Sei sulla pagina 1di 28

METROPOLITANA DI GENOVA

Opere di prolungamento della tratta da BRIN a CANEPARI


PROGETTO DEFINITIVO

ELABORATI GENERALI
RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI

Rev.
Commessa Fase Lotto Disciplina WBS Tipo Numero Foglio
Esterna

MGE1 PD LG VVF COM R 002 00 B


Rev. Descrizione Nome Data Firma
Prima emissione Redatto A. Raso 06/08/2020

Verificato L. Gentiluomo 06/08/2020


A
Approvato G. Fadda 06/08/2020

Autorizzato P. Marchetti 06/08/2020


Integrazioni Redatto A. Raso 02/09/2020
volontarie
Verificato L. Gentiluomo/G. Fadda 02/09/2020
B
Approvato A. Nardinocchi 02/09/2020

Autorizzato P. Marchetti 02/09/2020

Redatto

Verificato
C
Approvato

Autorizzato

Redatto

Verificato
D
Approvato

Autorizzato

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 2/28


INDICE

1. PREMESSA 6

2. SCOPO DEL DOCUMENTO 6

3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 8

4. SICUREZZA ANTINCENDIO 9
4.1 SEDE DELLA METROPOLITANA 9
4.2 STAZIONE DI CANEPARI 9

5. STAZIONE DI CANEPARI 10
5.1 CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE E STRUTTURALI 10
5.1.1 RESISTENZA E REAZIONE AL FUOCO 10
5.1.2 ACCESSIBILITÀ 10
5.1.3 INGRESSI DELLE STAZIONI 11
5.2 ESODO 11
5.2.1 CRITERI PROGETTUALI PER L’ESODO 11
5.2.2 PERCORSI DI SFOLLAMENTO 11
5.2.2.1 Lunghezza e larghezza delle vie di esodo 11
5.2.2.2 Scale fisse 11
5.2.2.3 Scale mobili 12
5.2.2.4 Tornelli e varchi 12
5.2.3 AFFOLLAMENTO 12
5.2.4 CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE E VERIFICA DEI PERCORSI DI SFOLLAMENTO 13
5.2.5 VERIFICA SFOLLAMENTO 14
5.3 IMPIANTI DI PROTEZIONE ATTIVA, ESTINTORI E SEGNALETICA 21
5.3.1 RETE DI IDRANTI 21
5.3.2 IMPIANTO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO 21
5.3.3 STAZIONE POMPE E RISERVA IDRICA 21
5.3.4 ALIMENTAZIONE IDRICA 21
5.3.5 ESTINTORI 22
5.3.6 SEGNALETICA DI SICUREZZA. 22
5.3.7 RIVELAZIONE INCENDI DI STAZIONE 22
5.4 IMPIANTI ELETTRICI E DI COMUNICAZIONE 23
5.4.1 ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI EMERGENZA 24
5.4.2 IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA 24
5.4.3 SISTEMI DI ALLARME VOCALE 24
5.4.4 SISTEMA DI TELESORVEGLIANZA 25
5.4.5 IMPIANTO CITOFONICO 25
5.4.6 SISTEMA DI COMUNICAZIONE 25

6. GRUPPO ELETTROGENO 27

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 3/28


7. ELABORATI DI RIFERIMENTO 28

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 4/28


INDICE DELLE FIGURE

Figura 1. Inquadramento prolungamento Brin - Canepari 6


Figura 2. Sezione Stazione di Canepari 9
Figura 3. Ubicazione Gruppo Elettrogeno 27

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 5/28


1. PREMESSA
L’attuale Metropolitana di Genova si estende dalla stazione di Brignole alla stazione di Brin con la
presenza di sette stazioni intermedie; il progetto in esame prevede il prolungamento della tratta
metropolitana dall’esistente stazione di Brin alla nuova stazione di Canepari distanti circa 550 m; tale
progetto comporta interventi sul tracciato per uno sviluppo planimetrico complessivo di circa 750 m.
L’interasse fra i binari pari (ad est) e dispari (ad ovest) è pari a 2,90 m, in analogia a quanto presente
attualmente sulla linea in esercizio.

Canepari

Figura 1. Inquadramento prolungamento Brin - Canepari

Nell’impianto in progettazione è possibile individuare le seguenti attività soggette al controllo di


prevenzione incendi ai sensi dell’allegato I del DPR 151/2011:

- Attività 78.1.C: “Aerostazioni, stazioni ferroviarie, stazioni marittime, con superficie coperta
accessibile al pubblico superiore a 5.000 m2; metropolitane in tutto o in parte sotterranee” per
la presenza della stazione Canepari.
- Attività 49.1.A: Gruppi di produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di
potenza complessiva superiore a 25 kW

2. SCOPO DEL DOCUMENTO


Lo scopo della presente relazione tecnica è quello di evidenziare l’osservanza dei criteri generali di
sicurezza antincendio, la valutazione dei rischi connessi e la descrizione delle misure di prevenzione e
protezione antincendio da attuare per ridurre i rischi associati al nuovo tratto di metropolitana tra Brin
e Canepari.

Nel seguito del presente documento verranno indicati i criteri progettuali relativi alla prevenzione
incendi sulla base del D.M. 21 ottobre 2015 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 6/28


per la progettazione, costruzione ed esercizio delle metropolitane”, essendo la metropolitana la
principale attività.

L’istanza si compone, oltre che della presente relazione, anche dei seguenti elaborati grafici:

• MGE1PDLGVVFCOMT00100A – Elaborato grafico di prevenzione incendi – Stazione Canepari


Inquadramento;
• MGE1PDLGVVFCOMT00200A – Elaborato grafico di prevenzione incendi – Stazione Canepari
Piano Atrio;
• MGE1PDLGVVFCOMT00300A – Elaborato grafico di prevenzione incendi – Stazione Canepari
Piano Banchine.

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 7/28


3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Di seguito si riporta un elenco delle principali normative riportate nel progetto:
Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti
relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell'articolo 49, comma
D.P.R. 151/2011
4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con
modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122

Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la


D.M. 21/10/2015
progettazione, costruzione ed esercizio delle metropolitane

Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la


installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina
D.M. 13/07/2011 generatrice elettrica o ad altra macchina operatrice e di unità di
cogenerazione a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali,
commerciali e di servizi.

Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione


D.M. 20/12/2012 attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di
prevenzione incendi

Regolamento recante riordino delle disposizioni in materia di attività di


D.M. 37/2008
installazione degli impianti all'interno degli edifici

Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia


D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.
di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

Regolamento concernente l’attuazione dell’art. 11-quaterdecies,


comma 13, lettera a) della legge 248 del 2 dicembre 2005, recante
D.M. 22/01/2008 n°37
riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli
impianti all’interno degli edifici

Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione,


UNI 10779:2014
installazione ed esercizio

Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler -


UNI EN 12845:2020
Progettazione, installazione e manutenzione

Locali destinati ad ospitare gruppi di pompaggio per impianti


UNI 11292:2019
antincendio - Caratteristiche costruttive e funzionali

Per quanto non esplicitamente indicato sono state adottate tutte le indicazioni normative, di legge e
tutti gli standard atti a garantire la realizzazione del sistema a regola d’arte e nel rispetto della
sicurezza.

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 8/28


4. SICUREZZA ANTINCENDIO
I primari obiettivi di sicurezza antincendio riguardano la salvaguardia delle persone. La progettazione
delle opere civili e degli impianti dovrà essere tale da minimizzare la probabilità di insorgenza degli
incendi e limitarne la propagazione. Dovrà, inoltre, essere assicurato l’autosoccorso dei passeggeri e
l’intervento in condizioni di sicurezza delle squadre di soccorso.

4.1 Sede della metropolitana


Poiché il progetto in esame prevede la realizzazione della sede totalmente all’aperto, non è stato
necessario garantire particolari approntamenti antincendio (Capo II – II.3.2 dell’Allegato I al D.M. 21
ottobre 2015).

4.2 Stazione di Canepari


La stazione di Canepari si presenta con un corpo stazione posizionato in parte sul sedime ferroviario
esistente e in parte sulla piazza prospiciente B. Palli. La forma è irregolare, con lunghezza di 80 m e
larghezza che varia da 16 m nella parte sud a 18 m nella parte nord.

La tipologia di stazione è a banchine separate a cielo aperto, posizionate al di sopra dell’atrio a circa
+6,10 m.

Figura 2. Sezione Stazione di Canepari

Si sviluppa, in relazione alla quota del piano ferro (+22,70 m), su due livelli funzionali principali, che dal
basso verso l’alto sono:

· piano a quota +0,32 (+17,40 m): atrio di stazione e spazi tecnici;


· piano banchine a quota +6,45 (+ 23,50 m).

Al piano tecnico interrato a quota -2,40 (+ 14,68m) e al piano sotto banchina a quota + 4,85 (21,94m)
è affidata la distribuzione trasversale e verticale dei cavi di stazione.

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 9/28


Pur presentando un atrio d'ingresso confinato posto a quota inferiore rispetto al piano del ferro, la
stazione di Canepari si presenta “all'aperto” con vie di corsa a cielo libero in modo da permettere, in
caso di incendio, al fumo e al calore di disperdersi direttamente nell'atmosfera.

Le strutture e gli elementi costruttivi della stazione saranno incombustibili e non daranno luogo a
distacchi e cadute in caso di incendio, saranno presenti l’impianto idranti in banchina, l’illuminazione
di emergenza e l’impianto di comunicazione di emergenza. Le uscite, ragionevolmente contrapposte,
saranno sufficienti a garantire il deflusso delle persone nella pubblica via in dieci minuti totali
dall’apertura delle porte del convoglio (Capo II – II.2.6 dell’Allegato I al D.M. 21 ottobre 2015).

Per quanto sopra, verranno riportate le indicazioni riguardanti la progettazione ai fini antincendio della
stazione di Canepari.

5. STAZIONE DI CANEPARI
5.1 Caratteristiche architettoniche e strutturali
5.1.1 Resistenza e reazione al fuoco

Tutte le aree aperte al pubblico presentano caratteristiche di resistenza al fuoco pari a R/EI/REI120
(Capo III – III.1.2) come indicato negli elaborati:

• MGE1PDLGVVFCOMT00200A – Elaborato grafico di prevenzione incendi – Stazione Canepari


Piano Atrio;
• MGE1PDLGVVFCOMT00300A – Elaborato grafico di prevenzione incendi – Stazione Canepari
Piano Banchine.

Le superfici verticali ed i pavimenti saranno rifinite con materiali aventi classe di reazione al fuoco C-
s1,d0/Bfl -s1. I controsoffitti installati in tutte le aree presentano classe di reazione al fuoco non
inferiore ad A2 (Capo III – III.1.4).

5.1.2 Accessibilità

Grazie all’installazione di ascensori e scale mobili, i passeggeri con disabilità motoria, visiva e uditiva
possono raggiungere, partendo dalla quota stradale, le banchine di stazione (e viceversa) e di usufruire
del servizio di trasporto in condizioni di sicurezza (Capo III – III.1.6). In particolare, sono previsti in
stazione:

· ascensori adatti alla movimentazione di sedie a rotelle, adeguatamente illuminati e attrezzati


con pulsanti di comando utilizzabili per altezza dalle persone con disabilità motoria,
pulsantiera con tasti in rilievo, telecamera interna, avvisatore acustico, citofono per
comunicazioni di emergenze con il personale di stazione, ecc.;
· scale mobili per la risalita meccanizzata dei passeggeri in entrata;
· box agente di stazione, per un presidio costante sulle aree aperte al pubblico;
· segnaletica per l’orientamento.

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 10/28


5.1.3 Ingressi delle stazioni

Gli ingressi della stazione si attestano all'aperto ed in zone direttamente collegate alla viabilità
pedonale esterna. Gli ingressi saranno adeguatamente segnalati e muniti di sistemi atti ad interdire,
ove fosse necessario, l'ingresso al pubblico. Gli accessi alla stazione possiedono una larghezza
congruente con quella prevista dal sistema di sfollamento. (Capo III – III.1.7).

5.2 Esodo
5.2.1 Criteri progettuali per l’esodo

La progettazione del sistema organizzato di vie di uscita è stata effettuata tenendo conto di un tempo
massimo di evacuazione fissato in 10 minuti come previsto dal comma 6, punto III.2.2, Capo III del D.M.
21.10.2015 per le stazioni di tipo aperte.

Di conseguenza sarà verificato che il deflusso delle persone nella via pubblica avverrà in 10 minuti totali
dall’apertura delle porte del convoglio. I tempi saranno comunque calcolati dal momento in cui il primo
passeggero sbarca sulla banchina fino a quando l’ultima persona presente nel percorso di sfollamento
raggiungerà un luogo sicuro.

5.2.2 Percorsi di sfollamento

5.2.2.1 Lunghezza e larghezza delle vie di esodo

La stazione sarà dotata di un sistema organizzato di vie di uscita tali da assicurare che da ogni banchina
si possa raggiungere un luogo sicuro mediante almeno n. 2 percorsi di sfollamento indipendenti con
accessi ragionevolmente contrapposti, sufficienti a garantire, in condizioni di emergenza il deflusso
delle persone nella pubblica via in 10 minuti totali dall’apertura delle porte del convoglio.

La larghezza minima delle vie di esodo sarà calcolata sottraendo da ogni lato confinato una quantità X
dipendente dalla tipologia della via di esodo, come di seguito riportato (comma 18, punto I.2, Capo I
del D.M. 21.10.2015):

5.2.2.2 Scale fisse

Per ogni banchina è presente una scala fissa di larghezza netta pari a 1,80 m. Le pareti delle scale, per
un'altezza di 2 m dal pavimento, sono prive di sporgenze o rientranze. Tutte le scale sono munite di
corrimano. Le estremità del corrimano devono essere arrotondate verso il basso oppure rientrare con
dolce raccordo del muro stesso (Capo IV – IV.6).

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 11/28


Caratteristiche:

• lunghezza minima dei pianerottoli 1,80 m;


• altezza libera 2,30 m;
• alzata non superiore a 0,16 m e pedata non inferiore a 0,32 m;
• numero massimo di alzate per rampa pari a 15.
• Larghezza minima di calcolo ridotta = 1,80 – 0,10 – 0,10 = 1,60 m
Si precisa che la “larghezza minima di calcolo ridotta” è un valore cautelativo, utilizzato
esclusivamente per il calcolo dell’esodo in luogo della “larghezza effettiva”, in accordo con
quanto indicato nell’Appendice tecnica al punto A2 del D.M. 21/10/2015.

5.2.2.3 Scale mobili

Le n. 2 scale mobili a servizio di ciascuna banchina sono considerate nel dimensionamento dei percorsi
di sfollamento. Ciascuna scala mobile è dimensionata con le modalità seguenti (Capo IV – IV.7):

• numero di gradini in piano 4;


• larghezza minima utile 600 mm per il passaggio di un solo passeggero;
• inclinazione 30°;
• Velocità nominale = 0,50 m/s;
• all'attivazione dell'allarme le scale continuano a funzionare e quelle che hanno un verso
contrario alla direzione dell'esodo invertono il senso di marcia dopo una fermata
appositamente segnalata. La ripartenza sarà graduale fino al raggiungimento della velocità di
marcia, tenendo conto dell’incolumità delle persone;
• le scale mobili sono alimentate da almeno due fonti di energia elettrica alternative,
commutabili automaticamente.

5.2.2.4 Tornelli e varchi

Al piano atrio saranno presenti n. 6 tornelli automatici di larghezza utile pari a 60 cm e n. 2 varchi
automatici per i disabili di larghezza pari a 90 cm, per una larghezza libera complessiva pari a 5,40 m.
In caso di incendio sarà garantita l'apertura automatica e permanente delle linee di controllo al fine di
consentire l'esodo delle persone presenti all'interno della stazione (Capo IV – IV.9).

5.2.3 Affollamento

Il massimo affollamento è fissato in:

• Convoglio incendiato in banchina n.1 4 persone/m2 x Supconvoglio x (1 - 10%)


• Convoglio banchina n.2 4 persone/m2 x Supconvoglio x (1 - 10%) x 0,50
• Banchina n. 1 1 persona/m2
• Banchina n. 2 1 persona/m2
• Atrio 0,1 persone/ m2

Nello specifico:

• Convoglio incendiato in banchina n.1 4 pers/m2 x 160 m2 x (1-10%) = 576 persone


• Convoglio banchina n.2 4 pers/m2 x 160 m2 x (1-10%) x 0,50 = 288 persone
• Banchina n. 1 1 pers/m2 x 274 m2 = 274 persone

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 12/28


• Banchina n. 2 1 pers/m2 x 430 m2 = 430 persone
• Atrio 0,1 pers/m2 x 300 m2 = 30 persone

Le aree di banchina considerate per il calcolo dei passeggeri in attesa del treno sono state calcolate
considerando la lunghezza e la larghezza utile delle stesse diminuite di un franco pari a 20 cm per tener
conto del naturale comportamento delle persone a distanziarsi dalle pareti (comma 2, punto IV.3, Capo
IV del D.M. 21.10.2015).

5.2.4 Criteri generali per la progettazione e verifica dei percorsi di sfollamento

Il calcolo per la verifica dello sfollamento è stato effettuato considerando il numero di persone che
possono defluire in qualsiasi percorso d’esodo di tipo confinato ed espresso dalla seguente formula:

Portata (pers/s) = Velocità (m/s) x Densità media (pers/m2) x larghezza effettiva (m)

Si precisa, come già indicato al paragrafo 5.2.2.2, che ai soli fini cautelativi nel calcolo dell’esodo verrà
utilizzata la “larghezza minima di calcolo ridotta” al posto della “larghezza effettiva”.

Nello specifico le grandezze utilizzate sono ottenute come segue:

Velocità di sfollamento

Per valori di densità di affollamento compresi tra 0,54 pers/m2 e 3,8 pers/m2:

V = k - 0,266 x k x D [m/s]

dove:

- D = densità di affollamento espressa in pers/m2


- K = parametro che tiene conto dell’inclinazione dei percorsi. Per percorsi orizzontali k è pari a
1,40 mentre per le scale tiene conto della tipologia dei gradini come di seguito descritto:

Per le scale mobili, essendo considerate in funzione durante l’emergenza, la velocità delle persone sarà
posta pari a quella nominale della stessa.

Flusso di affollamento

F = Fs x W [pers/s]

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 13/28


dove:

- W = larghezza espressa in m del percorso di sfollamento


- Fs = Flusso specifico della folla espresso in pers/(m x s)

Flusso specifico

- Fs = V x D [pers/(m x s)]

Si sottolinea che nel calcolo sono stati considerati i flussi specifici ammissibili come da tabella di seguito
riportata:

Inoltre, in fase di sfollamento per i varchi/tornelli delle linee di controllo è stata assunta una portata
pari a 60 pers/minuto = 1 persona/secondo per ciascun passaggio (appendice tecnica A4 del D.M.
21.10.2015).

Nel caso specifico il flusso complessivo dei n. 8 varchi sarà pari a 8 persone/secondo.

5.2.5 Verifica sfollamento

Prima di procedere alla verifica dello sfollamento sono stati calcolati i flussi di esodo lungo le due scale
mobili e la scala fissa poste a servizio delle n. 2 banchine.

Nello specifico le portate massime (F) dei singoli elementi sono state desunte dal prospetto 1,
paragrafo 7.2 della norma UNI 7744, che prevedono:

- Per ogni scala mobile in movimento


Fm = 75 pers/minuto = 75 pers/min x n. 2 scale mobili = 150 pers/minuto = 2,5 pers/s

- Per ogni scala fissa


Ff = 42 pers/(minuto x mod) = 42 pers/(minuto x mod) x n. 2 moduli = 84 pers/min = 1,4 pers/s

STEP 1

Appurati i flussi di esodo lungo le scale che servono le banchine, si ipotizza al tempo t0 il convoglio
incendiato sulla banchina n. 1. Pertanto, si procede a calcolare il tempo necessario ad esodare le
persone sul treno incendiato, considerando le seguenti grandezze di calcolo:

- Affollamento convoglio Aff = 576 persone

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 14/28


- Superficie lorda convoglio SLconvoglio = 160 m2

- Superficie ridotta del 10% convoglio Sconvoglio = 160 m2 (1 – 10 %) = 144 m2


(Par. IV.3, punto 1.a del D.M. 21.10.2015)

- Larghezza totale delle porte del convoglio Largh. = 12,80 m


- Flusso specifico massimo ammissibile percorsi orizzontali Fs = 1,33 pers/(m x s)
- Flusso F = 17,02 pers/s
Di conseguenza si è calcolato il tempo di evacuazione del treno (T1) pari a:

T1 = Aff / F = 576 persone / 17,02 pers/s = 34 s

Contemporaneamente allo sfollamento del treno le persone già presenti in banchina si dirigono verso
le scale. Pertanto, si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 274 persone presenti in banchina 1
per avvicinarsi alle scale. Le grandezze considerate sono le seguenti:

- Affollamento banchina 1 Aff = 274 persone


- Velocità di sfollamento Vsf = 1,03 m/s
- Larghezza totale corridoi di esodo Lcorr. = 11,19 m
(Somma delle larghezze dei n. 4 corridoi di esodo presenti in banchina)

- Densità di affollamento Daff = 1 pers/m2


(Par. IV.3, punto 1.b del D.M. 21.10.2015)

- Flusso specifico Fs = 1,03 pers/(m x s)


- Flusso F = 11,50 pers/s

Di conseguenza il tempo che le persone presenti in banchina impiegano per raggiungere le scale (T1-a)
è pari a:

T1-a = Aff / F = 274 persone / 11,50 pers/s = 24 s

Quindi le persone in banchina, impiegando solo 24 secondi per raggiungere le scale, iniziano l’esodo
lungo le stesse nei restanti 10 secondi in cui termina l’esodo dei passeggeri del convoglio. Si procede
pertanto a determinare il numero di persone che riescono ad esodare lungo le scale in tale intervallo
di tempo (10 sec). Le grandezze utilizzate saranno:

- Tempo di sfollamento T1-b = T1-- T1-a = 34 s -24 s = 10 s


- Flusso scale mobili Fm = 2,5 pers/s
- Flusso scala fissa Ff = 1,4 pers/s

Il numero delle persone che esodano lungo le scale in 10 secondi è pari a:

(T1-b x Fm) + (T1-b x Ff) = 39 persone

Di conseguenza dopo 34 secondi la situazione in banchina 1 è la seguente:

- 576 persone evacuate dal treno incendiato e presenti sulla banchina;

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 15/28


- 39 persone esodate dalla banchina 1 lungo le scale sia mobili che fisse;
- 274 persone - 39 persone = 235 persone che hanno raggiunto le scale.

STEP 2

Si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 576 persone evacuate dal treno per dirigersi verso le
scale. Le grandezze considerate sono le seguenti:

- Affollamento Aff = 576 persone


- Velocità di sfollamento Vsf = 0,62 m/s
- Larghezza totale corridoi di esodo Lcorr. = 11,19 m
(Somma delle larghezze dei n. 4 corridoi di esodo presenti in banchina)

- Densità di affollamento Daff = 2,10 pers/m2


(Par. IV.3, punto 1.b del D.M. 21.10.2015)

- Flusso specifico Fs = 1,30 pers/(m x s)


- Flusso F = 14,52 pers/s

Di conseguenza il tempo che le persone evacuate dal treno impiegano per raggiungere le scale (T2) è
pari a:

T2 = Aff / F = 576 persone / 14,52 pers/s = 40 s

Durante il tempo T2 le 235 persone che si trovano in prossimità delle scale inizieranno l’esodo lungo le
stesse. Si procede pertanto a determinare il numero di persone che riescono ad esodare lungo le scale
in tale intervallo di tempo (40 sec). Le grandezze utilizzate saranno:

- Tempo di sfollamento T2 = 40 s
- Flusso scale mobili Fm = 2,5 pers/s
- Flusso scala fissa Ff = 1,4 pers/s

Il numero delle persone che esodano lungo le scale in 10 secondi è pari a:

(T2 x Fm) + (T2 x Ff) = 155 persone

Di conseguenza al tempo 1 minuto e 14 secondi, la situazione nella stazione è la seguente:

- 235 persone - 155 persone = 80 persone già presenti in banchina 1 e rimaste difronte alle scale;
- 576 persone + 80 persone = 656 persone totali che hanno raggiunto le scale;
- 942 persone complessivamente nell’atrio.

Si specifica che le 942 persone complessive presenti nell’atrio sono date dalla somma di: affollamento
atrio (30 persone) + affollamento banchina 2 (430 persone) + affollamento treno banchina 2 (288
persone) + persone esodate dalla banchina 1 nello step 1 (39 persone) + persone esodate dalla
banchina 1 nello step 2 (155 persone).

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 16/28


STEP 3
Si procede all’esodo delle 656 persone rimaste in banchina lungo le scale, ipotizzando che le persone
si dividono equamente lungo i due percorsi di esodo. Le grandezze utilizzate saranno:

- Persone che si attestano presso la scala fissa AffSCALA FISSA = 656 pers/2 = 328 persone
- Persone che si attestano presso le n.2 scale mobili AffSCALE MOBILI= 656 pers/2 = 328 persone
- Flusso scale mobili Fm = 2,5 pers/s
- Flusso scala fissa Ff = 1,4 pers/s
I tempi dell’esodo delle persone lungo le due scale sono i seguenti:

- Tempo esodo scale mobili = AffSCALE MOBILI / Fm = 2 min 11 s


- Tempo esodo scala fissa = AffSCALA FISSA / Ff = 3 minuti 54 s

Si considera il tempo maggiore tra i due valori ottenuti pari a T3 = 3 minuti e 54 secondi.

Nel frattempo, durante i 3 minuti e 54 secondi le 942 persone presenti nell’atrio inizieranno l’esodo
verso i tornelli. Si procede pertanto al calcolo del tempo necessario per raggiungere i varchi. Le
grandezze utilizzate sono le seguenti:

- Affollamento Aff = 942 persone


- Velocità di sfollamento Vsf = 0,23 m/s
- Larghezza totale corridoi di esodo Lcorr. = 15,30 m
(Larghezza media dell’atrio al netto dei pilastri)

- Densità di affollamento Daff = 3,13 pers/m2


(Par. IV.3, punto 1.b del D.M. 21.10.2015)

- Flusso specifico Fs = 0,73 pers/(m x s)


- Flusso F = 11,24 pers/s

Di conseguenza il tempo che le persone presenti nell’atrio impiegano per raggiungere i tornelli è pari
a:

T3-a = Aff / F = 942 persone / 11,24 pers/s = 1 minuti e 24 s

Nei successivi 2 minuti e 30 secondi (150 s) le 942 persone che hanno raggiunto i tornelli, riescono ad
oltrepassare gli stessi come di seguito dimostrato:

- Flusso complessivo varchi Fv = 8 pers/s


- Tempo di esodo massimo tev = 150 s

Affollamento massimo = Fv x tev = 8 x 150 = 1200 persone > 942 persone VERIFICATO

Di conseguenza al tempo 5 minuti e 08 secondi, la situazione nella stazione è la seguente:

- 656 persone presenti nell’atrio;


- 942 persone che hanno superato i tornelli.

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 17/28


STEP 4

Si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 656 persone presenti nell’atrio per dirigersi verso i
tornelli. Le grandezze considerate sono le seguenti:

- Affollamento Aff = 656 persone


- Larghezza totale corridoi di esodo Lcorr. = 15,30 m
(Larghezza media dell’atrio al netto dei pilastri)
- Flusso specifico massimo ammissibile Fs = 1,33 pers/(m x s)
- Flusso F = 20,35 pers/s

Di conseguenza il tempo T4 che le persone presenti nell’atrio impiegano per raggiungere i tornelli è
pari a:

T4 = Aff / F = 656 persone / 20,35 pers/s = 32 s

Contemporaneamente all’esodo delle persone nell’atrio verso i tornelli, le persone già presenti a valle
dei tornelli raggiungono il luogo sicuro. Pertanto, si procede al calcolo delle persone che attraversano
le porte di uscita in 32 s. Le grandezze considerate sono le seguenti:

- Tempo T4 T4 = 32 s
- Larghezza totale porte uscita esterne Lp.est= 7,60 m
- Flusso specifico massimo ammissibile Fs = 1,33 pers/(m x s)
- Flusso F = 10,11 pers/s

Di conseguenza le persone che hanno raggiunto il luogo sicuro in 32 secondi sono pari a:

Aff = T4 x F = 32 s x 10,11 pers/s = 326 persone

Pertanto, al tempo 5 minuti e 40 secondi, la situazione nella stazione è la seguente:

- 656 persone hanno raggiunto i tornelli;


- 326 persone hanno raggiunto il luogo sicuro;
- 942 persone - 326 persone = 616 persone hanno superato i tornelli.

STEP 5

Si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 656 persone davanti ai tornelli per attraversare gli
stessi. Le grandezze considerate sono le seguenti:

- Affollamento Aff = 656 persone


- Larghezza totale varchi Lvarchi = 5,40 m
- Flusso F = 8 pers/s

Di conseguenza il tempo T5 che le persone presenti davanti i tornelli impiegano per attraversare gli
stessi è pari a:

T5 = Aff / F = 656 persone / 20,35 pers/s = 1 minuto e 22 s

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 18/28


Nel frattempo, durante 1 minuto e 22 secondi (82 secondi) le 616 persone presenti a valle dei tornelli
procedono verso luogo sicuro. Le grandezze utilizzate sono le seguenti:

- Larghezza totale porte uscita esterne Lp.est= 7,60 m


- Flusso specifico massimo ammissibile Fs = 1,33 pers/(m x s)
- Flusso F = 10,11 pers/s
- Tempo di esodo massimo T5 = 82 s

Di conseguenza il numero delle persone che raggiungono il luogo sicuro nell’intervallo di tempo T5 è
pari a:

Affollamento massimo = F x T5 = 10,11 pers/s x 82 s = 829 persone > 616 persone VERIFICATO

Di conseguenza al tempo 7 minuti e 09 secondi, la situazione nella stazione è la seguente:

- 656 persone hanno superato i tornelli;


- 616 persone hanno raggiunto luogo sicuro.

STEP 6

Si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 656 persone a valle dei tornelli per raggiungere luogo
sicuro. Le grandezze considerate sono le seguenti:

- Affollamento Aff = 656 persone


- Larghezza totale porte uscita esterne Lp.est= 7,60 m
- Flusso specifico massimo ammissibile Fs = 1,33 pers/(m x s)
- Flusso F = 10,11 pers/s

Di conseguenza il tempo T6 che le persone presenti a valle dei tornelli impiegano per arrivare in luogo
sicuro è pari a:

T6 = Aff / F = 656 persone / 10,11 pers/s = 1 minuto e 05 secondi

Pertanto, il tempo complessivo (T) per assicurare l’esodo della stazione dal momento in cui il primo
passeggero sbarca sulla banchina 1 fino a quando l’ultima persona presente nel percorso di
sfollamento raggiunge il luogo sicuro è pari a:

T = 8 min 07 secondi =
= T1 + T2 + T 3 + T4 + T5 + T6 =
= 34 s + 40 s + 3 min 54 s + 32 s + 1 min 22 s + 1 min 05 s < 10 minuti

VERIFICATO

Si allega di seguito uno schema riepilogativo in cui si evidenziato i tempi da T1 a T6 calcolati per
assicurare l’esodo complessivo in un tempo minore di 10 minuti totali:

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 19/28


RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 20/28
5.3 Impianti di protezione attiva, estintori e segnaletica
5.3.1 Rete di idranti

In analogia a quanto previsto per le altre stazioni sulla linea, si prevede l’installazione di alcuni idranti
(Capo VI – VI.1) e in particolare:

· N. 3 idranti a cassetta UNI 45 sulla banchina lato Ovest


· N. 2 idranti a cassetta UNI 45 sulla banchina lato Est
· N. 2 idranti a cassetta UNI 45 nell’atrio della stazione
· N. 1 idrante a cassetta UNI 45 nel blocco locali tecnici Nord
· N. 1 idrante a cassetta UNI 45 nel blocco locali tecnici Sud
· N. 1 idrante DN 100 esterno direttamente collegato all’acquedotto
· N. 1 attacco autopompa VVF al piano strada

Gli idranti delle banchine sono posti in posizione contrapposta in modo da servire adeguatamente
l’intera area.

5.3.2 Impianto di spegnimento automatico

Il D.M. 21 ottobre 2015 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
costruzione ed esercizio delle metropolitane” prescrive al paragrafo IV.7. che il vano motore delle scale
mobili sia protetto con impianto automatico di spegnimento.

L’alimentazione degli erogatori sprinkler è stata derivata da un gruppo multi-valvola dalla stazione
pompe a norme UNI EN 12845. Inoltre, in caso di emergenza, sarà realizzato un collegamento diretto
all’acquedotto e un attacco per il collegamento all’ autopompa dei Vigili del Fuoco.

5.3.3 Stazione pompe e riserva idrica

È stata prevista una stazione di pressurizzazione antincendio dotata di n. 2 gruppi a norma UNI EN
12845, costituiti ciascuno da n. 2 elettropompe di servizio e una pilota.

Il gruppo elettrogeno è stato dimensionato per far fronte alla potenza elettrica richiesta
dall’alimentazione delle pompe antincendio. La stazione pompe risulta alimentata da una riserva idrica
dimensionata per alimentare la rete idranti, con la contemporaneità di 4 idranti UNI 45 (livello di rischio
3 ai sensi della norma UNI 10779) e la rete sprinkler.

Il locale pompe sarà scaldato con un ventilconvettore collegato al sistema VRV ad espansione diretta
per mantenere una temperatura minima di 4 °C. Il serbatoio sarà dimensionato per alimentare gli
impianti antincendio per 60 minuti. Poiché è richiesto il funzionamento per 120’, il funzionamento per
la seconda ora dovrà essere garantito da un adeguato rincalzo, sulla base del quale è stato
dimensionato l’attacco all’acquedotto.

5.3.4 Alimentazione idrica

Sia per gli impianti a idranti che per gli impianti di spegnimento automatico del tipo sprinkler
l’alimentazione idrica risulta del tipo singolo superiore, secondo UNI-EN 12845, privilegiando
l'alimentazione da acquedotto, ove consentito.

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 21/28


A fini cautelativi è stata prevista una riserva idrica con capacità totale di 142 m3 e due gruppi di
elettropompe (alimentate da cabina e da gruppo elettrogeno) a servizio rispettivamente dell’impianto
a idranti e dell’impianto sprinkler.

Tutti gli impianti (idranti e sprinkler) devono essere collegabili all’autopompa VVF mediante attacco
dedicato in posizione segnalata.

5.3.5 Estintori

Viene prevista una dotazione di estintori nelle posizioni indicate sugli elaborati grafici e in
corrispondenza di ogni idrante UNI 45 e UNI 70 (Capo VI.5):

• MGE1PDLGVVFCOMT00200A – Elaborato grafico di prevenzione incendi – Stazione Canepari


Piano Atrio;
• MGE1PDLGVVFCOMT00300A – Elaborato grafico di prevenzione incendi – Stazione Canepari
Piano Banchine.

5.3.6 Segnaletica di sicurezza.

Sarà installata idonea segnaletica di sicurezza (Capo VI.6), possibilmente anche con diciture in inglese,
espressamente finalizzata alla sicurezza antincendio e conforme al decreto legislativo 9 aprile 2008,
n.81, che segnali almeno:

· percorsi di sfollamento e le uscite di sicurezza;


· l'ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi;
· i divieti di fumare ed uso di fiamme libere;
· i pulsanti di allarme;
· il divieto di utilizzare gli ascensori in caso di incendio ove previsto.

Le uscite di sicurezza ed i percorsi di sfollamento saranno evidenziati da segnaletica di tipo luminoso


mantenuta sempre accesa durante l'esercizio dell'attività, alimentata sia da rete normale che da
alimentazione di sicurezza. Per le specificità connesse all'esodo di persone con disabilità dovrà essere
adottata idonea segnaletica di sicurezza.

In corrispondenza degli ingressi alla stazione saranno posizionati sistemi atti a segnalare, in caso di
emergenza, l'eventuale interdizione all'ingresso all'infrastruttura.

5.3.7 Rivelazione incendi di stazione

Il sistema di rivelazione incendi (Capo VI – VI.3) è stato progettato sulla base del requisito primario
derivante dal D.M. 21/10/2015 che richiede in ogni stazione l’installazione di un impianto automatico
di rivelazione ed allarme degli incendi sia progettato, realizzato e gestito secondo la regola dell'arte.
Inoltre, si farà riferimento a quanto previsto nel decreto del Ministro dell'Interno del 20 dicembre 2012
"Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati
nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi".

L’impianto di rivelazione incendi controlla le seguenti aree della stazione:

· Atrio
· Accessi

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 22/28


· Locali tecnici
· Vani corsa ascensori
· Vani macchine scale mobili
· Corridoi tecnici e passaggi cavi, cavedi
· Percorso scale mobili e vie di accesso alle banchine
· Aree interne ai controsoffitti
· Vani di ventilazione
· Apparati di condizionamento
· Canalizzazioni estrazione d’aria di stazione

Tutte le segnalazioni dovranno essere indirizzate 24 ore su 24, presso la centrale di supervisione di
stazione e presso la centrale di controllo.

Nella stazione sono posizionati un certo numero di pulsanti manuali e pannelli ottico acustici, per
segnalare l’emergenza incendio. Gli allarmi provenienti dai pulsanti, come richiesto dal D.M.
21/10/2015 (Capo VI.3) dovranno essere tempestivamente verificati da personale addetto prima
dell'avvio del segnale di allarme generalizzato; la verifica può essere condotta anche mediante sistemi
di video sorveglianza.

Per i rivelatori inseriti nel controsoffitto o sotto il pavimento sopraelevato, è installato un ripetitore
ottico del segnale emesso dal rilevatore stesso, in posizione chiaramente visibile.

La tecnologia dell’unità e dei dispositivi periferici dovrà essere del tipo indirizzabile, per poter
permettere una gestione ed un controllo ottimale di qualsiasi parte dell’impianto.

Sarà possibile l’interfacciamento della centrale suddetta con la logica delle altre sezioni di impianti
presso la stessa stazione ed in generale della linea, come il sistema di controllo dei ventilatori, le scale
mobili, il quadro di alimentazione delle serrande tagliafuoco, il sistema di condizionamento.

L’impianto di rivelazione incendi risulta corredato dalle differenti tipologie di sensori selezionati in base
ai requisiti di utilizzo dell’area prescelta e con le diverse soglie di allarme ammesse, particolare
attenzione è stata posta nella progettazione del posizionamento, delle attivazioni e delle interfacce
con i vari impianti di stazione con particolare attenzione alle differenti tipologie presenti nei locali
tecnici e sulla base delle procedure attivabili nel contesto di emergenza di stazione ai sensi del D.M.
21/10/2015 (Capo I.1):

· Incendio in un locale tecnico


· Incendio a bordo treno in stazione

5.4 Impianti elettrici e di comunicazione


Gli impianti elettrici sono progettati e realizzati in conformità alla legge n. 186 del 1° marzo 1968, sulla
base della valutazione dei rischi condotta anche ai sensi dell'art. 80 del decreto legislativo 9 aprile
2008, n. 81, e successive modificazioni.

Ai fini della sicurezza antincendio gli impianti elettrici devono avere le seguenti caratteristiche:

• non costituire causa di innesco di incendio o di esplosione;


• non costituire causa di propagazione degli incendi;

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 23/28


• non costituire pericolo per le persone a causa di produzione di fumi e gas tossici in caso di incendio;
• garantire l'indipendenza elettrica e la continuità di esercizio degli impianti di sicurezza;
• garantire la sicurezza dei soccorritori.

5.4.1 Alimentazione dei servizi di emergenza

I servizi di emergenza sono dotati, oltre che dell'alimentazione normale, di una alimentazione di
sicurezza realizzata secondo le norme tecniche di riferimento. (Capo VII – VII.2)

Per gli impianti di illuminazione di sicurezza, per l’alimentazione del sistema di segnalamento e
controllo ed ingenerale per il sistema di supervisione, sono previsti n.2 gruppi statici di continuità con
ridondanza interna aventi potenzialità pari a 15kVA cadauno e con bypass automatico in caso di guasto.
Gli UPS risultano conformi alla norma CEI EN 50171 “Sistemi di alimentazione centralizzata” che
definisce le caratteristiche costruttive dei sistemi di emergenza definiti Central Power Supply System
(CPSS).

I suddetti gruppi statici di continuità sono del tipo “ON-LINE” (inverter erogante normalmente sul
carico) con il compito di garantire la continuità di alimentazione al carico, con tensione e frequenza
stabilizzate, sia in presenza che in assenza della tensione di rete, immagazzinando energia durante la
presenza della tensione di rete e restituendola quando questa viene a mancare.

È prevista l’installazione di 2 UPS in configurazione Hot Standby in modo tale da garantire la ridondanza
dell’alimentazione dei sistemi di sicurezza in percentuale del 100%. L’UPS risulta conforme alle norme
EN 50091-1-1, EN 50091-1-2, EN 50091-2, ENV 50091-3, EN 50272-2. La principale funzione degli UPS
è fornire energia elettrica condizionata, affidabile e senza interruzioni ad un carico critico.

5.4.2 Impianti di illuminazione di sicurezza

In conformità a quanto richiesto dal D.M. 21/10/2015 (Capo VII.6) tutti gli ambienti accessibili al
pubblico ed al personale di servizio della stazione sono dotati di un sistema di illuminazione di sicurezza
ridondante costituito da almeno un impianto con apparecchi dotati di alimentazione centralizzata e un
impianto con apparecchi autoalimentati.

Gli impianti predetti dovranno assicurare i complessivi livelli di illuminamento previsti dalle norme:

· Banchine di stazione, scale fisse, scale mobili e percorsi protetti: 10 lux;


· Altri ambienti aperti al pubblico: 5 lux;
· Ambienti accessibili esclusivamente al personale tecnico: 2 lux.

Gli apparecchi illuminanti disposti lungo le vie di esodo della stazione sono installati almeno su due
circuiti separati alternativamente. Tutti gli apparecchi installati in posizione accessibile al pubblico
dovranno avere involucri con caratteristica di protezione contro gli impatti meccanici (come da
requisito normativo).

5.4.3 Sistemi di allarme vocale

Per quanto concerne l’impianto di Diffusione Sonora (Capo VII – VII.8) nell’ambito del prolungamento
della Metropolitana di Genova a Canepari è prevista la realizzazione di un nuovo impianto di stazione

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 24/28


con caratteristiche ed architettura analoghe all’impianto realizzato in occasione del prolungamento a
Brignole. Pertanto, il nuovo impianto è costituito da:

• altoparlanti di varie tipologie installati nelle diverse aree di stazione sonorizzate


• una coppia di microfoni omnidirezionali installata su ciascuna banchina al fine di garantire
l’ascolto ambientale dal Posto Centrale
• un armadio tecnico a standard rack 19” da 42U dedicato all’impianto diffusione sonora di stazione
• apparati dedicati alla postazione operatore AS/DL

5.4.4 Sistema di telesorveglianza

Scopo dell'impianto TVCC è consentire agli operatori di stazione e del Posto Centrale Operativo (PCO)
la videosorveglianza delle banchine e delle aree di maggiore interesse delle stazioni e della tratta (Capo
VII – VII.9). L'impianto è composto da:

• telecamere fisse e brandeggianti a colori installate in stazione in tecnologia IP,


• registratore locale di stazione.
• postazioni operatore PC-based dotate di monitor multipli ad uso dell’Agente di Stazione e del
Dirigente Locale (ove presente)

Per quanto concerne la tecnologia e l’architettura del nuovo impianto TVCC previsto presso la stazione
Canepari è prevista l’adozione di telecamere IP native a differenza di quanto a suo tempo installato nel
prolungamento a Brignole (ovvero telecamere analogiche ed encoder).

5.4.5 Impianto citofonico

In analogia a quanto oggi previsto nelle altre stazioni, nella stazione Canepari sono previsti citofoni
viva-voce VoIP installati su apposite colonnine SOS in banchina (indicativamente 2 per ciascuna
banchina) e presso l’atrio di stazione, i quali sono direttamente collegati agli switch della rete di
trasmissione dati (Capo VII – VII.10).

Sono previsti gateway installati presso il locale TLC della stazione che garantiscono l’interconnessione
alla rete VoIP dei citofoni analogici di stazione previsti all’interno delle cabine ascensore.

Sono previsti citofoni viva-voce analogici installati all’interno degli ascensori e collegati alla rete VoIP
mediante i gateway di cui al punto precedente. Un telefono VoIP da tavolo è previsto presso il locale
AS della stazione in grado di ricevere ed effettuare delle chiamate verso qualsiasi citofono di
emergenza.

5.4.6 Sistema di comunicazione

Al fine di garantire le comunicazioni dell’impianto di emergenza telefonica anche nella nuova tratta
oggetto del prolungamento Brin-Canepari è prevista l’estensione dell’impianto esistente secondo gli
stessi standard già adottati per l’ultimo prolungamento a Brignole (Capo VII – VII.11).

Nell’elenco seguente sono sintetizzati tutti gli interventi previsti a progetto per l’estensione
dell’impianto Emergenza Telefonica:

· posa cavi ad una quarta: è prevista la posa su entrambi i lati del prolungamento di un cavo ad
una quarta in rame con conduttori di diametro pari a 0,9 mm all’interno delle apposite

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 25/28


passerelle metalliche predisposte dalle opere civili. I due nuovi cavi verranno collegati alle
cassette di derivazione degli ultimi due telefoni magnetofonici esistenti lungo il tronchino di
Brin in modo da garantire la continuità delle dorsali in rame di collegamento con il PCO;
· installazione telefoni magnetofonici: lungo la nuova tratta di linea e presso le banchine della
stazione Canepari verranno installati dei telefoni magnetofonici stagni di caratteristiche del
tutto analoghe a quelli installati in occasione dell’ultimo prolungamento a Brignole utilizzando,
ove applicabili, gli stessi standard di posizionamento sopra descritti.
· installazione cassette di derivazione: presso ogni telefono magnetofonico è prevista
l’installazione di una cassetta di derivazione che garantisce il collegamento di ciascun
terminale sulla coppia del cavo in rame relativa alla dorsale di riferimento;
· installazione di un armadio permutatore cavi in rame presso la stazione Canepari che consente
il sezionamento e la protezione delle dorsali in rame di collegamento con il Posto Centrale e la
derivazione attraverso due cavi ad una coppia in rame da 0,6mm dei telefoni previsti nel locale
AS.

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 26/28


6. GRUPPO ELETTROGENO
Nell’ambito della realizzazione della Stazione di Canepari, è previsto un gruppo elettrogeno all’interno
del fabbricato tecnologico al piano campagna (in rosso in figura). Il fabbricato tecnologico sarà
accessibile direttamente dal piazzale antistante la stazione.

Figura 3. Ubicazione Gruppo Elettrogeno

L’attività appena descritta si configura come attività secondaria rispetto all’ attività principale
costituita dalla Stazione ferroviaria e viene individuata come segue: Attività 49.1.A: “Gruppi per la
produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di
potenza complessiva superiore a 25 kW.”.

Il progetto antincendio risulta conforme alla normativa di riferimento DM 13 luglio 2011


“Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la installazione di motori a combustione
interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o ad altra macchina operatrice e di unità di
cogenerazione a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi”.

Il gruppo avrà potenza nominale pari a 150 KVA (120 KW) ed avrà le seguenti caratteristiche:

 sarà installato in un locale inserito nella volumetria del fabbricato tecnologico presente al piano
campagna;
 sarà alimentato da combustibile liquido (gasolio);

Essendo in categoria A, prima dell’attivazione, il Gestore dell’Infrastruttura dovrà presentare la


Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comando Provinciale dei VV.F. competente per
territorio.

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 27/28


7. ELABORATI DI RIFERIMENTO
MGE1PDLGFUNSCAR00100-00-A – RELAZIONE TECNICA INSERIMENTO URBANISTICO E PROGETTO
FUNZIONALE

MGE1PDLGESECOMR00100-00_A – RELAZIONE GENERALE DI ESERCIZIO

MGE1PDLGIMECOMR00100-00_A – RELAZIONE TECNICA IMPIANTI MECCANICI

MGE1PDLGIMPCOMR00100-00_A – RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

MGE1PDLGARCSCAR00100-00_B – RELAZIONE PROGETTO AERCHITETTONICO

MGE1PDLGTLCCOMR00100-00_A – IMPIANTI DI TELECOMUNICAZIONE

MGE1PFLGLFMCOMR00100-00_A – RELAZIONE TECNICA IMPIANTI CABINA MT/BT CANEPARI

MGE1PDLGIMPCOMR 00100-00_A – RELAZIONE TECNICA IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI Pagina 28/28

Potrebbero piacerti anche