SETTEMBRE 2002
Eurocode 7
Geotechnical design
Part 3: Design assisted by fieldtesting
SOMMARIO La norma, sperimentale, fornisce per alcune prove in campo quanto segue:
- caratteristiche delle attrezzature e procedimenti;
- caratteristiche del rapporto di prova;
- criteri di interpretazione del risultato.
La norma fornisce un collegamento tra i requisiti di progettazione della
parte 1 e i risultati di alcune prove in campo.
RELAZIONI NAZIONALI
Le norme sperimentali sono emesse, per applicazione provvisoria, in campi in cui viene
avvertita una necessità urgente di orientamento, senza che esista una consolidata espe-
rienza a supporto dei contenuti tecnici descritti.
Si invitano gli utenti ad applicare questa norma sperimentale, così da contribuire a fare
maturare l'esperienza necessaria ad una sua trasformazione in norma raccomandata.
Chiunque ritenesse, a seguito del suo utilizzo, di poter fornire informazioni sulla sua appli-
cabilità e suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato
dell'arte in evoluzione è pregato di inviare, entro la scadenza indicata, i propri contributi
all'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
1 GENERALITÀ 1
1.1 Scopo e campo di applicazione ........................................................................................................ 1
1.1.1 Scopo e campo di applicazione dell'Eurocodice 7 ............................................................................ 1
1.1.2 Scopo e campo di applicazione della ENV 1997-3 ........................................................................... 1
1.1.3 Limitazioni ....................................................................................................................................................... 1
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 2
1.3 Distinzione fra principi e regole applicative ................................................................................ 2
1.4 Termini e definizioni................................................................................................................................. 2
1.4.1 Definizioni comuni a tutti gli Eurocodici ................................................................................................. 2
1.4.2 Termini e definizioni adottati nell'Eurocodice 7 .................................................................................. 2
1.4.3 Termini e definizioni adottati nella ENV 1997-3 ................................................................................. 2
figura 1.1 Concetto di valori derivati........................................................................................................................... 3
figura 1.2 Tipi di correlazione ....................................................................................................................................... 4
1.5 Simboli e unità ............................................................................................................................................ 4
1.5.1 Simboli comuni a tutti gli Eurocodici....................................................................................................... 4
1.5.2 Simboli adottati nell'Eurocodice 7 ........................................................................................................... 4
1.6 Collegamento fra ENV 1997-1 ed ENV 1997-3........................................................................ 4
figura 1.3 Diagramma di flusso della progettazione geotecnica....................................................................... 5
13 CAMPIONAMENTO DI ROCCIA 74
13.1 Generalità................................................................................................................................................... 74
13.2 Categoria e concetti.............................................................................................................................. 74
13.2.1 Categorie di campionamento ................................................................................................................. 74
13.2.2 Identificazione visiva della roccia in sito ............................................................................................ 75
13.2.3 Recupero di roccia .................................................................................................................................... 75
13.2.4 Rapporto dell'area e gioco interno del tubo campione.................................................................. 75
13.3 Attrezzatura ............................................................................................................................................... 75
13.3.1 Requisiti di base per campionatrici ...................................................................................................... 75
13.3.2 Tecniche di campionamento .................................................................................................................. 76
13.3.3 Requisiti per campionatrici rotatorie .................................................................................................... 76
13.4 Campionamento rotatorio .................................................................................................................. 77
13.4.1 Operazioni di campionamento rotatorio ............................................................................................. 77
13.4.2 Conservazione, movimentazione e immagazzinamento di carotatrici..................................... 78
13.5 Resoconto delle operazioni di campionamento tramite carote ..................................... 78
13.5.1 Etichettatura, conservazione e movimentazione delle carote .................................................... 78
13.5.2 Resoconto del sondaggio ....................................................................................................................... 78
APPENDICE A 85
(informativa)
figura A.1 Esempio di un diagramma di flusso per la selezione dei metodi di indagine del suolo
nelle varie fasi ............................................................................................................................................ 85
LUGLIO 1999
Eurocode 7
EUROPEAN PRESTANDARD Geotechnical design
Part 3: Design assisted by fieldtesting
Eurocode 7
PRÉNORME EUROPÉENNE Calcul géotechnique
Partie 3: Calcul sur la base d'essais en place
Eurocode 7
EUROPÄISCHE VORNORM Entwurf, Berechnung und Bemessung in der Geotechnik
Teil 3: Felduntersuchungen für die geotechnische Bemessung
DESCRITTORI
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
© 1999 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
1.1.3 Limitazioni
(1)P La derivazione di valori dei parametri è dedicata primariamente alla progettazione di
fondazioni superficiali o su palo come riportato nelle appendici B, C, D ed E della
ENV 1997-1.
(2)P Lo scopo e campo di applicazione della ENV 1997-3 non riguarda quanto segue:
- valutazione di valori caratteristici;
- geotecniche ambientali, indagini chimiche o impatto ambientale delle strutture;
- prove geoidrologiche quali per esempio prove di pompaggio.
1.4.3.1 valore derivato: Valore di un parametro geotecnico ottenuto mediante teoria, correlazione o
empiricità dai risultati di prova. I valori derivati costituiscono la base per la selezione di
valori caratteristici delle proprietà del suolo da utilizzare per la progettazione di strutture
geotecniche, in accordo a 2.4.3 della ENV 1997-1.
(4) Da questi tre gruppi di valori derivati per la resistenza al taglio non drenata di una
massa di terreno omogenea, occorre calcolare il valore caratteristico da utilizzare nella
progettazione.
1.4.3.1.2 Correlazioni
(1) Gli esempi contenuti nelle appendici, che si riferiscono al punto 7 della presente
norma preliminare, si basano su varie correlazioni ottenute dalla letteratura. Tali corre-
lazioni possono mettere in relazione un valore derivato da un parametro geotecnico con
un valore misurato, per esempio il valore qc di una CPT o con un valore corretto, per
esempio il valore qt di una CPTU, essendo il valore qc corretto in base alla pressione inter-
stiziale d'eccesso misurata.
(2) Inoltre, la correlazione può mettere in relazione un valore derivato da un parametro
geotecnico con il valore medio del valore misurato/corretto o con una stima conservativa
del valore misurato/corretto (vedere figura 1.2).
(3) Tutte le prove del punto 7 indicate nella ENV 1997-3 forniscono esempi per la
derivazione di valori di parametri geotecnici o coefficienti di metodi diretti. Gli esempi delle
appendici, relativi al punto 7 della ENV 1997-3, utilizzano correlazioni "medie" o "conser-
vative". Talvolta la correlazione può persino essere intesa come correlazione tra un
parametro geotecnico e il valore caratteristico del valore misurato/corretto. Generalmente,
il tipo di correlazione è sconosciuto. La teoria utilizzata per determinare un valore
parametrico del suolo può variare da un riferimento all'altro e non essere sempre
presentata nei riferimenti. Occorre pertanto ricordarsi di ciò, durante la consultazione
degli esempi delle appendici. Se il tipo di correlazione è sconosciuto, ne viene data
indicazione nelle appendici.
2.1 Generalità
(1)P Le indagini in sito sono formate da studi a tavolino, indagini in sito e prove di labora-
torio e da tutte le altre indagini finalizzate a consolidare la conoscenza del sottosuolo;
condizioni di terreno, roccia e falda freatica, nonché determinazione delle proprietà di
terreno e roccia. Le indagini in sito possono, inoltre, includere la perizia di costruzioni
esistenti, tunnel, rilevati e pendii e l'impatto ambientale del progetto.
(2) Le indagini del sottosuolo si svolgono generalmente in fasi, a seconda delle questioni
sollevate durante la pianificazione, progettazione e costruzione del progetto attuale;
vedere 3.2.1 della ENV 1997-1. Nella presente sezione sono trattate separatamente le
fasi seguenti:
- indagini preliminari di posizionamento e progettazione preliminare della struttura;
vedere 2.3;
- indagini di progettazione e costruzione; vedere 2.4;
- indagini di controllo; vedere 2.5.
(3) Le disposizioni contenute nel presente documento si riferiscono principalmente a
progetti di categoria geotecnica 2 (vedere 2.1 della ENV 1997-1) e si basano sul fatto che
i risultati delle indagini raccomandate in una determinata fase siano disponibili prima di
iniziare la fase successiva. Qualora si svolgano tutte le indagini in uno stesso tempo, si
dovrebbero considerare contemporaneamente il 2.3 e il 2.4.
(4) I requisiti di indagini del sottosuolo per progetti di categoria 1 sono generalmente
limitati in quanto i sistemi di verifica spesso si basano sull'esperienza locale. Per progetti
di categoria 3 la quantità di indagini richieste è generalmente almeno la stessa di quella
per progetti di categoria 2, come indicato nelle seguenti sezioni. Possono, inoltre, essere
applicate indagini complementari legate alle circostanze che collocano il progetto nella
categoria 3.
(5)P La definizione e l'estensione di ciascuna fase delle indagini deve essere basata su
quanto segue:
Parametri
Classe di X X X X X X X X
terreno
Contenuto
d'acqua, X (X) (X) X (X) (X) (X) (X)
(w )
Densità, (D ) X (X) - X (X) - - -
(Dmax), (Dmin) - - - (X) (X) (X) X X
Limiti di X X X X X X - -
Atterberg
Distribuzione
granulometrica (X) (X) (X) X X X X X
Resistenza al
taglio non - (X) - - - -
drenata, (cu)
Sensibilità, (St) X - - - - - - -
X -
X = normale, da determinare;
(X) = possibile, da determinare;
- = non applicabile.
(24) Oltre a queste prove ordinarie per terreni è possibile eseguire altre prove di classifi-
cazione per casi particolari, per esempio attività, densità del materiale granulometrico e
contenuto organico.
(25) Il prospetto 2.2 riporta le prove di laboratorio per la determinazione di vari parametri
geotecnici per scopi di progettazione.
1 2 3 4
Classificazione geologica X X X X
Peso unitario, (γ ) X X X X
Contenuto d'acqua, (w ) X X X X
Porosità, (n ) X X X X
Prova di resistenza in compressione unias- X X X X
siale
Prova di carico puntuale X X X X
Compressibilità, (E ) X X X X
***) Gruppo secondo ENV 1997-1, appendice E, prospetto E.1.
3.1 Generalità
(1)P La prova penetrometrica del cono (CPT) consiste nel sospingere verticalmente nel
terreno, ad una velocità relativamente lenta e costante, un penetrometro che comprende
una serie di aste terminanti in una punta del penetrometro costituita da un cono e un fusto
cilindrico e nel misurare la resistenza di penetrazione del cono e, possibilmente, l'attrito
locale su un manicotto situato nel fusto cilindrico.
(2)P La prova del piezocono (CPTU) è una prova CPT che include la misurazione della
pressione d'acqua interstiziale durante la penetrazione al livello della base del cono.
(3)P La presente sezione si riferisce principalmente a penetrometri elettrici.
(4)P Le prove devono essere eseguite in conformità a un metodo che soddisfi i requisiti
principali indicati nella presente sezione.
(5)P Il metodo di prova utilizzato deve essere descritto dettagliatamente insieme ai
risultati della prova.
(6) Il metodo di prova può essere descritto tramite riferimento a una norma.
(7)P Qualsiasi scostamento dai requisiti indicati di seguito deve essere giustificato e, in
particolare, deve essere commentata la sua influenza sui risultati.
(8) Esistono esperienze di scostamento rispetto a:
- dimensione del cono;
- uso di penetrometri meccanici o idraulici.
3.3 Attrezzatura
3.3.1 Apparecchiatura
(1)P L'apparecchiatura deve comprendere:
- macchina di propulsione;
- aste di spinta;
- punta del penetrometro;
- apparecchiatura di misurazione/registrazione.
(2)P La macchina di propulsione deve spingere le aste nel terreno con velocità di
penetrazione costante. La macchina deve essere fissata in modo da evitare significativi
spostamenti durante l'azione di spinta.
(3)P Le aste di spinta devono essere assemblate in modo ermetico formando una serie di
giunture rigide con asse retto continuo.
(4) Per evitare lo schiacciamento, si dovrebbero prevedere delle guide e/o rivestimenti per
la parte libera delle aste di spinta al di sopra del terreno, in strati molto soffici sovrastanti
uno strato ad alta resistenza e per la parte delle aste di spinta dentro l'acqua.
(5) Prima del caricamento, le aste di spinta dovrebbero trovarsi in posizione retta, in modo
che la deflessione massima di un punto su un'asta di spinta di 1 m, da una linea retta fino
alle estremità, non sia maggiore di 1 mm nelle 5 aste di spinta più basse e 2 mm nelle
restanti.
(6)P La punta del penetrometro termina la serie di aste di spinta. Essa deve essere dotata
di un cono e di un fusto aventi lo stesso asse della serie di aste di spinta.
(7)P Se la punta del penetrometro include un manicotto di attrito, deve avere lo stesso
asse e deve essere posizionata immediatamente al di sopra del cono.
(8)P L'angolo al vertice del cono θ deve essere 60°.
(9) La valutazione dei valori derivati in 3.7 è basata sull'area nominale totale della base
Ac = 1 000 mm2.
(10) Quando si utilizzano coni con una base Ac diversa da 1 000 mm2, occorrerebbe fare
attenzione agli effetti della dimensione.
3.7.1 Valori derivati per calcoli della capacità di carico e cedimento di fondazioni superficiali
(1)P Quando la capacità di carico o di cedimento di una fondazione superficiale è valutata
dai risultati di una CPT, si deve utilizzare o un metodo semiempirico o un metodo analitico.
(2)P Se si utilizza un metodo semiempirico, si devono considerare tutte le caratteristiche
del metodo.
(3) Se si utilizza l'esempio di metodo analitico per la capacità di carico illustrato
nell'appendice B della ENV 1997-1, è possibile determinare la resistenza al taglio non
drenata di terreni non coesivi cu mediante la seguente relazione:
q c – σ v,0
c u = -------------------
-
Nk
o, nel caso di una CPTU, preferibilmente mediante:
q t – σ v,0
c u = -------------------
N k,t
con Nk o Nkt stimati dall'esperienza locale.
(4) Se si utilizza l'esempio di metodo analitico per la capacità di carico illustrato
nell'appendice B della ENV 1997-1, l'angolo di resistenza al taglio φ' può essere deter-
minato dalla resistenza al cono qc, in base all'esperienza locale, considerando gli effetti
della profondità, se necessario.
L'appendice B.1 riporta un esempio di valori campione per sabbie di quarzo e feldspato
per stimare un valore di φ' da qc, per la capacità di carico di fondazioni superficiali, se non
è necessario considerare gli effetti della profondità.
(5) È possibile, inoltre, utilizzare metodi più elaborati per la determinazione di φ' da qc,
considerando la tensione verticale effettiva, la compressibilità e il rapporto di sovraconso-
lidazione.
(6) Se si utilizza il metodo di elasticità aggiustata dell'appendice D della ENV 1997-1 per
il calcolo dei cedimenti di fondazioni superficiali derivato dai risultati CPT, la correlazione
tra la resistenza del cono qc e il modulo di Young drenato (a lungo termine) Em dipende dal
tipo di metodo; metodo di elasticità semiempirico o metodo elastico teorico.
4.1 Generalità
(1)P La prova pressiometrica si occupa della misurazione in sito della deformazione di
terreni e rocce dolci all'espansione di una membrana flessibile cilindrica sotto pressione.
(2)P Si specificano quattro diversi tipi di apparecchiatura:
- pressiometro di Ménard (MPM);
- pressiometri di presondaggio (PBP);
- pressiometri di autosondaggio (SBP);
- pressiometri a spostamento completo (FDP).
(3) I PBP e gli MPM si calano in un foro di prova creato specificatamente per la prova
pressiometrica.
(4) L'SBP si inserisce nel suolo utilizzando la testa di taglio integrale situata nella sua
parte inferiore in modo che la sonda prenda il posto del materiale che rimuove, creandosi
in tal modo il proprio foro di prova.
(5) L'FDP si incorpora nel suolo con un cono integrale nella sua estremità inferiore,
creandosi in tal modo il proprio foro di prova. L'MPM può in alcuni casi essere incorporato
o infisso nel suolo.
(6) Le sonde PBP, SBP e FDP possono prelevare un certo numero di forme, pertanto le
descrizioni sono riportate in base al tipo di installazione e di sistema di misurazione.
(7) Si specificano due procedimenti di prova di base: un procedimento per ottenere un
modulo pressiometrico, EM, e limitare la pressione, pLM, che può essere utilizzato in
procedimenti di progettazione formulati per il pressiometro di Ménard; e un procedimento
per ottenere altri parametri di rigidità e resistenza.
(8)P Le prove devono essere eseguite in conformità a un metodo che soddisfi i requisiti
principali indicati nel presente punto.
(9)P Il metodo di prova utilizzato deve essere riportato dettagliatamente insieme ai
risultati della prova.
(10) Il metodo di prova può essere descritto tramite riferimento a una norma.
4.3 Attrezzatura
4.3.1 Apparecchiatura
(1)P La sezione in espansione di un pressiometro, definita in 4.2, deve avere una
lunghezza in rapporto al diametro maggiore di 5.
4.4.1 Tarature
(1)P Le tarature di tutte le sonde devono essere affidabili, ripetibili, accurate e tracciabili
su norme.
(2)P I risultati di tutte le tarature devono essere disponibili in sito per consultazione.
(3)P Si devono richiedere le tarature seguenti:
- sonde di tipo a spostamento volumetrico:
- misuratori o trasduttori di pressione;
- misuratori a spostamento volumetrico;
- espansione sistema;
- rigidità membrana;
- compressione membrana (se la prova è su roccia);
- sonde di tipo a spostamento radiale:
- trasduttori di pressione;
- trasduttori di spostamento;
- rigidità membrana;
- compressione membrana (se la prova è su roccia).
(4)P I misuratori e trasduttori devono essere tarati prima dell'inizio e in seguito al comple-
tamento del programma di prova. Per prove MPM ciò vale soltanto qualora non sia stata
effettuata alcuna taratura negli ultimi 6 mesi.
4.4.2 Installazione
(1)P La sonda deve essere installata in modo da tenere il disturbo del suolo circostante al
minimo per quel tipo di sonda.
(2)P La creazione di un foro di prova al di sotto della base di un sondaggio per l'inseri-
mento di un MPM o un PBP deve avvenire utilizzando attrezzature, tecniche e un
supporto di flusso adatti a provocare un disturbo minimo. Per qualsiasi foro di prova parti-
colare si devono specificare i requisiti di campionamento.
(3)P Le tecniche di sondaggio e mezzo di flusso utilizzati con un SBP devono essere
adatti a provocare un disturbo minimo del suolo circostante la sonda.
(4)P Il volume iniziale di una sonda di tipo a spostamento volumetrico deve essere deter-
minato alla superficie, prima di essere calata nel sondaggio.
(5) L'orientamento della sonda può essere registrato prima di iniziare l'inserimento nel
sondaggio e prima di rimuoverla, in particolare se si utilizzano sonde a spostamento
radiale.
4.5 Interpretazione
4.7.1 Valori derivati per il calcolo della capacità di carico limite di fondazioni superficiali
(1) Se si utilizza l'esempio di metodo semiempirico indicato nell'appendice C della
ENV 1997-1, la specifica per il pressiometro di Ménard può essere adottata.
(2) L'appendice C.1 riporta un esempio di calcolo del carico limite.
(3) Se si utilizza l'esempio di metodo analitico indicato nell'appendice B della ENV 1997-1,
la resistenza del terreno può essere determinata utilizzando metodi empirici e teorici, ma
solo sulla base dell'esperienza locale.
(4) L'angolo di resistenza al taglio, φ', può essere determinato da una prova SBP in terreni
non coesivi tramite metodi teorici e dalle prove FDP e PBP utilizzando correlazioni
empiriche ma solo sulla base dell'esperienza locale.
5.1 Generalità
(1)P Il presente metodo consente di determinare la resistenza dei terreni alla base di un
sondaggio con la penetrazione dinamica di una campionatrice a carotiere diviso e di
ottenere dei campioni disturbati per scopi identificativi.
(2)P La base della prova consiste nell'infiggere una campionatrice facendo cadere un
martello di 63,5 kg di massa su un'incudine o testa d'infissione da una altezza di 760 mm.
Il numero di colpi (N ) necessari per raggiungere una penetrazione della campionatrice di
300 mm (dopo la sua penetrazione per gravità e al di sotto di un'infissione residente)
rappresentano la resistenza alla penetrazione.
(3) La prova è utilizzata principalmente per determinare le proprietà di resistenza e defor-
mazione di terreni non coesivi, ma si possono ottenere alcuni dati utili anche in altri tipi di
terreni.
(4)P Le prove devono essere eseguite in conformità a un metodo che soddisfi i requisiti
principali indicati nella presente sezione.
(5)P Il metodo di prova utilizzato deve essere descritto dettagliatamente insieme ai
risultati della prova.
(6) Il metodo di prova può essere descritto tramite riferimento a una norma.
(7)P Qualsiasi scostamento dai requisiti indicati di seguito deve essere giustificato e, in
particolare, deve essere commentata la sua influenza sui risultati della prova.
(8) Esistono esperienze di scostamento rispetto ai punti seguenti:
- utilizzo di un cono di 60° solido al posto del campionatore normalizzato quando si è
in presenza di materiali ghiaiosi;
- utilizzo di un carotiere con diametro interno più largo di quello del campionatore, al
fine di posare uno strato interno a filo con il campionatore in cui viene recuperato il
campione;
- un gruppo martello racchiuso azionato direttamente nella parte superiore della
campionatrice in fondo al sondaggio.
5.3 Attrezzatura
5.3.2 Campionatrice
(1)P La campionatrice di acciaio deve avere le dimensioni indicate nella figura 5.1 e deve
essere dotata di una valvola di non ritorno con un gioco sufficiente a consentire il libero
fluire di acqua o fango durante l'infissione.
figura 5.1 Sezione trasversale longitudinale di una campionatrice SPT
Legenda
1 Campionatore d'infissione
2 Carotiere diviso
3 Giunto
4 Sfera
Dimensioni in mm
5.5.1 Introduzione
(1)P I metodi di progettazione esistenti delle fondazioni basate su SPT sono di natura
empirica. Sono stati adottati metodi operativi per ottenere risultati più affidabili. Pertanto,
occorre considerare l'applicazione dei relativi fattori di correzione per l'interpretazione dei
risultati. I punti seguenti indicano i fattori di correzione per l'energia trasmessa alle aste di
infissione, per l'effetto di pressione eccedente e altre circostanze.
prospetto 5.1 Fattori di correzione per le sabbie dovuti alla lunghezza dell'asta
da 60 a 80 3
----------------------
2 + σv'
Sovraconsolidata 1,7
---------------------------
0,7 + σ v '
Per una pressione eccessiva effettiva di 100 kPa, σv ' = 1 e quindi CN = 1 e il valore N è
pertanto definito come valore normalizzato N1.
(2) Non si dovrebbero applicare valori del fattore di correzione CN maggiori di 2,0 e prefe-
ribilmente 1,5.
6.1 Generalità
(1)P Il presente metodo consente di determinare la resistenza dei terreni e delle rocce
dolci in sito alla penetrazione dinamica di un cono. Si utilizza un martello di una deter-
minata massa e altezza di caduta per infiggere il cono. La resistenza alla penetrazione è
definita come numero di colpi necessari per infiggere il penetrometro a una distanza
definita. Si ottiene una registrazione continua rispetto alla profondità ma non si recupera
alcun campione.
(2)P Si includono quattro procedimenti che coprono una vasta gamma di operazioni
specifiche per colpo: DPL, DPM, DPH e DPSH.
- Sondaggio dinamico leggero (DPL): prova che rappresenta la parte inferiore
dell'intervallo di massa dei penetrometri dinamici inclusi nel presente documento e
definiti nel prospetto 6.1.
- Sondaggio dinamico medio (DPM): prova che rappresenta l'intervallo di massa
medio dei penetrometri dinamici inclusi nel presente documento e definiti nel
prospetto 6.1.
- Sondaggio dinamico forte (DPH): prova che rappresenta l'intervallo di massa da
medio a molto forte dei penetrometri dinamici inclusi nel presente documento e
definiti nel prospetto 6.1.
- Sondaggio dinamico superforte (DPSH): prova che rappresenta la parte superiore
dell'intervallo di massa dei penetrometri dinamici inclusi nel presente documento e
definiti nel prospetto 6.1, strettamente correlata alle dimensioni della SPT.
(3) I risultati della presente prova sono particolarmente adatti per la valutazione qualitativa
del profilo di un terreno o come confronto relativo di altre prove in sito. Possono inoltre
essere utilizzati per la determinazione delle proprietà di resistenza e di deformazione dei
terreni, generalmente di tipo non coesivo, tramite appropriate correlazioni.
(4)P Le prove devono essere eseguite in conformità a un metodo che soddisfi i requisiti
principali indicati nella presente sezione (vedere anche 1.1, che si applica in particolare a
norme per attrezzature nazionali ben consolidate dei Paesi corrispondenti).
(5)P Il metodo di prova utilizzato deve essere descritto dettagliatamente insieme ai
risultati della prova.
(6) Il metodo di prova può essere descritto tramite riferimento a una norma.
(7)P Qualsiasi scostamento dai requisiti indicati di seguito deve essere giustificato e, in
particolare, deve essere commentata la sua influenza sui risultati della prova.
(8) Esistono esperienze di scostamenti rispetto a:
- massa battente: per esempio 63,5 kg invece dei 50 kg specificati per la DPH;
- altezza di caduta;
6.3 Attrezzatura
6.3.1 Cono
(1)P Il cono di acciaio o ghisa deve avere un angolo al vertice di 90° e un mantello di
estensione cilindrica superiore e transizione fino alle aste di estensione come illustrato
nella figura 6.1 e con le dimensioni e tolleranze indicate nel prospetto 6.1. Il cono può
essere sacrificale o ritenuto per il recupero.
figura 6.1 Cono per sondaggio dinamico
Legenda
1 Aste di infissione
2 Cono
prospetto 6.1 Dimensioni e masse per i quattro tipi di apparecchiatura di sondaggio dinamico
7.1 Generalità
(1)P Il penetrometro per il sondaggio del peso è formato da una punta a forma di vite,
aste, pesi o altro sistema di caricamento e una maniglia o dispositivo di rotazione. La
prova per il sondaggio del peso è eseguita come sondaggio statico in terreni soffici
quando la resistenza alla penetrazione è minore di 1 kN. Quando la resistenza è
maggiore di 1 kN il penetrometro si ruota, manualmente o meccanicamente e si registra
il numero di mezzi giri per una determinata profondità di penetrazione.
(2) La prova di sondaggio del peso è utilizzata principalmente per ottenere un profilo
continuo del terreno e un'indicazione della sequenza di strati. La penetrabilità nelle argille
rigide pari e nelle sabbie dense è buona.
(3) La prova di sondaggio del peso può inoltre essere utilizzata per valutare la densità dei
terreni non coesivi e per stimare la resistenza al taglio non drenata dei terreni coesivi.
(4)P Le prove devono essere eseguite in conformità a un metodo che soddisfi i requisiti
principali indicati nel presente punto.
(5)PIl metodo di prova utilizzato deve essere descritto dettagliatamente insieme ai risultati
della prova.
(6) Il metodo di prova può essere descritto tramite riferimento a una norma.
(7)P Qualsiasi scostamento dai requisiti indicati di seguito deve essere giustificata e, in
particolare, deve essere commentata la sua influenza sui risultati della prova.
7.3 Attrezzatura
7.3.3 Aste
(1)P Il diametro delle aste deve essere 22 mm.
(2) La lunghezza di un'asta dovrebbe essere di almeno 1 m. Per la prova di sondaggio del
peso meccanizzata la lunghezza dell'asta può essere da 1,0 m a 2,0 m.
(3)P Lo scostamento dall'asse retto non deve eccedere 4 mm al m per i 5 m inferiori delle
aste e 8 mm al m per la parte restante. L'eccentricità ammessa del giunto non deve
essere maggiore di 0,1 mm. Lo scostamento angolare per un giunto tra due aste rette non
deve essere maggiore di 0,005 rad.
8.1 Generalità
(1)P La prova con scissometro in sito è una prova in sito che si effettua con uno
scissometro rettangolare formata da quattro piastre fissate ad angoli di 90° tra loro, spinta
nel terreno alla profondità desiderata e ruotata.
8.3.1 Scissometro
(1)P Lo scissometro deve essere formato da quattro piastre rettangolari fissate ad angoli
di 90° tra loro, come da figura 8.1. Le lame devono essere parallele alle aste di estensione
e non è consentita alcuna distorsione.
(2)P La relazione tra l'altezza (h) e il diametro (d ) dello scissometro deve essere 2,0 per
scissometri normalizzati.
(3) Per scissometri normalizzati si utilizza generalmente una dimensione massima (d × h)
di (100 × 200) mm per terreni molto soffici e una dimensione minima di (40 × 80) mm per
terreni densi.
(4)P Lo spessore delle lame (t ) non deve essere maggiore di 3,0 mm ma non deve essere
minore di 0,8 mm. Il diametro del fusto dello scissometro e le possibili saldature al centro
dello scissometro devono essere abbastanza piccoli da evitare effetti di disturbo sul valore
di resistenza al taglio misurato.
(5) In argille molto sensibili lo spessore della lama non dovrebbe eccedere 2,0 mm per
minimizzare il disturbo del terreno durante la spinta dello scissometro nel terreno.
(6)P Se lo scissometro è riempito con un rivestimento protettivo, la lunghezza di protru-
sione alla prova deve essere almeno 5 volte il diametro dello scissometro.
(7)P Il diametro del fusto dello scissometro dovrebbe essere minore di 16 mm. Tuttavia, il
fusto dello scissometro deve essere così rigido da non torcersi significativamente in
condizioni di pieno carico.
(8) Si raccomanda di riempire lo scissometro con un dispositivo che renda possibile
separare la coppia dello scissometro da quella delle aste di estensione. Si può utilizzare
un rivestimento o giunto a scorrimento.
(2)P La superficie di rottura di uno scissometro rettangolare deve essere calcolata come
superficie cilindrica che circoscrive lo scissometro e come i due piani rispettivamente
nella parte superiore e in quella inferiore di tale cilindro. La resistenza al taglio deve
essere calcolata come completamente mobilizzata, costante e uniforme alla rottura
attorno al perimetro e attraverso le estremità del cilindro, come da figura 8.2.
(3)P La resistenza al taglio non drenata (cfu) del terreno deve essere ottenuta dal valore di
resistenza al taglio non disturbata dopo la correzione in base al limite del liquido del
terreno, all'indice di plasticità o alla tensione verticale effettiva.
(4)P Tmax;u deve essere ridotto per l'attrito lungo le aste.
(5)P Il valore di resistenza al taglio rimaneggiata (crv) deve essere determinato mediante
la stessa formula sostituendo Tmax;u con Tmax;r .
(6) Registrando la coppia come una funzione di torsione, si ottengono informazioni sulla
modalità di rottura del terreno. Utilizzando diverse forme di scissometri, è possibile
valutare l'anisotropia del terreno.
9.1 Generalità
(1)P La prova con dilatometro piatto DMT consente di determinare le proprietà di
resistenza e deformazione in sito di terreni a grana fine utilizzando una sonda a forma di
lama dotata di una sottile membrana circolare di acciaio montata a filo su una faccia.
(2) I risultati delle prove DMT sono principalmente utilizzati per ottenere informazioni sulla
stratigrafia del terreno, sullo stato di tensione in sito, sulle proprietà di deformazione e di
resistenza al taglio.
(3)P La base di prova consiste nell'inserire verticalmente nel terreno una sonda a forma di
lama con una sottile membrana circolare espandibile montata a filo su una faccia e nel
determinare, a profondità selezionate o in maniera semicontinua, la pressione di contatto
esercitata dal terreno contro la membrana quando la membrana è a filo con la lama e
successivamente la pressione esercitata quando lo spostamento centrale della
membrana raggiunge 1,10 mm.
(4) La prova DMT è maggiormente adatta per argille, limi e sabbie in cui le particelle sono
piccole rispetto alla dimensione della membrana.
(5)P Le prove devono essere eseguite in conformità a un metodo che soddisfi i requisiti
principali indicati nella presente sezione.
(6)P Il metodo di prova utilizzato deve essere descritto dettagliatamente insieme ai
risultati della prova.
(7) Il metodo di prova può essere descritto tramite riferimento a una norma pubblicata.
9.3 Attrezzatura
10.1 Generalità
(1)P Questa prova consente di determinare la deformabilità in sito delle rocce dalle
misurazioni dell'espansione radiale della sezione di un sondaggio sotto una pressione
radiale uniforme conosciuta applicata mediante una sonda dilatometrica cilindrica.
(2)P La base di prova consiste nell'inserire in un sondaggio una sonda cilindrica, dotata di
una membrana esterna flessibile espandibile e nel misurare, ad intervalli selezionati o in
maniera semicontinua, in punti di prova a breve distanza, lo spostamento radiale del
sondaggio gonfiando la sonda a una pressione radiale conosciuta.
(3) Questa prova è utilizzata principalmente nelle formazioni di roccia dura per ottenere i
profili delle variazioni di deformabilità con la profondità.
(4)P Le prove devono essere eseguite in conformità a un metodo che soddisfi i requisiti
principali indicati nella presente sezione.
(5)P Il metodo di prova utilizzato deve essere descritto dettagliatamente insieme ai
risultati della prova.
(6) Il metodo di prova può essere descritto tramite riferimento a una norma pubblicata.
10.3 Attrezzatura
(5) Il valore del modulo dilatometrico secante Ed1 espresso in MPa e corrispondente a un
incremento di pressione ∆pic può essere determinato dal grafico illustrato nella figura 10.2
oppure utilizzando la relazione seguente:
Ed1 = (1 + νr) × D × (∆pic/∆D)
dove:
∆pic è la pressione applicata alla parete del foro, in MPa;
∆D è la dilatazione del foro, in m;
D è il diametro del sondaggio prima della prova, in m.
(6)P Quando si misura la pressione applicata all'interno della sonda il valore di pic deve
essere determinato dal valore corrispondente di pi corretto per tener conto della rigidità
della membrana prima di determinare i valori di Ed ed Ed1.
(7)P Una volta determinata la dilatazione del sondaggio dalle misurazioni contro la parete
interna della membrana, tali misurazioni devono essere corrette per tener conto della
compressione della membrana prima di determinare i valori di Ed ed Ed1.
(8)P Quando la pressione applicata alla parete del sondaggio e la dilatazione corrispon-
dente del sondaggio sono determinate dalle misurazioni della pressione del fluido e del
volume del fluido impiegato preso alla superficie del suolo, tali misurazioni devono essere
corrette per tener conto della rigidità del sistema idraulico, della rigidità e della compres-
sione della membrana.
11.1 Generalità
(1)P La prova di carico su piastra consente di determinare le proprietà di resistenza e
cedimento verticale delle masse di terreno e di roccia in sito registrando il carico e il corri-
spondente cedimento al caricamento del terreno con una piastra rigida.
(2) La presente sezione riguarda le prove di carico su piastra effettuate su una superficie
di suolo accuratamente livellata o sul fondo di uno scavo a una determinata profondità
oppure sul fondo di un sondaggio di largo diametro precedentemente perforato.
(3) La prova è applicabile a tutti i tipi di terreni, riporti e rocce ma generalmente non è
adatta per terreni coesivi molto soffici.
(4)P La prova deve essere eseguita in accordo con un metodo che risponda ai requisiti
illustrati nella presente sezione.
(5)P Il metodo di prova utilizzato deve essere descritto dettagliatamente insieme ai
risultati della prova.
(6) Il metodo di prova può essere descritto facendo riferimento a una norma pubblicata.
(7)P Qualsiasi scostamento dai requisiti indicati di seguito deve essere giustificato e, in
particolare, deve essere commentata la sua influenza sui risultati.
(8) Esistono esperienze di scostamenti rispetto a:
- dimensioni della piastra;
- procedimento di prova (caricamento incrementale, percentuale di deformazione
costante).
11.3 Attrezzatura
11.3.1 Apparecchiatura
11.3.1.1 Piastra
(1)P La piastra deve essere rigida per evitare di curvarsi e nominalmente piatta nella parte
inferiore. La parte superiore deve contenere una guida per individuare la colonna di
caricamento, in particolare quando la prova è eseguita in una perforazione. L'asse longi-
tudinale della colonna di caricamento e il centro della piastra devono coincidere e il
contatto deve essere dotato di un cuscinetto.
(2)P Quando si esegue la prova di carico su una piastra in un suolo molto eterogeneo, la
piastra deve essere di una dimensione tale da non essere influenzata da eventuali punti
casualmente rigidi o deboli. La larghezza della piastra (b) deve essere almeno cinque,
preferibilmente dieci, volte più larga del punto più largo.
(3) Nella presente sezione sono trattate le piastre di forma circolare e quadrata. Per
derivare le proprietà di cedimento e di resistenza, si utilizzano preferibilmente piastre
circolari. Per progettazioni dirette, si utilizzano generalmente piastre quadrate. Se la
rottura deve avvenire in una certa direzione, è possibile ottenere ciò utilizzando una
piastra di prova rettangolare. Il rapporto tra la dimensione più piccola della piastra
rettangolare e la dimensione più grande dovrebbe essere maggiore di 0,8; la dimensione
più piccola dovrebbe generalmente essere maggiore di 1 m.
(4) Per piastre circolari, generalmente si utilizzano diametri maggiori di 0,6 m.
(12) Se si devono utilizzare dimensioni di piastra più piccole di quelle definite in 11.7(11),
i cedimenti del basamento nella sabbia possono essere derivati come da appendice I.4.
12.1 Generalità
(1)P Lo scopo del campionamento del terreno è di ottenere campioni per l'identificazione
del terreno e per le prove di laboratorio che determinano le proprietà geotecniche del
suolo.
(2) Le proprietà del terreno importanti, necessarie per la progettazione geotecnica sono le
proprietà di resistenza e di deformazione. In laboratorio queste proprietà possono essere
ottenute in modo affidabile solo da campioni non disturbati di alta qualità, rappresentativi
per ciascuno strato di terreno. Dai materiali granulari è possibile ottenere campioni non
disturbati solo utilizzando metodi speciali non descritti in questa sezione. Le proprietà di
resistenza e deformazione di questi terreni sono generalmente supportate da prove in sito
(5)P Il rapporto di gioco interno Ci (%) del tubo campione è definito come:
D3 – D1
C i = -------------------- × 100
D1
dove:
D1 è il diametro interno del campionatore di taglio;
D3 è il diametro interno del tubo o rivestimento campione.
(6) Il rapporto di gioco interno è uno dei fattori che determinano il disturbo meccanico del
terreno causato dall'attrito sulla parete interna del tubo o rivestimento campione.
12.3 Attrezzatura
prospetto 12.1 Classi di qualità dei campioni di terreno per le prove di laboratorio
12.3.2.1 Generalità
(1)P Le campionatrici a infissione utilizzate come metodi di campionamento di categoria A
devono soddisfare tutti i requisiti presentati da 12.3.2.2 a 12.3.2.7.
(2) L'osservanza di questi requisiti non garantisce di ottenere campioni totalmente non
disturbati, ma dovrebbe almeno minimizzare il disturbo di campioni e pertanto l'effetto di
tale disturbo sui risultati delle prove di laboratorio effettuate su tali campioni.
13 CAMPIONAMENTO DI ROCCIA
13.1 Generalità
(1)P Lo scopo del campionamento di roccia è di ottenere campioni adeguati per l'identifi-
cazione della roccia e per le prove di laboratorio per informazioni rocciose meccaniche
affidabili sullo strato.
(2) Le proprietà della roccia importanti, necessarie per la progettazione geotecnica sono
le proprietà di resistenza e di deformazione. Queste proprietà possono essere ottenute in
modo affidabile tramite descrizioni e prove di laboratorio effettuate su campioni di alta
qualità, rappresentativi dello strato in esame.
13.3 Attrezzatura
14.1 Generalità
(1)P Le misurazioni dell'acqua di falda consistono nel determinare la falda freatica o la
pressione interstiziale in terreni e rocce con diversi tipi di attrezzature al fine dell'osser-
vazione o monitoraggio. Le misurazioni vengono effettuate installando tubi aperti o tubi
dotati di filtri e possibilmente trasduttori e registratori per la registrazione della pressione
a livello della punta.
(2)P Le misurazioni dell'acqua di falda devono essere utilizzate per determinare la
pressione d'acqua o pressione interstiziale e le loro variazioni ai livelli interessati ai fini
della progettazione.
(3)P Le misurazioni dell'acqua di falda devono inoltre essere utilizzate ai fini del monito-
raggio per controllare la pressione durante determinate attività o per la valutazione dei
rischi.
(4)P La presente sezione tratta le misurazioni di pressioni interstiziali positive legate alla
pressione atmosferica per la costruzione di opere ingegneristiche civili. Non sono
pertanto considerate le misurazioni di pressioni interstiziali negative. Inoltre, il campiona-
mento dell'acqua di falda e la determinazione della qualità dell'acqua di falda non
rientrano nello scopo della presente sezione.
(5)P La misurazione dell'acqua di falda ai fini geotecnici deve essere effettuata in accordo
ai requisiti indicati nel presente punto.
(6)P Devono essere accuratamente specificati eventuali scostamenti dai requisiti indicati
di seguito.
14.3 Attrezzatura
14.3.1 Generalità
(1)P Il tipo di attrezzatura da utilizzare per le misurazioni di acqua di falda deve essere
scelto preventivamente rispetto all'attuale tipo di suolo, ai fini delle misurazioni e al tempo
di risposta dell'attrezzatura e del sistema di terreno.
(2) Al momento di pianificare le misurazioni di acqua di falda per la determinazione della
falda freatica o della pressione interstiziale si devono considerare le condizioni di roccia
specialmente in caso di grosse variazioni di permeabilità. Al momento di selezionare il
sistema di misurazione è inoltre importante considerare lo scopo delle misurazioni:
- di avere una singola osservazione della falda freatica o del profilo di pressione inter-
stiziale;
- di determinare le fluttuazioni nel livello dell'acqua di falda o pressione interstiziale
per un determinato periodo;
- di avere un sistema di monitoraggio.
(3) Esistono due metodi principali per la misurazione della pressione dell'acqua di falda,
sistemi aperti e sistemi chiusi:
prospetto 14.1 Adattabilità dei vari sistemi di misurazione dell'acqua di falda in base ai loro tempi di risposta e allo
scopo delle misurazioni
Condizioni del suolo Ghiaia, sabbia grossolana Sabbia fine, limo grossolano Limo fine, depositi glaciali,
argilla
(5)P Qualora laghi, fiumi o ruscelli siano presenti nelle vicinanze o nell'area di indagine
attuale si deve misurare il livello della loro acqua come riferimento per le altre misurazioni.
Occorre, inoltre, osservare il livello dei pozzi, la presenza di acqua di sorgente e
artesiana.
14.4.1 Installazione
(1)P La posizione e la profondità di ogni singolo piezometro o tubo di acqua di falda deve
essere scelta in base allo scopo delle misurazioni, alla topografia, alla stratigrafia e alle
condizioni del terreno, specialmente alla permeabilità del terreno o degli acquiferi identi-
ficati.
(2)P Il numero e la posizione delle stazioni di misurazione devono essere scelti in modo
da ottenere una interpolazione accettabile della situazione dell'acqua di falda per lo scopo
attuale.
(3)P Per progetti di monitoraggio, per esempio abbassamento dell'acqua di falda, scavi,
riempimenti e tunnel, la posizione deve inoltre essere scelta in base alle variazioni
previste da monitorare.
(4) Le fluttuazioni naturali nella pressione dell'acqua di falda dovrebbero inoltre essere
misurate in una stazione di misurazione di riferimento esterna ma vicina e negli stessi
strati della zona influenzata anche prima e dopo le attività attuali.
(5)P Al fine di ottenere delle misurazioni che riflettano la pressione interstiziale in un
determinato punto, terreno o strato di roccia, si devono prevedere delle disposizioni per
garantire il filtro e la sigillatura richiesti verso altri strati o acquiferi e il funzionamento
dell'attrezzatura di misurazione.
(6)P L'installazione di piezometri deve essere effettuata per spinta o presondaggio.
(7) Durante l'installazione si dovrebbero controllare i seguenti punti, a seconda del tipo di
attrezzatura di misurazione:
- la funzione dei filtri prima e dopo l'installazione;
- la saturazione dei filtri e di altre parti riempite di acqua del piezometro fino all'inseri-
mento sott'acqua;
- che le bolle d'aria nei circuiti siano evacuate;
- che la pressione interstiziale in eccesso generata non ecceda la capacità dell'attrez-
zatura;
- che venga aggiunto un supporto antigelo se necessario;
- che i cavi o tubi estesi al di sopra della superficie del suolo siano protetti da riempi-
menti o danni;
- che l'acqua di superficie non possa entrare nel sondaggio;
- che sia stata rilevata la quota o profondità del filtro o della posizione della punta del
tubo;
- che la schermatura per separare diversi acquiferi sia sufficiente.
prospetto B.1 Valori per angolo di resistenza al taglio N' e modulo di Young drenato Em per sabbie di quarzo e
feldspato derivati dalla resistenza al cono qc (secondo Bergdahl et al. 1993)
Densità relativa Resistenza al cono (qc) Angolo di resistenza al Modulo di Young drenato2)
[MPa] taglio1), (N' ) (Em)
(da prova CPT) [MPa]
Molto bassa 0,0 - 2,5 29 - 32 <10
Bassa 2,5 - 5,0 32 - 35 10 - 20
Media 5,0 - 10,0 35 - 37 20 - 30
Alta 10,0 - 20,0 37 - 40 30 - 60
Molto alta >20,0 40 - 42 60 - 90
1) I valori indicati sono validi per sabbie. Per terreni limosi si dovrebbe applicare una riduzione di 3°. Per ghiaie si
dovrebbero aggiungere 2°.
2) I valori indicati per il modulo drenato corrispondono al cedimento per 10 anni. Sono ottenuti presupponendo che la
distribuzione di tensione verticale segua l'approssimazione 2:1. Inoltre, alcune indagini indicano che tali valori
possono essere del 50% più bassi in terreni con limo e del 50% più alti in terreni con ghiaia. In terreno
sovraconsolidati non coesivi il modulo può essere considerevolmente più alto. Quando si calcolano i cedimenti per
pressioni del suolo maggiori di 2/3 della pressione di carico di progettazione nello stato limite ultimo, il modulo
dovrebbe essere impostato a metà dei valori indicati nel presente prospetto.
dove:
C1 è 1 - 0,5 [σ'v0 / (q - σ'v0)];
C2 è 1,2 + 0,2 · log t;
σ'v0 è la tensione verticale effettiva iniziale al livello della fondazione;
t è il tempo, in anni.
(3) La figura B.1 indica la distribuzione del fattore di influenza della deformazione verticale
Iz per fondazioni superficiali asimmetriche (circolari e quadrate) e per la deformazione
piana (fondazioni superficiali a sviluppo longitudinale). Il valore derivato per il modulo di
Young Em da utilizzare in questo metodo è:
- Em = 2,5 x qc, per l'asimmetria e
- Em = 3,5 x qc, per la deformazione piana.
figura B.1 Valori per diagrammi del fattore di influenza della deformazione
Legenda
X Fattore di influenza della deformazione verticale del basamento rigido Iz
Y Profondità relativa al di sotto del livello del basamento
1 L /B asimmetrico = 1
2 Deformazione piana L /B > 10
3 B/2 (assisimmetria)
4 B (pl. Str.)
5 Profondità a Izp
dove:
Fmax è il carico limite massimo del palo, in MN;
Fmax;base è la resistenza della base massima, in MN;
Fmax;fusto è la resistenza del fusto massima, in MN;
Abase è la sezione della base, in m2;
Deq è il diametro equivalente della base, in m:
Deq = 1,13 a /(b/a)
dove:
a è la lunghezza del lato più corto dell'area della base, in m;
b è il lato più ampio, in m;
pmax;base è la resistenza della base unitaria massima, in MN/m2;
Op è la circonferenza della parte del fusto del palo nello strato in cui si trova la
base del palo, in m;
∆L è la distanza dalla base del palo alla parte inferiore del primo strato di terreno
al di sopra della base con qc < 2 MN/m2; inoltre ∆L ≤ la lunghezza della parte
allargata del punto del palo se presente, in m;
pmax;fusto è la resistenza unitaria del fusto massima, in MN/m2;
z è la profondità o direzione verticale (positiva verso il basso).
(3) La resistenza della base massima pmax;base può essere derivata dalla seguente
equazione:
q c;l;media + q c;ll;media
p max;base = 0,5 × α p × β × s -----------------------------------------------
- + q c;lll;media
2
e
pmax;base ≤ 15 MN/m2
dove:
qc;I;media è la media dei valori qc;I sulla profondità che corre dal livello della base del palo
a un livello che è almeno 0,7 volte e al massimo 4 volte più profondo dell'equiva-
lente diametro della base del palo Deq (vedere figura B.2);
d crit
1
q c;l;media = ---------
d crit ∫ q c;l dz
0
qc;Ill;media è il valore medio dei valori qc;Ill al di sopra di un intervallo di profondità che
corre dal livello della base del palo a un livello di 8 volte più alto del diametro
della base del palo. Il presente procedimento inizia utilizzando il valore più
basso di qc;Il per il calcolo di qc;Il;media (vedere figura B.2);
– 8D
1
q c;lll;media = -------------
8D eq ∫ q c;lll dz
0
I pali ad elica continua qc;Ill;media non possono eccedere 2 MN/m2, a meno che il calcolo del
carico limite non sia effettuato utilizzando i risultati delle CPT che sono state eseguite a
una distanza dal palo di >1 m dopo la fabbricazione del palo;
αp è il fattore della classe di palo indicato nel prospetto B.2;
β è il fattore che considera la forma del punto del palo come illustrato nella
figura B.3;
s è il fattore che considera la forma della base del palo come illustrato nella
figura B.4;
OCR è il rapporto di sovraconsolidazione.
(4) La resistenza del fusto massima pmax;fusto dovrebbe essere determinata come segue:
pmax;fusto = αs qc;z;a
dove:
αs è il fattore come da prospetto B.2 e B.3;
qc;z;a è qc a profondità z, in MN/m2.
Se qc;z; ≥ 15 MN/m2 su un intervallo di profondità continuo di 1 m o oltre;
qc;z;a ≤ 15 MN/m2 oltre questo intervallo.
Quando l'intervallo di profondità con qc;z;a > 12 MN/m2 è minore di 1 m di spessore,
qc ≤ 12 MN/m2 oltre questo intervallo.
prospetto C.1 Valori derivati per il fattore di carico limite, k, per fondazioni superficiali
prospetto C.2 Coefficienti di forma, λc, λd, per il cedimento di fondazioni superficiali
L /B Rotonda Quadrata 2 3 5 20
λd 1 1,12 1,53 1,78 2,14 2,65
λc 1 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5
prospetto C.4 Valori derivati per il fattore di carico limite, k, di pali caricati assialmente
Tipo di palo A B C A B C A B C A B
Pali e niente fango di
cassoni supporto 1 1/2 2/3 - - 1 3 4/5 3 4/5 6
perforati fango di
supporto 1 1/2 1/2 1 1/2 2/3 1 3 4/5 3 4/5 6
temperatura di
supporto 1 1/2 1/2 1 1/2 2/3 1 2 3/4 3 4 -
rivestimento
permeabile 1 1 1 1 1 2 2 3 -
Cassone 1 2 3 - - - 1 2 3 4 5 6
scavato a
mano
Pali a sposta- fusto rivestito 1 2 2 2 2 3 3 4 4
mento gettato in sito 1 2 2 3 3 3 3 4 4
in calcestruzzo
prefabbricato 1 2 2 2 2 3 1 2 3 3 4 -
estremamente
chiuso 1 2 2 3 3 4 3 4 -
Pali iniettati bassa pressione 1 2 2 3 3 3 2 3 4 5 5 -
alta pressione 1 4 5 5 5 6 - 5 6 6 6 7
figura C.1 Resistenza unitaria del fusto per pali caricati assialmente
Legenda
X Pressione limite, (pLM) (MPa)
Y Attrito superficiale unitario (MPa)
prospetto D.1 Valori dei rapporti di energia ERr di una attrezzatura comunemente utilizzata in vari Paesi e dei fattori
di correzione da applicare per la normalizzazione a ERr = 60%
prospetto D.2 Correlazione tra l'indice di densità ID e il conteggio di colpi normalizzato (N1)60
ID = 0% 15% 35% 65% 85% 100%
Molto Lieve Media Densa Molto
lieve densa
(N1)60 = 0 3 8 25 42 58
prospetto D.3 Effetto della maturazione delle sabbie fini normalmente consolidate
Maturazione (N1)60/ID2
[anni]
Prove di laboratorio 10-2 35
Riporti recenti 10 40
Depositi naturali >102 55
[%] Uniforme Ben graduata Uniforme Ben graduata Uniforme Ben graduata
40 34 36 36 38 38 41
60 36 38 38 41 41 43
80 39 41 41 43 43 44
100 42 43 43 44 44 46
prospetto E.1 Stime conservative dei valori derivati per l'angolo di resistenza al taglio effettivo N' di terreni non
coesivi derivati dall'indice di densità ID per i diversi valori del coefficiente di uniformità U
dove:
v è il coefficiente di rigidità;
w è l'esponente di rigidità; per sabbie con un coefficiente di uniformità U ≤ 3:
w = 0,5; per argille a bassa plasticità (lp ≤ 10; wL ≤ 35): w = 0,6;
σv' è la tensione verticale effettiva alla base della fondazione o a qualsiasi profondità al
di sotto di essa dovuta al sovraccarico del terreno;
σp' è la tensione verticale effettiva causata dalla struttura alla base della fondazione o a
qualsiasi profondità al di sotto di essa;
pa è la pressione atmosferica;
lp è l'indice di plasticità;
wL è il limite del liquido.
(2) I valori per il coefficiente di rigidità v possono essere derivati da prove DP utilizzando
per esempio le seguenti equazioni, a seconda del tipo di terreno:
a) sabbie graduate in modo ravvicinato (U ≤ 3) al di sopra dell'acqua di falda
v = 214 log N10 + 71 (DPL; intervallo di validità: 4 ≤ N10 ≤ 50)
v = 249 log N10 + 161 (DPH; intervallo di validità: 3 ≤ N10 ≤ 10)
b) argille a bassa plasticità di consistenza rigida di almeno (0,75 ≤ lc ≤1,30) e al di sopra
dell'acqua di falda (lc è l'indice di consistenza)
v = 4 N10 + 30 (DPL; intervallo di validità: 6 ≤ N10 ≤ 19)
v = 6 N10 + 50 (DPH; intervallo di validità: 3 ≤ N10 ≤ 13).
Per ulteriori informazioni ed esempi, vedere appendice M.
prospetto F.1 Esempio di valori derivati dell'angolo di resistenza al taglio φ ' e del modulo di elasticità di Young
drenato Em per sabbie al quarzo e feldspato depositate naturalmente stimati dalla resistenza di
sondaggio del peso in Svezia
Densità relativa Resistenza di sondaggio del Angolo di resistenza al Modulo di Young drenato3),
peso1), taglio2) Em
mezzi giri / 0,2 m [N '] [MPa]
Molto bassa 0 - 10 29 - 32 <10
Bassa 10 - 30 32 - 35 10 - 20
Media 20 - 50 35 - 37 20 - 30
Alta 40 - 90 37 - 40 30 - 60
Molto alta >80 40 - 42 60 - 90
1) Prima di determinare la densità relativa si dovrebbe dividere la resistenza di sondaggio del peso di terreni con limo
per un fattore di 1,3.
2) I valori indicati sono validi per sabbie. Per terreni limosi si dovrebbe applicare una riduzione di 3°. Per ghiaie si
dovrebbero aggiungere 2°.
3) I valori indicati per il modulo drenato corrispondono al cedimento dopo 10 anni. Essi sono stati ottenuti supponendo
che la distribuzione di tensione verticale segua l'approssimazione 2:1. Inoltre, alcune indagini indicano che tali valori
possono essere del 50% più bassi in terreni con limo e del 50% più alti in terreni con ghiaia. In terreni sovraconso-
lidati non coesivi il modulo può essere considerevolmente più alto. Quando si calcolano i cedimenti per pressioni del
sottosuolo maggiori di 2/3 rispetto alla pressione di carico di progettazione nello stato limite ultimo, il modulo
dovrebbe essere impostato a metà dei valori indicati nel presente prospetto.
(1) Il prospetto F.1 offre un esempio dei valori derivati dell'angolo di resistenza al taglio φ'
e del modulo di elasticità di Young drenato Em, stimato dalla resistenza di sondaggio del
peso. Il presente esempio mette in correlazione il valore medio di resistenza di sondaggio
del peso di uno strato con i valori medi di N ' e di Em.
(2) Se sono disponibili solo risultati delle prove di sondaggio del peso si dovrebbe
selezionare il valore più basso in ciascun intervallo per l'angolo di resistenza al taglio e il
modulo di Young del prospetto F.1.
(3) Durante la valutazione dei diagrammi di valutazione della resistenza di sondaggio del
peso da applicare al prospetto F.1, i valori di picco causati per esempio da pietre o sassi
non dovrebbero essere tenuti in considerazione. Si tratta di valori di picco comuni nelle
prove di sondaggio del peso della ghiaia.
Per ulteriori informazioni ed esempi, vedere appendice M.
figura I.3 Grafico per i calcoli del cedimento in base alle prove di carico su piastra
Legenda
b
X Rapporto di larghezza -----
b1
S
Y Rapporto di cedimento ------
S1
1 Materiale sciolto
2 Materiale denso medio
3 Materiale denso
prospetto J.1 Esempi di metodi di campionamento in base alla categoria di campionamento di terreni diversi; le
abbreviazioni dei metodi di campionamento sono indicate nel prospetto J.2
(2) La classe di qualità del campione per le prove di laboratorio ottenuta tramite un deter-
minato metodo di campionamento dipende inoltre molto strettamente da:
- dettagli della campionatrice;
- attenzione al procedimento di campionamento.
prospetto J.2 Metodi di campionamento e loro abbreviazioni utilizzate nel prospetto J.1
L.1 Generalità
(1) Il livello dell'acqua di falda e la pressione dell'acqua interstiziale nel suolo e nella roccia
hanno una notevole influenza su molte questioni geotecniche: stabilità di pendio, capacità
di carico, cedimenti, drenaggio, azioni di erosione e gelo. Anche l'interpretazione dei
risultati di altre indagini in sito è influenzata dalla situazione dell'acqua di falda. Pertanto,
le misurazioni dell'acqua di falda sono una parte importante delle indagini in sito e
possono essere incluse in un sistema di monitoraggio per esempio di pendii, dighe e
progetti di abbassamento dell'acqua di falda.
In alcuni casi è stato inoltre riscontrato che la qualità dell'acqua di falda può avere un ruolo
importante per la progettazione di costruzioni diverse, per esempio per la durata dei pali
di acciaio.
(2) Misurazioni insufficienti dell'acqua di falda possono portare ad errate valutazioni delle
condizioni dell'acqua di falda e alle conseguenze seguenti:
- una sottovalutazione del livello dell'acqua di falda o della permeabilità può portare
per esempio instabilità alle costruzioni o aumento di cedimenti;
- una sopravalutazione può per esempio far aumentare i costi di costruzione.
(3) Possono esistere molti fattori che influenzano la situazione dell'acqua di falda:
geologici, stratigrafici, climatici, legati alla pressione atmosferica e inoltre alle attività
umane. La figura L.1 presenta le fluttuazioni naturali in diversi tipi di suolo rispetto alle
precipitazioni attuali. È possibile talvolta ottenere correlazioni migliori confrontando le
fluttuazioni dell'acqua di falda con le precipitazioni nette o con una media delle precipi-
tazioni in un determinato periodo.
(4) Generalmente, la pressione dell'acqua di falda non è idrostatica a causa degli strati di
varia permeabilità e flusso dell'acqua di falda che dovrebbero essere tenuti in considera-
zione.
(5) La presente appendice presenta alcune informazioni supplementari sull'acqua di falda
al fine di facilitare l'adempimento dei requisiti di cui alla sezione 14.
(6) L'appendice M offre una guida con alcuni esempi per le disposizioni di alcuni sistemi
di misurazione dell'acqua di falda rispetto a diversi sistemi acquiferi.
(7) Al momento di individuare i piezometri o le posizioni dei tubi per un determinato
progetto è necessario conoscere lo scopo delle misurazioni e la successione degli strati
del suolo. In strati di terreno complessi e terre collinose può essere necessario un deter-
minato numero di punti di misurazione per modellare le condizioni dell'acqua di falda. Ciò
significa che in terre collinose le stazioni di misurazione dovrebbero essere posizionate
nei punti del pendio in cui si verificano le variazioni maggiori.
(8) In ciascuna stazione di misurazione la quota del piezometro dovrebbe essere scelta in
base allo scopo delle misurazioni e alle variazioni di permeabilità del suolo.
(9) Quando si dovrebbe osservare la falda freatica in terreni con una permeabilità alta e
piuttosto costante, si richiede generalmente un solo tubo che penetri nella falda freatica.
(10) Nelle argille o in terreni con permeabilità variabile in base alla profondità è general-
mente richiesto un numero di (almeno tre) piezometri per ottenere un profilo della
pressione dell'acqua di falda.
(11) L'installazione di tubi per l'acqua di falda o di piezometri può essere effettuata per
spinta o presondaggio.
(12) Nell'argilla soffice è generalmente sufficiente spingere il piezometro attentamente nel
suolo. Tuttavia, il presondaggio fino alla falda freatica è necessario per mantenere la
punta del piezometro o il filtro dell'acqua saturato durante l'installazione. Il restante spazio
anulare tra il tubo e il terreno può essere riempito per esempio con bentonite per evitare
l'immissione di acqua di superficie.
(13) Quando si spinge il piezometro nell'argilla, si può generare un eccesso di pressione
interstiziale pari a circa 15 volte la resistenza al taglio dell'argilla. L'eccesso di pressione
interstiziale si dissipa durante il periodo di stabilizzazione. Il periodo di stabilizzazione
potrebbe essere tra 1 giorno e 20 giorni a seconda della permeabilità del terreno.
(14) Al fine di evitare che il piezometro si sovraccarichi, la velocità di penetrazione
dovrebbe essere mantenuta sufficientemente bassa o si dovrebbe scegliere un
piezometro con limite di pressione superiore sufficientemente alto, ammesso che sia
sufficientemente preciso.
(15) Si dovrebbero evitare additivi dell'acqua di trivellazione durante la preperforazione
per tubi di acqua di falda o piezometri.
L.2 Linee guida come esempio per la presentazione di misurazioni dell'acqua di falda
(1) La presentazione delle misurazioni dell'acqua di falda può essere effettuata in diversi
modi in base allo scopo delle misurazioni e alla presentazione di altre indagini del
sottosuolo. Siccome le condizioni dell'acqua di falda generalmente influenzano l'interpre-
tazione della situazione del suolo globale i risultati dovrebbero essere presentati sia nelle
pianificazioni sia nei profili. Inoltre, può essere necessario presentare misurazioni a lungo
termine e profili di pressione interstiziale in speciali diagrammi.
(2) In una pianificazione la quota della falda freatica può essere indicata come sua
posizione attuale come segue:
o No. 16
GW +8,30 82-03-15
GL +9,20
dove:
o è la posizione del sondaggio;
No. 16 è il N° del sondaggio;
GW +8,30 è il livello dell'acqua di falda +8,30;
82-03-15 è la data della misurazione;
GL +9,20 è la quota della superficie del suolo.
(3) I risultati delle osservazioni dell'acqua di falda in sondaggi, tubi o piezometri possono
essere presentati in modo semplificato in sezioni come da figura L.2.
figura L.2 Presentazione delle misurazioni dell'acqua di falda per un determinato periodo in sezioni
Dimensioni in mm
La figura L.2 indica una misurazione effettuata in un piezometro in cui la quota della
superficie del suolo era +9,33 m e il centro del filtro era situato alla quota di +4,73.
Durante il periodo di misurazione dal 21-04-1982 al 27-05-1982 il livello più alto osservato
era +7,33 m e il più basso +6,23 m. Il sondaggio N° 5 è indicato sopra.
(4) La compilazione dei risultati ottenuti da piezometri diversi a profondità diverse in una
stazione di misurazione può essere effettuata come negli esempi della figura L.3, che
indica anche una linea idrostatica di riferimento. La figura a) indica la pressione intersti-
ziale misurata a ciascun livello in tre occasioni. La figura b) indica le pressioni massima e
minima misurate durante il periodo di misurazione dal 10-04-1989 al 12-10-1989 e i valori
medi di ogni quota.
(5) In caso di presentazione di misurazioni a lungo termine si può seguire l'esempio della
figura L.4. In alternativa il livello dell'acqua di falda può essere espresso in profondità al di
sotto della superficie del suolo in m o come pressione interstiziale in kPa.
figura L.4 Presentazione di misurazioni a lungo termine da tre piezometri in una stazione di misurazione
Legenda
A Profondità in m
B Livello della pressione in m
Dimensioni in m
L.3 Linee guida come esempio per la derivazione della pressione dell'acqua di falda
(1) La pressione dell'acqua di falda naturale fa parte del ciclo geologico influenzato dalle
precipitazioni, dall'evapotraspirazione, dallo scioglimento delle nevi, dalle uscite in super-
ficie, ecc.
(2) Al fine di stabilire un modello della situazione dell'acqua di falda per il sito di un
progetto di costruzione o di un'opera ingegneristica civile e dell'area circostante, si
dovrebbero trascrivere le informazioni idrogeologiche disponibili e confrontarle con le
misurazioni attuali di acqua di falda. Tali informazioni potrebbero essere:
- fluttuazioni del livello dell'acqua;
(5) È inoltre possibile simulare le fluttuazioni dell'acqua di falda tramite un modello concet-
tuale. Le precipitazioni e la temperatura dell'aria possono essere utilizzate come dati per
il modello. Il responso dell'acqua di falda è calibrato in base alle fluttuazioni dell'acqua di
falda misurate a lungo termine nella regione.
Per ulteriori informazioni ed esempi, vedere appendice M.