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GENERALES
MANUALE DI INFORMAZIONI
GENERALI
ESPANOL
1°Edizione / 1°Ediciones- 23/05/1998
ITALIANO
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PRIMA EDIZIONE 23/05/1998
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Readymix Pumping Tunnellin
CIFA S.p.A.
Viale Rimembranze 2
I-20026 Novate Milanese (Mi)
Telefono 02354761
Facsimile 023545693
E-mail: cifa@cifa.com
www.cifa.com
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SEZIONE 1 MANUALE DI INFORMAZIONI GENERALI 4
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1. CALCESTRUZZO 6
2. PREPARAZIONE CALCESTRUZZO 6
3. MACCHINA PER IL BETONAGGIO 6
3.1 AUTOTELAIO 8
3.2 BETONIERA 8
3.3 GRUPPO POMPANTE 8
3.4 BRACCIO DI DISTRIBUZIONE 9
4. TRASPORTO 9
5. MESSA IN OPERA 9
6. CARATTERISTICHE DI POMPABILITA’ DEL CALCESTRUZZO 9
6.1 FATTORI DETERMINANTI PER LA POMPABILITA ’ DI UNA MISCELA 9
7. INTASAMENTO 13
7.1 LE CAUSE PRINCIPALI DI UN INTASAMENTO SONO: 13
7.2 TAMPONI CAUSA DEL BLOCCO POMPA 13
7.3 CONCLUSIONI 14
8. IL POMPAGGIO IN ORIZZONTALE E IN VERTICALE 15
8.1 Pompaggio in orizzontale. 15
8.2 Pompaggio in verticale 15
8.3 Pompaggio in discesa 15
9 SCELTA DELLA POMPA 17
10. SPESSORE MINIMO DELLE PARETI DEI TUBI PER CALCESTRUZZO E PRESSIONI DI LAVORO 18
11 CIRCUITO OLEODINAMICO POMPAGGIO 19
11.1 COMPONENTI (Rif. Fig. 1) 19
11.2. DESCRIZIONE 19
11.3 FUNZIONAMENTO 19
11.4 TARATURE 20
12 CIRCUITO OLEODINAMICO SERVIZI AUSILIARI 21
12.1 COMPONENTI 21
12.2 DESCRIZIONE 21
12.3 TARATURE 22
13 CIRCUITO OLEODINAMICO BRACCIO 23
13.1 COMPONENTI 23
13.2 DESCRIZIONE 23
13.3 TARATURE 24
14 CIRCUITO OLEODINAMICO BETONIERA 24
15 CONTROLLI E AZIONI CONSEGUENTI 25
16.1 controlli giornalieri 25
17 LUBRIFICAZIONE 25
17.1 SISTEMA DI LUBRIFICAZIONE E PRODOTTI SPECIFICI 25
17.2 SCELTA DELL’OLIO PER L’IMPIANTO OLEODINAMICO. 25
17.3 LUBRIFICAZIONI A GRASSO 27
17.4 SCHEMA LUBRIFICAZIONE AUTOMATICA CENTRALIZZATA 29
17.5 TABELLA DI LUBRIFICAZIONE 30
18 GRUPPO POMPANTE 31
19 CONTROLLO VITI AD ALTA RESISTENZA (RALLA ROTAZIONE BRACCIO FLANGIA ACCOPPIAMENTO
MOTORIDUTTORE TAMBURO, STAFFAGGI ECC.) 31
19.1 SISTEMA DI CONTROLLO SERRAGGIO 31
20 controllo strutturale (anomalie strutturali) 32
21 CONTROLLO COMPONENTI OLEODINAMICI 32
22 controllo componenti elettrici 33
23 sostituzione motori 33
24 tubazioni calcestruzzo 33
25 circuito DELL’ACQUA 33
26 impianto elettrico 33
27 TAPPO EKOS 1 35
27.1 UTILIZZO DEL TAPPO EKOS 1 35
27.2 MANUTENZIONE ORDINARIA 35
28 VIBRATORE SU GRIGLIA TRAMOGGIA 35
29 COMANDI PROPORZIONALI BRACCIO. 36
30 RADIOCOMANDO. 36
1. CALCESTRUZZO
Il calcestruzzo é una miscela di sabbia e ghiaia (inerti) cemento (legante) e acqua in proporzioni ben definite.
2. PREPARAZIONE CALCESTRUZZO
Per il confezionamento del calcestruzzo i sistemi più comuni sono:
La pompa autocarrata azionata dalla presa di forza del motore dell’autotelaio si classifica in tre tipologie:
a) presa di forza dipendente dal motore , con potenza prelevabile molto vicina a quella erogata dal medesimo;
b) presa di forza dipendente dal cambio (albero secondario) , con potenza prelevabile inferiore rispetto a quella erogata
dal motore.
c) presa di forza sull’albero di trasmissione , tra cambio e differenziale.
Il ricorso ad una delle tre tipologie elencate dipende da alcuni fattori quali : disponibilità , posizione , ingombri , tempi e costi.
In linea generale la presa di forza dipendente dal motore può essere utilizzata anche a veicolo in marcia , deve essere
prevista in sede di allestimento autotelaio , e come tale , bisogna tenere conto dei tempi di consegna da parte della casa
costruttrice.
La presa di forza dipendente dal cambio può essere applicata o in fase di allestimento autotelaio (soluzione economica-
mente più vantaggiosa) o dopo , senza particolari problemi. In generale consente un prelievo di circa due terzi della potenza
totale e non può essere utilizzata a veicolo in marcia per problemi di funzionamento del cambio .
La presa di forza sull’albero di trasmissione é una esecuzione CIFA che può essere attuata a condizione che esista una
sufficente distanza tra cambio e differenziale. Può essere utilizzata indifferentemente sia a mezzo fermo che in moto . Il
numero di giri é legato alle marce inserite .
Le soluzioni a) , b) in quanto applicate dall’allestitore dell’autotelaio sono fornite complete dal sistema di innesto/disinnesto
pneumatico. La soluzione c) in quanto applicata a cura CIFA , deve essere corredata da impianto pneumatico/elettrico di
cui riportiamo uno schema indicativo che ovviamente non può essere valido per tutte le situazioni reali di ogni modello o
marca di autotelaio.
Le particolarità della macchina specifica sono invece riportate nel manuale delle parti di ricambio . Nello schema funzionale
qui sotto raffigurato , è stato preso in esame anche il problema dello stop motore Diesel dalla pulsantiera di comando a
distanza , quando questo é comandato da valvola pneumatica.Quando lo stop motore su autotelaio é di tipo elettrico , dalla
pulsantiera di comando a distanza si interviene in parallelo sul medesimo.
DESCRIZIONE COMPONENTI
Pos. 1 Serbatoio aria servizi autotelaio
Pos. 2 Valvola di sicurezza a pressione controllata
Pos. 3 Valvola di intercettazione manuale
Pos. 4 Filtro aria con separatore di condensa
Pos. 5 Riduttore di pressione
Pos. 6 Lubrificatore aria
Pos. 7 Manometro
Pos. 8 Elettrovalvole pneumatiche per innesto prese di forza
Pos. 9 Silenziatore
Pos. 10 Cilindro a semplice effetto per innesto PTO pompe principali
Pos. 11 Cilindro a doppio effetto per innesto trazione carro
Pos. 12 Cilindri pneumatici a semplice effetto per stop e freno motore
Pos. 13 Distributore a pedale per lo stop e freno motore
Pos. 14 Elettrovalvola pneumatica di stop motore a distanza
FUNZIONAMENTO
Il comando della presa di forza è realizzato a mezzo di un sistema pneumatico che preleva aria in pressione dal serbatoio
dei servizi dell’autotelaio , attraverso una valvola a pressione controllata (2) , tarata a 4,5 bar.
L’impianto comprende una valvola pneumatica (8) , una valvola di intercettazione (3) , il filtro d’aria con separatore di
condensa (4) , il regolatore di pressione con relativo manometro (5-7) e il lubrificatore (6).
L’operazione di inserimento e disinserimento della PTO, si esegue dal posto guida manovrando il selettore apposito dopo
aver premuto il pedale dalla frizione.L’innesto della presa delle pompe implica il disinnesto della trazione del carro e
viceversa,
La funzione di stop motore a distanza è ottenuta mediante valvola elettropneumatica (14) inserita tra la valvola a pedale
(13) e i cilindri pneumatici a semplice effetto (12) dello stop e freno motore.
3.1 AUTOTELAIO
L’autotelaio deve avere caratteristiche di portata e di passo in funzione della attrezzatura di betonaggio. L’azionamento
della attrezzatura, può essere con motore ausiliario diesel/elettrico o tramite presa di forza idonea dall’autotelaio.
3.2 BETONIERA
La betoniera è costituita da un involucro in acciaio (botte o tamburo) avente una sola apertura per il carico e lo scarico del
materiale all’interno del quale sono disposte due eliche sfalsate di 180 °. A seconda del senso di rotazione si determina
un’azione di carico dei vari componenti e una mescolazione dovuta ad un effetto di spinta verso il fondo e conseguente
rigurgito. Il senso contrario determina l’azione di scarico.
3.4BRACCIO DI DISTRIBUZIONE
Il braccio di distribuzione è costituito da più tronchi (o sezioni) in acciaio ad alta resistenza e svolge la funzione di supporto
alla tubazione calcestruzzo. Il movimento è realizzato attraverso particolari leverismi collegati a cilindri idraulici. Ciò
consente di ottenere i movimenti sul piano verticale. Il movimento di rotazione orizzontale si avvale di un cuscinetto di base
(ralla) e di un riduttore azionato da motore idraulico. La struttura portante del braccio comprende gli stabilizzatori che
devono necessariamente essere aperti prima di qualsiasi movimento del braccio. Il comando si effettua normalmente
tramite comando a distanza (telecomando o radiocomando) e il modo può essere ON-OFF o proporzionale a seconda del
tipo di distributore. La posizione del braccio è resa stabile tramite speciali valvole e i vari tronchi possono essere mossi
contemporaneamente con facilità e dolcezza. Per facilitare l’operazione di distribuzione calcestruzzo la parte terminale
della tubazione è realizzata in tubo flessibile (gommone), per pressioni fino a 80 bar.
4. TRASPORTO
Il trasporto stradale avviene esclusivamente in autobetoniera in quanto l’impianto di dosaggio e mescolazione raramente
coincide con l’ubicazione della pompa calcestruzzo.
5. MESSA IN OPERA
Si effettua direttamente da autobetoniera o attraverso pompa autocarrata o carrellata.
Lo scarico diretto attraverso le canale in dotazione autobetoniera si ha dislocando il punto di posa é facilmente raggiungibile
con veicolo fermo o in moto lento.
Negli altri casi é necessario avvalersi di un mezzo di trasporto finale che può essere una benna da gru o più preferibilmente
una pompa mobile o fissa e una tubazione di mandata sostenuta da un braccio snodato o ancorata ad un supporto fisso.
Un sistema particolare é rappresentato dalla spruzzatura del calcestruzzo per ottenere un rivestimento di consolidamento
provvisorio o definitivo di pareti (gallerie, pendii, ecc.) .
In questo caso il materiale da spruzzare é composto da miscele di inerti di medie-piccole dimensioni (betoncino) .
La pompa svolge il compito di spingere il materiale dalla tramoggia in cui scarica la betoniera fino alla estremità della
tubazione del braccio di distribuzione dove é collocata una lancia.
In questo punto viene fatta affluire una determinata quantità di prodotto accelerante la presa e un getto d’aria provvede
alla miscelazione con il betoncino e alla proiezione sulla parete da rivestire.
1) CONTENUTO DI FINE
La quantità di fine deve essere di almeno 350/400 KG./m3. (finissimo della sabbia sotto lo 0,2 mm. e cemento)
Di seguito riportiamo la tabella UNI 7163 che riporta il contenuto ottimale del fine in funzione della dimensione massima
dell’inerte.
E’ normale considerare per gli inerti frantumati il 10% in più di parti finissime, per la maggior difficoltà che essi incontrano
nello scorrimento attraverso le tubazioni e perché hanno una maggior superficie da ricoprire.
Di seguito Vi riportiamo il diagramma pressione di spinta sul calcestruzzo, in funzione della quantità di fine, per controllare
le caratteristiche di pompabilità del calcestruzzo preso in esame.
Dal diagramma possiamo classificare i vari tipi di calcestruzzo e valutarne la relativa pompabilità:
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proporzionalmente il 7-15 ed il 15-30 mm.La forma e la dimensione dell’inerte sono determinanti nella pompabilità del
calcestruzzo. Inerti naturali normalmente sono di facilissima pompabilità.Inerti frantumati, per via della forma spigolosa e
poco regolare, richiedono il 10% in più di fine. L’usura delle tubazioni e della pompa aumentano in modo significativo per
le seguenti ragioni:
a) Forma geometrica degli inerti : l’inerte frantumato a spigoli taglienti, tende a rompere la pellicola lubrificante formata
dalle parti fini e dal cemento, comportandosi nell’interno delle tubazioni come la carta abrasiva, in modo particolare se
la loro forma é a scaglie. Aumento notevole di attrito tra i singoli pezzi di inerte e la possibilità che alcuni di essi, a forma
di scaglia, si incuneino e producano degli intasamenti nella tubazione.
b) Durezza: la durezza non ha alcuna influenza sulla pompabilità mentre ne ha chiaramente per l’usura. Una regola
empirica garantisce la pompabilità di un calcestruzzo ben proporzionato contenete inerti di dimensione massima pari al
1/3 del diametro della tubazione; se la percentuale degli inerti della massima dimensione non supera il 10%, la
dimensione massima degli inerti può essere ancora leggermente aumentata.
3) CONSISTENZA
E’ un fattore molto importante per la pompabilità definendo la lavorabilità e lo stato di deformabilità di un calcestruzzo fresco.
La consistenza si misura principalmente considerando l’allargamento alla base (spandimento) e l’abbassamento (slump)
del cono e dipende da:
- quantità di cemento
- composizione granulometrica
- percentuali di fini
- quantità d’acqua
Gli impasti rigidi (con consistenza umida) sono difficilmente pompabili, creano problemi di aspirazione, riduzione di
produzione, pompaggi discontinui e usure rilevanti. Per migliorare la pompabilità, riducendo o anche eliminando i problemi,
si consiglia l’impiego di additivi fluidificanti.
Gli impasti fluidi (slump oltre 15 cm.) non hanno difficolta ad essere aspirati ma tendono a demiscelarsi provocando
intasamenti al corpo pompante e alla tubazione. Impiegare additivi plastificanti oppure aumentare la percentuale nel
calcestruzzo di parti fini 0,2 mm. della sabbia e cemento.
Additivi
Esistono in commercio vari tipi di additivi con proprietà fluidificanti, plastificanti, aereanti ecc., che impiegati nel giusto modo
migliorano la pompabilità del calcestruzzo. Suggeriamo di richiedere istruzioni in merito alle case di produzione di additivi.
7. INTASAMENTO
Quello che genericamente viene chiamato un tampone é nella sostanza una compattazione degli inerti che può variare
dimensionalmente (lunghezza) o presentare una natura diversa d’accordo al tipo di inerte.
Normalmente all’origine il tampone non ha una lunghezza notevole e la sua ubicazione all’interno della tubazione la
troviamo nei seguenti punti:
a) Tubo conico di riduzione
b) Curve
c) Tubo flessibile terminale
Per il punto 1° é dovuta quasi sicuramente all’immissione nella tramoggia di un calcestruzzo di qualità scadente o pezzatura
troppo grande degli inerti.
Si riconosce la posizione del tampone per l’immediata risalita della pressione idraulica al tentativo di riprendere il
pompaggio.
Per il punto 2° é causata dalla presenza di aria dovuta ad una tubazione discendente, dal persistere nel pompaggio con
quantità di calcestruzzo insufficienti nella tramoggia (aspirazione di aria) o da un calcestruzzo con una consistenza troppo
alta (Difficolta di aspirazione).
Per il punto 3° é causata dalla fuga delle parti fini attraverso la luce esistente fra l’anello e la piastra di usura
Si riconosce dal fatto che durante un pompaggio lento il tampone si forma più velocemente che durante un pompaggio
veloce. Il motivo di ciò é il maggior tempo a disposizione per la fuga delle parti fini attraverso la luce fra i due organi.
b) CURVE
Le maggiori probabilità si hanno in corrispondenza dell’ultima curva del braccio e nel gommone (tubo terminale in gomma),
proprio per le strozzature causate da un raggio di curvatura troppo stretto che non permette al materiale di defluire
liberamente.
Si riconosce tale intasamento dal fatto che la risalita della pressione,alla ripresa del pompaggio, é più lenta e genera
l’irrigidimento del gommone.
7.3 CONCLUSIONI
Dall’analisi dei fattori che favoriscono gli intasamenti abbiamo visto chiaramente che, in effetti, questi sono facilmente
controllabili.
L’unico caso in cui l’intasamento può imputarsi alla pompa riguarda il trafilamento eccessivo tra la valvola e la piastra di
usura.
Al termine di ogni getto é indispensabile procedere al lavaggio della tubazione di mandata del calcestruzzo.
Sulla base di esperienze, fatte in questi ultimi anni, vengono indicati alcuni suggerimenti relativi al calcolo della pressione
necessaria per il pompaggio in orizzontale e in verticale.
Vedi esempio:
La tubazione in verticale va ancorata saldamente alla costruzione, in modo che il peso, non gravi sulle curve al piede.
Vedi esempio.
Le partenze per pompaggio a grandi distanze vanno eseguite con imboiaccamento delle tubazioni, avendo cura di
sospingere nr. 2 palle di spugna (o apposito tampone ) al fine di frenare il flusso della boiacca e ottenere la lubrificazione
totale della tubazione.
Quantità indicativa di boiacca 0,5 m3 per tubazioni Ø 125 lunghezza 100 mt.
ESEMPIO
Si voglia determinare la potenza necessaria per eseguire un lavoro conoscendo:
della lunghezza = 200m. Tracciare una parallela all’asse delle ascisse fino ad incontrare la semiretta dello slump = 6 cm
. Una nuova semiretta parallela all’asse delle ordinate interseca l’asse delle ascisse nel punto corrispondente a 58 bar.
Poiché il dislivello da superare é di 100 m , l’aumento da sommare al valore trovato vale 100 x 0,25 = 25 bar .
La potenza richiesta alla pompa risulta dal punto di incontro delle parallele agli assi e passanti per Q = 45 e P = 83 .
Si dovrà pertanto scegliere una potenza con un margine di sicurezza , cioè 160 Kw.
10. SPESSORE MINIMO DELLE PARETI DEI TUBI PER CALCESTRUZZO E PRESSIONI DI
LAVORO
Premessa
Il circuito oleodinamico di pompaggio é quella parte di tutto il sistema idraulico
che provvede alle funzioni di movimento alternativo dei pistoni pompanti in
sequenza con i cilindri di comando valvola a “S”.
Tenuto conto che le pompe CIFA trovano applicazioni in campi diversi dal settore
edilizio , dalle pompe autocarrate con braccio alle pompe su carrello a basamento
fisso , dalle pompe per la spruzzatura del betoncino con braccio o senza alle
pompe su autobetoniera , non solo , ma pompe speciali per pompaggio fanghi
, residui di lavorazione della carne , ecc. , risulta evidente l’impossibilità di trattare
le diverse soluzioni tecniche del sistema oleodinamico. Ci limiteremo pertanto ad
esaminare un circuito oleodinamico base utilizzato nella maggior parte delle
pompe calcestruzzo , mentre per le particolarità della singola macchina si farà
riferimento allo schema allegato al manuale parti di ricambio.
11.2. DESCRIZIONE
Il circuito oleodinamico, brevettato, é di tipo aperto a sequenza automatica con pilotaggio diretto attraverso valvole logiche.
E’ essenzialmente composto da:
- una o due pompe oleodinamiche a pistoni assiali a cilindrata variabile corredate di regolatore a potenza costante.
- La portata erogata, perciò, cambia in funzione della pressione del sistema in modo che dalla fonte (motore ausiliario o
P.T.O.) venga prelevata una potenza costante. I vantaggi offerti da questo sistema sono lo sfruttamento e limitazione
della potenza installata,maggior risparmio energetico rispetto a un sistema con pompa a cilindrata costante.
- Un gruppo di distribuzione comprendente una piastra di base nella quale si realizzano tutti i collegamenti fra le valvole
ad essa collegate, una idrovalvola di controllo cilindri pompanti, una idrovalvola di controllo cilindri valvola ‘S’; due valvole
logiche che controllano il flusso di pilotaggio proveniente dai cilindri pompanti, quattro elettrovalvole di controllo ciclo di
pompaggio e aspirazione, una valvola di massima elettropilotata per la protezione del circuito e con funzione di marcia-
arresto pompaggio.
- Due cilindri oleodinamici pompanti corredati di valvole unidirezionali sul fondo, con funzione di sovralimentazione circuito
schiavo.
- Due cilindri oleodinamici di comando valvola ‘S’, meccanicamente collegati sulla leva di trascinamento valvola.
- Un filtro olio micrometrico sulla linea dello scarico e una valvola di non ritorno dal serbatoio per evitare perdite dallo stesso
nel momento in cui si deve intervenire sul circuito.
11.3 FUNZIONAMENTO
Prendiamo in esame lo schema del circuito oleodinamico di Fig. 1.
La messa in marcia del pompaggio consiste nel mettere in eccitazione la elettrovalvola pilota (3) per effetto della quale la
pompa (l) mette il circuito in pressione.
In particolare la situazione dello schema mostra una fase dell’intero ciclo di pompaggio (inteso come intervallo fra due
situazioni identiche dei vari componenti).
Il cilindro pompante (8) {destro} ha completato con un lieve anticipo la sua corsa di pompaggio rispetto a quello {sinistro}
che fa la corsa di aspirazione( aspirazione dalla tramoggia verso la canna calcestruzzo , da non confondere con il ciclo
di aspirazione, dove invece la canna aspira dalla tubazione per rimandare in tramoggia.) a motivo della sovralimentazione
continua del circuito schiavo attraverso il regolatore di flusso (13).
Nel frattempo la valvola unidirezionale (7) in testa al cilindro {destro} scaricherà il circuito schiavo (é cosi denominato per
il fatto che la pompa (l) alimenta in modo diretto solo uno dei cilindri pompanti, in questo caso quello che fa la fase di
aspirazione, mentre l’altro viene alimentato indirettamente attraverso il ponte tra due fondi).
Il cilindro pompante (8) {sinistro} , completa la corsa e tramite la valvola (6) pilota la valvola (4) di comando cilindri di
movimento valvola ‘S’.
Il flusso di olio proveniente dalla pompa (l) entrerà nel fondello del cilindro valvola (9) destro facendo assumere una nuova
posizione alla valvola ‘S’ che si porrà di nuovo in comunicazione con la canna calcestruzzo che é pronta per la mandata.
Al completamento della corsa invierà il segnale alla valvola (4) di comando cilindri pompanti.
A questo punto inizierà una nuova fase del ciclo di pompaggio e si invertiranno i ruoli dei vari componenti seguendo
automaticamente la sequenza sopra descritta.
Per passare dal ciclo di pompaggio a quello di aspirazione bisognerà mettere in eccitazione, oltre alla elettrovalvola (3)
le elettrovalvole (5) che invertiranno il flusso alle valvole (4) dando luogo alla variazione di sequenza tra il cilindro
calcestruzzo e la valvola ‘S’.
Il sincronismo del circuito, come già si é detto sopra, é assicurato dalla continua sovralimentazione del circuito schiavo
attraverso il regolatore di flusso (13).
11.4 TARATURE
Le pompe per calcestruzzo, come tutti i prodotti CIFA, vengono sottoposti a rigorosi collaudi durante le varie fasi di
montaggio e a macchina finita prima della consegna al Cliente.
In fase di collaudo tutte le valvole vengono piombate o sigillate con prodotti specifici . Inoltre per quanto già detto nella
premessa , non è possibile dare dei valori senza legarli ad una macchina specifica . Qualora l’utilizzatore dovesse avere
dei problemi particolari , per risolvere i quali si rendessero necessarie delle variazioni di taratura , preghiamo consultare
il nostro servizio assistenza per avere le necessarie informazioni e autorizzazioni. Per rilevare il valore di apertura delle
valvole di massima basterà azionare il ciclo di pompaggio e contemporaneamente premere sul cappuccio di una delle
elettrovalvole poste sopra i distributori del logic blok.
Premessa
Il circuito oleodinamico dei servizi ausiliari aziona più funzioni a seconda del tipo di macchina a cui si fa riferimento : dagli
stabilizzatori al mescolatore , dalla pompa acqua alla ventola del raffreddamento olio , dalla pompa per additivi al comando
apertura/chiusura del portello scarico tramoggia , ecc.
Come si é già detto per il circuito di pompaggio , anche per quello dei servizi non é possibile trattare tutte le soluzioni tecniche
specifiche di ogni tipo di macchina .
Prenderemo pertanto in esame un circuito base di una pompa autocarrata con braccio di distribuzione , fermo restando
che per le particolarità di ogni singola macchina si farà riferimento allo schema allegato al manuale parti di ricambio.
12.2 DESCRIZIONE
La pompa oleodinamica (1), del tipo ad ingranaggi, é direttamente collegata alla sorgente di potenza motore ausiliario o
P.T.O. dell’autotelaio.
Il punto di controllo di tutto il circuito é costituito dal distributore a 3 elementi(7,8,10), comprendente la valvola di max. (6)
e (20).
Quando le leve dei singoli distributori sono in posizione neutra, l’olio fa ritorno al serbatoio senza interessare nessun
azionamento, e passando nello scambiatore di calore aria-olio.
Il comando del distributore (7) mette in pressione la rete dei cilindri stabilizzatori consentendo in un senso la manovra di
fuoriuscita e nell’altro quella di rientro; la pressione è controllata in questo caso dalla valvola di max. (6).
E’ opportuno ricordare che dopo le manovre di stabilizzazione le valvole (12 e 14 vanno richiuse per evitare azionamenti
incontrollati.
Il comando del distributore (7) esclude il comando contemporaneo di quelli a valle (8 - 10).
Il comando del distributore (8) fa azionare il motorino reversibile del mescolatore (9) ; la pressione di funzionamento é
controllata dalla valvola di max (20).
Il distributore (10) controlla il motorino unidirezionale della pompa dell’acqua, e quello del ventilatore sullo scambiatore.
La particolarità di quest’ultimo distributore del gruppo, sta nel fatto di essere collegato in ‘serie’ con il precedente (8) sicché
può funzionare con contemporaneità, come per lo più si richiede, mescolatore e scambiatore di calore.
La somma delle pressioni dei singoli azionamenti deve essere minore o uguale a quella di taratura della valvola (6).
Il flusso dell’olio ritorna al serbatoio passando attraverso lo scambiatore di calore (2) e il filtro micrometrico (21).
La valvola di non ritorno (18) consente di intervenire sul circuito senza eccessive perdite d’olio.
12.3 TARATURE
Nel circuito oleodinamico dei servizi ausiliari delle pompe, esistono due soli punti di taratura, comuni a tutti i modelli.
Si tratta della valvola di massima (6), di protezione del circuito, che in sede di collaudo viene tarata a 150 bar e della valvola
di massima (20) di protezione motori, tarata a 100 bar.
N.B: Non sono consigliate tarature diverse se non espressamente concordate con il ns Servizio Assistenza.
Premessa
I bracci di distribuzione normalmente abbinati alle pompe autocarrate
vengono azionate da pompe a pistoni a cilindrata fissa di grandezze
diverse in ragione delle esigenze del braccio e della fonte di potenza.
Nella maggior parte delle applicazioni la portata della pompa braccio
sovralimenta il circuito del pompaggio nel momento in cui il braccio é fermo. In applicazioni particolari , come quelle dello
“CIFA SPRITZ SISTEM” , il circuito del braccio è alimentato da due pompe , a motivo delle molteplici funzioni da controllare
, ed é indipendente da quello di pompaggio , cosi come nelle pompe su autobetoniera.
Per gli stessi motivi citati ai capitoli precedenti , prenderemo in esame un circuito relativo ad un braccio a quattro sezioni
con un distributore a leve tipo ON-OFF.
13.2 DESCRIZIONE
Il circuito é composto da una pompa {a cilindrata} fissa a pistoni assiali(3) , da un distributore multiplo monoblocco
azionabile a mezzo di leve o a mezzo di elettrovalvola per il comando a distanza (1) , da un deviatore di flusso (19) dai cilindri
di comando del braccio (13,15,16,17) , da un motoriduttore per la rotazione braccio e da una serie di valvole di blocco ed
unidirezionali. Normalmente il flusso d’olio della pompa (3) attraversa il deviatore (19) e va a sommarsi al flusso d’olio che
alimenta la funzione di pompaggio. Quando viene azionata una qualsiasi funzione del braccio attraverso la pulsantiera
di comando a distanza (il comando diretto attraverso leva deve essere effettuato solo come emergenza, nel caso di guasti
elettrici) entra in azione il circuito di pilotaggio, che attraverso il riduttore di pressione (2) va ad alimentare le elettrovalvole
(5) che controllano lo spostamento del cassetto principale. Il flusso d’olio che va alle varie utenze é controllato da regolatori
di flusso fissi, opportunamente calibrati in ragione delle caratteristiche dimensionali dei cilindri o motori. Sulle bocche di
ogni cilindro é direttamente flangiata la valvola di blocco e limitatrice di pressione.
La prima assicura il mantenimento in posizione del braccio anche in presenza di rottura accidentale del tubo di
alimentazione; la seconda assicura che non si verifichino pressioni pericolose nelle camere del cilindro nel caso in cui forze
esterne vadano a gravare sul braccio, costituendo nel contempo una sicurezza per la struttura portante medesima.
Sul motore di rotazione torretta (11) é direttamente flangiata la valvola di blocco (10/1) e la valvola di massima antiurto (10/
2). Il freno sul motoriduttore (12) é del tipo a dischi multipli caricati da molle e la pressione di apertura viene prelevata
direttamente dalla linea di alimentazione. La quantità di olio messa in circuito non é tale da garantire un utilizzo
contemporaneo di tutte le utenze (ammesso di poter azionare contemporaneamente,ad esempio, rotazione e 1° tronco
braccio, oppure, 2° e 3° e 4° tronco braccio, oppure, rotazione e 3° e 4° tronco braccio. Nel caso comunque che la richiesta
d’olio superi la disponibilità, la priorità di movimento spetta all’utenza che assorbe minore pressione. Il flusso d’olio in ritorno
passa attraverso una valvola di contropressione (8) che impedisce la formazione di sacche d’aria nel circuito e rientra in
serbatoio attraverso il filtro (20) e lo scambiatore di calore (9). Quando si opera il comando tramite le leve del distributore
(1), vengono automaticamente interdetti i comandi dalla pulsantiera a distanza.
13.3 TARATURE
La taratura delle varie valvole viene eseguita al banco e fissata mediante piombatura, e non é consentito manomettere o
variare valori senza preventiva autorizzazione del nostro servizio tecnico.
Per rilevare i valori di tenuta della valvola di massima (4) basterà mandare a fine corsa un qualsiasi cilindro braccio leggendo
il valore direttamente sul manometro.
a) PRIMA DI PARTIRE
- Dispositivi di sicurezza (es. fine corsa, spine di sicurezza ecc.).
- Livelli e condizioni dell’olio motore principale ed ausiliario.
- Livello acqua radiatore motore principale ed ausiliario.
- Stato e pressione pneumatici.
- Impianto elettrico (luci / lampeggiatori / luci stop / ecc.).
- Corretta visuale negli specchi retrovisori.
- Tutti i componenti che durante il funzionamento si muovono (es. canala di scarico, parte ribaltabile scaletta d’ispezione,
stabilizzatori, braccio.......) devono essere bloccati in sagoma prima dello spostamento della macchina stessa.
17 LUBRIFICAZIONE
17.1 SISTEMA DI LUBRIFICAZIONE E PRODOTTI SPECIFICI
La pompa del calcestruzzo e vari accessori relativi, sono azionati da attuatori idrostatici o idrodinamici. L’olio idraulico,
pertanto é un elemento attraverso il quale si trasmette potenza , mentre il grasso assicura facile scorrimento tra superfici
e garantisce protezione a organi soggetti a corrosione o usura.
Per una corretta scelta del fluido idraulico é necessario tenere presente due dati molto importanti: la temperatura ambiente
e la temperatura dell’olio , in fase di esercizio , misurata nel serbatoio . La temperatura , infatti , é il fattore che principalmente
influenza la viscosità e cioè la capacità di lubrificare . E’ pertanto necessario che vengano rispettati i seguenti valori limite
:
V min = 10 mm2/s per brevi istanti e con max. temperatura dell’olio di ritorno a serbatoio di 90° C.
V ott = 16 ÷ 36 mm2/s è il campo di viscosità ottimale di esercizio in virtù del quale si realizzano la maggiore economicità
e il massimo grado di rendimento.
La temperatura ottimale di esercizio è di circa 40° C , mentre la temperatura limite nel punto più caldo del circuito non dovrà
superare i 90° C , valore oltre il quale non é più assicurata una sufficiente lubrificazione.
Per facilità di scelta si é suddivisa la viscosità in classi . La sigla distintiva (l’indice di viscosità) corrisponde al punto medio
di viscosità in mm2/s a 40° C .
Normalmente vengono utilizzate solo le classi di viscosità da 22 a 100 ( VG: grado di viscosità) .
Fluidi idraulici denominati “HLP” hanno spiccate qualità anti usura ma in generale il loro indice di viscosità (VI) si aggira
attorno a 100.
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Nella pompa calcestruzzo e nel braccio di distribuzione si trovano molti organi in movimento che necessitano di una
regolare lubrificazione , atta a garantire condizioni ottimali di funzionamento e durata. Sulla parte pompa si é fatta
distinzione tra perni che lavorano con poco movimento angolare e quelli che ruotano continuamente e si trovano a continuo
contatto con il calcestruzzo .
Su tutti i punti di articolazione braccio sono state previste le testine di lubrificazione tramite pompa manuale , cosi pure su
alcuni punti della pompa.
Al fine di assicurare una lunga durata alle tenute dinamiche del gruppo pompante e mescolatore, é stata prevista una
lubrificazione centralizzata, a mezzo di pompa elettrocomandata che entra in funzione solo quando la macchina sta
pompando.
Si tratta di un sistema a sequenza progressiva capace di erogare una quantità determinata e sufficientemente piccola di
grasso per ogni punto da lubrificare.
Oltre a svolgere la sua azione primaria di lubrificante, costituisce una barriera in pressione che si oppone alla penetrazione
di corpi esterni, quali la boiacca di cemento, senza tuttavia costituire fonte di inquinamento del calcestruzzo, poiché il grasso
trova sfogo all’esterno delle tenute stesse.
Con questo sistema di distribuzione ogni elemento dosatore pilota il successivo fino a che l’ultimo della serie piloterà il primo
facendo invertire di nuovo la posizione a tutti i pistoncini degli elementi dosatori.
La quantità di lubrificante che viene erogata da ogni dosatore e dipendente dalla cilindrata dello stesso ed il bloccaggio
di una sola utenza implica il blocco di tutto il sistema.
Per verificare il funzionamento dell’impianto, si farà riferimento all’indicatore di frequenza, il quale si muoverà ogni qual
volta andrà in pressione il dosatore al quale esso é collegato.
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DIPENDE DALLE
1 FILTRO SFIATO SERBATOIO S CONDIZIONI AMBIENTALI
18 GRUPPO POMPANTE
Prima di iniziare la fase di pompaggio verificare che ci sia l’ acqua all’interno della vaschetta di lubrificazione.
Sostituire giornalmente l’acqua, e comunque sostituirla nel caso questa sia sporca.
- Nel caso nella vaschetta si trovi dell’acqua e olio, si deve sostituire la guarnizione dei pistoni oleodinamici (chiamare
l’assistenza tecnica).
- Nel caso invece che nell’acqua della vaschetta si trovi eccessiva presenza di boiacca, si devono sostituire i pistoni
calcestruzzo (chiamare l’assistenza tecnica).
- Verificare che sulla superficie delle canne calcestruzzo non vi sia presenza di ossido (mancanza di cromo).
- Verificare lo stato di usura dell’anello e della piastra di usura. In caso di presenza di solchi eccessivi e di usure eccessive
provvedere alla sostituzione.
- Verificare l’usura sulle tubazioni del calcestruzzo; per fare questo adoperare un martello o uno spessimetro (vedi
riferimenti tabella pag. ).
I bulloni ad “ALTA RESISTENZA” devono essere montati con una rosetta piana sotto la testa della vite ed una sotto il dado.
Il serraggio deve essere eseguito agendo solo sul dado, eccezionalmente e solo in caso di impossibilità di agire altrimenti,
si può agire sulla testa della vite.
Serrare i bulloni prima con una coppia pari al 60% della coppia di serraggio stabilita.
Il serraggio definitivo dei bulloni deve essere eseguito procedendo in modo progressivo da un bullone a quello
diametralmente opposto e quindi a quello adiacente al primo e cosi via.
Il serraggio finale deve essere eseguito in modo uniforme su tutta la corona.
A serraggio avvenuto provvedere a proteggere il bullone di collegamento, tramite verniciatura che impedisca infiltrazioni
di acqua all’interno del giunto.
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ATTENZIONE:
- Ripristinare, se necessario, con saldature (manutenzione straordinaria rivolgersi a un’officina autorizzata).
- La struttura del braccio, eseguita con acciai speciali ad alta resistenza, non va in alcun modo modificata o indebolita con
saldature o fori per attacchi.
Se si riscontrano delle anomalie, verificare le cause e ripristinare l’integrità del circuito prima di effettuare qualsiasi
manovra.
- È vietato manomettere i componenti idraulici, pena la decadenza della garanzia e responsabilità del fornitore.
ATTENZIONE:
- Prima di operare su un circuito assicurarsi che non sia in pressione e verificare che gli accumulatori siano stati scaricati.
È indispensabile che il braccio o l’elemento azionato dal circuito oleodinamico sia in situazione di riposo e non sotto
sforzo.
- Dal momento che l’olio può raggiungere temperature elevate con rischio di bruciature gravi, occorre indossare adeguati
mezzi di protezione prima di aprire un giunto.
- Qualsiasi sostituzione di componenti deve essere fatta nel rispetto dei dati di targa del costruttore.
23 SOSTITUZIONE MOTORI
- Motori diesel e motori elettrici in versione macchine antideflagranti devono essere sostituiti con motori aventi le stesse
caratteristiche ed omologati.
24 TUBAZIONI CALCESTRUZZO
La giusta dimensione delle tubazioni in diametro e spessore unitamente al loro stato di conservazione, la corretta tipologia
dei giunti, la loro efficienza e chiusura con fermo di sicurezza sono le condizioni essenziali per eliminare rischi e problemi
durante il pompaggio. Periodicamente in funzione del tipo e dello spessore le tubazioni vanno ispezionate per verificarne
lo stato di usura.
Si consiglia di controllare frequentemente i tratti più esposti ad usura ogni 1000 mc di getto.
- Verificare frequentemente (in funzione dell’abbrasività del materiale pompato) lo stato di usura delle tubazioni e provvede
alla sostituzione quando lo spessore è inferiore al valore riportato in tabella (vedi tabella) Il controllo può essere fatto
percuotendo la tubazione con un martello; in funzione del tipo di risposta sonora può essere valutato lo spessore
esistente. Più scientificamente è possibile utilizzare apparecchiature facilmente reperibili sul mercato per controllo non
distruttivo.
- Per un’usura uniforme e quindi per una maggiore durata è bene far ruotare periodicamente le tubazioni: rotazione oraria
di 120 ° ogni 5/6000 mc di getto per le tubazioni ed un inversione di 180 ° per le curve.
ATTENZIONE:
- Non modificare le dimensioni originali delle tubazioni prescritte dal costruttore.
- Nell’uso di alte pressioni sul calcestruzzo utilizzare le tubazioni idonee.
- Tubazioni fissate a terra e curve ubicate ad una distanza dal personale inferiore ai tre metri devono essere cambiate al
raggiungimento degli spessori previsti e comunque con frequenza superiore.
25 CIRCUITO DELL’ACQUA
Nella stagione fredda è necessario procedere allo svuotamento dell’impianto acqua della macchina al termine del lavoro
giornaliero per non incorrere in rotture della pompa acqua e di parti dell’impianto a causa del gelo.
L’impianto può essere svuotato agendo sulle valvole a sfera.
Per informazioni più dettagliate vedere il manuale d’istruzione specifico allegato (pompa acqua).
Provvedere periodicamente alla pulizia del serbatoio per eliminare residui di calcare con frequenza maggiore quanto
maggiore è il grado di impurità contenuta nell’acqua del cantiere.
Ricordarsi che in presenza di acqua molto sporca e contenente sabbia, si possono verificare anche otturazioni dei tubi,
specie in prossimità dell’attacco sul serbatoio.
Verificare che lo spessore del serbatoio non sia usurato (controllo da effettuare ogni 6 mesi).
26 IMPIANTO ELETTRICO
Controllare l’efficienze di tutti i componenti elettrici di comando.
Assicurarsi del perfetto isolamento dei cavi, specialmente in corrispondenza dei fissacavi e pressacavi, al fine di evitare
cortocircuiti che potrebbero danneggiare altri componenti.
Controllare inoltre che i punti di collegamento siano perfettamente stretti e non presentino ossidazioni.
Assicurarsi sempre del perfetto collegamento a massa dell’impianto elettrico.
27 TAPPO EKOS 1
SISTEMA PER L’ELIMINAZIONE DELLE POLVERI DURANTE IL CARICO DELLE BETONIERE
1) Ad inizio giornata lavorativa, dopo avere avviato la betoniera, bagnare con acqua la gomma di tenuta posta a contatto
con la bocca del tamburo.
2) Posizionare la betoniera sotto al punto di carico, avviando la rotazione del tamburo nel senso di carico ed effettuare il
carico.
3) Per effettuare lo scarico del calcestruzzo, basta sollevare il tappo di chiusura e procedere normalmente come qualsiasi
altra betoniera.
4)Terminato lo scarico mantenere lo stesso senso di rotazione del tamburo accelerandone la velocità (7-8 giri al minuto);
aprire il rubinetto di immissione acqua abbassando immediatamente il tappo di chiusura della bocca del tamburo e
bagnare con la lancia di lavaggio la gomma di tenuta posta a contatto con la bocca del tamburo; Raggiunto il quantitativo
di circa 100 lt. di acqua immessa, invertire il senso della rotazione del tamburo con velocità media (7/8 giri minuto),
miscelare per alcuni minuti finche il quantitativo di acqua sarà pari a circa 300 lt.. Poi chiudere il rubinetto, fermare la
rotazione del tamburo, staccare la presa di forza (o spegnere il motore ausiliario), per evitare usure e sprechi inutili per
rientrare all’impianto. Il quantitativo di 300 lt. di acqua immessa nel tamburo è puramente indicativo; potrà variare in base
alla quantità di calcestruzzo trasportato ed al dosaggio di cemento .Questa operazione permette la pulizia interna del
tamburo e del sistema di chiusura, evitando che nel tragitto di ritorno si formino delle incrostazioni nei punti non interessati
dall’azione di sfregamento creata dagli inerti durante la fase di carico e scarico. Si evita pertanto di disperdere nell’
ambiente residui di cemento ed inerti che vengono utilizzati per il carico successivo o travasati nelle vasche di recupero
a termine lavoro. L’operatore addetto alla centrale dovrà, naturalmente, considerare il quantitativo di acqua già presente
nel tamburo deducendolo dal totale richiesto.
5) Durante il rientro all’ impianto tenere abbassato il tappo di chiusura della bocca del tamburo in quanto, se sollevato,
supera in altezza i limiti consentiti dal codice stradale. Potrebbe urtare contro ponti e, in cantiere, contro bocca del nastro
di carico, creando danni alle strutture e compromettendo il funzionamento del sistema per l’eliminazione delle polveri.
6) Al termine del lavoro, occorre procedere ad effettuare il lavaggio delle parti esterne venute a contatto col calcestruzzo
(tramogge, canale, collo tamburo ecc.) E’ consigliabile che l’acqua di lavaggio ed i residui di calcestruzzo asportati
vadano a defluire nelle apposite vasche di decantazione, evitando lo scarico sul terreno.
7) A termine lavoro é consigliabile, immettere all’ interno del tamburo 500 lt. di acqua, (rispettando la procedura descritta
al punto 6) e aggiungere un litro di additivo ritardante per evitare che il cemento contenuto nel residuo si rapprenda;
miscelare abbondantemente, lavare esternamente la betoniera, facendo ruotare il tamburo nei due sensi per garantire
un effetto meccanico di sbattimento sul fondo del tamburo e sul tappo di chiusura . La rotazione deve essere conclusa
nel senso di carico per fare depositare il residuo sul fondo.Il fango residuo inertizzato così ottenuto non dovrà essere
scaricato ma potrà essere reintegrato nel primo carico successivo.
Diversamente, provvedere tramite gli appositi registri, situati sulle due cerniere di snodo e sullo stelo del martinetto
pneumatico, a riposizionare correttamente il tappo con il cono del tamburo e ricreando l’idonea aderenza della gomma.
Al fine di evitare usure anomale o lacerazioni, è’ importante che la gomma non eserciti una eccessiva pressione sul cono
metallico. Essa andrà sostituita quando risulterà consumata fino ad un’altezza residua di 50-60 mm.
alimentato elettricamente e il suo comando si effettua sia dal pulsante tramoggia sia da quello posto sulla pulsantiera di
comando a distanza. E’ comunque previsto che il funzionamento sia di tipo intermittente al fine di evitare il compattamento
del materiale in tramoggia e nella vasca di distribuzione . Vibratori con diverso sistema di funzionamento possono essere
esaminati in base alla specifiche esigenze del cliente.
30 RADIOCOMANDO.
E’ un accessorio sempre più apprezzato e richiesto. Costituisce una alternativa al telecomando che viene sempre fornito
con la pompa. Ha una autonomia giornaliera e un facile sistema di ricarica. Le caratteristiche della parte ricetrasmittente
vengono definite di volta in volta al fine di soddisfare le normative locali in cui la macchina opera . La fornitura oltre a
comprendere la normale documentazione tecnica , prevede dei moduli che devono essere compilati a cura del cliente (la
validità di questi è limitata al territorio Italiano) e trasmessi all’ufficio competente al fine di ottenere la concessione
governativa.
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1 MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA POMPA 39
1.2 USURE 40
MANUTENZIONE
Macchina in manutenzione ordinaria e straordinaria
- le ispezioni dovranno essere fatte frequentemente dall’operatore e con periodicità almeno annuale con un tecnico
specialista preferibilmente della casa costruttrice.
- Il braccio e tutta la macchina vanno tenuti puliti in modo da scoprire con facilità eventuali cricche nelle saldature, fessure
o imbozzamento delle lamiere, giochi in perni e bulloni. Tali difetti vanno subito esaminati con uno specialista e debbono
essere sistemati con la garanzia di una officina specializzata
- eseguire fedelmente la manutenzione e lubrificazione con metodi e tempi previsti dalla casa costruttrice.
- Inibire la rotazione del tamburo per qualsiasi operazione da effettuarsi all’interno del tamburo stesso
- la postazione in prossimità della bocca del tamburo raggiungibile tramite scalette ribaltabile non è postazione di lavoro/
comando, bensì esclusivamente di manutenzione (*)
- prima di intervenire su sistemi in pressione (serbatoi, tubazioni, accumulatori.......) accertarsi che la pressione sia stata
scaricata.
- per evitare intasamenti nelle tubazioni calcestruzzo e nella lancia di spruzzo nei sistemi spritz con utilizzo di additivi
acceleranti di presa, occorre lavare accuratamente tutte le tubazioni calcestruzzo e in particolare la lancia di spruzzo tutte
le volte che si effettuano delle soste di lavoro di durata superiore ai 40 minuti. Per intervalli minori stoppare il pompaggio
di calcestruzzo lasciando attivo il flusso di aria.
1.2 USURE
I componenti di maggiore usura, sono l’anello sulla valvola e la piastra ad occhiale per i quali abbiamo già avuto modo di
parlarne nel capitolo “Manutenzione Ordinaria”.
Le canne del calcestruzzo, dopo lungo lavoro, possono presentare una usura localizzata del riporto di cromo duro originario
e questo soprattutto all’estremità verso la valvola. Non appena si individua tale situazione (dove manca il cromo la
superficie si ossida con facilita) , é opportuno procedere allo smontaggio delle medesime e verificare l’opportunità di
rimontarle invertendo le estremità, cioè facendo coincidere quella usurata con la vaschetta di lubrificazione.
Questa operazione in generale é possibile sempre che l’entità dell’usura o presenza di solchi profondi non lo sconsiglino.
Le canne del calcestruzzo presentano la medesima flangiatura alle estremità proprio per questo utilizzo maggiore. Quando
si effettua questo lavoro si valuterà anche l’opportunità di sostituire i pistoni calcestruzzo ed altri organi relativi.
L’usura delle pale del mescolatore non causa effetti su altri componenti, per cui non esiste un limite teorico entro il quale
si debba necessariamente ricorrere alla sostituzione.
Tuttavia si potrà valutare la perdita di efficienza nel convogliamento del materiale verso le bocche dei cilindri e un maggiore
ristagno di calcestruzzo sul fondo tramoggia.
A titolo orientativo, possiamo dire che la sostituzione è da prevedere quando il distacco dalle pareti raggiunge i 30-40 mm.
Controllare lo stato di invecchiamento degli ammortizzatori sul supporto cilindri rotazione valvola.
Qualora, sotto carico, accusassero un cedimento superiore a 2 mm., é necessario provvedere alla sostituzione.
2. prendere i tubi ed raccordi necessari all’inter-collegamento(si tratta di un Kit di emergenza che la società che gestisce
autobetoniere dovrebbe avere sempre a disposizione);
3. arrestare i motori di entrambe le autobetoniere e dopo averle appostate per il collegamento idraulico, collegare i due
tubi ad alta pressione e quello del drenaggio tra motore e pompa idrostatica. Procedete esattamente come indicato nello
schema.
4. mettere in moto e far compiere 1 giro nel senso di scarico alla betoniera in avaria. Controllare il livello dell’olio. Se risulta
nei limiti previsti, procedete allo scarico.
IMPORTANTE :
Osservare la massima pulizia in queste operazioni e proteggere le bocche aperte sui circuiti.
2 Autobetoniera di soccorso
6 Tubi di alta pressione (SAE 100 R10 ø 1" lg 4400 racc.flangiati FL90-FL90)
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1. DISFUNZIONI POMPA : RICERCA CAUSE E RIMEDI. 44
1. 2 PRESSIONE INSUFFICIENTE 44
1. 3 MANCANZA DI PRESSIONE 45
1. 4 SURRISCALDAMENTO OLIO 45
2.1 IL BRACCIO NON SI APRE O NON SI MUOVE QUANDO E’ IN UNA PARTICOLARE POSIZIONE.52
2.9 SCHIACCIANDO IL PULSANTE PER UNA FUNZIONE SI AZIONA ANCHE IL COMANDO PER UNA
FUNZIONE QUALSIASI 53
1. 2 PRESSIONE INSUFFICIENTE
1. 2.1 Cause probabili :
Anomalia valvole controllo pressione:
a pressione di taratura valvola di massima inferiore al prescritto
b impurità nelle sedi di tenuta valvola di massima o usure della medesima
Rimedio
a Eseguire taratura seguendo le indicazioni riportate al 7.4
b pulire accuratamente, sostituire se é il caso
1. 3 MANCANZA DI PRESSIONE
1. 3.1 Cause probabili :
Avarie alle valvole di controllo pressione
a otturatore valvola di massima, bloccato da sporcizia, non chiude
b valvola di massima completamente starata
c elettrovalvola pilota bloccata o non si eccita
Rimedio
a smontare la valvola, pulire accuratamente
b eseguire operazione di taratura come indicato al 7.4
c verificare, a macchina ferma, se il cursore si muove premendo sul cappuccio in gomma all’estremità della bobina
Se é bloccato, smontare e pulire. Se é libero staccare il solenoide ed avvicinare uno stelo metallico (cacciavite)
controllando se avviene l’azione magnetica nel momento in cui si inserisce il comando di pompaggio o
aspirazione. Se non si eccita, verificare la parte elettrica (bobina bruciata, relè guasto, linea interrotta, ecc.)
1. 4 SURRISCALDAMENTO OLIO
1. 4.1 Cause probabili :
Inefficienza del sistema di raffreddamento
a ostruzioni al passaggio d’aria
b rottura ventola radiatore
c insufficiente potenzialità del radiatore per motivi ambientali
d massa radiante incrostata esternamente
Rimedio
a rimuovere gli ostacoli
b sostituire
c consultare il Servizio Assistenza
d rimuovere le incrostazioni e lavare
Rimedio
a Pulire i condotti di pilotaggio e controllare che non vi siano corpi estranei che ostruiscono il flusso dell’olio o
incastrati nelle sedi delle valvoline unidirezionali. Smontare il cilindro e verificare lo stato dei componenti.
Consultare il Servizio Assistenza.
1.10.1Cause probabili:
Impedimento meccanico
a calcestruzzo indurito sul fianco della valvola.
b pezzatura inerti di dimensioni eccessive (rottura della griglia di protezione vagliatura).
c calcestruzzo non pompabile.
Rimedio
a Eliminare l’ostacolo dalla vasca di distribuzione
b verificare la composizione del calcestruzzo e riparare eventuali rotture della griglia.
c rivedere la composizione del calcestruzzo.
1.10.2Cause probabili :
Avaria ai componenti oleodinamici
a Grippaggio cilindro di comando valvola. Insufficiente pressione dell’olio.
Rimedio
a Smontare e sostituire le parti rotte o l’intero cilindro.
b Controllare la pressione di taratura el circuito.
Rimedio
a effettuare taratura seguendo le indicazioni riportate al CAP 8°.
b sostituire.
c sostituire le parti rovinate o l’intero distributore
1.13.3Cause probabili :
Calcestruzzo con scarsi requisiti di pompabilità
a curva granulometrica
b dosaggio cemento
c consistenza calcestruzzo
d aria nel calcestruzzo aspirato
Rimedio
a vedere CAP 3° controllare la curva granulometrica.
b variare dosaggio cemento se insufficente.
c variare la consistenza con additivi opportuni.
d verificare l’efficienza della tenuta sul portello di scarici vasca
AUTOBETONIERA
Per scaricare il tamburo della betoniera con pompa oleodinamica con CSD elettronico in assenza di
corrente:
2) rimuovere il fissaggio fra lo stelo del cilindretto d’inversione ed il servocomando pompa oleodinamica;
3) azionare la leva del servocomando pompa manualmente nel senso di scarico, consentendo così al calcestruzzo
di fuoriuscire dal tamburo della betoniera;
Per scaricare il tamburo della betoniera in caso di fuori uso della pompa oleodinamica:
1) se possibile, utilizzare un’altra autobetoniera, collegando delle condotte oleodinamiche sufficientemente lunghe
fra la pompa oleodinamica della stessa ed il motore oleodinamico della betoniera con la pompa oleodinamica
fuori uso al fine di consentire lo scarico del calcestruzzo dal tamburo;
2) nel caso di impossibilità ad effettuare il collegamento oleodinamico sopra descritto, praticare nella fascia centrale
del tamburo della betoniera un taglio di 1 metro quadro circa;
4) applicare una fascia o una corda al tamburo della betoniera posizionandola in modo che in fase di tiro riesca a
far ruotare la botte consentendo lo scarico del calcestruzzo contenuto in essa.
POMPA AUTOCARRATA
A
3) azionare contemporaneamente le leve di comando tronchi braccio per la chiusura.
2) lavare la valvola S, le canne e tutti i componenti presenti in tramoggia con acqua in pressione;
4) azionare il gruppo pompante manualmente premendo lo spintore dell’elettrovalvola posizionato sulla valvola
di massima;
5) effettuare una serie di cicli lavando le canne con acqua in pressione;
A B
5) premere lo spintore dell’elettrovalvola pompa/stop/aspira, (posizione B), finchè il cilindro non avrà compiuto
completamente la sua corsa;
6) premere lo spintore dell’elettrovalvola in figura, per consentire il carico dell’accumulatore per il movimento
della valvola S;
7) per consentire il movimento della valvola S all’interno della tramoggia e consentire lo scambio valvola,
premere alternativamente gli spintori centrali dell’elettrovalvola rappresentata in figura;
Per scaricare il gruppo pompante in caso di fuori uso della pompa oleodinamica:
4) scollegare il tubo olio che connette i cilindri di movimento della valvola S, (circuito schiavo);
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Readymix Pumping Tunnellin
CIFA S.p.A.
Viale Rimembranze 2
I-20026 Novate Milanese (Mi)
Telefono 02354761
Facsimile 023545693
E-mail: cifa@cifa.com
www.cifa.com
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SECICIÓN 1 MANUAL DE INFORMACIONES GENERALES 4
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1. HORMIGÓN 6
2. PREPARACIÓN HORMIGÓN 6
3. MÁQUINA PARA EL HORMIGONADO 6
3.1 CHASIS 8
3.2 HORMIGONERA
3.3 GRUPO DE BOMBEO 8
3.4 BRAZO DE DISTRIBUCIÓN 9
4. TRANSPORTE 9
5. COLOCACIÓN 9
6. CARACTERÍSTICAS DE BOMBEABILIDAD DEL HORMIGÓN 9
6.1 FACTORES DETERMINANTES PARA LA BOMBEABILIDAD DE UNA MEZCLA 9
7. ATASCAMIENTO 13
7.1 LAS CAUSAS PRINCIPALES DE UN ATASCAMIENTO SON: 13
7.2 TAPONES CAUSA DEL BLOQUEO DE LA BOMBA 13
7.3 CONCLUSIONES 13
8. EL BOMBEO HORIZONTAL Y VERTICAL 15
8.1 Bombeo horizontal. 15
8.2 Bombeo vertical 15
8.3 Bombeo en bajada 15
9 ELECCION DE LA BOMBA
10. ESPESOR MÍNIMO DE LAS PAREDES DE LOS TUBOS PARA HORMIGÓN Y PRESIONES DE TRABAJO
11 CIRCUITO OLEODINAMICO BOMBEO 19
11.1 COMPONENTES (Ref. Fig. 1) 19
11.2. DESCRIPCIÓN 19
11.3 FUNCIONAMIENTO 19
11.4 CALIBRADOS 20
12 CIRCUITO OLEODINÁMICO SERVICIOS AUXILIARES 21
12.1 COMPONENTES 21
12.2 DESCRIPCIÓN 21
12.3 CALIBRADOS 22
13 CIRCUITO OLEODINÁMICO BRAZO 23
13.1 COMPONENTES 23
13.2 DESCRIPCIÓN 23
13.3 CALIBRADOS 24
14 CIRCUITO OLEODINÁMICO HORMIGONERA 24
15 CONTROLES Y ACCIONES CONSIGUIENTES 25
16.1 controles diarios 25
17 LUBRICACIÓN 25
17.1 SISTEMA DE LUBRICACIÓN Y PRODUCTOS ESPECÍFICOS 25
17.2 ELECCIÓN DEL ACEITE PARA EL SISTEMA OLEODINÁMICO 25
17.3 LUBRICACIÓN CON GRASA 27
17.4 ESQUEMA LUBRICACIÓN AUTOMÁTICA CENTRALIZADA 29
17.5 TABLA DE LUBRICACIÓN 30
18 GRUPO DE BOMBEO 31
19 CONTROL TORNILLOS DE ALTA RESISTENCIA (RANGUA DE ROTACIÓN BRAZO BRIDA ACOPLAMIENTO
MOTORREDUCTOR TAMBOR, EMBRIDADOS ETC.) 31
19.1 SISTEMA DE CONTROL APRETAMIENTO 31
20 control estructural (anomalías estructurales) 32
21 CONTROL COMPONENTES OLEODINÁMICOS 32
22 control componentes eléctricos 33
23 substitución motores 33
24 tuberías hormigón 33
25 circuito DEL AGUA 33
26 instalación eléctrica 33
27 TAPA EKOS 1 35
27.1 UTILIZACIÓN DE LA TAPA EKOS 1 35
27.2 MANUTENCIÓN ORDINARIA 35
28 VIBRADOR SOBRE REJILLA TOLVA 35
29 MANDOS PROPORCIONALES BRAZO 36
30 RADIOMANDO. 36
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1. HORMIGÓN
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a) toma de fuerza dependiente del motor, con potencia utilizable muy cercana a la erogada por el mismo;
b) toma de fuerza dependiente del cambio (eje secundario), con potencia utilizable inferior respecto a la erogada por el
motor;
c) toma de fuerza sobre el eje de transmisión, entre cambio y diferencial.
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DESCRIPCIÓN COMPONENTES
Pos. 1 Tanque aire servicios chasis
Pos. 2 Válvula de seguridad de presión controlada
Pos. 3 Válvula de interceptación manual
Pos. 4 Filtro aire con separador de condensación
Pos. 5 Reductor de presión
Pos. 6 Lubricador aire
Pos. 7 Manómetro
Pos. 8 Electroválvulas neumáticas para engrane tomas de fuerza
Pos. 9 Silenciador
Pos. 10 Cilindro de efecto simple para engrane PTO bombas principales
Pos. 11 Cilindro de efecto doble para engrane tracción camión
Pos. 12 Cilindros neumáticos de efecto simple para stop y freno motor
Pos. 13 Distribuidor a pedal para el stop y freno motor
Pos. 14 Electroválvula neumática de stop motor a distancia
FUNZIONAMIENTO
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3.1 CHASIS
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3.2 HORMIGONERA
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4. TRANSPORTE
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5. COLOCACIÓN
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1) CONTENIDO DE FINO
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3) CONSISTENCIA
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- composición granulométrica
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Aditivos
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7. ATASCAMIENTO
7.1 LAS CAUSAS PRINCIPALES DE UN ATASCAMIENTO SON:
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a) Tubo cónico de reducción
b) Curvas
c) Tubo flexible terminal
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b) CURVAS
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7.3 CONCLUSIONES
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Ver ejemplo:
Anclaje
Correcto
Equivocado
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Ver ejemplo.
Vertical En descenso
Freno de caída
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9 ELECCION DE LA BOMBA
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1 "$-(#A+&'(&C,(/)4#&C+,&."'"&-(A,+&'(&'(/#)?(%&l&8I59&D",
Trazar una línea paralela al eje de las abscisas que pase por el punto de ordenada 45, hasta intersecar la semirrecta del
diámetro Ø 125. Desde este punto trazar una recta paralela al eje de las ordenadas hasta intersecar la semirrecta de %"
%+#0)A$'&l&588-E&Q,"=",&$#"&C","%(%"&"%&(J(&'(&%"/&"D/.)/"/&<"/A"&(#.+#A,",&%"&/(-),,(.A"&'(%&/%$-C&l&^&.-E&O#"&#$(?"
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10. ESPESOR MÍNIMO DE LAS PAREDES DE LOS TUBOS PARA HORMIGÓN Y PRESIÓN DE
TRABAJO
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Introducción
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11.2. DESCRIPCIÓN
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1 O#&*)%A,+&".()A(&-).,+-KA,).+&(#&%"&%L#("&'(&.",0"&>&$#"&?G%?$%"&'(&#+&,(A+,#+&'(%&A"#N$(&C","&(?)A",&CK,')'"/&'(%&-)/-+
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11.3 FUNCIONAMIENTO
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"%&.),.$)A+&D"J+&C,(/)4#E
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t)=N$)(,'+u&N$(&(*(.AZ"&%"&.",,(,"&'(&"/C),".)4#&@"/C),".)4#&'(&%"&A+%?"&<".)"&(%&A$D+&'(&<+,-)04#I&N$(&#+&<">&N$(&.+#*$#'),
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11.4 CALIBRADOS
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12.2 DESCRIPCIÓN
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12.3 CALIBRADOS
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13.2 DESCRIPCIÓN
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13.3 CALIBRADOS
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a) ANTES DE COMENZAR
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17 LUBRICACION
17.1 SISTEMA DE LUBRICACIÓN Y PRODUCTOS ESPECÍFICOS
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