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kermes

PERIODICO TRIMESTRALE

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G AR ANT E SC IE NT I FI C O
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C OM ITA TO DI R ED AZIONE
Carla Bertorello, Andrea Fedeli,
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Federica Maietti, Ludovica Nicolai,
Lucia Nucci, Cristina Ordóñez,
Joan Marie Reifsnyder,
Nicola Santopuoli, Claudio Seccaroni
D IRE TT OR E R ES PO NS AB IL E
Andrea Galeazzi

CON LA COLLABOR AZION E DI:


Artex, Associazione Nazionale
Artigianato Artistico (ASNAART-CNA),
Associazione Restauratori d’Italia (ARI),
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Ennio Bazzoni, Cristina Giannini,
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Giovanna C. Scicolone, Gennaro Tampone
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I MP AGI NAZ IO NE
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ISSN 1122-3197 ISBN 978-8 88-404-4322-5


Autorizzazione Tribunale di Firenze
n.3 652 del 1 febbraio 1998
La pubblicità non supera il 45%.
Spedizione in abbonamento postale

ESTRATTO
IM PIANTI C ROMA TIC I
Fotolito Toscana (FI)
STA MPA
2009, marzo - Litograf Editor

Nardini Press
Sede Legale: Via Panciatichi, 10
50127 Firenze
Dario Camuffo
L’editore si dichiara disponibile a regolare
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te di cui non sia stato possibile reperire la

Clima e microclima: la normativa


fonte.

Indici Kermes in ambito nazionale ed europeo


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kermes
ANNO XXI - NUMERO 71
LUGLIO - SETTEMBRE 2008
LA RIVISTA
DEL RESTAURO
SPECIALE
Giovanna Alessandrini Vasco Fassina, Annamaria Mecchi
LA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI CRITERI METODOLOGICI DI APPLICAZIONE
E LA NORMATIVA TECNICA: UN RAPPORTO E DI VALUTAZIONE DEI PROTETTIVI

NORMATIVA
TRENTENNALE. PASSATO PER MATERIALI INORGANICI POROSI
PRESENTE ... FUTURO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Materiali lapidei naturali e artificiali,
dipinti murali nella conservazione
dei Beni Culturali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75

BBCC Giovanna Alessandrini, Cristina Tedeschi


LE MALTE E LA CONSERVAZIONE:
CONOSCENZA E NORMATIVA . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92

Claudio Modena
ASPETTI STRUTTURALI: NORMATIVA
IN CAMPO NAZIONALE
E INTERNAZIONALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98

Vasco Fassina
IL COMITATO EUROPEO DI NORMATIVA
CEN/TC 346 CONSERVAZIONE
DEI BENI CULTURALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Marisa Laurenzi Tabasso


IL CAPITOLATO SPECIALE TIPO
PER LA DIAGNOSTICA: UN “NON FINITO”
DELLA COMMISSIONE NORMAL . . . . . . . . . . . . . 31

Francesca Capanna, Antonio Guglielmi


IL CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO Ornella Salvadori, Maria Pia Nugari
PER I BENI CULTURALI: UNO STRUMENTO ASPETTIBIOLOGICI DEL DEGRADO:
DI INDIRIZZO E CONTROLLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 LA NORMATIVA IN AMBITO NAZIONALE
ED EUROPEO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
Lorenzo Appolonia
ILGRUPPO DI NORMATIVA PER LE LINEE
GUIDA E LA TERMINOLOGIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41 RISERVATO AGLI ABBONATI

Dario Camuffo Volumi in offerta speciale in questo numero:


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA P Il colore negato e il colore ritrovato, p. 36
P Dendrocronologia per i Beni Culturali
IN AMBITO NAZIONALE ED EUROPEO . . . . . . . . . 49
e l’Ambiente, p. 48
P La chimica nel restauro, p. 98
Nicola Macchioni
LA CONSERVAZIONE DEI MATERIALI LIGNEI:
NORMATIVA NAZIONALE P Biologia vegetale per i Beni Culturali,
vol. I e II, p. 112
E SVILUPPI EUROPEI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68

In copertina: Cantiere di restauro,


affreschi del XV sec.
CONSERVAZIONE E RESTAURO
NARDINI EDITORE® in libreria e presso la casa editrice Per ordini e informazioni: info@nardinieditore.it; www.nardinieditore.it

PERIODICI Ornella Casazza, Il restauro pittorico nell’unità Lo Stato dell’Arte 3 - III Congresso Nazionale IGIIC
di metodologia Lo Stato dell’Arte 4 - IV Congresso Nazionale IGIIC
KERMES. LA RIVISTA DEL RESTAURO — trimestrale Mauro Matteini, Arcangelo Moles, Scienza Lo Stato dell’Arte 5 - V Congresso Nazionale IGIIC
BOLLETTINO DELL’ISTITUTO CENTRALE PER IL RESTAURO e restauro. Metodi d’indagine Codici per la conservazione del Patrimonio storico.
(ICR) Alessandro Parronchi, Botticelli fra Dante Cento anni di riflessioni, “grida” e carte,
semestrale e Petrarca a cura di Ruggero Boschi e Pietro Segala
ARKOS. SCIENZA E RESTAURO DELL’ARCHITETTURA Roberto Monticolo, Meccanismi dell’opera d’arte. La protezione e la valorizzazione dei beni
trimestrale (2003-2006) Da un corso di disegno per il restauro culturali, a cura di Giancarlo Magnaghi
EUROPA RESTAURO —disponibile presso l’editore Thomas Brachert, La patina nel restauro La teoria del restauro nel Novecento da Riegl
delle opere d’arte a Brandi, a cura di Maria Andaloro
KERMESQUADERNI Mauro Matteini, Arcangelo Moles, La chimica L’eredità di John Ruskin nella cultura italiana
Tecniche e sistemi laser per il restauro dei beni nel restauro. I materiali dell’arte pittorica del Novecento, a cura di Daniela Lamberini
culturali, a cura di Roberto Pini, Renzo Salimbeni Il restauro del legno, a cura di Gennaro Tampone AA.VVV., La diagnostica e la conservazione
I restauri di Assisi. La realtà dell’utopia Voll. I-II dei manufatti lignei (CD-rom)
(con CD-rom), a cura di Giuseppe Basile Heinz Althöfer, Il restauro delle opere d’arte Meteo e Metalli. Conservazione e Restauro
Conservazione preventiva delle raccolte museali, moderne e contemporanee delle sculture all’aperto. Dal Perseo all’arte
a cura di Cristina Menegazzi, Iolanda Silvestri Cristina Giannini, Lessico del restauro contemporanea, a cura di Antonella Salvi
The Painting Technique of Pietro Vannucci, called AA.VV., Le professioni del restauro Marco Ermentini, Restauro Timido. Architettura
il Perugino, a cura di Brunetto G. Brunetti, Affetto Gioco
AA.VV., Conservare l’arte contemporanea
Claudio Seccaroni, Antonio Sgamellotti Leonardo. L’Ultima Cena. Indagini, ricerche,
AA.VV., Archeologia. Recupero e conservazione restauro (con CD-rom), a cura di Giuseppe Basile
Villa Rey. Un cantiere di restauro, contributi
per la conoscenza, a cura di Antonio Rava AA.VV., Restauro di strumenti e materiali. Scien- e Maurizio Marabelli
za, musica, etnografia Dendrocronologia per i Beni Culturali e l’Ambiente.
Le patine. Genesi, significato, conservazione,
a cura di Piero Tiano, Carla Pardini Giovanni Montagna, I pigmenti a cura di Manuela Romagnoli
Monitoraggio del patrimonio monumentale Giovanna C. Scicolone, Il restauro dei dipinti con-
e conservazione programmata, temporanei. Dalle tecniche di intervento tradizio- ARTE E RESTAURO/PITTURE MURALI
a cura di Paola Croveri, Oscar Chiantore nali alle metodologie innovative
Impatto ambientale. Monitoraggio sulle Porte Bruno Fabbri, Carmen Ravanelli Guidotti, Direzione scientifica: Cristina Danti
bronzee del Battistero di Firenze, Il restauro della ceramica Alberto Felici, Le impalcature nell’arte per l’arte.
a cura di Piero Tiano, Carla Pardini AA.VV., Conservazione dei dipinti su tavola Palchi, ponteggi, trabiccoli e armature per la rea-
Raphael’s Painting Tecnique: Working Pratique Americo Corallini, Valeria Bertuzzi, Il restauro lizzazione e il restauro delle pitture murali
before Rome, a cura di Ashok Roy, Marika Spring delle vetrate Il colore negato e il colore ritrovato. Storie e pro-
Pulitura laser di bronzi dorati e argenti, AA.VV., Arte contemporanea cedimenti di occultamento e descialbo delle pittu-
a cura di Salvatore Siano re murali, a cura di Cristina Danti e Alberto Felici
Luciano Colombo, I colori degli antichi
QUADERNI DEL BOLLETTINO ICR Sergio Palazzi, Colorimetria ARTE E RESTAURO/FONTI
Benedetta Fazi, Nuove tecniche di foderatura.
Restauri a Berlino. Le decorazioni rinascimentali Le tele vaticane di Pietro da Cortona a Urbino Ulisse Forni, Il manuale del pittore restauratore -
lapidee nell’Ambasciata d’Italia, a cura di Giusep- e-book, introduzione e note a cura di Vanni Tiozzo
Vishwa Raj Mehra, Foderatura a freddo
pe Basile (testi in italiano, tedesco, inglese) Ricette vetrarie muranesi. Gasparo Brunoro e il
AA.VV., Ambiente, città e museo manoscritto di Danzica, a cura di Cesare Moretti,
SPECIALI E DOSSIER DI ARKOS AA.VV., Organi storici delle Marche Carlo S. Salerno, Sabina Tommasi Ferroni
Francesco Pertegato, Il restauro degli arazzi
AA. VV., Genova. Il restauro dei palazzi dei Rolli Giulia Caneva, Maria Pia Nugari, Daniela Pinna, ARTE E RESTAURO/STRUMENTI
AA. VV., Genova Capitale Europea della Cultura Ornella Salvadori, Il controllo del degrado biolo-
2004. Le opere di rinnovamento della città gico Vincenzo Massa, Giovanna C. Scicolone, Le verni-
AA. VV., Duomo di Trento, Giubileo 2000. ci per il restauro
Cristina Ordóñez, Leticia Ordóñez, Maria del Mar Giovanni Liotta, Gli insetti e i danni del legno.
I restauri Rotaeche, Il mobile. Conservazione e restauro Problemi di restauro
COLLANA ARCHITETTURA E RESTAURO AA.VV., Teatri storici. Dal restauro allo spettacolo Maurizio Copedè, La carta e il suo degrado
Heinz Althöfer, La radiologia per il restauro Elena Cristoferi, Gli avori. Problemi di restauro
AA.VV., Dalla Reversibilità alla Compatibilità Paolo Fancelli, Il restauro dei monumenti Francesco Pertegato, I tessili. Degrado e restauro
AA.VV., Il recupero del centro storico di Genova Maria Ida Catalano, Brandi e il restauro. Percorsi Michael G. Jacob, Il dagherrotipo a colori
AA.VV., Il Minimo Intervento nel Restauro del pensiero Gustav A. Berger, La foderatura
AA.VV., La fruizione sostenibile del bene culturale AA. VV., Aerobiologia e beni culturali. Metodolo- Sergio Palazzi, Analisi chimica per l’arte
AA.VV., Il Quartiere del ghetto di Genova. Studi gie e tecniche di misura e il restauro
e proposte per il recupero dell’esistente AA. VV., Ripristino architettonico. Restauro Dipinti su tela. Metodologie d’indagine per i sup-
o restaurazione? porti cellulosici, a cura di Giovanna C. Scicolone
COLLANA QUADERNI DI ARCHITETTURA AA. VV., Restauro dei dipinti su tavola. I supporti
lignei Giorgio Guglielmino, Le opere d’arte trafugate
diretta da Nicola Santopuoli e Alessandro Curuni
Cristina Giannini, Roberta Roani, Giancarlo Lanter-
Federica Maietti, Dalla grammatica del paesaggio na, Marcello Picollo, Dizionario del restauro e COLLANE EDITE CON IL CENTRO CONSERVAZIONE
alla grammatica del costruito. Territorio e tessuto della diagnostica E RESTAURO “LA VENARIA REALE”
storico dell’insediamento urbano di Stellata dirette da Carla Enrica Spantigati
Claudio Seccaroni, Pietro Moioli, Fluorescenza X.
Il rilievo per la conservazione. Dall’indagine alla Prontuario per l’analisi XRF portatile applicata ARCHIVIO
valorizzazione dell’altare della Beata Vergine del a superfici policrome Restauri per gli altari della Chiesa di Sant’Uberto
Rosario nella chiesa di San Domenico a Ravenna, Tensionamento dei dipinti su tela. La ricerca alla Venaria Reale,
a cura di Nicola Santopuoli del valore di tensionamento, a cura di Giorgio a cura di Carla Enrica Spantigati
Capriotti e Antonio Iaccarino Idelson, con contri- Delle cacce ti dono il sommo impero. Restauri
COLLANA EDITA CON L’ASSOCIAZIONE GIOVANNI buto di Giorgio Accardo e Mauro Torre, ICR
SECCO SUARDO - QUADERNI DELL’ARCHIVIO per la Sala di Diana alla Venaria Reale (con DVD
e intervista a Roberto Carità interattivo),, a cura di Carla Enrica Spantigati
STORICO NAZIONALE E BANCA DATI Monumenti in bronzo all’aperto. Esperienze
DEI RESTAURATORI ITALIANI CRONACHE
di conservazione a confronto (con CD-rom allega-
diretta da Giuseppe Basile to), a cura di Paola Letardi, Ilva Trentin, Giuseppe Restaurare l’Oriente. Sculture lignee giapponesi
e Lanfranco Secco Suardo Cutugno per il MAO di Torino,
Restauratori e restauri in archivio - Vol. I, Profili Manufatti archeologici - CD-rom, a cura a cura di Pinin Brambilla Barcilon ed Emilio Mello
di restauratori italiani tra XVII e XX secolo - di Salvatore Siano
Restauratori e restauri in archivio - Vol. II, Nuovi Cesare Brandi, Theory of Restoration, a cura RESTAURO IN VIDEO
profili di restauratori italiani tra XIX e XX secolo, di Giuseppe Basile con testi di G. Basile, P. Phi-
a cura di Giuseppe Basile Duccio e il restauro della Maestà degli Uffizi
lippot, G.C. Argan, C. Brandi (edizione inglese)
La biologia vegetale per i Beni Culturali. Giotto e il restauro della Madonna d’Ognissanti
COLLANA ARTE E RESTAURO Vol. I Biodeterioramento e Conservazione, Guglielmo de Marcillat e l’arte della vetrata
a cura di Giulia Caneva, Maria Pia Nugari, in Italia..
diretta da Andrea Galeazzi Il Volto Santo di Sansepolcro
Ornella Salvadori
Umberto Baldini, Teoria del restauro e unità Vol. II Conoscenza e Valorizzazione, La vetrata di San Francesco ad Arezzo
di metodologia Voll. I-II a cura di Giulia Caneva Cimabue e il restauro della Maestà di Santa Trinità
kermes
Clima e microclima: la normativa
in ambito nazionale ed europeo

Dario Camuffo SPECIALE


NORMATIVA
BBCC

Dario Camuffo

Q
uesto articolo presenta sinteticamente tezza delle stelle sull’orizzonte, che i naviga- CNR, Istituto di Scienze
l’attività di normativa a livello italiano tori usavano per stabilire la latitudine. Si sta- dell’Atmosfera
(UNI-NORMAL) e europeo (European bilì il concetto che risalendo verso nord l’aria e del Clima, Padova.
Committee for Standardization, CEN/TC 346) diveniva sempre più fredda, e il contrario
per quanto concerne le interazioni tra l’am- scendendo verso sud, associando alla latitu-
biente e i beni culturali, mostrando i risultati dine la caratterizzazione di nuovi territori in
raggiunti e illustrando i punti più critici o più cui non solo la temperatura, ma anche il regi-
dibattuti. Dopo aver chiarito il significato dei me dei venti e delle precipitazioni erano
termini clima e microclima, si entra nel vivo diversi, e così pure la vegetazione e l’ambien-
delle norme che considerano aspetti diversi te in genere. In Climatologia, Meteorologia,
del microclima in relazione alla conservazione. nella Geografia Fisica e in tutti i dizionari
Si discutono le differenze tra le norme UNI della lingua parlata la parola “clima” dà un’in-
10829, Beni di interesse storico e artistico – dicazione generale delle variabili atmosferi-
condizioni ambientali di conservazione – che che caratterizzano un dato territorio piut-
Misurazione e analisi (1999) e UNI 10969, Beni tosto vasto (dal continente alla regione) e per
Culturali – Principi generali per la scelta e il un periodo di tempo assai lungo: in pratica i
controllo del microclima per la conservazione valori medi che si possono stabilire dopo
dei beni culturali in ambienti interni (2002) e molti anni di misure e i limiti di variabilità
lo sviluppo che la seconda ha avuto in campo della temperatura, delle precipitazioni, del
europeo. Vengono poi illustrate le norme sulla soleggiamento, del contenuto di vapore nel-
misura della temperatura (UNI 11120, Beni Cul- l’aria e così via. Se la scala spaziale viene
turali – Misurazioni in campo della temperatu- ridotta a livello di un edificio, di una stanza o
ra dell’aria e della superficie dei manufatti, di una vetrina, ecco che il termine “clima”
2004) e dell’umidità relativa (UNI 11131, Misu- diviene inadatto e si aggiunge il prefisso
razione in campo dell’umidità dell’aria, 2005) riduttivo di scala “micro”. Su questo lessico
e quelle che sono derivate da queste in tutti sono sostanzialmente d’accordo, ed è la
campo europeo. Viene infine brevemente deli- scelta effettuata in ambito UNI.
neata l’attività CEN/TC 346 in corso per il Tuttavia, a livello europeo, nelle riunioni
riscaldamento delle chiese, le vetrine museali dell’European Committee for Standardisation
e l’illuminazione dei beni culturali. per i beni culturali (CEN/TC 346) alcuni riten-
gono che l’uso tradizionale, anche se impro-
Parole chiave: Normativa, microclima, prio, del termine “clima” nell’ambiente dei
ambiente conservativo, beni culturali conservatori ne giustifica il mantenimento,
non essendoci rischio di incomprensione. In
tal gergo il termine “clima” rappresenta
Clima e microclima sostanzialmente la temperatura e l’umidità
relativa soltanto ed è fortemente limitativo. In
“Clima” e “microclima”: qual è la differen- pratica, è stata maggioritaria la preferenza
za tra questi due termini? Tutti sanno che l’e- per il termine “clima”. È un problema che
timologia del termine “clima” deriva dal greco forse potrà essere risolto una volta per tutte
e significa “inclinazione”, propriamente l’al- dalla commissione Lessico.


SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71

Passando dal lessico al significato del ter- Thomson, su cui torneremo oltre. Nel seguito
mine, il concetto di microclima va esteso in approfondiremo la discussione sulle norme
quanto la temperatura dell’aria e l’umidità italiane in essere e su quelle europee ormai
relativa (UR) sono insufficienti a caratterizzare prossime al traguardo, mentre daremo solo un
l’ambiente fisico e le sue interazioni con i brevissimo cenno su quanto è ancora in fase
manufatti contenuti in tale ambiente. Come in preparatoria.
Climatologia, Meteorologia, Geografia Fisica,
vanno aggiunte le variabili che rispondono
dell’irraggiamento luminoso, UV, IR, i moti del- Il microclima e la conservazione
l’aria che favoriscono l’evaporazione, il tra- dei beni culturali
sporto di inquinanti e la deposizione delle
particelle sulle superfici che si anneriscono, gli La conservazione delle opere è strettamen-
scambi di calore e vapore tra aria e le superfi- te legata alle condizioni fisiche ambientali: sia
ci interessate, per cui la temperatura delle ai valori medi dei fattori più rilevanti, sia alla
superfici diviene un ulteriore elemento essen- loro variabilità, intesa tanto in termini di
ziale per determinare tali scambi, a partire ampiezza che di frequenza. L’ambiente e la
dalla condensazione che avviene appunto sua variabilità determinano un certo numero
quando la temperatura della superficie scende di scambi fisici, chimici e biologici che diretta-
sotto il punto di rugiada, indipendentemente mente o indirettamente possono creare nuove
dal livello dell’UR dell’aria. Ecco che, qualun- ingiurie o accelerare il danno esistente. Il fatto
que sia il termine prescelto, “clima” o “micro- è evidente, ma non sempre esiste ugual livello
clima”, dobbiamo riempirlo di contenuti molto di consapevolezza e consenso, e taluni limiti
più vasti di quelli troppo limitativi tradizional- della conoscenza, o altri aspetti di carattere
mente soddisfatti con un termoigrografo, economico o gestionale possono costituire un
spesso bugiardo per mancanza di adeguata serio limite allo sforzo di costruire una norma-
manutenzione e calibrazione. Ma di questo tiva avanzata. Per questo scopo è stato neces-
parleremo più oltre. sario procedere gradualmente, delineando
Negli scorsi decenni Thomson (1986) ebbe prima delle linee guida fondamentali cui fare
una fortissima influenza col suo famoso libro riferimento, e successivamente delle norme
The Museum Environment dove la maggior concrete che spieghino come attuarne alcuni
parte dei lettori fissò l’attenzione sui valori di aspetti fondamentali, come per esempio a che
UR ivi consigliati per il Regno Unito (UR=60%) livelli o a che limiti di variabilità microclimati-
e li seguirono alla lettera, saltando le conside- ca attenersi, come eseguire le misure, o come
razioni che determinarono la scelta di tali comportarsi per realizzare condizioni di sicu-
valori. Thomson partì da una considerazione rezza ambientale alle opere.
pratica, molto semplice, che è difficile e Scopo di una norma è di diffondere l’inter-
rischioso imporre valori di UR molto diversi da pretazione corretta e indicare come realizzare
quelli naturali della regione, perché in caso di l’applicazione pratica di alcuni concetti fonda-
guasto o di mal funzionamento degli impianti i mentali irrinunciabili. Di per sé una norma non
rischi potevano essere altissimi, oltre che il è fatta per avanzare la conoscenza scientifica,
consumo energetico. Facendo alcuni semplici ma tende a far condividere, a tutti gli operato-
calcoli sui valori climatici locali, Thomson ri del campo, i concetti più avanzati e più
trovò quali erano i valori di UR tipici per il importanti su cui si raggiunge il massimo con-
Regno Unito, per la Scozia e per il Com- senso. In pratica, porta tutti gli operatori a
mowelth, e per ogni posto consigliò il proprio. basarsi su un patrimonio comune di conoscen-
La scelta fu fatta a prescindere da qualsivoglia ze, a parlare lo stesso linguaggio e a operare
studio sulla risposta dei materiali, ma solo nello stesso modo, con le metodologie più
dettata dal buon senso, e peraltro condivisibi- avanzate e rispondenti, grazie ai test effettuati
le in quanto poneva al primo posto l’assenza con modelli, in laboratorio e sul campo dal
di rischi ambientali e di fatto non allontanava i mondo scientifico e tecnologico, avvalendosi
manufatti dalle condizioni naturali in cui que- inoltre della lunga esperienza dei conservato-
sti erano sempre rimasti. Questo è il punto ri. È anche un importante momento di sintesi
fondamentale, anche se non approfondito da in cui il mondo scientifico, quello produttivo, e


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC

gli utilizzatori (i conservatori) s’incontrano per


decidere assieme sino a che punto, e in che
modo, si possono raggiungere vari obiettivi ai
fini della conservazione e della produzione
industriale ad essa collegata.
Queste affermazioni di principio sembrano
indiscutibili, ma si scontrano anche fortemen-
te con la realtà. Per fare un esempio molto
semplice, a un direttore di Museo farebbe
molto comodo avere una magica tabella con-
tenente i livelli della temperatura e dell’umi-
dità relativa che devono essere rispettati per
la conservazione delle proprie collezioni. Ana-
logamente, anche l’ingegnere termotecnico, la
ditta che costruisce impianti di climatizzazione 1
e l’installatore devono poter usufruire della
stessa informazione. Con una tale tabella, alla li di T e UR più idonei alle opere da conservare Fig. 1 – Esempio
richiesta di climatizzare un ambiente di espo- dando un’indicazione precisa su come dimen- di microclima storico.
sizione, tutti saprebbero i valori di riferimento sionare un impianto per ottenere un microcli- In questa chiesa la
variabilità naturale
e diverrebbe molto semplice fare un impianto ma perfetto, o quasi. In effetti, nella letteratu- dell’UR nell’arco della
mirato, chiavi in mano, con termostato e igro- ra si trovano vari lavori che fanno riferimento gionata si mantiene
stato già posizionati ai valori desiderati. Que- a questa norma. generalmente inferiore
sta è la speranza che molti hanno: una sempli- Tuttavia, le cose non sono così semplici e al 5%, eccetto nei mesi
ce, magica tabella, che risolva una volta per dobbiamo chiederci cosa comporterebbe l’ap- estivi in cui la porta viene
aperta durante il giorno.
tutte ogni controversia, che dia una risposta plicazione pedissequa di questi parametri di I dati sono riportati come
chiara per ogni materiale, su cui scaricare riferimento in campo italiano ed europeo, fasce di distribuzione
responsabilità del conservatore, del commit- tenendo conto che l’Italia è variegata da climi percentile. Nel periodo
tente, di chi progetta e di chi installa l’impian- regionali che passano dal freddo delle Alpi al freddo, il riscaldamento
to: “tutto fatto secondo norma”. Il problema è caldo della Sicilia e che l’Europa si estende dai ad aria calda, della
durata di un’ora provoca
che questo sogno è realizzabile solo per alcu- climi freddi del Nord a quelli caldi sul Mediter- fortissime variazioni di
ni materiali (come metalli, acetati di cellulosa, raneo. Proviamo ad esaminare, un esempio UR, corrispondenti alla
minerali, ceramiche e vetri, carta o pergamena per tutti, la categoria delle “statue policrome nube di punti isolati.
se in singoli fogli e altre categorie), ma non è di legno, legno dipinto, pitture su legno, Questi episodi sono
valida per la maggioranza degli oggetti organi- icone, pendole di legno, strumenti musicali di totalmente al di fuori del
microclima storico, quasi
ci igroscopici, specie se composti da più parti legno”, cui l’UNI 10829 assegna come riferi- un ordine di grandezza
vincolate tra loro (come ad esempio: manufat- mento l’intervallo termico da 19 a 24°C e l’UR superiori. Il risultato è
ti lignei, libri, avori, dipinti su tavola e su tela, tra 50 e 60%. Cominciamo con la scelta di stata la formazione di
arazzi), che si trovano esposti in musei, galle- temperatura, 19-24°C. Un tale intervallo sem- crepe sulle strutture
rie, biblioteche, chiese e palazzi storici. Que- bra condizionato più dal comfort dei visitatori lignee (vedi Fig. 10a).
sto problema ricade pesantemente sia a livello che dalle reali necessità conservative, in quan-
italiano sia europeo. to in alta montagna o nei paesi nordici il legno
Per esempio, la norma italiana UNI 10829 ha mostrato di avere una vita molto favorita
Beni di interesse storico e artistico – condizio- dalla bassa temperatura, perché vi è una
ni ambientali di conservazione – Misurazione minore attività dei funghi e degli insetti xilofa-
e analisi (1999) prodotta dal Comitato Termo- gi e la cinetica dei processi di degrado (a par-
tecnico Italiano (CTI) risponde all’esigenza di tire da quella della cellulosa) è molto più
dare un’informazione immediata ai termotecni- lenta. Ai fini conservativi una temperatura
ci, e non solo, sulle condizioni ambientali che decisamente più bassa sarebbe preferibile.
debbono essere realizzate in un ambiente di Applicando alla lettera l’indicazione 19-24°C,
conservazione e riporta, sia pure con i dovuti un museo sulle Alpi o sull’Appennino, o nel
caveat, dei parametri di riferimento per varie Nord Europa dovrebbe essere riscaldato per-
classi di materiali. I valori di riferimento sono manentemente durante tutto l’anno o quasi,
comodissimi perché rendono noti a tutti i livel- mentre nel Sud Europa, Sud Italia compresa,


SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71

tuto Centrale del Restauro e CNR) per rivedere


la UNI 10829, ma dopo una o due riunioni ini-
ziali la revisione non fu mai completata. Fu
quindi necessario procedere riscrivendo delle
linee guida più avanzate, e allo scopo si è
dedicato il Gruppo di Lavoro 23 Museotecnica
dell’UNI-NORMAL, in cui hanno validamente
collaborato anche vari colleghi del CTI. Al
Gruppo di Lavoro 23 si unirono poi anche i
Gruppi 4 e 8, per le Misure di Laboratorio Fisi-
che e Chimiche sempre dell’UNI-NORMAL.
2a Tornando al problema conservativo, si è
perfettamente d’accordo che alcuni materiali
hanno richieste microclimatiche molto precise.
Vetro e metalli si ricoprono di vari strati di
molecole d’acqua che filmano sulla superficie
coprendola progressivamente (Leygraf & Grae-
del 2000): a bassi livelli di UR lo strato è uno
solo, legato così fortemente che tutte le mole-
cole possono essere considerate allo stato
solido; man mano che l’UR ambiente cresce,
cresce anche lo spessore di questi film mono-
molecolari. A livelli molto elevati di UR, quan-
do i film sovrapposti si avvicinano alla decina,
ecco che le molecole d’acqua più esterne sono
meno fortemente legate, sono ormai prossime
2b allo stato liquido e possono quindi fornire
molte condizioni pericolosissime: catturare le
Fig. 2a – Principio su cui
condizionato. Un microclima forzatamente particelle e le molecole dei gas che impattano
si basa il sensore di
quasi-contatto. Il sensore diverso dal naturale potrebbe essere molto sulla superficie, portarle in soluzione, favorire
è colpito dalla radiazione vantaggioso per chi vende e installa impianti, le reazioni chimiche, prima fra tutte l’ossida-
IR totale ma non ha alcuna rispondenza con la realtà zione, e successivamente i microorganismi tro-
(=diretta+diffusa) emessa conservativa ed è ingiustificato affermare che vano acqua quasi libera per svilupparsi e cre-
dalla superficie del
il Nord Europa si trova in condizioni conserva- scere. Questi materiali ricadono nelle condi-
manufatto in esame ed è
riparato dall’IR esterno tive sfavorite rispetto ai paesi del Centro o del zioni teoricamente semplici per cui secco e
proveniente da altri corpi. Sud, o viceversa. freddo riducono il pericoloso film di molecole
Bisogna ammettere però che alcuni luoghi di H2O, la cinetica chimica, l’habitat e la possi-
Fig. 2b – Foto di un si trovano in condizioni climatiche difficili, bilità di sviluppo di microorganismi.
sensore commerciale di
come Venezia che ha un clima decisamente La stabilità all’acqua delle molecole è un
quasi-contatto, da noi
utilizzato nel campo umido. Tuttavia, se portassimo i manufatti problema che affligge molti materiali e in certi
dei beni culturali. lignei veneziani ai livelli di riferimento della specifici casi la soluzione sta nel ridurre la
norma UNI 10829 abbassando l’UR del 30- quantità d’acqua libera disponibile sul mate-
40%, faremmo subire dei danni gravissimi per riale che è in equilibrio con l’UR e la tempera-
le crepe che seguirebbero al forte calo di UR, tura per ridurre la cinetica chimica della tra-
indipendentemente da quanto lento sia il sformazione. Per esempio, l’acetato di cellulo-
tempo impiegato per raggiungere le nuove sa si conserva tanto più a lungo quanto più
condizioni ambientali. freddo e secco è l’ambiente in quanto il gran-
Per risolvere questa difficile situazione e de nemico è l’idrolisi della cellulosa e per que-
andare incontro alle più complesse esigenze sto è diventato famoso lo slogan “dimezzando
conservative, in sede UNI era stato deciso di l’UR si raddoppia la vita” (Michalski 2000, p.
costituire un gruppo misto formato da membri 2), ma applicabile solo ai materiali fortemente
del CTI e del NORMAL (derivato da una con- sensibili all’idrolisi come carta, pellicola cine-
venzione tra Ministero dei Beni Culturali, Isti- matografica, foto a colori, nastri magnetici


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC

video o sonori, dischetti magnetici (Tétreault


2003), perché se venisse applicato al legno lo
si distruggerebbe: il vantaggio di non subire
idrolisi è fortemente sbilanciato dallo svantag-
gio della disidratazione e delle crepe che ine-
vitabilmente verrebbero a formarsi.
I problemi più seri avvengono con i mate-
riali organici igrofili come ad esempio il legno.
Il legno contiene al proprio interno un certo
numero di molecole d’acqua vincolata che ten-
dono a rimanere fortemente legate alla strut-
tura, ma contiene anche un certo numero di
molecole più libere che possono essere scam-
biate con l’ambiente a seconda della sua
variabilità in termini di temperatura e di UR.
Se varia solo la temperatura tenendo l’UR
costante (cosa praticamente possibile solo in
condizioni controllate di laboratorio), lo scam-
bio molecolare sarà modesto, ma se la tempe-
ratura varia, cambiando conseguentemente
anche l’UR come normalmente avviene nella
realtà, lo scambio sarà molto forte. Lo scam-
bio di molecole tra legno e ambiente avviene
molto rapidamente in superficie, ma molto
lentamente man mano che si vengono a inte-
ressare gli strati più profondi del legno, sicché
l’equilibrio viene raggiunto con un notevole
ritardo. Nel caso di grossi spessori o di conti-
nua variabilità ambiente, l’equilibrio viene
sempre inseguito ma mai raggiunto.
3
Lo scambio molecolare con l’ambiente
avviene in modo assai semplice. Se l’UR struttura del legno sino a raggiungere incom- Fig. 3 – Blackbody strip
ambiente cresce, il legno si trova in condizio- patibilità tra le condizioni di vincolo, le tensio- per misurare la
ne deficitaria rispetto l’ambiente e comincia ni interne (e quindi la possibilità di formare temperatura di equilibrio
esistente tra le panche a
ad assorbire un po’ di molecole di H2O che nuove crepe) dipenderanno dalle deformazio- misura d’uomo. Come è
potranno penetrare lasciando spazio ad altre, ni raggiunte, vale a dire dall’incompatibilità noto, l’effetto combinato
o a fissarsi tra catena cellulosica e catena cel- tra le condizioni iniziali e quelle a deformazio- della temperatura
lulosica. Facendo questo, aumenterà il volume ne avvenuta, e saranno indipendenti dal dell’aria, del contributo
del legno, ma in modo diverso rispetto ai tre tempo impiegato per raggiungerle. In tal avvettivo e dell’infrarosso
è misurato con il
assi determinati dalla crescita dell’albero: in senso, dopo un certo numero di anni, i cicli globotermometro. Esso
altezza e nelle due direzioni perpendicolare e stagionali naturali diventano inoffensivi per- dà la temperatura di
tangenziale agli anelli stagionali progressivi ché i manufatti si sono adeguati ad essi, con o equilibrio di corpo nero,
(Giordano 1993). In altri termini, la deforma- senza la creazione di nuovi gradi di libertà ma risponde troppo
zione sarà molto evidente nella direzione tan- interna (leggi “crepe”), ma il problema sussi- lentamente. Lo stesso
effetto è ottenuto con
genziale agli anelli di crescita per il gran nume- ste se si aumenta l’ampiezza dei cicli con una una striscia di tessuto
ro di molecole di acqua libera che verranno a climatizzazione su misura dell’uomo, o se si che simula un corpo nero
confluire; il rigonfiamento sarà circa metà in porta l’opera in un ambiente diverso, per a risposta veloce; la
direzione radiale e quasi trascurabile nella quanto lenta e graduale sia la trasformazione temperatura di equilibrio
direzione della crescita in altezza dell’albero. microclimatica. La lentezza della trasformazio- è misurata con un
radiometro ad alta
Poiché al cambiare del livello di UR (e delle ne è raccomandabile per un altro motivo: non precisione.
temperatura) cambiano anche le dimensioni appena ci si accorge che il manufatto non
del manufatto e le disparità delle deformazio- regge alla trasformazione in atto e dà segni di
ni si accentuano lungo i tre assi intrinseci alla nuovo danno, o di aumento dell’esistente, la


SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71

4 5

Fig. 4 – Problema degli lentezza della trasformazione permette di arre- zioni meno estreme e con un maggior margine
strumenti registratori stare subito il processo, evitando di raggiun- di sicurezza, ma il danno già subito resta. Se
compatti, con i sensori
gere danni ancora più pesanti. Questo ovvia- invece il microclima procede verso una mag-
di T e UR all’interno del
contenitore. Esempio di mente significa limitare il danno, non evitarlo. giore variabilità anche il danno ai manufatti
risposta dello strumento Il legno si espanderà o contrarrà a partire necessariamente aumenta, anche se si richie-
a cicli 5-100% UR con un dagli strati più superficiali che scambiano con de un certo tempo prima di evidenziare il pro-
contenitore l’ambiente, mentre gli strati più interni sono gresso del danno a livello macroscopico.
progressivamente
ancora indisturbati e, se il cambiamento Ecco la necessità di rispettare il cosiddetto
mutilato. Lo strumento,
posto in una camera microclimatico non è lentissimo, questo crea “microclima storico” (fig. 1) sia in termini di
climatica con T variabile ulteriori tensioni e deformazioni, reversibili o livelli medi, che di variabilità, per non arrecare
per effettuare cicli di UR non, all’interno del materiale. Un cambiamen- ulteriore danno alle opere. Il concetto che le
dal 5 al 100% to rapido (ad esempio di un’ora) innescherà condizioni microclimatiche valide per un mate-
(saturazione rispetto
un effetto diverso dovuto allo stress dello riale non siano automaticamente valide anche
al ghiaccio e all’acqua),
non riesce a seguire strato superficiale del legno; questo sarà par- per ogni manufatto costituito da quel materia-
adeguatamente il ciclo ticolarmente rischioso per le parti più sottili o le, e che il microclima storico abbia un ruolo
per l’inerzia termica della le eventuali pitture o dorature. prioritario era stato introdotto e discusso nel
struttura e dell’elettronica In altri termini, per l’integrità dei manufatti libro Microclimate for Cultural Heritage
che mantengono il
lignei non esiste altra soluzione che evitare (Camuffo 1998). Questo fu pubblicato dieci
sensore a una T
maggiore, il che si riflette stress microclimatici, lenti o veloci che siano, anni fa e meriterebbe un’integrazione per
su valori di UR il che significa mantenere i manufatti sempre aggiungere i risultati scientifici più recenti; cio-
apparentemente minori. nelle stesse condizioni in cui sono nati e alle nonostante è stato ed è il primo libro che
Liberando maggiormente quali si sono acclimatati. abbia affrontato a fondo il problema del
il sensore, in pratica
Il processo di acclimatazione a un dato microclima in relazione ai beni culturali e
forando e rimuovendo
parte del contenitore microclima coinvolge tre fasi distinte: (1) dap- come debbano essere effettuate le misure
attorno, si migliorano prima una deformazione reversibile per piccole microclimatiche in questo contesto. Ha ripor-
lo scambio e la risposta. variazioni microclimatiche; (2) se la variazione tato e diffuso i risultati di un trentennio di
microclimatica si spinge oltre una certa soglia ricerche, molte delle quali fatte con progetti
Fig. 5 – Un termografo
avviene una deformazione plastica permanente europei, che hanno costituito la base di molti
Richard della seconda
metà dell’Ottocento, del legno in risposta al diverso contenuto igro- studi microclimatici successivi e di alcune
parente stretto di metrico d’equilibrio con l’ambiente (Mecklen- norme italiane ed europee.
strumenti ancora visibili burg et al. 1998); (3) una serie di fratture e In pratica, ricavando in laboratorio le iso-
negli ambienti di microfratture interne per creare quei gradi di terme di assorbimento è possibile stabilire
conservazione.
libertà necessari per seguire il cambiamento con una certa precisione gli intervalli ideali di
microclimatico e/o i cicli di variabilità ambiente. temperatura e di UR per i vari materiali igro-
Quando il microclima cambia, la condizione scopici (Mecklenburg et al. 1998), ma in prati-
di equilibrio si sposta. Se il microclima regredi- ca questo risultato non si può applicare diret-
sce in variabilità, il manufatto si trova in condi- tamente agli oggetti anche se costituiti dal


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC

materiale noto. Questo perché gli oggetti sono materiale e se questa corrisponde realmente
condizionati da un numero di vincoli che ren- alle esigenze conservative di ogni singolo
dono insostenibile ogni cambiamento oltre oggetto costituito da quel materiale. Nell’im-
delle soglie che dipendono da vincoli interni possibilità di testare la risposta del manufatto
ad ogni oggetto. Vedremo alcuni interessanti sottoponendolo a stress ambientale sino a
esempi più oltre nel paragrafo “Il riscaldamen- raggiungere il limite di deformazione perma-
to delle chiese e degli altri edifici di culto” nente o rottura, l’unica risposta possibile può
(figg. 9-14). Supponiamo che per una data spe- essere ottenuta guardando al suo microclima
cie legnosa il valore ottimale di UR sia 55%: storico. Supponiamo il caso più semplice in cui
questo livello non può essere raggiunto impu- il solo problema sia la variabilità di UR; ecco
nemente da un manufatto costruito e acclima- che si possono porre in un diagramma le flut-
tato a un livello di UR molto alto (esempio tuazioni di UR (in ascissa) contro il numero di
80%) o molto basso (esempio 30%) pena la volte in cui sono avvenute (in ordinate), dopo
formazione di danni irreversibili, come defor- aver effettuato almeno un anno di misure. Si
mazioni plastiche permanenti o rotture. Lo otterrà una forma a campana, non necessaria-
stesso può essere ripetuto per un dipinto su mente simmetrica e talvolta nemmeno unimo-
tela fissato a un telaio in legno, o per un libro dale, dove le fluttuazioni che si ripetono spes-
antico, con pagine cartacee, copertina in cuoio so mostrano la zona “sicura” perché ormai ben
o pergamena e cuciture a spago. Se il libro è collaudata e con eventuale danno già comple-
nato e rimasto in ambiente umido, o secco, tato. La zona in cui si notano poche fluttuazio-
tutti i componenti, copertina, fogli e cuciture ni di grande respiro è di allerta, a potenziale
avranno dimensioni compatibili fra loro, ma se rischio, perché queste fluttuazioni possono
verrà portato a un livello di UR diverso, anche avere incominciato il danno, ma questo può
se idealmente migliore per i singoli componen- non essere ancora emerso perché le fluttuazio-
ti, il risultato sarà disastroso per il libro nel suo ni sono state ancora poche. La zona non rag-
insieme perché le tensioni che si svilupperan- giunta se non sporadicamente è totalmente
no tra copertina fogli e cuciture porterà inevita- incognita e a pieno rischio. Se il manufatto
bilmente a strappi e rotture. presenta già segni di sofferenza, significa che
L’importanza del microclima storico e di le fluttuazioni documentate erano pericolose e
contenere la sua variabilità è stata recepita hanno già causato del danno.
anche dalle American Society of Heathing, La prima norma varata dal gruppo di lavo-
Refrigerating and Air-Conditioning Enginears ro 23 dell’UNI-NORMAL è stata una linea
Inc. (ASHRAE 2007; Michalski 2009), ma in guida del tutto generale Norma Italiana UNI
forma meno garantista per la conservazione. 10969 –- Principi generali per la scelta e il
La raccomandazione che viene fatta nelle ASH- controllo del microclima per la conservazione
RAE è di non superare mai l’ultimo limite di dei beni culturali in ambienti interni . La
variabilità che sia stato riscontrato senza rile- norma UNI 10969 si propone di dare nuova
vare un peggioramento del danno. Il problema luce alla problematica delle relazioni tra
è che una variazione microclimatica isolata ambiente e manufatto per migliorarne la
può avere iniziato all’interno del materiale durabilità in condizioni conservative più ido-
cricche e microcrepe, non ancora visibili all’e- nee. In pratica, ci si trova innanzi a quattro
sterno, ma che lo saranno non appena si sarà categorie di materiali: (1) quelli fortunatamen-
ripetuto un numero sufficiente delle nuove te poco sensibili alle variazioni microclimati-
ingiurie permettendo lo sviluppo alla forma- che (per esempio oro, vetri e ceramiche
zione delle crepe. Molti materiali igroscopici, moderne); (2) materiali particolarmente deli-
come il legno, reagiscono immediatamente cati che vanno conservati in ambiente relati-
alla variabilità microclimatica e le ingiurie che vamente secco e stabile (per esempio reperti
possono derivare al manufatto dipendono dal- archeologici di scavo o marini); (3) materiali
l’ampiezza, dalla durata e dalla frequenza con deperibili che debbono essere conservati in
cui si ripetono i cicli termo-igrometrici (Bratasz condizioni microclimatiche precise (per esem-
et al. 2005; 2007). pio metalli ossidabili che richiedono ambien-
Il punto diviene quindi stabilire quale te secco; acetato di cellulosa che abbisogna
variabilità microclimatica sarà sostenibile dal di ambiente freddo e secco per evitare l’idroli-


SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71

essere conservati in condizioni microclimati-


che esprimibili con tabelle valide per ogni
tipologia di materiale, indipendentemente
dalla storia pregressa di ogni oggetto. Per la
quarta categoria non è possibile alcuna gene-
ralizzazione e l’unico microclima sostenibile è
quello dettato dalla storia microclimatica pre-
gressa di ogni singolo manufatto, a meno che
questo microclima storico non sia più sosteni-
bile; per esempio nel caso abbia fornito le
condizioni di habitat ideali per la proliferazio-
ne fungina, oppure perché l’edificio storico in
cui le opere erano contenute è stato distrutto.
In letteratura, molti lavori italiani fanno
riferimento solo all’UNI 10969 e ai valori di
6a riferimento in Appendice A. Solo pochi si sono
posti più criticamente il problema e hanno cer-
cato un confronto fra le due norme (Costanzo
et al. 2006). In pratica, oggi l’utente si trova in
imbarazzo quando deve affrontare il problema
del microclima. Per le opere lignee ecc. non sa
se deve utilizzare i valori di riferimento della
Norma UNI 10829 oppure deve considerare la
prevalenza del microclima storico come nella
UNI 10969. A ben leggere, nel testo UNI 10829
viene chiaramente specificato (ma sempre per
inciso o in nota) che la prevalenza va data al
clima storico come raccomanda la UNI 10969;
vedasi per esempio la nota all’Appendice A
6b dell’UNI 10829, riportante la famosa tabella
con i parametri di riferimento: “Nota – Le con-
dizioni ambientali qui riportate per oggetti di
natura organica misti tengono conto solo della
natura chimico-fisica del materiale costituente.
In altri casi mantenere l’oggetto nelle condi-
zioni ambientali riportate, oppure portarvelo
quando proviene da condizioni diverse, può
risultare molto pericoloso. Per proporre un
valore di UR è indispensabile tenere conto
almeno dei seguenti fattori: l’invecchiamento
e gli eventuali trattamenti subiti dai materiali
prima della lavorazione, le condizioni ambien-
tali alle quali il manufatto è stato sottoposto
6c nel corso del tempo, le eventuali situazione di
sollecitazione meccanica cui è sottoposto”.
si, minerali che richiedono di essere conserva- Infatti, se si tratta di un ambiente museale
ti entro intervalli precisi di temperatura e UR); freddo e secco in montagna, o di uno umido a
(4) materiali che richiedono condizioni micro- Venezia, o di uno caldo in Sicilia, e si fa un
climatiche stabili ma determinate dal suo impianto di climatizzazione che porti questi
microclima storico (manufatti lignei o oggetti oggetti ai valori riportati a titolo indicativo
composti con materiali aventi coefficienti nella tabella A, il cambiamento microclimatico
diversi di deformazione, come libri). I materia- potrebbe essere fatale per gli oggetti acclima-
li della seconda e la terza categoria debbono tati a condizioni diverse, anche se teoricamen-


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC

Fig. 6a – Deviazione del


capello dalla linearità. Il
capello devia fortemente
dalla linearità, anche del
30%, e in modo diverso
a seconda che il periodo
precedente sia stato
umido o secco. Dopo
un periodo in condizioni
secche diminuisce
fortemente anche
la sensibilità.

Fig. 6b – La scala lineare,


ma compressa, dell’UR.
In alcuni strumenti si
ottiene calibrando il
capello a fondo scala
e a metà range, e poi
interpolando come best-
fit. Ha il vantaggio di
proporre una risoluzione
costante. L’incertezza
viene ridotta ai livelli
7
medi e alti, ma diviene
te peggiori. È chiaro che un ambiente conser- dizione, fatte due eccezioni: molto grande ai bassi.
vativo caldo-umido è in linea di principio più (i) la 10829 si basa sui materiali e non I bassi livelli di UR sono
poco frequenti
sfavorevole che uno freddo e secco, ma in tal sulla più complessa realtà degli oggetti (parti- all’esterno; sono invece
caso il conservatore deve porre maggiore colarmente critica nel caso di manufatti lignei, molto frequenti negli
attenzione a combattere preventivamente o libri o oggetti composti), problema che viene ambienti riscaldati e sono
tempestivamente i problemi più prevedibili, chiarito dalla 10969 come già detto; molto rischiosi.
come possibili attacchi microbiologici o ento- (ii) nella 10829 il limite inferiore di accet-
Fig. 6c – La scala non-
mologici, e non decidere di cambiare i livelli tabilità della temperatura per la maggior parte lineare. In alcuni
microclimatici esistenti installando un nuovo delle categorie è troppo elevato, probabilmen- strumenti, la scala non
impianto e portandosi in linea con qualsivo- te tenendo in maggior considerazione il è lineare, ma cerca di
glia tabella. Critica è l’interpretazione che comfort che le esigenze conservative. seguire la curvatura di
viene data alla frase: “Nell’Appendice A sono Il tema del microclima per i materiali orga- non linearità adottando
una risoluzione variabile.
riportati ai fini della progettazione di nuovi nici è sempre di vivo interesse a livello inter-
impianti di climatizzazione per ambienti conte- nazionale e viene regolarmente dibattuto alle Fig. 7 – Stratificazione
nenti beni di interesse storico o artistico, a riunioni del progetto COST D42 “ENVIART” termica all’interno di una
titolo indicativo, i valori di riferimento da con- Gruppo di Lavoro 3 per il supporto scientifico chiesa riscaldata ad aria
siderarsi in mancanza di indicazioni specifiche alla Standardizzazione. I concetti di base della calda. È evidente che
l’aria calda tende a
diverse, per i parametri ambientali” (UNI UNI 10969 sono stati ripresi, condivisi e rimanere in alto con poco
10969, p. 2). L’interpretazione più semplicisti- ampliati dalla normativa europea CEN/TC346 vantaggio per i fedeli
ca è: “in mancanza di indicazioni diverse pos- prEN15757, Conservation of Cultural Property in basso. Il rendimento
siamo tranquillamente beneficiare delle tabel- – Specifications for temperature and relative è molto basso.
le in Appendice A”, mentre l’interpretazione humidity to limit climate-induced damage in
più responsabile è: “se non abbiamo un’infor- organic hygroscopic material . La bozza di
mazione del microclima che deve essere norma ha passato a larga maggioranza l’in-
rispettato, cerchiamo di procurarcela e di chiesta presso i vari paesi membri ed è ormai
conoscere il microclima storico degli oggetti prossima alla conclusione.
che ci interessano”, microclima che ha caratte- Questo è stato il primo importante passo a
rizzato i secoli di vita di questi manufatti, o livello europeo, cui dovranno seguire le norme
che ha accompagnato soltanto gli ultimi specifiche per ogni categoria di materiale che
decenni in un ambiente conservativo. abbia bisogno di condizioni fisse stazionarie,
In conclusione, le norme UNI 10829 e la come i reperti archeologici, i fogli di carta e
10969 non sono necessariamente in contrad- pergamena, i metalli ecc.


SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71

superficie di un bene culturale, qualunque


esso sia, senza alcun rischio di danneggiarlo
e, possibilmente, senza nemmeno sfiorarlo.
Sono possibili tre metodologie che di seguito
presenteremo brevemente: (1) termometri con
sensori a contatto; (2) termometri che si basa-
no sulla radiazione infrarossa (IR) emessa dal-
l’oggetto in esame e permettono misurazioni a
distanza; (3) termometri a quasi-contatto che
raccolgono come radiazione totale (diretta e
8b diffusa) l’IR emessa dall’oggetto in esame.
(1) Le misurazioni per contatto sono in
linea di principio da evitarsi perché ogni inter-
vento diretto costituisce sempre un rischio di
danni accidentali alle opere: per esempio la
pressione dell’operatore o l’uso di adesivi o di
paste conduttive per migliorare il contatto ter-
mico. Nel caso fossero effettuate misurazioni
per contatto, è opportuno che siano presenti
contemporaneamente l’operatore tecnico e un
restauratore, o un esperto in conservazione.
Questa pratica non è in linea di massima con-
sigliabile nel caso di superfici delicate e deve
essere condotta da un tecnico specialista delle
misure in compresenza di un conservatore per
8a garantire sia la qualità della misura che la
sicurezza dell’opera. Nel caso l’oggetto da
Fig. 8 (a) – Sezione La misurazione della Temperatura misurare abbia una bassa capacità termica,
verticale della per i beni culturali come un foglio di carta o un dipinto su tela, i
temperatura dell’aria termometri per misurazioni per contatto con
misurata in
corrispondenza dei
Fissato il microclima desiderato, occorre un’elevata capacità termica possono alterare
banchi riscaldati con il stabilire come vanno misurate le variabili in significativamente la temperatura originaria
sistema Friendly Heating. gioco a partire dalla temperatura e dall’UR. del manufatto, sicché la lettura non è rappre-
La zona riscaldata rimane Tuttavia, le misure della temperatura dell’aria sentativa del foglio o della tela, ma di come
limitata attorno ai fedeli. e dell’UR non sono nemmeno sufficienti a sta- questi siano stati scaldati o raffreddati dal
Solo una piccola quantità
di calore riesce a sfuggire
bilire se esistano o meno condizioni critiche contatto col sensore. Sono indicate le misura-
verso l’alto. Il rendimento come la condensazione, che abbisogna della zioni per contatto (solo) su superfici metalli-
diviene ottimale. conoscenza anche della temperatura del che lucide con elevata capacità termica ed in
manufatto: solo se questa è inferiore al punto presenza di un buon contatto termico e aven-
di rugiada avviene la condensazione, non do verificato la bassa danneggiabilità del
altrimenti, qualunque sia l’UR in aria. Questo manufatto. Questo perché l’emissività specifi-
perché aria e manufatto non sempre sono in ca del metallo lucido è molto bassa e quindi
equilibrio termico, specie in condizioni dina- non esistono alternative; in secondo luogo, i
miche, e eventuali contaminazioni della super- metalli sono in genere abbastanza resistenti
ficie possono spostare il punto di rugiada. da accettare misure a contatto con esiguo
Misurazioni limitate alla sola temperatura del- rischio di danno.
l’aria e all’UR sono incomplete e spesso inuti- (2) Le misurazioni a distanza effettuate con
li. Come effettuare misurazioni in aria non è termometro sensibile all’IR hanno in generale
una novità, in quanto sensori e metodologie bassa accuratezza (incertezza>2°C) a causa di
sono stati ampiamente usati in vari campi, tre problemi, come segue. (i) Emissività della
come meteorologia, industria, agricoltura. La superficie spesso ignota e comunque inferiore
parte delicata e innovativa sta nel come a 1. (ii) Riflessione in campo di IR proveniente
debba esser rilevata la temperatura della da altri corpi, sicché la radiazione che arriva


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC

nel sensore ottico è in parte originato dalla sulla UNI, 2004: Norma Italiana UNI 11120 - Fig. 8b – Il sistema di
superficie in esame, in parte da altri corpi ma Beni Culturali – Misurazioni in campo della riscaldamento studiato
riflessa dalla superficie in esame. Se la super- temperatura dell’aria e della superficie dei con il progetto Europeo
Friendly-Heating privilegia
ficie ha emissività X% significa che la frazione manufatti sia sulla normativa europea in via di la parte inferiore del
X di IR è generata dalla superficie in esame, e conclusione CEN/TC 346 prEN15758, Conserva- corpo: vengono raggiunte
il (100-X)% ne è estraneo e deriva da altri tion of cultural property – Procedures and temperature massime
corpi. In tal senso, se si prova a misurare la instruments for measuring temperatures of the sino a 25-28°C per i piedi
temperatura di una superficie metallica, que- air and of the surfaces of objects. La bozza (diminuibili a piacere
sfilando il piede da sotto
sta si comporta come uno specchio e fa vede- della norma europea ha passato a larghissima l’inginocchiatoio
re la temperatura dei corpi che stanno attor- maggioranza l’inchiesta presso le varie nazioni scaldante) e di 20°C
no, prima di tutti quella dell’operatore che sta membre ed è giunta alla fase conclusiva. sulle gambe. La parte
innanzi. (iii) Lo strumento produce un errore La norma europea è un po’ più ricca di par- superiore del corpo
quando sensore e misurando sono a livello ticolari rispetto all’italiana avendo giovato non abbisogna di calore
dovendo essere
termico diverso e l’entità dell’errore dipende delle ricerche effettuate nel frattempo e del adeguatamente coperta
da questa differenza termica. In pratica, que- contributo dei vari paesi membri. Per fare un da un cappotto. La linea
sto metodo è molto pratico perché permette esempio, viene specificato come valutare il blu quasi verticale indica
misurazioni a distanza senza bisogno di pon- contributo della radiazione IR su una superfi- la temperatura lontano
teggi, ma richiede operatori ben preparati e la cie colpita da irraggiamento, come nel caso di dalla zona riscaldata.
strumentazione esistente in commercio ha sorgenti per il riscaldamento IR o faretti lumi- Fig. 9 – Un pregevole
un’accuratezza non molto elevata, decisamen- nosi ad elevata intensità. Il concetto di base altare ligneo datato 1518
te inferiore agli altri due metodi. parte dall’analogia con il globo termometro con numerosi sensori
(3) Per i materiali non metallici o per i che come un corpo nero assorbe la radiazione applicati per studiare la
metalli fortemente ossidati è opportuno che la incidente e raggiunge una condizione d’equili- reazione del legno e
l’aggravamento del
temperatura superficiale sia misurata con un brio tra il livello termico dell’aria, il surriscal- danno in risposta alla
termometro di quasi-contatto a radiazione damento dovuto all’irraggiamento e gli scambi variabilità microclimatica
totale (figg. 2a, 2b). I termometri di quasi-con- convettivi. Nel caso si voglia conoscere l’im- e in particolare al
tatto hanno un sensore per il rilevamento del- patto che un certo sistema di riscaldamento riscaldamento. La chiesa
l’IR emesso dalla superficie in esame quando radiante, o un faretto d’illuminazione, potreb- veniva riscaldata sia con
metodi tradizionali (aria
il termometro è posto molto vicino alla super- bero avere su un dipinto su tavola o tela, si calda) sia con avanzati
ficie, ma senza sfiorarla. Questi termometri pone nella posizione del dipinto una superfi- per studio comparativo-
hanno trovato largo impiego in medicina per cie di riferimento a assorbanza prossima all’u- dimostrativo.
misurare la temperatura della fronte o dell’o- nità (corpo nero) e a bassa capacità termica di
recchio, vengono usati anche nell’industria modo che raggiunga facilmente l’equilibrio sia
specie per il monitoraggio di parti in movi- con la radiazione sia con l’aria (fig. 3). Una
mento, ma sono pressoché sconosciuti nel
campo dei beni culturali. Il sensore è scherma-
to da radiazioni estranee e la parte interna
dello schermo si comporta come uno specchio
parabolico, facendo convogliare sul sensore
tutta la radiazione emessa dalla superficie in
esame, sia la radiazione diretta sia quella dif-
fusa (radiazione totale). Raccogliendo tutta la
radiazione emessa, il termometro di quasi
contatto si comporta come un corpo nero per-
fetto e la misurazione non richiede la cono-
scenza dell’emissività del corpo. Con questa
metodologia si possono effettuare accurate
misurazioni termiche (0.1°C) senza nemmeno
sfiorare la superficie dell’opera in esame e
senza timore di alterare la temperatura della
superficie, anche se questa ha capacità termi-
ca bassissima.
Queste raccomandazioni si trovano sia 9


SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71

sentati in altri lavori (Camuffo 1998; 2004), da


cui sono stati ripresi anche alcuni grafici illu-
strativi. Nel caso che la superficie dell’opera in
studio abbia una temperatura TS differente da
quella dell’aria libera TA, l’aria in contatto diret-
to con questa raggiunge un livello di UR diver-
so, che non può essere misurato direttamente.
Pertanto, l’UR va misurata in aria, in stretta
vicinanza della superficie dell’opera in studio
(URS), cioè a pochissimi millimetri o centimetri
da questa, e inoltre in aria libera (URA) in posi-
zione indisturbata (per es. al centro della stan-
za). Comunque, il valore dell’UR all’interfaccia
tra la superficie e l’aria (cioè alla distanza di
alcuni micrometri dalla superficie) non può
essere misurato direttamente e deve esser cal-
colato dalle osservazioni fatte in aria libera (TA,
10a URA), tenendo costante il rapporto di mesco-
lanza (dato dal rapporto tra la massa di vapor
d’acqua e quella di aria secca contenuta in un
qualsivoglia volume) e utilizzando la reale tem-
peratura della superficie in esame TS.
La norma italiana UNI 11131 – Misurazione
in campo dell’umidità dell’aria (2005) e quella
europea da questa derivata, attualmente in
via di discussione col titolo Procedures and
instruments for measuring humidity in the air
and moisture exchanges between air and cul-
tural property pongono in evidenza che esi-
stono tre metodologie sostanzialmente diver-
se, alcune che meglio si prestano per misure
in campo, vale a dire nell’ambiente di conser-
vazione, altre in laboratorio, specialmente per
10b la calibrazione o la verifica delle strumentazio-
ni da usarsi in campo, altre che hanno un
misura radiometrica della temperatura della ruolo intermedio. Gli strumenti ad alta affida-
superficie di riferimento dà il risultato deside- bilità ma poco flessibili in campo che vengono
rato senza esporre il dipinto allo stress della utilizzati in laboratorio ai fini di calibrazione e
radiazione (Camuffo 2009). La norma precisa controllo si dicono primari, quelli che vengono
come operare e le caratteristiche che devono utilizzati ai fini del monitoraggio ambientale
avere gli strumenti coinvolti nell’operazione. per i beni culturali e che debbono essere
periodicamente confrontati con i primari si
dicono secondari. Volendoli elencare sono:
La misurazione dell’Umidità Relativa 1) Strumenti secondari per l’osservazione
per i beni culturali dell’UR in campo: (a) Sensore Capacitivo (film
polimerico); (b) Sensore Resistivo (film poli-
Dalla misura della temperatura e dell’UR si merico o sali igroscopici) (c) Sensore a capello
possono avere informazioni dirette ai fini della (sconsigliato).
conservazione, come pure si possono calcolare 2) Osservazione limitata in campo/quasi
tutte le variabili termi-igrometriche che servo- uno strumento primario: Psicrometro.
no alla diagnostica ambientale e agli scambi di 3) Strumento Primario/Calibrazione in
calore e vapore tra l’ambiente e le opere. laboratorio: Misuratore ottico del Punto di
Metodi e formule sono stati ampiamente pre- Rugiada.


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC

ha caratterizzato alcuni dei primi sensori, nel Fig. 10a – Particolare del
caso il sensore venga esposto a pioggia o volto della Maddalena
condensa, l’acqua potrebbe dilavare o comun- fessurato a causa della
variabilità microclimatica.
que alterare i sali, danneggiando irreversibil- È visibile il sensore che
mente il sensore non sempre adatto per l’uso misura in continua la
all’esterno. Come il sensore capacitivo ha una dimensione della crepa
leggera deriva e possibilità di avvelenamento e i suoi allargamenti
in ambienti inquinati. È un sistema abbastan- quando cambiano T e UR.
za preciso in ambienti non estremi e per esso Fig. 10b – Variazioni
vale sostanzialmente quanto già detto per i dimensionali della crepa
sensori capacitivi, solo che il suo uso è meno (linea nera) sul volto
diffuso. Va naturalmente ripetuto anche il pro- della scultura lignea
blema dell’inerzia termica della struttura di (Maddalena in 10a) in
risposta al riscaldamento
supporto. ad aria calda (T in rosso
Il problema della struttura di supporto. e UR blu) della durata di
Dobbiamo sottolineare che tanto il sensore un’ora. La chiesa veniva
capacitivo quanto quello resistivo sono molto usualmente utilizzata una
veloci; tuttavia la caratteristica di uno stru- volta alla settimana, ma
nella settimana Natalizia
mento non si esaurisce nel sensore, ma nel- in oggetto, il
11 l’intero sistema. Un punto critico è come il riscaldamento veniva
sensore viene ad essere sostenuto e protetto. acceso una o due volte al
1a) Sensore di UR capacitivo. L’elemento Molto spesso il sensore viene tenuto all’inter- giorno. Gli impulsi di T e
sensibile è un film di polimeri igroscopici no di un supporto (probe) metallico o plastico UR si ripetono uguali, ma
non il danno che segue
(come ad esempio l’acetato di cellulosa) il cui con feritoie o griglie che permettano lo scam- l’accumulo dello stress
contenuto igrometrico si pone in equilibrio bio dell’aria tra sensore e ambiente, quando interno. Si vede
con l’UR ambiente, facendo da dielettrico in non è contenuto all’interno di una struttura chiaramente che all’inizio
un condensatore. Il sensore risponde pronta- compatta che include anche tutta l’elettronica. della settimana la crepa
mente, nell’arco di secondi o di pochi minuti. In condizioni di regime stazionario non sussi- si apre ad ogni
riscaldamento, ma alla
La sensibilità è elevata in quanto il film poli- stono problemi; questi sorgono quando si è in fine tende a tornare
merico è molto sottile e l’acqua ha capacità un regime variabile o ci sono brusche variazio- reversibilmente alla
dielettrica 80 mentre quella dell’aria (o del ni di temperatura o di umidità: le più impor- posizione iniziale. Per
supporto secco) è 1. Il sensore può avere una tanti da monitorare. Il punto fondamentale è accumulo di stress a
leggera deriva (drift), specie in ambienti sec- che dalla grata di scambio entra aria con il seguito di uso intensivo
(il 25 Dicembre è
chi, e possibilità di avvelenamento in ambien- contenuto di vapore corrispondente alla situa- evidenziato con freccia
ti inquinati, ma ampiamente inferiore rispetto zione esterna, mentre la temperatura all’inter- maggiore) il danno
al capello, per cui è consigliabile controllare no della struttura contenitiva è determinata diviene irreversibile
annualmente la calibrazione. Costituisce un dalla diffusività termica all’interno della strut- e la crepa si allarga
metodo abbastanza affidabile di misura del- tura metallica o plastica di supporto (fig. 4). consistentemente.
l’UR, +2% nell’intervallo 35-90% mentre divie- Avendo questa una risposta molto lenta, l’UR Fig. 11 –Sopra le fonti di
ne sempre meno rispondente spostandosi che viene a stabilirsi all’interno del micro volu- calore l’aria calda sale
verso gli estremi. È attualmente il sistema più me di misura è determinata dal contenuto di annerendo il muro. La
diffuso e ragionevolmente affidabile nei vari vapore esterno e dalla temperatura interna, deposizione di polveri
campi applicativi. diversa da quella esterna. Il risultato può si fa molto più intensa
quando il moto è
1b) Sensore di UR resistivo. La misura si essere molto diverso e, se l’ambiente è carat- turbolento, come accade
basa sulla variazione della resistenza offerta terizzato da forte variabilità, le misurazioni sopra i ganci di
dal sensore man mano che un elemento attivo eseguite saranno sostanzialmente sbagliate, sospensione al muro
assorbe o cede acqua per portarsi in equilibrio anche con tendenze opposte a quelle reali, (vedi freccia).
con l’UR ambiente. L’elemento attivo può benché lo strumento sia stato perfettamente
essere di due tipi: polimeri igrofili che variano calibrato in condizioni stazionarie (per
la resistenza tra due elettrodi (i più moderni) approfondimenti vedasi Camuffo, 1998). È un
oppure un filamento percorso da corrente errore molto subdolo, di cui non ci si accorge
elettrica posto all’interno di una miscela di facilmente. Per questo è consigliabile l’uso di
sali igroscopici. In quest’ultima variante che strumenti con sensore esterno e libero da con-


SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71

Fig. 12 – Un Crocifisso
ligneo esposto a
riscaldamento
ha portato al
restringimento
del legno e
corrispondentemente
al sollevamento
del fondo di preparazione
in gesso con la pellicola
pittorica, formando bolle
seguite da distacco.
Il processo è evidente
e rapido: sotto il distacco
si vede il fondo di gesso
bianco, non ancora
coperto da polvere.
A destra la stessa
immagine ma a falsi
colori per mettere in
evidenza le perdite
(parti in nero).

12

dizionamenti termici, anche se questo lo tra nei musei, nelle gallerie, nelle biblioteche.
rende vulnerabile. Il problema si base è sempre stato la limitata
1c) Sensore a capello. L’igrometro a capello affidabilità del capello che richiede particolari
è stato lo strumento vincente per la misura cure e attenzioni difficilmente fornite dal per-
dell’UR in tutto l’Otto e il Novecento, sino sonale dei musei o degli altri ambienti di con-
quasi all’ultimo quarto del secolo scorso. Già servazione.
nella seconda metà del XIX secolo erano È noto che il capello si allunga o accorcia
apparsi i termoigrografi meccanici, che combi- portandosi in equilibrio con l’ambiente, rispet-
navano un igrometro a capello e un termo- tivamente assorbendo o restituendo all’aria
grafo bimetallico (fig. 5) o a tubo di Bourbon e molecole di vapore secondo il livello di UR.
registravano con pennini a inchiostro su dia- Tuttavia, il capello soffre di grande isteresi
gramma di carta avvolta su un tamburo che (fig. 6) e la sua risposta varia fortemente col
avanzava grazie a dispositivo a molla e ricari- suo grado di idratazione, essendo maggior-
ca manuale di durata settimanale o mensile. mente sensibile quando è ben idratato e
Nella seconda metà del XX secolo sono stati meno quando è disidratato. Per questo il
introdotti dei potenziometri o dei condensato- fascio di capelli deve essere periodicamente
ri come trasduttori elettrici della deformazione smontato e rigenerato in bagno di acqua
del fascio di capelli e registratori elettromec- distillata, specie durante o dopo periodi di
canici a carta, ottenendo strumenti più avan- permanenza in aria secca. Inoltre, lo scambio
zati, almeno in linea con la tecnologia elettro- di vapore, e quindi la risposta dello strumen-
meccanica della metà del Novecento. Questa è to, dipendono fortemente anche dallo stato
stata poi ampiamente superata dall’avvento superficiale del capello che va periodicamente
dell’elettronica e dei nuovi sensori a film poli- smontato e pulito con frequenza che dipende
merico a partire dagli anni settanta. dalla polverosità o dall’inquinamento ambien-
L’igrometro a capello, specie nella versione tale. Naturalmente, l’igrometro a capello (sia
classica del modello meccanico del termo- isolato, sia montato come termoigrografo) va
igrografo settimanale o mensile sostanzial- periodicamente (almeno settimanalmente)
mente della seconda metà dell’Ottocento ma controllato con uno strumento primario di rife-
in un restyling più accattivante dello châssis, è rimento e, se necessario, ricalibrato.
lo strumento che più frequentemente s’incon- In condizioni ideali, la metodologia può


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC

essere affidabile entro il +5% nell’intervallo di lettura va corretta. Lo strumento deve utilizza-
UR 35-90%; nei valori estremi di UR il capello re il coefficiente psicrometrico corrispondente
è scarsamente reattivo. Nel caso reale, l’errore alla reale dimensione del sensore. Questo è
d’isteresi per uno strumento privo di adeguata un punto carente specie con sensori elettroni-
manutenzione, l’attrito del pennino e la defor- ci miniaturizzati se non sono adeguatamente
mazione della carta possono portare a un calibrati da un istituto specializzato. Lo psicro-
errore che supera il 30%. Di fatto, negli metro, se adeguatamente tarato, può fornire
ambienti di conservazione questa manutenzio- misure abbastanza precise (+1%) nell’interval-
ne ordinaria non viene generalmente curata e lo di UR 20-100%, quando TA>10°C. Se usato
la conseguenza più frequente è che lo stru- correttamente, e con tutte le correzioni dovu-
mento si trova molto spesso scalibrato e dà te, può essere utile come strumento primario
errori consistenti che rischiano di far scattare per un rapido controllo della calibrazione di
ingiustificati o errati interventi di umidificazio- altri sensori, specie per confrontare quelli
ne o deumidificazione dell’ambiente. In tal (secondari) operanti in campo e verificare che
senso non si tratta solo di scarsa affidabilità, diano una risposta corretta.
ma di uno strumento che rischia di generare 3) Misuratore ottico del Punto di Rugiada
più confusione che informazioni precise e può (Dew Point Meter). La risposta dello strumen-
divenire potenzialmente pericoloso per la con- to (output) è ottenuta dall’osservazione diret-
servazione se usato da mani inesperte. ta di un raggio IR riflesso su una placchetta
Per questo motivo la norma UNI-Normal che funge da specchio e contemporanea misu-
11131 (2005) Beni Culturali – Misurazione in ra della temperatura della placchetta-spec-
campo dell’umidità dell’aria e la norma euro- chio. Si basa sul rilevamento dell’estinzione
pea in fase di discussione Conservation of Cul- del fascio IR riflesso e su un dato termometri-
tural Property – Procedures and instruments co, molto più preciso di una determinazione di
for measuring humidity in the air and moisture UR. Sono impropriamente chiamati misuratori
exchanges between air and cultural property del punto di rugiada degli strumenti basati su
sconsigliano di usare questa metodologia misurazioni di T e UR dell’aria da cui viene poi
ormai superata e di passare invece agli altri calcolato il punto di rugiada. Questi sono stru-
tipi di strumentazione, più affidabili. menti secondari dipendendo da sensori di UR,
2) Psicrometro. In un ambiente ventilato, generalmente di tipo capacitivo o resistivo.
l’evaporazione di una garza bagnata è intensa Poiché il misuratore del Punto di Rugiada è
in presenza di aria secca, mentre è debole con uno strumento essenzialmente di laboratorio
aria umida. L’evaporazione è associata a un per la taratura degli igrometri secondari e pra-
abbassamento termico della superficie evapo- ticamente non si presta a misurazioni dirette
rante, maggiore quanto più intensa è l’evapo- dei beni culturali, non verrà ulteriormente
razione. Questo è il principio su cui si basa lo discusso in questo contesto.
psicrometro, uno strumento composto da due
termometri identici ugualmente ventilati: uno
con il bulbo asciutto TA e uno con il bulbo Il riscaldamento delle chiese e degli
bagnato TW. La depressione psicrometrica (TA- altri edifici di culto
TW) dipende debolmente dall’intensità della
ventilazione (deve essere 2,5<V<5m/s), dalla Un breve commento a riguardo della
dimensione della garza che avvolge il bulbo norma europea in discussione CEN/TC 346
bagnato. Lo psicrometro fornisce un metodo prEN15759, Conservation of Cultural Property
affidabile (se utilizzato con la necessaria com- – Specification and control of indoor environ-
petenza) per misure occasionali o di riferimen- ment - Heating of Worship buildings. Questa
to, più raramente per misure continue in quan- norma costituisce il primo passo che si inten-
to l’autonomia della riserva d’acqua, il consu- de fare ai fini della climatizzazione dei palazzi
mo della ventola e la pulizia della garza sono storici e il campo, vastissimo, è volutamente
fattori limitanti. Non può essere utilizzato a ristretto alle chiese e agli altri edifici di culto
basse temperature perché l’acqua del bulbo (per motivi di par condicio). Secondo una
bagnato congela. Dipende debolmente anche stima UNESCO, oltre metà del patrimonio cul-
dalla pressione atmosferica e in montagna la turale europeo è custodito nelle chiese ma,


SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71

murature, riscaldandosi lentamente. Di conse-


guenza il livello di UR all’interfaccia e lo scam-
bio di calore e vapore con l’ambiente dipen-
dono da questa situazione e sono molto
diversi da oggetto a oggetto, sebbene conte-
nuti nello stesso ambiente. Ne segue che, in
fase di riscaldamento, i dipinti su tela si trova-
no in condizioni di troppo secco e si disidrata-
no, mentre al contrario gli affreschi possono
venire a trovarsi sotto al punto di rugiada e
condensare. Il problema diviene non più gesti-
bile perché non ci troviamo a dover contrasta-
re un ambiente troppo secco o troppo umido,
13
ma lo stesso ambiente è contemporaneamen-
te troppo secco o troppo umido a seconda del
tipo di oggetto e della sua inerzia termica. Per
chi volesse approfondire si rimanda alle
numerose osservazioni dirette (Camuffo 1998;
Schellen 2002; Limpens-Neilen 2006; Bratasz
et al. 2007; Camuffo et al. 2007; 2009).. Que-
sto stato di cose rende impossibile una clima-
tizzazione rispettosa dei problemi di conserva-
zione che tenga contemporaneamente conto
delle esigenze termiche e igrometriche in un
ambiente con riscaldamento occasionale. Que-
sto perché non dobbiamo tener conto del
livello igrometrico nell’aria libera (facilmente
individuabile ma irrilevante), ma in relazione
ad ogni singolo oggetto, nel ventaglio termico
che si ottiene durante il riscaldamento.
D’altra parte, specie nei climi rigidi, nem-
14
meno il riscaldamento continuo per tutta la
stagione invernale si è dimostrato salutare ai
diversamente dai musei, i beni culturali eccle- fini conservativi in quanto il livello di UR si
siastici non sono protetti dall’occhio esperto abbassa eccessivamente e per lunghi periodi
del conservatore che li osserva giorno per provocando crepe sulle opere lignee, e su
giorno come nei musei. Inoltre, i musei hanno quelle policrome facendo staccare tutta la pel-
condizioni climatiche controllate e compatibili licola pittorica e il fondo di preparazione a
con la conservazione, almeno in linea di mas- seguito del restringimento del legno. Poiché in
sima, mentre le chiese, finalizzate al culto, una chiesa l’edificio è molto articolato e vasto,
sono spesso riscaldate soltanto in occasione con superfici inevitabilmente a temperature
delle celebrazioni liturgiche, anteponendo le diverse, non si può nemmeno invocare come
esigenze di economia rispetto a quelle della soluzione l’introduzione di umidificatori in
conservazione, col risultato di pericolosi sbalzi quanto l’acqua immessa nell’aria andrebbe in
termo-igrometrici che in molti casi hanno por- gran parte a condensare sulla parete più fred-
tato a conseguenze disastrose. Si è già osser- da colonizzandola in breve di forme fungine.
vato che quando il regime termico è in fase Due progetti europei sono stati dedicati al
dinamica, i vari manufatti seguono l’onda ter- complesso problema del riscaldamento delle
mica ambiente con un ritardo che dipende chiese e alla conservazione delle opere ivi
dalla loro diffusività termica: i dipinti su tela contenute, tra cui gli organi che all’aspetto
hanno la stessa temperatura dell’aria o si estetico aggiungono la funzione di strumento
discostano di poco, mentre gli affreschi tendo- musicale, ancor maggiormente condizionato
no a mantenere la temperatura delle spesse dalla qualità del microclima. Questi sono


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC

rispettivamente: perché tendono a mantenere localizzato il Fig. 13 – A seguito del


FRIENDLY-HEATING: comfortable to people and calore (fig. 8) evitando dispersioni nell’am- riscaldamento, la pala
compatible with conservation of artworks pre- biente, a vantaggio sia delle persone che ven- lignea con angeli sopra
l’altare ha subito il ritiro
served in churches, contratto EVK4-CT-2001- gono meglio riscaldate, sia delle opere che del legno e il distacco
00067, attivo 2002-2005, sito web: non ricevono forti perturbazioni microclimati- della pellicola pittorica. Il
www.isac.cnr.it/friendly-heating/ che, restando sostanzialmente nel loro micro- fenomeno è stato
SENSORGAN: Sensor system for detection clima storico. I sistemi di riscaldamento a favorito dalla
of harmful environments for pipe organs, con- banco però, dotati di un solo elemento radian- stratificazione termica. Le
lacune formatesi
tratto 022695, attivo 2006-2008, sito web: te, non sono generalmente molto confortevoli appaiono grigie.
http://goart.gu.se/sensorgan e il progetto europeo si è posto l’obiettivo di
Il progetto FRIENDLY-HEATING in particolare ha come potesse essere ottimizzato il sistema, Fig. 14 – In questa chiesa
portato a varie pubblicazioni, alcune delle con più elementi scaldanti e disposti strategi- il riscaldamento favorisce
quali sopra citate. Qui giova ricordare il camente secondo le esigenze fisiologiche dei la migrazione dell’acqua
dal pavimento alle pietre
manualetto Il riscaldamento nelle chiese e la vari arti interessati: più calore ai piedi, succes- che sostengono il piano
conservazione dei beni culturali: guida all’ana- sivamente alle gambe, meno dal tronco in su, dell’altare, dove avviene
lisi dei pro e dei contro dei vari sistemi di protetto dal cappotto. Privilegiando la massi- l’evaporazione. Il
riscaldamento Camuffo et al. 2007) in cui ven- ma sicurezza contro il rischio di scottature e trasporto dei sali solubili
gono analizzati i vari sistemi di riscaldamento d’incendio, si sono studiate soluzioni innova- e il successivo rilascio in
superficie seguito da
(esempio: pavimento, pedana radiante, aria tive anche nelle tecnologie e nei materiali cristallizzazione stanno
calda, termosifone, termoconvettori lineari a usati, come lamine scaldanti a grafite su letto distruggendo le pietre.
battiscopa, combustione catalitica di gas, lam- di fibra di vetro, o vetro autoscaldante.
pade al quarzo, candele radianti, vari tipi di Il secondo risultato fondamentale del pro-
soluzioni a banco, effetto Coanda) anche in getto è stato che, almeno nei climi freddi, le
funzione delle loro modalità operative (conti- esigenze di comfort termico e quelle della con-
nua, intermittente o mista). I risultati generali servazione dei beni culturali sono conflittuali:
sono in perfetto accordo anche con le racco- l’una va a scapito dell’altra. Ne risulta che
mandazioni della congregazione delle chiese bisogna accontentarsi di una soluzione di
inglesi (Bordass and Bemrose 1996). Dal pro- compromesso, il cui limite è fissato dai pro-
getto europeo risulta che ogni sistema di blemi conservativi delle opere presenti, anche
riscaldamento dà problemi specifici, che se questo può costare un leggero senso di
potrebbero essere maggiori per certi tipi di disagio per l’ambiente relativamente fresco.
opere, e minori per altri. Di conseguenza, date Questo risultato è pienamente coerente col
le opere più importanti presenti nella chiesa, è fatto che, in linea generale, le opere contenute
già possibile escludere certi sistemi di riscal- nelle chiese hanno subito un forte deperimen-
damento e limitare la scelta ad alcuni altri, che to dopo l’installazione dei vari sistemi di
espongono a minor rischio il patrimonio cultu- riscaldamento soffrendo per il calore immesso.
rale esistente. Dal punto di vista conservativo, il non-riscal-
In linea di principio, si possono distingue- damento e il mantenimento del microclima
re due filosofie di riscaldamento: quella cen- storico sono le condizioni ideali in cui le opere
tralizzata (mira a riscaldare tutto l’ambiente e sono arrivate sino a noi a secoli di distanza.
poi a fare entrare le persone) e quella localiz- Su tutti questi risultati c’è un sostanziale
zata (mira a riscaldare soltanto la piccola zona accordo sul piano scientifico, anche a livello
dove stanno le persone, lasciando freddo il internazionale, ed è stato abbastanza agevole
resto dell’ambiente). Nel caso delle chiese, tracciare la bozza della norma CEN/TC346
con i grandi volumi in gioco e con gli elementi prEN15759 Conservation of Cultural Property –
strutturali storici a basso contenimento ener- Specification and control of indoor environ-
getico, i sistemi centralizzati richiedono una ment - Heating of Worship buildings partendo
grande fornitura di calore che tende a salire in dai risultati del progetto europeo su cui c’era
alto (fig. 7), con scarso beneficio per le perso- già un certo consenso.
ne in basso e forte rischio di danno alle opere, Tuttavia, vi è una forte differenza tra la
ivi incluso un rapido annerimento dei dipinti condivisione scientifica e quella pratica. Dal
nella parte superiore della chiesa. I sistemi punto di vista scientifico si possono portare
localizzati sono in linea di principio preferibili esempi e misure (come quelli da fig. 9 a 14).


SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71

Scrivere invece che certi tipi di riscaldamento ci rilasciano VOC), habitat non favorevole a
non sono ideali, tocca interessi diretti di pro- contaminazioni microbiologiche, e molte altre
duttori e installatori che non vedono con esigenze, non da ultimo il prezzo. La classifi-
occhio favorevole una norma in tal senso. Per cazione di una vetrina va fatta specificando il
esempio, il riscaldamento a combustione cata- livello di qualità per ogni caratteristica, in
litica di gas all’interno della chiesa è difficile modo che il committente possa fare una scelta
da controllare per l’emissione non solo di IR oculata privilegiando gli aspetti per lui più
ma anche di indesiderati prodotti di combu- importanti e trascurando gli altri. Naturalmen-
stione come CO2 (a volte anche CO), NOx, te, non è possibile stabilire un livello di qua-
idrocarburi incombusti, vapore d’acqua. Per di lità se non viene specificato con una norma
più le bombole all’interno della chiesa costi- come procedere e quantificare i risultati.
tuiscono un rischio di esplosione ed incendio: La norma è stata faticosamente dibattuta
per questo in Italia è vietato il parcheggio di per anni in sede UNI e ora l’attività italiana con-
automezzi a gas nei garage. Come altro esem- verge a integrare una più vasta proposta di
pio, dire che l’aria calda tende ad andare in norma europea, in via di abbozzo, dal titolo:
alto e a stratificare danneggiando le opere Conservation of cultural property – Guidelines
nella parte alta della chiesa non è gradito, e for management of environmental conditions –
nemmeno che se la stratificazione termica Recommendations for showcases used for exhi-
viene ridotta aumentando la velocità dell’aria bition and preservation of cultural property non
immessa, i forti moti d’aria tendono ad ancora approvata dal Comitato Tecnico CEN.
aumentare la deposizione delle particelle di
fumo e di polvere su pareti e soffitto, spesso
affrescati. Con questa norma, i progettisti si L’illuminazione per i beni culturali
trovano limitati da un maggior rispetto del
microclima storico e vedono un ulteriore vin- L’illuminazione è un fattore di fondamenta-
colo alla loro attività, col rischio di produrre le importanza per la presentazione al pubblico
un impianto che non dia il pieno gradimento delle opere e la corretta fruizione delle stesse.
per il comfort termico, o di vedersi sfumare Tuttavia, anche la radiazione che proviene da
qualche commessa. In pratica, la bozza di ogni fonte luminosa costituisce un fattore di
norma, se vuole passare, deve attenuare tutte degrado, specie per i materiali fotosensibili. È
le messe in guardia contro gli aspetti più ovvio che tale radiazione deve essere filtrata,
negativi di certi sistemi. È un grande sforzo, eliminando le componenti UV e IR che non
sia a livello scientifico che diplomatico, che giovano alla visione e che danneggiano le
deve essere fatto per la nascita di questa opere. È anche ovvio che il danno è cumulati-
norma. La bozza di norma ha passato a mag- vo, e dipende dal numero di fotoni che com-
gioranza non sufficiente l’inchiesta presso i plessivamente, nel corso degli anni, arrivano
vari paesi membri ed è in fase di revisione per sulla superficie, sicché è possibile discutere se
raggiungere la maggioranza necessaria. convenga utilizzare una bassa intensità lumi-
nosa per un tempo lungo, ovvero intensità
maggiori conferite per intervalli brevi, dando
Le vetrine museali quindi come riferimento il numero totale di
fotoni cumulabili per anno, e lasciare al con-
Nei musei, le vetrine hanno varie funzioni: servatore il compito di come gestirli. Questo è
le principali sono quelle espositive e protetti- solo un esempio dei molti problemi aperti che
ve sia dall’ambiente, sia da ladri e vandali. vanno concordati.
Tuttavia, non tutti gli oggetti esposti hanno le La norma, partita in ambito CEN, prevede
stesse esigenze e non esiste la vetrina miglio- di analizzare il problema nella sua completez-
re in senso assoluto, ma ogni committente za, indicando dapprima i vari meccanismi di
deve richiedere la vetrina che meglio risponda degrado innescati dalla luce (alterazione dei
alle proprie esigenze, che includono sicurezza, colori, riscaldamento, reazioni chimiche, ali-
praticità d’uso, tenuta contro la penetrazione mentazione per i biorganismi fototrofi), quali
di polveri, stabilità microclimatica, qualità del- siano i livelli di illuminazione sostenibili, come
l’aria interna (alcuni materiali, collanti e verni- misurare le varie quantità fisiche in gioco, le


CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC

caratteristiche delle sorgenti luminose in rela- Ringraziamenti


zione ai problemi di conservazione, i filtri otti-
ci, le guide di luce, come e dove posizionare le Questa presentazione è una breve sintesi dell’attività che ho avuto come coordinatore dei
sorgenti luminose all’interno delle vetrine e gruppi di lavoro dell’UNI-NORMAL e CEN/TC346 WG4 “Environment” e nella partecipazione alle
riunioni dei Comitati Tecnici. È doveroso da parte mia ringraziare i vertici sia dell’UNI-NORMAL,
delle sale espositive e così via.
sia del CEN/TC346, in particolare la Dott.ssa Giovanna Alessandrini e il Dott. Vasco Fassina),
La bozza ha il nome provvisorio: Conserva- nonché tutti i colleghi che hanno lavorato con me alla preparazione dei documenti delle norme
tion of cultural property – Light and lighting sia a livello italiano, sia a livello europeo. Dovendo essere succinto posso citare solo alcuni che
hanno avuto un ruolo particolare nella formulazione dei testi, nel confronto internazionale e nel
for display and exhibition of cultural property
coordinamento dei sottogruppi specialistici di lavoro: Dott. Vito Fernicola (INRIM, per le caratte-
e deve essere ancora approvata dal Comitato ristiche strumentali), Prof. Francesca d’Ambrosio e Prof. Marco Perino (rispettivamente Univer-
Tecnico CEN. sità di Napoli Federico II e Politecnico di Torino, per vetrine espositive), Dr Mauro Bacci (CNR-
IFAC, per l’illuminazione) per quanto riguarda la parte italiana; un particolare ringraziamento
invece al Prof. Tor Broström (Università di Goteborg), al Prof. Roman Kozlowsky e al Dott. Luka-
sz Bratasz (ICSC Cracovia) per il microclima e le chiese. I progetti europei Friendly-Heating (con-
tratto EVK4-CT-2001-00067), SENSORGAN (contratto 022695) e COST D42 Enviart hanno per-
messo l’attività pre-normativa e normativa stessa, supportando le spese per gli spostamenti in
occasione delle riunioni di lavoro e per l’organizzazione di alcuni incontri.

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