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NORMA ITALIANA Basi di calcolo ed azioni sulle strutture UNI ENV 1991-2-2
S P E R I M E N TA L E Parte 2-2: Azioni sulle strutture - Azioni sulle strutture esposte
al fuoco
APRILE 1997
Eurocode 1
Basis of design and actions on structures
Part 2-2: Actions on structures - Actions on structures exposed to fire
RELAZIONI NAZIONALI
RICONFERMA
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni
o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
0 PREMESSA 2
0.1 Obiettivi dell’Eurocodice ........................................................................................................................ 2
0.2 Cronistoria del programma Eurocodice ........................................................................................ 2
0.3 Programma degli Eurocodici .............................................................................................................. 2
0.4 Documenti di Applicazione Nazionale (NAD) ............................................................................ 3
0.5 Argomenti specifici di questa norma europea sperimentale ............................................. 3
prospetto 1 Procedure progettuali ............................................................................................................................. 4
1 GENERALITÀ 4
1.1 Scopo .............................................................................................................................................................. 4
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 5
1.3 Distinzione tra principi e regole applicative ................................................................................ 6
1.4 Definizioni...................................................................................................................................................... 6
1.5 Simboli ............................................................................................................................................................ 8
FEBBRAIO 1995
Eurocode 1
EUROPEAN PRESTANDARD Basis of design and actions on structures
Part 2-2: Actions on structures - Actions on structures exposed to fire
Eurocode 1
PRÉNORME EUROPÉENNE Bases du calcul et actions sur les structures
Partie 2-2: Actions sur les structures - Actions sur les structures exposées au feu
Eurocode 1
EUROPÄISCHE VORNORM Grundlagen der Tragwerksplanung und Einwirkungen auf Tragwerke
Teil 2-2: Einwirkungen auf Tragwerke - Einwirkungen im Brandfall
ICS 91.040.00
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
CEN 1995
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.
date nella ENV 1991, parte 2-2 per verifica dati nelle ENV da 1992 a 1996 e dati nelle ENV da 1992 a 1996 e
ENV 1999 ENV 1999
curve campione tempo-temperatura requisiti di resistenza tipo al fuoco come pertinente1) come pertinente1)
altre curve tempo-temperatura altri requisiti di resistenza al fuoco principalmente da prova di come pertinente1)
nominali nominali resistenza al fuoco
curve campione tempo-temperatura resistenza al fuoco come pertinente1) come pertinente1)
per tempi equivalenti o esposizione
al fuoco
1 GENERALITÀ
1.1 Scopo
1.1.2 Scopo della ENV 1991-2-2: Azioni sulle strutture esposte al fuoco
P(1) Questa parte concerne azioni su strutture esposte al fuoco. Essa è stata intesa per
l'uso congiunto con le parti delle ENV da 1992 a 1996 e della ENV 1999 che forni-
scono regole per la progettazione di strutture resistenti al fuoco.
(2) Le azioni termiche date nel testo principale di questo documento sono essenzial-
mente confinate alle azioni termiche nominali. Alcuni dati e modelli con fondamenti
fisici per le azioni termiche sono dati nelle appendici informative.
P(3) Questa parte fornisce principi generali e azioni per la progettazione strutturale di
edifici e costruzioni d'ingegneria civile e sarà usata con la ENV 1991-1 "Basi di cal-
colo", con altre parti della ENV 1991 e delle ENV da 1992 a 1996 e della ENV
1999.
P(4) L'applicazione di questa parte e la progettazione al fuoco delle parti da ENV 1992
a 1996 e ENV 1999 è valida solo se la temperatura normale di progetto delle strut-
ture è in accordo con il relativo Eurocodice strutturale.
(5) Questa parte riguarda anche il progetto strutturale per strutture temporanee in re-
lazione ai soggetti menzionati in 1.1.2 P(1). Essa è relativa a tutte le circostanze in
cui si richiede che una struttura dia un'adeguata risposta all'esposizione al fuoco.
1.4 Definizioni
Per gli scopi di questa norma sperimentale, nella ENV 1991-1 viene fornita una lista base
di definizioni; le definizioni addizionali date di seguito sono specifiche di questa parte.
1.4.1 coefficiente di configurazione Φ [-]: Rapporto fra l'angolo solido per mezzo del quale, da
un certo punto della superficie della membratura, l'ambiente radiante può essere visto e
2 π.
1.4.3 fuoco di progetto: Carico di incendio specifico assunto per gli scopi del progetto.
1.4.4 carico d’incendio specifico di progetto qd [MJ/m2]: Carico d’incendio per unità di area con-
siderata per determinare le azioni termiche nella progettazione al fuoco; il valore di qd tie-
ne conto delle incertezze e delle richieste di sicurezza.
1.4.5 effetto delle azioni E: Momenti, forze, tensioni, deformazioni (in comparazione con gli ef-
fetti di azioni S che comprendono solo forze e momenti interni).
1.4.7 membratura esterna: Membrature strutturali poste all'esterno del perimetro dell'edificio che
possono essere esposte al fuoco attraverso aperture nel perimetro dell'edificio.
1.4.8 compartimento d’incendio: Spazio di un edificio, comprendente uno o più piani, delimitato
da elementi separanti in modo tale che la diffusione del fuoco oltre il compartimento è
ostacolata durante la prevista esposizione al fuoco.
1.4.9 carico di incendio Q [MJ]: Calore totale (potenziale termico) prodotto dalla combustione di
tutti i materiali combustibili presenti in una determinata area (comprese le superfici dei mu-
ri, gli elementi divisori, i pavimenti e i soffitti).
1.4.10 carico di incendio specifico q [MJ/m2]: Carico d’incendio specifico espresso per unità di
area; se riferito all'area di pavimento: qf, se riferito alla superficie interna dell’intero am-
biente, incluse le aperture: qt.
1.4.11 resistenza al fuoco: Capacità di una struttura o parte di una struttura o di un elemento edi-
lizio di soddisfare le funzioni richieste (funzione portante e/o funzione di separazione), per
una specifica esposizione al fuoco e per uno specifico periodo di tempo.
1.4.12 parete resistente al fuoco: Parete separante due spazi (generalmente due edifici) che è
progettato per resistere al fuoco ed avere stabilità strutturale, inclusa la resistenza a cari-
chi orizzontali in modo tale che in caso di incendio e danneggiamento della struttura da
una parte della parete, sia evitata la diffusione del fuoco oltre la parete.
1.4.13 punto di completo sviluppo dell’incendio: Punto di passaggio alla fase di combustione di
tutte le superfici dei materiali presenti in una determinata area.
1.4.15 azioni indirette dovute al fuoco: Dilatazioni termiche, deformazioni termiche o gradienti ter-
mici che causano forze e momenti.
1.4.16 funzione portante: Capacità di una struttura o di un elemento di sostenere azioni specifi-
che durante l’esposizione al fuoco considerata, in accordo ad un criterio definito.
1.4.17 flusso netto di calore hnet [W/m2]: Energia per unità di tempo ed area di superficie assorbita
da un elemento.
1.4.18 temperatura normale di progetto: Temperatura ambiente, per la progettazione allo stato li-
mite ultimo, in accordo con la parte 1-1 delle ENV da 1992 a 1996 e della ENV 1999 per
la combinazione fondamentale (vedere la parte 1 della ENV 1991).
1.4.19 emissività risultante ε [-]: Rapporto fra il flusso reale di calore radiante da un elemento e il
flusso di calore netto che ci sarebbe se l'elemento e la parte radiante fossero considerati
corpi neri.
1.4.21 elementi separanti: Elemento portante e non portante (pareti e pavimenti) delimitanti un
compartimento d’incendio.
1.4.23 curva standard (curva campione) temperatura-tempo: Curva convenzionale per rappresen-
tare principalmente carichi di incendio dovuti a cellulosa.
1.4.24 elementi strutturali: Elementi portanti di una struttura, inclusi gli elementi di irrigidimento
(controventi).
1.4.25 analisi della temperatura: Procedura per la determinazione dell’andamento della tempera-
tura negli elementi sulla base delle azioni termiche (flusso di calore netto) e delle proprietà
termiche del materiale costitutivo degli elementi e degli strati superficiali di protezione, ove
previsti.
1.4.26 curve temperatura-tempo: Temperature del gas, in prossimità delle superfici degli elemen-
ti, in funzione del tempo. Esse possono essere:
- nominali: curve convenzionali, assunte per la classificazione o la verifica della resi-
stenza al fuoco, per esempio la curva campione temperatura-tempo;
- parametriche: determinate sulla base dei modelli di fuoco e degli specifici parametri fi-
sici che rappresentano le condizioni nel compartimento incendio.
1.4.27 azioni termiche: Azioni sulla struttura rappresentata dal flusso netto di calore apportato agli
elementi.
1.5 Simboli
(1) Per gli scopi di questa norma sperimentale si considerano i seguenti simboli.
Nota I simboli usati sono basati sulla ISO 3898:1987.
(2) Una lista base di definizioni è data nella ENV 1991-1 ed i simboli addizionali qui
sotto sono specifici di questa parte.
Pedici
c componente convettiva di trasferimento del calore
cr valore critico
fi valore di identificazione relativo al progetto al fuoco
d valore di progetto
k valore caratteristico
r componente radiante del trasferimento di calore
t durata dell'esposizione al fuoco
4.2.1 Generalità
(1) Le curve nominali temperatura-tempo, date dal punto 4.2.2 fino al 4.2.4 devono
essere usate in accordo con il relativo campo di applicazione nazionale.
(2) Per il progetto di curve nominali temperatura-tempo il flusso di calore netto dovuto
alla convezione e all'irraggiamento è:
2
h net, d = γ n, c ⋅ h net, c + γ n, r ⋅ h net, r [W ⁄ m ] [4.3]
dove:
hnet,c è dato dall'equazione [4.2];
hnet,r è dato dall'equazione [4.1];
γn,c è il fattore che considera i diversi tipi nazionali di prove ed è uguale
a 1,0 ;
γn,r è uguale a 1,0 come γn,c.
(3) L'emissività risultante deve essere introdotta come:
ε res = ε f ⋅ ε m [-] [4.4]
dove:
εf è l’emissività relativa ad un compartimento del fuoco, generalmente pari
a 0,8 ;
αc = 25 W/m2 . K
αc = 50 W/m2 . K
A.1 Generalità
(1) Le temperature del gas per il calcolo del flusso netto di calore devono essere de-
terminate sulla base di parametri fisici considerando almeno:
- la densità del carico del fuoco;
- le condizioni di ventilazione.
( ∑ s i c i λi) ⁄ ∑ ( s i c i λi ⁄ b i
2
b = ) [B.2]
dove:
si è lo spessore dello strato i;
ci è il calore specifico delle strato i;
λi è la conduttività termica dello strato i;
bi = ( ρi c i λi) .
(5) Per tener conto di differenti materiali nelle murature, b = ( ρcλ ) deve essere in-
trodotto come:
b = ∑ b j Atj ⁄ ∑ Atj [B.3]
dove:
Atj è l’area della delimitazione includente aperture con proprietà termiche bj.
(6) Le curve temperatura-tempo nella fase di raffreddamento sono date da:
Θ g = Θ max – 625 ( t * – t d * ) per td* ≤ 0,5 [B.4]
C.1 Scopo
(1) Questo metodo permette la determinazione:
- della massima temperatura del compartimento del fuoco;
- della grandezza e della temperatura della fiamma dalle aperture;
- dei parametri di irraggiamento e convezione.
(2) Questo metodo considera condizioni stazionarie per i vari parametri.
∑ Ai h i
i
h = ---------------
- [C.1]
Aw
- la somma delle aree delle finestre su tutti i muri:
Aw = ∑ Awi [C.2]
i
w = ∑w i [C.3]
i
(2) Quando ci sono finestre su più di un muro, il rapporto D/W si ottiene come segue
D W 2 A w1
------ = --------- --------- [C.4]
W W 1 Aw
dove:
W1 è la larghezza del muro 1, che si ipotizza contenga l'area maggiore di fine-
stre;
Aw1 è la somma delle aree delle finestre sul muro 1;
W2 è la larghezza del muro del compartimento di fuoco, perpendicolare al muro
1.
(3) Quando c'è un nucleo nel compartimento di fuoco, il rapporto D/W si ottiene come
di seguito:
- si applicano le definizioni date in C.3 (6);
- C1 e C2 sono la lunghezza e la larghezza del nucleo;
- W1 e W2 sono l'altezza e la larghezza del muro del compartimento di fuoco.
D ( W 2 – C 2 ) A w1
------ = --------------------------------------
- [C.5]
W ( W 1 – C 1) Aw
(4) In un muro esterno, la finestra è tutta la parte di questo muro che non ha la resi-
stenza al fuoco (REI) richiesta per la stabilità dell'edificio.
(5) L'area totale di una finestra in una parete esterna è:
- l'area totale in accordo con il punto (4), se essa è meno del 50% dell'area del
relativo muro esterno del compartimento;
- in primo luogo l'area totale e in secondo luogo il 50% dell'area del relativo muro
estero del compartimento se, in accordo con il punto (4), l'area è più del 50%.
Queste due situazioni devono essere considerate per il calcolo. Quando si usa
il 50% dell'area del muro esterno, la posizione e la geometria delle superfici
aperte devono essere scelte in modo da porsi nel caso peggiore.
(6) La misura del compartimento del fuoco non deve eccedere 70 m in lunghezza,
18 m in profondità e 5 m in altezza.
(7) La temperatura della fiamma deve essere considerata uniforme attraverso l'am-
piezza e lo spessore della fiamma.
Pianta
(1) La fiamma da una apertura deve essere ipotizzata uscente dal fuoco del compar-
timento (figura C.1):
- perpendicolare alla facciata;
- con una deflessione, dovuta all'effetto del vento di ± 45° rispetto alla facciata.
) A w h ------
– 0,036 η W 1/2
R = min L ⁄ τ F ; 0, 18 ( 1 – e [C.6]
D
(2) Temperatura del fuoco del compartimento:
– 0,1 η
(1 – e ) – 0,05 ψ
T f = 6 000 -------------------------------
1/2
(1 – e ) + Ta [C.7]
η
(3) Altezza della fiamma (figura C.2):
R 2/3
z = h 16 -------------------------------
1/2
- –1 [C.8]
A w ρ ( hg )
Commento:
Con ρ = 0,45 kg/m3 e g = 9,81 m/s2, questa equazione può essere semplificata in:
z = 12, 8 ------ – h
R 2/3
[C.9]
W
(4) La larghezza della fiamma è la larghezza della finestra (figura C.2).
(5) La profondità della fiamma è 2/3 dell'altezza della finestra; 2/3 h (figura C.2).
(6) Proiezione orizzontale della fiamma:
- se c'è muro sopra la finestra:
- per h ≤ 1,25 w: x = h/3 [C.10]
- per h > 1,25 w e distanza da ogni altra finestra > 4 w :
x = 0,3 h (h/w)0,54 [C.11]
- altri casi: x = 0,454 h (h/2w)0,54 [C.12]
Sezione Sezione
abc = x abcde = x
(14) Con le medesime condizioni, per tende o balconi, come menzionato nel punto
(13), nel caso che non ci sia nessun muro sulle finestre o h > 1,25 w, l'altezza e la
proiezione orizzontale della fiamma devono essere modificate come di seguito:
- l'altezza della fiamma z data nel punto (3) è ridotta di ha;
Pianta Sezione
wz = w + 0,4x x = z2 + x2
Commento:
1/2
Con u = 6 m/s, z ≈ 11 R ⁄ A w – h
(4) Proiezione orizzontale della fiamma:
x = 0,605 (u2/h)0,22 (z + h) [C.23]
Commento:
Con u = 6 m/s, z = 1,33 (z + h)/h0,22
(5) Larghezza della fiamma:
wz = w + 0,4 x [C.24]
(6) Lunghezza della fiamma lungo l'asse:
X = (z2 + x2)1/2 [C.25]
(7) Temperatura della fiamma alla finestra:
To = 520/[1 - 0,019 X (Aw)1/2/R] + Ta [K] [C.26]
(8) Emissività alla finestra: 1.
(9) Temperatura della fiamma lungo l'asse:
Sezione Sezione
ab = x abc = x
(12) Effetto di un balcone o di una tenda. Dopo essere stata deflessa orizzontalmente
da un balcone o una tenda la traiettoria della fiamma è la stessa di prima, spostata
all'esterno della profondità del balcone, ma il valore di X non varia.
D.2.1 Generalità
(1) Si deve tener conto di tutto ciò che è contenuto nell'edificio ed è combustibile e de-
gli elementi di costruzione, inclusi i rivestimenti e le finiture.
(2) Per la determinazione delle densità del carico del fuoco si applicano i seguenti
punti di D.2:
- da una classificazione del carico del fuoco dalla destinazione d’uso della zona
considerata (vedere D.3); e/o
- specifica per un progetto individuale (vedere D.4).
(3) Dove le densità del carico del fuoco sono determinate da una classificazione del
carico del fuoco dalla destinazione d’uso della zona considerata, i carichi del fuoco
sono distinti come:
- carichi dalle destinazioni d’uso della zona considerata, dati dalla classificazio-
ne;
- carichi di fuoco dall'edificio (elementi costruttivi, ricoprimenti e rifiniture) che
generalmente non sono inclusi nella classificazione e sono quindi determinati
in accordo ai punti seguenti.
D.2.2 Definizioni
(1) Il carico del fuoco caratteristico è definito come:
Q fi, k = ∑ M k, i ⋅ H ui ⋅ m i ⋅ ψ i = ∑ Q fi, k, i [MJ] [D.2]
dove:
Mk,i è la quantità di materiale combustibile [kg], in accordo ai punti (3) e (4);
Hui è il valore calorifico netto [MJ/kg], vedere D.2.4;
D.3 Classificazione del carico al fuoco dalla destinazione d’uso della zona considerata
(1) Soggette ad approvazione e completamento da parte delle autorità nazionali, le
densità dei carichi del fuoco devono essere assunte in accordo al prospetto D.2 in
dipendenza dalla destinazione d’uso della zona considerata e sono riferite all'area
di pavimento.
t e, d = q f, d k b ⋅ w f
[min] [E.1]
= q t, d k b ⋅ w t
dove:
qd è la densità di carico del fuoco di progetto in accordo con l'appendice D;
kb è il fattore di conversione in accordo con (4);
w è il fattore di ventilazione in accordo con (5), a causa del quale wt = wf At/Af.
(4) Ove nessuna stima dettagliata delle proprietà termiche delle tamponature è stata
fatta, kb può essere adottato come:
kb = 0,07 [min·m2/MJ] quando qd è dato in [MJ/m2] [E.2]
Altrimenti kb può essere messo in relazione alle proprietà termiche, b = ( ρcλ ) ,
delle tamponature in accordo al prospetto E.1. Per la determinazione di b strati
multipli di materiali o materiali differenti in muri, pavimenti, soffitti, si veda l'appen-
dice B nei punti (4) e (5).
prospetto E.1 Fattore di conversione kb dipendente dalle proprietà termiche della tamponatura
b = ( ρcλ) kb
F.1 Generalità
(1) In teoria è applicabile il formato principale dato dalla ENV 1991-1 per le procedure
di progetto.
(2) Questa appendice fornisce una guida supplementare applicabile a strutture espo-
ste al fuoco riguardanti la simultaneità di azioni e le regole di combinazione.
∑ γ GA ⋅ G k + ψ 1, 1 ⋅ Q k, 1 + ∑ ψ 2, i ⋅ Q k, i + ∑ Ad ( t ) [F.1]
dove:
Gk sono valori caratteristici di azioni permanenti;
Qk,1 è il valore caratteristico di una (la principale) azione variabile;
Qk,i sono valori caratteristici di altre azioni variabili;
Ad(t) sono valori di progetto di azioni da esposizione al fuoco in accordo ai
punti 4 e 5, come pertinente;
γGA = 1,0 fattore di sicurezza parziale per azioni permanenti in situazioni
eccezionali;
ψ1,1, ψ2,i sono i coefficienti di combinazione per edifici in accordo alla ENV
1991-1.
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UNI
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di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
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20133 Milano, Italia