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N O R M A I T A L I A N A CEI

Norma Italiana

CEI 20-37/7
Data Pubblicazione Edizione
1997-09 Seconda
Classificazione Fascicolo
20-37/7 3882
Titolo
Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici e dei materiali
dei cavi
Parte 7: Determinazione dell’indice di tossicità dei gas emessi
dai cavi
Title
Tests on gases evolved during combustion of electric cables and their compounds
Part 7: Determination of toxicity index of gases evolved during
combustion of electric cables

CAVI E APPARECCHIATURE PER DISTRIBUZIONE

NORMA TECNICA

COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente Norma è inserita in una serie di norme riguardanti le metodologie di prove sui gas emessi
durante la combustione di cavi elettrici e dei materiali dei cavi.
La Parte 7 di questa serie consente di determinare l’indice di tossicità dei gas emessi dai cavi.

DESCRITTORI
Cavo; Prove; Opacità fumi; Tossicità gas; Contenuto alogeni;

COLLEGAMENTI/RELAZIONI TRA DOCUMENTI


Nazionali (SOP) CEI 20-37:1985;
Europei

Internazionali

Legislativi

INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI 20-37/7 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.

Stato Edizione In vigore Data validità 1997-11-1 Ambito validità Nazionale


Varianti Nessuna
Ed. Prec. Fasc. Nessuna

Comitato Tecnico 20-Cavi per energia


Approvata dal Presidente del CEI in Data 1997-9-9
in Data

Sottoposta a Chiusa in data

Gruppo Abb. 4 Sezioni Abb. A


ICS

CDU

LEGENDA
(SOP) La Norma in oggetto sostituisce parzialmente le Norme indicate dopo il riferimento (SOP)

© CEI - Milano 1997. Riproduzione vietata.


Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente Documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza il consenso scritto del CEI.
Le Norme CEI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione sia di nuove edizioni sia di varianti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso dell’ultima edizione o variante.
INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.

1 DEFINIZIONI 1

2 CALCOLO DELL’INDICE DI TOSSICITÀ 1


2.1 Quantità espresse in parti per milione .................................................................................................................... 1
2.2 Quantità espresse in grammi .......................................................................................................................................... 1
2.3 Concentrazioni di riferimento ......................................................................................................................................... 1
Tab. 1 Peso molecolare e concentrazione di riferimento ........................................................................................... 2
2.4 Indice di tossicità ..................................................................................................................................................................... 2
2.5 Prescrizioni ................................................................................................................................................................................... 2

3 PRINCIPI GENERALI DEL METODO 2

4 ESAME QUALITATIVO DEL MATERIALE SOTTOPOSTO ALLA PROVA 3


4.1 Ricerca ed identificazione degli alogeni ................................................................................................................. 3
4.2 Ricerca dello zolfo e dell’azoto ..................................................................................................................................... 3

5 DETERMINAZIONI QUANTITATIVE 3
5.1 Apparecchiatura di base ..................................................................................................................................................... 3
5.2 Apparecchi di dosaggio ...................................................................................................................................................... 5
5.3 Procedimento di prova ........................................................................................................................................................ 5
5.4 Metodi di analisi dei gas .................................................................................................................................................... 6

6 INFORMAZIONI CHE DEVONO FIGURARE NEL VERBALE DI PROVA 7


Fig. 1 Schema di montaggio degli apparecchi ................................................................................................................ 8

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1 DEFINIZIONI

1.1 Concentrazione del gas i-esimo (Ci) - Quantità di gas, espressa in parti per
milione (p.p.m.), riferita a 100 g di materiale ed 1 m3 di volume.

1.2 Concentrazione di riferimento ( Cˆi ) - Quantità di gas, espressa in p.p.m., che risul-
terebbe fatale all’uomo dopo un’esposizione della durata di 30 min.

1.3 Fattore di tossicità (Ci/ Cˆi ) - Rapporto tra la concentrazione del gas i-esimo e Ĉ i la
corrispondente concentrazione di riferimento.

1.4 Indice di tossicità (T) - Somma dei fattori di tossicità dei gas prodotti dalla combu-
stione completa del materiale.

2 CALCOLO DELL’INDICE DI TOSSICITÀ

L’analisi dei gas può condurre a quantità espresse in parti per milione o in gram-
mi. Poichè l’indice di tossicità è riferito a 100 g di materiale e a 1 m3 di volume, i
valori risultanti dalle analisi devono essere elaborati come segue.

2.1 Quantità espresse in parti per milione


Posto:
m = massa, in grammi, del campione analizzato
Vi = volume, in dm3, della miscela aria-gas analizzata
Ai = concentrazione, in p.p.m., del gas i-esimo rilevato sul volume Vi;
la concentrazione Ci del gas i-esimo, espressa in p.p.m. in volume, riferita a 100 g
di materiale e a dm3 di volume, è data da:

A i × 100 × V i
C i = -----------------------------
m × 1000

2.2 Quantità espresse in grammi


Posto:
Q, = quantità totale, in grammi, del gas i-esimo;
Pi = peso molecolare, in grammi, del gas i-esimo (vedi Tab. 1 colonna 2);
la concentrazione Ci del gas i-esimo, espressa in p.p.m. in volume, riferita a 100 g
di materiale e a 1 m3 di volume, è data da:

Q i × 100 3
C i = ------------------- × 22, 4 × 10
m × Pi

2.3 Concentrazioni di riferimento


Le concentrazioni di riferimento Ĉ i da usare nel calcolo dell’indice di tossicità
sono date nella Tab. 1, colonna 3.

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Tab. 1 Peso molecolare e concentrazione di riferimento

1 2 3
Gas Peso molecolare Concentrazione
di riferimento
(g) (p.p.m.)
Anidride carbonica 44,0 100000
Ossido di carbonio 28,0 4000
Acido solfidrico 34,0 750
Ammoniaca 17,0 750
Aldeide formica 30,0 500
Acido cloridrico 36,5 500
Acrilonitrile 53,0 400
Anidride solforosa 64,0 400
Ossidi di azoto (NO + NO2) — 250
Acido cianidrico 27,0 150
Acido bromidrico 80,9 150
Acido fluoridrico 20,0 100

2.4 Indice di tossicità


L’indice di tossicità T è calcolato mediante la formula seguente:

C1 C2 Ci Cn
T = ------ + ------ + ¼ + ----- + ¼ + ------
Ĉ 1 Ĉ 2 Ĉ i Ĉ n

2.5 Prescrizioni
Il metodo prescritto dalla presente Norma si applica alle prove di tipo di singoli
componenti utilizzati nella costruzione di cavi. I limiti accettabili per singoli com-
ponenti di cavi sono prescritti nelle relative Norme o fogli di specifica.

3 PRINCIPI GENERALI DEL METODO

Prima di iniziare la prova è consigliabile determinare, per mezzo di un esame


analitico preliminare, la natura e la composizione approssimativa dei materiali
sottoposti alla combustione. La presenza di proporzioni variabili di alogeni, zolfo,
azoto permette di stabilire la procedura di prova da usare per la determinazione
quantitativa dei gas formati, procedendo alla ricerca delle sole sostanze la cui
presenza è stata accertata attraverso l’analisi qualitativa.
I composti del fluoro e del monossido e biossido di carbonio sono comunque da
ricercare in ogni caso.
In caso di contestazione si deve comunque determinare il valore dell’indice di
tossicità mediante l’analisi quantitativa di tutti i prodotti elencati nella Tab. 1, in-
dipendentemente dall’esito della analisi qualitativa preliminare, e precisamente:
n gli ossidi di carbonio, dopo essiccamento, per assorbimento diretto all’infra-
rosso;
n gli acidi alogenidríci e l’acido solfidrico gassosi mediante gorgogliamento in
soluzioni assorbenti e analisi elettrometrica con elettrodi iono-sensibili;
n il biossido di zolfo per gorgogliamento e ossidazione ad acido solforico e tito-
lazione acidimetrica;
n l’acrilonitrile per via gas-cromatografica;

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n l’acido cianidrico, l’ammoniaca e la formaldeide mediante gorgogliamento in
soluzioni assorbenti e analisi spettrofotometrica;
n gli ossidi di azoto totali per colorimetria (tubi rivelatori).

4 ESAME QUALITATIVO DEL MATERIALE SOTTOPOSTO ALLA PROVA

Il materiale prelevato viene prima di tutto suddiviso finemente e ridotto allo stato
di particelle di piccole dimensioni.
Una opportuna quantità viene riscaldata con un becco Bunsen dentro ad un tubo
di prova, in vetro resistente al fuoco, con un pezzetto di sodio metallico, finché il
fondo del tubo e il suo contenuto tendano al rosso.
Immergere immediatamente il tubo in un becker di 250 cm3 di forma bassa con-
tenente 50 cm3 di acqua distillata, prendendo tutte le precauzioni necessarie per
evitare proiezioni o scoppi. Il tubo si infrange e il materiale fuso, solubile, si dis-
solve; filtrare il tutto per ottenere una soluzione limpida s.

4.1 Ricerca ed identificazione degli alogeni


Una parte della soluzione s viene acidificata leggermente con acido nitrico, indi
portata all’ebollizione per qualche istante per eliminare l’acido cianidrico forma-
tosi se il materiale contiene dell’azoto.
Su una parte della soluzione nitrica aggiungere qualche goccia di nitrato di ar-
gento in soluzione al 5%: un precipitato indica la presenza di alogeni. In tal caso
si deve procedere alla determinazione quantitativa dei bromuri e dei cloruri.

4.2 Ricerca dello zolfo e dell’azoto


Su una parte della soluzione s aggiungere qualche cm3 di soluzione di solfato
ferroso al 10%:
n in presenza di zolfo si forma un precipitato nero di solfuro di ferro
n se lo zolfo è assente si ottiene un precipitato verde scuro di idrossido ferroso
Fe(OH)2,
n successivamente si porta ad ebollizione, si aggiunge qualche cm 3 di soluzione
di cloruroferrico FeCl3 e si acidifica con qualche goccia di acido cloridrico: la
presenza di azoto è caratterizzata dalla formazione di una colorazione blu e
di un precipitato di ferrocianuro (blu di Prussia).

5 DETERMINAZIONI QUANTITATIVE

5.1 Apparecchiatura di base


L’apparecchiatura (vedi Fig. 1) è costituita da:
n un forno tubolare di pirolisi,
n un tubo refrattario in quarzo,
n una navicella porta-provino,
n un dispositivo di gorgogliamento dei gas solubili,
n un dispositivo di pompaggio della miscela gassosa,
n un filtro depolverizzante,
n sacche per gas.

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5.1.1 Forno tubolare di pirolisi
Il forno elettrico tubolare deve avere una lunghezza di 600 mm.
Il tubo refrattario in quarzo deve essere praticamente concentrico e centrato ri-
spetto al forno, perfettamente sigillato e resistente all’azione di gas corrosivi (l’at-
tacco del tubo da parte dei gas fluoridrici è considerato trascurabile).
Il sistema di riscaldamento deve essere dotato di:
a) un dispositivo in grado di regolare efficacemente la temperatura fino a
1000 °C;
b) una coppia termoelettrica chromel-alumel (essa deve essere posizionata nel
piano mediano del tubo ed in corrispondenza della parte della navicella in
cui è situato il provino onde misurarne la temperatura di combustione).
Il tubo di quarzo in cui avviene le combustione deve avere una lunghezza
1000 ± 10 mm e diametro interno medio 40 ± 2 mm; il volume utile del tubo è di
circa 1,5 dm3.
A monte del tubo si colloca un dispositivo destinato a fornire aria secca e priva di
polvere.
A valle del forno, sull’estremità del tubo, viene fissato un dispositivo che serve a
convogliare lo sviluppo gassoso ed inoltre permette di collocare un tampone di
ovatta di quarzo da 0,05 a 0,1 grammi facilmente rimuovibile, destinato a tratte-
nere le particelle solide dei fumi e degli aerosol liquidi dal flusso gassoso.

5.1.2 Navicella porta-provino


La navicella deve essere di porcellana o steatite, di forma piatta, di circa 50 mm
di lunghezza, 30 mm di larghezza e 5 mm di profondità.
Un’asta metallica permette di introdurla nella parte centrale del forno.

5.1.3 Dispositivo di gorgogliamento dei gas solubili


All’uscita del forno, i gas attraversano successivamente:
n 3 bottiglie di gorgogliamento (100 cm3) a tubo dritto tipo Durand o spiralato
tipo Winckler o Friedrich;
n una trappola a freddo costituita da un tubo di vetro a forma di serpentina in
un recipiente chiuso, tipo flacone di Maquenne - Goutel, immerso in un reci-
piente pieno di miscela refrigerante (ghiaccio o altro).

5.1.4 Dispositivo di alimentazione


L’aria usata per la combustione è l’aria dell’ambiente stesso.
La miscela gassosa aria-gas di combustione è alimentata da un aspiratore - com-
pressore (pompa) del tipo a membrana, avente una portata massima di
3
400 dm x h-1, azionato da un motore con potenza di circa 75 W.
Se l’apparecchiatura è progettata in modo adeguato, in assenza del dispositivo di
pompaggio, è possibile utilizzare aria compressa pura.
Il passaggio di aria nel forno è costante al valore di 120 dm 3 x h-1.
L’aspiratore-compressore è protetto a monte da un rubinetto a spillo, che serve
alla regolazione fine delle portate d’aria, e da un filtro contro la polvere.
Un contatore del gas del tipo a secco con un volume ciclico di 2 dm3 misura il
volume di gas raccolto.
Un flussimetro di precisione permette di controllare le portate dell’aria.

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5.1.5 Sacche per gas
Una sacca per gas della capacità di 40 dm3 viene posta all’estremità del circuito
per raccogliere la miscela gassosa per le determinazioni analitiche complementari
da eseguire tramite l’analizzatore di spettro infrarosso, i tubi rivelatori, la croma-
tografia in fase gassosa o l’analisi spettrofotometrica dopo l’assorbimento dei gas
solubili per gorgogliamento.
La sacca viene sostituita con un’altra sacca della stessa capacità dopo 20 min di
prova. Il volume totale prelevato, contenuto nelle sacche a gas, è di 80 dm 3.
In alternativa alla raccolta dei gas nella sacca è possibile analizzare in continuo
gli ossidi di carbonio mediante un analizzatore specifico, purché ciò non com-
porti una variazione del flusso dell’aria.

5.2 Apparecchi di dosaggio


Gli apparecchi necessari per il dosaggio sono:
n analizzatore infrarosso al monossido di carbonio con gamme di misura com-
prese tra 0 e 5000 x 10-6 (in volume),
n analizzatore infrarosso al biossido di carbonio con gamme che coprono la
concentrazione tra 0 e 20%,
n potenziografo ed elettrodi iono-sensibili,
n spettrofotometro nel campo visibile,
n apparecchio rivelatore con tubi reattivi specifici,
n gascromatografo,
n bilancia analitica.

5.3 Procedimento di prova

5.3.1 Provino
La prova deve essere condotta separatamente su ogni singolo componente com-
bustibile costituente il cavo.
Il provino deve essere pesato prima della combustione. La sua massa deve essere
prossima al grammo.

5.3.2 Condizionamento del provino


Il provino deve essere mantenuto per almeno 48 h alla temperatura di 23 ± 2 °C
e umidità relativa 50 ± 5%.

5.3.3 Procedimento di prova


Il provino, pesato con una precisione di 0,001 g, viene disposto nella navicella
preventivamente tarata.
Il forno viene stabilizzato alla temperatura di impiego (400 ± 5 °C oppure 800 ± 10 °C).
Si introduce la navicella con il provino nella parte mediana del tubo di combu-
stione e si azionano l’aspiratore-compressore e il cronometro. La temperatura è
tenuta sotto controllo per tutta la durata della prova per mezzo della sonda ter-
mometrica.
La portata d’aria viene regolata con il rubinetto a spillo al valore di
120 ± 5 dm3 x h-1 (ossia circa 33 cm3 x s-1, portata che corrisponde ad un passag-
gio bolla a bolla a ritmo sostenuto nei flaconi di gorgogliamento).

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Alla fine del circuito i gas, dopo gorgogliamento, vengono raccolti nella sacca per
gas. Qualunque sia la temperatura specificata, la pirolisi e la combustione vengo-
no mantenute per 20 min, poi la navicella viene ritirata dal tubo di combustione
anche qualora pirolisi o combustione non siano terminate; il dispositivo viene
quindi alimentato con circa 40 dm3 d’aria. Al termine della prova si provvede a
spurgare il dispositivo mediante lavaggio con circa 40 dm3 d’aria.

5.4 Metodi di analisi dei gas


In alternativa alle analisi di seguito indicate sono consentiti altri metodi analitici
purché abbiano la stessa precisione.

5.4.1 Ossidi di carbonio


La miscela gassosa, dopo il passaggio nella trappola a freddo per l’eliminazione
dell’eccesso dei vapori d’acqua, viene raccolta nel sacco e poi dosata per mezzo
di due analizzatori infrarossi disposti in serie.
Le quantità di ossidi di carbonio determinate nei due prelievi vengono addiziona-
te per avere i valori totali di CO e C02.
Un dosaggio senza provino fornisce le quantità di CO e C02 contenute nell’aria
ambiente, che devono essere sottratte dai valori trovati.

5.4.2 Acidi alogenidrici


Gli acidi alogenidrici devono essere raccolti mediante assorbimento in 50 cm 3 di
una soluzione di idrossido di sodio (NAOH) 0,1 N.
La determinazione quantitativa di tali acidi deve essere effettuata per via elettro-
– – –
metrica con elettrodi sensibili agli ioni specifici Cl , Br , F .

5.4.3 Biossido di zolfo


Il biossido di zolfo, gas molto solubile in acqua, si ossida rapidamente allo stato
di acido solforico (H2S04) per gorgogliamento in un flacone contenente acqua os-
sigenata a 0,6 volumi.
L’acido solforico così ottenuto viene quindi dosato mediante titolazione acidimetrica.

5.4.4 Acido solfidrico


L’acido solfidrico deve essere raccolto in 50 cm3 di una soluzione di acetato di
zinco all’1,25%.
La determinazione quantitativa deve essere effettuata per via elettrometrica con
=
elettrodo sensibile allo ione S .

5.4.5 Acido cianidrico


L’acido cianidrico deve essere raccolto in 50 cm3 di soluzione di idrossido di so-
dio (NAOH) 0,1 N.
La determinazione quantitativa deve essere eseguita per via spettrofotometrica
con il metodo alla piridina - bis pirazolone.

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5.4.6 Ossidi di azoto
Gli ossidi di azoto, raccolti nella sacca per gas, vengono determinati quantitativa-
mente mediante tubo rivelatore.
Generalmente le sensibilità utilizzate sono le seguenti:
da 0,5 a 10 x 10-6 (vol/vol)
da 5 a 100 x 10-6 (vol/vol)
da 20 a 500 x 10-6 (vol/vol)
da 500 a 5000 x 10-6 (vol/vol)
L’apparecchio rivelatore è adattato sulla sacca per gas per mezzo di un tubo ap-
propriato.

5.4.7 Ammoniaca
L’ammoniaca deve essere raccolta in 50 cm3 di una soluzione di acido
solforico (H2S04) 0,1 N.
La determinazione quantitativa deve essere effettuata per via spettrofotometrica
con il metodo di Nessler.

5.4.8 Acrilonitrile
L’acrilonitrile deve essere raccolto su carbone attivo e successivamente estratto
con una miscela di solfuro di carbonio e acetone.
La determinazione quantitativa deve essere eseguita per via gascromatografica.
Viste le interferenze del metodo di misura è allo studio una procedura per deter-
minare la concentrazione dell’acrilonitrile.

5.4.9 Aldeide formica


L’aldeide formica deve essere raccolta in una soluzione di 3-metil-2-benzotioazo-
loneidrazone (MBH) allo 0,05%.
La determinazione quantitativa deve essere eseguita per via spettrofotometrica
mediante ossidazione con cloruro ferrico.

6 INFORMAZIONI CHE DEVONO FIGURARE NEL VERBALE DI PROVA

n caratteristiche del provino (numero, dimensioni, massa, aspetto, ecc., secon-


do la natura del materiale);
n temperature di prova;
n durata della prova;
n metodi di dosaggio utilizzati.

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Fig. 1 Schema di montaggio degli apparecchi

Fine Documento

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La presente Norma è stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano
e beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1º Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano - Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 luglio 1956
Responsabile: Ing. E. Camagni

20 - Cavi per energia


CEI 20-37/1
Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici
e dei materiali dei cavi. Parte 1: Generalità e scopo
CEI 20-37/2
Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici
e dei materiali dei cavi. Parte 2: Determinazione delle quantità
di acidi alogenidrici gassosi
CEI 20-37/3
Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici
e dei materiali dei cavi. Parte 3: Determinazione dell’indice di
acidità (corrosività) dei gas mediante la misurazione del pH e
della conduttività
CEI 20-37/4
Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici
e dei materiali dei cavi. Parte 4: Misura della densità del fumo
emesso dai cavi elettrici sottoposti a combustione in condi-
zioni definite. Sezione 1: Apparecchiatura di prova
CEI 20-37/5
Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici
e dei materiali dei cavi. Parte 5: Misura della densità del fumo
emesso dai cavi elettrici sottoposti a combustione in condi-
zioni definite. Sezione 2: Procedura di prova e prescrizioni
CEI 20-37/6
Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici
e dei materiali dei cavi. Parte 6:Misura della densità del fumo
emesso da materiali dei cavi sottoposti a combustione in con-
dizioni definite. Metodo dei 300 grammi.

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