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N O R M A I T A L I A N A CEI

Norma Italiana

SPERIMENTALE
CEI 20-52
Data Pubblicazione Edizione
1998-09 Prima
Classificazione Fascicolo
20-52 4711
Titolo
Cavi elettrici
Metodi di prova per la determinazione della quantità di piombo
presente nelle mescole per gli isolamenti, i rivestimenti e le
guaine
Title
Electric cables
Test methods for determining the amount of lead in compounds for
insulating, coating and sheath

CAVI E APPARECCHIATURE PER DISTRIBUZIONE

NORMA TECNICA

COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente Norma Sperimentale riguarda il metodo di prova ed il tipo di apparecchiatura necessaria alla
determinazione della quantità di piombo presente nelle mescole per gli isolamenti, le guaine ed i riempi-
tivi per i cavi destinati alla trasmissione di energia elettrica ed alle telecomunicazioni.

DESCRITTORI
Cavi elettrici; Cavi per telecomunicazioni; Mescole; Piombo;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI


Nazionali

Europei

Internazionali

Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 20-52 Pubblicazione Norma Sperimentale Carattere Doc.

Stato Edizione In vigore Data validità 1998-11-1 Ambito validità Nazionale


Varianti Nessuna
Ed. Prec. Fasc. Nessuna

Comitato Tecnico 20-Cavi per energia


Approvata dal Presidente del CEI in Data 1998-9-3
in Data

Sottoposta a inchiesta pubblica come Progetto C. 694 Chiusa in data 1998-9-2

Gruppo Abb. 4 Sezioni Abb. A


ICS

CDU

© CEI - Milano 1998. Riproduzione vietata.


Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.
Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.
INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.

1 GENERALITÀ 1
1.1 Oggetto ........................................................................................................................................................................................... 1
1.2 Scopo ................................................................................................................................................................................................ 1
1.3 Contrassegno .............................................................................................................................................................................. 1
1.4 Definizioni .................................................................................................................................................................................... 1

2 METODOLOGIA DI PROVA 1
2.1 Principio del metodo ............................................................................................................................................................ 1
2.2 Attrezzatura di prova ............................................................................................................................................................ 1
2.3 Reagenti necessari ................................................................................................................................................................... 2
2.4 Prelevamento del campione ............................................................................................................................................ 2
2.5 Procedura di prova ................................................................................................................................................................. 2
2.6 Requisiti .......................................................................................................................................................................................... 2

3 MISURA DELLA QUANTITÀ DI PIOMBO TRAMITE ASSORBIMENTO ATOMICO IN FIAMMA 3


3.1 Procedura ...................................................................................................................................................................................... 3
3.2 Teoria dell’Assorbimento Atomico .............................................................................................................................. 3
3.3 Preparazione del bianco e delle soluzioni di calibrazione ....................................................................... 3
3.4 Preparazione dello strumento ........................................................................................................................................ 3
3.5 Intervallo utile di concentrazione ................................................................................................................................ 5
3.6 Procedura di misura .............................................................................................................................................................. 6

NORMA TECNICA
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NORMA TECNICA
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1 GENERALITÀ

1.1 Oggetto
La presente Norma descrive il metodo di prova e definisce l’apparecchiatura da
usare per la determinazione della quantità di piombo presente nelle mescole uti-
lizzate per gli isolamenti, riempitivi e guaine dei cavi elettrici per distribuzione di
energia elettrica e telecomunicazione.

1.2 Scopo
Scopo della presente Norma è di normalizzare l’apparecchiatura, la metodologia e la
procedura di prova per la determinazione della concentrazione di piombo nei materiali
non metallici, ad eccezione di quelli il cui peso non superi il 3% del peso totale dei ma-
teriali non metallici del cavo stesso, presenti in un cavo e fissa la massima concentra-
zione ammissibile in ognuno di essi affinché il cavo possa definirsi senza piombo.

1.3 Contrassegno
I cavi che soddisfano il requisito della presente Norma devono recare il contrassegno:
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che attesta solamente la rispondenza del massimo contenuto di piombo dei ma-
teriali non metallici al valore imposto da questa Norma.

1.4 Definizioni
a) Intervallo di concentrazione utile: è l’intervallo espresso come concentrazione
dell’analita entro il quale la precisione del metodo o dello spettrofotometro
ad assorbimento atomico (AAS), o entrambi, sono accettabili.
b) Spettrofotometro ad assorbimento atomico:
c) Assorbanza: logaritmo decimale del rapporto tra l’intensità misurata in assen-
za di campione (Io) e in presenza del campione (I): A = log 10(Io/I).

2 METODOLOGIA DI PROVA

2.1 Principio del metodo


Questo metodo permette di determinare la quantità di piombo, presente nelle
mescole sia elastomeriche, reticolate o non reticolate, che termoplastiche. Il livel-
lo al quale il piombo è presente è preso in considerazione attraverso adeguate
correzioni della massa campione e della sua diluizione.

2.2 Attrezzatura di prova


Bilancia analitica di precisione almeno 0,1 mg
Forno elettrico da laboratorio con temperatura massima £800 °C
Fornello o piastra riscaldante
Crogiolo di platino, capacità minima 25 cm3.
Comune contenitore di vetro al boro silicio
Spettrofotometro ad assorbimento atomico (AAS).

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2.3 Reagenti necessari
Tutti i reagenti usati saranno di qualità analitica ed estremamente puri. Per le di-
luizioni dovrà essere usata acqua distillata.
Acido cloridrico (HCl) - densità 1,19 Mg/m3
Acido cloridrico (6M) - HCl concentrato diluito con un uguale volume di
acqua
Acido nitrico (HN03) - densità 1,42 Mg/m3
Acido solforico (H2SO4) - densità 1,83 Mg/m3

2.4 Prelevamento del campione


Da ogni elemento non metallico presente nel cavo in esame, ad eccezione di
quelli il cui peso non superi il 3% del peso totale dei materiali non metallici del
cavo, sarà prelevato un campione su cui misurare la quantità di piombo in esso
contenuto.
Il campione sarà il più possibile rappresentativo del materiale in esame.

2.5 Procedura di prova


In un crogiolo di platino o in un bicchiere da laboratorio di borosilicato inserire
un grammo di mescola ridotto in piccoli pezzi prelevato dal campione in esame.
Aggiungere 25 cm3 di H2S04 concentrato e riscaldare il tutto su un fornello fino
che la mescola si sia completamente disintegrata (approssimativamente da
30 min. a 1 h).
Quindi raffreddare fino a temperatura ambiente e aggiungere a goccia a goccia
con attenzione 10 cm3 di acido HNO3 concentrato.
Riscaldare su un fornello fino a che la soluzione diventa chiara (approssimativa-
mente da 1 h a 3 h) e quindi far evaporare la soluzione e incenerire il residuo in
un forno a 550 °C.
Raffreddare il crogiolo alla temperatura ambiente ed aggiungere 5 cm3 di HCl 6M
e riscaldare finché il residuo sia completamente disciolto. Trasferire il tutto in un
matraccio da 25 cm3 e riempire fino alla marcatura con acqua distillata. Per livelli
di concentrazioni di piombo inferiori a 10 mg/kg sciogliere la cenere in 2 cm 3 di
HCl 6M e trasferire tutto in un matraccio da 10 cm3.
Determinare la quantità di piombo contenuta attraverso l’assorbimento atomico
in fiamma, seguendo quanto riportato nel paragrafo 3.

2.6 Requisiti
Affinché un cavo possa definirsi senza piombo la massima quantità di piombo ri-
levata nei singoli componenti del cavo stesso non deve superare le 400 ppm, con
una CRE del 2%.

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3 MISURA DELLA QUANTITÀ DI PIOMBO TRAMITE ASSORBIMENTO
ATOMICO IN FIAMMA

3.1 Procedura
Questa procedura descrive come preparare e calibrare l’AAS per la determinazio-
ne quantitativa del piombo in soluzione tramite atomizzazione in fiamma. Essa
comprende la preparazione di curve (Fig. 1) per stabilire l’intervallo utile di cali-
brazione per lo strumento e il metodo analitico che deve essere usato. Con que-
ste curve l’operatore può stabilire l’intervallo di concentrazione utile per un dato
strumento.
Stabilito l’intervallo utile di concentrazione per una specifica procedura di assor-
bimento atomico e per lo strumento, non sono necessarie ulteriori ripetizioni di
questa operazione eccezion fatta per variazioni delle prestazioni dello strumento.
Queste operazioni sono pratica comune e consolidata nei metodi di base per l’as-
sorbimento atomico.

3.2 Teoria dell’Assorbimento Atomico


In assorbimento atomico, la soluzione in esame è aspirata nella fiamma attraver-
so la quale passa una radiazione costituita dalle linee di emissione dell’elemento
cercato. La radiazione monocromatica di massima intensità dell’elemento cercato
è assorbita proporzionalmente alla concentrazione dei suoi atomi eccitati in fiam-
ma. La concentrazione dell’analita è ottenuta per confronto con soluzioni di cali-
brazione.

3.3 Preparazione del bianco e delle soluzioni di calibrazione

3.3.1 Soluzione del bianco


Miscelare tutti gli acidi, reagenti e altri elementi aggiunti previsti nella soluzione
in esame e diluire alla stessa concentrazione. Questa soluzione è usata per azze-
rare l’assorbanza o il 100% di trasmittanza dell’AAS.

3.3.2 Soluzioni di calibrazione


Le soluzioni di calibrazione sono usate per costruire una curva di lavoro per mi-
surare l’analita nella soluzione in esame. Usando le indicazioni del costruttore
come guida, preparare un minimo di dodici soluzioni di calibrazione per coprire
l’intervallo di assorbanza da 0,005 a 1,5, o superiore se necessario. Almeno tre di
queste soluzioni devono comprendere l’intervallo tra 0,005 e 0,1 di assorbanza e
tre l’intervallo tra 0,9 e 1,5. Le sei soluzioni rimanenti devono essere approssima-
tivamente distribuite in termini di concentrazione tra 0,1 e 0,9 di assorbanza.
Queste soluzioni di calibrazione si ottengano dalle soluzioni del bianco aggiun-
gendo i dovuti quantitativi di piombo.

3.4 Preparazione dello strumento

3.4.1 Spettrofotometro ad Assorbimento Atomico


Impostare i parametri operativi strumentali compreso:
n la lunghezza d’onda fornita dalla sorgente corrispondente alla linea di massi-
ma emissione dell’elemento analita,
n i flussi dei gas combustibili e comburenti,

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n la larghezza della fenditura facendo riferimento alle istruzioni del costruttore
dello strumento o al metodo analitico che si intende usare per l’elemento da
determinare.

Accendere il bruciatore alimentato dai gas combustibili e comburenti.


Aspirare acqua distillata fino a che non si ottenga un segnale stabile (cioè, fino a
quando assorbanza o la trasmittanza raggiunga un valore stabile).
Aspirare la soluzione del bianco preparata come descritto al punto 3.3.1 e azzerare
il sistema di lettura per ottenere lo zero di assorbanza o il 100% di trasmittanza.
Continuare ad aspirare fino a quando si ottiene un segnale stabile.
Aspirare la soluzione di calibrazione, preparata come descritto al punto 3.3.2, che
contenga una concentrazione di analita tale per cui la lettura di assorbanza sia
compresa tra 0,2 e 0,4, ed alla concentrazione che ci si aspetti essere all’interno
dell’intervallo lineare di assorbanza del metodo.
Consultare il manuale di istruzioni del costruttore dello strumento per determina-
re, con approssimazione, l’intervallo lineare di concentrazione per l’analita, e per
le messe a punto:
n della regolazione iterativa dello zero di assorbanza usando la soluzione del
bianco,
n dell’altezza del bruciatore e la sua posizione orizzontale,
n della velocità di flusso del gas combustibile e la posizione del nebulizzatore
per avere la massima assorbanza con la soluzione di calibrazione prescelta.

Eseguire tre misure di assorbanza con la soluzione di calibrazione, facendo aspi-


rare la soluzione del bianco tra ciascuna misura. Calcolare la sensibilità come de-
scritto ai punti 3.4.2 e 3.4.3 rispettivamente utilizzando la media delle misure ef-
fettuate.

3.4.2 Sensibilità
La sensibilità (S) è la concentrazione di analita che evidenzia un assorbimento
dell’ 1% o un’assorbanza pari a 0,0044.
Minore è il valore di sensibilità più risulta sensibile l’AAS.
Per determinare se l’AAS garantisce una risposta adeguata calcolare, con i dati ot-
tenuti al punto 3.4.1, la sensibilità nel modo seguente:

(1) S = 0,0044 ( C 1 ¤ A 1 )

in cui:
C1 è la concentrazione dell’analita nella soluzione di calibrazione,
A1 è l’assorbanza media di C1.

Stabilire se la sensibilità è adeguata confrontando il valore ottenuto con quello


ottenuto nella guida del costruttore dello strumento. La sensibilità non deve risul-
tare inferiore al 75% del valore ottimale.

3.4.3 Precisione delle misure


Utilizzare la seguente procedura per determinare se la precisione dello strumento
è accettabile:
Azzerare la lettura di assorbanza sullo strumento mentre si aspira una soluzione
del bianco preparata come descritto al punto 3.3.1.

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Eseguire una misura di assorbanza o concentrazione su una soluzione di calibra-
zione usata al punto 3.4.1.
Ripetere la sequenza di misura per la soluzione del bianco e per quella di cali-
brazione, alternando con aspirazione di solvente di lavaggio tra le misure fino ad
ottenere sei letture di assorbanza con la soluzione di calibrazione.
Calcolare la deviazione standard delle letture eseguite con questa soluzione di
calibrazione applicando il metodo dello scarto quadratico medio o metodo equi-
valente.
La deviazione standard è accettabile se risulta minore o uguale all’1% dell’assor-
banza media della soluzione di calibrazione.

3.5 Intervallo utile di concentrazione

3.5.1 Considerazioni generali


L’intervallo utile di concentrazione per un particolare sistema di analisi deve es-
sere determinato empiricamente perché esso dipende dalle caratteristiche e dal
modo di lavorare di ciascun AAS.
Preparare le soluzioni del bianco, di calibrazione come descritto in 3.3.1 e 3.3.2 e
l’AAS azzerando l’assorbanza oppure il 100% di trasmittanza come indicato
in 3.4.1 usando la soluzione del bianco. Aspirare le soluzioni di calibrazione
nell’ordine raccomandato dal costruttore o nell’ordine indicato dal metodo base e
misurare l’assorbanza e la trasmittanza come descritto in 3.5.2. Se lo strumento
possiede una funzione di integrazione dei tempi, usare un periodo di integrazio-
ne di almeno 2 secondi.
Per i valori di assorbanza più bassi usare una espansione di scala per ottenere al-
meno due, e preferibilmente, tre cifre significative in lettura.
Fra ogni misura con soluzioni di calibrazione, lavare il bruciatore con acqua di-
stillata.

3.5.2 Determinazione rigorosa dell’intervallo utile di concentrazione


Eseguire sei misure di assorbanza come indicato in 3.5.1 su ciascuna delle solu-
zioni di calibrazione descritte in 3.3.1 e 3.3.2. Calcolare la media delle letture di
assorbanza e la deviazione standard stimata (n) per ciascun insieme di misure di
ogni soluzione di calibrazione. Riportare in un grafico la curva di calibrazione
della media delle assorbanze rispetto alla concentrazione. Unire i punti con una
curva e osservare se ci sono anomalie, nel qual caso determinarne la causa e cor-
reggerle. Dalla deviazione standard stimata (n) dell’assorbanza per ciascuna solu-
zione di calibrazione, calcolare la rispettiva concentrazione relativa equivalente
(CRE) nel modo seguente:

(2) CRE = 100 ´ [ ( C 2 – C 1 ) ¤ ( A 2 – A 1 ) ] [ n ¤ C 2 ]

dove:
C1 è la minore tra due concentrazioni adiacenti,
C2 è la maggiore tra due concentrazioni adiacenti,
A1 è l’assorbanza di C1,
A2 è l’assorbanza di C2,
n è la deviazione standard per A2.

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Tracciare il diagramma CRE in funzione della concentrazione come mostrato in
Fig. 1. Scegliere l’intervallo utile in termini di requisiti di precisione relativa ri-
chiesta dal metodo di analisi. Se, per esempio, è richiesta una misura con preci-
sione relativa dell’1% o superiore, lo strumento 1 avrà un intervallo utile da 10 a
130 mg/mL, ma lo strumento 2 non sarebbe idoneo senza ulteriori ripetizioni di
misure. Tuttavia, se si richiede una precisione relativa del 2%, lo strumento 2 sarà
idoneo per singole misure ed avrà un intervallo utile da 15 a 85 mg/mL.

3.6 Procedura di misura


Preparare la soluzione di prova come indicato nel metodo base di analisi. Impo-
stare i parametri operativi dell’AAS come indicato in 3.4.1 e controllare la preci-
sione come indicato in 3.4.3 sulla soluzione di calibrazione contenente la con-
centrazione più alta di analita.
Se la precisione non risulta soddisfacente, identificare il problema, correggerlo e
procedere come indicato.
Aspirare la soluzione di prova per accertare se la concentrazione di analita cade
all’interno dell’intervallo utile di concentrazione. Se la concentrazione di analita è
superiore a quella delle soluzioni di calibrazione, diluire la soluzione di prova
con un appropriato solvente per portare l’assorbanza dell’analita nella porzione
superiore dell’intervallo di concentrazione delle soluzioni di calibrazione. Se la
concentrazione dell’analita è più bassa rispetto a quella delle soluzioni di calibra-
zione, concentrare l’analita nella soluzione di prova, per ottenere una assorbanza
all’interno dell’intervallo utile di concentrazione in accordo alle procedure de-
scritte in paragrafo 3.5.
Procedere con l’analisi come indicato nei punti 3.6.1 o 3.6.2.

3.6.1 Metodo Grafico Generale


Per costruire la curva di calibrazione con la quale l’assorbanza è funzione della
concentrazione, preparare una soluzione del bianco e almeno cinque soluzioni
di calibrazione che coprono l’intervallo utile di concentrazione, come richiesto
nel paragrafo 3.5, come segue:
n se deve essere utilizzato l’intero intervallo utile (vedi Fig. 2), preparare la prima
soluzione con una concentrazione al livello inferiore, la seconda soluzione alla
concentrazione appena sotto la rilevabile deviazione della curva dalla linearità,
e le rimanenti tre soluzioni a concentrazioni, approssimativamente, ripartite sul-
la porzione non lineare della curva, come mostrato dai punti in Fig. 2.
n se si usa solo una porzione dell’intervallo utile, distribuire i punti di calibra-
zione richiesti ad eguali intervalli di concentrazione sull’intervallo ridotto.
n se si usa il computer per i calcoli, preparare tali soluzioni aggiuntive come
sono richiesto in 3.6.1.1.2.

Misurare le assorbanze delle soluzioni di calibrazione e delle soluzioni di prova,


alternando con solvente o acqua distillata come indicato nel metodo base, e con-
trollare saltuariamente il valore di zero con la soluzione del bianco.
Ripetere la misura di precisione come indicato in 3.6 per determinare se si verifica
una deviazione significativa durante le misure. Se la media delle assorbanze della
seconda misura di precisione differisce dall’assorbanza media della prima misura di
precisione per più di 0.01 unità di assorbanza, consultare il manuale del costrut-
tore, determinarne la causa, correggere e ripetere le operazioni di 3.6 e 3.6.1.
Nota Per migliorare la leggibilità del sistema di lettura per una assorbanza minore di 0.2, usare
l’espansione di scala per ottenere almeno due e, se possibile, tre cifre significative.

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Fig. 1 CRE rispetto alla Concentrazione (Piombo in Acido Nitrico al 2%, 283,3 nm)

3.6.1.1 Calcoli
Tracciare il diagramma della media delle assorbanze rispetto alla concentrazione
dell’analita (vedi Fig. 2). Leggere la concentrazione dell’analita nella soluzione di
prova dalla curva di calibrazione e calcolare la concentrazione dell’analita nel
campione come indicato nel metodo base di analisi.

3.6.1.1.1 Curva di correlazione


I dati di calibrazione possono essere adattati ad una equazione appropriata.
Questa equazione dipenderà dall’AAS usato e dal sistema di analisi. La curva di
correlazione può essere fatta con un computer indipendente avente una capa-
cità appropriata, oppure con il microprocessore preprogrammato che è parte
integrante dell’AAS, il quale possiede una capacità limitata. La valutazione della
correlazione della curva dipenderà o dal computer indipendente o dal micro-
processore utilizzato.

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3.6.1.1.2 Valutazione della curva di correlazione
Per valutare la curva di correlazione ottenuta con un computer indipendente, in-
serire un totale di n punti di calibrazione ripartiti in uguale modo in termini di
concentrazione. Ottenere la concentrazione calcolata dell’analita di ciascuna so-
luzione di calibrazione dall’equazione di correlazione. Calcolare una deviazione
standard della correlazione (DSC) da:

2 1¤2
(3)
DSC = [ S ( C 1 – C 2 ) ¤ ( n – a ) ]

dove:
C1 è la concentrazione dell’analita calcolata dall’equazione di correlazione,
C2 è la concentrazione di analita della soluzione di calibrazione preparata,
n è il numero di soluzioni di calibrazione usate,
a è il numero di costanti nell’equazione.

Se il DSC non soddisfa le specifiche di precisione del metodo analitico, saranno


richiesti affinamenti della curva di correlazione.

Fig. 2 Curva di Calibrazione per lo strumento 1 (Piombo in Acido Nitrico al 2%, 283,3 nm)

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3.6.2 Metodo del Rapporto ad Alta Precisione
Preparare due soluzioni di calibrazione che comprendano in modo ravvicinato la
soluzione di prova (approssimativamente 5% il superiore e 5% l’inferiore). Impo-
stare lo strumento come descritto in 3.4.1. Aspirare la soluzione di calibrazione
con il limite inferiore ed impostare il sistema di lettura al valore più basso, vicino
allo zero di assorbanza o al 100% T. Aspirare la soluzione di calibrazione conte-
nente il limite di concentrazione superiore ed espandere la scala sino al massimo
valore in lettura. Ripetere l’aspirazione della soluzione di calibrazione a più bassa
concentrazione con l’espansione di scala e reimpostare al minimo valore leggibi-
le. Misurare la soluzione di calibrazione a concentrazione più bassa, la soluzione
di prova e la soluzione di calibrazione a concentrazione più alta in tale ordine
senza intervenire con aspirazioni di lavaggio. Ripetere le misure sino ad ottenere
i tre gruppi di dati.

3.6.2.1 Calcoli
Fare la media delle letture e determinare la concentrazione (mg/mL) della solu-
zione di prova dal seguente rapporto:

( Rs – R1 ) ( Cn – C1 )
(4) Cs = ----------------------------------------------- + C 1
( Rn – R1 )

dove:
CS è la concentrazione della soluzione di prova,
Cn è la concentrazione della soluzione di calibrazione più alta,
C1 è la concentrazione della soluzione di calibrazione più bassa,
RS è la lettura di assorbanza per la soluzione di prova,
Rn è la lettura di assorbanza della soluzione di calibrazione ad alta concentra-
zione,
R1 è la lettura di assorbanza della soluzione di calibrazione a bassa concen-
trazione.

Fine Documento

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La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. E. Camagni

20 – Cavi per energia


CEI 20-34/1-1
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 1:Metodi di prova per applicazioni generali Sezione
1: Misure degli spessori e delle dimensioni esterne. Determi-
nazione delle proprietà meccaniche
CEI EN 60811-1-2 (CEI 20-34/1-2)
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 1: Metodi di prova per applicazioni generali Sezione
2: Trattamenti di invecchiamento termico accelerato
CEI 20-34/1-3
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 1: Metodi di prova per applicazioni generali Sezione
3: Misura della massa volumica - Prove di assorbimento d’ac-
qua - Prova di ritiro a caldo
CEI 20-34/1-4
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 1:Metodi di prova per applicazioni generali Sezione
4: Prove a bassa temperatura
CEI 20-34/2-1
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 2: Metodi di prova per mescole elastomeriche Sezio-
ne 1: Prova di resistenza all’ozono - Prova di allungamento a
caldo - Prova di immersione in olio
CEI EN 60811-3-1 (CEI 20-34/3-1)
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 3: Metodi di prova per mescole di PVC Sezione
1:Prova di pressione ad alta temperatura - Prova di resistenza
alla fessurazione
CEI 20-34/3-2
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 3:Metodi di prova per mescole di PVC Sezione
2:Prova di perdita di massa - Prova di stabilità termica
CEI 20-34/4-1
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 4: Metodi di prova per mescole di polietilene e di
polipropilene Sezione 1: Resistenza alle screpolature dovute
alle sollecitazioni ambientali - Prova di avvolgimento dopo in-
vecchiamento in stufa ad aria - Misura dell’indice di fluidità -
Determinazione della percentuale di nerofumo e/o di cariche
minerali nelle mescole di PE
CEI 20-34/4-2
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 4: Metodi di prova per mescole di polietilene e di
polipropilene Sezione 2: Allungamento a rottura dopo precon-
dizionamento - Prova di avvolgimento dopo precondiziona-
mento - Prova di avvolgimento dopo invecchiamento termico
in aria - Misura dell’aumento di massa - Prova di stabilità a lun-
go termine (Appendice A) - Metodo di prova per la degradazio-
ne dovuta all’ossidazione catalizzata dal rame (Appendice B)
CEI 20-34/5-1
Metodi di prova per materiali isolanti e di guaina dei cavi elet-
trici Parte 5: Metodi specifici per le miscele tamponanti Sezio-
ne 1: Punto di goccia - Separazione olio - Fragilità a bassa tem-
peratura - Indice di acidità totale - Assenza di composti
corrosivi - Permittività a 23 °C - Resistività in corrente conti-
nua a 23 °C e 100 °C

Lire 34.000
NORMA TECNICA Sede del Punto di Vendita e di Consultazione
CEI 20-52:1998-09 20126 Milano - Viale Monza, 261
Totale Pagine 14 tel. 02/25773.1 • fax 02/25773.222 • E-MAIL cei@ceiuni.it

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