative ad altre parti della EN 54;
- funzioni accessorie non richieste dalla presente norma europea;
b) specifiche tecniche sufficientemente dettagliate degli ingressi e delle uscite della
c.c.s. sufficienti per consentire una valutazione della compatibilità meccanica, elettri-
ca e logica con altri componenti del sistema (come descritto nella EN 54-1), includen-
do, se del caso, quanto segue:
- i requisiti di alimentazione per il funzionamento indicato dal costruttore;
- il massimo numero di zone, punti e/o punti indirizzabili dal circuito di rivelazione;
- il massimo numero di zone, punti, punti indirizzabili e/o dispositivi di allarme in-
cendio per la centrale;
- i limiti elettrici massimi e minimi di ogni ingresso e uscita;
- le informazioni sui parametri di comunicazione utilizzati in ogni supporto di tra-
smissione;
- le caratteristiche dei cavi raccomandati per ogni supporto di trasmissione;
- le caratteristiche dei fusibili;
12.2.2 Il costruttore deve predisporre una documentazione di progetto che deve essere sottopo-
sta al laboratorio di prova unitamente alla c.c.s..
Questa documentazione deve includere disegni, elenco delle parti, schemi a blocchi,
schemi elettrici e descrizione funzionale, tali da consentire la verifica di rispondenza della
c.c.s. alla presente norma europea e la valutazione generale sulla sua costruzione elettri-
ca e meccanica.
12.3.1 L’involucro della c.c.s. deve essere robusto e realizzato in accordo con le previste condi-
zioni di installazione riportate nella documentazione. Deve possedere almeno il grado di
protezione IP30 secondo la IEC 529:1989.
12.3.2 La c.c.s. può essere contenuta in più involucri. Se la documentazione prevede che gli in-
volucri possono essere installati in differenti postazioni distribuite all'interno dei siti protetti,
tutti i segnalatori e comandi manuali obbligatori devono trovarsi sullo stesso pannello, o
su pannelli dichiarati idonei ad essere montati uno di fianco all'altro.
12.3.3 Tutti i segnalatori luminosi e i comandi manuali obbligatori devono essere chiaramente eti-
chettati per segnalare la loro funzione. L'informazione deve essere leggibile ad una di-
stanza di 0,8 m con intensità luminosa ambientale compresa tra 100 lux e 500 lux.
12.3.4 I terminali dei supporti di trasmissione e i fusibili devono essere chiaramente etichettati.
12.4.1 La centrale deve essere in grado di raggruppare i segnali provenienti dai diversi punti per
consentire segnalazioni di zona.
12.4.2 ll trattamento dei segnali deve dare la massima priorità alle segnalazioni di allarme incendio.
12.4.3 Il passaggio dall’alimentazione principale a quella di emergenza non deve causare alcun
cambiamento nelle segnalazioni e/o nello stato delle uscite, ad eccezione di quelle relati-
ve alle alimentazioni.
12.5.1 Un guasto in un qualsiasi supporto di trasmissione tra la c.c.s. e altri componenti del si-
stema di rivelazione incendi (come definito nella EN 54-1) non deve influenzare il corretto
funzionamento della c.c.s. o di altri supporti di trasmissione.
12.5.2 Se la documentazione del costruttore prevede che ad una linea di rivelazione possono es-
sere collegati più di 32 rivelatori e/o punti di segnalazione manuali, si devono prevedere
mezzi che assicurino che un corto circuito o un’interruzione della stessa linea non impe-
discano la segnalazione di un allarme incendio per più di 32 rivelatori e/o punti di segna-
lazione manuali.
12.5.3 Se la documentazione del costruttore prevede che una centrale assemblata in più di un
involucro può essere installata in diverse postazioni distribuite all'interno del sito protetto,
devono essere previsti mezzi che assicurino che un corto circuito o un’interruzione in qual-
siasi supporto di trasmissione tra gli involucri non impediscono la segnalazione di un al-
larme incendio proveniente da più di 32 rivelatori e/o punti di segnalazione manuali.
12.5.4 Se la centrale è prevista per l'impiego con un alimentatore (dispositivo L della figura 1 del-
la EN 54-1) assemblato in un involucro separato, si deve prevedere un’interfaccia con al-
meno 2 supporti di trasmissione, in modo che un corto circuito o un’interruzione in un sup-
porto di trasmissione non comprometta la trasmissione nell’altro.
12.6.1 Nella c.c.s. devono essere previsti quattro livelli di accesso, dal livello 1 (più accessibile) al li-
vello 4 (meno accessibile). I comandi manuali e le altre funzioni devono essere raggruppati
secondo approppriati livelli di accesso, come specificato nella presente norma europea.
12.6.2 Tutte le segnalazioni obbligatorie devono essere visibili con livello di accesso 1 senza alcun
intervento manuale (per esempio la necessità di aprire una porta).
12.6.3 I comandi manuali con livello di accesso 1 devono essere accessibili senza l'ausilio di proce-
dure speciali.
12.6.4 Le segnalazioni e i comandi manuali che sono obbligatori con livello di accesso 1 devono es-
sere visibili anche con livello di accesso 2.
12.6.5 Il passaggio al livello di accesso 2 deve essere limitato da una procedura particolare.
12.6.6 Il passaggio al livello di accesso 3 deve essere limitato da una procedura particolare diversa
da quella per l'accesso al livello 2.
12.6.7 Il passaggio al livello di accesso 4 deve essere limitato da mezzi speciali che non apparten-
gono alla c.c.s..
12.7.1 Le segnalazioni luminose obbligatorie devono essere visibili con luminosità ambientale si-
no a 500 lux, da ogni angolazione sino a 22,5% rispetto alla perpendicolare alla sua su-
perficie di montaggio passante attraverso il dispositivo di segnalazione:
- a 3 m di distanza per segnalazioni di condizioni generali;
- a 3 m di distanza per la segnalazione di presenza alimentazione;
- a 0,8 m di distanza per le altre segnalazioni.
12.8.2 I display alfanumerici utilizzati per segnalazioni obbligatorie devono avere almeno una fi-
nestra chiaramente distinguibile ed essere costituiti da almeno due campi chiaramente
identificabili.
12.8.3 Se non incluso nell’informazione visualizzata, lo scopo di ogni campo deve essere chia-
ramente etichettato.
12.8.5 Le segnalazioni obbligatorie su un display alfanumerico devono essere leggibili ad una di-
stanza di 0,8 m, con intensità luminosa ambientale compresa tra 5 lux e 500 lux, da ogni
angolazione in senso verticale e orizzontale rispetto al display sino a:
- 22,5° se visto dai lati;
- 15° se visto dall'alto e dal basso.
12.9.1 I colori delle segnalazioni visive generali e specifiche provenienti dai segnalatori luminosi
devono essere:
a) rosso, per le segnalazioni di:
- allarmi incendio,
- trasmissione di segnali ai dispositivi di trasmissione di allarme incendio (dispositi-
vo E della figura 1 della EN 54-1),
- trasmissione di segnali ai dispositivi di controllo per i sistemi automatici incendio
(dispositivo G della figura 1 della EN 54-1);
b) giallo, per la segnalazione di:
- avvisi di guasto,
- fuori servizio,
- zone in stato di test,
- trasmissione di segnali ai dispositivi di trasmissione di guasti (dispositivo J della fi-
gura 1 della EN 54-1);
c) verde, per segnalare la presenza di alimentazione alla c.c.s..
12.9.2 L’utilizzo di colori differenti non è necessario nel caso di segnalazioni su display alfanu-
merici, tuttavia se vengono impiegati colori differenti per diverse segnalazioni, i colori im-
piegati devono essere quelli specificati in 12.9.1.
12.10.1 I segnalatori acustici devono fare parte della c.c.s.. Lo stesso dispositivo può essere im-
piegato per le segnalazioni sia di allarme incendio che di guasto.
12.10.2 Il minimo livello sonoro, misurato in condizioni anecoiche alla distanza di 1 m e con ogni
portello di accesso alla c.c.s. chiuso, deve essere:
- 60 dB(A) per le segnalazioni di allarme acustico;
- 50 dB(A) per le segnalazioni di guasto.
13.2.1 Il costruttore deve predisporre una documentazione che fornisca una visione generale
della struttura del software, da sottoporre all’organismo incaricato della prova unitamente
alla c.c.s. Questa documentazione deve essere sufficientemente dettagliata e deve com-
prendere almeno quanto segue:
a) una descrizione funzionale dello schema di flusso del programma principale, che in-
cluda:
- una breve descrizione di ogni modulo e delle operazioni svolte;
- la modalità con la quale i moduli interagiscono;
- la modalità con la quale i moduli sono richiamati, includendo ogni gestione delle
interruzioni;
- la struttura gerarchica del programma;
- la descrizione deve utilizzare rappresentazioni grafiche del progetto del sistema e
del flusso dati, o una equivalente e chiara documentazione di software;
b) una descrizione di quali aree di memoria sono utilizzate per i vari scopi (per esempio
il programma, dati specifici di impianto e dati di elaborazione);
c) una descrizione di come il software interagisce con i componenti hardware della centrale.
13.2.2 Il costruttore deve predisporre e tenere aggiornata una dettagliata documentazione co-
struttiva. Questa non deve essere sottoposta all’organismo incaricato della prova ma deve
essere a disposizione per eventuali ispezioni anche in una forma tale da consentire il ri-
spetto dei diritti di riservatezza del costruttore.
Questa documentazione deve comprendere almeno quanto segue:
a) una descrizione di ogni modulo del programma, contenente:
- il nome del modulo;
- l'identificazione dell'/degli autore/i;
- la data e/o la versione di riferimento;
- una descrizione delle funzioni realizzate;
- una descrizione delle interfacce, includendo la tipologia del trasferimento dati, il
campo di validità dei dati, e i controlli di validità.
13.4.1 Lo svolgimento del programma deve essere tenuto sotto controllo. Il dispositivo di control-
lo deve segnalare un guasto del sistema se le procedure associate alle funzioni principali
del programma non vengono eseguite entro il tempo limite di 100 s.
13.4.2 Il funzionamento del dispositivo di controllo e la segnalazione di guasto non devono esse-
re prevenuti da un errore nello svolgimento del programma del sistema sorvegliato.
13.4.3 Se viene rilevato un errore nell’esecuzione come indicato in 13.4.1, la c.c.s. deve porsi in
una condizione di sicurezza entro 100 s. Questa condizione di sicurezza deve essere de-
finita dal costruttore.
13.4.4 Per accedere alla condizione di sicurezza di cui in 13.4.3 (per esempio l'interruzione non
mascherabile con massima priorità), il dispositivo di sorveglianza deve utilizzare la mas-
sima priorità prevista.
13.5.1 Tutti i codici eseguibili e i dati necessari per soddisfare la presente norma europea devono
essere registrati in una memoria in grado di assicurare un funzionamento continuo, senza
manutenzione e affidabile per un periodo di almeno 10 anni.
13.5.2 Il programma deve essere registrato in una memoria non volatile, la cui scrittura sia ac-
cessibile solo con livello di accesso 4. Ogni dispositivo di memoria deve essere identifica-
bile in modo tale che il suo contenuto possa essere messo in relazione unicamente con
la propria documentazione del software.
14 MARCATURA
La c.c.s. deve essere marcata con le seguenti informazioni, che devono essere leggibili
con livello di accesso 1:
a) il numero della presente norma europea (EN 54-2:1997);
b) il nome o il marchio del costruttore o del fornitore;
c) il numero di tipo o altra designazione del modello della c.c.s.;
d) il codice o il numero che identifichi il periodo di costruzione della c.c.s..
15 PROVE
15.1 Generalità
15.3.1 Generalità
Possono essere sottoposti alle prove ambientali uno, due o tre campioni. Le prove am-
bientali devono essere eseguite come specificato nel prospetto 1.
prospetto 1 Prove ambientali
15.3.5 Requisiti
Il campione non deve cambiare di stato durante le prove funzionali specificate da 15.4 a
15.13 eccetto quando il cambiamento di stato è richiesto dal procedimento di prova oppu-
re quando è il risultato di una prova funzionale.
15.4.2.1 Generalità
Devono essere utilizzati i procedimenti di prova con graduale variazione della temperatu-
ra come descritto nella IEC 68-2-1:1990. Per i campioni che dissipano calore (come defi-
nito nella IEC 68-2-1:1990) deve essere utilizzata la prova Ad, mentre per quelli che non
dissipano calore la prova Ab.
15.4.2.4 Condizionamento
Si applicano le seguenti condizioni:
temperatura : - 5 °C ± 3 °C;
durata : 16 h.
15.5.2.1 Generalità
Utilizzare il procedimento di prova descritto nella IEC 68-2-3:1969.
15.5.2.4 Condizionamento
Si applica il seguente condizionamento:
a) temperatura : 40 °C ± 2 °C;
+2
b) umidità relativa : (93 )%;
-3
c) durata : 4 giorni.
Il campione deve essere portato gradualmente alla temperatura di condizionamento
(40 °C ± 2 °C), prevenendo la formazione di condensa.
15.6.2.1 Generalità
Utilizzare il procedimento e l’apparecchiatura di prova descritti nella IEC 817:1984.
15.6.2.4 Condizionamento
Dirigere gli urti su tutte le superfici del campione accessibili con livello di accesso 1.
Devono essere inferti tre colpi per ogni punto della superficie che è considerato suscetti-
bile di provocare danneggiamenti o malfunzionamenti del campione.
Ci si dovrebbe assicurare che i risultati di una serie di tre colpi non influenzino le serie suc-
cessive.
In caso di dubbio, il difetto non deve essere considerato e deve essere applicata una nuo-
va serie di tre colpi ad un altro campione nella stessa posizione.
Applicare il condizionamento seguente:
energia d’urto : (0,5 ± 0,04) J;
numeri di urti per punto : 3.
15.7.2.1 Generalità
Utilizzare il procedimento di prova descritto nella IEC 68-2-6:1982.
Nota La prova di vibrazioni funzionale può essere combinata con la prova di vibrazioni di durata, in modo che il
campione sia sottoposto alla prova funzionale seguita dalla prova di durata per ogni asse.
15.7.2.4 Condizionamento
Sottoporre il campione, a turno, alla prova di vibrazioni su ciascuno dei tre assi perpendi-
colari, uno dei quali è perpendicolare al piano di montaggio del campione.
Applicare il condizionamento seguente:
a) gamma di frequenza : da 10 Hz a 150 Hz;
b) accelerazione : 0,981 ms-2 (0,1 gn);
c) numero degli assi : 3;
d) numero di cicli per asse : 1 per ciascuna condizione di funzionamento.
15.8.2.1 Generalità
Per le prove di tipo eseguite in laboratorio, deve essere usato il procedimento prova de-
scritto nella IEC 801-2:1991.
Le prove comprendono:
a) scariche elettrostatiche dirette sulle parti dell'apparecchiatura accessibili con livello di
accesso 2;
b) scariche elettrostatiche indirette su un piano di accoppiamento adiacente all'apparec-
chiatura.
15.8.2.4 Condizionamento
Applicare il seguente condizionamento:
a) tensione di prova : 2 kV, 4 kV e 8 kV per scariche in aria e superfici isolanti,
: 2 kV, 4 kV e 6 kV per le scariche a contatto su superfici
conduttive e piani di accoppiamento;
b) polarità : positiva e negativa;
c) numero di scariche : 10 per ogni punto preselezionato;
d) intervallo tra le scariche : almeno 1 s.
15.9.2.1 Generalità
Utilizzare il procedimento di prova di tipo descritto nella IEC 801-3:1984.
15.9.2.4 Condizionamento
Applicare il condizionamento seguente:
a) gamma di frequenza : da 1 MHz a 1 GHz;
b) intensità di campo : 10 V/m;
c) modulazione : 80% a 1 kHz.
15.10.2.1 Generalità
Utilizzare il procedimento di prova descritto nella IEC 801-4:1988.
Devono essere utilizzati i procedimenti di prova per le prove di tipo eseguite in laboratorio.
15.11.2.1 Generalità
L’apparecchiatura di prova ed il procedimento devono essere in generale come descritto
nella ENV 50142:1994*) e qui di seguito.
Le linee di alimentazione in c.a., dovranno essere sottoposte a transitori iniettati nei modi
sia linea-linea che linea-terra. Con l’accoppiamento linea-terra, i transitori devono essere
iniettati tramite un resistore di 10 Ω. La lunghezza delle linee di alimentazione tra il cam-
pione e la rete di accoppiamento/disaccoppiamento deve essere ≤ a 2 m. Almeno 20 im-
pulsi per ogni polarità devono essere applicati per ciascuno dei livelli di tensione mostrati
per l’appropriata severità. Questi impulsi devono essere sincronizzati con l’onda di tensio-
ne di alimentazione in modo che almeno 5 impulsi vengano applicati per ciascuno dei
punti di passaggio per lo zero e nei punti di massimo e di minimo. Gli impulsi possono es-
sere applicati ad una velocità massima di 1 ogni 5 s, assicurandosi che qualunque guasto
non sia dovuto all’applicazione di impulsi troppo frequenti; se questo non fosse chiaro, i
dispositivi guasti dovrebbero essere rimpiazzati e la prova ripetuta con gli impulsi applicati
ad una velocità minore di 1 al minuto.
Le linee di alimentazione extra basse e le linee di segnale devono essere sottoposte a transitori
iniettati soltanto nel modo di accoppiamento linea-terra, tramite un resistore di 40 Ω. Se l’appa-
recchiatura ha un gran numero di ingressi/uscite identici (per esempio, i loop di risollevamento),
allora si possono selezionare i campioni rappresentativi di ciascun tipo di ingresso/uscita per la
prova. La lunghezza delle linee di segnale tra la c.c.s. e le reti di accoppiamento/disaccop-
piamento deve essere ≤ a 2 m; se specificato che certe linee di segnale devono essere
collegate soltanto con cavi schermati, i transitori devono essere applicati allo schermo di
un cavo schermato di lunghezza pari a 20 m come mostrato nella figura 1. Almeno 5 im-
pulsi per ciascuna polarità devono essere applicati per ciascuno dei livelli di tensione mo-
strati per l’appropriata severità. Gli impulsi possono essere applicati ad una velocità mas-
sima di 1 ogni 5 s, assicurandosi che qualunque guasto non sia dovuto all’applicazione di
impulsi troppo frequenti; se questo non fosse chiaro, i dispositivi guasti dovrebbero esse-
re rimpiazzati e la prova ripetuta con gli impulsi applicati ad una velocità minore di 1 al mi-
nuto.
*) Nota nazionale - Al momento della pubblicazione della presente norma la ENV 50142:1994 non è più in vigore. Si
informa che è stata pubblicata in ottobre 1996 la EN 50130-4 "Alarm Systems - Electromagnetic compatibility - Product
family standard: Immunity requirements for components of fire, intruder and social alarm system" [Sistemi d’allarme -
Compatibilità elettromagnetica - Norme per famiglia di prodotto: Requisiti di immunità per componenti di sistemi antin-
cendio, antintrusione e di allarme personale].
15.11.2.4 Condizionamento
Applicare per ciascuna delle condizioni funzionali specificate in 15.11.2.3 il seguente con-
dizionamento:
a) per le linee in c.a.:
fase-fase: 500 V e 1 kV,
fase-terra: 500 V, 1 kV e 2 kV attraverso una resistenza in serie da 10 Ohm;
Nota Le tensioni di cui sopra sono tensioni a vuoto.
b) per le linee in c.c. a bassa tensione e le linee di segnale:
fase-terra: 500 V e 1 kV attraverso una resistenza in serie da 40 Ohm.
Nota Le tensioni di cui sopra sono tensioni a vuoto.
15.12.2.1 Generalità
Al momento non può essere fatto alcun riferimento a norme accettate a livello internazionale.
Deve essere utilizzato un generatore di prova che sia in grado di ridurre l’ampiezza della
tensione per una o più semionde ai passaggi per lo zero.
Il campione deve essere nella condizione di funzionamento e deve essere controllato du-
rante il condizionamento.
La tensione di alimentazione deve essere ridotta dal valore nominale della percentuale
stabilita per il periodo specificato.
Ogni riduzione dovrà essere applicata dieci volte con un intervallo non minore di 1 s e non
maggiore di 1,5 s.
15.12.2.4 Condizionamento
Applicare il condizionamento prescritto nel prospetto 2.
prospetto 2
15.13.2.1 Generalità
Al momento non può essere fatto alcun riferimento a norme internazionali.
Il campione deve essere sottoposto a ciascuna delle condizioni di alimentazione specifi-
cate fino al raggiungimento della temperatura di regime e al completamento della prova
funzionale.
15.13.2.4 Condizionamento
Applicare le seguenti condizioni:
a) alimentazione alla massima tensione come specificato dal costruttore;
b) alimentazione alla minima tensione come specificato dal costruttore.
Nota Per garantire la compatibilità tra la c.c.s. e ciascun specifico tipo di apparecchiatura di alimentazione, la gam-
ma delle tensioni di alimentazione della c.c.s. deve comprendere quella registrata per l’apparecchiatura di ali-
mentazione nelle prove della EN 54-4:1997.
15.14.2.1 Generalità
Utilizzare il procedimento di prova descritto nella IEC 68-2-3:1969.
15.14.2.4 Condizionamento
Applicare il seguente condizionamento:
a) temperatura : 40 °C ± 2 °C;
+2
b) umidità relativa : (93 )%;
-3
c) durata : 21 giorni.
Il campione deve essere portato gradualmente alla temperatura di condizionamento
(40 °C ± 2 °C), prevenendo la formazione di condensa.
15.15.2.1 Generalità
Deve essere usata la procedura di prova descritta nella IEC 68-2-6:1982.
Nota La prova di vibrazioni di durata può essere combinata con la prova di vibrazioni funzionale, in modo che il
campione sia sottoposto alla prova funzionale seguita dalla prova di durata per ogni asse.
15.15.2.4 Condizionamento
Sottoporre il campione alla prova di vibrazioni, a turno, su ciascuno dei tre assi perpendi-
colari, uno dei quali deve essere perpendicolare al piano di montaggio del campione.
Applicare il seguente condizionamento:
a) gamma di frequenza : da 10 Hz a 150 Hz;
b) accelerazione : 4,905 ms-2 (0,5 gn);
c) numero degli assi : 3;
d) numero di cicli per asse : 20.
Livello di accesso 1:
Utilizzabile dal pubblico o da persone che hanno una responsabilità generale di sorve-
glianza di sicurezza e che quindi, si presume, possano per primi investigare su un allarme
incendio o un avviso di guasto e rispondere.
Livello di accesso 2:
Utilizzabile da persone che hanno una specifica responsabilità in materia di sicurezza e
che sono istruite e autorizzate ad operare sulla c.c.s. nelle seguenti condizioni:
- condizione di riposo;
- condizione di allarme incendio;
- condizione di guasto;
- condizione di fuori servizio;
- condizione di test.
Livello di accesso 3:
Utilizzabile da persone che sono istruite e autorizzate a:
- riconfigurare i dati specifici del sito inseriti nella c.c.s. o da essa controllati (per esem-
pio etichettatura, zonizzazione, organizzazione dell'allarme);
- assicurare che la c.c.s. sia in conformità alle istruzioni ed alle informazioni date dal co-
struttore.
Livello di accesso 4:
Utilizzabile da persone che sono istruite e autorizzate dal costruttore, sia a riparare la
c.c.s. che a modificare la sua configurazione in modo da cambiare il suo modo originale di
funzionamento.
Il punto 12.6 definisce le prescrizioni minime per l'accessibilità. Solo i livelli di accesso 1
e 2 hanno una gerarchia rigorosa. Per esempio, come procedure speciali per l'ingresso al
livello di accesso 2 e/o al livello di accesso 3, possono essere utilizzati:
- chiavi meccaniche;
- tastiera e codici;
- carte di accesso.
A titolo di esempio, i mezzi speciali per l'ingresso al livello di accesso 4, possono essere:
- chiavi meccaniche;
- utensili;
- dispositivo di programmazione esterno.
Può essere accettabile che l'ingresso al livello di accesso 4 preveda solo un semplice
utensile, come un cacciavite, purché in precedenza si debba passare per il livello di ac-
cesso 2 o 3. Per esempio, il costruttore può dichiarare nella documentazione quali parti
della c.c.s. non sono manutenibili dall'utente; l'ingresso al livello di accesso 4 può in tale
caso essere controllato dall'utente. Si considera altresì accettabile l'utilizzo di mezzi ester-
ni per eseguire determinate funzioni al livello di accesso 3, come per esempio la program-
mazione dei dati specifici del sito.
Può essere opportuno in certe situazioni che la c.c.s. abbia livelli di accesso aggiuntivi
nell’ambito dei livelli di accesso 2 o 3 (per esempio 2A e 2B), che possano consentire a di-
verse categorie di utenti autorizzati ad avere accesso a un gruppo selezionato di comandi o
funzioni. Ciò non è escluso dalla presente norma europea. L'esatta configurazione dipen-
derà dal tipo di installazione, dalle modalità di impiego della c.c.s. e dalla complessità del-
le funzioni previste.
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