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UNI EN 179
Include aggiornamento
A1 (giugno 2001)
CLASSIFICAZIONE ICS
91.190; 91.060.50-50
SOMMARIO
RELAZIONI NAZIONALI
RELAZIONI INTERNAZIONALI
= EN 179:1997 + A1:2001
La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della
norma europea EN 179 (edizione agosto 1997) e dellaggiornamento
A1 (edizione giugno 2001) e tiene conto dellerrata corrige del marzo 2002
(AC:2002).
ORGANO COMPETENTE
RATIFICA
UNI
Ente Nazionale Italiano
di Unificazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia
UNI - Milano
Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
il consenso scritto dellUNI.
Gr. 10
UNI EN 179:2002
NORMA EUROPEA
Pagina I
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento in lingua italiana della
norma europea EN 179 (edizione agosto 1997), dellaggiornamento A1
(edizione giugno 2001 + errata corrige AC:2002), che assumono
cos lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione stata curata dallUNI.
La Commissione "Prodotti e sistemi per lorganismo edilizio"
dellUNI segue i lavori europei sullargomento per delega della
Commissione Centrale Tecnica.
Rispetto alledizione precedente la presente norma include laggiornamento A1:2001 e lerrata corrige AC:2002, i quali apportano modifiche di punti nel testo e modificano lappendice ZA (informativa).
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare lesistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dellarte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte
in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.
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UNI
Pagina II
INDICE
INTRODUZIONE
1
figura
1
Dispositivo di emergenza di tipo A.......................................................................................................... 1
Dispositivo di emergenza di tipo B.......................................................................................................... 2
RIFERIMENTI NORMATIVI
TERMINI E DEFINIZIONI
REQUISITI
4
figura
figura
figura
figura
figura
Forze di apertura........................................................................................................................................... 8
figura
figura
10
11
Montaggio di porta e telaio di prova .................................................................................................... 12
12
......................................................................................................................................................................... 15
CLASSIFICAZIONE
17
MARCATURA
18
19
21
APPENDICE
(informativa)
APPENDICE
(normativa)
APPENDICE
(informativa)
24
APPENDICE
(normativa)
25
APPENDICE
(informativa)
BIBLIOGRAFIA
26
APPENDICE
(informativa)
ZA
prospetto ZA.1
prospetto ZA.2
prospetto ZA.3
figura
ZA.1
27
Scopo e punti della presente norma che si applicano alle caratteristiche essenziali ......... 27
Sistema di attestazione di conformit ................................................................................................. 28
Assegnazione dei compiti della valutazione di conformit .......................................................... 28
Esempio di marcatura CE di un sistema per le uscite di emergenza ...................................... 30
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Pagina III
UNI EN 179:2002
Pagina IV
EN 179
AGOSTO 1997
Building hardware
EUROPEAN STANDARD
+ A1 GIUGNO 2001
NORME EUROPENNE
EUROPISCHE NORM
DESCRITTORI
ICS
91.190
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comit Europen de Normalisation
Europisches Komitee fr Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
2001 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
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UNI
Pagina V
PREMESSA ALLAGGIORNAMENTO A1
Il presente aggiornamento EN 179:1997/A1:2001 alla EN 179:1997 stato elaborato dal
Comitato Tecnico CEN/TC 33 "Porte, finestre, chiusure oscuranti, relativi accessori e facciate continue", la cui segreteria affidata all'AFNOR.
Al presente aggiornamento alla norma europea EN 179:1997 deve essere attribuito lo
status di norma nazionale, o mediante la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro dicembre 2001, e le norme nazionali in contrasto devono essere
ritirate entro marzo 2003.
Il presente aggiornamento alla norma europea EN 179:1997 stato preparato nellambito
di un mandato conferito al CEN dalla Commissione Europea e dallAssociazione Europea
del Libero Scambio, ed di supporto ai requisiti essenziali della/e Direttiva/e UE.
Per la corrispondenza con la/e Direttiva/e UE, vedere l'appendice informativa ZA, che
parte integrante della presente norma.
In conformit alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
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Pagina VI
INTRODUZIONE
L'esperienza relativa ai pericoli dovuti al fuoco e/o al fumo e alla sicurezza generale per le
persone ha reso auspicabile che le porte nelle zone di passaggio, oppure quelle da usare
in condizione di emergenza, siano provviste di dispositivi di emergenza adeguati, rispondenti ai requisiti dettati da norme europee comuni.
Lo scopo principale dei requisiti di funzionamento contenuti nella presente norma europea quello di fornire una via di fuga sicura ed efficace attraverso una porta mediante una
singola manovra per sganciare il dispositivo, anche se ci pu richiedere previa conoscenza del suo funzionamento.
La presente norma europea riguarda dispositivi di emergenza destinati ad essere usati in
situazioni di emergenza in cui la gente sia abituata ad usare le uscite di sicurezza e la loro
ferramenta e pertanto sia molto improbabile che si manifesti una situazione di panico.
Nel caso in cui si prevedano situazioni di panico, si pu fare riferimento alla EN 1125, che
riguarda i dispositivi antipanico azionati tramite una barra orizzontale.
Le prove di funzionamento incluse nella presente norma sono considerate riproducibili e, in
quanto tali, forniranno una valutazione adeguata ed obiettiva del funzionamento di tali dispositivi.
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Pagina 1
La presente norma europea riguarda due categorie di sporgenza del dispositivo per rendere massima l'ampiezza della via di fuga e rendere minima la sporgenza dalla superficie
della porta, nel caso in cui l'uno o l'altro o entrambi questi criteri siano importanti (vedere 4.1.13).
figura
Per valutare l'idoneit di un dispositivo di emergenza ad essere utilizzato su porte tagliafuoco/antifumo, si devono effettuare delle prove di funzionamento in caso di incendio, oltre
alle prove di funzionamento previste dalla presente norma europea. Nell'appendice B sono riportati i requisiti aggiuntivi per tali prodotti.
La presente norma europea non riguarda dispositivi antipanico azionati mediante una
barra orizzontale (vedere EN 1125) oppure sistemi antipanico e di uscite di emergenza
comandati elettricamente, per i quali attualmente si stanno elaborando delle norme (vedere appendice E).
RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale lultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 1125
Building hardware - Panic exit devices operated by a horizontal
bar - Requirements and test methods
prEN 1670
Building hardware - Corrosion resistance of hardware for doors,
windows, shutters and curtain walling - Requirements and test
methods
TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma si applicano le definizioni seguenti:
3.1
anta mobile: Anta che si apre per prima e che si chiude per ultima in una porta a due ante
con battuta ad oscillazione singola.
3.2
dispositivo di riaggancio automatico: Dispositivo che consente di bloccare automaticamente nella posizione di chiusura un dispositivo di emergenza dopo che questo stato
azionato.
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Pagina 2
3.3
elemento di chiusura: Parte di un dispositivo di emergenza che si innesta nella controbocchetta per bloccare la porta nella posizione di chiusura.
3.4
3.5
3.6
anta semifissa: Anta che si apre per ultima e che si chiude per prima, in una porta a due
ante con battuta, ad oscillazione singola.
3.7
interno: Superficie della porta in cui si trova la maniglia a leva o la piastra a spinta che
provvede a fare funzionare il dispositivo di emergenza.
3.8
3.9
maniglia a leva: Elemento di azionamento a rotazione il cui asse di rotazione perpendicolare alla superficie della porta e che aziona il meccanismo del dispositivo di emergenza per sganciare l'(gli)elemento(i) di chiusura (vedere figura 3).
3.10
fabbricante: L'organizzazione a nome della quale il dispositivo di emergenza viene approvato secondo quanto disposto dalla presente norma europea.
3.11
esterno: Superficie della porta opposta alla superficie sulla quale collocata la maniglia
a leva o la piastra a spinta che provvede a fare funzionare il dispositivo di emergenza.
3.12
3.13
3.14
porta a due ante: Porta formata da due ante incernierate o imperniate montate all'interno
di un unico telaio. I montanti possono essere lisci o a battuta.
3.15
3.16
3.17
3.18
dispositivo antipanico: Meccanismo formato da un elemento(i) di chiusura che si innesta(no) in una controbocchetta(e) posta nel telaio della porta oppure nel pavimento, che
provvede a bloccare la porta quando viene chiusa. L'(Gli)elemento(i) di chiusura pu(possono) essere sganciato(i) dalla barra posizionata orizzontalmente sulla superficie interna
della porta quando venga mossa in un qualsiasi punto della sua lunghezza utile in direzione del movimento e/o secondo un arco descritto verso il basso.
3.19
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Pagina 3
3.20
dispositivo per porta a due ante: Dispositivo di emergenza destinato all'uso sulle ante di
porte a due ante realizzato in modo tale che facendo funzionare uno degli elementi di azionamento si apra almeno l'anta sulla quale esso montato.
REQUISITI
4.1
Requisiti di progetto
4.1.1
4.1.2
4.1.3
I dispositivi di emergenza azionati mediante una maniglia a leva devono essere progettati
per sganciarsi per effetto di un movimento della maniglia a leva verso il basso oppure verso il basso in direzione delle cerniere.
4.1.4
4.1.5
I dispositivi di emergenza devono essere progettati in modo tale che ritornino automaticamente nella loro posizione di chiusura e siano pronti per il successivo utilizzo dopo essere
stati azionati.
4.1.6
La resistenza alla corrosione deve essere almeno di grado 3, in base a quanto previsto
dal prEN 1670. Questa condizione soddisfatta se la relativa prova viene superata, come
indicato in 6.2.4.
4.1.7
Il dispositivo di emergenza deve essere realizzato in modo che tutti gli spigoli e gli angoli
esposti che potrebbero provocare lesioni alle persone che utilizzano l'uscita di sicurezza,
siano arrotondati con un raggio non minore di 0,5 mm.
4.1.8
Il materiale previsto nella progettazione del dispositivo di emergenza deve essere adatto
a consentirne il funzionamento a temperature comprese tra - 20 C e + 100 C.
4.1.9
Il dispositivo di emergenza deve essere progettato in modo tale da consentire che la porta
oscilli liberamente in direzione dell'uscita una volta che sia stata sganciata.
4.1.10
Si devono prevedere protezioni di qualunque parte della porta o del telaio che potrebbe
essere danneggiata dal dispositivo durante il movimento della porta.
4.1.11
Il dispositivo di emergenza deve essere progettato in modo tale che l'elemento di azionamento possa essere installato a 150 mm o meno (dimensione Z ) dal battente della porta
quando questa si trova in posizione chiusa (vedere figure 3 e 4).
4.1.12
Le maniglie a leva devono essere progettate in modo tale da avere una lunghezza minima (dimensione X ) di 120 mm, misurata dall'asse di rotazione all'estremit libera (vedere figura 3).
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Pagina 4
4.1.13
Nessun particolare del dispositivo di emergenza, con la porta in qualsiasi posizione, deve
sporgere (dimensione W ) dalla superficie della porta pi di quanto sotto indicato per ciascuna categoria:
- categoria 1: sporgenza fino a 150 mm (sporgenza normale);
- categoria 2: sporgenza fino a 100 mm (sporgenza ridotta).
Vedere le figure 3 e 4 per l'illustrazione della dimensione W (sporgenza).
Nota
4.1.14
Con il dispositivo di emergenza in posizione bloccata, la larghezza dell'elemento di azionamento (dimensione V ) non deve essere minore di 18 mm (vedere figura 5).
4.1.15
L'estremit libera della maniglia a leva deve essere progettata in modo tale da rendere minimo il rischio di lesioni, cio deve essere rivolta verso la superficie della porta.
figura
C
W
X
Z
figura
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Pagina 5
figura
4.1.16
Le maniglie a leva devono essere progettate in modo tale da lasciare uno spazio libero
minimo di 30 mm (dimensione C ) fra la leva e la superficie della porta, per lasciare spazio
sufficiente per la manovra manuale (vedere figura 3).
4.1.17
Lo spazio libero tra la piastra a spinta e la superficie della porta non deve essere minore
di 25 mm (dimensione R ) in qualunque posizione della corsa della piastra a spinta, al fine
di ridurre il rischio di intrappolamento delle dita (vedere figura 4).
4.1.18
Al fine di ridurre il rischio di intrappolamento delle dita e/o di bloccaggio del dispositivo di
emergenza, lo spazio libero deve essere tale da non intrappolare un'asta di prova del diametro di 10 mm durante l'azionamento del dispositivo di emergenza.
4.1.19
La piastra a spinta deve essere progettata in modo tale che l'operazione di sgancio del
dispositivo di emergenza non possa essere bloccato da una forza applicata in direzione
dell'uscita, in qualunque punto della sua superficie.
4.1.20
4.1.21
4.1.22
4.1.23
Nel caso in cui siano previste coperture per le aste verticali applicate alla superficie, esse
devono:
a) essere provviste di sistemi di fissaggio e poter essere tolte soltanto utilizzando un attrezzo;
oppure
b) essere conformi ai requisiti di funzionamento di cui in 4.2.5 una volta tolte le coperture.
Nota
Il dispositivo di emergenza pu essere progettato in modo tale da prevedere una guida(e) apposita(e) di contenimento delle aste verticali.
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Pagina 6
4.1.24
4.1.25
4.1.26
Dove necessario, si devono prevedere sistemi per la lubrificazione delle parti mobili del
dispositivo di emergenza.
4.1.27
4.1.28
Ci non preclude l'uso di funzioni aggiuntive. Per esempio, per consentire di rientrare.
4.1.29
Nel caso in cui sia collegato un dispositivo di accesso dall'esterno (chiave, cilindro, maniglia a leva oppure pomello), questo deve essere conforme a quanto prescritto dal fabbricante.
4.1.30
Un dispositivo per le uscite di emergenza deve essere fornito con istruzioni di montaggio
in cui siano indicati i limiti dimensionali della porta.
Tali istruzioni devono contenere in posizione evidente, la seguente avvertenza: "Le caratteristiche di sicurezza di questo prodotto sono di importanza fondamentale ai fini della sua
conformit alla EN 179. Non sono permesse modifiche di nessun tipo, fatta eccezione per
quelle che vengono descritte in queste istruzioni".
Nota
Le istruzioni per la manutenzione (vedere appendice C) possono anche essere allegate o incluse nelle istruzioni di installazione.
4.2
Requisiti di funzionamento
4.2.1
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Pagina 7
figura
Forze di apertura
Dispositivo di tipo A
4.2.1.1
Dispositivo di tipo B
4.2.1.2
4.2.2
Forza di riaggancio
Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in
6.3.3, la forza necessaria a riagganciare il dispositivo di riaggancio automatico al fine di
impegnare nuovamente il dispositivo di emergenza in posizione di chiusura non deve essere maggiore di 50 N.
Nota
4.2.3
La prova descritta in 6.3.3 pu essere tralasciata se il dispositivo di emergenza non comprende un dispositivo
di riaggancio automatico.
Durata
Quando il dispositivo di emergenza viene sottoposto a prova secondo quanto prescritto in
6.3.4, esso deve completare:
- 100 000 cicli per raggiungere il grado 6;
- 200 000 cicli per raggiungere il grado 7.
Dopo la prova, il dispositivo di emergenza deve continuare a funzionare.
4.2.4
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Pagina 8
figura
4.2.5
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Pagina 9
figura
4.2.6
4.2.7
I dispositivi di emergenza oggetto della presente norma europea hanno una funzione pi di sicurezza per le
persone che di sicurezza per i beni. Si considera pertanto indispensabile che il dispositivo di emergenza continui ad essere funzionante dopo l'applicazione di qualunque forza di prova di resistenza all'uso improprio. I
valori di prova sopraccitati riflettono questo requisito ed indicano un livello di resistenza che deve essere raggiunto senza compromettere la funzione di fuga del dispositivo di emergenza.
Esame finale
Al termine del programma di prove, il dispositivo di emergenza deve continuare ad essere
funzionante e conforme ai requisiti di cui in 4.1.1 e 4.1.18.
4.2.8
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5.1
Generalit
I dispositivi di emergenza appartenenti ad una qualsiasi gamma di modelli con componenti operativi notevolmente diversi, oppure componenti operativi realizzati con materiali
notevolmente diversi, devono essere sottoposti a prova separatamente.
I dispositivi di emergenza destinati ad essere usati con una serratura da infilare, devono
essere sottoposti a prova insieme alla serratura specificata dal fabbricante.
Per effettuare le prove relative alla presente norma europea si devono usare due campioni
di prova:
- campione di prova A per la prova di resistenza alla corrosione;
- campione di prova B per le prove relative alle caratteristiche costruttive e di funzionamento.
Nel caso di mancato superamento di una qualunque delle prove, la prova nella sua globalit viene considerata non superata.
Il dispositivo di emergenza deve essere montato sulla porta di prova in conformit alle
istruzioni del fabbricante.
Se il dispositivo di emergenza stato progettato per essere utilizzato soltanto su porte ad
un'anta, tale dispositivo deve essere sottoposto a prova sulla porta di prova descritta in
5.2.2.1 oppure sulla porta di prova descritta in 5.2.2.2, utilizzando soltanto una delle due
ante, con l'anta inutilizzata bloccata.
Nel caso in cui il dispositivo di emergenza debba essere usato su porte a due ante, tale dispositivo deve essere sottoposto a prova soltanto sulla porta di prova descritta in 5.2.2.2.
Nota
Si ammette che, in alcune circostanze, tali dispositivi possano anche essere usati su porte ad un'anta.
Per tutte queste prove, se non altrimenti precisato, si applicano le tolleranze seguenti:
- posizione angolare
2;
- forza, in newton
2%;
- lunghezza, in millimetri
2%;
- peso, in kilogrammi
5%.
Durante le prove, la temperatura ambiente deve essere controllata per tutta la durata delle
prove stesse e deve essere compresa fra + 15 C e + 30 C. L'ambiente deve essere privo
di correnti d'aria.
5.2
Apparecchiatura di prova
5.2.1
Generalit
Per le misurazioni da effettuare in base a questi metodi di prova devono essere usati strumenti aventi unaccuratezza dell'1,5% o superiore.
Le forze richieste in 6.2 e 6.3.2 devono essere applicate gradualmente con un incremento
medio di 20N/s, da 30 N al valore richiesto.
Tutte le attrezzature di prova devono essere provviste di un sistema per registrare il numero dei cicli effettuati.
5.2.2
Porta di prova
5.2.2.1
Per una porta di prova ad un'anta, l'anta della porta di prova deve avere un'altezza di 2 100 mm
e una larghezza di 1 100 mm. Deve essere provvista di sistemi per attaccare pesi in modo tale
che la massa della porta sia 100 kg 2% (massa della porta per dispositivi di grado 5), oppure
200 kg 2% (massa della porta per dispositivi di grado 6). La porta di prova ed il suo telaio devono avere una rigidit tale che eventuali distorsioni che si verifichino durante la sequenza delle
prove non siano maggiori di 5 mm in qualunque posizione. Devono essere forniti sistemi di azionamento che consentano alla porta di essere aperta esclusivamente azionando l'elemento di
azionamento del dispositivo di emergenza sottoposto a prova.
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5.2.2.2
Per la porta di prova a due ante, ciascuna anta della porta di prova deve avere un'altezza
di 2 100 mm e una larghezza di 1 100 mm. Devono essere provviste di sistemi per attaccare pesi in modo tale che la massa della porta sia 100 kg 2% (massa della porta per
dispositivi di grado 5), oppure 200 kg 2% (massa della porta per dispositivi di grado 6).
Le ante della porta di prova ed i loro telai devono avere una rigidit tale che eventuali distorsioni che si verifichino durante la sequenza delle prove non siano maggiori di 5 mm in
qualunque posizione. Devono essere forniti sistemi di azionamento che consentano ad
entrambe le ante della porta di essere aperte esclusivamente azionando il rispettivo elemento di azionamento del dispositivo sottoposto a prova. Deve essere possibile predisporre un astragalo (o bordo di battuta) da montare sulla superficie esterna dell'anta che
si apre per prima. Lo spazio libero fra le due ante deve essere di 6 mm.
5.2.2.3
La posizione del baricentro deve essere nominalmente nella posizione di media altezza
dell'anta della porta di prova e a 500 mm dall'asse verticale delle cerniere.
5.2.2.4
La porta di prova deve essere montata verticalmente su cerniere o altri supporti attaccati
al telaio rigido. Il momento di attrito non deve essere maggiore di 2 Nm in entrambe le direzioni. L'asse di rotazione deve essere posizionato a 65 mm dalla superficie interna della
porta di prova misurato perpendicolarmente all'anta.
figura
10
5.2.2.5
6.1
Generalit
Per verificare il funzionamento si devono utilizzare due campioni di prova (vedere lo schema programmatico dell'appendice D):
- campione di prova A per la prova di resistenza alla corrosione;
- campione di prova B per le prove relative alle caratteristiche costruttive e di funzionamento.
6.2
6.2.1
Generalit
La prova di resistenza alla corrosione deve essere effettuata nell'ordine indicato da 6.2.2
a 6.2.4. Installare il campione di prova A sulla porta di prova secondo le istruzioni del fabbricante.
Le serrature da infilare devono essere installate in modo che l'asse verticale del frontale
sia posizionato a 20 mm dalla superficie interna dell'anta della porta.
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Pagina 12
6.2.2
6.2.2.1
6.2.2.2
6.2.3
6.2.4
6.2.4.1
6.2.4.2
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Pagina 13
6.3
Procedura di prova - Campione di prova B - Prove relative alle caratteristiche costruttive e di funzionamento
6.3.1
Generalit
a) I requisiti costruttivi devono essere verificati secondo 4.1;
b) i requisiti di funzionamento devono essere sottoposti a prova nell'ordine indicato da
6.3.2 a 6.3.8.
Prima di iniziare ciascuna prova, consentito fare le necessarie regolazioni di installazione del dispositivo di emergenza o dei suoi fissaggi in base alle istruzioni del fabbricante.
Le serrature da infilare devono essere installate in modo tale che l'asse verticale del frontale sia posizionato a 20 mm dalla superficie interna dell'anta della porta.
6.3.2
6.3.2.1
6.3.2.1.1
6.3.2.1.2
6.3.2.2
6.3.2.2.1
6.3.2.2.2
6.3.3
Prova di reinnesto
Con la porta di prova aperta a 5, applicare una forza di chiusura di 50 N perpendicolarmente alla superficie della porta di prova in un punto a 1 000 mm dall'asse delle cerniere
dell'anta della porta di prova e fra 800 mm e 1 200 mm dal fondo della porta di prova per
riportare il dispositivo di emergenza in posizione di chiusura.
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Nel caso di una porta a due ante, effettuare la suddetta prova su ciascuna anta in sequenza, in base alla sequenza di chiusura del dispositivo da sottoporre a prova.
Questa prova deve essere ripetuta 3 volte.
Verificare ogni volta che il dispositivo di emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.2.
6.3.4
Prova di durata
6.3.4.1
Elemento di azionamento
a) Dispositivi di emergenza azionati mediante maniglia a leva (tipo A)
La porta di prova deve essere aperta esclusivamente azionando la leva a 100 mm dal
suo fulcro.
b) Dispositivi di emergenza azionati da una piastra a spinta (tipo B)
La porta di prova deve essere aperta esclusivamente azionando la piastra a spinta nel
suo punto centrale.
6.3.4.2
Cicli di prova
I dispositivi di emergenza devono essere sottoposti ad una serie di cicli di prove di durata
in base al loro utilizzo finale, come indicato nel prospetto 1:
prospetto
Utilizzo finale
Ciclo di prova
A+C
B+C
A+C
B+C
Nota
A+B+C
Ciclo di prova A: la porta di prova deve essere aperta ad un angolo compreso fra 5 e
10 esclusivamente azionando lelemento di azionamento per un totale di 100 000 cicli per il grado 6 o 200 000 cicli per il grado 7. Devono essere forniti dispositivi per riportare la porta di prova in posizione di chiusura in un tempo compreso tra 3 s e 6 s,
senza nessun momento di chiusura residuo, prima dell'inizio del ciclo successivo.
Ciclo di prova B: l'anta mobile di una porta di prova avente le caratteristiche descritte
in 5.2.2.2 deve essere tenuta aperta durante tutta la prova. L'anta semifissa deve
aprirsi ad un angolo compreso fra 5 e 10 esclusivamente azionando l'elemento di
azionamento dell'anta semifissa, per un totale di 90 000 cicli per il grado 6 e 180 000
cicli per il grado 7. Devono essere forniti dispositivi per riportare l'anta semifissa in posizione di chiusura in un tempo compreso tra 3 s e 6 s, senza nessun momento di
chiusura residuo, prima di passare al ciclo successivo.
Ciclo di prova C: entrambe le ante di una porta di prova avente le caratteristiche descritte in 5.2.2.2 devono essere aperte azionando esclusivamente l'elemento di azionamento dell'anta semifissa ad un angolo compreso fra 5 e 10, per un totale di 10 000
cicli per il grado 6 e 20 000 cicli per il grado 7. Devono essere forniti dispositivi per riportare ciascuna anta in posizione di chiusura nella giusta sequenza in un tempo
compreso tra 3 s e 6 s, senza nessun momento di chiusura residuo, prima di passare
al ciclo successivo.
La porta di prova pu essere aperta con angolo maggiore di 10 se le caratteristiche costruttive dei dispositivi
lo richiedono.
Dopo aver completato il numero di cicli richiesto, verificare che il dispositivo d'emergenza
sia conforme ai requisiti di cui in 4.2.3.
Nel caso in cui il fabbricante raccomandi la lubrificazione periodica, questa non deve essere eseguita prima di aver effettuato 20 000 cicli e successivamente essere eseguita ad
intervalli non minori di 20 000 cicli.
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 15
6.3.5
6.3.5.1
6.3.5.2
6.3.6
6.3.7
6.3.8
Esame finale
Dopo l'esecuzione delle prove indicate da 6.3.2 a 6.3.7, verificare che il dispositivo di
emergenza soddisfi i requisiti di cui in 4.2.7.
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 16
CLASSIFICAZIONE
7.1
Sistema di codificazione
7.1.1
Generalit
Ai fini della presente norma europea, i dispositivi di emergenza devono essere classificati
in base alla classificazione a 9 caratteri indicati da 7.1.2 a 7.1.10.
7.1.2
7.1.3
Durata (2 carattere)
Vengono identificate due categorie di durata:
- grado 6: 100 000 cicli;
- grado 7: 200 000 cicli.
7.1.4
7.1.5
Dispositivi di emergenza da usare su porte che superino la massa indicata non sono oggetto della presente
norma europea.
7.1.6
7.1.7
I dispositivi per le uscite di emergenza che soddisfano i requisiti di 4.1, 4.2.1 e 4.2.2 della presente norma
sono considerati di Grado 1.
UNI EN 179:2002
UNI
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7.1.8
7.1.9
Se vengono eseguite specifiche prove aggiuntive per dimostrare un livello superiore di sicurezza per i beni, i
dispositivi di emergenza verranno considerati conformi alla presente norma europea, a condizione che tutti i
requisiti della presente norma europea siano soddisfatti.
7.1.10
7.2
Esempio di classificazione
3
Questo indica un dispositivo di emergenza di tipo con maniglia a leva, per una porta di
massa minore di 100 kg, sottoposto a prova per 200 000 cicli, con grado di sicurezza 3 per
i beni, una sporgenza fino a 150 mm, alta resistenza alla corrosione, idoneo all'uso su
porte tagliafuoco/antifumo.
MARCATURA
8.1
Per assicurare che sulle porte di uscita di sicurezza specificate vengano installati soltanto
dispositivi di emergenza fabbricati in conformit alla presente norma, tali dispositivi di
emergenza devono essere marcati nel modo seguente:
a) nome o marchio del fabbricante o altri mezzi di identificazione sicura;
b) classificazione conforme alle indicazioni di cui in 7 della presente norma;
c) numero della presente norma europea;
d) mese ed anno del montaggio finale da parte del fabbricante.
Nota
Tale informazione pu essere in forma codificata. I riferimenti b) e c) dovrebbero essere chiaramente visibili
dopo l'installazione.
8.2
L'etichetta esterna della scatola in cui il dispositivo di emergenza imballato deve indicare
chiaramente se si tratta di dispositivo di emergenza di categoria 1 (sporgenza standard)
oppure di categoria 2 (sporgenza ridotta), le dimensioni delle porte su cui pu essere installato, la classificazione, la finitura e il numero di riferimento del fabbricante.
8.3
Ogni dispositivo di emergenza, salvo quando venga fornito sotto forma di componente ad
un altro fabbricante, deve essere imballato singolarmente e in confezione chiusa, con tutte
le informazioni richieste di cui in 8.2 indicate chiaramente sull'etichetta esterna.
Nota
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 18
9.1
9.2
9.2.1
Documentazione
9.2.1.1
Il fabbricante dei dispositivi per le uscite di emergenza conformi alla presente norma europea deve documentare, usare e mantenere in efficienza un sistema di controllo della
produzione in fabbrica adeguato a raggiungere le caratteristiche del prodotto richieste e
leffettivo funzionamento del sistema di controllo della produzione in fabbrica da verificare.
9.2.1.2
Il fabbricante deve redigere e mantenere aggiornati i documenti che definiscono il controllo della produzione in fabbrica che applica. La documentazione e le procedure del fabbricante devono essere adatte al prodotto e al processo produttivo. Il sistema di controllo della produzione in fabbrica deve raggiungere un livello appropriato di fiducia nella conformit
del prodotto. Questo comporta:
a) la preparazione di procedure ed istruzioni documentate relative alle operazioni del
controllo della produzione in fabbrica;
b) lutilizzo effettivo di queste procedure ed istruzioni;
c) la registrazione di queste procedure e dei loro risultati;
d) luso di questi risultati per correggere eventuali deviazioni, porre riparo agli effetti di tali
deviazioni, trattare gli eventuali casi risultanti di non conformit e, se necessario, rivedere il controllo della produzione in fabbrica per correggere la causa di non conformit.
9.2.2
9.2.3
9.3
9.3.1
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 19
9.3.2
Prove annuali (per i prodotti usati per aprire le porte chiuse da una serratura situate sulle
uscite di sicurezza e per i prodotti dichiarati conformi allappendice B)
Ad intervalli di non pi di un anno, due campioni rappresentativi della serie devono essere
prelevati dal magazzino prodotti finiti e sottoposti alla sequenza di prova completa descritta in 6.
UNI EN 179:2002
UNI
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APPENDICE
(informativa)
A.1
A.2
Prima di montare il dispositivo di emergenza su una porta tagliafuoco/antifumo, si dovrebbe esaminare la certificazione di resistenza al fuoco per verificare che il dispositivo sia
adatto a quella particolare porta (vedere appendice B).
A.3
Si dovrebbe porre attenzione affinch le guarnizioni o le guarnizioni di tenuta montate sulla porta completa non impediscano il corretto funzionamento del dispositivo di emergenza.
A.4
Su porte a due ante con montanti con battuta e quando su entrambe le ante siano installati
dispositivi di emergenza, indispensabile controllare che ciascuna anta si apra quando
viene azionato il relativo dispositivo di emergenza.
A.5
Nel caso in cui i dispositivi di emergenza vengano fabbricati in pi di una misura, importante che l'installatore scelga la misura giusta.
A.6
I dispositivi di emergenza di categoria 2 (sporgenza ridotta) devono essere usati in situazioni in cui lo spazio per l'uscita non ampio o nel caso in cui le porte su cui vanno installati i dispositivi di emergenza non siano in grado di aprirsi oltre i 90.
A.7
Nel caso in cui il dispositivo di emergenza venga montato su una porta a vetri, il vetro deve
essere temprato o stratificato.
A.8
Per montare dispositivi di emergenza su porte di legno, di metallo o di vetro senza telaio
pu essere necessario usare sistemi di fissaggio diversi.
A.9
Per ottenere un fissaggio pi solido si possono usare bulloni passanti maschi e femmine.
A.10
Se non espressamente progettati dal fabbricante, i dispositivi di emergenza non sono indicati per l'uso su porte a doppia azione (doppia oscillazione).
A.11
A.12
Normalmente l'elemento di azionamento dovrebbe essere montato ad un'altezza compresa tra 900 mm a 1 100 mm dal livello del pavimento finito, quando la porta si trova in posizione di chiusura. Nel caso in cui si sappia che la maggior parte degli occupanti gli ambienti rappresentata da bambini, si dovrebbe considerare di ridurre l'altezza dell'elemento di azionamento.
A.13
Quando si installano dispositivi azionati mediante leva, in particolar modo su porte con superfici sporgenti o rientranti, si dovrebbe considerare di ridurre il pi possibile qualsiasi rischio potenziale per la sicurezza per le persone, per esempio che rimangano intrappolate
le dita o gli indumenti.
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 21
A.14
Gli elementi di chiusura e le controbocchette dovrebbero essere fissati in modo che si innestino in maniera efficace. Si dovrebbe porre attenzione affinch gli elementi di chiusura,
quando sono in posizione arretrata, non sporgano impedendo, in tal modo, alla porta di
oscillare liberamente.
A.15
Nel caso in cui i dispositivi di emergenza debbano essere montati su porte a due ante con
montanti con battuta e dispositivi di chiusura automatica in conformit alla EN 1158 (vedere appendice E) si dovrebbe montare un dispositivo per il coordinamento della sequenza di chiusura delle porte che assicuri la corretta sequenza di chiusura della porta.
Nota
A.16
Nota
A.17
Nel caso in cui per riportare la porta in posizione di chiusura si debba usare un chiudiporta, si dovrebbe porre attenzione a non intralciare l'uso del passo di apertura ai bambini,
agli anziani e agli infermi.
A.18
A.19
Sul lato interno della porta dovrebbe essere posta una scritta che indichi "Per aprire ruotare la maniglia" oppure "Per aprire spingere", a seconda dei casi, oppure un pittogramma,
immediatamente sopra l'elemento di azionamento o sull'elemento di azionamento se questo ha una superficie piana sufficiente per la dimensione dei caratteri richiesta.
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 22
APPENDICE
(normativa)
B.1
Il dispositivo di emergenza, rappresentativo del suo tipo, deve superare una prova di resistenza al fuoco per dimostrare il contributo del dispositivo di emergenza alla resistenza al
fuoco della porta completa. Non si ritiene necessario che dopo tale prova di resistenza al
fuoco il dispositivo di emergenza debba essere funzionante (vedere A.2).
Nota
Fino a che non sar disponibile una norma europea per le prove di resistenza al fuoco, per la prova di resistenza al fuoco si possono utilizzare i regolamenti nazionali esistenti.
B.2
B.3
B.4
Prima dell'inizio della prova di resistenza al fuoco di cui in B.1 e con il dispositivo di emergenza montato sulla porta tagliafuoco/antifumo completa, si devono misurare e registrare
le forze di apertura e la forza di riaggancio del dispositivo di emergenza. I valori misurati
devono essere inclusi nel resoconto finale di prova di resistenza al fuoco.
Nota
Sebbene i dispositivi di emergenza a cui si fa riferimento nella presente appendice siano adatti all'uso su porte
tagliafuoco/antifumo, gli aspetti relativi alla sicurezza per le persone e alla facilit di uscita descritti nell'introduzione della presente norma europea rimangono della massima priorit.
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 23
APPENDICE
(informativa)
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 24
APPENDICE
(normativa)
INIZIO
Metodi di prova
Metodi di prova
CAMPIONE A
(Resistenza alla corrosione)
CAMPIONE B
(Progettazione e funzionamento)
4.1
6.3.1 a)
Prove di apertura
4.2.1
6.3.2
Prova di riaggancio
4.2.2
6.3.3
6.2.2
Grado 7
Grado di durata
?
Grado 6
Prova di durata
200 000 cicli
6.2.3
4.2.3
Prova di durata
100 000 cicli
4.2.3
6.3.4
Prove di apertura
4.2.1
6.3.2
6.3.5
SI
Prova di resistenza alluso improprio
4.2.4
(Fermo a giorno impegnato)
6.2.4
Dispositivo
con meccanismo
di fermo a giorno
?
6.3.5
NO
6.3.6
Prova di sicurezza
per i beni
4.2.6
6.3.7
Esame finale
4.2.7
6.3.8
FINE
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 25
APPENDICE
(informativa)
E BIBLIOGRAFIA
EN 1158
EN ISO 9002
WI:00033/058
WI:00033111
WI:00033244
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 26
APPENDICE
(informativa)
ZA.1
prospetto ZA.1
In aggiunta ad ogni specifico punto relativo alle sostanze pericolose contenuto in questa norma, possono esserci altri requisiti applicabili ai prodotti che rientrano nel suo scopo e campo di applicazione (ad esempio recepimenti della legislazione europea e leggi nazionali, ordinamenti e disposizioni amministrative). Per soddisfare le disposizioni della Direttiva UE Prodotti da Costruzione, necessario che anche questi requisiti siano
soddisfatti quando e dove si applicano. Una banca dati informativa delle disposizioni europee e nazionali relative alle sostanze pericolose disponibile nel sito web Construction in EUROPA (CREATE, raggiunto attraverso http://europa.eu.int).
Scopo e punti della presente norma che si applicano alle caratteristiche essenziali
Prodotto:
Dispositivi per le uscite di emergenza azionati da una maniglia a leva o da una piastra a spinta come
coperti dallo scopo e campo di applicazione della presente norma.
Uso previsto:
Sulle porte sulle uscite di sicurezza (che siano o no porte per la compartimentazione al fuoco/fumo)
dove non sono previste situazioni di panico. (Per aprire porte chiuse da una serratura situate sulle
uscite di sicurezza).
Requisito/caratteristica
Note
(definizione della
prestazione)
Nessuno
Nessuno
Sostanze pericolose
Nessuno
ZA.3
Capacit di aprirsi
UNI EN 179:2002
Nota di ZA.1
UNI
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ZA.2
Uso previsto
Livelli o classi
Sistema di attestazione di
conformit
Sistema 1: Vedere CPD, Allegato III punto 2 (i), senza prove di verifica ispettiva su campioni.
Lattestazione di conformit deve essere basata sulla procedura di valutazione di conformit risultante dallapplicazione dei punti della presente norma europea indicati nel prospetto ZA.3.
prospetto ZA.3
Punti da applicare
Sostanze pericolose
9.1
Per i prodotti destinati ad essere immessi nei mercati degli Stati Membri nei quali non ci
sono requisiti legali per una certa caratteristica, al produttore non richiesto di definire la
prestazione e pu dichiarare nessuna prestazione definita per tali caratteristiche nellinformazione che accompagna la marcatura CE richiesta in ZA.3. Lopzione nessuna prestazione definita (NPD) non pu essere usata quando la caratteristica soggetta ad un
livello di soglia.
Quando si raggiunge la conformit con il sistema di attestazione di conformit, lente di
certificazione deve compilare un certificato di conformit (Certificato di conformit CE)
con le informazioni sotto indicate. Questo Certificato di conformit CE autorizza il fabbricante ad applicare la marcatura CE, come descritto in ZA.3.
UNI EN 179:2002
UNI
Pagina 28
ZA.3
Marcatura CE ed etichettatura
La marcatura CE di conformit consiste nelle lettere CE nella forma specificata (Direttiva
93/68/CEE).
La marcatura CE deve essere accompagnata dalle seguenti informazioni:
a) numero di identificazione dellente di certificazione;
b) nome o marchio di identificazione del fabbricante;
c) indirizzo registrato del fabbricante;
d) ultime due cifre dellanno in cui stata applicata la marcatura;
e) numero del certificato di conformit CE;
f) riferimento alla presente norma europea (EN 179:1997 + A1:2001);
g) designazione e informazione sulle prestazioni del dispositivo per le uscite di emergenza secondo 7.1.1 se citate nel prospetto ZA.1.
La marcatura CE ed i punti da a) a g) su riportati devono essere inclusi nelle istruzioni di
installazione che accompagnano il prodotto. Un esempio di marcatura CE dato nella figura ZA.1.
Inoltre, almeno la marcatura CE e il punto a) di queste informazioni devono essere applicati al sistema per le uscite di emergenza e, facoltativamente, alla sua confezione.
UNI EN 179:2002
UNI
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Esempio di marcatura CE
figura
ZA.1
* Il fabbricante stabilisce il preciso campo di applicazione per luso su porte per la compartimentazione al fuoco/fumo secondo B.1 dellappendice B.
In aggiunta alle eventuali informazioni specifiche relative alle sostanze pericolose mostrate sopra, il prodotto dovrebbe essere accompagnato, quando e dove richiesto nella forma
appropriata, da una documentazione che elenchi le altre eventuali legislazioni sulle sostanze pericolose rispetto alle quali viene dichiarata la conformit, insieme ad ogni eventuale informazione richiesta dalla legislazione.
Nota 1
UNI EN 179:2002
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UNI
Ente Nazionale Italiano
di Unificazione
Via Battistotti Sassi, 11B
20133 Milano, Italia
La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
dellIndustria e dei Ministeri.
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