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NORMA ITALIANA Basi di calcolo ed azioni sulle strutture UNI ENV 1991-2-5
S P E R I M E N TA L E Parte 2-5: Azioni sulle strutture - Azioni termiche
GIUGNO 2001
Eurocode 1
Basis of design and actions on structures
Part 2-5: Actions on structures - Thermal actions
RELAZIONI NAZIONALI
Le norme sperimentali sono emesse, per applicazione provvisoria, in campi in cui viene
avvertita una necessità urgente di orientamento, senza che esista una consolidata espe-
rienza a supporto dei contenuti tecnici descritti.
Si invitano gli utenti ad applicare questa norma sperimentale, così da contribuire a fare
maturare l'esperienza necessaria ad una sua trasformazione in norma raccomandata.
Chiunque ritenesse, a seguito del suo utilizzo, di poter fornire informazioni sulla sua appli-
cabilità e suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato
dell'arte in evoluzione è pregato di inviare, entro la scadenza indicata, i propri contributi
all'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
Sezione 1 GENERALITÀ 1
1.1 Scopo .............................................................................................................................................................. 1
1.1.1 Scopo della ENV 1991 Eurocodice 1 ..................................................................................................... 1
1.1.2 Scopo della ENV 1991-2-5 - Azioni termiche ...................................................................................... 1
1.1.3 Ulteriori parti della ENV 1991 ................................................................................................................... 1
1.2 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 1
1.3 Distinzione fra principi e regole di applicazione ....................................................................... 2
1.4 Definizioni...................................................................................................................................................... 2
1.5 Simboli ............................................................................................................................................................ 3
AGOSTO 1997
Eurocode 1
EUROPEAN PRESTANDARD Basis of design and actions on structures
Part 2-5: Actions on structures - Thermal actions
Eurocode 1
PRÉNORME EUROPÉENNE Bases de calcul et actions sur les structures
Partie 2-5: Actions sur les structures - Actions thermiques
Eurocode 1
EUROPÄISCHE VORNORM Grundlagen der Tragwerksplanung und Einwirkungen auf Tragwerke
Teil 2-5: Einwirkungen auf Tragwerken Temperatureinwirkungen
DESCRITTORI Ingegneria civile, ponte, resistenza termica, misura termica, espansione termica,
calcolo, analisi statistica, temperatura
ICS 91.010.30
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
© 1997 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
Programma dell'Eurocodice
(7) Sono in fase di redazione i seguenti Eurocodici strutturali, ciascuno dei quali è di-
viso in un certo numero di parti:
ENV 1991 = Eurocode 1 Basis of design and actions on structures
ENV 1992 = Eurocode 2 Design of concrete structures
ENV 1993 = Eurocode 3 Design of steel structures
ENV 1994 = Eurocode 4 Design of composite steel and concrete structures
ENV 1995 = Eurocode 5 Design of timber structures
ENV 1996 = Eurocode 6 Design of masonry structures
ENV 1997 = Eurocode 7 Geotechnical design
ENV 1998 = Eurocode 8 Design of structures for earthquake resistance
ENV 1999 = Eurocode 9 Design of aluminium alloy structures
(8) Il CEN/TC 250 ha costituito sottocomitati separati in relazione ai diversi Eurocodici
sopra citati.
(9) La presente parte dell'Eurocodice 1 viene pubblicata dal CEN come norma euro-
pea sperimentale (ENV) con una vita iniziale di tre anni.
(10) La presente norma sperimentale è utilizzata per applicazioni pratiche di tipo spe-
rimentale e per la presentazione di commenti.
(11) Dopo circa due anni, ai membri del CEN sarà richiesto di inviare commenti formali
da prendere in considerazione per definire le future azioni.
(12) Nel frattempo proposte e commenti sulla presente parte dell'Eurocodice 1 dovreb-
bero essere inviati alla segreteria del CEN/TC 250/SC 1 al seguente indirizzo:
SIS / BST
BOX 490 44
S - 100 28 STOCKHOLM
SWEDEN
o all'ente normatore nazionale.
1.1 Scopo
1.4 Definizioni
Per gli argomenti trattati dalla presente norma sperimentale, una lista base di definizioni è
data nella ENV 1991-1, mentre le definizioni fornite di seguito sono specifiche della pre-
sente parte.
1.4.1 azioni termiche: Le azioni termiche su di una struttura o su di un elemento strutturale sono
gli intervalli di variazione dei campi di temperatura entro uno specificato intervallo di tempo.
1.4.3 temperatura massima dell'aria all'ombra, Tmax: Valore annuale della temperatura massima
dell'aria all'ombra con un periodo di ritorno di 50 anni, basata sui valori massimi registrati
ogni ora.
1.4.4 temperatura minima dell'aria all'ombra, Tmin: Valore annuale della temperatura minima
dell'aria all'ombra con un periodo di ritorno di 50 anni, basata sui valori minimi registrati
ogni ora.
1.4.5 involucro degli edifici: Parte della struttura che fornisce la membrana resistente alle intem-
perie o il rivestimento strutturale dell'edificio, oppure entrambi.
1.4.6 rivestimento: Parte della costruzione che non sopporta carichi oltre al proprio peso o al
vento e che costituisce una membrana resistente alle intemperie.
1.4.7 struttura portante: Elementi che trasmettono le azioni applicate all'edificio; sono incluse le
finiture permanenti e le pareti interne strutturali.
1.5 Simboli
(1) Ai fini della presente parte dell'Eurocodice 1, si applicano i seguenti simboli.
Nota La simbologia utilizzata è basata sulla ISO 3898:1987.
(2) Una lista base è fornita nella ENV 1991-1 e le notazioni addizionali sono specifi-
cate di seguito nella presente parte.
P(4) Le deformazioni e quindi tutte le tensioni risultanti dipendono dalla geometria e dalle
condizioni al contorno degli elementi considerati e dalle proprietà fisiche del mate-
riale utilizzato. Quando materiali con differenti coefficienti di espansione lineare ven-
gono utilizzati congiuntamente, vedere l'appendice C.5.
5.1 Generalità
P(1) Nella presente sezione si definiscono gli effetti delle azioni termiche su edifici e ri-
vestimenti per i quali la temperatura entro l'involucro varia normalmente al massi-
mo di 20 °C durante l'uso normale.
6.1 Impalcati
6.1.3.1 Generalità
(1) La componente di temperatura uniforme dipende dalla minima e dalla massima
temperatura effettiva alla quale il ponte è sottoposto per un prescritto intervallo di
tempo. Ne risulta un intervallo di variazione di temperatura uniforme che, in una
struttura non vincolata, determina variazioni di lunghezza degli elementi.
(2) I seguenti effetti devono essere presi in considerazione laddove rilevanti:
- vincoli all'espansione o contrazione in base al tipo di costruzione (per esem-
pio portali, archi, appoggi elastomerici);
- attrito agli appoggi scorrevoli;
- effetti geometrici non lineari (effetti del 2° ordine);
- per ponti ferroviari, gli effetti di interazione tra il binario e la struttura dovuti alla
variazione di temperatura dell'impalcato e delle rotaie possono indurre forze
orizzontali supplementari negli appoggi (e forze supplementari sui binari). Per
maggiori informazioni vedere ENV 1991-3.
P(3) Le temperature effettive massima e minima del ponte devono essere derivate dal-
le isoterme della minima e massima temperatura dell'aria all'ombra (vedere
6.1.3.2 e 6.1.3.3).
Nota Per ponti su travature reticolari e travi parete il valore massimo del gruppo 1 può essere ridotto di 3 °C.
(4) La temperatura effettiva del ponte può essere calcolata dalla temperatura dell'aria
all'ombra utilizzando la figura 6.1. I valori nella figura 6.1 sono basati su intervalli
di temperature giornaliere di 10 °C. Un tale intervallo può essere considerato ap-
propriato per la maggioranza dei Paesi membri. Se sono disponibili dati specifici
per giustificare un diverso intervallo di temperatura, i valori ottenuti dalla figura 6.1
dovrebbero essere opportunamente adottati.
(4) Per grandi ponti (per esempio con luce maggiore di 100 m o laddove si consideri
appropriato) si deve sviluppare una simulazione numerica delle differenze di tem-
peratura considerando il metodo descritto nell'appendice C.
(5) Le differenze di temperatura fornite nel prospetto 6.1 dovrebbero essere applicate
tra la sommità e l'estremo inferiore della sovrastruttura.
(6) I valori delle differenze di temperatura forniti nel prospetto 6,1 sono basati su una
profondità dalla superficie di 50 mm per ponti stradali e ferroviari. Per altre profon-
dità dalla superficie questi valori dovrebbero essere moltiplicati per un fattore ksur
fornito nel prospetto 6.2.
prospetto 6.2 Fattori ksur per tenere conto dei diversi spessori della superficie
ωM = 0,75 .
7.1 Generalità
P(1) Nella presente sezione si forniscono solamente valori quantificabili per le azioni
termiche dovute ad effetti climatici, per variazioni della temperatura dell'aria
all'ombra e della radiazione solare.
P(2) I valori delle temperature dei processi operanti devono essere dedotti dalle speci-
fiche di progetto.
P(3) Le strutture che sono a diretto contatto con flussi di gas caldo o comunque mate-
riali caldi (ciminiere, condotte, sili) devono essere progettate per le seguenti con-
dizioni termiche, laddove pertinenti:
- distribuzioni di temperatura per le normali condizioni di funzionamento;
- distribuzioni eccezionali di temperatura dovute ad insuccessi delle operazioni.
A.1 Generalità
(1) La presente appendice contiene le mappe delle isoterme dei valori annuali mas-
simi e minimi della temperatura dell'aria all'ombra dei Paesi membri.
(2) Tali mappe rappresentano periodi di ritorno di 50 anni. Questi valori possono ri-
chiedere adattamenti per altezze sopra il livello del mare, in accordo con A.3. Tut-
tavia, in assenza di queste informazioni i valori della temperatura dell'aria all'om-
bra dovrebbero essere adattati, per altezze sopra il livello del mare, sottraendo
0,5 °C per 100 m di altezza per i valori minimi della temperatura dell'aria all'om-
bra e di 1,0 °C per 100 m di altezza per quelli massimi.
(3) In posti dove il valore minimo differisce dai valori forniti, come sacche di ghiaccio
in depressioni dove i minimi possono essere sostanzialmente più bassi, o in vaste
zone urbane o siti costieri dove i minimi possono essere più alti di quelli indicati
nelle figure pertinenti, queste differenze dovrebbero essere tenute in considera-
zione utilizzando i dati meteorologici locali.
(4) La temperatura T0 dovrebbe essere presa dalle informazioni fornite nella presente
appendice da ciascun Paese membro. In assenza di valori specifici, T0 dovrebbe
essere preso pari a 10 °C.
A.2 Massimi e minimi della temperatura dell'aria all'ombra per periodi di ritorno diversi
da 50 anni
(1) Se il valore del massimo (minimo) della temperatura dell'aria all'ombra, Tmax,R (Tmin,R)
è basato su un periodo di ritorno R diverso da 50 anni, i rapporti Tmax,R/Tmax
(Tmin,R/Tmin) possono essere determinati dalla figura A.1, basata sui dati del
Regno Unito.
(2) In generale Tmax,R (Tmin,R) possono essere determinati usando le seguenti espres-
sioni basate su di una distribuzione dei valori estremi di tipo I:
- per massimi: Tmax,R = Tmax {k1 - k2 ln [- ln (1 - 1/R)]} [A.1]
- per minimi: Tmin,R = Tmin {k3 + k4 ln [- ln (1 - 1/R)]} [A.2]
dove:
Tmax (Tmin) è il valore del massimo (minimo) della temperatura dell'aria
all'ombra per un periodo di ritorno di 50 anni;
R è il periodo di ritorno del massimo (minimo) della temperatura
dell'aria all'ombra in anni.
k1 = (uc) / {(uc) + 3,902} [A.3]
k2 = 1 / {(uc) + 3,902} [A.4]
dove:
u, c sono parametri di scala e posizione per la distribuzione del
massimo della temperatura dell'aria all'ombra.
k3 = (uc) / {(uc) - 3,902} [A.5]
k4 = 1 / {(uc) - 3,902} [A.6]
dove:
u, c sono parametri di scala e posizione per la distribuzione del mi-
nimo della temperatura dell'aria all'ombra.
I coefficienti k1, k2, k3 e k4 dovrebbero essere basati sui valori di u e c forniti dalle
autorità nazionali responsabili. In assenza di dati specifici devono essere usati i
seguenti valori relativi al Regno Unito:
k1 = 0,781;
k2 = 0,056;
k3 = 0,393;
k4 = - 0,156.
A.3 Lista delle mappe delle isoterme dei minimi e dei massimi della temperatura dell'aria
all'ombra
A.3.2 Belgio
(1) Isoterme della minima temperatura dell'aria all'ombra in °C.
A.3.3 Bulgaria
(1) Isoterme della minima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la minima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a
- 39 °C. Per le aree costali sul Mar Nero, la minima temperatura dell'aria all'om-
bra può essere presa pari a - 25 °C.
Deviazioni locali significative devono essere attese in relazione alla posizione, alla
topografia e allo sviluppo urbano.
(2) Isoterme della massima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la massima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a
44 °C. Per le aree costali sul Mar Nero, la massima temperatura dell'aria all'ombra
può essere presa pari a 41 °C.
Deviazioni locali significative devono essere attese in relazione alla posizione, alla
topografia e allo sviluppo urbano.
A.3.5 Danimarca
(1) Isoterme della minima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la minima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a
- 31 °C.
(2) Isoterme della massima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la massima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a
+ 36 °C.
Temperatura minima annuale (°C) per un periodo di ritorno di 50 anni. I dati rap-
presentano le temperature minime calcolate per un periodo di osservazione di 50
anni. Deviazioni locali significative devono essere attese in relazione alla topogra-
fia e allo sviluppo urbano.
Temperatura massima annuale (°C) per un periodo di ritorno di 50 anni. I dati rap-
presentano le temperature massime calcolate per un periodo di osservazione di
50 anni. Deviazioni locali significative devono essere attese in relazione alla topo-
grafia e allo sviluppo urbano.
A.3.8 Germania
(1) Isoterme della minima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la minima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a
- 24 °C.
(2) Isoterme della massima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la massima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a
+ 37 °C.
I valori sono stati adattati per indicare valori medi al livello del mare assumendo un
decadimento di 0,5 °C ogni 100 m.
k3 = 0,500 k4 = - 0,130.
I valori sono stati adattati per indicare valori medi al livello del mare assumendo un
decadimento di 0,5 °C ogni 100 m.
k1 = 0,800 k2 = 0,052.
A.3.13 Lussemburgo
(1) Isoterme della minima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la minima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a
- 24 °C.
(2) Isoterme della massima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la massima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a
+ 37 °C.
A.3.17 Slovacchia
(1) Isoterme della minima temperatura dell'aria all'ombra in °C.
A.3.17 Slovacchia
(2) Isoterme della massima temperatura dell'aria all'ombra in °C.
A.3.20 Svizzera
(1) Isoterme della minima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la minima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a:
Nord delle Alpi - 28 °C;
Sud delle Alpi - 20 °C.
(2) Isoterme della massima temperatura dell'aria all'ombra.
Generalmente la massima temperatura dell'aria all'ombra può essere presa pari a:
Nord delle Alpi + 38 °C;
Sud delle Alpi + 36 °C.
Nota 1 In depressioni protette, è probabile che i valori siano apprezzabilmente più bassi di quelli della mappa.
Nota 2 Nelle aree urbane (eccetto Londra), è probabile che i valori siano apprezzabilmente più alti di quelli
della mappa.
B.1 Generalità
(1) La presente appendice contiene i prospetti dei profili delle differenze positive e ne-
gative della temperatura.
(2) I profili delle differenze di temperatura sono definiti per ciascuno dei 3 gruppi di so-
vrastrutture illustrate nella figura B.1 per diverse condizioni superficiali.
(3) I profili delle differenze di temperatura presentati sono definiti nei seguenti pro-
spetti e figure.
h1 = 0,1 m T1 = 24 °C T1 = 6 °C h1 = 0,5 m
h2 = 0,2 m T2 = 14 °C
h3 = 0,3 m T3 = 8 °C
T4 = 4 °C
1b Impalcati di ponti di acciaio su travature reticolari
o travi parete
h1 = 0,5 m T1 = 21 °C T1 = 5 °C h1 = 0,1 m
2 Impalcati di ponti di calcestruzzo su profili di
acciaio scatolari, travature reticolari o travi parete
h1 = 0,6 h
h2 = 0,4 m
h T1 h T1
m °C m °C
0,2 13 0,2 3,5
0,3 16 0,3 5,0
Profondità della soletta Spessore della superficie Differenza positiva di temperatura Differenza negativa di temperatura
(h ) T1 T1
m mm °C °C
0,2 Senza finitura [16,5] [5,9]
Resistente all’acqua [23,0] [5,9]
50 [18,0] [4,4]
100 [13,0] [3,5]
150 [10,5] [2,3]
200 [8,5] [1,6]
m mm °C °C °C °C °C °C °C
0,2 Senza finitura [12,0] [5,0] [0,1] [4,7] [1,7] [0,0] [0,7]
Resistente [19,5] [8,5] [0,0] [4,7] [1,7] [0,0] [0,7]
all’acqua
50 [13,2] [4,9] [0,3] [3,1] [1,0] [0,2] [1,2]
100 [8,5] [3,5] [0,5] [2,0] [0,5] [0,5] [1,5]
150 [5,6] [2,5] [0,2] [1,1] [0,3] [0,7] [1,7]
200 [3,7] [2,0] [0,5] [0,5] [0,2] [1,0] [1,8]
0,4 Senza finitura [15,2] [4,4] [1,2] [9,0] [3,5] [0,4] [2,9]
Resistente [23,6] [6,5] [1,0] [9,0] [3,5] [0,4] [2,9]
all’acqua
50 [17,2] [4,6] [1,4] [6,4] [2,3] [0,6] [3,2]
100 [12,0] [3,0] [1,5] [4,5] [1,4] [1,0] [3,5]
150 [8,5] [2,0] [1,2] [3,2] [0,9] [1,4] [3,8]
200 [6,2] [1,3] [1,0] [2,2] [0,5] [1,9] [4,0]
0,6 Senza finitura [15,2] [4,0] [1,4] [11,8] [4,0] [0,9] [4,6]
Resistente [23,6] [6,0] [1,4] [11,8] [4,0] [0,9] [4,6]
all’acqua
50 [17,6] [4,0] [1,8] [8,7] [2,7] [1,2] [4,9]
100 [13,0] [3,0] [2,0] [6,5] [1,8] [1,5] [5,0]
150 [9,7] [2,2] [1,7] [4,9] [1,1] [1,7] [5,1]
200 [7,2] [1,5] [1,5] [3,6] [0,6] [1,9] [5,1]
0,8 Senza finitura [15,4] [4,0] [2,0] [12,8] [3,3] [0,9] [5,6]
Resistente [23,6] [5,0] [1,4] [12,8] [3,3] [0,9] [5,6]
all’acqua
50 [17,8] [4,0] [2,1] [9,8] [2,4] [1,2] [5,8]
100 [13,5] [3,0] [2,5] [7,6] [1,7] [1,5] [6,0]
150 [10,0] [2,5] [2,0] [5,8] [1,3] [1,7] [6,2]
200 [7,5] [2,1] [1,5] [4,5] [1,0] [1,9] [6,0]
1,0 Senza finitura [15,4] [4,0] [2,0] [13,4] [3,0] [0,9] [6,4]
Resistente [23,6] [5,0] [1,4] [13,4] [3,0] [0,9] [6,4]
all’acqua
50 [17,8] [4,0] [2,1] [10,3] [2,1] [1,2] [6,3]
100 [13,5] [3,0] [2,5] [8,0] [1,5] [1,5] [6,3]
150 [10,0] [2,5] [2,0] [6,2] [1,1] [1,7] [6,2]
200 [7,5] [2,1] [1,5] [4,3] [0,9] [1,9] [5,8]
1,5 Senza finitura [15,4] [4,5] [2,0] [13,7] [1,0] [0,6] [6,7]
Resistente [23,6] [5,0] [1,4] [13,7] [1,0] [0,6] [6,7]
all’acqua
50 [17,8] [4,0] [2,1] [10,6] [0,7] [0,8] [6,6]
100 [13,5] [3,0] [2,5] [8,4] [0,5] [1,0] [6,5]
150 [10,0] [2,5] [2,0] [6,5] [0,4] [1,1] [6,2]
200 [7,5] [2,1] [1,5] [5,0] [0,3] [1,2] [5,6]
C.1 Generalità
(1) In accordo con il sistema degli Eurocodici i valori caratteristici dei carichi variabili do-
vrebbero essere determinati per gli stati limite ultimi (ULS). Per le azioni termiche il
valore caratteristico è preso come quello avente un periodo di ritorno di 50 anni.
(2) In accordo con le ENV 1-1 e ENV 1-3 dovrebbero essere considerate tre situazio-
ni di progetto per lo stato limite ultimo di efficienza funzionale (SLS) e quindi do-
vrebbero essere determinati tre valori rappresentativi dei carichi o delle azioni:
- rari (il periodo di ritorno è di un anno);
- frequenti (il periodo di ritorno è di due settimane);
- quasi permanente.
(3) Questi valori rappresentativi possono essere ottenuti con l'aiuto dei coefficienti di
riduzione y i quali, quando sono moltiplicati per il valore caratteristico, forniscono
il livello di azione per il dato periodo di ritorno.
∆T1' = y1' ∆Tk (valore raro dell'azione termica)
∆T1 = y1 ∆Tk (valore frequente dell'azione termica)
∆T2 = y2 ∆Tk (valore quasi permanente dell'azione termica)
dove:
DTk è il valore caratteristico dell'azione termica.
(4) Possono essere usati i seguenti valori dei coefficienti y:
y1' = 0,8;
y1 = 0,6;
y2 = 0,5.
C.2 Calcolo dei profili di temperatura attraverso la profondità dell'impalcato del ponte
(1) Il calcolo della distribuzione della temperatura attraverso l'impalcato del ponte è
stato considerato da numerosi autori. I profili riportati nell'appendice B sono stati
derivati con l'aiuto di procedure di calcolo sviluppate nel Regno Unito che usano
un modello di flusso termico monodimensionale come spiegato in varie relazioni.
α
n α = -----1- [C.2]
α2
dove:
E1 è il modulo di elasticità di Young del materiale 1;
E2 è il modulo di elasticità di Young del materiale 2;
α1 è il coefficiente di espansione termica lineare del materiale 1;
α2 è il coefficiente di espansione termica lineare del materiale 2;
A1 è l'area della sezione trasversale del materiale 1;
A2 è l'area della sezione trasversale del materiale 2.
n E n α ∫ Y dA 1 + ∫ Y dA2 n E n α ∫ Z dA 1 + ∫ Z dA2
A1 A2 A1 A2
DT MY = T -----------------------------------------------------------; DT MZ = T ---------------------------------------------------------- [C.7]
n E J Z1 + J Z2 n E J Y1 + J Y2
e sono uguali a zero solo quando nα = 1, vale a dire, quando i coefficienti di dila-
tazione termica lineare dei due materiali sono uguali.