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SETTEMBRE 1999
Eurocode 5
Design of timber structures
Part 2: Bridges
RELAZIONI NAZIONALI
RICONFERMA
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni
o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Le norme sperimentali sono emesse, per applicazione provvisoria, in campi in cui viene
avvertita una necessità urgente di orientamento, senza che esista una consolidata espe-
rienza a supporto dei contenuti tecnici descritti.
Si invitano gli utenti ad applicare questa norma sperimentale, così da contribuire a fare
maturare l'esperienza necessaria ad una sua trasformazione in norma raccomandata.
Chiunque ritenesse, a seguito del suo utilizzo, di poter fornire informazioni sulla sua appli-
cabilità e suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato
dell'arte in evoluzione è pregato di inviare, entro la scadenza indicata, i propri contributi
all'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
PREMESSA 2
1 GENERALITÀ 4
1.1 Scopo e campo di applicazione ........................................................................................................ 4
1.2 Relazione con gli altri Eurocodici ..................................................................................................... 4
1.3 Distinzione fra Principi e Regole Applicative, e valori di riferimento ............................. 5
1.4 Definizioni...................................................................................................................................................... 5
figura 1.1 Esempio di parti connesse con unioni a taglio scanalate e viti ..................................................... 6
figura 1.2 Esempi di impalcati lamellari .................................................................................................................... 6
1.5 Simboli ............................................................................................................................................................ 6
1.6 Riferimenti normativi ............................................................................................................................... 7
2 CRITERI DI PROGETTAZIONE 8
2.1 Generalità...................................................................................................................................................... 8
2.2 Fatica ............................................................................................................................................................... 8
2.3 Coefficienti parziali di sicurezza per i materiali ......................................................................... 8
prospetto 2.1 Coefficienti parziali di sicurezza per le proprietà dei materiali agli stati limite di rottura,
combinazioni fondamentali ....................................................................................................................... 8
3 MATERIALI 9
3.1 Generalità...................................................................................................................................................... 9
3.1.1 Classi di servizio ........................................................................................................................................... 9
3.1.2 Classi di durata del carico.......................................................................................................................... 9
3.2 Resistenza a compressione perpendicolare alla fibratura ................................................. 9
4 DURABILITÀ 9
4.1 Misure costruttive di protezione ........................................................................................................ 9
4.2 Protezione di parti metalliche .......................................................................................................... 10
4.3 Superfici di usura ................................................................................................................................... 10
8 UNIONI 23
8.1 Generalità .................................................................................................................................................. 23
8.2 Unioni legno-calcestruzzo in travi composte .......................................................................... 23
8.2.1 Generalità .................................................................................................................................................... 23
8.2.2 Mezzi di unione a gambo cilindrico sollecitati lateralmente ........................................................ 23
figura 8.1 Cassaforma come strato intermedio ................................................................................................... 23
8.2.3 Mezzi di unione a gambo cilindrico sollecitati assialmente ......................................................... 24
figura 8.2 Modello analitico per mezzi di unione inclinati unidirezionalmente .......................................... 24
figura 8.3 Modello analitico per mezzi di unione inclinati bidirezionalmente ............................................ 24
8.2.4 Unioni scanalate ........................................................................................................................................ 24
9 FATICA 25
10 CONTROLLO 25
LUGLIO 1997
Eurocode 5
EUROPEAN PRESTANDARD Design of timber structures
Part 2: Bridges
Eurocode 5
PRÉNORME EUROPÉENNE Calcul des structures en bois
Partie 2: Ponts
Eurocode 5
EUROPÄISCHE VORNORM Bemessung und Konstruktion von Holzbauten
Teil 2: Brücken
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
CEN 1997
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.
1 GENERALITÀ
1.4 Definizioni
In aggiunta alle definizioni fornite nella ENV 1995-1-1, sono applicabili le seguenti defini-
zioni:
1.4.1 unione scanalata: Unione a taglio consistente nell'alloggiamento di una parte essenziale,
rotonda o rettangolare di un elemento nella faccia a contatto dell'altro elemento. Le parti
unite sono, di solito, tenute assieme mediante viti, bulloni, ecc. Vedere figura 1.1.
1.4.2 impalcato lamellare: Impalcato da ponte realizzato con lamelle individuali tenute assieme
da chiodature o incollaggi e/o da una pressione laterale permanente per garantire l'attrito
tra le facce delle lamelle. Vedere figura 1.2.
Nota Impalcati da ponte pre-sollecitati, ma non incollati sono spesso chiamati "stress-laminated decks" con le su-
perfici del legno segate oppure piallate.
1.4.3 pre-sollecitazione: Effetto permanente dovuto a forze controllate e/o a deformazioni impo-
ste su una struttura.
Nota Un esempio è dato dalla pre-sollecitazione di impalcati di ponti di legno mediante barre o tiranti, vedere figura
1.2 da b) a d).
1.5 Simboli
Ai fini della presente norma sperimentale si applicano i seguenti simboli principali:
Aef Area efficace
As Area della barra di rinforzo
E Modulo di elasticità
E0 Modulo di elasticità parallelo alla fibratura
Emean Valore medio del modulo di elasticità
F Forza
Fax,Ek Forza caratteristica assiale nella barra
Ft , Fc Forza di trazione e di compressione
FV,Rk Capacità portante caratteristica a taglio
G0 Modulo di elasticità tangenziale alla fibratura (panel shear)
G90 Modulo di taglio perpendicolare alla fibratura (rolling shear)
Kser Modulo di scorrimento
V Forza di taglio
avert, ahor Accelerazione, verticale e orizzontale
bef Larghezza efficace
blam Larghezza della lamella
d Diametro
h Altezza della trave
fvert, fhor Frequenza fondamentale naturale di vibrazioni verticali e orizzontali
2 CRITERI DI PROGETTAZIONE
2.1 Generalità
P(1) Si applicano le ENV 1991-1 ed ENV 1995-1-1, 2.4.1, 2.4.2 e 2.4.3.
2.2 Fatica
P(1) Gli stati limite correlati alla fatica devono essere trattati come stati limite di rottura.
3.1 Generalità
4 DURABILITÀ
β1 o β2
Attraverso la pavimentazione, tavoloni e tavole 45°
Attraverso impalcati lamellari
(3) Le solette d'impalcato dovrebbero essere analizzate sulla base della teoria delle
lastre ortotrope.
(4) Per le solette d'impalcato, realizzate con lamelle di conifere, le relazioni per le pro-
prietà perpendicolarmente alle lamelle dovrebbero essere desunte dal prospetto
5.2. Il rapporto G90,mean/G0,mean dovrebbe essere considerato come:
G 90, mean
----------------------- = 0, 1 [5.1]
G 0, mean
prospetto 5.2 Proprietà del materiale per solette d'impalcato lamellari, perpendicolarmente alla direzione delle
lamelle
(6) Per solette d'impalcato a doppio strato di tavole con un angolo pari ad α = (60 ± 5)°
fra le direzioni delle tavole e delle travi di sostegno, la larghezza efficace per cia-
scun strato dovrebbe essere considerata pari a (vedere figura 5.2):
6.1 Generalità
P(1) I modelli di calcolo per i differenti stati limite devono prendere in considerazione,
laddove pertinenti, i seguenti punti:
- differenti proprietà dei materiali (per esempio modulo di elasticità, resistenza e
modo di rottura);
- differente comportamento dei materiali nel lungo periodo (viscosità, rilassa-
mento);
- differente comportamento al clima dei materiali (temperatura, variazioni di
umidità);
- differenti situazioni di progetto (fasi di costruzione, cambiamento delle condi-
zioni di appoggio).
6.2.1 Generalità
P(1) Questo punto riguarda gli elementi lignei rinforzati con altri materiali, per esempio
legno di altre specie, materiali a base di legno, fibre di vetro o fibre di carbonio, op-
pure con acciaio, solidarizzati al legno.
(2) Il calcolo degli effetti di progetto delle azioni dovrebbe essere basato su valori me-
di delle proprietà di rigidezza e scorrimento, per la classe di servizio e la durata
del carico in questione.
Nota Nella ENV 1995-1-1 il modulo di elasticità è considerato pari a:
E mean
E = --------------------
1 + k def
dove kdef è stimato in base al prospetto 4.1 della ENV 1995-1-1.
V + 0, 5 V Rd, s
V Rd = min. Rd, timber [6.1]
0, 5 V Rd, timber + V Rd, s
dove:
VRd,timber è la resistenza a taglio di progetto del legno in funzione della direzione
della fibratura e della forza;
VRd,s è la resistenza a taglio di progetto del rinforzo, determinata usando un
modello reticolare, vedere (5).
(4) Per le conifere la resistenza a taglio del legno massiccio e del legno lamellare in-
collato, in direzione radiale-tangenziale (vedere figura 6.1) può essere presa pari
a 0,15 volte la resistenza a taglio parallela alla fibratura.
(5) Posto che l'inclinazione β delle barre di acciaio sia compresa fra 40° e 50°, la re-
sistenza a taglio di progetto del rinforzo dovrebbe essere assunta pari a:
VRd,s = 0,7 fy,d As [6.2]
dove:
fy,d è la resistenza allo snervamento di progetto della barra di acciaio;
As è l'area delle barre di rinforzo inclinate.
(6) Posto che esista un rinforzo longitudinale con ab ≥ 5d, per un rinforzo a taglio uni-
direzionale come mostrato nella figura 6.2, si applicano (7), (8) e (9).
(7) La resistenza di progetto a taglio dovrebbe essere considerata pari a:
V
Rd, timber + 0, 5 V Rd, s
V Rd = min. 0, 5 V Rd, timber + V Rd, s [6.3]
1, 5 V
Rd, timber
purché la distanza as delle barre non sia maggiore dell'altezza h della trave.
(8) La rigidezza a taglio dell'elemento rinforzato dovrebbe essere considerata accre-
sciuta nello stesso modo della resistenza a taglio.
(9) La resistenza allo snervamento di progetto della barra di acciaio fy,d non dovrebbe
essere assunta maggiore di 350 N/mm2.
7.1 Generalità
(1) Laddove non vengano indicati altri requisiti, dovrebbe essere verificato:
- che il comportamento elastico sia assicurato in modo da escludere deviazioni
dalla geometria prevista;
- che le inflessioni e gli incurvamenti siano limitati così da escludere effetti dina-
mici indesiderati dovuti al traffico;
- che le frequenze naturali fondamentali siano limitate in modo da escludere:
- vibrazioni dovute al traffico pedonale o veicolare o al vento, che causino
disturbo alle persone sul ponte;
- danno da fatica causato da fenomeni di risonanza.
Nota Per indagini speciali riguardanti il comfort umano in presenza di vibrazioni, un metodo viene fornito
nella ISO 2631-1.
(2) Per i ponti ferroviari i criteri prestazionali vengono forniti nella ENV 1991-3. Per pon-
ti pedonali/ciclabili e stradali i criteri prestazionali vengono forniti in 7.2, 7.3 e 7.4.
1,0
0,7
figura 7.1 Correlazione fra il coefficiente kvert,f e la frequenza naturale fondamentale fvert
figura 7.2 Correlazione fra il coefficiente khor,f e la frequenza naturale fondamentale fhor
π EI
f vert = -------2- ------ [7.14]
2l µ
dove:
µ è la massa del ponte per unità di lunghezza;
F è la forza concentrata che rappresenta il veicolo;
ν è la velocità del veicolo;
EI è la rigidità a flessione della struttura;
l è la luce della struttura semplicemente appoggiata oppure la luce più am-
pia di una struttura continua, vedere prospetto 7.1.
(4) L'accelerazione verticale avert dovrebbe essere determinata per un veicolo del pe-
so pari a 240 kN e una velocità pari a 15 m/s.
8.1 Generalità
P(1) Per ponti con azioni da traffico variabili con frequenza, si applicano le seguenti
prescrizioni, in aggiunta a quelle fornite nel punto 6 della ENV 1995-1-1.
Nota 1 Metodi di verifica per barre incollate sono riportate nell’appendice A (informativa).
Nota 2 Un metodo per il calcolo del numero efficace di spinotti è riportato nell’appendice C.
(2) Le unioni devono essere simmetriche per quanto riguarda dimensioni e parametri
di rigidezza, a meno che gli elementi dell'unione non siano stabilizzati mediante
controventature.
Nota 1 Esempi di unioni simmetriche sono mostrate nell’appendice C, figura C.1.
Nota 2 Un esempio di unione non-simmetrica è l'unione fra la trave secondaria e la trave principale quando
la trave secondaria è posizionata fra le travi principali e la rotazione della trave principale è impedita
dalle controventature.
P(3) L'effetto-fatica deve essere considerato conformemente a 9.
8.2.1 Generalità
(1) La capacità portante e il modulo di scorrimento dell'unione dovrebbero essere de-
terminati mediante prove. Nei casi in cui i valori sono riportati di seguito, le prove
non sono richieste.
10 CONTROLLO
(1) L'umidità delle lamelle al momento della pre-sollecitazione dovrebbe essere
uguale o minore dell'umidità media prevista in esercizio per il ponte o per i suoi
componenti.
A.1 Generalità
(1) L'uso di barre di acciaio incollate dovrebbe essere limitato a parti strutturali nelle
classi di servizio 1 e 2.
(2) Dovrebbe essere verificato che le proprietà dell'adesivo e la sua adesione all'ac-
ciaio e al legno siano affidabili per tutta la vita in esercizio della struttura, entro i
campi di temperature e umidità previsti.
(3) Le barre dovrebbero essere filettate o sagomate.
Nota La durabilità dell'adesione di superfici di acciaio lisce non è ben nota. L'adesione può essere nega-
tivamente influenzata per esempio dalla corrosione.
(4) Dovrebbe essere considerato che la capacità portante di un gruppo di barre incol-
late che agiscono assieme è normalmente minore della somma delle resistenze
delle singole barre incollate prese individualmente.
Nota Questo effetto è normalmente causato da modi di rottura fragile.
(5) Per le barre inserite perpendicolarmente alla fibratura, dovrebbe essere preso in
considerazione il rischio di spacco del legno derivante dalle variazioni di umidità.
A.2.1 Generalità
(1) La capacità portante delle unioni realizzate con barre incollate caricate assial-
mente dovrebbe essere verificata per i seguenti modi di rottura:
- rottura della barra di acciaio;
- rottura dell'adesivo e del suo collegamento all'acciaio e al legno;
- rottura del legno adiacente alla linea di colla;
- rottura dell'elemento ligneo (per esempio rottura per sfilamento di un intero
blocco di legno con alcune barre incollate).
(2) La capacità portante dovrebbe in generale essere limitata dalla resistenza della
barra, non dalla capacità di trasferimento del carico da parte dell'adesivo e dal suo
incollaggio alla barra e al legno, oppure dalla resistenza del legno.
Nota Questo requisito tende ad impedire una rottura fragile.
(3) Le espressioni fornite sono basate sia sul diametro esterno d della barra; sia,
quando la resistenza dell'adesivo non è critica, su un diametro equivalente dequ
uguale al più piccolo valore fra il diametro del foro e 1,25d.
Nota Per le barre filettate, il diametro esterno è uguale al diametro nominale; per la maggior parte delle
barre di armatura sagomate, il diametro esterno è circa il 10% maggiore del diametro nominale.
(4) Gli interassi e le distanze minime dovrebbero essere conformi alla figura A.1.
0, 4 d 2
l a, min = max. [A.1]
8d
dove:
la,min è la lunghezza minima di ancoraggio in mm, vedere figura A.1;
d è il diametro esterno della barra in mm.
Nota Usando la lunghezza di ancoraggio la = la,min conformemente all'espressione [A.1] diventa determi-
nante la perdita dell’adesione.
(4) Quando gli sforzi di trazione di ancoraggio Fax,Ek agiscono sotto un angolo α ri-
spetto alla fibratura, vedere figura A.3, per l'ancoraggio in legno di conifere la ca-
pacità portante caratteristica Fax,Rk di una singola barra, oppure, se più barre agi-
scono parallelamente in linea con la forza, la capacità portante caratteristica Fax,Rk
di questo gruppo di barre, non dovrebbe essere considerata maggiore di:
figura A.3 Larghezza efficace bef e sforzo di ancoraggio agenti sotto un angolo α
Nota Questo requisito tende ad evitare la rottura fragile a spacco del legno. Quando più barre agiscono
parallelamente in linea con la forza, la capacità portante caratteristica del gruppo di barre non è
maggiore della capacità portante di una singola barra tenuto conto della resistenza del legno.
(5) Nel calcolo, il rapporto a/h non dovrebbe essere assunto maggiore di 0,7.
(6) La larghezza efficace bef non dovrebbe essere assunta maggiore di quella corri-
spondente a 3d per ciascun lato della barra, e non maggiore di quella corrispon-
dente alla geometria effettiva.
(7) Per le zone fra le barre soggette a forze di taglio, vedere figura A.4, dovrebbe es-
sere verificato che:
FV,Ed = fv,d bef hef [A.6]
dove:
FV,Ed è la capacità portante di progetto a taglio;
fv,d è la resistenza di progetto a taglio;
hef è definita nella figura A.4.
Nota Per le barre filettate il diametro efficace della barra corrisponde a circa il 90% del diametro esterno;
per le barre da armatura ad aderenza migliorata il diametro efficace corrisponde al diametro nominale.
A.5 Esecuzione
(1) Le superfici dei fori devono risultare da lavorazione eseguita con taglio netto.
(2) Dovendo serrare più barre raggruppate, il serraggio deve avvenire in modo uniforme.
(3) Occorre verificare che il foro sia completamente riempito con l'adesivo.
(4) Al momento di incollare le barre, l'umidità del legno non dovrebbe essere maggio-
re del 3% dell'umidità minima prevista in esercizio, mediata su tutta la sezione del
pezzo.
kfat,∞
Elementi lignei soggetti a
- compressione perpendicolare e 0,60
parallela alla fibratura
- flessione 0,30
trazione
trazione/compressione alternate
- taglio 0,20
Unioni con
- spinotti 0,25
- chiodi 0,15
(8) Per un carico periodico con ampiezza variabile, dovrebbe essere verificato che:
ni
∑ -----
N
≤1
i
dove:
ni è il numero di cicli nell'intervallo di tensioni ∆σi durante la durata di vita
prevista dal progetto;
Ni è il numero di cicli nell'intervallo di tensioni ∆σi che provocano la rottura.
Milano (sede) Via Battistotti Sassi, 11B - 20133 Milano - Tel. 0270024200 - Fax 0270105992
Internet: www.unicei.it - Email: diffusione@uni.unicei.it
Roma Via delle Colonnelle, 18 - 00186 Roma - Tel. 0669923074 - Fax 066991604
Email: uni.roma@uni1.inet.it
UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia