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PERIODICO TRIMESTRALE
G AR ANT E SC IE NT I FI C O
Giorgio Bonsanti
C OM ITA TO DI R ED AZIONE
Carla Bertorello, Andrea Fedeli,
Alberto Felici, Cecilia Frosinini,
Federica Maietti, Ludovica Nicolai,
Lucia Nucci, Cristina Ordóñez,
Joan Marie Reifsnyder,
Nicola Santopuoli, Claudio Seccaroni
D IRE TT OR E R ES PO NS AB IL E
Andrea Galeazzi
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ESTRATTO
IM PIANTI C ROMA TIC I
Fotolito Toscana (FI)
STA MPA
2009, marzo - Litograf Editor
Nardini Press
Sede Legale: Via Panciatichi, 10
50127 Firenze
Dario Camuffo
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NORMATIVA
TRENTENNALE. PASSATO PER MATERIALI INORGANICI POROSI
PRESENTE ... FUTURO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Materiali lapidei naturali e artificiali,
dipinti murali nella conservazione
dei Beni Culturali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75
Claudio Modena
ASPETTI STRUTTURALI: NORMATIVA
IN CAMPO NAZIONALE
E INTERNAZIONALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
Vasco Fassina
IL COMITATO EUROPEO DI NORMATIVA
CEN/TC 346 CONSERVAZIONE
DEI BENI CULTURALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
PERIODICI Ornella Casazza, Il restauro pittorico nell’unità Lo Stato dell’Arte 3 - III Congresso Nazionale IGIIC
di metodologia Lo Stato dell’Arte 4 - IV Congresso Nazionale IGIIC
KERMES. LA RIVISTA DEL RESTAURO — trimestrale Mauro Matteini, Arcangelo Moles, Scienza Lo Stato dell’Arte 5 - V Congresso Nazionale IGIIC
BOLLETTINO DELL’ISTITUTO CENTRALE PER IL RESTAURO e restauro. Metodi d’indagine Codici per la conservazione del Patrimonio storico.
(ICR) Alessandro Parronchi, Botticelli fra Dante Cento anni di riflessioni, “grida” e carte,
semestrale e Petrarca a cura di Ruggero Boschi e Pietro Segala
ARKOS. SCIENZA E RESTAURO DELL’ARCHITETTURA Roberto Monticolo, Meccanismi dell’opera d’arte. La protezione e la valorizzazione dei beni
trimestrale (2003-2006) Da un corso di disegno per il restauro culturali, a cura di Giancarlo Magnaghi
EUROPA RESTAURO —disponibile presso l’editore Thomas Brachert, La patina nel restauro La teoria del restauro nel Novecento da Riegl
delle opere d’arte a Brandi, a cura di Maria Andaloro
KERMESQUADERNI Mauro Matteini, Arcangelo Moles, La chimica L’eredità di John Ruskin nella cultura italiana
Tecniche e sistemi laser per il restauro dei beni nel restauro. I materiali dell’arte pittorica del Novecento, a cura di Daniela Lamberini
culturali, a cura di Roberto Pini, Renzo Salimbeni Il restauro del legno, a cura di Gennaro Tampone AA.VVV., La diagnostica e la conservazione
I restauri di Assisi. La realtà dell’utopia Voll. I-II dei manufatti lignei (CD-rom)
(con CD-rom), a cura di Giuseppe Basile Heinz Althöfer, Il restauro delle opere d’arte Meteo e Metalli. Conservazione e Restauro
Conservazione preventiva delle raccolte museali, moderne e contemporanee delle sculture all’aperto. Dal Perseo all’arte
a cura di Cristina Menegazzi, Iolanda Silvestri Cristina Giannini, Lessico del restauro contemporanea, a cura di Antonella Salvi
The Painting Technique of Pietro Vannucci, called AA.VV., Le professioni del restauro Marco Ermentini, Restauro Timido. Architettura
il Perugino, a cura di Brunetto G. Brunetti, Affetto Gioco
AA.VV., Conservare l’arte contemporanea
Claudio Seccaroni, Antonio Sgamellotti Leonardo. L’Ultima Cena. Indagini, ricerche,
AA.VV., Archeologia. Recupero e conservazione restauro (con CD-rom), a cura di Giuseppe Basile
Villa Rey. Un cantiere di restauro, contributi
per la conoscenza, a cura di Antonio Rava AA.VV., Restauro di strumenti e materiali. Scien- e Maurizio Marabelli
za, musica, etnografia Dendrocronologia per i Beni Culturali e l’Ambiente.
Le patine. Genesi, significato, conservazione,
a cura di Piero Tiano, Carla Pardini Giovanni Montagna, I pigmenti a cura di Manuela Romagnoli
Monitoraggio del patrimonio monumentale Giovanna C. Scicolone, Il restauro dei dipinti con-
e conservazione programmata, temporanei. Dalle tecniche di intervento tradizio- ARTE E RESTAURO/PITTURE MURALI
a cura di Paola Croveri, Oscar Chiantore nali alle metodologie innovative
Impatto ambientale. Monitoraggio sulle Porte Bruno Fabbri, Carmen Ravanelli Guidotti, Direzione scientifica: Cristina Danti
bronzee del Battistero di Firenze, Il restauro della ceramica Alberto Felici, Le impalcature nell’arte per l’arte.
a cura di Piero Tiano, Carla Pardini AA.VV., Conservazione dei dipinti su tavola Palchi, ponteggi, trabiccoli e armature per la rea-
Raphael’s Painting Tecnique: Working Pratique Americo Corallini, Valeria Bertuzzi, Il restauro lizzazione e il restauro delle pitture murali
before Rome, a cura di Ashok Roy, Marika Spring delle vetrate Il colore negato e il colore ritrovato. Storie e pro-
Pulitura laser di bronzi dorati e argenti, AA.VV., Arte contemporanea cedimenti di occultamento e descialbo delle pittu-
a cura di Salvatore Siano re murali, a cura di Cristina Danti e Alberto Felici
Luciano Colombo, I colori degli antichi
QUADERNI DEL BOLLETTINO ICR Sergio Palazzi, Colorimetria ARTE E RESTAURO/FONTI
Benedetta Fazi, Nuove tecniche di foderatura.
Restauri a Berlino. Le decorazioni rinascimentali Le tele vaticane di Pietro da Cortona a Urbino Ulisse Forni, Il manuale del pittore restauratore -
lapidee nell’Ambasciata d’Italia, a cura di Giusep- e-book, introduzione e note a cura di Vanni Tiozzo
Vishwa Raj Mehra, Foderatura a freddo
pe Basile (testi in italiano, tedesco, inglese) Ricette vetrarie muranesi. Gasparo Brunoro e il
AA.VV., Ambiente, città e museo manoscritto di Danzica, a cura di Cesare Moretti,
SPECIALI E DOSSIER DI ARKOS AA.VV., Organi storici delle Marche Carlo S. Salerno, Sabina Tommasi Ferroni
Francesco Pertegato, Il restauro degli arazzi
AA. VV., Genova. Il restauro dei palazzi dei Rolli Giulia Caneva, Maria Pia Nugari, Daniela Pinna, ARTE E RESTAURO/STRUMENTI
AA. VV., Genova Capitale Europea della Cultura Ornella Salvadori, Il controllo del degrado biolo-
2004. Le opere di rinnovamento della città gico Vincenzo Massa, Giovanna C. Scicolone, Le verni-
AA. VV., Duomo di Trento, Giubileo 2000. ci per il restauro
Cristina Ordóñez, Leticia Ordóñez, Maria del Mar Giovanni Liotta, Gli insetti e i danni del legno.
I restauri Rotaeche, Il mobile. Conservazione e restauro Problemi di restauro
COLLANA ARCHITETTURA E RESTAURO AA.VV., Teatri storici. Dal restauro allo spettacolo Maurizio Copedè, La carta e il suo degrado
Heinz Althöfer, La radiologia per il restauro Elena Cristoferi, Gli avori. Problemi di restauro
AA.VV., Dalla Reversibilità alla Compatibilità Paolo Fancelli, Il restauro dei monumenti Francesco Pertegato, I tessili. Degrado e restauro
AA.VV., Il recupero del centro storico di Genova Maria Ida Catalano, Brandi e il restauro. Percorsi Michael G. Jacob, Il dagherrotipo a colori
AA.VV., Il Minimo Intervento nel Restauro del pensiero Gustav A. Berger, La foderatura
AA.VV., La fruizione sostenibile del bene culturale AA. VV., Aerobiologia e beni culturali. Metodolo- Sergio Palazzi, Analisi chimica per l’arte
AA.VV., Il Quartiere del ghetto di Genova. Studi gie e tecniche di misura e il restauro
e proposte per il recupero dell’esistente AA. VV., Ripristino architettonico. Restauro Dipinti su tela. Metodologie d’indagine per i sup-
o restaurazione? porti cellulosici, a cura di Giovanna C. Scicolone
COLLANA QUADERNI DI ARCHITETTURA AA. VV., Restauro dei dipinti su tavola. I supporti
lignei Giorgio Guglielmino, Le opere d’arte trafugate
diretta da Nicola Santopuoli e Alessandro Curuni
Cristina Giannini, Roberta Roani, Giancarlo Lanter-
Federica Maietti, Dalla grammatica del paesaggio na, Marcello Picollo, Dizionario del restauro e COLLANE EDITE CON IL CENTRO CONSERVAZIONE
alla grammatica del costruito. Territorio e tessuto della diagnostica E RESTAURO “LA VENARIA REALE”
storico dell’insediamento urbano di Stellata dirette da Carla Enrica Spantigati
Claudio Seccaroni, Pietro Moioli, Fluorescenza X.
Il rilievo per la conservazione. Dall’indagine alla Prontuario per l’analisi XRF portatile applicata ARCHIVIO
valorizzazione dell’altare della Beata Vergine del a superfici policrome Restauri per gli altari della Chiesa di Sant’Uberto
Rosario nella chiesa di San Domenico a Ravenna, Tensionamento dei dipinti su tela. La ricerca alla Venaria Reale,
a cura di Nicola Santopuoli del valore di tensionamento, a cura di Giorgio a cura di Carla Enrica Spantigati
Capriotti e Antonio Iaccarino Idelson, con contri- Delle cacce ti dono il sommo impero. Restauri
COLLANA EDITA CON L’ASSOCIAZIONE GIOVANNI buto di Giorgio Accardo e Mauro Torre, ICR
SECCO SUARDO - QUADERNI DELL’ARCHIVIO per la Sala di Diana alla Venaria Reale (con DVD
e intervista a Roberto Carità interattivo),, a cura di Carla Enrica Spantigati
STORICO NAZIONALE E BANCA DATI Monumenti in bronzo all’aperto. Esperienze
DEI RESTAURATORI ITALIANI CRONACHE
di conservazione a confronto (con CD-rom allega-
diretta da Giuseppe Basile to), a cura di Paola Letardi, Ilva Trentin, Giuseppe Restaurare l’Oriente. Sculture lignee giapponesi
e Lanfranco Secco Suardo Cutugno per il MAO di Torino,
Restauratori e restauri in archivio - Vol. I, Profili Manufatti archeologici - CD-rom, a cura a cura di Pinin Brambilla Barcilon ed Emilio Mello
di restauratori italiani tra XVII e XX secolo - di Salvatore Siano
Restauratori e restauri in archivio - Vol. II, Nuovi Cesare Brandi, Theory of Restoration, a cura RESTAURO IN VIDEO
profili di restauratori italiani tra XIX e XX secolo, di Giuseppe Basile con testi di G. Basile, P. Phi-
a cura di Giuseppe Basile Duccio e il restauro della Maestà degli Uffizi
lippot, G.C. Argan, C. Brandi (edizione inglese)
La biologia vegetale per i Beni Culturali. Giotto e il restauro della Madonna d’Ognissanti
COLLANA ARTE E RESTAURO Vol. I Biodeterioramento e Conservazione, Guglielmo de Marcillat e l’arte della vetrata
a cura di Giulia Caneva, Maria Pia Nugari, in Italia..
diretta da Andrea Galeazzi Il Volto Santo di Sansepolcro
Ornella Salvadori
Umberto Baldini, Teoria del restauro e unità Vol. II Conoscenza e Valorizzazione, La vetrata di San Francesco ad Arezzo
di metodologia Voll. I-II a cura di Giulia Caneva Cimabue e il restauro della Maestà di Santa Trinità
kermes
Clima e microclima: la normativa
in ambito nazionale ed europeo
Dario Camuffo
Q
uesto articolo presenta sinteticamente tezza delle stelle sull’orizzonte, che i naviga- CNR, Istituto di Scienze
l’attività di normativa a livello italiano tori usavano per stabilire la latitudine. Si sta- dell’Atmosfera
(UNI-NORMAL) e europeo (European bilì il concetto che risalendo verso nord l’aria e del Clima, Padova.
Committee for Standardization, CEN/TC 346) diveniva sempre più fredda, e il contrario
per quanto concerne le interazioni tra l’am- scendendo verso sud, associando alla latitu-
biente e i beni culturali, mostrando i risultati dine la caratterizzazione di nuovi territori in
raggiunti e illustrando i punti più critici o più cui non solo la temperatura, ma anche il regi-
dibattuti. Dopo aver chiarito il significato dei me dei venti e delle precipitazioni erano
termini clima e microclima, si entra nel vivo diversi, e così pure la vegetazione e l’ambien-
delle norme che considerano aspetti diversi te in genere. In Climatologia, Meteorologia,
del microclima in relazione alla conservazione. nella Geografia Fisica e in tutti i dizionari
Si discutono le differenze tra le norme UNI della lingua parlata la parola “clima” dà un’in-
10829, Beni di interesse storico e artistico – dicazione generale delle variabili atmosferi-
condizioni ambientali di conservazione – che che caratterizzano un dato territorio piut-
Misurazione e analisi (1999) e UNI 10969, Beni tosto vasto (dal continente alla regione) e per
Culturali – Principi generali per la scelta e il un periodo di tempo assai lungo: in pratica i
controllo del microclima per la conservazione valori medi che si possono stabilire dopo
dei beni culturali in ambienti interni (2002) e molti anni di misure e i limiti di variabilità
lo sviluppo che la seconda ha avuto in campo della temperatura, delle precipitazioni, del
europeo. Vengono poi illustrate le norme sulla soleggiamento, del contenuto di vapore nel-
misura della temperatura (UNI 11120, Beni Cul- l’aria e così via. Se la scala spaziale viene
turali – Misurazioni in campo della temperatu- ridotta a livello di un edificio, di una stanza o
ra dell’aria e della superficie dei manufatti, di una vetrina, ecco che il termine “clima”
2004) e dell’umidità relativa (UNI 11131, Misu- diviene inadatto e si aggiunge il prefisso
razione in campo dell’umidità dell’aria, 2005) riduttivo di scala “micro”. Su questo lessico
e quelle che sono derivate da queste in tutti sono sostanzialmente d’accordo, ed è la
campo europeo. Viene infine brevemente deli- scelta effettuata in ambito UNI.
neata l’attività CEN/TC 346 in corso per il Tuttavia, a livello europeo, nelle riunioni
riscaldamento delle chiese, le vetrine museali dell’European Committee for Standardisation
e l’illuminazione dei beni culturali. per i beni culturali (CEN/TC 346) alcuni riten-
gono che l’uso tradizionale, anche se impro-
Parole chiave: Normativa, microclima, prio, del termine “clima” nell’ambiente dei
ambiente conservativo, beni culturali conservatori ne giustifica il mantenimento,
non essendoci rischio di incomprensione. In
tal gergo il termine “clima” rappresenta
Clima e microclima sostanzialmente la temperatura e l’umidità
relativa soltanto ed è fortemente limitativo. In
“Clima” e “microclima”: qual è la differen- pratica, è stata maggioritaria la preferenza
za tra questi due termini? Tutti sanno che l’e- per il termine “clima”. È un problema che
timologia del termine “clima” deriva dal greco forse potrà essere risolto una volta per tutte
e significa “inclinazione”, propriamente l’al- dalla commissione Lessico.
SPECIALE NORMATIVA BBCC KERMES 71
Passando dal lessico al significato del ter- Thomson, su cui torneremo oltre. Nel seguito
mine, il concetto di microclima va esteso in approfondiremo la discussione sulle norme
quanto la temperatura dell’aria e l’umidità italiane in essere e su quelle europee ormai
relativa (UR) sono insufficienti a caratterizzare prossime al traguardo, mentre daremo solo un
l’ambiente fisico e le sue interazioni con i brevissimo cenno su quanto è ancora in fase
manufatti contenuti in tale ambiente. Come in preparatoria.
Climatologia, Meteorologia, Geografia Fisica,
vanno aggiunte le variabili che rispondono
dell’irraggiamento luminoso, UV, IR, i moti del- Il microclima e la conservazione
l’aria che favoriscono l’evaporazione, il tra- dei beni culturali
sporto di inquinanti e la deposizione delle
particelle sulle superfici che si anneriscono, gli La conservazione delle opere è strettamen-
scambi di calore e vapore tra aria e le superfi- te legata alle condizioni fisiche ambientali: sia
ci interessate, per cui la temperatura delle ai valori medi dei fattori più rilevanti, sia alla
superfici diviene un ulteriore elemento essen- loro variabilità, intesa tanto in termini di
ziale per determinare tali scambi, a partire ampiezza che di frequenza. L’ambiente e la
dalla condensazione che avviene appunto sua variabilità determinano un certo numero
quando la temperatura della superficie scende di scambi fisici, chimici e biologici che diretta-
sotto il punto di rugiada, indipendentemente mente o indirettamente possono creare nuove
dal livello dell’UR dell’aria. Ecco che, qualun- ingiurie o accelerare il danno esistente. Il fatto
que sia il termine prescelto, “clima” o “micro- è evidente, ma non sempre esiste ugual livello
clima”, dobbiamo riempirlo di contenuti molto di consapevolezza e consenso, e taluni limiti
più vasti di quelli troppo limitativi tradizional- della conoscenza, o altri aspetti di carattere
mente soddisfatti con un termoigrografo, economico o gestionale possono costituire un
spesso bugiardo per mancanza di adeguata serio limite allo sforzo di costruire una norma-
manutenzione e calibrazione. Ma di questo tiva avanzata. Per questo scopo è stato neces-
parleremo più oltre. sario procedere gradualmente, delineando
Negli scorsi decenni Thomson (1986) ebbe prima delle linee guida fondamentali cui fare
una fortissima influenza col suo famoso libro riferimento, e successivamente delle norme
The Museum Environment dove la maggior concrete che spieghino come attuarne alcuni
parte dei lettori fissò l’attenzione sui valori di aspetti fondamentali, come per esempio a che
UR ivi consigliati per il Regno Unito (UR=60%) livelli o a che limiti di variabilità microclimati-
e li seguirono alla lettera, saltando le conside- ca attenersi, come eseguire le misure, o come
razioni che determinarono la scelta di tali comportarsi per realizzare condizioni di sicu-
valori. Thomson partì da una considerazione rezza ambientale alle opere.
pratica, molto semplice, che è difficile e Scopo di una norma è di diffondere l’inter-
rischioso imporre valori di UR molto diversi da pretazione corretta e indicare come realizzare
quelli naturali della regione, perché in caso di l’applicazione pratica di alcuni concetti fonda-
guasto o di mal funzionamento degli impianti i mentali irrinunciabili. Di per sé una norma non
rischi potevano essere altissimi, oltre che il è fatta per avanzare la conoscenza scientifica,
consumo energetico. Facendo alcuni semplici ma tende a far condividere, a tutti gli operato-
calcoli sui valori climatici locali, Thomson ri del campo, i concetti più avanzati e più
trovò quali erano i valori di UR tipici per il importanti su cui si raggiunge il massimo con-
Regno Unito, per la Scozia e per il Com- senso. In pratica, porta tutti gli operatori a
mowelth, e per ogni posto consigliò il proprio. basarsi su un patrimonio comune di conoscen-
La scelta fu fatta a prescindere da qualsivoglia ze, a parlare lo stesso linguaggio e a operare
studio sulla risposta dei materiali, ma solo nello stesso modo, con le metodologie più
dettata dal buon senso, e peraltro condivisibi- avanzate e rispondenti, grazie ai test effettuati
le in quanto poneva al primo posto l’assenza con modelli, in laboratorio e sul campo dal
di rischi ambientali e di fatto non allontanava i mondo scientifico e tecnologico, avvalendosi
manufatti dalle condizioni naturali in cui que- inoltre della lunga esperienza dei conservato-
sti erano sempre rimasti. Questo è il punto ri. È anche un importante momento di sintesi
fondamentale, anche se non approfondito da in cui il mondo scientifico, quello produttivo, e
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Fig. 4 – Problema degli lentezza della trasformazione permette di arre- zioni meno estreme e con un maggior margine
strumenti registratori stare subito il processo, evitando di raggiun- di sicurezza, ma il danno già subito resta. Se
compatti, con i sensori
gere danni ancora più pesanti. Questo ovvia- invece il microclima procede verso una mag-
di T e UR all’interno del
contenitore. Esempio di mente significa limitare il danno, non evitarlo. giore variabilità anche il danno ai manufatti
risposta dello strumento Il legno si espanderà o contrarrà a partire necessariamente aumenta, anche se si richie-
a cicli 5-100% UR con un dagli strati più superficiali che scambiano con de un certo tempo prima di evidenziare il pro-
contenitore l’ambiente, mentre gli strati più interni sono gresso del danno a livello macroscopico.
progressivamente
ancora indisturbati e, se il cambiamento Ecco la necessità di rispettare il cosiddetto
mutilato. Lo strumento,
posto in una camera microclimatico non è lentissimo, questo crea “microclima storico” (fig. 1) sia in termini di
climatica con T variabile ulteriori tensioni e deformazioni, reversibili o livelli medi, che di variabilità, per non arrecare
per effettuare cicli di UR non, all’interno del materiale. Un cambiamen- ulteriore danno alle opere. Il concetto che le
dal 5 al 100% to rapido (ad esempio di un’ora) innescherà condizioni microclimatiche valide per un mate-
(saturazione rispetto
un effetto diverso dovuto allo stress dello riale non siano automaticamente valide anche
al ghiaccio e all’acqua),
non riesce a seguire strato superficiale del legno; questo sarà par- per ogni manufatto costituito da quel materia-
adeguatamente il ciclo ticolarmente rischioso per le parti più sottili o le, e che il microclima storico abbia un ruolo
per l’inerzia termica della le eventuali pitture o dorature. prioritario era stato introdotto e discusso nel
struttura e dell’elettronica In altri termini, per l’integrità dei manufatti libro Microclimate for Cultural Heritage
che mantengono il
lignei non esiste altra soluzione che evitare (Camuffo 1998). Questo fu pubblicato dieci
sensore a una T
maggiore, il che si riflette stress microclimatici, lenti o veloci che siano, anni fa e meriterebbe un’integrazione per
su valori di UR il che significa mantenere i manufatti sempre aggiungere i risultati scientifici più recenti; cio-
apparentemente minori. nelle stesse condizioni in cui sono nati e alle nonostante è stato ed è il primo libro che
Liberando maggiormente quali si sono acclimatati. abbia affrontato a fondo il problema del
il sensore, in pratica
Il processo di acclimatazione a un dato microclima in relazione ai beni culturali e
forando e rimuovendo
parte del contenitore microclima coinvolge tre fasi distinte: (1) dap- come debbano essere effettuate le misure
attorno, si migliorano prima una deformazione reversibile per piccole microclimatiche in questo contesto. Ha ripor-
lo scambio e la risposta. variazioni microclimatiche; (2) se la variazione tato e diffuso i risultati di un trentennio di
microclimatica si spinge oltre una certa soglia ricerche, molte delle quali fatte con progetti
Fig. 5 – Un termografo
avviene una deformazione plastica permanente europei, che hanno costituito la base di molti
Richard della seconda
metà dell’Ottocento, del legno in risposta al diverso contenuto igro- studi microclimatici successivi e di alcune
parente stretto di metrico d’equilibrio con l’ambiente (Mecklen- norme italiane ed europee.
strumenti ancora visibili burg et al. 1998); (3) una serie di fratture e In pratica, ricavando in laboratorio le iso-
negli ambienti di microfratture interne per creare quei gradi di terme di assorbimento è possibile stabilire
conservazione.
libertà necessari per seguire il cambiamento con una certa precisione gli intervalli ideali di
microclimatico e/o i cicli di variabilità ambiente. temperatura e di UR per i vari materiali igro-
Quando il microclima cambia, la condizione scopici (Mecklenburg et al. 1998), ma in prati-
di equilibrio si sposta. Se il microclima regredi- ca questo risultato non si può applicare diret-
sce in variabilità, il manufatto si trova in condi- tamente agli oggetti anche se costituiti dal
CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC
materiale noto. Questo perché gli oggetti sono materiale e se questa corrisponde realmente
condizionati da un numero di vincoli che ren- alle esigenze conservative di ogni singolo
dono insostenibile ogni cambiamento oltre oggetto costituito da quel materiale. Nell’im-
delle soglie che dipendono da vincoli interni possibilità di testare la risposta del manufatto
ad ogni oggetto. Vedremo alcuni interessanti sottoponendolo a stress ambientale sino a
esempi più oltre nel paragrafo “Il riscaldamen- raggiungere il limite di deformazione perma-
to delle chiese e degli altri edifici di culto” nente o rottura, l’unica risposta possibile può
(figg. 9-14). Supponiamo che per una data spe- essere ottenuta guardando al suo microclima
cie legnosa il valore ottimale di UR sia 55%: storico. Supponiamo il caso più semplice in cui
questo livello non può essere raggiunto impu- il solo problema sia la variabilità di UR; ecco
nemente da un manufatto costruito e acclima- che si possono porre in un diagramma le flut-
tato a un livello di UR molto alto (esempio tuazioni di UR (in ascissa) contro il numero di
80%) o molto basso (esempio 30%) pena la volte in cui sono avvenute (in ordinate), dopo
formazione di danni irreversibili, come defor- aver effettuato almeno un anno di misure. Si
mazioni plastiche permanenti o rotture. Lo otterrà una forma a campana, non necessaria-
stesso può essere ripetuto per un dipinto su mente simmetrica e talvolta nemmeno unimo-
tela fissato a un telaio in legno, o per un libro dale, dove le fluttuazioni che si ripetono spes-
antico, con pagine cartacee, copertina in cuoio so mostrano la zona “sicura” perché ormai ben
o pergamena e cuciture a spago. Se il libro è collaudata e con eventuale danno già comple-
nato e rimasto in ambiente umido, o secco, tato. La zona in cui si notano poche fluttuazio-
tutti i componenti, copertina, fogli e cuciture ni di grande respiro è di allerta, a potenziale
avranno dimensioni compatibili fra loro, ma se rischio, perché queste fluttuazioni possono
verrà portato a un livello di UR diverso, anche avere incominciato il danno, ma questo può
se idealmente migliore per i singoli componen- non essere ancora emerso perché le fluttuazio-
ti, il risultato sarà disastroso per il libro nel suo ni sono state ancora poche. La zona non rag-
insieme perché le tensioni che si svilupperan- giunta se non sporadicamente è totalmente
no tra copertina fogli e cuciture porterà inevita- incognita e a pieno rischio. Se il manufatto
bilmente a strappi e rotture. presenta già segni di sofferenza, significa che
L’importanza del microclima storico e di le fluttuazioni documentate erano pericolose e
contenere la sua variabilità è stata recepita hanno già causato del danno.
anche dalle American Society of Heathing, La prima norma varata dal gruppo di lavo-
Refrigerating and Air-Conditioning Enginears ro 23 dell’UNI-NORMAL è stata una linea
Inc. (ASHRAE 2007; Michalski 2009), ma in guida del tutto generale Norma Italiana UNI
forma meno garantista per la conservazione. 10969 –- Principi generali per la scelta e il
La raccomandazione che viene fatta nelle ASH- controllo del microclima per la conservazione
RAE è di non superare mai l’ultimo limite di dei beni culturali in ambienti interni . La
variabilità che sia stato riscontrato senza rile- norma UNI 10969 si propone di dare nuova
vare un peggioramento del danno. Il problema luce alla problematica delle relazioni tra
è che una variazione microclimatica isolata ambiente e manufatto per migliorarne la
può avere iniziato all’interno del materiale durabilità in condizioni conservative più ido-
cricche e microcrepe, non ancora visibili all’e- nee. In pratica, ci si trova innanzi a quattro
sterno, ma che lo saranno non appena si sarà categorie di materiali: (1) quelli fortunatamen-
ripetuto un numero sufficiente delle nuove te poco sensibili alle variazioni microclimati-
ingiurie permettendo lo sviluppo alla forma- che (per esempio oro, vetri e ceramiche
zione delle crepe. Molti materiali igroscopici, moderne); (2) materiali particolarmente deli-
come il legno, reagiscono immediatamente cati che vanno conservati in ambiente relati-
alla variabilità microclimatica e le ingiurie che vamente secco e stabile (per esempio reperti
possono derivare al manufatto dipendono dal- archeologici di scavo o marini); (3) materiali
l’ampiezza, dalla durata e dalla frequenza con deperibili che debbono essere conservati in
cui si ripetono i cicli termo-igrometrici (Bratasz condizioni microclimatiche precise (per esem-
et al. 2005; 2007). pio metalli ossidabili che richiedono ambien-
Il punto diviene quindi stabilire quale te secco; acetato di cellulosa che abbisogna
variabilità microclimatica sarà sostenibile dal di ambiente freddo e secco per evitare l’idroli-
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CLIMA E MICROCLIMA: LA NORMATIVA ... SPECIALE NORMATIVA BBCC
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nel sensore ottico è in parte originato dalla sulla UNI, 2004: Norma Italiana UNI 11120 - Fig. 8b – Il sistema di
superficie in esame, in parte da altri corpi ma Beni Culturali – Misurazioni in campo della riscaldamento studiato
riflessa dalla superficie in esame. Se la super- temperatura dell’aria e della superficie dei con il progetto Europeo
Friendly-Heating privilegia
ficie ha emissività X% significa che la frazione manufatti sia sulla normativa europea in via di la parte inferiore del
X di IR è generata dalla superficie in esame, e conclusione CEN/TC 346 prEN15758, Conserva- corpo: vengono raggiunte
il (100-X)% ne è estraneo e deriva da altri tion of cultural property – Procedures and temperature massime
corpi. In tal senso, se si prova a misurare la instruments for measuring temperatures of the sino a 25-28°C per i piedi
temperatura di una superficie metallica, que- air and of the surfaces of objects. La bozza (diminuibili a piacere
sfilando il piede da sotto
sta si comporta come uno specchio e fa vede- della norma europea ha passato a larghissima l’inginocchiatoio
re la temperatura dei corpi che stanno attor- maggioranza l’inchiesta presso le varie nazioni scaldante) e di 20°C
no, prima di tutti quella dell’operatore che sta membre ed è giunta alla fase conclusiva. sulle gambe. La parte
innanzi. (iii) Lo strumento produce un errore La norma europea è un po’ più ricca di par- superiore del corpo
quando sensore e misurando sono a livello ticolari rispetto all’italiana avendo giovato non abbisogna di calore
dovendo essere
termico diverso e l’entità dell’errore dipende delle ricerche effettuate nel frattempo e del adeguatamente coperta
da questa differenza termica. In pratica, que- contributo dei vari paesi membri. Per fare un da un cappotto. La linea
sto metodo è molto pratico perché permette esempio, viene specificato come valutare il blu quasi verticale indica
misurazioni a distanza senza bisogno di pon- contributo della radiazione IR su una superfi- la temperatura lontano
teggi, ma richiede operatori ben preparati e la cie colpita da irraggiamento, come nel caso di dalla zona riscaldata.
strumentazione esistente in commercio ha sorgenti per il riscaldamento IR o faretti lumi- Fig. 9 – Un pregevole
un’accuratezza non molto elevata, decisamen- nosi ad elevata intensità. Il concetto di base altare ligneo datato 1518
te inferiore agli altri due metodi. parte dall’analogia con il globo termometro con numerosi sensori
(3) Per i materiali non metallici o per i che come un corpo nero assorbe la radiazione applicati per studiare la
metalli fortemente ossidati è opportuno che la incidente e raggiunge una condizione d’equili- reazione del legno e
l’aggravamento del
temperatura superficiale sia misurata con un brio tra il livello termico dell’aria, il surriscal- danno in risposta alla
termometro di quasi-contatto a radiazione damento dovuto all’irraggiamento e gli scambi variabilità microclimatica
totale (figg. 2a, 2b). I termometri di quasi-con- convettivi. Nel caso si voglia conoscere l’im- e in particolare al
tatto hanno un sensore per il rilevamento del- patto che un certo sistema di riscaldamento riscaldamento. La chiesa
l’IR emesso dalla superficie in esame quando radiante, o un faretto d’illuminazione, potreb- veniva riscaldata sia con
metodi tradizionali (aria
il termometro è posto molto vicino alla super- bero avere su un dipinto su tavola o tela, si calda) sia con avanzati
ficie, ma senza sfiorarla. Questi termometri pone nella posizione del dipinto una superfi- per studio comparativo-
hanno trovato largo impiego in medicina per cie di riferimento a assorbanza prossima all’u- dimostrativo.
misurare la temperatura della fronte o dell’o- nità (corpo nero) e a bassa capacità termica di
recchio, vengono usati anche nell’industria modo che raggiunga facilmente l’equilibrio sia
specie per il monitoraggio di parti in movi- con la radiazione sia con l’aria (fig. 3). Una
mento, ma sono pressoché sconosciuti nel
campo dei beni culturali. Il sensore è scherma-
to da radiazioni estranee e la parte interna
dello schermo si comporta come uno specchio
parabolico, facendo convogliare sul sensore
tutta la radiazione emessa dalla superficie in
esame, sia la radiazione diretta sia quella dif-
fusa (radiazione totale). Raccogliendo tutta la
radiazione emessa, il termometro di quasi
contatto si comporta come un corpo nero per-
fetto e la misurazione non richiede la cono-
scenza dell’emissività del corpo. Con questa
metodologia si possono effettuare accurate
misurazioni termiche (0.1°C) senza nemmeno
sfiorare la superficie dell’opera in esame e
senza timore di alterare la temperatura della
superficie, anche se questa ha capacità termi-
ca bassissima.
Queste raccomandazioni si trovano sia 9
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ha caratterizzato alcuni dei primi sensori, nel Fig. 10a – Particolare del
caso il sensore venga esposto a pioggia o volto della Maddalena
condensa, l’acqua potrebbe dilavare o comun- fessurato a causa della
variabilità microclimatica.
que alterare i sali, danneggiando irreversibil- È visibile il sensore che
mente il sensore non sempre adatto per l’uso misura in continua la
all’esterno. Come il sensore capacitivo ha una dimensione della crepa
leggera deriva e possibilità di avvelenamento e i suoi allargamenti
in ambienti inquinati. È un sistema abbastan- quando cambiano T e UR.
za preciso in ambienti non estremi e per esso Fig. 10b – Variazioni
vale sostanzialmente quanto già detto per i dimensionali della crepa
sensori capacitivi, solo che il suo uso è meno (linea nera) sul volto
diffuso. Va naturalmente ripetuto anche il pro- della scultura lignea
blema dell’inerzia termica della struttura di (Maddalena in 10a) in
risposta al riscaldamento
supporto. ad aria calda (T in rosso
Il problema della struttura di supporto. e UR blu) della durata di
Dobbiamo sottolineare che tanto il sensore un’ora. La chiesa veniva
capacitivo quanto quello resistivo sono molto usualmente utilizzata una
veloci; tuttavia la caratteristica di uno stru- volta alla settimana, ma
nella settimana Natalizia
mento non si esaurisce nel sensore, ma nel- in oggetto, il
11 l’intero sistema. Un punto critico è come il riscaldamento veniva
sensore viene ad essere sostenuto e protetto. acceso una o due volte al
1a) Sensore di UR capacitivo. L’elemento Molto spesso il sensore viene tenuto all’inter- giorno. Gli impulsi di T e
sensibile è un film di polimeri igroscopici no di un supporto (probe) metallico o plastico UR si ripetono uguali, ma
non il danno che segue
(come ad esempio l’acetato di cellulosa) il cui con feritoie o griglie che permettano lo scam- l’accumulo dello stress
contenuto igrometrico si pone in equilibrio bio dell’aria tra sensore e ambiente, quando interno. Si vede
con l’UR ambiente, facendo da dielettrico in non è contenuto all’interno di una struttura chiaramente che all’inizio
un condensatore. Il sensore risponde pronta- compatta che include anche tutta l’elettronica. della settimana la crepa
mente, nell’arco di secondi o di pochi minuti. In condizioni di regime stazionario non sussi- si apre ad ogni
riscaldamento, ma alla
La sensibilità è elevata in quanto il film poli- stono problemi; questi sorgono quando si è in fine tende a tornare
merico è molto sottile e l’acqua ha capacità un regime variabile o ci sono brusche variazio- reversibilmente alla
dielettrica 80 mentre quella dell’aria (o del ni di temperatura o di umidità: le più impor- posizione iniziale. Per
supporto secco) è 1. Il sensore può avere una tanti da monitorare. Il punto fondamentale è accumulo di stress a
leggera deriva (drift), specie in ambienti sec- che dalla grata di scambio entra aria con il seguito di uso intensivo
(il 25 Dicembre è
chi, e possibilità di avvelenamento in ambien- contenuto di vapore corrispondente alla situa- evidenziato con freccia
ti inquinati, ma ampiamente inferiore rispetto zione esterna, mentre la temperatura all’inter- maggiore) il danno
al capello, per cui è consigliabile controllare no della struttura contenitiva è determinata diviene irreversibile
annualmente la calibrazione. Costituisce un dalla diffusività termica all’interno della strut- e la crepa si allarga
metodo abbastanza affidabile di misura del- tura metallica o plastica di supporto (fig. 4). consistentemente.
l’UR, +2% nell’intervallo 35-90% mentre divie- Avendo questa una risposta molto lenta, l’UR Fig. 11 –Sopra le fonti di
ne sempre meno rispondente spostandosi che viene a stabilirsi all’interno del micro volu- calore l’aria calda sale
verso gli estremi. È attualmente il sistema più me di misura è determinata dal contenuto di annerendo il muro. La
diffuso e ragionevolmente affidabile nei vari vapore esterno e dalla temperatura interna, deposizione di polveri
campi applicativi. diversa da quella esterna. Il risultato può si fa molto più intensa
quando il moto è
1b) Sensore di UR resistivo. La misura si essere molto diverso e, se l’ambiente è carat- turbolento, come accade
basa sulla variazione della resistenza offerta terizzato da forte variabilità, le misurazioni sopra i ganci di
dal sensore man mano che un elemento attivo eseguite saranno sostanzialmente sbagliate, sospensione al muro
assorbe o cede acqua per portarsi in equilibrio anche con tendenze opposte a quelle reali, (vedi freccia).
con l’UR ambiente. L’elemento attivo può benché lo strumento sia stato perfettamente
essere di due tipi: polimeri igrofili che variano calibrato in condizioni stazionarie (per
la resistenza tra due elettrodi (i più moderni) approfondimenti vedasi Camuffo, 1998). È un
oppure un filamento percorso da corrente errore molto subdolo, di cui non ci si accorge
elettrica posto all’interno di una miscela di facilmente. Per questo è consigliabile l’uso di
sali igroscopici. In quest’ultima variante che strumenti con sensore esterno e libero da con-
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Fig. 12 – Un Crocifisso
ligneo esposto a
riscaldamento
ha portato al
restringimento
del legno e
corrispondentemente
al sollevamento
del fondo di preparazione
in gesso con la pellicola
pittorica, formando bolle
seguite da distacco.
Il processo è evidente
e rapido: sotto il distacco
si vede il fondo di gesso
bianco, non ancora
coperto da polvere.
A destra la stessa
immagine ma a falsi
colori per mettere in
evidenza le perdite
(parti in nero).
12
dizionamenti termici, anche se questo lo tra nei musei, nelle gallerie, nelle biblioteche.
rende vulnerabile. Il problema si base è sempre stato la limitata
1c) Sensore a capello. L’igrometro a capello affidabilità del capello che richiede particolari
è stato lo strumento vincente per la misura cure e attenzioni difficilmente fornite dal per-
dell’UR in tutto l’Otto e il Novecento, sino sonale dei musei o degli altri ambienti di con-
quasi all’ultimo quarto del secolo scorso. Già servazione.
nella seconda metà del XIX secolo erano È noto che il capello si allunga o accorcia
apparsi i termoigrografi meccanici, che combi- portandosi in equilibrio con l’ambiente, rispet-
navano un igrometro a capello e un termo- tivamente assorbendo o restituendo all’aria
grafo bimetallico (fig. 5) o a tubo di Bourbon e molecole di vapore secondo il livello di UR.
registravano con pennini a inchiostro su dia- Tuttavia, il capello soffre di grande isteresi
gramma di carta avvolta su un tamburo che (fig. 6) e la sua risposta varia fortemente col
avanzava grazie a dispositivo a molla e ricari- suo grado di idratazione, essendo maggior-
ca manuale di durata settimanale o mensile. mente sensibile quando è ben idratato e
Nella seconda metà del XX secolo sono stati meno quando è disidratato. Per questo il
introdotti dei potenziometri o dei condensato- fascio di capelli deve essere periodicamente
ri come trasduttori elettrici della deformazione smontato e rigenerato in bagno di acqua
del fascio di capelli e registratori elettromec- distillata, specie durante o dopo periodi di
canici a carta, ottenendo strumenti più avan- permanenza in aria secca. Inoltre, lo scambio
zati, almeno in linea con la tecnologia elettro- di vapore, e quindi la risposta dello strumen-
meccanica della metà del Novecento. Questa è to, dipendono fortemente anche dallo stato
stata poi ampiamente superata dall’avvento superficiale del capello che va periodicamente
dell’elettronica e dei nuovi sensori a film poli- smontato e pulito con frequenza che dipende
merico a partire dagli anni settanta. dalla polverosità o dall’inquinamento ambien-
L’igrometro a capello, specie nella versione tale. Naturalmente, l’igrometro a capello (sia
classica del modello meccanico del termo- isolato, sia montato come termoigrografo) va
igrografo settimanale o mensile sostanzial- periodicamente (almeno settimanalmente)
mente della seconda metà dell’Ottocento ma controllato con uno strumento primario di rife-
in un restyling più accattivante dello châssis, è rimento e, se necessario, ricalibrato.
lo strumento che più frequentemente s’incon- In condizioni ideali, la metodologia può
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essere affidabile entro il +5% nell’intervallo di lettura va corretta. Lo strumento deve utilizza-
UR 35-90%; nei valori estremi di UR il capello re il coefficiente psicrometrico corrispondente
è scarsamente reattivo. Nel caso reale, l’errore alla reale dimensione del sensore. Questo è
d’isteresi per uno strumento privo di adeguata un punto carente specie con sensori elettroni-
manutenzione, l’attrito del pennino e la defor- ci miniaturizzati se non sono adeguatamente
mazione della carta possono portare a un calibrati da un istituto specializzato. Lo psicro-
errore che supera il 30%. Di fatto, negli metro, se adeguatamente tarato, può fornire
ambienti di conservazione questa manutenzio- misure abbastanza precise (+1%) nell’interval-
ne ordinaria non viene generalmente curata e lo di UR 20-100%, quando TA>10°C. Se usato
la conseguenza più frequente è che lo stru- correttamente, e con tutte le correzioni dovu-
mento si trova molto spesso scalibrato e dà te, può essere utile come strumento primario
errori consistenti che rischiano di far scattare per un rapido controllo della calibrazione di
ingiustificati o errati interventi di umidificazio- altri sensori, specie per confrontare quelli
ne o deumidificazione dell’ambiente. In tal (secondari) operanti in campo e verificare che
senso non si tratta solo di scarsa affidabilità, diano una risposta corretta.
ma di uno strumento che rischia di generare 3) Misuratore ottico del Punto di Rugiada
più confusione che informazioni precise e può (Dew Point Meter). La risposta dello strumen-
divenire potenzialmente pericoloso per la con- to (output) è ottenuta dall’osservazione diret-
servazione se usato da mani inesperte. ta di un raggio IR riflesso su una placchetta
Per questo motivo la norma UNI-Normal che funge da specchio e contemporanea misu-
11131 (2005) Beni Culturali – Misurazione in ra della temperatura della placchetta-spec-
campo dell’umidità dell’aria e la norma euro- chio. Si basa sul rilevamento dell’estinzione
pea in fase di discussione Conservation of Cul- del fascio IR riflesso e su un dato termometri-
tural Property – Procedures and instruments co, molto più preciso di una determinazione di
for measuring humidity in the air and moisture UR. Sono impropriamente chiamati misuratori
exchanges between air and cultural property del punto di rugiada degli strumenti basati su
sconsigliano di usare questa metodologia misurazioni di T e UR dell’aria da cui viene poi
ormai superata e di passare invece agli altri calcolato il punto di rugiada. Questi sono stru-
tipi di strumentazione, più affidabili. menti secondari dipendendo da sensori di UR,
2) Psicrometro. In un ambiente ventilato, generalmente di tipo capacitivo o resistivo.
l’evaporazione di una garza bagnata è intensa Poiché il misuratore del Punto di Rugiada è
in presenza di aria secca, mentre è debole con uno strumento essenzialmente di laboratorio
aria umida. L’evaporazione è associata a un per la taratura degli igrometri secondari e pra-
abbassamento termico della superficie evapo- ticamente non si presta a misurazioni dirette
rante, maggiore quanto più intensa è l’evapo- dei beni culturali, non verrà ulteriormente
razione. Questo è il principio su cui si basa lo discusso in questo contesto.
psicrometro, uno strumento composto da due
termometri identici ugualmente ventilati: uno
con il bulbo asciutto TA e uno con il bulbo Il riscaldamento delle chiese e degli
bagnato TW. La depressione psicrometrica (TA- altri edifici di culto
TW) dipende debolmente dall’intensità della
ventilazione (deve essere 2,5<V<5m/s), dalla Un breve commento a riguardo della
dimensione della garza che avvolge il bulbo norma europea in discussione CEN/TC 346
bagnato. Lo psicrometro fornisce un metodo prEN15759, Conservation of Cultural Property
affidabile (se utilizzato con la necessaria com- – Specification and control of indoor environ-
petenza) per misure occasionali o di riferimen- ment - Heating of Worship buildings. Questa
to, più raramente per misure continue in quan- norma costituisce il primo passo che si inten-
to l’autonomia della riserva d’acqua, il consu- de fare ai fini della climatizzazione dei palazzi
mo della ventola e la pulizia della garza sono storici e il campo, vastissimo, è volutamente
fattori limitanti. Non può essere utilizzato a ristretto alle chiese e agli altri edifici di culto
basse temperature perché l’acqua del bulbo (per motivi di par condicio). Secondo una
bagnato congela. Dipende debolmente anche stima UNESCO, oltre metà del patrimonio cul-
dalla pressione atmosferica e in montagna la turale europeo è custodito nelle chiese ma,
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Scrivere invece che certi tipi di riscaldamento ci rilasciano VOC), habitat non favorevole a
non sono ideali, tocca interessi diretti di pro- contaminazioni microbiologiche, e molte altre
duttori e installatori che non vedono con esigenze, non da ultimo il prezzo. La classifi-
occhio favorevole una norma in tal senso. Per cazione di una vetrina va fatta specificando il
esempio, il riscaldamento a combustione cata- livello di qualità per ogni caratteristica, in
litica di gas all’interno della chiesa è difficile modo che il committente possa fare una scelta
da controllare per l’emissione non solo di IR oculata privilegiando gli aspetti per lui più
ma anche di indesiderati prodotti di combu- importanti e trascurando gli altri. Naturalmen-
stione come CO2 (a volte anche CO), NOx, te, non è possibile stabilire un livello di qua-
idrocarburi incombusti, vapore d’acqua. Per di lità se non viene specificato con una norma
più le bombole all’interno della chiesa costi- come procedere e quantificare i risultati.
tuiscono un rischio di esplosione ed incendio: La norma è stata faticosamente dibattuta
per questo in Italia è vietato il parcheggio di per anni in sede UNI e ora l’attività italiana con-
automezzi a gas nei garage. Come altro esem- verge a integrare una più vasta proposta di
pio, dire che l’aria calda tende ad andare in norma europea, in via di abbozzo, dal titolo:
alto e a stratificare danneggiando le opere Conservation of cultural property – Guidelines
nella parte alta della chiesa non è gradito, e for management of environmental conditions –
nemmeno che se la stratificazione termica Recommendations for showcases used for exhi-
viene ridotta aumentando la velocità dell’aria bition and preservation of cultural property non
immessa, i forti moti d’aria tendono ad ancora approvata dal Comitato Tecnico CEN.
aumentare la deposizione delle particelle di
fumo e di polvere su pareti e soffitto, spesso
affrescati. Con questa norma, i progettisti si L’illuminazione per i beni culturali
trovano limitati da un maggior rispetto del
microclima storico e vedono un ulteriore vin- L’illuminazione è un fattore di fondamenta-
colo alla loro attività, col rischio di produrre le importanza per la presentazione al pubblico
un impianto che non dia il pieno gradimento delle opere e la corretta fruizione delle stesse.
per il comfort termico, o di vedersi sfumare Tuttavia, anche la radiazione che proviene da
qualche commessa. In pratica, la bozza di ogni fonte luminosa costituisce un fattore di
norma, se vuole passare, deve attenuare tutte degrado, specie per i materiali fotosensibili. È
le messe in guardia contro gli aspetti più ovvio che tale radiazione deve essere filtrata,
negativi di certi sistemi. È un grande sforzo, eliminando le componenti UV e IR che non
sia a livello scientifico che diplomatico, che giovano alla visione e che danneggiano le
deve essere fatto per la nascita di questa opere. È anche ovvio che il danno è cumulati-
norma. La bozza di norma ha passato a mag- vo, e dipende dal numero di fotoni che com-
gioranza non sufficiente l’inchiesta presso i plessivamente, nel corso degli anni, arrivano
vari paesi membri ed è in fase di revisione per sulla superficie, sicché è possibile discutere se
raggiungere la maggioranza necessaria. convenga utilizzare una bassa intensità lumi-
nosa per un tempo lungo, ovvero intensità
maggiori conferite per intervalli brevi, dando
Le vetrine museali quindi come riferimento il numero totale di
fotoni cumulabili per anno, e lasciare al con-
Nei musei, le vetrine hanno varie funzioni: servatore il compito di come gestirli. Questo è
le principali sono quelle espositive e protetti- solo un esempio dei molti problemi aperti che
ve sia dall’ambiente, sia da ladri e vandali. vanno concordati.
Tuttavia, non tutti gli oggetti esposti hanno le La norma, partita in ambito CEN, prevede
stesse esigenze e non esiste la vetrina miglio- di analizzare il problema nella sua completez-
re in senso assoluto, ma ogni committente za, indicando dapprima i vari meccanismi di
deve richiedere la vetrina che meglio risponda degrado innescati dalla luce (alterazione dei
alle proprie esigenze, che includono sicurezza, colori, riscaldamento, reazioni chimiche, ali-
praticità d’uso, tenuta contro la penetrazione mentazione per i biorganismi fototrofi), quali
di polveri, stabilità microclimatica, qualità del- siano i livelli di illuminazione sostenibili, come
l’aria interna (alcuni materiali, collanti e verni- misurare le varie quantità fisiche in gioco, le
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