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MAGGIO 2015
Versione italiana
Gran es dell'ottobre 2015
General design
Part 1: General prineip les and requiremenls
TESTO ITALIANO
ICS 53.020.20
kti LINI
Riproduzione vietata. Legge 22 aprile 1941 N" 633 e successivi aggiorrvArnérti.
ENTE ITALIANO Tutti i diritti sono riservali. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta ci drffusa
Dl NOPMAZIONE con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm °altro, senza il consenso scritto de.11'4JNI.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell'arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seglitci dell'applicazione d questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell'arte
in evoluzione é pregato di inviare i propri contributi all'UNI, Ente Nazionale Italiano d
Unificazione, che li terrà in considerazione per l'eventuale revisione della norma stessa.
Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o
di aggbrramenti.
É importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso
dell'ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano indtre gli utilizzatori a verificare l'esistenza di norme UNI corrispondenti alle
norme EN o 130 ove citate nei riferimenti normativi.
EngUsh version
Appar&s de Icvage à charge suspendue Conception Krane • Konstruktion allgemeln Teìi 1: isfigernú-te
generale • Partie 1: Phncipes généraux et prescriptions Prinzipien und Anfarderungen
CEN members are bound to comply with the CENICENELEC Internai Regulalions which stipulate the conditions for giving
this European Standard the status of a national standard without any alteration. Up-to-clate lists and bibliographical referendes
concerning such national standards may be obtained on application to the CEN-CENELEC Management Centre or to any GEN
member.
This European Standard exists in ihree official versions (E nglish, French, Gerrnari). A version in any other language rnade by
translation Under the responsibility of a CEN member into its own language and notified to the CEN-CENELEC Management
Centre has the serre status as the ceda] versbns.
CEN members are the natf-drial standards badies m' Austria. Belgium, Bulgaria. Croatia, Cyprus. Czeoh Republio. Denmark,
Estonia Finland. Former YugosLay Flepublic of Macedonia, France. úerrriany, Greece, Hungary. Iceland, Ireland. Italy, Latvia,
Uthuania Luxembourg, Malta, Netherlands. Noruay, Poland, Portugal. Romania. Slovakia. Slovenia, Spaín, Sweden,
Svvitzerland. Turkey and United Kingdom.
0 2015 CEN All rights of exploitation in any farm and by any means reserYed worldwide R. No, EN 139D1- 1;2915; E
for CEN national Members.
PREMESSA
INTRODUZIONE 2
4.3.1
4.3.2 Numero totale del ctil di lavoro . 11
prospe tto 2 U dei numeri totali da d lavoro 11
4.3.3
figura 4 Frequenze di servizio nri e durante il compito i negli spazi di lavoro 1 e 2, spostamento
lineare naia direzione dei movimento del comando attivo .12
prospetto 3 gMbinill per le dessi b Odio spostamento medio 5(
4.3.4
prospetto 4 Classi O del coefficienti dello spettro dl carico k0„„,„,„,„,„,„,„,„,„,„,„,„.„..„.„.„.„.,,,„.„.„.„.,,,,. 14
4.3.5 PosizIonamento dei carichi 14
prospetto 5 ClaSSI P dei numero rnedo delle accelerazioni p, 14
hgura 5
4,4 Stor'2 delle 15
4.4.1 Gen eralitA 15
4.42 Frequenze dei dcfl cif soliedtazloni 16
figura 6 Rappresentazione a due coefficienti del cicli di sokledtazione 16
4,43 Trasformazione del cicli di sollecitazione identificali in cicli con sollecitazione media
costante o rapporto di sdlecitazion e costante 17
tgura 7 Plano 0-a dell'edemento in considerazione per la verifica della resistenza a fatica
(Diagramma di Haigh semplificato)
figura 8 Trasformazione del cicli di sollecitazione a) per un rapporto di sollecitazione costante,
b) per una sollecitazione media costante 18
figura 9 Rappresentazione ad un coefficiente delle storie di solledtazlone (frequenze dl ampiezza
d sofecitazIcne riferite ad un rapporti d sollecitazione 120Sb:trite° ad una sollecitazione
BIBLIOGRAFIA 27
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
I seguenti documenti, in tutto o in parte, sono richiamati con carattere normativo nel
presente documento e sono indispensabili per la sua applicazione. Per quanto riguarda
riferimenti datati, si applica esclusivamente l'edizione citata_ Per i riferimenti non datati si
applica l'ultima edizione del documento cui si fa riferimento (compresi gli aggiornamenti).
EN 13001-2 Orane safety - General design - Pari 2: Laad adii:1ns
EN 180 12100:2010 Safety of machinery - General principles for design - Risk assessment
and risk reduction (ISO 12100:2010)
150 2394 General principles on reliability for structures
180 4306-1:2007 Cranes - Vocabulary Part 1: General
Xr1 t Xr1 Spintanie rei dei comandoin analisi alla posiAono di servizio i ei j
Mr Spostamento more durante il compito r
IIn r a-p Spostamento medio lineare o angolare
ri aafficientedi sburezzacomplesskto
NM, &E, (P) Ampiezza della sollecitazione, massima amidi era della sollecibzbne per i tkeporto
ccetante d sollecitazione !
4784 0-i-ri) . íTa ( n- rri Ampiezza della sollecitazione, massima ampiezza dona sollocilaziono por la sollecitazione
media costante o-,
i'T .
à,i
Ampiezza delle sollecitazione dell'intervallo i
0-1, Valore Inferiore estremo dei ciclo di S011editatilOrie
<72I Sd lecitazlen i nell'elemento i musate dogi effetti lomil trietotin dello stato limite)
0-2, Solle-oltazloni nell'elemento I causate dagli effetti loca.11(nistodo della sollecitazione
ammissibile)
crn, Sollecitazione media
o-,.1 Sollecitazione rnedni dell'intervallo j
ai, Valore superiore estremo del Odo di sollecitazione
Goefficientidirarnici
4.1 Generalità
Gli apparecchi dì sollevamento devono essere conformi ai requisiti e/o alle misure dì
sicurezza del presente punto. I pericoli non trattati dalla EN 13001 (tutte le parti) possono
essere trattati da altri requisiti generali per tutti i tipi di gru eio da requisiti specifici per
particolari tipi di gru, come indicato nelle norme elencate nell'appendice k In aggiunta la
macchina deve essere progettata secondo i principi della EN ISO 12100 per i pericoli
pertinenti ma non significativi che non siano stati trattati dalle norme sopra menzionate.
5
4.2.2 Modelli di gru e carichi
Per ii calcolo dei movimenti, delle forze interne (momenti torcenti negli ingranaggi, forze
sulle funi, ecc.) e delle perdite della gru o delle sue parti, sono utilizzati i modelli cinematici
del corpo rigido.
I carichi agenti su questo modello sono le coppie del motore e/o del freno, che devono
bilanciare ciascuno dei carichi agenti sugli elementi mossi così come le perdite, le forze di
massa causate dalla gravità, i movimenti della gru o di partì di questa, e le forze del vento.
Da questo modello cinematico del corpo rigido della gru e dai modelli del carico, può
essere derivata ogni variazione di spostamento, velocità, accelerazione e/o forze interne
così come i corrispondenti valori istantanei dell'accelerazione e/o delle forze interne.
Queste variazioni, se calcolate in conformità con le condizioni di servizio concordate,
sono la base per stimare le storie degli effetti del carico (per esempio equivalenti del
calore) e le storie della sollecitazione. Poiché le variazioni e i valori istantanei delle
accelerazioni e delle forze interne calcolate utilizzando un modello cinematico di corpo
rigido rappresentano solamente i valori medi del processo reale, i carichi causati da
improvvise variazioni di questi valori medi devono essere amplificati da coefficienti
dinamici #j per valutare i loro valori reali (vedere EN 13001-2).
Per le gru o per le configurazioni dì gru dove tutti i carichi causati da comandi diversi agendo
simultaneamente non s'influenzano tra loro perché agiscono ad angolo retto Ira loro (cioè
ortogonali), le azioni del carico dovute ai comandi possono essere considerate
indipendentemente. Nei casi in cui i carichi da azioni simultanee di comandi diversi s'influenzano
tra di loro (dipendente, non-ortogonale), bisogna tenere conto di questa influenza
Il calcolo delle sollecitazioni nominali in ogni elemento meccanico e/o strutturale di una
gru a dei suoi elementi può comunemente essere basato su appropriati modelli
elasto-statici, costruiti con travi o elementi più complicati, come sezioni spesse, lastre o
elementi a guscio.
Una sollecitazione nominale è una sollecitazione calcolata in conformità con la semplice
teoria dell'elasticità dei materiali, escludendo gli effetti locali di concentrazione delle
sollecitazioni_
1721
Rd
lie= ..„
f m
7p.fi Yr~ Fi Sk • G-1
a2I
R
adrn ,
I f In
fi a11 (7:
4.3.1 Generalità
La classificazione viene utilizzata per determinare e concordare le condizioni di servizio di
gru eio attrezzature di presa del carico che sono progettate e costruite individualmente.
Questa viene inoltre utilizzata per specificare le condizioni di servizio di gru eio
attrezzature dì presa del carico che sono progettate e costruite in serie, e permette dì
selezionare questi oggetti in accordo con il loro utilizzo previsto. La classificazione è
indipendente dal tipo di gru e dalla maniera in cui essa viene comandata
Le condizioni dì servizio sono determinate dai seguenti parametri:
a) il numero totale di cicli di lavoro durante la vita utile specificata;
b) le distanze medie;
c) le frequenze relative dei carichi da movimentare (spettro dei carichi);
d) il numero medio delle accelerazioni per movimento.
Quando si utilizzano gli intervalli classificati dei parametri, il progetto deve basarsi sui
valori massimi dei parametri all'interno delle classi specificate_ É permesso l'utilizzo di
valori intermedi per un parametro, ma in questo caso questo valore dì progetto deve
essere determinato e marcato al posto della classe.
Nota Nella serie EN 13001-3 O/edere bibliografia) e nelle norme europee per il tipo specifico di gru d sono esempi
per l'applicazione o per l' utikzo semplificato dei parametri (classificazione).
Ci sono delle operazioni che capitano meno frequentemente dei cicli di lavoro ma delle
quali bisogna tenere conto nella verifica della resistenza a fatica, come:
a) aLzareiabbassare il braccio di una gru per scaricare navi;
b) montaggioismontaggio di una gru mobile o di una gru a torre;
c) spostamento di una gru da porta da una posizione di lavoro ad un'altra.
Deve essere specificato il numero totale di tali operazioni durante la vita utile.
Il numero totale dei cicli di lavoro di una gru durante la sua vita utile può essere diviso in
gruppi di cicli di lavoro, ognuno dei quali corrisponde a uno dei compiti tipici svolti dalla
gru. Un compito può essere caratterizzato da una combinazione specifica della
configurazione della gru e di una sequenza di movimenti voluti.
= (ar X Xr (2)
dove:
r èil numero relativo dei cicli dì lavoro per il compito r.
Lo spostamento medio Ycr risultante in ogni comando attivo fra Io spazio di lavoro 1 e 2
durante il compito r può essere stimato dall'esperienza o calcolato da:
n m
ri ri X Xr1 fl ri XX ri
1 1
r (3)
n m
r
j- 1
nr j E nri
r-1
dove;
nri la frequenza di servizio delle posizioni i= 1 m nello spazio di lavoro 1;
n1è la frequenza di servizio delle posizioni j= 1 ... n nello spazio dì lavoro 2;
xr, à la coordinata del comando in analisi che opera nella posizione
xri è la coordinata del comando in analisi che opera nella posizione j.
l parametri suddetti sono illustrati nella figura 4.
figura 4 Frequenze di servizio e durante il compito r negli spazi di lavoro 1 e 2, spostamento lineare nella
direzione del movimento del coniando attivo
Legenda
a Spazio di lavoro
b Spazio di lavoro 2
no,
nri(i 1„..m ) ri ( = 1„..n )
a D
1•
xri 21 r
xi
r([SCT X Xr ) (4)
r
L'equazione (4) può essere utilizzata come lo spostamento medio del comando per la
stima del numero di giri o cicli di ogni elemento, dove gli spostamenti sono
approssimativamente gli stessi a tutti i livelli del carico_ Se ci sono differenze significative
negli spostamenti con diversi livelli di carico, per esempio piccoli spostamenti sotto alti
carichi e lunghi spostamenti sotto piccoli carichi, questo dovrebbe essere preso in
considerazione nella stima del fattore dì spettro delle sollecitazioni degli elementi relativi.
Lo spostamento medio lineare (pedice lin) o angolare (pedice ang) 3C è classificato nel
prospetto 3.
prospetto 3 Simboli per le classi D dello spostamento medio X
— TE
in,i:o P,F0 ii 4 ‹'- 0,63 Da° X,„
16
II— 71
:1 L:'; 1 0,63 < Xiin K 1,25 Dal )(a
7 ri' g
, .._, 7C
Dh2 17'.' 2 Dc2 1,25 < Xki 2,5 Dal à < A aii 9 4
7C — it
Dh3 L3:.. Dc3 2,5‹ Xin 5 Dai < X„-,9 5
4
7-r
C!!,1 :- I Dc4 5 < Xlin 10 Da4 < —xr, n
5
..... Od Da5
10 < Xin 20 n < X2r,g S 2rr
( O )3
k = , x (5)
r
kO - x kiQ x ( QT (6)
dove:
O èil massimo valore di Or per tutti i compiti.
Dove non sono noti i dettagli riguardanti i numeri dei cicli di lavoro e le masse dei
particolari carichi netti da manovrare, si deve concordare fra l'utilizzatore, il fabbricante e
il progettista una frequenza relativa appropriata per ogni compito r.
Il prospetto 4 mostra le classi O dei coefficienti dello spettro di carico kO,
prospetto 4 Classi O dei coefficienti dello spettro di carico kQ
PO P =2
Pi 2<.P<=4
PR 4<iP8
FP3 8 <p
z
p 7
P2
4.4.1 Generalità
Per la verifica della resistenza a fatica di elementi meccanici o strutturali dì una gru
selezionata per il calcolo di verifica, devono essere definite le storie delle sollecitazioni
conseguenti alle specifiche condizioni di servizio.
La stona delle sollecitazioni è una presentazione numerica di tutte le variazioni di
sollecitazione che sono significative per la fatica. Utilizzando le regole stabilite per la fatica dei
metalli il gran numero dei cicli di ampiP77a variabile è condensato in una o due coefficienti.
Le storie delle sollecitazioni possono essere ottenute da prove o stimate tramite
simulazioni cinernatiche dì un corpo elastico o rigido.
Per la verifica della resistenza a fatica, i carichi occasionali ed eccezionali sono
generalmente trascurati. In alcune applicazioni l'effetto dei carichi occasionali può
avvenire regolarmente. Le storie delle sollecitazioni dì questi carichi occasionali possono
essere stimate nella stessa maniera dei carichi regolari e dì queste sì deve tenere conto
nella valutazione della fatica.
Per la verifica della resistenza a fatica, i carichi sono moltiplicati per il coefficiente
dinamico Oi in accordo con la EN 13001-2, mentre tutti i coefficienti dì sicurezza parziali 4,
sono posti uguali a 1
Possono essere calcolate indipendentemente le storie delle sollecitazioni che non sono
proporzionali (come per la parte superiore di una trave dalla teoria delle travi e per gli
effetti locali dai carichi di una ruota o per le sollecitazioni di flessione, torsione e taglio in
un albero a ingranaggi). La valutazione della fatica dell'effetto combinato di tali storie -
interazione - è basata sull'azione indipendente di ciascuna storia.
Le storie delle sollecitazioni devono essere rappresentate in termini di massime ampiezze
della sollecitazione e di:
a) frequenze delle ampiezze di sollecitazione e sollecitazioni medie;
a
b) densità delle ampiezze dì sollecitazione e sollecitazioni medie e il numero totale di
cicli dì sollecitazione.
Nei paragrafi seguenti si tratta solo del caso a).
(5,
orli
Il numero dei cicli dl sollecitazione di classe 5 e il numero totale dei cicli di sollecitazione
avvenuti durante il ciclo della vita utile della gru possono essere calcolati con le seguenti
espressioni:
n = E XV
‘,.., (10)
il i
dove:
n è il numero dei cicli di sollecitazione di classe e
n 4 (0 il numero dei cicli di sollecitazione dì classe iiche avvengono ogni volta che viene
portato a termine il compito r;
af è il numero relativo dei cicli di lavoro per ogni compito r;
C è il numero totale del cicli dl lavoro;
n à il numero totale dei cicli di sollecitazione.
Cra09 = -1
tga = t ga2 = 1 01(R _ Per (Ifr,,1 <.0 e (7,„ < 0 (14)
dove:
(Fa,; é l'ampiezza di sollecitazione dell'intervallo i risultante dal ''conteggio a pioggia"
(vedere figura 6);
(7,nd è la sollecitazione media dell'intervallo j risultante dal "conteggio a pioggia"
(vedere figura 6);
(7(R) è l'ampiezza della sollecitazione trasformata per un rapporto di sollecitazione
costante;
(Fa( (Fin) è l'ampiezza dì sollecitazione trasformata per una sollecitazione media
costante;
è il rapporto dì sollecitazione costante selezionato per la classificazione a un
coefficiente dei cicli di sollecitazione;
è la sollecitazione media costante selezionata per la classificazione a un
coefficiente dei cicli di sollecitazione;
ce sano gli angoli fra la linea orizzontale e le linee per N costante nel piano 0-a
(vedere figure 7 e 8);
Nota Se la sollecitazione media t7rr, non viene assunta come significativa (per esempio per i collegamenti saldati
senza distensione), viene posto a1 = r L = O.
sono gli angoli fra la linea orizzontale e le linee per N costante nel piano
cern (vedere figura 8), conteggio positivo in senso antiorario;
è il numero di cicli di sollecitazione alla rottura per fatica per il ciclo dì
sollecitazione descritto da c i e (7(rm;
(R = -1),
(R = O),
e-Fa (R = sono le ampiezze di sollecitazione, in funzione del rapporto di sollecitazione
specificato R e del numero di cicli N, peri quali avviene il cedimento per
fatica,
Nella figura 7 viene mostrata la relazione fra le ampiezze di sollecitazione al cedimento
per fatica e la sollecitazione media o il rapporto di sollecitazione per l'elemento in analisi
per la valutazione della fatica,
La trasformazione dei cieli di sollecitazione, definita dalle formule suddette viene illustrata
nella figura 8.
figura 8 Trasformazione dei cicli di sollecitazione a) per un rapporto di sollecitazione costante, e b) per una
sollecitazione media costante
nI
a0,1
11
v = n/Na (17)
dove:
v è il numero totale relativo dei cicli di sollecitazione;
è il coefficiente di spettro delle sollecitazioni basato su rndel dettaglio in
considerazione;
a ; e la ampiezza della sollecitazione per l'intervallo i per un rapporto
costante R della sollecitazione o per una sollecitazione media costante
am (vedere figura 9);
í)1 é l'ampie.77a della sollecitazione massima per un rapporto costante di
sollecitazione R della sollecitazione o per una sollecitazione media
costante ria, (vedere figura 9);
n, èil numero dei cicli dì sollecitazione con ampiezza dì sollecitazione
dell'intervallo i (vedere figura 9);
= En, è il numero totale dei cicli di sollecitazione durante la vita utile della gru;
k3
1
0,5
0,25
0,125
0,063
0,032
0,016
0,008
0,004
0,001 0,004 l 0,016 0,063 0,25 0,5 1
0,002 0,008 0,032 0,125 v
Una storia della sollecitazione assegnata cade in una classe specifica S, indipendente
dalla pendenza m della curva relativa log o-ailog N. A causa della scala logaritmica dì
k e v, le linee diagonali (limiti dì classe) rappresentano linee per s costante.
Per la verifica della resistenza a fatica degli elementi le storie della sollecitazione agenti su
questi possono anche essere specificate direttamente, in funzione delle condizioni di
servizio, selezionando una classe secondo il prospetto 6.
Le storie delle sollecitazioni caratterizzate dallo stesso valore di s possono essere
assunte come equivalenti rispetto al danno in materiali, dettagli o elementi simili.
à presente nella lista seguente una nonna di prodotto che é adatta all'applicazione?
EN 13000 C ranes - Mobile cranes
EN 14439 Cranes -Tozer cranes
EN 14985 C ranes - Slewingild cranes
EN 15011 Cranes - Bridge and gantry cranes
EN 13352-1 Cranes - Crffshore cranes - Part i: General purpose offshore cranes
EN 13352-2 Cranes - Offsbore cranes - Part 2: Floating cranes
EN 14492-1 Cranes - PolNer drImen wIrche,s and hoists - Pa- t 1: Power drtven winches
EN 14492.2 Cranes - Power drii,en Wnches and hcists - Part 2: Power driven heists
EN 12999 Cranes - Liader cranes
EN 13157 Cranes - afeti - Hand powered orefice
EN 13155 Cranes • Safety - Non-fIxed load leling attaOhiments
EN 14233 Cranes - Manually controlled load rnanlpulating devbes
EN 15056 Cranes • Requirements for container handling Treaders
Utilizzare le seguenti:
EN 13001-1 Cranes - General design - part 1: General principles and requiremerile
EN 13001-2 Grane safety - General design - Part 2: Load actIons
EN 13001.3-1 Cranes - General design- Part 3-1: Lime states and pro:dor oompeterre of stesi structure
EN 13001.3-2 Cranes -General design - Part 3.2 Limit siates and proof of corripeterFce of ivire ropes In
reervIng systems
EN 13001-3-3 C ranee - General design - Pad 3-3: LIrrit states and proof of competente of Med/i-ali
ccintacts
CENTS 13)01-3-5 C rari es - General design - Pad 3-5: Urrit states and orrof of competente of forged hcoks
EN 13135 Cranes - Safety - Design - FiequIrements for equipment
EN 1 3557 Cranes - Controls and control stations
EN 12077-2 Cranes safety - Requirern ents for hoalth and safety -Part 2 Limeing and Indicating devides
EN 13586 D'ari 88 - Access
EN 14502-1 Cranes - Equipment for the lifting of persona - Pad 1: Suspended
EN 14502-2 Cranes - Equipment for the lifting of persons - Part 2: Elevating control statIons
EN 12544-1 Cranes - Intrrnalcn for use and testing - Part t Instructions
EN 12644.2 Cranes - Information for use and testing - Part 2 Marking
B.1 Generalità
La presentazione delle distribuzioni con valori discreti (cicli e ampiezza) può essere
indicata come spettro o come spettro cumulativo. La figura B.1 illustra entrambe le
presentazioni per le distribuzioni discrete_
figura. B.i Distribuzioni separate
Le-penda
a) Spettro, dove il è il numero relatl dl cicli con ampiezza q: In =
b) Spettro cumulativo
a)
1
+4 n i. lori N
b)
La presentazione delle distribuzioni date da funzioni continue può essere indicata come
funzione dì densità o come funzione di densità cumulativa. La figura B. illustra entrambe
le presentazioni per distribuzioni indicate da funzioni continue.
Nata Mentre .r1(q) indica il numero relativo di cicli cori ampiezza q, il valore cumulativo di N(q) indica il numero di
cieli con ampiezza maggiori di q.
km = fcrxnxdq= frxdN
clo o
n q
go
40 I i
N
= o qrso
n=4x /1}3, = 1 — (1 — q:,) xtfiil
1,1 —
Ir
o
q N
1—q
n=2x 1— (1 — ci) x
i — gi,3 )2
2 — i1 — dir i
rri) = m+1 m+2
(1
Per m= 3 e go = 0,39426 segue k p= 0,25 r is p eitva chss e Q 3.
go 1
CI N
1
n=
1
1 1 — ce 4 1
k = x
1—c im i
Per m= 3 e tQ = 0,54370 segie 0,5 rispetta classe