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Acustica

NORMA ITALIANA Rumore emesso dalle macchine e dalle UNI EN ISO


apparecchiature - Misurazione dei livelli di pressione 11202
sonora al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni
Metodo di controllo in sito
OTTOBRE 1997

Acoustics
Noise emitted by machinery and equipment - Measurement of
emission sound pressure levels at a work station and at other
specified positions
Survey method in situ

NORMA EUROPEA
DESCRITTORI Acustica, posto di lavoro, ergonomia, rumore: suono, rumore emesso da
motori, misurazione acustica, pressione sonora, livello, prova sul campo

CLASSIFICAZIONE ICS 17.140.20

SOMMARIO La norma descrive un metodo di misurazione dei livelli di pressione sonora


di emissione delle macchine e delle apparecchiature al posto di lavoro e in
altre specifiche posizioni nelle immediate vicinanze in campo semi-river-
berante. I livelli di pressione sonora di emissione vengono misurati come
livelli ponderati A e, ove richiesto, come livelli di picco ponderati C.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN ISO 11202:1995 (= ISO 11202:1995)


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN ISO 11202 (edizione dicembre 1995) e tiene conto dell’errata
corrige dell’aprile 1997 (AC:1997).

ORGANO COMPETENTE Commissione "Acustica"

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 22 settembre 1997

RICONFERMA

UNI  UNI - Milano 1997


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 8 Nº di riferimento UNI EN ISO 11202:1997 Pagina I di IV


PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN ISO 11202 (edizione dicembre 1995 + errata
corrige AC:1997), che assume così lo status di norma nazionale ita-
liana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
La Commissione "Acustica" dell’UNI, che segue i lavori europei
sull’argomento, per delega della Commissione Centrale Tecnica, ha
approvato il progetto europeo il 25 ottobre 1995 e la versione in lin-
gua italiana della norma il 23 settembre 1997.

Per agevolare gli utenti, viene di seguito indicata la corrispondenza


tra le norme citate al punto "Riferimenti normativi" e nell’appendice
D e le norme italiane vigenti:
ISO 3743-1:1994 = UNI EN ISO 3743-1:1997
ISO 7779:1988 = UNI EN 27779:1993
ISO 9614-1:1993 = UNI EN ISO 9614-1:1997
ISO 11200:1995 = UNI EN ISO 11200:1997
ISO 11203:1995 = UNI EN ISO 11203:1997

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni
o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possesso
dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.

UNI EN ISO 11202:1997 Pagina II di IV


INDICE

PREMESSA 2

0 INTRODUZIONE 3

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 3


1.1 Generalità...................................................................................................................................................... 3
1.2 Tipi e sorgenti di rumore ....................................................................................................................... 4
1.3 Ambiente di prova..................................................................................................................................... 4
1.4 Specifiche posizioni ................................................................................................................................. 4
1.5 Incertezza della misurazione .............................................................................................................. 4

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 4

3 DEFINIZIONI 5

4 INCERTEZZA DELLA MISURAZIONE 8

5 STRUMENTAZIONE 8

6 AMBIENTE DI PROVA 9
6.1 Generalità...................................................................................................................................................... 9
6.2 Criterio di idoneità dell'ambiente di prova.................................................................................... 9
6.3 Posizioni relative a posti di lavoro situati in uno spazio chiuso ....................................... 9
6.4 Criterio di misurazione del rumore di fondo................................................................................ 9
6.5 Condizioni ambientali durante le misurazioni ............................................................................ 9
6.6 Correzione ambientale locale.......................................................................................................... 10

7 GRANDEZZE DA MISURARE 10

8 GRANDEZZE DA DETERMINARE 10

9 INSTALLAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA MACCHINA SOTTOPOSTA


A PROVA 10
9.1 Generalità................................................................................................................................................... 10
9.2 Ubicazione della sorgente ................................................................................................................. 11
9.3 Montaggio della sorgente .................................................................................................................. 11
9.4 Apparecchiature ausiliarie ................................................................................................................. 12
9.5 Funzionamento della macchina durante la prova ................................................................ 12

10 MISURAZIONI 13
10.1 Intervallo temporale di misurazione ............................................................................................. 13
10.2 Procedimento di misurazione .......................................................................................................... 14

11 POSIZIONI MICROFONICHE 15
11.1 Generalità................................................................................................................................................... 15
11.2 Posizione/i microfonica/che quando l'operatore è seduto ............................................... 15
11.3 Posizione/i microfonica/che quando l'operatore è in piedi o fermo sul posto ....... 15
11.4 Posizione/i microfonica/che quando l'operatore si sposti lungo uno specifico
percorso ...................................................................................................................................................... 16
11.5 Posizioni microfoniche per posizioni di assistenza e macchine prive di
operatore .................................................................................................................................................... 16

12 INFORMAZIONI DA REGISTRARE 16
12.1 Macchina sottoposta a prova .......................................................................................................... 16
12.2 Condizioni di prova ............................................................................................................................... 17

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12.3 Ambiente acustico ................................................................................................................................. 17
12.4 Strumentazione ...................................................................................................................................... 17
12.5 Ubicazione di specifiche posizioni................................................................................................ 17
12.6 Dati sul rumore........................................................................................................................................ 17

13 INFORMAZIONI DA RIPORTARE 18

APPENDICE A CORREZIONE AMBIENTALE PER UNA SPECIFICA POSIZIONE -


(normativa) CALCOLO DELLA CORREZIONE AMBIENTALE LOCALE K3 19
A
figura A.1 Correzione ambientale locale, K3 , calcolata in base a ----2- ............................................. 19
a
APPENDICE B ESEMPIO DI UN TAVOLO DI PROVA 20
(informativa)
figura B.1 Esempio di un tavolo di prova ........................................................................................................ 20

APPENDICE C LINEE GUIDA PER IL RILEVAMENTO DI RUMORE IMPULSIVO 21


(informativa)

APPENDICE D BIBLIOGRAFIA 22
(informativa)

UNI EN ISO 11202:1997 Pagina IV di IV


Acustica
NORMA EUROPEA Rumore emesso dalle macchine e dalle EN ISO 11202
apparecchiature - Misurazione dei livelli di pressione
sonora al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni
Metodo di controllo in sito
DICEMBRE 1995

Acoustics
EUROPEAN STANDARD Noise emitted by machinery and equipment - Measurement of
emission sound pressure levels at a work station and at other
specified positions
Survey method in situ (ISO 11202:1995)
Acoustique
NORME EUROPÉENNE Bruit émis par les machines et équipements - Mesurage des niveaux
de pression acoustique d’émission au poste de travail et en d’autres
positions spécifiées
Méthode de contrôle in situ (ISO 11202:1995)
Akustik
EUROPÄISCHE NORM Geräuschabstrahlung von Maschinen und Geräten - Messung von
Emissions-Schalldruckpegeln am Arbeitsplatz und an anderen
festgelegten Orten Verfahren der Genauigkeitsklasse 3 für
Messungen unter Einsatzbedingungen (ISO 11202:1995)

DESCRITTORI Acustica, posto di lavoro, ergonomia, rumore: suono, rumore emesso da motori,
misurazione acustica, pressione sonora, livello, prova sul campo

ICS 17.140.00

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 21 novembre 1995.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche.
Gli elenchi aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali
corrispondenti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centra-
le oppure ai membri del CEN.
Le norme europee sono emanate in tre versioni ufficiali (inglese, francese e te-
desca). Traduzioni nella lingua nazionale, fatte sotto la propria responsabilità
da membri del CEN e notificate alla Segreteria Centrale, hanno il medesimo
status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spa-
gna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

 CEN 1995
I diritti di riproduzione sono riservati ai membri del CEN.

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PREMESSA
Il testo della norma internazionale ISO 11202:1995 è stato elaborato dal Comitato Tecnico
ISO/TC 43 "Acustica" in collaborazione con il Comitato Tecnico CEN/TC 211 "Acustica".
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o me-
diante la pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro giugno
1996, e le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro giugno 1996.
La presente norma europea è stata elaborata nell’ambito di un mandato conferito al CEN
dalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di sup-
porto ai requisiti essenziali della/e Direttiva/e dell'UE.
In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, i seguenti Paesi sono tenuti ad adot-
tare la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germa-
nia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Re-
gno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera.

NOTIFICA DI ADOZIONE
Il testo della norma internazionale ISO 11202:1995 è stato approvato dal CEN come nor-
ma europea senza alcuna modifica.

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0 INTRODUZIONE

0.1 La presente norma internazionale descrive un metodo di misurazione dei livelli di pressio-
ne sonora di emissione al posto di lavoro e in altre specifiche posizioni in prossimità di una
macchina o di un'apparecchiatura. Il metodo illustrato nella presente norma internazionale
si rifà al metodo descritto nella ISO 11201 (metodo tecnico progettuale), ad eccezione di
quanto segue:
a) è consentito effettuare misurazioni in sito; e
b) viene indicato un metodo per la determinazione di una correzione ambientale locale
che fornisce risultati che si avvicinano a quelli ottenuti in un campo sonoro libero so-
pra un piano riflettente. Tale correzione viene impiegata per ottenere i livelli di pressio-
ne sonora di emissione in specifiche posizioni, inclusi i posti di lavoro. I risultati rien-
trano nella classe di precisione di un metodo di controllo.

0.2 La presente norma internazionale appartiene a una serie di norme (dalla ISO 11200 alla
ISO 11204) che definisce vari metodi di determinazione delle emissioni di rumore di una
macchina o di un'apparecchiatura come pure di un sottogruppo di tale apparecchiatura
(macchina sottoposta a prova). La ISO 11200 fornisce alcune linee guida per la scelta del
metodo da applicare per determinare i livelli di pressione sonora di emissione di macchine
e apparecchiature. Essa illustra inoltre in dettaglio le norme internazionali contenenti me-
todi di determinazione dei livelli di potenza sonora.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

1.1 Generalità
La presente norma internazionale descrive un metodo di misurazione dei livelli di pressio-
ne sonora di emissione delle macchine e delle apparecchiature al posto di lavoro e in altre
specifiche posizioni nelle immediate vicinanze in campo semi-riverberante. I livelli di pres-
sione sonora di emissione vengono misurati come livelli ponderati A e, ove richiesto, co-
me livelli di picco ponderati C.
Nota 1 I contenuti della presente norma e delle norme internazionali ad essa collegate sono sintetizzati nel
prospetto 1 della 11200:1995.
La presente norma internazionale fornisce un metodo per la determinazione di una corre-
zione ambientale locale (soggetta a un valore limite massimo specificato) da applicare ai
livelli di pressione sonora misurati allo scopo di neutralizzare perlomeno parzialmente gli
effetti di riflessioni provenienti da superfici riflettenti diverse dal piano sopra al quale si tro-
vano la macchina o l’apparecchiatura. Tale correzione viene determinata sulla base
dell'area di assorbimento sonoro equivalente di una camera di prova.
Il posto di lavoro, occupato da un operatore, può essere situato in uno spazio aperto all'in-
terno della camera in cui è in funzione la sorgente oppure in una cabina fissata perma-
nentemente alla sorgente o ancora in uno spazio interamente chiuso distante dalla sor-
gente. Una o più specifiche posizioni possono trovarsi in prossimità di una macchina con
o senza operatore. Tali posizioni vengono talvolta designate con il termine di posizioni di
assistenza.
La presente norma internazionale specifica i requisiti relativi all'ambiente di prova e alla
strumentazione in termini di grado di precisione. Fornisce istruzioni sull'installazione e sul
funzionamento della macchina sottoposta a prova come pure per la scelta delle posizioni
microfoniche nel posto di lavoro e in altre specifiche posizioni. Scopo delle misurazioni è
consentire di effettuare un confronto fra le prestazioni delle diverse unità di una particola-
re famiglia di macchine o apparecchiature in condizioni ambientali specificate come pure
in condizioni di montaggio e funzionamento normate. I dati ottenuti possono inoltre essere
utilizzati per la dichiarazione e verifica dei livelli di pressione sonora di emissione come
specificato nella ISO 4871.

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Nota 2 In una qualsiasi posizione legata a una macchina e in determinate condizioni di montaggio e di fun-
zionamento, i livelli di pressione sonora di emissione misurati applicando il metodo prescritto dalla
presente norma internazionale saranno generalmente minori dei livelli di pressione sonora della me-
desima macchina misurati direttamente nell'ambiente di lavoro in cui essa viene solitamente utiliz-
zata. La spiegazione di questa discrepanza risiede nella riverberazione e negli apporti provenienti
da altre macchine. La ISO 11690-3 fornisce un metodo di calcolo dei livelli di pressione sonora in
prossimità di una macchina che non sia situata accanto ad altre macchine in funzione all'interno di
uno stesso locale. Gli scarti generalmente osservati sono da 1 dB a 5 dB, anche se, in casi estremi,
possono essere maggiori.

1.2 Tipi e sorgenti di rumore


Il metodo specificato nella presente norma internazionale si applica a qualsiasi tipo di
macchina, fissa o mobile, destinata a impieghi all'esterno o all'interno.
Questo metodo si applica a macchine di qualsiasi dimensione e a tutti i tipi di rumore spe-
cificati nelle ISO 2204 e ISO 12001.

1.3 Ambiente di prova


Questo metodo si applica ad ambienti interni o esterni conformi a requisiti specifici e in cui
siano presenti uno o più piani riflettenti.

1.4 Specifiche posizioni


La presente norma internazionale si applica a posti di lavoro e ad altre specifiche posizio-
ni in cui debbano essere effettuate misurazioni dei livelli di pressione sonora di emissione.
Fra le posizioni idonee all'effettuazione di tali misurazioni figurano:
a) posto di lavoro situato in prossimità della macchina sottoposta a prova; in questa ca-
tegoria rientrano molte macchine industriali e molti elettrodomestici;
b) posto di lavoro all'interno di una cabina che sia parte integrante della macchina sotto-
posta a prova; in questa categoria rientrano molti automezzi industriali e macchine
per movimento terra;
c) posto di lavoro racchiuso interamente o in parte in una struttura (o separato da un di-
visorio) fornita dal fabbricante quale parte integrante della macchina o apparecchiatu-
ra;
d) posto di lavoro chiuso interamente o in parte dalla macchina sottoposta a prova; que-
sta situazione è riscontrabile in caso di impiego di grandi macchine industriali;
e) posizioni di assistenza occupate da personale non addetto al funzionamento della
macchina sottoposta a prova ma situate occasionalmente o permanentemente nelle
sue immediate vicinanze;
f) altre specifiche posizioni, non necessariamente posti di lavoro o posizioni di assisten-
za.
Il posto di lavoro può inoltre trovarsi su uno specifico percorso lungo il quale l'operatore si
sposta (vedere 11.4).

1.5 Incertezza della misurazione


Pur non essendo possibile fornire valori universali per lo scarto tipo di riproducibilità dei li-
velli di pressione sonora di emissione ai posti di lavoro, il punto 4 contiene alcune indica-
zioni utili.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
Le norme sottoindicate contengono disposizioni valide anche per la presente norma inter-
nazionale, in quanto in essa espressamente richiamate.
Al momento della pubblicazione della presente norma erano in vigore le edizioni sottoin-
dicate.

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Tutte le norme sono soggette a revisione, pertanto gli interessati che stabiliscono accordi
sulla base della presente norma internazionale sono invitati a verificare la possibilità di
applicare le edizioni più recenti delle norme richiamate. I membri dell’ISO e dell’IEC pos-
seggono gli elenchi delle norme internazionali in vigore.
ISO 2204:1979 Acustica - Guida per la scelta di norme internazionali sulla misura-
zione del rumore per via aerea e la valutazione dei suoi effetti agli
esseri umani
ISO 3744:1994 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sor-
genti di rumore mediante pressione sonora - Metodo tecnico pro-
gettuale in un campo essenzialmente libero su un piano riflettente
ISO 3746:1995 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle sor-
genti di rumore mediante pressione sonora - Metodo di controllo
con una superficie avvolgente su un piano riflettente
ISO 11200:1995 Acustica - Rumore emesso dalle macchine e dalle apparecchiatu-
re - Linee guida per l’uso delle norme di base per la determinazio-
ne dei livelli di pressione sonora al posto di lavoro e in altre speci-
fiche posizioni
1)
ISO 12001:- Acustica - Rumore emesso da macchine ed apparecchiature - Re-
gole per la stesura e la presentazione di una guida per prove di ru-
morosità
IEC 651:1979 Fonometri
IEC 804:1985 Fonometri integratori
IEC 942:1988 Calibratori acustici

3 DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma internazionale, si applicano le seguenti definizioni. Per defini-
zioni più dettagliate, si rimanda alle procedure per prove di rumorosità relativi a specifici
modelli di macchine e apparecchiature.

3.1 emissione: Suono irradiato da una sorgente di rumore nota e propagantesi per via aerea
(per esempio la macchina sottoposta a prova).
Nota 3 Sull'etichetta e/o nella specifica di un prodotto possono essere indicati i principali descrittori
dell'emissione di rumore, ossia il livello di potenza sonora della sorgente stessa e i livelli di pressione
sonora di emissione al posto di lavoro e/o in altre specifiche posizioni (se presenti) in prossimità del-
la sorgente.

3.2 pressione sonora di emissione, p: Pressione sonora rilevabile in una specifica posizione
situata in prossimità di una sorgente del rumore operante nelle condizioni di funzionamen-
to e di montaggio specificate e su una superficie riflettente piana escludendo gli effetti del
rumore di fondo come pure gli effetti di riflessioni diverse da quelle prodotte dal piano o
dai piani ammessi ai fini della prova. È espressa in pascal.

3.3 livello di pressione sonora di emissione, Lp: Dieci volte il logaritmo decimale del rap-
porto fra il quadrato della pressione sonora di emissione, p2(t) e il quadrato della pressione
sonora di riferimento, p02 , misurata applicando una particolare ponderazione del tempo e
una particolare ponderazione della frequenza scelte fra quelle indicate nella IEC 651. È
espresso in decibel. La pressione sonora di riferimento è pari a 20 µPa.
Nota 4 Gli esempi comprendono:
- livello massimo di pressione sonora di emissione ponderato A con ponderazione del tempo F:
LpAFmax;
- livello di picco ponderato C della pressione sonora di emissione: LpC,picco.
Il livello di pressione sonora di emissione relativo a una specifica posizione deve essere de-
terminato sulla base di un codice di prova relativo a una specifica famiglia di macchine o,
qualora questo non esista, di un metodo conforme alle prescrizioni nella serie ISO 11200.

1) Prossima pubblicazione. (Nota nazionale - La norma è stata pubblicata nel 1996).

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3.3.1 livello temporale medio di pressione sonora di emissione, LpeqT: Livello di pressione di un
suono emesso in modo continuo e costante e che, all’interno di un intervallo temporale di
misurazione, T, fa registrare la medesima pressione sonora quadrata media del suono in
esame, che varia al variare del tempo. È espresso in decibel ed è dato dalla formula se-
guente:
formula 1
2
1 T p (t )
L peqT = 10 lg ---- e
--------------- d t dB
T 0 p2
0

I livelli di pressione sonora di emissione temporali medi ponderati A vengono indicati con
LpAeqT, generalmente abbreviato LpA. LpAeqT deve essere misurato mediante uno strumen-
to conforme ai requisiti indicati dalla IEC 804.
Nota 5 In generale, i pedici eq e T vengono omessi dal momento che i livelli di pressione sonora di emis-
sione temporali medi vengono necessariamente determinati all'interno di un preciso intervallo tem-
porale di misurazione.
Nota 6 La formula 1 è identica a quella del già noto descrittore ISO del rumore ambientale definito come
"livello di pressione sonora continuo equivalente" dalla ISO 1996-1. Tuttavia, la grandezza di emis-
sione sopra definita viene impiegata per quantificare il rumore emesso da una macchina sottoposta
a prova e lascia presupporre che, per la misurazione, vengano utilizzate condizioni di misurazione
e di funzionamento normate oltre a un ambiente acustico controllato.

3.3.2 livello di picco della pressione sonora di emissione, Lp,picco: Il più alto valore istantaneo rag-
giunto dal livello di pressione sonora di emissione durante un ciclo di funzionamento. È
espresso in decibel.

3.3.3 livello di pressione sonora di emissione di un evento isolato, Lp,1s: Livello temporale medio
di pressione sonora di emissione di un evento sonoro isolato di durata specifica T (o tem-
po di misurazione specifico T) normato a T0 = 1 s.
È espresso in decibel ed è dato dalla formula seguente:
formula 2
2
T p (t )
T0
1
L p,1s = 10 lg ------- e - d t dB
--------------
0 p0
2

T
= L peqT + 10 lg ------- dB
T0
Nota 7 La formula sopra riportata è identica a quella fornita per il già noto descrittore ISO di rumore am-
bientale definito come "livello di esposizione sonora" . Tuttavia, la grandezza di emissione soprade-
finita viene utilizzata per caratterizzare una sorgente del rumore e presuppone che, per le misura-
zioni, si utilizzi un ambiente acustico controllato.

3.4 indice di rumore impulsivo (impulsività): Grandezza che consente di caratterizzare il ru-
more emesso da una sorgente come "impulsivo". (Vedere appendice C). È espresso in
decibel.

3.5 campo sonoro libero sopra un piano riflettente: In un mezzo omogeneo e isotropo,
campo sonoro che si crea nella metà superiore dello spazio di una superficie piana, rigida,
di dimensioni infinite sulla quale è ubicata la macchina sottoposta a prova.

3.6 posto di lavoro; posizione dell'operatore: Posizione destinata all'operatore in prossimi-


tà della macchina sottoposta a prova.

3.7 operatore: Persona il cui posto di lavoro si trova in prossimità di una macchina e che svol-
ge una mansione ad essa associata.

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3.8 specifica posizione: Posizione definita in rapporto a una macchina, che include anche,
ma non solo, la posizione di un operatore. La posizione può essere singola, fissa o com-
prendere una combinazione di punti lungo un percorso o una superficie situati a una di-
stanza specificata dalla macchina, come descritto dalla procedura per prove di rumorosità
applicabile, se presente.
Nota 8 Le posizioni situate in prossimità di un posto di lavoro o di una macchina priva di operatore possono
essere identificate come "posizioni di assistenza".

3.9 periodo di funzionamento: Intervallo di tempo durante il quale la macchina sottoposta a


prova compie uno specifico processo (per esempio, per una lavastoviglie, o il lavaggio o
il risciacquo o l'asciugatura).

3.10 ciclo di funzionamento: Sequenza specifica di periodi di funzionamento che si susse-


guono nell'arco di tempo in cui la macchina sottoposta a prova esegue un ciclo di lavoro
completo. A ciascun periodo di funzionamento è associato uno specifico processo che
può compiersi una sola volta o essere ripetuto durante il ciclo di funzionamento (per esem-
pio, per una lavastoviglie, il lavaggio, il risciacquo e l'asciugatura).

3.11 intervallo temporale di misurazione: Parte o multiplo di un periodo di funzionamento o


di un ciclo di funzionamento per il quale venga determinato il livello di pressione sonora di
emissione o durante il quale si ricerchi il livello massimo di pressione sonora di emissione.

3.12 registrazione in funzione del tempo: Registrazione continua del livello di pressione so-
nora di emissione in funzione del tempo effettuata durante uno o più periodi di funziona-
mento di un ciclo di funzionamento.

3.13 rumore di fondo: Rumore proveniente da qualsiasi sorgente diversa dalla macchina sot-
toposta a prova.
Nota 9 Il rumore di fondo potrebbe comprendere gli apporti di suoni propagantisi per via aerea, di vibrazioni
propagantesi per via strutturale e di rumori di natura elettrica provenienti da strumentazione.

3.14 livello di rumore di fondo: Livello di pressione sonora misurato quando la macchina sot-
toposta a prova non è in funzione. È espresso in decibel.

3.15 correzione del rumore di fondo, K1: Termine correttivo che tiene conto dell'influenza del
rumore di fondo sul livello di pressione sonora di emissione in specifiche posizioni della
macchina sottoposta a prova. K1 è funzione della frequenza ed è espresso in decibel. In
caso di ponderazione A, la correzione K1A deve essere calcolata sulla base dei valori ot-
tenuti mediante ponderazione A.

3.16 indicatore ambientale, K2: Termine che tiene conto dell'influenza del suono riflesso o as-
sorbito sul livello di pressione sonora superficiale; K2 è funzione della frequenza ed è espres-
so in decibel. In caso di ponderazione A, verrà indicato da K2A (vedere la serie ISO 3740).

3.17 correzione ambientale locale, K3: Termine correttivo che tiene conto dell'influenza del
suono riflesso sul livello di pressione sonora di emissione in una specifica posizione (per
esempio un posto di lavoro) legata alla macchina sottoposta a prova. K3 è funzione della
frequenza e della posizione e viene espresso in decibel. In caso di ponderazione A, è in-
dicato da K3A.

3.18 distanza tipica, a: Distanza fra la specifica posizione e la principale sorgente sonora più
vicina della macchina sottoposta a prova. Se le principali sorgenti sonore della macchina
non sono chiaramente definite, a equivale alla distanza fra la specifica posizione e la parte
più vicina della macchina sottoposta a prova.

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4 INCERTEZZA DELLA MISURAZIONE
Un singolo valore relativo a un livello di pressione sonora di emissione di una sorgente del
rumore determinato applicando il metodo illustrato nella presente norma internazionale si
scosterà probabilmente dal reale valore rilevato in una posizione fissa di un valore com-
preso nell'intervallo di incertezza della misurazione. L'incertezza delle misurazioni dei li-
velli di pressione sonora di emissione è attribuibile a svariati fattori che influenzano i risul-
tati, legati in parte alle condizioni ambientali del locale in cui vengono effettuate le misu-
razioni e in parte alle tecniche di sperimentazione.
L'incertezza della misurazione dipende dallo scarto tipo di riproducibilità e dal grado di fi-
ducia desiderato. I dati ottenuti da misurazioni complete risultano indispensabili per stabi-
lire il valore degli scarti tipo di riproducibilità dei livelli di pressione sonora di emissione
nelle singole posizioni e, ad ogni modo, tali scarti tipo sono suscettibili di variare in misura
significativa a seconda del tipo di macchina o di apparecchiatura impiegate all'interno del-
la categoria di macchine e apparecchiature a cui si applica la presente norma internazio-
nale. Pertanto, essendo impossibile fornire informazioni universalmente applicabili, per
l'ottenimento di dati pertinenti ai singoli tipi di sorgenti del rumore ci si limita a rimandare
alle procedure per prove di rumorosità.
Il metodo di controllo descritto nella presente norma internazionale porta ad ottenere un
grado di precisione minore di quello ottenibile con il metodo tecnico progettuale descritto
nella ISO 11201 poiché le misurazioni vengono eseguite in condizioni ambientali control-
late con minore accuratezza.
Nota 10 Il metodo di calcolo della correzione ambientale locale, K3, descritto nella presente norma internazio-
nale, sottovaluta la grandezza nominale di K3 mentre il valore di K3 da applicare è limitato a 2,5 dB.
Ne consegue che i livelli di pressione sonora d'emissione ottenuti con il presente metodo saranno
spesso maggiori di quelli ottenuti in conformità con la ISO 11201.
Non è possibile fornire informazioni dettagliate sulla precisione del presente metodo dal
momento che il valore della correzione locale ambientale è limitato a 2,5 dB. Tuttavia, per
una sorgente che emette rumore con uno spettro relativamente "piatto" nella gamma di
frequenze fra 100 Hz e 10 000 Hz, è possibile prevedere l'ottenimento di un valore di scar-
to tipo di riproducibilità pari o minore di 5 dB (escludendo variazioni nelle condizioni di fun-
zionamento e di montaggio) a condizione che le prove vengano eseguite in ambienti acu-
stici simili. Il valore attribuito allo scarto tipo di riproducibilità è da intendersi come un va-
lore massimo che, per una famiglia di macchine ben definita, potrebbe quindi risultare più
basso.
Nota 11 La ISO 11204 fornisce un metodo più accurato per calcolare K3A. I requisiti relativi a K3A dipendono
dal metodo utilizzato per calcolare LpA.

5 STRUMENTAZIONE
L'insieme degli strumenti, ivi inclusi microfono e cavo, deve soddisfare i requisiti specifi-
cati nella IEC 651 per gli strumenti di classe 1 o 2, oppure, nel caso di impiego di fonome-
tri integratori, nella IEC 804.
Prima e dopo ciascuna serie di misurazioni, al microfono deve essere applicato un cali-
bratore acustico avente una precisione di ± 0,3 dB (classe 1 come indicato dalla IEC 942)
allo scopo di verificare la calibrazione dell'insieme degli strumenti di misurazione a una o
più frequenze oltre la gamma considerata.
La conformità del calibratore ai requisiti della IEC 942 deve essere verificata con cadenza
annuale. La conformità dell'insieme degli strumenti ai requisiti della IEC 651 (oppure, in
caso di sistemi integratori-mediatori, ai requisiti della IEC 804) deve essere verificata con
cadenza biennale.
Si richiede la registrazione della data dell'ultima verifica di conformità ai requisiti delle IEC
applicabili caso per caso.

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6 AMBIENTE DI PROVA

6.1 Generalità
Qualsiasi ambiente conforme ai requisiti di qualificazione di cui in 6.2 e adeguatamente
isolato da eventuali rumori di fondo secondo quanto prescritto in 6.4 risulta idoneo all'ef-
fettuazione di misurazioni conformemente a quanto specificato nella presente norma in-
ternazionale.

6.2 Criterio di idoneità dell'ambiente di prova


L'appendice A della ISO 3746:1995 descrive i metodi di determinazione del valore dell'in-
dicatore ambientale K2A allo scopo di compensare gli scostamenti dell'ambiente di prova
dalle condizioni ideali di campo libero. Relativamente alla presente norma internazionale,
l'indicatore ambientale K2A non deve essere maggiore di 7 dB.

6.3 Posizioni relative a posti di lavoro situati in uno spazio chiuso


Qualora l'operatore sia dislocato in una cabina chiusa o in uno spazio chiuso distante dal-
la macchina sottoposta a prova, la cabina o lo spazio chiuso verranno considerati parte
integrante della macchina sottoposta a prova e, di conseguenza, le riflessioni sonore
all'interno della cabina o dello spazio chiuso verranno considerate come apporti al livello
di pressione sonora di emissione. Non è consentita l'applicazione di correzioni ambientali.
Durante le misurazioni dell'emissione di rumore, le porte e le finestre della cabina o dello
spazio chiuso devono essere chiuse o aperte a seconda di quanto prescritto dalla proce-
dura per prove di rumorosità relativa alle macchine o alle apparecchiature oggetto della
misurazione.
Nota 12 Se la strumentazione soddisfa i requisiti fissati per gli strumenti di classe 1 come prescritto dalle
IEC 651 e IEC 804, le misurazioni saranno conformi ai requisiti prescritti dalla ISO 11201, a con-
dizione tuttavia che vengano soddisfatti anche i requisiti relativi al rumore di fondo indicati dalla
stessa.
Qualora il posto di lavoro o la posizione di assistenza della macchina si trovino all'interno
di una cabina, la procedura per prove di rumorosità deve prevedere un ulteriore posto di
lavoro o posizione di assistenza "convenzionale" all'esterno della cabina (per esempio a
scopo manutentivo) in prossimità della macchina sottoposta a prova.

6.4 Criterio di misurazione del rumore di fondo


In corrispondenza della/e posizione/i microfonica/che, il rumore di fondo (incluso il rumore
eolico captato dal microfono) misurato come livello ponderato di pressione sonora oppure
per ciascuna banda di frequenza considerata deve essere minore di almeno 3 dB (prefe-
ribilmente, di più di 10 dB) al livello richiesto per la macchina sottoposta a prova. La for-
mula seguente consente di ricavare le correzioni del rumore di fondo, in decibel:
formula 3
Ð 0,1∆ L
K 1 = Ð 10 lg ( 1 Ð 10 ) dB
dove:
∆L è la differenza fra i diversi livelli di pressione sonora misurati in una specifica po-
sizione della macchina sottoposta a prova rispettivamente in funzione e non in
funzione.
Ai fini della presente norma internazionale, se ∆L > 10 dB, K1 = 0; se ∆L < 3 dB (per
esempio, K1A > 3 dB), la misurazione non è valida conformemente a quanto specificato
nella presente norma internazionale.
È necessario determinare K1 per ciascuna posizione microfonica.

6.5 Condizioni ambientali durante le misurazioni


Le condizioni ambientali (per esempio forti campi magnetici o elettrici, vento, basse o alte
temperature, o ancora l'impatto con l'aria scaricata dalla macchina sottoposta a prova)
possono influire negativamente sul microfono utilizzato per le misurazioni. Esse possono
essere evitate scegliendo o posizionando il microfono in maniera adeguata.

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6.6 Correzione ambientale locale
L'appendice A illustra un metodo di determinazione del valore della correzione ambientale
locale K3 allo scopo di compensare l'effetto prodotto dal suono riflesso sul livello di pres-
sione sonora di emissione in una o più specifiche posizioni.
Il metodo descritto nell'appendice A necessita di informazioni sulle proprietà acustiche
della camera di prova. Esso solitamente sottovaluta la grandezza di K3. In caso di ponde-
razione A, la correzione ambientale locale K3A da applicare ai valori misurati non deve es-
sere maggiore di 2,5 dB.
Nota 13 Il superamento del valore limite di 2,5 dB riduce la precisione del risultato. Quest'ultimo potrà tuttavia
essere annotato e utilizzato per calcolare un limite maggiore del livello di pressione sonora d'emis-
sione in corrispondenza della specifica posizione.

7 GRANDEZZE DA MISURARE
Le grandezze di base da misurare in ciascuna specifica posizione durante i periodi di fun-
zionamento o il ciclo di funzionamento specificati per la macchina sottoposta a prova so-
no:
- il livello di pressione sonora ponderato A, L' pA (il primo sta ad indicare valori misurati);
- il livello di picco ponderato C della pressione sonora, LpC,picco.
Nota 14 Per alcune applicazioni, potrebbe non essere necessario misurare il valore del livello di picco pon-
derato C della pressione sonora. (Vedere punto 5, nota 4 della ISO 4871:-).

8 GRANDEZZE DA DETERMINARE
Allo scopo di determinare i livelli di pressione sonora di emissione in una specifica posi-
zione, è necessario applicare ai livelli di pressione sonora misurati, ad eccezione dei livelli
di picco, LpC,picco, per i quali non sono ammesse correzioni, sia le correzioni del rumore di
fondo K1 sia le correzioni ambientali locali K3.
Le correzioni K1 e K3 da applicare sono quelle relative alla ponderazione della frequenza
per la quale siano stati misurati i livelli di pressione sonora di emissione. Per ponderazio-
ne A:
formula 4

L pA = L' pA Ð K 1A Ð K 3A

dove il primo indica i valori misurati e l'assenza del primo i valori di emissione.
Non è ammessa l'applicazione di correzioni ambientali a una specifica posizione situata
all'interno di uno spazio chiuso come quello descritto in 6.3.
Nota 15 Se la macchina sottoposta a prova produce eventi sonori isolati, si dovrebbe determinare il livello di
pressione sonora di emissione di un evento isolato raggiunto in una specifica posizione Lp,1s (vede-
re 3.3.3).

9 INSTALLAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA MACCHINA SOTTOPOSTA A PROVA

9.1 Generalità
Le modalità di installazione e funzionamento della macchina sottoposta a prova possono
influire in misura significativa sui livelli di pressione sonora di emissione raggiunti nelle
specifiche posizioni considerate. Questo paragrafo descrive condizioni in grado di mini-
mizzare le variazioni nell'emissione di rumore derivanti dalle condizioni di installazione e
di funzionamento della macchina sottoposta a prova. Ci si deve attenere alle istruzioni for-
nite dalla procedura per prove di rumorosità relativa alla famiglia di macchine o apparec-
chiature alla quale appartiene la macchina sottoposta a prova, se presente. Le suddette
condizioni dovranno essere riprodotte per la determinazione dei livelli di pressione sonora

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di emissione e dei livelli di potenza sonora. La procedura per prove di rumorosità della
macchina oggetto delle misurazioni deve contenere una descrizione dettagliata delle con-
dizioni di installazione, montaggio e funzionamento.
Nota 16 La procedura per prove di rumorosità può prevedere un'eccezione al requisito fissato in caso di con-
dizioni di installazione, montaggio e funzionamento identiche per le apparecchiature da tavolo. Det-
te apparecchiature possono essere fissate al terreno durante la misurazione della potenza sonora.
Soprattutto per macchine di grosse dimensioni, è necessario stabilire quali componenti,
sottogruppi, apparecchiature ausiliarie, sorgenti di energia, ecc. appartengano alla mac-
china sottoposta a prova.

9.2 Ubicazione della sorgente


La macchina sottoposta a prova deve essere installata in uno o più punti prendendo a ri-
ferimento il piano riflettente, come se dovesse essere installata normalmente. La macchi-
na sottoposta a prova deve essere distante da pareti, soffitti o da qualsiasi altro oggetto ri-
flettente.
Nota 17 Le condizioni di installazione tipo di alcune macchine comportano la vicinanza di due o più superfici
riflettenti (per esempio un apparecchio installato a contatto con una parete) oppure la presenza di
uno spazio libero (per esempio nel caso di un apparecchio di sollevamento) o di un'apertura in un
piano diversamente riflettente (cosicché l'irradiazione avviene su entrambi i lati del piano verticale).
Le informazioni dettagliate circa le condizioni di installazione dovrebbero basarsi sui requisiti gene-
rali della presente norma internazionale e sull'eventuale procedura per prove di rumorosità applica-
bile.

9.3 Montaggio della sorgente


In molti casi, l'emissione di rumore nelle specifiche posizioni della macchina sottoposta a
prova dipende dalle condizioni di supporto e di montaggio della macchina stessa. Laddo-
ve, per una macchina, esista una condizione di montaggio tipo, quella condizione dovrà
essere riprodotta o simulata ovunque possibile.
Qualora non esista alcuna condizione di montaggio tipo o questa non possa essere utiliz-
zata per la prova, sarà opportuno evitare che, durante l'emissione sonora della macchina,
si verifichino variazioni causate dal montaggio effettuato per la prova. Devono essere
adottate apposite misure per ridurre qualsiasi irradiazione sonora proveniente dalla strut-
tura sulla quale è montata la macchina.
Per quanto la loro attività di irradiazione di suoni a bassa frequenza risulti scarsa, molte
macchine di piccole dimensioni possono, a seconda delle modalità seguite per il loro
montaggio, irradiare una maggiore quantità di suono a bassa frequenza qualora la loro
energia vibrazionale venga trasmessa a superfici sufficientemente estese da agire da ri-
suonatori efficaci. Allo scopo di minimizzare la trasmissione di vibrazioni al supporto e la
reazione della sorgente, è necessario introdurre un elemento elastico fra la macchina da
sottoporre a prova e le superfici di supporto. In tal caso, il supporto dovrebbe essere pre-
feribilmente di tipo rigido (ossia avente un'impedenza meccanica sufficientemente eleva-
ta) al fine di impedirne l'eccessiva vibrazione e l'irradiazione sonora. L'impiego di elementi
elastici, tuttavia, è praticabile esclusivamente se, anche nelle normali condizioni di utiliz-
zo, alla macchina sottoposta a prova viene conferita una certa elasticità.
Nota 18 Le condizioni di accoppiamento (per esempio fra motori primi e organi guidati) possono influire in
maniera significativa sull'irradiazione sonora della macchina sottoposta a prova.

9.3.1 Macchine e apparecchiature portatili


Vengono definite tali le macchine e le apparecchiature trasportate o guidate a mano; tale
caratteristica impedisce che vengano trasmessi suoni propagantisi per via strutturale per
mezzo di parti che non appartengono alla macchina sottoposta a prova. Qualora, per po-
ter funzionare, la macchina sottoposta a prova necessiti di un supporto, quest'ultimo, con-
siderato parte integrante della macchina sottoposta a prova, deve essere di dimensioni ri-
dotte e descritto nella procedura per prove di rumorosità, se presente.

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9.3.2 Macchine e apparecchiature montate su un supporto o a parete
Le macchine e le apparecchiature appartenenti a questa categoria devono essere instal-
late su un piano (pavimento o parete) riflettente (acusticamente duro). Le macchine o le
apparecchiature montate su un supporto e concepite unicamente per essere installate a
contatto con una parete devono essere posizionate su una superficie acusticamente ri-
flettente e accostate a una parete acusticamente riflettente. Le macchine o le apparec-
chiature da tavolo devono essere collocate su un tavolo o un banco, come previsto per il
loro funzionamento dalla specifica procedura per prove di rumorosità relativa alla famiglia
di macchine o apparecchiature a cui appartiene la macchina sottoposta a prova. Il tavolo
o il banco devono trovarsi ad almeno 1,5 m da qualsiasi superficie assorbente della ca-
mera di prova. Le macchine o le apparecchiature devono essere collocate al centro del
tavolo di prova normato. L'appendice B riporta il disegno di un tavolo di prova adeguato
allo scopo.

9.4 Apparecchiature ausiliarie


Occorre fare in modo che qualsiasi tubo protettivo, tubazione o condotto dell'aria collegati
alla macchina sottoposta a prova non irradino quantità significative di energia sonora
nell'ambiente di prova.
Ove possibile, tutte le apparecchiature ausiliarie necessarie al funzionamento della mac-
china sottoposta a prova che non siano parte integrante di essa (vedere 9.1) devono es-
sere collocate al di fuori dell'ambiente di prova. Diversamente, le apparecchiature ausilia-
rie devono rientrare nella configurazione di prova e le rispettive condizioni di funziona-
mento devono essere descritte nel resoconto di prova.

9.5 Funzionamento della macchina durante la prova


Durante le misurazioni del rumore, devono essere adottate le condizioni di funzionamento
specificate nella specifica procedura per prove di rumorosità relativa alla famiglia di mac-
chine o apparecchiature alla quale appartiene la macchina sottoposta a prova, se presen-
te. In assenza di una procedura per prove di rumorosità, la macchina sottoposta a prova
deve essere fatta funzionare nel modo consueto, ove possibile. In tal caso, occorre sele-
zionare una o più delle seguenti condizioni di funzionamento:
a) macchina con carico e condizioni di funzionamento specificate;
b) macchina funzionante a pieno carico (se diversa dalla prima condizione sopra descrit-
ta);
c) macchina funzionante senza carico (a vuoto);
d) macchina funzionante in condizioni corrispondenti alla massima generazione di suo-
no in normali situazioni di impiego;
e) macchina con carico simulato funzionante in condizioni attentamente definite;
f) macchina in condizioni di funzionamento che prevedono un ciclo di funzionamento ti-
po.
I livelli di pressione sonora di emissione di una specifica posizione devono essere deter-
minati per qualsiasi tipo di condizione di funzionamento (ossia temperatura, umidità, ve-
locità del dispositivo, ecc.).
Queste condizioni di prova devono essere scelte preventivamente e mantenute durante
la prova. La macchina sottoposta a prova deve trovarsi nelle condizioni di funzionamento
desiderate prima di effettuare qualsiasi misurazione del rumore.
Se l'emissione di rumore dipende anche da altri parametri di funzionamento (per esempio
il tipo di materiale lavorato o il tipo di utensile usato), fra tutti quelli possibili, si devono de-
finire i parametri in grado di minimizzare le variazioni e che possono essere considerati
come tipici dell'emissione di rumore.
Per applicazioni particolari, è opportuno definire una o più condizioni di funzionamento in
modo tale da garantire l'elevata riproducibilità dell'emissione di rumore delle macchine o
delle apparecchiature appartenenti a una stessa famiglia e da coprire le condizioni di fun-
zionamento più comuni e tipiche di quella famiglia di macchine o apparecchiature. Tali
condizioni di funzionamento devono essere definite nella procedura per prove di rumoro-
sità.

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In caso di simulazione delle condizioni di funzionamento, si devono scegliere quelle con-
dizioni che consentano di ottenere livelli di pressione sonora di emissione in specifiche
posizioni rappresentativi del normale utilizzo della macchina sottoposta a prova.
In alcuni casi specifici, i risultati ottenuti alle diverse condizioni di funzionamento possono
essere combinati mediante calcolo dell'energia media, prendendo eventualmente in con-
siderazione diverse componenti temporali, per ottenere un risultato unico per la principale
condizione operativa così definita (vedere 10.1).
Le condizioni operative della macchina sottoposta a prova durante le misurazioni del ru-
more devono essere descritte dettagliatamente nel resoconto di prova.

10 MISURAZIONI

10.1 Intervallo temporale di misurazione

10.1.1 Generalità
L'intervallo temporale di misurazione deve essere scelto in modo tale che, per condizioni
di funzionamento specifiche, si possano determinare il livello di pressione sonora di emis-
sione e, se richiesto, le caratteristiche temporali dell'emissione sonora in specifiche posi-
zioni.
Per una sorgente data sottoposta a prova, l'intervallo temporale di misurazione, T, può es-
sere composto da un certo numero di intervalli temporali di misurazione parziale, Ti, cia-
scuno dei quali corrispondente a uno specifico periodo di funzionamento della sorgente.
In questo caso, è preferibile in genere determinare un solo livello di pressione sonora di
emissione calcolando una media dei singoli livelli di pressione sonora di emissione pon-
derati A mediante la formula seguente:
formula 5
N
1 0,1 L pA,T(i)
L pA = 10 lg ---- ∑ T i 10 dB
T
i =1

dove:
T è l'intervallo temporale di misurazione totale
N
T = ∑ Ti ;
i= 1
Ti sono gli intervalli temporali di misurazione parziale;
N è il numero totale di intervalli temporali di misurazione parziale o periodi di funzio-
namento;
LpA,T(i) è il livello di pressione sonora di emissione ponderato A in un intervallo temporale
di misurazione parziale Ti.
Per macchine e apparecchiature che presentino uno specifico ciclo di funzionamento, è
necessario solitamente prolungare l'intervallo temporale di misurazione fino a un numero
intero di cicli di funzionamento consecutivi.
L'intervallo temporale di misurazione deve corrispondere unicamente ai periodi di funzio-
namento per i quali si desidera determinare il livello di pressione sonora di emissione e,
se richiesto, le caratteristiche temporali dell'emissione sonora.
I valori dell'intervallo temporale di misurazione, degli eventuali intervalli temporali di misu-
razione parziale e del numero di cicli di funzionamento contenuto nell'intervallo temporale
di misurazione si trovano solitamente nella specifica procedura per prove di rumorosità
relativo alla famiglia di macchine o di apparecchiature alla quale appartiene la macchina
sottoposta a prova, se presente. Ad ogni modo, tali valori devono essere identici a quelli
definiti per la determinazione del livello di potenza sonora della macchina sottoposta a
prova.

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10.1.2 Rumore costante
Se l'emissione di rumore in una specifica posizione risulta costante alle condizioni di fun-
zionamento specificate (vedere ISO 2204 e ISO 12001), l'intervallo temporale di misura-
zione deve essere almeno pari a 15 s.

10.1.3 Rumore non costante


Se l'emissione di rumore in una specifica posizione non risulta costante alle condizioni di
funzionamento specificate, si devono definire attentamente e riportare fra i risultati della
prova l'intervallo temporale di misurazione e i periodi di funzionamento della macchina
sottoposta a prova. In genere, essi vengono indicati nella relativa procedura per prove di
rumorosità, se presente.

10.2 Procedimento di misurazione

10.2.1 Generalità
Il/I livello/i di pressione sonora di emissione devono essere misurati durante un normale
periodo di funzionamento della macchina sottoposta a prova (vedere 10.1). Letture di tali
livelli devono essere effettuate in specifiche posizioni.
Generalmente, per misurare il livello di pressione sonora di emissione (vedere 5), occorre uti-
lizzare un fonometro integratore/mediatore rispondente ai requisiti specificati nella IEC 804.
Qualora si riesca a dimostrare che le variazioni nel livello di pressione sonora misurate utiliz-
zando la caratteristica S di ponderazione del tempo sono minori di ± 1 dB, è possibile impiega-
re un fonometro convenzionale conforme ai requisiti della IEC 651. In tal caso, il livello di pres-
sione sonora viene preso come media, misurata mediante la caratteristica S di ponderazione
del tempo, fra i livelli minimi e massimi rilevati durante il periodo di osservazione.

10.2.2 Ripetizione delle misurazioni


Allo scopo di ridurre il grado di incertezza associato alla determinazione dei livelli di pres-
sione sonora di emissione in specifiche posizioni, potrebbe rivelarsi necessario, per uno
specifico tipo di macchina o di apparecchiatura, ripetere la misurazione un numero di vol-
te indicato nella procedura per prove di rumorosità relativa alla famiglia di macchine o at-
trezzature alla quale appartiene la macchina sottoposta a prova. Il valore (per esempio
medio o massimo) da utilizzare dopo misurazioni ripetute deve essere quello specificato
dalla procedura per prove di rumorosità, se presente. Per ripetere le misurazioni, occorre
seguire la seguente procedura:
a) spegnere e riaccendere la macchina sottoposta a prova, ove possibile;
b) allontanare il microfono e ricollocarlo nella specifica posizione;
c) la misurazione viene effettuata nuovamente nel medesimo ambiente con la medesi-
ma strumentazione durante il medesimo intervallo temporale di misurazione nonché
alle medesime condizioni di montaggio e di funzionamento.

10.2.3 Procedimento per il rumore impulsivo


Qualora l'emissione sonora sia del tipo impulsivo (vedere appendice C), durante la misu-
razione del livello di pressione sonora di emissione occorrerà assicurarsi che la gamma
dinamica della strumentazione sia sufficientemente ampia e che il fonometro sia dotato di
un indicatore di sovraccarico.
Per la misurazione delle caratteristiche temporali delle emissioni di suono impulsivo (per
esempio i valori di picco), oltre alla procedura di ripetizione precedentemente descritta in
10.2.2, l'intervallo temporale di misurazione deve comprendere almeno 10 eventi impulsi-
vi, salvo diversamente specificato nella procedura per prove di rumorosità.
Il valore finale conservato rappresenta di norma un valore medio, salvo che non venga
misurato il valore di picco; in tal caso, verrà preso il valore di picco più elevato. Qualora la
procedura per prove di rumorosità applicabile prescriva una specifica procedura, occorre-
rà utilizzare detta procedura.
Qualora la macchina sottoposta a prova produca eventi sonori isolati, occorrerà determi-
nare il livello della pressione sonora di emissione del singolo evento nel posto di lavoro in
questione (vedere 3.3.3), Lp,1s.

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Allo scopo di determinare se l'emissione sonora contenga o meno componenti impulsivi,
si adotterà una delle procedure descritte nell'appendice C.

11 POSIZIONI MICROFONICHE

11.1 Generalità
Le posizioni di misurazione devono essere selezionate fra quelle alternative descritte in
11.2, 11.3, 11.4 o 11.5.
Il microfono deve essere orientato in modo tale che l'angolo di incidenza del suono coin-
cida con la direzione di riferimento del microfono come specificato dal costruttore allo sco-
po di soddisfare i requisiti delle IEC 651 o IEC 804. Se possibile, il livello di pressione so-
nora di emissione deve essere misurato quando la macchina sottoposta a prova è priva di
operatore e con il microfono orientato verso la sorgente sonora dominante.
L'operatore o gli operatori, se presenti, non devono indossare indumenti che assorbano il
suono in modo anomalo, né berretti o sciarpe (ad esclusione del casco protettivo richiesto
per ragioni di sicurezza oppure del casco o del supporto utilizzati come base per il micro-
fono) suscettibili di influire sulle misurazioni sonore.
In presenza dell'operatore, il microfono deve essere posizionato lateralmente a 0,20 m ± 0,02 m
rispetto al piano centrale del capo dell'operatore, lungo una linea che parte dai suoi occhi con
asse parallelo al raggio visivo dell'operatore e sul lato in cui il livello di pressione sonora ponde-
rato A, LpA, faccia registrare il valore più alto.
Nota 19 Se il livello di pressione sonora misurato è condizionato visibilmente dalla posizione, si raccomanda
di calcolare una media spaziale in diverse posizioni all'interno di una piccola superficie volumetrica
avente come centro la posizione in questione.
Salvo diversamente indicato nella procedura per prove di rumorosità, se presente, la/le
posizione/i dell'operatore dovranno essere conformi a quanto specificato ai punti da 11.2
a 11.5.

11.2 Posizione/i microfonica/che quando l'operatore è seduto


In assenza dell'operatore, e qualora il sedile sia fissato alla macchina sottoposta a prova,
il microfono deve essere posizionato a 0,80 m ± 0,05 m sopra il centro del piano formato
dal sedile, salvo diversamente specificato da un particolare codice di prova.
In assenza dell'operatore, e qualora il sedile non sia fissato alla macchina sottoposta a
prova, le posizioni del microfono devono essere quelle indicate nella procedura per prove
di rumorosità relativa alla famiglia di macchine o apparecchiature a cui appartiene la mac-
china sottoposta a prova, se presente. In assenza di un codice di prova, le posizioni mi-
crofoniche devono essere descritte nel resoconto di prova.
In presenza dell'operatore, la regolazione del sedile deve consentire a questi di raggiun-
gere comodamente i comandi. Si presuppone che la distanza fra il piano formato dal se-
dile e la sommità del capo dell'operatore sia pari a 0,91 m ± 0,05 m.

11.3 Posizione/i microfonica/che quando l'operatore è in piedi o fermo sul posto


In presenza dell'operatore, si applicano i requisiti di cui in 11.1. Qualora le misurazioni
vengano effettuate in assenza dell'operatore o dell'assistente o nel caso in cui la proce-
dura per prove di rumorosità applicabile non specifichi alcuna posizione in cui l'operatore
debba rimanere in piedi, la collocazione del microfono è definita con riferimento a un pun-
to situato sul piano del pavimento occupato generalmente dall'operatore. Tale punto di ri-
ferimento è il punto che, sul pavimento, si trova direttamente sotto il centro del capo
dell'operatore. Il microfono deve essere pertanto collocato direttamente sopra il punto di
riferimento a una specifica altezza compresa fra 1,55 m ± 0,075 m. L'altezza viene gene-
ralmente indicata nella procedura per prove di rumorosità applicabile, se presente.

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11.4 Posizione/i microfonica/che quando l'operatore si sposti lungo uno specifico percor-
so
Qualora l'operatore si sposti lungo uno specifico percorso in prossimità della macchina
sottoposta a prova, per determinare il livello di pressione sonora lungo quello specifico
percorso occorrerà utilizzare un numero sufficiente di posizioni microfoniche o un micro-
fono mobile effettuando continue integrazioni per tutta la lunghezza del percorso oppure
un numero sufficiente di misurazioni in posizioni discrete e a intervalli temporali predefiniti
applicando infine la formula 5.
La linea di riferimento di uno specifico percorso tipico coinciderà con la linea che, sul pa-
vimento, si trova direttamente sotto il centro del capo dell'operatore. Qualora la procedura
per prove di rumorosità applicabile non specifichi nessun'altra altezza per un operatore in
movimento, le posizioni microfoniche dovranno trovarsi direttamente al di sopra della li-
nea di riferimento ad un'altezza compresa fra 1,55 m ± 0,075 m.
Le posizioni microfoniche devono essere definite in tutte le posizioni fisse occupate
dall'operatore e il percorso in questione dovrà coincidere con quello indicato nella proce-
dura per prove di rumorosità relativa alla famiglia di macchine o apparecchiature a cui ap-
partiene la macchina sottoposta a prova, se presente.
In assenza di tali specifiche posizioni, devono essere definite almeno quattro posizioni mi-
crofoniche per campionare adeguatamente il campo sonoro lungo il percorso in questio-
ne.
Nota 20 Se il percorso specificato si trova su una superficie di misurazione rettangolare e a una distanza co-
stante dal parallelepipedo di riferimento, si raccomanda di applicare il metodo descritto nella ISO 11203.

11.5 Posizioni microfoniche per posizioni di assistenza e macchine prive di operatore


Qualora non sia possibile identificare alcuna posizione dell'operatore, devono essere de-
finiti e riportati nella procedura per prove di rumorosità un posto di lavoro "convenzionale"
(per esempio di manutenzione, ordinaria o straordinaria) oppure una o più posizioni di as-
sistenza.
Per contro, in assenza di una procedura per prove di rumorosità, le misurazioni devono
essere effettuate in quattro o più posizioni microfoniche situate a 1 m di distanza da cia-
scun lato del parallelepipedo di riferimento descritto nelle ISO 3744 o ISO 3746 a un'al-
tezza di 1,55 m ± 0,075 m sopra il piano del pavimento. Il valore più alto del livello di pres-
sione sonora di emissione dovrà essere registrato come livello di pressione sonora di
emissione della macchina sottoposta a prova. È necessario registrare la posizione in cui
è stato misurato tale valore.
Nota 21 Invece di utilizzare posizioni discrete, è possibile utilizzare, con risultati altrettanto soddisfacenti, il
livello di pressione sonora superficiale calcolato a partire dal livello di potenza sonora conforme alla
ISO 11203.
Nota 22 È possibile che una procedura per prove di rumorosità richieda la registrazione della media dei livelli
misurati in quattro o più posizioni come livello di pressione sonora di emissione della macchina sot-
toposta a prova, come indicato, per esempio, nella ISO 7779.

12 INFORMAZIONI DA REGISTRARE
Ove possibile, per tutte le misurazioni effettuate conformemente a quanto prescritto dalla
presente norma internazionale è necessario raccogliere e registrare le informazioni sotto-
elencate. I valori calcolati devono essere arrotondati solo dopo la fase finale di calcolo pri-
ma della stesura della relazione.

12.1 Macchina sottoposta a prova


Descrizione della macchina, includendo:
- il modello,
- i dati tecnici,
- le dimensioni,
- il costruttore,
- il numero di serie della macchina, e

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- l'anno di fabbricazione.

12.2 Condizioni di prova


a) Descrizione quantitativa accurata delle condizioni di funzionamento e, se pertinente,
dei periodi e del ciclo di funzionamento.
b) Condizioni di montaggio.
c) Ubicazione della macchina nell'ambiente di prova.
d) Descrizione delle sorgenti in funzione durante le misurazioni qualora la macchina sot-
toposta a prova presenti molteplici sorgenti di rumore.

12.3 Ambiente acustico


Descrizione dell'ambiente di prova:
a) se interno, descrizione del trattamento fisico delle pareti, del soffitto e del pavimento;
disegno illustrante l'ubicazione della macchina sottoposta a prova e il contenuto del
locale; qualificazione acustica del locale sulla base di quanto indicato in 6.2;
b) se esterno, disegno illustrante l'ubicazione della macchina sottoposta a prova rispetto
al terreno circostante e che includa
1) una descrizione fisica dell'ambiente di prova,
2) la temperatura dell'atmosfera, in gradi Celsius, la pressione barometrica, in pa-
scal, e l'umidità relativa, in percentuale,
3) la velocità eolica, in metri al secondo.

12.4 Strumentazione
a) Apparecchiature utilizzate per le misurazioni, precisamente nome, modello, numero
di serie e costruttore.
b) Metodo impiegato per la verifica della taratura del sistema di misurazione; devono es-
sere registrati data, luogo e risultato della taratura.
c) Caratteristiche dell'eventuale schermo paravento.

12.5 Ubicazione di specifiche posizioni


Di tutte le posizioni in cui siano stati misurati i livelli di pressione sonora di emissione, de-
ve essere registrata una descrizione quantitativa accurata.

12.6 Dati sul rumore


a) Tutti i dati sui livelli di pressione sonora misurati.
b) Livelli di pressione sonora di emissione ponderati A in specifiche posizioni e, se richie-
sto, la medesima grandezza con altre ponderazioni di frequenza.
c) Livelli di picco di pressione sonora di emissione ponderati C in specifiche posizioni e,
se richiesto, altre caratteristiche temporali di emissione del rumore al/i posto/i di lavo-
ro.
d) Livelli di rumore di fondo ponderati A e correzione del rumore di fondo, K1A, in ciascu-
na specifica posizione.
e) Correzione ambientale locale ponderata A, K3A, in ciascuna specifica posizione.
f) Luogo e data in cui sono state effettuate le misurazioni e il nome della persona inca-
ricata di effettuarle.

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13 INFORMAZIONI DA RIPORTARE
È necessario riportare unicamente i dati (vedere 12) utili ai fini delle misurazioni. Qualora
per le macchine o le apparecchiature sottoposte a prova esista una procedura normata
per prove di rumorosità, sarà quest'ultima a indicare i dati da riportare.
Tale relazione deve dichiarare se i livelli di pressione sonora di emissione riportati nelle
specifiche posizioni siano stati ottenuti conformemente o meno a quanto prescritto dalla
presente norma internazionale.
La relazione deve contenere la data alla quale sono stati misurati i livelli di pressione so-
nora di emissione nonché il nome della persona incaricata delle prove. I livelli di pressione
sonora di emissione rilevati nelle specifiche posizioni devono essere arrotondati al decibel
intero più vicino.
È necessario riportare la correzione ambientale locale, K3A.

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APPENDICE A CORREZIONE AMBIENTALE PER UNA SPECIFICA POSIZIONE - CALCOLO DELLA
(normativa) CORREZIONE AMBIENTALE LOCALE K3
Nel quadro del presente metodo, la correzione ambientale locale, K3, per una specifica
posizione è data dalla formula A.1:
formula A.1

S
K 3 = 10 lg 1 + 4 ---- dB
A
dove:
S = 2πa2 e
a è la distanza, in metri, fra la specifica posizione e la principale sorgente sonora più
vicina della macchina sottoposta a prova. Se la principale sorgente sonora della
macchina non è chiaramente definita, a equivarrà alla distanza fra la specifica po-
sizione e la parte più vicina della macchina sottoposta a prova. Se l'operatore si
muove lungo un percorso stabilito, a equivarrà alla distanza più breve fra un tratto
qualsiasi del percorso e la macchina sottoposta a prova.
Nota 23 Il codice di prova, se di interesse, deve fornire indicazioni relativamente al calcolo dei valori di a.
Il valore di A, l'area di assorbimento acustico equivalente della camera di prova, viene ri-
cavato, in metri quadri, applicando la formula seguente:
A = α · SV
dove:
α è il coefficiente di assorbimento acustico medio della camera di prova dedotto dal
prospetto A.1 dell'appendice A della pubblicazione ISO 3746:1995;
SV è l'area totale della camera di prova (pareti, soffitto e pavimento), in metri quadri.
Se il valore calcolato di K3 è maggiore di 2,5 dB, la correzione ambientale locale deve es-
sere considerata pari a 2,5 dB (valore stimato).
La figura A.1 fornisce i valori della correzione ambientale locale.
A
figura A.1 Correzione ambientale locale, K3, calcolata in base a -----2-
a

3
K3 in dB

2,5

1,5

0,5

0
10 100 1000
A/a2

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APPENDICE B ESEMPIO DI UN TAVOLO DI PROVA
(informativa)
La figura B.1 mostra un tavolo di prova fabbricato in legno laminato dello spessore da 0,04 m a
0,10 m avente una superficie minima di 0,5 m2 e una lunghezza laterale minima di 0,7 m. Il ta-
volo può presentare fessure o fori sul piano superiore qualora la macchina lo richieda per con-
sentirne il funzionamento.
figura B.1 Esempio di un tavolo di prova
Legenda
1 Piano superiore: legno laminato incollato
_
2 Gambe e traverse: avvitate e incollate
_
3 Cuscinetti isolanti
_

Dimensioni in m
0,75

1
0,04 a 0,10

2
0,75

3
0,63

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APPENDICE C LINEE GUIDA PER IL RILEVAMENTO DI RUMORE IMPULSIVO
(informativa)
In molti casi, il raffronto fra il livello di pressione sonora temporale medio ponderato A, de-
terminato mediante caratteristica temporale I, LpAIeq, e il valore corrispondente di LpAeq re-
lativo al medesimo ciclo di funzionamento può essere d'aiuto nel determinare se il rumore
contenga o meno componenti impulsive di un certo rilievo. A tal fine, viene effettuato un
confronto in una o più posizioni microfoniche; per ciascuna di esse, vengono osservati un
minimo di dieci cicli di funzionamento. La differenza (LpAIeq - LpAeq ) è l'indice del rumore
impulsivo (impulsività).
Se il valore medio dell'indice del rumore impulsivo è pari o maggiore di 3 dB, il rumore vie-
ne considerato impulsivo.
Il livello di picco della pressione sonora di emissione ponderato C, LpC,picco (come descritto
in 3.3, in 7 e in 10.2.3) può essere utilizzato unitamente al livello di pressione sonora di
emissione temporale medio ponderato C, LpCeq, per il medesimo ciclo di funzionamento.
La differenza (LpC,picco - LpCeq) può essere utilizzata come descrittore del contenuto impul-
sivo del rumore emesso da macchine e apparecchiature.
Per un evento singolo isolato, o per una sequenza di eventi consecutivi che hanno luogo
a intervalli di 1 o più secondi, la differenza fra i valori massimi di LpAI e LpAS può essere
usato come descrittore dell'evento isolato. La differenza (LpAImax - LpASmax) è l'indice del ru-
more impulsivo prodotto da un evento isolato e può essere utilizzato per descrivere il ru-
more impulsivo da esso prodotto. Per eventi isolati consecutivi, vengono utilizzati la me-
dia aritmetica dei valori massimi di LpAI per eventi singoli e il massimo valore medio di LpAS
misurato per tutti gli eventi.
Il livello di picco della pressione sonora di emissione ponderato C, LpC,picco, può essere
utilizzato unitamente al livello massimo di pressione sonora ponderato C e alle caratteri-
stiche temporali S, LpCSmax. La differenza (LpC,picco - LpCS) può essere utilizzata come de-
scrittore del rumore a evento isolato impulsivo emesso dalle macchine e dalle apparec-
chiature.

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APPENDICE D BIBLIOGRAFIA
(informativa)
[1] ISO 1996-1:1982 Acustica - Descrizione e misurazione del rumore ambienta-
le - Grandezze fondamentali e procedimenti
[2] ISO 3740:1980 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore - Linee guida per l’uso di norme base e
per la preparazione della procedura per prove di rumorosità
[3] ISO 3741:1988 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora
emessi dalle sorgenti di rumore - Metodo di laboratorio in
camera riverberante per le sorgenti di rumore ad ampio
spettro
[4] ISO 3742:1988 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore - Metodo di laboratorio in camera riverbe-
rante per sorgenti di rumore con bande tonali e bande stret-
te
[5] ISO 3743-1:1994 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore - Metodi tecnici progettuali in campo ri-
verberante per piccole sorgenti trasportabili - Metodo di
comparazione per camere di prova a pareti rigide
[6] ISO 3743-2:1994 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore mediante pressione sonora - Metodi tec-
nici progettuali in campo riverberante per piccole sorgenti
trasportabili - Metodi in camere riverberanti speciali
[7] ISO 3745:1977 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore - Metodo di laboratorio per camere ane-
coiche e semianecoiche
[8] ISO 3747:1987 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore - Metodo di controllo per mezzo di una
sorgente sonora di riferimento
[9] ISO 4871:-2) Acustica - Dichiarazione e verifica dei valori di emissione
sonora di macchine ed apparecchiature
[10] ISO 7779:1988 Acustica - Misura del rumore aereo emesso dalle apparec-
chiature informatiche e per ufficio
[11] ISO 9614-1:1993 Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore mediante il metodo intensimetrico - Misu-
razione per punti discreti
[12] ISO 9614-2:-3) Acustica - Determinazione dei livelli di potenza sonora delle
sorgenti di rumore mediante il metodo intensimetrico - Misu-
razione per scansione
[13] ISO 11201:1995 Acustica - Rumore emesso dalle macchine e dalle apparec-
chiature - Misurazione dei livelli di pressione sonora al posto
di lavoro e in altre specifiche posizioni - Metodo tecnico pro-
gettuale in campo sonoro praticamente libero sopra un pia-
no riflettente
[14] ISO 11203:1995 Acustica - Rumore emesso dalle macchine e dalle apparec-
chiature - Determinazione dei livelli di pressione sonora al
posto di lavoro e in altre specifiche posizioni sulla base del
livello di potenza sonora
[15] ISO 11204:1995 Acustica - Rumore emesso dalle macchine e dalle apparec-
chiature - Misurazione dei livelli di pressione sonora al posto
di lavoro e in altre specifiche posizioni - Metodo richiedente
correzioni ambientali

2) Da pubblicare. (Revisione della ISO 4871:1984). (Nota nazionale - La norma è stata pubblicata nel 1996).
3) Da pubblicare.

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[16] ISO 11690-3:-3) Acustica - Raccomandazioni pratiche per la progettazione
di ambienti di lavoro contenenti macchinario a basso livello
di rumore - Propagazione del suono e calcolo del rumore
nel posto di lavoro

3) Da pubblicare.

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PUNTI DI INFORMAZIONE E DIFFUSIONE UNI

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