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Derren Brown

il Mentalista
i trucchi della mente
Ebook
Traduzione: Katia Prando
Editing: Stefania Colombo
Grafica di copertina e impaginazione: Matteo Venturi

il mentalista - Dr. Derren Brown


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IPNOSI E SUGGESTIONABILIT
Durante le vacanze estive dopo il mio primo anno alluniversit di

Bristol, comprai una bottiglia di lattice liquido in una cartoleria di

Croydon, che poi portai nella residenza universitaria dove vivevo


durante i mesi di frequenza ai corsi. La soluzione gommosa veniva

impiegata come supporto per la pittura: a quel tempo ero un grande


ammiratore di due fumettisti, Scarfe e Steadman, e avevo sentito dire
che entrambi utilizzavano il lattice liquido per creare delle maschera-

ture. (Stendi il lattice su parte di una tela e lascialo asciugare, poi

spruzza dellinchiostro su una porzione pi ampia di tela e infine togli

lo strato di lattice. Ecco che apparir unarea senza inchiostro la cui


forma, dimensione e posizione corrisponde esattamente a quella della
parte di lattice appena tolta.) La bottiglia di lattice rest per un certo
periodo a riposare nel mio armadio, poi il desiderio di usarla per atti-

vit artistiche e creative svan, sopraffatto dalla brama di abusarne per


fini non-sessuali.

Un bel mattino me ne misi un po sotto locchio sinistro e una volta

asciugato rimasi felicemente sorpreso dalleffetto di gonfiore ottenuto.

Quindi scesi a fare colazione, per vedere che reazioni avrebbe suscitato. Alcuni mi chiesero cosa avessi fatto allocchio. Io risposi che era

leggermente irritato, ma che non avevo idea del perch. Decisi di tenere il lattice per tutto il giorno e frequentai le lezioni in quello stato. Gli

sguardi incuriositi e vagamente preoccupati resero quella giornata pi


interessante, e io non confessai a nessuno il mio piccolo inganno.

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Il mattino successivo, quindi, il corso naturale degli eventi fece s che

ne applicassi un altro po, come se linfezione fosse progredita.


Prevedendo questo sviluppo, avevo comprato dei cosmetici, con i quali
fui in grado di simulare con successo un livido. A questo punto il risul-

tato era di evidente deformit, e io ritornai nel mondo degli umani allo
scopo di suscitare allarme per la mia condizione. Nei due giorni seguen-

ti continuai la recita. Amici e conoscenti insistevano sul fatto che

dovessi farmi vedere da un dottore. Bench mi sentissi perversamente

deliziato dallattenzione, nondimeno ero a disagio per la preoccupazione che provocavo negli altri, e capii che rivelare la messinscena sarebbe stato difficile da mandar gi un po per tutti. Perci mi vidi costretto
a proseguire la mia farsa.

Dopo poco pi di una settimana, sebbene togliessi il lattice ogni

notte, la soluzione inizi a irritare locchio. Colpito dallironia di con-

trarre un vero disturbo oculare per quella stupidaggine, decisi di mettere meno lattice e di applicare un cerotto sullocchio. Ricordo ancora

lespressione incredula della commessa nella farmacia di Whiteladies

Road quando entrai con met faccia orrendamente deformata e chiesi


se avessero dei cerotti oculari. Nel frattempo avevo aggiunto un tremolio abbastanza convincente che donava un che di inquietante al tutto.1
1. Da non confondersi con laltro tic che avevo iniziato a sviluppare, vale a dire la tendenza
a inclinare appena la testa. Questultima era dovuta alla mia abitudine di mettere le persone in uno stato di condiscendenza cio annuendo per farle concordare con me e ben
presto aveva iniziato a manifestarsi autonomamente nei momenti di generale nervosismo.
Sfortunatamente, adesso si manifesta allimprovviso mentre sono in scena oppure durante
le interviste. Non penso di avere mai fatto sfoggio di entrambi i tic contemporaneamente,
il che sarebbe stato divertente (o forse terrificante, per i giovani o le persone facilmente
impressionabili).

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Lunica persona alla quale dovetti confessarlo fu Debbie, una delle

mie partner di ballo allepoca. Per ragioni che ora sembrano aliene e

oscure, noi eravamo la coppia leader della squadra di Cha-cha-cha

delluniversit e sgambettavamo fieri al ritmo dei classici nelle gare


studentesche di mezza Inghilterra.

Ovviamente, lei non poteva non conoscere la verit che si celava

dietro la mia infezione, dato che doveva roteare, piroettare e volteggiare a distanza ravvicinata dal mio volto apparentemente devasta-

to dalla malattia. In una sera memorabile, stavamo provando le nostre


coreografie grottesche e asessuate al primo piano della sede dellAs-

sociazione Studentesca, quando un tizio venne a chiedermi se poteva


dare unocchiata sotto il cerotto. Debbie era divertita dalla cosa ma fu

abbastanza furba da non dire niente. Questa richiesta produsse la mia

pronta esibizione dellocchio, seguita dalla proposta del tizio di

accompagnarmi al reparto di oculistica dellospedale. Io lo ringraziai


per il suo interessamento ma dissi (perch ormai dovevo reggere il
gioco) che non mi fidavo dei dottori. Il tizio rispose di essere un chi-

rurgo oculista e che io dovevo andare immediatamente con lui per


farmi visitare. Debbie, che nel frattempo stava sorseggiando una

bevanda, scoppi a ridere per linattesa evoluzione degli eventi e

nebulizz il suo analcolico attraverso le narici da ballerina. Lui si


volt di scatto, la guard e disse abbastanza stizzito: Non so perch
stia ridendo, signorina. Probabilmente questo ragazzo avr bisogno

della chirurgia plastica. A questo punto Debbie si scus e corse in

bagno, versando lacrime che un osservatore fortuito avrebbe potuto


scambiare per gocce di dispiacere.

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Essendo ormai impossibile aggirare largomento, dovetti confessare

tutto al dottore. Farlo fu straziante. Colmo di vergogna per me stesso,


permisi alla finta infezione di guarire nei giorni successivi, e poco dopo

dissi agli altri che era stata tutta una messinscena. Il ragazzo del piano

di sopra che aveva mostrato un interesse insolito per la mia salute


ammise che la sua reazione era stata dettata principalmente dal senso
di colpa: aveva prodotto della birra artigianale nei bagni comuni e
temeva che i fumi avessero avuto effetti nocivi.

Non ho c voluto molto senno di poi per capire che si era trattato

di una bambinata patetica per ricevere attenzione, e mentre una parte

segreta di me ne rimasta innegabilmente compiaciuta, per il resto


ancora una tortura ripensarci. La menziono solo perch macchinazioni

cos palesemente ingenue erano chiari segni del desiderio di esibirmi,


e fondamentalmente mi portarono allaltrettanto innocua pratica di

farmi un nome come ipnotizzatore nella comunit universitaria. Ti

prego di non pensare nemmeno per un istante che a quel tempo io avessi la bench minima idea di cosa fosse lo stile in generale. Indossavo

vestiti dai colori sgargianti e male assortiti che solo le pi pacate ma

altrettanto inconcepibili combinazioni giacca/pantalone dei professori


universitari potevano offrire un degno termine di paragone. Non ero

alieno a camicie a fiori e stivali viola e verdi, farfallino e bretelle, igna-

ro di quanto potessi essere discutibile. Come ciliegina sulla torta, ero


ben felice di parlare a tutti di Dio.

Di tanto in tanto alcuni amici passavano da me per farsi ipnotizzare.

Avevo preso in prestito tutti i libri possibili dalla biblioteca e ne avevo

comprati alcuni in una di quelle librerie alternative e maligne dalle quali

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i miei pastori mi avevano messo in guardia. Avevo uno script per linduzione che durava una quarantina di minuti e che utilizzavo per portare dolcemente in trance i miei pazienti-clienti, accoccolati nella confor-

tevole poltrona arancione e marrone in stile anni Settanta che costituiva

il punto focale della mia cameretta da studente. Ripensandoci, forse era


tutto merito del Feng Shui. Sono sicuro che non fosse il mio carisma
naturale. Quando percepivo che erano adeguatamente ipnotizzati, sug-

gerivo a titolo di prova che forse un braccio si sentiva pi leggero o che


un piede era troppo pesante da sollevare. Se questi suggerimenti sembravano funzionare, ero felice e poi li risvegliavo lentamente. Con laumentare della mia sicurezza, imparai ad abbreviare linduzione e a tentare test pi interessanti, e finivo la sessione instillando la suggestione

che se fossero tornati unaltra volta sarei stato in grado di riportarli in


trance semplicemente schioccando le dita e dicendo loro di dormire.

Una sera ebbi modo di vivere unesperienza istruttiva quando venne

da me per una sessione di ipnosi qualcuno che credevo di avere gi


ipnotizzato in precedenza e che avevo lasciato con questa suggestione.
In realt venne fuori che era stato da me, avevamo parlato di ipnosi ma
non lavevamo tentata. Ad ogni modo, pensando che fosse pronto a

rispondere al mio comando, lo feci sedere e gli dissi Dormi!, schioc-

candogli le dita davanti alla faccia. Lui chiuse immediatamente gli

occhi, reclin la testa e sprofond in trance. Quando, una volta termi-

nata la sessione, capii che era la prima volta che lo ipnotizzavo, rimasi
molto confuso: come aveva potuto rispondere alla suggestione se non
gliela avevo data? Quel giorno capii che lipnosi funziona non grazie a

uno script accuratamente studiato e preso da un libro di auto-aiuto, ma

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perch il paziente convinto che il processo sia efficace. Nel tempo ho


perfezionato questa teoria, ma quella rivelazione fu importante.

UNA BREVE STORIA


Il primo vero ipnotizzatore, Franz Anton Mesmer, giunse a Parigi nel

1778. Mesmer credeva che esistesse un fluido semi-magnetico che


scorreva attraverso i nostri corpi e in tutto luniverso, e che fosse lin-

terruzione del flusso di questa energia a causare i vari disturbi di cui

soffriamo. Dovremmo tenere ben presente questuomo quando ascol-

tiamo alcuni nostri amici parlare seriamente di Energia Chi o di guarigioni paranormali. Inizialmente con delle calamite e poi con le sue

stesse dita, curava i suoi pazienti allungando magicamente le mani sui


loro corpi per riallineare questa forza mistica.

I metodi di Mesmer erano di una teatralit fantastica. Si narra che

facesse sedere i suoi pazienti intorno a una vasca piena dacqua e di


limatura di ferro, con le ginocchia le une contro le altre per permettere

al fluido magico di scorrere tra di loro. Dalla vasca sporgevano delle


lunghe aste, utilizzate per guarire le aree malate del corpo. Veniva suonata della musica, mentre alcuni assistenti di bella presenza fornivano

un servizio tattile avanzato che generalmente provocava convulsioni


alle signore. A quel punto Mesmer faceva la sua apparizione in una

tunica viola e con un enorme bastone magnetico; successivamente le


calmava muovendo la punta del bastone contro i loro volti, stomaci e

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seni. (Sono cose come queste che dovremmo chiedere al Servizio


Sanitario Nazionale di sovvenzionare, non sciocchezzuole come lomeopatia. Principe Carlo, prenda nota, grazie). Queste esibizioni scanda-

lose sembravano incoraggiare quella che con una terminologia moderna potrebbe essere considerata una liberazione della tensione sessuale
repressa, e certamente Mesmer sembrava incoraggiare reazioni rumo-

rose o violente ai suoi strani maneggiamenti. Alla fine, due Reali

Commissioni screditarono i metodi di Mesmer e attribuirono il miste-

rioso fenomeno pi allimmaginazione delle sue pazienti che al fluido


cosmico invisibile. Cionondimeno pu darsi che siano rimaste deluse
dal fatto che nessuno palpeggiasse pi i loro seni.

In ogni caso si diffuse un certo interesse nei confronti di Mesmer e

dei suoi successori, e fu John Elliotson (17911868) che port il movi-

mento del magnetismo animale in Gran Bretagna, armonizzandolo con

il suo interesse per la frenologia (lo studio, ora screditato, delle bozze
del cranio per determinare il carattere). Naturalmente, lordine medico
era estremamente contrario, anche se un certo John Esdaile, un chirur-

go di stanza nelle Indie Orientali negli anni Quaranta dellOttocento,


poco prima dellampia diffusione degli anestetici chimici, segnal di

aver compiuto circa trecento operazioni utilizzando il sonno mesmerico. Nel 1819, un sacerdote portoghese, labate Jos Custudio di
Faria, fu il primo professionista a separare gli effetti del mesmerismo

dal concetto di influenza magnetica. Di Faria chiedeva ai suoi pazienti


di chiudere gli occhi e di entrare in uno stato di sonno senza utilizzare

il magnetismo o larte drammatica di Mesmer, e not che la sua influenza era dovuta pi alla suggestione che a poteri magici.

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Il termine ipnotismo (per favore, abbiate ancora un po di pazien-

za) fu coniato da James Braid, un chirurgo di Manchester, nel 1841.


Questi paragonava lo stato di trance a un sonno nervoso e perci per il

nome prese spunto da Ipno, il dio greco del sonno. Braid faceva fis-

sare ai suoi pazienti una potente fonte di luce ed era in grado di ottene-

re risultati senza sintomi di semiepilessia e senza nemmeno gli effetti


collaterali paranormali che iniziavano a essere rivendicati dai magnetisti. A dire il vero, in quei tempi la nuova ondata di conoscenze riguardanti lelettricit e il sistema nervoso umano rese ridicolo il vecchio

magnetismo per gli scienziati seri, e la comunit rispettabile perse interesse per questa teoria.

La maggior autorevolezza, dopo Braid, la ebbe il neurologo francese

Jean-Martin Charcot. Il medico considerava lipnosi e listeria (epi-

lessia) aspetti della stessa condizione neuropatologica. I suoi pazienti


erano tutti donne epilettiche e c chi sostiene che questo allineamento

della prima pratica ipnotica con il manifestarsi di quelli che noi oggi
chiamiamo sintomi epilettici, gi ai tempi di Mesmer, sia responsabile

della persistenza di molti fenomeni ipnotici classici del giorno doggi.


I test classici per la suggestionabilit utilizzati nella ricerca clinica

sullipnosi, comprendenti gli stati di trance e varie forme di catalessia,

possono essere una regressione perversa ai giorni delle dimostrazioni


epilettiche. un pensiero agghiacciante.

Il rivale di Charcot era Hippolyte Bernheim (18371919) delluni-

versit di Nancy, che distolse lipnosi dalle consuete procedure con le


donne isteriche e promosse la suggestione verbale e la terapia su altri

disturbi. Anche se probabilmente i compagni a scuola lo chiamavano

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poco simpaticamente Ippo-Pippo il frocetto di Nancy2, il suo divenne lapproccio prevalente e Nancy divent un centro terapeutico molto
conosciuto. Tuttavia, allo scoccare del ventesimo secolo linteresse per

lipnotismo inizi a scemare, dapprima in Gra Bretagna e in Europa e

poi anche in America. Gli ipnoterapisti trovavano pazienti sempre pi


difficili da ipnotizzare e si diffusero altri metodi terapeutici.

Successivamente ebbe grande successo lopera di Freud sulla psicanalisi e lipnosi non fu pi vista come uno strumento terapeutico serio.

Molti ritengono che lamericano Milton H. Erickson (190180) sia il

padre della moderna ipnoterapia, e a partire dagli anni Venti del secolo

scorso oper per favorire un approccio permissivo alla terapia: limperativo Tu devi dellipnotista si orient piuttosto verso un nuovo

Tu puoi. Forse, con la crescita del livello di istruzione nei pazienti


rispetto ai tempi doro dellipnotismo, la figura rigida e sgargiante
dellipnotizzatore, ancora incentrata su quella di Mesmer, era diventata

meno appropriata. E forse legocentrismo del cittadino americano


moderno, per non parlare del cittadino californiano moderno, in cui
lindustria stava finalmente per decollare, richiedeva un approccio pi
centrato sul paziente (o sul cliente). Per tutta la vita Erickson soffr
di poliomelite, ma utilizzava lautoipnosi per tenere sotto controllo i

suoi dolori atroci. Era poco ortodosso, famoso per i suoi modi indiretti
e i metodi ingegnosi di trattare la resistenza allipnosi, e sosteneva che
non esistevano pazienti cattivi, solo ipnotisti inflessibili.

Chiunque sviluppi un interesse verso le tecniche ipnotiche moderne

2. Ndt: Nancy boy unespressione dispregiativa inglese per definire un omosessuale o un


uomo effeminato.

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noter ben presto che Erickson venerato come un mago, come Mesmer
avrebbe voluto per s. Sicuramente aveva lo stesso debole del suo predecessore per i vestiti viola. Leggendo di Erickson e dei suoi miracolo-

si successi attraverso i suoi principali sostenitori, si osserva come la


reputazione magica sopravviva principalmente grazie alla narrazione e

ri-narrazione di aneddoti significativi. Quello qui presentato stato


preso a caso da un sito Web riguardante la terapia ericksoniana, ed un
aneddoto (cos come pubblicato sul sito) riguardante aneddoti (raccon-

tati da Erickson al ragazzo) che rimandano a un aneddoto che a un certo


punto sarebbe stato scritto da Erickson o raccontato su di lui. D unidea
sia dello stile di Erickson, sia del rispetto che suscita nei suoi seguaci.
Spesso Erickson non utilizzava uninduzione basata su una
traccia formale [sic]. Invece racconta [sic] storie che hanno
[sic] un significato pi profondo. A volte questo significato
era chiaro, ma nella maggior parte dei casi no. Almeno non
per la mente conscia della persona. Per esempio, un ragazzino di dodici anni fu portato da Erickson perch faceva la pipi
a letto. Erickson fece uscire i genitori e inizi a parlare al
ragazzo di altri argomenti, evitando completamente di discutere del problema della pip a letto in modo indiretto. Venendo
a sapere che il ragazzo giocava a baseball e suo fratello a
football, Erickson illustr nei dettagli leccellente coordinazione muscolare necessaria per giocare a baseball, rispetto
alle capacit muscolari scoordinate che vengono utilizzate nel
football. Il ragazzino ascoltava rapito mentre Erickson descri-

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veva dettagliatamente tutti i movimenti muscolari che il suo


corpo compie automaticamente per collocarsi sotto la palla e
per prenderla: il guanto deve essere aperto in un momento
preciso e richiuso in un momento altrettanto preciso. Quando
si porta la palla allaltra mano, necessario lo stesso tipo di
attento controllo muscolare. Poi, quando si lancia la palla nel
diamante, se uno la lascia andare troppo presto, questa non
andr dove uno vorrebbe che andasse. Allo stesso modo,
lasciarla andare troppo tardi darebbe risultati indesiderati e
quindi frustranti. Erickson spieg che lasciandola andare al
momento giusto, essa sarebbe andata dove avrebbe dovuto e
questo il successo nel baseball. La terapia con questo ragazzo fu di quattro sessioni comprendenti chiacchierate su altri
sport, i boy scout e i muscoli. Lenuresi notturna non fu
discussa e non fu praticata nessuna ipnosi formale. Di l a
poco il ragazzino smise di fare la pip a letto.
uno strano racconto che mi fa quasi venire voglia di correre in

bagno, ed affascinante quanto quellaltro che ho letto su di un bambino afflitto dallo stesso problema, sempre curato da Erickson.

Questaltro ragazzino, se mi ricordo bene, aveva quasi dieci anni e

anche in questo caso Erickson non aveva tentato di correggere il suo


comportamento. Invece aveva detto ai suoi genitori di smettere di

obbligarlo ad andare a scuola indossando un cartello con la scritta


Piscione e di non punirlo pi. Una volta congedato il bambino, si

rivolse alla famiglia e disse: normale che faccia la pip a letto; solo

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un bambino di nove anni. Sono sicuro che un ragazzino di dieci anni


non lo farebbe. Il risultato fu che il bambino smise di fare la pip a

letto il giorno del suo decimo compleanno, dando lidea di voler essere
considerato un adulto. Ecco unaltra storia fantastica, e ce ne sono a
centinaia come questa per solleticare limmaginazione di chi interessato al potere della comunicazione.

Qui c un dilemma che caratterizza gran parte dellipnosi post-

ericksoniana e della sua nipotina degenere, la programmazione neurolinguistica, o PNL. Lapproccio permissivo incoraggia la narrazione

al cliente di aneddoti che, sebbene possano essere fantastici, suggeriscono indirettamente una svolta terapeutica. Naturalmente questo

potrebbe sembrare uno strumento dettato dal buon senso con il quale si

vuole far vedere al paziente una situazione difficile in modo pi utile


per lui. Tuttavia i metodi con i quali si insegnano le tecniche di ipnote-

rapia e di PNL agli studenti tendono a riflettere i metodi impiegati nella


terapia stessa. Per esempio, uno di questi metodi di insegnamento
ampiamente utilizzati proprio quello della narrazione di aneddoti, e
molte prove dellefficacia delle terapie ipnotiche ericksoniane (e della
PNL) vengono da questi aneddoti pi che da una verifica rigorosa o da

casi clinici documentati. Esistono molte trascrizioni letterali di sessioni, ma tendono a essere molto meno succose delle storie raccontate dai

loro protagonisti. Infatti, nella PNL il soggetto del test viene general-

mente denigrato (con la beata noncuranza per la realt dei fatti condivisa da chiunque altro). Pertanto sussiste un enigma interessante: si

raccontano aneddoti riguardanti i cambiamenti miracolosi operati dai


fondatori di queste scuole senza per prestare molta attenzione allac-

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curatezza di tali fatti, cos che essi possano ispirare allo studente un
approccio creativo nel suo lavoro (tutto possibile) e raggiungere il

livello artistico di competenza ottenuto dalle persone sulle quali lo studente sente raccontare storie infondate. Alle star del settore viene asso-

ciata unaltra parola ad effetto, genio, ed esse stesse sono identificate


dallinsieme degli aneddoti su di loro.

In questi approcci, prodotti o diffusi dalla mentalit Cambia la tua

testa, non cambiare il mondo tipica degli anni Sessanta, diventa diffi-

cile separare i fatti dalla finzione. stato dimostrato che Erickson non
teneva sempre traccia del suo lavoro clinico in modo accurato e qual-

cuno si chiesto quanto possa essere valida parte del suo pensiero. Per
esempio, lincoraggiamento che Erickson diede a sua figlia per supe-

rare le cure ortodontiche alle quali era stata sottoposta fu il seguente:


Quel mucchio di ferraglia che hai in bocca una bella fregatura e sar

duro da mandare gi. Dubbioso sul fatto che Erickson avesse attribuito a se stesso queste parole, lo scienziato McCue, ha scritto che Gli

autori [Erickson e Rossi, 1980] sostengono che la prima met della

frase riporti lo sconforto della figlia e che la seconda met, che inizia
con e, suggerisca che lei si abituer allapparecchio e non si lascer
turbare da esso. nostra opinione, tuttavia, che la frase significhi che

la proprietaria dellapparecchio incontrer notevoli difficolt nellabituarsi ad esso.

Erickson fu chiaramente un uomo affascinante, carismatico e capace

che ha lasciato una forte impressione sulle persone che hanno scritto di

lui. I racconti traboccano sempre di simili figure ispiratrici. Sono sempre divertenti o interessanti da leggere. sempre molto difficile, sep-

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pure non impossibile, sottoporre gli approcci terapeutici a una reale

verifica e spetta alla pletora di professionisti ericksoniani provare il

valore delle sue idee, ricreandone la magia. Purtroppo, la maggior parte

dei terapeuti tende a essere aliena al carisma, quindi temo che, indipen-

dentemente dal tocco magico realmente posseduto da Milton, la sua


eredit per i posteri consista semplicemente nellaver indotto molti
terapeuti a spostare la propria attenzione dalla ipnosi in s e per s a
una comunicazione intensificata, qualcosa che stato glorificato dal

mondo della programmazione neurolinguistica, della quale discuteremo pi avanti.

COS LIPNOSI?
Quando qualcuno che si spaccia come ipnotista porta degli uomini
adulti su un palco e li fa ballare o scimmiottare Elvis, noi diciamo che

i suoi soggetti sono ipnotizzati. Quando i seguaci di qualche setta


sono istigati ad agire contro il loro bene, arrivando persino al suicidio,

per noi sono ipnotizzati. Eppure, paradossalmente, ci stato detto


che non possiamo essere ipnotizzati e indotti a fare nulla contro il
nostro volere. Potremmo usare la stessa parola per descrivere qualcuno

indotto ad avere allucinazioni o a sottoporsi a un intervento chirurgico


senza anestesia. Potresti pensare che un partecipante a un mio show che

si comporti in modo insolito sia sotto leffetto di un qualche tipo di


ipnosi; certamente i giornalisti spesso mi descrivono come una spe-

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cie di ipnotizzatore. Talvolta i seminari aziendali insegnano lipno-

tismo o schemi linguistici ipnotici ai partecipanti per aumentare il


loro ascendente sui possibili clienti, mentre i corsi di seduzione su

internet fanno promesse simili a maschi solitari (per quel che ne so).
Vediamo personaggi nei film che sono indotti da personaggi sinistri a
commettere dei crimini: sono ipnotizzati. Nel febbraio 2005, il Los

Angeles Times pubblic come certa la notizia secondo la quale per le


strade della Russia alcuni ipnotizzatori zingari si facevano consegna-

re dai passanti i loro averi. Inoltre chiamiamo registrazioni ipnotiche

incisioni di musica rilassante mixate insieme a indicazioni suggestio-

nanti, e possiamo persino dire di essere ipnotizzati da una musica


incantata o dalla luce delle candele durante una funzione in chiesa.

Alcuni mi dicono di non credere allipnosi, altri invece mi sembra


che utilizzino questo termine per descrivere praticamente tutto.

Esiste un tipo di ipnosi reale e altri casi in cui il termine utilizzato

in senso metaforico? Come possibile che ascoltare unincisione di


musica rilassante e commettere un crimine siano la stessa cosa? Lipnosi

richiede uno stato di trance? Se qualcuno viene indotto in uno stato

speciale di trance e gli viene detto di compiere inconsciamente qualco-

sa al suo risveglio, pu essere la stessa cosa di quando tali suggestioni


sono prodotte in un normale stato di veglia?

Attualmente esistono due principali scuole di pensiero riguardo a

cosa sia lipnosi. La prima la ritiene uno stato speciale. La logica di


questa scuola di pensiero si basa sullidea che la persona ipnotizzata sia
in grado di compiere cose che una persona non ipnotizzata non potreb-

be fare. Se si riesce a dimostrare che non c assolutamente nulla di

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speciale nellipnosi, allora questa linea di pensiero diventa superflua. A


questi teorici dello stato si oppongono i teorici del non-stato, i
quali sostengono che in realt i vari fenomeni dellipnosi possano essere spiegati molto facilmente senza ritenere che trance o ipnosi
indichino qualcosa di specifico, tipico o affine a uno stato mentale spe-

ciale. La tesi di questi ultimi sarebbe confutata se i teorici dello stato

riuscissero a provare che accade qualcosa di unico alla persona ipnotiz-

zata. Di tanto in tanto leggiamo sui giornali che stato provato che

lipnosi sia cos piuttosto che cos, o che un soggetto collegato a un


elettroencefalografo mostri una certa attivit cerebrale quando in
trance, ma queste sono agenzie stampa provenienti dai teorici dello
stato che hanno una visione intrinsecamente pi orientata verso i

mezzi di comunicazione di massa. Tali articoli sono invariabilmente un


po sensazionalistici e tuttavia, nonostante tali articoli, la teoria del

non-stato sta diventando lapproccio generalmente accettato di inten-

dere lipnosi. E ovviamente dobbiamo ricordarci che spetta soprattutto


ai teorici dello stato dimostrare la loro teoria, non a quelli del nonstato provarne una negativa.

Pu sembrare strano pensare che tutti gli strani fenomeni che potrem-

mo associare allipnosi possano essere spiegati in termini normali, non-

ipnotici. Non forse vero che le persone smettono di colpo di fumare?

Che si comportano come pazzi sul palco? Che mangiano cipolle per il
nostro diletto? E che si sottopongono persino a operazioni chirurgiche
senza quasi provare dolore? La chiave per capire come sia possibile

tutto ci innanzitutto dimenticarsi che esista quella cosa speciale


chiamata ipnosi. Io tendo a vederla come una magia, nel senso

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dellarte della prestidigitazione. Noi sappiamo che la magia non vera:

si tratta solo di una serie di varie tecniche sapientemente impiegate da


un intrattenitore capace e affascinante con pizzetto e mustacchi. Pu

nascondere delle carte nella mano, usare mazzi truccati e carte doppie,

impiegare cabine speciali e gemelle segrete, oppure eseguire un cover


pass mettendo sul tavolo il mazzo di carte mentre tiene un segno nel
mazzo con la terza falange del mignolo sinistro. I metodi possono essere affascinanti, semplici o stupidi, ma leffetto che conta. In ogni

caso, noi usiamo la parola magia per descrivere il risultato finale. La

magia leffetto finale della combinazione di tutti questi metodi


finalizzata alla creazione di un tipo particolare di spettacolo. Questo

termine un modo semplice per descrivere linsieme di metodi e di


tecniche impiegate dallartista (Fa le magie), e fornisce allo spettato-

re una parola per descrivere la propria esperienza dello spettacolo, che


pu variare dalla perplessit al completo trasporto ( stata una
magia). Questa parola utile perch da essa capiamo che sono successe certe cose che sono s scomponibili in singoli passaggi banali, ma
il risultato finale che conta.

Penso che con lipnosi sia pi o meno la stessa cosa. Lipnotista usa

determinati metodi, oppure il soggetto mostra determinati comporta-

menti, che uniti creano un effetto complessivo che possiamo chiamare

ipnosi. Possiamo limitarci a chiamare cos questo fenomeno senza


sentire il bisogno di una definizione per quello che sta accadendo.
Inoltre, cos come un mago potrebbe segretamente impiegare metodi

magici o trucchi fuori da un teatro per ottenere un risultato voluto e

noi non penseremmo realmente che sia una magia (un sapiente taccheg-

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gio perpetrato in seguito a informazioni sbagliate, per esempio labbiamo fatto tutti), probabile che le tecniche ipnotiche possano essere

segretamente impiegate in modo tale da farci chiedere se esista un termine migliore per descriverle in quel contesto. Tecniche suggestive,
per esempio, potrebbe essere unespressione pi adatta da utilizzare in

una situazione in cui sembra che stia avvenendo lipnosi, ma dove


siano assenti le solite trappole dello stato di trance, eccetera. Allo stes-

so modo, cos come la magia pi semplice da riconoscere o da defi-

nire quando si ha uninterazione chiara tra un mago e gli spettatori,

anche lipnosi diventa pi semplice da etichettare come tale quando c


una persona o altro (a volte una voce registrata) che fa la parte dellipnotista e una persona differente nel ruolo del soggetto.

Ma allora cosa succede davvero? Qual la natura di questa interazio-

ne se non strettamente ipnotica, cos come un trucco non stretta-

mente magico? Questa domanda mi affascina fin da quando ho ini-

ziato a utilizzare le tecniche di rilassamento con i miei compagni di


studi. Qualsiasi cosa fosse, sicuramente dipendeva dalle aspettative del

mio soggetto pi che da eventuali poteri magici di cui avrei mai potuto
essere in possesso, ma allora come hanno potuto verificarsi i fenomeni

che producevo? Ero in grado di convincere alcuni amici particolarmente suggestionabili di essere invisibile, fino al punto da farli impazzire

con oggetti volanti nelle loro camere. Siamo sicuri che le sole aspettative non potessero creare un evento del genere?

Non assolutamente semplice dire cosa accada realmente. Ritornando

alla nostra analogia della magia, immaginiamo di essere degli alieni

che tentano di capire cosa sia lesperienza della magia. (Prima che alcuni

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tra i miei fans si montino troppo la testa, lasciatemi dire che io non credo
allesistenza di alieni che stiano cercando di capirlo. Tanto per incomin-

ciare, hanno gi il loro bel daffare a impersonare i nostri capi di governo).


Come dovremmo procedere? Noi stessi potremmo osservare alcune

magie, ma a) potrebbe non servirci a nulla, e b) ci direbbe soltanto cos


la nostra esperienza. Potremmo fare dei test in cui intervistiamo persone

che hanno assistito a trucchi magici e cercare di capire come si sono


svolti. Sicuramente ci direbbero stata una magia e Ha fatto delle

magie su di me, cos come ci direbbero Sono stato ipnotizzato e Mi

ha ipnotizzato, e quindi la nostra analogia ha un senso. In ogni caso ci


troveremmo davanti ad alcuni problemi. Innanzitutto, la gamma di risposte a un trucco potrebbe rivelarsi molto ampia. Alcune persone potrebbe-

ro pensare che si sia trattato di una vera magia; altre potrebbero non
credere che si sia trattato di vera magia in s e per s, ma potrebbero

credere che il mago abbia abilit psicologiche, o persino paranormali,


straordinarie. Alcuni potrebbero ritenerlo un fastidioso rompicapo; altri
potrebbero aver mangiato la foglia ma penserebbero che dirlo sia una

scortesia. Tuttavia, lesperienza pi frequente sarebbe quella di stare al


gioco come se si trattasse di magia, fino ad arrivare al punto di essere

felici di usare la parola magia per descriverla. Ovviamente nessuno


vorrebbe indisporre il mago dicendogli che non credeva che il suo trucco
fosse vero: cos facendo finirebbe il gioco. Anche nel caso dellipnosi,
molto difficile dire in cosa consista lesperienza di un soggetto. Sul

palco, un finale frequente quello in cui lipnotista si rende invisibile

(come ho gi detto, lo facevo con i miei amici) e poi fai muovere alcune
bambole per suscitare reazioni forti da parte degli ubriaconi sul palco.

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Spesso questa allucinazione definita come allucinazione negativa,


dato che il soggetto viene istruito a non vedere qualcosa che c, e non
viceversa. Ovviamente non significa vedere attraverso qualcosa o qual-

cuno, ma si ritiene che il soggetto possa avere allucinazioni riguardo a


ci che sa essere dietro loggetto invisibile, in modo da riempire lo

spazio vuoto immaginato. In genere questo scherzetto benevolo riesce a

offrire un finale affascinante a uno spettacolo piacevole e intelligente, e


pu essere divertente tanto quanto quel numero in cui una donna ha
baciato un vibratore pensando che fosse Brad Pitt.

Anchio ero solito finire con la suggestione dellinvisibilit, ma gene-

ralmente dopo lo spettacolo facevamo una chiacchierata informale su di


esso, dove chiedevo sempre ai soggetti come avessero vissuto realmente
quellesperienza. Diciamo che su una decina di soggetti suggestionati, le
risposte si suddividevano nel seguente modo. Due erano ovviamente riu-

sciti a vedermi ed erano stati apertamente separati dal resto del gruppo.
Due o tre giuravano che la bambola e la sedia si muovevano da soli e che
non erano riusciti a vedermi, anche se avevano sospettato che in qualche
modo fossi stato io il responsabile del caos che ne era seguito. I restanti

cinque o sei solitamente dicevano di sapere che ero io a muovere gli


oggetti, ma che qualcosa dentro di loro li spingeva a cercare di eliminarmi dalla vista e a comportarsi come se io fossi invisibile.

Questa una situazione molto interessante e ci pone la domanda suc-

cessiva: c una differenza qualitativa tra quanto successo alle persone che sapevano che ero l ma si sono imposte di ignorarmi e quelle che

hanno detto di non avermi proprio visto? Nel secondo caso, come se
il soggetto si preoccupasse di assecondare le mie richieste, sebbene a

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un livello molto elementare, dovuto forse a una certa pressione verso il


conformismo. Questa spiegazione dellassecondamento importan-

te. Non uguale al comportamento simulato, ma non nemmeno il


prodotto speciale di un vero stato di trance. Il caso in cui apparentemente non ero stato visto del tutto sembra suggerire una vera allucinazione negativa. Ma come facciamo a sapere che questultimo gruppo

non mi abbia visto? Solo perch lhanno detto loro. Era stata data loro
lopportunit di dire la verit, ma ovviamente possiamo leggere la
loro risposta come unulteriore prova del loro assecondarci. Se sei

intenzionato a entrare completamente in un gioco basato sullimmaginazione in cui cerchi davvero di provare lesperienza dellipnotista

invisibile e poi lipnotista ti chiede qual stata la tua esperienza, non


ragionevole aspettarsi che si verifichi una delle seguenti situazioni?

1. Il soggetto si sente in imbarazzo allidea di confessare di non

aver provato lesperienza che gli era stata richiesta e preferisce


insistere sul fatto che stata reale.

2. Il soggetto, nella sua vita di tutti i giorni, disposto a convincersi

di tutta una serie di cose (proprio come tendono a fare le persone

molto suggestionabili) e in quel momento si davvero convinto


che sia stata unesperienza assolutamente reale. Questa convinzione preferibile rispetto al pensiero di avere fatto la figura del
matto sul palco senza che ci fosse una buona ragione per farlo.

3. Il soggetto ha vissuto lesperienza ipnotica con entusiasmo e gli

piaciuto essere una star dello spettacolo. Ora ha la possibilit

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di surclassare gli altri dimostrando che stato lui il pi bravo sul

palco: lui ha davvero vissuto quellesperienza, mentre la maggior


parte degli altri non lha fatto.

Ora, quando parliamo di assecondamento o di testimonianze non del

tutto veritiere, sembra che i soggetti stiano solo fingendo. Non il


nostro caso. Esiste una vasta gamma di esperienze possibili che posso-

no spiegare il comportamento del soggetto sul palco (o in laboratorio)


che possono o meno includere la mera falsificazione:

1. Innanzitutto, si d il caso in cui il soggetto stia davvero mentendo e sia incoraggiato a mentire dallipnotista. In molti spettacoli

commerciali o di cabaret, lipnotista interessato unicamente a

mettere in scena una serata di intrattenimento. Il professioni-

sta sussurrer volentieri allorecchio di un partecipante di stare


al gioco piuttosto di assistere al fiasco del suo spettacolo. Paul
McKenna ci racconta la storia vera (spero) di un ipnotista di

successo (il diretto interessato sa che sto parlando di lui) che una

sera aveva avuto dei problemi con i suoi soggetti. Per risolvere la
situazione, sugger lontano dai microfoni alla persona pi estroversa sul palco Sta al gioco e ti dar cinquanta sterline dopo lo

spettacolo. Il soggetto decise di recitare la sua parte per denaro


e divent subito lattrazione principale, accettando qualsiasi cosa

lipnotista gli dicesse e imprimendo una svolta decisiva alla serata. Alla fine della recita, lipnotista lo rimand al suo posto, poi

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fece finta di re-ipnotizzarlo mentre era seduto tra i suoi amici.


Schiocc le dita e la marionetta recit diligentemente la parte di

quello che cade addormentato. Quando ti sveglierai, dichiar

lintrattenitore nel microfono sul palco, crederai che io ti debba


dare cinquanta sterline. E pi i tuoi amici ti diranno che non

vero, pi questo ti render nervoso e pi tu insisterai che te li


devo! Sveglia! Sveglia!.... Adoro questa storia.

2. Il soggetto sta facendo finta, ma solo perch si sente troppo in

imbarazzo per porre fine alla sua performance. In uno spettacolo

teatrale vero e proprio, oppure quando lipnotista ha un atteg-

giamento intimidatorio e dice che quelli che non ce la faranno


saranno vittime di un suo incantesimo, molto difficile alzare
una mano e dire: La vuoi sapere una cosa? Con me non funzio-

na. Questo semplicemente il risultato del condizionamento


sociale, e succede abbastanza spesso.

3. Il soggetto sta davvero cercando di vivere le suggestioni come


fossero reali e collabora facendo del suo meglio per non bloc-

carle e per essere davvero accondiscendente. In effetti le sta

solo recitando, interpreta la parte del buon soggetto, ma poi sar

pi confuso riguardo al fatto se sia stato ipnotizzato o meno.


Pi spesso di quanto si creda, immaginer di dover essere stato
sotto il potere dellipnotista, mentre lo spettacolo lo trascinava

via con s. La sua risposta classica sar che lui avrebbe saputo

fermarsi in qualsiasi momento. Penso che questa terza opzione


sia unesperienza abbastanza comune.

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4. Ancora una volta il soggetto ben felice di collaborare mimando

le suggestioni, incurante di qualsiasi strana costrizione a farle,


ma allo stesso tempo il tipo di persona che riesce facilmente

a dimenticarsi di s e a cogliere al volo il permesso accordato

dalla dimostrazione ipnotica per agire in modo scandaloso. Forse questa reazione favorita dallessere un tipo di persona na-

turalmente espansiva che tende ad accettare senza porsi troppe


domande quanto gli viene detto da figure o persone autoritarie

con le quali ha un forte rapporto. Successivamente, per lui pi


semplice ricondurre le sue azioni a unesperienza eccezionale che
non riesce a spiegarsi, fidandosi ciecamente dellipnotista e cre-

dendo di avere vissuto uno stato speciale. Molto probabilmente

creder che lipnotista abbia comunque la capacit da lui percepita, perci unopzione facile da scegliere.

Pu darsi che lipnosi non sia tutta qui, ma certamente possibile

spiegare cosa accade con parole semplici e senza ricorrere allidea di


uno stato speciale.

Ovviamente molto difficile disobbedire alle istruzioni di una figu-

ra autoritaria. Chi tra di voi ha scelto di vedere The Heist [La Rapina]

avr visto la ricostruzione del famoso esperimento degli anni Sessanta


di Stanley Milgram sullobbedienza allautorit. Sia nella versione
originale, sia nella nostra3, il soggetto entra in laboratorio e incontra
3. La nostra versione si ampiamente attenuta al filmato originale del 1963. Anche il generatore di corrente elettrica che abbiamo utilizzato era una replica di quello di Milgram, e ora fa
bella mostra di s nel mio ufficio accanto a tutti i miei trofei.

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uno scienziato e un suo complice di mezza et che recita la parte di un


altro soggetto. Ogni soggetto sceglie la sua parte, come insegnante

o come allievo. Lignaro insegnante osserva il finto allievo mentre


gli vengono applicati degli appositi elettrodi, progettati per trasmette-

re scosse elettriche. Lallievo, secondo il piano prestabilito, dice allo


scienziato di soffrire di cuore. Poi linsegnante viene portato in unaltra stanza e fatto sedere davanti a una macchina terrificante che appa-

rentemente pu infliggere scosse elettriche allallievo, partendo da un

voltaggio innocuo di 15 volt fino ad arrivare, di 15 volt in 15 volt, a


scosse mortali di 450 volt. Alcune etichette sotto i voltaggi descrivono
il variare delle scosse da Scossa leggera, passando per Pericolo:

scossa violenta, fino ad arrivare a un sinistro XXX. Successivamente


linsegnante pone quesiti mnemonici allallievo attraverso un microfono e deve inviare una scossa allallievo ogni volta che questi d una

risposta sbagliata. La scossa deve aumentare di 15 volt ad ogni risposta sbagliata.

Ovviamente, il complice-allievo non riceve in realt alcuna scossa.

In ogni caso, in alcune versioni del test sono previste delle registra-

zioni di urla e di rifiuti a proseguire lesperimento, riprodotte in rispo-

sta alle presunte punizioni. Il test prosegue finch lallievo improvvisamente tace e le scosse pi forti vengono inflitte a un temibile silenzio
proveniente dallaltra stanza.

Il test di Milgram, noto a qualsiasi diplomato che abbia studiato un

po di psicologia, era stato pensato per scoprire quante persone avrebbero continuato a somministrare scosse elettriche anche quando era

ormai chiaro che sarebbero state letali, solo perch lo scienziato insi-

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steva affinch continuasse. Venne chiesto ad alcuni psicologi di preve-

dere i risultati, e la loro risposta fu che un decimo dellun per cento dei

soggetti avrebbe proseguito con lesperimento. Lincredibile risultato,


confermato da successive somministrazioni del test, che circa il 60

per cento delle persone prosegue fino a infliggere la scossa letale.


Questo non senza sudori freddi, tremiti e con frequenti lamentele allindirizzo dello scienziato, eppure la maggioranza dei soggetti prosegue
con lesperimento.4
4. Lesperimento fu presto oggetto di attacchi da parte di moralisti da talk-show e dallordine degli
psicologi, che si erano visti smentiti nelle loro previsioni. La maggior parte di quanti sanno
qualcosa dellesperimento di Milgram crede che i soggetti abbiano subito un terribile trauma in
seguito allesperimento e che qualcuno abbia addirittura tentato il suicidio. Ci assolutamente
falso. Furono inviati questionari ai partecipanti dopo lesperimento, alcuni anche un anno dopo.
Solo l1% espresse rimorso per avervi preso parte. La risposta predominante riguardo allavervi
partecipato fu quella di esserne rimasti affascinati, e molti soggetti dissero di essere pronti a rifarlo, sia come insegnante che come allievo. Quindi, mentre lesperimento fece sorgere interessanti
domande sulletica negli esperimenti, la terribile reputazione di cui ora sembra godere davvero
immeritata. E chiunque guardi le riprese vedr con quanta sensibilit sono trattati i partecipanti.
Molto spesso vengo criticato per il mio apparente disinteresse nei confronti dei soggetti che partecipano ai miei spettacoli. In realt per me molto importante che si divertano e che concludano
il processo con unesperienza pi che positiva. Questo livello di attenzione non sempre visibile
nello spettacolo stesso, perch pu distrarre dalla storia o dallincalzare degli eventi. Nella puntata Zombie, per esempio, mi sono assicurato che il ragazzo protagonista si immedesimasse nel
processo mediante una serie di elaborati accorgimenti che non compromettessero il suo ruolo di
soggetto inconsapevole, ma che allo stesso tempo assicurassero che sarebbe stato abbastanza forte da fronteggiare quello che avevamo ideato per lui. Ripensandoci, credo avremmo fatto meglio
a includere questa fase preliminare nello spettacolo, per mostrare al pubblico la lunghezza e la
meticolosit dei preparativi. Daltra parte, so di partecipanti a reality show molto conosciuti
che hanno subito ricadute negative in seguito alle loro esperienze. Un mio amico che aveva
partecipato a uno di essi mi disse che un cameraman gli aveva confessato che la gara era
truccata in partenza; poi scopr da un amico che lavorava alla British Telecom che il produttore aveva comprato 80.000 voti per truccare il voto telefonico finale dei telespettatori.
Questa esperienza reale, unita al disgusto che aveva provato per come lui e gli altri partecipanti erano stati trattati durante lo show (tra laltro, veniva loro detto come si sarebbero
dovuti comportare per corrispondere al personaggio che gli era stato affibbiato), gli fece
versare fiumi di lacrime per una settimana. Trovo tutto ci semplicemente disgustoso.

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In confronto, fare in modo che alcune persone svolgano attivit inno-

cue semplicemente perch stato detto loro di farle un gioco da


ragazzi per un intrattenitore o un medico dotato di una certa autorit.

Fenomeni di ipnotismo
apparentemente unici
Arrivare a comprendere lesperienza ipnotica sul palcoscenico e al di

fuori di esso in termini di comuni fonti motivazionali (come lattenzio-

ne focalizzata, i giochi di ruolo, limmaginazione, laspettativa di una


reazione, il conformismo sociale, lassecondamento, la fiducia nellipnotista, la risposta al carisma, il rilassamento, le relazioni, la suggestione e la promessa sussurrata di premi in denaro) offre un enorme aiuto

per riuscire a comprendere il soggetto senza dover parlare di trance


fittizie, eccetera. Se per lipnosi non uno stato speciale di alterazio-

ne, forse ti chiederai come sia possibile che le persone si sottopongano


a operazioni senza anestesia, oppure smettano magicamente di fumare,
o ingurgitino istericamente delle cipolle pensando che siano mele.

I medici sono in grado di rispondere a queste domande grazie a test

in cui persone correttamente ipnotizzate sono messe a confronto con

persone non ipnotizzate ma motivate in altro modo, per vedere se esiste


una differenza nelle loro capacit di ottenere gli stessi fenomeni. Se il

gruppo non ipnotizzato in grado di compiere le stesse prodezze, allora evidente che tali imprese non sono imputabili unicamente allipno-

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si e che non esistono prove per affermare che lipnosi sia uno stato
speciale. Il risultato di questo confronto tra lipnosi e altre fonti motivazionali (come quando ai soggetti viene detto che possono ottenere un

fenomeno semplicemente sforzandosi di ottenerlo) tende a confermare


che sia le persone ipnotizzate, sia quelle semplicemente motivate raggiungono gli stessi obiettivi.

Un esempio per me memorabile si verific durante una delle quattro

prove di La Rapina, quando il mio assistente alla sceneggiatura Andy


Nyman e io stavamo appunto discutendo di questo argomento, e venne

fuori lidea di mangiare cipolle sul palco. Se non conoscete nei dettagli
questo numero da circo, sappiate che al soggetto ipnotizzato viene
data una cipolla e viene detto che quando si risveglier creder che si

tratti di una bella mela, cos lui inizier a mangiarla avidamente. uno
spettacolo disgustoso, e sembra essere la prova del potere dellipnosi,
almeno sul palco. Giustamente, Andy disse: Scommetto che riesco a
mangiarne una, e and a prenderne una di medie dimensioni nel mio

frigorifero. (Sul palco solitamente si utilizzano cipolle pi grandi che,


come molti di voi sapranno, in genere hanno un gusto pi delicato di

quelle piccole.) La port in salotto e le diede alcuni morsi senza fare

tante storie. Oltre a migliorare notevolmente il suo alito, questa amena


scenetta sembr la prova (supponendo che Andy non fosse insensibile

alle cipolle) che questa bravata pu essere fatta anche senza ipnosi. Era

bastata una motivazione, in questo caso il desiderio di provare unopinione, perch fosse fattibile.

Uno dei maggiori esperti di ipnosi, Graham Wagstaff, ha ampiamen-

te analizzato i risultati delle ricerche sullipnosi e ne ha condotte molte

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in prima persona, arrivando alla conclusione convincente che non sia


necessario pensare allipnosi come a uno stato speciale, responsabile di

questi fenomeni. Nelle sue pubblicazioni, il professore sembra final-

mente dare una risposta a secoli di sensazionalismo sullargomento,


facendolo in modo intelligente e interessante. Wagstaff ha esaminato la

natura dellassecondamento durante e dopo la sessione ipnotica, quando i soggetti descrivono le loro esperienze, e anche la natura della sincera opinione di alcuni soggetti, che ritengono di essere stati davvero
ipnotizzati.

Ma cosa dire di quelle azioni sensazionali che sembrano cos diffici-

li da spiegare se non si considera speciale lipnosi? Tratter breve-

mente un paio di questioni che forse potresti pensare non si inquadrino


in questo approccio comportamentista al problema. Il risultato di que-

ste considerazioni, penso, sar scoprire alcuni affascinanti aspetti


dellessere umano.

La chirurgia indolore
Lanalgesia ipnotica il controllo del dolore attraverso lipnosi offre
forse la dimostrazione pi viscerale e drammatica dellapparente potere
dellipnotista. Un soggetto si infila un ago nel dorso della mano; una

donna partorisce senza anestesia oppure, apparentemente, senza sforzo;

unoperazione viene condotta su un paziente completamente sveglio, in


grado di osservare loperazione in corso dopera. Tali esibizioni sembrano non solo impressionanti, ma anche abbastanza importanti da farci

chiedere perch, per esempio, lipnosi non sia utilizzata pi spesso nella

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chirurgia. La risposta pi immediata allultima domanda che ovviamente pu essere usata solo su persone sufficientemente ricettive allip-

nosi e perci probabilmente sar adatta solo a poche persone. Inoltre,


questo numero limitato di persone pu essere la stessa piccola parte di

popolazione che ha comunque unottima capacit di controllare il dolore.


Come puntualizza Wagstaff nella sua opera, gli effetti dellanalgesia

ipnotica non possono essere separati dai semplici effetti del rilassamento, delle convinzioni e della distrazione dal dolore. Basta semplicemente rilassarsi (a volte grazie a una familiarit con la situazione), credere

che unoperazione non sar dolorosa, o essere distratti nel modo giusto,
per farci percepire una percentuale minima del dolore che proveremmo

se temessimo, ci aspettassimo o prestassimo attenzione ad esso. noto


come il dolore sia amplificato dalla paura e sia invece drasticamente
ridotto dalleffetto placebo, un argomento affascinante che ti infligger

nel prossimo capitolo. Perci, anche se queste tecniche sono indubbiamente efficaci senza dover necessariamente ricorrere allasseconda-

mento come spiegazione, non si pu nemmeno dire che siano tecniche


squisitamente ipnotiche.

Se prendiamo in esame il caso della chirurgia sotto ipnosi, c un fatto

che dobbiamo tenere ben presente. La pelle larea pi sensibile del

corpo, mentre gli organi interni tendono a essere insensibili al dolore.

Anche se possiamo percepire lo stiramento e lallungamento dei nostri


organi interni, possiamo benissimo essere tagliuzzati quasi ovunque al
nostro interno e percepire poco o nulla. Quindi, ancora una volta, le
operazioni possono essere rese indolori ricorrendo a poco pi dei nor-

mali effetti del rilassamento e della suggestione per ridurre al minimo il

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dolore provocato dallincisione della pelle. Wagstaff cita un documento


medico del 1974 in cui si sosteneva che la chirurgia moderna solitamen-

te somministra un anestetico generale dopo un anestetico locale pi per


alleviare la paura e lansia che per reale necessit. una cosa sorprendente, che unita al fatto che molto spesso le operazioni ipnotiche utilizzano un anestetico sulla pelle, fa apparire un poco superfluo il concet-

to di uno stato speciale che tenga sotto controllo il dolore, per non
parlare della pratica della chirurgia ipnotica nel suo complesso.

Allucinazioni
Una delle scene pi memorabili dellarte dellipnosi la vidi quando ero

ancora studente: i partecipanti a uno spettacolo ebbero lallucinazione


di un enorme elefante che entrava nella sala e saliva sul palco. Dopo

che tutti lebbero accarezzato e descritto, fu loro detto di appoggiarvisi.


Quando lipnotista diede lordine, lanimale scomparve e molti soggetti caddero in terra.

Provai un numero simile un pomeriggio, mentre stavo parlando ai

due responsabili per le attivit del tempo libero in una delle due resi-

denze per studenti a Bristol. Uno di loro, Gavin, mi sembrava un tipo


ricettivo, quindi proposi di provare un paio di cosette con loro per

vedere se avrebbero avuto successo. Come avevo immaginato, questo

ragazzo era molto impressionabile e dopo alcune operazioni di routine

per amplificare la sua ricettivit gli dissi che ci avrebbe condotti nella
sua stanza, dove, non appena aperta la porta, avremmo trovato un rino-

ceronte. Si risvegli. Parlammo per un po, poi ci propose di andare

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nella sua stanza a bere una tazza di t. Cos il nostro allegro terzetto
(non mi vergogno a dire che due di noi se la ridevano sotto i baffi come

degli scolaretti) pass da porte antincendio, attravers corridoi beige,

oltrepass bacheche degli annunci e telefoni a pagamento e finalmente


giunse alla sua porta. Una volta trovata la chiave, ci chiese educatamente di entrare per primi. No, no, dopo di te, insistetti io, e cos lui
si volt per entrare.

Gavin mise solo un piede nella stanza, rest pietrificato per un istan-

te, poi torn subito indietro e richiuse velocemente la porta senza farci

vedere linterno. Ci guard e mi chiese se poteva fare due chiacchiere


veloci con il suo collega. Io mi feci da parte e lui bisbigli delle parole

allarmate allorecchio dellaltro ragazzo. Questi riusc a mascherare la


sua risata con una bonaria esclamazione di incredulit: fu uno spettacolo assurdo in cui lo vidi ridere sguaiatamente, aggrottare le sopracciglia

in segno di disapprovazione e annuire serio senza mai guardarlo negli


occhi. Gavin ovviamente gli stava chiedendo un consiglio su cosa fare,

e dopo che questo scambio di mormorii ebbe fine, il suo collega si volt
e mi disse: Gavin ha un rinoceronte in camera. Mentre dava le spalle

al suo amico, si lasci finalmente scappare un sorriso liberatorio. Gavin


sembrava un po imbarazzato e apr la porta per farmi vedere. Noi due

lanciammo unocchiata furtiva alla stanza, che constava in lettino regolamentare, tende arancioni, sedia arancione coperta di vestiti, armadio
aperto, posacenere, quattro libri, poster di un film, bollitore e palline da

giocoliere (molto diffuse al tempo), ma assolutamente nessun rinoce-

ronte. Non posso dire di non esserne stato un tantino sollevato, almeno
per un attimo.

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Dobbiamo portarlo via di qui, sentii dire dietro di me. Sfonder il

pavimento. Cavolo!. Probabilmente Gavin stava gi pensando alle sue


possibilit di essere eletto presidente della locale Associazione

Studentesca e non aveva nessuna intenzione di lasciare che un enorme

erbivoro cornuto gli sbarrasse la strada. Non avevo pensato che avrem-

mo dovuto far uscire il rinoceronte dalla stanza, ma la trovai senzaltro


una cosa divertente. Infatti lo incoraggiammo a farla.

Immagino che se qualcuno fosse passato di l mentre collaboravamo

tutti per far passare quel mammifero (fortunatamente docile) attraverso


la stretta porta della camera, gli saremmo sembrati uno spettacolo alquan-

to bizzarro. Il collega di Gavin spingeva lenorme sedere e Gavin tirava

lanimale e lo guidava dal davanti. Io davo una mano su un lato, ridendo

con il ragazzo dietro, dando delle pacche sullimmaginaria pelle coriacea


e pronunciando sarcastiche parole di incoraggiamento, come: Dalla tua
parte, Gavin, Sta venendo e Il rinoceronte sta passando attraverso la

porta. Al di fuori di ogni logica, date le dimensioni della porta, lanima-

le arriv finalmente in corridoio, sebbene Gavin fosse preoccupato per le

schegge di legno degli stipiti, che lui sembrava vedere. Ci dirigemmo


verso luscita che ci avrebbe condotti fuori dalledificio, con Gavin
ossessionato dallidea di incontrare qualcuno che avrebbe dato in escandescenze o che avrebbe chiamato la sicurezza.

Non sono sicuro che abbiamo sceso delle scale, ma sono certo che

finimmo nel parcheggio. L passammo vicino ad alcune persone, che


ovviamente non videro nulla, eccetto noi tre che camminavamo lentamente con Gavin un po pi avanti di noi due. Mi ricordo ancora Gavin

mentre cercava di calmare chiunque guardasse verso di noi apostrofan-

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dolo in questi termini: Non dire niente! Va tutto bene, oppure Niente
paura, gi tutto sistemato!. A volte si limitava a un semplice Lo so,
lo so, roteando gli occhi. Questo uno dei ricordi pi vividi dei miei
giorni da studente.

Portammo il rinoceronte nellarea dei cassonetti della spazzatura, che

essendo circondata da alti muri offriva un intelligente nascondiglio,


seppure parziale. Io iniziavo a pensare che ci eravamo divertiti abbastanza alle spalle di questo ragazzo, soprattutto in considerazione del
fatto che il motivo principale del mio sfoggio di bravura era solo quello di procurarmi una data per il mio spettacolo. Perci mi offrii di risol-

vere il problema dellanimale, facendolo sparire. Gavin sembrava

incredulo, ma io gli assicurai che avrebbe funzionato. Dopo essermi


accertato che fosse daccordo e dopo avergli promesso che nessuno si
sarebbe fatto male e che avremmo immediatamente rimediato agli

eventuali danni, lo feci guardare verso lanimale mentre stendevo le

braccia nella direzione di questultimo, con i palmi protesi in avanti, e


gridai: Rinoceronte, sparisci!. Lesausto studente vide lanimale dissolversi in polvere spaziale e sparire, o in qualsiasi altro modo si sia
immaginato la scena. Gavin and a ispezionare la zona in cui ora vedeva solo aria vuota. Era rimasto esterrefatto.

Non esiste alcun modo di sapere cosa Gavin stesse realmente viven-

do. Era tutto reale? Vedeva un rinoceronte in carne e ossa cos come io

ora riesco a vedere lo schermo del computer o il mio premio (ben meritato) come Uomo dellAnno (categoria Spettacolo)? probabile che

non stesse palesemente recitando, perch davvero difficile trovare un


motivo per la sua finzione. Doveva decidere se ingaggiarmi o meno per

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i suoi studenti, quindi avrebbe avuto il legittimo interesse a non fingere


che la cosa stesse funzionando se in realt non funzionava. Il problema
che estremamente difficile dire cosa sia successo. Si potrebbe affer-

mare che a un certo punto lui possa essersi sentito in dovere di collaborare, dato che io avrei dovuto essere il provetto illusionista, ma sembra una spiegazione un po tirata per i capelli. Da un lato sembrava

credere davvero che ci fosse qualcosa l, ma daltra parte le sue reazioni non erano esattamente quelle che ci si sarebbe potuti aspettare in una
situazione del genere. Ma chi pu dirlo? La sua comica prontezza nel

condurlo al parcheggio invece di chiamare subito la direzione della


residenza in preda al panico stata una prova del fatto che stesse in

parte collaborando con la situazione, anche se lo faceva nel pieno del


suo coinvolgimento emotivo e immaginativo? Probabilmente il modo

pi efficace per scoprire cosa avesse realmente vissuto sarebbe stato


re-ipnotizzarlo, facendogli rivivere la sua esperienza e dandogli il per-

messo di descrivere onestamente cosa aveva visto, rispetto a quello che


aveva comunicato con le sue parole e il suo comportamento. Ma anche
questo non necessariamente un metodo infallibile.

Un giorno, dopo essermi trastullato sul palco con dei numeri di invi-

sibilit, notai che Pete, un amico, era rimasto suggestionato al punto di

non riuscire pi a vedere se stesso. Eravamo solo noi due quando avevo
provato questo numero, perci mancava il condizionamento che avrebbe potuto provare davanti a un pubblico. Quando guardava in basso

non riusciva a vedere il proprio corpo, e disse che era come osservare
la sala attraverso un obiettivo fotografico. Era affascinato dallesperienza, ma anche in questo caso sospetto che sebbene non avesse moti-

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vi plausibili per fingere che la suggestione avesse effetto o per impres-

sionarmi in qualche modo, Pete non avrebbe voluto vedermi perdere


tempo e pu perci essersi trattato semplicemente di uno scherzo della

sua immaginazione, solo per farmi avere i risultati che cercavo. Penso
che se io non fossi davvero riuscito a vedermi e mi fosse sembrato di

osservare il mondo da un obiettivo fotografico, sarebbe stata per me


unesperienza assolutamente straordinaria e avrei fatto sentire le mie
ragioni in modo molto pi incisivo. Anche in questo caso molto difficile dire dove stia la verit, e io non potrei fare affidamento sul suo
ricordo dellevento se glielo chiedessi ora.

Mentre questo episodio d lidea di un semplice gioco di ruolo basa-

to sullimmaginazione, penso a un esempio contrario con un altro


amico, Dave (la mia cerchia pi ristretta di amici limitata a persone
dai nomi anglosassoni pi banali), che era molto ricettivo allipnosi,

soprattutto quando mi rendevo invisibile. Lo rividi dopo essere stato


allestero per un annetto e mi disse che un giorno, mentre stava camminando nel centro di Bristol, era stato colpito in faccia da una carota.

Presumibilmente lortaggio volante era stato scagliato in modo alquanto surreale da una finestra, ma la cosa interessante che lui si era con-

vinto per un istante che fossi stato io, diventato invisibile, a compiere
questo gesto, essendosi ormai abituato ai miei occasionali scherzetti da

folletto cattivo. Pens che dovessi essere tornato in patria, che lo avessi ipnotizzato in modo che non potesse vedermi e che mi stessi diver-

tendo alle sue spalle. Questo avvenimento fortuito sembra contraddire


la teoria dellassecondamento immaginativo e suggerirebbe che la sua

precedente esperienza con la suggestione dellinvisibilit sia stata per

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lui tanto convincente da fargli poi inquadrare questo scenario reale


sulla base delle esperienze precedenti. Ancora una volta per, difficile dire quale sia la verit. Quanto era serio quando mi ha detto di essersi convinto che fossi io?

Sia nel caso delle allucinazioni positive che di quelle negative, il

quesito centrale di tipo semantico: se il soggetto ipnotico dice di

vedere limmagine prefissata, vuole dire che riesce a immaginarla in


modo vivido oppure che sta davvero vedendola come qualcosa di indi-

stinguibile da un oggetto solido, reale? Io sono fermamente convinto


che tu, sufficientemente rilassato e concentrato, sia in grado di imma-

ginare in modo vivido Pippo Baudo, in piedi davanti a te. Con un briciolo di capacit di immedesimazione nella situazione, sono sicuro
che riusciresti ad alzarti e a camminare insieme a lui, o persino a farlo

parlare con te. In ogni caso, a meno che tu non sia pazzo, non avresti

alcun problema a distinguerlo dal vero Pippo Baudo, se per caso ti


spuntasse davanti allimprovviso con il suo celeberrimo parrucchino (o
secondo i meglio informati: nuovo trapianto di capelli) , proprio mentre

stai leggendo, e si mettesse accanto alla tua versione immaginaria.

una cosa semplicissima. Se non ci credi, provaci. Immagina il vero


Pippo Baudo accanto al primo e capirai subito cosa voglio dire.

Per accertare la natura di tali allucinazioni servita una ricerca molto

pi accurata di quella impiegata per il suddetto esperimento Baudo,


e Wagstaff ha rivisto i suoi risultati nel suo libro del 1981. Riassumendoli,
le prove che i soggetti possano realmente vivere allucinazioni frutto di

suggestione sono insufficienti, ma anche nel caso in cui alcuni ci riuscissero, linduzione ipnotica appare inutile. Anche le istruzioni moti-

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vazionali per il risveglio sembrano altrettanto inefficaci. Nel testo non


molto chiaro quali istruzioni motivazionali potrebbero provocare una

vera esperienza allucinatoria. Comunque, abbiamo provato tutti lesperienza di cercare una penna che in realt proprio davanti a noi, non

vista, eppure assolutamente visibile (simile a unallucinazione negativa) oppure di vedere qualcosa in modo sbagliato, come quando cre-

diamo di riconoscere un amico per strada prima di capire che si tratta

di uno sconosciuto. Perci lidea che esistano piccole allucinazioni


quotidiane non dovrebbe apparire tanto insolita.

Come si fa a verificare quali sono i limiti di queste allucinazioni? Per

testare le allucinazioni negative, uno scienziato ha utilizzato illusioni


ottiche a noi oggi familiari, in cui lenti sovrapposte sopra una sagoma

sembravano distorcere la sagoma sottostante: per esempio, un quadrato


appariva pi largo in alto oppure una linea sembrava pi lunga dellaltra, anche se in realt il quadrato era perfetto e le due linee avevano la

stessa lunghezza. Ad alcuni soggetti ipnoticamente ricettivi fu detto di


non vedere (con unallucinazione negativa) le linee sovrapposte, poich se non le avessero davvero viste, il quadrato non sarebbe apparso

cos distorto e le linee sarebbero sembrate identiche in lunghezza. Si

tratta certamente di una buona premessa ed interessante notare che i

soggetti percepivano ancora come disuguali il quadrato e le linee,


anche se sostenevano di non essere in grado di vedere le linee. Alcuni

esperimenti per le allucinazioni positive hanno creato una situazione


in cui si impiegava il fenomeno delle immagini persistenti. Normalmente,

se per esempio guardiamo unarea color rosso brillante per una ventina
di secondi e poi osserviamo una superficie bianca, vedremo unimma-

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gine persistente verde. Allo stesso modo, altri colori danno origine a
immagini persistenti differenti. Se non ti mai capitato di imbatterti in

questa illusione ottica, prova e vedrai. Anche i colori frutto di allucinazioni ipnotiche danno origine a immagini persistenti? Vari test hanno
dimostrato che le persone asserivano di percepire limmagine persi-

stente che ci si aspettava vedessero se veniva loro detto che il rosso

crea unimmagine persistente blu, loro vedevano il blu e quando i


soggetti non sono a conoscenza dellimmagine persistente, non dicono

affatto di vederla. Nel 1970 fu ideato un altro test per le allucinazioni


positive, in cui lallucinazione di un filtro verde avrebbe consentito di
vedere un numero verde chiaro su uno sfondo rosso. Nessun soggetto

riusc a vedere il numero grazie allallucinazione del filtro, mentre


invece ci riuscirono tutti quando fu utilizzato un filtro reale.

Questi esperimenti sono tipici della ricerca in questo settore. Tuttavia,

non riesco a non pensare che non facciano altro che ribadire continuamente lo stesso concetto, e alla lunga mi sembrano anche un po fuori
strada. Non mi sorprende che un soggetto non veda naturalmente

unimmagine persistente generata da un colore allucinato, cos come un

soggetto non pu essere ipnotizzato per avere una visione a raggi X.


Nella nostra retina abbiamo tre tipi di ricettori dei colori (coni), che

recepiscono il blu, il verde o il rosso. Quando osserviamo a lungo un


colore, i rispettivi coni si mettono in moto. Una volta tolto il colore,

linformazione dei vari recettori non ben bilanciata e vediamo queste


immagini persistenti. In altre parole, si tratta di una risposta fisiologica

allaver realmente avuto davanti agli occhi quei colori per un certo
periodo di tempo. Penso che esista una differenza che si pu cogliere

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anche con il buon senso tra questa situazione reale e la semplice allucinazione del colore, anche quando prodotta stabilmente da una droga

allucinogena. E riesco anche ad immaginare, sebbene io non sia un


medico e non sappia nulla di droghe psichedeliche, che la prima situazione produca unimmagine persistente e la seconda no.

Anche se importante sapere che queste allucinazioni non produco-

no gli effetti visivi propri del mondo reale, questi e altri esperimenti

simili non rispondono per alla domanda, pi interessante e sottile, di


come siano le immagini reali per il soggetto. Oltre alla questione
dellassecondamento, sembra certo che alcune persone permettano alla
loro immaginazione di lasciarsi trasportare da essa per un certo

periodo di tempo fino a un punto in cui lesperienza per loro pi con-

vincente di come sarebbe stata se avessero solo fatto finta di cooperare


per puro umorismo o addirittura per ingannare lipnotista. Inoltre penso

a dei casi in cui i soggetti mi hanno detto di avere mostrato un compor-

tamento falso in unoccasione e uno vero in unaltra. Per esempio,


una ragazza che ho conosciuto al mio primo anno di universit era

molto ricettiva alla mia ipnosi, ma dopo unesibizione brillante durante


uno spettacolo di un altro ipnotista, mi disse di aver solo finto con lui.
Le piaceva quando lipnosi veniva fatta in modo informale, ma trovava

che il palco fosse unambientazione stupida e fonte di troppa distrazio-

ne. Daltra parte, un attore di mia conoscenza sembrava un soggetto

eccellente in una stanza con i suoi amici, per dopo mi disse che era
stata tutta una messinscena; in seguito mi capit di averlo sul palco e

dopo mi disse, felicemente sorpreso, di non avere recitato. Se aveva


detto la verit riguardo alla sua esperienza, allora in qualche modo

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lambiente del palco e il pubblico gli avevano consentito di entrare


di pi nella situazione, sentendola in modo molto differente.

Wagstaff suggerisce anche che il fenomeno per cui alcune persone

dimenticano certe cose perch viene loro detto di farlo sotto ipnosi sia
probabilmente un altro esempio di assecondamento. Dopo tutto,
abbastanza semplice impedire a s stessi di ricordare ci che si fatto

in un certo momento, a patto che non ci si sforzi troppo di ricordarlo.


Secondo Wagstaff era pi o meno quello che capitava negli esperimenti clinici in cui i soggetti riuscivano a dimenticare una parte di informazioni.

Anche se pu darsi che questo sia solo un altro fenomeno illusorio,

mi ricordo di un soggetto al quale durante una sessione ipnotica avevo

indotto unamnesia post-ipnotica. In altre parole, non ricordava di esse-

re stato ipnotizzato. Io pensavo che questo tipo di suggestione svanisse dopo poche ore. Perci fui sorpreso quando parlandogli due settimane dopo mi disse che un mattino il ricordo era rispuntato improv-

visamente e spontaneamente in testa, una settimana dopo la sessione, e

di essere rimasto sorpreso. Questo mi sembra uno scenario alquanto


differente rispetto a quando fingiamo di avere dimenticato se qualcuno
ci chiede se riusciamo a ricordare.

In ogni caso, tutti questi aneddoti non possono essere considerati la

prova evidente di nulla; sono solo scenari interessanti da includere


nella discussione. E dovremmo tenere presente che la spiegazione

dellassecondamento non deve essere considerata come uno stare al


gioco, come una finta collaborazione, ma pu invece essere paragonata a un insieme di sollecitazioni esterne, volont di ottenere dei risulta-

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ti e determinate aspettative proprie del partecipante. Forse tutto ci,

unito a una personalit suggestionabile, sufficiente per creare un


comportamento apparentemente ipnotico e per convincere il soggetto
occasionale di avere agito come una specie di automa. davvero diffi-

cile avere delle certezze. Non sapr mai se Gavin abbia realmente visto
il rinoceronte, ma forse non questo ci che conta.

COME IPNOTIZZARE
Lasciamo stare le domande su cosa sia esattamente lipnosi e vedia-

mo come applicarne le tecniche nella realt.

I pericoli
Ho appreso lipnosi su testi clinici e libri di auto-aiuto, e tutti mette-

vano in guardia dai pericoli dellipnosi da palcoscenico. Probabilmente


pochi tra di voi saranno interessati a utilizzare lipnosi come numero da
teatro, ma vale la pena considerare le problematiche coinvolte, cos da

capire come utilizzarla al meglio in modo responsabile, sempre che


decidiate di utilizzarla.

La Campagna contro lIpnotismo da Palcoscenico stata fondata

dopo che una ragazza morta per un attacco epilettico, avvenuto alcune ore dopo la sua partecipazione ad uno spettacolo di ipnotismo.

Anche se il processo ipnotico non determina attacchi epilettici fatali, si

ritenuto che la suggestione indotta nella ragazza per farle provare un

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forte shock elettrico sul palco abbia scatenato una sua reazione fobica

allelettricit, la quale, quella stessa sera, ha prodotto lattacco epilettico successivo. Lipnotista non stato ritenuto colpevole in tribunale

poich lipnosi stata considerata in base alla definizione comporta-

mentale sopra menzionata, pertanto non stata ipotizzata alcuna casua-

lit diretta. forse comprensibile che la famiglia della ragazza abbia


ritenuto che il caso non sia stato trattato con la dovuta severit, perci

prosegue la sua campagna contro ci che ritiene una forma potenzialmente pericolosa di intrattenimento.

Unargomentazione molto diffusa contro la colpevolezza dellipnoti-

sta la seguente. Se si va a vedere un ventriloquo e poi si fa un inci-

dente dauto sulla strada verso casa oppure se si accusano dei mal di
testa, non si d la colpa al ventriloquo. Se si morisse nellincidente, la

famiglia del defunto non cercherebbe di proibire la ventriloquia. Gli


ipnotisti da palcoscenico e molti ipnotisti clinici sostengono che poich

lipnosi si limita a sfruttare il potenziale umano in fatto di recitazione


di un ruolo e assecondamento, essa non pu essere ritenuta responsabile degli episodi incresciosi che possono accadere dopo uno spettacolo.

Per quanto concerne la mia esperienza, mi ricordo di un incidente

accaduto molti anni fa a un mio spettacolo, svoltosi a una festa delle

matricole a Bristol. Era nella sede della Associazione Studentesca, e io

vi avevo gi tenuto diversi spettacoli. Quando quella sera invitai i par-

tecipanti sul palco, notai che una ragazza tra di loro era visibilmente
ubriaca. Siccome le persone in questo stato si rivelano poi dei pessimi

soggetti, le chiesi di tornare a sedersi prima di proseguire con la dimostrazione. Un paio dore dopo la mia esibizione mi stavo aggirando in

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quella che probabilmente la pi grande Associazione Studentesca


dEuropa e stavo facendo largo sfoggio del mio pass da VIP, quando

sentii questo annuncio trasmesso dallimpianto audio: Lipnotista

pregato di scendere immediatamente nel foyer. Lasciai diligentemente


la pista da ballo e mi affrettai a scendere allingresso. Si era gi radu-

nata una certa folla, e io fui accompagnato da un paramedico del vicino

ospedale al centro della calca. Sul pavimento giaceva la ragazza che


avevo rimandato a sedere: apparentemente aveva perduto i sensi. Mi

hanno detto che stata sul palco con te, mi disse un membro dellequipe medica. Io risposi che in effetti ci era salita, ma che non era stata

ipnotizzata. Loro ritenevano comunque che dovessi fare un tentativo

per farla uscire da quello che poteva essere uno stato di trance ipnotica.
Mi offrii di provare, anche se sapevo che il suo stato attuale non aveva

niente a che fare con me. Cos, davanti a un centinaio di studenti circa,

tentai di farla uscire dal presunto stato di trance e ovviamente fallii. Nel
frattempo era arrivata unambulanza, che port via la ragazza.

Alcune settimane dopo scoprii che era caduta in coma etilico e che in

ospedale le avevano praticato la lavanda gastrica. Sembrava che fosse sul


punto di morire. Mi chiesi immediatamente cosa sarebbe successo se
fosse morta. Per quanto questa eventualit potesse essere tragica, sapevo
anche che qualcuno avrebbe detto ai suoi genitori che io lavevo ipnotizzata e che non ero stato poi in grado di riportala fuori dallo stato di tran-

ce. Ero giovane e non esistono qualifiche per praticare lipnosi su un


palcoscenico; quella sarebbe stata sicuramente la fine della mia carriera.
Solo perch lei aveva bevuto troppo. In ogni caso, non fui pi ingaggiato
dallAssociazione Studentesca, nemmeno come prestigiatore.

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Ogni ipnotista da palcoscenico ha a che fare con queste cose, e non

si riuscir mai ad accertare se la fatalit che ha provocato la campagna


sia dipesa dallazione dellipnotista. Tuttavia ritengo che quella della
responsabilit sia una questione importante. comprensibile che gli

ipnotisti da palcoscenico siano sempre pronti ad autoassolversi, dicendo che si tratta solo di un gioco e di una messinscena, senza la possibi-

lit di provocare danni. Io non credo che sia del tutto giusto, anche se

concordo ampiamente con lapproccio comportamentale per comprendere questi spettacoli.

Il problema nella natura di questi spettacoli. Purtroppo non diffi-

cile praticare lipnosi su un palco, e questo attira molte persone chiara-

mente sprovviste della sensibilit e della responsabilit necessarie.


Anche se pu essere esilarante vedere i tuoi amici che danzano isterica-

mente al ritmo della musica che esce da uno stereo in un pub oppure
uomini che piangono come bambini perch pensano di aver visto il

film pi triste del mondo, questa triste mania di mettere in imbarazzo


le persone e lumorismo di bassa lega pongono delle questioni.

Innanzitutto improbabile che lipnotista, anche se sapesse lui per


primo come fare, sia sensibile a un eventuale malessere mostrato dai

partecipanti. Alla fine del suo spettacolo vorr probabilmente liquidarli

in fretta dal palco, senza assicurarsi che si siano ristabiliti del tutto. Se
un soggetto stato umiliato sul palco, oppure, ripensandoci a posteriori, ha ragione di provare risentimento nei confronti dellipnotista o ritie-

ne che lo spettacolo sia stato irritante, abbastanza comprensibile che


possa lamentare degli effetti negativi, come paranoia o depressione. Se,

forse dopo alcuni drink per cercare di controbilanciare le incalzanti

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istruzioni di sonno e veglia, si sente come uno yo-yo umano con-

fuso e disorientato, potrebbe accusare emicranie o addormentarsi dopo


la fine dellesibizione. Allo stesso modo, pu darsi che una delle istru-

zioni impartite sul palco e diligentemente eseguite dal soggetto con un


forte coinvolgimento emotivo davanti a una platea belluina, lo abbia
turbato. In uninchiesta televisiva pro e contro lipnotismo da palcoscenico, una donna raccont di come le fosse stato chiesto di cercare il suo

seno dappertutto, senza che lei riuscisse a trovarlo. La sua ricerca si era

svolta in uno stato di urgenza e ansia, in conformit con le istruzioni

ricevute. In seguito la donna confess lesperienza traumatica vissuta al


marito, il quale non fece altro che raccontare a tutti la storiella diverten-

te della moglie, ridendo di gusto ed evitando accuratamente di aiutarla.


Presumibilmente le era stato inculcato il terrore di uneventuale futura
mastectomia, cosa che suo marito trovava esilarante.

Il bello che possibile ottenere una dimostrazione ipnotica diverten-

tissima senza ricorrere alla ridicolizzazione o alla grossolanit. Infatti,


basandomi sulla mia esperienza, posso affermare che un senso di imbarazzo vissuto di riflesso dal pubblico per i soggetti ipnotizzati pu solo

indebolire lo spettacolo, anche se questo ovviamente dipende dal tipo di

pubblico. Personalmente trovo angosciante essere seduto in una platea

che si sbellica dalle risate alle spalle di un poveraccio sul palco che

visibilmente afflitto per qualche evento indotto dalla suggestione. Poich


la questione soggettiva del gusto strettamente legata alla questione di

evitare scenari pericolosi, mi difficile individuare in modo oggettivo


quale dovrebbe essere lapproccio migliore per regolamentare lipnosi
da palcoscenico. Quel che certo che sbagliato affermare che lar-

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gomentazione per cui lipnosi non reale possa assolvere lipnotista


da qualsiasi responsabilit nei confronti dei partecipanti. Se un ipnotista
potesse dire al suo pubblico: Se venite quass, siete pregati di collabo-

rare in tutto e per tutto, si potrebbe affermare che i soggetti stessi


dovrebbero essere ritenuti responsabili. Comunque, poich manipoler
e persuader (con le buone o con le cattive)persone abbastanza vulnera-

bili a recitare o vivere quello che suggerir loro, e in un modo che


potrebbe provocare in loro confusione o spaesamento, sensato affermare che lipnotista non pu ritenersi assolto da ogni responsabilit.

A questo punto, forse si potrebbe controbattere che seguendo questa

logica anche un mago dovrebbe essere ritenuto responsabile se un par-

tecipante a un numero con le carte prendesse la faccenda troppo sul serio


e perdesse il sonno per seguire lo spettacolo, facendone una malattia.
Questo per sarebbe un caso davvero insolito e una persona ragionevo-

le non si aspetterebbe certo di reagire in questo modo. Nello scenario di


ipnotismo che abbiamo prospettato pi probabile che un partecipante
lasci lo spettacolo turbato, se trattato in modo poco professionale.

Considerare la questione in termini di buon senso e di sensibilit nei

confronti dei volontari, invece di discutere se lipnotismo sia da biasimare in s e per s, consente allartista coscienzioso di stabilire un

metodo sicuro. Se decidi di dedicarti seriamente allapprendimento


dellipnosi, ti consiglio caldamente di tenere presente quanto segue:

1. Non cercare di ipnotizzare chi chiaramente disturbato o soffre di

epilessia. In caso di dubbio, astieniti dal farlo. Evita chiunque


abbia mai sofferto di disturbi mentali.

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2. Non cambiare trattamenti terapeutici se non sei adeguatamente

qualificato per farlo. Molti tra quanti sono qualificati probabil-

mente non lo farebbero, quindi non farlo nemmeno tu.

3. Utilizza lipnosi come uno strumento delicato, non come qualcosa di

teatrale o sensazionalistico. Lascia perdere i numeri da circo fin

quando non saprai come mettere a proprio agio le persone con


te e finch non saprai davvero cosa stai facendo.

4. Tutto ci che fai contribuisce allipnosi. Immagina che la persona


sia ipersensibile a ci che la circonda. Se tu o le altre persone
presenti apparite agitati in seguito a una risposta inattesa, come
per esempio il mancato risveglio del soggetto al momento op-

portuno, il tuo soggetto potrebbe benissimo andare in panico,


pensando che non riuscir pi a risvegliarsi.

5. Alla fine assicurati sempre che la persona si sia completamente liberata dal pensiero di essere ancora ipnotizzata. Quello che pensa lei

tutto. Esiste solo il suo pensiero. Se se ne va pensando di essere

ancora parzialmente ipnotizzata, lo sar. Prenditi tutto il tempo che ti serve per risvegliare completamente le persone dallo
stato di trance.

6. Procedi lentamente, e prova solo in un ambiente sicuro.


7. Allinizio consideralo uno strumento di rilassamento, poi introduci
lentamente dei suggerimenti comportamentali.

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Il linguaggio
IL RITMO E LA GUIDA
Lipnosi si basa essenzialmente sulla comprensione del ritmo da assecondare, proprio del soggetto, o sul ribadirgli la sua esperienza per poi

guidarlo al nuovo comportamento desiderato. Considera per esempio


la tua differenza di reazione alle seguenti affermazioni. Leggi ognuna
di esse un paio di volte e osserva la tua riposta:
1. Tu vuoi grattarti.
2. Tu sei seduto qui e, nonostante il tuo ambiente, ti stai concen-

trando su queste parole, continuando a leggere questa pagina.


Pi cerchi di non pensarci, pi noterai la sensazione crescente di
volerti grattare.

Il primo esempio un ordine perentorio a grattarti, e puoi decidere o

meno di grattarti sulla base di esso. Nel secondo per, lazione desiderata (grattarsi) ora messa in relazione a cose che stai gi facendo:
essere seduto qui, leggere queste parole, cercare di non grattarsi.

molto pi persuasivo, non vero? E mentre sei seduto l, sentendo tutti


i pruriti che iniziano a solleticarti in varie parti del corpo, noterai che
questo tipo di linguaggio ha una capacit seduttiva molto maggiore.

La forma pi semplice per assecondare il ritmo del soggetto e guidar-

lo verso il nuovo comportamento (mi sto ancora grattando) questa:

Siccome X, allora Y. La prima parte di comportamento, X, qualco-

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sa che conosciuta come vera. Potrebbe riferirsi a come seduto il

soggetto, a cosa sta osservando, o a quello che tu sai che sta passando
per la sua testa. Il comportamento desiderato, Y, collegato a esso,
come se i due comportamenti fossero interdipendenti. Talvolta un ipnotista inserir vari passaggi di assecondamento del ritmo del soggetto
(X) prima di insinuare una richiesta di comportamento (Y):

Mentre sei seduto qui e ascolti le mie parole, con gli occhi chiusi, sen-

tendo le tue mani sui braccioli della poltrona, permettendo alle mie
parole di farti rilassare mentre il tuo respiro diventa regolare e quieto,
vorrei che tu iniziassi a lasciarti trasportare in una specie di sonno.

In questo testo ci sono due esempi di richieste di comportamento

nascoste. Quella pi ovvia Vorrei che tu iniziassi a lasciarti trasportare in una specie di sonno, mentre laltra permettendo alle mie

parole di farti rilassare. Tutto ci che riguarda la parola poltrona

serve semplicemente a riproporre al soggetto quello che sta osservando


lipnotista. Inoltre, lidea che le sue parole riescano a far rilassare il
soggetto viene insinuata in mezzo agli altri elementi di pura riproposizione, in modo che venga accettata come qualcosa di altrettanto evidente. Tieni presente queste parole mentre immagini di far oscillare un
orologio davanti al volto di un soggetto:

E mentre ascolti la mia voce e guardi lorologio, mentre lo osservi

rilassandoti nella poltrona, noterai che mentre mi ascolti i tuoi


occhi iniziano a diventare pesanti. normale, e mentre noti che i

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tuoi occhi tendono a chiudersi, puoi continuare ad ascoltarmi mentre ti rilassi e mentre permetti che diventino pi pesanti. Mentre il

resto del tuo corpo si rilassa nella poltrona, i tuoi occhi diventano

pi pesanti e si chiudono sempre di pi e tu permetti loro di chiudersi, cos da poter scivolare nel sonno

Qui lunico fatto certo che se il soggetto guarda un qualsiasi ogget-

to oscillante, i muscoli dei suoi occhi inizieranno a stancarsi, oppure gli

bruceranno gli occhi e lui sentir il bisogno di chiudere le palpebre.


Tutto qua. Comunque, tutti i mentre che legano lidea del socchiudere gli occhi allazione di guardare lorologio e infine a quella di addor-

mentarsi rendono pi semplice per il soggetto pensare che Sta funzionando i miei occhi stanno diventando pi pesanti sto davvero per
addormentarmi e seguire le affermazioni che vengono dette. Anche

se a un osservatore potrebbe sembrare che abbiate solo fatto addormen-

tare qualcuno usando dei poteri ipnotici, in realt tu stai guidando i tuoi

soggetti verso ci che tu vuoi che essi provino. Non li stai costringendo
a fare niente. Pensala come una specie di seduzione.

Lassecondamento del ritmo e la guida sono utilizzati in molte forme

di persuasione. I buoni insegnanti e i comunicatori esperti sanno come

rispondere a un suggerimento negativo proveniente da una classe o da

una sala riunioni con unaffermazione come S, una buona idea, e


penso che il suo punto forte sia xxxxx [qui indica un aspetto positivo

dellidea sbagliata]. Penso anche che xxxxx [adesso si sposta verso

unidea migliore, come se questultima fosse scaturita dal suggerimen-

to negativo] In questo caso la persona non si sente svilita, anche se

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la sua idea non aveva davvero alcun valore. Linterlocutore si adegua-

to al ritmo e poi ha guidato la persona verso unidea migliore, che


potrebbe addirittura pensare di aver avuto lei stessa. Una tecnica molto
diffusa utilizzata dagli insegnanti capaci quando in classe viene loro

data una risposta sbagliata quella di fingere che lallievo abbia colto

qualcosa a un livello pi profondo rispetto a quello di discussione. A


quel punto linsegnante pu condurre lallievo verso la risposta desiderata senza che questi si senta stupido.

Una sessione ipnotica sar condotta tipicamente seguendo questo

processo, e lipnotista minimizzer spesso leffetto di rumori o disturbi

inattesi, facendo riferimento ad essi (assecondamento del ritmo) e suggerendo che aumenteranno lo stato di trance (guida verso il comporta-

mento desiderato). Il suono del telefono ti sta rilassando di pi,


Quelle sirene ti aiutano ad assopirti, ecc.

LA PRESUPPOSIZIONE
Qui nascondiamo listruzione che vorremmo che il soggetto cogliesse
presupponendo che sia vera. Considera, per esempio, il caso di un
bravo genitore che vuole che il proprio bambino vada a letto alle otto e

mezza. Potrebbe offrire due alternative, Oggi ti sei comportato proprio

bene e quindi puoi decidere se andare a letto alle otto oppure alle otto
e mezza. Ovviamente il bambino sar ben felice di scegliere la secon-

da opzione, mentre le parole Oggi devi andare a letto alle otto e


mezza probabilmente non sarebbero state accolte altrettanto bene.

Inoltre la presupposizione solitamente un difetto delle domande ten-

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denziose, che pu interferire, per esempio, con limparzialit delle ricerche di mercato e con lattendibilit delle dichiarazioni rilasciate dai testimoni oculari negli interrogatori della polizia. In una dimostrazione clas-

sica viene chiesto a degli studenti di osservare il filmato di un incidente


automobilistico. Poi viene loro chiesto A quale velocit pensa che

andasse lauto quando ha superato il fienile?. oppure A quale velocit


pensa che viaggiasse lauto sportiva bianca quando si scontrata con

lautobus?. In realt non cera nessun fienile e lauto non era bianca.
Formulando le loro risposte, molti studenti dichiareranno poi di ricordare
che nel filmato cera unauto sportiva bianca o un fienile.

Nellipnosi, una frase come Tu noterai che i tuoi occhi iniziano a

diventare pesanti mentre mi ascolti unutile presupposizione.

Presuppone che gli occhi stiano diventando pesanti e ha lo scopo di

indurre questa sensazione nel soggetto. un po come il vecchio slogan


dei Kelloggs Cornflakes: Vi siete dimenticati quanto sono buoni?,
oppure Fai ancora del sesso con il tuo cane?. Entrambe queste

domande presuppongono quello che il parlante vuole comunicare chie-

dendo qualcosa di marginale rispetto al vero messaggio. Questa tecnica

pu consentire allipnotista di suggerire unazione senza provocare una


risposta negativa. Per esempio, dire (nello stile ericksoniano) Ti

domanderai quanto tu stia sprofondando in trance presuppone bella-

mente che lascoltatore stia andando in trance (qualsiasi cosa questo


stato possa essere) e pu indurlo a rilassarsi ancora di pi, facendogli

credere che stia sprofondando in uno stato speciale. Mentre sei seduto

qui voglio che tu noti che il tuo corpo sta diventando pi pesante
coniuga felicemente assecondamento del ritmo, guida verso il compor-

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tamento desiderato e una presupposizione (che il corpo stia veramente

diventando pi pesante), e sembrerebbe essere pi efficace dellordine


Il tuo corpo sta diventando pi pesante. Al giorno doggi un linguaggio cos diretto viene raramente utilizzato, se non nei film horror.

IL TONO DI VOCE
Allenati a parlare con un tono di voce calmo e gentile, che intensificher lo stato di trance. Con un tono aspro, non riscuoterai altrettanto

successo. Trova espressioni che ti sciolgano la lingua e che siano melliflue, come per esempio Cadendo profondamente in trance, e lascia
che siano loro a dare la consistenza e una caratterizzazione onirica

allesperienza. Ripeti le frasi e rilassati completamente mentre parli, in


modo che il soggetto si rilassi naturalmente insieme a te.

LUTILIZZO DI IMMAGINI
Fa appello a tutti i sensi del tuo soggetto facendo riferimento a cose

che vorresti che lui vedesse e sentisse con ludito, il tatto, lolfatto e
anche il gusto nel suo stato ipnotico. Se vuoi che il tuo soggetto

immagini un giardino, faglielo vedere in modo vivido, ma fa anche


riferimento alla sensazione dellerba sotto i piedi, al canto degli uccelli tra gli alberi e persino allodore dei fiori. Queste cose sembreranno

potenti e reali solo se saranno multisensoriali. Assicurati di permettere

al tuo soggetto di riempire a proprio piacimento gli spazi che lasci


vuoti, ma sta attento a non contraddire qualcosa di unimmagine che
potresti avergli suggerito tu. La sua immagine del giardino pu essere

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molto diversa dalla tua. Potresti fare riferimento a un ruscello, ma il

soggetto potrebbe avere deciso di perdersi in un giardino reale della sua


infanzia che non contiene alcun ruscello. Di solito questi errori creano

confusione e probabilmente contribuiranno a portare il soggetto fuori


dal suo stato di trance5.

La struttura
Esercitati nellipnosi pensandola come una tecnica per indurre in una
persona un profondo stato di rilassamento, provocato dalla suggestio-

ne. Una volta indotto questo stato, le persone mostreranno vari gradi di

suggestionabilit, che sembrano dipendere da quanto sono ricettive

nella vita di tutti i giorni. Per avere un quadro di riferimento, pensa ai


seguenti stadi:

1. Prepara il soggetto e induci stadi lievi di trance. Questa fase pu


comprendere la suggestione della chiusura degli occhi.

2. Intensifica lo stato di trance mediante una metafora, come per


esempio lo scendere le scale.

3. Metti in atto il tuo lavoro ipnotico.


4. Risveglia completamente il soggetto.

5. Continuer a utilizzare il termine trance come se si trattasse di uno stato reale. Questa
parola comunque solo un termine di uso comune che indica qualsiasi cosa possa essere
lo stato parzialmente simulato di assecondamento in cui entra il soggetto quando segue le
suggestioni dellipnotista.

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Il contenuto del terzo stadio dipende da cosa stai facendo. Per un

ipnotista consister nelle suggestioni di poter ricreare in futuro lo stato


di trance e di creare uno spazio mentale in cui il soggetto possa rilas-

sarsi profondamente. Un altro ipnotista potrebbe usarlo per aiutare il

soggetto a trovare dei metodi per smettere di fumare. Un ipnotista da

palcoscenico potrebbe usarlo per suggerire delle azioni ridicole che il

soggetto compir al suo risveglio. Questultimo caso noto come suggestione post-ipnotica, per la quale dobbiamo aggiungere allelenco un
quinto stadio:

1. Al termine della sessione, assicurati che il soggetto si sia liberato

da ogni suggestione e sia sicuro di non essere pi ricettivo allipnosi.

Ecco il mio consiglio se desideri imparare lipnosi. Leggi questo

capitolo e poi registra uninduzione da provare su di te. Scopri cosa


funziona bene per te e cosa no, dato che probabilmente le stesse cose

funzioneranno o meno anche per gli altri. Poich non intendo essere
querelato per ogni scolaretto che ruber questo libro e cercher di ipno-

tizzare i suoi compagni, non ti lascer una trascrizione dettagliata da

utilizzare, ma piuttosto degli spunti che potrai assemblare e testare.

Detto questo, ora che anche tu hai capito lapproccio di base per il linguaggio e le istruzioni, rivediamo nel dettaglio questi stadi.

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La preparazione del soggetto


Preparare significa fare accomodare il tuo soggetto, in modo che sia

pronto per rilassarsi. Anche se non c bisogno di musica soft o di una


stanza buia, meglio evitare le luci forti o gli ambienti rumorosi. Se
possibile, stacca il telefono fisso, spegni i cellulari e assicurati che non

sarete disturbati per una mezzoretta. Lideale sarebbe che il tuo sog-

getto sia pronto ad accettare qualsiasi cosa succeder (non necessario


che creda nellipnosi), che non sia troppo nervoso, ma nemmeno

eccessivamente entusiasta. Tieni presente che non stai realmente inducendo uno stato speciale, anche se parlerai come se lo stessi facendo.

Invece stai sfruttando le aspettative e le credenze del soggetto. Perci

se gi allinizio non sembri convinto del fatto che sar un buon sogget-

to, probabilmente lui non risponder in modo adeguato. Devi essere


sicuro di te, calmo, e comportarti come se lavessi gi fatto centinaia di
volte, anche se non cos.

INDURRE STADI LIEVI DI TRANCE


PRIMO METODO: TENSIONE/RILASSAMENTO
Questo un modo semplice e diretto per iniziare una sessione ipnotica.
Funziona bene con i gruppi, dove le suggestioni uno-a-uno richiedereb-

bero troppo tempo, dovendo aspettare che ogni persona si addormenti.


Fa chiudere gli occhi al soggetto e fagli tendere ogni muscolo del suo

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corpo. Digli di accertarsi di respirare normalmente, ma di tendere i

muscoli di piedi, gambe, pancia, petto, spalle, braccia e di stringere i


pugni. Tienilo cos per un po, poi digli di rilassarsi. Puoi ribadirgli il

fatto che il suo corpo diventer pi pesante nella poltrona, poi guidalo
verso i comportamenti che desideri a questo stadio. Per esempio, E
mentre il tuo corpo diventa pi pesante e il tuo respiro diventa rilassato

e regolare, tu puoi comunque ascoltarmi mentre sprofondi nella poltrona e ti lasci cadere comodamente nel sonno.

SECONDO METODO: CHIUSURA DEGLI OCCHI


In alternativa, fa guardare il tuo soggetto verso un punto in prossimit
del soffitto sul muro davanti a lui. Questo ti servir per assicurarti che

i suoi occhi stiano guardando verso lalto, senza per che questa azione
gli risulti scomoda. Digli di rilassarsi mentre osserva quel punto. Questa
una classica induzione clinica utilizzata da molti terapisti, ai quali a

volte piace usare un oggetto strano o eccentrico per indurre lo stato di


trance invece di un semplice punto sul muro.

Ribadiscigli il fatto che seduto l, che ti sta ascoltando, che sta guar-

dando quelloggetto e poi guidalo verso il comportamento desiderato.


Questo esempio simile a quello dellorologio, gi menzionato.

Utilizza lo stesso tipo di linguaggio. Tu sai che i suoi occhi inizieranno


a stancarsi e sentir il bisogno di socchiuderli, quindi non avere paura

di predire questo comportamento, per fallo sembrare come linizio di


uno stato di trance nel tuo flusso ininterrotto di suggestioni sovrappo-

ste. Siccome ti sta ascoltando, allora pu permettere che il rilassamen-

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to si espanda al suo corpo e pu consentire che i suoi occhi diventino


comodamente pesanti mentre continua ad essere seduto l, e mentre

sente le sue braccia sulla poltrona pu sentire che le sue palpebre


vogliono chiudersi, e siccome si stanno chiudendo pu permettersi di

rilassarsi di pi cadendo in trance

INTENSIFICARE LO STATO DI TRANCE


Ricordati che non esiste un vero stato di trance da intensificare.
Comunque, facile per il soggetto visualizzare lidea di entrare nello

stadio pi profondo di uno stato speciale e sollecita la sua fantasia nel


modo giusto. Perci, dopo che hai visto che il soggetto si assopito, ha

gli occhi chiusi ed chiaramente rilassato, devi amplificare questo


rilassamento.

Il modo pi semplice fargli immaginare di essere in cima a una

scalinata. Digli che ogni gradino che scender lo rilasser sempre di pi

e lo condurr in un sonno pi profondo. Questo un buon punto per


tenere conto di qualsiasi eventuale confusione potr provare il soggetto
in futuro. Non deve diventare uno zombie e rester sempre consapevole di quello che gli stai dicendo, in ogni momento. Se si aspetta di

addormentarsi veramente o di provare qualcosa di straordinario, rimar-

r deluso e potrebbe decidere che non sta funzionando. Ancora una


volta vediamo che limportante lavorare su quello che crede il sog-

getto, perch deve essere convinto di stare entrando realmente in trance

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e che tutto stia procedendo secondo i piani. Quindi una buona idea

dirgli che mentre scende sempre pi in trance, continuer a sentire e a

capire tutto ci che gli direte, e che sar consapevole di stare andando

in trance. Queste parole fanno un buon uso del fatto che rimarr consapevole di cosa sta accadendo e focalizzano tale consapevolezza su un
aspetto utile della procedura.

Digli che conterai da uno a dieci mentre scende le scale, e che quan-

do arriverai a dieci lui sar arrivato in fondo alla scala, provando un


profondo stato di rilassamento. Fallo scendere e ribadisci tutto ci che

sta accadendo (siccome conto, siccome scendi ogni gradino, siccome


respiri, siccome mi ascolti, allora ogni gradino, ogni numero, ogni
parola pu portarti pi in profondit).

METTERE IN ATTO IL LAVORO IPNOTICO


Per adesso utilizziamo questa scala per creare un luogo utile per il nostro
soggetto, al quale pu ritornare ogni volta che lo desidera. Questo ti permetter anche di esercitarti senza preoccuparti di fare fiasco.

Una volta in fondo alle scale, digli di vedere una porta davanti a lui.

Spiegagli che questa porta conduce in un bel giardino: unambientazione

perfetta e idilliaca alla quale potr tornare ogni volta che lo vorr. Digli
di afferrare la maniglia e di tenersi pronto ad aprirla. Ora chiedigli di
attraversare la soglia e inizia subito a descrivere unesperienza multisensoriale, mentre permetti che sia lui stesso a trovare alcuni dettagli.

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Non parlare di sentieri o componenti specifiche del giardino, oppure, se


lo fai, chiarisci che vuoi che lui collochi questi elementi l dentro.
Ricordati di inserire cose che lui pu sentire al tatto, alludito e allolfat-

to. Digli di sentire il calore del sole sul suo viso e la brezza leggera che

mantiene la temperatura a un livello perfetto. Enfatizza il fatto che lui


dovrebbe rendere questo giardino il pi delizioso possibile, in modo che
possa sempre accarezzare lidea di tornarci ogni volta che lo vorr.
INTRODURRE LE SUGGESTIONI FISICHE
Un metodo efficace per testare la ricettivit del tuo soggetto indurre
alcuni comportamenti fisici che ti forniranno un riscontro e ti aiuteranno a intensificare ulteriormente lo stato di trance. Suggerisci che esiste
una bella sedia in giardino, proprio nel luogo migliore, e che dovrebbe
andare a sedersi l. Fagli notare che il suo braccio destro molto pesan-

te, cos pesante che pu immaginarlo incollato al bracciolo della sedia.


Fagli immaginare una forza che tenga incollato il suo braccio al bracciolo della sedia e poi digli di cercare di sollevarlo in modo tale che ci
presupponga il suo fallimento. Per esempio, le parole Cerca di schio-

dare il tuo braccio con tutte le tue forze creano una suggestione poten-

te: ora concentrer i suoi sforzi nel tentare di farlo, il che presuppone

che non sar in grado di farlo, e le parole Inchiodare il tuo braccio


riecheggeranno nella sua mente.

A questo punto, lui a) pu sollevare il braccio, b) pu sforzarsi di

sollevarlo senza riuscirci, oppure c) pu restare seduto e immobile


come se non si stesse sforzando affatto. Lopzione b) suggerisce il

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miglior tipo di soggetto, e per te la prova migliore della sua ricettivit. Se non si muove del tutto, puoi presumere che sia cos rilassato da

ritenere che la suggestione significhi che non pu nemmeno fare lo

sforzo di provare. Se solleva il braccio, puoi sperare che almeno lo


trovi pesante. In tal caso, consideralo un successo e di: Perfetto, e

mentre noti come il tuo braccio sia diventato stranamente pesante,


lascia che ti faccia sprofondare ulteriormente in questo stato mentre lo

rimetti gi e ti lasci andare, rilassandoti. Hai visto cosa hai fatto?

Stai riconoscendo la sua confusione o la sua tensione, che potrebbero


essere derivate da un tuo insuccesso, e gli stai offrendo la possibilit di
lasciarsi andare e di rilassarsi, sprofondando in trance. Dovrebbe
accettare questo consiglio con sollievo e assecondarlo, anche se hai
constatato che non un gran soggetto.

Se questa suggestione ha funzionato e vuoi spingerti oltre, ora digli

che laltro braccio sta diventando pi leggero. Fagli immaginare un

palloncino legato al suo polso sinistro e tutta la naturale pesantezza che


fuoriesce dal suo braccio, mentre inizia a notare quanto stia diventando
leggero. Presupponi la progressiva assenza di peso, digli che sta diven-

tando sempre pi leggero e convincilo ad aspettarsi che si sollevi in


aria spontaneamente. Quando le istruzioni di permettere alla mano di

sollevarsi lentamente in aria sono unite a un costante assecondamento


del ritmo del soggetto, questa pu risultare una suggestione molto effi-

cace. Poich stai contrastando la naturale pesantezza della mano in

seguito al rilassamento indotto, potrebbe essere necessario un po di


tempo prima che questa suggestione funzioni. Comunque, importante

incoraggiarlo costantemente, perci ricordati di cogliere ogni movi-

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mento e di lavorarci su, inserendolo nel processo di assecondamento

del ritmo del soggetto. Ribadiscigli la sensazione della mano che si sta
staccando dal bracciolo della sedia. Ribadisci, guida e presupponi che
quella mano in aria. Se la mano si solleva dando degli strattoni, digli

di aspettare la prossima spinta che la far salire. Fagli sentire che si sta
realmente sollevando e la mano si sollever.

Quando la mano salita fin dove tu percepisci che salir, puoi per-

mettere al soggetto di abbassarla, e cos facendo suggeriscigli che spro-

fonder ulteriormente in trance. Il sollievo percepito dal soggetto alla


fine della lievitazione sufficiente per rendere efficacissima questa

tecnica di intensificazione. Quando noterai che puoi fare funzionare


bene questa suggestione, potrai utilizzarla per avviare linduzione da

uno stato di veglia. In genere uso la lievitazione del braccio allinizio

della sessione, perch pu essere molto convincente per il soggetto ed


un buon metodo che mi permette di conoscere quanto ricettivo.

Faccio tenere al soggetto gli occhi aperti mentre la sua mano gli arriva
allaltezza del volto e poi glieli faccio chiudere e lo faccio sprofondare

nel sonno quando la mano ritorna gi. Quando la mano si muove per la
prima volta, spesso il soggetto ride o esprime un certo stupore, ma

quando il processo si velocizzato e la mano arriva fino alla faccia, il

soggetto dovrebbe apparire intontito e sognante; le mie istruzioni di


lievitazione sono accompagnate da un flusso di suggestioni in cui dico

al soggetto non devi necessariamente sprofondare comodamente in un


profondo stato di trance finch la mano non toccher la tua faccia e i

tuoi occhi potranno finalmente chiudersi del tutto (una presupposizio-

ne massiccia e stratificata per cui lo stato di trance avr luogo e gli

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occhi nel frattempo diventeranno sempre pi pesanti, chiudendosi

come espressione finale di rilassamento). Ci che fa muovere il braccio, apparentemente in modo autonomo, laffascinante fenomeno del
movimento ideomotorio, di cui abbiamo discusso in precedenza.

Siccome stiamo impiegando questa sessione e il giardino immagina-

rio per offrire al nostro soggetto unutile tecnica da utilizzare ogni volta
che lo desidera, ora dobbiamo anche spiegargli che pu ricreare per se

stesso lo stato di trance. Fallo sdraiare sullerba del giardino e ricrea


tutte le meravigliose sensazioni e percezioni a esso collegate. Poi digli

che trovando un momento di quiete in cui non sar disturbato, potr


chiudere gli occhi e immaginare nuovamente la scala. Spiegagli che
immaginando se stesso che scende le scale e attraversa la porta sar in
grado di tornare nel giardino e godere nuovamente del benefico rilas-

samento che offre. Pu utilizzarlo per ricaricarsi, per liberare la

mente o per riuscire pi facilmente ad addormentarsi. Pu usarlo men-

tre studia per un esame, perch pu essere utile riuscire a ripassare in


uno stato di rilassamento. Riproponigli la procedura e inoltre assicura-

gli che quando la utilizzer autonomamente sar in grado di aprire gli


occhi e risvegliarsi in qualsiasi momento.

Infine, sottolinea limportanza del fatto che allinizio la dovr utiliz-

zare con regolarit, per fissarla bene nella mente. Se se la dimentica,


sar difficile richiamarla alla memoria.

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RISVEGLIARE COMPLETAMENTE IL SOGGETTO


Lo stadio finale consiste nel far uscire completamente il soggetto dallo

stato di trance e nellassicurarsi che si sia ripreso del tutto. Io gli farei
immaginare di attraversare la porta e di risalire le scale mentre conto

alla rovescia da dieci a zero, perch questo contribuir a fissare nella


sua mente lidea che potr scendere di nuovo la scala e ritornare in
giardino. Spiegagli che mentre sale le scale sentir che tutta la sonno-

lenza e la pesantezza lo lasceranno, ma che non deve aprire gli occhi


finch non raggiunger lo zero, in cima alla scala. Poi fallo risalire

lentamente lungo la scala e permetti che la tua voce diventi pi naturale e colloquiale mentre raggiungi la cima. Digli di aprire gli occhi e di
risvegliarsi del tutto.

Usa questo momento per avere ulteriori riscontri dal soggetto. Per lui

il giardino era reale? Che sensazioni gli dava? Chiedigli per quanto
tempo pensa che sia durato: un buon soggetto tender a pensare che sia
durato molto meno di quanto sia stato in realt. Non un fatto insolito
che una sessione di unora abbia una durata percepita di dieci minuti.

Ribadisci limportanza di utilizzare regolarmente la tecnica di autoipnosi finch riuscir a scivolarci dentro con facilit, e il gioco fatto.

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Tentare una suggestione post-ipnotica


Dopo che tutta questa procedura diventata automatica, potresti voler

sperimentare una suggestione post-ipnotica. Per farlo, dovrai prima

trovare un buon soggetto ricettivo e prepararlo a tornare rapidamente in

trance. Questo perch per indurre in lui la suggestione dovrai solo metterlo a dormire e poi risvegliarlo, in modo che possa eseguirla.

Una percentuale molto ridotta di soggetti abbastanza ricettiva da

eseguire bizzarre suggestioni post-ipnotiche rispetto a quella di coloro

che rispondono alla lievitazione del braccio durante lo stato di trance.


Non pensare di somministrare suggestioni post-ipnotiche come una
specie di spettacolino da palcoscenico. probabile che il tuo soggetto

sia ben conscio del fatto che le sta eseguendo, perci gestisci la faccen-

da con spirito esplorativo e sensibilit. Certe suggestioni funzioneranno


meglio di altre. Una persona attiva potrebbe eseguire bene suggestioni
che implicano movimento fisico, ma improbabile che riuscirai a farla

saltare intorno a sedie immaginarie a meno che tu non sia davanti a un


pubblico e tu faccia appello alla natura estroversa del soggetto.

Innanzitutto, il soggetto deve capire che torner a dormire quando

glielo dirai tu. Puoi provare con questa suggestione post-ipnotica:


Quando schioccher le dita e ti dir di dormire, tu tornerai subito in
trance. Ogni volta che lo far, rafforzer il suo schema ricettivo alle

tue istruzioni il che ti permetter di indurre suggestioni pi impegnati-

ve. Allo stesso modo, puoi dirgli che pu uscire facilmente e del tutto

ristabilito dallo stato di trance ogni volta che conterai alla rovescia fino
a zero. Assicurati che sia davvero sveglio ogni volta che lo farai.

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Ti suggerirei di provare la seguente suggestione post-ipnotica, e cio

che il soggetto dimentichi il proprio nome, ma solo quando la procedu-

ra fino a questo stadio sar stata acquisita in modo automatico. Osserva


come sono enunciate le istruzioni: lassecondamento del ritmo del sog-

getto e la guida, la ripetizione della suggestione centrale, il riferimento


a come reagir il soggetto nel momento in cui gli sar chiesto di rispon-

dere, e la sua relazione con le esperienze di vita quotidiana che aiutano


la suggestione a mettere radici. Non sono parole magiche e possono
ovviamente essere cambiate, ma questo un buon esempio per renderle

persuasive. Ti suggerirei anche di provare quando ci sono poche persone


presenti, perch con un gruppo necessaria uninfluenza maggiore.

Quando ti risveglierai, non sarai pi in grado di ricordare il tuo


nome. Pi cercherai di ricordarlo, pi lo dimenticherai. Proprio

come ti succede per tutte quelle cose che cerchi di ricordare ma che

ti impossibile ricordare; tutte quelle cose che hai sulla punta della

lingua ma che si allontanano progressivamente pi tu cerchi di

ricordarle. Cos, come ti dimentichi una canzone o un nome, tu non


ricorderai pi il tuo nome quando ti risveglierai. Quando ti chiede-

r qual , tu non riuscirai a ricordarlo, daccordo? Pi ci proverai,


pi te lo dimenticherai. Ogni ricordo associato al tuo nome sparir
quando aprirai gli occhi.

Poi risveglialo dallo stato di trance contando alla rovescia fino a

zero. Chiedigli il suo nome, ma assumi unespressione accigliata e uti-

lizza un tono di voce che suggerisca che non riesce a ricordarlo. Da

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limpressione di essere perplesso anche tu. Scuoti la testa mentre gli

chiedi di ricordare, inducendolo cos a non riuscirci. Mantieni il sangue


freddo. Se non funziona, non preoccuparti. Prova con altre persone in
altre occasione e vedi come rispondono.

Una volta indotte, le suggestioni post-ipnotiche possono essere facil-

mente eliminate facendo credere al soggetto che sono state cancellate.


Siccome non esistono al di fuori delle sue convinzioni e della sua ricettivit alle idee che tu gli suggerisci, tali suggestioni sono pi facili da eliminare che da indurre. In ogni caso, sempre una buona idea re-ipnotiz-

zare la persona alla fine del processo e dirle che al suo risveglio non sar
pi ipnotizzata, ricorder il suo nome e sar libera dalla suggestione.

Questa necessariamente una breve guida agli elementi base dellipno-

si. Utilizzala a titolo di prova e con sensibilit, prendendoti tutto il

tempo che ti servir per coglierne la natura. Per quanto mi riguarda, ho


tralasciato lipnosi formale e ho utilizzato invece le tecniche comunicative che so essere alla base della sua efficacia. Utilizzo la capacit

delle persone in fatto di assecondamento e di coinvolgimento immagi-

nativo per ottenere determinati risultati durante le mie esibizioni.


Tuttavia, penso che sia meglio scoprire queste cose col tempo, e solo
se la persona seriamente interessata e preparata ad affrontarle con
impegno e studio.

Un ultimo avvertimento: diffiderei del gran numero di cosiddetti

corsi di ipnosi scaricabili a pagamento su internet. Alcuni degli indi-

vidui che li vendono sono assolutamente biasimevoli, specialmente


quelli che usano il mio nome per spacciare la loro roba. Attualmente ci

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sono numerosi e-book, ecc., che dicono di insegnare le mie tecniche.


Non le insegnano, a prescindere da quello che ti promettono. Non sprecare i tuoi soldi.

LA PROGRAMMAZIONE
NEUROLINGUISTICA
Chiunque nutra un minimo di interesse nei confronti dellipnosi avr

sicuramente sentito parlare della PNL. Quando da studente ho iniziato


a cercare informazioni sullipnosi e a praticarla, mi sono entusiasmato
per la PNL, principalmente grazie allo stile narrativo e al contenuto

sbalorditivo dei libri scritti dai suoi fondatori, Richard Bandler e John

Grinder. Sono letture coinvolgenti, soprattutto per chi non prevenuto,


cos ho iniziato a inserire la PNL nei miei spettacoli di ipnosi e per

offrire il mio contributo, qualsiasi potesse essere, per trattamenti terapeutici semplici, come per esempio quello per smettere di fumare.

Dopo aver praticato per circa sei anni le tecniche e la teoria della

PNL, e in un momento di insana follia, pensai di poter diventare un

ipnoterapista a tempo pieno, perci mi sembr opportuno ottenere delle

qualifiche di un certo livello. Per questo frequentai un corso sulla PNL


tenuto da Bandler e da altri, e ottenni limportante qualifica di
Praticante. Paradossalmente, invece di rafforzare la mia ambizione,

quel corso mi allontan da quella carriera. Adesso molti sostenitori


della PNL analizzano il mio lavoro in televisione secondo la loro ottica

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e per alcuni di loro mi vanto impropriamente di utilizzare la PNL ogni

volta che mi esibisco (in verit non lho mai nemmeno nominata). Per
complicare ulteriormente le cose, ultimamente la PNL si fatta la brutta fama di essere una tecnica magica di dubbia efficacia.

Che cos?. Riesco a sentire la tua voce, timido novizio, mentre me

lo chiedi. Allora, caro il mio salamino, questa una domanda insidiosa

e nessuno ti dar una risposta chiara e semplice. Ma seriamente,


cos?. Non sto scherzando. Qui non siamo in America. Le parole

programmazione neuro-linguistica suggeriscono che sia qualcosa


che ha a che fare con il linguaggio e il cervello che si programmano a

vicenda. In ogni caso, si dice che Bandler abbia inventato questo termine quando un poliziotto gli chiese qual era la sua professione, perci

forse non dovremmo preoccuparci troppo di questo titolone complica-

to. Se invece andate in cerca di una definizione complessa, ecco come


Bandler definiva la PNL sul suo sito web quando ho scritto questo
libro: La Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) si definisce
come lo studio della struttura dellesperienza soggettiva e di cosa pu

essere dedotto e asserito in merito allopinione secondo la quale ogni


comportamento ha una struttura.

doveroso dire che la PNL un ampio programma di formazione

che tratta la comunicazione e il cambiamento personale. insegnata in


corsi e seminari e pu essere impiegata nellambito commerciale cos

come essere offerta quale strumento terapeutico. unindustria come


tante altre, anche se sembra essere una delle pi affermate, insieme al

famosissimo guru dellauto-aiuto Anthony Robbins, che attribuisce alla


PNL il merito di avergli cambiato la vita, avviandolo verso un percorso

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di profondo cambiamento personale. Al centro della PNL c la metafora secondo cui essa sia il software per il cervello, oppure un

manuale dellutente per vivere lesperienza del mondo nel modo pi

vantaggioso possibile. Unaltra espressione molto comune : La


mappa non il territorio. In altre parole, la nostra esperienza del

mondo riflette solo il modo in cui noi lo rappresentiamo a noi stessi, e


non la stessa cosa della realt. Questo indubbiamente un principio

di primaria importanza che dobbiamo tenere presente quando riflettiamo sulle nostre opinioni.

Grinder (un linguista) e Bandler (un matematico) fondarono la PNL

a met degli anni Settanta studiando come i terapisti di maggior successo, come Erickson, ottenessero i loro risultati. Essi estrapolarono le
strategie di questi stimati professionisti e successivamente quelle di

altri esperti in svariati campi, cos che le medesime strategie potessero


essere insegnate ad altri che volevano ottenere lo stesso successo. Col
tempo svilupparono un modello di come il linguaggio elaborato dal
cervello e affermarono che entrambi si influenzano continuamente lun

laltro. Parte di ci che facciamo nel nostro cervello (essenzialmente


come ci rappresentiamo il mondo) espresso nel linguaggio che usiamo, e prestando particolare attenzione al linguaggio che usiamo possia-

mo influire in modo determinante sul processo neurologico inconscio


dellascoltatore.

Sebbene gli autori abbiano studiato il lavoro di molti professionisti

di successo, singolare come non abbiano studiato lopera dei neuro-

scienziati per formulare queste idee. Infatti il loro approccio stato pi


di tipo pragmatico: iniziare con i fenomeni osservati che sembravano

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attendibili e poi esporre idee insegnabili basate su ci che era utile

oppure che sembrava funzionare meglio, invece di cercare di capire


come o perch qualcosa potesse funzionare. Lapproccio pragmatico
dei fondatori si impantanato in una gigantesca industria di teorie idio-

te e di iperboli, impostazioni mentali di tipo evangelico e uninfinit di


corsi perpetui, arrivando al punto di assomigliare a uno schema piramidale, con Bandler assiso sulla sua vetta. (Pare che Grinder abbia una

visione pi attenta di cosa costituisca una sana PNL e sembra disprezzare ci che diventata).

Ho visto Bandler allopera e mi apparso indubbiamente straordina-

rio, cos come pu esserlo uno showman. contagioso e al contempo


carismatico e antipatico. Si ama il suo mondo e si adora il suo approccio, pur quasi non credendogli. Non difficile prendere delle persone

da un gruppo di fedeli entusiasti e suggestionabili e far loro vivere


quello che sembra essere un grande cambiamento davanti al pubblico.
Si tratta solo di comprenderne il carisma e la spettacolarit. Sicuramente

eccelle in questi ambiti, e ci rende difficile dire se sia immensamente


capace oppure se sia un grandissimo, brillante e accattivante farabutto.
Uno degli aspetti che contribuiranno sempre allimmenso fascino

della PNL che essa avanza delle pretese folli e abbaglianti, come per

esempio poter fare di una persona qualsiasi un genio mediante un pro-

cesso denominato modellazione. Anche se lo stesso Bandler potrebbe

dissociarsi da alcune delle pretese esagerate di certi adepti (la maggior


parte dei quali sono suoi discepoli), lui stesso elargisce a piene mani

affermazioni sensazionalistiche su cosa sia possibile ottenere, e ora


solo una voce tra le tante in unindustria di massa. (Siccome niente

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nella PNL definitivo e Bandler un personaggio intrigante ma anche


sfuggente quando si tratta di attribuirgli qualsiasi cosa, sembra oppor-

tuno criticare alcune di queste pretese l dove vengono avanzate, in


assenza di alternative chiare o anche di unentit centrale univoca alla
quale fare riferimento). Per modellarci, prima dobbiamo individuare
le strategie inconsce della persona che desideriamo emulare, ponendo-

le determinate domande chiave che le faranno rivelare ogni aspetto dei


suoi processi interiori. Normalmente sono cose alle quali la persona
non pensa e che scoprir da sola, guidata dalle domande. Poi proviamo

quei processi su noi stessi e mediante un processo immaginativo riusciamo a pensare e sentire come la persona dalla quale vogliamo imparare. Assumiamo le sue capacit e le facciamo nostre.

Forse ti sembrer un tantino complicato, ma probabilmente concor-

derai sul fatto che interessarsi al comportamento delle persone che


rispettiamo e preoccuparsi di scoprire come potremmo imparare dal
loro esempio sia una cosa positiva e meritevole. Sarebbe sensato pen-

sarla cos, anche se pu accadere che alcuni di noi non vedano i com-

portamenti sotto questa prospettiva. Tendiamo a pensare di essere legati indissolubilmente alle nostre personalit e ai nostri problemi: c
sicuramente molto da imparare dallauto-aiuto, che ci insegnerebbe a
mettere in pratica nuovi comportamenti liberatori. Per il problema con

la PNL nasce nel momento in cui viene considerata una sorta di magia.
In uno studio, un gruppo ha modellato un tiratore scelto, mentre un
altro gruppo stato addestrato con i metodi tradizionali. A entrambi

stato concesso il medesimo tempo per laddestramento ed entrambi

hanno raggiunto le stesse abilit al poligono di tiro. La modellazione

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non si rivelata uno strumento magico quando stata impiegata per

queste abilit specifiche e misurabili. Personalmente, ricordo il piacere


che ho provato guardando un allievo di PNL di mia conoscenza mostra-

re i risultati della sua sessione di modellazione di un giocoliere. Era

evidente, mentre cercava per la dodicesima volta una pallina colorata


sotto il divano, che non stava imparando pi velocemente di quanto
avrebbe fatto se fosse stato istruito in modo pi tradizionale.

Ora, le tecniche di modellazione potrebbero rivelarsi pi utili con

lapprendimento di abilit di livello inferiore, meno insegnabili (e

meno misurabili) come il carisma, o come affrontare con successo le


sfide, ma questa unimmagine della modellazione molto pi banale di
quella che utilizza la PNL per conquistare le persone. Limmagine che

viene data che ancora a una certa et si possa diventare un Pavarotti


o un Einstein grazie a un po di magica programmazione cerebrale.

Sebbene questa indubbiamente non fosse lintenzione originale della


tecnica, essa sicuramente il concetto fuorviante che viene smerciato
al giorno doggi. Pretese esagerate come queste, non verificate e inspie-

gabili in un settore in forte espansione che ha effetti sulle vite private e


sul commercio su larga scala sono forse un po preoccupanti.

Qui si pone da s unaltra questione. Non posso scegliere di impara-

re da altre persone senza essere obbligato a chiamare PNL questo pro-

cesso di apprendimento? Non modelliamo noi stessi in base alle persone o non emuliamo costantemente i nostri mentori? Ovviamente la

risposta S. Perch la PNL non ha le sue radici solamente nellopera di Bandler e Grinder, ma anche in alcuni aspetti di Freud, di Jung e
di Chomsky, e in tutti i terapisti ai quali si sono ispirati i suoi fondato-

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ri, e siccome utilizza come assunto di partenza ci che gi funziona,


ben poco nelle sue radici originale. Uno degli atteggiamenti pi irritanti dei seguaci della PNL quello di ritenere PNL qualsiasi cosa

riguardi vagamente losservazione consapevole dei processi interiori di


una persona.

Si tentato di studiare la fondatezza di alcune delle pretese pi quan-

tificabili della PNL. Uno di questi insiemi di asserzioni ruota intorno

alle nozioni di sistema di rappresentazione primario e di indicazioni


oculari di accesso.

La verit degli occhi


Secondo la PNL, noi ci rappresentiamo il mondo in modo visivo, uditivo
o sulla base delle nostre sensazioni (cinestetico). Questi sono sistemi di
rappresentazione. Quando pensiamo a qualcosa, ce ne facciamo unimmagine nella nostra mente, udiamo qualcosa nella nostra testa, la colle-

ghiamo a una sensazione oppure combiniamo insieme queste possibilit.


Per esempio, immagina che ti venga chiesto se vuoi partecipare a una
conferenza sui puffi alla Royal Albert Hall. Nel secondo che impieghi per
rispondere S, potresti a) immaginarti i puffi, b) immaginarti la Royal

Albert Hall, c) udire un vago estratto di quello che la conferenza potrebbe essere, oppure udire te stesso mentre fai quella domandina su Puffetta

che ti ha sempre tormentato, e poi d) controllare le tue emozioni riguardo


ai punti precedenti e notare che sono ottime.

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Molti sostenitori della PNL ritengono che le persone tendano a esse-

re predisposte pi verso un sistema di rappresentazione rispetto a un

altro. In altre parole, una persona tender a vedere immagini nella pro-

pria testa invece di udire voci, e unaltra preferir immediatamente


collegarsi alle proprie sensazioni. Per esempio, ci si potrebbe aspettare

che un compositore abbia un sistema di rappresentazione primario di


tipo uditivo, perch alla sfera sensoriale sonora che pi abituato.

Altri sostenitori della PNL osserverebbero che ci pu essere fuorvian-

te e che pi corretto dire che le persone si spostano continuamente tra


i vari sistemi di rappresentazione primari: quindi il nostro compositore

potrebbe essere uditivo quando pensa alla sua musica, ma forse visivo quando compra dei vestiti. Questo scenario misto di sistemi di

rappresentazione primari sembra pi probabile, sebbene renda super-

fluo il concetto di sistema di rappresentazione primario (e perci utile


da prevedere).

Perch importante il sistema di rappresentazione primario? Dunque,

secondo la PNL, se noi riusciamo a conoscere come le persone rappresentano il proprio mondo in un certo momento, questo ci consentir di
avere uninfluenza maggiore. Per esempio, immagina di voler comprare un nuovo hi-fi. Quello vecchio ha un brutto aspetto e ne vorresti un

altro, pi alla moda. Ti sei fatto una certa immagine del tipo di oggetto

che vuoi. Quindi entri in un negozio e chiedi di vedere dei nuovi hi-fi.
Ti rispondono: Non li abbiamo: questo un negozio di alimenti biologici. Cos entri in un negozio di hi-fi e chiedi al commesso, Sto

cercando un nuovo hi-fi. Posso vederne qualcuno? Ce ne sono alcuni

carini in vetrina. Il commesso sa quale hi-fi ha ottenuto la recensione

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migliore nelle riviste, quale funziona meglio di tutti gli altri. Perci ti

dice il nome del modello. Tu gli chiedi com fatto, e lui ti dice che ha
un suono impressionante. Ti parla di coni e di tipi di casse, di spinotti
in oro e di dati tecnici. Chiedi di vederlo e lui te lo mostra. Ti parla

ancora della qualit del suono, ma c qualcosa che non ti convince. Su


un altro scaffale noti un impianto dallaspetto fantastico, e ti illumini.
E quello l? Il commesso ti dice che il suo suono non nemmeno para-

gonabile a quello dellaltro: le casse non hanno le stesse specifiche e la


qualit dellamplificatore inferiore. Ti senti confuso e non sai cosa
vuoi. Te ne vai e dici che ci penserai su.

Un commesso che fosse a conoscenza del sistema di rappresentazione

primario avrebbe gestito la faccenda in modo differente. Nellepisodio

citato, il sistema di rappresentazione primario del commesso riguardo


agli hi-fi chiaramente uditivo: lavora nel settore da troppo tempo per
preoccuparsi dellaspetto degli stereo. Riesce facilmente a percepire la
differenza di suono tra un buon apparecchio e uno di qualit superiore, e
vuole trasmetterti il suo entusiasmo. Tu per sei principalmente interes-

sato a trovare qualcosa che abbia un aspetto magnifico. Il commesso

avrebbe dovuto capirlo da come gli hai espresso la tua prima domanda.
Stai utilizzando molte parole di tipo visivo. Ti stai guardando intorno in

cerca di un nuovo hi-fi. Vuoi vederne alcuni. Ti piacciono quelli


dallaspetto carino in vetrina. Siccome per il commesso non si discosta
dal suo sistema di rappresentazione primario, la vendita non va in porto.

Tu ti senti confuso e deluso. Avrebbe dovuto ascoltarti e poi portarti a


vedere degli hi-fi dallaspetto invitante che lui sapeva dotati di un suono
sufficientemente buono per te, cos saresti uscito di l soddisfatto.

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Le tecniche di vendita mi interessano molto e credo che spesso il clien-

te ti dica con esattezza come vendergli il prodotto. Spesso gli addetti alle
vendite fanno lerrore di mantenere un approccio prefissato, e di norma

non sono abbastanza flessibili da consentire al cliente di indicare la via

pi semplice per chiudere la vendita. interessante notare come la stessa


incapacit di comunicare pu avere luogo nelle relazioni. Dopo tutto, si
tratta solo della presenza o dellassenza di un buon rapporto. Per esempio, una moglie si lamenta del fatto che suo marito non le dice abbastan-

za spesso che la ama. Il marito non pu capirlo perch torna a casa con
fiori o regali pi spesso di tutti gli altri mariti che conosce. Un modo di

guardare a questo paradosso notare che le parti sembrano utilizzare un


sistema di rappresentazione primario differente quando si tratta di ci che
ritengono importante nellespressione dellaffetto. La moglie potrebbe
avere bisogno di udire parole carine pi che vedere fiori o regali, mentre

il marito, pi visivo, pensa che sia pi importante vedere la prova


dellaffetto. Sarebbe di grande aiuto se entrambi riuscissero a riconoscer-

ne il valore, cos uno o entrambi riuscirebbero a modificare il proprio

comportamento senza sentirsi trascurati. Non un difetto comune?


Quanti di noi si prendono la briga di capire come si sentano amati quelli
che amiamo? Tendiamo ad agire come noi vorremmo, ma pu darsi che
manchiamo di molto il bersaglio6.

6. Ecco una questione importante. Scopri come si sentono apprezzate le persone che ti sono vicine
e poi metti in pratica le loro parole. Oppure chiedi loro come vorrebbero essere ricordate una
volta passate a miglior vita. Ti sveleranno cose meravigliose su come vogliono essere capite, e
conquisterai i loro cuori quando, mesi dopo, dirai loro le parole giuste per esprimere la tua ammirazione nei loro confronti. Non c motivo per cui ci debba sembrare falso, solo un modo per
essere sicuro che la tua sincerit ottenga un risultato reale.

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Fin qui tutto bene. Dallesempio vediamo che le parole che utilizzia-

mo potrebbero darci degli indizi sul sistema di riferimento (lasciamo


perdere laggettivo primario) che utilizziamo. Infatti, la PNL afferma
che i nostri predicati sono direttamente connessi con il nostro sistema

di riferimento. In effetti, chi ti dice Immagino cosa vuoi dire si espri-

me in modo letterale: sta descrivendo il fatto che in grado di farsi

unimmagine chiara di ci di cui stai parlando. Invece le persone che


utilizzano il sistema di riferimento uditivo direbbero qualcosa come
Mi suona corretto, e una persona che pensa in modo cinestetico use-

rebbe lespressione Sento che giusto. Quindi, se vuoi avere un rapporto migliore con una persona, ti consiglio di utilizzare il suo stesso

tipo di predicati, in modo da adeguarti al suo sistema di riferimento.


Secondo questa teoria, staresti letteralmente parlando la sua lingua.

Anche se tutto ci parrebbe accettabile entro certi limiti, mi sembra

un argomento da trattare con le pinze. Stiamo per varcare la soglia che


ci porter nella PNL magica, dove la fede, o la credulit, potrebbe farci

locchiolino. I sostenitori della PNL ci dicono anche che possibile

individuare questi sistemi di rappresentazione primari dai movimenti


oculari di una persona. Fa a qualcuno una domanda per cui debba cer-

care una risposta nella sua mente e spesso noterai un movimento dei
suoi occhi. Esso potrebbe consistere in un guizzo laterale prima di tornare a incrociare il tuo sguardo, oppure potrebbe trattarsi di un indugiare a mezzaria come chi si perde in un breve sogno. Presumibilmente

la direzione ti dir cosa sta accadendo dentro la sua testa. Ecco lo schema insegnato dalla PNL:

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Lo schema indica il significato dei movimenti oculari come appaiono

guardando una persona posta davanti a te. Anche i pi accesi sostenitori della PNL ammetterebbero che lo schema non applicabile a tutti,
ma che rappresenta piuttosto una regola empirica. Comunque, obiette-

rebbero che qualsiasi sistema possa avere una persona, essa si adatter
allo schema. Il significato delle abbreviazioni il seguente:
VC Immagini VISIVE costruite
UC Suoni UDITIVI costruiti

C Sensazioni CINESTETICHE
VR Immagini VISIVE ricordate
UR Suoni UDITIVI ricordati

UD Digitale UDITIVO (dialogo interiore)


Secondo questo modello, guardare dritto davanti a s un secondo

indizio del fatto che stia avvenendo unelaborazione visiva costruita.

Costruito significa semplicemente che il suono o limmagine creata,

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pi che recuperata dalla memoria. Quindi, se provi a ricordarti nei parti-

colari la tua cameretta di quando eri bambino (smetti di leggere per un

istante e posa il libro) dovresti scoprire che i tuoi occhi vagano verso
lalto e lateralmente. Probabilmente verso sinistra, secondo il modello

(immagini visive ricordate). Poi, se immagini laspetto che avrebbe il tuo


soggiorno con un arredamento completamente diverso, e pensi davvero

allaspetto che avrebbe, secondo questo modello dovresti notare che i


tuoi occhi si muovono lateralmente per agevolare la creazione dellimmagine (visiva costruita). Allo stesso modo, se adesso ti metti ad ascol-

tare, cercando il suono pi lieve che riesci a percepire proveniente


dallesterno, dovresti scoprire che i tuoi occhi si muovono di lato, allo

stesso livello delle orecchie, e non verso lalto e lateralmente come nel
caso delle rappresentazioni visive. Questo movimento sembra collegato
alla tendenza naturale a spostare la testa da un lato per udire meglio.

Anche se pu sembrarti un po esoterico, ritengo che sia doveroso

dire che pare riflettere quello che osserviamo in molti scambi interper-

sonali. Se chiedi a una persona se le farebbe piacere conoscere i tuoi

genitori e questa abbassa lo sguardo per un istante prima di dire S,


sai che si sentita insicura per un attimo, ha soppesato alcuni sentimenti indefiniti o che si chiesta se fosse quello che voleva veramente. Se
poi tu fossi carino come me, potresti anche volerle dire: Non venire se

non ti va, avendo notato in lei un lampo di incertezza. Daltra parte,


se alza gli occhi per un secondo prima di accettare, pu significare che
ha avuto un pensiero lungo una frazione di secondo ma che non ha

provato sentimenti contrastanti. Quindi, anche se ritengo che la sostanza del suddetto schema sia talvolta confermata dalla vita reale, non

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sono certo su quanto sia realmente affidabile o utile. In altri termini,

molto pu dipendere dallosservatore esperto che cerca dei segnali a


conferma delle sue aspettative.

Questa ipotesi sui movimenti oculari stata spesso oggetto di verifi-

ca da parte degli scienziati e solitamente si rivelata indimostrabile.


Tuttavia, difficile sapere se perch le tesi non sono vere oppure se

sono i test a essere condotti in modo sbagliato; i sostenitori della PNL


naturalmente danno la colpa agli esperimenti. Di norma i test vengono

condotti nel seguente modo. Al soggetto non viene detto qual logget-

to della ricerca e gli viene posta una serie di domande che secondo lo
scienziato individueranno un processo visivo, uditivo o cinestetico. Per
esempio, lo scienziato potrebbe chiedere una risposta cinestetica

Come ti sentiresti se nuotassi nella pastina in brodo? e poi osserva-

re il movimento degli occhi. Il problema che una domanda simile


potrebbe certamente sollecitare innanzitutto una risposta visiva (il soggetto si immagina in mezzo alla pastina) ma anche una uditiva (il sog-

getto si ripete la domanda dentro di s oppure cerca una risposta), che


teoricamente provocherebbe un movimento oculare differente prima di

quello atteso, e cio quello cinestetico. Anche se il movimento corretto potrebbe arrivare in un secondo momento, potrebbe non essere
preso in considerazione nei risultati. Senza un esatto protocollo degli
esperimenti difficilissimo valutarne lefficacia. Allo stesso modo, se

questi movimenti sono cos problematici da verificare per osservatori

che stanno cercando di essere il pi oggettivi possibile, si potrebbe


obiettare che difficilmente potranno essere ritenuti attendibili da sostenitori della PNL che non stanno facendo questo tentativo. Il mio sospet-

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to che se il movimento oculare fosse davvero cos attendibile come

affermano i sostenitori della PNL, i test rileverebbero molti pi risultati positivi.

Comunque indubbio che alcune persone sembrano conformarsi ai

modelli dei movimenti oculari con notevole affidabilit, perci forse


bene non dimenticare del tutto lo schema. I fan de La Rapina dovrebbe-

ro riguardarsi la sequenza in cui i partecipanti intervistati si ricordano la


lista di parole memorizzate che hanno imparato al seminario. Avevo
insegnato loro il sistema delle correlazioni a immagini, quindi ogni passaggio alla parola successiva si basava su unimmagine mentale bizzarra. Ogni volta, potrai vederli ricordare ogni immagine secondo il modello proposto dalla PNL. quasi una dimostrazione da libro di testo.

Sono stati anche condotti dei test per vedere se ci sentiamo davvero

pi a nostro agio con persone che corrispondono ai nostri sistemi di

rappresentazione. Anche in questo caso, non si dimostrato che tale

corrispondenza accresca i livelli del rapporto, della fiducia o dellefficacia. Al contrario, un ricercatore ha scoperto che i terapisti che si

abbinavano meglio al linguaggio dei loro clienti venivano visti come


meno affidabili ed efficaci. Per, senza conoscere esattamente come

sono stati condotti i test, sempre difficile sapere se e quanti fattori


possano avere contribuito a ottenere determinati risultati. La stessa dif-

ficolt si riscontra in quasi ogni ricerca nellambito delicato delle relazioni interpersonali.

Non dobbiamo per pensare che allora le tesi della PNL non debbano

essere sottoposte a unattenta verifica magari anche con la collaborazione tra sostenitori della PNL e scienziati, in modo da giungere a una

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procedura sperimentale che accontenti tutti. La PNL una grande indu-

stria e solo per questo fatto vale la pena di prenderla sul serio, anche se

non mai stata la svolta paradigmatica evocata da Bandler e Grinder.


Il corso a cui mi ero iscritto era molto affollato (quattrocento persone)
ed evangelico nei toni. Mi ricordava molto le chiese pentecostali che

avevo frequentato alcuni anni prima. Anche se in linea di massima mi


era piaciuto e avevo fatto dei progressi in materia, il parallelismo con
la chiesa mi aveva abbastanza disturbato allepoca. Una tecnica manipolativa che avevo ritrovato in entrambi era la mentalit del ridiamo

di noi stessi. A volte i guru della PNL o gli estroversi leader delle chiese carismatiche salgono sul palco e incitano le loro congregazioni a
farsi una bella risata mentre fanno la parodia degli eccessi pi assurdi
dei loro rispettivi palcoscenici, cos, mentre tutti ridono, nella sala si

dissolve qualsiasi riserva dettata da un intelligente scetticismo e la

scena resa sicura e sgombra da ogni dissenso. vero che altri corsi di
PNL possono evitare simili esagerazioni e trovate teatrali, per tendono

a fare lerrore opposto di impantanarsi nella tecnica. Sia Bandler che


Anthony Robbins vendono la loro merce principalmente come un modo

di pensare, e ovviamente utilizzano lesagerazione evangelica per renderci il pi possibile emotivi e suggestionabili e per assicurarsi che a)
il messaggio arrivi a destinazione e b) noi vogliamo acquistare altri
corsi in futuro.

Nel quinto secolo Avanti Cristo, i sofisti giravano tutta la Grecia e si

guadagnavano da vivere dando consigli su come ottenere il successo

politico. Tenevano conferenze e prendevano con loro i discepoli, facen-

dosi pagare bene. Insegnavano ai giovani politici come persuadere le

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folle a credere quello che loro volevano che credessero. I sofisti si van-

tavano di saper convincere una persona che il nero fosse bianco e di

riuscire a dare risposte soddisfacenti su questioni di cui non sapevano


nulla. Utilizzavano la loro sapiente maestria retorica e le loro metafore
barocche per confondere e zittire i propri avversari, senza preoccuparsi
di cercare la verit. Soddisfacevano il desiderio del pubblico di ottenere il successo senza sforzi e senza apprendere nuove conoscenze, semplicemente emulando il successo e la bravura. una storia vecchia.

Alla fine del mio corso, che dur solo quattro giorni, mi fu rilasciato

il certificato di Praticante. Non dovetti sottopormi a nessun test o

comunque guadagnarmi la mia qualifica. Sotto molti aspetti il corso

si proponeva di instillare unattitudine positiva verso il cambiamento


di se stessi o degli altri, quindi qualsiasi sorta di verifica formale sareb-

be stata vista come insopportabilmente banale. Alla fine i quattrocento


e rotti partecipanti, alcuni dei quali erano chiaramente non equilibrati o

perfino esaltati, furono rimessi in libert dopo una maratona di quattro


giorni, potenzialmente pronti a dichiararsi terapisti e a curare persone
in difficolt sotto il vessillo della PNL. Ci era stato detto che dopo un

anno avremmo dovuto contattare lorganizzazione e comunicare il


motivo per cui avrebbero dovuto rinnovarci il diploma. Se avessimo

utilizzato la nostra PNL in modo creativo, ci avrebbero spedito un altro

certificato valido un altro anno. Poich laver passato quattro giorni in


compagnia di centinaia di aspiranti esperti di PNL mi aveva fatto pas-

sare definitivamente la voglia di praticarla come professione, non pensai di ricontattare gli organizzatori. Ma dopo un annetto ricevetti una
lettera in cui mi chiedevano di chiamarli per parlare del rilascio di un

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nuovo certificato. Io la ignorai, ma poco dopo ricevetti unaltra comu-

nicazione in cui sostenevano che sarebbero stati felici di inviarmene


comunque uno se mi fossi rifatto vivo. La facilit con cui erano felici

di dispensare i propri certificati mi risult sospetta, perci ignorai ancora la loro richiesta. Non molto tempo dopo un indesiderato certificato

nuovo di zecca fu infilato nella mia cassetta della posta, regalandomi la


qualifica di praticante per un altro anno.

STRUMENTI
PER UN CAMBIAMENTO PERSONALE
Rapporto personalizzato
Dunque, ho evitato di far diventare questo libro un manuale di auto-

aiuto, come avrebbe preferito il primo editore che si era mostrato inte-

ressato. Lidea mi aveva fatto venire il latte alle ginocchia. Non che
alcuni di loro non siano delle letture apprezzabili ma, parlando franca-

mente, te lo immagini? Un libro di auto-aiuto. Ma neanche per idea.


No. Non chiedermelo nemmeno.

In ogni caso, in questa sezione discuter alcuni approcci o tecniche

che potrebbero esserti utili. Alcune sono molto nello stile PNL. Come
ho accennato, se togliamo dallequazione della PNL i drogati di corsi e
i loro sorrisetti, le favolette ingannevoli e gli imprenditori ridicoli, e

alcune delle tesi date per scontate che i seguaci della PNL hanno avan-

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zato a tutti i livelli, esistono alcuni strumenti sufficientemente sensati e

alcune tecniche che vale la pena conoscere, purch tu non diventi un


Vero Credente. Mi ricordo di unintervista fatta a un ipnotizzatore da
un giornalista dellObserver negli anni Novanta, in cui lintervistatore

inizi a percepire che stava accadendo qualcosa di strano. Presto cap


che lintervistato stava copiando tutti i suoi movimenti. Il resto dellarticolo era incentrato su come lintervistatore avesse trovato strano e

innaturale il suo soggetto, e su come avesse continuato a testare lipno-

tista accavallando e scavallando le gambe, muovendo la testa, eccetera,


constatando che ripeteva immediatamente tutti i suoi movimenti. Ci
che mi piacque in quellarticolo fu che la tecnica impiagata dallipno-

tista (il rispecchiamento della postura) un concetto classico della


PNL, e come molti concetti classici della PNL ha fatto fiasco perch
stato trasformato in una tecnica assoluta.

La maggior parte delle persone, quando stanno bene insieme, si tro-

ver in uno stato di rapport inconscio. Tenderanno a rispecchiare il

linguaggio corporeo dellaltro senza rendersene conto. Per questo si


vedono spesso coppie sedute ai tavoli dei ristoranti con posizioni speculari. Conoscerai il potere di questo fenomeno se ti mai capitato di
restare seduto fino a tardi a parlare con un amico, e poi uno di voi si

alza dalla sedia. Un attimo dopo laltra persona si alza a sua volta,

come se desiderasse proseguire il rapport. Per lo stesso motivo esiste


quella strana sensazione che abbiamo provato tutti (anche se non ne

parliamo mai) di sapere quando laltra persona sta per alzarsi e andarsene. Improvvisamente c qualcosa nellaria, un istante, una svolta, e
poi sai che laltra persona sta per dire che deve andare. E se non lo

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dice, hai la sensazione che si stia trattenendo pi del dovuto. In questo


caso, hai mantenuto il rapporto cos a lungo che laltra persona sta

seguendo schemi e ritmi mentali simili e percepisce il termine naturale


come lo percepisci tu. Oppure, se ha deciso che sta arrivando il momen-

to di andare, interromper naturalmente il rapport, introducendo alcuni

cambiamenti inconsci nel linguaggio corporeo che suggeriscano una


pausa, cos sentirai che la conversazione sta per terminare.

Alcuni studi eseguiti sul rapport mostrano una serie affascinante di

comportamenti rispecchiati, molto pi sottili della postura corporea. Le


persone in rapport tra loro tendono a respirare allo stesso ritmo, ad
adottare le espressioni facciali dellaltro, a battere le palpebre allo stes-

so ritmo e a utilizzare il linguaggio dellaltro. Un rapport pu creare


queste cose, ma la domanda : queste cose possono creare automatica-

mente un rapport? Con la sua passione per la modellazione, la PNL


osserva questi sottoprodotti del rapporto e insegna allo studente come

metterli consciamente in pratica. I partecipanti ai gruppi di lavoro

calibrano il proprio respiro e la propria postura in base a quelli degli


altri e adeguano vicendevolmente il proprio linguaggio di rappresentazione. Anche io ho partecipato a questi gruppi di lavoro, ho eseguito
questi esercizi e posso raccontare solo una versione estremizzata di

quello che ha provato lintervistatore dellObserver. Una persona che


copia ogni mio movimento non mi mette a mio agio, anzi mi portereb-

be a considerarlo un adulatore servile o un ritardato. Anche se il rispecchiamento viene fatto in modo meno grossolano, lidea che lutilizzo di
queste tecniche di rapport in una situazione sociale ci garantisca di

apparire piacevoli e affidabili una stupidaggine. Molti imparano que-

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ste tecniche come dei trucchi magici, come sostituti del vero carisma.
evidente che qualcosa andato perso nella traduzione. Quello

dellObserver era un uomo che insegnava queste tecniche e utilizzan-

dole ha ottenuto lesatto contrario di ci che si aspettava. Era risultato


innaturale e strano.

La cosa interessante che un sostenitore della PNL probabilmente si

farebbe beffe di questo esempio, dicendo che lipnotista ha fatto lerrore di usare il rispecchiamento in modo dogmatico come una tecnica

impersonale invece di interiorizzarlo come unattitudine mentale.

Questa obiezione viene spesso avanzata contro le accuse secondo cui


la PNL trasformerebbe tutto in una tecnica magica, la quale ovvia-

mente non d i risultati sperati. Alcuni praticanti (i pi illuminati)


sostengono che queste abilit devono essere inserite in un approccio
generale e non insegnate come un dogma o come metodi speciali
distinti. Potrebbe essere vero, ma allora come possibile dare lidea
che esistano abilit di rapport insegnabili? Se quella che mancava era
lattitudine della PNL, ci non equivale a dire che egli avrebbe solo

dovuto entrare naturalmente in rapport, rendendo cos superfluo il


concetto dellapprendimento di abilit modellate?

Se sei abbastanza sveglio da stabilire lequilibrio in modo naturale,

penso ci sia qualcosa da dire per capire il potere del rispecchiamento.


Per esempio, immagina di essere seduto a un tavolino e di volere che
qualcuno accanto a te, o a un tavolo vicino, si interessi a te. Funziona

meglio quando le persone sono sedute e quindi quando sono in posizio-

ni fisse; meno utile ai ricevimenti, dove le persone si mischiano.


Essendo abituato a mangiare spesso per conto mio, utilizzavo questa

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tecnica nei ristoranti, oppure occasionalmente alle cene, se cera qualcuno di interessante seduto dove lui o lei potesse vedermi ma non
potesse parlarmi. La impiegavo anche durante le lezioni di legge quan-

do trovavo che loratore fosse un po noioso, per farlo o farla interessare a me e per tenermi impegnato.

Il gioco sta nel rispecchiare la persona in modo delicato, costante e

marginale, in modo che lei (useremo il pronome femminile, ma non


necessariamente si deve trattare di unopera di seduzione) percepisca

un collegamento con te senza sapere perch. Tu non le stai parlando e


non la stai nemmeno guardando; puoi guardarla solo con la coda
dellocchio. Certe volte questo consente di essere abbastanza spavaldi.

A un party, bevi un sorso del tuo drink ogni volta che lei beve dal suo
bicchiere. Rispecchia la sua posizione pi che puoi: appoggiati allo

schienale della tua sedia ogni volta che lo fa lei, mettiti le mani dietro
la testa quando lo fa lei, cambia posizione quando la cambia lei. A volte

una copia esatta potrebbe essere troppo ovvia, come ha capito linter-

vistatore dellObserver; quindi, per esempio, se vedi che lei tamburella

con le dita, tu potresti dondolare la mano in una posizione naturale. Fa


tutto ci che ti puoi permettere. Nel frattempo potresti essere impegnato in una conversazione con una terza persona (che, poverina, non si

sentirebbe molto in contatto con te). Lascia che il tuo corpo si muova e
risponda allo stesso ritmo del suo. Vedila come una danza.

Poi, dopo un po, puoi controllare se il rapport sta funzionando. Puoi

prendere il comando e vedere se ti segue. Prendi un drink e vedi se ti


copia. Non una magia e non difficile; stai semplicemente inviando
dei segnali di uguaglianza in una situazione in cui le persone gradisco-

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no questo tipo di cose. Ti pu rendere stranamente attraente, ma non

assolutamente un grottesco strumento di seduzione istantanea. Queste


sono cose inflazionate e hanno una provenienza spiacevole. Non

diverso dallo stabilire un rapport per entrare in contatto con un impor-

tante socio daffari a un congresso, prendendo in mano la penna e sistemandosi sulla poltrona quando lo fa lui o lei. Semplicemente c pi

spazio per il divertimento in unoccasione sociale mista, e tu lo stai

facendo senza essere faccia a faccia, il che nasconde il tutto molto


bene. Se sei teso e a disagio distruggerai molto del rapport che stai
instaurando, a meno che non sia tesa e a disagio anche lei.

Molto pi probabilmente, se lhai fatto con fluidit e lhai calibrato

al punto giusto, in un secondo momento la persona in questione verr

da te per iniziare una conversazione, sentendo che sei il suo tipo.


Inoltre ti aiuta a prestare pi attenzione al linguaggio non verbale
comunicato da unaltra persona, che una valida abilit se si poi
capaci di reagire con sensibilit.

Giocare con le immagini


Fallo per me. Pensa a unesperienza che ti fa sentire benissimo, o

malissimo. Qualcosa che ti disturba o ti eccita. Fallo adesso. Qualsiasi


cosa provochi forti emozioni. Positiva o negativa ma per favore, niente di traumatico.

Quando ti sei fissato su qualcosa e hai sentito il fremito della risposta,

riesamina quello che avevi visto nella tua mente. Sicuramente deve
esserti apparsa una breve sequenza o unimmagine mentale, che ha susci-

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tato quellemozione. Uno dei principi pi sensati della PNL che il modo

in cui tu rappresenti questimmagine o questa sequenza influir sul modo


in cui reagisci emotivamente. Per verificarlo, prova a fare due cose:

prima ingrandisci limmagine e rendila pi luminosa e colorata. Aggiungi


laudio e trasformala in unimmagine nitida, ad alta definizione. Zoomaci
su. Molto probabilmente questa modifica dellimmagine aumenter la

tua risposta emotiva. Adesso prova a fare il contrario. Rimpicciolisci


limmagine e togli i colori. Rendila indistinta e pi scura. Se qualcosa
a cui hai assistito in prima persona, passa la telecamera a unaltra per-

sona e osservala da questa nuova prospettiva: vediti dentro limmagine

invece di osservarla dallesterno con i tuoi occhi. Allontana limmagine

in bianco e nero finch non la sentirai distante. In questo modo la tua


risposta emotiva diminuir fino quasi a sparire del tutto.

Cos facendo stai controllando coscientemente le variabili che la tua

mente trova da s in modo naturale. Non puoi provare emozioni forti

per qualcosa se non te la rappresenti in modo vivido, il che normalmen-

te si traduce in immagini grandi e ravvicinate, viste dalla prospettiva


soggettiva. Allo stesso modo, difficile eccitarsi per qualcosa a cui

pensi in modo distante e confuso. Paragona quello che vedi nella tua
mente quando pensi a un bel momento passato di recente con una persona fermati; fallo adesso e nota cosa ti viene in mente con limmagine di te che vai a comprare della marmellata con un collega che non

ti interessa particolarmente (adesso fallo). Scommetto che hai visto la


prima immagine dalla tua prospettiva, proprio l davanti ai tuoi occhi,
chiara, definita e dettagliata. La seconda immagine con la spesa di conserve probabilmente includeva te (vale a dire che era vista da una pro-

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spettiva di una terza persona), era vaga e difficile da fissare, magari pi

grigia, pi piccola e in un certo senso pi distante, in qualche modo non


proprio davanti a te come era invece la prima.

Cambiando queste variabili dimensioni, forma, colore, luminosit

e posizione dellimmagine puoi giocare molto con le tue modalit di

reazione al suo contenuto. Se, ammettiamo, vuoi sentirti pi motivato


per un compito, una buona idea osservare come ti rappresenti qualcosa che ti motiva davvero e poi modificare il compito problematico in

modo da vederlo e sentirlo proprio come quello che ti stimola naturalmente. Infatti, se riuscirai a rappresentartelo esattamente nello stesso

modo, non potrai non sentire quel fremito di motivazione. un eserci-

zio affascinante. Pu diventare un modo rapido per farti sentire meglio


su tutto. Se qualcosa ti d fastidio, rimpiccioliscilo, desatura i colori,
allontanalo e spostalo nella prospettiva di unaltra persona; se vuoi sentire pi partecipazione, ingrandisci la figura, rendila colorata e vibrante, avvicinala e assicurati di osservarla con i tuoi occhi.

Se vedi che apportare queste modifiche non cambia le tue sensazioni,

probabile che tu non labbia fatto correttamente. Per esempio, prendi

limmagine dellattivit che ti motiva e ti fa sentire bene. Individua

qualcosa in cui ti senti molto motivato e sul quale sei molto concentrato. Vuoi utilizzarlo come modello per rendere pi eccitante la tua rap-

presentazione interna di unattivit noiosa. Se hai delle difficolt,


scomponi il processo nei seguenti passaggi:

1. Prendi limmagine motivata. Non dovresti avere problemi nel

pensarla. Se non ci riesci bene, scegline unaltra. Fissa limma-

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gine in testa, oppure, se come un filmato, mandalo in loop e


rivedilo alcune volte mentre ti poni le seguenti domande a riguardo:

i. un filmato o unimmagine fissa?


ii. Ha colori accesi? Desaturati? In bianco e nero?
iii. vicina a te? lontana?
iv. Quanto grande limmagine?
v. Ti senti dentro, come se ti avvolgesse?
vi. I movimenti sono rapidi o lenti?
vii. Limmagine davanti a te? La stai osservando dallalto o
dal basso? Nota la posizione.

viii. Sei nellimmagine o la stai osservando con i tuoi occhi?


2. Adesso osserva limmagine demotivata del compito che vuoi

percepire in modo diverso. Fatti le stesse domande e vedi cosa


c di diverso o di uguale nelle due immagini.

3. Ora colloca lattivit demotivata o noiosa nella posizione


occupata dallimmagine motivata e modificala in modo da
osservarla e percepirla come questultima. Non tirarti indietro,
prova a percepirla come limmagine motivata.

4. Per andare sul sicuro, metti un po di peperoncino in questa

nuova immagine. Rendila pi vivida, aggiungi qualcosa a quel-

lo che hai gi messo. A volte pu essere divertente immaginare

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un motivo musicale che ne colga lo spirito e aggiungerlo alla


nuova immagine che esplode di vitalit. Potrebbe esserti utile

immaginare una sensazione alle tue spalle che ti spinga nellimmagine. Divertiti con queste cosucce e presto capirai come funziona il tutto.

Finora andato tutto bene, per adesso devi rendere naturale questo

cambiamento di formato. Siccome tendiamo a fare quello che ci fami-

liare, la soluzione dire al cervello di rappresentare limmagine in

questo nuovo modo pi eccitante e non nel primo modo deprimente.


Per farlo puoi ripetere lazione di spostare limmagine dalla vecchia
posizione nella nuova e di apportare tutte le modifiche. Inizia proprio

dalla vecchia posizione, con tutte le sue qualit noiose, poi mettila nella

nuova posizione motivata, con tutti i suoi colori e le sue vibrazioni.


Limportante che effettui lo spostamento in ununica direzione: stai

dicendo al cervello Non questo questo! e non vuoi che si confonda


sulla direzione in cui farlo. Apporta il cambiamento in modo rapido e

deciso, cinque o sei volte, in modo che tu possa sempre partire con
limmagine nella sua posizione iniziale.

Poi fa una verifica. Come ti fa sentire il vecchio compito? A meno

che esistano altri problemi rilevanti da prendere in considerazione,


dovresti notare un miglioramento immediato nella tua reazione al compito, in un modo abbastanza naturale e organico.

Ci che mi affascina in queste tecniche che non fanno altro che

ricreare quello che faresti comunque e naturalmente se arrivassi a per-

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cepire il compito in un modo nuovo. Non necessario che insistiamo

con la PNL o con un altro particolare approccio, perci possiamo affermare con sicurezza che quello che conta non una tecnica specifica ma
unattitudine, lessere in grado di far ingranare alla nostra mente una

marcia pi positiva, pensando in termini di processo e senza impantanarci sempre nella gestione o nel contenuto del problema.

Esiste un interessante correlativo fisico di questo processo: cambiare

la propria fisiologia pu fare una bella differenza nella propria risposta


emotiva a un pensiero preoccupante. Trova qualcosaltro che ti faccia

sentire male quando ci pensi. Qualcosa che sai non costituirebbe un

problema se tu fossi in grado di sentirti pi sicuro nellaffrontarlo.


Pensaci per un po e probabilmente noterai che influisce su come stai
seduto: cominci a ricadere su te stesso oppure la testa si inclina leggermente. Adesso fa in questo modo: alzati, tira indietro le spalle, raddrizza la schiena e guarda davanti a te e verso lalto. Prova a sentirti male
per la stessa cosa. Non ci riesci, non vero? Operare cambiamenti
fisiologici come questo spesso un modo semplice e veloce per far s

che le tue emozioni si adeguino. Se ti servono degli esercizi in pi da


fare in palestra, se devi entrare in una stanza piena di gente quando ti

senti asociale, oppure se ti ritrovi a meditare su un problema che ti fa


stare male, prova questi tipi di cambiamenti. Agisci come se ti sentissi

meglio, adottando la relativa postura, e molto spesso noterai che le tue


emozioni si adegueranno.

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La cura delle fobie


Una sera a Bristol, il mio coinquilino ed io restammo seduti a parlare

fino a tardi e giungemmo alla conclusione che sarebbe stato un comportamento maturo e responsabile dare il via a una fobia delle tarantole su scala locale. Io mi ero laureato da un pezzo e non avevo molto da

fare eccetto esibirmi nella mia occasionale serata di magia e versare i

miei assegni del contributo integrativo per lalloggio, mentre Simon,

uno studente di filosofia, sembrava non avere proprio niente da fare.


Perci un paio di notti dopo ci aggiravamo a piedi per le vie buie e

deserte di Clifton Village, sghignazzando compiaciuti mentre attaccavamo i nostri annunci agli alberi e ai pali.

ATTENZIONE! gridavano le loro grandi lettere nere sopra lim-

magine fotocopiata di una tarantola dalle zampe gialle. Il manifesto


spiegava che molti esemplari di questa specie erano scappati durante il

loro trasporto allo zoo e si riteneva che si fossero stabiliti nella zona di
Clifton. Sarebbero stati attivi soprattutto di notte, mentre durante il

giorno avrebbero cercato dei luoghi caldi. Non dovrebbero essere

pericolosi per gli esseri umani adulti, se lasciati indisturbati, ma qual-

siasi ritrovamento avrebbe dovuto essere comunicato, in quanto si riteneva che molti esemplari avessero delle uova. In fondo al manifesto

cera il numero Tarantallerta (eh s!) da chiamare in caso di ritrova-

menti. Avevamo preso il numero sulle Pagine Gialle e si trattava di una

agenzia di assicurazioni di Cardiff. Ne infilammo alcuni nelle serrande


dei giornalai pi frequentati, lasciando scritto di mostrarli ai clienti.

Battemmo tutto laddormentato Clifton Village con i nostri manifesti

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artigianali e infine rientrammo furtivi nel nostro appartamento, ridendocela ancora come scolaretti.

I due giorni successivi ci diedero una risposta eccellente. La gente ne

parlava per strada e Simon e io ci raccontavamo tutto quello che sentivamo. Scrivemmo una lettera e una notte la recapitammo al nostro frutti-

vendolo preferito, limpareggiabile Reg the Veg. Era una lettera lunga e

particolareggiata, apparentemente inviata dallo zoo, in cui si sosteneva


che i negozi di frutta e verdura erano classificati come luoghi a rischio
di classe A, insieme ai fioristi e ai centri diurni per bambini. Elencava

le precauzioni da prendere contro i ragni fuggitivi. Per esempio, tutte le


mattine dovevano controllare ogni frutto per vedere se sotto si nascon-

desse un ragno. Le altre raccomandazioni comprendevano il divieto di


utilizzare lilluminazione fluorescente linvito a collocare sul pavimento

dei vasetti aperti di estratto di lievito, in quanto i loro effluvi avrebbero


intontito i ragni, rendendoli pi disponibili alla cattura. Va detto che pro-

babilmente il personale del negozio annus la burla, ma stettero al gioco

e attaccarono la lettera sulla parete, aggiungendo cos altra carne al fuoco


nelle chiacchiere imbarazzate del paesino.

Un bel mattino il giornale locale pubblic larticolo ARACNOFOBIA

UNA BUFALA insieme a una condanna da parte delle autorit dello


zoo e alle dichiarazioni sconcertate dellagenzia assicurativa di Cardiff,
che si vedeva sospettata di essere lartefice della bravata. Il Televideo

ci era cascato e aveva pubblicato un grande avvertimento contro i


ragni giganti. Determinati ad avere lultima parola, pensammo di

costruire un ragno e di piazzarlo da qualche parte in paese, in un luogo

visibile ma inaccessibile. Decidemmo che sarebbe stato fabbricato con

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degli scovolini da pipa, perch un semplice ragno finto comprato in un

negozio di giocattoli non sarebbe stato abbastanza divertente. Alla fine


creammo Boris, e a tarda notte lo attaccammo grazie a un plettro per
chitarra di Simon allinterno dellarco accanto al centro commerciale di

Clifton (e accanto a Reg the Veg), poi lo ricoprimmo con uno spray che
dava leffetto di una ragnatela.

Il mattino seguente andammo a radunare una folla. Aspettavamo che

un gruppo di persone passasse sotto larco, poi facevamo in modo di

superarli passando sotto il ragno; durante queste operazioni, uno di noi


guardava in alto e notava il nostro ragno sospetto. Dopo un po e dopo

una serie di false partenze, riuscimmo a radunare un gruppetto di persone sotto larco, intento a guardare il nostro ridicolo ammasso di sco-

volini da pipa rannicchiato nellangolo. Le persone si fermavano e poi


se ne andavano, perci dopo che la folla si era ricreata alcune volte non
potevamo pi essere riconosciuti come quelli che avevano suscitato
linteresse generale. Alcuni sapevano che la storia era stata riconosciuta ufficialmente come una bufala, ma altri non ne erano sicuri.

Ovviamente noi dicevamo di conoscere gente che aveva visto davvero

i ragni. Ci bastarono poche suggestioni perch la folla creasse la storia

e, credetemi, a un certo punto Boris si era davvero mosso sul muro


durante gli eventi di quel mattino. Ci fu veramente appagante per noi.

Qualcuno sugger di contattare il giornale locale, e ovviamente noi lo


incoraggiammo a farlo.

Arriv un cameraman e chiese ai ragazzi di Reg the Veg se avessero

per caso uno di quei volantini con i ragni, per inserirlo nel servizio.
Gliene diedero volentieri uno e lui riprese la tarantola accovacciata

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qualche metro pi in alto. Purtroppo non intervist nessuno di noi, ma

era accompagnato da una donna tesissima vestita in modo elegante, che


gli parl per tutto il tempo dietro una cartelletta che le copriva la bocca.

In seguito mi dissero che era una dello zoo, e mi auguro che lo fosse,
anche se sospetto che fosse una giornalista.

Dopo alcune ore in cui restammo l a ri-raccontare e a esagerare la

storia a ogni nuovo arrivato, uno sugger che il ragno fosse finto. Gli

ricordammo che prima si era arrampicato sul muro, ma lui non sembrava convinto. Impossibilitati a impedirglielo, non potemmo fare altro

che osservarlo salire sullo stesso muro che avevamo scalato noi e dargli

un colpo con un giornale arrotolato. La sua prevedibile immobilit fece


tirare un respiro di sollievo alle persone radunate, e alla fine luomo lo
stacc dalla parete con le sue stupide mani.7

Io non ho paura dei ragni, ma li trovo abbastanza sgradevoli. Per

esempio, non vorrei essere rinchiuso in un armadio con una torcia e

migliaia di ragnetti che mi camminano sulla faccia e sugli occhi, mi si

ficcano in bocca e nelle narici. La seguente tattica per, attribuita a


7. Negli anni in cui condividevamo il nostro appartamento, Simon e io ci dilettammo con altre
piacevoli trovate, come quella lettera che inviai a un uomo garrulo e lamentoso che era in
coda davanti a me per prendere lassegno integrativo per lalloggio, dopo che mi annotai
il suo nome e indirizzo apparsi sullo schermo dellimpiegata. La lettera conteneva un sedicente rapporto sulla qualit della sua casa, ed elencava dei problemi che avrebbe dovuto
risolvere per ottenere un aumento del suo sussidio. Tra di essi spiccavano una critica allarredamento fuori moda del suo ingresso, un cassetto incrinato e sporco nel frigo, degli
aloni lasciati dai vasetti di ketchup nei pensili della cucina e i suoi capelli indesiderati nello
scarico della vasca da bagno. Avrebbe dovuto presentare allufficio che rilasciava i sussidi le
prove fotografiche che tali aree erano state bonificate, e io spero veramente che labbia fatto.
La faccenda dellaracnofobia, invece, funzion alla grande e se qualcuno dei miei lettori di
Bristol potesse essere interessato, credo che il plettro sia ancora incollato sotto larco. Se lo
, e tu sai dove, ti prego di lasciarcelo.

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Bandler, pu essere davvero daiuto a quanti di voi soffrono di una


fobia dovuta a un incidente avvenuto in giovane et.

I risultati di questo processo dovrebbero apparirvi naturali e casuali, a

parte il fatto che la paura non dovrebbe pi sussistere. Io lho utilizzato


su di un amico che aveva una paura terribile dei ragni, e fu solo sei mesi

dopo, vedendo un ragno, che verific se era stato efficace. Mi telefon

per dirmi che aveva appena fatto uscire un ragno dallappartamento con
il metodo del bicchiere e della cartolina, e lo aveva colpito il fatto che era

la prima volta che era stato capace di avvicinarsi a uno di essi senza dare

di matto. Ecco cosa si propone di creare questa cura contro la fobia:


sostituire in modo naturale e semplice la paura irrazionale e paralizzante,

con una reazione normale, equilibrata e salutare. Dopo tutto, se hai paura
dei cani, non vorrai rimpiazzarla con un amore altrettanto compulsivo nei

loro confronti; vuoi che la tua presenza di spirito sia ancora in grado di
individuare il cane pericoloso, per starne alla larga.

La seguente tecnica pu sembrare un po strana, perci fammi spie-

gare su cosa si basa. Pu darsi che io abbia paura delle dita (non ce
lho) perch quandero piccolo mia madre mi chiuse in una scatola
piena di dita (non lha mai fatto) e io sono impazzito (non vero).

Adesso, tutte le volte che vedo delle dita, me la faccio addosso (non me
la faccio addosso). Questo perch la visione delle dita mi riporta in

quello stato emotivo (non mi riporta a un bel niente) e io la ri-associo


(io NON la ri-associo) al ricordo precedente (non ne ho). Capisci? La

reazione del mio intestino, che cerca sempre di essermi daiuto, solo
una compensazione eccessiva (non cos). Nel caso della fobia dei cani
(no), potrebbe essere una conseguenza dellessere stato morso quandero

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bambino, puoi bene immaginare, dunque, che la paura viscerale esiste

anche come un meccanismo di difesa eccessivo. Le tue reazioni istintive cercano sempre di esserti daiuto, ma a volte passano il segno. Una

volta capito che stai meglio senza il meccanismo di compensazione

eccessiva, esse sono felicissime di starsene alla larga e di non ritornare


pi. Pertanto il seguente processo funziona rendendo difficilissima la

ri-associazione con il ricordo lontano, facendoti sentire distante da esso


a quel livello reattivo o inconscio.

Se non hai una vera e propria fobia, utilizza questa tecnica per sba-

razzarti di qualsiasi risposta negativa inutile che provi riguardo a un

brutto ricordo. Non canceller il ricordo, ma ti consentir di avere una

relazione sana con esso. Potresti aver bisogno che qualcuno ti legga ad
alta voce le istruzioni con le pause appropriate, oppure di imparare a
memoria la sequenza di istruzioni prima di metterla in pratica. Per fini-

re, meglio non utilizzarla (ovviamente) se il tuo stimolo fobico


riguarda il cinema o qualsiasi cosa coinvolta nel processo descritto. Un

ragazzo che ho conosciuto aveva la fobia dei sogni e la visualizzazione


necessaria in questo processo lo metteva a disagio, e rendendo inutile
il tentativo di attuarlo. Oppure trova un posto tranquillo dove metterlo

in pratica per bene e in modo onesto, e spero che lo troverai efficace,


come del resto lo . Prima di iniziare, vorrei ricordare che la fobia
reale anche solo immaginando lo stimolo fobico e percependo le sen-

sazioni negative che ne deriva. Tra qualche minuto scoprirai che quelle
sensazioni sono svanite, ma ti sembrer cos naturale che potresti dubitare che il vecchio stimolo ti abbia mai dato fastidio in passato.

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1. Chiudi gli occhi e mettiti comodo. Immagina di essere seduto


in fondo a un cinema. Puoi immaginare un cinema reale che
conosci bene.

2. Tra poco vedrai un film del ricordo che ha prodotto la tua risposta

fobica. Per il film non sar proiettato come al solito. Si tratta di

un vecchio film in bianco e nero in cui reciti tu, interpretando te


stesso. Il film verr proiettato in un piccolo rettangolo in mezzo al
grande schermo. Riuscirai a vedere tutto, ma sar piccolo. Anche

la qualit delle immagini sar un po confusa e slavata, come se


il film fosse vecchissimo. Non ci sar laudio, ma al suo posto ci
sar una colonna sonora. La musica sar comica, quindi scegli
qualcosa di una serie televisiva che sia intrinsecamente diverten-

te. Benny Hill, The Muppets, Monty Python, eccetera, di solito

funzionano bene. Ricordati inoltre che stai vedendo te stesso nel


film, perci sar un modo nuovo di considerare gli eventi.

3. Prima che inizi il film, pensa a una situazione in cui sei stato
bene e ti sei sentito sicuro. Pu essere qualsiasi cosa: avere fatto

delle lasagne strepitose oppure essere esperto di una pop star op-

pure essere imbattibile in qualsiasi stramberia ti venga in mente.

Prova quella sensazione confortevole e compiaciuta di potere, e


iniettatela in ogni vena del corpo. Rendila esagerata e nota come
ti fa sentire, lasciando che il tuo corpo la ricordi. Mentre osserverai il film, farai in modo che questo sia il tuo stato.

4. Al Via, farai partire il film. Non adesso per. Sopra di te c la


piccola cabina di proiezione. Se a un certo punto sentirai il biso-

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gno di staccarti dal film, potrai abbandonare il tuo corpo e fluttuare


lass, dove potrai guardare dallalto te stesso mentre osservi il film
in fondo al cinema. Il film sar proiettato dallinizio alla fine e racconter tutta la storia del ricordo in un bianco e nero molto vintage. Alla fine si bloccher su un fermo-immagine, e se qualcuno ti

star leggendo le istruzioni, dovrai dirgli che sei arrivato alla fine.
Per tieni gli occhi chiusi. Pronto? Inizia la musica. Via.

5. Finito? Bene. Adesso lascialo fermo sullultimo fotogramma.

Librati in volo dalla tua poltrona ed entra nellimmagine sullo


schermo. Va a conoscere te stesso pi giovane. Fa i complimenti

al tuo io pi giovane per essere stato cos coraggioso e per esse-

re sopravvissuto a unesperienza spiacevole, oppure congratulati


per qualsiasi altra cosa ritieni opportuna. Adesso entra nel corpo
del tuo io pi giovane, cos potrai vedere attraverso i suoi occhi.

6. Anche se ti senti bene alla fine del film, ora aggiungi i colori

allimmagine mentre guardi attraverso gli occhi del tuo io pi


giovane. Tra un attimo guarderai lintero film alla rovescia, alla
massima velocit, con te stesso dentro, osservando tutto dalla tua
prospettiva soggettiva. Anche la colonna sonora verr riprodotta

alla massima velocit e alla rovescia, ma il riavvolgimento veloce


finir presto. Quando sarai tornato allinizio, potrai riaprire gli oc-

chi. Il processo sar completo allora. Sei pronto? Adesso a colori,


alla rovescia fino allinizio e in prospettiva soggettiva. Via!

7. Bene. Hai aperto gli occhi? Fantastico. Adesso controlla se ha

funzionato. Pensa ancora una volta al vecchio stimolo fobico.

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Cos cambiato adesso? La vecchia risposta svanita? Ma


davvero tutto cos semplice?

Adesso cosa bisogna fare? La prossima fase radicare la tua nuova

risposta (matura o utile) nella realt e nella memoria, individuando


il vecchio stimolo e notando che puoi sentirti felice e a tuo agio anche

in sua presenza. Se avevi la fobia dei cani e adesso non ti mettono a


disagio, va a cercare un cane e abituati a non esserne spaventato.

Questa una fase molto importante: devi abituarti alla tua nuova reazione (o alla mancanza di una reazione), cos da poter sentirla tua, sebbene sia ancora abbastanza nuova, piacevole ed eccitante.

Se hai provato la tecnica sopra descritta e non successo niente, veri-

fica di esserti immedesimato completamente. Se lhai provata da solo,

fatti leggere i passaggi da qualcuno, perch ti aiuter davvero a concen-

trarti. Lho vista funzionare alla grande, ma pu dipendere solo dal fatto

che incredibilmente facile perdere le proprie fobie. Sarebbe bello


vedere questa cura a confronto con una cura placebo, cos scopriremmo perch funziona. Spero che funzioni con te.

La sicurezza di s e limmagine
che proiettiamo
Quando non mi esibisco con i miei trucchetti per guadagnarmi la

pagnotta, dipingo. Forse chi tra di voi nutre un malsano interesse nei
confronti della vita sa cosa intendo. Essendomi dilettato con gli inse-

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gnanti di disegno umoristico ai tempi della scuola, adesso mi piace fare

dei ritratti parzialmente o totalmente caricaturali. un modo tranquillissimo e rilassante per passare il tempo e mi d la possibilit di tenermi
aggiornato con gli ultimi annunci pubblicitari di Classic FM.

Una cosa che a volte mi sento dire dalle persone incantevoli alle

quali piacciono i miei dipinti che in qualche modo sono riuscito a

catturare un personaggio esagerandone le caratteristiche. La premessa, che trovo abbastanza interessante, che le caratteristiche tradiscano
il carattere. Pu trattarsi semplicemente di una confusione tra le parole

caricatura e carattere: nonostante la vaga somiglianza, i due termi-

ni non hanno nessuna relazione etimologica. Sicuramente non esiste


alcuna relazione: caricatura deriva dal verbo caricare (perci un

accrescimento, unesagerazione di una o pi caratteristiche) e non ha


niente a che vedi con il carattere. pi probabile che il fenomeno per

cui il carattere sia espresso attraverso lesagerazione delle caratteristiche sia dovuto unicamente al giusto sorriso o allespressione corrucciata catturati, ma in entrambi i casi mi piace sapere che siamo pronti a
vedere in profondit, sotto la superficie.

Oscar Wilde parlava della maschera dietro luomo, intendendo che

la cosa pi profonda in noi stessi lapparenza che mostriamo al


mondo; le nostre ostentazioni e le nostre evidenti idiosincrasie sono
spesso le cose che contano di pi e che ci descrivono meglio. Sulla base

di questo possiamo concordare sul fatto che il mio io interiore, al

confronto, sia probabilmente uninsensata speculazione, e certamente

tende a non essere collegato con come mi sto realmente relazionando


al mondo su ogni livello reale. un concetto enormemente rincuorante

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e liberatorio che stato ripreso da molti testi di auto-aiuto, e ti incorag-

gia a cambiare i comportamenti in superficie per smuovere le acque


sottostanti.

Una persona di mia conoscenza ha la tendenza ad esprimersi in modo

aggressivo e sgradevole nelle e-mail. Avendone ricevute parecchie ed

essendo la signora in questione lamica di un amico, le ho parlato per


discutere il problema. Con mia grande sorpresa, ha insistito sul fatto di

non provare alcun rancore e ha imputato le sue spiacevoli comunicazioni alle sue maldestre abilit di scrittura. Ha affermato di non esse-

re una cattiva persona; si riteneva una persona perfettamente ragionevole e naturalmente non avrei dovuto considerare le sue e-mail una
prova della sua malvagit.

Ho pensato che questa sia una situazione degna di interesse. Tutti noi

pensiamo di essere persone ragionevoli. Infatti misuriamo la ragionevo-

lezza degli altri sulla base di noi stessi. Un mio amico che ogni tanto
taccheggia i supermercati ha una sua giustificazione in testa: lui non sta

facendo niente di sbagliato; non sta veramente rubando. verosimile che


tutti noi riteniamo di possedere i giusti livelli di onest, fascino, intelligenza e gusto; e anche se ci riteniamo terribilmente timidi o insignifican-

ti, rimedieremo sapendo che siamo rispettabilissimi, onesti oppure e


adesso arriva il bello interessantissimi quando ci si conosce meglio. Per

quanta modestia usiamo parlando di noi stessi, noi pensiamo di essere del
tutto in regola e giustificati nei nostri comportamenti.

vero. Riusciamo a vedere le debolezze e i tratti irritanti negli altri,

ma daltra parte non forse vero che anche loro pensano di essere assolutamente a posto e ben equilibrati? Perci sono loro che sbagliano e

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siamo noi ad avere ragione? O forse possiamo vederla in questaltro

modo. Sono sicuro che tu, nella tua perfezione, a volte parli alle spalle
degli altri. Se tu e lamico X conoscete un altro amico Y, probabilmente tu e X notate le abitudini negative di Y, e a volte vi sedete a discuterne. una terapia, in genere innocua e senza intenti malevoli. Per lo

fai. Ora, i tuoi amici fanno lo stesso con te. Questo perch anche tu hai

delle abitudini irritanti che nemmeno sai di avere. Non solo tu e X parlate di Y, ma tra una settimana anche tu e Y parlerete di X negli stessi
termini; perci anche X e Y parleranno cos di te. Sei solo una delle

tante persone con insicurezze forse evidenti che i tuoi amici psicanalisti
dilettanti si divertono ad analizzare.

Un altro mio amico soffre di un disturbo cutaneo (ti prego di non

pensare che mi accompagno solo a ladri e fenomeni umani) e una volta

mi ha confessato che imbarazzante avere il suo disturbo. Gli ho chie-

sto perch. Mi ha risposto che le persone lo notano subito e lo trovano

rivoltante. Il punto che anche se ha evidentemente un eczema, non c


niente di rivoltante in esso. Una persona potrebbe pensare Oh, ha un
eczema e poi dimenticarsene, o nel mio caso chiedersi come si scriva

esattamente questa parola. Perci gli ho detto che la sua opinione (ossia

che leczema-lui fosse rivoltante) era talmente trascurabile rispetto ai

milioni di opinioni delle persone che incontra (e che non pensano che
leczema sia rivoltante) che forse dovrebbe concludere che si sta sbagliando. Lerrore semplice: completamente nel torto. Di esperti che

sanno se la sua pelle sia rivoltante o meno pieno il resto del mondo;

lui lunica persona la cui opinione non abbia nessuna validit. Saremo
noi a dirgli se imbarazzante o meno. Penso che abbia capito.

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Mi trovo nella situazione in cui le persone che mi riconoscono e

hanno dei brevi incontri con me stabiliscono che tipo di persona io sia
sulla base di quella breve interazione. Deve essere paralizzante per le

persone davvero famose. Cerco sempre di essere super-socievole con

la gente, per evitare il brutto pensiero di poter aver fatto loro una catti-

va impressione. Sapere come sono davvero le persone famose una


fonte comprensibile di fascino: tutti noi siamo interessati a saperlo, non

importa se anche noi ci siamo fatti un certo nome. Una volta, allinizio

della mia carriera, mi precipitai dentro un bar di Bristol in cerca di una


persona che dovevo incontrare e che non incontrai. Mentre ero allen-

trata guardai sopra le teste di tutti per individuare i capelli rossi della
mia amica (non avevo problemi con quel colore) e nella mia agitazione

non mi accorsi del fatto che una coppia, mentre usciva, mi aveva aperto la porta. Mi ero catapultato dentro senza degnarli di uno sguardo. Me

ne accorsi solo quando ormai era troppo tardi. Mentre uscivano sentii

mormorare il mio nome e: Lhai visto? Inconcepibile!. Questa fu la

loro esperienza faccia a faccia con Derren Brown, e se ne andarono


pensando che fossi uno stronzo. Sono sicuro che a loro piace ancora
raccontarlo ad altri quando vengo nominato: Derren Brown? S, lho
incontrato una volta. Uno stronzo fatto e finito. Del resto famoso per
esserlo!. E potrei anche esserlo stato. Ancora adesso mi fa sentire piccolo piccolo. Mi dispiace. Spero che leggano questo libro. Il bar era il
Primrose Caf di Bristol. Per favore, leggetelo.

Sempre restando in materia, anche se sto uscendo un po dal semina-

to, una cosa simile mi successe mentre ero nellappartamento di un


amico a Londra, durante le riprese dello speciale Roulette Russa. Era

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allultimo piano e cerano molte rampe di scale da scendere prima di

raggiungere lingresso del palazzo. Un mattino dovevano venire a


prendermi per portarmi a quelle interessantissime riprese, e scesi rapi-

damente le scale con il passo veloce di uno che ha quattro piani da fare
e non intende metterci pi tempo del necessario. Non sapevo di avere

la patta aperta. Una sistemazione frettolosa dei miei vestiti dalle parti

dei paesi bassi dopo una pisciatina dellultimo minuto aveva lasciato

slacciati i miei pantaloni, ma io ero assolutamente inconsapevole della


manifestazione del mio intimo. Peggio ancora, in quel periodo stavo
conducendo degli esperimenti sullarcana libert offerta dai boxer, e

quel mattino la mano della Fortuna aveva tastato confusa nel cassetto

della biancheria della Provvidenza e aveva deciso che simili pannicelli


sarebbero stati la mia scelta della giornata in fatto di intimo. Quindi mi
affrettavo ballonzolando gi dalle scale non soltanto con i pantaloni

audacemente slacciati, ma anche con le mie parti intime custodite dai

boxer che premevano per vedere la luce. Mentre scendevo dallultima


rampa, udii una chiave nella serratura del portone e incrociai una cop-

pia che stava entrando mentre io uscivo. Rivolsi loro un sereno e cor-

diale Buongiorno!, sapendo che avrebbero potuto riconoscermi.


Quella volta fui persino pi attento del solito nella mia cortesia. Fu solo

quando uscii nellaria corroborante di settembre e percepii quasi imme-

diatamente una brezzolina algida in una zona alquanto inconsueta, che


mi accorsi di essere uscito di casa col pisello di fuori. Riflettendoci un

attimo, realizzai che avevo incrociato la coppia nelle medesime condi-

zioni. Non ho idea se labbiano notato, e nel tempo ho imparato ad


aggrapparmi alla possibilit che possano avermi superato in tutta fretta

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senza accorgersene, per la paura rimane: Derren Brown? S, labbiamo visto una volta. Va in giro col pisello di fuori!. Roba da spararsi.

Il punto che quello che tu vuoi essere non quello che sei. Quello

che vuoi comunicare di te stesso non importante: ci che importa


veramente quello che comunichi. La donna che inviava le e-mail ran-

corose era una puttana perch si esprimeva come una puttana. Tutto
qui, e non importa se lei pensa o meno di esserlo veramente. Le per-

sone non pensano mai di essere veramente loro. La parola puttana,


per esempio, si riferisce a come comunichi e interagisci con le persone,

non a una qualche verit sulla tua anima. Se ti abbandonano su unisola deserta, non puoi essere una puttana; necessaria la comunicazione con altre persone perch il termine acquisti un significato. Un pensiero ricorrente quando abbiamo ventanni chiederci in cosa consista

il nostro vero io. In realt anche se importante avere una qualche


idea di separazione tra unimmagine che proiettiamo a livello sociale e
come possiamo comportarci lontano dalla compagnia o con i nostri

amici intimi, nessuno si aspetta da noi che siamo pi reali di chiunque


altro. Siamo sfere ricoperte di specchi, sfaccettate e luccicanti come
quelle nelle discoteche, e irradiamo luce in ogni direzione, perch la
vita tutta unimmensa discoteca. O qualcosa del genere.

Alla luce di questa consapevolezza, possiamo provare a guardare il

nostro comportamento con un po pi di oggettivit. Forse sei abbastanza tiepido in fatto di relazioni sociali e non ti sforzi pi di tanto per

conquistare le altre persone quando le conosci. Probabilmente diresti


che ci vuole un po per conoscerti e capire chi sei veramente.

Dunque, non c niente di cos sbagliato in quanto scritto qui sopra,

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ma tutto questo potrebbe sembrare molto diverso visto da fuori, o da

quella che possiamo considerare la realt. Gli altri potrebbero aspettarsi da te pi di uno sforzo a livello sociale, e potrebbero male interpretare la tua timidezza e considerarla piuttosto come disinteresse,

distacco o antipatia. colpa loro o colpa tua? Potresti dare limpressione di non essere particolarmente simpatico, soltanto perch sei un tipo

tranquillo. A una persona tranquilla servono molte abilit supplementa-

ri, arguzia e vero fascino per riuscire a spiccare in una situazione sociale. Tutti noi abbiamo ottime qualit che vengono alla luce quando gli

altri ci conoscono realmente, ma anche questo io reale ha lo stesso

problema di non essere necessariamente affascinante o piacevole come


riteniamo che dovrebbe essere.

Tutto questo si riduce essenzialmente allimportanza delle abilit

sociali. Sforzarsi di essere lusinghieri o seducenti con le persone non


significa essere falsi. Forse lo se ti viene chiesta la tua sincera opinio-

ne, che in realt tuttaltro che positiva, ma anche in questo caso esi-

stono dei modi efficaci e incoraggianti per rispondere. Di norma, la


mancanza di queste importanti abilit sociali un sintomo di insicurez-

za, e qui arrivano le buone notizie. La sicurezza pu essere falsificata.


Non reale.

Non penso (e sicuramente meglio non pensarlo) che la sicurezza

esista davvero, pi di quanto esista la motivazione: se ti senti poco

motivato, pensa che questa parola viene utilizzata solo dalle persone

che dicono di non esserlo. Le persone motivate le usano raramente


per descrivere se stesse: semplicemente proseguono nelleseguire il
compito del momento. La mancanza di motivazione una scusa:

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un nome che si d al non svolgere un compito. Dimenticati la motiva-

zione; abituati solo a fare subito le cose. Con la sicurezza, la situazione


simile: innanzitutto devi comprendere che la sicurezza non esiste

come un dato oggettivo. Una persona isolata non intrinsecamente


sicura o insicura; lo diventiamo solo quando iniziamo a interagire. Allo
stesso modo, non c differenza degna di nota tra una persona che
veramente sicura in una data situazione e una persona che sta sem-

plicemente comportandosi in tal modo. Quindi utile vedere la sicurezza come comportamenti e trucchi che ci fanno apparire in un certo

modo. Perch potremmo voler apparire persone sicure di s? Perch


entro certi limiti una qualit incredibilmente affascinante. E pu farci
sentire benone. Ovviamente, in quantit eccessiva o insufficiente pu

risultare estenuante. Nel momento in cui qualcuno fa una buona impres-

sione in modo naturale, un enorme sollievo per chiunque incontri.


Quando ti presentano qualcuno, non decidi subito quanto ti piace?
Quanto piacevole parlare con lui o con lei? Se ti sembra affascinante

e interessante, un piacevole sollievo. Non falso o superficiale, semplicemente fa loro piacere essere l con te.

Adesso ti prego di non pensare nemmeno per un istante che io ti stia

parlando perch sono un esperto di fascino o una persona particolar-

mente sicura di s. Il mio interesse in questo ambito nasce dal fatto che

non so se dovrei aspettarmi che gli altri mi riconoscano perch mi


hanno visto in televisione. Se sento che potrebbero farlo, cerco sempre

di essere interessante e di lasciarli con una buona impressione di me,


per i motivi che ti ho gi esposto. Se per non mostrano in alcun modo
di riconoscermi, suppongo che non mi conoscano e che sia meglio sem-

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brare annoiato e noioso, e anche burbero se cos che mi sento in quel

momento. Sono uscito con delle vere celebrit che sanno benissimo che
entrando in una sala saranno riconosciute da tutti. Perci riescono a
girare linterruttore su on e a lavorarsi un po la sala, stringendo le

mani delle persone con le quali parlano. Sarei ridicolo e presuntuoso se


iniziassi a farlo anchio. Gi mi immagino i Ma chi si crede di esse-

re? mormorati in disparte. Comunque, mi sento sempre un po in

imbarazzo quando scopro che una commessa che mi stava servendo in


un negozio in un momento in cui io mi sentivo stanco mi ha riconosciuto e che posso averle fatto una brutta impressione. Troppo raramen-

te questa sensazione viene compensata dallacquisto di cose con un


ragionevole sconto celebrit.

Allo stesso modo, come molte signore di una certa et, bizzose e

incontinenti, non amo molto le serate mondane e divento claustrofobico gi dopo unora in mezzo a tanta gente, a meno che sia tanto fortu-

nato da capitare in una conversazione davvero interessante. Sono sicu-

ro che anche per te lo stesso non conosco nessuno che si diverta


davvero alle feste in quanto tali, a parte chi le organizza. Non mi capita mai di ravvivare latmosfera in una compagnia grazie a un comportamento super-brillante. Per ammiro segretamente le persone che lo

fanno. E il punto che basta davvero poco per passare a uno stato di
sicurezza di s.

Innanzitutto, qual limmagine che hai di te stesso? Andy, il mio

assistente alla sceneggiatura, ha unabilit straordinaria nel portare


energia, umorismo e carisma praticamente in qualsiasi occasione sociale. notevole. Molto di ci dipende dallimmagine adulatoria che ha di

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s e da una sicurezza nei propri confronti portata a livelli altissimi.

Sono rimasto affascinato dallo scoprire che sebbene sia inequivocabil-

mente basso, lui si vede alto. Allopposto, un mio amico alto un metro
e ottantatre che si sente pi impacciato in societ mi ha raccontato che

si immagina sempre che le persone siano pi alte di lui, perci resta


sempre sorpreso dalle fotografie che lo ritraggono mentre si staglia
sopra le altre teste. In qualche modo, il comportamento quotidiano di
guardare gli altri dallalto in basso e viceversa andato perso con questi due ragazzi, a causa delle loro rispettive immagini di s.

Ci vuole poco per capire che le immagini che abbiamo di noi stessi

siano arbitrarie, e molto pi probabilmente derivate dalle nostre insicu-

rezze che dai nostri punti di forza. E cos esattamente unimmagine di

s? Non essendo un concetto astratto, prendiamola per quello che :


limmagine che hai nella tua testa quando ti immagini chi sei. Potresti
avere unimmagine predominante alla quale fai riferimento per la maggior parte del tempo, e molti altri modi di vedere te stesso che sono

specifici di determinate situazioni: a casa, tra la gente, al lavoro, eccetera. Adesso scegline un paio; prenditi un attimo per vedere cosa ti
viene in mente quando pensi a te stesso. Chi decide cosa contengono

quei mini-filmati mentali? Probabilmente hai lasciato che si creassero

da soli e molti bit di informazioni inutili sono rimasti l dentro. Dovresti


prenderti la briga di cambiare il contenuto di quelle immagini?

Il fatto che dedicare solo pochi minuti a giocare con il contenuto e

laspetto di quelle immagini pu comportare modifiche significative e


persino eccezionali nella tua vita. Il modo in cui vedi te stesso determina le limitazioni che poni al tuo comportamento. abbastanza sempli-

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ce. probabilissimo che chi capace di smettere di fumare da un gior-

no allaltro, per esempio, sia chi decide di vedersi come un non-fumatore e quindi si comporta in questaltro modo nuovo ed eccitante senza

preoccuparsi se ogni tanto ci ricasca e non chi invece si accontenta di


cercare di non fumare e si accolla una sfida stressante che presuppone un eventuale fallimento.

Decidi unimmagine di te che ti piace. Dipingiti una tua versione che

sia realistica ma eccitante. Non ha senso immaginarti una tua versione da


super eroe che sia completamente inattendibile, ma assicurati di renderla
davvero affascinante. Adesso, cos come osservando una persona puoi

dire che emana sicurezza, assicurati che questa tua immagine sprigioni le

qualit che vorresti avere di pi. Progetta questa immagine di te e falla


dettagliata. Osserva questo nuovo te che interagisce in nuovi modi che

ti piacciono e che non deve pi avere a che fare con le questioni che hai
dovuto affrontare in passato. Crea una buona versione.

Ora che hai i contenuti dellimmagine, devi assicurarti di rappresen-

tartela nel modo pi coinvolgente. Devi farti prendere emotivamente


dellimmagine tanto da sbavare, e non vederla soltanto come una foto

lontana. Quindi, ricordandoti come puoi controllare queste immagini


mentali, prova delle combinazioni tra le seguenti possibilit per vedere
quale funziona meglio:

1. Ingrandiscila, come unimmagine su un maxi-schermo di diciotto metri.

2. Fa in modo che i colori siano carichi e intensi.

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3. Aumenta la luminosit.
4. Cerca di avvicinarla.
5. Aggiungi del peperoncino. Fa in modo che limmagine esca
dallo schermo, sprizzando vitalit.

6. Aggiungi una colonna sonora. Riproduci mentalmente un tema


musicale o una canzone che ti riempia di fiducia, o che dia
lemozione appropriata per limmagine.

Sguazzaci dentro, e aggiungi qualsiasi cosa possa migliorarla. Forse

potrebbero essere utili gli incitamenti di alcuni amici. Immagina delle


figure importanti che restino impressionate da te e lascia che ci influ-

isca sullimmagine. Quando riuscirai a sentirne il fascino in ogni tua


fibra, prova questo trucchetto. Immagina che limmagine davanti a te

abbia degli elastici agli angoli, che a loro volta sono ancorati dietro di
te. Poi limmagine viene allontanata lentamente, e si allunga su questi
elastici. Una volta giunta a una certa distanza, ti sembrer di avere
unenorme catapulta puntata contro di te. Tieni limmagine bloccata l,
ma tieni presente lestrema tensione presente in quegli elastici.

Ora metti davanti agli occhi limmagine di qualcosa che ti ha fatto

sempre sentire insicuro. Immagina qualsiasi cosa che normalmente ti


susciterebbe brutte sensazioni. Non appena inizia ad avvicinarsi strisciando, rimpicciolisci subito limmagine negativa fino a vederla spari-

re nel nulla, mentre prendi la catapulta e zoomi sullimmagine di te fino


ad averla davanti agli occhi. Lascia che prenda il posto di quella negativa e che sostituisca le brutte sensazioni con quelle belle. Nota i cambia-

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menti, poi ripulisci lo schermo, ricolloca limmagine di te a una certa


distanza e rifai il tutto. Fa in modo che il cambiamento avvenga in

ununica direzione: in altre parole non rimettere limmagine di te nella


sua posizione iniziale, con il massimo della tensione. Rifallo ogni volta
mettendo limmagine di te pi vicina a dove ti trovi. In questo modo la
tua mente la vedr scorrere in ununica direzione, e cio verso di te.

Ti baster rifarlo cinque o sei volte e poi vedrai che accadr automa-

ticamente. Se cercherai di riportare indietro le sensazioni brutte ripensando al vecchio stimolo, sar veramente difficile. Hai imparato ad

associare naturalmente il vecchi stimolo con la nuova immagine di te.


Ci pu essere molto utile se stai diventando un non-fumatore: crea una

grande immagine di te come non-fumatore e stimolala con limmagine


di una sigaretta o con qualsiasi altro stimolo sia pi potente per te.

Questa una tecnica della PNL conosciuta come swish (o swish

pattern), anchessa creata da Bandler. Sebbene sia molto lontana


dallessere la soluzione definitiva per un cambiamento personale, potr
risultarti utile se ti prenderai il disturbo di applicarla come si deve.

Anche in questo caso pi utile avere una persona che ti impartisca le


istruzioni, preferibilmente qualcuno abbastanza energico da aiutarti a
creare e a provare le sensazioni necessarie da applicare alle varie parti

del processo. E non funziona perch una tecnica speciale, ma perch

imita molto da vicino quello che succederebbe se tu fossi naturalmente


sicuro di te in quella situazione, oppure se semplicemente iniziassi a
viverla bene invece che male. Moltissime persone sono perfettamente

in grado di attuare questi cambiamenti senza ricorrere a una tecnica


specifica. Il valore di metodi come questo, credo, non sta nelle tecniche

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in s ma nel fatto che esse tendono a sfatare la convinzione diffusa

secondo cui dobbiamo restare bloccati in schemi mentali inutili. Una

volta separati dalle tesi esagerate dei sostenitori della PNL, trucchi
come questi possono risultare utili.

Ovviamente diventare maniaci di queste tecniche pu condurvi verso

la follia tipica di questa disciplina. Il fascino suscitato dal suo bypassa-

re completamente lessenza dei problemi e dal suo interesse univoco al


passaggio dal sentirsi male al sentirsi bene pu incoraggiare un modo

di vedere le cose disimpegnato e deresponsabilizzato nei confronti


delle proprie azioni. Mi ricordo di come un mio amico, fanatico della
PNL, parlasse a sua figlia, che era arrivata ai ferri corti con lui perch

non la aiutava a gestire normalmente alcuni suoi problemi. Lei si

irritava per le sue continue domande relative al processo, mentre vole-

va solo parlare con lui, cercando un po di vera comprensione. Gli urlava in faccia e puntava il dito su molti degli eccessi frustranti e ridicoli
di cui era colpevole. La sua risposta era, Bene. Adesso, come fai a
sapere che provi rabbia per questo? Cosa vedi nella tua mente?. La

colpa era subito attribuita alla limitazione di lei, non al comportamento ridicolo di lui. Un altro fanatico della PNL aveva avuto una serie

di relazioni brevi e burrascose, e mi era venuto a dire che dopo lultima


separazione aveva fatto un po di lavoro mentale per tornare a sentirsi bene e che ora era pronto per incontrare qualcunaltra. Forse un mini-

mo di vera introspezione e di analisi delle cause profonde gli sarebbe


servito di pi rispetto a ripetere uno schema sbagliato.

Le tecniche di auto-aiuto possono essere molto gratificanti per qualcu-

no e lapalissiane per altri. Guru come Tony Robbins campano alla grande

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su corsi motivazionali che sono al contempo sorprendenti e inquietanti,


e che si riducono a un ovvio adagio tipico della vecchiaia: procedi a pic-

coli passi. Si tratta di fare o di non fare. Nella vita sociale noi siamo
definiti dalle nostre azioni, non dalle nostre motivazioni; i nostri pensie-

ri o le nostre intenzioni significano poco se non portano allazione.


come ci comportiamo, a volte persino quanto ci sforziamo di essere gradevoli, che fa la differenza. Un concetto ovvio ma spesso dimenticato.

Confusione e autodifesa
Dovremmo andare tutti insieme a un convegno di magia. Sono eventi
straordinari, al tempo stesso involontariamente isterici e incredibilmen-

te depressivi. Anni fa ero andato a un convegno simile a Llandudno e


stavo tornando a piedi al mio hotel nelle prime ore del mattino. Allora
portavo i capelli lunghi, il pizzetto dellimperatore Ming e quella sera

indossavo una giacca di velluto, il gilet e un orologio da taschino; pensavo di avere un fascino elegante quando in realt sembravo un viag-

giatore del tempo omosessuale. Mentre mi dirigevo al mio hotel dal


nome inspiegabilmente scozzese, trovai una coppia di giovani che pro-

veniva in senso opposto. Erano entrambi ubriachi e discutevano a voce


alta. Quando capii che mi avrebbero creato dei problemi era troppo

tardi per attraversare la strada e levarmi dai pasticci. Mentre si avvicinavano, devo aver incrociato lo sguardo del ragazzo (se lho fatto

stato un errore), perch mi resi improvvisamente conto delle terribili

parole Cosa cavolo guardi?, che mi url a distanza ravvicinatissima


con la forza e la rabbia repressa di un ubriacone gallese molto aggres-

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sivo. Tra laltro vidi la ragazza tirare dritto per la propria strada e
lasciarci soli.

Normalmente avrei adottato al volo unantica tecnica del Wing Chun

Kung Fu: di fronte a unaggressione, stenditi a terra in posizione fetale


e mettiti a piagnucolare, baciando la punta della sua scarpa. Tuttavia,

avendo meditato a lungo sullutilizzo delle tecniche di confusione per


disarmare gli aggressori, riuscii a mettere in pratica parte della mia

teoria. Queste brevi riflessioni avvennero sullo sfondo di unimmagine


mentale chiara, vivida e dai colori forti della mia persona che giaceva
malmenata e accoltellata in un ammasso straziato sul ciglio della stra-

da. Perci rilassai il mio corpo, resi la mia faccia amichevole e calorosa e dissi, Il muro fuori casa mia non alto un metro e venti.
Lui si blocc per un istante: Cosa?!.

Il muro fuori casa mia non alto un metro e venti. Ma io ho vissuto

in Spagna per un po e dovresti vedere che muri hanno laggi: enormi,

alti fino a qui! e gli feci un gesto con la mano per mostrargli quanto
fossero alti.

Dopo mi ringrazierete, ma adesso abbiate un attimo di pazienza.

Lui era venuto da me con una quantit enorme di adrenalina e di

forza, e la sua domanda, Cosa cavolo guardi?, come qualsiasi altra


domanda intimidatoria, pensata per metterlo esattamente nella posi-

zione dellaggressore. Nessuna risposta diretta alla sua domanda pu

cambiare questo fatto. La mia risposta sicura e amichevole sui muri


assolutamente sensata in s, ma completamente decontestualizzata.
Questo ragazzo deve capire di cosa sto parlando e per farlo va in con-

fusione. Se gli offrissi altre spiegazioni (parlandogli della Spagna),

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potrebbe ottenere un sollievo dalla sua confusione, ma questo chiarimento non arriva. Lui in posizione di svantaggio, confuso e non

ha pi il controllo della situazione. Sta vivendo un calo di adrenalina che lo lascia atterrito.

Lo stato di disorientamento in cui si trovava lo avrebbe reso anche

estremamente suggestionabile. Lutilizzo delle tecniche di disorientamento per amplificare la ricettivit di una persona alla suggestione
una manovra classica dei persuasori esperti. Un politico sa che sparando una raffica di statistiche confuse e terminando con un riassunto,

gli ascoltatori saranno pi propensi a credere allaffermazione finale,


pi di quanto avrebbero fatto se lavesse detta senza prima quel diluvio

di informazioni ridondanti. Talvolta un venditore sa come sovraccari-

care un cliente di informazioni per renderlo pi aperto allindicazione

finale. In effetti, ci viene offerto un sollievo per la confusione e noi


siamo ben felici di fare quello che ci viene detto. Fin quando non ritorniamo al nostro normale equilibrio, siamo creta nelle mani del nostro

manipolatore. Il mio piano era quello di rendere quel ragazzo estremamente suggestionabile, in modo da poter indurgli una suggestione del

genere: Va tutto bene, non so se noterai se stato il tuo piede destro


oppure quello sinistro che rimasto bloccato per primo nel terreno, ma
sicuramente riuscirai a liberarti dopo un paio di minuti nei quali cerche-

rai invano di staccare i tuoi piedi, alla fine dei quali scoprirai che si
staccheranno da soli. Avrei sovrapposto strati su strati della presup-

posizione che i suoi piedi si sarebbero incollati al terreno come una

forma di sollievo dalla sua confusione, e cos sarei riuscito a svignarmela mentre lui lottava per liberarsi.

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Tuttavia, per come and a finire, queste misure non furono necessarie.

Dopo avergli detto dei muri spagnoli, aggiunsi, Ma qui invece sono

bassissimi! Guarda questi qui!. E gli indicai un muretto alto tre matto-

ni che girava intorno al giardino accanto a noi. Lui guard il muro, e


quel suo movimento mi indic che ero io adesso ad averlo in pugno. Poi

torn a guardare me, abbastanza abbacchiato, si lasci uscire dalla bocca


un lungo Oh, me-e-e-e-erda e alla fine croll con la testa tra le
mani. Con mio grande piacere e mia grandissima sorpresa, inizi a raccontarmi la storia della sua serata; mi ricordo qualcosa sulla sua ragazza

che aveva preso a bottigliate qualcuno a una festa, o qualcosa del gene-

re. Era seduto sul cordolo del marciapiede, sconvolto e distrutto, e io mi


sedetti accanto a lui e restai ad ascoltarlo per un po, annuendo compassionevole e comprensivo. Quando me ne andai, mi ringrazi.

Fu un evento straordinario, e mi consol il fatto che la tecnica, ottima

in teoria, si fosse rivelata cos efficace anche nella pratica. Quindi te la

offro come qualcosa da tenere sempre presente se ti trovi in una brutta


situazione con un aggressore. Un mio caro amico, James, mi ha raccontato di una brutta esperienza accadutagli su una banchina della metro-

politana, quando lui e il suo amico furono circondati da un gruppo di


ragazzini malintenzionati, che insistevano per farsi consegnare i loro

portafogli e i loro telefoni cellulari. Era un gioco poco chiaro in cui i


ragazzini si comportavano in modo stranamente amichevole ma insistente, come se non ci fosse niente di spiacevole in quello che faceva-

no, ma allo stesso tempo avevano mostrato loro la lama di un coltello.


Era chiaramente unesperienze frustrante e terrorizzante. Il loro gioco
funziona perch la persona attaccata rimane intrappolata cercando di

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rispondere alle domande dellaggressore e perde il controllo o la digni-

t. Cerano molte altre persone sulla banchina, e molte di loro si saranno accorte di cosa stava succedendo. Naturalmente non fecero nulla.
Alla fine James tenne duro (anche se il suo amico aveva consegnato i
suoi averi, sfiancato dalle continue richieste) e se ne and ricevendo un

pugno sulla schiena mentre saliva sul treno, ma da allora, basandomi

sulla mia esperienza di Llandudno, ho pensato a dei modi alternativi di


gestire la situazione.

Per esempio, immagina cosa sarebbe successo se James e il suo amico

avessero risposto in modo molto diverso. Invece di farsi invischiare nella

situazione, se James se ne fosse uscito allegramente con un: Alle ele-

mentari avevo un astuccio che assomigliava a una calcolatrice ma che in

realt non lo era, era solo un astuccio. Ci credete che la preside mi disse
che non potevo portarlo a scuola solo perch sembrava una calcolatrice?
Non era una calcolatrice, non calcolava un bel niente!.8 Ovviamente la
risposta del capo del branco non sarebbe stata: stato ridicolo da parte
sua, ma tu dammi i tuoi soldi!. Lui e il gruppo sarebbero rimasti disar-

mati, proprio come il mio aggressore per strada, senza sapere cosa dire.
Quello che avrebbero capito sarebbe stato che il loro gioco intimidatorio

non funzionava con quel tipo. Cosa sarebbe successo se James fosse

andato avanti con Ci faceva cantare questa canzoncina stupida tutte le


mattine e io la odiavo Mass, comera? e poi si fosse lanciato in una
canzone? Se avesse cantato ad alta voce e avesse messo in estremo imbarazzo la gang (per non parlare di James)?

8. S, un ricordo vero della scuola primaria.

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Si spera che non sia necessario arrivare al punto di cantare, ma la

logica semplice. Con naturalezza e in modo innocuo puoi bypassare

la loro intimidazione facendo il tuo gioco incompatibile. Con un tono

allegro di voce e con dei modi che facciano loro capire esattamente
quello che stai dicendo, non verrai intimidito n li sfiderai. Ti suggerirei di tenere a mente i testi criptici di alcune canzoni, pronti per essere

recitati, oppure qualcosa di chiaro in testa che ti senta di poter utilizza-

re allo scopo. Sono sicuro che accadr loccasione sfortunata in cui il


livello di aggressione da parte di un assalitore sar cos avventato che

questa tecnica potrebbe risultare eccessiva, per un modo attuabilissimo per cavartela nella maggior parte di interazioni di questo tipo.

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