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Dr.

Marco Paret

PRIMI PASSI
NELL’IPNOMENTALISMO E
NELL’IPNOFASCINAZIONE

Manuale Pratico

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1
Introduzione all’ipnomentalismo

La nostra mente è il luogo in cui risiede il più grande potere.


La vera magia è questa. È lì che possiamo moltiplicare i nostri potenziali,
poiché agiamo alla sorgente.
Chi sa usare la propria mente sviluppa se stesso e può inoltre stupire gli altri
in ogni luogo e condizione.

COSA È LA MENTE?
Non devi pensare alla tua mente come al tuo cervello. Devi pensare alla
mente come al modo con il quale percepisci la realtà attorno a te.
La mente è un’attività, un processo per produrre pensieri ed i pensieri sono
come cose.
I processi mentali avvengono attraverso l’attivazione di strutture cerebrali
che i neurologi osservano e cercano di capire.
Cambia il processo ed otterrai risultati differenti!

LA COSCIENZA
Infatti, tu non sei solo la tua mente, sei al di sopra, sei una “coscienza”, come
una luce che passa attraverso dei prismi, un’energia che utilizza la propria
mente per pensare attraverso il cervello, il quale, come parte del tuo corpo, ne
rende possibile la manifestazione nel mondo fisico.

Il SÉ
Possiamo utilizzare la parola sé per indicare la totalità di noi: il nostro corpo,
la nostra mente, la nostra coscienza. La nostra mente, se concentrata solo su
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qualcosa, può, a volte, impedire alla nostra coscienza di rendersi conto di
questo sé. Ma specifici esercizi di rilassamento ed ampliamento della
coscienza possono aiutarci a prendere più coscienza di noi al di là dei
pensieri.

I PENSIERI
La mente può manipolare la conoscenza e le informazioni attraverso
l’intelligenza e la percezione.
Le “cose” che si imparano vengono immagazzinate nella memoria: questa è
un’altra operazione della tua mente!

L’INTUIZIONE
Infine, vi è un livello ancora differente. Vi sono pensieri non costruiti. Per
alcuni, essi sono legati a processi molto profondi ed “animali” del nostro
essere. Sono a livello del sé, del nostro noi stessi ampliato. Comunque sia, il
maneggiare questi pensieri originali che vengono fuori dalla tua coscienza,
rappresenta il livello della tua “intuizione”.

Possiamo considerare l’intuizione, come un modo in cui il sé si manifesta


nella mente.
L’intuizione è una facoltà primaria che anche gli animali hanno.
Molti animali non pensano come noi poiché non ne hanno le necessarie
strutture mentali, ma sono, comunque, capaci di reazioni, a volte,
sorprendenti.
L’intuizione agisce ad un livello non conscio, il livello nel quale risiedono i
tuoi poteri sottili e/o talenti psichici, i quali vengono usati anche

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nell’ipnomentalismo, sia per capire quello che gli altri realmente pensano, sia
per influenzare sottilmente gli altri.

“La mente intuitiva è un


dono sacro e la mente
razionale è un fedele
servo.
Noi abbiamo creato una
società che onora il
servo e ha dimenticato
il dono”.
~ Albert Einstein ~

LO SVILUPPO DELLA PERSONA


Per gli antichi, lo sviluppo personale si accompagnava anche allo sviluppo di
una serie di abilità, che andavano dall’intelligenza al carisma alla
chiaroveggenza, cioè la capacità intuitiva di prevedere le cose, capacità che
anche gli animali possiedono, tanto che spesso si allontanano prima di un
pericolo.
Tutte queste doti sono presenti anche nell’uomo.
Quando entrerai a conoscenza delle abilità che possiedi, scoprirai il tuo vero
te stesso.

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L’ipnomentalismo

Ipnomentalismo Significa potere della mente e dell’ipnosi.

L’ipnomentalismo genuino è un insieme di tecniche di:

1. “mentalismo genuino”: lettura della comunicazione non verbale e


comprensione degli altri basate esclusivamente su abilità mentali, fino
all’intuizione e alla chiaroveggenza e

2. “ipnosi” che viene ingenerata con lo sguardo, la parola (comunicazione


ipnotica) ed il gesto, molto spesso in maniera nascosta. Accanto a
queste vi sono alcune tecniche per formare il professionista.

3. I due elementi (ipnosi + lettura) sono anche alla base delle dinamiche di
“influenzamento sottile” o “mind control.

L’ipno-mentalismo può anche avere una forma da spettacolo, ma è a anche


un qualcosa che viene sviluppato per sé.
Può servire per comunicare meglio e capire gli altri. È, quindi, una utile
conoscenza per la vendita la persuasione e le relazioni.

L’ipno-magnetismo è simile, in quanto combina ipnosi e magnetismo, ma


lavora più sulla guarigione.

Tornando all’ipnomentalismo, abbiamo tre aree principali: ipnosi ed


ingenerazione di stati ipnotici in maniera coperta, lettura della
Comunicazione Non Verbale, controllo mentale (influenzamento).
In molti corsi della nostra scuola facciamo spesso, se necessario, delle
dimostrazioni di ipnomentalismo e le persone ne rimangono sempre molto
colpite.

In questo libretto conosceremo, attraverso testimonianze di persone che li


hanno incontrati, anche vari ipnomentalisti da scena. Ad esempio…

Onofroff, famoso fascinatore ed esperto della lettura del pensiero a contatto,


Pickmann, maestro nella lettura del pensiero a contatto,
Regazzoni che, più che un ipnomentalista, è anche un ipnomagnetista,

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Otello Ghigi, morto da poco e altri ancora…

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L’ipnosi

L’ipnosi è alla base dell’ipnomentalismo.


L’ipnosi può essere considerata un processo che produce un cambiamento
del modo in cui la nostra mente percepisce la realtà.
Perchè, come abbiamo detto, la mente è un processo.
Illustri ricercatori come Tart ed altri hanno chiaramente mostrato come,
quello che noi chiamiamo impropriamente “attività della mente conscia”, sia
una somma di reazioni e costruzioni basate sulle nostre percezioni.
È quindi, ovvio che se noi ingeneriamo cambiamenti nelle percezioni, agiamo
su quello che viene chiamato “mente conscia”.
Un semplice esempio può essere fare immaginare ad una persona di essere su
di una spiaggia, sentire il rumore del vento, la sensazione della sabbia sotto
di sé, la temperatura dell’aria. Così facendo stiamo sostituendo i dati
sensoriali esterni con dati sensoriali immaginati. Stiamo incominciando a
creare una sorta di “trance”.

Imparare l’ipnosi significa imparare a cambiare il modo in cui funziona la


nostra costruzione della realtà. Per padroneggiarla al meglio è bene anche
imparare l’autoipnosi. Alla fine di questo libro vi sono alcune semplici
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tecniche. L’autoipnosi è anche utile per acquisire la sicurezza in sé stesso che
un ipnotista deve avere.

Iniziare l’ipnosi con gli altri.


Il passo più difficile per ipnotizzare una persona esterna è normalmente
quello iniziale. La maggior parte delle persone è così presa dalle proprie
preoccupazioni che dobbiamo condurle lentamente e sottilmente a cambiare
la realtà. A questo proposito utilizziamo l’ipnosi conversazionale, vale a dire
il linguaggio che porta attenzione su specifici elementi, per portarli in una
nuova realtà.

Creazione di stati lievi con le parole


Con le parole proiettiamo chi ci ascolta in una nuova realtà. Un esempio di
questo può essere il notare quanto una persona che legge un libro possa
essere assorbita da ciò che fa, fino a non accorgersi dell’ambiente esterno.
Una maniera per creare stati lievi con le parole è “fare immaginare”.
Nell’esempio precedente della spiaggia, la vostra mente era portata a
concentrarsi sulla spiaggia, ed a vivere una realtà virtuale.
Pensate che fare immaginare può essere considerata la prima fase di un
processo ipnotico. Ad un certo punto il vostro soggetto entrerà così
profondamente nell’immaginazione da modificare la realtà che percepisce…
Un’altra maniera possibile e simile è “fare ricordare”. Infatti, nel momento in
cui una persona incomincia a ricordare, la realtà del ricordo si sostituisce alla
realtà percepita. Il processo inizia…

Ipnosi situazionale
Un’altra maniera più radicale può essere cambiare l’ambiente. È quello che
capita nelle rappresentazioni teatrali, quando si cerca con colori, suoni ed
altro, di portare lo spettatore a pensare in maniera diversa dal solito. Il film
porta letteralmente i propri spettatori in ipnosi, concentrandoli su di una
realtà immaginaria, fino al punto da farli piangere per avvenimenti che in
realtà sono solo di celluloide.
Ma anche l’uomo che invita la propria donna in un bellissimo ristorante con
vista a picco sul mare sta cercando di fare la stessa cosa, e lo stesso
innamoramento è anche una sorta di ipnosi.

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La chiave è esclusivamente uscire dall’abitudine. Una volta che usciamo dai
meccanismi abituali della nostra mente conscia, che sono normalmente
meccanismi di difesa, è allora possibile accedere ad altre parti di noi che
abitualmente non accediamo. Inizia allora l’ipnomentalismo (se si tratta di
lavorare solo con effetti mentali) e l’ipnomagnetismo (quando si influenza
più profondamente la personalità ed il corpo. Nell’ipnomagnetismo rientrano
anche certe forme di guarigione).

Le induzioni ipnotiche nascoste


È possibile creare un’induzione ipnotica in maniera “nascosta”. In questa
maniera il nostro interlocutore sarà più in contatto con il proprio sé e la
comunicazione potrà essere più potente. Tre sono gli elementi che possiamo
utilizzare:

• la parola (frasi di comunicazione ipnotica e “trance words”, cioè parole


che inducono trance)
• lo sguardo
• gesti specifici (influenzamento con le mani ed uso di ancore)

La Comunicazione Ipnotica
Per comunicazione ipnotica intendiamo la comunicazione che sottilmente
influenza. È argomento di questo libretto.
La Comunicazione Ipnotica di relazione consiste nel:

• Utilizzare le nove chiavi di accesso della mente per interpretare le


“figure psicologiche” ed impostare uno stile comunicativo assolutamente
personalizzato (sarà quello che vedremo nel capitolo “enneagramma”);
• Utilizzare la comunicazione non verbale in modo automatico per
affascinare subliminalmente (i movimenti delle mani);
• Costruire forme linguistiche per concatenare gli stati emozionali;
• Sfruttare la Comunicazione Non Verbale per costruire relazioni vincenti
per entrambi (posizioni win-win – un elemento base
dell’ipnomentalismo è essere una tecnica etica) ;
• Costruire livelli di rapport multipli (posturale, verbale, submodale,
ecc.);

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• Interpretare istantaneamente i Valori e le Credenze dell’altra persona, per
capirla ad un livello profondo e comunicare in modo personalizzato,
comprendendone i bisogni (anche questo viene fatto con l’utilizzo
dell’enneagramma);
• Comunicare attraverso le categorie della Satir1;
• Utilizzare il rapporto fra linguaggio e tempo;
• Costruire modelli linguistici per la ristrutturazione delle obiezioni;
• Interpretare e utilizzare i movimenti degli occhi di una persona per
comprenderne le strategie motivazionali e decisionali;
• Utilizzare il potere della comunicazione multilivello: la metafora (le
“storie” che influenzano. A seconda di come parliamo otteniamo
risultati differenti).

Per l’ipnomentalista tutto ciò è la base per costruire un’ambiente adatto al suo
intervento. Per approfondimenti vi invitiamo a frequentare i nostri corsi
Practitioner e PNL3 Coaching.

1 Virginia Satir (Neillsville, Wisconsin, 26 giugno 1916 – 10 settembre 1988) è stata una famosa psicologa e

psicoterapeuta statunitense conosciuta per i suoi studi e per la pratica clinica, che ebbero come riferimento
la metodologia della terapia familiare. la sua opera è stata un riferimento per le scoperte di Richard
Bandler.

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Lo Sguardo, la Fascinazione ed i suoi segreti

L’influenza personale è una proprietà inerente alla natura dell’uomo.


L’occhio ne è uno degli elementi fondamentali ed è un potente elemento
ipnotico che merita un discorso a sé stante sotto il nome di “fascinazione”. Se,
guardando la storia, ricerchiamo le cause del successo degli uomini famosi di
ogni tempo, di qualsiasi nazione, ci si può rapidamente rendere conto che
questo successo deriva sempre dalla loro capacità di “affascinare”
magneticamente gli interlocutori.
Plutarco racconta ad esempio che Giulio Cesare, nella sua gioventù,
trovandosi vicino all’isola di Rodi, cadde in mano ai pirati che catturarono la
sua nave e lo fecero prigioniero. Egli ebbe, però, sempre un particolare
ascendente su di essi. Più in generale, mantenne un
comportamento piuttosto particolare con i pirati e
sotto certi punti di vista ambivalente, trattandoli
sempre come se fosse lui ad avere in mano le loro
vite e promettendo più volte che una volta tornato
libero li avrebbe fatti uccidere tutti2 (cosa che poi
fece); allo stesso tempo, paradossalmente, però
Cesare compose numerose poesie e le sottopose poi
al giudizio dei suoi carcerieri. In questo breve
racconto, che diviene più completo se pensiamo anche allo sguardo
magnetico di Cesare, di cui molti parlarono, troviamo già una definizione
dell’uomo magnetico e capace di persuasione, che segue la sua linea ed allo
stesso tempo porta in “confusione” gli altri. Giulio Cesare esercitava il suo
imperio su di essi ad un punto tale da sembrare che fosse piuttosto un
dominatore anziché un prigioniero. Quando voleva riposare o dormire,
proibiva a loro di fare alcun rumore ed essi l’obbedivano senza discutere. Egli
li ingiuriava e li comandava come servitori ed essi non erano capaci di
disobbedirgli.

2 Plutarco, Cesare, 2,4.

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Per continuare con esempi dell’antichità, Cicerone fa menzione di un certo
Titinius, in Roma , che con il solo sguardo privò della parola il senatore Curio
(apprezzato per la sua dizione perfetta) mentre stava parlando contro di lui
nel senato3.
Fascinazione della voce e dell’occhio è anche
quella di Napoleone4. Quando questi ritornò
dall’Elba. Re Luigi XVIII spedì contro di lui il
V reggimento. Napoleone si avvicinò al
reggimento da solo, scese da cavallo e con lo
sguardo diretto disse: “soldati del quinto
reggimento, mi riconoscete. Se anche uno solo
di voi vuole sparare all’imperatore, lo può fare
adesso”. Dopo un breve silenzio i soldati
gridarono: “Viva l’imperatore” e marciarono con lui a Parigi.5
Già il semplice atto di guardare qualcuno ha un significato. Sicuramente di
interesse. Guardiamo più spesso le persone che ci interessano o che ci
piacciono piuttosto che le altre. Se poi l’occhio è esercitato, la sua potenza è
ampliata.
Ognuno possiede in sé gli elementi psicologici e mentali appropriati per agire
sui propri simili, ma non tutti li utilizzano allo stesso grado.
Chiamiamo “fascinazione persuasiva” l’applicazione della fascinazione
all’interno della comunicazione quotidiana. La manifestazione più evidente
e caratteristica del “potere personale”, è l’arte di convincere6. La persona

3 Cicero de Claris Orat. §60

4 I contemporanei dicevano di Napoleone che aveva un occhio ipnotizzante, qualche volta molto buono e
qualche volta come quello di una fiera (riportato da Seligmann - pag. 491)

5 La capacità di influenzamento può anche essere innata ma, non per questo, essa può essere appresa: alcune
persone manifestano questa capacità ed hanno una potenza di sguardo anche controvoglia. Nell’antichità,
Damascius racconta di un certo Maximinus che visse sotto i re Leo (457-74) e Zeno (471-91). Questi aveva
degli occhi così potenti che tutti coloro che lo osservavano, erano avvinti se non volgevano lo sguardo
altrove. Poiché Maximinus aveva coscienza del suo potere non si mostrava mai apertamente agli altri e
manteneva sempre il capo chino verso terra. (Damascius, Isidor, 204).
6 È provato come lo sguardo fisso migliori inoltre la capacità ritentiva dell’interlocutore. Si veda ad esempio:
Look into my eyes: Gaze direction and person memory - Memory, 2004, 12 (5), 637-634 di Mason e Hood. La

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che possiede le sue chiavi, è facilmente creduta in quello che dice, dimostra
un ascendente sugli altri.
Il successo personale, oltre che dalla competenza, dipende dalla capacità di
gestire adeguatamente la propria capacità di relazionarsi.
Le leggi che presiedono a tali risultati sono insite nella natura stessa
dell’uomo. Immaginiamo un mondo senza civiltà: il mondo in cui l’uomo
primitivo interagiva coi suoi simili. Tutti gli studiosi sono concordi nel dire
che questi nostri antenati si riunivano e muovevano in gruppi, ed avevano
dei capi ed una struttura sociale. Osserviamo nel comportamento degli
scimpanzé che questi, molte volte, si guardano fino al punto in cui uno dà
spazio all’altro. Attraverso lo sguardo si crea una gerarchia sociale. Anche
nell’uomo esiste una tale “gerarchia innata”.

ricerca mostra come l'osservazione diretta migliori le capacità mnemoniche.


http://www.tandfonline.com/doi/abs/10.1080/09658210344000152#.UrG8OOJdDHk

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Con il progresso, nella nostra società, tali capacità divengono, inoltre, sempre
più importanti, in quanto la lotta si fa più serrata ed ogni nostro successo
dipende da molteplici fattori.
È infatti importante per l’uomo, nella società, di crearsi una posizione grazie
al suo lavoro, alle sue conoscenze ed alla sua condotta: si tratta di ambizioni
più che legittime. Ma poiché le conoscenze, il lavoro e la condotta morale non
bastano sempre, allora diventa un dovere l’acquisire ciò che manca.
Un’educazione che non apra al segreto della potenza e della riuscita,
un’educazione che non insegni le leggi immutabili del potere della
comunicazione persuasiva è incompleta.
Quella che segue ora, è un’introduzione alla conoscenza delle dinamiche di
Persuasione collegate con le dinamiche di Fascinazione, e come attivare
sempre i meccanismi profondi del cervello rettiliano.
Sono tre i procedimenti coi quali, generalmente, agiamo sui nostri simili:
dapprima, essi sono influenzati dall’uso delle mani e dai gesti; poi, coll’uso
degli occhi; in terzo luogo, da suggestioni, o da quello che loro si dice.
Indipendentemente da questi tre modi la vostra intenzione e concentrazione
mentale è comunque sempre fondamentale. È come se vi fosse, infatti,
un’influenza invisibile, che è, sia un’emanazione sottile d’una forte potenza
di volontà, sia una impressione generale prodotta dalla combinazione dei tre
processi descritti più su. Se concediamo che la telepatia (o trasmissione del
pensiero) esista veramente, - e molti non ammettono dubbio su questo, -
dobbiamo qui riconoscere una forza proveniente da questa sorgente. Non
dobbiamo discutere qui l’esistenza o la non-esistenza di questa sottile
emanazione che rende un individuo magnetico, poiché, se questo fluido
sottile esiste veramente, esso è sotto la direzione ed il dominio della mente,
ed è sviluppato dagli esercizi descritti in quest’opera. Lo sguardo
convenientemente esercitato seduce e soggioga. La sua importanza, è assai
più considerevole di quella della bellezza puramente fisica degli occhi. Non si
tratta di dar loro una dura fissità, ma bisogna imparare un’espressione
speciale perché abbiano tutto il loro splendore e la forza di penetrazione
sorridente e dolce.
E’ ovviamente importante che incominciate a sviluppare lo sguardo.
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L’arte del controllo mentale è essenzialmente PRATICA. E come pratica parte
dal prendere padronanza dei vostri sensi e dalle azioni che intraprendete.

L’occhio, chiave fisiologica dell’attenzione


L’occhio è l’organo che più è legato alla focalizzazione mentale. Il sistema
visivo é chiave fisiologica per l’orientamento. Gli esercizi fisici che ora
vedremo vi porteranno inoltre da subito a migliorare il vostro impatto con gli
altri sviluppando uno sguardo fascinativo.7

Esercizio 1 – Un semplice esercizio per sviluppare lo sguardo è il seguente: fissate un punto davanti
a voi e concentrate la vostra attenzione su di esso senza battere le palpebre. Quanto a lungo riuscite a
mantenere l’attenzione? Una persona capace di concentrare l’attenzione può arrivare a tempi sempre più
lunghi in questa concentrazione. Se siete in grado di fissare un punto nero, siete in grado di creare interesse
per qualsiasi cosa. Questo è anche un esercizio di rinforzo del magnetismo personale. Nei rapporti con gli
altri questo tipo di rinforzo di sguardo vi renderà particolarmente potenti in quanto i vostri interlocutori si
renderanno inconsciamente conto della vostra forza.

Esercizio 2 – Potete ripetere l’esercizio precedente allo specchio8. Vi renderà più sicuri nei confronti
degli altri. In questo caso fissate voi stessi dove il naso si attacca alla fronte (al terzo occhio). Cercate di stare

7
In questi esercizi si chiede di non battere troppo le palpebre. E’ un fatto che quando siamo interessati a qualcosa, le
nostre palpebre battono di meno. In questo caso dal fisico influenziamo la mente. Mente e corpo sono infatti connessi.
Sforzandosi di battere meno le palpebre e concentrando lo sguardo, col tempo è come se risvegliassimo il muscolo
dell’attenzione nella nostra mente.
8
Lo specchio è uno strumento che influenza anche il comportamento umano in genere. Esperimenti hanno mostrato
come una persona in una stanza con uno specchio lavora di più
(http://www.nytimes.com/2008/07/22/science/22angi.html )

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nel presente: siate coscienti del vostro corpo e delle vostre sensazioni. SENTITE il vostro essere nell’ambiente
in cui siete. Noterete procedendo in tale pratica lo sviluppo di una specifica sensazione energetica.
Quest’esercizio continua e fortifica anche il precedente.

Esercizio 3. Ecco un altro piccolo esercizio col quale potrete sviluppare ancora di più lo spirito di
decisione e nello stesso momento permettervi una piccola pausa dal lavoro troppo assiduo alternando un
momento di riposo della mente logica: osservate un punto sulla parete ed immaginate di poter inviare delle
piccole freccette verso il punto (non battere le palpebre). Noterete dopo poco che questo esercizio aiuta ad
aumentare la volontà e sviluppa decisione e sicurezza nelle situazioni della vita.

Esercizio 4. Mantenete presenza attraverso la coscienza del corpo. Questo più che un esercizio è uno
stato mentale. Più lo praticherete più vedrete che avrete impatto con gli altri. Dato che essere coscienti di
tutto il corpo contemporaneamente è complesso, iniziate essendo coscienti di una parte anche periferica, ad
esempio una mano od un piede. Da lì la presenza si espanderà naturalmente. Questo è un inizio. Il percorso
di presenza può andare molto avanti, ovviamente con altri esercizi oltre lo sguardo e questo, e può
rappresentare la cosa più interessante ed utile che uno può fare nella vita.

Eseguendo gli esercizi, siate rilassati. Tutto quanto non ha uno scopo
determinato è pura agitazione, inutile tensione. Appartiene al superfluo
generato dalla trascuratezza che è mancanza di desiderio o assenza
d'interesse per ogni cosa. Se desideriamo veramente qualcosa, decidiamo di
dirigere lì la nostra mente.

Gli esercizi precedenti vi avranno insegnato ad avere uno sguardo potente.


Ecco alcune ulteriori istruzioni su come usarlo:

Utilizzo dello sguardo

Atteggiamento Mentale
Lo sguardo potente non deve essere ovviamente solo un atteggiamento, deve
essere uno stato interiore. Non potrete mai aver l’aria di determinazione
senza essere veramente determinati. Non è possibile che facciate le cose che
non credete di poter fare. Quando c’è una MANCANZA di questa FIDUCIA
IN VOI STESSI, non potete che DESIDERARE di fare quelle cose. La
mancanza di fiducia, l’assenza di fede reprime tanto la potenza di volontà che
non ve ne potete più servire. Questa è una delle cose più importanti alle quali
dovrete sempre pensare. Se sentite di non poter influenzare gli altri, non
potete in nessun modo esercitare la vostra potenza di volontà. Potrete
desiderare di influenzarli, ma questa mancanza di fiducia nella vostra
propria abilità impedisce la libera azione della vostra volontà, e non otterrete
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praticamente nessun effetto, giacché, laddove la volontà non è robusta, la
suggestione non potrà essere fatta bene, e gli occhi vostri non potranno avere
l’espressione voluta. Ricordatevi che gli occhi sono le finestre della mente, o
dell’anima, e che una volontà debole dà loro una tutt’altra espressione di quel
che ne dia una volontà forte e gagliarda. Ricordatevi pure, che, se volete
riuscire nel miglior modo possibile, voi dovete avere una fiducia illimitata
una completa sicurezza nella vostra abilità di arrivare a qualche risultato
speciale. Questa fede, questa fiducia, vi metterà in grado di servirvi di tutta la
potenza di volontà che possedete, per raggiungere il fine che desiderate
conseguire. Quanto più spesso vi servirete così della vostra volontà, tanto più
rapidamente essa crescerà in forza, finché non sarà diventata un agente
potente della vostra esistenza. La più gran parte della gente crede di VOLERE
quando non fa che DESIDERARE. Se potete imparare a volere, invece di
semplicemente desiderare, potrete compiere miracoli, ed esercitare su quelli
che vi avvicinano, un’influenza che sarà davvero miracolosa, perché la più di
gran parte della gente, non ha mai sviluppato la propria potenza, volontà,
non sa come svilupparla, e il poco che essi ne posseggono, è il risultato di un
accidente o della sorte. Questo non vuol dire che il desiderio non possa
servire, ma solo in seconda istanza, quando voi sarete capaci di “crearlo” in
voi, quasi recitarlo, invece che esserne vittime. Per influenzare allo stato di
veglia, tale desiderio sarà allora a volte l’involucro esterno di quella che
all’interno è volontà assoluta.

Parlando. Nell’avvicinarvi a qualcuno, guardatelo sempre direttamente.


Potrete guardarlo negli occhi, potrete guardarlo alla radice del naso, fra gli
occhi, alle ghiandole, o, se lo fissate per molto tempo, potrete cambiar il
punto del vostro sguardo da un poco più su di questi punti ad un poco più
giù di essi, ma non smettete di guardarlo tutto il tempo, almeno finché non
avrete finito di formulare la proposta che desiderate che egli accetti. Nello
stringere la mano di qualcuno sopra al quale si desidera avere un’influenza
accompagnare alla stretta di mano e allo sguardo il desiderio di trasmettere
gli ordini mentali.

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Ascoltarsi parlare. Lo sguardo per essere efficace deve coordinare la sua
azione con l’azione del pensiero trasmesso attraverso le parole. Un elemento
fondamentale è allora il seguente: “lo sguardo non deve mai rappresentare
un sentimento differente da quello che deriva dal pensiero che si esprime a
parole e soprattutto, non deve essere contrario a tale pensiero”.
Non è raro infatti, che durante una conversazione oppure una discussione, si
sia assaliti da pensieri estranei all’argomento di cui si parla. Questi pensieri
producono inconsciamente cambiamenti nell’espressione, il quale
rischierebbe allora di mancare della convinzione necessaria per
impressionare l’interlocutore. Una tattica molto valida è allora la seguente:
ascoltarsi e sentirsi parlare. Questo va ovviamente fatto senza dare
l’impressione che si seguono le proprie parole, poiché altrimenti si
distruggerebbe l’impressione di spontaneità.

Nei momenti culminanti: Nel parlare ad una persona per molto tempo,
potrete riposare i vostri occhi, guardando altrove durante parte della vostra
conversazione, ma, quando vi avvicinate alla fine, e arrivate al momento in
cui volete fare l’effetto definitivo, guardate bene direttamente la persona colla
quale parlate, sia negli occhi, sia alla radice del naso, ed imparate a rendere il
vostro sguardo fermo e continuo. Vi sono i più grandi vantaggi a fissare

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senza movimento delle palpebre in tal momento. Si provocherà così, in ogni
caso, uno stato di affascinamento9 più o meno palese, ciò che permetterà
infallibilmente di volgere a proprio vantaggio le disposizioni dell’interlo-
cutore. Un occhio irrequieto, che si chiude senza motivo, non influenzerà mai
nessuno.
Entrando presso qualcuno. Se voi entrate in un ufficio, per avvicinare un

uomo che sia seduto alla sua scrivania, guardatelo bene in faccia quando egli
alza gli occhi per ricevervi. Deve incontrare il vostro sguardo in quel
momento che già è fissato su di lui. Così facendo sortirete un effetto sorpresa
molto potente. Ricordate inoltre che se si incomincia la conversazione, regola
d’oro è parlare solo di argomenti che possano interessare le persone con le
quali conversiamo. Se si è contraddetti, non bisogna formalizzarsi,
soprattutto se chi ci contraddice ha ragione. Qualora pensiamo di avere

9 Quanto esponiamo qui ha anche una serie di validazioni scientifiche. Infatti guardare la faccia
dell’interlocutore porta ad una riduzione di una serie di capacità cognitive. Si è inoltre osservato in
contesto sperimentale che quando lo sguardo viene distolto migliorano certe capacità (Glenberg et al., 1998;
Doherty-Sneddon e altri 2001). Doherty Sneddon in particolare osservò che i bambini di 6 e 10 anni sono
più capaci a ritenere informazioni spazio-visive mentre guardavano la pavimento che mentre guardavano
la faccia dello sperimentatore.
Si veda anche http://www.psychology.stir.ac.uk/staff/lcalderwood/GazeAversionResearch.htm).

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ragione noi, bisogna opporre in maniera cortese degli argomenti che li
possano fare riflettere e soprattutto mai adottare un atteggiamento trionfante
quando li si è convinti.

Il saluto oculare. Per dare forza al primo momento dell’incontro è molto


potente pensare qualcosa e creare uno stato d’animo particolare in voi prima
di entrare presso il vostro interlocutore. Molto efficace è far nascere in voi
l’atteggiamento che avete quando incontrate dopo tanto tempo e per caso un
caro amico. Quindi, entrerete quando dalla persona che dovete incontrare,
succederà, allora, che i vostri occhi effettueranno, senza sforzo cosciente da
parte vostra, quello che è chiamato il saluto o “flash” oculare10. Infatti, quando
incontriamo una persona già conosciuta, capita che, senza volerlo ed
inaspettatamente, alziamo per un istante le sopracciglia. Questo non accade
invece se la persona è conosciuta. È un movimento del resto rapidissimo che
è assai difficile mimare bene. Ma se voi vi metterete nello stato d’animo
descritto poc’anzi, farete tale movimento spontaneamente. Il vostro
interlocutore incomincerà a domandarsi se vi siete già visti da qualche parte
ed in ogni caso vi tratterà con maggiore familiarità.

Quando state per fare una proposta. Non guardate altrove, e non abbassate
gli occhi quando state per fare una proposta, ma domandate ciò che
desiderate, spiegate il vostro affare in poche parole, in un modo chiaro e
convincente, guardando direttamente la persona alla quale parlate.
Siate determinato ad influenzarlo, abbiate in mente che egli dovrà fare, ciò
che voi desiderate che egli faccia. Pensate intensamente quello che desiderate.
Se volete influenzare un uomo, non gli permettete, se ciò è possibile, di
guardare se non in faccia a voi, quando siete arrivato al punto critico della
questione. Se vi toglie gli occhi di dosso, egli ha l’occasione di riflettere su ciò
che voi gli dite. Finché egli vi guarda in faccia, e finché voi pure avete gli
occhi fissi su di lui, e gli parlate, egli non ha che poca opportunità per poter

10 Descritto da Eibl-Eibesfeldt, 1972. Si tratta di una sequenza comportamentale caratterizzata da


sollevamento delle sopracciglia, leggero movimento della testa ed un sorriso.

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riflettere ai fatti che gli state esponendo, e sarà molto più facile che egli li
accetti senza discussione, anziché se egli guardasse altrove.

Il “sottotesto”. Questa tecnica consiste, durante i momenti cruciali, nel


pensare nella mente frasi del tipo: “questa è una proposta molto interessante
per Lei, veramente valida”. Inconsciamente cambieremo il nostro sguardo e
la nostra espressione, e noteremo come il nostro interlocutore risponderà
conseguentemente.

La “Proiezione voluta”. Molto simile alla tecnica precedente è la “proiezione


attiva”. Lo psicologo Sigmund Freud aveva utilizzato il termine “proiezione”
per indicare il fenomeno per il quale sopra una determinata persona
potevamo “proiettare” una nostra immagine mentale. Ad esempio, un adulto
può “proiettare” sul vigile che lo multa l’immagine di suo padre quando lo
sgridava. Noi possiamo prendere allora controllo su questo fenomeno, invece
di viverlo passivamente e guidare la conversazione. Per ottenere ciò, ci
daremo allora l’impressione di veder nascere sul viso del nostro interlocutore
il sentimento che vogliamo nasca. Una maniera per rendere questa proiezione
voluta più forte e facile, è immaginare, poco prima dell’incontro, oppure in
specifiche sessioni di autoipnosi, di incontrare, invece che la persona che

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abbiamo di fronte, proprio una persona corrispondente alla proiezione che
vogliamo creare, e mantenere tale sensazione durante l’incontro. Ad esempio,
potremmo immaginare di incontrare un amico carissimo con in quale ci
confidiamo e poi “proiettare” questa immagine sul nostro interlocutore.
L’importante è fare questo nel primo momento dell’incontro.
Successivamente il nostro inconscio continuerà automaticamente.

Mantenere l’attenzione ed il controllo della conversazione

Come mantenere l’attenzione: ecco alcuni utili espedienti per attrarre


l’attenzione della gente sui punti critici della conversazione.

Metodo 1 per mantenere l’attenzione: Potrete fare un semplice esperimento: se


colui al quale parlate cessa di guardarvi, troverete che, se voi pure volgete gli
occhi altrove, egli si varrà di quest’occasione per guardarvi a sua vece;
appena egli vi guarda di nuovo, dovrete tornare a guardarlo voi pure,
proprio negli occhi, e riporterete probabilmente la vittoria, prima che lo
sguardo suo vi lasci da capo.

Metodo 2 per attirare l’attenzione: Un altro metodo è utilizzare un oggetto. Certi


venditori mostrano una brochure oppure un depliant che si riferisce alla
conversazione, e la mostrano a colui al quale parlano. Dopo che egli avrà
guardato questa figura, egli sarà condotto a guardare colui che parla, e ad
ascoltare ciò che questi gli varrà dire. Se voi siete di un acume pronto e
sveglio, potrete allora cogliere quest’opportunità e riportare la vittoria prima
che egli cessi di guardarvi.

Altri metodi: Si può fare anche molto di più a questo riguardo. Lo studente
dovrà usare il proprio ingegno nel far fronte alle circostanze che si
presenteranno. Ci è assolutamente impossibile di dare qui delle direzioni
specifiche. Dovremmo sapere tutte le attitudini dello studente prima di
potergli dare le istruzioni esatte delle quali avrà bisogno.

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Cosa fare quando l’altro parla.
Quando un’altra persona vi sta parlando, vi sono due modi alternativi di
operare:

Metodo 1 – mantenere il controllo di sé: il primo è di non guardarla tutto il


tempo. Concedetele la vostra attenzione parte del tempo, ma volgete
frequentemente lo sguardo altrove; non guardate in basso, ma da una parte;
questo vi permetterà di riflettere su ciò che l’altro vi sta dicendo. Le persone
che non hanno studiato a fondo questa questione si figurano ordinariamente
che, se un uomo vi sta parlando, e voi volgete gli occhi altrove, dev’essere
perché quello vi ha in suo potere, che vi domina, che vi forza a guardare
altrove. Quest’è un falso punto di vista su questo soggetto. Se voi guardate
altrove, è per proteggere voi stesso che fate così.
Infatti varie discipline psicologiche (esempio la PNL) hanno studiato come i
movimenti oculari si leghino alla riflessione. Solo il prendervi un poco di
spazio, vi può dare l’occasione di riflettere e di ragionare. Per quanto sia forte
la vostra potenza di volontà e per quante cognizioni possiate avere, se fissate
lo sguardo vostro tutto il tempo su di un uomo mentre questi vi sta parlando,
e quest’uomo s’intende di ciò che deve fare per il suo proprio vantaggio, egli
vi influenzerà, quanto è certo che uno ed uno fanno due.

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Forse, non farete ciò che egli vi vorrebbe far fare. Forse egli domanderà
troppo, e voi rifiuterete, ma, ciò nonostante, egli vi influenzerà. Voi forse gli
concederete certe cose che gli avreste rifiutate se foste stato nel pieno
possesso delle vostre facoltà ragionatrici. L’uomo che pretende che nessuno
lo può influenzare, è completamente ignorante delle leggi colle quali gli
uomini sono influenzati. L’uomo che vi dice che egli non crede in niente,
eccetto in quelle cose sulle quali egli ha ponderato e riflettuto, prova, con
quest’asserzione, che la sua mente non è capace né di ragionare né di
riflettere in una maniera giusta, poiché, se potesse riflettere e ragionare come
dovrebbe, riconoscerebbe di certo di avere fatto e creduto, durante la sua vita,
molte cose sulle quali egli non ha riflettuto affatto, per la semplice ragione
che è stato influenzato da qualcun altro. Egli ha creduto a certe cose, perché
qualcuno gli ha detto che erano vere. È molto più facile dare delle istruzioni
per insegnare ad influenzare gli altri, di quel che non lo sia per insegnare a
guardarsi dall’essere influenzati.

Metodo 2 - Incrementare la propria presenza. Un metodo alternativo è quello di


incrementare la propria presenza. Significa che voi guarderete la persona in
faccia, ma al contempo farete molta attenzione al vostro corpo. In pratica vi
“ricorderete di voi” durante la conversazione. Un modo molto semplice è fare
attenzione ad una parte del corpo, ad esempio la propria mano. In tal modo
creerete come una specie di “avvallamento psichico” ed osserverete l’altro
venire progressivamente a voi. Questo metodo è molto potente. Osserverete
che il vostro interlocutore continuerà a parlare e parlare in quanto finirà con
il trovarsi molto a suo agio. Alla fine sarà lui a voler concludere.

Durante la conversazione in genere: parlando a qualcuno, bisogna mostrarsi


sempre attenti alla conversazione, mai interrompere l’interlocutore, e ciò
anche se questi è prolisso. Deve essere un ascolto attivo, dove l’occhio ha
un’importanza fondamentale. Se la vostra attenzione dovesse scendere,
ripetetevi “è interessante” o qualche altra parola simile. Il vostro sguardo
prenderà così un’impressione interessata. Imparerete molto di più sul vostro
interlocutore facendo attenzione, piuttosto che se parlaste voi. Inoltre i buoni
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ascoltatori sono ricercati spesso più dei parlatori. Possiamo anche guidare
mentre ascoltiamo solo con lo sguardo.

Guidare e Controllo Mentale ascoltando


Guidare ascoltando. Mentre osserviamo il nostro interlocutore possiamo
inoltre pensare dei semplici messaggi con la tecnica del “sottotesto”. In
pratica, mentre guardiamo, pensiamo dei semplici messaggi rivolti
all’interlocutore. Questi finiscono spesso con l’operare come “attrattori” dei
pensieri del nostro interlocutore. Possiamo dare una ragione del
funzionamento di tale tecnica anche secondo principi di semplice psicologia.
Infatti, attraverso inconsce espressioni del viso, guideremo a poco a poco il
nostro interlocutore dove vogliamo noi. Quando, tramite la fascinazione,
abbiamo rapport e prestigio e offriamo le idee in tale modo indirettamente, il
nostro interlocutore le adotterà automaticamente. Osserverete con stupore
che magari vi farà la stessa proposta che voi pensate.

Ulteriori casi
Questo tipo di pratica domanda delle facoltà di analisi molto alte, in quanto
bisogna sapersi adattare al carattere psicologico dell’interlocutore. Non ci
sono due persone assolutamente simili. Diamo ora ulteriori indicazioni
ancora più specifiche per vari casi particolari.

Nelle relazioni
Come dice Guido Cavalcanti:
Molto cortesemente mi rispuose
quella che di me prima avea riso
Disse:”La donna che nel cor ti pose
co la forza d’amor tutto sùl viso
dentro per li occhi ti mirò sì fiso,
ch’Amor fece apparire”11

11 Guido Cavalcanti "Era in penser d'amor quand'i trovai". In varie parti dell’opera di Cavalcanti appare la
conoscenza della fascinazione amorosa. Si veda anche “The arrow of love: optics, gender, and subjectivity in
medieval love poetry” di Dana E. Stewart.

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Coloro che desiderano in particolar modo di affascinare una persona di sesso
contrario, possono agire così:
Quando venite a contatto colla
persona di cui desiderate
guadagnare la fiducia e l’amore,
cercate anzitutto di rendervi
presente. Quando le parlate,
guardatela alla radice del naso e ad
contempo pensate pensieri di questo
tipo: «Io ti piaccio; io ti sono
simpatico e tu devi amarmi — tu mi
desiderai” e frasi simili a seconda
del caso. Ricordatevi che niente può
essere trasmesso se già voi non lo
sentite, dovete quindi sentire in voi
stesso quello che desiderate sia nutrito. Questo aumenterà moltissimo
l’effetto delle suggestioni mentali. Badate di mantenere gli occhi aperti.
Importantissimo: lavorate sulla vostra calma. Pensate che avete tutto il tempo
del mondo. Evitate di mostrare ogni ansia, quando vi trovate in presenza
della persona che desiderate influenzare. La fretta distrugge ogni impatto.

Affari e commercio. Qui si tratta di applicare tutta la forza di suggestione, che il


nostro studente se ha seguito fin qua, già possiede. Dunque: uso dello
sguardo magnetico alla radice del naso, fra gli occhi e suggestioni inerenti
all’indole dell’argomento. Ricordatevi che è d’importanza massima la fiducia
in voi stessi e l’abilità di usare l’arte della persuasione.

Il saluto
Il saluto 1 – concetti generali
Quando salutate, concentrate la vostra energia mentale. Utilizzate un
sottotesto appropriato, del tipo “che piacere!” Il saluto deve essere cordiale e
franco. La vostra stretta di mano sia calorosa. Mostrate all’amico o al cliente

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che voi siete lieto d’incontrarlo; informatevi della sua salute. Non indulgete
troppo in frasi fatte. Parlategli degli affari (o di altro che possa interessarlo)
con sollecitudine, senza però essere indiscreto; ascoltatelo con visibile
interesse guardando negli occhi quando serve per incoraggiarlo a parlare. Ciò
farà aumentare presso di lui la simpatia e la fiducia.

Come salutare 2 – tecniche specifiche


È buono anche il metodo, nel salutarlo, d’inchinarsi leggermente in avanti,
sollevandosi sulla punta dei piedi e fissando contemporaneamente lo
sguardo alla radice del naso la persona che si saluta, stringendole con un
certo calore la mano. Così facendo faciliterete infatti il processo di
“convergenza oculare” e concentrazione del vostro interlocutore.

Considerazioni finali
Il risultato dipende da più fattori: il desiderio, il pensiero utilizzato, lo
sguardo, le parole ed i gesti utilizzati. Sono questi gli elementi essenziali. È
importante coordinare alla perfezione questi fattori, tanto più che il nostro
interlocutore ha le sue reazioni, le sue riflessioni ed i suoi interessi. Ecco
perché, per ottenere un effetto veramente potente, è necessaria una previa
analisi psicologica o come minimo fisiognomica. È meglio, se possibile, essere
soli con l’interlocutore. La presenza di altre persone può infatti portare
influenze non previste, a meno che non si goda di assoluto prestigio e
carisma nei confronti del gruppo che, in tal caso, potrà, invece, fungere da
moltiplicatore ed incrementare il vostro impatto.
È importante anche che il nostro soggetto sia rilassato. Per far questo può
essere molto utile a volte toccare elementi periferici all’idea centrale. A ciò
connettiamo il fatto che dobbiamo dare come presupposto l’accettazione
dell’idea. Ad esempio, un medico che vuole spingere una persona a farsi
ricoverare potrebbe dirgli: non dimentichi di portare qualcosa da leggere. Un
venditore parlerà sempre dei vantaggi successivi all’acquisto più che
dell’acquisto, e così via. Importante è pensare e visualizzare quel che si dice.
La fascinazione è uno strumento per suggerire idee senza risvegliare la mente
conscia. Per comunicare con qualcuno emozionalmente è necessario utilizzare

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il linguaggio in maniera speciale. Ricordiamo che muovere critiche o fare
domande può risvegliare la mente critica. È allora importante che sappiamo
già cosa dire e parliamo di elementi che non coinvolgano l’uso del fattore
critico.

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Testimonianza su Onofroff – il fascinatore
Dai ricordi del Signor Audaz, un madrileno12 che ebbe l’occasione di
incontrare Onofroff, che possiamo ritenere, da questo racconto un ottimo
ipnomentalista:
Prima di avvicinarmi ad Onofroff rimasi alcuni secondi lì per un momento, in quello
scenario, che mi sembrava un quadro. ... C’era un’aria appestata e irrespirabile .
L’affascinante compagna biondina di Marck, che sembrava una figurina di Velázquez,
passeggiava a piedi con un braccio alla vita di questi, che chiacchierava in francese.
In un angolo due giocolieri insegnavano effetti con le tazze e piatti.
Erano circondati da numerosi altri artisti che parlavano in francese, inglese o
italiano. Una donna molto bella e col viso molto truccato parlava in modo molto
espressivo e dava zollette di zucchero ad un grifone, che per tenerlo più vicino era
stato messo su di una cassa di legno .
Da fuori arrivavano le risate ed il mormorio del pubblico . Dapprima era un’ondata di
risate. Tonino e il suo augusto compagno non era stato apprezzato e ricevette un paio
di schiaffi. Ciotshs. Finale! ...
La vecchia parrocchiale, con il cappello e la giacca, ci passò con andatura sicura e ci
ha salutò in inglese ...
Onofroff continuava a parlare con Marck, il domatore di leoni.
Pazientemente aspettavo che smettessero di parlare per avvicinarmi.
Molti di voi sanno già che Onofroff, è uno snello, arrogante, alto.
Dalla sua eleganza azzimata non sfugge alcun dettaglio: il frac impeccabile con
bottoni bassi, il colletto della cravatta ad arco, le scarpe di vernice, la camelia bianca
appuntata all’occhiello del frac e la sciarpa profumata.

Infine arrivò il momento per Marck di andare in scena, ed Onofroff rimase solo .
Mi avvicinai a lui nel momento in cui cominciava ad accarezzare il muso del grifone.
Signor Onofroff...
Il professore, a sentirsi chiamare, alzò nervosamente lo sguardo e si trovò con lo
sguardo verso di me..
Poi, con un fare molto suggestivo, con un gesto molto espressivo, mi salutò.
Poi disse :

12 EL CABALLERO AUDAZ- Seud. de José María Carretero (1888-1951): Galería: más de cien vidas
extraordinarias contadas por sus protagonistas y comentadas / Madrid: Caballero Audaz, 1943-1948 vol. I pag.
171

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- La prego di perdonarmi se faccio errori nel parlare, perché non padroneggio
perfettamente lo spagnolo.
- Niente affatto ...! Al contrario, io vedo che parla perfettamente.
E così rimase colpito, al che disse:
Ho bisogno di un piccolo aiuto ... sa? Vediamo, che cosa vuole da me?
Desidero - dissi, un po‘ impressionato - in primo luogo, se ha la bontà di dimostrarmi
i suoi esperimenti, dei quali dubito, e in secondo luogo, parliamo di loro per parecchio.
- Per quanto riguarda il primo, signore, non so se potrò convincerla. Se lei viene a
sfidare i miei esperimenti, io non accetto, però: se, con fede e determinazione, vuole
sottoporsi a questi ... allora cambia!
- Vorrei sottomettermi ad essi.
- Ah! Bene, per ora vediamo se vi è il soggetto. Metta il palmo della mano sulla mia.
Obbedii.
‘Ora‘, mi gridò, anche se vuole ritirarla non potrà, poiché non voglio. E osservi che
non la imprigiono, che non siamo che in contatto ...Tiri...Tiri! ...

Io, facendo uno sforzo supremo, cercai di togliere la mia mano dalla sua. Impossibile!
Era qualcosa come un potente magnete o una piastra elettrificata. Con i miei scatti
tiravo anche il corpo di Onofroff, ma le palme delle mani rimanevano unite come un
pezzo unico.

- A che le servono le forze, amico mio? Gridò scherzando ... Ho tirato più forte.
Niente! ‘ora basta’. Disse .
E le mani si separarono come per magia, come se fosse cessato il fluido che le univa.
Onofroff poi mi diede una pacca sulla guancia.
- ‘E’ un po’ pallido, questo dimostra che lei inizia a credere in me ... finirà per essere
il mio migliore amico.
Onofroff parlava con un accento affettuoso quasi paterno, sempre con gli occhi
ammalianti fissi sui miei…
- Farò altri esperimenti con voi a casa mia, se ci onorate con una visita.
- Quando? gli chiesi.
- Quando ...? Quando? ... ‘Mormorò, parlando tra sé e sé. Oggi è Sabato ... Domani,
Domenica, è un giorno di riposo ... Dopo domani, non le sembra buono?
‘Molto bene, dissi.
‘Bene, quindi dopo domani, tutto il giorno, sarà così gentile, così galante, che verrà a
visitarmi a casa mia …
- ‘Dove alloggia?’ Chiesi.

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- Non ha bisogno di saperlo - Onofroff disse, sorridendo enigmatico.
‘Ma signor Onofroff, come faccio ad arrivare senza sapere? ...
Signore amico: Onofroff non pensa mai delle cose impossibili, vi prometto, davanti a
tutti questi signori , ed indicò il gruppo di artisti che ci circondava - che dopodomani
il suo subconscio la condurrà dove vivo e dove io molto umilmente, la starò
aspettando.
- È impossibile - affermai !
‘Per la volontà di Onofroff nulla è impossibile‘, disse. Più o meno difficile ... qualche
volta. Comunque, devo andare. E mi tese la mano mentre mi diceva: “A dopo domani,
qui in casa mia, parleremo di ciò che Lei desidera, vuole, e la sottoporrò ai miei
esperimenti.
Non credo che ci vedremo. Sarebbe meglio che ci mettessimo d’accordo sui dettagli -
dissi non convinto.
- Non si preoccupi, signore. Ho impegnato la mia parola. Chiaro che parto dal
presupposto che la sua volontà deve essere neutrale, cioè, non devono cercare di
vedermi o non vedermi ... Vada , addio ... Molto piacere ...

E Onofroff dopo avermi fatto un saluto gentilissimo ed arrogante, raggiunse il


pubblico .
Subito vi furono Applausi.
Nel giro di cinque minuti era nel bel mezzo della pista, circondato da quindici ragazzi
che, come automi, eseguivano i suoi comandi. Sentii una immensa compassione di
quegli esseri dei quali sembrava aver rubato lo spirito, e come manichini grotteschi si
muovevano e agivano meccanicamente, con gli occhi fissi e lo sguardo fisso nel nulla.
In quei volti senza espressione, senza un alito di vita, c’era una tragica smorfia ... ed
una certa attitudine di manicomio nello stesso tempo.
Il pubblico rideva ... e rideva. Mi sentivo invaso da un profondo orrore, e ... cominciai
a credere ...

La mattina presto, il Lunedì, andai per la via a riprendere le mie faccende quotidiane,
un po‘ dimenticando le emozioni della Domenica.
Avevo quasi dimenticato la frase originale di Onofroff.
Solo mi ricordai di pensare di non prendere la decisione di non andare
inconsciamente in nessun hotel. “Sicuramente”, pensavo , “Onofroff sarà alloggiato
al Palace o al Ritz.”
Passai tutta la mattina al Municipio. Quando tornai in strada erano circa le dodici.
Una nuvola nera ci minacciava con un acquazzone. Aspettai un attimo il tram, ma

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era affollato di gente. Quindi, non so perché mi sia venuta l’idea di andare verso El
Real in cerca di informazioni sulle funzioni per quella notte ... tracciai nella mia
immaginazione il percorso più breve, e diligentemente iniziai ad incamminarmi.
Camminai lungo la calle de Luzon, e stavo attraversando le stradine strette e tortuose
e un po‘ tristi di questa parte antica di Madrid.
Cominciò a piovere. Mi fermai un attimo per mettermi l’impermeabile. Non avevo
ancora finito quando sentii una forte voce che mi chiamava:
- Signor Audaz ...!
Alzai la testa, e credetti di sognare ... di esser folle. Era Onofroff! Lo stesso Onofroff,
che mi guardava, appoggiato ad un balcone del primo piano, sorridendo beffardo.
- Ma - ... dissi io, invaso da un brivido di terrore!
- Sì , sono io, Onofroff. Venga su, che la aspetto da dieci minuti e piove molto forte …

Onofroff con moglie e figlia

Stordito, trafitto dalla sorpresa, ma con un immenso desiderio di parlare di questo


“uomo straordinario”, salii all’appartamento …
Onofroff era vestito correttamente con una giacca, e mi aspettava nell’ingresso.
Quando mi vide, esclamò, dandomi la mano:
‘Lei è nervoso e pallido, si calmi. Non ne vale la pena.
Questa attrazione a distanza che ho effettuato con Lei è molto semplice: diciamo che è
l’infanzia della mia scienza.
Ma è possibile che Lei mi aspettasse, signor Onofroff?‘ Chiesi, senza lasciare andare
la mia perplessità.

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- E perché no ...? Avevo detto alla mia signora che Lei sarebbe venuto a mangiare, ed
il suo piatto è pronto.
Anzi: andiamo in sala da pranzo. Ci aspettavano quattro coperti.
Ce li segnalò col dito:
- per mia moglie, per mia figlia, per voi e per me.
- E che strada è questa? Chiesi.
- Calle de la Union, numero quattro, primo piano. Un appartamento arredato che
abbiamo preso, perché non mi piace la vita di hotel.
- Mi spieghi. Come ha fatto lei a farmi venire qui? ...
- Molto semplicemente, amico mio, grazie alla suggestione. Lei è un soggetto molto
sensibile, estremamente nervoso. Dal momento che l’altra sera la sottomisi, Lei è
completamente influenzato da me, e tra il mio sistema nervoso ed il suo vi è una
corrente elettrica, che la ha portata qui. Non vi è niente di particolare.
Così dicendo, mi offerse una sigaretta, mentre io tremavo.
- E questo è ipnotismo ...?
- No, signore. Vedrà. L’ipnotismo - parola, come si sa , deriva dal greco hypnos, che
significa sonno è questo: un sonno provocato, per la cui realizzazione sono necessarie
due volontà, una attiva e l’altra passiva. Naturalmente, la seconda non deve resistere
all’influenza della prima ... Questo è quello che ho fatto nel Circo.
E l’ipnotizzato, quali sensazioni prova? ...
- Assolutamente nessuna. È incosciente, vuoto di intelligenza e quindi non soffre
alcuna fatica.
- E l’operatore...?
- Ah! L’operatore, quando ha esercitato il suo potere su più soggetti, prova una
grande stanchezza.
E quali condizioni devono potersi riunire in un individuo per essere un buon
operatore? ...
- Volontà, nervi, superiorità fisica e aver studiato.
- Quali sono i migliori soggetti per essere ipnotizzati?
- Quelli che si presentano volontariamente al Professore ... Le donne, e in particolare
le isteriche, sono più facilmente suggestionabili, ma c’è l’inconveniente che quasi tutti
sperimentano crisi nervose dopo l’ipnotizzazione.

- Un individuo che sia un buon soggetto per l’ipnosi, soddisfa a sua volta le
condizioni per ipnotizzare ?

Sì ... sì ... con preferenza anzi ...

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- Quanti rami ha l’ipnotismo...? E mi perdoni perché le chiedo
così tanto. Ma è così interessante! ...
- Non mi dispiace, al contrario. L’ipnotismo ha tre stati:
letargia, catalessi e sonnambulismo. Letargia è un sonno molto
profondo. In questo stato la coscienza è completamente spenta,
i sensi sono soppressi e, quindi, le facoltà sono scomparse, è
uno stato di morte apparente o almeno di sincope. Catalessi è
una manifestazione del sistema nervoso, identica alla morte,
che come sa è, caratterizzata da rigidità muscolare, la tensione
del sistema nervoso ed il quasi arrestarsi del cuore.
Il Sonnambulismo dà la libertà di soggetto di usare le sue facoltà per l’esecuzione
degli atti che l’operatore gli comunica con la suggestione.

E la suggestione, deve essere verbale?


- No, signore, può essere verbale, mentale o attraverso passi o contatto fisico. Siete
venuti qui in suggestione mentale, perché l’ altra sera misi una corrente di attrazione
nello stringerle la mano.

E dimmi, Onofroff, per quanto tempo si potrebbe tener un individuo in catalessi? ...

- Molto ... Somministrandogli alimenti con una sonda può essere esteso tutto quello
che volete.

- E l’ipnotismo non è pericoloso per il soggetto...?

Onofroff si strinse nelle spalle, poi ha spiegato:


- Forse nelle mani di un operatore incauto e inesperto, ma questo pericolo scompare
quando l’operatore acquisisce conoscenza. L’ipnotismo è un’arma terribil . Si possono
commettere crimini, si può rubare, si può abusare delle donne.
- Che cosa è scientificamente affascinante...?
- Lo stato ipnotico prodotto dallo sguardo. -
- Gli animali sono in grado di affascinare ed essere affascinati?
«Sì, signore, tutti, di preferenza, hanno doti di fascinazione, uccelli e gatti.
Io ho affascinato leoni.
- Come è possibile che...? Mi racconti .

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- Niente. Sono andato con Malleu nella gabbia, per una scommessa che abbiamo fatto,
ed i leoni, che erano molto feroci, sentirono il fluido del mio sguardo e furono
dominati. Analoga cosa è successo a me con un bel toro. Ho lavorato a Saragozza ed
ero alle Fiestas del Pilar. Si celebrava quel pomeriggio una gran corrida di Tori.
Io passeggiavo senza sapere dove ero, ma poiché mi unisce una grande amicizia con il
signor Guerra, questi mi mise in un vicolo, e dissi: “non si muova da qui... “a quel
punto accompagna un toro, al farlo inciampai ed alzandomi mi trovo di fronte al toro
che si dirigeva verso di me. Allora lo guardo, mi avvicino a lui e la bestia si ferma e lo
tenni quieto finché non arrivò Guerra.
- Da quanto tempo opera?
- Oh! Da più di trenta anni e passa.
Beh, a che età ha iniziato?
-A diciotto anni.
- Come scoperse la sua attitudine ad ipnotizzare?
- Guardi: io sono italiano, a quattordici anni ero orfano, e alcuni dei miei zii che
vivevano a Tolosa mi allevarono. Lì ho cominciato a studiare come medico. Ho avuto
una ragazza che faceva la cameriera. Una sera parlavamo di ipnotismo tra quattro o
cinque amici. Lei era con noi, e io le ho detto scherzando: “Guardami, che stai per
dormire “Lei mi guardò, e subito cadde ipnotizzata. Ma qui iniziarono i nostri
problemi: non riuscivamo a svegliarla, tutta la notte passammo a fare delle prove, e la
mattina dopo sono andato in cerca del mio professore, che la risvegliò e ci rimproverò
fortemente.
Feci uno sforzo di volontà, studiai molto, e in una solo anno arrivai a fare tutto quello
che faccio oggi.

- Vediamo, Onofroff, come realizza la trasmissione del pensiero?


- Molto semplicemente. Io mi autosuggestiono. Lascio il cervello senza nessuna idea,
in uno stato completamente neutro, per ricevere il fluido che il cervello mi deve
inviare, e la mia volontà è sottomessa, soggetta alla volontà di un altro, e da questo
ottengo cosa fare stato volontariamente. Quindi io sono l’esecutore, ma il mio cervello
è quello di quello che mi guida. Le voglio dare una prova: pensi ad una cosa che posso
fare e me la invii col pensiero.
Finito di dire questo, Onofroff chiuse gli occhi. Ho pensato che si togliesse la sua
giacca e si mettesse la mia. In un momento eseguì l’operazione. Si muoveva come se
scosso da una corrente elettrica, ma toltosi la sua giacca mi tolse la mia, e se la mise
lasciandomi in maniche di camicia ... pensai che mi mettesse la sua, ed in un
momento lo fece ... Ero stupito di questo straordinario gentiluomo.

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Una performance di Dalì. Dalì conbbe Onofroff, e ne parla in suo diario13

13 DALÍ, Salvador (1904-1989): ”Un diario.1919-1920” págs. 220-222 en Textos autobiográficos, vol. I edición y
prólogo de Félix, Fanés, Barcelona, Destino, 2003.

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È veramente possibile leggere il pensiero?
Abbiamo iniziato questo viaggio nell’ipnomentalismo parlando dello
sguardo poiché questo è un canale molto potente di comunicazione.
Se utilizziamo lo sguardo ci sembrerà spesso anche di avere l’impressione di
capire quello che l’altro pensa.
Ci sembrerà di essere come “in contatto” con l’interlocutore.
Ma è possibile che quello che sentiamo sia vero?

Quanto ci piacerebbe leggere nelle menti altrui? È veramente impossibile?


Molto meno impossibile di quanto tu abbia mai immaginato, se induci la tua
mente a farlo.
Del resto la vita quotidiana è piena di casi nei quali ci sembra di capire quello
che l’altro pensa. Tra fidanzati non è raro sentire le emozioni dell’altro nei
momenti più alti di elazione. È come se, quando si esce dalla propria forma
abituale di essere e, come nel caso degli innamorati, si entra in una
dimensione differente, in quello che alcuni chiamano uno “stato modificato
di coscienza”, certe capacità possano essere risvegliate.

In effetti gli scienziati quantistici hanno notato tra particelle il fenomeno


dell’entanglement, e questo fenomeno sembra divenire percepibile in certe
situazioni.

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Tutti questi fenomeni sono, quindi, una specie di lettura mentale. Per chi la
osserva, il trasferimento di pensiero da una persona all’altra sembra una cosa
inspiegabile, se vista in modo lineare.

Ad un’analisi più approfondita il trasferimento di pensiero si svolge su tre


diversi livelli di sottile comunicazione.

• Il primo livello consiste nel “parlato”, che culmina (appunto) nel


linguaggio; la comprensione di sottili indizi e toni di voce che dicono
alla nostra intuizione qualcosa.

• il secondo si manifesta attraverso inconsci impulsi (muscolari), i quali


arrivano ad un contatto con la lettura della mente;

• il terzo livello riguarda la lettura della mente senza coinvolgimenti di


contatto e culmina in gradi di sensibilità sempre più sottili fino ad una
sorta di telepatia legata probabilmente ad una sorta di intricazione
quantistica (entanglement) primaria.

È possibile sviluppare abilità nella trasmissione e ricezione del pensiero su


tutti questi tre livelli.

Il primo livello è linguistico.


Il discorso è talmente ed universalmente usato, ma pochi ne conoscono le
sottigliezze. Ad esempio, a seconda delle rappresentazioni mentali che ci
facciamo il nostro corpo agisce differentemente. I nostri occhi ad esempio
quando costruiscono un’immagine tendono spesso a guardare in alto a destra
e quando la ricordano in alto a sinistra. Se osserviamo una persona possiamo
quindi capire il processo mentale alla base.
Oppure, ancora, si nota che quando una persona mente ha più difficoltà ad
aggiungere particolari a quello che dice.

Ma se il primo livello è interessante, nei livelli due e tre possiamo trovare


ancora più “mistero”.

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Il secondo livello di comunicazione di pensiero è chiamato lettura muscolare
(in inglese “muscle reading”). Nonostante la mancanza di fascino legata al
nome “lettura dei muscoli”, è giusto spiegarne il “modus operandi”, il quale è
conosciuto in psicologia come “azione ideomotoria”. Questa azione si riferisce
al fatto che i pensieri contenuti nella mente possono produrre una inconscia
risposta muscolare nel corpo. Questo concetto è conosciuto da molto tempo
ed era contenuto tra gli studi del famoso psicologo William James.

Quanto dice James, in effetti, è che ogni volta che un’idea è contenuta nella
mente, essa, automaticamente (inconsciamente) conduce ad una risposta
motoria (attività muscolare). È su questo principio che sono basati gli effetti
basati sulla lettura muscolare e molti altri fenomeni.

È possibile, ad esempio, in quella che viene chiamata “lettura del pensiero a


contatto” prendere la mano di una persona, la quale si sta concentrando su
una specifica azione, ed i muscoli della mano del volontario emanano impulsi
che, se interpretati correttamente, guidano il presentatore alla giusta
rappresentazione dell’atto, essendo contenuto nella mente. Questo è il
secondo livello del trasferimento di pensiero.
È l’accurata lettura di questi segnali inconsci muscolari che sviluppa l’abilità
della “lettura muscolare a contatto”. A suo modo è una “lettura del pensiero” e,
l’abilità di capire cosa si sta pensando (attraverso l’interpretazione di ciò che i
muscoli del volontario stanno dicendo), sembra quasi un linguaggio in sé.
Il grande Hanussen scrisse a questo proposito un manuale dal titolo “manuale
di lettura del pensiero”, basato proprio su questo concetto.

Una volta che impari a comprendere questo linguaggio indiretto della mente,
non passerà molto tempo per diventare abbastanza sensibile da essere in
grado di comprendere il diretto linguaggio della mente in modi sempre più
sottili.
All’inizio la spiegazione potrà essere ricercata nelle situazioni o
nell’interpretazione delle espressioni degli altri, ma, proseguendo, si arriva a
quella che appare come “telepatia” o influenza magnetica, cioè una reazione
difficilmente spiegabile altrimenti.

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La lettura del Pensiero a contatto
Due persone che si vogliono bene camminano tenendosi per mano. Possiamo
scoprire che ben raramente dovranno dirsi
dove andare. Spesso la direzione viene
scelta di comune accordo e senza parole,
quasi ci fosse una forza dietro a ciò. E,
spesso, nessuno ha l’impressione di
comunicarlo all’altro. Con questo capirete
quanto è naturale quello che vediamo
adesso.

Poiché la forma di lettura muscolare del pensiero è, per alcuni, molto più
facilmente comprensibile di quella diretta, iniziamo l’insegnamento di questo
ipnomentalismo spiegano come eseguire la lettura muscolare a contatto.

Il grande Onofroff era un campione di questa forma di lettura.

Anche Otello Ghigi, grande ipnotista, era estremamente capace.

Una testimonianza dell’estrema abilità di Otello Ghigi


Questo ricordo è una testimonianza diretta di sua moglie.
Una volta, ad un incontro dove erano presenti parecchi medici, chiese loro di decidere
un’azione a sua insaputa che lui avrebbe dovuto eseguire.
Rientrato, e prendendo la mano di uno spettatore, senza parlare, ma solo con la
lettura muscolare, andò in fondo alla sala dove vi erano parecchi libri, ne prese uno, lo
aprì ad una pagina specifica. Prese un capello, tornò indietro e lo posò sulla testa di
uno degli astanti.
Era questa l’azione decisa: riattaccare il capello!
Ma nessuna parola e nessun indizio era stato dato al grande Otello, eseguì questo
solo con la lettura muscolare.

Diamo ora un esempio di come può essere eseguita una semplice


dimostrazione (più semplice) che anche voi potete facilmente eseguire basata
su questo principio:

In una tipica rappresentazione di questo tipo di intrattenimento di magia


mentale, l’artista ha gli occhi bendati e viene condotto fuori dalla stanza.

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Durante la sua assenza gli spettatori decidono in materia di alcuni articoli: un
coltello, per esempio, il quale viene nascosto in un determinato posto
all’interno della stanza.
L’artista viene chiamato nella stanza.
Stando in piedi, ancora bendato, al centro della camera, l’artista dice:
“Desidero che chiunque, una persona qualsiasi, la quale sappia dove è
nascosto l’oggetto venga avanti e prenda la mia mano. Se si concentrerà sul
punto esatto dove l’oggetto è stato riposto, tenterò di leggere la sua mente e
ritrovarlo.

Anche altre persone possono assistere all’esperimento di lettura muscolare,


concentrandosi sul luogo in cui l’articolo che si sta cercando si trova.

“La persona della quale io tengo la mano, farà da trasmittente di pensiero,


mentre io ne sarò il ricevente. Questo stesso soggetto deve essere d’accordo
sul tenere la mente fermamente fissa sulla precisa postazione dell’oggetto
nascosto. Questo è l’unico modo per far sì che l’esperimento abbia successo. “

È meglio che la persona che si offre come volontario in questo esperimento


sia qualcuno che ha un atteggiamento di disponibilità e che crede nella
possibilità della comunicazione del pensiero.

Essendo stata impartita questa introduzione in modo serio e chiaro, un


volontario fa un passo avanti e gli viene detto di afferrare la mano sinistra
dell’artista.
La rappresentazione può così avere inizio. Se di successo, l’artista conduce il
trasmittente, passo dopo passo, intorno alla stanza e finalmente scova
l’oggetto nascosto.
Per comprendere il processo, diamo uno sguardo dietro le quinte.
Se qualcuno che ha visto dove è stato nascosto l’articolo, mette la sua mano
sinistra nella mano destra dell’artista, quest’ultimo potrà utilizzare le
impressioni che riceve dagli impulsi inconsci emanati dalla mano del
volontario per, a poco a poco, raggiungere o individuare il luogo dove
l’oggetto è situato.

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Per iniziare il test, i passaggi sono i seguenti: o l’artista aspetta finché avverte
l’impulso di muoversi in una determinata direzione, ma spesse volte sentirà
anche un impulso inconscio del soggetto che lo spinge in una certa direzione.
Di solito ha ragione ed il volontario lo seguirà volenterosamente finché
l’esecutore si muoverà lungo l’esatta direzione.
Nel raro caso in cui non sentisse l’impulso di muoversi verso una
determinata parte, l’artista compie un passo in avanti e dice: “ora pensa,
pensa”. Tieni la mente fermamente concentrata sul posto dove l’articolo è
nascosto! Abbi dei pensieri semplici, come “a destra” oppure “ a sinistra”“
l’effetto di questo ordine è quello di portare il volontario a compiere,
inconsciamente, un movimento vibratorio nella sua mano, la quale spinge
verso la esatta direzione: la postazione dell’oggetto nascosto.

Questa vibrazione iniziale si manifesta sotto due forme:


1. può manifestarsi sotto forma di un leggero movimento ostruente: uno
strattone (all’indietro) che agisce come forma di controllo per l’artista e gli
fa comprendere che la direzione che sta seguendo è quella sbagliata; di
conseguenza si ferma e non si dirige più verso quella parte.
2. potrebbe manifestarsi come una ferma guida che va di pari passo con
l’artista e dà supporto alla sua scelta in riguardo alla direzione. Il segnale
subliminale gli suggerisce che la direzione presa è quella giusta.
In un caso o nell’altro, i movimenti inconsci prodotti dalla mano del
volontario, rappresentano la “chiave” dell’artista nel selezionare la direzione
da prendere.
Nelle dimostrazioni della lettura muscolare a contatto, mentre l’artista studia
attentamente le vibrazioni prodotte dalla mano che sta tenendo, il volontario
ne è in realtà inconsapevole di tali movimenti e sta compiendo inconsci
movimenti che assistono l’artista nell’attuare, in modo corretto, le
“rappresentazioni”.
Il volontario tiene la sua attenzione, intensamente, fissa sul “dove” si trova
l’articolo nascosto.
Le componenti dirette del suo grado di concentrazione (con scopo mirato) si
manifesteranno nelle vibrazioni che la sua mano, inconsciamente,
comunicherà all’artista.

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Potresti provare un semplice esperimento a questo riguardo e per te stesso;
pensa ad alcuni oggetti che giacciono/si trovano alla tua destra e che tu
desideri raggiungere. Pensaci intensamente ed il tuo corpo, automaticamente,
si muoverà verso la direzione dell’oggetto pensato.
La lettura muscolare è basata sulla reazione di risposta data dalla
mente/corpo.

Quando fai pratica di lettura muscolare, ricordati che la sola cosa che devi
imparare è quella di interpretare correttamente i movimenti inconsci della
persona che funge da trasmittente. Qualche volta lo troverai facile e qualche
volta lo troverai difficile. Molto dipende dall’abilità del trasmettente nel
tenere la sua mente completamente immersa nell’esperimento.

Nel caso in cui si tratti di un trasmittente la cui attenzione non è


completamente dedicata all’oggetto, troverai le vibrazioni guida molto meno
evidenti e molto meno sensibili. Tuttavia, facendo pratica prima di tutto con
una persona e dopo con un’altra, diventerai subito più abile nell’interpretare i
movimenti inconsci e, prima che passi molto tempo, diventerai un esperto di
questa arte.

Molti test di lettura del pensiero a contatto possono essere fatti in questa
maniera: inizierai con il più semplice fino ad arrivare al più complesso.

LA COSA PIÙ IMPORTANTE È CHE, DI QUALSIASI GENERE SIA IL TEST,


IL TRASMITTENTE CONOSCA PRECISAMENTE DI CHE GENERE DI
TEST SI TRATTA E SIA CONSAPEVOLE DI CIÒ CHE CI SI ASPETTA DA
LUI.

A questo riguardo è necessario spiegare, attentamente, che è indispensabile


la collaborazione del soggetto stesso e che la sua forza di volontà sia in grado
di dirigere l’artista, passo dopo passo e seguendo un certo ordine.

Per esempio, se lui desidera che tu continui la tua opera, lui dovrebbe
pensare intensamente al darti l’opportunità di farti andare avanti. La
percezione del pensiero aumenta la stimolazione del pensiero stesso. Se
desidera che tu ti sposti verso destra, dovrebbe pensare al farti muovere
verso quella direzione. Quando vuole che tu ti fermi, dovrebbe farti avvertire

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la sua volontà di farti fermare. Lo stesso tipo di processo viene applicato a
tutti i test di contact mind reading (così come il farti sollevare la mano; muovila
verso la sinistra, abbassala nuovamente e lì troverai l’oggetto nascosto.

Con la comprensione di come la sua volontà ti farà dirigere, in


corrispondenza con i suoi pensieri ed in una sequenza di azioni consecutive,
capirai che gli impulsi della sua mano ti guideranno direttamente verso il
successo della rappresentazione, nella quale il test è implicato. Come stai
venendo a conoscenza dell’utilizzo di contact mind reading, ti sembrerà di
afferrare e rispondere agli impulsi (tramandati) inconsciamente, piuttosto che
consciamente.

Un altro suggerimento che ti aiuterà a rendere la rappresentazione di contact


mind reading di successo è rappresentato dal fatto di riuscire a introdurre una
certa forma di entusiasmo durante la fase lavorativa. Produrre entusiasmo
farà si che il trasmettente diventi più impulsivo e aumenti la forza delle
“soluzioni” che ti offre inconsciamente.
Non sentirti ristretto usando un metodo preciso di contatto per trasmettere
questi segnali.
Ci sono diversi modi di contatto per afferrare la mano del trasmittente e
tenerla tra le tue; o per far sì che la sua mano si riposi sulla tua fronte. Come
andrai avanti nel tuo lavoro (di pratica dell’esperimento), ti renderai conto
che non ti sarà più necessario entrare in diretto contatto con la mano del
trasmittente, poiché sarai in grado di avvertire gli impulsi anche tramite
l’utilizzo di un filo elettrico o di una fune, visto che il trasmittente avrà in
mano un capo dell’oggetto e tu terrai l’altro capo.

Altra cosa di estremo valore riguarda il fatto che inizierai a riconoscere,


istintivamente, il significato di ogni movimento inconscio prodotto dalla
mano del trasmittente. L’abilità che svilupperai ti farà muovere verso una
determinata direzione ed esattamente dove andare a trovare l’oggetto che,
precedentemente, era stato nascosto. Una volta ritrovato l’articolo (di cui si
sta parlando), sarai, anche, in grado di sapere, tenutolo tra le tue mani, se si
tratta dell’oggetto esatto.

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Se fai pratica con la lettura del pensiero a contatto sarai in grado di riconoscere
quanto significativa essa sia; diventerà tanto spontaneo (farne uso) da
sorprendere te stesso!
La lettura del pensiero a contatto aumenterà la tua sensibilità ed il tuo livello di
percezione: due qualità che sono importanti affinché si possano studiare le
componenti del terzo livello di trasferimento di pensiero, appunto la
telepatia, di cui si parlerà più approfonditamente nel prossimo capitolo.

I tuoi primi esperimenti con lettura del pensiero a contatto saranno (appunto,
in un primo tempo) praticati nell’ambito di un gruppo di amici; subito
acquisirai confidenza nelle tue abilità, così che sarai in grado di dimostrare le
tue capacità con un audience più grande.

Un test sperimentale che puoi rappresentare facendo pratica, riguarda il


gioco delle carte: piazza cinque carte da gioco, con la figura in vista, in fila sul
tavolo. Distanziale l’una dall’altra di tre pollici (circa otto centimetri). Chiedi
ad un volontario di selezionarne una mentalmente e di concentrarsi su di
essa, mentre afferra il tuo polso. Fai scorrere la sua mano sulla superficie
delle carte da una parte della fila, fino alla parte opposta. Quando la mano
passa sopra la carta da lui prescelta, sarai in grado di sentire l’impulso che il
trasmittente possiede di prendere quella carta.
Ottenendo questo risultato l’esperimento è completo!

Un altro test di grande effetto riguarda il coinvolgimento di una persona che


viene spinta a scegliere, mentalmente, un libro tra una pila di libri disposti su
un tavolo. Potresti anche abbandonare la camera mentre la scelta si sta
compiendo. Quando rientri, i tuoi occhi sono bendati.
In una rappresentazione di questo tipo, comprenderai che la fasciatura degli
occhi non solo è in grado di rendere la rappresentazione più interessante, ma,
allo stesso tempo, è in grado di farti maggiormente concentrare sulle sottili
vibrazioni rilasciate dalla mano del trasmittente. Quando la vista è tagliata
fuori, sei, infatti, in grado di focalizzare la tua attenzione sul senso del tatto.

Nel test sul libro, prendi la mano del volontario e passa la mano che è libera
sulla pila dei libri. Chiedi alla persona di concentrarsi sul libro che lui ha
scelto, in modo da far si che la sua forza di volontà fermi la tua mano sopra lo
stesso libro.

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Ora passa la tua mano, quella che non è contatto con il trasmittente,
lentamente sui libri e segui la linea sulla quale avverti la minor resistenza.

Scoprirai che, se vai verso la direzione sbagliata, il trasmittente te lo indicherà


attraverso la sua mano. Se stai percorrendo la giusta direzione, non sentirai
alcuna pressione oppure ti verrà trasmesso uno strattone che confermerà,
ulteriormente, che quella è la giusta direzione.
Il trasmittente vorrà il tuo successo nell’esperimento e non si rifiuterà di
assisterti inconsciamente. In tale test ti accorgerai che quando la mano
raggiunge il libro scelto, gli impulsi che ricevi ti spingeranno a prenderlo.

La stessa operazione si applica a tutti i test che rappresentano la Lettura del


Pensiero a Contatto.
Per esempio: se un oggetto è sotto il tavolo, verrai condotto verso il tavolo e lì
ti sarà “suggerito” di fermarti.
Come raggiungi la superficie del tavolo, un impulso ti condurrà verso il
basso. Muovendo la mano verso l’alto, partendo dalla superficie del tavolo,
avvertirai una sorta di flusso in quella direzione: è una indicazione di
direzione che suggerisce che l’oggetto giace sotto il tavolo e cercando lì lo
troverai.

Qualora la mano si muova nelle vicinanze dell’oggetto nascosto, sentirai una


specie di rilassamento lungo il braccio del trasmittente. La mano che stai
tenendo produrrà un movimento da sinistra verso destra, seguito da una
pausa quando entra in un più piccolo raggio d’azione, entro il quale puoi
(naturalmente) trovare l’articolo nascosto. A questo punto si manifesta una
leggera tensione da una parte all’altra: sinistra o destra, su o giù. La mano del
trasmittente ora ti indicherà il giusto posto in cui l’oggetto ricercato è situato.
Il procedimento è talmente preciso, una volta imparatolo, che saresti anche in
grado di trovare, sulla superficie del tavolo e ad occhi chiusi, un buchetto
prodotto da uno spillino.

Ricordati che, con alcuni trasmittenti i segnali potrebbero non essere così
evidenti, mentre, con altri, potrebbero essere più accentuati; gli impulsi,
comunque, non sono fraintendibili nel loro significato.
Man mano che fai pratica sarai capace di riconoscere qualsiasi genere di
impulso.

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Hanussen e la lettura del pensiero senza contatto
Un libro veramente valido sulla lettura del pensiero a contatto è “Manuale di
Lettura del Pensiero” di Eric Hanussen, personaggio misterioso.
Eric Hanussen si chiamava in realtà Steinschneider, scoprì i suoi poteri
paranormali, o almeno le sue strane capacità, dopo essere stato ferito alla
testa durante la prima guerra mondiale, a cui aveva partecipato con il grado
di sergente. In una sua biografia viene riportato un episodio occorsogli nelle
Fiandre durante la prima guerra mondiale. Lui e gli altri soldati erano rimasti
senz’acqua, faceva molto caldo ed erano tutti terribilmente assetati. Restarono
senza bere per trentasei ore. All’improvviso Steinschneider indicò la terra,
scavò una piccola buca, dicendo: “Qui c’è l’acqua”. I soldati scavarono ed
effettivamente l’acqua c’era, tanta acqua, perché egli aveva trovato,
“percepito” una falda acquifera. Per alcuni disturbi seguiti al colpo alla testa
fu anche in cura presso uno psichiatra ebreo, che intuì che il suo paziente
possedeva delle insolite capacità. Terminata la guerra, Hanussen avrebbe
deciso di sfruttare queste capacità in alcuni spettacoli, soprattutto a Vienna e
Berlino. Ma prima aprì un gabinetto di astrologia a Praga, che gli procurò dei
problemi con la giustizia, per cui fu costretto a lasciare la città.
Accanto all’attività di “mago” portò avanti delle altre iniziative. All’età di 21
anni era già capo redattore della rivista “Der Blitz”, (Il fulmine). Nel 1920,
pubblicò il suo secondo libro dal titolo “Das Gedankenlesen” (La lettura del
pensiero). Non meno sconcertante è il fatto che, pur essendo ebreo, si dedicò
alla propaganda a favore del nazionalsocialismo ed ebbe rapporti con i capi
più importanti delle SS e della NSDAP.

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Quando eseguiva le sue performances di chiaroveggenza alla “Scala” di
Berlino spesso tra il pubblico c’erano anche numerosi giornalisti, i quali non
di rado scrivevano la cronaca di quelle serate e dei relativi colpi di scena.
Anche quando le previsioni del “mago” si rivelavano esatte, questi giornalisti
si chiedevano sempre se si era trattato di una coincidenza o se, addirittura,
non ci fosse una vera e propria organizzazione alle spalle.
Riportiamo qui un solo episodio come esempio delle sue prestazioni. Una
sera Hanussen guardando un anziano e severo signore di classico stampo
prussiano gli dice di vedere, in una via principale, anzi vicino ad
Alexanderplatz, una casa di quattro stanze. All’improvviso grida di chiamare
i vigili del fuoco, che ci sono ancora solo quattro minuti di tempo, c’è stato un
corto circuito. Ci sono anche molti soldi dentro una cassaforte; bisogna fare in
fretta, se si vogliono salvare i soldi. Ormai mancano solo tre minuti e venti
secondi, bisogna ringraziare i nuovi motori dei vigili del fuoco di Berlino.
L’uomo, un banchiere, esita, poi, finalmente, si dirige al telefono e fa un
numero. Poco dopo si sentono delle sirene per la strada. I pompieri
effettivamente trovano l’appartamento con la stanza in fiamme e realmente la
causa dell’incendio è un corto circuito. Hanussen, che aveva successivamente
acquistato la stima di Hitler, venne da questi fatto uccidere poiché aveva
previsto l’incendio del Reichstag.

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Lettura del Pensiero senza Contatto
Nella vita quotidiana osserviamo, tuttavia, che non sempre la comunicazione
avviene solo con il contatto.
Spesso si percepiscono i pensieri dell’altro senza contatto diretto.
Questo soprattutto, è vero quando guardiamo una persona negli occhi, ma è
anche vero dopo che siamo stati molto con una persona e si è creta una sorta
di “intricazione” con questa.
Questo diviene, quindi, una sorta di telepatia. Con questa parola si intende la
trasmissione e ricezione del pensiero senza alcun contatto fisico e opera in
due direzioni:

1.Proiettando il pensiero
Consiste nel trasmettere un pensiero alla mente di un’altra persona: la
persona che manda il pensiero è denominata proiettore.

2.Ricevendo il pensiero
Si sviluppa nel momento in cui si verifica la ricezione del pensiero trasmesso.
La persona che riceve il pensiero si chiama ricevente.

La telepatia è quindi rappresentata come l’abilità di spedire e ricevere


messaggi pensati senza l’utilizzo dei cinque sensi.
Per questa ragione può essere denominata come il “sesto senso”.
Di solito i messaggi pensati vengono trasmessi e ricevuti sotto forma di
parole o foto.

È normalmente più importante, all’inizio, che tu diventi un bravo ricevente di


telepatia che un buon proiettore. La pratica della lettura muscolare a contatto
rappresenta un logico passo nell’apprendere come rappresentare la lettura
senza contatto (o telepatia).
Poiché vari indici sembrano mostrare che la telepatia è una naturale funzione
della mente (almeno delle persone che sono sufficientemente coscienti di
ricevere), è possibile che l’innalzamento della coscienza umana possa essere
fenomenale nel praticare queste tecniche.

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Pickmann – una acuità estrema nella lettura muscolare e nella lettura senza
contatto
Pickmann imperversò nel secolo scorso con la sua eccezionale abilità nella
lettura del pensiero con e senza contatto. Come anche si può leggere nella
testimonianze di Onofroff, lo stato che permette i migliori risultati ha stretto
contatto con uno stato di autoipnosi. Portato all’estremo, permette di
ottenere risultati apparentemente impossibili.
Ecco la testimonianza del famoso Prof. Lombroso, che esaminò lungamente il
Pickmann per capire da dove nascesse la sua straordinaria abilità.

Pickmann — Sono ormai note a tutti le singolari virtù del Pickmann. Dopo essersi
eccitato col digiuno e con fortissime dosi di caffè e cogli applausi che accolgono i suoi
volgari giuochi di prestigio, egli può mettersi in comunicazione col primo venuto
(salvo che questi l’abbia in grande antipatia e diffidenza), e quando costui gli
comandi, pensando con molta energia, però, notisi bene, in lingua francese e non
altrimenti, alcune serie circoscritte di atti, quali indovinare alcuni numeri, alcune
parole, percorrere ad occhi chiusi un tracciato complicatissimo e compiere sopra date
persone alcuni atti, come battere loro tanti colpi sul capo, affibbiar loro degli occhiali
sul naso, e sopra tutto e sempre indovinare chi abbia assassinato un dato spettatore, e
il coltello, scelto fra dodici uguali, che l’abbia ferito, e la regione ferita, e il sito in cui
vennero seppelliti di nascosto l’immaginario cadavere e i suoi indumenti, tutto ciò
mentre ha gli occhi bendati, le orecchio turate, e mentre si adottarono da persone fuori
di ogni contestazione tutte le precauzioni le più rigorose per impedirgli ogni
soperchieria.

Nel mio laboratorio — senza contatto — indovinava 9 volte su 10 le carte da giuoco,


quando aveva lasciati gli occhi e gli orecchi; ne indovinava 7 su 10 senza gli occhi
fasciati. L’essere in una stanza o in un’altra — l’ipnotizzatore — non influiva in
nulla. — È curioso poi che i numeri distribuiti in 20 cartellini tutti eguali venivano
da lui indovinati con minore facilità (0 a 7 su 10), però sempre senza contatto.

….

E giova osservare che, benché egli creda di agire in istato di veglia, mano a mano che
procede nelle sue letture mentali, specie quando queste si complichino, egli appare
dispnoico (con respiro più corto e affrettato), col volto soffuso, e procede nei

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movimenti a bruschi scatti, precipitosi, come appunto accade negli ipnotici; e
finalmente, dopo un tempo non lungo, resta esaurito e non riesce più a nulla.
Genialità morbosa — Più naturale e giusta è l’obbiezione: Perché Pickmann e non
tutti gli altri hanno, sia pure piccolissima, questa lucidità, questa lettura del
pensiero? Senza ripetere che molti l’hanno e non l’avvertono (v. s.), la risposta è
nell’esame clinico che abbiamo a brevi linee tracciato: Pickmann è lucido perché è un
neuropatico, un isterico con incipiente atassia: e lunga è la lista dei fenomeni strani,
delle virtù apparentemente straordinarie di cui i neuropatici sono dotati, pagandone
il duro scotto colla malattia.
S’aggiunga ch’egli acuisce il proprio isterismo coll’entrare in uno stato semi-ipnotico,
poiché prima della lettura colla fasciatura degli occhi e dell’orecchio, sia l’entrare in
quello stato che gli alienisti chiamano di monoideismo ipnotico, stato di un
isolamento completo dei sensi e del pensiero, col predominio assoluto di una sola idea:
e che nel momento della lettura e subito dopo ignora assolutamente quanto abbia
detto e fatto, precisamente come un qualunque ipnotizzato, ridestandosi subito dopo
finita la lettura od appena sentasi mancar la lucidità. Non vi ha dubbio, adunque, che
egli passi in quel momento dalla veglia ad uno stato semi-ipnotico, dal quale, del
resto, come già accennammo, non è molto distante anche in istato normale, e qui
aggiungo che avendo domandato alla sua signora perché potendo leggere essa pure e
meglio del marito il pensiero, non lo facesse, mi rispose: «Ce n’è abbastanza in una
famiglia di uno che sia “dètraqué” senza aggiungervi l’altro. Se anche io ripetessi
quelle manovre, la famiglia non avrebbe più chi la dirigesse».
Ricordiamo quanto disse Pickmann a Bonvecchiato: «Quando mi si suggestiona, il
mio corpo si dispone, senza ch’io sappia perché, nella direzione, ecc., ecc.». Quando
Pickmann assoggetta il proprio organismo, esclusivamente, agli eccitamenti che
vengono dalla persona del suggestore, egli ne è passivamente dominato in guisa da
finire col vibrare all’unisono, col seguirne cioè i movimenti più lievi, per lo stesso
meccanismo per cui, se in un ambiente vi siano trenta violini, di cui due soli
accordati all’unissono, ponendo in vibrazione il primo, vibra anche il secondo. Si
disse che questi fenomeni si possono ottenere anche in istato normale, ma io aggiungo
che si ottengono solo per eccezione, e in proporzione infinitamente più scarsa. Così
nella Società delle ricerche psichiche di Londra si osservò come la divinazione di una
carta si può avere una volta sopra 43 uomini normali non ipnotizzati e una volta
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ogni 5 e un quarto persone ipnotizzate. E Ochorowitz ottenne 13 successi su 31
isteriche, mentre negli uomini comuni ne ebbe uno su 24.
Che se si possono ipnotizzare gli individui più comuni, non si ottengono da individui
perfettamente sani che fenomeni di poca importanza, e ad ogni modo l’ipnotismo agi
su questi in modo da mutare per qualche breve tempo la orientazione delle cellule
corticali, come dimostrano i fenomeni della polarità ipnotica. Si ha dunque allora un
fenomeno temporaneamente morboso, ma sempre morboso, che spiega la singolarità
delle nuove facoltà acquisite.

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Metodo Cumberland per imparare la lettura del pensiero a contatto
Cumberland aveva dimostrato estrema abilità nella lettura del pensiero a
contatto fin da piccolo, a partire dall’età di sette anni.

“Whilst a mere child my perceptive faculties were remarkably keen ; and the power to arrive at other
people's thoughts was, I presume, with me at an early age. But it was only about seven years or so
ago that I began to practically test the matter.
My first important experiment was performed on my firdt " subject." with the Rev Dr Bickersteth,
the Dean of Lichfield.
I was on a visit to the Dean, and one morning, after breakfast, the subject of conversation having
turned upon "willing" and "mesmerism," he asked me if I thought it possible for a person to read
the thoughts of another.
I replied that I believed such a thing, under certain conditions, would be possible ; in fact, that I was
almost certain I could do so myself.
This reply naturally called for a test ; and the Dean undertook to think of some object in the
Deanery of which I could know absolutely nothing.
My attempt to arrive at the Dean's thoughts were, as compared with my after-efforts, somewhat
crude, but the experiment was perfectly successful.
I remember that I took my host by the hand I was from the first impressed with the necessity of
establishing a physical communication between the subject and the operator and led him from the
breakfast-room ; not quickly, as I invariably do now, but slowly and lingeringly.
We entered the study, and I immediately felt that I was in the correct locality. A moment more, and
I placed my hand upon an object which, according to the impressions I then received, I believed to be
my subject's selection.
I was quite right : the object was a bust of Lady Augusta Stanley.
This experiment, I need hardly say, emboldened me to make further attempts ; and I speedily arrived
at a much higher pitch of perfection.”

Cumberland era estremamente capace nella lettura del pensiero a contatto.


Addirittura venne coniato il termine “cumberlandismo” per accennare al suo
metodo come sinonimo di “lettura muscolare”.

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Ecco gli esercizi base.
Allo stato di veglia.
Educazione alla passività mentale attraverso i procedimenti di Cumberland.
Il procedimento si basa sulle inevitabili manifestazioni muscolari del
pensiero. Tenete il polso di una persona che penserà intensamente a farvi
eseguire un movimento qualsiasi: voi percepirete, con un po’ di attenzione,
un impulso che il suo braccio riceve dal suo cervello e trasmette alla vostra
mano. Alcuni sperimentatori, virtuosi della lettura muscolare, arrivano
perfino a simulare con il suo aiuto la lettura dei pensieri. Vi domandano di
comandare loro mentalmente un gesto, vi afferrano il polso e interpretano
molto abilmente i suoi sussulti per eseguire, guidati da voi stessi, l’atto
richiesto. Per far bene ciò, bisogna saper sottrarre la propria attenzione alle
impressioni esterne, ai nessi logici delle idee che tendono a susseguirsi nello
spirito, agli apprezzamenti che l’immaginazione genera così volentieri, in una
parola, bisogna porsi in una condizione di vuoto, realizzare ciò che le scuole
psichiche orientali chiamano la notte mentale.
La teoria di Cumberland permette, quindi, di educare un soggetto a rendersi
passivo, a interrompere la sua attività intellettuale; ciò acuisce
considerevolmente la sua percezione relativa alle suggestioni mentali senza
contatto. Ecco perché utilizzo e consiglio tale procedimento - conosciuto sotto
il nome del suo inventare - e di cui ecco la tecnica dettagliata:
1. Scegliere nel locale in cui si opera, un angolo in cui ci porremo con il
soggetto durante ogni prova. Costituirà il punto di partenza di tutte le
traiettorie che gli verranno suggerite in seguito;
2. Immaginate un atto da compiere per il soggetto. All’inizio, sarà
qualcosa di semplice, per esempio andare nella stanza vicina, prendervi
un oggetto e deporlo su una sedia;

3. Scomporre la complessità dell’atto in tanti movimenti parziali quanti ne


occorrono per compierlo. Esempio: camminare verso la porta, - voltarsi
verso la porta, - alzare il braccio, - portarlo verso la maniglia della parta,
- afferrarla, - girarla, - tirare o spingere, - entrare nella stanza dove si
trova l’oggetto da prendere, - avanzare fino a quel luogo, - fermarsi, -

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alzare il braccio, - afferrare l’oggetto, - ritirare il braccio, - voltarsi verso
la sedia, - camminare verso la sedia, - deporvi l’oggetto;
4. Chiedere al soggetto di tenervi il polso destro con la sua mano sinistra,
assai fermamente;
5. Concentrate la vostra attenzione sul primo dei movimenti da suggerire
(camminare). Immaginate il soggetto che mette avanti una gamba, poi
l’altra. Insistete su tale rappresentazione mentale fino a che egli si metta
in movimento. Continuate a sollecitarlo col pensiero, seguendolo. (Deve
guidarvi, camminare davanti a voi: fatto che in presenza di profani,
suscita veramente l’illusione di una lettura del pensiero). Quando ha
eseguito il primo ordine, suggeritegli il secondo, sempre sotto forma di
immagine accompagnata da un ordine mentale energico;
6. Se egli sbaglia, raffiguratevelo nell’atto di interrompere il movimento
sbagliato, ordinando: `Fermati!’. Quando si è fermato, riprendete la
suggestione al punto in cui l’avete lasciata;
7. Continuando la serie delle vostre suggestioni parziali, assicuratevi che
l’atto desiderato sia completamente eseguito.
Con l’esercizio, si arriva a ottenere l’esecuzione degli atti più complessi con
una rapidità sorprendente. Ciò potrebbe costituire un gioco di società o anche
un’attrazione per una sala di spettacoli. Dal punto di vista in cui ci poniamo,
il procedimento di Cumberland predispone il soggetto e l’operatore alla
suggestione mentale senza contatto, perché sviluppa la percezione dei primo,
e nello stesso tempo abitua il secondo alla concentrazione del pensiero.

Esperienza senza contatto


È bene scegliere un soggetto al quale sia familiare il metodo Cumberland e
un momento in cui il soggetto sembra ben disposto. L’oggetto dei tentativi è
quasi indifferente, ma consiglio sempre di cominciare con una o l’altra delle
due esperienze seguenti:

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1. Disponete su due otre tavoli dieci, venti, trenta oggetti. Procedete
dapprima per contatto fino a che il soggetto non arriva davanti al tavolo
dove si trova l’oggetto che voi indicate mentalmente. A quel punto,
interrompete il contatto e continuate l’azione di suggestione. Il
percipiente non dovrà affrettarsi, ma aspettare un impulso molto
chiaro. È necessario dire che, in questa esperienza come nelle
precedenti, l’emittente tradurrà le sue suggestioni in immagini? Se poi
vuole dedicare, la vigilia o anche parecchi giorni prima, un po’ di
tempo a studiare l’oggetto al fine di farsene un’immagine ben precisa,
l’esperienza procederà senz’altro meglio.
2. Bendate gli occhi del soggetto e, ponendovi dietro di lui, cercate di
ottenere da lui qualche movimento da fermo: alzare un braccio, voltare
la testa, ecc. In seguito fate descrivere una traiettoria ben determinata.

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Esperimenti Avanzati senza contatto

Ipnosi per azione mentale (metodo Jagot)


Abbiamo molte volte sperimentato secondo quanto indicato qui sotto
(metodo 1) i risultati sono SEMPRE stati interessanti.
Secondo noi più che nell’ambito dell’ipnomentalismo la seguente
sperimentazione ricade nell’ambito dell’ipnomagnetismo in quanto non ci
sembra possibile con persone che non reagiscano alle esperienze magnetiche
o energetiche. È necessaria una particolare sensitività cenestesica.
L’ambiente deve essere favorevole. L’ambiente deve essere molto tranquillo.

L’ipnotismo senza contatto può essere tentato :


1. Su un soggetto che sia stato ipnotizzato parecchie volte con i mezzi
consueti.
2. Su una persona che non sia stata oggetto di preliminari ipnotizzazioni.

Riportiamo le istruzioni (molto valide) date da Jagot. Il nostro metodo è quasi


identico.

I. Su un soggetto che sia stato ipnotizzato parecchie volte con i mezzi consueti.
Sappiamo che esistono quattro fattori di ipnotizzazione: a) le sollecitazioni
sensoriali; b) la suggestione verbale; c) il magnetismo animale; d) la azione psichica
propriamente detta.
Quando si cerca di provocare fenomeni ipnotici su un soggetto presente, è cosa
intelligente utilizzare insieme i quattro elementi di influenza. Oltre il vantaggio
quantitativo risultante dalla loro somma, si ha così la certezza di interessare, fra i
tipi di sensibilità, quello che predomina nel soggetto. Alcuni individui sono infatti
più sensibili al fattore a); altri al fattore b), ecc...
Quando si desideri realizzare la possibilità di provocare l’ipnosi immediata e a una
distanza più o meno lunga, restando il fattore d) il solo utilizzabile, il successo sarà
più facile con un soggetto che sia più sensibile a tale fattore che ai primi tre: ciò di
cui possiamo facilmente assicurarci, sottoponendo ciascuno dei soggetti a
disposizione a quattro serie di sollecitazioni, rispettivamente sensoriali, verbali,

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magnetiche e psichiche. In mancanza di scelta si può provare su un qualsiasi
soggetto ipnotizzabile.
Dopo aver educato il soggetto a percepire le suggestioni mentali, secondo le
istruzioni date nel capitolo precedente, diventa possibile addormentarlo e svegliarlo
con un semplice sforzo di volontà.
Quando questo risultato diventa acquisito e non richiede più alcuno sforzo, lo si
ottiene a grande distanza come pure a qualche metro. Un resoconto estremamente
interessante di una esperienza di tal genere, ripetuta parecchie volte, da un
comitato di scienziati e medici (tra i quali P. Janet, Myers, Gibert, Marillier,
Ochorowicz) è stato offerto da M. Ochorowicz, agrégé dell’università di Lemberg,
nel suo libro La Suggestion Mentale.
II. Su una persona che non sia stata oggetto di preliminari ipnotizzazioni.
Il lettore, attento ai primi tre capitoli di questo libro, sa che i pareri sulla possibilità
di un tale fenomeno sono discordi; conosce i fondamenti di un’opinione positiva;
concluderà che solo l’esperienza, personalmente realizzata, può, all’occorrenza,
dare a ciascuno una certezza.
Nella quasi totalità dei casi, sarebbe vano pretendere di raggiungere uno stato
ipnotico con una sola seduta di azione mentale. Come per ogni altro effetto che si
voglia conforme a un’immagine precisa, la ripetizione dello sforzo di emissione è
indispensabile.
Del resto, chiunque voglia tentare di ottenere l’ipnosi a distanza su soggetti non
esercitati deve rispettare una condizione essenziale: è quella di essere abituato alla
sperimentazione ipnotica consueta, quella che si pratica con l’aiuto dello sguardo e
della parola su persone presenti. Soltanto uno sperimentatore, per il quale
provocare l’ipnosi costituisce una cosa familiare, può immaginarne, suggerirne
precisamente l’effetto. Credo del resto, di aver abbondantemente insistito
sull’importanza del ruolo delle immagini in telepsichia.
Le varie rappresentazioni da utilizzare per tentare di ottenere d’ipnotismo a
distanza sono le seguenti:
1° Immagine mentale del soggetto, presente, seduto di fronte all’operatore come per
l’ipnotizzazione verbale;
2° Immagine dell’esecuzione della prima fase e degli effetti che essa determina;
3° Immagini delle fasi successive alla precedente e dei loro rispettivi effetti;
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4° Immagine del soggetto in stato completo di ipnosi.
Lo slancio volitivo di cui conosciamo l’indispensabile ardore, sarà, in proposito,
caratterizzato da un’intenzione risoluta di provocare il sonno ipnotico.
L’intenzione da sola basterebbe a influenzare il soggetto, a condizione che la si
manifesti a lungo e in modo reiterato ogni giorno per qualche settimana. Ma, senza
una rappresentazione ben precisa dello stato che si vuole ottenere, si influirebbe in
una forma imprecisa e il soggetto proverebbe un non ben definito torpore.
Non è necessario insistere sul fatto che, una volta ottenuta l’ipnosi, la suggestione
diventa possibile. Allo stesso modo in cui un soggetto che voi addormentate con lo
sguardo e la parola raggiunge il suo massimo grado di suggestionabilità, quello che
viene ipnotizzato con azione a distanza diventa suggestionabile mentalmente,
fintanto che è mantenuto nello stato di ipnosi.
Il risveglio non presenta difficoltà: avviene non appena lo si suggerisce, come nelle
esperienze consuete.

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La Lettura Facciale: capire le bugie e la dinamica ipnotica
Nel momento in cui vediamo una persona questa muove la sua faccia.
Un elemento estremamente utile per l’ipnomentalista è, quindi, la lettura
facciale e dei movimenti di questa.
Noi già pratichiamo questa dote inconsciamente quando guardiamo gli altri.
Il nostro fine è ora raffinare tale abilità
Il viso trasmette quello che pensiamo. Un esercizio molto interessante è il
cosiddetto esercizio della “palla di cristallo”.
Parlando con una persona osservare il suo viso e dalle sue reazioni capire se
quello che stiamo dicendo è corretto o meno. Con tale sistema possiamo
anche capire le bugie.
Un elemento importante sono i segnali oculari della PNL. Infatti i nostri occhi
quando parliamo rivelano i nostri processi mentali

Scoprire le bugie
Un altro vantaggio della PNL, riguarda
la capacità di individuare quando una
persona sta “inventando” una storia e
quando, invece, sta ricordando
un’esperienza. Anche questo tipo di
persona è in grado di compiere letture
simili, poiché accetta quanto si è
inventato come un fatto: la sua mente
lavora, quindi, seguendo quella stessa
strada.

Altri elementi per capire le bugie:

• Minore capacità di descrizione nel raccontare eventi non vissuti


• Comunicazione non verbale non coerente
• Se avete la possibilità di tenere i polsi della persona e guardarla negli
occhi potrete fare il “Lie detector” umano. Infatti potrete sentire un
cambiamento di pulsazione al momento della menzogna.

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PNL e PNL3 per l’ipnomentalismo

Il corpo mette in atto quanto la mente sta pensando. Conoscere ciò che la
mente sta pensando, attraverso le risposte che il corpo è in grado di dare,
entra nel campo dello studio della programmazione neurolinguistica.
I migliori “lettori” di “letture psichiche”, anche denominate “letture fredde”,
sono sempre stati coloro che compiono il loro lavoro intuitivamente, infatti,
per compiere una buona lettura fredda è necessario sviluppare le proprie
abilità intuitive.
Ma, a questo riguardo, un notevole passo avanti è rappresentato
dall’apprendimento della lettura del linguaggio subconscio del corpo del
soggetto (cliente, partecipante o spettatore che sia).
La PNL distingue tre tipi di personalità principali: il visivo, l’auditivo ed il
cenestesico (V A K)
Il nostro compito è quello di individuare i collegamenti con il mondo, in
relazione a combinazioni di queste tre modalità, delle quali (a seconda
dell’individuo) ne è utilizzata principalmente una. Nella PNL3 questa analisi
è portata ancora oltre, fino a capire anche il tipo dell’enneagramma correlato.
Significa che, dai movimenti e dalle parole di una persona, diviene allora
possibile (con la PNL3) capire il suo passato ed anche elementi della sua
infanzia senza che l’interlocutore ci abbia detto nulla!
Ma torniamo alla PNL più tradizionale.
Attraverso questo studio si è, quindi, in grado di individuare come il cliente
pone in essere i suoi rapporti con il mondo, come si verificano le sue
esperienze attraverso le tre maniere, precedentemente citate, e cioè:
- ascoltando le parole utilizzate per descrivere le esperienze fatte dal cliente;
- osservando il modo in cui il cliente risponde agli stimoli esterni;

- facendo specifiche domande e osservandone le reazioni.


Tutti questi processi fanno parte della programmazione neurolinguistica.
Addirittura, si sarà in grado di comprendere, attraverso i movimenti
involontari degli occhi del cliente, come egli è in grado di immagazzinare le
informazioni. Attraverso una attenta osservazione dei dettagli che vengono
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prodotti dalle azioni governate dal corpo del cliente, sarai capace di ottenere
uno sguardo di insieme della natura basica del soggetto studiato.
Non esiste un unico sistema con il quale si possa lavorare, in quanto esso
differisce a seconda dell’individuo; sarà tuo compito individuare il sistema
appropriato per il cliente con il quale lavori ogni volta. I movimenti inconsci
dell’occhio della persona visivamente orientata, indicherà molto a riguardo
della accettazione o rifiuto di quanto è stato dato da leggere al cliente.
Gli uomini sono esseri complessi: danno più di una risposta!
Ti accorgerai, però, che esiste una sorta di modello comune delle risposte
(ottenute dalla gente). Per esempio, se fai una domanda ad un cliente: “di
quale colore è la cucina di tua madre”, alcune persone guarderanno diritto
davanti a loro, alcune guarderanno in alto a destra, mentre altre guarderanno
a sinistra.
Nel caso in cui tu voglia fare altri esperimenti al riguardo delle risposte
ottenute osservando il movimento degli occhi, fai una domanda come:
“pensa al pezzo musicale che più ti piace”… alcune persone guarderanno in
basso a sinistra, altre in basso a destra.
Adesso continua con altre domande, quali: “come ti senti quando sei seduto
davanti ad un caminetto in cui arde un fuoco schioppettante?” oppure:
“come ti senti quando scivoli dal calduccio del tuo letto in una giornata
fredda?”Una volta formulate le domande, ti accorgerai che alcune delle
persone intervistate guarderanno in basso a sinistra ed altre guarderanno in
basso a destra.
Se, ora, consideri i contenuti delle domande, ti accorgerai che la prima serie si
compone di domande che comportano una risposta visiva, come: “di quale
colore…”, “il tuo orologio possiede indicatori o numeri, per le ore?”. Per
questo tipo di domande interviene una risposta visiva e le persone interessate
dirigeranno lo sguardo in alto a destra o a sinistra, oppure davanti.
Con domande come: “immagini come staresti con i capelli verdi?”, la risposta
cambia leggermente. La domanda, comunque, interessa ancora una volta una
risposta visiva, ma, in questo caso, la persona non può constatare se ha i
capelli verdi, perciò è necessario che analizzi, mentalmente, come starebbe in
quella situazione.
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Se la risposta delle persone alla prima serie di domande si manifestava
nell’indirizzare lo sguardo a destra o davanti, con la seconda serie di
domande visive la direzione dello sguardo si dirige verso l’alto a sinistra.
A questo punto è necessario introdurre il concetto di immagini ricordate ed
immagini costruite.
Le immagini ricordate appartengono alla memoria. Quelle costruite vengono
create per il futuro.
Si noterà che la maggior parte delle persone che, normalmente, utilizzano
(maggiormente) la mano destra avranno la tendenza a guardare in alto a
sinistra nel caso di immagini ricordate ed in alto a destra, per quanto
riguarda le immagini visive costruite.
Avviene, naturalmente, il contrario nel caso delle persone così dette
“mancine”. È necessario, perciò e prima di avviare i tuoi esperimenti, che tu
comprenda quale sistema viene utilizzato dai vari soggetti intervistati,
attraverso la formulazione di diverse domande.
Lo stesso procedimento viene applicato alle risposte ottenute dalla seconda
serie di domande, le quali richiedono un accesso auditivo e della terza serie
di domande, le quali richiedono un accesso cenestesico.
Non è richiesta una forte immaginazione, per l’ottenimento di una riuscita
lettura della mente, una volta che il lettore conosca il modo in cui il cliente
immagazzina le sue esperienze quotidiane e sia in grado di compiere una
approfondita osservazione delle sue risposte (di quelle del cliente) inconsce.
Inoltre, osservando se il cliente sta ricordando o inventando una risposta, si
può ottenere una indicazione del livello di verità inerente la risposta stessa.
La programmazione neurolinguistica sarà riconosciuta come un fenomeno
psico-fisiologico che fornisce uno sguardo interiore della natura (costruttiva)
del cliente. Il suo utilizzo richiama attente osservazioni da una parte e
migliora la coscienza, la quale ultima va “mano nella mano” con lo sviluppo
del potere psichico.
A questo proposito, un modo per avvicinarsi maggiormente al cliente
consiste nell’imitare le sue risposte subconsce. (Un metodo semplice è
respirare in contemporanea con il cliente).

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Usando la tecnica di PNL potrai aggiungere una certa dose di esperienza
emozionale al tuo rapporto (di interazione) con il tuo cliente. Per esempio, se
stai parlando con una persona che è visivamente orientata, usa i casi visivi
quando fai le domande o fai uso della lettura. In questo tipo di esperimenti il
cliente si identificherà in modo accentuato con i segnali visivi, coinvolgendosi
a livello emozionale e fornendo risposte di subconscio più distinte, facili per
cui da essere interpretate.
Questa tecnica ti fornirà particolari segnali quando avrai un contatto diretto
con un soggetto (preso sotto esame) dal forte stress emozionale,
permettendoti di controllare la profondità della lettura.
Fa’ sì che la tua reazione alle risposte di PNL del tuo cliente diventino un
processo automatico, nella comprensione del comportamento umano, e sarai
affascinato da come le reazioni inconsce del tuo cliente, verso varie domande,
ti dirigano verso una lettura psichica di successo.

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Un esperto mentalista che utilizza la PNL
A questa persona, fu chiesto di dimostrare la sua abilità nel “leggere la
mente” di dodici persone, tre delle quali erano da lui conosciute. Ecco le sue
parole:

“Durante la rappresentazione chiesi a coloro che non mi conoscevano di concentrarsi


sulle risposte da darmi riguardo specifiche domande, ma di non rispondere a voce
alta.
Feci le domande: “di quale colore è la tua macchina”, “qual è il tuo pezzo musicale
preferito”, “come ci si sente nel tenere stretto tra le mani un neonato”, ecc.
Fatta la prima domanda, applicai la tecnica di PNL alle risposte datemi dai membri
del gruppo, selezionando i quattro volontari che avevano risposto nel modo più
semplice da leggere, dopodiché iniziai, uno alla volta, a fare la “lettura fredda”.
Mentre stavo lavorando con la prima persona, diventai conscio del modo in cui le
altre persone stavano rispondendo, il che mi diede modo di ottenere risultati molto
positivi.
Mentre tenevo la mano della prima persona, iniziai dicendo: “ti piacciono i colori
pastello ed il colore della tua stanza è rosa pallido”. Lei rispondeva positivamente e mi
dava un’indicazione di risposta emozionale. A questo punto possedevo due possibili
risorse inerenti la risposta emozionale: la camera da letto o il colore.
Continuavo dicendo: “c’è qualcosa di sbagliato e ciò concerne la tua camera da letto
ed un’altra persona”. Detto questo, lei mi dava una risposta emozionale più
accentuata ed il linguaggio del suo corpo indicava una perdita personale di qualche
tipo.
Proseguivo: “recentemente hai interrotto una relazione con una persona che amavi
molto”. Lei faceva un cenno positivo, ma il suo livello emozionale, a questo punto, era
troppo elevato per continuare con lo stesso discorso, così passavo ad esplorare i suoi
hobbies; mentre avveniva ciò, mi trovai in grado di individuare una risposta PNL
proveniente da un altro partecipante, il quale assisteva all’esperimento ed il cui hobby
consisteva, appunto, nell’andare a cavallo. Quando mi spostai ad analizzare il
soggetto appena denominato, iniziai dicendo: “ti piace andare a cavallo”, la cui
affermazione mi aprì verso una lettura di successo nei confronti di questa persona.

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Quando si utilizzano i segnali PNL per fare una lettura fredda, devi essere sempre in
allerta. La concentrazione richiesta dovrebbe essere estesa e, come precedentemente
menzionato, dovresti avviare la tua pratica verso le osservazioni PNL finché
diventeranno una tua seconda natura. Sarai, a quel punto, in grado di dare “letture a
freddo” di successo in qualsiasi momento della giornata e dovunque.”

Le direzioni in cui guardano gli occhi: in alto visivo, a destra in basso


cenestesico, a sinistra in basso dialogo interno.

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Andare oltre: ipnosi e comunicazione

Ma è anche possibile andare oltre che semplicemente comunicare.


Capire quando una persona sta entrando naturalmente in ipnosi o sta per
essere convinta e anche, guardando il viso, capire dall’inizio che persone
possono reagire più velocemente.

Mimica, Fisiognomica e dinamica sequenziale dell’Ipnosi e delle Relazioni

Ipnosi nelle Relazioni


Mimica e Fisiognomica sono strettamente legate.
Infatti, una certa mimica tende ad imprimersi sul corpo.
Quindi, chi ha spesso una certa mimica, tende poi a mostrare questo nella
faccia.
Nel rapportarci con le persone è importante che sappiamo valutarle
guardando.
Questo è importante nelle relazioni e anche nell’ipnosi, dove si sceglierà il
tipo di induzione in base a chi ci sta di fronte.

Quelle che seguono sono indicazioni semplici che vanno ovviamente


approfondite con uno stage pratico…

Lo schema sequenziale ipnotico della Comunicazione Non Verbale


Osserviamo mimica e fisiognomica per uno scopo: in funzione di uno schema
di persuasione diviso in una serie di fasi successive che vanno dalla presa di
contatto fino alla convinzione.
Tale schema rappresenta una sorta di induzione ipnotica nella vita
quotidiana.

• Rapport

• Attenzione
• Interesse

• Desiderio

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Esamineremo inoltre:

• Relazione tra istanze inconsce e razionalità


Infatti, anche nell’ipnosi, abbiamo le stesse fasi che esaminiamo ora qui sotto.

La dinamica sequenziale dell’Ipnosi


Si può osservare la presenza di un “continuum” di fasi che portano
all’adozione di una nuova linea di pensiero.

FASE 1 – l’ipnotista “prepara” il cliente e lo focalizza


Preparazione al superamento dello schema
• Rapport
• Focalizzazione

FASE 2 – l’ipnotista “separa” il cliente dai suoi schemi abituali


Superamento dello schema
• Superamento Schemi di Riferimento Abituali
• Presa di coscienza di una realtà differente

FASE 3 – l’ipnotista indirizza il cliente a nuovi comportamenti


Indirizzare il proprio pensiero in una nuova direzione
• inizio ricerca nuovi schemi

FASE 4 – motivare il pensiero in nuove direzioni


Indirizzare e motivare il proprio pensiero in una nuova direzione

• Attivazione nuovi schemi

FASE 5 - azione
Trasformazione del pensiero in azione
• Fenomenologie

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Quali sono gli elementi fisici che caratterizzano tali stati?
Quali sono gli elementi fisici che caratterizzano tali stati mentali presenti sia
nell’ipnosi che nella persuasione? E come possiamo riconoscerli nelle
persone? Ci sono persone che sono più “fissate” in una fase?

Rapport
Similitudine di comportamenti.

Stato d’animo di interesse


• Corpo piegato in avanti verso di voi
• Occhi attenti

• Sorriso
• Mirroring

• Postura attenta
Quando qualcuno diventa interessato, la sua postura cambia da abbandonata
e rilassata ad una postura energicizzata, anche quando fosse seduto.
Gli occhi possono avvicinarsi leggermente per rendere la focalizzazione più
chiara.

Stato d’animo di convinzione


Usualmente visibile da un subitaneo aumento dei segnali precedenti. Il
rispecchiamento diviene più facile.

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Stato d’animo di desiderio
• Visualizzazione interiore associata
• Pupille dilatate

• Possibile leccarsi delle labbra


• Portare le dita alle labbra

• Passarsi la mano fra i capelli

Lo stato d’animo di desiderio è caratterizzato dall’assenza di intervento del


centro intellettivo per fini di critica, e piuttosto del suo mobilitarsi per
raggiungere l’obiettivo.

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Sistemi sensoriali e dinamica del coinvolgimento

Ogni fase del nostro coinvolgimento può essere caratterizzata dall’attivazione


di uno o più sistemi sensoriali

Fase di partenza: Attenzione e Percezione dell’ambiente


Sistema Visivo ed Uditivo
Per orientarsi nell’ambiente prendono importanza soprattutto i sistemi visivo
ed uditivo.

Analizziamo ora gli occhi.

Grandezza degli occhi


Gli occhi e la loro grandezza sono in relazione con la nostra percezione
dell’ambiente.
Tendiamo infatti ad aprire gli occhi per vedere di più. Una grande apertura
porta ad incrementare la visione laterale che è collegata a processi mentali a
volte non razionali e meno legati all’ego nel nostro cervello.
Occhi grandi: egocentrici, indipendenti, decisionisti. Non amano le
restrizioni.
Se gli occhi sono molto grandi, la persona ha una buona comunicazione con il
suo inconscio, poiché integra la visione laterale. Da notare che è
comunicativa, ma anche suggestionabile. Queste persone sono versatili e a
volte si atteggiano ed entrano in personaggi che non sono loro per questa
suggestionabilità.
Se gli occhi sono piccoli la persona focalizza. Può avere una discreta apertura
mentale, ma non pratica. Intelligente, a volte attento al suo ego. Più difficoltà
nei rapporti umani delle persone con gli occhi grandi

Direzionalità
Anche la direzionalità dello sguardo ha il suo significato. Lo sguardo ha un
ruolo base nei processi di orientamento.
• Fermo e diretto: sicurezza
• Verso il basso: timidezza
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• Verso l’alto: disinteresse
• Obliquo: guardingo, diffidenza (infatti il soggetto si orienta
differentemente da dove guarda)
• Verso destra: concentrazione
• Verso sinistra: pessimista, ipocrita, apatico (è popolare il detto
“sguardo sinistro”).

Concentrazione
Un altro elemento molto importante è la concentrazione della persona.
Quando ci si concentra si tende ad avvicinare le sopracciglia. Se tale
comportamento prosegue nel tempo la fronte sembra più stretta.
Le persone dalla fronte stretta infatti sono calcolatori e spesso scelgono
professioni specializzate.
Le persone dalla fronte larga e ben proporzionata hanno buone capacità in
genere.
Anche le sopracciglia vengono influenzate dal movimento. Se sono distanti la
persona è più spensierata.

Altro sistema fondamentale è il sistema uditivo


Le persone con le orecchie a sventola hanno una forte componente uditiva. E’
come se le loro orecchie volessero ascoltare di più. Indipendenti ed autonomi
non amano le regole più rigide, mascherano pensieri ed emozioni, molta
vitalità, sono sensuali e altruisti. A volte autoritari, sono volubili ed
intraprendente.

Fase di Interesse (naso)


Naso in Genere
Un elemento importante nel naso sono le narici. Se noi “odoriamo” qualcosa
e gustiamo le cose tenderemo a produrre un cambiamento della forma fisica
del naso. Assieme a questo i vari muscoli del naso tendono a mettersi in
azione per “dirigere” l’attenzione.
Quindi se il naso è LARGO abbiamo persone molto RECETTIVE e REATTIVE

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Se le narici sono molto dilatate queste persone cercano molto il contatto ed il
desiderio di appagamento.
Se il naso è corto, le papille olfattive sono stimolate molto. La persona è in
genere allegra e vivace, immediata ed estroversa. Sentimentalmente non ama
le storie lunghe.
Il naso piccolo è spesso legato a persone incostanti, perché passano
immediatamente nella fase di desiderio. Infatti, hanno grande capacità di
amare.
Se il naso è asimmetrico, abbiamo una narice più sviluppata dell’altra.
Essendo le narici legate all’irrorazione dei polmoni, in certi casi, possiamo
essere di fronte ad una persona arrivista (molto razionale per i suoi obiettivi).
A volte, anche una persona egoista, con difficoltà nelle relazioni
intrapersonali, specie con il sesso opposto (il rapporto interiore è parallelo al
rapporto esteriore).

Narici
Come abbiamo visto i muscoli delle narici ne influenzano molto la forma.
Vediamo ora alcune altre specificità sulle Narici.
Strette: molto self-control
Naso mobile quando parla: sensibilità molto grande.

Naso e decisione
Anche la forma del naso può essere influenzata.
Dato che il naso è anche legato all’orientamento nella vita, si nota che le
persone con naso aquilino tendono ad essere concrete, ma, a volte, un poco
troppo egocentriche e vanitose.
Le persone con il naso all’insù (corrispondente ad un annusare con
attenzione) possono essere invece un poco difficili.

Fase di desiderio (bocca)


Bocca e Labbra
La forma della bocca è grandemente influenzata dai nostri muscoli.

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La mimica ha influenza sulla fisiognomica, imprimendo sul corpo il
pensiero. Se questo è mantenuto a lungo, si “fisserà” nell’espressione.
Se la bocca è larga, abbiamo una persona aperta e comunicativa, energetica,
vitale, a volte un poco avida, di ampie vedute. Aspetti negativi possono
essere che sono impulsivi impazienti e possessivi.
Se la bocca è grande e carnosa sono estroversi, fantasiosi negli hobbies, molto
grintosi.
Le labbra hanno una forte connotazione sessuale. Se sono molto grandi
prediligono il sesso ai rapporti amorosi.
Tuttavia, il labbro inferiore è quello legato al lato più materiale, se è più
grosso il labbro superiore vi è invece più intellettualità.
Se le labbra sono sporgenti, vi è molta curiosità ed entusiasmo, la persona
ama succhiare il gusto della vita.
Se la bocca è piccola, la persona ha timidezza, è modesta e tranquilla. Se la
bocca è molto piccola, può essere anche frivola, egocentrica e superficiale.
Le labbra sottili e non carnose corrispondono ad una ritrazione (pensate come
reagite se dovete bere qualcosa che non vi piace - ritraete le labbra).
Timidezza, modestia, tranquillità e buon carattere. Significa, quindi, che la
persona si ritrae dall’istintività. Se sono carnose questa invece si manifesta e
tende a corrispondere ad un “bacio analogico”.

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Angoli delle labbra
Si tratta della conformazione fisiognomica più conosciuta, tanto è vero che
abitualmente si indica una persona felice con il simbolo delle labbra all’insù e
l’infelice con gli angoli delle labbra all’ingiù.
Sono legati al muscolo buccinatore.
Se l’espressione si fissa nella fisiognomia, significa che, se le labbra sono
all’ingiù, la persona anche se normalmente generosa, tende al pessimismo ed
è prudente anche a proprio discapito.

Se gli angoli sono all’insù, la persona è allegra, vitale, ottimista ed ha


entusiasmo, apprezza anche le piccole cose.

Se la bocca è asimmetrica, la persona tende ad essere ironica e sarcastica.

La bocca stirata indica self control e corrisponde al “falso sorriso”. La persona


può essere socialmente aggressiva e suscettibile.

Relazione tra testa e corpo (razionalità-testa/inconscio-corpo)


Il collo è il punto di passaggio tra la testa ed il corpo. Dolori alla cervicale e
tensioni, che possono propagarsi fino alla mascella, indicano difficoltà a
lasciarsi andare.
Infatti, è come se tendessimo il collo per separarci dal corpo e sentire meno.
Questo fenomeno avviene, del resto, intuitivamente nel caso di dolori.

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In particolare, un collo molto dritto e rigido può corrispondere ad una
persona vanitosa che cerca di stare più nell’immagine di se stessa che nel
proprio corpo.
La verticale del collo è in relazione con la verticale del corpo.
Se il collo è dritto va bene, ma se è rigido, può anche corrispondere ad una
persona rigida.
Se il collo è piegato in avanti, la persona è docile e può farsi condurre.
Se il collo è piegato a destra o sinistra, la persona può essere titubante in
quanto deve coordinare due differenti lati di sé.
Il collo deve essere di dimensioni proporzionate. Alcune persone hanno i
muscoli del collo sottodimensionati. Queste persone hanno minore
magnetismo di coloro che hanno una dimensione regolare (due terzi della
testa).

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Lettura e influenzamento con i movimenti delle Mani

Tutti parlando muovono le mani. Il movimento delle mani non è guidato


dalla nostra mente conscia, a meno che non dobbiamo indicare qualcosa. È
guidato dalla nostra mente inconscia.
Le mani si muovo seguendo specifici “patterns”. Possiamo distinguere tre tipi
di personalità:

• Indicatorio
• Superlogico
• Propiziatorio

Ad ognuno corrisponde un movimento delle mani specifico, una maniera di


gestire l’energia

Influenzamento e Seduzione con i Movimenti delle Mani


Ma noi reagiamo anche ai movimenti delle mani altrui. È questa una delle
chiavi dell’attrazione e della seduzione.

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L’Enneagramma e come sapere tutto dell’interlocutore

La lettura del carattere di una persona con l’enneagramma.


Oltre ai metodi di lettura fisici, vi è un metodo molto efficiente per sapere
tutto di una persona e comprendere le sue reazioni e scelte, proprio come se
le leggeste nel pensiero (e infatti molti ve lo diranno). Questo sistema è
l’enneagramma congiunto con la PNL (il cosiddetto nostro sistema di PNL3).
Infatti, osservando i movimenti delle mani, ed ascoltando le parole delle
persone, sarete in grado di dire molti pensieri spesso reconditi.
L’enneagramma si basa sull’analisi dei meccanismi psichici e
sull’osservazione che la mente conscia è, essenzialmente, una struttura di
difesa dall’ambiente e dai rischi. Come tale, comincia a formarsi nel bambino
in risposta alle necessità dell’ambiente. Dato che queste necessità cambiano in
funzione delle situazioni famigliari e/o sociali, i “driver” che netteranno in
funzione i meccanismi di difesa saranno diversi a seconda delle persone pur
potendo essere raccolti in categorie. Sono queste le tipologie
dell’enneagramma. A questo punto, parlando, saremo in grado di attivare o
meno le risposte dell’interlocutore, attraverso uno schema che, pur variabile,
può comunque essere imparato nelle linee guida.
A seguito di una serie di ricerche e verifiche condotte in prima persona dal
Dr. Marco Paret, è proposta una tecnica velocissima ed efficace: ogni
personalità dell’enneagramma può essere abbinata ai sistemi
rappresentazionali che abbiamo esaminato in precedenza (canale di accesso e
di elaborazione). Ad esempio il numero Due, l’Altruista, è visivo in accesso e
cenestesico in elaborazione, mentre ha l’auditivo
bloccato. Infatti, la caratteristica del numero Due è che
ha problemi con la logica, elemento dominante di chi
ha il canale auditivo sviluppato. Infatti, in base al
canale bloccato, risultano le varie compulsioni dei
tipi psicologici. Ad esempio, il numero Quattro, il
Romantico – Tragico, è cenestesico in accesso e
auditivo in elaborazione, mentre è bloccato nel
visivo.
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La comprensione di tale dinamica permette di adottare due elementi sinergici
in contemporanea:
• I canali sensoriali e la comunicazione non verbale relativa

• I valori contenuti e proposti dal sistema dell’enneagramma.

Le parole che portano in trance il nostro interlocutore


L’enneagramma è anche un metodo molto efficace per individuare le parole
che possono “portare in trance” il nostro interlocutore.
Diventa così possibile realizzare FRASI SPECIFICHE atte a MOTIVARE
FORTEMENTE l’interlocutore, in quanto ancorate sul suo modo di percepire
il mondo e su quello che per lui è importante.
Facciamo ora un semplice esempio dell’utilizzo delle frasi per la creazione di
MOTIVAZIONE all’acquisto di un prodotto, rimandando ad un’opera più
specifica di prossima edizione un’analisi più approfondita del tutto.

Il significato recondito della Simbologia dell’Enneagramma e la PNL3

L’enneagramma è costituito da una stella a nove punte all’interno di un


cerchio. Ogni punta corrisponde ad una personalità che, a loro volta, sono

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cono collegate da un sistema di frecce. Queste rappresentano il movimento
della personalità in base a situazioni di stress o di riposo. Infatti, noi ci
spostiamo dal punto in cui ci troviamo e andiamo in altre personalità se
siamo stressati oppure siamo estremamente tranquilli; in tale situazione,
normalmente, le nostre “performances” sono migliori, e questo può essere
quindi chiamato “punto di alta performance”. Ad esempio, il numero Quattro,
quando è in fase di stress, si sposta nell’Altruista e tenderà a comportarsi
come questa tipologia; mentre, quando raggiunge uno stato di tranquillità,
tenderà verso il Perfezionista. Naturalmente non assumerà completamente
queste personalità in quanto comunque rimarrà compulso nel Quattro,
posizione in cui ritornerà. Lo stress e il riposo viene indicato dal movimento
delle frecce. Quando si segue il naturale movimento delle frecce, troviamo la
personalità in fase di stress; quando andiamo in direzione contraria a questo
movimento, troviamo la personalità in fase di riposo.

Esempio del n°4 Romantico - Tragico:

Ogni tipologia ha una determinata sequenza di canale di accesso e di


elaborazione. Lo schema che troverete sotto vi permetterà una facile

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individuazione delle personalità; il primo canale indicato rappresenta quello
di accesso, mentre il secondo è quello di elaborazione:
1. Il perfezionista - Visivo Auditivo
2. L’Altruista – Cenestesico Visivo
3. Il Manager – Visivo Cenestesico
4. Il Romantico Tragico – Cenestesico Auditivo
5. L’Eremita – Auditivo Visivo
6. Lo Scettico – Auditivo Visivo
7. L’Artista – Visivo Cenestesico
8. Il Boss – Auditivo Cenestesico
9. Il Diplomatico – Cenestesico Auditivo
Alcune tipologie hanno la stessa sequenza; per individuarle meglio, vi
basterà sottoporre il soggetto a qualche domanda; se, ad esempio, avete di
fronte un Visivo Cenestesico potrebbe essere o un Manager o un’Artista.
Queste tipologie sono entrambe molto attive e fanno molte cose nella vita,
ma, mentre il numero Tre, tende a portarle a termine, il numero Sette tende a
lasciarle a metà per iniziarne altre, in quanto la motivazione è diversa: il
Manager è iper – attivo, in quanto si identifica nell’azione e per lui si vale nel
mondo non per quello che si è ma per quello che si fa; l’Artista, fa molte cose
per evitare il blocco e fa tante cose diverse in una costante ricerca della
spensieratezza. Studiando a fondo le diverse personalità, avrete dei strumenti
aggiuntivi che vi permetteranno una immediata individuazione.

Esempi pratici di frasi di motivazione alla vendita adattate ad ogni tipo


dell’Enneagramma
Oltre che permetterci di capire i VALORI di una persona, attraverso
l’enneagramma possiamo individuare le PAROLE che motivano una persona,
da alcuni chiamate anche “trance words”. Quelli che seguono sono esempi di
strategie comunicazionali e vi invitiamo ad un corso dal vivo per
approfondire. Nella nostra esperienza, poche ore dal vivo possono essere più
potenti di molte giornate passate a studiare questa materia su dei libri.

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1. Cosa dire ad un tipo 1? – “Questo prodotto è proprio quello che manca
per il tutto”. Questa frase va infatti bene per chi è ossessivo: e vorrebbe
che tutto fosse a posto, tutto in ordine.
2. Cosa dire ad un tipo 2? – “Questo prodotto ti rende indipendente”. Tale
frase si rivolge, infatti, a chi si sente dipendente: molto gentile,
iperaiuta.
3. Cosa dire ad un tipo 3? – “Questo prodotto ti permette di fare… - È
unico e ti ammirano”. Tale frase si rivolge infatti a chi ha paura di
essere considerato inattivo ed è narcisista
4. Cosa dire ad un tipo 4? – “Ce l’hanno anche i migliori ed è molto
comodo da usare”. Tale frase si rivolge, infatti, a chi può essere anche
mosso dall’invidia e, nello stesso tempo, ha una quantità di energia non
elevata che vuole mettere nell’acquisto.
5. Cosa dire ad un tipo 5? – “Questo prodotto è diverso.” Tale frase si
rivolge infatti a chi è ossessivo nei dettagli: studio iperorganizzato ma
mancanza di gusto estetico - ha tutto.
6. Cosa dire ad un tipo 6? – “Questo prodotto è garantito “(con
atteggiamento diretto). Tale frase si rivolge infatti per chi è insicuro.
7. Cosa dire ad un tipo 7? – “Che bravo che sei! Pochi capiscono questa
cosa!”. Tale frase si rivolge infatti a chi è istrionico.
8. Cosa dire ad un tipo 8? – “Ti rende autonomo!” Tale frase si rivolge
infatti a chi vuole il controllo.
9. Cosa dire ad un tipo 9? – “Questo prodotti è naturale”. Tale frase si
rivolge, infatti, a chi vuole l’armonia.

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Le ancore ed il loro utilizzo nella comunicazione e nell’influenzamento

In PNL l’ancora è il processo attraverso il quale, possiamo connettere uno


stimolo o rappresentazione (interna o esterna) ad uno stato interno (una
emozione). L’ancoraggio è una generalizzazione del cosiddetto “riflesso
condizionato”. In pratica vi è uno stimolo (anche chiamato in inglese “trigger”)
e poi una risposta. Tutto può essere stimolo. Un suono è un’ancora,
un’immagine può essere un’ancora e via dicendo.
La nostra realtà quotidiana è fatta di ancore. Quante volte, riascoltando una
canzone che ci ha accompagnato in un momento romantico, ci sono venute in
mente emozioni vissute in passato e che vengono risvegliate proprio da quei
suoni? Quante volte, di fronte ad un’immagine di un luogo a noi conosciuto e
visto tanti anni prima, magari in una vacanza memorabile, ci riappaiono dei
pensieri ed il ricordo di allora? Per gli esempi letterari, Marcel Proust ne La
ricerca del Tempo Perduto, sente l’odore delle “Madeleines” e incomincia a
ricordare.
Si può ancorare intenzionalmente o naturalmente. È importante capire come
funziona il processo. Infatti, nelle relazioni con gli altri, molto spesso
ancoriamo senza volerlo degli stati emozionali. Gli esempi intenzionali
possono essere messi in atto dalle persone che hanno imparato le tecniche di
PNL e PNL3: possono avere finalità di una migliore comunicazione, oppure
di stimolare risposte inconsce o altro ancora. Noi possiamo anche imparare a
prendere controllo sui nostri stati d’animo attraverso tale procedura.
Generalmente, la maggior parte delle ancore che utilizziamo per il
miglioramento personale su noi stessi sono di tipo cenestesico, cioè tattile, e
questo perché è più facile per una persona agire in tal modo, ad esempio
stringere un pugno dopo aver ancorato a tale gesto una particolare reazione,
che mentalmente udire un suono, vedere un’immagine o sentire un profumo.

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Come mostra il grafico, noi ancoriamo nel momento in cui l’emozione è in
fase ascendente.
Possiamo crearci delle ancore da soli per entrare così rapidamente in stati
piacevoli, positivi. Possiamo anche renderci conto quali sono le ancore che, al
contrario, ci inducono stati spiacevoli, negativi, e, quindi, annullarle e
sovrapporne altre in modo da creare uno stato nuovo.
Un esempio di ancora negativa, può essere, ad esempio, la voce di una
persona che ci ingenera un’emozione spiacevole. Possiamo imparare a
controllare tali reazioni. Attraverso l’ancora si può avere un controllo e,
quindi, una gestione dei nostri stati interni e si può imparare a modificare il
nostro carattere. L’utilizzo di tali strumenti è corrente per chi sa praticare le
tecniche di PNL.

Esempio:
Durante una seduta la persona ci esprime la sua preoccupazione per un
confronto che deve affrontare con il compagno/a. Gli chiediamo qual è la
preoccupazione, e ci viene risposto che ha paura di non riuscire a farsi
comprendere e quindi di andare incontro ad un ennesimo litigio. A quel
punto, gli si chiede di quale stato d’animo avrebbe bisogno secondo lui per
poter gestire la situazione e farla andare a buon fine. Ci risponde che
vorrebbe sentirsi sicuro di sé e tranquillo.
Gli chiediamo di ricordare una situazione in cui si è sentito così come
vorrebbe sentirsi nella situazione che deve andarsi a vivere. Gli chiediamo di
rievocarla in tutti i particolari; visivi, auditivi, cenestesici, in modo associato,

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stando attenti alla sua espressione del viso. Quando ci accorgiamo che la
persona sta accedendo a quelle sensazioni, un attimo prima che ci sia
completamente dentro, poniamo un’ancora. Quest’ancora potrebbe essere
una mano sulla spalla.
Successivamente potremmo riattivare quest’ancora quando sarà necessario.
Un metodo che possiamo utilizzare è operare preventivamente
sull’immaginazione. Chiederemo alla persona di immaginare la scena
problematica e nel contempo ancoreremo. Molto spesso questo sarà
sufficiente per eliminare l’emozionalità negativa e creare un altro “modello di
comportamento” che potrà in seguito essere replicato.
Si può anche imparare a praticare da soli questa tecnica dopo essere stati
guidati da un altro. A poco a poco, possiamo imparare a prendere maggior
controllo sui nostri stati emozionali e ad esempio, ad essere tranquilli mentre
gli altri si fanno prendere dall’agitazione.

Utilizzare le ancore per amplificare reazioni


Un’altra maniera di utilizzare le ancore è amplificare le reazioni di qualcuno.
Questo è molto utilizzato negli esperimenti di lettura del pensiero senza
contatto e di proiezione mentale. Se il soggetto ricevente è già stato
condizionato a reagire in una certa maniera, basterà un piccolo stimolo per
avere una reazione più completa che sfugge al controllo della mente conscia.

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Punti ipnogeni
“È pure un errore popolare che le sole persone malate ed isteriche cadano in istato
ipnotico; — individui apparentemente sani e robusti subiscono l’influenza magnetica
più che molti gracili e «nervosi». Certo, conviene ammettere una predisposizione
speciale del sistema nervoso, ma questa è, come si scorge dalle frasi surriferite, molto
più comune di quanto creda. Questa predisposizione potrebbe scoprirsi in ogni
soggetto mercé l’esame accurato delle sue funzioni nervose, della sensibilità
soprattutto, e dell’innervazione dei vasi o vasomotoria. Si troverebbero specialmente
zone di estesia ed iperestesia («zone isterogene»), la cui eccitazione basta a far cadere
in ipnosi.
Su me stesso (l’ho già detto), che sono abbastanza «nervoso» per chi mi conosce, e che
ho un punto isterogeno iperestetico al capo, là dove esiste il vortice dei capelli
(lambda), una prova fatta in una sala dell’Albergo d’Europa mentre io e Donato
eravamo soli, è bastata a sviluppare i primi sintomi della fascinazione, e la paresi
della volontà: in una seconda seduta sono giunto ai limitari del sonno. Io sarei, al dire
di Donato, e gli credo, un soggetto «sensibilissimo»: e forse altrettanto sensibile
sarebbe il mio assistente, dottore Tanzi, che ha voluto sottoporsi alla medesima
prova.” Prof. Morselli

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Parlare con il proprio inconscio. L’utilizzo del Pendolo

Una maniera, che uno può praticare da solo, di estrinsecare l’azione


ideomotoria ed entrare in contatto con la propria induzione è il pendolo.

Con il pendolo possiamo sia indurre uno stato ipnotico, sia comunicare con il
nostro inconscio

Il pendolo può essere utilizzato come strumento di premonizione e nella


risposta alle domande. Il metodo è semplice: costruisci un pendolo legando
un oggetto di minimo peso ad un filo lungo 12 pollici (circa 30 cm). Ogni peso
andrà bene se il pendolo sarà in grado di trovare il suo bilancio.
Ti accorgerai della sua estrema sensibilità, quando lo assocerai ai tuo poteri di
intuizione.
Provalo su te stesso! Rispondendo alle domande con un sì o un no,
naturalmente a secondo dell’oscillazione.

Un’altra maniera per formare un pendolo, è legare un anello alla estremità di


un filo; mantieni il filo dalla punta, con il pollice e l’indice e permetti
all’anello di restare sospeso.
Arrivati a questo, tieni la mano più ferma possibile, mentre stai pensando al
movimento oscillatorio del pendolo, da sinistra verso destra: l’anello inizierà
ad oscillare in quella direzione.
Ora cambia il tuo modo di pensare e concentrati sull’atto di far oscillare il
pendolo in modo circolare. L’anello, facendo parte di un pendolo, inizierà
immediatamente ad oscillare in modo circolare, sebbene tu abbia provato a
mantenere la mano più ferma possibile e per l’intera durata dell’esperimento.

L’oscillazione dell’anello rappresenta la risposta al suggerimento, o si


potrebbe anche dire che l’oscillazione involontaria dell’anello è causata dal
pensare ad uno specifico movimento, che fa si che i muscoli, della mano e
quelli del braccio, che stanno sorreggendo il pendolo, producano un
inconscio movimento muscolare che porta alla oscillazione del pendolo
(come risposta al pensiero).

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A scopi di premonizione, decidi in quale modo preferisci che il pendolo
risponda. Per esempio: se la risposta ad una domanda è SÌ, l’oscillazione del
pendolo andrà prima all’indietro e poi in avanti; se la risposta è NO non ci
sarà alcun tipo di oscillazione.

Quando sei pronto, fai la domanda a voce alta e, con una matita o una penna
disegna una linea, lunga un pollice (circa due centimetri e mezzo), su un
foglio di carta: questo segno si associa alla domanda e diventa il suo
segno/simbolo di rappresentazione.

Dopo aver fatto ciò, tieni il pendolo sospeso sul segno (sulla linea tracciata),
ma non muovere il pendolo volontariamente, lascia che risponda di sua
propria volontà. Da un momento all’altro inizierà a rispondere, oscillando o
stando immobile: dipende dal tipo di risposta (se “si” o “no”).

Rabdomanzia e Pendolo
Molto simile al concetto del pendolo è infine quello della rabdomanzia, anche
quello ispirato all’azione ideomotoria.
Quest’arte è ormai seguita, ma un tempo era molto diffusa e ricercata.

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Il processo consiste nello spezzare un bastoncino da un cespuglio e
trasformarlo in una specie di bacchetta dalla forma di una Y. Si impugna in
modo deciso il bastone da entrambe le punte estreme (con le dita girate verso
l’alto), affinché il centro del bastone si rivolga verso l’alto e, quindi, ben
lontano dal suolo.

Con il bastone tenuto in questa maniera, la mente si concentrerà sull’idea, nel


momento in cui si passerà sopra una sorgente di acqua sotterranea, di far
abbassare la punta dello strumento utilizzato.
Individuata l’area, è necessario che avvenga una accurata esplorazione,
camminando lentamente sopra (l’area presa in considerazione, naturalmente)
sempre impugnando il bastone, affinché venga individuata esattamente dove
si trova la sorgente.
I risultati ottenuti con il verificarsi di questo fenomeno sono stati notevoli,
poiché, qualche volta il bastoncino si muove direzione della sorgente in modo
così forzato ed insistente da girarsi in senso circolare su se stesso.

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Il più delle volte l’esperimento ha risultati positivi: nel luogo indicato viene
trovata una sorgente.
Lo strumento viene spesso utilizzato anche per l’individuazione di vene di
metallo grezzo sotterraneo, durante lavori in miniera.
Fattore essenziale di successo è tenere bene in chiaro nella propria mente lo
scopo esatto dell’utilizzo della bacchetta.
Vi invitiamo a vedere questi interessanti documentari dell’Istituto Luce:

Ritrovamenti di oggetti:
http://www.youtube.com/watch?v=XPnn_NJbG78

E su un congresso di rabdomanti:
http://www.youtube.com/watch?v=kqWedxEQeDE

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Scrittura Automatica e Sviluppo dell’Ispirazione

Molti libri sono stati scritti in stato di “ispirazione”.


In certi momenti è come se si toccasse una dimensione superiore
Per questo tipo di azione è necessario l’induzione di uno stato ipnotico
previo.
Uno stato di abbandono e disponibilità.
L’operatore deve, semplicemente, prendere in mano una matita e tracciare un
punto su un foglio di carta e staccare ...
Se ogni scrittura deve essere fatta seguendo questo processo, deve essere di
origine subconscia.
Tutti i messaggi scritti sul pezzo di carta sono scritture involontarie.

Nella rappresentazione della scrittura automatica (solo passiva), siediti


tranquillamente e aspetta.
Permetti alla mano di muoversi, tranquillamente, da qualsiasi parte voglia
andare e tieni la mente libera da
qualsiasi cosa, così che ogni scrittura
che si dovesse trascrivere si
manifesterà come un prodotto della
mano senza l’intervento della mente
conscia.
I messaggi inizieranno ad essere
trascritti e, letteralmente, sembrerà
che la mano sia posseduta.

Per alcune persone sembrerà semplice fare rappresentazioni di questo tipo,


mentre per altre risulterà molto più difficile.
Una volta che il fenomeno ha inizio, si potrebbe anche manifestare in maniera
aggressiva, facendo sollevare la mano della persona coinvolta (la quale
spesso si sorprende all’osservare ciò che la mano è in grado di fare senza la
personale direzione della scrittura) sopra il pezzo di carta.

Anche gli esperimenti di scrittura automatica possono essere fattore di


divertimento… con le persone sedute intorno ad un tavolo, ognuna con una
matita ed un pezzo di carta, aspettando messaggio di scrittura automatica
faccia la sua comparsa.

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Una sessione di gruppo di scrittura automatica, può durare dai trenta minuti
ad una ora e ad ogni persona è concesso scoprire cosa viene fuori dal proprio
subconscio.
Al termine della sessione, i messaggi scritti possono essere messaggi di
natura personale e si possono manifestare molte sorprese.

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Creatività e sviluppo delle Potenzialità con la Luce

Lo sviluppo di stati ipnotici si connette naturalmente alla creatività.


Lo sviluppo della creatività è essenziale per l’ipnomentalista.
Uno strumento essenziale può essere la luce.
Molte sono le tradizioni di sviluppo dell’uomo che utilizzano come aiuto
fisiologico la luce, sotto forma di fuochi, candele, lucerne ecc.. Gli antichi
zoroastriani pregavano, ad esempio, guardando un fuoco e possiamo pensare
che erano su di una strada importante. Vi è un segreto lì dietro che ci arriva
dalla più remota antichità e che la scienza moderna non ha ancora
pienamente studiato e svelato.

La luce eccita il neurone al suo massimo grado (almeno per la parte visiva).
Recenti ricerche confermano anche ad esempio come col suo utilizzo
possiamo creare uno stato di sviluppo della creatività. La luce fisica è, quindi,
un FACILITATORE, e “moltiplica” quello che c’è nella mente.
Per tentare di dare una spiegazione della sua utilità, ricorriamo ora ad una
serie di riflessioni basate sulla moderna teoria quantica. L’Universo è un

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tutto. In questo tutto la nostra percezione “taglia” certe parti. Queste parti
corrispondono a certi stati di vibrazione dei nostri neuroni. Per esempio, per
vedere un albero, i neuroni della corteccia visiva devono attivarsi in maniera
differente rispetto a quando noi vediamo una montagna.
Questo concetto è anche al cuore della Teoria Olonomica di Pribram e di Bohm:
“ogni senso funziona come una lente, rifocalizzando le onde visive sia
percependo specifici elementi ripetuti come base, sia discernendo quantità
discrete. Se togliamo le lenti quello che rimane è un ologramma”.
Poiché ogni senso funziona rifocalizzando secondo certi meccanismi, è molto
difficile riaccedere al TUTTO.
Potremmo chiamare questo tutto un “tutto totipotente”, utilizzando la
similitudine con il concetto di “totipotenza” nella biologia delle cellule
staminali che possono evolvere in qualsiasi cellula dell’organismo.
La luce bianca è un “tutto totipotente”, in quanto contiene, in superposizione
quantica, tutti i colori. Quello che chiamiamo realtà è solo la luce che si
riflette sui vari oggetti. Nella luce bianca ogni oggetto visibile è già presente
in principio.
Molte esperienze hanno in comune l’esperienza della luce.
Quando osserviamo la luce, e, ancora più importante, quando siamo in grado
di vedere, od immaginare, luce bianca anche con gli occhi chiusi, ci stiamo
avvicinando al “campo totipotente”, che è molto vicino al concetto di “campo
quantico”

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Ad esempio, gli antichi legavano a ciò la chiaroveggenza, e ci sono popoli che
osservavano ancora oggi il fuoco per ispirarsi, come i Pigmei dell’Africa ed i
Parsi. Di fatto, con il suo utilizzo, potete sviluppare l’intuizione finanziaria, la
capacità di scoprire nuove strade e, sempre più, sveglierete il vostro spirito di
iniziativa.

Esercizio: la potenza della luce


Osservate una luce (max. 60 watt ad almeno un metro e mezzo di distanza)
oppure una candela (ma l’effetto in tal caso è meno accentuato) in una stanza
buia per 30 secondi. Poi chiudete gli occhi e manteneteli chiusi fino alla
scomparsa del residuo luminoso. Noterete una sensazione interiore, mentre
fisserete la traccia luminosa residua. Praticate questo esercizio
quotidianamente sviluppando la concentrazione sulla traccia. Comincerà a
“svegliare la vostra mente” e rendere più facile tutto il lavoro successivo.

Il lavoro con la luce attiva la parte quantica della nostra mente.


Attivare la parte quantica della nostra mente significa risvegliare la parte
della nostra mente che è in grado di creare nuove connessioni. La genialità di
tale vostra parte incosciente eguaglia forse quella del più capace della vostra
professione: se il successo non vi arride in egual misura è perché non sapete
come procedere ad attivarla.

Fase A: Il lavoro dell’incosciente non può esercitarsi a vuoto: la sua attività ha


bisogno di nutrimento, di materiali su cui lavorare. Dapprima dovete
provvederlo di materiali. La pretesa «originalità» delle idee deriva proprio
dal «pensarci su» intelligentemente. Dapprima, occorre ovviamente qualcosa
su cui pensare. Tutti gli uomini di genio sono stati dei lavoratori infaticabili.
Quasi per istinto, essi si sono sobbarcati a un lavoro forzato. Questo ha
provveduto al loro sub-cosciente l’alimento di cui abbisognava. In questa fase
è importante la concentrazione conscia su quello che fate.

Fase A = Attenzione e Concentrazione conscia

Ma questo non basta: occorre — come in tutte le creazioni, anche materiali —


la sostanza e la forma. La sostanza è data dal lavoro di preparazione col quale
si appronta la maggior quantità possibile di materiale grezzo; la forma deriva
dall’incosciente che elabora questo materiale.

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Fase B: La preparazione richiede attenzione, e l’ideazione richiede, al
contrario, il rilassamento. In un bicchiere di acqua pura non si forma nessun
cristallo; se vi immettete un sale fino a saturazione, agitando, scaldando,
facendo, insomma, tutto ciò che occorre per saturare il liquido, avrete le
condizioni della cristallizzazione. Ma, perché questa avvenga, occorre poi che
lasciate riposare la vostra acqua. Così il vostro cervello deve ricevere dei
materiali; l’incosciente deve elaborarli nel suo misterioso silenzio. La vita è
un ritmo di attività e di riposo : ma il riposo della mente non è un ozio, come
alcuni pensano; è il mezzo per «digerire», per attivare il suo funzionamento
quantico e cavare dall’informe quella sostanza organica, viva, che è il
pensiero geniale. È noto a tutti che le scoperte di genio sono state fatte dai
loro autori quando essi meno vi pensavano : a passeggio, discorrendo d’altro,
leggendo il giornale, ecc.. Il pensiero di genio scoppia, si direbbe, come un
fulmine a ciel sereno. Ma viene dal nulla? No; come sappiamo, gli uomini di
genio erano dei lavoratori. Ma erano dei lavoratori che sapevano riposare.

Fase B = Concentrazione inconscia

Il mondo è pieno di lavoratori accaniti, ma che non si sollevano mai dalla


mediocrità perché non sanno «digerire» ciò che inghiottono. Ecco perché è
importante il rilassamento ed il vuoto mentale. Imparate, dunque, a riposare
la mente, come sapete riposare il corpo. Imparate a fare il vuoto nel vostro
spirito «pompando» tutti i pensieri, i crucci, i propositi. Le opportunità di
rilassare lo spirito si presentano ogni giorno o possono venir create: andando
e venendo dall’ufficio, aspettando una persona, durante il pasto, durante il
lavoro stesso è sempre possibile rilassarsi. Il rilassamento psicofisico e la
tecnica della luce rappresentano potenti strumenti a questo scopo.
Il corpo e la mente che lavorano senza tregua, devono lavorare
necessariamente male. La mente, come un cavallo da corsa, deve venire
allenata a compiere degli sforzi progressivamente più energici, frammezzati
però da periodi di riposo completo. In questo modo il cervello aumenta a
grado a grado il suo rendimento, giusto come il cavallo aumenta di velocità.
La regola è di riflettere con ogni energia sulle materie che richiedono
attenzione, ma di riposarsi completamente ed assolutamente non appena la
visione incomincia a diventare confusa. Questa alternativa di sforzo e di
rilassamento costituisce tutto il segreto.

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Molti commettono l’errore di non pensare mai in modo realmente energico,
di non attivare la propria mente. Altri commettono l’errore di non prendersi
mai un riposo reale. Ne deriva, in entrambi i casi, l’impossibilità di
sviluppare un alto potere mentale. Abituatevi invece, quando vi vien fatta
una domanda, a concentrare su di essa il fuoco della vostra mente: bandite
ogni pensiero estraneo. Quando giudicate di aver bisogno di riposo, bandite
nella stessa guisa dalla vostra mente il problema a cui prima eravate intento.
Solo così vi troverete presto con energie rinnovate.
Le creazioni importanti sono sempre il frutto di una rigorosa disciplina
mentale, la cui tecnica si può riassumere nel precetto manzoniano: «Pensarci
su», e cioè: pensare all’oggetto della propria meditazione e non abbandonare
il principale per l’accessorio. Ogni serie di pensieri deve formare un circolo
chiuso e non una catena senza principio né fine. O, per meglio dire, ogni serie
di pensieri deve raggrupparsi intorno a un quesito predominante, la cui
soluzione è presa come scopo.
L’uomo preda dei suoi pensieri ha delle idee a volte, ma non rivolte nella
direzione giusta.
L’equilibrio mentale e l’abbandono delle preoccupazioni è il prerequisito
perché la genialità e l’intuizione si esplichino nel verso più produttivo. Esso
implica nel suo possessore l’andare oltre al proprio ego, ai pensieri ricorrenti
ed inutili. Il primo sforzo deve, quindi, essere diretto ad acquistare il
controllo emozionale, cioè a reagire con calma alle piccole seccature di ogni
giorno. La prima cosa da fare quando vi svegliate alla mattina è di dire a voi
stessi e di cacciarvi bene in testa questa affermazione:
“Qualcosa deve pur succedere. Qualunque cosa mi accada voglio rimanere
tranquillo, padrone di me stesso, in equilibrio. Io pongo me a guardia di me
stesso, io mi centro in me stesso”.
Perseverando e sviluppando coscienza di sé, presenza a sé stessi, si arriva a
sviluppare uno stato armonico.
E’ questo il punto nel quale la vostra mente potrà essere portata con
specifiche metodiche a creare ed ogni sua creazione vi farà avanzare. Un
esempio di metodo è il seguente:

Esercizio: cominciare ad attivare la propria mente creativa


Questo esercizio si basa sul potere della luce e porta il neurone al massimo
grado di attivazione. Vi può aiutare a sviluppare creatività attorno al vostro
obiettivo. Si è osservato, infatti, che la luce può essere uno strumento molto

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potente per incrementare il vostro potenziale mentale. Osservate una luce
(max. 75 watt) a circa 1.50 di distanza per 30 secondi pensando al vostro
obiettivo. Chiudete gli occhi ed osservate l’evolversi della macchia luminosa
residua fino alla sua scomparsa (in tutto circa passeranno tre minuti. Noterete
verso la fase finale la comparsa di un alone luminoso intorno). Riaprite gli
occhi.
Anche un rilassamento fisico è molto utile. Esso sarà tanto più utile quanto se
seguito dal rilassamento spirituale, vale a dire dall’abbandono progressivo di
ogni pensiero, di ogni preoccupazione, dalla perfetta atonia dei nervi
terminali inutili al nostro scopo, dall’arresto della nostra facoltà cogitativa e
della nostra mente conscia. Questo rilassamento cerebrale è stato praticato
come cosa utilissima dai più celebri uomini della storia. Napoleone I° soleva
dire che ogni sera bisogna deporre la preoccupazione colle vesti e «chiudere i
cassetti del nostro cervello e mettere sotto chiave i nostri pensieri».

Utilizzo della Luce per sviluppare l’Intuizione


È possibile utilizzare la luce per svegliare la nostra intuizione.
In tal caso, dobbiamo utilizzare la luce riflessa. Mettendosi davanti ad uno
specchio, dopo aver fissato la luce riflessa per un 30 secondi, guardiamo la
traccia luminosa e poniamoci domande riguardo a situazioni attorno a noi o
persone che non conosciamo come “cosa starà facendo in questo momento”,
“Come sarà vestito?” eccetera. Lasciamo le risposte venire naturalmente.

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Sviluppo di altre doti mentali: la Memoria

Con la luce e l’autoipnosi è anche possibile sviluppare la memoria e la


capacità di apprendimento.
Inoltre potete sviluppare questa capacità con il metodo delle “Associazioni
Mentali”.

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Chiaroveggenza – sviluppo intuizione

Possiamo chiamare in questa maniera le volte in cui vi lasciate andare e date


delle risposte. Questo metodo lo potete usare anche con un’altra persona e
“intuire” quello che pensa. Fate delle prove.

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Controllo Mentale

Quanto esposto finora, permette di controllare la nostra conversazione con


un’altra persona, leggerne le reazioni e sapere come intervenire in modo
sottile.
Ma il controllo più importante è su noi stessi. Dedichiamo, quindi, la parte
successiva a parlare dell’autoipnosi che può essere un valido strumento di
controllo mentale su se stessi.

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Autoipnosi da Rilassamento
L’autoipnosi tenderà a migliorare la vostra efficacia in tutto quanto descritto
in questo libretto. Inoltre, è un metodo pratico per un cambio di abitudini ed
impararne di nuove.

Vi sono molte tecniche di autoipnosi. Un praticante esperto può entrare in


stato in pochi secondi. Quella che segue è una piccola guida per incominciare
ad esercitarvi.
Descriviamo ora quello che è considerato il metodo più semplice, basato sul
rilassamento.
Non è l’unico metodo di autoipnosi. Nei nostri seminari, e questo lo diciamo
per le persone che avessero già conoscenza di quanto descritto sotto,
sviluppiamo, tra gli altri, anche un altro potente metodo di autoipnosi di tipo
quantistico basato sulla luce. Esso può combinarsi anche con quello che
segue. Il metodo con la luce, che è un’esclusiva della nostra scuola, è
particolarmente indicato per aumentare la concentrazione, la capacità di
ritenzione e le capacità mentali in generale.

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Ma torniamo ora al metodo di rilassamento. Comunque, se possibile,
preferite sempre in queste materie un apprendimento sul campo, né
linguaggio, né video di altre persone, sono i migliori mezzi per capire queste
materie. L’esperienza diretta ne è, invece, la chiave, come nell’imparare a
nuotare. Ed in questo caso, stiamo imparando a nuotare dentro di noi. A
volte sono necessarie centinaia di parole per spiegare elementi che in un
corso possono essere appresi in pochi secondi o in una singola seduta
esperienziale.
Veniamo comunque a darvi alcune regole base del rilassamento autoipnotico.
Anche solo mettervi nella direzione di praticare queste tecniche è comunque
positivo. Questo ha, tra l’altro, indubbi benefici sul piano psicofisico.
Il rilassamento autoipnotico può essere un valido sistema per portare il
nostro inconscio a cambiare. Durante tale pratica, aiuteremo il nostro
inconscio a “previsualizzare” il comportamento che desideriamo adottare.

METODO FISICO
In una prospettiva comunicazionale, il sapersi rilassare significa potersi
concentrare su se stessi, lasciando andare l’eccessiva tensione rivolta
all’esterno.
Quando siete rilassati, potete porre maggior attenzione sulle vostre immagini
mentali e qualsiasi esercizio auto-condotto ne viene potenziato.
È importante imparare a rilassarvi; tutte le tensioni nel corpo e nella mente
dovrebbero essere rimosse.
Sembra semplice, ma, in realtà, pochissime persone sanno come rilassarsi
veramente. Finché non vi siete condizionati a far diventare ciò un’abitudine, il
rilassamento deve, dapprima, essere uno sforzo volontario. L’esercizio che
segue può essere molto utile.
Stendetevi sopra un letto o un divano. Decidete mentalmente che volete
rilassare ogni parte del corpo. Respirate profondamente per un minuto o due.
Poi sollevate il vostro braccio destro dal letto con un angolo di
quarantacinque gradi, trattenetelo per pochi secondi, poi, di colpo, lasciatelo
cadere! Nel momento in cui cade pensate tra voi stessi: “braccio destro

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rilassati!”. Poi sollevate, trattenete, fate cadere, e ripetete l’esercizio col vostro
braccio sinistro.
Eseguite l’esercizio più volte finché non ottenete il grado di rilassamento che
desiderate nelle braccia.
Poi, sollevate la vostra gamba destra dal letto con un angolo di
quarantacinque gradi, trattenetela per un momento, poi, di colpo, fatela
cadere! Mentre rimbalza sul letto, pensate la frase: “gamba destra rilassati!”.
Poi sollevate e ripetete l’esercizio con la vostra gamba sinistra. Continuate
l’esercizio un certo numero di volte finché non raggiungete il grado di
rilassamento che desiderate nelle vostre gambe.
A questo punto, rimanete tranquilli per alcuni minuti. Quando siete pronti,
sollevate le anche, finché la vostra schiena non sia sollevata dal letto di
quarantacinque gradi. Trattenetele, poi lasciatevi cadere indietro sul letto,
pensando nello stesso momento: “muscoli del corpo rilassatevi tutti!”.
Ripetete l’esercizio più volte finché non avete raggiunto il grado di
rilassamento che desiderate nella vostra schiena.
Poi segue il rilassamento dei muscoli del collo. Girate la vostra testa da lato a
lato, con un gentile movimento rotatorio. Ogni volta che la girate ripetete la
suggestione: “muscoli del collo, rilassatevi!”. Poi lasciate che i vostri pensieri
si dirigano al rilassare i muscoli della vostra testa e della faccia; pensate al
formicolio della cima della testa, ai vostri occhi che si rilassano, ai muscoli
delle vostre guance che cadono. Ripetete l’esercizio più volte, finché non
raggiungete il grado di rilassamento che desiderate nel vostro collo e nella
vostra testa.
Troverete questi esercizi di rilassamento piacevoli; potete eseguirli tanto
quanto desiderate.
Ora, stendetevi quietamente sul letto e formatevi un’immagine mentale di
tutto il vostro corpo completamente rilassato, e con un facile e volontario
“lasciarsi andare”, rilassate tutti i muscoli del vostro corpo insieme.
Continuate in questo esercizio finché non riuscite a sentirvi sempre più
rilassati e non avete più desiderio di muovervi; sentite quel delizioso
languore che si diffonde lungo il vostro essere quando il rilassamento

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profondo si sistema nel vostro corpo. E, mentre il corpo si rilassa, anche la
mente si rilassa - e un profondo rilassamento fluisce nella vostra mente.
Questi esercizi forniscono un metodo molto efficace di ottenere rilassamento
profondo. Presto sarete così abituati a rilassarvi a volontà, che questa serie di
esercizi deliberati non sarà necessaria; vi sarete condizionati a tal punto che il
semplice pensiero del rilassamento del vostro corpo e della vostra mente
automaticamente lo porterà. Conoscerete l’esperienza così intimamente tanto
che il rilassamento avverrà istantaneamente.
Arrivati a questo punto potrete incominciare ad applicare la seguente tecnica
per cambiare i vostri comportamenti.
Respirate profondamente, lentamente ed ampiamente pensando alla
sensazione di calma. Arrivati ad una calma olimpica, incominciate a vedervi e
sentirvi agire come vorreste agire. Createvi delle immagini realistiche. A poco
a poco, potrete notare dei cambiamenti nel vostro comportamento
quotidiano.
Vi è infatti qui, un inizio di autoipnosi. Nello stato di intenso rilassamento la
vostra mente logica è infatti rilassata ed è facile che nuove suggestioni siano
accolte dall’inconscio.

Principi per comunicare con la mente inconscia

ATTENZIONE E FOCALIZZAZIONE
L’attenzione focalizza la mente su quello che uno desidera realizzare. È una
delle caratteristiche base dell’ipnosi, ed è un processo vitalmente importante
per l’autoipnosi. La mancanza di risultati delle autosuggestioni è più spesso
causato da una mancanza di focalizzazione che da qualsiasi altra cosa, in
quanto una mente che vaga compie molto poco.

PRINCIPIO OPERATIVO PRATICO


Qualsiasi cosa sulla quale focalizzate la mente si espande.
In altre parole, la mente è come una lente d’ingrandimento ed
ingrandisce tutto quello che osserva.

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Uno può ripetere suggestioni senza fine, ma, se non sono focalizzate nel
“campo d’attenzione” della mente, produrranno piccolo effetto. La
concentrazione è l’elemento basilare nel focalizzare l’attenzione e, poiché è
così importante per l’ipnosi, è bene considerare le seguenti leggi:
1. Un atto di attenzione (un atto di focalizzazione concentrata) è
necessario per ogni espressione di coscienza.
2. Più concentriamo la nostra attenzione su di un particolare argomento
meno notiamo altre sensazioni.
3. Più ci concentriamo su di un argomento meno notiamo le nostre
sensazioni interne.

Concentrazione
Scegliete uno dei seguenti due esercizi per sviluppare la vostra capacità di
concentrazione:

Esercizio 1 di sviluppo della concentrazione


Per questo esercizio, oscurate la vostra stanza e focalizzate una luce su di un
quadro alla parete. Sedetevi confortevolmente di fronte al quadro, e
osservatelo.
Osservate attentamente ogni dettaglio dell’immagine. Studiate ogni linea,
ogni ombra, ogni colore, ogni minuto dettaglio; è stupefacente la quantità di
dettagli che possono essere individuati in una semplice immagine quando
uno la osserva.
Concentratevi e assorbitevi nell’immagine così intensamente che ogni cosa
attorno a voi sembri svanire. Più riuscite a fare questo, più potentemente la
legge dell’attenzione entra in gioco e le impressioni esterne cessano di
esistere.
Anche il vostro corpo si perderà nella concentrazione. Questo esercizio
fornisce un eccellente esercizio nello sviluppare “la fissazione
dell’attenzione” e rinforzerà il vostro dirigere la coscienza in concentrazione
diretta.

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Praticate questo esercizio più volte, utilizzando una differente immagine ogni
volta. La fissazione dell’attenzione è l’elemento più importante per
impiantare una suggestione nel subconscio.

Esercizio 2 di sviluppo della IMMAGINAZIONE


L’immaginazione è la capacità della mente di formare immagini. Possiamo
dirigerla consciamente fino ad un certo punto, ma appartiene principalmente
al subconscio e costantemente determina i nostri comportamenti.
In relazione a quello che vogliamo fare, siamo specialmente interessati nel
suo uso per visualizzare un idea suggerita o una serie di idee.
È bene che voi impariate come stimolare le vostre facoltà immaginative di
visualizzazione e, per questo scopo, l’esercizio seguente potrà essere trovato
di utilità: sedetevi confortevolmente su di una sedia comoda, rilassatevi
all’indietro e chiudete gli occhi. Ora disegnate nella vostra mente l’immagine
della stanza dove siete. Immaginate di vedere la stanza, anche se i vostri
occhi sono chiusi.
Dapprima, l’immagine mentale sarà confusa e indistinta, ma, con l’esercizio,
vi sembrerà come se la steste guardando proprio coi vostri occhi. Ora, cercate
di tornare indietro con la memoria e riportare una scena familiare di una
precedente esperienza felice. Nel vostro “occhio della mente”, guardate
quanti dettagli riuscite ad individuare.
Dopo aver guadagnato abilità nel formare immagini mentali, mettete qualche
sforzo creativo nell’immaginare; popolate la vostra stanza con persone e cose
che non vi sono realmente contenute. All’inizio, possono essere persone e
cose familiari, e poi, successivamente, persone e oggetti totalmente risultato
della vostra immaginazione.
L’esercizio di cui sopra, è utile per prendere controllo della propria
immaginazione e l’immaginazione, attraverso la visualizzazione, è di
grandissimo valore nel fissare suggestioni nel vostro subconscio. Più
brillantemente potete imparare a dipingere le vostre suggestioni con
l’immaginazione, più potente sarà l’influenza.
Ricordate inoltre le seguenti due regole:

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Brevità e Definizione
Il subconscio accetterà una suggestione breve e definita, e la condurrà avanti
fino ai limiti estremi, ma non lo farà efficacemente se sovraccaricato. Rendete
le vostre suggestioni sempre positive, semplici, e dirette ad un risultato.
La mente subconscia non ha la capacità di operare ragionamenti induttivi o
creare premesse. Formulare premesse è un lavoro della mente conscia; il
subconscio può solo prendere una premessa e dedurre da questa - in una
maniera mirabile. Poiché non ha la capacità di ragionamento induttivo la
mente subconscia non controllata può essere uno strumento pericoloso, e nello
stesso tempo, di incredibile valore quando padroneggiato.

Ripetizione
Presentare una suggestione alla mente solo una volta, rischia di produrre solo
una piccola impressione, ma ripetuta più volte, l’impressione si
approfondisce finché non è fissata nella mente subconscia. Allora può iniziare
la realizzazione.
Con la ripetizione opportunamente condotta, vale a dire, con uno sforzo
d’attenzione in essa ogni volta, si sveglia l’attenzione spontanea, così che la
suggestione ha la possibilità di fiorire nelle condizioni più fertili.

Tempi ed Atteggiamento
Lasciate l’abilità crescere progressivamente. Più che “volere le cose” con
grande tensione, fate sì invece che queste “possano succedere”, assumendo
un atteggiamento di attesa e disponibilità. A poco a poco, noterete che la
vostra mente e la vostra vita cominceranno a prendere una nuova e più
produttiva direzione. Vi sentirete più tranquilli e calmi, e nello stesso tempo
otterrete di più dalla vita e capirete che ogni giorno è pieno di nuove
possibilità di crescita e sviluppo.

Corso online gratuito di autoipnosi da rilassamento


Oltre al seguente pdf, abbiamo anche realizzato un corso online gratuito di
autoipnosi. Per parteciparvi basta che inviate un email a
autoipnosi@getresponse.com o che visitiate la pagina
http://www.neurolinguistic.com/articoli/corso.htm.
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Autoipnosi Fascinativa

L’autoipnosi fascinativa è un’altra tecnica molto valida per influenzare e


controllare la propria mente.

Un semplice esercizio allo specchio


Vi parliamo di un esercizio semplicissimo in apparenza. Se condotto con
costanza ed applicazione può portare una persona ai più alti livelli, sia nel
magnetismo personale, che nello sviluppare volontà e concentrazione ed altro
ancora.
È un esercizio utile anche per coloro che vogliono aumentare la
consapevolezza, in quanto, pur partendo dalla concentrazione, oltre un certo
punto, questa non esisterà più come la conosce l’uomo medio e si entrerà in
uno stato nuovo, che è la reale attenzione dello spirito.
Mettetevi davanti ad uno specchio ed osservate la vostra immagine nel punto
dove la fronte incontra il naso, quello che gli indiani chiamano il “terzo
occhio”.
Siate calmi. Rimanete concentrati e soprattutto cercate di NON BATTERE LE
PALPEBRE.
Con questo esercizio, voi state influenzando la mente per via fisica. Infatti,
quando siamo concentrati ed interessati, tendiamo naturalmente a battere
meno le palpebre. In questo caso, è la mente che influisce sul corpo. Con
questo esercizio è invece, la nostra volontà che guida il corpo, ed il corpo,
progressivamente, doma i moti della mente, che ci portano a battere così
spesso le palpebre.
Gli animali ed i bambini battono molto meno le palpebre. Il battito è
direttamente collegato al “cambio di immagine mentale”. Questo è stato
dimostrato anche scientificamente14 L’uomo adulto, più pensieri ed emozioni
ha, più batte le palpebre. Ogni battito di palpebre tende, quindi, a “cambiare
la diapositiva mentale”.

14 Si veda, ad esempio, http://www.journalofvision.org/content/4/8/401.abstract “Blinking and thinking:


Voluntary eyeblinks disrupt iconic memory” e anche http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1187305
“Blinking and Thinking”.

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Ma, se seguite le istruzioni e cercherete di “spingere” ogni volta a tenere di
più, arriverete, a poco a poco, ad aumentare la vostra concentrazione e questo
sarà utile anche in altre situazioni della vita. Potete accompagnare l’esercizio
davanti allo specchio con l’osservazione di un punto fisso ed anche cercare di
non battere le palpebre mentre leggete. Con questi accorgimenti
raggiungerete i risultati.
Questo è un esercizio che richiede applicazione, in quanto presto gli occhi
incominceranno a lacrimare e dovrete chiuderli. Ma non desistete. Riposate
un attimo gli occhi, manteneteli chiusi, ma senza strofinarli e poi riprendete
l’esercizio. Un esercizio simile è chiamato dagli indiani Tratak, che viene
proprio da una radice che significa “lacrima”.
Potete dedicare circa dieci quindici minuti al giorno a questo esercizio, ivi
comprendendovi le pause in cui farete riposare gli occhi.
Noterete che la progressione di sviluppo non sarà lineare. Ogni tanto
tornerete indietro senza capire come mai. Ma, progressivamente, aumenterete
la durata.

Sviluppare autoipnosi fascinativa – i primi passi


Ad un certo punto, potrete avviarvi ad una semplice autoipnosi fascinativa.
Dopo un poco che vi fissate, concentrati sul punto, direte mentalmente al voi
stesso nello specchio: “vieni in avanti”, parlandogli mentalmente con tono di
volontà, volendo ed avendo l’idea chiara che possa venire in avanti. Il tono di
volontà è un tono affermativo. Il tono di qualcosa di cui siete assolutamente
sicuro. Il tono che avete quando dite ad esempio il vostro nome con
sicurezza. Ha anche in sé un poco del tono che ha il militare quando dice
“Attenti” al suo plotone. Rimanete concentrati sull’immagine quando date
l’ordine. Vogliate ed abbiate fiducia, come diceva il Barone di Puysegur15.
Scoprirete con stupore che al comando mentale l’immagine nello specchio

15 Famoso esperto di magnetismo che introdusse la pratica del sonnambulismo ipnotico, dove un soggetto
veniva portato in un sonno profondissimo dove si sentiva al di là del tempo e dello spazio. In realtà il
Barone diceva “Veuilez et Croyez”, che letteralmente può essere tradotto in vogliate e crediate, ma
successivamente, specificò che il crediate voleva dire “credete nelle vostre capacità di ottenere quello che
volete”.

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verrà in avanti, ma in realtà sarete VOI che, senza rendervene conto, siete
venuti in avanti. Potrete ripetere dicendo: “vai all’indietro”, scoprendo, anche
qui, che in una maniera non conscia, in quanto tutta la vostra attenzione è
incentrata sull’immagine nello specchio, questa andrà indietro, poiché VOI
inconsciamente andrete indietro.
Potrete provare anche a darvi altri comandi, ad esempio che le vostre braccia
si sollevino.
Il sistema è semplice. Abbiamo visto che, molto spesso, persone che non
riescono ad ottenere su di loro tale fenomenologia ipnotica con altri sistemi
verbali, anche ipnoterapeuti esperti, riescono, invece, alla prima prova con
tale sistema.
E ovviamente, potete darvi delle suggestioni positive, che riuscite, che siete
capaci. O anche, che il vostro sguardo o il vostro aspetta migliora di giorno in
giorno (in questo caso conviene alla sera per lasciare la notte ed il sonno
operare). Parlate sempre al positivo.
Per finire la sessione chiudete gli occhi. Portateli al terzo occhio un istante e
voltatevi.

Nella Vita
Avere uno sguardo deciso e che non batte le palpebre aiuta nella vita. Il
vostro interlocutore percepirà un “quid” difficilmente razionalizzabile, ma
che lo impressionerà.

NOTA: Nella vita, non avete bisogno di fissare in un unico punto, ma


piuttosto, muovete gli occhi da un occhio all’altro del vostro interlocutore per
non farlo sentire troppo sotto pressione. Maneggiate lo sguardo con
attenzione, come un’arma potente senza abusarne. Ulteriori istruzioni sono
disponibili sul nostro libro “Ipnosi Istantanea e Fascinazione” disponibile su
Macrolibrarsi.it o scrivendo a info@neurolinguistic.com

Altro: tradizione occidentale ed orientale


Quest’esercizio è parte di varie tradizioni alchemiche di trasformazione
dell’uomo ed è una maniera di accelerare certe fasi. La persona che osserva, il

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“chi” osserva è infatti il principio solare, l’immagine riflessa è il principio
lunare. Questi, in fasi successive, si fondono. Progressivamente, si arriva
all’”androgino ermetico”, ovvero un livello superiore di energia, paragonabile
alla Kundalini degli indiani.
In India questo esercizio è parte delle pratiche di Tratak come abbiamo detto,
insegnate nello Yoga. È considerato fare anche bene alla vista.

Informazioni ulteriori
Come esposto l’esercizio è semplice ed è effettivo.
Ricordiamo però, che può avere molte variazioni ulteriori. Ad esempio, si
può fissare solo un occhio, oppure accompagnare la fissazione con
respirazioni di vario tipo. Si può fare dopo aver osservato una luce o su una
superficie differente dallo specchio. Può anche servire in queste varianti per
avere risposte dall’interno, sviluppare l’intuizione, certe forme di guarigione
magnetica ed altro ancora. Infine anche il suono e la tensione muscolare può
accompagnare l’esercizio a seconda di quello che si vuole ottenere.

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L’Autoipnosi Indiana

La caratteristica dell’autoipnosi indiana è che dà molta importanza alla


visualizzazione e alla proiezione.

Schema di autoipnosi indiana


1. Visualizzazione della scena desiderata
2. Portare la scena all’altezza del cuore e caricarla con le emozioni
3. Portare la scena all’altezza dell’ombelico, al centro del proprio essere
4. Iniziare la respirazione 6 - 3 - 6 fino a sentire come un’energia
5. Visualizzare una luce alla radice del naso sotto le palpebre chiuse
6. Mandare luce alla scena
7. Effettuare una profonda espirazione mandando la scena all’eterno e
sentendola divenire vera
8. Ringraziare

Respirazione 6 3 6
Il tempo per ogni respiro che dovete prendere è di sei unità, il tempo di
trattenimento è di tre unità e il tempo di espulsione dell’aria è di sei unità.
Tutto questo non è che un piccolo accenno a quello che è il magico mondo
dell’ipnosi e dell’autoipnosi, una magia che possiamo portare nelle nostre
vite e far diventare la nostra realtà magia!!!!!

“Lo spirito è la vita


la mente il costruttore
il risultato è la realtà!”
EDGAR CAYCE

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113
L’ipnomentalismo da spettacolo, da dimostrazione e sperimentale

Tutto quanto esposto in questo manualetto può facilmente coniugarsi sia


all’ipnosi da spettacolo che a dimostrazioni che possono essere fatte con
amici od anche in pubblico.
A questo proposito, nella nostra scuola, a partire dal corso di fascinazione,
introduciamo anche l’ipnomentalismo di secondo livello, dove una persona
può rispondere anche ad ordini non detti.
Questa risposta all’intenzione dello sperimentatore deriva da un’accresciuta
sensitività.
Un soggetto può allora a:
• sedersi su di una sedia scelta a sua insaputa
• scegliere un oggetto scelto dal pubblico a sua insaputa
• … e così via

Effetti avanzati
In combinazione con la fascinazione e l’amnesia possono poi, essere eseguite
dimostrazioni ancora più stupefacenti… ma, intanto, per la comunicazione
quotidiana, vi invitiamo a praticare quanto detto qui e scoprirete che la vostra
vita migliorerà grandemente.

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114
Le linee cabalistiche

L’effetto è più di ipnomagnetismo che di ipnomentalismo.


Il soggetto reagisce (senza un apparente stato di ipnosi) ad una serie di linee
tracciate sul terreno.
Perché il processo avvenga, è necessario un ambiente molto “carico” ed un
soggetto disponibile.
L’operatore rimane molto fermo. Al limite, può anche non parlare.
Quello che succede è che l’inconscio del soggetto “capirà” il significato del
simbolo e reagirà ad esso. Magari verrà bloccato dalla linea tracciata, senza
nessuna suggestione parlata.
Nel caso di due linee parallele, il soggetto può, ad esempio, sentirsi tirato in
avanti fino magari ad un punto finale, dove si fermerà come bloccato...
Si tratta di un’applicazione avanzata che era anche seguita dal barone Du
Potet, in sale affollate, e tracciando i segni con intenzione davanti alla folla.
Invitando poi chi voleva a partecipare.

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Una testimonianza di un testimone di Regazzoni, ipnomagnetista ed
ipnomentalista

Invito ora il lettore a passare dalle parole ai fatti, aprendo gli occhi ad alcune delle
esperienze del famoso Regazzoni.
L’incontro che descrivo è una serata privata (18 maggio 1856, dalle 08 di sera fino a
mezzanotte) ci vado accompagnato da due amici illuminati e lungimiranti, uno di
loro è un medico tra i miei amici.
L’espressione generale del volto è quello di un operatore dall’energia petulante, la
franchezza audace, in espansione.
Il Sig. Regazzoni è organizzato con un vasto assortimento di soggetti di costituzioni
fisiche differenti e di genere femminile.
Una giovane ragazza si trova di fronte a noi. Noi le bendiamo gli occhi, e mentre le
chiudiamo bene le orecchie, siamo d’accordo con Regazzoni che al segnale dato da uno
dei nostri occhi ella cadrà a terra grazie al fluido.
Allora lo poniamo a distanza della sua vittima, lei non sa quale sarà la natura
dell’esperienza, e noi rendiamo impossibile anche il più piccolo segnale di collusione
con l’occhio o l’orecchio, che il contatto o anche l’odorato potrebbe rubare e
trasmettere.
Con uno sguardo rapido e furtivo che gli inviamo, il Signor Regazzoni lancia
silenziosamente e scatenato l’agente misterioso del magnetismo. È come un colpo! La
vittima cade e sviene.
Mio Dio, non è caduta rompendosi il cranio?
Allungo le braccia per trattenerla. “Lascia! Mi grida il Signor Regazzoni con voce di
tuono e come se stessi commettendo un sacrilegio.”
Lasciala, lasciala cadere, mai un magnetizzato si è fatto male cadendo.“
Abituato come sono, alle meraviglie di questa natura, Io obbedisco. Grossa, grassa e
linfatica, la ragazza è giù per terra, e il marmo è rigido uguale per tutti!
Tuttavia, la sua testa non tocca il suolo. Una delle sue braccia resta in aria; una delle
sue gambe si mantiene su di una linea orizzontale distaccata dall’altra. Rimane in
questa posizione per un tempo indefinito... Il bronzo di una statua è meno
rigido...meno inflessibile è il cadavere che viene colpito in Siberia dalla potenza di una
lunga notte di inverno.

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116
Ed è a più di trecento passi che il Signor Regazzoni eseguiva questa esperienza in
Inghilterra ... ma questo è uno degli assiomi del magnetismo. Un Dio, lo stesso Dio
che veglia sugli ubriachi, veglia sulle loro vite....
Un secondo esperimento segue il primo, e stiamo usando ogni precauzione
immaginabile contro ogni inganno concepibile. Mr. Regazzoni traccia sul pavimento,
e dove preferiamo, una linea immaginaria.
Senza toccarla, vi deposita, o piuttosto, se descrivo il suo gesto, vi scuote, agitazione,
lancia il suo fluido utilizzando alcuni passaggi rapidi e convulsi. Nell’atteggiamento
della statua del Silenzio, gli segnalo con la punta del dito del mio piede, come una
pietra miliare che forma un confine. Si è convenuto che questa linea avrà il potere di
non essere superata.
Prendiamo una ragazza che cammina all’indietro, con gli occhi bendati... Dei passi
magnetici (silenziosi n. d..) l’attirano, ed il suo camminare è libero; ma, appena tocca
la linea invisibile i suoi piedi, come se fossero improvvisamente sequestrati e rivettati,
aderiscono a terra, mentre la parte superiore del corpo, spazzato via dal polso veloce a
piedi, cade e precipita rumorosamente come sotto il peso di un macellaio.
L’improvvisa rigidità delle sue membra è quella di un cadavere congelato, e suoi
tacchi sono inchiodati con precisione matematica sul limite fatale che avevo indicato
... Mr. Dupotet e molti altri professori hanno esperienze simili, e che centinaia di
testimoni certificati.
Scegliamo questa volta tre ragazze destinate a subire tutti i fulmini e l’azione
tirannica del fluido che le getta in una rigidità catalettica. Il fluido opera, e quasi
istantaneamente la loro insensibilità è completa, come evidenziato dal ferro e fuoco
cui sono soggette in questa esperienza in modo imprevisto. L’occhio è aperto, la
pupilla che si riversa all’indietro le lascia immobili di fronte alla luminosità delle
lampade o delle fiamme che sembra che debbano bruciar loro le ciglia.
Similmente dei fischiare fortissimi che ci arrivano all’improvviso non le fa né trasalire
né muovere le palpebre.
L’occhio è pietrificato, l’orecchio è morto, i nervi non sono più che una fredda
argilla...
Ma, ci dice Regazzoni, mescolando probabilmente a torto un nome venerabile alle sue
teorie, R. P. sostiene che, se l’orecchio percepisce i suoni, “il cuore solo, ascolta solo
musica”.
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Presto detto, le sue labbra traggono da un flauto di Pan degli accordi di infinita
dolcezza; il ritmo ne è religioso.
Le sonnambule, sorde ai fischi più acuti, sentono le note melodiose e saltano su come
per magia. Ogni catalessia cessa con queste modulazioni dolci, e riprende con una
forza invincibile, non appena le note tacciono.
Le fluidizzate restano allora sospese nella maniera più misteriosa, e realizzano
davanti ai nostri occhi la meraviglia fatata della Bella Addormentata. Il loro
movimento, quando lasciano l’immobilità da estasi, è grazioso e lento, o febbrile e con
le stesse modalità lente o improvvise della melodia.
Questi esperimenti sono simili a quelli che ho fatto in passato, più volte, su amici che
chiedevano, nonostante la mia riluttanza, di sottoporsi a questa prova. Ho visto dei
carboni accesi applicati all’improvviso sulla carne dei sul sonnambuli e attraversare
da un lato all’altro degli arti, senza provocare sensibilità apparente, senza fare
apparire una goccetta di sangue. Delle operazioni chirurgiche come l’asportazione del
seno fatte grazie a questo strumento. (si tratta di una sperimentazione eseguita da
Regazzoni qualche anno prima).
Guardate, guardate questi tre corpi improvvisamente saltare e incessantemente al
segnale che danno questi accordi, e slanciarsi girando con tutta la mollezza e la follia
dell’abbandono, o arrestarsi come pietrificati, ma con un lusso inconcepibile di grazia
e di agilità nelle pose delle quali la vista fa quasi paura. Le leggi della statica
sembrano violate ogni minuto! Il Fluido, intelligente e obbediente al pensiero che
trasmettiamo al Signor Regazzoni, maneggia e sostiene, giocando con questi corpi
fuori dal loro centro di gravità. La natura non è più qui quel che è che altrove; viola le
sue regole fondamentali.
Inoltre, e più di una volta già, ho visto durare e rinnovarsi il miracolo di queste
posizioni, con la stessa intensità con la quale nascevano e rinascevano i nostri
capricci.
O meraviglia! il fluido magnetico, vale a dire, l’anima universale, il principio della
vita, il fluido vitale agisce, si insinua, opera, e la carne vivente che penetra diventa
statua.
Comunque, niente di più audace, niente di più grazioso e niente anche che pettini con
una diversità più viva del potere di espressione dell’estasi, fino ai suoi piaceri sublimi.

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118
Sottoponiamo a un lungo e faticoso serie di test il fluido che controlla il Sig. Mr.
Regazzoni.
La Nostra volontà circola e vola sulle sue ali, ed a volte è sufficiente perché si presti ai
miei desideri, di formare un atto mentale tacito. In alternativa, diciamo all’orecchio
del magnetista il movimento che i nostri pupazzi viventi devono effettuare, e il
“fluido intelligente” immediatamente le maneggia, le porta.
Questa anima universale è il principio vitale! Questo è quello cui si riferisce Allan
Kardec, nel libro Spiriti, scritto sotto la loro dettatura. Questa è quello di cui parla
Eliphas, Agrippa, o Pitagora educato dai maghi o i gimnosofisti dell’India, e non
dimentichiamolo, perché dobbiamo seguire passo passo il proteiforme fluido per
constatare la sua identità!
...
(De Lahage, La magie au XIX siècle).

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119
Note Quantistiche

Il mondo della Manifestazione


Come mai è possibile che possiamo avere intuizioni? Come mai con
l’ipnomentalismo possiamo arrivare a reazioni che ci portano a supporre una
realtà più ampia?
Questo perché il nostro mondo ha una realtà quantistica.
Chiamiamo modo della manifestazione il mondo che percepiamo attorno a
noi.
Noi vediamo e viviamo in una realtà tridimensionale.
Ma come si costruisce questa realtà?
L’occhio ha un ruolo fondamentale.
I due meccanismi di base dell’occhio per definire la realtà sono:
La convergenza: la convergenza è il movimento di entrambi gli occhi per
mantenere visione binoculare di un oggetto.
Convergenza per un obiettivo lontano Convergenza per un obiettivo vicino

L’accomodazione: l’accomodazione consiste nel processo che permette di creare


sulla retina immagini a fuoco di oggetti posti a diversa distanza.

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120
Accomodazione per un obiettivo vicino

Accomodazione per un obiettivo lontano

L’idea di massa e solidità dello spazio è dovuta all’accomodazione che ci


porta a distinguere e focalizzare un oggetto invece che un altro.
L’idea di spazio è, invece, principalmente dovuta alla convergenza.

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121
CONVERGENZA ACCOMODAZIONE
Vista dall’alto degli occhi Gli degli occhi
vedono

Una singola E
Occhi presbiti non riescono ad accomodare sfocata
abbastanza da mettere a fuoco

Una doppia E
nitida
Incrociando gli occhi si aumenta abbastanza
l’accomodazione da mettere a fuoco la E

Tre doppie E
Gli occhi convergono accomodare in modo
che ognuno mira una E

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122
Andare oltre il proprio punto di vista nella realtà quantistica
Quello che vediamo dai nostri occhi è il risultato di come effettuiamo una
serie di processi, a loro volta influenzati dalla nostra mente, dalle nostre
emozioni e dal nostro corpo. Non è una visione oggettiva. È un punto di
vista.
Mentre la realtà esterna contiene molte dimensioni possibili, noi scegliamo di
“collassarla” sempre nella stessa maniera.

Lavorare sulla presenza e sull’intuizione significa aumentare il nostro livello


di energia e permette di vedere la realtà quantica ad un livello sempre più
aperto, senza essere costretti a ridurne le dimensioni.
Si tratta di realizzare una espansione di coscienza.
Aprendo il proprio livello di interazione attraverso lo sguardo mutuo con
un’altra persona, la tridimensionalità svanisce e si va oltre il tempo e lo
spazio.
Se questo processo è accompagnato da un appropriato lavoro corporale
(risveglio del corpo magnetico ossia aumento ed integrazione della
percezione cenestesica e tattile completa), la trasformazione può avvenire a
più livelli contemporaneamente. L’esperienza visiva è creata attraverso
l’azione di “osservazione”. Nel momento in cui decidiamo di focalizzarci su
qualcosa, questo appare distinto dal resto. Noi scegliamo dove convergere e
quindi cosa sperimentare.
L’esercizio allo specchio ed altri esercizi visivi ampliano la nostra mente e
portandoci fuori dalla solita convergenza tridimensionale ci fanno scoprire
nuove dimensioni.

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123
Visione periferica vs visione centrale
Più ci centriamo sulla visione centrale, più mettiamo fuori gioco la visione
laterale e quindi creiamo una realtà specifica. Questo succede specialmente
quando lasciamo che le emozioni colorino quel che vediamo, togliendoci così
percezione dello spazio esterno.

UN OSSERVATORE CON
UNA VISIONE APERTA
VERSO IL MONDO

“Io sono
Indegno”

UN OSSERVATORE CON
UNA VISIONE limitata

Il secondo soggetto pensa di non essere capace

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124
Dettagli
nitidi
Dettagli
nitidi

Movimenti
Cambiano in brillantezza
Movimenti
Cambiano in brillantezza

Il primo soggetto è capace di vedere il tutto.


Il secondo “pietrifica”, blocca la visione in un punto.
Dobbiamo riuscire a vedere sia il dettaglio.

Le lenti interne
I nostri processi automatici, comandati dall’equilibrio fisso che creiamo tra
pensieri, emozioni e corpo, sono come lenti interne che ci portano a
focalizzarci solo su certi aspetti della realtà.

I nomi
Quando una cosa è identificata, può ricevere un nome. Il nome solidifica
ulteriormente la realtà. È quello che capita quando un ipnotista suggestiona
qualcuno. Ci possiamo rendere conto che, se togliamo il nome
deaccomodiamo leggermente e torniamo a vedere l’oggetto in una maniera
meno definita. Questo potremmo chiamarlo il potere della “desuggestione”.

La percezione fisica delle immagini mentali


Ad ogni realtà visiva noi aggiungiamo una sensazione fisica. Sappiamo dire
infatti, se un oggetto che ci sta di fronte è liscio o ruvido, e definiamo i colori
come caldi e freddi, anche se, in realtà, sarebbero solo vibrazioni. È la
proiezione del nostro vissuto tattile e cenestesico fuori da noi, che ci dà

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125
l’illusione di solidità delle nostre immagini mentali. È come se proiettassimo
energia in esse. Questo porta l’uomo a fondersi con la realtà, in quanto la
nostra percezione fisica viene immessa in quel che vediamo.

Le nostre emozioni colorano le nostre percezioni. Le ombre non sono ombre


qualsiasi, ma divengono nella percezione un uomo ed una donna.

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La PNL3 visiva: distorsioni, generalizzazioni, cancellazioni

Distorsioni
Sono comuni le illusioni visive. Processi per i quali distorciamo quello che
vediamo per renderlo simile ad altre cose conosciute. Questo processo è
attuato sovrapponendo un’immagine ricordata a singoli punti concordanti di
un’immagine attuale. La PNL descrive bene questi processi.

Distorsione operata dal contesto

Un esempio di quanto sia grande la distorsione che creiamo mentalmente in


quel che vediamo è ad esempio quella sopra. Il quadrato A ha la stessa
tonalità di grigio del quadrato B come si può capire dalla sezione estrapolata
messa qui sotto, dove la nostra mente non opera più un aggiustamento. Ma il
contesto ci porta a vedere una tonalità molto diversa.

Analogamente, i concetti di “poco” o “tanto” sono relativi:

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127
Distorsione operata dal contenuto dell’esperienza
Le linee sono parallele, ma il fatto che ogni
linea contenga quadrati neri in posizione
differente ce le fa apparire a differenti
angoli.

Generalizzazioni
Un’altra distorsione simile è quella a fianco. In
questo caso, vi è una generalizzazione che è un
altro tipo di distorsione. Supponiamo due
triangoli sulla base della nostra esperienza.
Esercizio: Cambiare la visione e mettersi “prima”
della conoscenza di qualcosa. Questo implica
cambiare lo sguardo allargando la visione
periferica e l’accomodazione, evitando di
focalizzare ad un livello che coincide con
elementi che riteniamo noti. A questo punto, emerge una differente
“coscienza” dell’oggetto.
L’esercizio è particolarmente efficace guardando il viso di una persona
conosciuta e cercando di togliere ogni associazione mentale attorno alla
persona. Siamo in grado di vederlo solo come una chiazza di colore?
Una semplice prova di quanto carichiamo le immagini di chi vediamo con
impressioni ed emozioni, è
dato dal fatto che quasi non
siamo in grado di
interpretare la differenza
tra le emozioni
dell’immagine di destra e
quella di sinistra. Ancora
più difficile è non

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128
riconoscere la persona per chi vi vede Margaret Thatcher e vedere solo un
viso. Ed ancora più difficile vedere le emozioni senza attribuirle ad una
persona specifica.
Quando ci mettiamo davanti ad uno specchio, dopo un poco, spesso la nostra
immagine si deforma e non capiamo più che è la nostra faccia. Allora i nostri
pensieri inconsci possono proiettarsi sull’immagine che appare. Raggiungere
la realtà quantica significa allora non proiettare niente.

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129
Foreground e Background (immagine e sfondo).

Il processo di distinguere tra sfondo e immagine è fatto con la visione.


Nel momento in cui decidiamo di focalizzarci in una direzione cambia
l’esperienza.

Il collasso della realtà e la scelta tra più possibilità


In ogni momento il flusso delle possibilità è infinito. Ma il nostro sistema
nervoso tende ad organizzare la realtà secondo quel che già conosce. Questo
distrugge una realtà quantica che è infinitamente più varia.
Noi tendiamo a riconoscere e generalizzare solo specifici “patterns”:

Ad esempio la figura sopra se razionalizzata tende a sembrare un vaso o due


facce. Ma siano in grado di osservarla semplicemente come “macchia di
colore”? Pur essendo piatta, la nostra mente si sforza di distinguere tra
“sfondo” e “immagine”.
Analogamente, nella vita tendiamo a portare in primo piano certi elementi ed
a vedere la realtà in maniere differenti.
Il contrasto è un elemento chiave. Cambiando, quindi, anche di poco,
l’accomodazione cambia la percezione. Anche la quantità di dettagli percepiti
cambia con gli oggetti sullo sfondo.
Ecco perché tanti pensieri su di una forma conosciuta cambiano la
percezione. Infatti, la rendono solo più visibile mentalmente. In altre parole,

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quando una persona si “preoccupa” di qualcosa di irrisolvibile, aumenterà
solo il suo problema. Ma portare attenzione sul background può invece
cambiare la percezione.
Anche il colore è un altro elemento importante per la distinzione degli
oggetti. Ed analogamente, quando mettiamo “colore” cioè emozione, in alcuni
dei nostri concetti mentali questi ci sembrano più distinti.

Quindi:
La nostra osservazione crea la realtà scegliendo di fissarsi solo su certi
elementi (fase 1), decidendo quello che è sfondo o immagine, e la distorce
(fase2). Da qui la carica con nomi ed emozioni.

Esercizio: camminare osservando cose e oggetti “come se” fosse la prima


volta che li vediamo. Questo implica una differente attenzione sullo sfondo e
la cancellazione delle distorsioni visive sovrapposte.
È interessante osservare che questo processo di costruzione avviene anche
con le persone. Noi le carichiamo con le nostre impressioni.
Sviluppare l’intuizione significa uscire fuori da questi meccanismi ed entrare
in una nuova dimensione.

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131
Sommario
Introduzione all’ipnomentalismo .......................................................................... 2
L’ipnomentalismo ................................................................................................... 5
L’ipnosi ..................................................................................................................... 7
Iniziare l’ipnosi con gli altri. ................................................................................... 8
Creazione di stati lievi con le parole ..................................................................... 8
Ipnosi situazionale ............................................................................................... 8
Le induzioni ipnotiche nascoste............................................................................ 9
La Comunicazione Ipnotica ..................................................................................... 9
Lo Sguardo, la Fascinazione ed i suoi segreti ..................................................... 11
L’occhio, chiave fisiologica dell’attenzione .................................................. 15
Utilizzo dello sguardo .................................................................................... 16
Mantenere l’attenzione ed il controllo della conversazione................................. 22
Guidare e Controllo Mentale ascoltando ........................................................... 25
Il saluto .............................................................................................................. 26
Considerazioni finali .......................................................................................... 27
Testimonianza su Onofroff – il fascinatore ............................................................... 29
È veramente possibile leggere il pensiero? ......................................................... 37
La lettura del Pensiero a contatto .......................................................................... 40
Una testimonianza dell’estrema abilità di Otello Ghigi ......................................... 40
Hanussen e la lettura del pensiero senza contatto .................................................... 47
Lettura del Pensiero senza Contatto ......................................................................... 49
Pickmann – una acuità estrema nella lettura muscolare e nella lettura senza contatto
................................................................................................................................. 50
Metodo Cumberland per imparare la lettura del pensiero a contatto ........................ 53
Esperienza senza contatto .................................................................................. 55
Esperimenti Avanzati senza contatto............................................................... 57

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132
Ipnosi per azione mentale (metodo Jagot) ........................................................... 57
La Lettura Facciale: capire le bugie e la dinamica ipnotica ....................................... 60
Scoprire le bugie................................................................................................. 60
PNL e PNL3 per l’ipnomentalismo ..................................................................... 61
Un esperto mentalista che utilizza la PNL ............................................................... 65
Andare oltre: ipnosi e comunicazione................................................................. 67
Mimica, Fisiognomica e dinamica sequenziale dell’Ipnosi e delle Relazioni
........................................................................................................................... 67
Ipnosi nelle Relazioni ......................................................................................... 67
La dinamica sequenziale dell’Ipnosi ...................................................................... 68
FASE 1 – l’ipnotista “prepara” il cliente e lo focalizza .......................................... 68
Quali sono gli elementi fisici che caratterizzano tali stati? .................................... 69
Rapport ................................................................................................................. 69
Stato d’animo di interesse .................................................................................. 69
Stato d’animo di convinzione ............................................................................. 69
Stato d’animo di desiderio .................................................................................. 70
Sistemi sensoriali e dinamica del coinvolgimento ............................................. 71
Fase di partenza: Attenzione e Percezione dell’ambiente .................................... 71
Fase di Interesse (naso) ...................................................................................... 72
Naso e decisione ................................................................................................. 73
Fase di desiderio (bocca) ..................................................................................... 73
Relazione tra testa e corpo (razionalità-testa/inconscio-corpo) ........................... 75
Lettura e influenzamento con i movimenti delle Mani ..................................... 77
Influenzamento e Seduzione con i Movimenti delle Mani ..................................... 77
L’Enneagramma e come sapere tutto dell’interlocutore ................................... 78
Le parole che portano in trance il nostro interlocutore .......................................... 79
Il significato recondito della Simbologia dell’Enneagramma e la PNL3 ................. 79

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133
Le ancore ed il loro utilizzo nella comunicazione e nell’influenzamento ....... 83
Punti ipnogeni ......................................................................................................... 86
Parlare con il proprio inconscio. L’utilizzo del Pendolo ................................... 87
Rabdomanzia e Pendolo ..................................................................................... 88
Scrittura Automatica e Sviluppo dell’Ispirazione.............................................. 91
Creatività e sviluppo delle Potenzialità con la Luce.......................................... 93
Sviluppo di altre doti mentali: la Memoria ........................................................ 99
Chiaroveggenza – sviluppo intuizione ............................................................. 100
Controllo Mentale ............................................................................................... 101
Autoipnosi da Rilassamento .............................................................................. 102
Principi per comunicare con la mente inconscia........................................ 105
Concentrazione ................................................................................................ 106
Brevità e Definizione ........................................................................................ 108
Ripetizione ....................................................................................................... 108
Tempi ed Atteggiamento .................................................................................. 108
Corso online gratuito di autoipnosi da rilassamento ........................................ 108
Autoipnosi Fascinativa ....................................................................................... 109
Un semplice esercizio allo specchio................................................................... 109
Sviluppare autoipnosi fascinativa – i primi passi ................................................ 110
Nella Vita ......................................................................................................... 111
Altro: tradizione occidentale ed orientale ......................................................... 111
Informazioni ulteriori ...................................................................................... 112
L’Autoipnosi Indiana .......................................................................................... 113
Schema di autoipnosi indiana .......................................................................... 113
Respirazione 6 3 6 ............................................................................................ 113
L’ipnomentalismo da spettacolo, da dimostrazione e sperimentale ............. 114
Le linee cabalistiche ............................................................................................ 115
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134
Una testimonianza di un testimone di Regazzoni, ipnomagnetista ed
ipnomentalista ..................................................................................................... 116
Note Quantistiche ......................................................................................... 120
Andare oltre il proprio punto di vista nella realtà quantistica ............................. 123
Visione periferica vs visione centrale ................................................................... 124
Le lenti interne .................................................................................................... 125
I nomi ................................................................................................................. 125
La percezione fisica delle immagini mentali ..................................................... 125
La PNL3 visiva: distorsioni, generalizzazioni, cancellazioni ...................... 127
Distorsioni .......................................................................................................... 127
Distorsione operata dal contenuto dell’esperienza ............................................ 128
Generalizzazioni ................................................................................................. 128
Foreground e Background (immagine e sfondo). ............................................ 130
Il collasso della realtà e la scelta tra più possibilità .............................................. 130
Sommario ............................................................................................................. 132

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