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Rev: 0 data 16-04-2008

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CLIENTE: ADRIANO CORSI S.P.A.
Via Sovenza, 20
I-34070 S. Floriano del Collio (GO)

CASSAFORMA SEMOVENTE PER GETTO GALLERIA

MANUALE DI USO E MANUTENZIONE

MODELLO: GNP - 4,87 - 6,62 - 12

N° MATRICOLA: C.08.7214 - 1779


ANNO: 2008

Codice ANALISI DEI RISCHI: AR 1005 -Rev.1


MANUALE DI USO E MANUTENZIONE

Matricola C.08.7214 - 1779

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Sommario
1 CASSAFORMA SEMOVENTE PER GALLERIA 6
1.1 LETTERA GENERALE ALLA CONSEGNA 6
1.2 GARANZIA 9
1.3 IDENTIFICAZIONE DELLA MACCHINA 9
1.3.1 TARGA IDENTIFICAZIONE CASSAFORMA SEMOVENTE PER GALLERIA 9
1.4 NOTE GENERALI ALLA CONSEGNA 10
1.5 DESCRIZIONE MACCHINA 11
1.5.1 USO PREVISTO DELLA MACCHINA 18
1.5.2 DATI TECNICI 18
1.5.3 INGOMBRI MACCHINA IN GALLERIA 19
1.6 PRODOTTO 20
1.7 UBICAZIONE TARGHE DI SICUREZZA 21
1.7.1 PITTOGRAMMI E AVVERTENZE PREVISTE SULLA MACCHINA 22
1.8 UBICAZIONE DISPOSITIVI DI COMANDO 23
1.9 UBICAZIONE DISPOSITIVI DI SICUREZZA 24

2 PRESCRIZIONI DI SICUREZZA 25
2.1 AVVERTENZE GENERALI 25
2.2 AVVERTENZE PER LA MANUTENZIONE 28
2.3 AVVERTENZE PER L’USO 30
2.3.1 IN GENERALE 30
2.3.2 APPOGGIO ATTREZZATURA 31

3 TRASPORTO 32
3.1 TABELLA PESI 32
3.1.1 PESI CARRO PORTAFORME 32
3.1.2 PESI TRONCO DI FORME 33
3.1.3 PESI CHIUSURA FRONTALE 34
3.1.4 PESI ANELLO DI BATTUTA 34
3.2 SOLLEVAMENTO 35

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4 MONTAGGIO 36
4.1 COPPIE DI SERRAGGIO BULLONI 41
4.2 MONTAGGIO CARRO 42
4.3 MONTAGGIO FORME 46
4.4 TARATURA DISTRIBUTORE DI COMANDO A LEVA "G" DI SOLLEVAMENTO 51
4.5 MONTAGGIO CHIUSURA FRONTALE E ANELLO DI BATTUTA 54
4.6 INFORMAZIONI GENERALI MONTAGGIO IMPIANTO OLEODINAMICO 55
4.7 INFORMAZIONI GENERALI INSTALLAZIONE ELETTRICA 58
4.8 ILLUMINAZIONE 59

5 MESSA IN FUNZIONE 60
5.1 QUADRO ELETTRICO DI COMANDO 60
5.2 DISTRIBUTORI A LEVE MOVIMENTAZIONE FORME 60
5.3 DISTRIBUTORE A LEVA SOLLEVAMENTO CARRO E FORME 61
5.4 DISTRIBUTORE A LEVA REGOLAZIONE TRASVERSALE FORME 61
5.5 DISTRIBUTORE A LEVA TRASLAZIONE CARRO 62
5.6 VERIFICHE 63
5.7 ARRESTO 63

6 POSIZIONAMENTO E ARMO 64
6.1 POSIZIONAMENTO LONGITUDINALE 64
6.2 POSIZIONAMENTO TRASVERSALE 65
6.3 ARMO 66
6.4 SCHEMA CONTROLLO DIMENSIONI 68
6.5 FUORIUSCITA CARRO DALLE FORME ARMATE NELLA SEZIONE CORRENTE 69

7 GETTO CALCESTRUZZO 72
7.1 DATI DI PROGETTO 75
7.2 POSIZIONAMENTO CONTRAPPESO PER BOCCHETTONE DI GETTO CON VALVOLA
76
7.3 SEQUENZE DI GETTO 77
7.4 PULIZIA MACCHINA 79
7.5 PULIZIA TUBAZIONI PER DISTRIBUZIONE CALCESTRUZZO 80

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8 DISARMO 81

9 MANUTENZIONE 83
9.1 CONTROLLI GIORNALIERI 84
9.1.1 PRIMA DELLA MESSA IN MOTO 84
9.1.2 DOPO LA MESSA IN MOTO 84
9.2 LUBRIFICAZIONE 85
9.2.1 TABELLA DATI LUBRIFICAZIONE 86
9.3 CONTROLLO COMPONENTI OLEODINAMICI 88
9.4 CONTROLLO COMPONENTI ELETTRICI 89
9.5 CONTROLLO TUBAZIONI CALCESTRUZZO 90
9.6 CONTROLLO IMPIANTO ARIA 91
9.7 CONTROLLO MANTO CASSAFORMA 91

10 SMONTAGGIO DELLA MACCHINA 92


10.1 INDICAZIONI GENERALI 92
10.2 SMALTIMENTO 92

11 REAZIONI IN FASE DI GETTO E IN FASE DI TRASPORTO 93


11.1 FISSAGGIO ROTAIA SULLA MURETTA 94

12 ELENCO DISEGNI DI ASSIEME E SCHEMI DI COMANDO 95

13 ELENCO DEGLI ATTREZZI NECESSARI PER IL MONTAGGIO 96

14 RICAMBI 97
14.1 MODALITÀ INOLTRO RICHIESTE 97

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1 CASSAFORMA SEMOVENTE PER GALLERIA

1.1 Lettera generale alla consegna


Il presente manuale Uso & Manutenzione, redatto in conformità alla Direttiva Macchine 98/37/CE, ha lo
scopo di raggruppare le disposizioni di comportamento per il personale operante con macchine da
cantiere.
Questo manuale intende aiutare gli utenti di macchine da cantiere affinché esse siano usate in modo
corretto per evitare danni a persone e cose.
Il rispetto delle disposizioni qui contenute è condizione necessaria per operare responsabilmente in
sicurezza.
Per tutti i componenti del sistema macchina occorre riferirsi ai manuali specifici.
Non essendo oggettivamente prevedibili tutte le situazioni che si possono presentare operando sul
campo, l’utente rimane investito di tutta la sua parte di responsabilità, indispensabile per il rispetto
dell’obiettivo di “Sicurezza e Salute” secondo i criteri delle direttive C.E.E e di tutta la legislazione vigente.
Questo foglio ha lo scopo di attestare che al ricevimento della macchina sia stato consegnato dal
fabbricante l'originale della dichiarazione CE di conformità e il manuale d’uso e che l’operatore si prenda
la responsabilità di studiarlo ed applicarlo passo passo.
Questo documento contiene informazioni proprietarie.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questo documento può essere fotocopiata, riprodotta o tradotta in altra lingua senza
preventivo consenso scritto della CIFA S.p.A.
In ogni caso fa fede il manuale in lingua italiana.

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MANUALE DI USO E MANUTENZIONE
Matricole: C.08.7214 - 1779

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Lettera generale alla consegna


Il presente manuale Uso & Manutenzione, redatto in conformità alla Direttiva Macchine 98/37/CE, ha
lo scopo di raggruppare le disposizioni di comportamento per il personale operante con macchine
da cantiere per il trasporto e la distribuzione del calcestruzzo.
Questo manuale intende aiutare gli utenti di macchine da cantiere affinché esse siano usate in modo
corretto per evitare danni a persone o cose.
Il rispetto delle disposizioni qui contenute è condizione necessaria per operare responsabilmente in
sicurezza.
Per tutti i componenti del sistema macchina occorre riferirsi ai manuali specifici.
Non essendo oggettivamente prevedibili tutte le situazioni che si possono presentare operando sul
campo, l’utente rimane investito di tutta la sua parte di responsabilità, indispensabile per il rispetto
dell’obbiettivo di “Sicurezza e Salute” secondo i criteri delle direttive C.E.E e di tutta la legislazione
vigente.
Questo foglio ha lo scopo di attestare che al ricevimento della macchina sia stato consegnato dal
fabbricante l'originale della dichiarazione CE di conformità e il manuale d’uso e che l’operatore si
prenda la responsabilità di studiarlo ed applicarlo passo passo.
Questo documento contiene informazioni proprietarie.
Tutti i diritti sono riservati.
Nessuna parte di questo documento può essere fotocopiata; riprodotta o tradotta in altra lingua
senza preventivo consenso scritto della CIFA S.p.A.
In ogni caso fa fede il manuale in lingua italiana.
Da compilare e spedire a CIFA S.p.A.
Via Stati Uniti d'America, 26
20030 Senago ( MI )
ITALIA

Con la presente dichiaro di avere ricevuto il Manuale di Uso e Manutenzione relativo a:


CASSAFORMA SEMOVENTE PER GETTO GALLERIA

GNP - 4.87 - 6,62 - 12


MODELLO .....................................................................

C.08.7214 - 1779
MATRICOLE...................................................................

FIRMA CLIENTE DATA


................................................. .........................
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1.2 Garanzia
La garanzia decade se nel normale uso dell’attrezzatura non si seguono passo passo le indicazioni
contenuto all’interno del presente manuale e se non si utilizzano parti di ricambio originali.
Hanno comunque sempre valore prioritario le condizioni di vendita.

1.3 Identificazione della macchina


Per qualsiasi comunicazione con il costruttore CIFA S.p.A. citare sempre il tipo di attrezzatura e il numero
di matricola.

1.3.1 Targa identificazione cassaforma semovente per galleria

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1.4 Note generali alla consegna


L’attrezzatura viene consegnata smontata.
In ogni caso, al ricevimento della macchina, controllare sulla bolla di consegna che la fornitura corrisponda
alle specifiche dell’ordine e non vi siano danni .
In caso di danni o parti mancanti informare immediatamente la CIFA S.p.A.
Al cliente l’attrezzatura arriva con le seguenti dotazioni standard:
- Libri di istruzione
- Uso & Manutenzione Ordinaria
- Informazioni Generali
- Originale dichiarazione CE di conformità

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1.5 Descrizione macchina


La macchina è composta da :
- un carro portaforme ( predisposto per impiego in sezione allargata )
- un tronco di forme lungo 12 m ( trasformabile in 9 m e 6 m )
- un anello di sormonto per la battuta sul getto precedente
- una chiusura frontale " FISSA " per il tamponamento del getto ( con scuretti )
- un impianto di vibrazione ad aria compressa per una corretta costipazione del calcestruzzo
- un impianto di distribuzione del calcestruzzo

Descrizione carro portaforme


Il carro portaforme ha la funzione di trasportare e armare il tronco di forme nelle zone dove eseguire il getto
in calcestruzzo.
E' progettato per trasportare un tronco di forme con lunghezza di 6 m, 9 m e 12 m.
La sua struttura è del tipo a portale con gambe e travi longitudinali rettangolari scatolate.
Sopra ai portali si appoggiano le travi trasversali della tralicciatura del tronco di forme.
Le travi longitudinali sono progettate per l'appoggio e lo scorrimento (regolazione trasversale), del tronco
di forme.
La regolazione trasversale avviene tramite n° 2 cilindri oleodinamici collegati tramite perni alle travi
longitudinali e alle travi trasversali di collegamento dei casseri di volto.
La traslazione del carro avviene mediante 4 gruppi a bilancino di semovenza, di cui 2 folli e 2 motrici con
trasmissione a catena montati sulle gambe posteriori.

Ciascun gruppo a bilancino di semovenza è composto da n° 2 ruote a doppio bordino Ø 500 mm.

Ogni gruppo motrice è completo di motore oleodinamico, riduttore con freno, pignone, corona e catena.
Su ogni gruppo portaruote, sia folle che motrice, è montato un freno meccanico di stazionamento da
azionare manualmente tramite volantino.
Tutti i gruppi portaruote possono essere ruotati di 90° per la traslazione trasversale.
Le ruote del carro scorrono su rotaie tipo BURBACK A65 (escluse dalla fornitura CIFA) posizionate ad
un interasse di 7,9 m, e fissate sulla muretta pregettata come indicato al § 11.
Inoltre il carro portaforme è corredato da:
- n° 4 cilindri oleodinamici Ø 200/100 corsa 700 mm, per la movimentazione verticale del tronco
di forme, necessaria nella fase di armo e disarmo, completi di valvola di blocco e controllo discesa.
- piano di comando con parapetti e scala a pioli

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- piani di lavoro per l'accesso al piano tralicciatura del tronco di forme con parapetti, scala a rampe e
a pioli: il piano di calpestio è costituito da tavole in legno escluse dalla fornitura CIFA ( per il tipo di legno
da utilizzare vedere § 4 )
- n° 1 centralina oleodinamica con serbatoio olio da 350 litri, pompa tripla con giunto e campana
di accoppiamento ad un motore elettrico da 22 Kw - 380 V - 50 HZ forma B3 / B5
- impianto oleodinamico con relative tubazioni metalliche e in gomma, raccordi e accessori
- pannello di comando con distributori a leve per l’azionamento di tutti i cilindri oleodinamici, per la
traslazione del carro (vedere §§ 5.2-5.3-5.4-5.5)
- quadro elettrico per l'avviamento del motore elettrico da 22 Kw 380 V 50 Hz con dispositivo
visivo ed acustico a norme CE ( fungo verde per azionare la sirena e fungo rosso di emergenza
di arresto) e con quattro prese per portalampade. (Vedere § 5.1)
- due portalampade da collegare al quadro elettrico
- bulloneria e perni

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Descrizione del tronco di forme


Il tronco di forme è progettato per realizzare gallerie con quattro tipi di sezione:

- sezione corrente

- sezione allargata simmetrica

- sezione allargata asimmetrica destra

- sezione allargata asimmetrica sinistra

Inoltre il tronco di forme può essere realizzato con tre lunghezze differenti:

- tronco di forme con lunghezza pari a 12 m, composto da n° 8 anelli da 1,5 m

- tronco di forme con lunghezza pari a 9 m, composto da n° 6 anelli da 1,5 m

- tronco di forme con lunghezza pari a 6 m, composto da n° 4 anelli da 1,5 m

L'anello del tronco di forme per la sezione corrente è composto da due casseri di volto, due casseri di
piedritto e due casseri di centinino.

Tutti i casseri sono realizzati con spessore di manto da 10 mm.

Il collegamento tra i casseri di volto con quelli di piedritto e tra i casseri di piedritto con quelli di centinino
è realizzato tramite una serie di cerniere e puntelli regolabili a vite.
Le cerniere consentono l'articolazione dei casseri necessaria nella fase di armo e disarmo, mentre i
puntelli regolabili a vite ne garantiscono il bloccaggio in armo per mantenere geometrie e carichi della
fase di getto.

VOLTO

PUNTELLI REGOLABILI A
VITE

PIEDRITTO

CENTININO

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I casseri di volto sono collegati da una serie di travi trasversali e verticali, che formano così una tralicciatura
di irrigidimento.

Sui casseri di piedritto sono bullonati piani di lavoro con parapetti, che consentono di accedere ai puntelli,
ai vibratori e alle portelle per l'ispezione e il getto del calcestruzzo.

Il piano di calpestio dei piani di lavoro è costituito da tavole in legno escluse dalla fornitura CIFA.
( Per il tipo di legno da utilizzare vedere § 4 )

Inoltre il tronco di forme è corredato di :

-n° 2 scuretti metallici 100 x 20 mm di cui uno saldato sui casseri anteriori e uno sciolto da
applicare, tramite punti di saldatura, sui casseri posteriori per l'esecuzione dei getti di partenza

-n° 20 bocchettoni di getto da 5" con serrande a filo manto, di cui n° 4 bocchettoni con valvola di
sovrapressione del calcestruzzo

-n° 40 rinforzi con saldate le morse a culla tipo M23, per l'applicazione dei vibratori tipo VSP 4023

-n° 48 funghi di ancoraggio alla base

-n° 24 portelle 500 x 500 mm, di ispezione e di getto del calcestruzzo

-n° 2 portelle 500 x 600 mm, per il passaggio uomo nella zona con applicato il cassero di nicchia

-perni e bulloneria

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Descrizione chiusura frontale


La chiusura frontale è composta da telai composti da una coppia di CNP che sostengono le tavole in legno
( escluse dalla fornitura CIFA ) per la tenuta del getto con spessore massimo indicato al § 7.1.
I telai sono fissati alle lamiere di costola dei casseri sul lato avanzamento tramite bulloni testa martello.

Descrizione anello di battuta sul getto precedente


L'anello di battuta ha la funzione di adeguare il tronco di forme al getto precedente ed evitare fuoriuscite
di calcestruzzo.
E' costituito da vari elementi composti da lamiere calandrate saldate a delle mensole e bullonati alle
costole dei casseri posteriori del tronco di forme.
Sotto l'anello di battuta vengono bullonate delle mensole, alle costole dei casseri, con la funzione di
contrastare l'anello di battuta, inserendo dei cunei in legno ( esclusi dalla fornitura CIFA ).
Per consentire una maggiore elasticità dell'anello di battuta sono forniti dei lamierini con applicato un
profilo di gomma 100x20 mm.
I profili in gomma devono essere inseriti nell'impronta sul getto precedente, formata dallo scuretto
metallico saldato sul manto dei casseri anteriori, e fissati tramite chiodi al calcestruzzo prima della fase
di armo del tronco di forme.

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Descrizione impianto di vibrazione


L'impianto è essenzialmente composto da una rete di alimentazione aria compressa a cui sono collegati
una serie di vibratori pneumatici.
Tali vibratori sono applicati su morse a culla saldate ai rinforzi previsti sui casseri.
Il posizionamento dei vibratori sulla cassaforma è studiato in funzione dell'ampiezza di vibrazione che il
vibratore esercita sulla cassaforma, in modo tale da coprire tutta la superficie del manto che andrà a
contatto con il calcestruzzo.
Per l' uso impianto di vibrazione vedere libretto specifico, fornito in dotazione.

Descrizione impianto distribuzione calcestruzzo


L'impianto di distribuzione del calcestruzzo è suddiviso in:
a) Alimentazione DCL
b) Distribuzione calcestruzzo su forme
Alimentazione DCL
Il trasferimento del calcestruzzo dalla pompa al carrello distributore ( DCL ) avviene attraverso una serie
di tubazioni da 5".
Esse sono collegate tramite giunti a leva da 5"1/2 e una tubazione a bandiera posta al piano superiore
permette al carrello distributore di scorrere sulle rotaie e posizionarsi nei vari punti di getto previsti sulle
forme.

Distribuzione su forme
Il trasferimento del calcestruzzo dal DCL alle forme, per il rivestimento della galleria, avviene essenzial-
mente attraverso i seguenti punti di getto:
- Tubazioni metalliche con tronchetto conico
- Bocchettoni di getto con tronchetto conico
- Bocchettoni di getto con tronchetto conico e valvola di sovrapressione a contrappeso
L'elemento terminale del DCL si accoppia a pressione contro il tronchetto conico delle tubazioni e dei
bocchettoni.
Alle tubazioni metalliche con tronchetto conico laterali vengono collegate, tramite giunti a leva da 5"1/2,
delle tubazioni in gomma che vengono inserite nelle portelle o tramite giunti a leva da 5"1/2 collegate ai
bocchettoni di getto laterali.
PER USO E MANUTENZIONE DEL DCL CONSULTARE IL RELATIVO MANUALE.

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- Descrizione impianto di vibrazione


L'impianto è essenzialmente composto da una rete di alimentazione aria compressa a cui sono
collegati una serie di vibratori pneumatici.
Tali vibratori sono applicati su morse a culla saldate ai rinforzi previsti sui casseri.
Il posizionamento dei vibratori sulla cassaforma è studiato in funzione dell'ampiezza di vibrazione che il
vibratore esercita sulla cassaforma, in modo tale da coprire tutta la superficie del manto che andrà a
contatto con il calcestruzzo.

PER L'USO IMPIANTO DI VIBRAZIONE VEDERE LIBRETTO SPECIFICO, FORNITO IN DOTAZIO-


NE.

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1.5.1 Uso previsto della macchina


La macchina è stata progettata esclusivamente per l'esecuzione dei getti in calcestruzzo per il rivestimen-
to della galleria, secondo dimensioni ben definite nel progetto.
Ogni altro impiego della macchina è da ritenersi improprio.
E' predisposta per l' impiego in galleria e non necessita di particolari protezioni: In generale non è
particolarmente sensibile ad umidità, polveri, e variazioni di temperature.
In versione standard non è adatta a lavorare in ambiente potenzialmente esplosivo.
Per l'utilizzo in ambienti e climi particolari rivolgersi agli uffici tecnici CIFA.
La durata della macchina in funzione dell'uso previsto indicativamente è per il contenimento di 300 getti
in calcestruzzo.
Verificare l'efficienza di tutti i suoi componenti prima di ogni impiego vedere § 9.

1.5.2 Dati tecnici


Pendenza massima di inclinazione longitudinale = 3,5 %
Peso complessivo del carro = 33600 kg
Peso complessivo del tronco di forme = 82000 kg
Raggi interni galleria sul finito = 4870/6620 mm
Regolazione trasversale tronco di forme = ± 140 mm
Spessore massimo di getto = 800 mm
Velocità massima di avanzamento della macchina = 7 m / minuto
Potenza motore elettrico = 22 KW
Tensione di alimentazione = 380 V
Frequenza = 50 HZ
N° fasi = 3
Tensione comandi e ausiliari (Lampeggiante - Avvisatore) = 24 V
Pressione oleodinamica massima dell'impianto = 160 bar
Caratteristiche olio per impianto oleodinamico = Viscosità 24-28 cSt a 50° C
( Temperatura di funzionamento )
Valore di rumorosità = Il valore prevedibile di rumore prodotto dalla macchina che opera in galleria, in
base a rilevamenti eseguiti da un ente qualificato su alcune attrezzature, nelle
normali condizioni di impiego è di 110 dB
Tale rumorosità, che supera notevolmente il valore massimo ammissibile di 85 dB, è localizzata in
prossimità dei vibratori ad aria applicati sulle forme durante il loro funzionamento nella fase di getto del
calcestruzzo.
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1.5.3 Ingombri macchina in galleria

TRONCO DI FORME IN DISARMO

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1.6 Prodotto
La macchina è progettata per il contenimento e la distribuzione del calcestruzzo con peso specifico
massimo di 24 KN/m³.
Il calcestruzzo è una miscela di sabbia e ghiaia (inerti), cemento (legante) e acqua in proporzioni ben
definite.
Vedi tabella “Dati di Progetto” al § 7.1 .
Il calcestruzzo è pompabile se i componenti della miscela sono in proporzioni tali da garantire la
scorrevolezza lungo la tubazione senza creare inconvenienti di intasamento (tamponi o segregazioni).

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1.7 Ubicazione targhe di sicurezza

4 4

4 4

1 2 3
5 1 2 3

1 LIMITE DI SICUREZZA PER ZONA RUMOROSA


2 VIETATO L’ACCESSO AI NON ADDETTI
3 OBBLIGO DI INDOSSARE CUFFIE ANTIRUMORE
4 PROFILO RIFRANGENTE DI SEGNALAZIONE OSTACOLO
5 AVVERTENZA DI UTILIZZO IMPIANTO PNEUMATICO

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1.7.1 Pittogrammi e avvertenze previste sulla macchina

Obbligo di indossare le cuffie antirumore

Divieto di accesso ai non autorizzati

Pericolo " Zona rumorosa "

Flusso olio e/o aria aperto

Flusso olio e/o aria chiuso

Pag. 22
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1.8 Ubicazione dispositivi di comando

4
3
2
1

5 5

6 1
2
3
1 QUADRO ELETTRICO PRINCIPALE DI COMANDO
2 DISTRIBUTORI A LEVE MOVIMENTAZIONE FORME
4

3 DISTRIBUTORE A LEVA REGOLAZIONE TRASVERSALE FORME


4 DISTRIBUTORE A LEVA TRASLAZIONE CARRO
5 RUBINETTI A LEVA PER SELEZIONE VIBRATORE
6 PULSANTE "UOMO PRESENTE" CHE CONSENTE L'INGRESSO DELL'ARIA PER
L'AZIONAMENTO DEI VIBRATORI

Pag. 23
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1.9 Ubicazione dispositivi di sicurezza

1
6
1 3

4 2 5 3 5 2

6
6

1 1

1 FUNGO ARRESTO DI EMERGENZA


2 CARTER PROTEZIONE RUOTE E CATENA
3 VALVOLE DI BLOCCO CILINDRI OLEODINAMICI
4 FRENO OLEODINAMICO CARRO
5 FRENO MECCANICO A MANOVELLA CARRO
6 LAMPEGGIANTE

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2 PRESCRIZIONI DI SICUREZZA

2.1 Avvertenze generali


E’ obbligo del datore di lavoro far apprendere ai dipendenti
le istruzioni del manuale.

Il personale che utilizza la macchina (operatore autorizzato) deve essere precedentemente addestrato
e deve aver letto il manuale. E’ obbligatorio conservare una copia del manuale .
L’operatore non deve mai agire pressato dalle insistenze del cliente.

ATTENZIONE: Indossare mezzi di protezione per-


sonale marchiati CE: elmetto, occhiali, guanti,
cuffie, scarpe antinfortunistiche.

Non indossare indumenti svolazzanti ma tute aderenti


strette ai polsi e alle caviglie.

La macchina in versione standard non è adeguata per lavorare in ambiente potenzialmente esplosivo.
Per l’utilizzo dell’attrezzatura in ambienti e climi particolari rivolgersi agli uffici tecnici CIFA.
Qualsiasi sostituzione di componenti deve essere eseguita seguendo i dati di targa.

Pag. 25
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Non togliere le etichette o targhe situate sulla macchina.

Nel caso siano danneggiate, sostituirle immediatamente con targhe nuove.


Non appoggiarsi o sedersi su qualsiasi zona della macchina quando questa è in funzione.
Proteggere il personale operante nei pressi dell’attrezzatura da possibili scoppi di tubazione a terra o su
solai, con adeguate coperture di protezione es. Tavole o pannelli rigidi, fissandoli al terreno.

ATTENZIONE: Questa sicurezza


deve essere attuata anche nelle
vicinanze di passaggi pedonali.

Adoperare con particolare cura gli additivi utilizzati per il calcestruzzo in quanto corrosivi e dannosi alla
salute.
Gli addetti alla posa in opera del calcestruzzo devono avere i requisiti psicofisici rispondenti alle norme
di legge.
Non utilizzare i comandi e/o le tubazioni quali appigli.
Non saltare dalla macchina ma adoperare le scale per salire o scendere utilizzando il corrimano e
tenendo la parte anteriore del corpo rivolta verso la macchina.
Mantenere sempre pulite le pedane, i piani di lavoro, le scarpe da olio, grasso e calcestruzzo per evitare
di scivolare.
Segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o ai preposti le deficienze dei dispositivi e
dei mezzi di sicurezza e di protezione, nonché le eventuali condizioni di pericolo di cui si venga a
conoscenza.
In caso di urgenza e nell’ambito delle proprie competenze e possibilità, eliminare o ridurre dette
deficienze o rischi.
Non rimuovere o modificare i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza e di protezione senza averne ottenuta
l’autorizzazione.

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Non abbandonare sulle impalcature, sui posti di lavoro o di passaggio, materiali residui, specie se hanno
parti taglienti o punte sporgenti che possono costituire pericolo in caso di caduta.
Disinfettare subito ogni ferita, taglio o abrasione, anche lievi: spesso piccoli graffi provocano infezioni
locali, anche gravi, e a volte infezioni tetaniche per lo più letali.
Evitare di esporsi, se sudati, a repentini sbalzi di temperatura.
Durante il lavoro, controllare bene i movimenti degli attrezzi in modo da evitare di colpire o di e s s e r e
colpiti.
Escludere dall’uso le chiavi o altri attrezzi incrinati, perché se sottoposti a sforzo possono rompersi.
Riferire al proprio capo servizio e al compagno che subentra nel turno lo stato di lavoro e le misure da
adottare per il sicuro proseguimento del medesimo.
Non attraversare piani di lavoro ribaltabili prima di essersi assicurati della stabilità delle tavole.
Non distrarsi ma agire con prudenza quando si compiono lavori che presentano pericoli.
Prima dell’inizio del turno di lavoro controllare tutti dispositivi di sicurezza, segnalare le deficienze
riscontrate.
Eseguire con gradualità le partenze, gli arresti ed ogni altra manovra.
Tenere la postazione di comando in ordine e pulita.
Il cavo elettrico che comanda l’attrezzatura non va lasciato
a terra e assicurarsi che lo stesso non possa essere
danneggiato in nessun caso.

Non camminare su spigoli, tubi o superfici poco resistenti.


Evitare di rimanere per lunghi periodi in zone molto rumorose; se questo non è possibile utilizzare mezzi
di protezione personali come cuffie, tappi etc..

Durante il funzionamento dei vibratori pneumatici e dell’im-


pianto distribuzione calcestruzzo, il valore prevedibile pro-
dotto dalla macchina è di 110 dB è quindi obbligatorio
indossare cuffie antirumore adeguate al livello di rumore.

Data la dose di rumore giornaliera assorbita dall’operatore, che è superiore agli 85 dB , è obbligatorio
effettuare visite mediche periodiche di controllo.

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2.2 Avvertenze per la manutenzione


Prima di effettuare qualsiasi intervento di manutenzione o di lasciare incustodita la macchina lucchettare
il dispositivo d’ arresto nella posizione di spento e apporre il cartello relativo.

Dispositivo di arresto lucchettabile presente sul quadro di comando

posizione tensione spenta posizione di tensione inserita

INSERIRE E CHIUDERE IL LUCCHETTO

Le chiavi relative alla riattivazione della fonte di energia e


del quadro comando devono essere custodite dal respon-
sabile delle operazioni.

Apporre un cartello “MANUTENZIONE IN CORSO” sul qua-


dro comando.

MANUTENZIONE
IN CORSO

Quando la macchina è fuori servizio per operazioni di riparazioni o di manutenzione, non deve poter
essere messa in moto che dal responsabile delle operazioni in corso.
I comandi della macchina sono alimentati a bassa tensione 24 V.

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Controllare tutti i componenti a completamento della macchina seguendo i libretti di istruzione specifici.
Controllare periodicamente i dispositivi di sicurezza ( Vedi Paragrafo 1.9 ):
- Fungo di arresto d’ emergenza
- Carter protezione catena gruppo semovenza
- Valvole di blocco cilindri oleodinamici
Controllare l’efficienza dei componenti dell’impianto elettrico (comandi, segnalatori acustici e luminosi)
Mettere particolare attenzione nel caso si debbano effettuare operazioni di manutenzione all’impianto
oleodinamico della macchina.
ATTENZIONE: Prima di operare su di un circuito oleodinamico, scaricare la pressione ed indossare
guanti di protezione (pericolo di scottature).
Utilizzare solo ricambi originali CIFA S.p.a., in caso contrario non è più garantita la conformità ai requisiti
essenziali di sicurezza secondo i quali la macchina è stata progettata e costruita.
La manutenzione straordinaria deve essere effettuata da un tecnico specializzato, preferibilmente da
officine autorizzate CIFA.
Non saldare tubazioni o parti contenenti olio idraulico o sostanze infiammabili
“PERICOLO DI ESPLOSIONE” .

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2.3 Avvertenze per l’uso

2.3.1 In generale

In caso di anomalia o emergenza premere il pulsante a


fungo “STOP” situato sulla macchina.

Prima di avviare il motore verificare che nessuno si trovi nelle immediate vicinanze della macchina.
Le posizioni sicure sono quelle al di fuori del raggio d’azione del movimento delle forme.
L’operatore della macchina è responsabile della corretta e sicura stabilizzazione della stessa.
Indossare i mezzi di protezione personale quando si adopera l’attrezzatura perché sono possibili spruzzi
o fuoriuscite di calcestruzzo dalle portelle e dai bocchettoni di getto.
Operare sempre in condizioni di buona luminosità.
Durante l’impiego della macchina, l’operatore è responsabile per l’intera area che costituisce l’ambito
di lavoro della macchina stessa; questo deve essere delimitato in modo ben visibile. Qualora l’operatore
si allontani dalla macchina, questa deve essere sistemata in modo da evitare un uso non autorizzato o
movimenti accidentali.
Non togliere le barriere che inibiscono passaggi pericolosi.
ATTENZIONE: prima di abbandonare il posto di
manovra lucchettare il dispositivo d’ arresto nella
posizione di spento e togliere la chiave.

Dispositivo di arresto lucchettabile presente sul quadro di comando

Posizione tensione spenta Posizione di tensione inserita


INSERIRE E CHIUDERE IL LUCCHETTO

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2.3.2 Appoggio attrezzatura


Verificare la resistenza degli appoggi con i carichi indicati al § 11.
Non mettersi tra le forme armate e le forme disarmate durante le fasi di movimentazione.
Verificare costantemente la stabilità della macchina sul piano di appoggio quando è in funzione, in
particolare nella fase di avanzamento.
Verificare che sia presente e ben fissato il fermo ruota sulle estremità delle rotaie ( vedere riferimento al
§ 11.1 )
Se necessario ripristinare le condizioni ottimali di stabilità.

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3 TRASPORTO
La macchina viene fornita smontata, per movimentarla il personale addetto dovrà verificare i seguenti
dati:
- PESO
- CAPACITÀ DEL MEZZO DI SOLLEVAMENTO (es. Gru carro ponte, etc.)
- CATENE, FUNI e GANCI dimensionati secondo il peso dell’attrezzatura
- PORTATA DEL MEZZO DI TRASPORTO

3.1 Tabella pesi


In questa tabella sono elencati i pesi singoli dei corpi più pesanti e difficoltosi da movimentare suddivisi
per tipo.

3.1.1 Pesi carro portaforme


Cilindro oleodinamico Ø 200/100 corsa 700 ( Sollevamento forme ) kg 200

Cilindro oleodinamico Ø 140/80 corsa 900 ( Regolazione trasversale ) kg 120

Gruppo ruota motrice kg 550

Centralina elettroidraulica kg 650

Portale marche C1-C1/A kg 2500

Trave longitudinale lg. 1,5 m d'estremità marche C4-C4A-C8-C8/A kg 650

Trave longitudinale lg.3 m centrale marche C6-C6/A kg 1000

Gamba femmina marca C2-C3 kg 700

Gamba maschio marca C8 kg 360

Supporto bilancino marca C9 kg 150

Travi trasversali collegamento travi longitudinali marche C11-C12 kg 110

Piano di lavoro posteriore marca C31 kg 110

Piano posteriore per stazionamento DCL marca C30 kg 550

Piano di lavoro posteriore laterale marca C37 kg 150

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Piano di lavoro anteriore marca C36 kg 70

Piano di comando completo di grigliato marca C23 kg 300

Scala a pioli marca C110 kg 50

3.1.2 Pesi tronco di forme


Cilindro oleodinamico Ø 120/70 corsa 570 ( Movimentazione centinini ) kg 100

Cilindro oleodinamico Ø 100/70 corsa 500 ( Movimentazione piedritti ) kg 140

Cassero di volto dalla marca FK25 alla marca FK38 kg 1650

Cassero di piedritto dalla marca FK9 alla marca FK24 kg 1300

Cassero di centinino dalla marca FK1 alla marca FK8 kg 450

Telaio tralicciatura marche TK1-TK2-TK3-TK9 kg 250

Telaio tralicciatura marca TK4 kg 620

Telaio tralicciatura marche TK5-TK5/A-TK6-TK7-TK8 kg 400

Trave verticale tralicciatura marche TK10-TK11-TK12-TK13-TK14-TK16


TK18-TK19-TK20-TK22TK23 kg 35

Trave verticale tralicciatura marca TK24 kg 45

Piano di lavoro di estremità marche FK63-FK64 kg 130

Piano di lavoro intermedio marche FK58-FK59-FK60-FK61 kg 90

Binario con rotaie tipo S14 per distributore calcestruzzo marca WK51 kg 50

Binario con rotaie tipo S14 per distributore calcestruzzo marca WK52 kg 110

Binario con rotaie tipo S14 per distributore calcestruzzo marche WK53-WK54 kg 130

Tubazione a "S" per calcestruzzo kg 70

Tubazione diritta lg. 3 m per calcestruzzo kg 60

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3.1.3 Pesi chiusura frontale


Elementi per chiusura frontale

Peso dell'elemento più pesante kg 35

3.1.4 Pesi anello di battuta


Elementi per anello di battuta

Peso dell'elemento più pesante 70 kg

N.B.: i pesi elencati nella tabella ai §§ 3.1.1 - 3.1.2 - 3.1.3 - 3.1.4 sono intesi come pesi singoli per ogni
pezzo

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3.2 Sollevamento
Per il sollevamento dell’attrezzatura servirsi dei punti di aggancio previsti sull’attrezzatura ed evidenziati
da colorazione rossa o da segnali indicatori.
Nel caso in cui si debbano sollevare i moduli separati imbragare opportunamente e con sicurezza i singoli
colli, rispettando le norme generali di sicurezza per i carichi sospesi.

ATTENZIONE: Nessuno deve sostare nel raggio


di azione del carico .

Tutti gli accessori (catene, funi, ganci, anelli, morsetti, capicorda, ecc) devono essere controllati prima
dell’utilizzo facendo attenzione a tagli, allungamenti, schiacciamenti, deformazioni e gioco dei perni.
Sostituire le attrezzature che appaiono danneggiate.
Distribuire uniformemente i carichi, per evitare lo sbilanciamento. Sono preferibili imbracature a canestro
con le funi passanti sotto il carico. Nel caso di carichi particolarmente lunghi è consigliabile l’impiego di
un bilancino, soprattutto se il baricentro non è di immediata individuazione.

Impiegare paraspigoli per funi di sollevamento.

Prima di sollevare il carico, controllare che il dispositivo di chiusura del gancio sia chiuso.
Verificare inoltre che il carico sia ben bilanciato, sollevandolo di pochi centimetri.
Durante la traslazione è importante evitare pericolose oscillazioni del carico.
Per quanto riguarda la movimentazione manuale dei carichi, attenersi alle prescrizioni del D.L.626/94 e
della Direttiva 90/269/CE.
Il carico deve avere un peso massimo di 30 kg. Il sollevamento o la deposizione di carichi va effettuato
con la schiena eretta, in posizione accovacciata.

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4 MONTAGGIO
Personale addetto al montaggio
Il montaggio deve essere eseguito esclusivamente da personale specializzato ed
adeguatamente addestrato secondo le indicazioni del presente manuale.

La CIFA S.p.A. prevede solitamente le seguenti soluzioni di montaggio:


• Montaggio chiavi in mano: il montaggio e il collaudo vengono eseguiti interamente da personale
CIFA.
• Assistenza al montaggio: CIFA mette a disposizione un tecnico specializzato per il coordinamento
delle operazioni di montaggio e collaudo, che vengono eseguite da personale del cliente.
• Montaggio del cliente: il montaggio viene eseguito interamente dal cliente, a cui CIFA fornisce i
disegni e le istruzioni necessarie.
Nel caso il montaggio venga effettuato dal Cliente o con la formula di Assistenza al montaggio, devono
essere disponibili in cantiere:
- Un addetto al funzionamento della macchina ed alla relativa manutenzione.
- Almeno n° 2 montatori idonei a svolgere lavori di montaggio di carpenterie.
- Almeno un elettricista specializzato per il montaggio e il collaudo dell’impianto elettrico.
- Autogrù con relativo operatore, avente caratteristiche adeguate per il sollevamento ed il montaggio
dei vari pezzi che compongono la macchina: per il numero dei mezzi di sollevamento da impiegare e
la portata di sollevamento vedere sequenza di montaggio al § 4.2 - 4.3.

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Prima di iniziare le operazioni di sollevamento


leggere attentamente le istruzioni riportate sul ma-
nuale al § 3 - 3.1 - 3.2
L'area di montaggio è all'esterno della galleria.
Deve essere sgombra e compattata in modo da non costituire intralcio o pericolo nei movimenti dei mezzi
operativi.
Deve essere illuminata in modo adeguato da consentire il montaggio dell'attrezzatura senza rischi per gli
operatori.
Tutti i materiali componenti la macchina devono essere disponibili a piè d’opera.
Inoltre il cantiere deve dare disponibilità dell’energia elettrica, dell'aria compressa in quantità sufficiente
per l’alimentazione dell’attrezzatura di montaggio e procurare gli utensili raccomandati. (Vedere § 13)
ATTENZIONE: nelle operazioni di montaggio verificare sempre le parti da montare con
il senso di avanzamento, che in seguito avrà la macchina in galleria. Soprattutto per
quelle parti con saldati gli attacchi per i piani di lavoro e/o per le tubazioni del
calcestruzzo.

ATTENZIONE:tutti i parapetti devono essere montati con il


fermapiede vicino al piano di camminamento

Fermapiede

Piano di camminamento

Applicare le tavole in legno, escluse dalla fornitura, sui piani di lavoro come evidenziato in figura:

Legno da utilizzare:
ABETE ESSICATO
spessore 50 mm
larghezza minima 225 mm

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Impiegare ganci di sollevamento con fermo di sicurezza

Collegare i grilli di sollevamento nei fori di cerniera per sollevare il tronco di forme, come
indicato nella figura sottostante:

Grilli di sollevamento
esclusi dalla fornitura CIFA

Bullonare le forme tra di loro attraverso


i bulloni testa martello, come indicato
nella figura a lato:

Tutte le parti in movimento ( es. vitoni e madreviti ) devono essere ingrassate con
grasso grafitato con consistenza NLGI 2 prima del loro impiego.

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Sugli elementi del carro, che hanno forma scatolare ( es. : portali, gambe , travi longitudinali ecc.. ) e che
non permettono un collegamento sicuro con i mezzi di sollevamento ( es. imbragature, ecc.. ) , sono
applicate campanelle di sollevamento marchiate CE con colorazione rossa e non saldabili.

Campanella di sollevamento

Le campanelle di sollevamento devono essere impiegate solo per il sollevamento di pezzi singoli o di
piccoli gruppi come per esempio:
• Gruppo gamba composto da : gamba femmina + gamba maschio+ cilindro oleodinamico
• Gruppo trave longitudinale composta da : Trave longitudinale anteriore + posteriore

ATTENZIONE: Ogni elemento o piccolo gruppo di elementi può essere


sollevato con un minimo di n° 2 punti di sollevamento.

Impiegare minimo n° 2 campanelle di


sollevamento

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Sui portali del carro sono saldate due piastre che devono essere impiegate per il sollevamento del carro
e della macchina completa.

Piastra di sollevamento

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4.1 Coppie di serraggio bulloni


Durante le operazioni di montaggio eseguire il serraggio dei bulloni tenendo conto delle coppie di
serraggio indicate nella seguente tabella:
Controllare prima del serraggio che le classi di resistenza tra vite e dado siamo conformi alla tabella
associativa Vite e Dado
Precarichi"P" e momentidi serraggio ( coppia ) "M" per bulloni con filettatura metrica ISO a profilo triangolare
Pre-loads "P" and driving torque "M" for bolts with metric thread ISO having triangular profile
Vorbelastungen "P" und Anzugsmoment "M" für bolzenmit metrtrschen Gewinde ISO mit dreieckingem
Precargas "P" y per de torsiòn "M" para peernos con roscado mètrico ISO con perfil triangular
Pre-charges "P" et couple de serrage "M" pour boulons avec filtetage métrique ISO avec profile triangulaire
Diametro e passop vite Area resistente Classe vite
Screw diameter and pitch Resisting area Screw class
Durchmesser und Abstand der Schraube Widerstandsbereich Schraubenklasse
Diàmetro y paso del tornillo Area resistente Clase tornillo
Diamètre et pas vis Zone résistente Classe vis

4.6 6.6 8.8 10.9


dxp Sr
mm mm² P M P M P M P M
kN Nm kN Nm kN Nm kN Nm
M12 x 1.75 84.3 16 39 24 58 38 91 47 113
M 14 x 2 115.4 22 62 33 93 52 145 65 181
M16 x 2 156.7 30 96 45 144 70 225 88 281
M 18 x 2.5 192.5 37 133 55 200 86 310 108 388
M20 x 2.5 24.8 47 188 71 282 110 439 137 548
M 22 x 2.5 303.4 58 256 87 384 136 598 170 748
M24 x 3 352.5 68 325 102 487 158 758 197 948
M 27 x 3 459.4 88 476 132 714 206 1111 257 1389
M30 x 3.5 560.6 108 646 161 969 251 1507 314 1884
M 33 x 3.5 693.6 133 879 200 1318 311 2051 388 2563
M36 x 4 816.7 157 1129 235 16 9 4 366 2634 457 3293
M 39 x 4 975.8 187 1461 281 2192 437 3410 546 4262
M42 x 4.5 1120.9 215 1808 323 2712 502 4218 628 5273
M 48 x 5 1473.3 283 2715 424 4073 660 6336 825 79 2 0
M52 x 5 1757.8 338 3510 506 5265 788 8190 984 10238

TABELLA ASSOCIATIVA VITE E DADO NORMALI ALTA RESISTENZA


Associative table of screw and nut Standard High resistance
Assoziative Tabelle der Schraube und Mutter Standard Hochwertige
Tabla asociativa tornillo y tuerca Estàndar Alta resistencia
Tableau associatif vis et écrou Normale Haute résistance

VITE
Screw - Schraube 4.6 6.6 8.8 10.9
Tornillo - Vis
DADO
Nut - Mutter 4A 5D 6S 8G
Tuerca - Ecrou

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4.2 Montaggio carro


Iniziare con il montaggio delle quattro gambe complete di gamba femmina, gamba maschio e cilindro
oleodinamico di sollevamento con le seguenti operazioni:

- posizionare a terra la gamba femmina ( marche C2-C3 )

- inserire nella gamba femmina il cilindro oleodinamico Ø 200/100 corsa 700 mm con applicata la valvola
di blocco e controllo discesa tipo VODL/SC 1/2" e collegare, tramite perno, il lato fondello del cilindro
alla gamba; Assicurarsi che le condotte oleodinamiche fuoriescano dalle apposite aperture previste
- sollevare e inserire nella gamba femmina la gamba maschio marca C8, dopo aver provveduto a
ingrassare opportunamente i piatti di guida, quindi verificare lo scorrimento
- collegare, tramite perno, il cilindro oleodinamico lato stelo alla gamba maschio.

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- infine, per completare il montaggio delle gambe, inserire il supporto bilancino marca C9 nel
perno Ø80 mm della gamba maschio, bullonare la rondella marca C10 al perno e il supporto alla
flangia della gamba maschio
Montate le gambe posizionare a terra il portale anteriore
marca C1, come evidenziato nella figura:

Sollevare le gambe dal peso di 1400 kg e bullonare al portale,


come evidenziato nella figura sottostante:
la flangia della gamba deve essere infilata nei piatti di guida del
portale.

Ripetere le stesse operazioni per il portale posteriore marca C1/A.


Bullonare a terra le travi longitudinali di collegamento dei portali
come indicato nella figura sottostante:

Lato
avanzamento
in galleria

Serrare i bulloni delle flange.


Collegare le travi longitudinali con le travi trasversali marche C11 e C12 e i controventi di piano
marche C13-C14-C1

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Sollevare il portale anteriore dal peso di 5300 kg con un mezzo di sollevamento, in modo da appoggiarlo
a terra nella posizione verticale: predisporre dei supporti in legno in modo da non far appoggiare a terra
i piatti a forcella dei supporti bilancini.
Quindi con un secondo mezzo di sollevamento sollevare il gruppo travi longitudinali, dal peso di 15000
kg, e bullonarlo alle flange del portale come evidenziato nella figura:

Serrare i bulloni.
Sollevare il gruppo travi longitudinali bullonate al portale anteriore fino a posizionarle in piano, e con un
secondo mezzo di sollevamento sollevare il portale posteriore per bullonarlo alle travi longitudinali, come
evidenziato nella figura:

Serrare i bulloni.
Predisporre dei supporti in legno in modo da non far appoggiare a terra i piatti a forcella dei supporti
bilancini, quindi abbassare il portale posteriore e appoggiarlo sui supporti in legno, quindi scollegare il
mezzo di sollevamento dal portale.

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Collocare sopra le travi longitudinali, nelle apposite sedi, le piastre antifrizione marche C20 e C21.
Agganciare le funi del mezzo di sollevamento e sollevare il carro, che ha raggiunto il peso di 25600 kg,
per collegare alle gambe del carro i gruppi di semovenza posteriori, come evidenziato nella figura
sottostante:

Prima di far appoggiare a terra il carro posizionare sotto le ruote dei gruppi di semovenza le rotaie tipo
BURBACK A65, escluse dalla fornitura CIFA.
Ripetere le stesse operazioni per i gruppi di semovenza anteriori.
Tramite volantino bloccare le ruote dei gruppi di semovenza, per impedire la movimentazione accidentale
del carro.
Montare il piano di comando sulla gamba posteriore destra del carro, completo di scale a pioli e parapetti.
Applicare sul piano di comando la centralina e il pannello di comando con i distributori a leva per
l'azionamento di tutti i cilindri oleodinamici, degli argani a fune e della traslazione del carro.
Montare tutti i piani di lavoro completi di parapetti sulle restanti gambe del carro e della scala a rampa
anteriore come indicato sul disegno di assieme.
Applicare le tavole in legno, escluse dalla fornitura, sui piani di lavoro.
Eseguire il montaggio dell'impianto oleodinamico secondo schema oleodinamico allegato al manuale
e informazioni generali al § 4.6.

ATTENZIONE: accertarsi che i rubinetti a leva dei pannelli di comando, che alimentano
i cilindri oleodinamici, siano nella posizione di "STOP".

Eseguire il montaggio dell'impianto elettrico e quadro elettrico di comando, secondo lo schema elettrico
allegato al manuale e informazioni generali al § 4.7.
Iniziare il montaggio del tronco di forme sul carro come indicato al § 4.3.
A questo punto il montaggio del carro è ultimato : verificare il funzionamento e controllare che non vi siano
perdite di olio nell'impianto.
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4.3 Montaggio forme


Eseguire un premontaggio a terra degli anelli che compongono il tronco di forme, completi di volti, piedritti
e centinini secondo lo schema forme, al fine di definire esattamente gli spessori per le cerniere bullonate.
Verificare il perfetto allineamento dei manti e le dimensioni geometriche dell'anello riportate al § 6.4.
Bullonare gli anelli di forme composti solo dai volti, tramite l'impiego dei bulloni a testa martello, secondo
la marcatura indicata sul disegno dello schema forme, per realizzare un tronco di forme con lunghezza
pari a 12 m.
Peso tronco di forme composto solo dai volti 27000 kg
Serrare i bulloni.
Montare sul tronco di volti i pannelli di chiusura frontale e di anello di battuta.

Inserire nelle portelle d'estremità del tronco di forme le imbracature, interponendo tra la braca e la
superficie metallica del manto un paraspigoli in legno, quindi collegarle ai mezzi di sollevamento come
indicato in figura:

Imbracature inserite nelle portelle

Tronco di volti
peso ~ 27000 kg

Collegare due corde per lato ai piatti di cerniera del tronco di forme, che serviranno per direzionare il
tronco di volti nella fase di calaggio sulle travi della tralicciatura.
Preparare a terra la tralicciatura con le seguenti operazioni:

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- posizionare a terra i telai secondo la marcatura indicata nella figura e bullonarli fra loro:

TK1 TK4 TK7 TK4 TK9

TK2 TK5 TK5A TK5 TK2

TK9 TK4 TK7 TK4 TK1

Avanzamento
in galleria
- bullonare sui telai le travi verticali dalla marca TK10 alla marca TK16, interponendo tra le travi e i telai
una piastra con spessore da 10 mm
( marche TK46-TK47 )
- collegare le travi verticali marche
TK12-TK13 e TK14 con i controventi
marche TK26 e TK27
- bullonare sui telai centrali le rotaie
tipo S14 per il distributore del calce-
struzzo.
- infine applicare le tavole in legno,
escluse dalla fornitura CIFA.

Terminato il montaggio a terra della


tralicciatura, con due mezzi di solle-
vamento, sollevare la tralicciatura
dal peso di 12000 kg e appoggiarla
sopra i piatti antifrizione posizionati
sopra le travi longitudinali del carro
come indicato in figura:
Sollevare il carrello distributore del
calcestruzzo dal peso di ~ 1200 kg e
posizionarlo sopra le rotaie S14.

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Con due mezzi di sollevamento sollevare il tronco composto dai casseri di volto dal peso di 27000 kg
e posizionarlo sopra la tralicciatura come indicato nella figura sottostante.

Calare il tronco in modo da appoggiarlo sulle travi della tralicciatura.


Inserire gli spessori marca TK41-TK42-TK43 tra le travi verticali e le forme di volto e gli spessori marca
TK35-TK36-TK37-TK38-TK39-TK40 tra le travi trasversali e le forme di volto, quindi serrare i bulloni.

Preparare a terra le forme di piedritto.

Sollevare un piedritto alla volta


(peso 1300 kg) agganciandolo con
le funi alle cave laterali dei fianchini
del cassero e collegarlo tramite
perni alle cerniere del volto laterale,
come indicato nella figura a lato.

NB: I piedritti vanno appesi alterna-


tivamente a destra e a sinistra dei
casseri di volto, partendo dal cen-
tro verso l'esterno, per evitare ec-
cessivi sbilanciamenti e/o ribalta-
menti del carico.

Ripetere quindi l'operazione per tutti


gli altri piedritti che compongono il
tronco di forme.

Bullonare gli anelli dei piedritti tra di


loro con i bulloni a testa martello.

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Montare e collegare tramite perni i cilindri oleodinamici laterali alle travi trasversali della tralicciatura e alle
staffe sulle forme di piedritto.
Eseguire il montaggio dell'impianto oleodinamico, relativo ai cilindri oleodinamici per la movimentazione
dei casseri di piedritto, secondo schema oleodinamico allegato al manuale e informazioni generali al §
4.6.
Mettere in funzione la macchina (Vedere § 5 ).
Azionare la leva " P " del distributore di comando e aprire il più possibile verso l'esterno i piedritti.

Preparare a terra le forme di centinino.

Sollevare un centinino alla volta ( peso 500 kg ) e collegarlo tramite perni alle cerniere del cassero di
piedritto, come indicato nella figura sottostante.

NB: I centinini vanno appesi alternativamente a destra e a sinistra dei casseri di piedritto, partendo dal
centro verso l'esterno, per evitare eccessivi sbilanciamenti e/o ribaltamenti del carico.
Ripetere quindi l'operazione per tutti gli altri centinini che compongono il tronco di forme.
Bullonare gli anelli dei centinini tra di loro con i bulloni a testa martello.
Montare tramite perni i cilindri oleodinamici Ø 100/70 corsa 500 mm alle forme di centinino e piedritto.
Verificare che la macchina rispetti le quote di progetto come indicato nel § 6.4.
Collegare tramite perni le staffe marca C17 alle travi trasversali dei telai della tralicciatura marca TK5,
quindi, tramite la bullonatura delle piastre marca C19, fissare alle staffe i cilindri oleodinamici Ø 140/80
corsa 900 mm.
Posizionare e saldare i piatti mangiataglio sui casseri di volto, come indicato nella figura sottostante e
sui disegni di assieme.

POSIZIONARE E SALDARE
AL MONTAGGIO
25

12 0

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Completare il montaggio dell'impianto oleodinamico secondo schema oleodinamico allegato al manuale


e informazioni generali al § 4.6.

ATTENZIONE: Accertarsi che le condotte e/o i tubi oleodinamici applicati nella parte
inferiore dei portali del carro siano protette contro eventuali urti che possono essere
provocati dai mezzi operativi in transito.

Evitare di applicare i tubi oleodinamici e le condotte oleodinamiche sotto le travi longitudinali: posizionarli
solo sui fianchi.
Eseguire il montaggio dell'impianto elettrico e quadro elettrico di comando, secondo schema elettrico
allegato al manuale e informazioni generali al § 4.7.
Verificare il perfetto allineamento dei manti e le dimensioni geometriche dell'anello riportate al § 6.4
Montare l'impianto di distribuzione del calcestruzzo secondo il disegno di assieme specifico.
Completare il montaggio delle forme con :

- montare i piani di lavoro sui piedritti, e applicare le tavole in legno, escluse dalla fornitura CIFA.
- montare sui casseri la chiusura frontale e l'anello di battuta come descritto al § 4.5.
- montare l'impianto di vibrazione secondo schema impianto aria e libretto uso e manutenzione vibratori
pneumatici
- tutti gli accessori a completamento (es: bocchettoni di getto, puntelli regolabili a vite, ecc.)
A questo punto verificare il funzionamento del carro e controllare che non vi siano perdite di olio
nell'impianto.
Completato il montaggio di tutti i componenti della macchina è necessario eseguire la taratura della
valvola di massima presente nel distributore di comando "G" per il sollevamento del tronco di forme , con
le operazioni indicate al § 4.4.

ATTENZIONE: è vietato montare sulla macchina attrezzature, es. generatore


di corrente, miniescavatore, saldatrici, ecc.., che non sono destinate
all'uso previsto della macchina ( vedere § 1.5.1 ) : un carico eccessivo
può essere causa di danni irreparabili alla macchina.

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4.4 Taratura distributore di comando a leva "G" di sollevamento


Completato il montaggio di tutti i componenti della macchina è necessario eseguire la taratura della
valvola di massima presente nel distributore di comando " G " di sollevamento, con le seguenti operazioni:
• mettere in funzione la macchina come descritto al § 5

• allentare il dado di fermo 1 che blocca la vite di regolazione della valvola di massima del distributore

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• azionare la leva " G " del distributore di comando e sollevare il tronco di forme: durante il sollevamento,
con l'impiego di una chiave a brugola ruotare in senso antiorario la vite di regolazione 2 per diminuire
la pressione di taratura fino a che la valvola intervenga e blocchi il sollevamento mandando a scarico
l'olio
• azionare nuovamente la leva " G " del distributore di comando e contemporaneamente, sempre con
l'impiego di una chiave a brugola, ruotare in senso orario la vite di regolazione 2 fino a consenti-
re il sollevamento del tronco di forme

Manometro
Leva

Chiave a brugola

• bloccare la vite di regolazione tramite il dado di fermo 1 e azionare ancora la leva " G " del
distributore di comando per rilevare la pressione di lavoro dal manometro

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Rilevata la pressione di lavoro l'operatore di comando, per completare le operazioni di taratura, deve
eseguire le seguenti operazioni :
• chiudere i rubinetti a leva che alimentano i cilindri oleodinamici di sollevamento
• allentare il dado di fermo 1 che blocca la vite di regolazione della valvola di massima del distributore
• azionare la leva " G " del distributore di comando per far salire la pressione sul manometro: durante
l'azionamento della leva, con l'impiego di un cacciavite, ruotare in senso orario la vite
di regolazione 2 per aumentare la pressione di taratura fino a che la stessa superi leggermente
quella di lavoro , rilevata durante il sollevamento del tronco di forme
( Esempio : pressione di lavoro 80 bar - pressione di taratura 90 bar )
• infine, bloccare la vite di regolazione tramite il dado di fermo 1
Terminate le operazioni di taratura, il montatore deve eseguire le operazioni di piombatura della valvola
di massima presente nel distributore di comando " G " di sollevamento con le seguenti operazioni:
• inserire un filo di ferro nell'apposito foro sulla vite di regolazione 2

Filo di ferro

• eseguire un foro nel cappuccio di protezione per far passare il filo di ferro
• applicare il cappuccio di protezione e far fuoriuscire dal cappuccio il filo di ferro
• infine piombare il filo di ferro come indicato in figura

Piombino

Filo di ferro
Cappuccio di protezione

ATTENZIONE: non manomettere la pressione di taratura del distributore


di comando di sollevamento per non causare danni alla struttura.

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Eseguite tutte le operazioni di montaggio bisogna verificare che la macchina rispetti le quote di progetto
come indicato nel § 6.4 .
Eseguire eventuali aggiustaggi e serrare i bulloni.
Mettere la macchina in posizione di disarmo come indicato al § 8.
Procedere quindi alle operazioni di posizionamento del tronco di forme in galleria, come indicato nei
§§ 6.1 - 6.2 - 6.3.

4.5 Montaggio chiusura frontale e anello di battuta


- chiusura frontale
Sollevare i telai della chiusura frontale e fissarli tramite tiranti alle costole delle forme sul lato avanzamento,
secondo le indicazioni riportate sul disegno di assieme.

Prima della fase di getto del calcestruzzo, inserire le tavole in legno tra le forme e i telai e bloccarle con
cunei in legno.

Le tavole in legno sono escluse dalla fornitura e devono essere con adeguata resistenza in funzione della
pressione del calcestruzzo indicata nei dati di progetto al § 7.1.

E' importante lasciare una piccola apertura tra le tavole in legno in mezzeria al cassero di volto per lo sfogo
dell'aria in fase di chiusura del getto.

- anello di battuta
Sollevare i pannelli con lamiera calandrata e bullonarli alle forme sul lato opposto all'avanzamento
secondo le indicazioni riportate sul disegno di assieme.

Sollevare le mensole marca AB4 e bullonarle (sotto l'anello di battuta), alle costole dei casseri.

Inserire tra la lamiera calandrata dell'anello di battuta e le mensole, dei cunei in legno ( esclusi dalla
fornitura CIFA ).

Prima della fase di posizionamento e di armo del tronco di forme posteriore, inserire gli scuretti in gomma
nell'impronta sulla superficie del getto precedente e fissarli tramite chiodi alla superficie in calcestruzzo
per adeguare il tronco di forme al getto precedente ed evitare fuoriuscite di calcestruzzo.

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4.6 Informazioni generali montaggio impianto oleodinamico


Un montaggio razionale e una corretta installazione sono fattori essenziali per un buon funzionamento nel
tempo dell'impianto oleodinamico.

Le note seguenti danno alcuni suggerimenti ed avvertenze a carattere generale.

Per il collegamento dei componenti oleodinamici riferirsi allo schema oleodinamico.

In fase di montaggio dell'impianto oleodinamico è necessario che le principali operazioni di collegamen-


to siano eseguite in ambiente pulito e non polveroso; rimuovere immediatamente le scorie di ogni genere
che potrebbero entrare nel circuito.

La centralina e tutti i componenti oleodinamici vengono sempre consegnati con le bocche chiuse con
tappi di protezione, che non vanno asportati se non al momento del collegamento.

Nell'impianto sono forniti tubi in acciaio trafilati a freddo senza saldature, in conformità agli standard
internazionali di unificazione.

Durante la posa in opera i tubi devono essere opportunamente vincolati da un congruo numero di supporti
( staffe in plastica ).

E' consigliato di stabilire il numero di supporti in base alle seguenti distanze medie di ancoraggio:

- 1500 mm per tubazioni in pressione


- 3000 mm per tubazioni a bassa pressione ( Ritorni e drenaggi )
Nel collegamento fra gli apparecchi oleodinamici ( Distributori, valvole, centralina, cilindri etc..... )
assicurarsi che le tubazioni e gli apparecchi stessi possano poter essere facilmente smontati in caso di
necessità.

Prevedere quindi sulle bocche degli apparecchi e nei nodi dei tubi degli opportuni raccordi che
consentano la rapida asportazione di qualunque tratto di tubazione.

I tubi non devono ostacolare l' accessibilità e la visibilità alle apparecchiature, particolarmente nei punti
dove vi sono sistemi di regolazione, dispositivi di messa a punto o di controllo e targhe di sicurezza.

Nel montaggio dei tubi flessibili evitare i raggi troppo piccoli e le sollecitazioni a torsione.

Gli attacchi di drenaggio dei motori oleodinamici e delle diverse valvole devono essere opportunamente
raccordati al serbatoio per evitare fuoriuscite di olio.
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La raccorderia è fornita in funzione delle caratteristiche dell'impianto e soprattutto della pressione di


esercizio e dei diametri dei tubi.
Per il collegamento dei tubi rigidi con quelli flessibili sono di normale impiego raccordi in 3 pezzi con
anello conico.
Anello conico

Al fine di ottenere il miglior rendimento e la massima durata dei tubi si devono tenere presenti le seguenti
raccomandazioni:

- il tubo flessibile non deve subire torsioni: la striscia longitudinale del rivestimento del tubo deve essere
parallela all'asse del tubo
- la lunghezza del tubo flessibile deve essere accuratamente calcolata, ne troppo lunga ne troppo corta;
in uscita da ciascun raccordo il tubo deve rimanere diritto per almeno 25 mm
- i tipi di raccordi adottati devono essere tali da ridurre al minimo il numero di curvature del tubo
- qualora il tubo debba subire dei piegamenti (vedere figura sottostante, ultima figura a destra), è
necessario curare che il tratto di tubo (I) che inizia all'estremità del raccordo non sia mai flesso per una
lunghezza di almeno 6 volte il diametro del tubo, e che il raggio minimo di curvatura (II) corrisponda ad
almeno 9 volte il diametro del tubo.
Nelle figure sottostanti sono evidenziati graficamente i più comuni casi di collegamenti, nella versione
giusta ed errata.

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A montaggio ultimato eseguire il riempimento di olio nell'impianto; l'affidabilità di qualsiasi macchina o


impianto oleodinamico è rapportata alla qualità e allo stato del fluido e all'assenza di impurità nel circuito.
( Olio consigliato SHELL Tellus 46 con viscosità 24-28 cSt a 50°C temperatura in funzionamento )

Non va dimenticato che è lo stesso fluido a provvedere alla lubrificazione dei componenti dell'impianto.

Eseguire lo spurgo dell'aria nell'impianto oleodinamico; l' aria racchiusa nelle tubazioni deve essere
eliminata allentando i raccordi delle parti più alte dell'impianto.

La fuoriuscita dell'aria è segnalata dalla presenza di schiuma: quando dal raccordo la vena esce continua
e limpida, l' aria è stata eliminata.

Dopo qualche ora di esercizio pulire i filtri, verificare nuovamente i livelli dell'olio nel serbatoio e controllare
accuratamente la tenuta dei raccordi.

Eventuali rabbocchi di olio devono essere effettuati con olio della stessa marca, onde evitare inconve-
nienti funzionali di varia natura.

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4.7 Informazioni generali installazione elettrica


L' installazione elettrica sulle macchine CIFA viene effettuata secondo le vigenti norme :

- EN 60204 - 1 (Quadri elettrici macchinario)


- 89 / 336 / CEE 92/31/CEE ( Direttiva compatibilità elettromagnetica )
- 72 / 23 CEE ( Direttiva bassa tensione )
Le linee elettriche da effettuarsi sul posto e le sezioni dei cavi devono essere quelle ammesse dalle
disposizioni vigenti.

La tensione di rete locale e quella del quadro di comando devono corrispondere.

Qualsiasi modifica al quadro non può essere effettuata senza la preventiva autorizzazione della CIFA
S.p.A., pena il decadimento di ogni resposabilità da parte della stessa.

Tutti i lavori sugli impianti elettrici devono essere effettuati esclusivamente da elettricisti specializzati.

E' a cura del cliente la protezione da eventi atmosferici ( Scariche elettriche, fulmini, ecc. ) dell'impianto
elettrico.

ATTENZIONE: E' comunque vietato eseguire operazioni sull'impianto elettrico senza


aver tolto tensione.

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4.8 Illuminazione
Personale addetto al montaggio dell’impianto di illuminazione
Il montaggio dell’impianto di illuminazione deve essere eseguito esclusivamente da personale specia-
lizzato ( elettricista qualificato ) ed adeguatamente addestrato secondo le indicazioni del presente
manuale.
L’illuminazione della macchina viene fornita dalla CIFA S.p.A. solo su richiesta.
La CIFA S.p.A. prevede le seguenti soluzioni:
a) Illuminazione della macchina fornita dal cliente: l’installazione dell’impianto di illuminazione viene
eseguito interamente dal cliente: la CIFA come fabbricante applica sulla macchina la marcatura CE il
cliente deve rilasciare alla CIFA la Dichiarazione di conformità dell’impanto di illuminazione.
b) Illuminazione della macchina fornita dalla CIFA S.p.A. : CIFA S.p.A. rilascia la Dichiarazione di
conformità dell’impianto di illuminazione.

Raccomandazioni inerenti l’illuminazione


Le zone di lavoro e di comando ( Vedere § 1.8 Ubicazione dispositivi di comando ) devono avere un valore
medio di illuminazione pari a 300 lux (condizione ambientale normale).
Le zone di passaggio devono avere un valore medio di illuminazione pari a 100 lux.
Posizionare le lampade e i fari alogeni in modo da evitare abbagliamenti, eccessivi contrasti tra le zone
illuminate e zone buie nè effetti stroboscopici.
Le lampade che producono calore (es. fari alogeni) devono essere protette con griglie di protezione.

Griglie di protezione

Illuminazione mobile
Per lo svolgimento delle operazioni di manutenzione può essere utile una fonte luminosa mobile.
E’ ottenuta con apparecchi di illuminazione che si possono facilmente spostare durante le lavorazionie
che quindi sono a portata di mano.
Le lampade mobili devono avere un’ottima stabilità per evitare, cadendo, oltre alle rotture, temperature
pericolose con possibilità di incendio.
Le lampade che producono calore (es. fari alogeni) non devono cadere se appoggiati su un piano
inclinato di 15°. Per questo motivo è vietato utilizzare fari alogeni in modo mobile senza supporti.

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5 MESSA IN FUNZIONE
Accertarsi che nessun operatore sia in prossimità della macchina.
Ruotare il selettore a chiave posto sul quadro elettrico di comando su " 1 "
La spia quadro in tensione si accenderà.
Premere il pulsante verde messa in marcia motore : il motore elettrico e il lampeggiatore si avvieranno
e la spia messa in marcia si accenderà.
Azionare il pulsante verde azionamento sirena per avvisare le movimentazioni della macchina.

7 4
5.1 Quadro elettrico di comando
1) Spia quadro in tensione 1 8
2) Serratura consenso accensione
3) Pulsante messa in marcia motore centralina
4) Spia messa in marcia
5) Fungo di arresto emergenza
6) Fungo azionamento sirena
7) Interruttore alimentazione quadro 2 6
(Lucchettabile )
8) Sirena

5
3
5.2 Distributori a leve movimentazione forme

-Movimentazione forme di piedritto


( Leva "P " )
-Movimentazione forme di centinino
( Leva "C " )
-Rubinetti a sfera per regolazione,
apertura e chiusura flusso olio
-Manometro pressione olio

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5.3 Distributore a leva sollevamento carro e forme

-Sollevamento carro e forme ( Leva "G " )


-Rubinetti a sfera per regolazione, apertura e chiusura flusso olio
-Manometro pressione olio

5.4 Distributore a leva regolazione trasversale forme


-Regolazione trasversale ( Leva " R " )
-Rubinetti a sfera per regolazione, apertura e chiusura
flusso olio
-Manometro pressione olio

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5.5 Distributore a leva traslazione carro


-Traslazione avanti - indietro carro ( Leva " T " )
-Manometro pressione olio

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5.6 Verifiche
Verificare sempre il buon funzionamento di tutti i dispositivi di sicurezza e protezione.
Verificare che :

- Tutti i carter di protezione siano montati e ben fissati


- Sia funzionante il fungo di arresto di emergenza

- Il segnalatore acustico funzioni


- Verificare la corretta funzionalità dell’impianto oleodinamico

5.7 ARRESTO
La macchina è dotata di pulsanti a fungo di colore rosso su fondo giallo per l’arresto di emergenza, che
permettono di arrestare la fonte di energia primaria posizionati sulle forcelle ruota del carro e sul quadro
elettrico di comando.

Tale pulsante è solitamente utilizzato per l’arresto della attrezzatura a fine ciclo o giornata di lavoro.

Per riavviare nuovamente il motore è necessario riarmare il fungo stop di emergenza.

Tale operazione si esegue ruotando ed estraendo il pulsante.

Nel caso la macchina resti non utilizzata per lunghi periodi, prima di rimetterla in funzione, rivolgersi ad
una officina autorizzata per gli opportuni controlli.

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6 POSIZIONAMENTO E ARMO
Prima di eseguire le manovre di posizionamento è opportuno verificare che l’area di manovra sia
sgombra da qualsiasi elemento esterno alla macchina e che nessun operatore ( escluso l'operatore di
comando ) si trovi sopra o nelle vicinanze della macchina ( Vedere § 2.3.1 e § 2.3.2 ).

6.1 Posizionamento longitudinale


Il carro portaforme deve posizionare il tronco di forme con lunghezza pari a 12 m nella zona per eseguire
il getto in calcestruzzo.

Controllare che la superficie del manto contro getto sia oleata e che il tronco di forme trasportato sia in
posizione di disarmo (Vedere § 8 ).

Sbloccare i freni di stazionamento con la manovella posta sui gruppi di semovenza.

Mettere in funzione la macchina (Vedere § 5 ).

Segnalare sempre prima di ogni manovra con il pulsante verde azionamento sirena, posto sul quadro di
comando.

Azionare la leva " T " del distributore di comando per avanzare la macchina fino alla posizione di getto
da eseguire.

ATTENZIONE: eseguire la traslazione con il carro completamente abbassato

ATTENZIONE: durante la traslazione dell'attrezzatura non effettuare alcuna manovra


sugli altri distributori.

Eseguito l'avanzamento inserire i freni di stazionamento con la manovella posta sui gruppi di semovenza,
quindi procedere alla fase di armo descritta al § 6.3.

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6.2 Posizionamento trasversale


L' attrezzatura può essere traslata trasversalmente.
Le operazioni della traslazione trasversale devono essere eseguite all'esterno verificando che l'area di
manovra sia sgombra da qualsiasi elemento esterno alla macchina e che il piano di appoggio delle rotaie
sia in piano e sufficientemente resistente per supportare i carichi indicati nel § 11.
Controllare che il tronco di forme trasportato sia in posizione di disarmo (Vedere § 8 ).
Agganciare le funi di un mezzo di sollevamento alle piastre di attacco saldate sul portale anteriore: per
la scelta del mezzo di sollevamento tenere presente che tutta la macchina completa di ogni sua parte ha
un peso di 116.000 kg.
Sollevare il portale anteriore tanto quanto basta per poter togliere i bulloni che collegano la forcella alla
gamba maschio.
Ruotare di 90° i bilancini in modo che le ruote dei gruppi di semovenza siano disposte nella direzione
trasversale: prima della rotazione predisporre le rotaie nella direzione trasversale.
ATTENZIONE: prima della rotazione dei gruppi di semovenza verificare che le condot-
te oleodinamiche, che alimentano i motoriduttori, siano sufficientemente lunghe per
eseguire la rotazione, altrimenti procurare delle condotte aggiuntive e provvedere al
prolungamento delle condotte: durante la sostituzione per impedire la fuoriuscita
dell'olio inserire un tappo di chiusura provvisorio nel raccordo.
Ricollegare tramite bulloni le forcelle alle gambe maschio.
Abbassare il portale anteriore del carro in modo che le ruote appoggino sulle rotaie.
Scollegare il mezzo di sollevamento dal portale anteriore.
Ripetere le stesse operazioni fin qui eseguite per i gruppi ruota posteriori.
Una volta completata la rotazione di 90° dei gruppi ruota è possibile eseguire la traslazione trasversale.
Sbloccare i freni di stazionamento con la manovella posta sui gruppi di semovenza.
Collegare un mezzo da cantiere al supporto bilancino folle per eseguire la traslazione trasversale.
Mettere in funzione la macchina (Vedere § 5 ).
Segnalare sempre prima di ogni manovra con il pulsante verde azionamento sirena, posto sul quadro di
comando.
Azionare la leva "T" del distributore di comando e contemporaneamente movimentare il mezzo di traino
collegato al supporto bilancino folle, per traslare la macchina fino a posizionarla in asse alla galleria.
ATTENZIONE: Il tiro per la traslazione trasversale deve risultare omogeneo su entram-
be le gambe.
Inserire i freni di stazionamento con la manovella posta sui gruppi di semovenza.
Ripetere le operazioni di rotazione dei gruppi ruota per riposizionarli nel senso longitudinale della
macchina e della galleria per procedere alla fase di traslazione longitudinale descritta al § 6.1.

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6.3 Armo
Segnalare sempre prima di ogni manovra con il pulsante verde azionamento sirena, posto sul quadro di
comando.
Verificare che le forme siano centrate rispetto l'asse della galleria, altrimenti azionare la leva " R " del
distributore di comando per eseguire la regolazione trasversale.
ATTENZIONE: eseguire la regolazione trasversale dell'attrezzatura con il carro
portaforme completamente abbassato: non abbassare completamente il carro potreb-
be essere causa di danni strutturali alle gambe del carro.
Nelle operazioni successive verificare le quote geometriche di posizionamento relative alle forme con
riferimento allo schema controllo dimensioni al § 6.4.
Ruotare la leva del deviatore per mandare l'olio al distributore "G" per il sollevamento.

Azionare la leva " G " del distributore di comando per sollevare le forme alla quota di progetto.

ATTENZIONE: eseguire il sollevamento del tronco di forme agendo alternativamente


sulle coppie di cilindri oleodinamici anteriori e posteriori con un dislivello verticale tra le
gambe telescopiche massimo di 50 mm in modo da non provocare una forte inclinazio-
ne del tronco di forme e quindi causare possibili deformazioni della struttura del carro.

ATTENZIONE: non impiegare la cassaforma per sollevare l'armatura metallica per non
creare danni irreparabili alla struttura della macchina.

Armatura metallica

E' anche possibile eseguire manovre singole su ogni cilindro oleodinamico di sollevamento, in quanto
dotato di alimentazione indipendente con rubinetto a leva di esclusione: vale comunque la regola, che il
dislivello verticale tra le gambe telescopiche del carro non superi il valore di 50 mm.

ATTENZIONE: con il tronco trasportato è assolutamente vietato sollevare una gamba


e far appoggiare a terra il carro solo su tre gambe.

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Sollevato il tronco di forme ribaltare verso il basso la scaletta marca C27 di accesso al piano di lavoro
del carro, per poter salire e scendere dalla macchina con maggiore facilità.
Azionare la leva " P " del distributore di comando e aprire i piedritti verso lo scavo fino alla quota di
progetto.
Arrivati alla quota di progetto di apertura dei piedritti azionare la leva " C " del distributore di comando
e aprire i centinini verso lo scavo, fino alla quota di progetto.
Tra la lamiera di fondo delle forme di centinino e il piano di appoggio è previsto un vuoto di circa 25 mm
da chiudere con tavole di legno a cura del cantiere, sulle tavole si appoggeranno le forme quando non
sono più sostenute dal carro.
Ribaltare verso il basso le scalette marca FK69 di accesso ai piani di lavoro sulle forme di piedritto.
Posizionare i puntelli regolabili a vite e inserire la spina conica per bloccare l'articolazione tra volto e
piedritto e l'articolazione tra piedritto e centinino.
Inserire i funghi di ancoraggio nelle sedi predisposte sul piano di appoggio a passo 0,5 m.
Inserire i cunei tra i funghi di ancoraggio e le forme di centinino.
Azionare le leve " P " e " C "dei distributori di comando solo per scaricare la pressione interna dei cilindri
oleodinamici che movimentano le forme di centinino e di piedritto.
Verificare che i rubinetti a leva del pannello di comando " G " siano tutti aperti
Azionare la leva " G " del distributore di comando per abbassare il carro e distaccarlo di ~ 30 mm dalle
travi della tralicciatura.
Preparare la chiusura frontale e l'anello di battuta come descritto al § 4.5.
A questo punto la macchina è pronta per la fase di getto del calcestruzzo descritta al § 7.

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6.4 Schema controllo dimensioni

Le quote sono riferite all'esterno manto

Particolare cerniera

Spessori teorici da verificare e personalizzare


al montaggio dei casseri in cantiere.

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6.5 Fuoriuscita carro dalle forme armate nella sezione corrente


Nella galleria con sezione corrente può rendersi neccessario che il carro, dopo aver armato il tronco di
forme, debba uscire dall'ingombro del tronco di forme.
Per questa condizione i portali del carro sono stati progettati con apposite guide che consentono
alle gambe di traslare nel senso trasversale e uscire dall'ingombro del tronco di forme armato.
Il cantiere a tal proposito deve predisporre sul piano le rotaie aggiuntive tipo BURBACK A65 a un
interasse di 6700 mm, come indicato in figura:

Procedere allo spostamento delle gambe, una alla volta, con le seguenti operazioni:
- Posizionare un puntone verticale, a cura del cantiere, che deve sostenere un carico massimo di 30000
kg , sotto la trave longitudinale del carro e il più vicino possibile al portale, come indicato in figura:

Puntone verticale

- Smontare sostegno marca C110


del tubo di ventilazione.
- chiudere i rubinetti a sfera che alimentano i cilindri oleodinamici delle tre gambe del carro che
non sono in prossimità del puntone verticale di sostegno.

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- sbullonare la gamba femmina vicina al puntone verticale


dal portale.
- azionare la leva " G " del distributore di comando e
sollevare la gamba maschio vicina al puntone verticale, in
modo da avere una distanza tra bordino ruota e filo rotaia
superiore di ~ 100 mm, come indicato in figura:

- tramite tirfor
taslare di 600 mm,
verso l'interno del carro, la gamba
sollevata come indicato in figura.

- ribullonare la gamba al portale.


- azionare la leva " G " del distributore di comando e abbassare la gamba maschio per portare la ruota
a contatto con la rotaia aggiuntiva e sostenere quindi il carro.
- smontare il puntone verticale.
Ripetere le stesse operazioni per spostare le altre tre gambe del carro.
Spostate verso l'interno le gambe eseguire le seguenti operazioni per consentire la traslazione longitudinale
del carro e uscire dall'ingombro del tronco di forme:
- ribaltare verso l'alto la scaletta marca C27 del piano di comando del carro.
- smontare i parapetti marca PC1 del piano di comando dal lato che guarda le forme.

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- togliere i perni che collegano i cilindri oleodinamici per le regolazione trasversale alla trave longitudinale
del carro.
- azionare la leva " R " del distributore di comando e rientrare gli steli dei cilindri oleodinamici
per la regolazione trasversale.
- smontare i cilindri oleodinamici per la movimentazione dei casseri di piedritto.
- smontare tutti i piani di lavoro dalle forme di piedritto.
- smontare le scale a pioli marca C110 e i parapetti marca PC1dai piani di lavoro del carro.
- infine, azionare la leva " G " del distributore di comando e abbassare completamente il carro,
come indicato nella figura.

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7 GETTO CALCESTRUZZO
Il calcestruzzo viene pompato tramite una pompa posta sul piano scorrimento mezzi e collegata con
giunto a leva alla tubazione di ingresso montata sulla gamba posteriore sinistra del carro.
Il getto di rivestimento della galleria deve essere effettuato, inizialmente dalle portelle laterali sulle forme
di piedritto e successivamente attraverso i bocchettoni posizionati sui piedritti e volti.
Montare tramite giunti a leva da 5"½ le tubazioni in gomma ai bocchettoni con tronchetto conico
posizionati sulla trave longitudinale del carro.
Aprire le portelle inferiori e inserire le tubazioni in gomma.
Prima di pompare il calcestruzzo accoppiare a pressione il terminale della tubazione rotante e sfilante
del carrello distributore ( DCL ) al tronchetto conico del bocchettone, come descritto nel manuale di uso
del carrello distributore.
A questo punto è possibile eseguire il pompaggio del calcestruzzo.
Il calcestruzzo dovrà essere distribuito longitudinalmente dall'inizio alla fine del tronco di casseforme
alternando l'introduzione dei tubi in gomma attraverso le portelle sul lato destro e su sul lato sinistro così
da ottenere una distribuzione uniforme e rispettando le condizioni di getto indicate nel § 7.1.
Ricordiamo che è ammessa una differenza di livello del calcestruzzo tra un lato e l'altro del tronco di
forme massimo di 1,25 m.
Arrivati con il calcestruzzo in prossimità delle portelle, interrompere il getto, estrarre il tubo in gomma e
chiudere le portelle.
Accorciare le tubazioni in gomma con lo smontaggio di un elemento e inserirle nelle portelle superiori
delle forme di piedritto.
Ripetere il pompaggio del calcestruzzo fino a che lo stesso arriva in prossimità delle portelle, quindi
interrompere il getto, estrarre il tubo in gomma e chiudere le portelle.
Smontare le tubazioni in gomma e provvedere alla loro pulizia come descritto al § 7.5.
Collegare tramite giunti a leva le tubazioni al bocchettone di getto sui volti laterali.
Aprire le serrande a filo manto dei bocchettoni con l'impiego di un martello di gomma.
Ripartire con le operazioni di pompaggio fino a che il calcestruzzo arriva al livello dei bocchettoni laterali.
Sempre con l'impiego di un martello in gomma chiudere le serrande a filo manto dei bocchettoni laterali.
A questo punto procedere con la fase di getto utilizzando i bocchettoni posizionati sul volto centrale.
Il calcestruzzo deve essere introdotto a partire dal lato anello di battuta verso la chiusura frontale.
Ad ogni cambio di punto di getto ricordarsi di chiudere le serrande del bocchettone precedentemente
utilizzato.

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La chiusura del getto viene eseguita attraverso i bocchettoni completi di valvola a contrappeso per il
controllo della sovrapressione.

ATTENZIONE : Durante il getto non sostare nella zona circostante al bocchettone


perché si rischia di essere investiti da eventuali e improvvisi spruzzi di calcestruzzo

ATTENZIONE: non utlizzare per la chiusura del getto i bocchettoni senza valvola a
contrappeso per evitare danni irreparabili alla struttura, come evidenziato nella figura
sottostante.

ATTENZIONE: non bloccare per nessun motivo il braccio del contrappeso ( tarato
secondo le indicazioni al § 7.2 ) per evitare danni irreparabili alla struttura delle forme.

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La vibrazione del calcestruzzo dovrà essere effettuata con i vibratori a parete comandati ad aria
compressa, applicati alle forme come indicato nello schema impianto aria e seguendo le indicazioni
riportate sul libretto di uso specifico fornito in dotazione.

ATTENZIONE:
- Non far funzionare i vibratori a parete sulle forme se la loro zona di
influenza non è coperta dal calcestruzzo per evitare rotture sulla carpenteria
come evidenziato nella figura sottostante.

- Non alimentare più di 3 vibratori contemporaneamente


- La valvola di controllo della sovrapressione posta sui bocchettoni in
calotta deve essere tarata secondo le indicazioni riportate sulla tabella dati
di progetto e secondo schema al § 7.2
- Le fasi di getto devono rispettare accuratamente tutti i dati indicati nella
tabella “Dati di progetto” al § 7.1
- Dopo aver eseguito i primi getti controllare il serraggio dei bulloni con i
valori indicati nella tabella al § 4.1.

Durante il getto controllare attraverso le portelle di ispezione sulle forme la uniforme distribuzione del
calcestruzzo onde evitare eccessivi sbilanciamenti nella distribuzione degli sforzi sulle forme.

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7.1 Dati di progetto


Rispettare rigorosamente i dati di progetto per un perfetto utilizzo della macchina.
Peso specifico del calcestruzzo Y= 24 kN/m³
Proporzione della miscela cemento, sabbia, ghiaia 1:2:4
Abbassamento del cono slump massimo = 20/25 cm
Temperatura minima del calcestruzzo T = 5°C
Velocità di innalzamento massima 2 m/h
ATTENZIONE: la velocità di innalzamento del calcestruzzo nei getti con la presenza di nicchie e/o innesti
deve essere di 1 m/h
Dislivello massimo tra i getti dei due lati 1,25 m
Spessore massimo di getto 0,8 m
Massima pressione in calotta 80+20 KN/m²
Massima pressione sul piedritto 96 KN/m²
Tipo di vibrazione a cassero
Tipo di calcolo e schema (Vedi Relazione Tecnica di Calcolo).

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7.2 Posizionamento contrappeso per bocchettone di getto con valvola

PRESSIONE MAX. CALCESTRUZZO CONTRAPPESO TEORICO DISTANZA STANDARD


MAX. PRESSURE OF CONCRETE THEORETICAL COUNTERWEIGHT STANDARD DISTANCE
PRESSION MAX DU BETON CONTREPOIDS THEORIQUE DISTANCE STANDARD
MAX. DRUCK DES BETONS THEORETISCHES GEGENGEWICHT STANDARDABSTAND

100 kN / m² 23,7 kg 250 mm

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7.3 Sequenze di getto


Dato che il dislivello massimo ammissibile tra i due lati è di 1,25 m e la massima velocità d'innalzamento
del calcestruzzo è di 2 m/h, il tempo minimo richiesto per il completamento del getto considerando i tempi
morti tra le fasi di pompaggio da un lato all' altro, risulta essere di 5 ore e 12 minuti.

1 37,5 minuti 2 50 minuti

3 50 minuti 4 50 minuti

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5 50 minuti 6 47,5 minuti

7 28 minuti

Tempo totale di getto da figura 1 a figura 7 è: 5 ore e 12 minuti

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7.4 Pulizia macchina


Tenere sempre pulita la centralina, il posto di comando, le parti telescopiche (gambe e tubi di guida) e
le zone dove agiscono i cilindri oleodinamici.
Terminata la fase di getto pulire accuratamente tutte le superfici ed i componenti della macchina.
Utilizzare un getto d’acqua in pressione per eliminare le incrostazioni del calcestruzzo.
Lavaggio della macchina con idropulitrice
Se si utilizzano idropulitrici per il lavaggio delle macchine non si deve operare a distanze inferiori a 15÷20
cm.
Non conviene insistere con lo spruzzo su un unico punto della superficie verniciata, ma lavare con ampie
passate.
È consigliabile utilizzare idropulitrici con paracolpi in gomma posti all’estremità della lancia di spruzzo,
per evitare di colpire la verniciatura con oggetti di metallo.
La temperatura dell’acqua non deve essere superiore a 60-70 °C.
Attenzione che un film deteriorato o già scalfito può sfogliare quando sottoposto a lavaggio con pressione
di una certa entità.
N.B.: Al fine di impedire al cemento ed al calcestruzzo di aderire all’attrezzatura e facilitare così la pulizia
ed il lavaggio è consigliabile cospargere l’attrezzatura con uno strato di paraffina, cera, olio meccanico
od altri prodotti in commercio. Eseguire questa operazione ogni qualvolta si esegua il lavaggio della
macchina o quando si rende necessario.

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7.5 Pulizia tubazioni per distribuzione calcestruzzo


Durante le operazioni di getto, quando il calcestruzzo arriva a livello e bisogna estrarre le tubazioni in
gomma o chiudere le serrande a filo manto dei bocchettoni è necessario pulire le tubazioni perché al loro
interno è presente del calcestruzzo residuo.
Per pulire le tubazioni metalliche che collegano i bocchettoni procedere come segue:
- Recuperare quanto più calcestruzzo possibile invertendo il pompaggio della pompa in " aspira "per
circa 2 o 3 cicli di aspirazione così da eliminare la colonna di calcestruzzo residua.
- Utilizzare acqua in pressione per pulire l'interno della tubazione.
Nei casi in cui la lunghezza della tubazione non permette al suo interno una perfetta pulizia è consigliabile
utilizzare un sistema di lavaggio misto aria-acqua come sotto descritto:

-Inserire nella tubazione la palla di spugna

-Applicare con giunto a leva il fondello di lavaggio alla tubazione Acqua

Aria

-Collegare al fondello di lavaggio il tubo aria e il tubo dell'acqua


-Regolare tramite i rubinetti posizionati sul fondello di lavaggio il dosaggio di aria e acqua e tramite la
pressione far fuoriuscire la palla
N.B: La palla e il fondello di lavaggio sono esclusi dalla fornitura e normalmente sono in dotazione con
la pompa del calcestruzzo.
ATTENZIONE: non sostare davanti alla tubazione durante la fuoriuscita della del
calcestruzzo residuo e della palla di spugna.

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8 DISARMO
Prima di eseguire le manovre di disarmo è opportuno verificare che l'area di manovra
sia sgombra da qualsiasi elemento esterno alla macchina e leggere attentamente le
avvertenze riportate ai § 2.3.1 - 2.3.2.
Si procede alla fase di disarmo del tronco di forme solamente dopo la maturazione del calcestruzzo.
Smontare le tavole in legno dalla chiusura frontale.
Mettere in funzione la macchina (Vedere § 5).
Segnalare sempre e prima di ogni manovra con il pulsante verde azionamento sirena posto sul quadro
elettrico di comando.
Verificare che i rubinetti a leva del pannello di comando " G " siano tutti aperti
Azionare la leva " G " del distributore di comando per sollevare il carro fino a sostenere il tronco di forme.
Estrarre con colpi di martello i cunei tra i funghi di ancoraggio e le forme di centinino.
Estrarre i funghi di ancoraggio dalle sedi del piano di appoggio.
Disarmare i puntelli regolabili a vite tra volto e piedritto tramite l'estrazione, con colpi di martello in gomma,
della spina conica lato piedritto.
Disarmare i puntelli regolabili a vite tra piedritto e centinino tramite l'estrazione, con colpi di martello in
gomma, della spina conica lato piedritto.
Ribaltare verso l'alto le scalette marche FK69 e C27 di accesso ai piani di lavoro delle forme e del carro.
A questo punto si procede al disarmo delle forme nel seguente modo:
- azionare le leve " C " del distributore di comando per disarmare i centinini, richiudendoli il più
possibile, verso l'interno della galleria.
- azionare le leve " P " del distributore di comando per disarmare i piedritti, richiudendoli verso
l'interno della galleria.
Abbassare di 50 mm il carro e quindi il tronco di forme con le seguenti operazioni
- azionare la leva " G " del distributore di comando per abbassare il carro e il tronco di forme.

ATTENZIONE: eseguire l'abbassamento del tronco di forme agendo alternativamente


sulle coppie di cilindri oleodinamici anteriori e posteriori con un dislivello verticale tra le
gambe telescopiche massimo di 50 mm in modo da non provocare una forte inclinazio-
ne del tronco di forme e quindi causare possibili deformazioni della struttura del carro.

E' anche possibile eseguire manovre singole su ogni cilindro oleodinamico di sollevamento, in quanto
dotato di alimentazione indipendente con rubinetto a leva di esclusione: vale comunque la regola, che il
dislivello verticale tra le gambe telescopiche del carro non superi il valore di 50 mm.

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ATTENZIONE: con il tronco trasportato è assolutamente vietato sollevare una gamba


e far appoggiare a terra il carro solo su tre gambe.

La macchina è così disarmata e pronta per essere traslata nella nuova posizione di getto per ripetere le
operazioni di armo come descritto nei §§ 6.1 - 6.2 - 6.3.

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9 MANUTENZIONE
Una puntuale e corretta manutenzione è la premessa indispensabile per assicurare efficienza, affidabilità
e durata della macchina.
Tenendo presente che la macchina opera in cantieri le cui condizioni ambientali sono spesso sfavorevoli,
proponiamo di seguito una serie di considerazioni sui vari gruppi componenti la macchina, mettendo in
evidenza le correlazioni e i punti critici da tenere sotto controllo sistematico.
Queste operazioni devono essere eseguite da un tecnico precedentemente addestrato seguendo questi
consigli.

ATTENZIONE: prima di effettuare qualsiasi intervento di manutenzione o di lasciare


in custodita la macchina lucchettare il dispositivo d’ arresto nella posizione di spento e
togliere la chiave.

Dispositivo di arresto lucchettabile presente sul quadro di comando

posizione tensione spenta posizione di tensione inserita


INSERIRE E CHIUDERE IL LUCCHETTO
Le chiavi relative alla riattivazione della fonte di energia del quadroelettrico di
comando devono essere custodite dal responsabile delle operazioni.

Apporre un cartello "MANUTENZIONE IN CORSO"


sul quadro comando.

MANUTENZIONE
IN CORSO

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9.1 Controlli giornalieri

9.1.1 Prima della messa in moto


Dispositivi di sicurezza (es. Funghi di arresto, sirena)

Livelli e condizioni dell’olio centralina

Impianto elettrico (luci / lampeggiatori / ecc.).

9.1.2 Dopo la messa in moto


Pressione dell’olio motore centralina

Verificare il funzionamento di tutte le spie.

Assenza di perdite di olio (eventualmente fissare i raccordi )

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9.2 Lubrificazione
Durante queste operazioni la macchina deve essere spenta, pertanto vanno applicate le prescrizioni
indicate al § 9.

Ingrassare le seguenti parti:

- catene gruppi di semovenza


- filettature puntelli, vitoni, ecc..
- piatti di guida gambe telescopiche
Provvedere alla lubrificazione superficiale e protettiva delle parti meccaniche esposte.

In caso di lunghi periodi di fermo effettuare una abbondante lubrificazione di tutte le parti della macchina.

Se nell’effettuare le operazioni di lubrificazione si è reso necessario rimuovere una protezione si deve:

- porre particolare attenzione durante le operazioni di manutenzione


- rimontare la protezione prima dell’utilizzo della macchina
Per la lubrificazione fare riferimento ai dati elencati nella tabella dati lubrificazione al § 9.2.1.

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9.2.1 Tabella dati lubrificazione Rev. 0

LUBRIFICAZIONI

10 9 5
1 2 9 10

1 2 7 8 6 3 6 4

Tutte le parti in movimento ( es. vitoni e madreviti ) devono essere ingrassate con
grasso grafitato con consistenza NLGI 2 prima del loro impiego.

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TABELLA DATI LUBRIFICAZIONI

RIFERIMENTO TEMPO MANUTENZIONE (ORE) LUBRIFICANTI NOTE


DESCRIPTION LUBRICATION INTERVALS (HOURS OF WORK ) SCHMIERUNG REMARKS
REF.
BEZUG WARTUNGSZEIT (STD.) LUBRICANTS ANMERKUNG
POS.
REFERENCIA TIEMPO MANTEN (HORAS). LUBRICANTES NOTAS
25 50 200 500 2000
OLIO IDRAULICO SERBATOIO ( CAPACITÀ SERBATOI 250 l ) TEMPO MAX 1 ANNO
OIL TANK SHELL TELLUS OIL T 46 TIME MAX 1 YEAR
1 HYDRAULIKÖL IM TANK C S ESSO HYDRO HVI 46 MAX. ZEIT 1 JAHR
UNIVIS N 46
ACEITE HIDRAULICO DEPOSITO TIEMPO MAX 1 AÑO
FILTRO ASPIRAZIONE 1° SOSTIZIONE DOPO 200 ORE
FILTER 1° CHANGE AFTER 200 h
2 ABSAUGFILTER S 1. Ersatz nach 200 Std.

FILTRO ASPIRACION PRIMERA SUBS. AL CABO DE 200 HORAS


CERNIERE
HINGES SHELL SUPER GREASE EP 2 GRASSO NLGI 2
3 I ESSO BEACON EP 2 GREASE NLGI 2
CHARNIÈRES
GUIDA GAMBE TELESCOPICHE SHELL SUPER GREASE EP 2 GRASSO NLGI 2
4 GUIDE FOR TELESCOPIC LEGS I ESSO BEACON EP 2 GREASE NLGI 2
PIANI DI SCORRIMENTO FORME E CARRO SHELL SUPER GREASE EP 2 GRASSO NLGI 2
5 VITONI PUNTONI INCLINATI I ESSO BEACON EP 2 GREASE NLGI 2
SHELL SUPER GREASE EP 2 GRASSO NLGI 2
6 MANOVELLA DI STAZIONAMENTO E GHIERA SU PUNTONI I ESSO BEACON EP 2 GREASE NLGI 2
SHELL SUPER GREASE EP 2 GRASSO NLGI 2
7 CATENA DI TRASLAZIONE I ESSO BEACON EP 2 GREASE NLGI 2
RIDUTTORI 1° CAMBIO DOPO 100 ORE - TEMPO MAX 1 ANNO
REDUCTIONS GEAR 1° CHANGE AFTER 100 H - TIME MAX 1 YEAR
SHELL OMALA OIL 150
8 UNTERSETZUNGSGETRIEBE C S 1. ERSATZ NACH 100 STD. - MAX. ZEIT 1 JAHR
ESSO SPARTAN EP 150
REDUCTORES 1° CAMBIO AL CABO DE 100 HORAS - TIEMPO MAX 1 AÑO
SHELL SUPER GREASE EP 2 GRASSO NLGI 2
9 ARTICOLAZIONE TUBAZIONE A BANDIERA PER CALCESTRUZZO I ESSO BEACON EP 2 GREASE NLGI 2
VEDERE LIBRETTO DI ISTRUZIONI
VEDERE LIBRETTO DI ISTRUZIONI
10 VIBRATORI PNEMATICI L COME DA INDICAZIONI DEL
COME DA INDICAZIONI DEL COSTRUTTORE
COSTRUTTORE
S = SOSTITUIRE C = CONTROLLO LIVELLO E RIPRISTINO I = INGRASSARE L = LUBRIFICARE
S = REPLACE C = CHECK LEVEL AND REFIL I = GREASE L = LUBRICATION
S = WECHSELN C = RÜCKSTELLUNGSNIVEAU PRÜFEN I = SCHMIEREN

S = SUBSTITUIR C = CONTROL NIVEL Y RESTABLECIMIENTO I = ENGRASAR L = LUBRICAR

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9.3 Controllo componenti oleodinamici


Data la complessità della macchina si consiglia sempre di ricorrere a specialisti per interventi sulla parte
oleodinamica.

Se si riscontrano delle anomalie, verificare le cause e ripristinare l’integrità del


circuito prima di effettuare qualsiasi manovra.

Individuare eventuali perdite d’olio e rimuovere le cause.

Ispezionare valvole di sicurezza e tubi idraulici rigidi e flessibili, giunti e cilindri per scoprire eventuali usure
o perdite (lo scoppio di una tubazione logora può causare conseguenze gravi).

Occorre controllare le tubazioni che dalla valvola di sicurezza si raccorda-


no alle bocche di entrata di ogni cilindro, verificando che non esistano
perdite, che non vi siano deformazioni da urto o da usura e che i raccordi
siano integri e ben bloccati.

Sostituire immediatamente qualsiasi tubazione danneggiata.

È vietato modificare la taratura originale: qualsiasi regolazione o taratura deve essere effettuata da
personale specializzato.
È vietato manomettere i componenti oleodinamici, pena la decadenza della garanzia e responsabilità del
fornitore.

ATTENZIONE:
Prima di operare su un circuito assicurarsi che non sia in pressione.

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Dal momento che l’olio può raggiungere temperature elevate con rischio di bruciature gravi, occorre
indossare adeguati mezzi di protezione prima di aprire un giunto.

Qualsiasi sostituzione di componenti deve essere fatta nel rispetto dei dati di targa del costruttore.

9.4 Controllo componenti elettrici


Controllare l’efficienza di tutti i componenti elettrici di comando.
Assicurarsi del perfetto isolamento dei cavi, specialmente in corrispondenza dei fissacavi e pressacavi,
al fine di evitare cortocircuiti che potrebbero danneggiare altri componenti.
Controllare inoltre che i punti di collegamento siano perfettamente serrati e non presentino ossidazioni.
Assicurarsi sempre del perfetto collegamento a massa dell’impianto elettrico.

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9.5 Controllo tubazioni calcestruzzo


La giusta dimensione delle tubazioni in diametro e spessore unitamente al loro stato di conservazione,
la corretta tipologia dei giunti, la loro efficienza e chiusura con fermo di sicurezza sono le condizioni
essenziali per eliminare rischi e problemi durante il pompaggio.
Periodicamente in funzione del tipo e dello spessore le tubazioni vanno ispezionate per verificarne lo
stato di usura.
Si consiglia di controllare frequentemente i tratti più esposti ad usura ogni 1000 m3 di getto.
- Verificare frequentemente (in funzione dell’abrasività del materiale pompato) lo stato di usura delle
tubazioni e provvede alla sostituzione quando lo spessore è inferiore al valore riportato in tabella (vedi
tabella sottostante) Il controllo può essere fatto percuotendo la tubazione con un martello; in funzione
del tipo di risposta sonora può essere valutare lo stato di usura. Più scientificamente è possibile
stabilire lo spessore della tubazione con l'impiego di apparecchiature facilmente reperibili sul mercato
per controllo non distruttivo

Asse delle X = spessore minimo delle pareti [mm]


Asse delle Y = pressioni di lavoro [bar] sul calcestruzzo

PL = Pressione di lavoro
DN = Diametro nominale

Esempio di lettura
Se PL = 70 [bar] DN = 125 [mm]

Tracciare una linea orizzontale (linea A) a quota 70 sull'asse


delle Y fino ad incrociare la retta DN 125.
Dal punto di incrocio tracciare una linea verticale (linea B) fino
ad incrociare l'asse delle X che determina lo spessore minimo
delle tubazioni = 2.9 [mm].

DIN 2413 - III

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- Per un’usura uniforme e quindi per una maggiore durata è bene far ruotare periodicamente le tubazioni:
rotazione oraria di 120° ogni 5/6000 m3 di getto per le tubazioni ed un inversione di 180° per le curve
ATTENZIONE:
- Non modificare le dimensioni originali delle tubazioni prescritte dal costruttore
- Nell’uso di alte pressioni sul calcestruzzo utilizzare le tubazioni idonee
- Tubazioni fissate a terra e curve ubicate ad una distanza dal personale inferiore
ai tre metri devono essere cambiate al raggiungimento degli spessori previsti
e comunque con frequenza superiore

9.6 Controllo impianto aria


L' impianto pneumatico è predisposto per un utilizzo tra i 4-6 bar.
Verificare periodicamente, almeno ogni 15 giorni il buono stato delle tubazioni in gomma e il serraggio
dei raccordi e delle fascette.
Per un corretto uso e manutenzione dei vibratori pneumatici consultare il libretto specifico fornito in
dotazione.
In ogni caso prima di ogni utilizzo verificare l'assenza di perdite d'aria o danneggiamenti. In questo caso
ripristinare l'integrità dell'impianto.

9.7 Controllo manto cassaforma


Il manto della cassaforma a contatto con il calcestruzzo è soggetto ad usura.
Verificare costantemente lo spessore del manto in prossimità dei bocchettoni di getto: se lo spessore
è diminuito di 0,5 mm i dati di progetto indicati al § 7.1 devono essere ridotti del 30%.
Stabilire lo spessore della lamiera con l'impiego
di apparecchiature facilmente reperibili sul mercato
per controllo non distruttivo.

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10 SMONTAGGIO DELLA MACCHINA

10.1 Indicazioni generali


La macchina può essere smantellata e rottamata senza dover seguire particolari accorgimenti.
Per lo smontaggio della carpenteria e dei diversi componenti é in genere sufficiente seguire le operazioni
inverse a quelle descritte nel § 4 relativo al montaggio.
E’ necessario, però, aver cura di rimuovere l’olio lubrificante dai riduttori, le parti in plastica e gomma (cavi
elettrici, guarnizioni, ecc.) e smaltire il tutto tramite ditte autorizzate.
Consegnare le parti di carpenteria e i componenti in metallo ai centri di raccolta.

Prima di procedere con lo smontaggio dei diversi componenti, assicurarsi


di avere TOLTO TENSIONE.

Seguire le prescrizioni di sicurezza già indicate per le operazioni di montaggio


e indossare i dispositivi di protezione personale.

Se l'impianto viene venduto ad un altro utente comunicare alla CIFA il cambio di proprietà.

10.2 Smaltimento
Non disperdere nell’ambiente olio usato, parti in gomma, ma smaltirle opportunamente.

La struttura metallica va smaltita come ferro vecchio.


Riciclare i pezzi in plastica (guarnizioni, rivestimenti, ecc) a norma di legge. La parte metallica va
invece smaltita insieme alla carpenteria.

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11 REAZIONI IN FASE DI GETTO E IN FASE DI TRASPORTO


La macchina trasla con ruote metalliche a doppio bordino su rotaie tipo BURBACK A65 fissate alla
muretta a cura del cantiere.
In fase di getto il tronco di forme viene appoggiato su tavole in legno spessore 25 mm posizionate
sulla muretta.
E’ necessario quindi che il piano di appoggio sia realizzato tenendo conto dei carichi massimi ripor-
tati nelle figure sottostanti a seconda del tipo di galleria:

360 kN

600 kN / 1,5 m
63 kN
180 kN 180 kN

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11.1 Fissaggio rotaia sulla muretta

PIASTRINA CON BULLO-


NE DI ANCORAGGIO

IE
TA
RO
E
N
IO
N
U

1000 400 1000


Prevedere inoltre un fermo all'estremità della rotaia lato avanzamento come indicato nella targa
sottostante.

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12 ELENCO DISEGNI DI ASSIEME E SCHEMI DI COMANDO


Per elenco disegni di assieme consultare il foglio " TRASMISSIONE DOCUMENTAZIONE TECNICA"
per matricole C.08.7214 - 1779, fornito con la documentazione tecnica.

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13 ELENCO DEGLI ATTREZZI NECESSARI PER IL MONTAGGIO


n° 1 Cintura di sicurezza per ogni operatore
n° 1 Elmetto protettivo per ogni operatore
n° 1 Set di guanti e scarpe antifortunistiche per ogni operatore
n° 1 Scala allungabile fino a 8 m
n° 1 Livella per controllo piani
n° 4 Spine coniche diametro minimo 5 mm diametro massimo 30 mm - lg. 250 mm
n° 1 Serie di chiavi a stella da ch. 17-19-22-24-27-30-36-55-60
n° 1 Serie di chiavi fisse da ch. 17-19-22-24-27-30-36-55-60
n° 1 Cricco da 1/2” con bussole da ch. 17-19-22-24-30
n° 1 Cricco da 3/4” con bussole da ch. 36-50
n° 1 Avvitatrice elettrica o pneumatica per bulloni con chiave da 24-30
n° 1 Chiave a rullo apertura massima fino a 32 mm
n° 2 Leverini
n° 1 Scalpello
n° 1 Seghetto con 5 lame per acciaio
n° 1 Trapano elettrico con punte sino a 13 mm
n° 1 Trusse da elettricista completa
n° 2 Alzatira a catena da 1500 kg con catena lg. 3 - 4 m
n° 1 Mazza da 5 kg
n° 2 Martelli da 2 kg
n° 2 Martelli da 0,8 kg
n° 1 Giratubi da 2”
n° 1 Spezzone di fune in canapa diametro 16 mm lg. 30 m
n° 1 Saldatrice elettrica completa di accessori ( cavo alimentazione - cavo con pinza lg.
30 m - maschera per saldare - elettrodi - ecc. )

NB. Richiamiamo la vs. Attenzione sul fatto che l’ impiego dell’avvitatrice comporta una
notevole economia dei tempi di montaggio.

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14 RICAMBI
Nella fornitura sono già compresi una serie di ricambi consigliati; per ulteriori ricambi riferirsi ai manuali
specifici dei vari componenti, nonché ai disegni di assieme che, unitamente alle istruzioni di uso e
manutenzione, consentono l'individuazione delle parti.

14.1 Modalità inoltro richieste


Le richieste di pezzi di ricambio devono essere indirizzate a :

CIFA S.p.A.
Servizio Assistenza e Ricambi / TUNNELLING
Via Stati Uniti d'America, 26
20030 Senago (MI)
Italia

Telefono 02 990131

Fax 02 99013335

Nella richiesta di pezzi di ricambio devono essere riportate le seguenti informazioni :


- Tipo e modello macchina
- Numero matricola macchina
- Numero di codice del ricambio, se indicato sui disegni di assieme
- Descrizione del ricambio
- Numero di pezzi desiderati
- Modalità di spedizione
- Ragione sociale, recapito, dati fiscali del richiedente ed indirizzo di spedizione.

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