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INDICE

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1 Informazioni generali .................................................................................... 2
1.1 Campi di applicazione ........................................................................... 2
1.2 Descrizione di funzionamento ............................................................... 2
1.3 Caratteristiche dell'impianto .................................................................. 3
2 Parti principali di un impianto ...................................................................... 4
2.1 Potenziometri ........................................................................................ 4
2.2 Unità logica............................................................................................ 5
2.3 Mosfet di potenza .................................................................................. 7
2.4 Diodi ...................................................................................................... 7
2.5 Trimmer ................................................................................................. 8
2.6 Fusibili ................................................................................................... 8
2.7 Microinterruttori ..................................................................................... 8
2.8 Contattori ............................................................................................... 9
3 Installazione e calibrazione ................................................................ 10
3.1 Informazioni tecniche .......................................................................... 10
3.2 Collaudo finale..................................................................................... 12
4 Diagnosi ....................................................................................................... 13
4.1 Test point ............................................................................................ 13
4.2 Ricerca guasti...................................................................................... 14
5 Schemi .......................................................................................................... 15
Schema di collegamento GA1B motore 3 morsetti .............................................. 16
Test point potenza GA1B sicurezza motore 3 morsetti ........................................ 17
Schema di collegamento GA1B motore 4 cavi ..................................................... 18
Test point potenza GA1B sicurezza motore 4 morsetti ........................................ 19
Test point chopper GA1B ..................................................................................... 20
Scheda teleruttori chopper GA1B con riferimenti test point ................................. 21
Schema Funzionale con test point scheda teleruttori N.W. GA1B ....................... 22
Schema di collegamento chopper G1AB con scheda teleruttori Zapi ZP246B .... 23
6 Ricambi consigliati...................................................................................... 24

= Le informazioni contenute nei paragrafi contrassegnati con tale simbolo sono


fondamentali ai fini della sicurezza.

FIRME DI APPROVAZIONE

FUNZIONE AZIENDALE FIRMA RESPONSABILE

UFFICIO TECNICO ELETTRONICO

UFFICIO COMMERCIALE

Pubblicazione N.: 550232


Edizione: Febbraio 1995
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1 INFORMAZIONI GENERALI

1.1 CAMPI DI APPLICAZIONE

Questo nuovo tipo di apparecchiatura MOSFET viene usato per regolare la velocità di
motori a corrente continua che azionano piccoli e medi carrelli elevatori, vetture elettri-
che stradali, vetture da golf, transpalletts elettrici, spazzatrici e lavasciuga industriali.
L’utilizzo di queste apparecchiature permette movimenti del veicolo dolci e ben control-
lati in modo da facilitarne l’uso da parte dell’operatore. Questo sistema permette una
regolazione continua e proporzionale al motore attraverso sistemi elettronici che utiliz-
zano le tecnologie più avanzate.
Il movimento del veicolo si ottiene con il semplice utilizzo del pedale acceleratore,
automaticamente l’apparecchiatura provvede a graduare l’accelerazione e la frenatura
in modo da garantire un piacevole utilizzo.
L’elemento più importante di questo chopper, consiste nell’impiego della tecnologia
MOSFET, che oltre a compattarne le dimensioni ne esalta la semplicità e l’affidabilità.

1.2 DESCRIZIONE DI FUNZIONAMENTO

L’impianto elettronico ha la funzione di controllare la potenza inviata al motore.


L’operatore può regolare la velocità del veicolo elettrico per mezzo di un pedale o di un
comando manuale.
L’impianto alimenta il motore controllando la tensione inviata da zero al 100% di condu-
zione: il controllo avviene variando un potenziometro collegato a un pedale o ad un
timone. Il potenziometro invia un segnale di tensione proporzionale all’angolo di cui è
stato ruotato. Questo segnale viene elaborato dalla logica, la quale comanda l’apertura
e chiusura dei mosfet di potenza.
I mosfet di potenza sono collegati fra il motore e la batteria.
Quando sono in conduzione, collegano la batteria al motore e lasciano passare corren-
te con tutta la tensione di batteria applicata.
Quando sono aperti interrompono la corrente al motore e quindi non trasmettono nes-
suna potenza. Regolando i tempi di apertura e conduzione dei mosfet, con frequenze
ed impulsi variabili con continuità si regola la potenza media fornita al motore e quindi
la velocita’ del veicolo elettrico.

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1.3 CARATTERISTICHE DELL'IMPIANTO

- Caduta di tensione molto bassa 0.3V a corrente nominale


- Tensione di alimentazione 12/24/36/48
- Protezione contro inversione di polarità
- Protezione termica con riduzione graduale di I max
- N. 2 regolazioni accelerazione 1^ rampa e 2^ rampa
- Regolazione corrente massima
- Regolazione frenatura
- Frenatura supplementare per inversione rapida di sicurezza
- Azzeramento elettronico durante l’inversione
- Frequenza e impulsi variabili
- Base isolata
- N. 3 riduzioni velocità regolabili da trimmer
- Sicurezze a norme europee: CEE 86/663 e DRAF PREN 1175

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2 PARTI PRINCIPALI DI UN IMPIANTO

Le parti principali di un impianto sono:

- POTENZIOMETRO
- LOGICA
- MOSFET DI POTENZA
- DIODI
- TRIMMER DI REGOLAZIONE
- FUSIBILI
- MICROINTERRUTTORI
- CONTATTORI

2.1 POTENZIOMETRI

La funzione del potenziometro è quella di inviare alla logica un segnale di tensione


proporzionale all’angolo di cui è stato ruotato. Quando si muove la leva di un pedale o
la manopola di un timone si fa ruotare un potenziometro il quale invia alla logica un
segnale di tensione tanto maggiore quanto più grande è l’angolo di rotazione.
Per controllare un potenziometro con un tester si può procedere in due modi:
1) con potenziometro collegato all’impianto e chiave inserita misurare la tensione fra i
terminali 1 e 2 ruotando il perno del potenziometro questa deve variare con conti-
nuità, senza sbalzi o incertezze da 1 a 2,5 V.
2) con potenziometro non collegato all’impianto procedere come prima misurando la
resistenza invece della tensione.
I tipi di potenziometri che solitamente si utilizzano in un impianto sono dei seguenti
tipi:
- a zero centrale con angolo di rotazione da 25° a 250° (fig. A)
- standard con angolo di rotazione da 25° a 270° circa (fig. B)
Come si vede non è necessario un potenziometro speciale in quanto i due trimmer P5 e
P3 (fig. seguente) fanno l’aggiustamento fra angolo elettrico ed angolo meccanico.

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2.2 UNITA' LOGICA

In questa unità sono racchiuse tutte le funzioni più importanti dell’apparecchiatura, tutti i
segnali, le elaborazioni di dati vengono fatte dalla logica. Qui di seguito vengono de-
scritte le funzioni più importanti:

2.2.1 Pilotaggio MOSFET finali.


I mosfet finali vengono pilotati con tensione ON-OFF per garantire basse perdite.
Inoltre il tempo di ON-OFF viene parzializzato per regolare la velocità dal minimo al
massimo.

2.2.2 Controllo di corrente massima.


Questo controllo garantisce un limite massimo di corrente al motore tale da non supe-
rare mai un valore di sicurezza prestabilito. Questo valore massimo deve essere tale
che il veicolo possa accellerare agevolmente e superare determinate salite.

2.2.3 Controllo accelerazione.


Per conferire ottime prestazioni al veicolo si sono introdotte due rampe di accelerazio-
ne. La prima meglio identificata come ritardo in partenza (P4) e l’altra come accelera-
zione tradizionale.

2.2.4 Controllo frenatura.


Per conferire buona manovrabilità al veicolo, in caso di inversione di moto quando ci si
trova ancora in marcia, viene fatta in modo automatico una frenatura morbida e coppia
regolabile P6. Alla fine della frenatura il veicolo riprende automaticamente nel senso
opposto .

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2.2.5 Controllo termico.


Per controllare che la temperatura del chopper non superi il valore prefissato, di 80°
centigradi, è inserita vicino ai mosfet una termoresistenza che misura la temperatura
del chopper. La regolazione della temperatura massima avviene in questo modo: se si
raggiunge il valore massimo prefissato, l’unità logica diminuisce gradualmente la cor-
rente I max fornita al motore, in modo da diminuire il riscaldamento. Con questa dimi-
nuzione di corrente la temperatura del chopper non tende più a superare quella prefis-
sata. Il controllo di questo parametro consente di proteggere il chopper nel caso venga
usato a correnti o temperature troppo elevate rispetto a quelle per cui è stato progetta-
to. La corrente, e quindi la potenza fornita al motore, viene diminuita e non annullata
per le seguenti ragioni:
a) per non lasciare improvvisamente l’operatore senza potenza sul motore special-
mente nelle fasi di salita;
b) per potere continuare ad operare con il veicolo sebbene a potenza ridotta.

2.2.6 Circuito di sicurezza.


Questo circuito garantisce che in condizioni di avaria dell’apparecchiatura non venga
fornita la piena potenza in modo instantaneo al veicolo. Questo circuito è realizzato
secondo le norme Europee. Queste nuove norme garantiscono l’arresto del veicolo con
qualsiasi tipo di avaria. Il circuito di sicurezza possiede una autodiagnosi con verifica
ciclica e al primo inconveniente riscontrato blocca la macchina.

2.2.7 Regolazione corsa potenziometro pedale o timone.


I trimmer P5 e P3 servono per il controllo della corsa del potenziometro una volta che il
pedale o il timone sono montati sul veicolo. Se lo zero elettrico del potenziometro non
coincide con lo zero meccanico del pedale il trimmer P5 deve essere regolato per far
coincidere questo valore senza regolare meccanicamente il potenziometro. Regolando
il trimmer P3 si corregge la parte finale della corsa. I due trimmer si influenzano a vi-
cenda per cui occorre fare una regolazione per successive approssimazioni.

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2.3 MOSFET DI POTENZA

Attraverso questi mosfet passa tutta la corrente del motore provocando un certo riscal-
damento, per questo motivo sono montati su una base di alluminio che funge da radia-
tore di raffreddamento. Questi mosfet sono sottoposti ad un funzionamento ON-OFF
per poter regolare la corrente del motore e quindi la velocità. Per controllare un mosfet
deve essere dissaldato dalla scheda di conseguenza misurare il valore di resistenza:
a) tra 2 e 3 la resistenza deve essere superiore a 10 Kohm in un senso e comportarsi
come un diodo nell’altro senso.
b) tra 3 e 1 deve avere un valore praticamente infinito in ambo le direzioni.

2.4 DIODI

Ci sono due diodi di potenza, uno è il diodo volano, il quale è collegato in parallelo al
motore e assicura che la corrente continui a scorrere quando i mosfet di potenza sono
aperti. L’altro è il diodo di frenatura ed è collegato in parallelo all’armatura (con marcia
avanti o indietro questi due diodi si scambiano le funzioni). Per controllare un diodo un
terminale deve essere scollegato poi si misura la resistenza tra anodo e catodo.
La resistenza deve essere bassa in una direzione e superiore ad 1 Kohm nell’altra.

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2.5 TRIMMER

Sono usati per regolare le caratteristiche di funzionamento del veicolo.


Per controllare un trimmer lo si deve dissaldare dalla scheda e misurare la resistenza
fra i punti 1 e 2, la resistenza quando si gira la vite deve variare con continuità tra zero
e il valore massimo. Sono presenti delle tacche che aiutano l’operatore nella regolazio-
ne.

2.6 FUSIBILI

I fusibili sono elementi di protezione contro i cortocircuiti. Sono previsti due fusibili: uno
per la potenza, l’altro per i circuiti ausiliari.

2.7 MICROINTERRUTTORI

I microinterruttori servono per dare il consenso a certe operazioni, come inserzione o


disinserzione di un contattore, oppure attivare una sicurezza. Si possono controllare
misurando la resistenza, dopo averli scollegati, fra i punti 1 e 2; con la leva A in una
posizione la resistenza è zero, cambiando posizione la resistenza diventa infinita.
Lo stesso dicasi per i punti 1 e 3.

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2.8 CONTATTORI

TENSIONE BATTERIA RESISTENZA BOBINA


VOLTS OHM

24 50
150A CONTATTORI 48 170
80 410

I contattori sono degli elementi atti a sopportare forti correnti e servono per separare o
collegare elettricamente parti dell’impianto come la batteria al chopper. Le parti princi-
pali di un contattore sono:
- la bobina, che una volta percorsa da corrente, sposta l’ancora portacontatto mobile,
in modo da aprire o chiudere un circuito;
- i contatti in metallo nobile (lega di argento) che sono saldati sulla parte mobile e sulla
parte fissa, quando sono messi in contatto consentono il passaggio di forti correnti;
- gli spegniarco costituiti da una resistenza e un diodo, servono per diminuire la durata
dell’arco elettrico che si forma nel microinterruttore quando si toglie la corrente alla
bobina.
Per controllare un contattore è bene procedere come segue:
- verificare che la parte mobile non presenti ostacoli durante il movimento;
- verificare che i contatti siano in buono stato e non siano incollati;
- disconnettere la bobina e verificare che il valore della resistenza sia quello giusto e
non sia in corto o a massa;
- controllare che i componenti che compongono lo spegniarco della bobina siano
efficienti.

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3 INSTALLAZIONE E CALIBRAZIONE

3.1 INFORMAZIONI TECNICHE

La dissipazione termica dell’apparecchiatura avviene soprattutto per contatto della sua


piastra base perciò la lamiera sulla quale viene montato deve avere uno spessore di
almeno 5 mm, inoltre deve essere sufficentemente piana per garantire un buon contat-
to. E’ consigliabile spalmare la superficie di appoggio con grasso termoconduttivo.
L’apparecchiatura durante il lavoro deve essere sufficientemente protetta da eventuali
aggressivi chimici, spruzzi di acqua, acido di batteria. Quando si alimenta l’impianto per
la prima volta la ruota motrice deve essere sollevata per motivi di sicurezza.
Inoltre conviene che in serie al motore ci sia una resistenza di circa 0.5 ohm 200W.
Quando poi si sente l’impianto pulsare, a dimostrazione che i collegamenti sono fatti
esattamente, verrà tolta. Nel fissaggio dell’apparecchiatura occorre usare tutti i fori
predisposti per tale scopo onde avere un tiraggio equilibrato sulle piastre di alluminio, e
una pressione specifica di una certa intensità che aiuta lo smaltimento del calore.
Si raccomanda che il cablaggio sia ben eseguito e che i capicorda siano ben fissati.
Verificare la presenza dei filtri antidisturbo sui teleruttori, sul clacson ed eventuali elet-
trovalvole.
Le punte di tensione non devono superare i 60V. Se il carrello lavora in ambiente frigo-
rifero, mettere una resistenza da circa 20W all’interno del timone o del pedale per
evitare la formazione di condensa.

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3.2 COLLAUDO FINALE

Dopo aver effettuato i collegamenti, prima di alimentare l’impianto, è opportuno solleva-


re da terra le ruote motrici ed inserire una resistenza da circa 0.5 ohm 200W in serie al
motore come già specificato nel paragrafo precedente. Si procede quindi alla messa in
funzione dell’impianto girando la chiave e azionando l’acceleratore. Se il chopper pulsa
eliminare la resistenza in serie al motore. Provare la marcia avanti e la marcia indietro.
Se tutto va bene mettere a terra le ruote motrici e proseguire il collaudo con il veicolo
senza carico e carico.
Se necessario l’operatore deve fare le seguenti tarature:

3.2.1 Corrente massima


La corrente massima viene controllata bloccando il motore, se non risulta quella desi-
derata si regola col trimmer P8.

3.2.2 Accelerazione
Se non corrisponde a quella desiderata, agire sui trimmers P4 (regolazione della rampa
iniziale o ritardo iniziale) e P7 (rampa finale) fino ad ottenere l’accelerazione desiderata.

3.2.3 Velocità massima


L’impianto non ha praticamente nessuna influenza sulla velocità massima, se questa
non corrisponde a quella voluta significa che il potenziometro non raggiunge il massimo
valore: tarare con i due trimmers P5 e P3 la posizione dello zero elettrico in maniera da
farlo coincidere con quello meccanico. Verificare che il carrello si metta in tiro appena
inserito il teleruttore e arrivi in velocità massima quando la farfalla è a fine corsa, altri-
menti regolare ancora P5 e P3.

3.2.4 Frenatura elettronica


Lanciare il veicolo a velocità ridotta (per motivi di sicurezza) e poi invertire il pedale; se
la frenatura ottenuta non è quella voluta, agire sul trimmer P6. Dopo una prima regola-
zione provare anche a velocità massima. A questo punto, caricare il carrello con il
massimo carico e rifare le prove di accellerazione e frenatura. Se non sono ancora
ottimali, eventualmente correggerle.

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4 DIAGNOSI

4.1 TEST POINT (RIF. PAG. 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22)

Il numero indicato come capoverso corrisponde al riferimento sui disegni delle pagine
15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22.
Tutte le tensioni sono misurate rispetto al negativo della batteria.
1 Morsetto libero a disposizione.
2 Positivo dei relè e dell'elettrofreno. Deve essere presente il positivo batteria
chiave inserita e micro elettro freno premuto.
3 Positivo dei relè e dell'elettrofreno. Deve essere presente il positivo batteria
chiave inserita e micro elettro freno premuto.
4 Deve essere sempre presente la tensione di batteria. Si trova a valle del fusibile 35
e del diodo 37.
5 Deve apparire la tensione di batteria quando si inserisce la chiave.
6 Quando si inserisce un microinterruttore di marcia la tensione deve scendere da
VBatt. a circa 0V.
7 Quando si inserisce l’altro microinterruttore di marcia la tensione deve scendere da
VBatt. a circa a 0V.
8 Quando si inserisce il micro della pompa la tensione deve scendere da VBatt. a 0V.
9 La tensione in questo punto deve essere sempre zero perché è collegata al meno
della batteria.
11 E’ il negativo del potenziometro pedale o timone. Deve avere una tensione di circa
1V, regolabile col trimmer P5 (aggiusta la corsa meccanica del potenziometro ad
inizio corsa).
11a Soppressori per bobine teleruttore di marcia.
11b Soppressori per bobine teleruttore di marcia.
11c Soppressori per bobine teleruttore pompa.
12 Tensione di alimentazione del potenziometro del pedale o timone. Questa tensione
è regolabile col trimmer P3 e serve per aggiustare la corsa meccanica del potenzio-
metro, zona fine corsa.
2-15V per impianti con VBatt.= 24-36-48V
2-8V per impianti con VBatt.= 12V
13 E’ la tensione variabile del potenziometro pedale o timone. Premendo e rilasciando
il pedale questa deve variare da 1 a 2,5V in modo graduale. In questo caso il chop-
per fa tutta la sua regolazione.
14 Negativo del relè di autoritenuta. Deve essere a tensione di positivo batteria con il
micro uomo morto rilasciato e a zero con il micro uomo morto premuto.
15 E' il segnale di inversione rapida. Normalmente è a zero. Quando viene premuto il
micro uomo morto deve andare alto.
16 La tensione in questo punto deve essere sempre zero perché è collegata al meno
della batteria.

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17 E' il comune dei micro di marcia e deve essere a zero normalmente e andare a
tensione di positivo batteria quando si preme il micro uomo morto.
18 E' il normalmente chiuso del micro uomo morto e deve essere a zero normalmente
e andare a tensione di positivo batteria quando si preme il micro uomo morto.
29 Questo punto deve essere circa 0.8V (è il consenso del transistor della sicurezza
che porta il negativo alle bobine dei teleruttori di marcia).
30 Reset della scheda elettronica. Si ha il reset della scheda quando il 30 e il 31 sono
entrambi alti (VBatt.). Per lo start della scheda elettronica almeno uno dei punti 30 o
31 deve essere basso (circa 1V).
31 Reset della scheda elettronica. Si ha il reset della scheda quando il 30 e il 31 sono
entrambi alti (VBatt.). Per lo start della scheda elettronica almeno uno dei punti 30 o
31 deve essere basso (circa 1V).
32 Quando si inserisce la chiave deve apparire la tensione di batteria e serve per
alimentare la scheda elettronica.
34 Negativo batteria: è il punto di riferimento di tutte le misure. Questo punto è collega-
to direttamente al meno della batteria.
35 Fusibile 10A per ausiliari: alimenta l’unità logica e le bobine dei teleruttori.
36 In questo punto ci deve essere sempre la tensione di batteria. Si trova a valle del
fusibile 35 e a monte del diodo 37.
37 Diodo anti-inversione di polarità. Questo diodo protegge l’apparecchiatura nel caso
vi fosse uno scambio di poli sulla batteria.
38 (Uguale al punto 4). Deve essere sempre presente la tensione di batteria.
Si trova a valle del fusibile 35 e del diodo 37.
39 Led spia teleruttore pompa: è un led in parallelo alla bobina del teleruttore.
Quando la bobina non è alimentata il led non si accende.
40 Rotore motore trazione: quando il chopper funziona si deve avere questa forma
d’onda:

41 Statore motore trazione.


42 Led spia teleruttore di marcia avanti.
43 Statore motore trazione.
44 Positivo batteria: in ogni condizione di carico deve essere compresa tra
+10% e -30%.
45 Led spia chiave inserita: è un led collegato al positivo della chiave.
46 Led spia teleruttore marcia indietro.
47 Rotore motore trazione.
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4.2 RICERCA GUASTI (RIF. PAG. 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22)

1 Il veicolo non da nessun segno di vita. Controllare i test point seguenti:


36 se non c’è tensione di batteria si tratta del fusibile 35 bruciato oppure della interru-
zione della pista che parte dal positivo e porta corrente al fusibile.
38 Se è presente la tensione di batteria sul 36 e non sul 38 significa che il diodo 37 è
interrotto perciò va sostituito. Si può anche fare un ponte con un filo perdendo la
funzione di anti-inversione di polarità della batteria.
29 B4: si tratta del collettore del transistor della sicurezza. Se questa tensione è alta,
significa che il chopper è in sicurezza. Questo problema può essere causato dal
mosfet di potenza in corto circuito, tensione centrale potenziometro del pedale o
timone superiore a 1.3V, negativo del potenziometro interrotto. Verificate tutte le
precedenti condizioni, se ancora non funziona, sostituire la scheda elettronica.
2 I teleruttori di marcia non si chiudono: controllare i test point seguenti: con micro di
marcia inserito verificare l’accensione dei led 42 o 46 (a seconda della marcia inserita).
Se non si accendono, significa che non c’e’ tensione applicata alle bobine di marcia.
5 E' la tensione che alimenta le bobine dei teleruttori di marcia. Se non è presente
verificare la tensione sul punto 38, sul fusibile 35 e il punto di test n.44 che prende
tensione direttamente dalla batteria.
30 Si tratta della tensione a valle della bobina di marcia, la quale al momento della chiusura
del microinterruttore deve andare a circa 1V attraverso il transistor della sicurezza.
31 Si tratta della tensione a valle della bobina di marcia, la quale al momento della chiusura
del microinterruttore deve andare a circa 1V attraverso il transistor della sicurezza.
29 B4: la tensione in questo punto deve essere circa 0.8V. Se al momento della chiu-
sura del micro di marcia questa tensione sale al valore di batteria significa che
l’apparecchiatura è in sicurezza. Questo problema può essere causato dai mosfet
di potenza in corto circuito, tensione centrale potenziometro del pedale o timone
superiore a 1.3V, negativo del potenziometro interrotto.
3 Il teleruttore pompa non si chiude e il motore pompa non gira:
Verificare l’accensione del led n.39 perché se non si accende significa che la bobi-
na del teleruttore non è sotto tensione. Verificare il test point n.8 perché se la ten-
sione in questo punto non va a zero quando si inserisce il micro della pompa, signi-
fica che il micro stesso è difettoso. Se il teleruttore chiude, probabilmente i contatti
sono ossidati o sporchi da non permettere il passaggio di corrente.
4 Il fusibile 35 brucia ripetutamente.
Scollegare i faston sulle bobine di tutti i teleruttori e verificare che il loro valore sia quello
indicato in tabella: se non risulta nessun corto circuito o valori molto bassi di resistenza,
controllare i filtri spegniarco 11a-11b-11c. Si possono verificare semplicemente con un
tester, una volta scollegati i fili della bobina. Non devono risultare in corto circuito.
5 Il veicolo va a bassa velocità e non ha potenza.
Verificare il test point n.13 nel quale la tensione massima del potenziometro con
pedale tutto schiacciato deve arrivare almeno a 2.5V. Se questa prova è corretta,
inserire un amperometro su un cavo del motore e verificare che la corrente massi-
ma sia quella richiesta, eventualmente regolare attraverso il trimmer P10.
6 Il veicolo ritarda a partire. Regolare il trimmer P5.
7 La resistenza dell’alimentatore interno alla scheda R32 si è bruciata con una legge-
ra fumata. In questo caso, con molta probabilità, c’è stata l’inversione dei fili verde e
arancio sul potenziometro del pedale o timone. Sostituire la R32 con un pari valore.
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5 SCHEMI

5.1 LEGENDA

BTA = Bobina teleruttore avanti


BTI = Bobina teleruttore indietro
BTP = Bobina teleruttore pompa
CH = Ritorno chiave
CPOT = Centrale potenziometro
FA = Fusibile ausiliario 10A
FP = Fusibile principale
IR = Inversione rapida
MA = Micro avanti
MB = Micro bypass
MI = Micro indietro
MP = Micro pompa
MS = Micro sicurezza
NPOT = Negativo potenziometro
PPOT = positivo potenziometro

5.2 CODICE COLORI

A = Arancio
B = Bianco
BB = Blu
C = Celeste
G = Giallo
GG = Grigio
M = Marrone
N = Nero
R = Rosa
RR = Rosso
V = Verde
VV = Viola

5.3 SCHEMI DI COLLEGAMENTO A SEGUIRE:

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6 RICAMBI CONSIGLIATI

Codice
articolo Descrizone

E42020 Transistor IRFZ44 mosfet


E07047 Potenziometro 2K5 1G HM per 24V
E07008 Potenziometro 5K 1G plast. per 12V
C22000 Microint. 10A 250V AC 1 scam.
E08200 NTC 33K
E02256 Res. alimentazione 470R 0.5W R15 per 24V
E04040 Res. alimentazione 22R 1W R16 per 24V
E02224 Res. alimentazione 220R 0.5W R15 per 12V
E04030 Res. alimentazione 3R3 1W R16 per 12V
C16511 Fuse protetto 80Ainterasse 60
C16502 Fuse protetto 160A interasse 60
C16500 Fuse vetro 5X20 10A
C16508 Portafuse c.s. 5X20
C16510 Coprifusibile plastica 5X20
C29500 Tel. 150D 12V SW80
C29501 Tel. 150R 12V SW84
C29502 Tel. 150D 24V SW80
C29503 Tel. 150R 24V SW84
C12302 Conn. modu femmina 6 vie
C12303 Conn. modu femmina 8 vie
C12755 Puntalino femmina 0.32-0.9 mm²
C23511 Colonnetta ottone femmina M8X20 081057

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COSTRUZIONE APPARECCHIATURE ELETTRONICHE - OLEODINAMICHE - INDUSTRIALI


42028 - POVIGLIO - (R.E.) - Via Parma, 59 - ITALIA
Tel. (0522) 960050 (r.a.) - Tlx. 530021 AINDRE I - Fax (0522) 960259

MANUALE D'USO
CHOPPER A MOSFET
PER VEICOLI ELETTRICI
MODELLO
GA1B

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