Roof coverings
Rain water drainage systems
Design and execution criteria by discontinuous elements
RELAZIONI INTERNAZIONALI
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le
parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conllittuale, per rappresentare il reale stato
dell'arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell'applicazione di questa norma, di poter lornire sug-
gerimenti per un Suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell'arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all'UNl, Ente Nazionale ltaliano di
Unilicazione, che li tenà in considerazione, per l'eventuale revisione della norma stessa.
O UNI Pagina ll
UNI 10724:2004
INDICE
1 GENERALTTA 1
1.1
1.5
2 PRODOTTI 5
't3
3 INDICAZIONI PER LA PROGETTAZIONE
3.1 lndividuazione delle azioni esterne e dei loro effetti .................. ......... 13
ligura 11 Esempio di schema di azioni parallele all'asse del canale di gronda nel caso
di scala appoggiata. ... ................... ..,22
4 INDICAZIONIPER L'ESECUZIONE 24
prospetto 9 Tecnologie per I'unione delle zone sormontate di canali di gronda. ............ ............ 25
figura Esempi di giunzione per gronde di PVC................ .... ... ... . .... 32
figura Esempi di giunti a scorrimento o con elemento flessibile per gronde di PVC..... 33
4.5 Posizionamento e fissaggio dei supporti dei pluviali. ...... .................. 33
4.6 ........
Metodi di giunzione deitratti di pluviale .. ...... 33
MANUTENZIONE 34
6 FASITRANSITORIE E DI CANTIERE 35
6.5
6.6 Prodottipreverniciati . .. .....36
6.7 Precauzionl nel corso del montaggio . ............. 36
COLLAUDO 36
APPENDICE A BIBLIOGRAFIA 37
(informativa)
1.1 Scopo
La presente norma definisce, per le soluzioni costruttive che I'esperienza pluriennale ha
ormai consolidato, le regole di esecuzione del sistema di raccolta, convogliamento e
smaltimento delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici nel seguito denominato
impianto, le caratteristiche dei prodotti e dei materiali da utilizzare'
Sono inoltre riportate le indicazioniprogettualispeciliche in riferimento aitipidi prodottitrattati.
Per quanto attiene la progettazione e il dimensionamento idraulico, si rimanda alla
uNl EN 12056-3.
Per quanto attiene le caratteristiche dei prodotti, per i canali di gronda ed i pluviali di metallo si ri-
manda alla UNI EN 612, mentre per quelli di materia plastica si rimanda alla UNI EN 607.
1.4.1.2 canale di bordo: Elemento dell'impianto sviluppato lungo la linea di bordo. ll prodotto è, co-
struttivamente, identico al precedente ma cambia il posizionamento sull'edificio.
1.4.1.3 compluvio o conversa: Elemento sagomato che assicura la raccolta dell'acqua lungo la linea
di conversa, secondo la UNI 8091'
1.4.2.1 scossalina o risalto di bordo: Elemento sagomato impiegato per completare le linee di bordo
delle coperture.
1.4.3.1 pluviale: Elemento tubolare che ha la funzione di convogliare l'acqua verso il suolo.
1.4.3.2 diametro utile o interno: Diametro della circonferenza interna della sezione del pluviale.
1.4.3.3 scarico diretto o doccione: Elemento che ha la funzione di scaricare liberamente l'acqua dal-
la gronda verso il suolo. Realizzato generalmente con forme di fantasia, assolve anche a
funzioni di tipo estetico.
1.4.3.4 scarico troppo pieno: Elemento che ha la funzione di eliminare I'acqua eccedente la capien-
za della bacinella.
1.4.3.5 spanditoio: Elemento avente la funzione di disperdere su tetti elerrazze l'acqua provenien-
te da sopralzi.
1.4.3.6 terminale al piede di pluviale: Elemento tubolare dotato di maggiore resistenza meccanica
rispetto al pluviale per prevenire danneggiamenti causati dall'urto di veicoli o altro. L'altez-
za di questo elemento varia generalmente tra 1,5 m e 2 m e può essere del tipo diritto per
innesti nei pozzetti, o deltipo a gomito a 90" per scarico diretto al suolo.
1.4.4.1 testata: Elemento avente la funzione di chiudere la parte terminale del canale di gronda.
1.4.4.2 angolare: Elemento avente la funzione di collegare due tratti del canale di gronda disposti
ad angolo tra loro.
Tale definizione riprende quanto definito nel punto 3.1.6 della UNI EN 607'
1.4.4.3 giunto di dilatazione: Elemento avente la funzione di collegare due tratti del canale di gronda
in modo da assorbire le variazioni di lunghezza (dilatazioni e contrazioni) degli stessi con-
seguenti a fenomeni termici.
1.4.4.5 bocchettone da incasso: Elemento di raccordo tra il pluviale e super{ici piane o grondaie incassate'
1.4.4.6 griglia del bocchettone (parafoglie): Elemento di protezione avente la funzione di impedire
che foglie o altri oggetti possano penetrare ed ostruire il pluviale'
1.4.5.1 curva o gomito: Elemento che permette la variazione di direzione; puo essere realizzalaper
stampaggio (curve stampate) o saldate (in due pezzi e a settori)'
1.4.5.2 voluta: Elemento di raccordo tra il bocchettone ed il pluviale che permette dicompensare
la sporgenza del canale di gronda rispetto al muro esterno. Può essere di tipo allungabile
o a "collo di cigno".
1.4.5.3 imbuto o bacinella: Elemento che permette la confluenza di due pluviali in uno solo.
1.4.5.5 deviatore: Elemento che permette il recupero, anche parziale, dell'acqua piovana per usi
particolari, per esempio per irrigazione.
1.4.6.1 staffa (o cicogna): Supporto per il sostegno del canale di gronda e ad esso sottostante.
1.4.6.3 collare: Elemento per trattenere, alla giusta distanza dal muro, il pluviale sostenendolo sta-
ticamente. Viene fissato al muro tramite tassello ad espansione o zanca murata.
1.4.7.2 sviluppo: Larghezza iniziale della lamiera metallica con la quale sono stati fabbricati il ca-
nale di gronda o il pluviale.
Nora Tale definizione riprende quanto definito nel punto 3.8 della UNI EN 612.
1.4.7.7 spessore: Spessore del laminato o dell'estruso di seguito indicato con il simbolo s.
Bocchettone in pianta
Pluviale in pianta
ò
Pozzetto in pianta
in prospetto
Pendenza e direzione scorrimento
e in pianta
Tondo
Quadro o rettangolare
Trapezoidale
(sagomato e non)
rrN @
\\\
Altri
Legenda
U] lil
a allezzalronlale',
b larghezza inferiore;
c allezza posteriore;
d dimensione del ricciolo (diametro o larghezza);
:€ larghezza apertura suPeriore.
I profili ricorrenti per larealizzazione di canali di gronda per edifici industriali sono riportati
nel prospetto 3.
Monoparete
Trapezoidale
i Legenda
a allezza frontale;
: b larghezza inferiore;
c altezza posteriore;
d dimensione del ricciolo (diametro o larghezza);
e larghezza apertura superiore.
La sezione reale prevedrà poi il completamento del profilo con riccioli e/o sagomature, dal
lato esterno, risvolti o alette dal lato interno.
La scelta del disegno e le combinazioni possibili di questi elementi difinitura sono lasciate
alla libertà progettuale del produttore, anche per fini estetici.
ln ognicaso, dovendo ilprodotto essere conforme a quanto prescritto dalla UNI 10725, si
sottolinea che le nervature contribuiscono ad aumentare la rigidita complessiva del cana-
le di gronda.
I materiali generalmente impiegati sono:
- acciaio al carbonio con trattamento superficiale di zincatura e zincatura-verniciatura;
- acciaioinossidabile;
- alluminio e sue leghe (senza o con trattamento superficiale:verniciatura, anodizzazio-
ne, ecc.);
- PVC-rigido;
- rame;
- zinco al titanio.
I materiali impiegati sono in forma di lamiere e nastri, chiamati per comodità di seguito nel
testo semplicemente "lamiere".
2.1.3 Prodottidialluminio
I prodotti impiegati per realizzare gronde, pluviali, curve, imbocchi, sono ricavati dalla
lavorazione di coil aventi caratteristiche e tolleranze corrispondenti alle UNI EN 485-3 e
uNt EN 485-4.
E preferibile ulilizzare nastri preverniciati, tuttavia qualora non esistano vincoli architetto-
nici, è possibile impiegare anche nastri in alluminio grezzo.
Nel caso di nastri preverniciati essi vengono ottenuti applicando il rivestimento colorato
mediante processo di coil-coating.
A seconda della durata in anni che il rivestimento deve avere, vengono impiegate vernici
contenenti differenti tipi di resine.
A tale riguardo i prodotti vernicianti più usati sono a base di resine:
. poliestere;
' poliammidiche;
;",. i},?=;,.io, tuttavia, satvo rari casi, ta verniciatura assotve ad una funzione esclusiva-
mente estetica.
Legenda
a allezza frontale;
b larghezza inferiore;
c allezza posteriore;
d dimensione del ricciolo (diametro o larghezza);
e larghezza apertura superiore.
Quadrangolare
E
a spigolo arrotondato
rettangolare
2.3.5 Prodottidirame
Vale quanto prescritto per i canali di gronda in 2.1.5.
2.4.3 Prodottidialluminio
Vale quanto prescritto nella UNI EN 1462.
2.5.1 Materiali
Nel caso dicanali di gronda e pluviali metallici, il materiale dell'elemento di collegamento
deve essere uguale a quello dell'elemento di tenuta. Qualora, per particolari esigenze
meccaniche, sia necessario adottare un metallo differente, esso dovrà essere elettrochi-
micamente compatibile e dotato di una resistenza alla corrosione non minore di quella
dell'elemento di tenuta.
2.5.3 Rivetti
I rivetti devono essere di tipo cieco.
Essi saranno di acciaio, di rame, di alluminio o sue leghe, con mandrino di acciaio.
E consigliabile utilizzare i rivetti solo per collegamenti non strutturali.
3.1.1 Azionidelvento
Per la determinazione dell'azione delvento si rimanda a quanto previsto dalla legislazione
vigentel)e alla UNI ENV 1991-2-4.
La legislazione vigente distingue nove zone in cui è divisa convenzionalmente I'ltalia, ad
ognuna delle quali è associata una velocità di riferimento variabile da 25 m/s a 31 m/s (i
valori più alti sono riferiti alla zona diTrieste ed alle isole, escluse Sicilia e Sardegna).
L'azione del vento è particolarmente forte in corrispondenza dei bordi della copertura,
lungo le linee di gronda, e si esplica con pressioni, depressioni, vortici.
I valori di depressione possono essere maggiori di 2OO daN/m2. Questa possibilità {a as-
sumere particolare importanza al fissaggio dei canali di gronda e delle staffe.
1) Al momento della pubblicazione della presenie norma è in vigore il DM 16 gennaio 1996 e circolare sui carichi e sovrac-
carichi.
3.1.5 Piovosità
ll valore della piovosità permette di definire le portate d'acqua da smaltire e quindi il di-
mensionamento degli elementi del sistema, come specilicato in 3.3.
Sidevono considerare idatistatistici, nelle varie stagionie per lazona in cuisiopera, di
durata e di quantità (in millimetri) delle piogge con le intensità (in mmih) più significative.
ll valore delle portate può essere definito anche tenendo conto del rischio di danni che
una tracimazione può dare luogo nei confronti del tipo di edificio in cui il canale di gronda
è installato (destinazione d'uso, valore storico, ecc.)z).
I dati statistici si possono desumere da rilevamenti delle stazioni meleorologiche dell'Aeronautica, dalle stazioni dell'Ulfi-
cìo centrale di ecologia agraria del Ministero dell'Agricoltura e Foreste.
L'intervallo di temperatura superficiale da considerare, sulla base dei dati disponibili in let-
teratura, è compreso tra un minimo di -20 "C e un massimo di 60 "C'
I canali di gronda e le converse vengono fissati ai supporti (staffe, a loro volta ancorate al-
la struttura) con sistemi che permettono lo scorrimento reciproco'
Essi risultano invece fissati, con ridotta possibilità di scorrimento, in corrispondenza dei
pluviali e degliangoli interni.
Generalmente si cerca di evitare scorrimenti reciproci (dovuti alla dilatazione termica)tra
canale e staffe maggioridi 10 mm + 15 mm'
per tale ragione si cerca di mantenere la lunghezza dei tratti di gronda in condizioni esposte
(esterne, ecc.) minore di 12 m. Per canali di gronda protetti su supporto continuo, tale valore
puo essere superiore. Per lunghezze elevate vengono predisposti giunti di dilatazione'
3.3.1 Pendenza
La portata d'acqua di una gronda è in relazione alla sua pendenza. A parità di sezione
idraulica e di forma, maggiori pendenze permettono maggiori portate d'acqua.
Generalmente le pendenze adottate sono comprese tra i 2 mm e i 5 mm ogni metro.
Nelle strutture prefabbricate e nelle strutture in cui i pianidi appoggio deicanali di gronda
sono orizzontali devono essere create le pendenze necessarie, che devono essere spe-
cificate in sede di progettazione, indicandone le modalità esecutive.
figura Esempio di canale di gronda, a tratto unico e pendenza costante, con imbocco del pluviale ad un
estremo
Legenda
1 Pluviale
-=- <-
Gronde
Superficie della copertura Sezione idraulica con pendenza Esempi di sezioni idrauliche
m2 0,596 (indicativo)
150
125 r.ér
'7n.
60 cmz (A 125 mm)
u t_,1
sezione idraulica:
60 cm2 90 cm2
220
120cm2
16ocm2 (O
(A fiSnn)
2oonm)
c'-i
sezione idraulica:
Pluviali metallici
103 480
187 a 100
298 a 120
Pluvialidi PVC
100 0t5
182 ar0
J16 o 125
ligura Esempio statico per la verifica dei carichi agenti su un singolo supporto
Legenda
1 Canale di gronda
? Supporto
I (pafie di pertinenza
i interasse
supporti supporti
òimenJioniin mm
ligura Vista frontale della "larghezza" del carico dovuto alla neve
Legenda
1 Neve ghiacciata
Dimensioni in mm
i (parte di pertinenza
Nel suddetto esempio il risultato porta ad ulilizzare, secondo la UNI EN 1462, una staffa
classe H (750 N).
Nel caso in cui le staffe di estremità siano posizionate in corrispondenza della testata del
canale di gronda, occorrerà prevedere un incremento del carico sulla penultima staffa do-
vuto all'assenza dell'effetto di continuità sugli appoggi'
',ii]._.
,' lHt
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UNI 10724:2004
Esempio di schema di equilibrio delle foze esterne nel caso di scala appoggiata
Esempio di schema di equilibrio delle foze interne nel caso di scala appoggiata
Considerando il peso di una persona con attrezzi ed eventuali effetti dinamici si può assu-
mere:
RB = RB'+ R"" = 80 daN con direzione come nelle figure 9 e 10. 121
q,39 +m
ll carico su una staffa di un canale digronda con bocca bed interasse rrisulta:
Assumendo il coefficiente dinamico = 1, il coefficiente di esposizionè = 2,8 (categoria ll
allezza2O m), il coefficiente aerodinamico c = lcrl+ lcrlpari a2:
Otot = 2x qrx1x2,8 x bx i t4l
assumendo per semplicità l'interasse delle staffe ipari a 1 m e bocca di 150 mm risulta:
gg}' 0,15 m x 1 m = 32,76 daN diretto
4ot = 2x39 2,8 xo,15mx 1 rn = 218
#>< m2
dal basso verso l'alto.
fiSrr, 13 Esempio di sistema di fissaggio che permette il movimento relativo tra canale di gronda e supporto
Legenda
1 Linguette
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prospetto I Tecnologie per l'unione delle zone sormontate di canali di gronda
Acciaio X
Alluminio x
lnox x
Rame x x X
Zinco X x
a) rivettatura e brasatura
Una fila di rivetti o chiodi a ribadire in numero da 5 a 9, in funzione dello sviluppo del
canale, completata da una brasatura dolce (a stagno e sue leghe) dal lato interno del-
la gronda;
b) rivettatura doppia e sigillatura
Doppia fila di rivetti (30 mm + 40 mm di distanza) intercalata con tre cordoni di sigil-
lante (Per esemPio: siliconi);
figura 14 Esempio di schema di esecuzione con rivettatura doppia e sigillatura
Legenda
1 Cordoni disigillante
2 File di rivetti sfalsati
0
o
(. )t
l/ ùo )/
o tto
, u\ //
Per temperature estreme di calcolo pari a -20 "C e +60 oC e, per esempio, per una distan-
za tra due punti fissi pari a L= 14 m, aggiungendo al valore calcolato di Al. un gioco di si-
curezzadi 5 mm, si ottengono i seguentivalori di progetto della capacità massima di as-
sorbimento (contrazione e dilatazione) di variazioni di lunghezza necessaria da parte del
giunto:
C= 5 mm + AL= 5 mm + 14 OOO mm x coefficiente didilatazione x 80 "C [mm] t6l
, :.:,.41 ::: )
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frg*a i5 Esempio di schema di realizzazione con elemento di cappello (coprigiunto)
4nin = 5
Smontaggio = 5 + dilatazione max'
4,u" = Smontaggio + contrazione max'
@ UNI Pagina2T
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fisura 17 Esempi di applicazione di giunto per grondaia a sezione trapezoidale
Sezione
longitudinale
Al= 80 "C
variazione (vedere prospetto 11) = 1,88 mm/m
distanza L -- nY-
-!1.88 mm/m = 21 m (massimo consentito)
Nota 2 Per consentire lo scorrimento di una grondaia in corrispondenza del bocchettone di scarico, è opportuno che
il diametro del bocchettone sia inferiore al diametro del pluviale di scarico o dell'invaso nella costruzione. ln
alternativa è possibile adottare una cassetta di scarico all'estremità superiore del pluviale che consenta dias-
sorbire le dilatazioni delle estremità deitratti dei canali di gronda.
Legenda
1 Giunto
à Guarnizione
à H,lottu di pressione
4 Testata
5 El"mento flessibile
6 Gronda
Giunto a scorrimento
MANUTENZIONE
La manutenzione del sistema di raccolta e smaltimento delle acque è necessaria per il
corretto funzionamento dello stesso nel tempo.
La frequenza e il tipo di manutenzione dipende da diversi fattori, tra questi si possono ri-
cordare:
- la vicinanza a sorgenti inquinanti (ciminiere, camini, ecc');
- la vicinanza ad alberi di alto fusto con possibilità di caduta ed accumulo sulla coper-
tura difoglie, ecc.;
- la presenza considerevole di volatili che stazionano nei pressi della copertura (piccio-
ni, ecc.);
- il tipo di elemento di copertura (per esempio:tegole con strato di protezione in grani-
glia, lastre di pietra scistosa, ecc.);
- localizzazione geografica della copertura (clima della zona, presenza diventi che creano
depositi eolici, ecc.);
- l'esposizione della falda di copertura che facilita la presenza di muffe, ecc'
Lo scopo della manutenzione è quello di controllare ed eventualmente ripristinare il cor-
retto deflusso dell'acqua;tra le principali operazioni si ricorda:
- rimozione dei detriti depositati nelle gronde (foglie, ecc.);
- pulizia delle zone di scarico: imbocco pluviali, griglie di protezione;
- controllo di eventuali danneggiamenti (parti staccate, gronde piegate, abbassate,
ecc.) e ripristino della situazione iniziale;
- eliminazione di perdite in gronde e pluviali in corrispondenza dei giunti.
5) Al momento della pubblicazione della presente norma è in vigore il DPR 547 del 27 aprile 1955, art. 88.
6) Al momento della pubblicazione della presente norma è in vigore il DPB 689 del 26 maggio 1959.
7\ Al momento della pubblicazione della presente norma è in vigore la Legge 5 marzo 1990, n" 46.
Legenda
1 Giunto
à Guarnizione
3 Molla di pressione
4 Testata
5 El"mento flessibile
6 Gronda
6.5 Prodottizincati
ll montaggio del materiale deve awenire entro pochi giorni dal ricevimento. ln caso con-
trario procedere all'apertura dei pacchi ventilandoli e proteggendoli, per evitare la forma-
zione di ossido (ruggine bianca).
COLLAUDO
Una volta posizionato il canale con la pendenza prevista e sistemate e sigillate tutte le
giunzioni tra i vari pezzi o settori si procede al collaudo di tenuta dei giunti e dello scorri-
mento dell'acqua.
ll collaudo può essere effettuato facendo scorrere l'acqua, con opportuna adduzione, per
5 min in prossimità del giunto, verificando la tenuta del giunto e lo scorrimento dell'acqua
nella direzione della bocchetta di smaltimento.
La verifica deve essere effettuata in tutte le zone di giunzione e scarico dei canali.