Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
CEI EN 60034-3
Data Pubblicazione Edizione
1997-09 Prima
Classificazione Fascicolo
2-22 3389 R
Titolo
Macchine elettriche rotanti
Parte 3: Prescrizioni specifiche per macchine sincrone a rotore
liscio (turboalternatori)
Title
Rotating electrical machines
Part 3: Specific requirements for turbine-type synchronous machines
NORMA TECNICA
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO
SOMMARIO
La presente Norma si applica alle macchine trifase a rotore liscio (turboalternatori), aventi potenze nomi-
nali di 10 MVA e superiori, impiegate come generatori.
La presente Norma costituisce la ristampa senza modifiche, secondo il nuovo progetto di veste editoriale,
della Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 1863).
DESCRITTORI
macchine elettriche rotanti; macchine sincrone; rotore liscio; turboalternatori; prescrizioni specifiche;
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI EN 60034-3 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.
CDU
LEGENDA
(IDT) La Norma in oggetto è identica alle Norme indicate dopo il riferimento (IDT)
SEZIONE
1 CAMPO DI APPLICAZIONE 1
1 CAMPO DI APPLICAZIONE 1
SEZIONE
2 GENERALITÀ 1
2 REGOLE GENERALI 1
3 TENSIONE NOMINALE 1
4 VELOCITÀ NOMINALE 2
6 SENSO DI ROTAZIONE 2
7 AVVOLGIMENTO DI STATORE 3
11 PROVA DI SOVRAVELOCITÀ 3
12 VELOCITÀ CRITICHE 4
14 SOVRACORRENTI 4
15 CORTOCIRCUITO ISTANTANEO 5
18 FATTORE DI POTENZA 7
22 RILEVATORI DI TEMPERATURA 8
23 REFRIGERANTI DELL’ARIA 8
SEZIONE
4 MACCHINE RAFFREDDATE CON IDROGENO O CON LIQUIDO 8
25 FATTORE DI POTENZA 9
30 ALTITUDINE 10
31 TERMORILEVATORI 10
33 SISTEMI AUSILIARI 11
SEZIONE
5 TURBOALTERNATORI AZIONATI DA TURBINE A GAS A COMBUSTIONE 12
34 CONDIZIONI DI SERVIZIO 12
34.1 Temperatura del fluido di raffreddamento primario .................................................................................... 12
34.2 Numero di avviamenti ........................................................................................................................................................ 13
34.3 Presa di carico .......................................................................................................................................................................... 13
36 TARGA 15
37 PROVE DI RISCALDAMENTO 15
A L L E G AT O
ZA normativo Altre Pubblicazioni internazionali citate nella presente Norma con i
riferimenti delle corrispondenti Pubblicazioni Europee 19
Per prodotti che sono stati resi conformi alla Norma nazionale relativa prima del
1/12/1991, come indicato dal costruttore o da un organismo di certificazione, tale
Norma precedente può continuare ad essere applicata alla produzione fino
all’1/12/1996.
Gli Allegati designati come “normativi” sono parte della Norma. Nella presente
Norma l’Allegato ZA è normativo.
AVVERTENZE
Il testo della Pubblicazione internazionale IEC 34-3 (1988) è stato approvato dal
CENELEC come Documento di Armonizzazione senza alcuna modifica.
1 CAMPO DI APPLICAZIONE
2 GENERALITÀ
S E Z I O N E
2 REGOLE GENERALI
3 TENSIONE NOMINALE
CEI EN 60034-3:1997-09
RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE NORMA TECNICA
26 CEI EN 60034-3:1997-09
Pagina 1 di 20
4 VELOCITÀ NOMINALE
Nel caso sia richiesto un funzionamento in un campo ancora più esteso di varia-
zione di tensione e frequenza, ciò dovrà essere oggetto di accordo.
3 La condizione di funzionamento nella zona di tensione più alta e frequenza più bassa o
di tensione più bassa e frequenza più alta è da considerarsi improbabile. La prima condi-
zione è quella che dà luogo con maggior probabilità ad un aumento della sovratemperatu-
ra dell’avvolgimento di eccitazione.
In Fig. 1 è mostrato il funzionamento in questi quadranti, limitato alle condizioni per le
quali il flusso della macchina e del suo trasformatore sono ridotti o incrementati di non
più del 5%.
4 I margini di eccitazione e di stabilità risulteranno ridotti in alcune delle condizioni di
funzionamento mostrate.
5 Quando la frequenza di funzionamento si discosta dal valore nominale, alcuni effetti
esterni all’alternatore possono diventare importanti e richiedere di essere presi in conside-
razione. Per esempio, il costruttore della turbina specificherà i campi di frequenza ed i
corrispondenti periodi per i quali la turbina può funzionare; si raccomanda di prendere
in considerazione la capacità dei servizi ausiliari di funzionare in un determinato campo
di tensione e frequenza.
6 SENSO DI ROTAZIONE
Dato che il generatore ha un solo senso di rotazione, che è determinato dalla tur-
bina, non è necessario applicare la Pubblicazione IEC 34-8(1). Il senso di rotazio-
ne deve essere indicato sulla macchina o sulla sua targa e la sequenza delle fasi
di statore sarà indicata marcando i terminali in ordine alfabetico, ad esempio U1,
V1, W1.
Gli avvolgimenti di statore possono essere collegati sia a stella che a triangolo
ma, a meno che sia richiesto esplicitamente il contrario, sarà previsto il collega-
mento a stella. In entrambi i casi i sei terminali di avvolgimento dovranno essere
portati all’esterno, salvo accordo contrario.
Misure appropriate dovranno essere prese per prevenire una dannosa circolazio-
ne di correnti d’albero e per mettere a terra adeguatamente l’albero. L’isolamento
necessario dovrà essere preferibilmente realizzato in modo tale che esso possa
essere controllato mentre la macchina è in servizio.
11 PROVA DI SOVRAVELOCITÀ
I rotori dei turboalternatori devono essere provati a 1,2 volte la velocità nominale
per 2 minuti.
Altri diagrammi possono essere previsti, previo accordo tra costruttore e acqui-
rente, per un funzionamento in condizioni concordate entro i campi di tensione
e frequenza stabiliti secondo l’art. 5 e per pressioni di idrogeno diverse dalla no-
minale.
Il generatore dovrà funzionare entro i limiti del diagramma appropriato alle con-
dizioni scelte di tensione e di frequenza ed, eventualmente, di pressione
dell’idrogeno. Un funzionamento al di fuori di questi limiti diminuirà la vita della
macchina.
14 SOVRACORRENTI
Macchine con potenza nominale inferiore o uguale a 1200 MVA devono essere in
grado di sopportare senza danno una corrente di statore di 1,5 volte la corrente
nominale (1,5 p.u.) per 30 s.
Per potenze nominali superiori a 1200 MVA, dovrà essere concordata una durata
inferiore a 30 s, decrescente con l’aumentare della potenza nominale, fino a un
minimo di 15 s, fermo restando la corrente di 1,5 p.u. per tutte le potenze.
La macchina deve essere in grado di soddisfare altre combinazioni di sovracor-
rente e tempo che forniscano la stessa quantità di calore addizionale al disopra di
quella prodotta dalla corrente di 1 p.u.
2
( l Ð 1 )t = 37 ,5 s
dove:
l è la corrente statorica in p.u.;
t è la sua durata in secondi.
15 CORTOCIRCUITO ISTANTANEO
La macchina deve essere progettata per sopportare senza cedimenti qualsiasi cor-
tocircuito ai suoi terminali, durante il funzionamento a carico nominale ed alla
tensione di 1,05 p.u., a condizione che la corrente di fase massima sia limitata
con mezzi esterni ad un valore non superiore alla corrente di fase massima corri-
spondente al cortocircuito trifase.
L’espressione “senza cedimenti” significa che la macchina non deve subire danni
che possano causare una messa fuori servizio, sebbene possano manifestarsi de-
formazioni dell’avvolgimento di statore.
Nel caso venga concordata tra acquirente e costruttore una prova di cortocircuito
istantaneo sulla macchina nuova, tale prova deve essere eseguita dopo la prova
dielettrica di accettazione a piena tensione, come precisato nel seguito.
Una macchina prevista per collegamento diretto alla rete deve essere sottoposta
ad un cortocircuito trifase ai suoi terminali quando eccitata alla tensione nomina-
le a vuoto. Per una macchina da collegarsi alla rete attraverso il suo trasformatore
o reattore, generalmente mediante un sistema di sbarre isolate, la prova di corto-
circuito ai terminali sarà effettuata ad una tensione ridotta stabilita su accordo tra
acquirente e costruttore, in modo da produrre la stessa corrente di statore che ri-
sulterebbe in servizio per un cortocircuito trifase ai terminali di alta tensione del
trasformatore.
Questa prova sarà considerata soddisfacente se la macchina è, in seguito, giudi-
cata idonea al servizio senza richiedere riparazioni o con solo limitati interventi
sugli avvolgimenti di statore e se sopporta una prova di tensione applicata con
un valore pari all’80% del valore specificato nella Pubblicazione IEC 34-1 per una
macchina nuova. L’espressione “limitati interventi” significa alcuni interventi sul
sistema di amarro delle testate e sull’isolamento ma non sostituzione di bobine.
Nota Valori di corrente e di coppia eccezionalmente elevati possono presentarsi come risultato di un
cortocircuito in prossimità del generatore in servizio o di eliminazione di un guasto più di-
stante e richiusura o ancora di una errata manovra di sincronizzazione. Se tali condizioni
introducono effettivamente severe sovracorrenti, è prudente esaminare la macchina in detta-
glio, con particolare attenzione agli avvolgimenti di statore. Ogni allentamento di supporti e
zeppe dovrà essere ripreso prima di rimettere la macchina in servizio, per evitare la possibilità
di conseguenti danni causati da vibrazioni. Può inoltre risultare opportuno verificare la pre-
senza di eventuali deformazioni dei bulloni di accoppiamento, degli accoppiamenti e degli al-
beri.
Questa sezione si applica a macchine le cui parti attive siano raffreddate con aria,
sia direttamente sia indirettamente, oppure con una combinazione di questi due
metodi.
18 FATTORE DI POTENZA
23 REFRIGERANTI DELL’ARIA
A meno che non sia diversamente concordato, i refrigeranti devono essere previ-
sti per temperature dell’acqua all’ingresso non superiori a 32 °C e per pressioni di
funzionamento non inferiori a 170 kPa (1,7 bar).
La pressione di prova deve essere 1,5 volte la massima pressione di esercizio e
deve essere applicata per 15 minuti.
Se la pressione dell’acqua nel refrigerante è regolata da una valvola o da un di-
spositivo di riduzione della pressione connesso ad un sistema di distribuzione
dell’acqua dove la pressione è superiore alla pressione di esercizio del refrigeran-
te, il refrigerante deve essere progettato per la pressione più alta e provato a
1,5 volte questa pressione più alta, a meno che non sia diversamente concordato.
Questa pressione deve essere specificata dall’acquirente.
I refrigeranti devono essere progettati in modo che, se una sezione deve essere
messa fuori servizio per manutenzione, il generatore possa funzionare continuati-
vamente almeno a due terzi del carico nominale (o, previo accordo, ad una fra-
zione minore del carico) senza che le temperature ammissibili delle parti attive
della macchina siano superate. In queste condizioni, la temperatura dell’aria pri-
maria di raffreddamento può essere superiore al valore di progetto.
Questa Sezione si applica a macchine le cui parti attive siano raffreddate diretta-
mente o indirettamente con idrogeno, gas o con liquidi, o da una combinazione
di questi sistemi.
Alcune macchine possono impiegare un gas diverso dall’idrogeno; in questo caso
si applicano le stesse regole quando appropriate.
Agli art. 34 e 35 sono date particolari prescrizioni per macchine azionate da turbi-
ne a gas.
30 ALTITUDINE
Le macchine debbono essere idonee per funzionare alla pressione nominale (va-
lore relativo) del gas ad altitudini non superiori a 1000 m sul livello del mare.
Nota Le macchine di produzione standard possono essere esercite ad una altitudine superiore ai
1000 m a condizione che il sistema di raffreddamento sia tale che la pressione nominale asso-
luta del fluido primario di raffreddamento (idrogeno) possa essere mantenuta invariata, qua-
lunque sia l’altitudine; in questo caso tuttavia si dovrà raggiungere un accordo con il costrut-
tore per quanto riguarda le tenute, gli involucri e gli apparecchi ausiliari.
31 TERMORILEVATORI
In accordo con la Pubblicazione IEC 34-1 debbono essere previsti almeno sei ter-
morilevatori incorporati. È importante rilevare che, per le macchine a raffredda-
mento diretto, le temperature misurate mediante i termorilevatori incorporati non
forniscono alcuna indicazione sulla temperatura del punto caldo dell’avvolgimen-
to di statore. Il rispetto delle temperature massime indicate per il fluido di raffred-
damento nella Tab. III, caso 1, della Pubblicazione IEC 34-1 assicura che la tem-
peratura dell’avvolgimento non raggiunga valori eccessivi. Il limite della
temperatura ammissibile, misurato mediante termorilevatori incorporati posti tra
due barre in cava ha lo scopo di fornire una garanzia contro un sovrariscalda-
mento eccessivo dell’isolamento da parte del nucleo. Le temperature rilevate at-
traverso i termorilevatori incorporati possono essere usate per tenere sotto con-
trollo il sistema di raffreddamento dell’avvolgimento di statore.
Il numero dei termorilevatori della temperatura del fluido di raffreddamento
all’ingresso in macchina deve essere concordato. Per le macchine a raffredda-
mento diretto dell’avvolgimento di statore, la temperatura del fluido di raffredda-
mento all’uscita di questo avvolgimento deve essere misurata con almeno 3 ter-
morilevatori di temperatura. È opportuno che questi termorilevatori siano posti in
contatto diretto con il fluido di raffreddamento. Perciò, se l’avvolgimento è raf-
Ove non diversamente specificato, i refrigeranti debbono essere previsti per una
temperatura dell’acqua all’ingresso non superiore a 32 °C e per una pressione re-
lativa di esercizio non minore di 350 kPa (3,5 bar).
La pressione di prova deve essere 1,5 volte la massima pressione di esercizio e
deve essere applicata per 15 minuti.
Se la pressione dell’acqua nel refrigerante è regolata da una valvola o da un di-
spositivo di riduzione della pressione connesso ad un sistema di distribuzione
dell’acqua dove la pressione è superiore alla pressione di esercizio del refrigeran-
te, il refrigerante deve essere progettato per la pressione più alta e provato a
1,5 volte questa pressione più alta, a meno che non sia diversamente concordato.
Questa pressione deve essere specificata dall’acquirente.
È opportuno richiamare l’attenzione sul fatto che in alcune condizioni di eserci-
zio, ad es. durante la manutenzione o mentre il gas viene scaricato dalla carcassa,
un refrigerante potrebbe essere sottoposto alla pressione del gas senza che vi sia
pressione d’acqua.
Il refrigerante pertanto deve essere previsto per una differenza di pressione, ap-
plicata dal lato del gas, pari a 800 kPa (8 bar) relativi.
I refrigeranti debbono essere progettati in modo che se una sezione deve essere
messa fuori servizio per manutenzione, il generatore possa funzionare continuati-
vamente almeno a due terzi del carico nominale (o, previo accordo, ad una fra-
zione minore) senza che le temperature ammissibili delle parti attive della mac-
china siano superate. In queste condizioni la temperatura del fluido primario di
raffreddamento può essere superiore al valore di progetto.
33 SISTEMI AUSILIARI
34 CONDIZIONI DI SERVIZIO
Per gli avvolgimenti a raffreddamento diretto con aria o con idrogeno, le tempe-
rature nel funzionamento in sito devono essere conformi alla Tab. 3 della Pubbli-
cazione IEC 34-1, corrette come segue:
d) per temperature del fluido primario di raffreddamento da 10 °C a 60 °C:
nessuna correzione;
e) per temperature del fluido primario di raffreddamento compreso tra -20 °C e
10 °C, e per macchine di lunghezza di pacco:
1) inferiore a 2,5 m:
sottrarre 1/2 (10 - temperatura del fluido primario di raffreddamento) K;
2) uguale o superiore a 2,5 m:
sottrarre (10 - temperatura del fluido primario di raffreddamento) K;
36 TARGA
37 PROVE DI RISCALDAMENTO
V%
105
103
98
97
95
Scala A:Temperatura del fluido di raffreddamento (°C) per una macchina raffred-
data con aria in circuito aperto. Questa temperatura è approssimativamente ugua-
le alla temperatura dell’aria in ingresso alla turbina.
Scala B:Temperatura del fluido finale di raffreddamento (°C), per una macchina
raffreddata in circuito chiuso con aria o idrogeno come fluido primario di raffred-
damento.
Note: 1 Le curve per una macchina valgono soltanto per il campo specificato di temperature del
fluido di raffreddamento. Per una macchina provvista di uno scambiatore di calore, non
è stato previsto di indicare anche una scala per la temperatura del fluido primario di raf-
freddamento. Le due scale limite per la temperatura del fluido finale di raffreddamento
sono rappresentate qui solamente per mostrare la forma del diagramma.
2 Queste curve tipiche non si estendono oltre le temperature del fluido primario di raffredda-
mento di -20 °C e +60 °C, poiché, al di fuori di questo campo, le richieste di prestazione
conviene siano oggetto di un accordo tra costruttore ed acquirente.
3 Per temperature del fluido primario di raffreddamento inferiori a +10 °C, le macchine con
lunghezza del pacco di 2,5 m o superiore, lavorano con un limite di sovratemperatura fis-
sato. Il leggero aumento di potenza indicato è possibile a causa della riduzione della resi-
stenza degli avvolgimenti dovuta alla diminuzione delle temperature totali.
Fine Documento
Lire 47.000
NORMA TECNICA Sede del Punto di Vendita e di Consultazione
CEI EN 60034-3:1997-09 20126 Milano - Viale Monza, 261
Totale Pagine 26 tel. 02/25773.1 • fax 02/25773.222 • E-MAIL cei@ceiuni.it