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MAGGIO 2001
Lighting columns
Design and verification
Specification for characteristic loads
NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma specifica i carichi di progetto per pali per illuminazione pubblica.
Particolari progetti strutturali per permettere la sospensione di segnali,
cavi aerei, ecc., non sono trattati nella presente norma. I requisiti per pali
per illuminazione pubblica realizzati in materiali diversi da calcestruzzo,
acciaio o alluminio (per esempio legno, plastica e ghisa) non sono specifi-
catamente trattati nella presente norma.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
4 FORZE E MOMENTI 7
4.1 Forze dovute alla pressione del vento e al peso proprio .................................................... 7
4.2 Momenti dovuti alla pressione del vento e ai pesi propri .................................................... 8
FEBBRAIO 2000
EUROPÄISCHE NORM
DESCRITTORI
ICS 91.160.20
La presente norma europea è stata approvata dal CEN l’11 dicembre 1999.
I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
© 2000 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni con-
tenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del te-
sto e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modi-
fiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella pre-
sente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non datati vale l’ul-
tima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
ENV 1991-2-4 Eurocode 1 - Basis of design and actions on structures - Wind
action
3.2.1 Generalità
La pressione caratteristica del vento q(z), in N/m2, per qualsiasi specifica altezza del suo-
lo, z, deve essere ottenuta dall’equazione seguente:
q ( z ) = δ × β × f × Ce ( z ) × q ( 10 )
dove:
q(10) è la pressione del vento di riferimento data in 3.2.2;
δ è un coefficiente che dipende dalle dimensioni del palo; detto coefficiente è dato
in 3.2.3;
β è un coefficiente che dipende dal comportamento dinamico del palo; detto coeffi-
ciente è dato in 3.2.4;
f è un coefficiente topografico, dato in 3.2.5;
Ce(z) è un coefficiente che dipende dalle caratteristiche del terreno del luogo di installa-
zione e dall’altezza dal suolo z; detto coefficiente è riportato in 3.2.6.
Nota 1 q(10), f e Ce(z) si basano sui principi della ENV 1991-2-4.
Nota 2 Il coefficiente dinamico equivalente, Cd, descritto nella ENV 1991-2-4 non è attualmente definito. Il suo uso è
estremamente complesso per i pali per illuminazione pubblica e da esso si ottiene un valore minore del pro-
dotto β × δ. Pertanto, per maggiore sicurezza e semplicità, sono stati mantenuti i fattori δ e β.
Categoria Descrizione
I Costa marina. Costa di lago con lunghezza
sopravvento di almento 5 km. Terreno piano,
senza ostacoli.
II Terreni coltivati cintati da siepi, qualche pic-
cola costruzione agricola, case o alberi.
III Aree suburbane o industriali e foreste perma-
nenti.
IV Aree urbane in cui almeno il 15% della super-
ficie è coperto da edifici con altezza media
maggiore di 15 m.
Per qualsiasi categoria di terreno e altezza considerata, il valore del coefficiente di espo-
sizione Ce(z) deve essere derivato dal prospetto 2 o dalla figura 2, a seconda di quale è ri-
tenuto più conveniente.
Nota 1 Per l’installazione su ponti, l’altezza z si misura dal livello dell’acqua o del suolo che il ponte attraversa.
3.3.2 Coefficiente di forma per pali e bracci a sezione ottagonale trasversale regolare
Per le sezioni trasversali ottagonali regolari con rapporto r/D < 0,075, dove r è il raggio
dell’angolo e D è la distanza tra i piani, il coefficiente di forma c deve essere derivato dalla
curva b) nella figura 3.
Per le sezioni trasversali ottagonali regolari con rapporto r/D > 0,075, il coefficiente di for-
ma c deve essere derivato dalla curva c) nella figura 3.
Quando i momenti sono calcolati dividendo l’insieme in sezioni con altezza massima di 2 m,
il rapporto r/D utilizzato per calcolare i valori di c deve trovarsi nel punto centrale di ciascu-
na sezione.
VD
Nota Re = --------
v
dove:
V è la velocità del vento in m/s definita come:
1 q (z )
V = ----- ---------------
C s 0,5 ρδβ
dove:
D è il diametro del palo o la distanza tra i piani, in metri;
v è la viscosità cinematica dell’aria a 20 °C in m 2/s
–6 2
v = 15,1 × 10 m ⁄ s
3.3.3 Coefficienti di forma per pali e bracci con sezioni trasversali diverse
Per le sezioni trasversali diverse da quelle circolari e ottagonali regolari, il coefficiente di
forma c deve essere derivato dalla norme nazionali o deve basarsi su risultati di prova af-
fidabili.
4 FORZE E MOMENTI
4.1.2 Forza orizzontale esercitata su qualsiasi parte del braccio che sporge rispetto al palo
La forza orizzontale, espressa in N, esercitata su qualsiasi parte del braccio che sporge
dal palo deve essere calcolata utilizzando l’equazione seguente:
F b = Ab c q ( z )
dove:
Fb è la forza orizzontale parziale, in N, dovuta all’azione della pressione del vento al
centro della superficie della sezione di braccio considerata;
Ab è la superficie proiettata, in metri quadrati, su un piano verticale perpendicolare
alla direzione del vento, della sezione di braccio considerata;
c è il coefficiente di forma della sezione di braccio considerata;
q(z) è la pressione di progetto del vento, espressa in N/m2, all’altezza z, in metri, dal
suolo. I valori di z dovrebbero essere misurati al centro della superficie della se-
zione di braccio considerata.
4.2.1 Momenti di flessione che agiscono sul fusto del palo e sul braccio
Il palo deve essere considerato come fissato rigidamente al suolo e il braccio come fissato
rigidamente al fusto del palo.
I momenti dovuti alla pressione di progetto del vento e ai pesi propri devono essere cal-
colati per mezzo di un metodo che metta in evidenza i momenti massimi dovuti alla ripar-
tizione delle forze che agiscono su palo, bracci e apparecchio/i di illuminazione.
A tale scopo, l’insieme deve essere diviso in sezioni con altezza massima di 2 m.
La forza di progetto orizzontale per ciascuna sezione deve essere calcolata individual-
mente utilizzando la superficie proiettata, il coefficiente di forma e la pressione di progetto
del vento appropriati.
Si possono utilizzare metodi alternativi per il calcolo del momento, a condizione che il mo-
mento totale ottenuto in qualsiasi sezione critica non sia inferiore a quello ottenuto con il
metodo per sezioni precedentemente descritto.
4.2.2 Momenti di torsione che agiscono sul fusto del palo dovuti ai carichi del vento
Per i pali che hanno una disposizione asimmetrica del/i braccio/i e dell’apparecchio/i di il-
luminazione, si devono calcolare i momenti di torsione in tutte le sezioni critiche.
1 – 0,2 ln [ – ln ( l – p ) ]
Cs = -------------------------------------------------------------
1 – 0,2 ln ( – ln 0,98 )
dove:
Cs è un coefficiente statistico basato sul valore meteorologico estremo del vento;
p è la probabilità annuale di superamento di progetto
1
= ----------------------------------------------------------------------------------------------
Requisito di Vita di Progetto in Anni
Vref rimane come definito in 3.2.2.
dove:
x è la distanza orizzontale del luogo di installazione dal punto più alto della cima
della collina o della scarpata, considerata come positiva.
x non può essere mai maggiore di Le, ai fini della presente formula;
Le è la lunghezza effettiva della pendenza del terreno, considerata come la lunghez-
za reale della pendenza (L) oppure come H/0,3 (dove H è l’altezza del terreno), a
seconda di quale sia il valore maggiore;
φe è la pendenza effettiva del terreno, indicata da φe = H/Le.
a) Collina e crinale (pendenza sopravento > 0,05, pendenza sottovento > 0,05)
b) Scarpata (0,3 > pendenza sopravento > 0,05, pendenza sottovento < 0,05)
e scogliera (pendenza sopravento > 0,3, pendenza sottovento < 0,05)