- ridurre la percezione dell'ambiente esterno; - agevolare lo spazio di manovra dell'operatore. La stimolazione dei sensi l'operatore fa la richiesta di osservare i gesti che eseguir all'altezza degli occhi (aprire e chiudere le dita, fare movimenti circolari, far scorrere la mano avanti e indietro; ecc.). Non appena viene scorto il pi piccolo cenno di alterazione della coscienza in coincidenza con uno specifico segnale; si procede ad un "aggiustamento del tiro" (il movimento fatto pi veloce o pi lento; pi vicino o lontano, da destra oppure da sinistra, ecc.) per individuare la forma che meglio si attaglia al soggetto. Individuato il "grimaldello" giusto, lo si ripete, attenti a adattarlo ad ogni minimo cambiamento nella risposta. Ripetizione e adeguamento portano ad una intensificazione della reazione, riflesso di una pi pronunciata modificazione dello stato di coscienza. Se la stimolazione visiva si mostra poco efficace, si pu passare a quella sonora (si producono vocalizzi o rumori) o quella tattile (si pu toccare l'individuo sulla fronte, appoggiarsi ad esso, poggiargli una mano sulla spalla o sul petto). Il protocollo che segue lo stesso che per la modalit visiva (si cerca il "profilo" adatto per tono, volume, ritmo e velocit dei suoni o il punto e il modo "corretto" del contatto). Accentuare la recettivit. In quel momento, si pu elevare la responsivit dell'ipnotizzato: - gli si gira attorno, parlando (in genere dicendo frasi vuote o facendo banali descrizioni di ci che si sta facendo) per far si che il soggetto individui un riferimento preciso; poi, si cambia direzione all'improvviso. - ci si mette di fronte al soggetto e, nel parlare, si dirige la voce verso l'orecchio destro o quello sinistro oppure in alto o verso il basso; - si parla a voce bassa e con tono calmo e soffice; quindi, si da un forte battito di mani. si sposta la testa del soggetto verso dietro (la sua percezione dell'equilibrio viene fisiologicamente alterata) - si fanno suoni acuti, aspirati; si fanno cadere oggetti alle sue spalle; si scuote un portapenne con moto ascendente e discendente o da destra a sinistra; ecc. A quel punto, la reazione tipica la caduta; cio, la perdita dell'equilibrio. Si pone quindi l'individuo su una poltrona o su un divano e si formulano delle suggestioni, questa volta verbali. Anche quelle sono calibrate in base alle alterazioni emotive e di coscienza che suscitano (gli studi pi recenti si stanno muovendo nel senso di scoprire come ottenere, con lo stesso metodo, le suggestioni articolate con la parola). Potremmo dire che procedere con il consueti metodi di induzione ipnotica come provare a guidare una macchina senza aver fatto prima il pieno; se c' benzina, l'auto (individuo altamente ipnotizzabile) va avanti lo stesso; se "a secco" (persona refrattaria), il veicolo non va in moto. Chi applica l'ipnosi non verbale, prima di "mettersi la voltante" - dare le suggestioni - riempie sempre il serbatoio!
I MITI DA SFATARE
Andare
in ipnosi vuol dire dormire o perdere la coscienza: FALSO: il pi delle volte, comporta una condizione che potremmo paragonare al dormiveglia. Questo stato pu comportare talvolta una specie di torpore che rende percezione e ricordo annabbiati; ma pi comunmente, la trance una "rilassata" vigilanza.
Se
non si viene "risvegliati", si pu non uscire pi dallo stato ipnotico: FALSO: in realt, per quanto la trance sia un esperienza piacevole, se non si ricevono sollecitazioni, dopo un po' ci si riprende da s
Nel
corso di una seduta ipnotica, l'individuo diventa un automa nelle mani dell'ipnotista: FALSO: la persona mantiene sempre un certo grado di autocontrollo e interagisce comunque, anche se a livello passivo e involontario, con l'operatore.
L'ipnotizzatore
pu far fare quello che vuole all'ipnotizzato: FALSO:durante la trance, si produce una maggiore disinibizione, ma se l'individuo moralmente o per volont non vuole veramente fare qualcosa non lo fa.
Per
ipnotizzare bisogna essere dotati di poteri particolari: FALSO: l'ipnosi semplicemente una tecnica; tutti possono apprenderla. Naturalmente, come per ogni attivit umana, c' chi pi portato e chi meno.
L'ipnosi
uno scontro di volont: FALSO: chi viene ipnotizzato ha una personalit debole: anche questa una credenza priva di fondatezza; anzi, chi maggiormente "suggestionabile" spesso tende a mostrare una maggiore rigidit e un pi alto
grado di allerta.
L'ipnosi
fa dire o fare cose che non si vorrebbero: VERO/FALSO: stato di ipnosi una condizione di inerzia psichica e motoria per cui la persona non ha "voglia" di produrre delle azioni spontanee o di pronunciare delle parole Di solito la persona non parla in ipnosi, se non dopo un lungo e laborioso allenamento: nello stato trance, si attiva una parte del cervello in cui il linguaggio rudimentale; per altro, corde vocali e gli altri organi fonatori sono rilassati e per l'individuo pronunciare delle parole comporta un grosso sforzo e un impegno arduo. Con l'ipnosi possono emergere impulsi, pensieri e ricordi che possono far star male : VERO/FALSO: si tratta di un evento piuttosto raro; pi di frequente, l'individuo pu avere crisi di pianto, tremori o provare forti emozioni all'inizio dell'induzione, quando il rilassamento favorisce lo scarico di tensioni fino a quel momento trattenute; ma lo stesso pu fare una scena di un film o un racconto particolarmente commovente.
LE CAUTELE NECESSARIE
L'ipnosi in linea di massima non ha controindicazioni, purch l'operatore rispetti la personalit, lo stato d'animo e le necessit dell'individuo e abbia una solida esperienza e conoscenza del fenomeno. Gli eventuali danni ed "collaterali" che andremo ad elencare sono comunque reversibili e passeggeri. I problemi procurati con l'ipnosi possono essere di natura psicologica e/o organica:
Emotivi:
attacco di panico o d'ansia, percezione di una distorsione della propria immagine o dell'ambiente esterno; attacchi d'ira o di pianto; stato confusionale; sensazione di perdita di controllo o di identit. Fisici: emicrania, sensazione di instabilit, torpore, nausea, crampi, disturbi gastrointestinali. Queste complicanze non si verificano o sono contenute quando l'ipnotista segue il protocollo precisato di seguito: - Il soggetto non va "risvegliato" rapidamente quando in uno stadio profondo d'ipnosi; - Non bisogna spingere l'individuo a fare cose contro il suo volere ne fargli fare cose umilianti o che lo rendano ridicolo. - Non ipnotizzare individui psicotici o borderline*: la psicosi pu essere scatenata dalla condizione di dissociazione (tra comportamento volontario e risposte automatiche) che accompagna la trance. - eventuali crisi di ansia, pianto, agitazione e somatizzazioni vanno risolte in ipnosi, se il soggetto si trova ad un livello profondo di trance; se la trance leggera, vanno tolti eventuali vincoli (del tipo di "non puoi aprire gli occhi" o "non riesci a fare un passo avanti") e l'individuo sollecitato a muoversi, ad aprire gli occhi e a parlare. - E' importante fare attenzione a non dare suggestioni postipnotiche involontarie - ad esempio, con un lapsus (il soggetto potrebbe viverle come un'incomprensibile perdita di controllo e sviluppare una crisi d'angoscia).