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ELABORATI GENERALI
RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI
Rev.
Commessa Fase Lotto Disciplina WBS Tipo Numero Foglio
Esterna
Redatto
Verificato
C
Approvato
Autorizzato
Redatto
Verificato
D
Approvato
Autorizzato
1. PREMESSA 6
3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO 8
4. SICUREZZA ANTINCENDIO 9
4.1 SEDE DELLA METROPOLITANA 9
4.2 STAZIONE DI CANEPARI 9
5. STAZIONE DI CANEPARI 10
5.1 CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE E STRUTTURALI 10
5.1.1 RESISTENZA E REAZIONE AL FUOCO 10
5.1.2 ACCESSIBILITÀ 10
5.1.3 INGRESSI DELLE STAZIONI 11
5.2 ESODO 11
5.2.1 CRITERI PROGETTUALI PER L’ESODO 11
5.2.2 PERCORSI DI SFOLLAMENTO 11
5.2.2.1 Lunghezza e larghezza delle vie di esodo 11
5.2.2.2 Scale fisse 11
5.2.2.3 Scale mobili 12
5.2.2.4 Tornelli e varchi 12
5.2.3 AFFOLLAMENTO 12
5.2.4 CRITERI GENERALI PER LA PROGETTAZIONE E VERIFICA DEI PERCORSI DI SFOLLAMENTO 13
5.2.5 VERIFICA SFOLLAMENTO 14
5.3 IMPIANTI DI PROTEZIONE ATTIVA, ESTINTORI E SEGNALETICA 21
5.3.1 RETE DI IDRANTI 21
5.3.2 IMPIANTO DI SPEGNIMENTO AUTOMATICO 21
5.3.3 STAZIONE POMPE E RISERVA IDRICA 21
5.3.4 ALIMENTAZIONE IDRICA 21
5.3.5 ESTINTORI 22
5.3.6 SEGNALETICA DI SICUREZZA. 22
5.3.7 RIVELAZIONE INCENDI DI STAZIONE 22
5.4 IMPIANTI ELETTRICI E DI COMUNICAZIONE 23
5.4.1 ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI EMERGENZA 24
5.4.2 IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA 24
5.4.3 SISTEMI DI ALLARME VOCALE 24
5.4.4 SISTEMA DI TELESORVEGLIANZA 25
5.4.5 IMPIANTO CITOFONICO 25
5.4.6 SISTEMA DI COMUNICAZIONE 25
6. GRUPPO ELETTROGENO 27
Canepari
- Attività 78.1.C: “Aerostazioni, stazioni ferroviarie, stazioni marittime, con superficie coperta
accessibile al pubblico superiore a 5.000 m2; metropolitane in tutto o in parte sotterranee” per
la presenza della stazione Canepari.
- Attività 49.1.A: Gruppi di produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici di
potenza complessiva superiore a 25 kW
Nel seguito del presente documento verranno indicati i criteri progettuali relativi alla prevenzione
incendi sulla base del D.M. 21 ottobre 2015 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi
L’istanza si compone, oltre che della presente relazione, anche dei seguenti elaborati grafici:
Per quanto non esplicitamente indicato sono state adottate tutte le indicazioni normative, di legge e
tutti gli standard atti a garantire la realizzazione del sistema a regola d’arte e nel rispetto della
sicurezza.
La tipologia di stazione è a banchine separate a cielo aperto, posizionate al di sopra dell’atrio a circa
+6,10 m.
Si sviluppa, in relazione alla quota del piano ferro (+22,70 m), su due livelli funzionali principali, che dal
basso verso l’alto sono:
Al piano tecnico interrato a quota -2,40 (+ 14,68m) e al piano sotto banchina a quota + 4,85 (21,94m)
è affidata la distribuzione trasversale e verticale dei cavi di stazione.
Le strutture e gli elementi costruttivi della stazione saranno incombustibili e non daranno luogo a
distacchi e cadute in caso di incendio, saranno presenti l’impianto idranti in banchina, l’illuminazione
di emergenza e l’impianto di comunicazione di emergenza. Le uscite, ragionevolmente contrapposte,
saranno sufficienti a garantire il deflusso delle persone nella pubblica via in dieci minuti totali
dall’apertura delle porte del convoglio (Capo II – II.2.6 dell’Allegato I al D.M. 21 ottobre 2015).
Per quanto sopra, verranno riportate le indicazioni riguardanti la progettazione ai fini antincendio della
stazione di Canepari.
5. STAZIONE DI CANEPARI
5.1 Caratteristiche architettoniche e strutturali
5.1.1 Resistenza e reazione al fuoco
Tutte le aree aperte al pubblico presentano caratteristiche di resistenza al fuoco pari a R/EI/REI120
(Capo III – III.1.2) come indicato negli elaborati:
Le superfici verticali ed i pavimenti saranno rifinite con materiali aventi classe di reazione al fuoco C-
s1,d0/Bfl -s1. I controsoffitti installati in tutte le aree presentano classe di reazione al fuoco non
inferiore ad A2 (Capo III – III.1.4).
5.1.2 Accessibilità
Grazie all’installazione di ascensori e scale mobili, i passeggeri con disabilità motoria, visiva e uditiva
possono raggiungere, partendo dalla quota stradale, le banchine di stazione (e viceversa) e di usufruire
del servizio di trasporto in condizioni di sicurezza (Capo III – III.1.6). In particolare, sono previsti in
stazione:
Gli ingressi della stazione si attestano all'aperto ed in zone direttamente collegate alla viabilità
pedonale esterna. Gli ingressi saranno adeguatamente segnalati e muniti di sistemi atti ad interdire,
ove fosse necessario, l'ingresso al pubblico. Gli accessi alla stazione possiedono una larghezza
congruente con quella prevista dal sistema di sfollamento. (Capo III – III.1.7).
5.2 Esodo
5.2.1 Criteri progettuali per l’esodo
La progettazione del sistema organizzato di vie di uscita è stata effettuata tenendo conto di un tempo
massimo di evacuazione fissato in 10 minuti come previsto dal comma 6, punto III.2.2, Capo III del D.M.
21.10.2015 per le stazioni di tipo aperte.
Di conseguenza sarà verificato che il deflusso delle persone nella via pubblica avverrà in 10 minuti totali
dall’apertura delle porte del convoglio. I tempi saranno comunque calcolati dal momento in cui il primo
passeggero sbarca sulla banchina fino a quando l’ultima persona presente nel percorso di sfollamento
raggiungerà un luogo sicuro.
La stazione sarà dotata di un sistema organizzato di vie di uscita tali da assicurare che da ogni banchina
si possa raggiungere un luogo sicuro mediante almeno n. 2 percorsi di sfollamento indipendenti con
accessi ragionevolmente contrapposti, sufficienti a garantire, in condizioni di emergenza il deflusso
delle persone nella pubblica via in 10 minuti totali dall’apertura delle porte del convoglio.
La larghezza minima delle vie di esodo sarà calcolata sottraendo da ogni lato confinato una quantità X
dipendente dalla tipologia della via di esodo, come di seguito riportato (comma 18, punto I.2, Capo I
del D.M. 21.10.2015):
Per ogni banchina è presente una scala fissa di larghezza netta pari a 1,80 m. Le pareti delle scale, per
un'altezza di 2 m dal pavimento, sono prive di sporgenze o rientranze. Tutte le scale sono munite di
corrimano. Le estremità del corrimano devono essere arrotondate verso il basso oppure rientrare con
dolce raccordo del muro stesso (Capo IV – IV.6).
Le n. 2 scale mobili a servizio di ciascuna banchina sono considerate nel dimensionamento dei percorsi
di sfollamento. Ciascuna scala mobile è dimensionata con le modalità seguenti (Capo IV – IV.7):
Al piano atrio saranno presenti n. 6 tornelli automatici di larghezza utile pari a 60 cm e n. 2 varchi
automatici per i disabili di larghezza pari a 90 cm, per una larghezza libera complessiva pari a 5,40 m.
In caso di incendio sarà garantita l'apertura automatica e permanente delle linee di controllo al fine di
consentire l'esodo delle persone presenti all'interno della stazione (Capo IV – IV.9).
5.2.3 Affollamento
Nello specifico:
Le aree di banchina considerate per il calcolo dei passeggeri in attesa del treno sono state calcolate
considerando la lunghezza e la larghezza utile delle stesse diminuite di un franco pari a 20 cm per tener
conto del naturale comportamento delle persone a distanziarsi dalle pareti (comma 2, punto IV.3, Capo
IV del D.M. 21.10.2015).
Il calcolo per la verifica dello sfollamento è stato effettuato considerando il numero di persone che
possono defluire in qualsiasi percorso d’esodo di tipo confinato ed espresso dalla seguente formula:
Portata (pers/s) = Velocità (m/s) x Densità media (pers/m2) x larghezza effettiva (m)
Si precisa, come già indicato al paragrafo 5.2.2.2, che ai soli fini cautelativi nel calcolo dell’esodo verrà
utilizzata la “larghezza minima di calcolo ridotta” al posto della “larghezza effettiva”.
Velocità di sfollamento
Per valori di densità di affollamento compresi tra 0,54 pers/m2 e 3,8 pers/m2:
V = k - 0,266 x k x D [m/s]
dove:
Per le scale mobili, essendo considerate in funzione durante l’emergenza, la velocità delle persone sarà
posta pari a quella nominale della stessa.
Flusso di affollamento
F = Fs x W [pers/s]
Flusso specifico
- Fs = V x D [pers/(m x s)]
Si sottolinea che nel calcolo sono stati considerati i flussi specifici ammissibili come da tabella di seguito
riportata:
Inoltre, in fase di sfollamento per i varchi/tornelli delle linee di controllo è stata assunta una portata
pari a 60 pers/minuto = 1 persona/secondo per ciascun passaggio (appendice tecnica A4 del D.M.
21.10.2015).
Nel caso specifico il flusso complessivo dei n. 8 varchi sarà pari a 8 persone/secondo.
Prima di procedere alla verifica dello sfollamento sono stati calcolati i flussi di esodo lungo le due scale
mobili e la scala fissa poste a servizio delle n. 2 banchine.
Nello specifico le portate massime (F) dei singoli elementi sono state desunte dal prospetto 1,
paragrafo 7.2 della norma UNI 7744, che prevedono:
STEP 1
Appurati i flussi di esodo lungo le scale che servono le banchine, si ipotizza al tempo t0 il convoglio
incendiato sulla banchina n. 1. Pertanto, si procede a calcolare il tempo necessario ad esodare le
persone sul treno incendiato, considerando le seguenti grandezze di calcolo:
Contemporaneamente allo sfollamento del treno le persone già presenti in banchina si dirigono verso
le scale. Pertanto, si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 274 persone presenti in banchina 1
per avvicinarsi alle scale. Le grandezze considerate sono le seguenti:
Di conseguenza il tempo che le persone presenti in banchina impiegano per raggiungere le scale (T1-a)
è pari a:
Quindi le persone in banchina, impiegando solo 24 secondi per raggiungere le scale, iniziano l’esodo
lungo le stesse nei restanti 10 secondi in cui termina l’esodo dei passeggeri del convoglio. Si procede
pertanto a determinare il numero di persone che riescono ad esodare lungo le scale in tale intervallo
di tempo (10 sec). Le grandezze utilizzate saranno:
STEP 2
Si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 576 persone evacuate dal treno per dirigersi verso le
scale. Le grandezze considerate sono le seguenti:
Di conseguenza il tempo che le persone evacuate dal treno impiegano per raggiungere le scale (T2) è
pari a:
Durante il tempo T2 le 235 persone che si trovano in prossimità delle scale inizieranno l’esodo lungo le
stesse. Si procede pertanto a determinare il numero di persone che riescono ad esodare lungo le scale
in tale intervallo di tempo (40 sec). Le grandezze utilizzate saranno:
- Tempo di sfollamento T2 = 40 s
- Flusso scale mobili Fm = 2,5 pers/s
- Flusso scala fissa Ff = 1,4 pers/s
- 235 persone - 155 persone = 80 persone già presenti in banchina 1 e rimaste difronte alle scale;
- 576 persone + 80 persone = 656 persone totali che hanno raggiunto le scale;
- 942 persone complessivamente nell’atrio.
Si specifica che le 942 persone complessive presenti nell’atrio sono date dalla somma di: affollamento
atrio (30 persone) + affollamento banchina 2 (430 persone) + affollamento treno banchina 2 (288
persone) + persone esodate dalla banchina 1 nello step 1 (39 persone) + persone esodate dalla
banchina 1 nello step 2 (155 persone).
- Persone che si attestano presso la scala fissa AffSCALA FISSA = 656 pers/2 = 328 persone
- Persone che si attestano presso le n.2 scale mobili AffSCALE MOBILI= 656 pers/2 = 328 persone
- Flusso scale mobili Fm = 2,5 pers/s
- Flusso scala fissa Ff = 1,4 pers/s
I tempi dell’esodo delle persone lungo le due scale sono i seguenti:
Si considera il tempo maggiore tra i due valori ottenuti pari a T3 = 3 minuti e 54 secondi.
Nel frattempo, durante i 3 minuti e 54 secondi le 942 persone presenti nell’atrio inizieranno l’esodo
verso i tornelli. Si procede pertanto al calcolo del tempo necessario per raggiungere i varchi. Le
grandezze utilizzate sono le seguenti:
Di conseguenza il tempo che le persone presenti nell’atrio impiegano per raggiungere i tornelli è pari
a:
Nei successivi 2 minuti e 30 secondi (150 s) le 942 persone che hanno raggiunto i tornelli, riescono ad
oltrepassare gli stessi come di seguito dimostrato:
Affollamento massimo = Fv x tev = 8 x 150 = 1200 persone > 942 persone VERIFICATO
Si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 656 persone presenti nell’atrio per dirigersi verso i
tornelli. Le grandezze considerate sono le seguenti:
Di conseguenza il tempo T4 che le persone presenti nell’atrio impiegano per raggiungere i tornelli è
pari a:
Contemporaneamente all’esodo delle persone nell’atrio verso i tornelli, le persone già presenti a valle
dei tornelli raggiungono il luogo sicuro. Pertanto, si procede al calcolo delle persone che attraversano
le porte di uscita in 32 s. Le grandezze considerate sono le seguenti:
- Tempo T4 T4 = 32 s
- Larghezza totale porte uscita esterne Lp.est= 7,60 m
- Flusso specifico massimo ammissibile Fs = 1,33 pers/(m x s)
- Flusso F = 10,11 pers/s
Di conseguenza le persone che hanno raggiunto il luogo sicuro in 32 secondi sono pari a:
STEP 5
Si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 656 persone davanti ai tornelli per attraversare gli
stessi. Le grandezze considerate sono le seguenti:
Di conseguenza il tempo T5 che le persone presenti davanti i tornelli impiegano per attraversare gli
stessi è pari a:
Di conseguenza il numero delle persone che raggiungono il luogo sicuro nell’intervallo di tempo T5 è
pari a:
Affollamento massimo = F x T5 = 10,11 pers/s x 82 s = 829 persone > 616 persone VERIFICATO
STEP 6
Si procede a calcolare il tempo impiegato dalle 656 persone a valle dei tornelli per raggiungere luogo
sicuro. Le grandezze considerate sono le seguenti:
Di conseguenza il tempo T6 che le persone presenti a valle dei tornelli impiegano per arrivare in luogo
sicuro è pari a:
Pertanto, il tempo complessivo (T) per assicurare l’esodo della stazione dal momento in cui il primo
passeggero sbarca sulla banchina 1 fino a quando l’ultima persona presente nel percorso di
sfollamento raggiunge il luogo sicuro è pari a:
T = 8 min 07 secondi =
= T1 + T2 + T 3 + T4 + T5 + T6 =
= 34 s + 40 s + 3 min 54 s + 32 s + 1 min 22 s + 1 min 05 s < 10 minuti
VERIFICATO
Si allega di seguito uno schema riepilogativo in cui si evidenziato i tempi da T1 a T6 calcolati per
assicurare l’esodo complessivo in un tempo minore di 10 minuti totali:
In analogia a quanto previsto per le altre stazioni sulla linea, si prevede l’installazione di alcuni idranti
(Capo VI – VI.1) e in particolare:
Gli idranti delle banchine sono posti in posizione contrapposta in modo da servire adeguatamente
l’intera area.
Il D.M. 21 ottobre 2015 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
costruzione ed esercizio delle metropolitane” prescrive al paragrafo IV.7. che il vano motore delle scale
mobili sia protetto con impianto automatico di spegnimento.
L’alimentazione degli erogatori sprinkler è stata derivata da un gruppo multi-valvola dalla stazione
pompe a norme UNI EN 12845. Inoltre, in caso di emergenza, sarà realizzato un collegamento diretto
all’acquedotto e un attacco per il collegamento all’ autopompa dei Vigili del Fuoco.
È stata prevista una stazione di pressurizzazione antincendio dotata di n. 2 gruppi a norma UNI EN
12845, costituiti ciascuno da n. 2 elettropompe di servizio e una pilota.
Il gruppo elettrogeno è stato dimensionato per far fronte alla potenza elettrica richiesta
dall’alimentazione delle pompe antincendio. La stazione pompe risulta alimentata da una riserva idrica
dimensionata per alimentare la rete idranti, con la contemporaneità di 4 idranti UNI 45 (livello di rischio
3 ai sensi della norma UNI 10779) e la rete sprinkler.
Il locale pompe sarà scaldato con un ventilconvettore collegato al sistema VRV ad espansione diretta
per mantenere una temperatura minima di 4 °C. Il serbatoio sarà dimensionato per alimentare gli
impianti antincendio per 60 minuti. Poiché è richiesto il funzionamento per 120’, il funzionamento per
la seconda ora dovrà essere garantito da un adeguato rincalzo, sulla base del quale è stato
dimensionato l’attacco all’acquedotto.
Sia per gli impianti a idranti che per gli impianti di spegnimento automatico del tipo sprinkler
l’alimentazione idrica risulta del tipo singolo superiore, secondo UNI-EN 12845, privilegiando
l'alimentazione da acquedotto, ove consentito.
Tutti gli impianti (idranti e sprinkler) devono essere collegabili all’autopompa VVF mediante attacco
dedicato in posizione segnalata.
5.3.5 Estintori
Viene prevista una dotazione di estintori nelle posizioni indicate sugli elaborati grafici e in
corrispondenza di ogni idrante UNI 45 e UNI 70 (Capo VI.5):
Sarà installata idonea segnaletica di sicurezza (Capo VI.6), possibilmente anche con diciture in inglese,
espressamente finalizzata alla sicurezza antincendio e conforme al decreto legislativo 9 aprile 2008,
n.81, che segnali almeno:
In corrispondenza degli ingressi alla stazione saranno posizionati sistemi atti a segnalare, in caso di
emergenza, l'eventuale interdizione all'ingresso all'infrastruttura.
Il sistema di rivelazione incendi (Capo VI – VI.3) è stato progettato sulla base del requisito primario
derivante dal D.M. 21/10/2015 che richiede in ogni stazione l’installazione di un impianto automatico
di rivelazione ed allarme degli incendi sia progettato, realizzato e gestito secondo la regola dell'arte.
Inoltre, si farà riferimento a quanto previsto nel decreto del Ministro dell'Interno del 20 dicembre 2012
"Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati
nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi".
· Atrio
· Accessi
Tutte le segnalazioni dovranno essere indirizzate 24 ore su 24, presso la centrale di supervisione di
stazione e presso la centrale di controllo.
Nella stazione sono posizionati un certo numero di pulsanti manuali e pannelli ottico acustici, per
segnalare l’emergenza incendio. Gli allarmi provenienti dai pulsanti, come richiesto dal D.M.
21/10/2015 (Capo VI.3) dovranno essere tempestivamente verificati da personale addetto prima
dell'avvio del segnale di allarme generalizzato; la verifica può essere condotta anche mediante sistemi
di video sorveglianza.
Per i rivelatori inseriti nel controsoffitto o sotto il pavimento sopraelevato, è installato un ripetitore
ottico del segnale emesso dal rilevatore stesso, in posizione chiaramente visibile.
La tecnologia dell’unità e dei dispositivi periferici dovrà essere del tipo indirizzabile, per poter
permettere una gestione ed un controllo ottimale di qualsiasi parte dell’impianto.
Sarà possibile l’interfacciamento della centrale suddetta con la logica delle altre sezioni di impianti
presso la stessa stazione ed in generale della linea, come il sistema di controllo dei ventilatori, le scale
mobili, il quadro di alimentazione delle serrande tagliafuoco, il sistema di condizionamento.
L’impianto di rivelazione incendi risulta corredato dalle differenti tipologie di sensori selezionati in base
ai requisiti di utilizzo dell’area prescelta e con le diverse soglie di allarme ammesse, particolare
attenzione è stata posta nella progettazione del posizionamento, delle attivazioni e delle interfacce
con i vari impianti di stazione con particolare attenzione alle differenti tipologie presenti nei locali
tecnici e sulla base delle procedure attivabili nel contesto di emergenza di stazione ai sensi del D.M.
21/10/2015 (Capo I.1):
Ai fini della sicurezza antincendio gli impianti elettrici devono avere le seguenti caratteristiche:
I servizi di emergenza sono dotati, oltre che dell'alimentazione normale, di una alimentazione di
sicurezza realizzata secondo le norme tecniche di riferimento. (Capo VII – VII.2)
Per gli impianti di illuminazione di sicurezza, per l’alimentazione del sistema di segnalamento e
controllo ed ingenerale per il sistema di supervisione, sono previsti n.2 gruppi statici di continuità con
ridondanza interna aventi potenzialità pari a 15kVA cadauno e con bypass automatico in caso di guasto.
Gli UPS risultano conformi alla norma CEI EN 50171 “Sistemi di alimentazione centralizzata” che
definisce le caratteristiche costruttive dei sistemi di emergenza definiti Central Power Supply System
(CPSS).
I suddetti gruppi statici di continuità sono del tipo “ON-LINE” (inverter erogante normalmente sul
carico) con il compito di garantire la continuità di alimentazione al carico, con tensione e frequenza
stabilizzate, sia in presenza che in assenza della tensione di rete, immagazzinando energia durante la
presenza della tensione di rete e restituendola quando questa viene a mancare.
È prevista l’installazione di 2 UPS in configurazione Hot Standby in modo tale da garantire la ridondanza
dell’alimentazione dei sistemi di sicurezza in percentuale del 100%. L’UPS risulta conforme alle norme
EN 50091-1-1, EN 50091-1-2, EN 50091-2, ENV 50091-3, EN 50272-2. La principale funzione degli UPS
è fornire energia elettrica condizionata, affidabile e senza interruzioni ad un carico critico.
In conformità a quanto richiesto dal D.M. 21/10/2015 (Capo VII.6) tutti gli ambienti accessibili al
pubblico ed al personale di servizio della stazione sono dotati di un sistema di illuminazione di sicurezza
ridondante costituito da almeno un impianto con apparecchi dotati di alimentazione centralizzata e un
impianto con apparecchi autoalimentati.
Gli impianti predetti dovranno assicurare i complessivi livelli di illuminamento previsti dalle norme:
Gli apparecchi illuminanti disposti lungo le vie di esodo della stazione sono installati almeno su due
circuiti separati alternativamente. Tutti gli apparecchi installati in posizione accessibile al pubblico
dovranno avere involucri con caratteristica di protezione contro gli impatti meccanici (come da
requisito normativo).
Per quanto concerne l’impianto di Diffusione Sonora (Capo VII – VII.8) nell’ambito del prolungamento
della Metropolitana di Genova a Canepari è prevista la realizzazione di un nuovo impianto di stazione
Scopo dell'impianto TVCC è consentire agli operatori di stazione e del Posto Centrale Operativo (PCO)
la videosorveglianza delle banchine e delle aree di maggiore interesse delle stazioni e della tratta (Capo
VII – VII.9). L'impianto è composto da:
Per quanto concerne la tecnologia e l’architettura del nuovo impianto TVCC previsto presso la stazione
Canepari è prevista l’adozione di telecamere IP native a differenza di quanto a suo tempo installato nel
prolungamento a Brignole (ovvero telecamere analogiche ed encoder).
In analogia a quanto oggi previsto nelle altre stazioni, nella stazione Canepari sono previsti citofoni
viva-voce VoIP installati su apposite colonnine SOS in banchina (indicativamente 2 per ciascuna
banchina) e presso l’atrio di stazione, i quali sono direttamente collegati agli switch della rete di
trasmissione dati (Capo VII – VII.10).
Sono previsti gateway installati presso il locale TLC della stazione che garantiscono l’interconnessione
alla rete VoIP dei citofoni analogici di stazione previsti all’interno delle cabine ascensore.
Sono previsti citofoni viva-voce analogici installati all’interno degli ascensori e collegati alla rete VoIP
mediante i gateway di cui al punto precedente. Un telefono VoIP da tavolo è previsto presso il locale
AS della stazione in grado di ricevere ed effettuare delle chiamate verso qualsiasi citofono di
emergenza.
Al fine di garantire le comunicazioni dell’impianto di emergenza telefonica anche nella nuova tratta
oggetto del prolungamento Brin-Canepari è prevista l’estensione dell’impianto esistente secondo gli
stessi standard già adottati per l’ultimo prolungamento a Brignole (Capo VII – VII.11).
Nell’elenco seguente sono sintetizzati tutti gli interventi previsti a progetto per l’estensione
dell’impianto Emergenza Telefonica:
· posa cavi ad una quarta: è prevista la posa su entrambi i lati del prolungamento di un cavo ad
una quarta in rame con conduttori di diametro pari a 0,9 mm all’interno delle apposite
L’attività appena descritta si configura come attività secondaria rispetto all’ attività principale
costituita dalla Stazione ferroviaria e viene individuata come segue: Attività 49.1.A: “Gruppi per la
produzione di energia elettrica sussidiaria con motori endotermici ed impianti di cogenerazione di
potenza complessiva superiore a 25 kW.”.
Il gruppo avrà potenza nominale pari a 150 KVA (120 KW) ed avrà le seguenti caratteristiche:
sarà installato in un locale inserito nella volumetria del fabbricato tecnologico presente al piano
campagna;
sarà alimentato da combustibile liquido (gasolio);