First Four Minutes” Harper & Collins. I primi quattro minuti sono fondamentali per decidere se
continuare o meno una conversazione.
3 Vedi ad esempio Physiological Aspects of Communication via Mutual Gaze (Mazur,
Rosa, Faupel) The American Journal of Sociology, Vol. 86, No. 1 (Jul., 1980), pp. 50-74; Inoltre
è stato osservato come un attore possa manipolare l'intensità della risposta nell'osservazione
interpersonale attraverso il movimento delle sopracciglia (Keating, Mazur, Segall 1977). Questi
risultati mostrano come attraverso lo sguardo vengano determinati in brevissimi istanti i ruoli e
le differenze di status in una conversazione.
4 Per evidenze sperimentali che mostrano come il non divergere gli occhi (quindi lo
5 La maggior parte delle tecniche ipnotiche praticate attualmente si rifanno per gli
americani ai lavori di Milton Erickson, Dave Elman e altri, e sono essenzialmente basate sulla
parola.
1. Nella vita quotidiana e nelle relazioni: la causa per la quale una persona ci
colpisce, ci appare «viva», è nella padronanza di uno sguardo che seduce,
attrae, ammalia. Il nostro occhio può essere educato e portato a ciò.
2. Nella terapia: molti ricercatori hanno osservato sperimentalmente che come
più un terapeuta inizia e mantiene un comportamento non verbale come lo
sguardo, più è facile che il paziente sia soddisfatto6. E il risultato può andare
fino alla vera e propria risoluzione. Fin dall’antichità allo sguardo è stato
infatti anche attribuito il potere di guarire. Ippocrate7 che Dioscoride8,
Teofrasto9 affermano il potere curativo che poteva essere effettuato con lo
sguardo, gesti, e rituali specifici. Il nostro maestro Erminio di Pisa10
continuava ai giorni nostri tale tradizione, eseguendo in grado, con un
semplice sguardo concentrato, di provocare guarigioni istantanee da dolori
muscolo scheletrici, tinniti e molti altri disturbi che molte volte perduravano
nel tempo. Una teoria che può giustificare tali impressionanti risultati è la
seguente: la mente viene presa, in caso di problemi, da quelle che vengono
chiamate «idee fisse», continuiamo a pensare le stesse cose, ad essere
inseguiti dal fantasma di pensieri antichi, a girare attorno agli stessi concetti;
queste idee fisse si riflettono nel corpo come contrazioni muscolari, e la
fascinazione dello sguardo rompe allora queste idee fisse. Con la
6 Bensing 1991, Bensin, Kerssens e van der Pasch 199, Street e Buller 1987, 1988; Street
e Wiemann 1988. Harrigan, Oxman e Rothental (1985) hanno anche osservato
sperimentalmente che la frequenza del contatto oculare si legava alla qualkità della terapia. Più
un terapeuta è in grado di stabilire contatto oculare con un paziente, più è probabile che sia
reputato empatico, interessato e caldo (http://web.unbc.ca/~lih/cultureandgaze2004.pdf).
7 Hippocrat. de Sacro Morbo de Magis.
10 Presso l’istituto possediamo un video molto bello che mostra come in pochi secondi