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NORMA Sistemi radianti alimentati ad acqua per il UNI EN 1264-3


E U R OP E A riscaldamento e il raffrescamento integrati nelle
strutture - Parte 3: Dimensionamento
LUGLIO 2021

Versione italiana
dell’ottobre 2022
Water based surface embedded heating and cooling systems -
Part 3: Dimensioning

La norma si applica ai sistemi radianti alimentati ad acqua integrati


nelle strutture, destinati al riscaldamento e al raffrescamento degli
ambienti. Essa descrive l’utilizzo dei risultati ottenuti dalle
UNI EN 1264-2 e UNI EN 1264-5 ai fini del dimensionamento
dell’impianto. La norma si applica ai sistemi a pavimento, a soffitto
e a parete.

TESTO ITALIANO

La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della


norma europea EN 1264-3 (edizione maggio 2021).

La presente norma sostituisce la UNI EN 1264-3:2009.

ICS 91.140.10

© UNI
Riproduzione vietata. Legge 22 aprile 1941 N° 633 e successivi aggiornamenti.
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa
con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell’UNI.

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PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana,
della norma europea EN 1264-3 (edizione maggio 2021), che
assume così lo status di norma nazionale italiana.

La presente norma è stata elaborata sotto la competenza dell’ente


federato all’UNI
CTI - Comitato Termotecnico Italiano

La presente norma è stata ratificata dal Presidente dell’UNI ed è


entrata a far parte del corpo normativo nazionale l’1 luglio 2021.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire
suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Italiano di Normazione,
che li terrà in considerazione per l’eventuale revisione della norma stessa.
Si richiama l'attenzione sulla possibilità che alcuni degli elementi del presente documento
possono essere oggetto di brevetti. UNI non deve essere ritenuto responsabile di aver citato
tali brevetti.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

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INDICE

PREMESSA 1

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 2

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 2

3 TERMINI E DEFINIZIONI 3

4 SISTEMI DI RISCALDAMENTO 3
4.1 Sistemi di riscaldamento a pavimento ........................................................................................... 3
4.1.1 Principi di base .............................................................................................................................................. 3
4.1.2 Condizioni al contorno................................................................................................................................. 4
figura 1 Spessore medio dei pannelli isolanti lisci ............................................................................................. 5
figura 2 Sistema di tipo A e di tipo C con bugne ................................................................................................ 5
figura 3 Spessore medio dell'isolante per pannelli isolanti profilati.............................................................. 6
4.1.3 Progettazione ................................................................................................................................................. 6
4.1.4 Aree perimetrali ............................................................................................................................................. 8
4.2 Sistemi di riscaldamento a soffitto ................................................................................................... 9
4.2.1 Principi di base .............................................................................................................................................. 9
4.2.2 Condizioni al contorno................................................................................................................................. 9
4.2.3 Progettazione ................................................................................................................................................. 9
4.3 Sistemi di riscaldamento a parete................................................................................................. 10
4.3.1 Principi di base ........................................................................................................................................... 10
4.3.2 Condizioni al contorno.............................................................................................................................. 10
4.3.3 Progettazione .............................................................................................................................................. 11

5 SISTEMI DI RAFFRESCAMENTO 11
5.1 Generalità................................................................................................................................................... 11
5.1.1 Principi di base ........................................................................................................................................... 11
5.1.2 Differenze di temperatura ....................................................................................................................... 11
5.1.3 Punto di rugiada regionale e temperatura ambiente interna di riferimento ............................ 11
5.1.4 Differenza di temperatura tra ambiente e fluido termovettore (di raffrescamento) .............. 12
5.1.5 Curve caratteristiche ................................................................................................................................. 12
5.1.6 Campo delle curve caratteristiche ........................................................................................................ 12
5.1.7 Curva limite .................................................................................................................................................. 12
5.1.8 Isolamento termico .................................................................................................................................... 12
5.2 Progettazione ........................................................................................................................................... 12
5.2.1 Perdita di pressione .................................................................................................................................. 12
5.2.2 Carico specifico di raffrescamento di progetto................................................................................. 13
5.2.3 Determinazione della temperatura di progetto di mandata e della potenza
termica specifica di progetto ................................................................................................................. 13
5.2.4 Determinazione della portata dell'acqua di raffrescamento di progetto .................................. 14

APPENDICE A FIGURE 15
(normativa)
figura A.1 Campo delle curve caratteristiche per T = costante con curve limite incluse ....................... 15
figura A.2 Determinazione della differenza di temperatura di progetto ΔϑH,des tra mandata
e ambiente e salto termico σj per gli altri ambienti ........................................................................ 16
figura A.3 Modello di una struttura di pavimento con sistema di riscaldamento a pavimento
installato ....................................................................................................................................................... 16

BIBLIOGRAFIA 17

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PREMESSA
Il presente documento (EN 1264-3:2021) è stato elaborato dal Comitato Tecnico
CEN/TC 130 “Space heating appliances without integral heat sources”, la cui segreteria è
affidata all’UNI.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o
mediante pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, al più tardi
entro novembre 2021, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate al più tardi
entro novembre 2021.
Si richiama l’attenzione alla possibilità che alcuni degli elementi del presente documento
possano essere oggetto di brevetti. Il CEN non deve essere ritenuto responsabile
dell’identificazione di alcuni o tutti questi diritti di brevetto.
Il presente documento sostituisce la EN 1264-3:2009.
Di seguito sono elencate le principali modifiche rispetto alla precedente edizione:
a) Chiarimento dello scopo;
b) Miglioramento della formulazione del testo, in particolare del termine “metodo di
prova”;
c) Cancellazione della Nota nel punto 4.1.2.2;
d) Aggiunta dei nuovi sottopunti 4.1.3.1, 4.2.3.1, 4.3.3.1 e 5.2.1.1 Caduta di pressione;
e) Modifica della temperatura superficiale massima per sistemi di riscaldamento a
soffitto al punto 4.2.1.4;
f) Sostituzione delle figure 1 e 3 con le figure A.2 e A.3;
g) Correzione della formula (15) da 1/α = 0,009 3 (m2∙K)/W a 1/α = 0,092 6 (m2∙K)/W.
La norma EN 1264, Water based surface embedded heating and cooling systems, è
costituita dalle seguenti parti:
- Part 1: Definitions and symbols;
- Part 2: Floor heating: Methods for the determination of the thermal output using
calculations and experimental tests;
- Part 3: Dimensioning;
- Part 4: Installation;
- Part 5: Determination of the thermal output for wall and ceiling heating and for floor,
wall and ceiling cooling.
In conformità alle Regole Comuni CEN-CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei
seguenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio,
Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia,
Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi,
Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Repubblica della Macedonia del
Nord, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e
Ungheria.

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La serie EN 1264 fornisce linee guida per i sistemi di riscaldamento e raffrescamento
integrati nelle superfici installati in edifici, residenziali e non residenziali (ad es. uffici,
edifici pubblici, commerciali e industriali) e si focalizza sui sistemi installati allo scopo di
garantire il comfort termico.
La serie EN 1264 fornisce linee guida per i sistemi di riscaldamento e raffreddamento
idronici integrati nelle superfici dell'involucro degli ambienti da riscaldare o da raffrescare.
Specifica inoltre l'uso di altri fluidi termovettori in alternativa all'acqua, a seconda dei casi.
La serie EN 1264 specifica le caratteristiche nominali del prodotto mediante metodi di
calcolo e procedure di prova della potenza termica in riscaldamento per le specifiche
tecniche e per la certificazione. Per la progettazione, la costruzione e il funzionamento di
questi sistemi, vedere EN 1264-3 ed EN 1264-4 per i tipi A, B, C, D, H, I e J. Per i tipi E, F
e G, vedere la serie delle EN ISO 11855.
I sistemi specificati nella serie EN 1264 sono appoggiati alla base strutturale dell'edificio,
montati direttamente o con supporti di fissaggio. La serie EN 1264 non riguarda i sistemi
radianti a controsoffitto montati con un'intercapedine tra il sistema e la struttura
dell'edificio che consente la circolazione dell'aria indotta termicamente. La potenza
termica di questi sistemi può essere determinata secondo le serie EN 14037 e la
EN 14240.
La norma EN 1264-3 specifica l’utilizzo nell’applicazione pratica dei risultati provenienti
dalla EN 1264-2 e dalla EN 1264-5.
Per i sistemi di riscaldamento, vengono presi in considerazione i limiti fisiologici quando si
specificano le temperature superficiali. Nel caso dei sistemi di riscaldamento a pavimento
i limiti sono calcolati sulla base delle curve caratteristiche e delle curve limite determinate
in conformità alla EN 1264-2.
Per i sistemi in raffrescamento si tiene conto solo di una limitazione rispetto al punto di
rugiada. Nella pratica corrente, ciò significa che sono incluse anche le limitazioni
fisiologiche.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
I seguenti documenti sono citati nel testo in modo tale che alcuni o tutti i loro contenuti
costituiscono requisiti per questa norma. Per i riferimenti datati vale solo l'edizione citata.
Per i riferimenti non datati, si applica l'ultima edizione del documento a cui si fa riferimento
(compresi gli aggiornamenti).
EN 1264-1:2021 Water based surface embedded heating and cooling systems -
Part 1: Definitions and symbols
EN 1264-2:2021 Water based surface embedded heating and cooling systems -
Part 2: Floor heating: Methods for the determination of the thermal
output using calculations and experimental tests
EN 1264-4:2021 Water based surface embedded heating and cooling systems -
Part 4: Installation
EN 1264-5:2021 Water based surface embedded heating and cooling systems -
Part 5: Heating and cooling surfaces embedded in floors, ceilings
and walls - Determination of the thermal output
EN 12831 Heating systems in buildings - Method for calculation of the design
(tutte le parti) heat load
EN 15243 Ventilation for buildings - Calculation of room temperatures and of
load and energy for buildings with room conditioning systems

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3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini del presente documento, si applicano i termini e le definizioni riportati nella
EN 1264-1.
ISO e IEC riportano ai seguenti indirizzi i database terminologici da utilizzare nella
normazione:
- Piattaforma di navigazione online ISO: disponibile su https://www.iso.org/obp
- IEC Electropedia: disponibile su https://www.electropedia.org/

4 SISTEMI DI RISCALDAMENTO

4.1 Sistemi di riscaldamento a pavimento

4.1.1 Principi di base

4.1.1.1 Differenza di temperatura tra fluido termovettore e ambiente


La differenza di temperatura tra il fluido termovettore e l'ambiente è calcolata utilizzando
la formula (1), vedere anche EN 1264-2. In questa formula si tiene conto dell'effetto della
caduta di temperatura del fluido termovettore.
ϑV – ϑR
Δ ϑ H = ----------------------
- (1)
ϑV – ϑi
In ----------------- -
ϑR – ϑi

4.1.1.2 Curva caratteristica


La curva caratteristica descrive il rapporto tra la potenza termica specifica q di un sistema
e la differenza di temperatura richiesta tra il fluido termovettore e l’ambiente ΔϑH. Per
semplificazione, la potenza termica specifica è direttamente proporzionale alla differenza
di temperatura, vedere formula (2):
q = KH ⋅ Δ ϑH (2)
dove il gradiente è il coefficiente di trasmissione del calore equivalente determinato in
conformità con la EN 1264-2.

4.1.1.3 Campo delle curve caratteristiche


Il campo delle curve caratteristiche di un sistema di riscaldamento a pavimento con un
passo dei tubi T deve contenere almeno le curve caratteristiche per i valori della
resistenza termica Rλ,B = 0 (m2∙K)/W, Rλ,B = 0,05 (m2∙K)/W, Rλ,B = 0,10 (m2∙K)/W e
Rλ,B = 0,15 (m2∙K)/W in conformità con la EN 1264-2 (vedere figura A.1,
nell'appendice A). Se possibile, non devono essere utilizzati valori Rλ,B > 0,15 (m2∙K)/W.

4.1.1.4 Curve limite


Le curve limite nel campo delle curve caratteristiche descrivono, in conformità con la
EN 1264-2, il rapporto tra la potenza termica specifica q e la differenza di temperatura ΔϑH
tra il fluido termovettore e l'ambiente, nel caso in cui sono raggiunti i valori limite
fisiologicamente ammessi delle temperature superficiali ϑF,max = 29 °C (area occupata) o
ϑF,max = 35 °C (area periferica)1). Anche per i bagni (ϑI = 24 °C) si applica la curva limite
per (ϑF,max − ϑi) = 9 K. Ai fini della progettazione, ovvero della determinazione dei valori di
progetto della potenza termica specifica e della relativa differenza di temperatura tra il
fluido termovettore e l'ambiente, le curve limite sono valide un salto termico del fluido
termovettore in un intervallo di:
0 K < σ ≤ 5K
Le curve limite sono utilizzate per specificare la temperatura di mandata massima
consentita (vedere punto 4.1.3.2 e figura A.2).
1) Le legislazioni nazionali possono limitare queste temperature a valori inferiori.

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4.1.1.5 Inerzia termica


La differenza tra la temperatura superficiale minima e massima di un sistema di
riscaldamento a pavimento è bassa. Ciò significa che ai fini della progettazione non è
richiesta alcuna considerazione dell'inerzia termica.

4.1.2 Condizioni al contorno

4.1.2.1 Tubazioni di mandata nei locali adiacenti


La potenza termica delle tubazioni di distribuzione, non a servizio dei locali nei quali
queste passano, deve essere limitata attraverso un'attenta progettazione, oppure
dall'utilizzo di strati isolanti, in modo che la temperatura ambiente non aumenta in modo
sostanziale. La potenza termica delle tubazioni di distribuzione che passano dagli
ambienti in esame ai locali adiacenti deve essere considerata se è previsto il medesimo
tipo di utilizzo.

4.1.2.2 Isolamento termico


Per limitare il flusso di calore attraverso il pavimento verso i locali sottostanti, la resistenza
termica richiesta dello strato isolante Rλ,ins (vedere figura A.3) deve rispettare almeno
quanto riportato nel prospetto 1 della EN 1264-42). Viene calcolata secondo la formula (3).
s ins
R λ, ins = -------- (3)
λ ins
dove
sins è lo spessore dello strato isolante in m;
λins è la conducibilità termica dello strato isolante in W/(m∙K).
A seconda della stratigrafia del sistema di riscaldamento a pavimento, lo spessore
effettivo dello strato isolante sins è determinato in diversi modi.
Per i sistemi di riscaldamento a pavimento con pannelli isolanti lisci (vedere figura 1), sins
è identico allo spessore del pannello isolante.
Per i sistemi di riscaldamento a pavimento con pannelli isolanti sagomati (vedere figura 3),
si effettua una media ponderata rispetto alla superficie dello spessore effettivo dello strato
isolante sins:
sh ⋅ ( T – D ) + s1 ⋅ D
s ins = ------------------------------------------------
- (4)
T
Per pannelli isolanti sagomati di forma diversa da quella mostrata in figura 3, lo spessore
medio effettivo dello strato isolante deve essere calcolato con opportuna applicazione
della formula (4).
La resistenza termica Rλ,ins degli strati isolanti del sistema di
riscaldamento/raffrescamento deve essere calcolata secondo quanto riportato nella
EN 1264-4:2021, prospetto 1.
Questo calcolo può essere effettuato ipotizzando che l'isolamento termico sia continuo e
parallelo alle tubazioni. Per i sistemi di riscaldamento a pavimento con pannelli di
isolamento termico con bugne come rappresentato in figura 2 (sistemi Tipo A e Tipo C),
nel calcolo di sins si considera solo la parte piana del pannello (senza bugne).

2) Le legislazioni nazionali possono variare i requisiti indicati nel prospetto 1 della EN 1264-4.

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figura 1 Spessore medio dei pannelli isolanti lisci

figura 2 Sistema di tipo A e di tipo C con bugne


Legenda
1 Rivestimento del pavimento
2 Strato portante e di diffusione del calore
3 Isolamento termico con bugne
4 Isolamento acustico (se presente)
5 Base strutturale
6 Tubi

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figura 3 Spessore medio dell'isolante per pannelli isolanti profilati


Legenda
1 Rivestimento del pavimento
2 Strato portante e di diffusione del calore
3 Isolamento termico
4 Dispositivo di diffusione del calore
5 Base strutturale

4.1.3 Progettazione

4.1.3.1 Perdita di pressione


La perdita massima di pressione per circuito di riscaldamento deve essere ridotto al
minimo per limitare il consumo di energia elettrica della pompa, ad es. mediante
bilanciamento idraulico (vedere EN 1264-4:2021, punto 4.1). La perdita di pressione non
deve superare i 350 mbar.

4.1.3.2 Potenza termica specifica di progetto


Il valore di progetto qdes per progettare un sistema di riscaldamento a pavimento per un
ambiente è uguale al carico termico nominale QN,f (vedere EN 1264-1) diviso per la
superficie riscaldante AF:
Q N,f
q des = ---------
- (5)
AF
Il carico termico nominale QN,f deve essere calcolato in conformità alla EN 12831 (tutte le
parti). Normalmente, la potenza termica QF del sistema di riscaldamento a pavimento
deve essere equivalente al carico termico nominale QN,f. Se ciò non è possibile, devono
essere utilizzate superfici riscaldanti aggiuntive, vedere formula (12).
La potenza termica di progetto QF dell'intera superficie riscaldante AF è calcolata
utilizzando la formula (6):
QF = q ⋅ AF (6)

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Quando si utilizza l'area periferica, q deve essere distribuito tra l'area periferica AR e l'area
occupata AA secondo un calcolo ponderato sulla superficie, vedere la formula (7) (vedere
anche 4.1.4):
A A
q = ------R- ⋅ q R + ------A- ⋅ q A (7)
AF AF
dove
qA è la potenza termica specifica dell'area occupata;
qR è la potenza termica specifica dell'area perimetrale.

4.1.3.3 Determinazione della temperatura di mandata di progetto


La temperatura di mandata di progetto è determinata per il locale (o rispettivamente per i
locali) con la potenza termica specifica massima qmax = qdes (esclusi i bagni). Nei locali da
riscaldare si assume che siano utilizzati rivestimenti per pavimenti con una resistenza
termica uniforme. Generalmente per la progettazione dei sistemi di riscaldamento a
pavimento in ambienti residenziali si assumono pavimentazioni uniformi con
Rλ,B = 0,10 (m2 ⋅ K)/W. In caso di utilizzo di valori più elevati di Rλ,B, si dovranno prendere
tali valori.
Per l’ambiente di progetto, si assume un salto termico del fluido termovettore σ ≤ 5 K. Se
necessario, l’ambiente dovrà essere suddiviso in più circuiti di riscaldamento. In queste
condizioni il valore massimo qmax può arrivare fino al valore limite qG della potenza termica
specifica (vedere figura A.2)3).
Per l’ambiente con qmax, si sceglie un passo dei tubi con il quale qmax rimane minore o
uguale al valore limite qG (qmax ≤ qG, vedere figura A.2). Per questo, si consiglia un passo
ridotto tra i tubi. In caso di qμαξ ≤ qG, sono ammessi valori di progetto della differenza di
temperatura tra mandata e ambiente pari a ΔϑV,des ≤ ΔϑH,G + 2,5 K (vedere figura A.2). La
differenza di temperatura massima consentita tra mandata e ambiente è pari a:
σ
Δ ϑ V,des = Δ ϑ H,des + --- doveΔ ϑ H,des ≤ Δ ϑ H,G (8)
2
La formula (8) si applica se σ/ΔϑH ≤ 0,5. Se σ/ΔϑH > 0,5, si applica la formula (9):
2
Δ ϑ V,des = Δ ϑ H,des + σ σ
--- + -----------------------------
- (9)
2 12 ⋅ Δ ϑ H,des
Il salto termico nella formula (8) e nella formula (9), nella figura A.2 è indicato con σdes.
Il risultato della formula (8) o della formula (9) fornisce la temperatura di mandata di
progetto ϑV,des = ΔϑV,des + ϑi.
Per tutti gli altri ambienti con la stessa temperatura di mandata ϑV,des, per σ/ΔϑH,j ≤ 0,5 i
relativi salti termici σj dell'acqua di riscaldamento sono ricavati dal campo delle curve
caratteristiche (vedere figura A.2) oppure calcolati secondo la formula (10):
σ
----j = Δ ϑ V,des – Δ ϑ H,j (10)
2
utilizzando le differenze di temperatura ΔϑH,j corrispondenti ai rispettivi valori della
potenza termica specifica qj (vedere figura A.2).
Per σ/ϑH,j > 0,5 il salto termico σj deve essere calcolata utilizzando la formula (11):
1
---
4 ⋅ ( Δ ϑ V,des – Δ ϑ H,j ) 2
σ j = 3 ⋅ Δ ϑ H,j ⋅  1 + -------------------------------------------------
- –1 (11)
 3 ⋅ Δ ϑ H,j 

Le formule (8) e (10) sono il risultato di semplificazioni e quindi valide solo per la
condizione specificata σ/ΔϑH ≤ 0,5. In riferimento a questo, le formule (9) e (11) sono
generalmente applicabili, cioè per qualsiasi rapporto σ/ΔϑH.

3) Questo significa che in corrispondenza del tubo di mandata può essere superata la temperatura massima del pavimento
ϑF,max rispetto al centro dell’ambiente, corrispondente alla temperatura dell'acqua di riscaldamento più alta di σ/2.

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Se il valore qdes secondo la formula (5) nelle condizioni sopra citate non può essere
ottenuto da alcun passo tra i tubi, si consiglia di includere un'area periferica o di fornire
superfici riscaldanti integrative. Le superfici riscaldanti integrative devono essere scelte in
base allo scopo e alla relativa collocazione. La potenza termica aggiuntiva richiesta Qout è
determinata con la formula (12):
Q out = Q N,f – Q F (12)
In questo caso, la potenza termica specifica massima qmax potrà quindi verificarsi in un
altro ambiente.

4.1.3.4 Modalità riscaldamento - Determinazione della portata d'acqua


La potenza termica totale di un sistema di riscaldamento a pavimento è composta dalla
potenza termica specifica q e dalla perdita di calore verso il basso qU, vedere
EN 1264-2:2021, punto 8. La portata di progetto dell'acqua di riscaldamento mH di un
circuito di riscaldamento è calcolata utilizzando la formula (13):
AF ⋅ q R ϑ i – ϑ u
m H = --------------- ⋅  1 + ------o + ----------------
- (13)
σ ⋅ cW  Ru q ⋅ Ru 
dove (vedere anche figura A.3):
cW capacità termica specifica dell'acqua; cW = 4 190 J/(kg⋅K)4)
Ro resistenza termica parziale di trasmissione del calore verso l'alto della struttura del
solaio (vedere formula (14));
Ru resistenza termica parziale di trasmissione del calore verso il basso della struttura
del solaio (vedere formula (15));
ϑi temperatura ambiente interna di riferimento secondo EN 1264-2;
ϑu temperatura interna di un ambiente sotto l’ambiente riscaldato a pavimento.
Per quanto riguarda le resistenze termiche indicate in figura A.3, valgono le formule (14)
e (15):
1 s
R o = --- + R λ ;B + -----u (14)
α λu

R u = R λ,ins + R λ,ceiling + R λ,plaster + R α,ceiling (15)


dove
1/α è la resistenza termica superficiale del pavimento riscaldante;
1/α = 0,092 6 (m2∙K)/W;
Rα;ceiling è la resistenza termica superficiale del soffitto sotto la stanza riscaldata a
pavimento; Rα;ceiling = 0,17 (m2⋅K)/W.
Nota La procedura di calcolo sopra descritta sulla base della figura A.3 è da intendersi come principio. Per altre
strutture può essere necessaria un'opportuna modifica.

4.1.4 Aree perimetrali


Le aree perimetrali AR, con temperatura superficiale più elevata (fino ad un massimo di
35 °C) sono generalmente situate lungo le pareti esterne di un ambiente per una
larghezza massima di 1 m. Come descritto nel punto 4.1.3, il progetto delle aree
perimetrali si basa sulla curva limite superiore (ϑF,max − ϑi) = 15 K (vedere figura A.1). Se
il circuito di una zona periferica è connesso in serie con quello di una zona occupata, il
salto termico nel circuito deve essere calcolato in modo che la temperatura all’ingresso
del circuito della zona occupata non determini un salto termico tra le temperature
dell’acqua e dell’aria maggiore di quello dedotto dalla curva limite inferiore.

4) Utilizzando questo valore insieme a q in W/m2 nella formula (13), mH è dato in kg/s.

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4.2 Sistemi di riscaldamento a soffitto

4.2.1 Principi di base

4.2.1.1 Differenza di temperatura tra fluido termovettore e ambiente


Per i sistemi di riscaldamento a soffitto, si applicano le specifiche e la formula (1) forniti al
punto 4.1.1.1.

4.2.1.2 Curva caratteristica


Per i sistemi di riscaldamento a soffitto, si applicano la formula (2) e le rispettive specifiche
fornite al punto 4.1.1.2. Il gradiente KH è determinato secondo la EN 1264-2 ed
EN 1264-5. Per informazioni dettagliate sulla procedura, vedere EN 1264-5.

4.2.1.3 Campo delle curve caratteristiche


In linea di principio si applicano anche le specifiche fornite in 4.1.1.3. Rispetto al metodo
di calcolo (vedere EN 1264-5), il campo delle curve caratteristiche dovrebbe contenere i
valori di Rλ,B specificati al punto 4.1.1.3, anche se non tutti sono necessari per
applicazioni pratiche.

4.2.1.4 Curva limite


I limiti fisiologici relativi alle temperature superficiali dei sistemi di riscaldamento a soffitto
dipendono dalle condizioni geometriche, ovvero, in pratica, dalla rispettiva applicazione.
Pertanto, in questo documento possono essere prese in considerazione solo condizioni
medie. Di conseguenza, si sottolinea, nella pratica ingegneristica devono essere prese in
considerazione le condizioni reali.
Per ambienti con altezza ≤ 2,7 m, la temperatura superficiale media (vedere
EN 1264-1:2020, 3.4.2) non dovrebbe superare ϑF,m = 33 °C. Di conseguenza, la curva
limite all'interno del campo delle curve caratteristiche è una retta orizzontale alla distanza
qG (vedere di seguito).
Utilizzando il coefficiente di scambio termico α = 6,5 W/(m2∙K) ricavato dalla EN 1264-5, il
limite della potenza specifica ad una temperatura ambiente di 20 °C risulta:
2
q G = 85 W ⁄ m (arrotondato)
Con altezze degli ambienti > 2,7 m è possibile aumentare la temperatura superficiale
media del soffitto riscaldato. Se si utilizzano valori ϑF,m > 33 °C si dovrebbe dimostrare il
rispetto dei limiti fisiologici. In generale, fare riferimento alla norma EN ISO 7730.

4.2.2 Condizioni al contorno

4.2.2.1 Tubazioni di mandata nei locali adiacenti


Si applica la stessa procedura descritta al punto 4.1.2.1.

4.2.2.2 Isolamento termico


Per limitare il flusso di calore attraverso il soffitto verso i locali sovrastanti, la resistenza
termica richiesta dello strato isolante Rλ,ins (in linea di principio vedere figura A.3) deve
essere almeno in conformità con la EN 1264-4:2021, prospetto 1.
Per il resto si applicano i contenuti del punto 4.1.2.2.

4.2.3 Progettazione

4.2.3.1 Perdita di pressione


La perdita di pressione massima per circuito di riscaldamento non deve superare i
250 mbar per limitare il consumo di energia elettrica della pompa, ad es. mediante
bilanciamento idraulico (vedere EN 1264-4:2021, 4.1).

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4.2.3.2 Potenza termica specifica di progetto


Si raccomanda di applicare la procedura descritta al punto 4.1.3.2.

4.2.3.3 Determinazione della temperatura di mandata di progetto


Si raccomanda di applicare la procedura descritta al punto 4.1.3.3. In caso di
funzionamento con riscaldamento a pavimento collegato in parallelo e utilizzo della
temperatura di mandata uniforme, deve essere utilizzata la temperatura di mandata del
sistema di riscaldamento a pavimento.

4.2.3.4 Determinazione della portata d'acqua


Si raccomanda di applicare la procedura descritta al punto 4.1.3.4 tenendo conto della
posizione invertita della struttura mostrata in figura A.3 e delle variazioni delle resistenze
termiche superficiali come riportato di seguito:
1/α è la resistenza termica superficiale del soffitto riscaldante;
1/α = 0,154 (m2∙K)/W;
Rα;ceiling è sostituito da Rα;floor, la resistenza termica superficiale del pavimento
sopra la stanza riscaldata dal soffitto; Rα;floor = 0,10 (m2∙K)/W.

4.3 Sistemi di riscaldamento a parete

4.3.1 Principi di base


Nota I risultati delle prove provenienti da EN 1264-2 ed EN 1264-5 sono validi per sistemi di riscaldamento a parete
in cui la rispettiva parete è completamente ricoperta dalla superficie riscaldante. La precisione è però
sufficiente anche per i casi in cui il muro è parzialmente coperto.
Le descrizioni fornite per i sistemi di riscaldamento a soffitto (vedere 4.2.1.1 fino a 4.2.1.3)
si applicano anche per i sistemi di riscaldamento a parete (nelle rispettive diciture
sostituire “riscaldamento a soffitto” con “riscaldamento a parete”).
Per quanto riguarda la curva limite dipendente da aspetti fisiologici, fare riferimento in
linea di principio alla prima affermazione riportata al punto 4.2.1.4. Per i sistemi di
riscaldamento a parete la temperatura superficiale media (vedere EN 1264-1:2021, 3.4.2)
non dovrebbe superare ϑF,m = 40 °C. Di conseguenza, la curva limite all'interno del campo
delle curve caratteristiche è una retta orizzontale alla distanza qG (vedere di seguito).
Utilizzando il coefficiente di scambio termico α = 8 W/(m2∙K) ricavato dalla EN 1264-5, il
limite della potenza specifica ad una temperatura ambiente di 20 °C risulta:
qG = 160 W/m2
Se si utilizzano valori ϑF,m > 40 °C si deve dimostrare il rispetto dei limiti fisiologici. In
generale, fare riferimento alla norma EN ISO 7730.

4.3.2 Condizioni al contorno

4.3.2.1 Tubazioni di mandata nei locali adiacenti


Si applica la stessa procedura descritta al punto 4.1.2.1.

4.3.2.2 Isolamento termico


Per limitare il flusso di calore attraverso la parete verso i locali adiacenti o verso l'esterno,
la resistenza termica richiesta dello strato isolante Rλ,ins (in linea di principio vedere la
figura A.3) deve essere almeno conforme al prospetto 1 della EN 1264-4:2021.
Per il resto si applicano i contenuti del punto 4.1.2.2.

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4.3.3 Progettazione

4.3.3.1 Perdita di pressione


La perdita di pressione massima per circuito di riscaldamento non deve superare i
250 mbar per limitare il consumo di energia elettrica della pompa, ad es. mediante
bilanciamento idraulico (vedere EN 1264-4:2021, 4.1).

4.3.3.2 Potenza termica specifica di progetto


Si raccomanda di applicare la procedura descritta al punto 4.1.3.2.

4.3.3.3 Determinazione della temperatura di mandata dell'acqua


Si raccomanda di applicare la procedura descritta al punto 4.1.3.3. In caso di
funzionamento con riscaldamento a pavimento collegato in parallelo e utilizzo della
temperatura di mandata uniforme, deve essere utilizzata la temperatura di mandata del
sistema di riscaldamento a pavimento.

4.3.3.4 Determinazione della portata di progetto dell'acqua di riscaldamento


Si raccomanda di applicare la procedura descritta al punto 4.1.3.4 tenendo conto della
mutata posizione della struttura mostrata in figura A.3 e delle variazioni delle resistenze
termiche superficiali come segue:
1/α è la resistenza termica superficiale della parete riscaldante;
1/α = 0,125 (m2⋅K)/W;
Rα;ceiling è sostituito da Rα;back, la resistenza termica superficiale del lato posteriore
della parete;
Rα;back = 0,13 (m2⋅K)/W, nel caso di locali adiacenti;
Rα;back = 0,04 (m2⋅K)/W, nel caso di ambienti esterni.

5 SISTEMI DI RAFFRESCAMENTO

5.1 Generalità

5.1.1 Principi di base


Si applica il contenuto dei seguenti punti, per i sistemi di raffrescamento annegati a
pavimento, soffitto e parete.

5.1.2 Differenze di temperatura


Le differenze di temperatura sono formulate in modo tale che la potenza termica abbia
segno positivo; cioè la potenza frigorifera e la potenza termica non sono distinte dal
segno.

5.1.3 Punto di rugiada regionale e temperatura ambiente interna di riferimento


I sistemi di raffrescamento devono funzionare entro un intervallo di temperatura al di
sopra del punto di rugiada ϑDp. A Un punto di rugiada regionale ϑDp,R deve essere
specificato in funzione delle condizioni climatiche. In questo documento il valore
predefinito è ϑDp,R0 = 18 °C corrispondente ad un contenuto di umidità dell'aria di
x = 13 g/kg. Se per il progetto sono applicabili altri valori locali di ϑDp,R o sono impostati
valori di progetto ϑDp,des (ad esempio se l'aria è deumidificata), tali valori devono essere
utilizzati (vedere punto 5.2.3.2).
In questo documento per i sistemi di raffrescamento la temperatura ambiente interna di
riferimento è specificata a ϑI = 26 °C. Se sono progettati altri valori, questi dovranno
essere presi in considerazione.

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5.1.4 Differenza di temperatura tra ambiente e fluido termovettore (di raffrescamento)


La differenza di temperatura ΔϑC tra ambiente e fluido termovettore è calcolata utilizzando
la Formula (16) corrispondente alla procedura per i sistemi di riscaldamento, cioè si tiene
ugualmente in conto dell'effetto dell'aumento di temperatura del fluido termovettore.
ϑ C,out – ϑ C,in
Δ ϑ C = ------------------------------
- (16)
ϑ C,in – ϑ i
In ------------------------ -
ϑ C,out – ϑ i
dove
ϑC,out è la temperatura di uscita (ritorno) del fluido termovettore;
ϑC,in è la temperatura di ingresso (mandata) del fluido termovettore;
ϑi è la temperatura ambiente interna di riferimento, ϑI = 26 °C.

5.1.5 Curve caratteristiche


La curva caratteristica descrive la relazione tra la potenza termica specifica qC dei sistemi
di raffrescamento e la differenza di temperatura richiesta ΔϑC tra ambiente e fluido
termovettore. Per semplificazione, la potenza termica specifica è considerata come
direttamente proporzionale alla differenza di temperatura, vedere formula (17):
q = KH ⋅ Δ ϑC (17)
dove il gradiente KH (stessa dicitura dei sistemi di riscaldamento) è fornito come risultato
combinato proveniente dalla EN 1264-2 e dalla EN 1264-5. Per informazioni dettagliate
sulla procedura, vedere la EN 1264-5.

5.1.6 Campo delle curve caratteristiche


In linea di principio, si applicano le specifiche riportate al punto 4.1.1.3 per i sistemi di
riscaldamento a pavimento. Rispetto al metodo di calcolo (vedere EN 1264-5), il campo
delle curve caratteristiche dovrebbe contenere i valori di Rλ,B specificati in 4.1.1.3, anche
se non tutti sono necessari per le applicazioni pratiche.

5.1.7 Curva limite


Per i sistemi di raffrescamento il punto di rugiada limita la temperatura dell'acqua al valore
regionale ϑC,des = ϑDp,R o ad altri valori di progetto ϑDp,des. Di conseguenza, la curva limite
all'interno del campo delle curve caratteristiche è una retta verticale a una distanza di
ΔϑC,des dall'ordinata, in funzione del punto di rugiada impostato.
La descrizione di cui sopra è un principio. In pratica, la temperatura di mandata ϑC,
dell'acqua di raffrescamento, che è la temperatura più bassa del sistema, deve essere
limitata. A seconda del progetto, quindi, le curve limite reali risultano leggermente inferiori
(vedere 5.2.2).
Si può presumere che il soddisfacimento della limitazione del punto di rugiada soddisfi
anche i limiti fisiologici. In casi particolari ciò dovrà essere dimostrato.

5.1.8 Isolamento termico


Per informazioni di base, vedere il punto 4.1.2.2. La resistenza termica Rλ,ins dello strato
isolante raccomandata è quella riportata nel prospetto 1 della EN 1264-4:2021.

5.2 Progettazione

5.2.1 Perdita di pressione


La perdita di pressione massima per circuito di raffrescamento dovrebbe essere ridotta al
minimo per limitare il consumo di energia elettrica della pompa, ad es. mediante
bilanciamento idraulico (vedere EN 1264-4:2021, 4.1). Questa non dovrebbe superare i
350 mbar.

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5.2.2 Carico specifico di raffrescamento di progetto


In linea di principio, si applica la procedura descritta al punto 4.1.3.1, dove QN,f deve
essere sostituito con il carico di raffrescamento nominale QC,f. Il carico di raffrescamento
nominale deve essere calcolato in conformità alla EN 15243. Il risultato secondo la
formula (5) è denominato carico specifico di raffrescamento di progetto qC,Ld,des.

5.2.3 Determinazione della temperatura di progetto di mandata e della potenza termica specifica
di progetto

5.2.3.1 Generalità
Per le descrizioni seguenti si presume che sia installato un sensore del punto di rugiada
in un luogo adatto per limitare il valore della temperatura dell'acqua in ingresso ϑC,in. Ciò
significa che il funzionamento avviene solo nell'intervallo ϑC,in > ϑDp,des.
dove
ϑC,in è la temperatura di mandata del fluido termovettore;
ϑDp,des è il punto di rugiada di progetto.
La procedura descritta al punto 5.2.3.2 si basa sul caso in cui il punto di rugiada di
progetto sia uguale al punto di rugiada regionale, ovvero ϑDp,des = ϑDp,R0, dove ϑDp,R0 è
posto uguale a 18 °C (vedere 5.1.3). Per altri valori di ϑDp,R oppure di ϑDp,des
rispettivamente, la procedura si applica ugualmente se viene effettuata la seguente
modifica:
Modifica per ϑDp,des ≠ ϑDp,R0 oppure ϑDp,R ≠ ϑDp,R0:
Calcolare la differenza ΔϑDp = ϑDp,des − ϑDp,R0 oppure ΔϑDp = ϑDp,R − ϑDp,R0 rispettivamente
e al punto 5.2.3.2 sostituire il termine ΔϑC,N con ΔϑC,N − ∆ϑDp.

5.2.3.2 Progettazione basata sulla differenza di temperatura di riferimento del fluido termovettore ΔϑC,N e
calcolo della temperatura di mandata (in ingresso) di progetto generale ϑC,in,des
In accordo con la EN 1264-5, la differenza di temperatura di riferimento tra l'ambiente e la
temperatura media dell'acqua di raffrescamento è ΔϑC,N = 8 K. Si noti che questo valore è
impostato rispetto al punto di rugiada regionale ϑDp,R0. Per la progettazione basata sulla
differenza di temperatura di riferimento del fluido termovettore, ΔϑC,N viene utilizzato con
la curva caratteristica del rispettivo sistema di raffrescamento per ottenere la potenza
termica specifica del progetto qC,des.
È consentito utilizzare questo valore ΔϑC,N per la progettazione se il salto termico di
progetto σC = (ϑC,out − ϑC,in) non supera 2 K (σC ≤ 2 K). Includendo per la progettazione
l'intervallo ΔϑC,des ≤ ∆ϑC,N, questo porta alla formula (18):
σC
Δ ϑ C,in,des = Δ ϑ C,des + ------ dove Δ ϑ C,des ≤ Δ ϑ C,N (18)
2
dove
ΔϑC,des è la differenza di temperatura di progetto tra la temperatura ambiente e la
temperatura media dell'acqua di raffrescamento.
La formula (18) specifica l'intervallo:
σC
Δ ϑ C,in,des ≤ Δ ϑ C,N + ------ (19)
2
dove
ΔϑC,in,des la differenza di temperatura di progetto tra la temperatura ambiente e la
temperatura di ingresso dell'acqua di raffrescamento.
Le formule (18)/(19) sono valide per σC/ΔϑC ≤ 0,5.

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Per la temperatura di mandata di progetto, si applica la formula (20):


Δ ϑ C,in,des = ϑ i – Δ ϑ C,in,des (20)
che si traduce nella formula finale (21) per il possibile intervallo della temperatura di
ingresso di progetto:
σ
ϑ C,in,des ≥ ϑ i –  Δ ϑ C,N + ------C (21)
2
dove ϑI = 26 °C.
Di conseguenza, per sistemi di raffrescamento limitati da un punto di rugiada, ad esempio
ϑDp,des = 18 °C, il possibile intervallo per la temperatura di mandata di progetto è dato da:
ad esempio 1: ϑC,in,des ≥ 17 °C
Di conseguenza, per sistemi in raffrescamento limitati da un punto di rugiada, ad esempio
ϑDp,des = 17 °C, il possibile intervallo per la temperatura di mandata di progetto è dato da:
ad esempio 2: ϑC,in,des ≥ 16 °C
La procedura di cui sopra consente di determinare la temperatura di mandata di progetto
in modo che rimanga fino a 1 K al di sotto del punto di rugiada scelto. Nel caso in cui si
raggiunga realmente il punto di rugiada di progetto, il sensore del punto di rugiada
impedisce di raggiungere questa temperatura più bassa. In questo caso significa che può
essere raggiunto solo un valore medio massimo inferiore ΔϑC < ΔϑC,des cioè
ΔϑC = ΔϑC,des − σC/2. In queste condizioni si verifica una ridotta diminuzione della
rispettiva potenza termica che dovrà essere tollerata.
Si noti che non è possibile raggiungere un range di temperatura di mandata inferiore a
quello calcolato con la procedura sopra indicata. Pertanto il risultato ottenuto sopra per la
temperatura di mandata di progetto ϑC,in,des è un risultato generale e deve essere utilizzato
per progettazione con valori σC > 2 K; vedere di seguito.

5.2.3.3 Progettazione generale, in particolare con valori di σC più elevati


Si presumono i risultati del punto 5.2.3.2.
Per valori maggiori σC > 2 K resta valido il risultato delle formule (20)/(21) per la
temperatura di mandata. Ipotizzata la temperatura di mandata di progetto ϑC,in,des
l'ulteriore calcolo riguarda la determinazione della differenza di temperatura media
ΔϑC,des. Ma nel caso σC > 2 K per il progetto, la differenza di temperatura di riferimento
ΔϑC,N non può più essere utilizzata. In questo caso e in generale, se nell'intervallo delle
formule (20)/(21) è impostato un qualsiasi valore per la temperatura di mandata di
progetto ϑC,in,des la differenza di temperatura dell'acqua di raffrescamento media di
progetto ΔϑC,des è calcolata con la formula (22):

 σC σC
2

Δ ϑ C,des = Δ ϑ C,in,des –  ------ -
+ ---------------------------------------------------------- (22)
 2 12 ⋅ ( Δ ϑ C,in,des – σ C ⁄ 2 )
che vale per qualsiasi relazione σC/ΔϑC.
Utilizzando la curva caratteristica, da ΔϑC,des risulta la corrispondente potenza termica
specifica di progetto qC,des. Il confronto con il carico di raffrescamento specifico qC,Ld,des
(vedere 5.2.1) definisce il grado di realizzazione del carico.
La procedura sopra descritta deve essere eseguita per tutti i circuiti che funzionano alla
stessa temperatura di mandata di progetto ϑC,in,des.

5.2.4 Determinazione della portata dell'acqua di raffrescamento di progetto


La rispettiva formula (13) del punto 4.1.3.3 è modificata in:
A F ⋅ q C,des  R ϑ u – ϑ i
m C = ------------------------- ⋅ 1 + ------o + ----------------
- (23)
σC ⋅ cW  Ru q ⋅ Ru 
Per il resto si dovrebbe utilizzare la procedura del punto 4.1.3.3.

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APPENDICE A FIGURE
(normativa)
figura A.1 Campo delle curve caratteristiche per T = costante con curve limite incluse
Legenda
q Potenza termica specifica
ΔϑH Differenza di temperatura tra acqua di riscaldamento e ambiente
1 Curve limite
a Zona perimetrale
b Area occupata
2 Curve caratteristiche

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figura A.2 Determinazione della differenza di temperatura di progetto ΔϑH,des tra mandata e ambiente e salto
termico σj per gli altri ambienti

figura A.3 Modello di una struttura di pavimento con sistema di riscaldamento a pavimento installato

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BIBLIOGRAFIA
[1] EN ISO 11855 Building environment design - Design, dimensioning, installation
(tutte le parti) and control of embedded radiant heating and cooling systems
[2] EN 14037 Free hanging heating and cooling surfaces for water with a temperature
(tutte le parti) below 120 °C
[3] EN 14240 Ventilation for buildings - Chilled ceilings - Testing and rating
[4] EN ISO 7730 Ergonomics of the thermal environment - Analytical determination
and interpretation of thermal comfort using calculation of the PMV
and PPD indices and local thermal comfort criteria (ISO 7730)
[5] ISO 18566 Building environment design - Design, test methods and control of
(tutte le parti) hydronic radiant heating and cooling panel systems

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