Sei sulla pagina 1di 44

N O R M A I T A L I A N A CEI

Norma Italiana

CEI 20-1
Data Pubblicazione Edizione
1998-04 Quinta
Classificazione Fascicolo
20-1 3801 C
Titolo
Cavi isolati con carta impregnata per sistemi elettrici con tensioni nominali
da 1 kV a 45 kV

Title
Paper-insulated cables for electrical systems with rated voltages between 1 kV
and 45 kV

CAVI E APPARECCHIATURE PER DISTRIBUZIONE

NORMA TECNICA

COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente Norma riguarda cavi isolati con carta impregnata e rivestiti da guaina metallica, a campo elet-
trico radiale con tensioni nominali fino a Uo = 26 kV ed a campo non radiale fino a Uo/U =12/15 kV. Ri-
guarda cavi impregnati sia con miscela stabilizzata sia con miscela migrante, ma non i cavi ad olio fluido
o a pressione di gas e neppure cavi per usi speciali.
La presente Norma costituisce la ristampa consolidata, secondo il nuovo progetto di veste editoriale, del-
la Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 714); essa incorpora l’Errata corrige pubblicata preceden-
temente in Fascicolo separato (Fascicolo 1781 V).

DESCRITTORI
cavi di energia; carta impregnata; sistemi elettrici da 1 kV a 45 kV;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI


Nazionali

Europei

Internazionali

Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 20-1 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.

Stato Edizione In vigore Data validità 1985-6-1 Ambito validità Nazionale


Varianti Nessuna
Ed. Prec. Fasc. 1931, 1937, 1941, 1965 (fasc. 207)

Comitato Tecnico 20-Cavi per energia


Approvata dal Presidente del CEI in Data 1985-1-30
in Data

Sottoposta a inchiesta pubblica come Progetto P.456 Chiusa in data 1983-7-30

Gruppo Abb. 4 Sezioni Abb. A


ICS

CDU

© CEI - Milano 1998. Riproduzione vietata.


Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.
Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.
INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.

CAPITOLO
1 GENERALITÀ 1

SEZIONE
1 CAMPO D’APPLICAZIONE 1

SEZIONE
2 DEFINIZIONI 2

SEZIONE
3 DATI DA SPECIFICARE NELLE RICHIESTE D’OFFERTA E NELLE ORDINAZIONI 4

CAPITOLO
2 COSTRUZIONE 5

SEZIONE
1 CONDUTTORI 5

SEZIONE
2 ISOLANTE 6

SEZIONE
3 FORMAZIONE DEI CAVI A PIÙ CONDUTTORI 8

SEZIONE
4 GUAINA METALLICA 9

SEZIONE
5 RIVESTIMENTI PROTETTIVI SULLA GUAINA METALLICA 11

SEZIONE
6 MODALITÀ DI CONSEGNA 16

CAPITOLO
3 PROVE 17

SEZIONE
1 GENERALITÀ SULLE PROVE 17

SEZIONE
2 PROVE ELETTRICHE SULLE PEZZATURE 17

SEZIONE
3 PROVE ELETTRICHE, MECCANICHE E PROVA DI NON PROPAGAZIONE
DELLA FIAMMA SU CAMPIONI DI CAVI 22

SEZIONE
4 CONTROLLI COSTRUTTIVI E DIMENSIONALI 27

A PP ENDI CE
A LEGHE DI PIOMBO PER CAVI 30

A PP ENDI CE
B MATERIALI TERMOPLASTICI PER GUAINE 30

A PP ENDI CE
C METODO DI CALCOLO FITTIZIO 32

A PP ENDI CE
D SCELTA E INSTALLAZIONE DEI CAVI 35

A PP ENDI CE
E SPESSORI DELLA GUAINA METALLICA E DELLA GUAINA ESTRUSA
SULLA GUAINA METALLICA PER I CAVI NON ARMATI DI USO PIÙ FREQUENTE 36

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina iii
NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina iv
1 GENERALITÀ
CAPITOLO

1 CAMPO D’APPLICAZIONE
S E Z I O N E

1.1.01 Oggetto
Le presenti Norme riguardano cavi isolati con carta impregnata e rivestiti da guai-
na metallica, a campo elettrico radiale con tensioni nominali fino a U0 = 26 kV ed
a campo non radiale fino a U0/U = 12 kV/15 kV. Riguardano cavi impregnati sia
con miscela stabilizzata sia con miscela migrante, ma non i cavi ad olio fluido o a
pressione di gas e neppure cavi per usi speciali.

1.1.02 Scopo
Le presenti Norme hanno lo scopo di dare le principali regole costruttive per det-
ti cavi e di stabilire le prescrizioni di prova cui essi devono rispondere nel collau-
do.
Per i criteri di scelta e di impiego dei cavi si rimanda alle Norme CEI 11-17.
Nel cap. 4 delle presenti Norme vengono fornite alcune indicazioni complemen-
tari.

1.1.03 Riferimento ad altre Norme


Nelle presenti Norme si fa riferimento ai seguenti documenti normativi:
Norme CEI 20-29 - Conduttori per cavi isolati.
Norme CEI 20-11 - Prove su materiali elastici e termoplastici dei cavi per
energia (Cap. 5; 6; 7; 8).
Norme CEI 20-34 - Metodi di prova per isolanti e guaine dei cavi elettri-
ci rigidi e flessibili (mescole elastomeriche e termo-
plastiche).
Norme CEI 11-17 - Impianti di produzione trasporto e distribuzione di
energia elettrica. Linee in cavo.
Tabella CEI-UNEL 00721 - Colori distintivi dei rivestimenti esterni dei cavi
Tabella CEI-UNEL 09812 - Bobine di legno per cavi elettrici. Dimensioni.
Tabella CEI-UNEL 35025,
35026, 35027, 35028 e
35029 - Cavi di energia con isolante di carta impregnata o
elastomerico o termoplastico. Portate di corrente in
regime permanente. Posa in aria ed interrata.
Tabella UNI 3598 - Filo comune d’acciaio.
Tabella UNI 3950 - Alluminio di prima fusione in pani di fonderia.
Tabella UNI 4007 - Corrosione dei materiali ferrosi. Prove del rivesti-
mento protettivo di zinco sui fili di acciaio.
Tabella UNI 5961 - Nastro di acciaio laminato a freddo.
Tabella UNI 7245 - Fili di acciaio zincato a caldo per usi generici. Carat-
teristiche del rivestimento protettivo.
Tabella UNI 3165 - Leghe di piombo per guaine di cavi elettrici.
Tabella UNI 467 -

CEI 20-1:1998-04 NORMA TECNICA


44 CEI 20-1:1998-04
Pagina 1 di 40
2 DEFINIZIONI
S E Z I O N E

1.2.01 Tensioni d’isolamento di un cavo


Ogni cavo è caratterizzato dalle seguenti tensioni, per le quali è progettato.
U0 - tensione nominale d’isolamento a frequenza industriale, in kV efficaci, tra
ciascun conduttore isolato e il suo eventuale schermo o la guaina metallica;
U - tensione nominale d’isolamento a frequenza industriale, in kV efficaci, tra
due suoi conduttori isolati qualsiasi;
N.B. : questa tensione interessa solo nel caso di cavi a campo elettrico non
radiale.
Um - massima tensione a frequenza industriale, in kV efficaci del sistema trifase
nel quale il cavo può essere normalmente impiegato: è la più alta tensione
concatenata in un punto qualsiasi che il cavo può sostenere in condizioni
normali d’esercizio, escludendo quindi situazioni anormali anche solo tem-
poranee, come per esempio il funzionamento con una fase a terra.
Up - tensione di tenuta ad impulso atmosferico normalizzato, in kV di cresta, fra
ciascun conduttore e il suo schermo o la guaina metallica.

1.2.02 Cavi a miscela stabilizzata e cavi a miscela migrante


Si chiamano cavi a miscela stabilizzata i cavi isolati con carta impregnata di una
miscela tale da soddisfare alla prova di gocciolamento di cui in 3.3.12 di queste
Norme.
Si chiamano cavi a miscela migrante quelli che non soddisfano necessariamente a
tale prova.

1.2.03 Cavi a campo elettrico radiale e non radiale


Si chiamano cavi a campo radiale quelli nei quali ciascuna anima è rivestita da
uno schermo o da una guaina metallica in modo che le linee di forza elettriche
siano dirette perpendicolarmente agli strati di carta costituenti l’isolante.
Si chiamano cavi a campo non radiale quelli in cui le linee di forza elettriche pre-
sentano componenti tangenziali agli strati costituenti l’isolante: tali sono i cavi a
più conduttori con anime non singolarmente schermate, ossia i cavi con cintura
isolante sull’insieme delle anime.

1.2.04 Definizioni relative alla costruzione dei cavi in generale


a) Cavo: denominazione generica usata per indicare un conduttore uniforme-
mente isolato o un insieme di più conduttori uniformemente isolati e riuniti,
generalmente provvisto di uno o più rivestimenti protettivi e caratterizzato da
un grande sviluppo in lunghezza.
b) Pezzatura (di cavo): lunghezza, generalmente grande (dell’ordine di parec-
chie decine o centinaia di metri) di cavo completo, che forma oggetto di for-
nitura.
c) Spezzone (di cavo): lunghezza relativamente piccola (generalmente non più
di alcuni metri o poche decine di metri) di cavo completo, che forma di solito
oggetto di prove.
d) Conduttore (di un cavo): filo o corda di metallo, generalmente rame o allu-
minio, destinato a condurre la corrente elettrica.
e) Sezione equivalente (del conduttore): nel caso di un conduttore formato da
uno o più metalli diversi del rame, è la sezione teorica di un conduttore di
rame avente resistenza elettrica per unità di lunghezza uguale a quella del
conduttore considerato.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 2 di 40
f) Anima (di un cavo): conduttore con relativo isolante, in quanto parte costi-
tuente di un cavo.
g) Isolante (di un’anima o di un cavo): involucro di materiale dielettrico desti-
nato a sopportare la tensione elettrica. Nel caso dei cavi contemplati dalle
presenti Norme, esso è costituito da nastri di carta imbevuti di una miscela
isolante.
h) Schermo: sottile strato di materiale conduttore o semiconduttore applicato
sulla superficie esterna o interna dell’involucro isolante e bene aderente ad
esso.
i) Cintura (in certi tipi di cavi a più anime): involucro isolante applicato sull’in-
sieme delle anime riunite.
l) Guaina metallica: tubo metallico continuo e aderente.
m) Rivestimento protettivo: termine generico per indicare la parte del cavo che
non ha funzione essenzialmente elettrica ma di protezione meccanica chimica
ecc.; può essere costituito da una guaina non metallica di materiale termo-
plastico, da un’armatura, da una fasciatura, ecc. o da più di detti elementi.
Nota Nei cavi considerati dalla presenti Norme esiste sempre una guaina metallica, perciò si usa
trattare separatamente la guaina stessa ed i rivestimenti protettivi eventualmente applicati
all’esterno di essa (Sez. 4 e 5 del Cap. 2).
n) Guaina termoplastica: rivestimento protettivo costituito da un tubo continuo
e aderente di materiale termoplastico.

1.2.05 Definizioni relative ai valori


a) Valore nominale: valore, solitamente arrotondato, che serve a designare una
data grandezza.
b) Valore prescritto: valore che deve essere ottenuto e che è garantito dal forni-
tore, con le previste tolleranze.
c) Valore indicativo: valore che deve rientrare nelle tolleranze dei metodi di fab-
bricazione usuali, ma che non è soggetto a misure o verifiche. Esso serve, per
esempio, per il calcolo di altri valori.
d) Valore medio: media aritmetica dei valori di prova ottenuti.
e) Valore mediano: ottenuti vari valori di prove e dispostili in ordine crescente,
si dice valore mediano:
n il valore posto al centro della successione, se quest’ultima comporta un
numero dispari di valori;
n la media dei due valori posti al centro della successione, se quest’ultima è
costituita da un numero pari di valori.
f) Valore fittizio: valore calcolato col metodo indicato nell’Appendice C.

1.2.06 Definizioni relative al campionamento


a) Lotto di collaudo: insieme di unità di prodotto dal quale deve essere preleva-
to e collaudato un campione per stabilire la sua conformità ai criteri di accet-
tazione.
b) Unità di prodotto: elemento collaudato allo scopo di classificarlo come con-
forme o non conforme.
Nelle presenti Norme, per unità di prodotto si intende la pezzatura di cavo.
c) Campione: vedi 3.3.01.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 3 di 40
3 DATI DA SPECIFICARE NELLE RICHIESTE D’OFFERTA E NELLE
ORDINAZIONI
S E Z I O N E

1.3.01 Generalità
Vi sono due categorie di dati che devono essere dichiarati ai fini di individuare
un cavo:
n quelli necessari per stabilire come il cavo deve essere costruito e provato, ed
ai quali quindi si riferiscono i requisiti di collaudo;
n quelli necessari per la più opportuna scelta del cavo in relazione alle condi-
zioni d’impiego.
I primi sono elencati in 1.3.02; per gli altri vedasi l’Appendice D.
Le presenti Norme non dicono quali dati debbano essere specificati dall’ac-
quirente e quali dal fornitore; tuttavia i dati di cui in 1.3.02 devono essere tutti
confermati da entrambi al momento dell’ordinazione.

1.3.02 Dati per l’ordinazione ed il collaudo


a) rispondenza del cavo alla presenti Norme;
b) tensioni d’isolamento nominali U0 ed U e massime Um secondo 1.3.03;
c) numero del conduttore e loro forma (2.1.03);
d) sezione nominale dei conduttori (2.1.03 e 2.1.04);
e) materiale costituente i conduttori; in mancanza di indicazione, si intende che
i conduttori siano di rame;
f) tipo dell’isolante se a miscela stabilizzata o migrante; in mancanza di indica-
zione, s’intende a miscela stabilizzata;
g) campo elettrico radiale o non radiale (per i cavi con Um £ 17,5 kV);
h) materiale costituente la guaina metallica; in mancanza di indicazioni, si inten-
de che sia di lega di piombo n. 5 (2.4.01);
i) per i cavi a campo radiale a tre guaine metalliche, tipo costruttivo; rivestimen-
to protettivo unico o ad elica visibile;
l) tipo e particolarità del rivestimento protettivo sulla guaina metallica; in man-
canza di indicazione si intende che esso sia costituito da una guaina termo-
plastica di PVC di qualità Rz (2.5.02);
m) eventualmente diametro esterno massimo del cavo;
n) lunghezza complessiva del cavo ordinato;
o) lunghezze delle pezzature; ove non sia precisata dall’acquirente, essa viene
fissata dal fabbricante;
p) modalità particolari di installazione; in verticale o con forte pendenza (in ge-
nerale superiore a 5% ¸ 6%) o con dislivello superiore a 7 m ¸ 8 m (v. 2.3.12
delle Norme CEI 11-17).

1.3.03 Tensioni di designazione dei cavi


Per designare un cavo sotto l’aspetto dell’isolamento si dichiarano i valori di U0 e
di U come definiti in 1.2.01. I valori unificati di U0 e di U e il corrispondente valo-
re Um sono dati nella tabella seguente ricavata dalla Norma CEI 11-17 art. 2.1.04.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 4 di 40
Tab. 1.3.03 Correlazione fra i valori unificati delle tensioni d’isolamento dei cavi

a campo radiale a campo non radiale


U0 Um U0/U Um
0,6 1,2 0,6/1 1,2
2,3 3,6 2,3/3 3,6
3,6 7,2 3,6/6 e 6/6 7,2
6 12 6/10 e 8,7/10 12
8,7 17,5 8,7/15 e 12/15 17,5
12 24 — —
15 30 — —
18 36 — —
26 52 — —

2 COSTRUZIONE
CAPITOLO

1 CONDUTTORI
S E Z I O N E

2.1.01 Prescrizione generale


I conduttori possono essere di rame o di alluminio e, per quanto riguarda la for-
mazione e la resistenza elettrica, devono rispondere alle Norme CEI 20-29: Classe
1 (conduttori a filo unico) e Classe 2 (conduttori a corda), con fili di rame non
rivestiti, tenendo conto delle limitazioni indicate in 2.1.02. I conduttori devono
essere regolari, privi di fili sporgenti o difetti superficiali.

2.1.02 Limiti di applicabilità dei conduttori


a) I limiti inferiore e superiore delle sezioni raccomandate per le varie tensioni
d’isolamento risultano dalle tabelle 2.2.04 e 2.2.05.
b) Possono essere settorali i conduttori aventi sezioni non minori dei valori se-
guenti:

Sezione minima settorale mm2 25 35 50 70 95


per cavi a campo non radiale con
U0/U kV £ 6/6 6/10 e 8,7/10 8,7/15 12/15 —
per cavi a campo radiale con U0 kV — £6 8,7 12 15 e
18

c) I conduttori di Classe 1 in rame sono applicabili solo per sezioni £ 16 mm2 e


per tensioni U £ 3 kV; i conduttori di Classe 1 in alluminio sono applicabili
per tutte le sezioni ma solo per U £ 3 kV.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 5 di 40
2.1.03 Dati prescritti per conduttori di Classe 2 a Norme CEI 20-29
Nella seguente tabella sono riportati i dati prescritti per i conduttori più usati di
Classe 2 a Norme CEI 20-29.

1 2 3 4 5 6 7
Resistenza massima del
Numero minimo dei fili nel conduttore
conduttore a 20 °C
Conduttore
Sezione a sezione Conduttore Conduttore Conduttore
nominale circolare settorale di rame d’alluminio
compatto
(mm2) Cu Al Cu Al (W/km) (W/km)
10 6 — — — 1,83 3,08
16 6 6 — — 1,15 1,91
25 6 6 6 6 0,727 1,20
35 6 6 6 6 0,524 0,868
50 6 6 6 6 0,387 0,641
70 12 12 12 12 0,268 0,443
95 15 15 15 15 0,193 0,320
120 18 15 18 15 0,153 0,253
150 18 15 18 15 0,124 0,206
185 30 30 30 30 0,0991 0,164
240 34 30 34 30 0,0754 0,125
300 34 30 34 30 0,0601 0,100
400 53 53 53 53 0,0470 0,0778
500 53 53 53 53 0,0366 0,0605
630 53 53 53 53 0,0283 0,0469
800 53 53 — — 0,0221 0,0367
1000 53 53 — — 0,0176 0,0291

2.1.04 Conduttori per il neutro


Nella costruzione dei cavi multipolari, la sezione nominale del conduttore per il
neutro deve rispondere alla seguente tabella:

1 2 1 2 1 2
Sezioni nominali Sezioni nominali Sezioni nominali
Conduttori Conduttori per il Conduttori Conduttori per il Conduttori Conduttori per il
principali (mm2) neutro (mm2) principali (mm2) neutro (mm2) principali (mm2) neutro (mm2)
10 10 70 35 240 150
16 16 95 50 300 150
25 25 120 70 400 240
35 25 150 95 500 300
50 25 185 95

In certi cavi, su esplicita richiesta dell’acquirente (1.3.02 d)) la sezione nominale


del conduttore per il neutro può essere diversa da quella indicata in tabella; essa
deve comunque essere scelta tra quelle della Tab. 2.1.03.

2 ISOLANTE
S E Z I O N E

2.2.01 Materiale e applicazione


L’isolante deve essere costituito da nastri di carta a base di cellulosa e da miscela
impregnante stabilizzata o migrante.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 6 di 40
I nastri devono essere avvolti in modo uniforme con o senza sovrapposizione de-
gli orli, in modo da soddisfare a quanto prescritto in 3.4.04.

2.2.02 Schermi sotto e sopra l’isolante


Lo schermo può essere costituito da uno o più nastri di carta metallizzata o di
carta semiconduttrice o simili e può trovarsi:
a) sotto l’isolante, cioè interposto tra conduttore metallico e isolante;
b) sull’isolante di ciascuna anima;
c) sull’isolante dell’insieme delle anime cordate (cintura).
L’applicazione di uno schermo come in a) è obbligatoria per tutti i cavi con U0
uguale o superiore a 8,7 kV.
L’applicazione di uno schermo come in b) è obbligatoria:
n per i cavi unipolari e per i cavi multipolari con guaina metallica su ogni sin-
gola fase aventi tensione U0 uguale o superiore a 8,7 kV;
n per i cavi multipolari a campo radiale sotto guaina metallica unica.
L’applicazione di uno schermo come in c) è obbligatoria per i cavi con
U0/U = 12 kV/15 kV. Nel caso che la guaina sia corrugata l’isolante deve essere
schermato come è detto in 2.2.02 b) oppure 2.2.02 c), a meno che si tratti di cavi
con tensione nominale di isolamento di 0,6 kV/1 kV (per i quali lo schermo non
è necessario).

2.2.03 Spessore dell’isolante


I valori prescritti dalle presenti Norme per lo spessore dell’isolante dei cavi unifi-
cati sono dati nelle tabelle di cui in 2.2.04 e 2.2.05.
Tali valori si riferiscono alle tensioni nominali d’isolamento previste nelle presenti
Norme.
I valori dello spessore isolante, determinati secondo 3.4.03, devono corrispon-
dere ai valori prescritti dalle tabelle, con le tolleranze precisate nell’articolo stes-
so. Nella determinazione dello spessore isolante si ammette che gli spessori degli
eventuali schermi menzionati in 2.2.02 facciano parte dell’isolante vero e proprio,
ma solo fino a 0,30 mm complessivamente.
Nel caso dei cavi a più conduttori con cintura isolante sull’insieme delle anime, si
considerano (2.2.05) due spessori, in generale diversi tra loro:
s’ - lo spessore isolante tra conduttore e conduttore;
s’’- lo spessore isolante tra conduttore e guaina metallica.
(N.B.: Lo spessore della cintura è ovviamente = s’’ – s’/2).
In tutti gli altri casi si considera un solo spessore: lo spessore isolante di ciascuna
anima.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 7 di 40
2.2.04 Spessori isolanti dei cavi a campo elettrico radiale
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Sezione Tensione nominale d’isolamento del cavo verso terra U0 (kV)
nominale
(mm2) 0,6 2,3 3,6 6,0 8,7 12 15 18 26

Valori prescritti dello spessore isolante su ogni anima (mm)


10 1,2 2,0 2,6 3,2 — — — — —
16 » » » » 4,5 — — — —
25 1,5 » » » » 6,5 — — —
35 » » » » » 6,0 7,5 8,5 —
50 » » » » » 5,6 7,0 8,0 —
70 » » » » » » 6,5 7,5 12,0
95 » » » » » » » » 11,0
120 » » » » » » » » 10,5
150 1,7 » » » » » » » »
185 » » » »
240 2,0 2,2 » » » » » » »
300 » » » » » » » » »
400 » 2,4 2,8 » » » » » »
500 2,2 » » » » » » » »
630 » » » » » » » — —
800 2,5 2,8 — — — — — — —
1000 » — — — — — — — —

2.2.05 Spessori isolanti dei cavi a campo elettrico non radiale


0 1 2 3 4 5 6 7 8
Sezione Tensioni nominali d’isolamento del cavo U0/U (verso terra/fra conduttori) (kV)
nominale
(mm2) 0,6/1 2,3/3 3,6/6 6/6 6/10 8,7/10 8,7/15 12/15

Valori prescritti dello spessore isolante(1) (mm)


10 1,2-1,6 2,0-2,6 2,8-4,0 3,4-4,0 3,8-5,6 4,8-5,6 — —
16 » » » » » » 5,2-8,0 6,4-8,0
25 1,5-1,8 » » » » » » »
35 » » » » » » » »
50 » » » » » » » »
70 » » » » » » » »
95 » » » » » » » »
120 » » 3,0-4,0 3,6-4,0 » » » »
150 1,7-2,2 » » » » » » »
185 » 2,3-2,6 » » » » » »
240 2,0-2,4 » » » » » » »
300 » 2,5-2,8 » » » » » »
400 » » 3,2-4,0 » » » » —
500 2,2-2,4 — — — — — — —
(1) I due valori indicati in ciascuna colonna sono quelli degli spessori isolanti rispettivamente tra conduttori e guaina metallica
(s’’) e tra i conduttori (s’) di cui in 2.2.03.

3 FORMAZIONE DEI CAVI A PIÙ CONDUTTORI


S E Z I O N E

2.3.01 Cavi con anime schermate sotto unica guaina metallica (cavi a campo elettrico
radiale)
Le anime aventi uno schermo sopra l’isolante devono essere cordate insieme con
riempitivi di carta e l’insieme deve essere fasciato con uno o più nastri metallici o
metallizzati che permettano il contatto fra gli schermi e la guaina metallica del ca-
vo. Il tutto deve essere impregnato con miscela come detto in 2.2.01.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 8 di 40
2.3.02 Cavi con cintura isolante (cavi a campo elettrico non radiale)
Le anime non aventi schermo sopra l’isolante devono essere cordate insieme con
riempitivi di carta isolante; l’insieme deve essere ulteriormente isolato come pre-
scritto in 2.2.01, ed eventualmente schermato come detto in 2.2.02. Il tutto deve
inoltre essere impregnato con miscela come detto in 2.2.01.

2.3.03 Cavi formati da più cavi unipolari cordati


Questi tipi di cavi, generalmente tripolari, sono formati da più cavi unipolari sin-
golarmente provvisti di guaina metallica e relativa protezione anticorrosiva.
I cavi possono essere costituiti da cavi unipolari protetti con guaina termoplastica
cordati a elica visibile oppure essere cordati con riempitivi e l’insieme essere
completato con una armatura e/o una guaina termoplastica secondo quanto pre-
cisato in 2.5.07.

2.3.04 Distinzione delle anime


Le anime dei cavi multipolari di cui agli artt. 2.3.01 e 2.3.02 e le anime dei cavi
costituiti da tre cavi unipolari cordati sotto un unico rivestimento protettivo devo-
no essere distinte tra loro per mezzo di un contrassegno applicato sulla superficie
dell’anima, costituito per esempio da un nastro di carta colorata o numerata; tale
nastro può considerarsi parte dello spessore isolante, purché non sia intercalato
nell’eventuale schermo.
Le anime dei cavi costituiti da tre cavi unipolari protetti da guaina termoplastica
cordati ad elica visibile devono essere distinte tra loro per mezzo di un contras-
segno (per es. una numerazione o altra iscrizione) ottenuto, per rilievo o inci-
sione sulla superficie esterna della guaina termoplastica.

4 GUAINA METALLICA
S E Z I O N E

2.4.01 Materiale e applicazione


a) I cavi contemplati dalle presenti Norme devono essere rivestiti da una guaina
metallica continua. Essa può essere costituita da lega di piombo o da allu-
minio.
La composizione delle leghe di piombo ammesse da queste Norme è precisa-
ta nell’Appendice A.
L’alluminio deve essere di purezza non inferiore al tipo ALP E 99,5 della
Tabella UNI 3950.
b) In sede di offerta o di ordinazione si deve specificare (vedi 1.3.02h) se la
guaina metallica è di lega di piombo o di alluminio. Come lega di piombo, in
mancanza di ulteriori precisazioni, si deve intendere la lega n. 5 di detta Ap-
pendice; l’impiego della altre leghe deve essere esplicitamente concordato
caso per caso.
c) La guaina metallica deve essere esente da imperfezioni e da riparazioni.
La guaina di piombo deve essere liscia, quella di alluminio può essere liscia
oppure corrugata.

2.4.02 Spessore della guaina metallica


Nella Tab. 2.4.02 sono specificati gli spessori da adottare per le guaine metalliche
nei casi più comuni. In particolari condizioni di posa (v. ad es. D.1.04) può ren-
dersi necessario o consigliabile adottare spessori maggiori: questi devono allora
formare oggetto di preventivo accordo tra fornitore e acquirente.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 9 di 40
Per la guaina di piombo, i valori della colonna 2 di Tab. 2.4.04 si applicano solo
ai cavi aventi U0 inferiore a 6 kV, i quali abbiano la guaina metallica rivestita da
una guaina di materiale termoplastico (con o senza ulteriore armatura); quelli
della colonna 1 si applicano in tutti gli altri casi, salvo quanto detto sopra.
La guaina di piombo, non è prevista per essere usata come conduttore neutro del
sistema elettrico. La guaina di alluminio può essere usata come conduttore neu-
tro purché la sua sezione equivalente (1.2.04 e) non sia inferiore a quella deter-
minata secondo 2.1.04 e purché sia adeguatamente protetta contro le corrosioni
(2.5.02).
La guaina metallica può essere impiegata come conduttore di terra o di protezio-
ne purché sussistano le condizioni di cui in 2.2.03, 3.3.01 e 3.3.02 delle suddette
Norme CEI 11-17.
Gli spessori prescritti per la guaina metallica sono forniti dalla Tab. 2.4.02 in fun-
zione del diametro fittizio sotto la guaina. Nell’Appendice E si trovano calcolati
gli spessori per i cavi non armati, unipolari, tripolari e quadripolari beltati di uso
più frequente.

Tab. 2.4.02 Spessore della guaina metallica

0 1 2 3 4
Spessore prescritto della guaina
Diametro fittizio sotto la guaina
Lega piombo Alluminio
Guaina Guaina Guaina Guaina
Oltre Fino a
comune ridotta liscia corrugata
mm mm
mm mm mm mm
— 15,0 1,2 1,0 0,9 0,6
15,0 20,0 1,2 1,1 1,0 0,7
20,0 22,5 1,3 1,2 1,1 0,8
22,5 25,0 1,4 1,2 1,1 0,8
25,0 30,0 1,5 1,3 1,2 0,9
30,0 32,5 1,6 1,4 1,3 1,0
32,5 35,0 1,7 1,4 1,3 1,0
35,0 40,0 1,8 1,5 1,4 1,1
40,0 42,5 1,9 1,6 1,5 1,2
42,5 45,0 2,0 1,7 1,5 1,2
45,0 47,5 2,1 1,7 1,6 1,2
47,5 50,0 2,2 1,8 1,6 1,2
50,0 52,5 2,3 1,8 1,7 1,3
52,5 55,0 2,3 1,9 1,7 1,3
55,0 57,5 2,4 2,0 1,8 1,3
57,5 60,0 2,5 2,0 1,8 1,3
60,0 65,0 2,6 2,1 1,9 1,4
65,0 67,5 2,7 2,2 2,0 1,4
67,5 70,0 2,8 2,2 2,0 1,4
70,0 72,5 2,9 2,3 2,1 1,5
72,5 75,0 3,0 2,4 2,1 1,5
75,0 77,5 3,0 2,4 2,2 1,5
77,5 80,0 3,1 2,5 2,2 1,5
Nota Gli spessori di questa tabella sono stati calcolati, con arrotondamenti, con le seguenti formule (le quali sono date solo a titolo
informativo):
Colonna 1: s = 0,6 + 0,032 D Colonna 4: s = 0,3 + 0,02 D; per D £ 40 mm
Colonna 2: s = 0,6 + 0,024 D Colonna 4: s = 0,7 + 0,01 D; per D >40 mm
Colonna 3: s = 0,6 + 0,02 D
dove: s = spessore prescritto; D = diametro fittizio sotto guaina.

Lo spessore medio misurato secondo 3.4.05 non deve essere inferiore allo spes-
sore prescritto.
Nessuno dei valori misurati deve essere inferiore a:

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 10 di 40
0,9 s nel caso della guaina di lega di piombo;
0,9 s 0,1 mm nel caso della guaina di alluminio,
dove s è lo spessore prescritto in mm.

5 RIVESTIMENTI PROTETTIVI SULLA GUAINA METALLICA


S E Z I O N E

2.5.01 Generalità
I tipi più usuali di rivestimenti protettivi sulla guaina metallica sono elencati qui
di seguito e descritti nei successivi articoli di questa sezione:
a) guaina di materiale termoplastico (2.5.02);
b) armatura a nastri di acciaio (2.5.03);
c) armatura a fili o piattine di acciaio (2.5.04);
d) armature come b) e c) ma non magnetiche, per casi particolari (2.5.05).
In certi casi possono anche usarsi cavi senza rivestimento protettivo, cioè a
guaina metallica nuda.
I suddetti tipi di rivestimenti protettivi possono essere applicati sia sui cavi con
guaina di lega di piombo, sia su quelli con guaina di alluminio; in generale però
per questi ultimi si usa solo il tipo a). Su un medesimo cavo possono anche esse-
re applicati due o più rivestimenti; un caso frequente è quello di una guaina di
materiale termoplastico insieme con un’armatura (2.5.06).
Per particolari condizioni di posa, d’altra parte, possono essere concordati tra for-
nitore ed acquirente rivestimenti protettivi di tipo speciale od aventi qualche par-
ticolare variazione rispetto ai tipi normali descritti negli articoli che seguono.

2.5.02 Guaina di materiale termoplastico


La guaina di materiale termoplastico deve essere costituita da una mescola a base
di polivinilcloruro di qualità Rz oppure di polietilene, le cui caratteristiche devo-
no rispondere alle Norme CEI 20-11.
Il colore della guaina deve corrispondere alle prescrizioni CEI-UNEL relative ai
colori distintivi dei rivestimenti esterni dei cavi(1).
La guaina termoplastica deve essere aderente alla guaina metallica, esente da di-
scontinuità, inclusioni estranee e altri difetti.
Tra la guaina di materiale termoplastico e la guaina metallica deve essere inter-
posta una uniforme spalmatura di miscela bituminosa densa e adesiva o di
analoga sostanza.
È ammesso in aggiunta l’uso di un separatore anigroscopico.
Gli spessori prescritti per la guaina di materiale termoplastico sono dati dalla
Tab. 2.5.02 in funzione del diametro fittizio sotto la guaina termoplastica.
Nell’Appendice E si trovano calcolati gli spessori per i cavi non armati di uso più
frequente.
Lo spessore medio, misurato secondo 3.4.06, non deve essere inferiore allo
spessore prescritto.
Nessuno dei valori misurati deve essere inferiore a:
0,85 s – 0,1 mm quando la guaina termoplastica è applicata su una guaina metal-
lica non ondulata;
0,80 s – 0,2 mm negli altri casi;
dove s è lo spessore prescritto in mm.
(1) Per i cavi destinati alla posa interrata vale quanto precisato dalla Tabella CEI-UNEL 00721.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 11 di 40
Tab. 2.5.02 Spessore prescritto per le guaine di materiale termoplastico

1 2 3 4 5 6
Diametro fittizio Spessore Diametro fittizio Spessore
sotto guaina prescritto della sotto guaina prescritto della
oltre fino a guaina(1) oltre fino a guaina(1)
mm mm (mm) mm mm (mm)
— 15,3 1,4 62,5 65,3 3,2
15,3 18,1 1,5 65,3 68,1 3,3
18,1 20,8 1,6 68,1 70,8 3,4
20,8 23,6 1,7 70,8 73,6 3,5
23,6 26,4 1,8 73,6 76,4 3,6
26,4 29,2 1,9 76,4 79,2 3,7

29,2 31,9 2,0 79,2 81,9 3,8


31,9 34,7 2,1 81,9 84,7 3,9
34,7 37,5 2,2 84,7 87,5 4,0
37,5 40,3 2,3 87,5 90,3 4,1
40,3 43,1 2,4 90,3 93,1 4,2
43,1 45,8 2,5 93,1 95,3 4,3

45,8 48,6 2,6 95,8 98,6 4,4


48,6 51,4 2,7 98,6 101,4 4,5
51,4 54,2 2,8 101,4 104,2 4,6
54,2 56,9 2,9 104,2 106,9 4,7
56,9 59,7 3,0 106,9 109,7 4,8
59,7 62,5 3,1 109,7 112,5 4,9
(1) Gli spessori valgono per guaine non protette da ulteriori rivestimenti o armature, tranne il caso dell’art. 2.5.07 (per il quale gli
spessori vanno aumentati di 0,3 mm). Per le guaine all’esterno delle quali si trova un’armatura o un altro rivestimento protet-
tivo (vedi 2.5.06 e 2.5.07), gli spessori di tabella si devono ridurre di 0,4 mm.
Gli spessori prescritti da questa tabella sono stati calcolati con la formula s = 0,9 + 0,036 D,
dove D = diametro interno fittizio (mm), con un minimo di 1,4 mm.

2.5.03 Armatura a nastri d’acciaio


L’armatura, salvo quanto indicato in 2.5.06, deve essere costituita dalle parti indi-
cate nei punti da a) fino a d), e deve anche rispondere alle condizioni di cui ai
punti e) ed f).
Questo tipo di armatura non si usa per cavi aventi diametro fittizio sulla guaina
fino a 15 mm.
Sui cavi con guaina di alluminio, l’armatura deve essere applicata sopra la guaina
termoplastica, seguendo le prescrizioni date in 2.5.06.a).
a) Rivestimento anticorrosivo: la guaina di piombo deve essere abbondante-
mente spalmata con miscela a base di bitume, poi fasciata con almeno due
nastri di carta preimpregnata di bitume, avvolgendoli in modo che in ogni
punto ci siano almeno due spessori di carta.
Detta fasciatura deve essere spalmata con miscela bituminosa.
Previo accordo tra fabbricante ed acquirente, in luogo dei nastri di carta si
possono usare nastri di tela o di materiale plastico o di gomma.
b) Imbottitura: sul rivestimento di cui in a) devono essere applicati almeno due
nastri di carta crespata preimpregnata di bitume, avvolgendo ciascuno con
orli accostati e disponendo il secondo a coprigiunto del primo, oppure cia-
scuno con sovrapposizione degli orli.
Invece della carta si possono, a scelta del fabbricante, usare filaccia di juta
preimpregnata come sopra oppure altri materiali idonei avvolti in modo da
costituire uno strato continuo.
L’imbottitura deve essere abbondantemente spalmata di miscela calda a base
di bitume.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 12 di 40
c) Armatura vera e propria: sull’imbottitura di cui in b) devon essere applicati
due nastri di acciaio previamente spalmati di miscela bituminosa, avvolti a
spirale aperta nello stesso senso in modo che il secondo nastro copra l’inter-
vallo lasciato tra le spire del primo e si sovrapponga ad esso per almeno un
quarto della sua larghezza da ciascuna parte.
La giunzione dei nastri di acciaio deve essere fatta per saldatura.
Si devono usare nastri d’acciaio non legato, laminati a freddo, categoria com-
merciale tipo Fe00, secondo Tabella UNI 5961.
Durante l’applicazione dei nastri o della fasciatura di cui in d), si deve versare
sul cavo miscela bituminosa calda.
d) Fasciatura esterna: deve essere costituita da uno strato continuo di filaccia di
juta preimpregnata, oppure altri materiali idonei spalmati con abbondante
miscela a base di bitume e successivamente con miscela d’acqua e talco o
calce o simili sostanze che prevengono l’appiccicamento (vedi anche
2.5.04.d1).
e) La natura e la composizione delle miscele usate per le spalmature e le impre-
gnazioni di cui ai paragrafi precedenti devono essere tali da non dar luogo ad
azioni nocive sulla guaina metallica e sull’armatura.
Per il trattamento della carta e dei materiali fibrosi, in alternativa alle miscele
bituminose si possono impiegare sostanze impregnanti che abbiano equiva-
lente o migliore efficacia nel preservare carta, juta, ecc., da putrefazione o
degradazione fisico-chimica, sempre che non diano luogo ad azioni nocive
per i materiali metallici o non metallici dei cavi e che non siano più dilavabili
delle suddette miscele. A tali requisiti risponde per esempio il pentaclorofe-
nillaurato.
f) Gli spessori prescritti per i vari strati componenti l’armatura si ricavano dalla
seguente tabella:

Tab. 2.5.03 Dimensionamento dell’armatura a nastri d’acciaio

Diametro fittizio(1) in mm oltre 15 oltre 50 oltre 80


sulla guaina metallica fino a 50 fino a 80
Spessore complessivo degli strati a) e b) 2,0 2,0 2,5
Spessore di ciascun nastro di acciaio 0,5 0,8 1,0
Spessore della fasciatura esterna 2,0 2,0 2,5
1) Per cavi multipolari formati da più cavi unipolari cordati, riferirsi al diametro circoscritto ai
3 cavi unipolari muniti di rivestimento anticorrosivo come detto in 2.5.03a).

Gli spessori misurati secondo 3.4.07 e 3.4.08, devono corrispondere a quelli pre-
scritti, con le tolleranze ammesse negli articoli stessi.
g) Zincatura dei nastri: di regola non richiesta.
Qualora la zincatura sia richiesta, l’eventuale prova relativa deve essere con-
cordata tra acquirente e fornitore. In ogni caso, al semplice esame a vista, lo
strato zincato protettivo deve risultare continuo, uniforme e aderente.

2.5.04 Armatura a fili o a piattine di acciaio


L’armatura normale a fili rotondi o a piattine deve essere costituita dalle parti in-
dicate nei punti da a) fino a d) e deve anche rispondere alle condizioni di cui ai
punti e), f) e g).
Nel caso che si debba applicare l’armatura su una guaina di alluminio, si deve
adottare la costruzione di cui in 2.5.06.a).
a) Rivestimento anticorrosivo: come 2.5.03.a).
b) Imbottitura: come 2.5.03.b).

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 13 di 40
c) Armatura vera e propria: sull’imbottitura devono essere applicati ad elica lun-
ga fili rotondi o appiattiti (piattine) di acciaio zincato, in numero tale da costi-
tuire uno strato praticamente chiuso.
Per l’armatura si devono usare:
n filo d’acciaio comune secondo Tabella UNI 3598, tipo C, ricotto e zincato;
oppure
n piattine di acciaio comune, ricotto, zincato, avente caratteristiche
meccaniche corrispondenti a quelle del suddetto filo tipo C secondo
Tabella UNI 3598 però con carico di rottura compreso tra 300 N/mm 2
e 420 N/mm2.
Durante l’applicazione dei fili o piattine, o della fasciatura di cui in d), si deve
versare miscela calda sull’armatura.
d) Fasciatura esterna: come 2.5.03.d), tenendo conto di quanto segue:
d1) In casi speciali e previo accordo tra fabbricante ed acquirente, la fasciatu-
ra esterna può essere omessa (cavi con armatura scoperta). In tali casi si
omette anche di versare la miscela di cui agli ultimi capoversi di 2.5.03.b)
e 2.5.04.c).
d2) Quando poi è richiesta con armatura scoperta e con spirale antisvolgente,
sull’armatura di cui in c) si deve avvolgere ad elica aperta, in senso con-
trario a quello dei fili o piattine, un nastro di ferro zincato largo almeno
10 mm e di spessore non inferiore a 0,5 mm e 0,8 mm rispettivamente
per diametri sull’armatura fino a 50 mm e oltre 50 mm.
e) Natura e composizione delle miscele: (vedi 2.5.03.e).
f) Zincatura dei fili e delle piattine.
La zincatura dei fili d’armatura deve essere di Classe M (zincatura media) se-
condo Tabella UNI 7245.
I fili zincati devono avere rivestimento brillante, uniforme ed aderente. Non si
danno prescrizioni per la resistenza alla corrosione. Deve essere verificata
l’aderenza dello zinco, secondo la Tabella UNI 4007.
Per le piattine d’acciaio zincate non sono previste prove di zincatura.
g) Gli spessori prescritti per i vari strati componenti l’armatura si ricavano dalla
tabella che segue. Gli spessori misurati secondo 3.4.07 e 3.4.09, devono corri-
spondere a quelli prescritti, con le tolleranze ammesse negli articoli stessi.
Per cavi destinati a posa subacquea o per altre condizioni di posa speciali
possono essere adottati valori diversi da quelli specificati in tabella.

Tab. 2.5.04 Dimensionamento dell’armatura a fili o a piattine d’acciaio

Diametro fittizio(1)
sulla guaina metallica { fino
oltre mm
a mm

13
13
35
35
45
45
55
55
70
70

1) Armatura a fili rotondi
Spessore complessivo degli strati
a) e b) (mm) 2,0 2,5 2,5 2,5 — —
Diametro dei fili (mm) 1,6 2,0 2,5 3,15 — —
Spessore della fasciatura esterna (mm) 2,0 2,0 2,0 2,0 — —
2) Armatura a fili piatti
Spessore complessivo degli strati
a) e b) (mm) 2,0 2,0 2,0 2,0 2,5 2,5
Spessore delle piattine (mm) 1,4 1,4 1,8 1,8 1,8 2,4
Spessore della fasciatura (mm) 2,0 2,0 2,0 2,0 2,5 2,5
(1) Per cavi a più guaine metalliche, vedi nota (1) alla tabella dell’art. 2.5.03.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 14 di 40
2.5.05 Armature non magnetiche
In casi speciali, e previ espliciti accordi tra acquirente e fornitore, le armature a
nastri o a fili, di cui in 2.5.03 c) e 2.5.04 c), sono costituite da materiale amagne-
tico.
Il materiale da usare deve essere specificato di volta in volta.
La costruzione e i dati dimensionali delle armature suddette devono rispondere a
quanto è detto in 2.5.03 e 2.5.04.

2.5.06 Armature sopra e sotto guaina di materiale termoplastico


a) Le armature a nastri od a fili, di cui agli articoli precedenti, possono essere
applicate sulla guaina di materiale termoplastico anziché sulla guaina metalli-
ca.
In tal caso:
n la guaina termoplastica deve rispondere a 2.5.02, mentre il suo spessore
deve essere ridotto di 0,4 mm rispetto a quello specificato nell’articolo
stesso;
n il rivestimento anticorrosivo di cui in 2.5.03.a) e 2.5.04.a) si riduce alla
spalmatura bituminosa (2.5.02);
n l’imbottitura di cui in 2.5.03.b) e 2.5.04.b) ha lo spessore ridotto a 1,0 mm.
b) Le armature a nastri od a fili, di cui agli articoli precedenti, possono avere
come rivestimento esterno una guaina di materiale termoplastico in luogo
della fasciatura di juta impregnata descritta in 2.5.03.d) e 2.5.04.d).
Tale guaina può essere applicata, a scelta del fabbricante, o direttamente sui
nastri o fili metallici oppure su un nastro previamente avvolto sui nastri o fili
stessi.
Gli spessori prescritti per la guaina di materiali termoplastici sono dati dalla
Tab. 2.5.02 in funzione del diametro fittizio sotto la guaina stessa.

2.5.07 Rivestimenti protettivi per cavi a tre guaine metalliche


a) Tre cavi unipolari riuniti ad elica visibile: la guaina metallica di ciascun cavo
unipolare deve essere provvista di una guaina di materiale termoplastico se-
condo 2.5.02 con valori maggiorati di 0,3 mm con un minimo di 2,5 mm (no-
ta 1 della Tab. 2.5.02).
b) Tre cavi unipolari riuniti con riempitivi e l’insieme completato con una ulte-
riore protezione.
La guaina metallica di ciascun cavo unipolare deve essere provvista di una
fasciatura anticorrosiva secondo 2.5.03.a) oppure di una guaina di materiale
termoplastico secondo 2.5.02 il cui spessore può essere ridotto di 0,4 mm ri-
spetto al valore risultante dalla Tab. 2.5.02.
Se la guaina è di alluminio è obbligatoria l’applicazione della guaina di mate-
riale termoplastico.
I tre cavi unipolari così protetti devono essere cordati con riempitivi di mate-
riali fibrosi (juta, carta, ecc.) impregnati, in modo da ottenere un insieme ci-
lindrico a sezione approssimativamente circolare oppure un torciglione a se-
zione triangolare arrotondata, sui quali deve essere applicata una fasciatura di
analoghi materiali. In luogo dei riempitivi e della fasciatura si può applicare
una guaina penetrante di materiale non igroscopico.
Il rivestimento protettivo esterno può essere costituito da una guaina di mate-
riale termoplastico o da un’armatura.
Se si usa una guaina di materiale termoplastico lo spessore della fasciatura
applicata, come detto sopra, sull’insieme dei tre cavi riuniti può esser ridotto
a 0,3 mm. La guaina termoplastica deve rispondere a 2.5.02 con la seguente
variante: lo spessore deve essere almeno 0,3 mm in più del valore risultante

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 15 di 40
dalla tabella di cui in 2.5.02, prendendo come diametro sotto la guaina il
diametro fittizio sulla fasciatura suddetta.
Se si usa un’armatura a nastri (2.5.03) od a fili (2.5.04), si deve far riferimento,
per la determinazione degli spessori, al diametro fittizio del cerchio circoscrit-
to all’insieme dei cavi unipolari riuniti, tenendo presente che se i cavi unipo-
lari sono rivestiti da una guaina termoplastica, lo spessore dell’imbottitura
può essere ridotto a 1 mm (2.5.06).
Se si usa un’armatura, questa può essere protetta da una guaina termoplastica
(2.5.06) anziché da una fasciatura fibrosa.

6 MODALITÀ DI CONSEGNA
S E Z I O N E

2.6.01 Generalità
La consegna deve essere eseguita su bobine di dimensioni corrispondenti alla
Tab. CEI-UNEL 09812 salvo diverso accordo al momento dell’ordine tra forni-
tore e acquirente.
Ogni bobina deve portare, in modo indelebile, il nome del fabbricante, il tipo e
la sezione del cavo, il numero d’ordine e la lunghezza della pezzatura, nonché
frecce indicanti il senso in cui la bobina deve essere rotolata.

2.6.02 Diametro minimo del tamburo della bobina


Il diametro minimo del cilindro di avvolgimento, ossia il diametro minimo del
tamburo della bobina, non deve essere inferiore ai valori seguenti:
Cavi con guaina di piombo 15 De
Cavi con guaina di alluminio 28 De
Nelle formule suindicate De indica il diametro esterno nominale del cavo, o del
cerchio circoscritto all’insieme dei cavi nel caso di cavi ad elica visibile.

2.6.03 Lunghezze delle pezzature


Salvo speciale accordo tra committente e fornitore, la lunghezza effettiva delle
singole pezzature non deve differire di oltre il 3% in più o in meno rispetto a
quella prescritta nell’ordinazione.
Per ciascun tipo e sezione di cavo è tollerato che il 10% (arrotondato al numero
intero inferiore e con un minimo di 2) del numero di pezzature costituenti un lot-
to di fornitura possa avere lunghezza ridotta rispetto a quella prescritta nell’ordi-
nazione. Tale lunghezza ridotta non deve essere inferiore a 100 m.
Se la fornitura prevede una lunghezza totale con multiplo esatto della pezzatura
richiesta, la pezzatura a complemento del lotto di fornitura non deve essere con-
siderata nel numero di pezzature a lunghezza ridotta tollerate.

2.6.04 Chiusura delle estremità


Il fornitore deve fornire cavi con le estremità chiuse in modo da impedire sia la
penetrazione di acqua e di umidità sia la fuoriuscita di miscela durante il traspor-
to e il magazzinaggio.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 16 di 40
3 PROVE
CAPITOLO

1 GENERALITÀ SULLE PROVE


S E Z I O N E

3.1.01 Generalità - Oggetto e sede delle prove


Le prove prescritte nelle presenti Norme riguardano il collaudo di singole forni-
ture.
Le prove si devono eseguire su cavi finiti o su parti prelevate da cavi finiti secon-
do le regole di campionatura precisate a suo luogo.
L’ordine di successione delle prove può essere qualsiasi, a meno che siano date
prescrizioni particolari negli articoli relativi alle singole prove.
Salvo diverso accordo tra fornitore ed acquirente, le prove si devono eseguire
nella fabbrica del fornitore, il quale è tenuto a mettere a disposizione i mezzi
necessari.

3.1.02 Caratteristiche delle tensioni di prova


a) La tensione alternata usata per le prove deve essere di forma praticamente si-
nusoidale e di frequenza compresa tra 49 Hz e 61 Hz. Per gli scopi delle pre-
senti Norme, una tensione alternata è ritenuta praticamente sinusoidale quan-
do il valore efficace del residuo, espresso in percento del valore efficace della
tensione considerata, non supera il 5%.
b) La tensione continua usata per le prove deve avere un fattore di ondulazione
inferiore al 5%.
Il fattore di ondulazione è il rapporto tra la metà della differenza esistente tra
i valori ritenuti massimo e minimo ed il valore medio della tensione continua
espresso in percento.
c) Per la tensione ad impulso vedi 3.3.09.

3.1.03 Temperatura ambiente


A meno che sia altrimenti precisato nella descrizione delle singole prove, si in-
tende come temperatura ambiente valida per la prova qualsiasi temperatura com-
presa tra 5 °C e 35 °C.

2 PROVE ELETTRICHE SULLE PEZZATURE


S E Z I O N E

3.2.01 Generalità
Le prove descritte in questa Sezione devono essere eseguite sulle pezzature di
ogni cavo finito, nel numero precisato nei rispettivi articoli.
Qualora il fabbricante presenti i certificati delle prove da lui previamente ese-
guite nel numero e nel modo prescritto dalle presenti Norme, all’atto del collau-
do, previo accordo fra le parti, le prove possono venire eseguite su un numero di
pezzature minore di quello precisato nei rispettivi articoli o anche del tutto
omesse. Il suddetto numero limitato di pezzature su cui eseguire le prove va scel-
to a giudizio dell’acquirente. In ogni caso se anche una sola prova dà risultato
non soddisfacente il collaudatore può estendere l’esecuzione di quella prova su
tutte le pezzature della fornitura.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 17 di 40
Ciascuna pezzatura che dia risultato non soddisfacente in una qualunque delle
prove prescritte viene dichiarata non conforme alle presenti Norme, senza
pregiudizio per le pezzature rimanenti.

3.2.02 Prova di tensione


Questa prova deve essere eseguita su tutte le pezzature costituenti la fornitura,
con tensione alternata a frequenza industriale (3.1.02); previo accordo tra fabbri-
cante ed acquirente la prova può essere eseguita con tensione continua, adottan-
do le stesse connessioni indicate più avanti per la prova in monofase.
In ogni caso la tensione di prova deve essere applicata gradualmente, arrivando
al valore prescritto in circa 1 min. Non devono prodursi perforazioni o scariche
nell’isolante.
I valori delle tensioni di prova e le relative durate devono rispondere alla seguen-
te tabella:

Tab. 3.2.02 Tensioni di prova e loro durata

1 2 3
Tensione di prova Durata della prova
(kV) (min)
Prova con tensione alternata:
1) Cavi a campo elettrico radiale
n per U0 £ 3,6 2,5 U0 + 2 5
n per U0 > 3,6 2,5 U0 5

2) Cavi a campo elettrico non radiale


Primo modo:
n Prova in trifase:
n per U £ 6 2,5 U + 2 5
n per U > 6 2,5 U 5
n Prova supplementare in monofase tra
conduttori in parallelo e guaina metal-
lica:
n per U £ 6 1,25 (U0 + U) + 2 5
n per U > 6 1,25 (U0 + U) 5
Secondo modo:
n Prova in monofase tra ciascun condut-
tore e gli altri collegati alla guaina me-
tallica
n per U £ 6 1,25 (U0 + U) + 2 5
n per U > 6 1,25 (U0 + U) 5
Prova con tensione continua:
n Cavi a campo radiale
n per U0 £ 3,6 6 U0 + 4,8 5
n per U0 > 3,6 6 U0 5
n Cavi a campo non radiale:
n per U £ 6 3 (U0 + U) + 4,8 5
n per U > 6 3 (U0 + U) 5

Si considerano i seguenti casi:


a) Cavi a campo elettrico radiale
Per questi cavi la prova deve essere eseguita in monofase, applicando la ten-
sione tra l’insieme dei conduttori collegati tra loro in parallelo e gli schermi
collegati alla guaina metallica, oppure tra ciascun conduttore e il rispettivo
schermo collegato alla guaina metallica. Nel caso di cavi unipolari, singoli o
cordati (2.3.03), sprovvisti di schermo (2.2.02), la tensione si applica tra con-
duttore e guaina metallica.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 18 di 40
b) Cavi a campo elettrico non radiale
Per questi cavi la prova può essere eseguita in trifase oppure in monofase.
n La prova in trifase si esegue applicando la tensione ai tre conduttori o col-
legando il centro del trasformatore di prova alla guaina metallica del cavo.
Se la tensione d’isolamento verso terra (U0) del cavo in prova è maggiore
di U/1,73, dove U è la tensione di isolamento tra le fasi del cavo stesso
(vedi per es. colonne, 2, 4, 6, 8 della Tab. 2.2.05), allora oltre alla prova in
trifase si deve eseguire una prova supplementare in monofase, applican-
do la tensione di prova tra i conduttori collegati tra loro in parallelo e la
guaina metallica.
n La prova in monofase si esegue applicando la tensione successivamente
tra ciascun conduttore e gli altri collegati alla guaina metallica.

3.2.03 Misura del fattore di potenza del dielettrico


Questa prova si deve eseguire solo sui cavi a campo elettrico radiale con tensio-
ne nominale U0 superiore a 8 kV e sui cavi impregnati con miscela migrante a
campo non radiale con U0 superiore a 8 kV.
La prova deve essere eseguita su tutte le pezzature prima delle prova di tensione.
La tensione di prova a frequenza industriale (3.1.02) va applicata fra ciascun con-
duttore ed il relativo schermo o guaina metallica. I risultati della prova, se esegui-
ta ad una temperatura ambiente diversa da 20 °C, devono essere riferiti a 20 °C
nel modo seguente, salvo diverso accordo tra fornitore e d acquirente:
a) se la prova è eseguita a temperatura ambiente inferiore a 20 °C: dal valore mi-
surato deve essere sottratto il 2% del valore stesso per ogni grado di differen-
za tra la temperatura ambiente e 20 °C;
b) se la prova è eseguita a temperatura ambiente superiore a 20 °C: non deve
essere applicata alcuna correzione;
c) in nessun caso sono ammesse misure a temperatura ambiente inferiore a 5 °C
o superiore a 35 °C.
Si deve eseguire la misura del fattore di potenza del dielettrico alle tensioni di
0,5 U0, 1,25 U0 e 2 U0.
I risultati, riferiti a 20 °C, non devono superare i limiti della Tab. 3.2.03.

Tab. 3.2.03 Fattore di potenza del dielettrico

Cavi a campo Radiale Non radiale


Tensioni (kV) 8 < U0 £ 15 U0 > 15 U0 > 8
Miscela stabilizzata migrante stabilizzata migrante migrante
n fattore di potenza a
0,5 U0 0,0060 0,0060 0,0060 0,0060 0,0060
n incremento ammesso del
fattore di potenza del di-
elettrico per variazione
della tensione:
da 0,5 U0 a 1,25 U0 0,0050 0,0010 0,0040 0,0008 0,0030
da 1,25 U0 a 2,0 U0 0,0100 0,0025 0,0080 0,0016 0,0060

3.2.04 Misura della resistenza elettrica dei conduttori


La misura deve essere eseguita su tutte le pezzature.
Per i cavi multipolari la misura va effettuata su tutti i conduttori con un massimo
di 5 (se ve ne sono più di 5 con uguale sezione nominale). La eventuale guaina
di alluminio da usare come neutro si considera come un conduttore.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 19 di 40
Come temperatura dei conduttori si deve prendere quella dell’aria nell’immediata
vicinanza della bobina del cavo. Il cavo deve essere lasciato per almeno 12 h
nell’ambiente dove avrà luogo la misura, ambiente la cui temperatura deve esse-
re ragionevolmente costante.
In caso di dubbio circa l’uguaglianza della temperatura del conduttore con quella
dell’ambiente circostante, la resistenza elettrica del conduttore deve essere misu-
rata dopo aver mantenuto il cavo nell’ambiente suddetto per 24 h, oppure im-
merso in acqua per almeno 12 h.
La misura della resistenza elettrica deve essere effettuata con corrente continua.
Il risultato Rt della misura fatta alla temperatura ambiente t °C deve essere ripor-
tato alla temperatura di 20 °C mediante una delle formule seguenti:

t Ð 20
per il rame R 20 = R t Ð ---------------------- × R t
234 ,5 + t

t Ð 20
per l’alluminio R 20 = R t Ð ---------------------- × R t
230 ,0 + t

Inoltre il risultato della misura va riportato alla lunghezza di 1 km, tenendo conto
della lunghezza misurata di ciascuna pezzatura.
Il valore di resistenza elettrica ottenuto non deve essere superiore a quello pre-
scritto in 2.1.03.

3.2.05 Misura della capacità


La misura deve essere eseguita sul seguente numero di pezzature:
n per cavi con tensione nominale U0 inferiore a 3,6 kV: limitatamente al 10%
delle pezzature, con un minimo di 3 pezzature;
n per cavi con tensione nominale U0 da 3,6 kV a 8 kV compresi: limitatamente
al 20% delle pezzature, con un minimo di 5 pezzature;
n per cavi con tensione nominale U0 superiore a 8 kV: per tutte le pezzature.
Le suddette percentuali si riferiscono alla totalità delle pezzature di una fornitura
nominalmente uguali fra loro per le caratteristiche da b) fino a i) di 1.3.02 (pezza-
ture aventi presumibilmente la stessa capacità chilometrica).
La misura della capacità può essere fatta con corrente continua oppure alternata;
la capacità deve essere misurata:
n per cavi a campo radiale, fra ciascun conduttore e lo schermo o la guaina me-
tallica;
n per cavi multipolari a campo non radiale, fra un conduttore e gli altri collegati
alla guaina metallica.
Non occorre correzione per la temperatura.

3.2.06 Misura della resistenza di isolamento


La misura deve essere eseguita sulle stesse pezzature sottoposte alla misura della
capacità di cui in 3.2.05.
Le condizioni dell’ambiente devono essere come in 3.2.04; la temperatura deve
essere possibilmente compresa tra 10 °C e 30 °C.
La misura della resistenza di isolamento si deve fare dopo che il cavo è stato sot-
toposto per 1 min ad una tensione continua di almeno 400 V, applicata:
n per cavi a campo radiale, fra ciascun conduttore e lo schermo o la guaina me-
tallica;

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 20 di 40
n per cavi multipolari a campo non radiale, fra un conduttore e gli altri collegati
alla guaina metallica.
I risultati della misura devono essere riportati alla temperatura di 20 °C moltipli-
candoli per i coefficienti di correzione dati nella seguente tabella, salvo diverso
accordo tra fabbricante ed acquirente, basato su una curva ricavata sperimental-
mente sul particolare tipo di isolante in esame.

t °C 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30
K 0,30 0,35 0,45 0,55 0,75 1,00 1,32 1,68 2,2 2,6 3,3

Per ciascuna pezzatura, il prodotto della resistenza d’isolamento in MWkm ripor-


tata a 20 °C per la capacità in mF/km misurata come in 3.2.05 non deve risultare
inferiore a 500 s.

3.2.07 Prova di tensione sulla guaina di materiale termoplastico


Nel caso la guaina termoplastica sia prevista anche per le protezioni contro even-
tuali differenze di potenziale particolarmente elevate tra la guaina metallica e la
terra, in relazione alla natura ed all’entità di tali sovratensioni deve essere concor-
dato tra acquirente e fabbricante l’aumento dei valori delle tensioni e delle durate
di prova.
Il fabbricante deve eseguire la prova su tutte le pezzature della fornitura.
All’atto del collaudo la prova può essere omessa, a meno che non sia richiesta
nell’ordinazione, nel qual caso deve essere eseguita sul 2% delle pezzature costi-
tuenti il lotto di fornitura con il minimo di una, salvo diverso accordo all’atto
dell’ordinazione.
I valori delle tensioni di prova e delle durate sono riferiti agli spessori prescritti s
(in millimetri) della guaina di materiale termoplastico (2.5.02).
In ogni caso non devono verificarsi scariche elettriche attraverso lo spessore della
guaina termoplastica.

1° Metodo (Prova di esplorazione con elettrodo, a secco).


Si fa scorrere il cavo, durante o dopo l’estrusione della guaina di materiale termo-
plastico, entro un elettrodo a catenelle od equivalente, in modo che ogni punto
della superficie esterna della guaina termoplastica risulti sottoposto a tensione,
mentre la sottostante guaina metallica è connessa a terra.
Nel caso in cui si usi tensione alternata a circa 50 Hz, il valore efficace della ten-
sione di prova deve essere eguale a 6 s kV. La velocità di avanzamento del cavo
e la lunghezza dell’elettrodo devono essere tali che la permanenza sotto tensione
sia pari ad almeno (0,3 s - 0,3) secondi, con un minimo di 0,1 s.
Per spessori s superiori a 2,5 mm, la tensione di prova può essere limitata a 15 kV
purché la permanenza sotto tensione di ogni punto della guaina sia pari ad alme-
no (s - 2) secondi.
Altre modalità di prova possono essere adottate, previo accordo all’atto dell’ordi-
nazione, purché venga dimostrata l’equivalenza dei risultati.

2° Metodo (Prova sul cavo in bobina, a secco).


Si deve rendere conduttrice (per esempio con un velo di grafite) la superficie
esterna della guaina di materiale termoplastico, in modo che la resistenza super-
ficiale non sia superiore a 0,5 MW per metro lineare di cavo. Attorno alla pezzatu-
ra di cavo regolarmente avvolta su bobina deve essere avvolto, formando buon
contatto con la superficie conduttrice della guaina, un foglio di carta metallizzata
o di stagnola che copra tutte o quasi tutte le spire esterne del cavo.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 21 di 40
Tale foglio va collegato a terra insieme con due fasciature di nastro di stagnola o
simile, applicate sulla guaina a breve distanza dalle estremità della pezzatura, con
l’avvertenza di togliere il velo semiconduttore nel tratto di guaina compreso tra
tali fasciature e l’estremità della guaina stessa.
Una tensione continua di prova (3.1.02) pari a (3 s + 5) kV deve essere applicata
per 60 s tra la terra e le estremità della guaina metallica sporgenti dalla guaina
termoplastica.

3° Metodo (Prova sul cavo in bobina, in acqua).


La bobina di cavo deve essere immersa in acqua per almeno due ore, dopo di
che per 60 secondi deve essere applicata tra la guaina metallica e l’acqua una
tensione di prova: alternata (1,5 s + 2,5) kV; oppure continua (3 s + 5) kV.

3 PROVE ELETTRICHE, MECCANICHE E PROVA DI NON PROPAGAZIONE


DELLA FIAMMA SU CAMPIONI DI CAVI
S E Z I O N E

3.3.01 Campionatura
Un campione si intende costituito da un certo numero di spezzoni di cavo che il
collaudatore preleva da ogni cavo fabbricato per una determinata fornitura. Ai
fini del campionamento, «ogni cavo» deve intendersi individuato dagli elementi di
cui in b) fino ad l) di 1.3.02.
Di regola ogni campione consiste di 3 spezzoni, uno per ognuna delle prove di
cui in 3.3.03, 3.3.07 e 3.3.08; in certi casi inoltre il campione comprende anche
uno spezzone per la prova di cui in 3.3.09-3.3.10, uno spezzone per la prova di
cui in 3.3.11, uno per quella di cui in 3.3.12 e uno per quella di cui in 3.3.13.
È ammesso, previo accordo tra fabbricante ed acquirente, che ogni spezzone
possa servire per più di una prova purché la prova precedente non possa aver
influenzato la prova successiva. Se una prova eseguita su uno spezzone già utiliz-
zato per altro tipo di prova dà esito negativo, la prova stessa deve essere ripetuta
su un altro spezzone. Le lunghezze degli spezzoni sono indicate nei singoli arti-
coli.
Il numero dei campioni da sottoporre alle prove di cui da 3.3.03 fino a 3.3.08 è di
regola quello indicato nella seguente tabella; per le prove di cui da 3.3.09 a
3.3.13 vedere gli articoli stessi.

1 2 3
Numero di campioni da
per U0 £ 8 kV per U0 > 8 kV
provare
per lunghezza di cavo in fornitura
zero o uno(1) fino a 2 km compresi fino a 2 km compresi
uno oltre 2 fino a 10 km oltre 2 fino a 5 km
due oltre 10 fino a 20 km oltre 5 fino a 10 km
tre oltre 20 fino a 30 km oltre 10 fino a 20 km
quattro oltre 30 fino a 40 km oltre 20 fino a 30 km
cinque oltre 40 fino a 60 km oltre 30 fino a 40 km
Nota Le prove possono essere omesse, previo accordo con l’acquirente, se il fabbricante dimostra che le stesse
prove sono state eseguite in precedenza - con esito favorevole - su campioni prelevati da almeno una fornitura
di cavo costruttivamente simile a quello in esame (simile secondo il primo capoverso di 3.3.01).

Le lunghezze di cavo indicate in tabella devono intendersi come lunghezze di


ogni singolo cavo unipolare o multipolare formante oggetto della fornitura, an-

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 22 di 40
che se in più lotti. Nel caso tuttavia che una fornitura comprenda più cavi che
differiscono fra loro solo per la sezione, è possibile con accordo tra fabbricante
ed acquirente conglobarli in una sola lunghezza ai fini dell’applicazione della ta-
bella stessa.

3.3.02 Valutazione dei risultati


Si considera che un campione sottoposto a una prova dia risultato soddisfacente
quando tutti gli spezzoni che costituiscono il campione stesso soddisfano a quan-
to prescritto rispettivamente da 3.3.03 a 3.3.13.
A meno che sia stato diversamente concordato fra acquirente e fornitore all’atto
dell’ordinazione, se nel complesso delle prove più di uno spezzone non dà esito
soddisfacente, il cavo rappresentato da quel campione viene dichiarato non ri-
spondente alle presenti Norme.
Se invece un solo spezzone non risponde alle prescrizioni, la prova fallita va ri-
petuta su un numero di spezzoni doppio di quello prescritto nella Tab. di 3.3.01.
Se in queste nuove prove anche un solo spezzone non dà esito soddisfacente,
tutto il cavo rappresentato da quei campioni viene dichiarato non rispondente
alle presenti Norme.

3.3.03 Prova meccanica


La prova meccanica deve consistere di una prova di piegatura (3.3.04), seguita da
una prova elettrica (3.3.05) e poi da un esame della guaina metallica e dei rive-
stimenti esterni (3.3.06).

3.3.04 Prova di piegatura


Si deve adoperare uno spezzone di cavo finito avente lunghezza non inferiore a
3,5 volte il diametro D1 del tamburo sottoindicato.
Le estremità dello spezzone non devono essere sigillate.
La prova deve essere eseguita dopo aver portato stabilmente spezzone e attrez-
zatura a una temperatura compresa tra 10 °C e 15 °C. In caso di cavi destinati a
particolari condizioni di posa, una temperatura di prova diversa da quella suindi-
cata potrà essere concordata, in sede di ordinazione, tra fabbricante e acquirente.
Lo spessore di cavo completo deve essere avvolto, in un tempo dell’ordine di
due o tre minuti, intorno ad un cilindro avente il diametro D1 sottoindicato, for-
mando un giro completo, salvo le estremità che resteranno praticamente ret-
tilinee. Lo spezzone deve poi essere raddrizzato e riavvolto sul medesimo cilin-
dro in direzione opposta e di nuovo raddrizzato. Tale ciclo di doppia piegatura
deve essere eseguito tre volte, con l’avvertenza che il cavo risulti piegato sempre
nello stesso piano assiale.
Il diametro D1 del cilindro intorno al quale deve essere piegato lo spezzone (in-
dipendentemente dalla tensione specificata del cavo e dal tipo di rivestimento
protettivo eventualmente esistente sulla guaina metallica) non deve essere supe-
riore al valore sottoindicato:
n cavi unipolari e cavi a più conduttori a campo elettrico
non radiale D1 = 20 × (D + d)
n cavi a più conduttori a campo elettrico radiale (salvo quelli
a tre guaine metalliche) D1 = 20 × (D + d)
n cavi a tre guaine metalliche D1 = 15 × (D + d)
Nel caso di cavi con guaina d’alluminio non corrugata si deve prendere il dia-
metro più grande tra D1 come sopra definito e D2 = 30 D.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 23 di 40
Nelle formule suindicate:
D indica il diametro esterno della guaina metallica, o il diametro del cerchio cir-
coscritto all’insieme delle guaine metalliche nel caso di cavi a tre guaine, ed è
misurato sopra le ondulazioni se la guaina è corrugata;
d indica il diametro del conduttore o di uno dei conduttori contenuti nel cavo
(il più grosso, se i conduttori sono disuguali); quando non si può misurarlo,
viene calcolato con d = 1,3 A (in mm) dove A (in mm2) è la sezione del
conduttore.

3.3.05 Prova di tensione dopo piegatura


La prova deve essere eseguita a temperatura ambiente, con tensione alternata
(3.1.02), dopo aver montato sullo spezzone, se necessario, adatti terminali.
La tensione deve essere elevata in circa un minuto fino al valore sottoindicato e
poi mantenuta a tale valore per 10 minuti.
Non devono prodursi perforazioni o scariche nell’isolante.
Il valore della tensione alternata, in kV, deve essere:
4U0 + 2,5 per i cavi a campo radiale,
2(U0 + U) + 2,5 per i cavi a campo non radiale.
Previo accordo tra fornitore ed acquirente, la prova può essere eseguita con ten-
sione continua anziché alternata. In tal caso, il valore della tensione continua di
prova, in kV, deve essere rispettivamente:
9U0 + 6 per i cavi a campo radiale,
4,5(U0 + U) + 6 per i cavi a campo non radiale.
Nel caso dei cavi a campo radiale, la tensione deve essere applicata tra i condut-
tori in parallelo e gli schermi collegati a terra; nel caso dei cavi a campo non ra-
diale, la tensione deve essere applicata successivamente tra ciascun conduttore e
gli altri collegati alla guaina metallica.

3.3.06 Esame dei rivestimenti protettivi dopo piegatura


La parte intermedia dello spezzone che ha sopportato le prove descritte in 3.3.04
e 3.3.05 deve essere spogliata successivamente dei vari rivestimenti protettivi (se
esistono) fino alla guaina metallica. I vari strati protettivi non devono risultare
gravemente danneggiati; inoltre la guaina metallica non deve risultare incrinata o
gravemente ammaccata.

3.3.07 Prova di durata


Questa prova deve essere eseguita su uno spezzone di cavo completo lungo al-
meno 5 metri, più le parti che entrano nei terminali.
Lo spezzone, alla temperatura ambiente, deve sopportare ininterrottamente per la
durata di 4 h, senza che si producano perforazioni o scariche nell’isolante, una
tensione alternata avente i seguenti valori in kV:
4 U0 per i cavi a campo radiale,
2(U0 + U) per i cavi a campo non radiale.
La tensione deve essere in ogni caso applicata fra un solo conduttore e gli altri
eventuali collegati fra loro, agli schermi ed alla guaina metallica del cavo messa a
terra.
Nota È allo studio una diversa procedura di prova che aggiunge alla sollecitazione dielettrica anche
quella derivante dai cicli di carico del cavo.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 24 di 40
3.3.08 Misura del fattore di potenza del dielettrico a varie temperature
Questa prova si esegue su cavi a campo elettrico radiale con tensione nominale
U0 uguale o maggiore di 8,7 kV. La lunghezza dello spezzone di cavo sotto la
guaina metallica non deve essere inferiore a 4 m.
Il fattore di potenza del dielettrico deve essere misurato alla tensione nominale
U0 del cavo a 4 temperature diverse. Salvo diverso accordo tra fabbricante ed
acquirente, esse sono:
a) a temperatura ambiente;
b) a circa 40 °C;
c) a circa 60 °C;
d) a circa 10 °C al di sopra della temperatura ammissibile (D.1.03).
Si devono prendere precauzioni per garantire una temperatura praticamente uni-
forme nel cavo longitudinalmente e radialmente.
Il campione di cavo è portato gradualmente alle temperature di prova riscaldan-
do:
a) guaina metallica soltanto, oppure
b) i conduttori e la guaina metallica, oppure
c) i conduttori soltanto.
Il riscaldamento della guaina metallica nei casi a) e b) può essere effettuato con
qualsiasi metodo, elettrico o non elettrico, a scelta del fabbricante; il riscaldamen-
to dei conduttori nei casi b) e c) è ottenuto mediante corrente elettrica.
In tutti i casi la guaina può essere ricoperta con un adatto isolamento termico.
Il fattore di potenza del dielettrico misurato sul cavo esclusi i terminali, non do-
vrà superare i relativi valori indicati nella seguente tabella:

Temperatura dello spezzone (˚C) Fattore di potenza


da 20 a 60 0,006
70 0,013
75 0,016
80 0,019
85 0,023

Per temperature intermedie tra quelle indicate in tabella i valori del fattore di po-
tenza si ottengono per interpolazione lineare.

3.3.09 Prova ad impulso a caldo. Generalità


Questa prova viene eseguita solo previo accordo tra acquirente e fabbricante li-
mitatamente ai cavi con tensione nominale U0 non inferiore a 6 kV, sia a campo
radiale sia a campo non radiale.
L’onda della tensione ad impulso deve avere una durata del fronte compresa tra
1 ms e 5 ms ed una durata all’emivalore di 50 mm ±10 mm; per il resto essa deve
essere conforme alle prescrizioni della Norma CEI 42-4. Prima di ogni prova l’ap-
parecchiatura deve essere adeguatamente calibrata.
Ogni spezzone di cavo destinato alla prova ad impulso deve avere una lunghez-
za di almeno 5 m, oltre alle parti che entrano nei terminali, e deve essere previa-
mente sottoposto al ciclo di piegatura di cui in 3.3.04.
Lo spezzone, munito dei necessari terminali, deve essere riscaldato lentamente,
facendo passare corrente elettrica nei conduttori, fino a raggiungere e mantenere
per due ore nel punto più caldo dello spezzone una temperatura compresa tra la
temperatura massima di esercizio ammessa per il cavo in esame e 5 °C in più di
tale temperatura massima (D.1.03).

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 25 di 40
Per misurare la temperatura nel punto più caldo dello spezzone, si devono appli-
care adeguati dispositivi, precisati nel verbale di collaudo.

3.3.10 Prova ad impulso a caldo. Modalità di prova


Lo spezzone di cavo dopo essere stato mantenuto per due ore alla temperatura
di cui in 3.3.09.e, mentre si trova a tale temperatura, deve essere sottoposto a
10 impulsi di tensione con onda negativa e poi a 10 impulsi con onda positiva, il
cui valore è indicato qui di seguito.
Nel caso dei cavi a campo radiale, la tensione di prova deve essere applicata fra
un solo conduttore ed il relativo schermo; nel caso di cavi a campo non radiale,
tra un solo conduttore e gli altri collegati alla guaina metallica.
Si deve eseguire un oscillogramma della prima e dell’ultima onda di ogni pola-
rità, al valore di cresta prescritto.
Salvo diverso accordo tra acquirente e fabbricante il valore di cresta Up delle
onde ad impulso deve essere:
per U0 (kV) = 6 8,7 12 15 18 26
Up (kVc) = 75 95 125 150 170 250
Per controllare se lo spezzone ha superato la prova ad impulso, esso deve essere
sottoposto, dopo raffreddamento a temperatura ambiente, a una tensione alterna-
ta il cui valore efficace in kV è calcolato con le seguenti formule:
2,5 U0 + 2,5 per i cavi a campo radiale,
1,25 (U0 + U) + 2,5 per i cavi a campo non radiale.
Applicando queste tensioni per 15 min non deve verificarsi perforazione
dell’isolante.

3.3.11 Prova speciale di corrosione per cavi sotto guaina di alluminio rivestita
La presente prova ha lo scopo di accertare che, in caso di danneggiamento loca-
lizzato e limitato del rivestimento protettivo disposto sulla guiana d’alluminio,
l’eventuale corrosione della superficie esterna della guaina di alluminio resti
praticamente ristretta alla superficie danneggiata.
La prova si esegue su uno spezzone di cavo preventivamente sottoposto ai cicli
di piegatura e raddrizzamento in conformità a 3.3.04.
In corrispondenza alla parte centrale dello spezzone, servendosi di un punzone
circolare di diametro 10 mm, si indice a fondo il rivestimento protettivo in quattro
posizioni. Tali posizioni devono essere distanziate di circa 100 mm l’uno dall’altra
nel senso della lunghezza del cavo e sfalsare di 90° l’una rispetto all’altra nel sen-
so della circonferenza del cavo stesso.
Si asportano quindi i quattro dischetti di rivestimento protettivo e nei corrispon-
denti fori si asporta con cura dalla guaina metallica la miscela bituminosa ade-
rente alla sua superficie o analoga sostanza.
Si piega poi lo spezzone di cavo a forma di U con raggio di curvatura non infe-
riore a quello prescritto in 3.3.04 e lo si pone in una vasca d’acqua a temperatura
ambiente e contenente 1% di solfato di sodio, in modo che i quattro fori siano
immersi sotto un battente di almeno 500 mm di soluzione, mentre le due estre-
mità dello spezzone sporgono dall’acqua.
Si collega la guaina di alluminio al polo negativo di una sorgente a corrente con-
tinua di circa 100 V. Come anodo, si utilizza una piastra di zinco avente sufficienti
dimensioni. La corrente deve essere mantenuta al valore costante di 10 mA per
mezzo di un resistore variabile di circa 10 kW (una resistenza per ciascun spez-
zone di cavo in prova).

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 26 di 40
Dopo 100 h ±2 h nelle suddette condizioni di prova, si toglie lo spezzone di cavo
dall’acqua, si asporta completamente il rivestimento protettivo e si elimina dalla
guaina di alluminio ogni traccia della miscela bituminosa aderente alla sua super-
ficie o analoga sostanza.
Sulla guaina di alluminio in tal modo messa allo scoperto non deve risultare visi-
bile, ad occhio nudo, alcun segno di corrosione che si estenda per più di 10 mm
oltre il bordo di uno qualsiasi dei quattro fori iniziali.

3.3.12 Prova di gocciolamento


Questa prova di esegue solo su cavi a miscela stabilizzata. Il provino è costituito
da uno spezzone di cavo di lunghezza (300 ±10) mm avente le due estremità
aperte. Il provino deve essere sospeso verticalmente in una stufa ad aria alla tem-
peratura massima di esercizio ±2 °C (D.1.03).
Alla fine di un periodo di 8 h, il volume di miscela scolata, raccolto in una
vaschetta e misurato a temperatura ambiente, non deve essere superiore all’1,5%
del volume delimitato dalla superficie interna della guaina metallica del provino
per i cavi unipolari e per quelli a tre guaine metalliche (entrambi con guaina me-
tallica liscia) e al 2% per i cavi multipolari con unica guaina metallica liscia.

3.3.13 Prova di non propagazione della fiamma


La prova si esegue in conformità con le Norme CEI 20-35 (1984) su uno spez-
zone di cavo.
La prova non si applica ai cavi non armati sotto guaina di polietilene.

4 CONTROLLI COSTRUTTIVI E DIMENSIONALI


S E Z I O N E

3.4.01 Generalità
Il numero degli spezzoni di cavo da sottoporre ai controlli descritti in questa se-
zione è lasciato al giudizio del collaudatore, ma deve essere in linea di massima
dell’ordine di un campione ogni 2 km circa di ciascun tipo e sezione di cavo.
Ogni campione deve essere costituito da uno spezzone di cavo prelevato
dall’estremità di una pezzatura dopo aver asportato la parte eventualmente dan-
neggiata.
Ai fini elettrici non si eseguono controlli dimensionali sui conduttori, ma si misu-
ra la resistenza elettrica, secondo 3.2.04.

3.4.02 Esame generale


Si deve eseguire un esame a vista dello spezzone ed eventualmente anche di una
o più pezzature, per controllare la conformità del cavo ai requisiti costruttivi pre-
scritti nell’ordinazione e nel Capitolo 2 di queste Norme, nonché alla buona pra-
tica di fabbricazione.
L’esame deve riguardare anche la marcatura dei cavi, l’imballo, la lunghezza delle
pezzature, ecc.

3.4.03 Spessore dell’isolante


Per i cavi a campo radiale, lo spessore medio si deduce dalla differenza tra il dia-
metro esterno medio sull’isolante e il diametro medio del cerchio circoscritto al
conduttore, essendo questi diametri medi ricavati in base allo sviluppo delle re-
lative circonferenze o perimetri.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 27 di 40
Per i cavi a campo non radiale si determinano successivamente lo spessore me-
dio della fasciatura isolante applicata sul complesso delle anime e lo spessore
medio dell’isolante applicato ad ogni conduttore, deducendoli dalla differenza
dei diametri medi ricavati in base allo sviluppo delle relative circonferenze o pe-
rimetri.
Gli spessori medi misurati devono corrispondere ai valori prescritti nelle
Tabb. 2.2.04 e 2.2.05.
Su ciascun valore misurato è ammessa una tolleranza in meno del 5% per i cavi
unipolari e dell’8% per i cavi multipolari. Non si prescrivono tolleranze in più,
tranne quelle derivanti dall’eventuale limite al diametro esterno fissato dall’ac-
quirente.

3.4.04 Regolarità costruttiva dell’isolante ed esame del conduttore


Da uno spezzone di cavo lungo 30 cm si asporta l’isolante, a non più di 5 nastri
per volta, e si determina il numero dei «pacchetti». Non si deve trovare più di un
pacchetto ogni 10 nastri consecutivi, e il numero complessivo dei pacchetti non
deve essere maggiore di 1 ogni 15 nastri o frazione di 15.
Si considera che esiste un «pacchetto» quando uno o entrambi gli orli di un nastro
di carta coincidono (a meno di mezzo mm) per almeno un giro completo:
1) con l’orlo corrispondente o con entrambi gli orli del nastro sottostante;
2) con la discontinuità (se esiste) tra le spire del nastro sottostante.
Nota Se vi sono tre nastri consecutivi nelle condizioni di cui in 1) o 2), esistono ovviamente due pac-
chetti.
Si deve eseguire un esame a vista dei conduttori dello spezzone per controllare
la conformità del conduttore ai requisiti costruttivi prescritti e la regolarità di co-
struzione (2.1.01).

3.4.05 Spessore della guaina metallica


Dalla pezzatura presa in esame si preleva un anello di guaina di altezza circa
uguale al suo diametro, ma non inferiore a 20 mm; anello che può eventual-
mente essere tagliato e disteso a mano in forma di striscia rettangolare.
Mediante un micrometro a frizione, con entrambi i contatti sferici se è stata la-
sciata la forma dell’anello, o con almeno un contatto sferico se il campione è sta-
to appiattito, si eseguono 5 misure in posti regolarmente distribuiti ed in punti
distanti almeno 10 mm dai bordi.
I valori trovati devono rispondere a quanto prescritto in 2.4.02.

3.4.06 Spessore della guaina di materiale termoplastico


Si procede come descritto in 3.4.05. In caso di dubbio o contestazione, si deve
applicare il metodo di misura descritto nella Sezione 4.2. delle Norme CEI 20-34
(1984).

3.4.07 Spessori delle imbottiture e delle fasciature tessili


Si procede in modo analogo a quanto detto in 3.4.03, con la differenza che la tol-
leranza in meno ammessa è del 20% con riferimento ai valori prescritti nelle
Tabb. 2.5.03 e 2.5.04.

3.4.08 Spessori dei nastri metallici


Gli spessori dei nastri metallici si misurano per mezzo di un micrometro, con mo-
dalità analoghe a quelle descritte in 3.4.05 per la guaina metallica.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 28 di 40
I singoli valori misurati devono rientrare nelle tolleranze dimensionali prescritte
dalla Tabella UNI 5961, scegliendo le tolleranze nominali sino a spessore 0,5 mm
escluso e tolleranze commerciali da spessore 0,5 mm compreso ed oltre.

3.4.09 Diametri dei fili e spessori delle piattine di armatura


I diametri dei fili metallici e gli spessori delle piattine si misurano per mezzo di
un micrometro.
Tolleranze dimensionali:
a) per i diametri dei fili, vale la Tabella UNI 467,
b) per le piattine:
+0,02 sn

–0,08 sn
} per piattine zincate di spessore sn in millimetri;

±0,10 ln per piattine zincate di larghezza ln in millimetri.

3.4.10 Diametro esterno


Il valore massimo del diametro esterno deve essere controllato misurandolo in
due o tre punti di ogni pezzatura in prova (3.4.01).
Si può adoperare o un nastro misuratore (adatto per diametri superiori a 12 mm)
o un micrometro, calcolando il diametro come media di 2 misure ad angolo retto.
Nessuno dei valori misurati deve superare il valore prescritto.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 29 di 40
APPENDICE
A LEGHE DI PIOMBO PER CAVI
1 2 3 4 5
Tipo Composizione (percentuali in peso)
di
lega Stagno Antimonio Cadmio Tellurio
Piombo
min. max. min. max. min. max. min. max.
1 18 2,2 — — — — — —
2 — — 0,7 1,0 — — — —
3 0,35 0,45 0,15 0,25 — — — —
il resto
4 0,35 0,45 — — 0,12 0,18 — —
5 0,16 0,24 — — 0,05 0,10 — —
6 — — — — — — 0,035 0,09
(1) «Piombo» deve intendersi come piombo del tipo 99,95 secondo UNI 3165 contenente non meno del 0,02% e non più del
0,05% di impurezze.
(2) Un contenuto addizionale di rame fino al 0,05% è ammesso per le leghe da 1 a 5, salvo che per la lega 2 il contenuto di rame
può arrivare al 0,09%.

APPENDICE
B MATERIALI TERMOPLASTICI PER GUAINE

B.1 Foglio di specifica del polivinilcloruro per guaine di qualità Rz(1)

B.1.01 Dati informativi generali (8.3.01)


Costituzione. Mescola termoplastica a base di polivinilcloruro.
Impiego più comune. Guaina protettiva di cavi destinati a posa fissa o mobile in
ambienti anche bagnati.

B.1.02 Requisiti meccanici con e senza invecchiamento termico (8.2.02)


I risultati delle prove eseguite su campioni prelevati dai cavi finiti devono corri-
spondere ai valori della seguente Tab. B.1.02. Per i metodi di prova delle ca-
ratteristiche meccaniche, vedere gli artt. 3.2.01 fino a 3.2.09; per il metodo di in-
vecchiamento termico accelerato, vedi art. 3.3.01.

B.1.03 Requisiti di termoplasticità (8.3.03)


I risultati delle prove eseguite su campioncini prelevati da cavi finiti devono cor-
rispondere ai valori della seguente Tab. B.1.03. Per i metodi di prova delle ca-
ratteristiche termoplastiche, vedere 3.4.01 fino a 3.4.08.

B.1.04 Requisiti non specificati (8.3.04)


Le prove relative alle caratteristiche seguenti non sono considerate prove distin-
tive della mescola Rz e perciò non ne vengono specificati i requisiti: requisiti
elettrici, resistenza all’umidità, all’olio, all’ozono, alla fiamma, alla lacerazione.
Nei casi in cui una o più di tali caratteristiche abbiano importanza per i cavi
aventi guaine di mescola Rz, i requisiti di prova si trovano specificati nelle norme
relative ai singoli tipi di cavi.

(1) La presente Appendice B riporta uno stralcio del Cap. VIII, Sez. 3, e 5 delle Norme CEI 20-11 (1968).
Alla destra del titolo di ogni articolo è citato tra parentesi il numero di quello corrispondente delle Norme CEI 20-11.
Nel testo degli articoli i numeri degli articoli citati sono quelli delle Norme CEI 20-11.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 30 di 40
Tab. B.1.02 (8.3.02)

1 2 3 4 5

N. Requisiti meccanici del Valori specificati


di PVC per guaine di qualità Unità
riferim. Rz Minimi Massimi
di misura
A Senza invecchiamento
A.1 Carico di rottura N/mm2 12,5
A.2 Allungamento a rottura % 125

B Dopo invecchiamento in stufa ad aria a pressione


atmosferica
durata
Condizioni di
invecchiamento
}
temperatura
ore
°C
168
100

B.1 Carico di rottura:


B.1a valore residuo assoluto N/mm2 12,5
B.1b valore residuo percentuale(1) % 80 120

B.2 Allungamento a rottura:


B.2a valore residuo assoluto % 125
B.2b valore residuo percentuale(1) % 80 120

1) I valori residui percentuali sono espressi in % dei valori trovati sui provini non sottoposti a invec-
chiamento. Quando si eseguono le prove sugli «spezzoni corti» e si tratta di prove di accettazione,
vale l’art. 3.2.08 c).

Tab. B.1.03 (8.3.03)

1 2 3 4
N. Requisiti di termoplasticità del Unità Valori
di riferim. PVC per guaine di qualità Rz di misura specificati
E.2 Prova di termopressione - Il metodo
E.2a Temperatura di prova °C 120
E.2b Durata di preriscaldamento ore 1
E.2c Durata sotto carico ore 1
E.2d Forza esercitata dal punzone N 3,0
E.2e Spessore residuo percentuale(1),
minimo % 60

E.3 Prova di piegatura a freddo senza


invecchiamento preventivo (2)
E.3a Temperatura di pre-raffreddamento e
di prova °C –25

E.4 Prova di piegatura a freddo dopo


invecchiamento preventivo
E.4a Condizioni d’invecchiamento in stufa
ad aria, a pressione atmosferica:
durata ore 168
temperatura °C 100
E.4b Temperatura di prova °C –15

E.5 Prova di percussione a freddo(2)


E.5a Temperatura di prova °C –15

E.6 Prova del colpo di calore


E.6a Temperatura di riscaldamento °C 150
E.6b Durata del riscaldamento ore 1
(1) Il valore residuo percentuale è espresso in % dello spessore trovato dove il provino non è stato schiacciato.
(2) Questa prova si esegue soltanto come prova di tipo (art. 3.2.02).

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 31 di 40
B.2 Foglio di Specifica del polietilene per guaine di qualità Ey

B.2.01 Dati informativi generali (8.5.01)


Costituzione - Mescola termoplastica a base di polietilene a bassa densità (cioè
con densità non superiore a 0,925 g/cm3 a 20 °C) ed a basso indice di termo-
fluidità (vedi 8.5.04).
Impiego più comune - Guaina protettiva, anche esterna, di cavi destinati a posa
fissa in ambienti anche bagnati.
Avvertenza - La mescola Ey deve essere normalmente di colore nero.

B.2.02 Requisiti meccanici con e senza invecchiamento termico (8.5.02)


L’allungamento a rottura deve risultare come segue:
a) senza invecchiamento minimo 350%
b) dopo invecchiamento in stufa ad aria, a pressione atmosferica,
a 100 °C ±1 °C per 48 ore: valore residuo percentuale minimo 75%
Per i metodi di prova e di invecchiamento termico, vedere gli artt. 3.2.01 fino a
3.2.08 e 3.3.01. Le prove devono essere eseguite su campioncini di guaina prele-
vati da cavi finiti. Nel caso di provini a striscia, a Fig. 1 o Fig. 7, lo spessore dei
provini è libero (non si applica, cioè, la prescrizione di uno spessore compreso
tra 1,0 mm e 2,0 mm di cui al paragrafo 3.2.04.c).

B.2.03 Requisiti termoplastici (8.5.03)


Su campioncini di guaina prelevati da cavi finiti si devono eseguire la prova di
termopressione e la prova di percussione a freddo, secondo quanto segue:
a) Prova di termopressione, 2° metodo:
n temperatura di preriscaldamento e di prova 90 °C ±1 °C
n durata di preriscaldo e durata sotto carico 1 ora
n forza esercitata dal punzone (diametro 3,18 mm) 3,0 N
n spessore residuo percentuale minimo prescritto 60%
b) Prova di percussione a freddo, senza invecchiamento preventivo:
n temperatura di preraffreddamento e di prova –35 °C
Per i metodi di prova, vedere gli artt. 3.4.05 e 3.4.07.

B.2.04 Indice di termofluidità (8.5.04) («Melt flow index»)


Questo indice deve essere determinato con il metodo di cui alla Sez. 5 del
Cap. IV (metodo A della Raccomandazione ISO n. R 292) e deve risultare non
superiore a 0,5.

APPENDICE
C METODO DI CALCOLO FITTIZIO
Il presente metodo di calcolo è tratto dall’Appendice A della Pubblicazione
IEC 55-2 (1981).
Se ne discosta tuttavia nei punti a), d), f), g). Questo permette di ottenere dal cal-
colo gli spessori in uso in Italia da molti anni per le guaine metalliche ed estruse
di quasi tutti i cavi di più frequente impiego. Soltanto alcuni di tali spessori risul-
tano variati di 0,1 mm.

C.1.01 Scopo
Questo metodo di calcolo serve per eliminare le differenze alle quali danno luo-
go metodi di progettazione diversi.

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 32 di 40
Esso viene usato soltanto per determinare gli spessori delle diverse protezioni di
un cavo.

C.1.02 Simboli
dL = Diametro di calcolo fittizio di un conduttore avente una data sezione,
vedi Tab. C.1.05;
Df = Diametro fittizio sotto la guaina metallica;
Dmt = Diametro fittizio sopra la guaina metallica;
Dsl = Diametro fittizio sulla riunione di tre cavi sotto guaina metallica senza
protezione;
Du = Diametro fittizio sotto la guaina estrusa;
si = Spessore prescritto dell’isolante;
sb = Spessore prescritto della cintura;
sp = Spessore prescritto della imbottitura estrusa;
spa = Spessore prescritto della guaina estrusa sull’armatura;
spu = Spessore prescritto della guaina estrusa sulla guaina metallica;
smt = Spessore prescritto della guaina metallica.
I valori vanno espressi in millimetri.

C.1.03 Arrontondamento
Tutti i diametri espressi in millimetri devono essere arrontondati alla prima cifra
decimale.
Se la seconda cifra decimale prima dell’arrotondamento è 0, 1, 2, 3, oppure 4, si
prende la prima cifra decimale inalterata.
Se la seconda cifra decimale prima dell’arrontondamento è 9, 8, 7, 6, oppure 5 si
prende la prima cifra decimale aumentata di uno.

C.1.04 Formule per il calcolo


a) Diametro della fase:
dfase = 1,05 dL + 2 si per cavi unipolari e a tre guaine metalliche o tripo-
lari con conduttori rotondi singolarmente schermati;
dfase = 0,85 dL + 2,6 si per cavi tripolari con U inferiore o uguale a 6 kV;
dfase = 0,91 dL + 1,7 si per cavi tripolari con U maggiore di 6 kV;
dfase = 0,95 dL + 2 si per cavi quadripolari;
dneutro = 0,95 dL + 2 si per il conduttore di sezione ridotta
b) Diametro sulla riunione delle fasi:
D = dfase ´ 2,0 per cavi bipolari;
D = dfase ´ 2,15 per cavi tripolari;
Dsl = Dmt ´ 2,15 per cavi a tre guaine metalliche con imbottitura di nastri
avvolti ad elica;
Dsl = (Dmt + 2sp) x 2,15 per cavi a tre piombi con imbottitura estrusa;
D = dfase ´ 2,41 per cavi quadripolari;
3d fase +d neutro
D = ---------------------------------------
- x 2,41 per cavi quadripolari con un conduttore di se-
4 zione ridotta.
c) Diametro sotto la guaina metallica:
Per cavi beltati: Df = D + 2sb.
Per cavi schermati: Df = D (vedi b).
Per cavi a tre guaine metalliche: Df = dfase (vedi a).

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 33 di 40
d) Spessore della guaina metallica:
Lo spessore smt della guaina metallica si ottiene dalla Tab. 2.4.04 in funzione
del diametro fittizio sotto la guaina.
e) Diametro sulla guaina metallica:
Dmt = Df + 2smt per guaina di piombo;
Dmt = Df + 3smt per guaina di alluminio.
f) Spessore della guaina estrusa sulla guaina metallica.
Lo spessore della guaina estrusa spu si ottiene dalla Tab. 2.5.02 in funzione
del diametro fittizio sulla guaina metallica.
g) Guaina estrusa sull’armatura.
Lo spessore della guaina estrusa sull’armatura si ottiene dalla Tab. 2.5.02 in fun-
zione del diametro fittizio Du sotto la guaina estrusa dove: Du = Dmt o Dsl + due
volte lo spessore dell’imbottitura + due volte lo spessore dell’armatura (che nel
caso di una armatura a nastri è uguale a 4 volte lo spessore del nastro).

Tab. C.1.05 Diametro fittizio del conduttore da usarsi per il calcolo

Sezione prescritta del conduttore (mm2) Diametro fittizio dL del conduttore (mm)
4 2,3
6 2,8
10 3,6
16 4,5
25 5,6
35 6,7
50 8,0
70 9,4
95 11,0
120 12,4
150 13,8
185 15,3
240 17,5
300 19,5
400 22,6
500 25,2
630 28,3
800 31,9
1000 35,7

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 34 di 40
APPENDICE
D SCELTA E INSTALLAZIONE DEI CAVI
D.1.01 Scopo
Scopo della presente Appendice è di fornire alcune regole e avvertenze partico-
lari per la scelta ed installazione dei cavi della presente Norma, in aggiunta a
quelle nella Norma CEI 11-17, alla quale deve essere fatto riferimento per tutto
quanto non precisato in questa Appendice.

D.1.02 Portate di corrente


Per le portate di corrente in regime permanente si deve fare riferimento alle Nor-
me CEI 20-21 e alle Tabelle CEI-UNEL 35025, 35026, 35027, 35028 e 35029.

D.1.03 Temperature ammissibili nei cavi


Ai fini del calcolo delle portate di corrente si può ritenere che i cavi rispondenti
alle presenti Norme sono in generale adatti a funzionare nelle più comuni condi-
zioni di posa e di esercizio con le seguenti temperature massime permanenti nei
conduttori.

Tensione nominale per cavi a campo Temperature ammissibili (°C)


radiale non radiale
miscela stabilizzata miscela migrante
U0 (kV) U0/U (kV)
0,6 0,6/1 80 80
2,3 2,3/3 80 80
3,6 3,6/6 e 6/6 75 75
6 6/10 e 8,7/10 75 70
8,7 8,7/15 e 12/15 75 70
12 — 75 65
15 — 75 60
18 — 75 60
26 — 75 55

Ai fini del calcolo della corrente di cortocircuito, la temperatura massima ammis-


sibile sul conduttore al termine del cortocircuito è di 200 °C.

D.1.04 Posa in presenza di dislivelli(1)


Quando un cavo isolato con carta impregnata deve essere installato verticalmente
o con forte pendenza (in generale superiore a 5%-6%) e il dislivello è superiore a
7 m-8 m, il cavo deve essere impregnato con miscela stabilizzata ovvero, se im-
pregnata con miscela migrante, la sua guaina metallica deve essere di tipo adatto
a tale posa (2.4.02).

D.1.05 Applicazione degli sforzi di tiro durante la posa


Per la corretta applicazione di questi sforzi (vedere Norme CEI 11-17, art. 2.3.04)
si suggerisce l’impiego di un adatto anello di tiro.

D.1.06 Terminali
Tutti i cavi considerati dalle presenti Norme devono essere messi in opera muniti
di terminali che impediscano la penetrazione dell’umidità nell’isolante.

(1) Vedi Norme CEI 11-17 (art. 2.3.12 a)

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 35 di 40
APPENDICE
E SPESSORI DELLA GUAINA METALLICA E DELLA GUAINA ESTRUSA SULLA
GUAINA METALLICA PER I CAVI NON ARMATI DI USO PIÙ FREQUENTE
smt = spessore prescritto della guaina metallica;
spu = spessore prescritto della guaina estrusa sulla guaina metallica.

Tab. E.1.01 Cavi unipolari

U0 (kV) 8,7 12 18

Sezione del conduttore guaina Pb (mm)


(mm2) smt spu smt spu smt spu
16 1,2 1,5 — — — —
25 1,2 1,5 1,2 1,7 — —
35 1,2 1,6 1,2 1,7 1,4 1,9
50 1,2 1,6 1,2 1,7 1,4 1,9
70 1,2 1,7 1,3 1,8 1,4 1,9
95 1,3 1,7 1,4 1,8 1,5 2,0
120 1,3 1,8 1,4 1,9 1,5 2,0
150 1,4 1,8 1,5 1,9 1,5 2,1
185 1,5 1,9 1,5 2,0 1,6 2,1
240 1,5 2,0 1,5 2,1 1,7 2,2
300 1,5 2,1 1,6 2,2 1,8 2,3
400 1,7 2,2 1,7 2,3 1,8 2,4
500 1,8 2,3 1,8 2,4 1,9 2,5
630 1,8 2,4 1,9 2,5 — —

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 36 di 40
Tab. E.1.02 Cavi tripolari a campo non radiale con conduttori settoriali

U0/U (kV) 0,6/1 2,3/3 3,6/6 6/6


Sezione guaina Pb guaina Al guaina Pb guaina Al guaina Pb guaina Al guaina Pb guaina Al
del
conduttore smt spu smt spu smt spu smt spu smt spu smt spu smt spu smt spu
(mm2) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm) (mm)
10(*) 1,0 1,4 0,9 1,4 1,1 1,5 1,0 1,6 1,1 1,7 1,0 1,7 1,3 1,7 1,1 1,8
16(*) 1,0 1,5 0,9 1,5 1,1 1,6 1,0 1,6 1,2 1,7 1,1 1,8 1,3 1,8 1,1 1,8
25 1,1 1,6 1,0 1,6 1,1 1,7 1,0 1,7 1,2 1,8 1,1 1,8 1,4 1,9 1,1 1,9
35 1,1 1,6 1,0 1,7 1,2 1,7 1,1 1,8 1,2 1,9 1,1 1,9 1,5 1,9 1,2 2,0
50 1,2 1,7 1,1 1,8 1,2 1,8 1,1 1,9 1,3 2,0 1,2 2,0 1,5 2,0 1,2 2,1
70 1,2 1,8 1,1 1,9 1,3 1,9 1,2 2,0 1,3 2,1 1,2 2,1 1,6 2,1 1,3 2,2
95 1,3 1,9 1,2 2,0 1,3 2,0 1,2 2,1 1,4 2,2 1,3 2,2 1,7 2,3 1,3 2,3
120 1,3 2,0 1,2 2,1 1,4 2,1 1,3 2,2 1,5 2,3 1,4 2,3 1,8 2,4 1,4 2,4
150 1,4 2,2 1,3 2,2 1,4 2,2 1,3 2,3 1,5 2,4 1,4 2,4 1,8 2,4 1,4 2,5
185 1,5 2,3 1,4 2,3 1,5 2,3 1,4 2,4 1,6 2,5 1,5 2,5 1,9 2,6 1,5 2,6
240 1,6 2,5 1,5 2,5 1,6 2,5 1,5 2,5 1,7 2,6 1,6 2,7 2,1 2,7 1,6 2,7
300 1,7 2,6 1,5 2,6 1,7 2,7 1,6 2,7 1,8 2,8 1,6 2,8 2,3 2,9 1,7 2,9
400 1,8 2,8 1,6 2,9 1,8 2,9 1,7 2,9 1,9 3,0 1,7 3,1 2,4 3,1 1,8 3,1
500 1,9 3,0 1,7 3,1 — — — — — — — — — — — —
6/10 8,7/10 8,7/15 12/15
10(*) 1,2 1,7 1,0 1,7 1,3 1,8 1,1 1,8 — — — — — — — —
(*)
16 1,3 1,7 1,1 1,8 1,4 1,8 1,1 1,8 1,5 1,9 1,2 2,0 1,5 2,0 1,2 2,0
25 1,4 1,8 1,1 1,9 1,5 1,9 1,2 1,9 1,5 2,0 1,2 2,0 1,6 2,1 1,3 2,1
35 1,5 1,9 1,2 1,9 1,5 2,0 1,2 2,0 1,6 2,1 1,3 2,1 1,6 2,2 1,3 2,2
50 1,5 2,0 1,2 2,0 1,5 2,1 1,2 2,1 1,7 2,2 1,3 2,2 1,8 2,3 1,4 2,3
70 1,6 2,1 1,3 2,1 1,7 2,2 1,3 2,2 1,8 2,3 1,4 2,3 1,8 2,4 1,4 2,4
95 1,7 2,2 1,3 2,3 1,8 2,3 1,4 2,3 1,8 2,4 1,4 2,4 1,9 2,5 1,5 2,5
120 1,8 2,3 1,4 2,4 1,8 2,4 1,4 2,4 1,9 2,5 1,5 2,5 2,0 2,6 1,5 2,6
150 1,8 2,4 1,4 2,5 1,9 2,5 1,5 2,5 2,0 2,6 1,5 2,6 2,1 2,7 1,6 2,7
185 1,9 2,6 1,5 2,6 2,0 2,6 1,5 2,7 2,1 2,7 1,6 2,8 2,2 2,8 1,6 2,8
240 2,1 2,7 1,6 2,7 2,2 2,8 1,6 2,8 2,3 2,9 1,7 2,9 2,3 3,0 1,7 3,0
300 2,3 2,9 1,7 2,9 2,3 3,0 1,7 3,0 2,4 3,1 1,8 3,1 2,4 3,1 1,8 3,2
400 2,4 3,1 1,8 3,1 2,5 3,2 1,8 3,2 — — — — — — — —
(*) Conduttori rotondi
CEI 20-1:1998-04
NORMA TECNICA
Pagina 37 di 40
Tab. E.1.03 Cavi quadripolari U0/U = 0,6/1 kV

guaina Pb (mm) guaina Al (mm)


Formazione n ´ mm2
smt spu smt spu
4 ´ 10 1,0 1,4 0,9 1,5
4 ´ 16 1,0 1,5 0,9 1,5
4 ´ 25 1,1 1,6 1,0 1,7
3 ´ 35 + 25 1,2 1,7 1,1 1,7
3 ´ 50 + 25 1,2 1,8 1,1 1,8
3 ´ 70 + 35 1,3 1,9 1,2 1,9
3 ´ 95 + 50 1,3 2,0 1,2 2,1
3 ´ 120 + 70 1,4 2,2 1,3 2,2
3 ´ 150 + 95 1,5 2,3 1,4 2,4
3 ´ 185 + 95 1,5 2,4 1,4 2,4
3 ´ 240 + 150 1,7 2,6 1,6 2,7
3 ´ 300 + 150 1,8 2,8 1,6 2,8
3 ´ 400 + 240 2,0 3,1 1,8 3,1
3 ´ 500 + 300 2,1 3,3 1,9 3,3

Fine Documento

NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 38 di 40
NORMA TECNICA
CEI 20-1:1998-04
Pagina 39 di 40
La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. E. Camagni

Lire 53.000
NORMA TECNICA Sede del Punto di Vendita e di Consultazione
CEI 20-1:1998-04 20126 Milano - Viale Monza, 261
Totale Pagine 44 tel. 02/25773.1 • fax 02/25773.222 • E-MAIL cei@ceiuni.it

Potrebbero piacerti anche