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nell’Industria 4.0
Per il controllo della velocità di un motore trifase, è necessario variare la frequenza e la tensione. Con
un azionamento a velocità variabile tutto questo avviene automaticamente mediante una conversione
controllata dell’energia prelevata dalla rete.
E’ oggi disponibile una vasta gamma di convertitori di frequenza, con potenze da pochi Watt a molti
Megawatt, con prestazioni e affidabilità in grado di soddisfare le aspettative più sfidanti.
Gli azionamenti elettrici rivestono un ruolo di primo ordine nell’ambito dello Smart Manufacturing per
due ordini principali di ragioni. Innanzitutto perché raccolgono grandi quantità di dati molto rilevanti per
migliorare le performance delle macchine automatiche, quali ad esempio corrente, velocità, posizione o
coppia: oggi si può parlare di azionamenti elettrici intelligenti, cioè componenti che hanno a bordo un
sistema di controllo in grado di archiviare ed elaborare una gran quantità di dati, filtrarli e poi inviarli a
sistemi di livello superiore, come controllori di macchina, SCADA e così via, al fine di consentire un’analisi
in tempo reale.
Altra caratteristica che conferisce rilievo agli azionamenti elettrici nell’ambito di Industria 4.0 è che, assieme
ai motori, pilotano gli elementi cardine del processo di efficientamento degli impianti produttivi. Con
l’azionamento la velocità del motore può essere variata per soddisfare le esigenze del processo, eliminando
altri mezzi di controllo come per esempio la valvola in uscita da una pompa e ottimizzando in tal modo
l’energia prelevata dalla rete, il tutto senza perdite significative.
Gli Azionamenti 4.0 non sono, quindi, solamente dispositivi con proprietà in grado di restituire adeguato
valore alla produzione in chiave informativa, ma sono parte importante delle normative europee rivolte
all’efficienza energetica.
Partendo da queste considerazioni e prendendo come riferimento il volume “Drive 4.0 – Vision Becomes
Reality”, recentemente pubblicato dall’Associazione tedesca ZVEI, nasce la Guida “Gli Azionamenti elettrici
nell’Industria 4.0” del Gruppo Azionamenti elettrici di ANIE Automazione. La presente release rappresenta il
punto di partenza di un lavoro che proseguirà nei prossimi mesi con l’obiettivo di arrivare ad una versione
finale del documento che descriva e contestualizzi, nel modo più esaustivo possibile, l’azionamento elettrico
all’interno dell’Industria 4.0 italiana.
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ANIE AUTOMAZIONE
E IL GRUPPO AZIONAMENTI ELETTRICI
Ad ANIE Automazione aderiscono le imprese, piccole medie e grandi, produttrici di beni e di servizi operanti
nel campo dell’automazione manifatturiera, di processo e delle reti di pubblica utilità. L’Associazione è
parte di Federazione ANIE che, all’interno del sistema Confindustriale, rappresenta le aziende del settore
elettronico ed elettrotecnico.
L’Associazione attraverso i suoi Gruppi rappresenta, sostiene e tutela le aziende che svolgono attività nei
seguenti comparti merceologici:
• Automazione di processo
• Azionamenti Elettrici
• Componenti e Tecnologie per la Misura e il Controllo
• HMI-IPC-SCADA
• Meccatronica
• PLC-I/O
• Software Industriale
• Telecontrollo, Supervisione e Automazione delle Reti
• Telematica applicata a Traffico e Trasporti
• UPS - Gruppi Statici di Continuità
Il Gruppo Azionamenti Elettrici è uno dei gruppi storici dell’Associazione. Costituito nel 1978 con l’acronimo
di UCIREV - Unione Costruttori Italiani di azionamenti per la Regolazione Elettronica di Velocità, raggruppa
le più importanti aziende operanti nel settore dei convertitori per motori a corrente continua e alternata
(inverter monofase e trifase), dei servoazionamenti e dei motori brushless.
Sono oltre trent’anni che il Gruppo monitora l’andamento del mercato italiano e anche del mercato Europeo
attraverso la partecipazione all’Industry Group VSD - Variable Speed Drives del CEMEP (European Committee
of Manufacturers of Electrical Machines and Power Electronics).
Negli ultimi anni è diventato sempre più concreto l’interesse per il tema dell’efficienza energetica dove
gli azionamenti elettrici svolgono un ruolo molto significativo specialmente in alcune applicazioni. Molti
gli eventi e gli articoli sulla stampa specializzata e generalista attraverso i quali il Gruppo Azionamenti si
è posto l’obiettivo di promuovere lungo tutta la filiera l’efficacia delle proprie tecnologie in un’ottica di
contenimento dei consumi energetici.
Di particolare importanza anche l’attività tecnico-normativa a cui prendono parte numerosi esperti delle
imprese associate, sia a livello italiano (CEI CT 301/22G) sia negli equivalenti organismi di normazione
europei (CENELEC TC 22X) ed internazionali (IEC SC 22G), nonché attraverso la partecipazione al tavolo del
Technical Board del CEMEP.
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Indice
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CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
L’azionamento elettrico passa attraverso una serie di processi di creazione di valore aggiunto, dalla
progettazione e produzione, all’integrazione nelle macchine, alla messa in servizio, e infine all’uso nel
processo di produzione. In combinazione con sensori e soluzioni IT, gli azionamenti elettrici consentono
di ripensare gli attuatori. Possono quindi essere considerati come iniziatori di Industria 4.0. Grazie alla
digitalizzazione, i produttori di azionamenti, i costruttori di macchine e gli operatori degli impianti acquisiscono
una conoscenza approfondita del processo di produzione e una maggiore trasparenza dei processi tecnici.
La trasformazione digitale dell’industria sta creando e portando avanti la modularizzazione nella catena
di creazione di valore degli impianti di produzione e di prodotti simili a quelli che si trovano nei prodotti
software. Ogni modulo funge da supporto informativo con proprietà definite e interfacce di comunicazione.
In particolare, a causa dei cicli di vita sempre più brevi degli elementi della macchina, occorre stabilire
standard generalmente applicabili per l’implementazione delle interfacce e della comunicazione dei dati.
Un’adeguata integrazione orizzontale e verticale dei moduli e delle loro informazioni in rete si tradurrà in
nuovi prodotti intelligenti tra cui gli Azionamenti 4.0.
Industria 4.0 è sinonimo di completa digitalizzazione e integrazione della catena di creazione di valore
industriale. L’integrazione dell’automazione industriale all’Internet delle cose e dei servizi consente un
grado crescente di collegamento in rete all’interno degli stabilimenti di produzione e tra gli stabilimenti
stessi, dal fornitore fino al cliente. Ciò determina anche la digitalizzazione dell’offerta di prodotti e servizi,
che porta a nuovi modelli di business.
In definitiva, Industria 4.0 è la realizzazione della fabbrica intelligente all’interno della rete di creazione
di valore aggiunto digitale. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, è necessario fornire i dati degli
azionamenti elettrici in forma standardizzata e indipendente dal produttore. Le interfacce e strutture dati
standardizzate dovrebbero consentire di combinare liberamente e con facilità i componenti e le parti del
sistema e di utilizzare i dati e le funzioni rilevanti in modo semplice ed efficiente.
Sulla base di potenziali casi di applicazione, è possibile identificare e analizzare le informazioni da assegnare
ai seguenti attori all’interno del processo di creazione di valore aggiunto per Industria 4.0:
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Attori e dati nel processo di creazione del valore
Fonte: ZVEI
RAMI 4.0
Fonte: ZVEI
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• Livelli gerarchici. L’asse orizzontale di destra rappresenta l’integrazione dei sistemi informatici e di
controllo aziendali secondo la norma IEC 62264. Quest’area mappa le funzionalità all’interno di una
fabbrica o di un impianto dal prodotto al suo mondo connesso nell’IoT.
• Ciclo di vita e flusso di valore. L’asse orizzontale di sinistra rappresenta il ciclo di vita dei prodotti e
degli impianti secondo la norma IEC 62890. Descrive lo sviluppo dal prototipo al funzionamento del
prodotto finito.
• Strati. Sei strati sull’asse verticale del modello descrivono la rappresentazione IT, cioè il riflesso
digitale, ad esempio, di una macchina o di un’unità, in modo strutturato - strato per strato. In questo
caso, particolare attenzione deve essere prestata al livello di informazione su cui tutti i dati I4.0 sono
immagazzinati e al livello funzionale con le sue funzioni I4.0.
Queste tre dimensioni di RAMI 4.0 possono essere utilizzate per presentare gli aspetti di un componente
rilevante per Industria 4.0, come ad esempio un azionamento elettrico.
Fonte: ZVEI
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Capitolo 1 - Introduzione
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Definizione delle proprietà dell’asset
Esistono già diversi standard che possono essere consultati per la conversione di un azionamento elettrico in
un componente 4.0. Ci si aspetta quindi che la migrazione a I4.0 non causi troppi sconvolgimenti.
Fonte: ZVEI
Capacità di cooperazione
Fonte: ZVEI
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Capitolo 1 - Introduzione
ISO 29002-5:2009
Fonte: ZVEI
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CAPITOLO 2
Lo smart manufacturing si definisce tale perché grazie all’intelligente scambio di informazioni tra tutti
i componenti di interesse, riesce ad ottenere una produzione più efficiente ed efficace. Gli azionamenti
rivestono un ruolo di primo ordine perché non solo raccolgono tutte le informazioni da ciascun organo in
movimento, aspetto basilare su cui si fonda I4.0, ma anche perché, insieme ai motori, pilotano gli elementi
cardine del processo di efficientamento degli impianti produttivi.
Motivo per cui gli Azionamenti 4.0 non sono solamente dispositivi con proprietà in grado di restituire
adeguato valore alla produzione in chiave informativa, ma sono parte importante delle normative europee
rivolte all’efficienza energetica.
Il raggruppamento delle proprietà e la descrizione dei fornitori e degli utenti dei dati permettono di
identificare rapidamente quali informazioni possono essere rilevanti e in quale fase. Per la maggior parte
dei dati raccolti esistono linee guida e standard regionali o globali (ISO, EN, IEC, ecc.), che ne definiscono e
descrivono le caratteristiche. Tuttavia, nonostante gli sforzi dei vari comitati, i dettagli sono diversi. Oltre alle
potenziali deviazioni nelle unità fisiche (ad es. [H] per Henry o [mH] per il millihenry), vi sono differenze nei
formati dei dati utilizzati, che in genere non sono standardizzati (numero intero, numero di decimali, ecc.).
Le reti di produzione intelligenti della fabbrica digitale possono diventare realtà solo con formati di scambio
di informazioni standardizzati automaticamente. Queste devono consentire uno scambio sicuro, un flusso di
dati affidabile e privo di errori tra i vari sistemi (ERP, PLM, MES, MES, logistica, produzione, ecc.) e, nel caso
ideale, dovrebbe essere anche possibile la loro diffusione tra imprese e settori industriali.
Per mappare le caratteristiche degli azionamenti elettrici a livello informativo, è necessario identificare e
specificare le proprietà rilevanti per l’intero ciclo di vita. Per renderle disponibili indipendentemente dal
produttore, devono essere definiti per ogni proprietà: l’identificazione, la descrizione, il tipo, il formato dei
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Capitolo 2 - Gli Azionamenti nell’ambito dello Smart Manufacturing
Informazioni sugli azionamenti elettrici durante il ciclo di vita del prodotto e dell’impianto
Fonte: ZVEI
dati, l’unità e il metodo di accesso. A tal fine, esaminiamo in modo specifico il Power Drive System (PDS). La
definizione di base della norma europea EN 50598 o della norma internazionale IEC 61800-9 specifica che
un PDS è costituito dall’intera trasmissione elettrica, dall’elettronica di controllo e dal motore fino all’albero
motore. I dati che i vari utenti generano in relazione al PDS sono memorizzati nell’asset administration shell.
In primo luogo, devono essere completate le proprietà applicabili predefinite. Solo l’utilizzo di proprietà
concordate, generalmente validate, consente il successivo scambio automatico.
E’, inoltre, possibile memorizzare dati destinati esclusivamente all’uso interno, ad esempio i dati del sensore
provenienti da una prova di funzionamento o da disegni costruttivi interni. In questo modo, alcuni dati
vengono trasmessi attraverso il processo di creazione del valore.
Per questo, ogni utente trasmette i dati che deve e vorrebbe pubblicare come fornitore di dati. Ogni
destinatario decide poi cosa aggiungere al proprio asset administration shell. Il produttore dell’unità
condivide solo una parte del set di dati con il costruttore della macchina. Se necessario, i dati possono essere
continuamente monitorati utilizzando un identificatore univoco (ID).
Il costruttore della macchina o l’operatore dell’impianto possono quindi regolare e integrare alcuni dei dati
all’interno dell’asset administration shell.
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Trasferimento di proprietà/dati dall’Asset Administration Shell
Fonte: ZVEI
Il costruttore della macchina può anche distribuire un prodotto a proprio nome, previo accordo con il costruttore
originale. In questo caso, il costruttore della macchina assegnerà un proprio ID univoco, assumendo così il
ruolo di produttore di questo prodotto. Durante il funzionamento, vengono generati altri dati che possono
essere di interesse per i vari produttori partecipanti alla catena di creazione di valore aggiunto. Questi dati
sono generati sia dal costruttore della macchina che dall’operatore dell’impianto e vengono memorizzati
nell’asset administration shell. Il fatto che così tanti utenti possano cambiarli sottolinea quanto siano
dinamici gli asset administration shell e che possono essere riempiti in modo diverso per i diversi utenti di
un determinato dispositivo. I dati possono essere rintracciati tra gli utenti tramite l’ID univoco.
Proprietà e dati che si riferiscono al PDS possono essere raggruppati in base ai diversi casi applicativi:
funzionalità; dati tecnici, meccanici/elettrici; documentazione; certificati/approvazioni; dati dell’ordine di
acquisto; logistica; interfacce; servizio/manutenzione/supporto; altro.
2.2 Efficienza
Il nuovo Regolamento Ecodesign per Motori e Drives è stato pubblicato a inizio anno sul Comitology Register
della Commissione Europea:
http://ec.europa.eu/transparency/regcomitology/index .cfm?do=search.dossierdetail&Dos_
ID=17081&dos_year=2018&dc_id=3506
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale EU del Regolamento è prevista tra luglio e settembre 2019.
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Capitolo 2 - Gli Azionamenti nell’ambito dello Smart Manufacturing
Campo di applicazione
• Motori elettrici a induzione senza spazzole, commutatori, collettori rotanti o collegamenti elettrici al
rotore, previsti per funzionare a una tensione sinusoidale di 50 Hz, 60 Hz o 50/60 Hz, che: hanno 2/4/6/8
poli; hanno una tensione nominale UN superiore a 50 V e fino a 1.000 V inclusi; hanno una potenza
nominale compresa tra 0,12 kW e 1.000 kW inclusi; hanno caratteristiche basate su un funzionamento
in continuo; sono previsti per funzionare ad avviamento diretto.
• Variatori di velocità con 3 fasi di ingresso che sono previsti per funzionare con un motore previsto nello
scopo, con un intervallo di potenza nominale del motore compreso tra 0,12 kW e 1.000 kW; hanno una
tensione nominale superiore a 100 V e fino a 1.000 V inclusi in corrente alternata (CA); hanno una sola
tensione di uscita CA.
Esclusioni
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Requisiti di efficienza energetica dei variatori di velocità
Dal 1 luglio 2021 le perdite di potenza dei variatori di velocità predisposti per funzionare con motori con 0,12
kW ≤ P ≤ 1.000 kW non superano le perdite di potenza massime corrispondenti al livello di efficienza IE2.
c) nei siti web ad accesso libero del fabbricante del motore/VSD, del suo mandatario o dell’importatore;
4. di fissare requisiti minimi di efficienza energetica per i motori con una tensione nominale superiore a
1.000 V;
5. di fissare specifiche per combinazioni di motori e VSD immessi insieme sul mercato e per i variatori di
velocità integrati (variatori compatti);
7. di aggiungere altri tipi di motori all’ambito di applicazione, compresi i motori a magneti permanenti.
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Capitolo 3 - Funzionalità degli Azionamenti
CAPITOLO 3
Fonte: VDMA-ZVEI
3.1 Oscilloscopio
Il termine oscilloscopio si riferisce alla caratteristica di registrare i segnali in tempo reale di un sistema di
azionamento e renderli disponibili a livelli di architettura “più elevati” al di fuori dell’asset “drive controller”.
La registrazione di un segnale viene mappata come una sequenza di valori di ampiezza, assegnando ad
ogni valore di ampiezza un chiaro tempo di sistema. In pratica, i valori di ampiezza vengono scansionati
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ad intervalli di tempo equidistanti (come con un oscilloscopio digitale a memoria). Per segnali in tempo
reale si intendono segnali quasi analogici (ad esempio corrente di fase del motore o tensione del circuito
intermedio) o digitali (ad esempio arresto rapido o inibizione dell’impulso), che vengono registrati nella
risoluzione cronologica su cui si basa il sistema di azionamento.
I tempi di ciclo tipici del sistema di azionamento possono essere di 500 μs (circuito di controllo della
velocità) o 125 μs (circuito di controllo della corrente).
Il tempo di sistema serve a creare una relazione tra i diversi segnali provenienti da attuatori e sensori diversi.
L’utilizzo end-to-end di un orologio in tempo reale (RTC) sarebbe un candidato adatto per l’ora di sistema.
Può anche essere possibile ottenere un’ora esatta utilizzando una rete time-sensitive network (TSN).
Per la sincronizzazione delle reti viene utilizzato il protocollo temporale di precisione generale secondo IEEE
1588. Ogni segnale dell’oscilloscopio è costituito da un tipo di segnale e da un numero di valori di scansione.
Il numero di valori di scansione è illimitato. Il segnale di un oscilloscopio ha i seguenti attributi:
• Identificatore (ad es. Motor_Current_Phase_U)
• Tipo di dati (es. segnale intero a 32 bit a virgola fissa o segnale intero a 16 bit a virgola mobile)
• Segnale quasi-analogico o segnale binario
• Unità di misura (es. A, V, W)
• Tolleranza di misura (es. in LSB)
Ogni valore di scansione di un segnale di un oscilloscopio è costituito da:
• Segno algebrico (con segno passivo convenzionale) - non con segnali binari
• Valore numerico (posizioni pre-decimali e post decimali a seconda del tipo di dati)
• Tempo di scansione in base al tempo reale/tempo dell’impianto specificato
Un oscilloscopio standardizzato consente una messa in servizio più rapida di azionamenti, macchine e
impianti. In questo caso, il vantaggio è dato dal funzionamento standardizzato, dalla scelta selettiva delle
informazioni pertinenti/richieste, dalla selezione delle condizioni di attivazione e dalla sovrapposizione di
informazioni provenienti da vari sottosistemi.
Durante il funzionamento, l’oscilloscopio può essere utilizzato per registrare la firma di processo di un
azionamento, una macchina o un impianto e per valutarlo online. In caso di scostamenti, se necessario,
l’operatore può intervenire prima che si verifichi un errore (in un componente e/o nel materiale di
produzione/processo) per mantenere un funzionamento sicuro e prevenire danni.
Utilizzando un’interfaccia standardizzata, il dispositivo può informare l’oscilloscopio I4.0 su quali valori di
misura sono disponibili e in quale qualità:
• Numero di canali che possono essere registrati simultaneamente
• Dimensione dell’area di memoria (totale)
• Velocità di scansione minima
• Riferimento temporale e risoluzione interna
• Elenco dei segnali/parametri di processo con tipo di dati, standardizzazione e unità di misura
• Elenco dei segnali di attivazione (se diversi dai segnali di processo)
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Capitolo 3 - Funzionalità degli Azionamenti
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CAPITOLO 4
SCENARI APPLICATIVI
Pensando ad un’automazione 4.0, l’operatore finale dell’impianto di produzione (end user) è proiettato
in prima istanza ad ottenere un miglior controllo del processo produttivo, che si traduce in una maggiore
produttività sia in termini di quantità sia di qualità, e che allo stesso tempo significa eliminare dannosi fermi
macchina con monitoraggi accurati di parametri vitali, andando a operare delle manutenzioni preventive
nei momenti opportuni.
In quest’ottica ogni industria manifatturiera ha nel proprio processo produttivo delle fasi più o meno cruciali
che possono essere determinanti sia per la qualità del prodotto realizzato, sia per l’avanzamento della
produzione nelle fasi successive, influenzando l’efficienza dell’intero stabilimento.
Gli azionamenti restituiscono informazioni necessarie per un opportuno controllo e monitoraggio del
funzionamento delle macchine, ed i costruttori della stesse fanno in modo che siano connesse a logiche
sovraordinate (I4.0 ready) che gestiscono ed interpretano tali dati. Il vero valore aggiunto si ottiene proprio
quando queste informazioni si tramutano in azioni utili a massimizzare l’efficienza produttiva.
Ad esempio tutti i centri di lavoro, macchine utensili e macchinari per la lavorazione dei materiali, hanno già
da tempo consolidato i vantaggi della interconnessione per ottimizzare la pianificazione di produzione. Grazie
ad azionamenti più orientati all’industria digitale i dati a disposizione sono focalizzati sempre più su dettagli
di interesse: ad esempio, gli azionamenti per motori mandrino, non solo ottimizzati per ottenere la massima
prestazione, ma anche attenti controllori dei parametri dello stesso per garantire la sua durata e quella degli
utensili utilizzati. In tal caso la possibilità di analizzare in remoto i valori restituiti dall’oscilloscopio integrato
risulta di certo valore aggiunto.
Nel mondo delle macchine automatiche per il confezionamento e del converting gli azionamenti gestiscono
movimenti ad alta dinamica e sincronizzati. Il consistente numero di assi elettrici presenti rende chiaro il
vantaggio di avere un unico cruscotto di controllo per un rapido check del loro stato, con una immediata
identificazione delle anomalie legate a certe condizioni operative durante il funzionamento.
In tutte le linee di produzione, aldilà del settore industriale, è sempre presente ed importante il trasporto
dei materiali che vengono prodotti, in tutte le fasi di trasformazione degli stessi. Altri ambiti applicativi
come la logistica e l’aeroportuale si basano proprio sulla movimentazione di beni. Si tratta di contesti in
cui il monitoraggio dell’energia trova la sua massima espressione al fine di ottimizzare i cicli e rendere
più efficienti e meno costose le operazioni. Gli azionamenti in tal caso sono i protagonisti indiscussi in
quanto erogano corrente ai motori in modo che le curve di assorbimento si adattino alle curve di carico,
consumando essenzialmente la corrente necessaria. Nei magazzini automatici, negli impianti di smistamento
bagagli, nelle movimentazioni di fine linea e nei trasporti in generale, i fermi macchina possono provocare
importanti danni ai bilanci produttivi. Gli azionamenti riescono a memorizzare i dati che sono determinanti
per prevenire simili situazioni, come i trend dei livelli di corrente/coppia richiesti così da anticipare blocchi
e indurimenti meccanici. Inoltre, essendo gli azionamenti i primi dispositivi di controllo al di sopra degli
apparati elettromeccanici, ed essendo connessi alle logiche di controllo superiori, fungono da collettori di
informazioni dal campo. In ottica 4.0 mettono a disposizione tutti gli strumenti utili alla costruzione dei dati
determinanti per prendere decisioni su azioni operative, investimenti ed attività rivolte a diversi obiettivi.
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CAPITOLO 5
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I lavori della prima release del presente volume si sono chiusi a maggio 2019. ANIE Automazione e coloro che hanno contri-
buito alla stesura del documento non si assumono alcuna responsabilità per informazioni che dovessero risultare imprecise
e incomplete o non aggiornate in relazione a sviluppi ulteriori degli aspetti tecnologici e/o modifiche alla normativa tecnica
di riferimento.
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Federazione ANIE
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