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Accessori per serramenti


NORMA ITALIANA

Dispositivi per uscite di emergenza azionati mediante


maniglia a leva o piastra a spinta

UNI EN 179

Requisiti e metodi di prova


OTTOBRE 2002
Building hardware

Emergency exit devices operated by a lever handle or push pad

Include aggiornamento
A1 (giugno 2001)

CLASSIFICAZIONE ICS

91.190; 91.060.50-50

SOMMARIO

La norma specifica i requisiti di costruzione, prestazione e collaudo dei


dispositivi di emergenza azionati meccanicamente mediante una maniglia
a leva o una piastra di spinta. La norma non riguarda dispositivi antipanico
azionati mediante una barra orizzontale (vedere UNI EN 1125), n sistemi
antipanico o di uscite di emergenza comandati elettronicamente.

RELAZIONI NAZIONALI

La presente norma sostituisce la UNI EN 179:1999.

RELAZIONI INTERNAZIONALI

= EN 179:1997 + A1:2001
La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della
norma europea EN 179 (edizione agosto 1997) e dellaggiornamento
A1 (edizione giugno 2001) e tiene conto dellerrata corrige del marzo 2002
(AC:2002).

ORGANO COMPETENTE

Commissione "Prodotti e sistemi per lorganismo edilizio"

RATIFICA

Presidente dellUNI, delibera del 13 maggio 2002

UNI
Ente Nazionale Italiano
di Unificazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia

UNI - Milano
Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
il consenso scritto dellUNI.

Gr. 10

UNI EN 179:2002

NORMA EUROPEA

Requirements and test methods

Pagina I

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PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento in lingua italiana della
norma europea EN 179 (edizione agosto 1997), dellaggiornamento A1
(edizione giugno 2001 + errata corrige AC:2002), che assumono
cos lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione stata curata dallUNI.
La Commissione "Prodotti e sistemi per lorganismo edilizio"
dellUNI segue i lavori europei sullargomento per delega della
Commissione Centrale Tecnica.
Rispetto alledizione precedente la presente norma include laggiornamento A1:2001 e lerrata corrige AC:2002, i quali apportano modifiche di punti nel testo e modificano lappendice ZA (informativa).
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare lesistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dellarte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte
in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.

UNI EN 179:2002

UNI

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INDICE
INTRODUZIONE
1

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


figura

figura

1
Dispositivo di emergenza di tipo A.......................................................................................................... 1
Dispositivo di emergenza di tipo B.......................................................................................................... 2

RIFERIMENTI NORMATIVI

TERMINI E DEFINIZIONI

REQUISITI

4
figura

Dispositivo di emergenza di tipo A.......................................................................................................... 5

figura

Dispositivo di emergenza di tipo B.......................................................................................................... 5

figura

Larghezza dell'elemento di azionamento ............................................................................................. 6

figura

Dimensioni della controbocchetta a pavimento .................................................................................. 7

figura

Forze di apertura........................................................................................................................................... 8

figura

Forze della prova di resistenza all'uso improprio ............................................................................... 9

figura

Forza della prova di resistenza all'uso improprio ............................................................................ 10

PROVE - GENERALIT ED APPARECCHIATURA DI PROVA


figura

10

11
Montaggio di porta e telaio di prova .................................................................................................... 12

METODI DI PROVA - PROCEDURE


prospetto

12
......................................................................................................................................................................... 15

CLASSIFICAZIONE

17

MARCATURA

18

VALUTAZIONE DELLA CONFORMIT

19
21

APPENDICE
(informativa)

RACCOMANDAZIONI PER L'INSTALLAZIONE E IL FISSAGGIO

APPENDICE
(normativa)

REQUISITI AGGIUNTIVI PER DISPOSITIVI DI EMERGENZA PER IMPIEGO


SU PORTE TAGLIAFUOCO/ANTIFUMO
23

APPENDICE
(informativa)

RACCOMANDAZIONI PER LA MANUTENZIONE

24

APPENDICE
(normativa)

SCHEMA PROGRAMMATICO DELLE PROCEDURE DI PROVA

25

APPENDICE
(informativa)

BIBLIOGRAFIA

26

APPENDICE
(informativa)

ZA

prospetto ZA.1
prospetto ZA.2
prospetto ZA.3
figura

ZA.1

PUNTI RIGUARDANTI LE DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA UE SUI


PRODOTTI DA COSTRUZIONE 89/106/CEE

27
Scopo e punti della presente norma che si applicano alle caratteristiche essenziali ......... 27
Sistema di attestazione di conformit ................................................................................................. 28
Assegnazione dei compiti della valutazione di conformit .......................................................... 28
Esempio di marcatura CE di un sistema per le uscite di emergenza ...................................... 30

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Accessori per serramenti


NORMA EUROPEA

EN 179

Dispositivi per uscite di emergenza azionati mediante


maniglia a leva o piastra a spinta
Requisiti e metodi di prova

AGOSTO 1997
Building hardware
EUROPEAN STANDARD

+ A1 GIUGNO 2001

Emergency exit devices operated by a lever handle or push pad


Requirements and test methods
Quincaillerie pour le btiment

NORME EUROPENNE

Fermetures durgence pour issues de secours manoeuvres par une


bquille ou une plaque de pousse
Prescriptions et mthodes dessai
Schlsser und Baubeschlge

EUROPISCHE NORM

Notausgangsverschlsse mit Drcker oder Stoplatte


Anforderungen und Prfverfahren

DESCRITTORI

ICS

91.190

La presente norma europea stata approvata dal CEN il 26 aprile 1997.


Laggiornamento A1 stato approvato dal CEN il 3 maggio 2001.
I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalit secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrispondenti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria responsabilit da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il medesimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comit Europen de Normalisation
Europisches Komitee fr Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

2001 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
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UNI

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PREMESSA ALLA NORMA EN 179


La presente norma europea stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 33, "Porte, finestre, chiusure oscuranti, relativi accessori e facciate continue", la cui segreteria affidata all'AFNOR.
L'Organizzazione dei Produttori Europei "ARGE" ha dato un valido contributo alla preparazione della presente norma.
La presente norma europea parte di un gruppo di norme europee dedicate ai prodotti
per accessori per serramenti.
La presente norma appartiene ad una serie di norme relative ai dispositivi per le uscite di
sicurezza elaborate dal Comitato Tecnico CEN/TC 33.
Per la correlazione con questa Direttiva UE, vedere l'appendice informativa ZA che parte integrante della presente norma europea.
Dove si fa riferimento a delle classi, si considera che esse siano classi tecniche e non
classi secondo larticolo 3(2) della Direttiva Prodotti da Costruzione (89/106/CEE).
Le appendici normative ed informative della presente norma europea sono indicate
nell'indice.
L'appendice A informativa fornisce raccomandazioni per l'installazione ed il fissaggio dei
dispositivi di emergenza.
Onde evitare nel mercato confusione potenzialmente pericolosa, la Segreteria Centrale
del CEN ha attribuito ai dispositivi per le uscite di sicurezza numeri di riferimento separati non correlati. Di conseguenza, la presente norma europea diventa EN 179 invece
che EN 1125-2 e la EN 1125-1 diventa EN 1125.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o mediante la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro febbraio 1998,
e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro febbraio 1998.
In conformit alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

PREMESSA ALLAGGIORNAMENTO A1
Il presente aggiornamento EN 179:1997/A1:2001 alla EN 179:1997 stato elaborato dal
Comitato Tecnico CEN/TC 33 "Porte, finestre, chiusure oscuranti, relativi accessori e facciate continue", la cui segreteria affidata all'AFNOR.
Al presente aggiornamento alla norma europea EN 179:1997 deve essere attribuito lo
status di norma nazionale, o mediante la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro dicembre 2001, e le norme nazionali in contrasto devono essere
ritirate entro marzo 2003.
Il presente aggiornamento alla norma europea EN 179:1997 stato preparato nellambito
di un mandato conferito al CEN dalla Commissione Europea e dallAssociazione Europea
del Libero Scambio, ed di supporto ai requisiti essenziali della/e Direttiva/e UE.
Per la corrispondenza con la/e Direttiva/e UE, vedere l'appendice informativa ZA, che
parte integrante della presente norma.
In conformit alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

UNI EN 179:2002

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INTRODUZIONE
L'esperienza relativa ai pericoli dovuti al fuoco e/o al fumo e alla sicurezza generale per le
persone ha reso auspicabile che le porte nelle zone di passaggio, oppure quelle da usare
in condizione di emergenza, siano provviste di dispositivi di emergenza adeguati, rispondenti ai requisiti dettati da norme europee comuni.
Lo scopo principale dei requisiti di funzionamento contenuti nella presente norma europea quello di fornire una via di fuga sicura ed efficace attraverso una porta mediante una
singola manovra per sganciare il dispositivo, anche se ci pu richiedere previa conoscenza del suo funzionamento.
La presente norma europea riguarda dispositivi di emergenza destinati ad essere usati in
situazioni di emergenza in cui la gente sia abituata ad usare le uscite di sicurezza e la loro
ferramenta e pertanto sia molto improbabile che si manifesti una situazione di panico.
Nel caso in cui si prevedano situazioni di panico, si pu fare riferimento alla EN 1125, che
riguarda i dispositivi antipanico azionati tramite una barra orizzontale.
Le prove di funzionamento incluse nella presente norma sono considerate riproducibili e, in
quanto tali, forniranno una valutazione adeguata ed obiettiva del funzionamento di tali dispositivi.

SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma europea specifica i requisiti per la fabbricazione, il funzionamento ed il collaudo di dispositivi di emergenza azionati meccanicamente da una maniglia a leva oppure da
una piastra a spinta da usare quando improbabile che insorga una situazione di panico.
La norma europea non specifica nessuna forma particolare per i dispositivi di emergenza
e precisa unicamente le dimensioni richieste per ragioni di sicurezza per le persone.
La presente norma europea non riguarda dispositivi specifici destinati all'uso da parte di
persone gravemente invalide. In considerazione della vasta gamma di invalidit, tali dispositivi ed il loro funzionamento dovrebbero essere concordati fra il redattore delle specifiche ed il fabbricante.
I dispositivi di emergenza oggetto della presente norma europea sono destinati ad essere
utilizzati soltanto su porte con battenti montati su cerniere o perni, di massa non maggiore
di 200 kg, altezza non maggiore di 2 500 mm e larghezza non maggiore di 1 300 mm.
La presente norma europea riguarda due modelli specifici di dispositivi di emergenza:
quelli destinati all'uso esclusivamente su porte ad un'anta, e quelli specificamente destinati all'uso su porte ad un'anta e/o a due ante.
La presente norma europea si riferisce a due tipi particolari di funzionamento: dispositivi
di emergenza con azionamento tramite "maniglia a leva", tipo A (vedere 3.9, figure 1 e 3)
e dispositivi di emergenza con azionamento tramite piastra a spinta, tipo B (vedere 3.15,
figure 2 e 4).
figura

Dispositivo di emergenza di tipo A

UNI EN 179:2002

UNI

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La presente norma europea riguarda due categorie di sporgenza del dispositivo per rendere massima l'ampiezza della via di fuga e rendere minima la sporgenza dalla superficie
della porta, nel caso in cui l'uno o l'altro o entrambi questi criteri siano importanti (vedere 4.1.13).
figura

Dispositivo di emergenza di tipo B

Per valutare l'idoneit di un dispositivo di emergenza ad essere utilizzato su porte tagliafuoco/antifumo, si devono effettuare delle prove di funzionamento in caso di incendio, oltre
alle prove di funzionamento previste dalla presente norma europea. Nell'appendice B sono riportati i requisiti aggiuntivi per tali prodotti.
La presente norma europea non riguarda dispositivi antipanico azionati mediante una
barra orizzontale (vedere EN 1125) oppure sistemi antipanico e di uscite di emergenza
comandati elettricamente, per i quali attualmente si stanno elaborando delle norme (vedere appendice E).

RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale lultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 1125
Building hardware - Panic exit devices operated by a horizontal
bar - Requirements and test methods
prEN 1670
Building hardware - Corrosion resistance of hardware for doors,
windows, shutters and curtain walling - Requirements and test
methods

TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano le definizioni seguenti:

3.1

anta mobile: Anta che si apre per prima e che si chiude per ultima in una porta a due ante
con battuta ad oscillazione singola.

3.2

dispositivo di riaggancio automatico: Dispositivo che consente di bloccare automaticamente nella posizione di chiusura un dispositivo di emergenza dopo che questo stato
azionato.

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3.3

elemento di chiusura: Parte di un dispositivo di emergenza che si innesta nella controbocchetta per bloccare la porta nella posizione di chiusura.

3.4

dispositivo di fermo a giorno: Meccanismo montato su un dispositivo emergenza che


provvede a mantenere l'(gli)elemento(i) di chiusura in posizione retratta fino a che non
venga ripristinato manualmente.

3.5

porta: Porta, finestra, porta a battenti, portello o pannello, incernierati o imperniati in un


piano verticale o quasi verticale.

3.6

anta semifissa: Anta che si apre per ultima e che si chiude per prima, in una porta a due
ante con battuta, ad oscillazione singola.

3.7

interno: Superficie della porta in cui si trova la maniglia a leva o la piastra a spinta che
provvede a fare funzionare il dispositivo di emergenza.

3.8

controbocchetta: Piastra o altro accessorio nel quale si innesta(no) l'(gli)elemento(i) di


chiusura.

3.9

maniglia a leva: Elemento di azionamento a rotazione il cui asse di rotazione perpendicolare alla superficie della porta e che aziona il meccanismo del dispositivo di emergenza per sganciare l'(gli)elemento(i) di chiusura (vedere figura 3).

3.10

fabbricante: L'organizzazione a nome della quale il dispositivo di emergenza viene approvato secondo quanto disposto dalla presente norma europea.

3.11

esterno: Superficie della porta opposta alla superficie sulla quale collocata la maniglia
a leva o la piastra a spinta che provvede a fare funzionare il dispositivo di emergenza.

3.12

dispositivo di accesso dall'esterno: Meccanismo per aprire dall'esterno un dispositivo


per uscite di emergenza.

3.13

elemento di azionamento: Abbreviazione per maniglia a leva o piastra a spinta.

3.14

porta a due ante: Porta formata da due ante incernierate o imperniate montate all'interno
di un unico telaio. I montanti possono essere lisci o a battuta.

3.15

piastra a spinta: Elemento di azionamento di un dispositivo di emergenza che, quando


spinto in direzione dell'uscita, aziona il meccanismo del dispositivo di emergenza per
sganciare l'(gli)elemento(i) di chiusura (vedere figura 4).

3.16

forza di apertura: Forza applicata all'elemento di azionamento, necessaria per estrarre


l'(gli)elemento(i) di chiusura dalla controbocchetta(e).

3.17

asta verticale: Prolungamento dell'elemento di chiusura di un dispositivo di emergenza


che lo collega all'elemento di azionamento tramite un meccanismo di azionamento.

3.18

dispositivo antipanico: Meccanismo formato da un elemento(i) di chiusura che si innesta(no) in una controbocchetta(e) posta nel telaio della porta oppure nel pavimento, che
provvede a bloccare la porta quando viene chiusa. L'(Gli)elemento(i) di chiusura pu(possono) essere sganciato(i) dalla barra posizionata orizzontalmente sulla superficie interna
della porta quando venga mossa in un qualsiasi punto della sua lunghezza utile in direzione del movimento e/o secondo un arco descritto verso il basso.

3.19

dispositivo di emergenza: Meccanismo che consiste in un elemento(i) di chiusura che si


innesta(no) in una controbocchetta(e) posta(e) nel telaio della porta oppure nel pavimento
per bloccare la porta quando viene chiusa. L'(Gli)elemento(i) di chiusura pu(possono)
essere sganciato(i) tramite la maniglia a leva o la piastra a spinta poste sul lato interno
della porta quando siano spinti verso il basso oppure in direzione dell'uscita.

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3.20

dispositivo per porta a due ante: Dispositivo di emergenza destinato all'uso sulle ante di
porte a due ante realizzato in modo tale che facendo funzionare uno degli elementi di azionamento si apra almeno l'anta sulla quale esso montato.

REQUISITI

4.1

Requisiti di progetto

4.1.1

Il dispositivo di emergenza deve essere progettato in modo tale da sganciare la porta


dall'interno in meno di 1 s, con una singola manovra manuale, senza che sia necessario
l'uso di chiavi o di oggetto similare.
Indipendentemente dal fatto che siano incorporati sistemi ausiliari di bloccaggio e/o sbloccaggio, l'elemento di azionamento deve consentire, in qualsiasi momento, l'uscita dall'interno.

4.1.2

Lo sgancio di un dispositivo di emergenza non deve avvenire in senso opposto a quello di


uscita.

4.1.3

I dispositivi di emergenza azionati mediante una maniglia a leva devono essere progettati
per sganciarsi per effetto di un movimento della maniglia a leva verso il basso oppure verso il basso in direzione delle cerniere.

4.1.4

I dispositivi di emergenza azionati mediante piastra a spinta devono essere progettati in


modo tale che si sgancino per effetto di un movimento della piastra a spinta in direzione
dell'uscita e/o con un arco descritto verso il basso o lateralmente.

4.1.5

I dispositivi di emergenza devono essere progettati in modo tale che ritornino automaticamente nella loro posizione di chiusura e siano pronti per il successivo utilizzo dopo essere
stati azionati.

4.1.6

La resistenza alla corrosione deve essere almeno di grado 3, in base a quanto previsto
dal prEN 1670. Questa condizione soddisfatta se la relativa prova viene superata, come
indicato in 6.2.4.

4.1.7

Il dispositivo di emergenza deve essere realizzato in modo che tutti gli spigoli e gli angoli
esposti che potrebbero provocare lesioni alle persone che utilizzano l'uscita di sicurezza,
siano arrotondati con un raggio non minore di 0,5 mm.

4.1.8

Il materiale previsto nella progettazione del dispositivo di emergenza deve essere adatto
a consentirne il funzionamento a temperature comprese tra - 20 C e + 100 C.

4.1.9

Il dispositivo di emergenza deve essere progettato in modo tale da consentire che la porta
oscilli liberamente in direzione dell'uscita una volta che sia stata sganciata.

4.1.10

Si devono prevedere protezioni di qualunque parte della porta o del telaio che potrebbe
essere danneggiata dal dispositivo durante il movimento della porta.

4.1.11

Il dispositivo di emergenza deve essere progettato in modo tale che l'elemento di azionamento possa essere installato a 150 mm o meno (dimensione Z ) dal battente della porta
quando questa si trova in posizione chiusa (vedere figure 3 e 4).

4.1.12

Le maniglie a leva devono essere progettate in modo tale da avere una lunghezza minima (dimensione X ) di 120 mm, misurata dall'asse di rotazione all'estremit libera (vedere figura 3).

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4.1.13

Nessun particolare del dispositivo di emergenza, con la porta in qualsiasi posizione, deve
sporgere (dimensione W ) dalla superficie della porta pi di quanto sotto indicato per ciascuna categoria:
- categoria 1: sporgenza fino a 150 mm (sporgenza normale);
- categoria 2: sporgenza fino a 100 mm (sporgenza ridotta).
Vedere le figure 3 e 4 per l'illustrazione della dimensione W (sporgenza).
Nota

Le categorie 1 e 2 si applicano al funzionamento di entrambi i tipi A e B.

4.1.14

Con il dispositivo di emergenza in posizione bloccata, la larghezza dell'elemento di azionamento (dimensione V ) non deve essere minore di 18 mm (vedere figura 5).

4.1.15

L'estremit libera della maniglia a leva deve essere progettata in modo tale da rendere minimo il rischio di lesioni, cio deve essere rivolta verso la superficie della porta.
figura

Dispositivo di emergenza di tipo A


Legenda

C
W
X
Z

figura

Spazio libero minimo fra la leva e la superficie della porta


Sporgenza massima
Lunghezza minima
Distanza dal battente della porta

Dispositivo di emergenza di tipo B


Legenda

R Spazio libero fra la piastra a spinta e la superficie della porta


W Sporgenza massima
Z Distanza dal battente della porta

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figura

Larghezza dell'elemento di azionamento


Legenda

Larghezza dell'elemento di azionamento

4.1.16

Le maniglie a leva devono essere progettate in modo tale da lasciare uno spazio libero
minimo di 30 mm (dimensione C ) fra la leva e la superficie della porta, per lasciare spazio
sufficiente per la manovra manuale (vedere figura 3).

4.1.17

Lo spazio libero tra la piastra a spinta e la superficie della porta non deve essere minore
di 25 mm (dimensione R ) in qualunque posizione della corsa della piastra a spinta, al fine
di ridurre il rischio di intrappolamento delle dita (vedere figura 4).

4.1.18

Al fine di ridurre il rischio di intrappolamento delle dita e/o di bloccaggio del dispositivo di
emergenza, lo spazio libero deve essere tale da non intrappolare un'asta di prova del diametro di 10 mm durante l'azionamento del dispositivo di emergenza.

4.1.19

La piastra a spinta deve essere progettata in modo tale che l'operazione di sgancio del
dispositivo di emergenza non possa essere bloccato da una forza applicata in direzione
dell'uscita, in qualunque punto della sua superficie.

4.1.20

Il dispositivo di emergenza deve essere progettato in modo che la superficie superiore


dell'elemento di azionamento, il telaio o altra struttura di supporto non contenga spazi accessibili che potrebbero essere inavvertitamente bloccati da un oggetto estraneo, ed impedire cos il funzionamento del dispositivo.
Un pezzo di acciaio di 10 mm 15 mm 20 mm posto in qualsiasi spazio accessibile e in
qualunque direzione non deve impedire il corretto funzionamento del dispositivo.

4.1.21

Il dispositivo di emergenza deve essere progettato in modo tale che l'(gli)elemento(i) di


chiusura, una volta sganciato(i), non riduca(no) o impedisca(no) il libero movimento della
porta.
Nota

Il dispositivo di emergenza pu essere provvisto di un meccanismo di fermo a giorno o di un dispositivo di


riaggancio automatico.

4.1.22

Il dispositivo di emergenza con aste verticali superiori ed inferiori deve comprendere un


meccanismo grazie al quale il disinnesto e/o l'intervento dall'esterno sull'elemento di chiusura dell'asta verticale inferiore non consenta il disinnesto dell'elemento di chiusura
dell'asta verticale superiore.

4.1.23

Nel caso in cui siano previste coperture per le aste verticali applicate alla superficie, esse
devono:
a) essere provviste di sistemi di fissaggio e poter essere tolte soltanto utilizzando un attrezzo;
oppure
b) essere conformi ai requisiti di funzionamento di cui in 4.2.5 una volta tolte le coperture.
Nota

Il dispositivo di emergenza pu essere progettato in modo tale da prevedere una guida(e) apposita(e) di contenimento delle aste verticali.

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4.1.24

Il progetto di un dispositivo per le uscite di emergenza deve comprendere la protezione


indicata in 4.1.10 e una o pi piastre e/o controbocchette apposite per linnesto dellelemento o degli elementi di chiusura quando il dispositivo si trova nella posizione bloccata.

4.1.25

La controbocchetta a pavimento deve essere progettata in modo tale che la polvere e la


sporcizia possano essere asportate con facilit. Se la controbocchetta non montata a filo
del pavimento, essa non deve avere un'altezza maggiore di 15 mm (dimensione H ) dal livello del pavimento finito e deve essere smussata in direzione della via di uscita con un angolo M non maggiore di 45 rispetto al piano orizzontale; qualsiasi rialzo (dimensione P )
non deve essere maggiore di 3 mm (vedere figura 6).
figura

Dimensioni della controbocchetta a pavimento


Legenda

H Altezza della controbocchetta a pavimento


M Angolo dal piano orizzontale
P Sporgenza della controbocchetta a pavimento

4.1.26

Dove necessario, si devono prevedere sistemi per la lubrificazione delle parti mobili del
dispositivo di emergenza.

4.1.27

Il dispositivo di emergenza fabbricato conformemente alla presente norma europea deve


essere progettato per essere installato su ante di porta con massa non maggiore di 200 kg,
altezza non maggiore di 2 500 mm e larghezza non maggiore di 1 300 mm, compresi eventuali bordi di battuta.

4.1.28

La presenza di un dispositivo di accesso dall'esterno non deve in alcun modo impedire


l'azionamento del dispositivo di emergenza dall'interno, sia che il dispositivo di accesso
dall'esterno sia bloccato o no.
Nota

Ci non preclude l'uso di funzioni aggiuntive. Per esempio, per consentire di rientrare.

4.1.29

Nel caso in cui sia collegato un dispositivo di accesso dall'esterno (chiave, cilindro, maniglia a leva oppure pomello), questo deve essere conforme a quanto prescritto dal fabbricante.

4.1.30

Un dispositivo per le uscite di emergenza deve essere fornito con istruzioni di montaggio
in cui siano indicati i limiti dimensionali della porta.
Tali istruzioni devono contenere in posizione evidente, la seguente avvertenza: "Le caratteristiche di sicurezza di questo prodotto sono di importanza fondamentale ai fini della sua
conformit alla EN 179. Non sono permesse modifiche di nessun tipo, fatta eccezione per
quelle che vengono descritte in queste istruzioni".
Nota

Le istruzioni per la manutenzione (vedere appendice C) possono anche essere allegate o incluse nelle istruzioni di installazione.

4.2

Requisiti di funzionamento

4.2.1

Forze di apertura (vedere figura 7)

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UNI

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figura

Forze di apertura

Dispositivo di tipo A

4.2.1.1

Dispositivo di tipo B

Dispositivi azionati mediante una maniglia a leva


Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in
6.3.2.1, la forza necessaria ad azionare il dispositivo di emergenza non deve essere maggiore di 70 N.

4.2.1.2

Dispositivi azionati mediante piastra a spinta


Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in
6.3.2.2, la forza necessaria ad azionare il dispositivo non deve essere maggiore di 150 N.

4.2.2

Forza di riaggancio
Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in
6.3.3, la forza necessaria a riagganciare il dispositivo di riaggancio automatico al fine di
impegnare nuovamente il dispositivo di emergenza in posizione di chiusura non deve essere maggiore di 50 N.
Nota

4.2.3

La prova descritta in 6.3.3 pu essere tralasciata se il dispositivo di emergenza non comprende un dispositivo
di riaggancio automatico.

Durata
Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in
6.3.4, esso deve completare:
- 100 000 cicli per raggiungere il grado 6;
- 200 000 cicli per raggiungere il grado 7.
Dopo la prova, il dispositivo di emergenza deve continuare a funzionare.

4.2.4

Resistenza all'uso improprio - Elemento di azionamento (vedere figura 8)


a) Dispositivo di emergenza azionato mediante una maniglia a leva
Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in 6.3.5.1, esso deve sopportare una forza perpendicolare di 1 000 N ed una forza
parallela di 500 N.
b) Dispositivi di emergenza azionati mediante una piastra a spinta
Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in 6.3.5.2, la piastra a spinta deve sopportare una forza di 1 000 N.
Dopo la prova, il dispositivo di emergenza deve continuare a funzionare e deve essere
conforme ai requisiti di cui in 4.1.17 e 4.1.18.
Per un dispositivo di emergenza provvisto di meccanismo di fermo a giorno, la prova di cui
in 4.2.4 deve essere ripetuta con il dispositivo in posizione di arresto.

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figura

Forze della prova di resistenza all'uso improprio


Legenda

R Spazio libero fra la piastra a spinta e la superficie della porta

4.2.5

Resistenza all'uso improprio - Asta verticale (vedere figura 9)


Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in
6.3.6, le aste fissate sulla superficie devono sopportare una forza di trazione di 500 N.
Dopo la prova, il dispositivo di emergenza deve continuare a funzionare e deve essere
conforme ai requisiti di cui in 4.1.17 e 4.1.18.

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figura

4.2.6

Forza della prova di resistenza all'uso improprio

Requisiti di sicurezza per i beni


Quando un dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto
in 6.3.7, esso deve permettere alla porta di rimanere chiusa quando sottoposta ad una
forza di:
- 1 000 N per raggiungere il grado 2;
- 2 000 N per raggiungere il grado 3;
- 3 000 N per raggiungere il grado 4.
Questi requisiti corrispondono ai gradi 2, 3 e 4 per la sicurezza per i beni (vedere 7.1.8).
Nota

4.2.7

I dispositivi di emergenza oggetto della presente norma europea hanno una funzione pi di sicurezza per le
persone che di sicurezza per i beni. Si considera pertanto indispensabile che il dispositivo di emergenza continui ad essere funzionante dopo l'applicazione di qualunque forza di prova di resistenza all'uso improprio. I
valori di prova sopraccitati riflettono questo requisito ed indicano un livello di resistenza che deve essere raggiunto senza compromettere la funzione di fuga del dispositivo di emergenza.

Esame finale
Al termine del programma di prove, il dispositivo di emergenza deve continuare ad essere
funzionante e conforme ai requisiti di cui in 4.1.1 e 4.1.18.

4.2.8

Resistenza alla corrosione


Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in
6.2, la forza necessaria a sganciare il dispositivo di emergenza non deve essere maggiore di:
a) dispositivi azionati mediante maniglia a leva
1) 70 N prima della prova;
2) 100 N dopo la prova;
b) dispositivi azionati mediante una piastra a spinta
1) 150 N prima della prova;
2) 220 N dopo la prova.

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PROVE - GENERALIT ED APPARECCHIATURA DI PROVA

5.1

Generalit
I dispositivi di emergenza appartenenti ad una qualsiasi gamma di modelli con componenti operativi notevolmente diversi, oppure componenti operativi realizzati con materiali
notevolmente diversi, devono essere sottoposti a prova separatamente.
I dispositivi di emergenza destinati ad essere usati con una serratura da infilare, devono
essere sottoposti a prova insieme alla serratura specificata dal fabbricante.
Per effettuare le prove relative alla presente norma europea si devono usare due campioni
di prova:
- campione di prova A per la prova di resistenza alla corrosione;
- campione di prova B per le prove relative alle caratteristiche costruttive e di funzionamento.
Nel caso di mancato superamento di una qualunque delle prove, la prova nella sua globalit viene considerata non superata.
Il dispositivo di emergenza deve essere montato sulla porta di prova in conformit alle
istruzioni del fabbricante.
Se il dispositivo di emergenza stato progettato per essere utilizzato soltanto su porte ad
un'anta, tale dispositivo deve essere sottoposto a prova sulla porta di prova descritta in
5.2.2.1 oppure sulla porta di prova descritta in 5.2.2.2, utilizzando soltanto una delle due
ante, con l'anta inutilizzata bloccata.
Nel caso in cui il dispositivo di emergenza debba essere usato su porte a due ante, tale dispositivo deve essere sottoposto a prova soltanto sulla porta di prova descritta in 5.2.2.2.
Nota

Si ammette che, in alcune circostanze, tali dispositivi possano anche essere usati su porte ad un'anta.
Per tutte queste prove, se non altrimenti precisato, si applicano le tolleranze seguenti:
- posizione angolare
2;
- forza, in newton
2%;
- lunghezza, in millimetri
2%;
- peso, in kilogrammi
5%.
Durante le prove, la temperatura ambiente deve essere controllata per tutta la durata delle
prove stesse e deve essere compresa fra + 15 C e + 30 C. L'ambiente deve essere privo
di correnti d'aria.

5.2

Apparecchiatura di prova

5.2.1

Generalit
Per le misurazioni da effettuare in base a questi metodi di prova devono essere usati strumenti aventi unaccuratezza dell'1,5% o superiore.
Le forze richieste in 6.2 e 6.3.2 devono essere applicate gradualmente con un incremento
medio di 20N/s, da 30 N al valore richiesto.
Tutte le attrezzature di prova devono essere provviste di un sistema per registrare il numero dei cicli effettuati.

5.2.2

Porta di prova

5.2.2.1

Per una porta di prova ad un'anta, l'anta della porta di prova deve avere un'altezza di 2 100 mm
e una larghezza di 1 100 mm. Deve essere provvista di sistemi per attaccare pesi in modo tale
che la massa della porta sia 100 kg 2% (massa della porta per dispositivi di grado 5), oppure
200 kg 2% (massa della porta per dispositivi di grado 6). La porta di prova ed il suo telaio devono avere una rigidit tale che eventuali distorsioni che si verifichino durante la sequenza delle
prove non siano maggiori di 5 mm in qualunque posizione. Devono essere forniti sistemi di azionamento che consentano alla porta di essere aperta esclusivamente azionando l'elemento di
azionamento del dispositivo di emergenza sottoposto a prova.

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5.2.2.2

Per la porta di prova a due ante, ciascuna anta della porta di prova deve avere un'altezza
di 2 100 mm e una larghezza di 1 100 mm. Devono essere provviste di sistemi per attaccare pesi in modo tale che la massa della porta sia 100 kg 2% (massa della porta per
dispositivi di grado 5), oppure 200 kg 2% (massa della porta per dispositivi di grado 6).
Le ante della porta di prova ed i loro telai devono avere una rigidit tale che eventuali distorsioni che si verifichino durante la sequenza delle prove non siano maggiori di 5 mm in
qualunque posizione. Devono essere forniti sistemi di azionamento che consentano ad
entrambe le ante della porta di essere aperte esclusivamente azionando il rispettivo elemento di azionamento del dispositivo sottoposto a prova. Deve essere possibile predisporre un astragalo (o bordo di battuta) da montare sulla superficie esterna dell'anta che
si apre per prima. Lo spazio libero fra le due ante deve essere di 6 mm.

5.2.2.3

La posizione del baricentro deve essere nominalmente nella posizione di media altezza
dell'anta della porta di prova e a 500 mm dall'asse verticale delle cerniere.

5.2.2.4

La porta di prova deve essere montata verticalmente su cerniere o altri supporti attaccati
al telaio rigido. Il momento di attrito non deve essere maggiore di 2 Nm in entrambe le direzioni. L'asse di rotazione deve essere posizionato a 65 mm dalla superficie interna della
porta di prova misurato perpendicolarmente all'anta.
figura

10

Montaggio di porta e telaio di prova


Dimensioni in mm

5.2.2.5

Il fabbricante deve specificare eventuali rinforzi o preparazioni speciali per la porta.

METODI DI PROVA - PROCEDURE

6.1

Generalit
Per verificare il funzionamento si devono utilizzare due campioni di prova (vedere lo schema programmatico dell'appendice D):
- campione di prova A per la prova di resistenza alla corrosione;
- campione di prova B per le prove relative alle caratteristiche costruttive e di funzionamento.

6.2

Procedura di prova - Campione di prova A - Prova di resistenza alla corrosione

6.2.1

Generalit
La prova di resistenza alla corrosione deve essere effettuata nell'ordine indicato da 6.2.2
a 6.2.4. Installare il campione di prova A sulla porta di prova secondo le istruzioni del fabbricante.
Le serrature da infilare devono essere installate in modo che l'asse verticale del frontale
sia posizionato a 20 mm dalla superficie interna dell'anta della porta.

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6.2.2

Forza di apertura prima della prova

6.2.2.1

Porta di prova ad un'anta


Senza alcuna spinta su nessuna parte della porta di prova e con la porta di prova in posizione di chiusura, l'elemento di azionamento deve essere azionato come indicato in 6.3.2
da una forza massima per sbloccare il dispositivo di emergenza di:
- 70 N per dispositivi di emergenza azionati mediante una maniglia a leva (tipo A);
- 150 N per dispositivi di emergenza azionati mediante piastra a spinta (tipo B).
Questa prova deve essere ripetuta 3 volte.
Verificare ogni volta che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.8 a)1)
per i dispositivi di tipo A e 4.2.8 b)1) per i dispositivi di tipo B.

6.2.2.2

Porta di prova a due ante


Senza alcuna spinta su nessuna delle ante della porta di prova e con entrambe le ante in
posizione di chiusura, l'elemento di azionamento, montato sull'anta semifissa, deve essere azionato da una forza massima per sbloccare il dispositivo di emergenza di:
- 70 N per il dispositivo di emergenza azionato mediante maniglia a leva (tipo A);
- 150 N per il dispositivo di emergenza azionato mediante piastra a spinta (tipo B).
Questa prova deve essere ripetuta 3 volte.
Verificare ogni volta che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.8 a)1)
per i dispositivi di tipo A e 4.2.8 b)1) per i dispositivi di tipo B.

6.2.3

Prova in nebbia salina neutra


Togliere il dispositivo di emergenza dalla porta di prova e, senza smontarlo per quanto
possibile, sottoporlo ad una prova in nebbia salina neutra come indicato in 4.1.6.

6.2.4

Forza di apertura dopo la prova


Entro 24 h dal completamento della prova, rimontare il dispositivo di emergenza sulla porta di prova.

6.2.4.1

Porta di prova ad un'anta


Senza alcuna spinta su nessuna parte della porta di prova e con la porta di prova in posizione di chiusura, l'elemento di azionamento deve essere azionato come indicato in 6.3.2
da una forza massima per sbloccare il dispositivo di emergenza, pari a:
- 100 N per dispositivo di emergenza azionato mediante maniglia a leva (tipo A);
- 220 N per dispositivo di emergenza azionato mediante piastra a spinta (tipo B).
Questa prova deve essere ripetuta 20 volte.
Verificare che, durante ciascuno degli ultimi tre azionamenti, il dispositivo di emergenza
soddisfi i requisiti di cui in 4.2.8 a)2) per dispositivi di tipo A e 4.2.8 b)2) per dispositivi di tipo B.

6.2.4.2

Porta di prova a due ante


Senza alcuna spinta su nessuna delle ante della porta di prova e con entrambe le ante in
posizione di chiusura, l'elemento di azionamento, montato sull'anta semifissa, deve essere azionato in base a quanto prescritto in 6.3.2 da una forza massima per sbloccare il dispositivo di emergenza, pari a:
- 100 N per dispositivo di emergenza azionato mediante maniglia a leva (tipo A);
- 220 N per dispositivo di emergenza azionato mediante piastra a spinta (tipo B).
La prova deve essere ripetuta 20 volte.
Verificare che, durante ciascuno degli ultimi tre azionamenti il dispositivo soddisfi i requisiti di cui in 4.2.8 a)2) per i dispositivi di tipo A e 4.2.8 b)2) per i dispositivi di tipo B.

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6.3

Procedura di prova - Campione di prova B - Prove relative alle caratteristiche costruttive e di funzionamento

6.3.1

Generalit
a) I requisiti costruttivi devono essere verificati secondo 4.1;
b) i requisiti di funzionamento devono essere sottoposti a prova nell'ordine indicato da
6.3.2 a 6.3.8.
Prima di iniziare ciascuna prova, consentito fare le necessarie regolazioni di installazione del dispositivo di emergenza o dei suoi fissaggi in base alle istruzioni del fabbricante.
Le serrature da infilare devono essere installate in modo tale che l'asse verticale del frontale sia posizionato a 20 mm dalla superficie interna dell'anta della porta.

6.3.2

Prove di sganciamento (vedere figura 7)

6.3.2.1

Dispositivi di emergenza azionati mediante maniglia a leva (tipo A)

6.3.2.1.1

Porta di prova ad un'anta


Senza alcuna spinta su nessuna parte della porta di prova e con la porta di prova in posizione di chiusura, la maniglia a leva deve essere azionata da una forza di 70 N applicata
ad una distanza di 100 mm dal fulcro della maniglia a leva per sbloccare il dispositivo di
emergenza.
La prova deve essere ripetuta 3 volte.
Verificare ogni volta che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.1.1.

6.3.2.1.2

Porta di prova a due ante


Senza alcuna spinta su nessuna delle ante della porta di prova e con entrambe le ante in
posizione di chiusura, la maniglia a leva, montata sull'anta semifissa, deve essere azionata da una forza di 70 N applicata ad una distanza di 100 mm dal fulcro della maniglia a leva per sbloccare il dispositivo di emergenza.
La prova deve essere ripetuta 3 volte.
Verificare ogni volta che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.1.1.

6.3.2.2

Dispositivi di emergenza azionati mediante piastra a spinta (tipo B)

6.3.2.2.1

Porta di prova ad un'anta


Senza alcuna spinta su nessuna parte della porta di prova e con la porta di prova in posizione di chiusura, la piastra a spinta deve essere azionata da una forza di 150 N applicata
in direzione dell'uscita nel punto centrale della sua superficie di azionamento per sbloccare il dispositivo di emergenza.
Per punto centrale si intende il baricentro della superficie visibile della piastra a spinta.
La prova deve essere ripetuta 3 volte.
Verificare ogni volta che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.1.2.

6.3.2.2.2

Porta di prova a due ante


Senza alcuna spinta su nessuna delle ante della porta di prova e con entrambe le ante in
posizione di chiusura, la piastra a spinta, montata sull'anta semifissa, deve essere azionata da una forza di 150 N applicata in direzione dell'uscita nel punto centrale della sua
superficie di azionamento per sbloccare il dispositivo di emergenza.
La prova deve essere ripetuta 3 volte.
Verificare ogni volta che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.1.2.

6.3.3

Prova di reinnesto
Con la porta di prova aperta a 5, applicare una forza di chiusura di 50 N perpendicolarmente alla superficie della porta di prova in un punto a 1 000 mm dall'asse delle cerniere
dell'anta della porta di prova e fra 800 mm e 1 200 mm dal fondo della porta di prova per
riportare il dispositivo di emergenza in posizione di chiusura.

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Nel caso di una porta a due ante, effettuare la suddetta prova su ciascuna anta in sequenza, in base alla sequenza di chiusura del dispositivo da sottoporre a prova.
Questa prova deve essere ripetuta 3 volte.
Verificare ogni volta che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.2.

6.3.4

Prova di durata

6.3.4.1

Elemento di azionamento
a) Dispositivi di emergenza azionati mediante maniglia a leva (tipo A)
La porta di prova deve essere aperta esclusivamente azionando la leva a 100 mm dal
suo fulcro.
b) Dispositivi di emergenza azionati da una piastra a spinta (tipo B)
La porta di prova deve essere aperta esclusivamente azionando la piastra a spinta nel
suo punto centrale.

6.3.4.2

Cicli di prova
I dispositivi di emergenza devono essere sottoposti ad una serie di cicli di prove di durata
in base al loro utilizzo finale, come indicato nel prospetto 1:
prospetto

Utilizzo finale

Ciclo di prova

Soltanto porta ad unanta


Porta ad unanta ed anta mobile di porta a due ante

A+C

Porta ad unanta ed anta semifissa di porta a due ante

B+C

Soltanto anta mobile di porta a due ante

A+C

Soltanto anta semifissa di porta a due ante

B+C

Anta mobile e semifissa di porta a due ante in combinazione

Nota

A+B+C

Ciclo di prova A: la porta di prova deve essere aperta ad un angolo compreso fra 5 e
10 esclusivamente azionando lelemento di azionamento per un totale di 100 000 cicli per il grado 6 o 200 000 cicli per il grado 7. Devono essere forniti dispositivi per riportare la porta di prova in posizione di chiusura in un tempo compreso tra 3 s e 6 s,
senza nessun momento di chiusura residuo, prima dell'inizio del ciclo successivo.
Ciclo di prova B: l'anta mobile di una porta di prova avente le caratteristiche descritte
in 5.2.2.2 deve essere tenuta aperta durante tutta la prova. L'anta semifissa deve
aprirsi ad un angolo compreso fra 5 e 10 esclusivamente azionando l'elemento di
azionamento dell'anta semifissa, per un totale di 90 000 cicli per il grado 6 e 180 000
cicli per il grado 7. Devono essere forniti dispositivi per riportare l'anta semifissa in posizione di chiusura in un tempo compreso tra 3 s e 6 s, senza nessun momento di
chiusura residuo, prima di passare al ciclo successivo.
Ciclo di prova C: entrambe le ante di una porta di prova avente le caratteristiche descritte in 5.2.2.2 devono essere aperte azionando esclusivamente l'elemento di azionamento dell'anta semifissa ad un angolo compreso fra 5 e 10, per un totale di 10 000
cicli per il grado 6 e 20 000 cicli per il grado 7. Devono essere forniti dispositivi per riportare ciascuna anta in posizione di chiusura nella giusta sequenza in un tempo
compreso tra 3 s e 6 s, senza nessun momento di chiusura residuo, prima di passare
al ciclo successivo.

La porta di prova pu essere aperta con angolo maggiore di 10 se le caratteristiche costruttive dei dispositivi
lo richiedono.
Dopo aver completato il numero di cicli richiesto, verificare che il dispositivo d'emergenza
sia conforme ai requisiti di cui in 4.2.3.
Nel caso in cui il fabbricante raccomandi la lubrificazione periodica, questa non deve essere eseguita prima di aver effettuato 20 000 cicli e successivamente essere eseguita ad
intervalli non minori di 20 000 cicli.

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6.3.5

Prova di resistenza all'uso improprio - Elemento di azionamento (vedere figura 8)

6.3.5.1

Dispositivi di emergenza azionati mediante maniglia a leva (tipo A)


Con la porta di prova bloccata in posizione di chiusura:
a) applicare alla maniglia a leva una forza di trazione di 1 000 N perpendicolarmente alla
superficie della porta a 25 mm (dimensione R) dall'estremit libera;
b) togliere questa forza ed applicare quindi alla maniglia a leva una forza di trazione di
500 N in entrambe le direzioni, parallelamente alla superficie della porta ed a 25 mm
(dimensione R) dall'estremit libera.
Verificare che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.4.
Nel caso in cui le caratteristiche costruttive del dispositivo di emergenza non consentano
di applicare le forze senza interferire materialmente con il dispositivo stesso (per esempio
trapanando o bloccando, ecc.), queste prove possono essere tralasciate. Ogni omissione
va riportata nel resoconto di prova.

6.3.5.2

Dispositivi di emergenza azionati mediante piastra a spinta (tipo B)


Con la porta di prova bloccata nella posizione di chiusura, applicare consecutivamente alla piastra a spinta una forza di 1 000 N in ognuna delle sei direzioni (4 parallele e 2 perpendicolari alla superficie della porta) a 25 mm (dimensione R) dal punto pi distante
dall'asse o dal punto di supporto della piastra a spinta.
Verificare che il dispositivo di emergenza risponda ai requisiti di cui in 4.2.4.
Nel caso in cui le caratteristiche costruttive del dispositivo di emergenza non consentano
di applicare le forze senza interferire materialmente con il dispositivo stesso (per esempio
trapanando o bloccando, ecc.), queste prove possono essere tralasciate. Ogni omissione
va riportata nel resoconto di prova.

6.3.6

Prova di resistenza all'uso improprio - Aste verticali (vedere figura 9)


Con la porta di prova bloccata nella posizione di chiusura, applicare una forza di trazione
di 500 N nel punto centrale della parte pi lunga dell'asta verticale applicata esternamente, non provvista di supporti, in direzione perpendicolare rispetto alla superficie della porta.
Verificare che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.5.
Nel caso in cui le caratteristiche costruttive del dispositivo di emergenza non consentano
di applicare la forza (vedere 4.1.23), questa prova pu essere tralasciata. Ogni omissione
va riportata nel resoconto di prova.

6.3.7

Prova di sicurezza per i beni


Con la porta di prova bloccata nella posizione di chiusura, applicare alla porta di prova le
forze indicate in 4.2.6 in una posizione di 1 000 mm dall'asse delle cerniere dell'anta della
porta di prova e fra 800 mm e 1 200 mm dal fondo della porta di prova, in direzione
dell'uscita.
Verificare che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.6 in base al grado
richiesto.

6.3.8

Esame finale
Dopo l'esecuzione delle prove indicate da 6.3.2 a 6.3.7, verificare che il dispositivo di
emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.7.

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CLASSIFICAZIONE

7.1

Sistema di codificazione

7.1.1

Generalit
Ai fini della presente norma europea, i dispositivi di emergenza devono essere classificati
in base alla classificazione a 9 caratteri indicati da 7.1.2 a 7.1.10.

7.1.2

Categoria d'uso (1 carattere)


Viene identificata soltanto una categoria d'uso:
- grado 3: uso molto frequente da parte del pubblico ed altri con scarsa propensione a
prestare attenzione, cio quando vi sia la possibilit di incidente e di uso improprio.
Esempio: porte di negozi, ospedali, scuole ed altri edifici che forniscono accesso ad aree
stabilite e che sono usate dal pubblico e da altri portando o spingendo frequentemente
oggetti ingombranti.

7.1.3

Durata (2 carattere)
Vengono identificate due categorie di durata:
- grado 6: 100 000 cicli;
- grado 7: 200 000 cicli.

7.1.4

Massa della porta (3 carattere)


Vengono identificate due categorie di massa della porta:
- grado 5: fino a 100 kg;
- grado 6: fino a 200 kg.
Nota

7.1.5

Dispositivi di emergenza da usare su porte che superino la massa indicata non sono oggetto della presente
norma europea.

Idoneit alluso su porte tagliafuoco/antifumo (4 carattere)


Vengono identificate due categorie di resistenza al fuoco:
- grado 0: non approvato per uso su porte tagliafuoco/antifumo;
- grado 1: adatto all'uso su porte tagliafuoco/antifumo dopo aver accertato in modo
soddisfacente il contributo del dispositivo di emergenza alla resistenza al fuoco di porte tagliafuoco/antifumo specifiche. Tale valutazione non oggetto della presente norma europea.
L'appendice B riporta requisiti aggiuntivi per i dispositivi di emergenza per quel che riguarda questo grado.

7.1.6

Sicurezza per le persone (5 carattere)


Viene identificata soltanto una categoria di sicurezza per le persone:
- grado 1: tutti i dispositivi di emergenza svolgono un'importante funzione di sicurezza
per le persone, pertanto ai fini della presente norma europea viene identificato soltanto il grado massimo.
Nota

7.1.7

I dispositivi per le uscite di emergenza che soddisfano i requisiti di 4.1, 4.2.1 e 4.2.2 della presente norma
sono considerati di Grado 1.

Resistenza alla corrosione (6 carattere)


In accordo con il prEN 1670 vengono identificate due categorie di resistenza alla corrosione:
- grado 3: alta resistenza;
- grado 4: altissima resistenza.

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7.1.8

Sicurezza per i beni (7 carattere)


Vengono identificate tre categorie di sicurezza per i beni:
- grado 2: 1 000 N;
- grado 3: 2 000 N;
- grado 4: 3 000 N.
Nota

7.1.9

Se vengono eseguite specifiche prove aggiuntive per dimostrare un livello superiore di sicurezza per i beni, i
dispositivi di emergenza verranno considerati conformi alla presente norma europea, a condizione che tutti i
requisiti della presente norma europea siano soddisfatti.

Sporgenza dell'elemento di azionamento (8 carattere)


Vengono identificate due categorie di sporgenza:
- categoria 1: sporgenza fino a 150 mm (sporgenza normale);
- categoria 2: sporgenza fino a 100 mm (sporgenza ridotta).

7.1.10

Tipo di azionamento (9 carattere)


Vengono identificate due categorie di azionamento:
- tipo A: dispositivo di emergenza con azionamento mediante "maniglia a leva" (vedere
figura 1);
- tipo B: dispositivo di emergenza con azionamento mediante "piastra a spinta" (vedere
figura 2).

7.2

Esempio di classificazione
3

Questo indica un dispositivo di emergenza di tipo con maniglia a leva, per una porta di
massa minore di 100 kg, sottoposto a prova per 200 000 cicli, con grado di sicurezza 3 per
i beni, una sporgenza fino a 150 mm, alta resistenza alla corrosione, idoneo all'uso su
porte tagliafuoco/antifumo.

MARCATURA

8.1

Per assicurare che sulle porte di uscita di sicurezza specificate vengano installati soltanto
dispositivi di emergenza fabbricati in conformit alla presente norma, tali dispositivi di
emergenza devono essere marcati nel modo seguente:
a) nome o marchio del fabbricante o altri mezzi di identificazione sicura;
b) classificazione conforme alle indicazioni di cui in 7 della presente norma;
c) numero della presente norma europea;
d) mese ed anno del montaggio finale da parte del fabbricante.
Nota

Tale informazione pu essere in forma codificata. I riferimenti b) e c) dovrebbero essere chiaramente visibili
dopo l'installazione.

8.2

L'etichetta esterna della scatola in cui il dispositivo di emergenza imballato deve indicare
chiaramente se si tratta di dispositivo di emergenza di categoria 1 (sporgenza standard)
oppure di categoria 2 (sporgenza ridotta), le dimensioni delle porte su cui pu essere installato, la classificazione, la finitura e il numero di riferimento del fabbricante.

8.3

Ogni dispositivo di emergenza, salvo quando venga fornito sotto forma di componente ad
un altro fabbricante, deve essere imballato singolarmente e in confezione chiusa, con tutte
le informazioni richieste di cui in 8.2 indicate chiaramente sull'etichetta esterna.
Nota

Per la marcatura CE e letichettatura, vedere ZA.3 dellappendice ZA.

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VALUTAZIONE DELLA CONFORMIT

9.1

Prova iniziale di tipo


Campioni prelevati in accordo con 6.1, rappresentativi della serie, devono essere sottoposti
alla sequenza di prova completa di 6.2 e 6.3 e, quando il caso, allappendice B.
Se necessario, (per esempio, dopo modifiche o riprogettazioni di componenti che possono influire sul funzionamento del prodotto) questa prova iniziale di tipo deve essere ripetuta.

9.2

Controllo della produzione in fabbrica

9.2.1

Documentazione

9.2.1.1

Il fabbricante dei dispositivi per le uscite di emergenza conformi alla presente norma europea deve documentare, usare e mantenere in efficienza un sistema di controllo della
produzione in fabbrica adeguato a raggiungere le caratteristiche del prodotto richieste e
leffettivo funzionamento del sistema di controllo della produzione in fabbrica da verificare.

9.2.1.2

Il fabbricante deve redigere e mantenere aggiornati i documenti che definiscono il controllo della produzione in fabbrica che applica. La documentazione e le procedure del fabbricante devono essere adatte al prodotto e al processo produttivo. Il sistema di controllo della produzione in fabbrica deve raggiungere un livello appropriato di fiducia nella conformit
del prodotto. Questo comporta:
a) la preparazione di procedure ed istruzioni documentate relative alle operazioni del
controllo della produzione in fabbrica;
b) lutilizzo effettivo di queste procedure ed istruzioni;
c) la registrazione di queste procedure e dei loro risultati;
d) luso di questi risultati per correggere eventuali deviazioni, porre riparo agli effetti di tali
deviazioni, trattare gli eventuali casi risultanti di non conformit e, se necessario, rivedere il controllo della produzione in fabbrica per correggere la causa di non conformit.

9.2.2

Controlli dei prodotti durante la fabbricazione


Il fabbricante deve eseguire i seguenti controlli su ogni prodotto durante la fabbricazione:
a) controllare che i componenti siano conformi alle specifiche;
b) controllare il funzionamento del meccanismo;
c) controllare la marcatura.

9.2.3

Trattamento dei prodotti non conformi


Il fabbricante deve trattare i prodotti non conformi come segue:
a) isolare ed identificare i prodotti non conformi;
b) intraprendere le necessarie azioni correttive;
c) ripetere i collaudi appropriati per verificare che il prodotto soddisfi le specifiche.

9.3

Ulteriori prove dei campioni

9.3.1

Prove periodiche (per tutti i prodotti)


Ad intervalli di non pi di sei mesi, campioni prelevati dal magazzino dei prodotti finiti, selezionati in accordo con 6.1 e rappresentativi della serie devono essere sottoposti alle seguenti prove:
a) prove di apertura, secondo 6.3.2;
b) prova di durabilit, secondo 6.3.4;
c) prove di apertura (ripetute dopo la prova di durabilit) secondo 6.3.2;
d) prove di resistenza al vandalismo, secondo 6.3.5.

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9.3.2

Prove annuali (per i prodotti usati per aprire le porte chiuse da una serratura situate sulle
uscite di sicurezza e per i prodotti dichiarati conformi allappendice B)
Ad intervalli di non pi di un anno, due campioni rappresentativi della serie devono essere
prelevati dal magazzino prodotti finiti e sottoposti alla sequenza di prova completa descritta in 6.

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APPENDICE
(informativa)

A RACCOMANDAZIONI PER L'INSTALLAZIONE E IL FISSAGGIO

A.1

I dispositivi di emergenza fabbricati in conformit alla presente norma europea forniranno


un grado elevato di sicurezza per le persone e un'adeguata sicurezza per i beni, a condizione che vengano montati su porte e telai in buone condizioni. Non si consiglia il montaggio di dispositivi di emergenza su porte con interno alveolare. La(e) porta(e) dovrebbe(ro) essere controllata(e) per assicurarsi che sia(no) montata(e) in modo corretto e non
incontri(no) ostacoli nel movimento.

A.2

Prima di montare il dispositivo di emergenza su una porta tagliafuoco/antifumo, si dovrebbe esaminare la certificazione di resistenza al fuoco per verificare che il dispositivo sia
adatto a quella particolare porta (vedere appendice B).

A.3

Si dovrebbe porre attenzione affinch le guarnizioni o le guarnizioni di tenuta montate sulla porta completa non impediscano il corretto funzionamento del dispositivo di emergenza.

A.4

Su porte a due ante con montanti con battuta e quando su entrambe le ante siano installati
dispositivi di emergenza, indispensabile controllare che ciascuna anta si apra quando
viene azionato il relativo dispositivo di emergenza.

A.5

Nel caso in cui i dispositivi di emergenza vengano fabbricati in pi di una misura, importante che l'installatore scelga la misura giusta.

A.6

I dispositivi di emergenza di categoria 2 (sporgenza ridotta) devono essere usati in situazioni in cui lo spazio per l'uscita non ampio o nel caso in cui le porte su cui vanno installati i dispositivi di emergenza non siano in grado di aprirsi oltre i 90.

A.7

Nel caso in cui il dispositivo di emergenza venga montato su una porta a vetri, il vetro deve
essere temprato o stratificato.

A.8

Per montare dispositivi di emergenza su porte di legno, di metallo o di vetro senza telaio
pu essere necessario usare sistemi di fissaggio diversi.

A.9

Per ottenere un fissaggio pi solido si possono usare bulloni passanti maschi e femmine.

A.10

Se non espressamente progettati dal fabbricante, i dispositivi di emergenza non sono indicati per l'uso su porte a doppia azione (doppia oscillazione).

A.11

Durante l'installazione si dovrebbero seguire scrupolosamente le istruzioni di fissaggio.


Tali istruzioni e tutte le istruzioni per la manutenzione dovrebbero essere consegnate
dall'installatore all'utilizzatore.

A.12

Normalmente l'elemento di azionamento dovrebbe essere montato ad un'altezza compresa tra 900 mm a 1 100 mm dal livello del pavimento finito, quando la porta si trova in posizione di chiusura. Nel caso in cui si sappia che la maggior parte degli occupanti gli ambienti rappresentata da bambini, si dovrebbe considerare di ridurre l'altezza dell'elemento di azionamento.

A.13

Quando si installano dispositivi azionati mediante leva, in particolar modo su porte con superfici sporgenti o rientranti, si dovrebbe considerare di ridurre il pi possibile qualsiasi rischio potenziale per la sicurezza per le persone, per esempio che rimangano intrappolate
le dita o gli indumenti.

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A.14

Gli elementi di chiusura e le controbocchette dovrebbero essere fissati in modo che si innestino in maniera efficace. Si dovrebbe porre attenzione affinch gli elementi di chiusura,
quando sono in posizione arretrata, non sporgano impedendo, in tal modo, alla porta di
oscillare liberamente.

A.15

Nel caso in cui i dispositivi di emergenza debbano essere montati su porte a due ante con
montanti con battuta e dispositivi di chiusura automatica in conformit alla EN 1158 (vedere appendice E) si dovrebbe montare un dispositivo per il coordinamento della sequenza di chiusura delle porte che assicuri la corretta sequenza di chiusura della porta.
Nota

A.16

Tale raccomandazione particolarmente importante per le porte tagliafuoco/antifumo.


Per il bloccaggio della porta in posizione di chiusura non si devono montare dispositivi diversi da quelle specificati nella presente norma, a meno che non si sia ottenuto il consenso preventivo da parte delle autorit preposte all'approvazione.

Nota

Ci non preclude l'installazione di dispositivi di chiusura automatica

A.17

Nel caso in cui per riportare la porta in posizione di chiusura si debba usare un chiudiporta, si dovrebbe porre attenzione a non intralciare l'uso del passo di apertura ai bambini,
agli anziani e agli infermi.

A.18

Tutte le bocchette, le controbocchette o le piastre di protezione fornite devono essere


montate in modo tale da assicurare la conformit alla presente norma.

A.19

Sul lato interno della porta dovrebbe essere posta una scritta che indichi "Per aprire ruotare la maniglia" oppure "Per aprire spingere", a seconda dei casi, oppure un pittogramma,
immediatamente sopra l'elemento di azionamento o sull'elemento di azionamento se questo ha una superficie piana sufficiente per la dimensione dei caratteri richiesta.

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APPENDICE
(normativa)

B REQUISITI AGGIUNTIVI PER DISPOSITIVI DI EMERGENZA PER IMPIEGO SU PORTE


TAGLIAFUOCO/ANTIFUMO

B.1

Il dispositivo di emergenza, rappresentativo del suo tipo, deve superare una prova di resistenza al fuoco per dimostrare il contributo del dispositivo di emergenza alla resistenza al
fuoco della porta completa. Non si ritiene necessario che dopo tale prova di resistenza al
fuoco il dispositivo di emergenza debba essere funzionante (vedere A.2).
Nota

Fino a che non sar disponibile una norma europea per le prove di resistenza al fuoco, per la prova di resistenza al fuoco si possono utilizzare i regolamenti nazionali esistenti.

B.2

Il dispositivo di emergenza deve comprendere un dispositivo di riaggancio automatico.

B.3

Il dispositivo di emergenza non deve comprendere un meccanismo di fermo a giorno od


altri dispositivi di ritegno degli elementi di chiusura in posizione arretrata, a meno che tali
dispositivi non siano in grado di fare aprire in modo efficace l'(gli)elemento(i) di chiusura
in concomitanza con un impianto di allarme antincendio.

B.4

Prima dell'inizio della prova di resistenza al fuoco di cui in B.1 e con il dispositivo di emergenza montato sulla porta tagliafuoco/antifumo completa, si devono misurare e registrare
le forze di apertura e la forza di riaggancio del dispositivo di emergenza. I valori misurati
devono essere inclusi nel resoconto finale di prova di resistenza al fuoco.
Nota

Sebbene i dispositivi di emergenza a cui si fa riferimento nella presente appendice siano adatti all'uso su porte
tagliafuoco/antifumo, gli aspetti relativi alla sicurezza per le persone e alla facilit di uscita descritti nell'introduzione della presente norma europea rimangono della massima priorit.

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APPENDICE
(informativa)

C RACCOMANDAZIONI PER LA MANUTENZIONE


Come specificato nelle istruzioni del fabbricante per l'installazione e il fissaggio, si raccomanda all'occupante o al suo rappresentante autorizzato di effettuare i seguenti controlli
di manutenzione ordinaria ad intervalli non maggiori di un mese:
a) ispezionare ed azionare il dispositivo di emergenza per verificare che tutti i componenti siano in condizioni operative soddisfacenti;
b) verificare che la(e) controbocchetta(e) non sia(no) ostruita(e).

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APPENDICE
(normativa)

D SCHEMA PROGRAMMATICO DELLE PROCEDURE DI PROVA

INIZIO
Metodi di prova

Metodi di prova
CAMPIONE A
(Resistenza alla corrosione)

CAMPIONE B
(Progettazione e funzionamento)

4.1

6.3.1 a)

Prove di apertura

4.2.1

6.3.2

Prova di riaggancio

4.2.2

6.3.3

Verifica del progetto

6.2.2

Forza di apertura prima


della prova
4.2.8 a)

Grado 7

Grado di durata
?
Grado 6

Prova di durata
200 000 cicli

6.2.3

4.2.3

Prova in nebbia salina


4.1.6
neutra

Prova di durata
100 000 cicli

4.2.3

6.3.4

Prove di apertura

4.2.1

6.3.2

Prova di resistenza alluso


4.2.4
improprio

6.3.5

SI
Prova di resistenza alluso improprio
4.2.4
(Fermo a giorno impegnato)

6.2.4

Forza di apertura dopo la


4.2.8 b)
prova

Dispositivo
con meccanismo
di fermo a giorno
?
6.3.5

NO

Prova di resistenza alluso


improprio
Aste verticali
4.2.5

6.3.6

Prova di sicurezza
per i beni

4.2.6

6.3.7

Esame finale

4.2.7

6.3.8

FINE

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APPENDICE
(informativa)

E BIBLIOGRAFIA
EN 1158
EN ISO 9002
WI:00033/058
WI:00033111
WI:00033244

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Building hardware - Door coordinator devices - Requirements


and tests methods
Quality systems - Model for quality assurance in production,
installation and servicing (ISO 9002:1994)
Building hardware - Terminology for hardware for doors,
windows, shutters and curtain walling
Building hardware - Electrically controlled panic exit devices
(systems) - Requirements and test methods
Building hardware - Electrically controlled emergency exit
devices (systems) - Requirements and test methods

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APPENDICE
(informativa)

ZA PUNTI RIGUARDANTI LE DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA UE SUI PRODOTTI


DA COSTRUZIONE 89/106/CEE

ZA.1

Punti riguardanti le disposizioni della Direttiva UE sui Prodotti da Costruzione


La presente norma europea stata elaborata nellambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dallAssociazione Europea per il Libero Scambio.
I punti della presente norma europea, mostrati in questa appendice soddisfano i requisiti del
mandato assegnato ai sensi della Direttiva UE sui Prodotti da Costruzione (89/106/CEE).
La conformit a questi punti conferisce la presunzione di conformit dei dispositivi per le
uscite di emergenza coperti dalla presente norma europea per il loro uso previsto.
AVVERTENZA: Altri requisiti e altre Direttive UE che non hanno influenza sullidoneit
per luso previsto, possono essere applicabili ai dispositivi per le uscite di emergenza che
rientrano nello scopo e campo di applicazione della presente norma europea.
Nota

prospetto ZA.1

In aggiunta ad ogni specifico punto relativo alle sostanze pericolose contenuto in questa norma, possono esserci altri requisiti applicabili ai prodotti che rientrano nel suo scopo e campo di applicazione (ad esempio recepimenti della legislazione europea e leggi nazionali, ordinamenti e disposizioni amministrative). Per soddisfare le disposizioni della Direttiva UE Prodotti da Costruzione, necessario che anche questi requisiti siano
soddisfatti quando e dove si applicano. Una banca dati informativa delle disposizioni europee e nazionali relative alle sostanze pericolose disponibile nel sito web Construction in EUROPA (CREATE, raggiunto attraverso http://europa.eu.int).
Scopo e punti della presente norma che si applicano alle caratteristiche essenziali
Prodotto:

Dispositivi per le uscite di emergenza azionati da una maniglia a leva o da una piastra a spinta come
coperti dallo scopo e campo di applicazione della presente norma.

Uso previsto:

Sulle porte sulle uscite di sicurezza (che siano o no porte per la compartimentazione al fuoco/fumo)
dove non sono previste situazioni di panico. (Per aprire porte chiuse da una serratura situate sulle
uscite di sicurezza).

Requisito/caratteristica

Livelli e/o classi coperti


dal mandato

Note
(definizione della
prestazione)

Nessuno

Criteri di passa/non passa


per:
- Idoneit per luso su porte
per la compartimentazione al fuoco/fumo:
idoneit alle porte per
compartimentazione al
fuoco/fumo (quando pertinente)
- Sicurezza:
requisiti di progetto
forze di apertura
forza di riaggancio

Durabilit della capacit di 4.2.3,


aprirsi (per porte chiuse da 4.2.4, 4.2.5,
una serratura situate sulle 4.2.8,
uscite di sicurezza)

Nessuno

Criteri di passa/non passa


per:
- Durabilit:
numero di cicli di prova
- Resistenza alla corrosione:
grado di corrosione
resistenza al vandalismo

Sostanze pericolose

Nessuno

ZA.3

Capacit di aprirsi

UNI EN 179:2002

Punti relativi ai requisiti nella


presente norma europea
4.1,
4.2.1, 4.2.2,
4.2.6, 4.2.7,
5
6.1
Appendice B
(quando pertinente)

Nota di ZA.1

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ZA.2

Procedura per lattestazione di conformit dei dispositivi per le uscite di emergenza


I dispositivi per le uscite di emergenza per gli usi previsti elencati devono seguire il sistema di attestazione di conformit mostrato nel prospetto ZA.2, in accordo con la Decisione
della Commissione (1999/93/CE) e con lAllegato III del Mandato 101.
prospetto ZA.2

Sistema di attestazione di conformit


Prodotto

Uso previsto

Livelli o classi

Sistema di attestazione di
conformit

Accessori per serramenti Sulle porte per la compartirelativi a porte e cancelli


mentazione al fuoco/fumo e
sulle porte situate sulle
uscite di sicurezza.

Sistema 1: Vedere CPD, Allegato III punto 2 (i), senza prove di verifica ispettiva su campioni.

Lattestazione di conformit deve essere basata sulla procedura di valutazione di conformit risultante dallapplicazione dei punti della presente norma europea indicati nel prospetto ZA.3.

prospetto ZA.3

Assegnazione dei compiti della valutazione di conformit


Compiti

Contenuto del compito

Punti da applicare

Controllo di produzione in Parametri relativi a tutte le 9.2


fabbrica (C.P.F)
caratteristiche del prospetto
ZA.1
Compiti per il fabbricante

Compiti per lente di


certificazione

Ulteriore collaudo di cam- Tutte le caratteristiche del 9.3


pioni presi dalla fabbrica
prospetto ZA.1
Prova iniziale di tipo

Sostanze pericolose

9.1

Prova iniziale di tipo

Tutte le caratteristiche del 9.1


prospetto ZA.1

Ispezione iniziale della fab- Parametri relativi a tutte le 9.2


brica e del controllo di pro- caratteristiche del produzione in fabbrica
spetto ZA.1
Sorveglianza, valutazione Parametri relativi a tutte le 9.2
ed approvazione continue caratteristiche del prodel controllo di produzione in spetto ZA.1
fabbrica

Per i prodotti destinati ad essere immessi nei mercati degli Stati Membri nei quali non ci
sono requisiti legali per una certa caratteristica, al produttore non richiesto di definire la
prestazione e pu dichiarare nessuna prestazione definita per tali caratteristiche nellinformazione che accompagna la marcatura CE richiesta in ZA.3. Lopzione nessuna prestazione definita (NPD) non pu essere usata quando la caratteristica soggetta ad un
livello di soglia.
Quando si raggiunge la conformit con il sistema di attestazione di conformit, lente di
certificazione deve compilare un certificato di conformit (Certificato di conformit CE)
con le informazioni sotto indicate. Questo Certificato di conformit CE autorizza il fabbricante ad applicare la marcatura CE, come descritto in ZA.3.

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Il Certificato di conformit CE deve includere le seguenti informazioni:


a) nome, indirizzo e numero di identificazione dellente di certificazione;
b) nome ed indirizzo del fabbricante, o del suo rappresentante autorizzato situato nella
AEE, ed il luogo di produzione;
c) descrizione del prodotto (tipo, identificazione, uso, );
d) disposizioni alle quali il prodotto conforme (per esempio appendice ZA della
EN 179:1997 + A1:2001);
e) particolari condizioni applicabili alluso del prodotto;
f) numero di certificato;
g) condizioni e periodo di validit del certificato, quando applicabile;
h) nome e posizione occupata dalla persona che ha lautorit di firmare il certificato.
In aggiunta, per ogni prodotto coperto da un Certificato di conformit CE, il fabbricante deve redigere una dichiarazione di conformit (Dichiarazione di conformit CE che include le
seguenti informazioni:
a) nome ed indirizzo del fabbricante, o del suo rappresentante autorizzato situato nella
AEE;
b) numero del Certificato di conformit CE allegato;
c) nome e posizione occupata dalla persona che ha lautorit di firmare la dichiarazione
in nome del fabbricante o del suo rappresentante autorizzato.
Entrambi i documenti devono essere presentati nella lingua o nelle lingue ufficiali dello
Stato Membro dellUE nel quale il prodotto deve essere usato.

ZA.3

Marcatura CE ed etichettatura
La marcatura CE di conformit consiste nelle lettere CE nella forma specificata (Direttiva
93/68/CEE).
La marcatura CE deve essere accompagnata dalle seguenti informazioni:
a) numero di identificazione dellente di certificazione;
b) nome o marchio di identificazione del fabbricante;
c) indirizzo registrato del fabbricante;
d) ultime due cifre dellanno in cui stata applicata la marcatura;
e) numero del certificato di conformit CE;
f) riferimento alla presente norma europea (EN 179:1997 + A1:2001);
g) designazione e informazione sulle prestazioni del dispositivo per le uscite di emergenza secondo 7.1.1 se citate nel prospetto ZA.1.
La marcatura CE ed i punti da a) a g) su riportati devono essere inclusi nelle istruzioni di
installazione che accompagnano il prodotto. Un esempio di marcatura CE dato nella figura ZA.1.
Inoltre, almeno la marcatura CE e il punto a) di queste informazioni devono essere applicati al sistema per le uscite di emergenza e, facoltativamente, alla sua confezione.

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Esempio di marcatura CE

figura

ZA.1

Esempio di marcatura CE di un sistema per le uscite di emergenza

* Il fabbricante stabilisce il preciso campo di applicazione per luso su porte per la compartimentazione al fuoco/fumo secondo B.1 dellappendice B.
In aggiunta alle eventuali informazioni specifiche relative alle sostanze pericolose mostrate sopra, il prodotto dovrebbe essere accompagnato, quando e dove richiesto nella forma
appropriata, da una documentazione che elenchi le altre eventuali legislazioni sulle sostanze pericolose rispetto alle quali viene dichiarata la conformit, insieme ad ogni eventuale informazione richiesta dalla legislazione.
Nota 1

La legislazione europea senza deroghe nazionali non ha bisogno di essere menzionata


Tutte o alcune delle cifre della designazione possono essere sostituite da "Prestazione
non dichiarata" (NPD) nella designazione dei prodotti intesi per essere posti su mercati
dove non esistono requisiti legali per la capacit di aprirsi o per le altre caratteristiche correlate.

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20133 Milano, Italia

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