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N O R M A I T A L I A N A CEI

Norma Italiana

CEI 20-24
Data Pubblicazione Edizione
1998-04 Seconda
Classificazione Fascicolo
20-24 3802 R
Titolo
Giunzioni e terminazioni per cavi d’energia

Title
Joints and terminals for power cables

CAVI E APPARECCHIATURE PER DISTRIBUZIONE

NORMA TECNICA

COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La norma riguarda gli accessori (giunzioni e terminazioni) per linee in cavo in sistemi elettrici a corrente
alternata con tensione massima da 3,6 a 72,5 kV. Non riguarda invece accessori per cavi impregnati con
olio fluido e cavi a pressione interna od esterna di gas od olio.
La presente Norma costituisce la ristampa senza modifiche, secondo il nuovo progetto di veste editoriale,
della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 550).

DESCRITTORI
cavi di energia; giunzioni e terminazioni;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI


Nazionali (UTE) CEI 20-28:1997-11;
Europei

Internazionali

Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 20-24 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.

Stato Edizione In vigore Data validità 1981-7-1 Ambito validità Nazionale


Varianti Nessuna
Ed. Prec. Fasc. 352:1973-01

Comitato Tecnico 20-Cavi per energia


Approvata dal Presidente del CEI in Data 1980-12-22
in Data

Sottoposta a inchiesta pubblica come Progetto P. 348 Chiusa in data 1980-6-30

Gruppo Abb. 4 Sezioni Abb. A


ICS

CDU

LEGENDA
(UTE) La Norma in oggetto deve essere utilizzata congiuntamente alle Norme indicate dopo il riferimento (UTE)

© CEI - Milano 1998. Riproduzione vietata.


Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.
Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.
INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.

CAPITOLO
1 GENERALITÀ 1

SEZIONE
1 CAMPO DI APPLICAZIONE 1

SEZIONE
2 DEFINIZIONI 1

CAPITOLO
2 SPECIFICAZIONI E PRESCRIZIONI 5

SEZIONE
1 CONDIZIONI D’IMPIEGO 5

SEZIONE
2 CARATTERISTICHE NOMINALI E RELATIVE PRESCRIZIONI 6

CAPITOLO
3 DATI PER L’OFFERTA E L’ORDINAZIONE 7

CAPITOLO
4 PROVE 7

SEZIONE
1 GENERALITÀ 7

SEZIONE
2 MODALITÀ E REQUISITI DI PROVA 9

A PP ENDI CE
A PROVE DI INVECCHIAMENTO IN ATMOSFERA UMIDA 16

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Pagina iii
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Pagina iv
1 GENERALITÀ
CAPITOLO

1 CAMPO DI APPLICAZIONE
S E Z I O N E

1.1.01 Oggetto
Le presenti Norme riguardano gli accessori (giunzioni e terminazioni) per linee
in cavo in sistemi elettrici a corrente alternata con tensione massima da 3,6 kV
a 72,5 kV.
Esse non riguardano accessori per cavi impregnati con olio fluido e cavi a pres-
sione interna od esterna di gas od olio.

1.1.02 Scopo
Le presenti Norme hanno lo scopo di fornire i dati per l’ordinazione e le prescri-
zioni di prova cui devono rispondere le giunzioni e le terminazioni per cavi di
cui in 1.1.01.

1.1.03 Riferimento ad altre Norme


Le presenti Norme fanno riferimento in particolare ai seguenti fascicoli:
Norme CEI 20-1 (1965) Norme per cavi isolati con carta impregnata;
Norme CEI 20-11 (1968) Norme per prove sui materiali elastici e termoplastici
dei cavi per energia;
Norme CEI 20-13 (1965) Norme per cavi isolati con gomma butilica ed etilen-
propilenica;
Norme CEI 20-14 (1965) Norme per cavi isolati con polivinilcloruro di quali-
tà R 2;
Norme CEI 20-16 (1976) Norme per la misura delle scariche parziali nei cavi;
Norme CEI 20-28 (1980) Connettori per cavi d’energia;
Norme CEI 42-4 (1977) Norme per le prove ad alta tensione. Prescrizioni ge-
nerali e modalità di prova;
Raccomandazioni CEI S/487 (1977) Prove di contaminazione artificiale per iso-
latori A.T. in sistemi a c.a.

2 DEFINIZIONI
S E Z I O N E

1.2.01 Giunzione
Accessorio che consente di connettere i conduttori di due o più cavi, ripristinan-
done l’isolamento, la continuità elettrica degli eventuali schermi o guaine metalli-
ci e la protezione degli agenti esterni.
Nota Abitualmente si chiama giunto l’insieme degli elementi prevalentemente costituito da parti pre-
fabbricate, per mezzo del quale si realizza una giunzione; si chiama invece corredo per giun-
zione l’insieme degli elementi vari (connettori, nastri, setti isolanti, ecc.), con i quali si realizza
una giunzione, montandoli sul posto secondo un disegno prestabilito.

1.2.02 Giunzione diritta


Giunzione che esegue la connessione tra le estremità di due cavi disposti uno sul
prolungamento dell’altro.

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1.2.03 Giunzione multipla
Giunzione che esegue la connessione fra tre o più cavi.

1.2.04 Giunzione di derivazione


Giunzione che esegue da un cavo principale la derivazione di uno o più cavi ge-
neralmente di sezione inferiore.

1.2.05 Giunzione speciale


Giunzione realizzata per particolari impieghi; ad esempio: giunzione per realizza-
re la trasposizione ciclica o il sezionamento delle guaine metalliche, giunzioni
asimmetriche nell’isolamento (p.e. giunzioni tra cavi con isolamenti diversi, tra
cavi a campo radiale e cavi a campo non radiale), giunzioni tra cavi con tensioni
d’isolamento diverse, giunzioni subacquee, ecc.
Nota Ai fini della sicurezza, può essere necessaria una protezione metallica, collegabile a terra,
esterna alla giunzione, o comunque una protezione contro le tensioni di contatto o di passo.

1.2.06 Giunzione a ricostituzione completa della schermatura


È una giunzione nella quale il rivestimento conduttore (guaine metalliche o
schermi, questi ultimi eventualmente a bassa conducibilità) dell’anima o dell’in-
sieme delle anime del cavo è completamente ripristinato.
Nota Un conduttore che non avvolge in modo completo l’anima o le anime del cavo e che può servire
a ristabilire la continuità elettrica delle guaine o degli schermi, come ad esempio una corda
flessibile, non costituisce una ricostituzione completa della schermatura.

1.2.07 Giunzione a schermatura non completamente ricostituita


È una giunzione nella quale il rivestimento conduttore (guaine metalliche o
schermi, questi ultimi eventualmente a bassa conducibilità) dell’anima o dell’in-
sieme delle anime del cavo non è completamente ripristinato, pur essendone as-
sicurata la continuità elettrica.
Nota Ai fini della sicurezza, questo tipo di giunzione richiede una protezione metallica esterna col-
legabile a terra.

1.2.08 Muffola (della giunzione)


Elemento componente metallico saldato alla guaina metallica del cavo, atto a
contenere il connettore o i connettori (della giunzione) e la miscela isolante, in
modo da garantire l’ermeticità della giunzione.

1.2.09 Cassa (della giunzione)


Elemento componente con funzioni di contenitore, in una o più parti anche non
a tenuta ermetica, al quale è generalmente affidata la protezione meccanica e da-
gli agenti esterni della giunzione e che può contenere miscela isolante o d’inter-
capedine.

1.2.10 Connettore della giunzione


Elemento componente della giunzione per mezzo del quale si realizza la conti-
nuità elettrica tra due o più conduttori.
Nota Il connettore può essere applicato per saldatura, per serraggio meccanico e per compressione.

1.2.11 Connettore
Nelle presenti norme, a differenza di quanto definito in altre Norme, per connet-
tore si intende un dispositivo atto a realizzare una connessione elettrica stabile
fra elementi metallici diversi, senza necessariamente implicare il concetto che

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con detto dispositivo, una volta applicato, si possa ottenere anche la facile scon-
nessione degli elementi stessi.

1.2.12 Connettore della terminazione (capocorda)


Elemento componente della terminazione, per mezzo del quale si realizza la con-
nessione tra i conduttori del cavo e un altro elemento del sistema elettrico.
Nota Il capocorda può essere applicato per saldatura, per serraggio meccanico e per compressione.

1.2.13 Terminazione
Accessorio che realizza l’unione di un cavo ad un altro elemento di un sistema
elettrico; esso chiude l’estremità del cavo e provvede al passaggio del o dei con-
duttori dall’isolante del cavo ad un altro mezzo isolante che generalmente è
l’aria, nonché al collegamento elettrico - per messa a terra o per altro scopo - de-
gli eventuali schermi o guaine metallici.
Nota Abitualmente si chiama terminale l’insieme degli elementi prevalentemente costituito da parti
prefabbricate, per mezzo del quale si realizza una terminazione; si chiama invece corredo per
terminazione l’insieme degli elementi vari (capocorda, nastri, ecc.) con i quali si realizza una
terminazione, montandoli sul posto secondo un disegno prestabilito.

1.2.14 Terminazione per interno


Terminazione adatta per l’esercizio in luogo protetto dalle intemperie.

1.2.15 Terminazione per esterno


Terminazione adatta per l’esercizio in luogo esposto alle intemperie.

1.2.16 Terminazione speciale


Terminazione realizzata per particolari impieghi, ad es.: terminazione sezio-
nabile, che permetta una rapida separazione del collegamento dal sistema ester-
no; terminazione adatta per collegare direttamente un cavo ad un trasformatore o
ad altro apparecchio elettrico, ecc.

1.2.17 Corpo (o contenitore) della terminazione


Elemento componente, costituito da una o più parti, al quale vengono general-
mente applicati il bocchettone d’ingresso, gli isolatori ed il dispositivo per il fis-
saggio della terminazione ad un sostegno.

1.2.18 Isolatore (della terminazione)


Elemento componente che assicura l’isolamento esterno del conduttore o dei
conduttori rispetto al corpo della terminazione.

1.2.19 Cappellotto (della terminazione)


Elemento componente, generalmente montato sugli isolatori, che garantisce l’er-
meticità all’uscita del conduttore per impedire l’ingresso dell’umidità nell’interno
della terminazione.
Nota Il cappellotto può essere munito di serbatoio, con indicatore di livello della miscela isolante.

1.2.20 Bocchettone d’ingresso


Elemento componente attraverso il quale il cavo entra nella terminazione o nella
giunzione.

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1.2.21 Cono deflettore
Elemento componente, costituito da materiale conduttore (eventualmente a bassa
conducibilità), raccordato ed elettricamente connesso allo schermo od alla guaina
metallica del cavo, allo scopo di evitare valori pericolosamente elevati di gra-
diente elettrico.
Nota Il cono deflettore può essere a volte sostituito da una opportuna sagomatura dell’estremità dello
schermo o della guaina metallica del cavo.

1.2.22 Setto isolante


Elemento componente con funzioni di separatore o di distanziatore, che serve a
mantenere una distanza opportuna tra i conduttori o tra i conduttori e le parti
metalliche circostanti.

1.2.23 Nastro isolante


Elemento componente, costituito da materiale isolante flessibile in strato sottile,
che serve per la ricostituzione dell’isolamento dei conduttori.
Nota I nastri isolanti possono essere di carta, di tessili, di materiali polimerici o di loro combinazio-
ni.

1.2.24 Nastro conduttore


Elemento componente costituito da materiale conduttore (eventualmente a bassa
conducibilità) flessibile, in strato sottile, che serve per la realizzazione della con-
tinuità degli schermi o per la realizzazione di superficie equipotenziali.

1.2.25 Miscela isolante


Elemento componente che serve per il riempimento, con funzioni isolanti, della
terminazione o della giunzione.
Nota La miscela isolante può essere oleoresinosa, a base di bitume, di resine sintetiche, ecc.; applica-
bile a temperatura ambiente o previo riscaldamento: il suo stato finale può essere solido, plasti-
co o fluido.

1.2.26 Miscela d’intercapedine


Elemento componente che serve per il riempimento dell’intercapedine tra cassa e
muffola con funzioni protettive dagli agenti esterni.

1.2.27 Tensioni di isolamento


Agli effetti delle presenti Norme, ogni accessorio è caratterizzato dalle seguenti
due tensioni nominali di isolamento:
Uo = tensione nominale d’isolamento a frequenza industriale tra un conduttore
isolato qualsiasi e la terra (o gli eventuali schermi);
U = tensione nominale d’isolamento a frequenza industriale tra due conduttori
isolati qualsiasi nell’accessorio.

1.2.28 Tensione massima del sistema


È il valore più elevato della tensione concatenata che si può presentare in un
punto qualsiasi del sistema ed in un qualunque istante, in condizioni regolari di
esercizio.
Nota Tale valore non tiene conto delle variazioni temporanee di tensione dovute a guasti o a distac-
chi repentini di carichi importanti.

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1.2.29 Tensione massima dell’accessorio
È il valore più elevato della tensione efficace tra le fasi per la quale l’accessorio è
previsto, in particolare per quanto concerne il suo isolamento.
Essa è contrassegnata con il simbolo Um.

1.2.30 Salinità di tenuta


È il valore di salinità della nebbia per il quale la terminazione, sottoposta alla ten-
sione di prova a frequenza industriale specificata e nelle condizioni di montaggio
e di prova prescritte, ha una determinata probabilità di scarica.
Nota Per salinità della nebbia si intende la concentrazione della soluzione NaCl in acqua (espressa
in kilogrammi di sale per metro cubo di soluzione, kg/m3) che caratterizza la nebbia.

1.2.31 Linea di fuga specifica


È il rapporto tra la minima distanza fase-terra, misurata lungo la superficie ester-
na dell’involucro isolante della terminazione, e la tensione di tenuta a frequenza
d’esercizio.
Essa è generalmente espressa in millimetri per kilovolt.

2 SPECIFICAZIONI E PRESCRIZIONI
CAPITOLO

1 CONDIZIONI D’IMPIEGO
S E Z I O N E

2.1.01 Temperatura ambiente


In condizioni normali d’impiego, la temperatura dell’ambiente in cui giunzioni e
terminazioni sono installate non deve superare di regola i limiti seguenti:

} massima . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40 °C
media giornaliera massima . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30 °C
n aria
minima per accessori per interno . . . . . . . . . . . . . . . . . –5 °C
minima per accessori per esterno . . . . . . . . . . . . . . . . . –25 °C
n terreno a profondità non inferiore a 0,8 m . . . . . . . . . . . . . . . . 20 °C

Nota Per condizioni d’impiego particolari, devono essere presi accordi tra committente e fornitore.

2.1.02 Resistività termica del terreno


La resistività termica del terreno viene assunta pari a 1 m °C/W.
Nota Per accessori destinati ad essere posati in terreni aventi resistività termica superiore, devono es-
sere presi accordi tra committente e fornitore.

2.1.03 Altitudine d’installazione


Gli accessori considerati nelle presenti Norme e il cui impiego è previsto in aria, si in-
tendono adatti per installazione ad altitudine fino a 1000 m sopra il livello del mare.
Note: 1 Per installazioni ad altitudini più elevate si deve tenere conto della diminuzione della
densità dell’aria e conseguentemente della diminuzione della rigidità dielettrica dell’aria.
Si può ritenere che tale riduzione sia del 10% per ogni 1000 m di altitudine in più rispetto
al limite convenzionale sopra specificato.
Di tale fatto si deve tenere conto anche durante le prove di tensione sui materiali aventi
una estremità in aria, destinati ad altitudini superiori a 1000 m e provati ad altitudine in-
feriore.

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2 La ridotta densità dell’aria influisce anche sulla sovratemperatura di quegli accessori, di
regola i terminali, il cui raffreddamento è affidato all’azione dell’aria ambiente. A parità
di altre condizioni d’installazione, si può ritenere che per mantenere le stesse sovratempe-
rature sia necessario ridurre il valore della corrente nominale dell’accessorio dell’1% per
ogni 1000 m in più rispetto al limite convenzionale sopra specificato.

2.1.04 Inquinamento atmosferico


Viene definita convenzionalmente una scala di livelli di inquinamento espressa in
termini di salinità di tenuta.
Tale salinità, espressa in kilogrammi per metro cubo, deve essere concordata tra
le parti.
La concentrazione della soluzione salina da usare deve essere scelta tra i seguenti
valori normali: 2 kg/m3, 5 kg/m3-3 kg/m3, 5 kg/m3-5 kg/m3-7 kg/m3-10 kg/m3-
14 kg/m3-20 kg/m3-28 kg/m3-40 kg/m3-56 kg/m3-80 kg/m3-112 kg/m3 -160 kg/m3-
224 kg/m3.
Nota Per la scelta dell’accessorio nelle varie condizioni di esercizio in ambiente inquinato è uti-
lizzabile la seguente relazione funzionale tra livello di inquinamento e linea di fuga specifica
della terminazione:

Sx = Sp × e 0,15 (Lx - Lp)

dove Sp ed Lp sono i valori rispettivamente della salinità di tenuta e della linea di fuga specifi-
ca verificati sperimentalmente
ed Sx ed Lx sono i valori incogniti equivalenti relativi alla condizione di esercizio considerata.

2.1.05 Condizioni speciali d’impiego


Qualora gli accessori siano destinati a funzionare in presenza di sostanze corro-
sive, si devono prevedere protezioni equivalenti a quelle previste per il cavo a
cui sono associati.
Qualora gli accessori debbano:
n essere collegati a cavi armati con fili e piattine di ferro previsti per sopportare
in esercizio sollecitazioni longitudinali;
n sopportare sollecitazioni meccaniche particolari;
n nel caso di giunzioni, essere posati sott’acqua,
tali esigenze devono essere segnalate al costruttore, precisando, per l’ultima con-
dizione, il battente massimo previsto.

2 CARATTERISTICHE NOMINALI E RELATIVE PRESCRIZIONI


S E Z I O N E

2.2.01 Caratteristiche funzionali e costruttive


Un accessorio è definito da un certo numero di caratteristiche funzionali e co-
struttive:
a) funzione dell’accessorio (terminazione, giunzione diritta, giunzione multipla, ecc.);
b) tipo dell’installazione (interno, esterno, posa sott’acqua, condizioni speciali
d’impiego);
c) tipo di applicazione (per cavo a campo radiale o con cintura),
d) modalità di ripristino della schermatura (totale oppure no);
e) tipo di connettore da usare per i conduttori (da saldare, da applicare me-
diante compressione, da serrare meccanicamente);
f) numero delle fasi (unipolare, tripolare, ecc.);
g) tensioni nominali di isolamento (U0 e, se necessario, U);
h) salinità di tenuta.

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2.2.02 Contrassegni e dati di targa
Ogni accessorio rispondente alle presenti Norme deve essere chiaramente con-
trassegnato con i seguenti dati:
n nome del fabbricante o marchio che ne consenta l’identificazione;
n contrassegno CEI se l’accessorio risponde a tutte le prescrizioni delle presenti
Norme ed è stato ammesso all’uso del contrassegno dal Consiglio del CEI (1);
n sigla che consenta l’identificazione del tipo di accessorio, come da Tabella
CEI-UNEL ... (in preparazione).

3 DATI PER L’OFFERTA E L’ORDINAZIONE


CAPITOLO

3.1.01 Dati per l’offerta e l’ordinazione


Nelle richieste d’offerta e nell’ordinazione, oltre alla funzione dell’accessorio
(2.2.01 a) si devono specificare i seguenti dati:
n numero e natura dei conduttori;
n tensione di designazione;
n tipo d’installazione;
n salinità di tenuta;
n modalità di ripristino della schermatura;
n tipo di connettore;
Nota Questi dati possono essere riassunti con la semplice indicazione della sigla di identificazione,
come da Tabella CEI-UNEL ... (in preparazione).
n sigla di designazione del cavo a cui l’accessorio è destinato;
n sezione o gamma ammissibile di sezioni del cavo stesso;
n eventuale destinazione a servizio pesante e relativa rispondenza alla prova
speciale di cui all’art. 4.2.03;
n eventuali condizioni d’impiego diverse da quelle normali.

3.1.02 Osservanza delle Norme


Se l’ordinazione contiene la clausola che il materiale deve essere conforme alle
Norme CEI, la clausola stessa implica l’impegno del fornitore che il materiale ri-
sponda a tutte le prescrizioni delle presenti Norme.

4 PROVE
CAPITOLO

1 GENERALITÀ
S E Z I O N E

4.1.01 Natura delle prove


Le prove previste in queste Norme sono prove di tipo.
Esse vanno eseguite a cura del fornitore durante la messa a punto di un nuovo
modello di accessorio e sono tali che, dopo essere state superate una prima vol-
ta, non devono essere ripetute salvo che il modello di accessorio subisca modi-
fiche sostanziali nella concezione o nei materiali impiegati, o comunque modi-
fiche rilevanti ai fini del soddisfacimento delle presenti Norme.

(1) Vedi avvertenza a pag. 3.

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Esse hanno lo scopo di verificare che un certo modello di accessorio corrisponda
ai requisiti stabiliti dalle presenti Norme.
Le prove sono le seguenti:
a) prova di tenuta a frequenza d’esercizio (4.2.01);
b) prova di tenuta ad impulso atmosferico (4.2.02);
c) verifica del comportamento alla corrente dinamica (4.2.03 e 4.2.05);
Nota Da eseguire sugli accessori tripolari e sugli accessori unipolari forniti in complessi tripolari pre-
fabbricati.
Sugli accessori unipolari, quando non siano forniti in complessi tripolari prefabbricati, questa
prova non è di regola richiesta; essa può essere tuttavia eseguita previo accordo tra fornitore e
committente. In questo caso anche le modalità di prova (valore della corrente da applicare,
numero delle applicazioni, distanza tra accessorio e conduttore di ritorno, sistema di fissaggio,
ecc.) devono essere concordate tra fornitore e committente.
d) verifica del comportamento alla corrente termica (4.2.04 e 4.2.05);
e) prova ai cicli termici (4.2.06);
f) misura delle scariche parziali (4.2.07);
Nota Da eseguire soltanto sugli accessori per cavi ad isolante estruso ed aventi anime singolarmente
schermate.
g) prova in nebbia salina (4.2.08);
Nota Da eseguire sulle terminazioni per esterno.
h) prova di invecchiamento in atmosfera umida (4.2.09).
Nota Da eseguire sulle terminazioni con isolamento esterno in materiale organico e destinate ad es-
sere impiegate all’interno in condizioni di temperatura ed umidità variabili. Inoltre i connet-
tori devono essere sottoposti alle prove prescritte dalle relative Norme. A richiesta del commit-
tente, il fornitore è tenuto ad esibire i certificati di prova.
Le prove da eseguire su accessori speciali (1.2.05 e 1.2.16) devono essere oggetto
di accordi particolari tra committente e fornitore.

4.1.02 Numero di campioni da preparare e successione delle prove


Per l’esecuzione delle prove di tipo devono essere approntati:
n 2 campioni per l’esecuzione delle prove di cui agli articoli 4.2.01, 4.2.02,
4.2.03, 4.2.04, 4.2.06 e 4.2.07, da eseguire nell’ordine indicato;
n 1 campione per la prova 4.2.08;
n 1 campione per la prova 4.2.09;
n Altri 2 campioni devono essere approntati nel caso di accessori per servizio
pesante per i quali è prescritta l’esecuzione della prova speciale prevista in
4.2.03.

4.1.03 Preparazione dei campioni


La preparazione degli accessori deve essere in ogni caso eseguita secondo le pre-
scrizioni del fornitore.
Nota Il tipo di connettore da usare per le prove è scelto dal fornitore o, quando possibile, concordato
tra committente e fornitore.
Per l’esecuzione delle prove elettriche gli accessori devono essere associati al
tipo di cavo per il quale sono stati progettati e costruiti.
Tra due accessori consecutivi devono essere installati da 2 m a 5 m di cavo, op-
portunamente bloccati con passo di staffatura di circa 1 m.
Per tutte le prove deve essere usato un cavo avente la sezione più grande tra
quelle ammissibili per gli accessori stessi, ma non superiore a 150 mm2 se di
rame o a 240 mm2 se di alluminio, purché tali sezioni siano comprese nella gam-
ma d’impiego degli accessori.

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Qualora la sezione minima ammissibile per gli accessori sia superiore a quelle
qui indicate, la sezione del cavo da impiegare per la prova deve essere scelta me-
diante accordi tra committente e fornitore.

4.1.04 Frequenza e forma d’onda delle tensioni di prova


Salvo quanto diversamente specificato nei singoli articoli, le prove elettriche de-
vono essere eseguite con tensione alternata con forma d’onda praticamente sinu-
soidale e di frequenza compresa tra 49 Hz e 51 Hz.
Per gli scopi delle presenti Norme una tensione alternata è ritenuta di forma pra-
ticamente sinusoidale quando il valore efficace del residuo, espresso in percento
del valore efficace della tensione, non supera il 5% (Norme CEI 42-4).

4.1.05 Temperatura ambiente per le prove


La temperatura ambiente durante le prove deve essere compresa tra 10 °C
e 35 °C.

2 MODALITÀ E REQUISITI DI PROVA


S E Z I O N E

4.2.01 Prova di tenuta a frequenza d’esercizio


La prova va eseguita alla tensione indicata nella Tab. 1.
La tensione di prova deve essere applicata tra ogni conduttore e gli eventuali altri
collegati tra loro, agli schermi o alla guaina metallica, messi a terra, per la durata
di 1 min.
Per gli accessori che non hanno corpo metallico o cassa metallica, si deve appli-
care esternamente al corpo od alla cassa un foglio metallico da collegare a terra.
Sulle terminazioni per esterno, la prova deve essere eseguita sotto pioggia CEI
(Norme CEI 42-4). La prova si ritiene superata se non si verificano perforazioni o
scariche esterne.

4.2.02 Prova di tenuta ad impulso atmosferico


La prova va eseguita con onda piena di forma normale 1,2/50 (Norme CEI 42-4)
e con il valore di cresta indicato nella Tab. 1.
Si devono applicare 3 impulsi positivi e 3 impulsi negativi tra ciascun conduttore
e gli eventuali altri collegati tra loro, agli schermi e alla guaina metallica e messi a
terra. La prova si ritiene superata se durante l’applicazione degli impulsi non si
sono verificate perforazioni o scariche esterne.
Si ammette tuttavia che su ciascun campione durante la prova si verifichi una
scarica esterna; in tal caso sul campione che ha scaricato si deve procedere
all’applicazione di altri 10 impulsi della stessa polarità, durante i quali non si de-
vono verificare né perforazioni né scariche esterne.

4.2.03 Verifica del comportamento alla corrente dinamica


La prova deve essere eseguita con corrente alternata trifase.
Per quanto riguarda la disposizione di prova per terminazioni con isolatori rigidi,
nella Fig. 1 è illustrata una soluzione possibile, atta ad evitare sollecitazioni
anomale sugli accessori in prova.

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Tab. 1 Valori delle tensioni per le prove d’isolamento delle terminazioni e delle giunzioni

1 2 3 4 5
U0 U Um Tensione di prova a
Tensione di prova ad
Tens. nom. isol. Tens. nom. isol. Tensione massima frequenza
impulso atmosferico
verso terra tra conduttori per accessorio d’esercizio
(kV cr.)
(kV) (kV) (kV) (kV eff.)
2,3 3 3,6 10 40
3,6 6 7,2 20 60
6 7,2 20 60
6
10 12 28 75
10 12 28 75
8,7
15 17,5 38 95
15 17,5 38 95
12
20 24 50 125
15 20 24 50 125
18 30 36 70 170
30 36 70 170
26
45 52 95 250
45 52 95 250
36
60 72,5 140 325

Nel caso delle terminazioni con isolatori non rigidi, la disposizione di prova deve
essere quella stabilita dal costruttore in relazione alle condizioni d’impiego.
La verifica del comportamento dinamico si effettua facendo passare una corrente
tale che i valori della prima cresta e della costante di tempo della componente
unidirezionale siano uguali a quelli riportati nelle colonne 3 e 5 della Tab. 2.

Tab. 2 Valori di prova per la verifica del comportamento alla corrente dinamica

1 2 3 4 5
Sezione nominale S Valore della Valore della
del conduttore (mm2) corrente costante
di prova di tempo
Rame Alluminio (kA cresta) (s)
S £ 50 S £ 95 25 25 0,02
50 < S £ 120 95 < S £ 185 38 60 0,03
S > 120 S > 185 50 100 0,04

È ammessa una tolleranza del ±5% sul valore di cresta della corrente di prova e
del ±10% sulla costante di tempo.
Si devono eseguire nove applicazioni di corrente ad intervalli non inferiori a
10 min e facendo in modo che il massimo grado di asimmetria dell’onda di
corrente applicata si verifichi almeno una volta su ciascuna delle fasi.
La durata di ciascuna applicazione deve essere pari ad almeno 2 volte la costante
di tempo prescritta.
Per gli accessori che possono essere destinati anche a reti con elevate potenze di
cortocircuito (servizio pesante), da parte del committente può essere richiesta
una prova speciale per la verifica del comportamento alla corrente dinamica al
valore di corrente indicato nella colonna 4 della Tab. 2.
Tale prova deve essere eseguita su altri 2 campioni, appositamente preparati
(4.1.03), seguendo le stesse modalità sopra indicate.

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4.2.04 Verifica del comportamento alla corrente termica
La prova deve essere eseguita con corrente alternata trifase sugli accessori tripo-
lari e su quelli unipolari forniti in complessi tripolari prefabbricati, e con corrente
alternata monofase sugli accessori unipolari di altro tipo.
La verifica del comportamento termico si effettua applicando una sola volta una
corrente i avente il valore efficace indicato nella Tab. 3 per la durata di 1 s.
Il valore della corrente i ed il tempo di applicazione T possono essere variati
2
purché il valore di òTo i dt rimanga costante ed il tempo di applicazione risulti non
superiore a 2s.
2
Sul valore di òTo i dt è ammessa una tolleranza del ±10%.
Nota Le prove per la verifica del comportamento alla corrente termica ed alla corrente dinamica
possono essere eseguite contemporaneamente purché siano rispettate le precedenti prescrizioni.

Tab. 3 Valori delle correnti di prova per la verifica del comportamento termico degli acces-
sori (*)

1 2 3 4 5 6 7
Valori delle correnti di prova (kA efficaci)
Sezioni
per temperature ammissibili di
nominali
conduttori di Cu conduttori di Al
mm2
160 °C (1) 200 °C (2) 250 °C (3) 160 °C (1) 200 °C (2) 250 °C (3)
25 3,5 4 4,5 2,5 2,5 3
35 5 5,5 6 3 3,5 4
50 7 8 8,5 4,5 5,0 5,5

70 10 10 11 6,3 7,5 8
95 13 14 16 8,5 9,5 10
120 16 18 20 10 12 13

150 20 23 25 13 15 16
185 - - - 16 18 20
240 - - - 21 21 25
NotaI valori delle correnti di prova sono stati fissati prevedendo una temperatura iniziale massima del conduttore
di 35 °C, con limite massimo, comunque, di 25 kA.
(1) Limite di temperatura generalmente ammesso per il PVC o per connettori con saldatura dolce.
(2) Limite di temperatura generalmente ammesso per la carta impregnata.
(3) Limite di temperatura generalmente ammesso per gomma etilenpropilenica e per polietilene reticolato.

(*) I valori delle temperature-limite e conseguentemente quelli delle correnti di prova sono in corso di revisione in sede IEC.

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Fig. 1 Disposizione di prova per la verifica del comportamento alla corrente dinamica delle
terminazioni

(°) I tondi di rame devono avere sezione uguale all’incirca a quella dei conduttori
del cavo.

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4.2.05 Criteri per la valutazione dell’esito delle prove per la verifica del
comportamento alle correnti dinamica e termica
L’esito delle prove di cui agli articoli 4.2.03 e 4.2.04 è da ritenersi favorevole se
l’accessorio non presenta alla fine delle prove stesse danni di natura meccanica e
se successivamente supera la prova di tensione indicata all’articolo 4.2.01, esegui-
ta a secco applicando i valori di tensione indicati nella colonna 4 della Tab. 1 per
la durata di 1 min.
Inoltre non si devono verificare fuoriuscite di miscela.

4.2.06 Prova ai cicli termici


Gli accessori devono essere sottoposti a 80 cicli termici di riscaldamento e suc-
cessivo raffreddamento.
Nel caso di giunzioni, queste devono essere immerse in acqua mantenuta a tem-
peratura non superiore a 50 °C.
Durante la prova sugli accessori tripolari e sugli accessori unipolari che vengono
forniti in complessi tripolari prefabbricati, deve esser applicata in permanenza tra
i conduttori di fase una tensione concatenata trifase pari a:
1, 8 3 U0 nel caso di accessori a campo radiale;
U + U0 nel caso di accessori a campo non radiale;
sugli accessori unipolari deve essere applicata in permanenza tra il conduttore e
lo schermo collegato all’eventuale guaina metallica una tensione pari a 1,8 U0.
La fase di riscaldamento con tensione applicata deve essere effettuata facendo
circolare per 1 h nei conduttori una corrente di valore tale da portare gli stessi ad
una temperatura superiore di 5 °C ¸ 10 °C a quella massima di esercizio ammessa
per il cavo; tale temperatura deve essere mantenuta per almeno 2 h.
La durata complessiva della fase di riscaldamento e di permanenza alla tempe-
ratura di prova non deve essere inferiore a 4 h.
Il valore della corrente di prova deve essere preliminarmente individuata deter-
minando la temperatura del conduttore con misure termometriche o per varia-
zione di resistenza.
Durante la prova, la temperatura media giornaliera non deve variare di oltre
±5 °C rispetto a quella iniziale; in caso contrario, la temperatura del condut-
tore dovrà essere opportunamente compensata mediante variazioni della
corrente di prova.
La fase di raffreddamento, senza corrente ma con tensione applicata, deve esse-
re protratta nel tempo in modo da ottenere una durata del ciclo completo di
circa 8 h.
La prova si ritiene superata se non si verificano perforazioni del dielettrico o fuo-
riuscita di miscele.

4.2.07 Misura delle scariche parziali


La misura dell’ampiezza delle scariche parziali va eseguita secondo l’ordine cro-
nologico indicato in 4.1.02 e soltanto per gli accessori precisati in 4.1.01 f).
La misura deve essere eseguita secondo le prescrizioni delle Norme CEI 20-16 e
applicando i valori delle tensioni di prova indicati in Tab. 4.

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Tab. 4 Valori prescritti delle tensioni di esplorazione e di estinzione

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Tensione nominale di
2,3 3,6 6,0 8,7 12,0 15,0 18,0 26 36
isolamento verso terra, U0 kV
Tensione di esplorazione, Up
3,5 5,2 9,0 13,0 18,0 22,5 27,0 39 54
kV
Tensione di estinzione minima
2,9 4,4 7,5 11,0 15,0 18,7 22,5 32,5 45
ammessa, Ue min(*) kV
(*) Riferita alla carica apparente di 20 pC.
(Il valore di 20 pC, conforme alle Norme 20-16, è provvisorio).

La prova si intende superata se non si misurano scariche parziali di ampiezza su-


periore a 20 pC alla tensione di esplorazione, oppure se la tensione di estinzione
è superiore o uguale al valore minimo ammesso (Ue min).

4.2.08 Prova in nebbia salina


a) Generalità - La prova ha lo scopo di verificare la salinità di tenuta delle termi-
nazioni previste per funzionare in presenza di atmosfera inquinata.
Essa deve essere eseguita con tensione alternata trifase sugli accessori tripo-
lari e su quelli unipolari forniti in complessi tripolari prefabbricati, e con ten-
sione alternata monofase sugli accessori unipolari di altro tipo;
b) Modalità di montaggio - La terminazione in prova deve essere montata in
modo da riprodurre la disposizione usuale di esercizio.
Qualora la disposizione di esercizio non sia specificata, si assume conven-
zionalmente che la terminazione venga provata con asse verticale, senza
eventuali dispositivi di guardia e montata su un opportuno supporto.
L’asse delle colonne di nebulizzatori deve essere disposto parallelamente
all’asse della terminazione in prova;
c) Operazioni preliminari - Prima di iniziare la prova, le parti metalliche della
terminazione devono essere ricoperte con una vernice resistente alla nebbia
salina, allo scopo di evitare la formazione di prodotti di corrosione che du-
rante la prova potrebbero depositarsi sulle superfici isolanti.
La terminazione montata nella configurazione di prova deve essere lavata ac-
curatamente con fosfato trisodico (o altro idoneo detersivo) allo scopo di
eliminare qualsiasi traccia di sporco o di grasso; deve poi essere risciacquata
con acqua comune, dopo di che non deve più essere toccata.
All’inizio delle prove la terminazione deve essere in equilibrio termico con
l’aria ambiente e la temperatura nella sala di prova non deve essere inferiore
a 5 °C.
L’applicazione della tensione e la produzione della nebbia devono essere
eseguite mentre la terminazione è ancora bagnata;
d) Prove di precondizionamento - Prima di iniziare le prove di tenuta di 1 h per
la verifica della salinità di tenuta specificata, la terminazione viene sottoposta
ad una serie di scariche allo scopo di stabilizzare le sue caratteristiche di te-
nuta in nebbia salina, come qui di seguito specificato.
Terminate le operazioni preliminari del precedente punto c) la terminazione
viene sottoposta ad una nebbia avente una salinità pari alla salinità della te-
nuta specificata e ad una tensione verso massa pari alla tensione massima
dell’accessorio, diviso 3 ; tale valore di tensione viene mantenuto per 20 min
o sino alla scarica. Se la terminazione durante i 20 min non scarica, si aumen-
ta la tensione con gradi del 10% del valore di partenza, ogni 5 min sino alla
scarica. Dopo la scarica, si applica di nuovo tensione, incrementandola il più
velocemente possibile fino al 30% della tensione di scarica determinata; quin-

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di la si incrementa ancora ogni 5 min con gradini del 5% della tensione di
scarica fino al verificarsi di una nuova scarica.
Si ripete quest’ultima procedura per altre due volte, per un totale di 4 sca-
riche;
e) Prova di tenuta di 1 h - È una prova eseguita a salinità costante e a tensione
costante dopo le prove di precondizionamento di cui in d) per la durata d 1 h
o sino a scarica;
f) Verifica della salinità di tenuta - Terminate le prove di precondizionamento
di cui al punto d), la terminazione viene sottoposta ad una serie di 4 prove di
tenuta di 1 h (v. punto e), ciascuna delle quali è caratterizzata dalla tensione
verso massa pari alla tensione massima dell’accessorio diviso 3 , e della salin-
ità specificata.
Tra una prova di 1 h e la successiva, la camera di prova viene svuotata della
nebbia e le superfici isolanti vengono accuratamente risciacquate con acqua
comune.
L’esito della prova di tenuta viene considerato favorevole se, sul complesso
delle 4 prove di 1 h eseguite, non più di una ha dato luogo a scarica.
Per quanto non diversamente specificato, devono essere ritenute valide le
prescrizioni contenute nelle Raccomandazioni CEI S.487.

4.2.09 Prova di invecchiamento in atmosfera umida


La prova ha lo scopo di verificare la tenuta in atmosfera umida delle terminazioni
per interno precisate in 4.1.01 h).
Poiché al momento attuale non è stata ancora effettuata in ambito IEC una scelta
tra le varie procedure di verifica, la prova può essere eseguita soltanto previo ac-
cordo tra committente e fornitore.
A tal fine può essere adottata la modalità specificata nell’Appendice A.

4.2.10 Criteri per la valutazione dell’esito globale delle prove


Il tipo di accessorio provato è ritenuto conforme alle presenti Norme se tutti i
campioni hanno superato tutte le prove prescritte.

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APPENDICE
A PROVE DI INVECCHIAMENTO IN ATMOSFERA UMIDA

A.1 Generalità
La prova consiste nel sottoporre le terminazioni a cicli alterni di condizioni
secche e di condizioni di elevata umidità in presenza di tracce di inquinamento.
La prova deve essere eseguita con tensione alternata trifase sugli accessori tripo-
lari e su quelli unipolari forniti in complessi tripolari prefabbricati, e con tensione
alternata monofase sugli accessori unipolari di altro tipo.

A.2 Preparazione delle terminazioni


Prima delle prova, tutte le terminazioni devono essere sgrassate utilizzando un
solvente che non attacchi il materiale isolante e successivamente asciugate all’aria
libera, e quindi lavate con acqua demineralizzata (r ³ 300 Wm) e di nuovo
asciugate.

A.3 Alimentazione
La sorgente di alimentazione utilizzata per mettere in tensione le terminazioni
deve avere, alla tensione di prova, una corrente di cortocircuito superiore a 1 A
ed una variazione massima di tensione, per tutta la durata della prova, inferiore
al 5%.

A.4 Camera di prova e nebulizzatori


È opportuno che la camera di prova abbia le pareti coibentate termicamente ver-
so l’esterno.
Le sue dimensioni dovranno essere tali da permettere di mantenere tra le parti in
tensione e le pareti distanze di isolamento pari almeno all’altezza delle termina-
zioni in prova.
Nella stessa camera possono essere provate contemporaneamente più termina-
zioni, purché si abbia cura di rispettare le prescrizioni cui al punto A.5.
Nel corso delle prove in oggetto si rende necessario il riscaldamento dell’ambien-
te interno alla camera. Esso dovrà essere realizzato nel modo più uniforme possi-
bile utilizzando resistenze elettriche in aria.
Allo scopo di uniformare il riscaldamento, la camera può essere dotata di un di-
spositivo di circolazione dell’aria. Tale dispositivo può essere realizzato attraverso
un circuito esterno che aspira aria dalla parte superiore della camera per immet-
terla in quella inferiore.
L’umidificazione dell’ambiente e l’immissione di modeste tracce di inquinamento
vengono effettuate contemporaneamente mediante la nebulizzazione di una so-
luzione acquosa a bassa concentrazione di cloruro di sodio (dovrà essere disciol-
ta in acqua distillata una quantità di NaCl tale portare la resistitività della soluzio-
ne a 30 Wm).
Il nebulizzatore, costituito da un polverizzatore ad aria compressa e da un cami-
no di diffusione della nebbia, è schematicamente indicato in Fig. A1.
Esso dovrà nebulizzare ogni ora 0,3 dm3 di soluzione per ogni metro cubo della
camera di prova, con una pressione dell’aria compressa di 2,7 Pa × 105 Pa.
A titolo indicativo, si utilizzerà un nebulizzatore ogni 4 m3 di volume della camera.
I nebulizzatori dovranno essere posti in modo da creare la maggior uniformità
nella distribuzione della nebbia e della temperatura all’interno della camera.

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A.5 Disposizione delle terminazioni all’interno della camera di prova
Le terminazioni all’interno della camera dovranno essere disposte in modo da
evitare qualsiasi influenza reciproca e da rispettare le distanze di isolamento. Per
tale motivo si raccomanda di mantenere, tra le terminazioni in prova, distanzia-
menti pari ad almeno 1,5 volte l’altezza delle terminazioni stesse.
Le terminazioni saranno montate come indicato in Fig. A2, avendo cura di eli-
minare, sia sul lato in tensione che sul lato terra, punte e spigoli che potrebbero
alterare la distribuzione del campo elettrico lungo le terminazioni in prova.
Allo scopo di consentire la rilevazione della corrente di fuga durante le prove,
le terminazioni devono essere dotate di opportune fascette metalliche collegate
a terra tramite una impedenza di misura come schematicamente indicato nella
Fig. A2.

A.6 Modalità di prova


Alle terminazioni viene applicata una tensione verso massa pari alla tensione
massima dell’accessorio diviso 3 ; esse sono quindi sottoposte a 20 cicli di in-
vecchiamento consecutivi, per un periodo di prova complessivo di circa 10 gior-
ni.
Ciascun ciclo di invecchiamento è realizzato in modo da sottoporre le termina-
zioni a variazioni contemporanee di temperatura e di umidità, creando fasi suc-
cessive in cui la loro superficie passa da bagnata ad asciutta e viceversa.
Durante la fase bagnata, l’umidità relativa deve superare il 95% e la temperatura
deve essere pari a 30 °C ±2 °C; durante la fase asciutta, l’umidità relativa deve es-
sere inferiore all’80% con un temperatura di 50 °C ±2 °C. In Fig. A3 sono riportati
gli andamenti dell’umidità e della temperatura e le durate delle varie fasi durante
un ciclo completo.
Allo scopo di ottenere tali fasi è necessaria l’inserzione programmata degli ele-
menti riscaldanti, dei dispositivi di circolazione dell’aria e dei nebulizzatori se-
condo i tempi indicati nella Fig. A3.

A.7 Prove di verifica

A.7.1 Successivamente ai 20 cicli di invecchiamento, le terminazioni devono essere la-


vate con acqua demineralizzata e di nuovo sottoposte ad un ulteriore ciclo di in-
vecchiamento completo, durante il quale si rileveranno con continuità i valori
massimi delle singole correnti di fuga.

A.7.2 Al termine del ciclo di cui in A.7.1, le terminazioni devono essere mantenute,
per 24 h ed in assenza di tensione, nella camera di prova ad una temperatura
di 20 °C ±5 °C e con umidità relativa inferiore all’80%, allo scopo di ottenere
il loro completo asciugamento.
Devono quindi essere sottoposte alla prova di tenuta per 1 min a frequenza indu-
striale a secco, in accordo con quanto prescritto in 4.2.01.

A.7.3 La temperatura della camera di prova deve quindi essere portata a 30 °C ±2 °C


con umidità relativa superiore al 95%. L’ottenimento di tali condizioni ambientali
si effettua mediante immissione, a fasi alterne, di vapore ed aria compressa.
Le terminazioni in prova devono essere mantenute per 3 h nelle condizioni di cui
sopra in assenza di tensione.
Si applica quindi una tensione verso massa pari alla tensione massima dell’acces-
sorio diviso 3 per la durata di 1 h.

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La tensione di prova deve infine essere aumentata con continuità sino al valore
3 Um/ 3 ed ivi mantenuta per 30 s.
In caso di terminazioni tripolari, l’applicazione della tensione deve essere effet-
tuata ciclicamente su ciascuna delle singole fasi, collegando a terra le fasi non in
prova.
L’andamento dei principali parametri di prova è riportato in Fig. A4.

A.8 Requisiti
La prova si ritiene superata se:
n non si sono prodotte scariche esterne o perforazioni durante tutti i cicli di in-
vecchiamento;
n la corrente di fuga rilevata sulla terminazione durante tutto il ciclo di verifica
è risultata sempre inferiore a 0,5 mA;
n non si sono prodotte scariche esterne o perforazioni durante le verifiche con
sovratensione a frequenza industriale, sia a secco che in condizioni di con-
densazione superficiale.

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Fig. A1 Sistema impiegato per la generazione della nebbia
Dimensioni in millimetri

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Fig. A2 Disposizione delle terminazioni durante le prove

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Fig. A3 Andamento dell’umidità relativa e della temperatura nella camera durante un ciclo
completo della prova di invecchiamento artificiale accelerato. Sono pure indicati i
tempi di inserzione degli elementi riscaldanti, del dispositivo di circolazione dell’aria
e dei nebulizzatori

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Fig. A4 Andamento dei principali parametri durante l’esecuzione della prova di sovratensione
in condizioni di condensazione superficiale

Fine Documento

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La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. E. Camagni

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