Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Il Potere del Linguaggio del Corpo
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Un’attenta osservazione del corpo può essere come una finestra
aperta nel subconscio, dove si trovano sono i nostri pensieri più
nascosti. Così, i nostri pensieri e le intenzioni possono essere più
facilmente comprensibili, interpretati e, di conseguenza, la
comunicazione sia con noi stessi e con gli altri può essere migliorata
in modo significativo.
È importante osservare sia il corpo sia il volto degli altri e allo stesso
tempo, è importante monitorare il proprio corpo. È essenziale che
ciascuno di noi riesca a capire quali messaggi inoltra e quali messaggi
riceve dall’altro.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
influenzare positivamente la loro comunicazione e il successo. Ciò li
motiva a sperimentare risultati positivi poi nella vita di ogni giorno.
esprimere l’intimità,
Cenestesi – movimento
Olfatto – l’odore
Chi tace, perché non vuole trasmettere ciò che sa, si lascia tradire
dalla punta delle dita si muovono freneticamente sulla sedia. Vuoi
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
sapere che cosa significa questo gesto? È semplice. La persona
inizia ad interessarsi a quello che si sente.
Ecco alcuni degli errori che potresti aver fatto nella comunicazione
non verbale:
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Le 3 Regole d’Oro per la Lettura del
Linguaggio del Corpo
Quasi tutti sono ormai consapevoli del fatto che è possibile leggere
l’atteggiamento e il comportamento delle persone osservando. Le
persone che frequentano i corsi di Comunicazione Non
Verbale sono spesso interessati a capire come scoprire le menzogne
del partner o nel business.
Tutte le grandi aziende allenano il proprio management a
comprendere meglio la comunicazione non verbale per comprendere
il management, i fornitori e le risorse umane.
È vero, decifrare il linguaggio non verbale può migliorare la vostra
vita! Le persone che sanno osservare e gestire la comunicazione
non verbale, infatti, hanno mediamente più successo nella vita
personale e lavorativa, rispetto alle persone che non hanno questa
abilità.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Per questa regola, dobbiamo osservare il modo solito della persona
di tenere lemani, qual è la posizione abituale dei piedi, del corpo e
delle espressioni facciali. E’ molto importante vedere in che
posizione la persona tienne la testa, come la inclina e qual è il suo
modo di mantenere gli oggetti.
Una volta individuati gli elementi non verbali di base bisogna capire
che cosa cambia nel linguaggio del corpo quando la persona è a
disagio.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Pertanto, ti raccomando di valutare combinazioni di gesti
nel contesto in cui appaiono.
Di Amira Radulescu
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
L’importanza della stretta di mano nella
selezione del personale
Valeria Bafera
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Le variabili che sono state prese in considerazione hanno riguardato
anzitutto levalutazioni sulla stretta di mano, la quale è stata
giudicata sulla base di cinque caratteristiche, mediante l’utilizzo di
punteggi di scala da uno a cinque; è stato chiesto di valutare
la completezza della presa (incompleta o piena), la forza della
stretta (debole o forte), la durata (breve o lunga), l’energia (bassa o
alta) e il contatto visivo contemporaneo alla stretta di mano (assente
o diretto). Inoltre, con le medesime procedure, sono stati analizzati i
giudizi dei selezionatori inerenti la personalità e l’aspetto fisico (sia in
termini di attrattività fisica che di abbigliamento) del candidato,
nonché le loro decisioni di assunzione (un esempio: “Pensi che il
soggetto sia molto qualificato?”).
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
ipotesi, infatti, se è vero che le donne ricevono valutazioni
sfavorevoli circa la stretta di mano rispetto agli uomini, questo non è
stato tradotto in giudizi sfavorevoli da parte dell’intervistatore; le
donne possono essere meno abili nello stringere la mano, ma sono
dotate di altri punti di forza quali il contatto visivo, la postura,
l’espressione del volto che compensano quella specifica carenza.
Inoltre, se in media il genere femminile manifesta una debole stretta
di mano, vi sono casi in cui è possibile percepire una presa compatta
con una conseguente elevata valutazione da parte dei selezionatori
rispetto al genere maschile.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
fondamentale. Per di più, gli autori hanno scelto di isolare l’effetto
della stretta di mano dalle informazioni accumulate in fase di pre-
intervista, come i punteggi dei test, i quali possono fornire ulteriori
dettagli circa le caratteristiche dell’intervistato.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
importante fattore predittivo della prestazione lavorativa e della
capacità di svolgere con successo un lavoro.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Comunicazione non verbale: esempi e
definizione
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Il primo è quello di saper interpretare il linguaggio del corpo dei nostri
interlocutori, al fine di comprendere le sue reali intenzioni e capire
quali emozioni provano e se mentono.
Il secondo obiettivo è quello di capire come gestire la propria
comunicazione,in modo tale da rendere la nostra comunicazione più
efficace, più piacevole e piùpersuasiva.
Da una parte dunque come leggere le intenzioni degli altri, dall’altra
come gestire e modificare la nostra comunicazione per inviare le
informazioni all’altro nella maniera migliore possibile.
Gli ambiti di utilizzo della CNV sono molto ampi, non riguardano solo
la vita lavorativa ma anche quella personale.
Oltre alla competenza tecnica, le due variabili più importanti per chi
analizza il linguaggio del corpo:
Memoria e attenzione.
Step 1. Ogni conoscenza sul linguaggio del corpo è utilizzabile
nella misura in cui siamo in grado di percepire efficacemente le
modificazioni nel linguaggio del corpo altrui (attenzione) e di
memorizzarle correttamente per utilizzarla e analizzarla
successivamente (memoria).
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
si fa colazione, significa comunicare. Si trasmette all’esterno l’idea di
non voler parlare.
Dato che per noi non si può evitare di comunicare, non si può operare
una scelta diretta su questa, rimane una sola scelta da compiere.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
La comunicazione non verbale: gli occhi
L’apertura
Maggiore è l’apertura oculare maggiore è l’attenzione. La posizione
della palpebra a mezz’asta è tipica sia della noia sia
della stanchezza sia deldisinteresse, così come l’aumento del
battito palpebrale.
Occhi ben aperti sono invece segnale di attenzione.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
1. Lo sguardo fisso sta ad indicare la volontà di defilarsi, di non
impegnarsi nelle relazioni con gli altri
2. Lo sguardo estremamente mobile indica una certa vivacità di
pensiero e di comportamento accompagnata da instabilitù
3. Lo sguardo rivolto verso l’alto sarebbe invece caratteristiche di chi
tende a fuggire dalle situazioni attuali
4. Lo sguardo rivolto verso destra è una caratteristica di chi fugge il
presente e vive intensamente il futuro
5. Lo sguardo verso sinistra è tipico delle persone introverse che
vivono una vita interiore molto sviluppata rifuggendo le relazioni
personali.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
6. In basso a sinistra dialogo interno. Utile osservarlo nei casi in cui
vogliamo che una persona rifletta, se mentre parliamo e esprimiamo
il nostro parere e l’altro porta gli occhi in questa posizione è molto
probabile che ci stia riflettendo autenticamente
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
evitare il contatto visivo può significare “non sono interessato”, “sono
timido”, “non ti ascolto”, “provo vergogna”.
Mantenere un certo contatto visivo dunque è utile sia per far provare
all’altro emozioni positive, a comunicare che “ci siamo” nella
comunicazione, sia per leggere la comunicazione dell’occhio, ma
quando diventa un problema?
o Quando l’altro non vuole parlarci e non vuole essere con noi. Capite
che dire “ti ascolto” “ti sono vicino” ad una persona che non ci vuole
essere vicina può diventare un problema.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
In termini di interpretazione possiamo grossolanamente suddividere
i significati associati a movimenti di singoli muscoli facciali da quelli
derivati da configurazioni facciali complesse (2 o più muscoli in
concomitanza).
Tra tutti i muscoli del volto, che sono circa 150 quelli maggiormente
responsabili delle espressioni facciali sono detti muscoli mimici
pellicciai.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
o orbicolare degli occhi: le contrazioni possono mostrar concentrazione
(palpebrale) senso di soddisfazione (occhio superiore). Muscolo
traverso, quello che fa arricciare il naso e fa contrarre le narici, è tipico
del disgusto.
o Platisma, sono una coppia di muscoli superficiali che dal bordo della
mandibola si inseriscono nella clavicola. Denotano concentrazione e
nervosismo
Di Igor Vitale
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Come leggere il linguaggio del corpo e
capire le intenzioni degli altri
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
quale tutti gli esseri viventi hanno rapporti tra di loro, e pertanto “Ogni
forma di comunicazione tende ad anticipare o a mutare un
atteggiamento”.
Premettiamo che “non si può non comunicare”, secondo quanto
afferma il I assioma della comunicazione (Watzlawick).
Quindi, nella comunicazione semplice, la fonte, attraverso il canale
(mezzo di espressione) , comunica un messaggio al ricevente.
Nella comunicazione raddoppiata, la fonte, attraverso il canale,
comunica un messaggio al ricevente, che a sua volta comunica alla
fonte il proprio messaggio.
Questi due modelli, come già anticipato, vanno riferiti a rapporti di
comunicazioni interpersonali e di gruppo, nella misura in cui un
gruppo è rappresentato da una quantità, grande o piccola, di persone
che hanno fra di loro relazioni sociali ben definite.
Il terzo momento, che rende compiuto uno schema di comunicazione
sociale, è quello del feedback, o del messaggio di ritorno, in cui il
ricevente, dopo aver decodificato e interpretato il messaggio ricevuto,
fornisce la propria risposta. Nel fare ciò, si pone a sua volta come
trasmittente, restituendo a chi lo ha fornito, il messaggio di ritorno
(feedback).
Possiamo definire comunicazione la “trasmissione di un messaggio
da una persona o un gruppo ad un altro che comprende
una dimensione emotiva, uno stato d’animo, e che perciò richiede
sempre l’esistenza di una certa volontà d’interazione tra chi trasmette
e chi riceve. Questa interazione si manifesta nella trasmissione di
un’altra comunicazione in senso opposto, definita come feedback”.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Solo in presenza di un messaggio di ritorno colui che ha strutturato
ed emesso il messaggio può controllare in che misura, una volta
recepito, sia stato anche valutato.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
I canali non verbali sono predominanti e fondamentali per trasmettere
agli interlocutori informazioni che possono essere ricordate a medio-
lungo periodo.
Questo secondo vettore è chiamato paraverbale perché è inerente
alla modalità “vocale” con cui un contenuto verbale viene espresso.
Un tono può essere più acuto o più grave, più caldo o più freddo, e
queste variazioni possono far assumere significati completamente
diversi al contenuto di un messaggio.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
La pronuncia delle parole subisce anche delle variazioni melodiche,
può essere calda, flebile, squillante o stridula e svelare non solo lo
stato d’animo dell’interlocutore ma anche la sua personalità.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
sfregarsi il mento, grattarsi un sopracciglio, toccarsi il naso,
accomodarsi i capelli, coprirsi la bocca, guardare in basso, sono tutti
segnali del fatto che esiste un conflitto tra ciò che dico e ciò che vorrei
veramente dire o ciò che penso.
Di Igor Vitale
– pallore o rossore
– tensione delle corde vocali (con relativo aumento del tono della
voce)
– parole frammentate
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
effetti controproducenti sulpubblico. Ricordiamo che moltissime
persone, soprattutto in un lungo convegno, non lavorano solamente
sul piano razionale, ma anche su quello emotivo. Per questo un
nostro eventuale stato di tensione può “contagiare” i nostri
interlocutori. Soprattutto in convegni lunghi e impegnativi, il
canale razionale è in sovraccarico, e quello emotivo, che proietta
un’immagine ansiosa, avrà la meglio.
In questo sito abbiamo già visto delle tecniche utili per ridurre lo
stress da public speaking, ma anche per suggerire benessere e
serenità. Riporto qui un breve elenco di tecniche e risorse:
– Tecniche di respirazione
– Tecniche di autoipnosi (corso gratuito qui)
– Meditazione
Se si è tesi, una tecnica per ridurre la comunicazione non verbale
sconveniente(eventuale gestualità frammentata o poco convincente)
è quella di poggiare il palmo sulla scrivania. Questo non solo
comunica fermezza ma anche dominanza e controllo sull’argomento.
Di Igor Vitale
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
La distanza interpersonale è uno dei segnali non verbali di attrazione,
tutti noi infatti utilizziamo una sorta di “bolla d’aria” nella quale
facciamo entrare solamente le persone con cui siamo in maggiore
intimità. Quando parliamo con qualcuno, il grado in cui ci fa avvicinare
è una sorta di unità di misura dell’intimità. Non violate questa distanza
che naturalmente le persone hanno tra loro perché potete essere
percepiti come minacciosi, ma identificate la minore distanza a cui
potete parlare al vostro interlocutore. Maggiore vicinanza fisica,
significa anche maggiore vicinanza psicologica
b) maggior contatto visivo
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
l’altro può associare a noi il nostro stato interno di tensione. Con un
risultato ovviamente negativo, se ogni volta che incontro quella
persona divento teso, assocerò a lui sensazioni negative. Una
modalità per adottare spontaneamente una postura rilassata è
sicuramente quella di apprendere tecniche di respirazione, tecniche
di rilassamento, tecniche di meditazione e tecniche di autoipnosi.
Trovate un corso gratuito in merito su questo sito.
Vediamo ora una serie di tecniche verbali di interesse. Un modo
per sviluppare l’empatia, come scrivevamo prima, è quello di
adottare un mix di tecniche verbali e non verbali.
La tecnica verbale d’elezione per lo sviluppo dell’empatia e
dell’interesse è ladomanda.
In fondo, se l’altro non ci interessa perché formulare delle domande
di approfondimento? Tuttavia, spesso sono diversi i motivi per cui
una persona non formula domande di approfondimento, ad esempio
alcuni non lo fanno per timidezza, perché presumono che l’altro non
voglia aprire la comunicazione a determinati temi, ma così facendo
chiudono subito la comunicazione.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
serie di contesti, addirittura nella comunicazione mediata da
computer, nei forum, nelle chat e nei social network.
Se volete dunque entrare in empatia con gli altri, o volete che l’altro
parli di sé, iniziate voi stessi a parlare di voi stessi.
Di Igor Vitale
Di Igor Vitale
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Come scoprire le menzogne
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
I segnali non verbali di menzogna possono essere raggruppati in tre
grandi gruppi:
– i segnali di tensione
– il timing
– i segnali di incongruenza
Quando una persona mente, è molto attiva dal punto di
vista cognitivo (sta costruendo una storia), ma anche dal punto di
vista emotivo, in quanto entra in gioco la paura di essere scoperti e/o
il senso di colpa. Questo è manifestato dallinguaggio del corpo,
pallore, rossore, dilatazione pupillare, segnali di automanipolazione
come grattamenti, la copertura della bocca, aumento dei segregati
verbali sono solo alcuni dei segnali di tensione che il corpo lascia
trasparire.
Una seconda grande categoria di segnali di menzogna sono i segnali
di incongruenza, questi segnali si verificano ogni qual volta mentre
tramite la parola diciamo alcune cose, ma il il linguaggio del corpo lo
smentisce.
Vediamo un esempio tratto dalla cronaca giudiziaria statunitense, una
madre uccide la figlia, prima di essere scoperta e arrestata, la
intervistano e mentre parla della figlia e piange, compare un segnale
non verbale incongruente, un piccolo sollevamento delle guance.
Secondo il metodo Facial Action Coding System (FACS), elaborato
da Ekman, Friesen e Hager, il sollevamento delle guance (AU 12), è
un segnale legato alla felicità, ed ecco l’incongruenza, una madre che
ha appena perso la figlia non dovrebbe mostrare segnali di felicità.
Ecco un modo in cui i micromovimenti corporei possono rivelare indizi
di falso. La donna è stata poi scoperta mediante la raccolta di prove
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
ed arrestata, si rivelerà essere una persona affetta da disturbi
psichici.
Il timing è invece un aspetto legato al tempo che le persone
impiegano nel comunicare. Tendenzialmente quando una persona
mente, impiega più tempo a rispondere alle domande, in quanto deve
costruire una risposta dal nulla, processo cognitivo più impegnativo di
accedere semplicemente alla memoria.
Di Igor Vitale
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
8 Movimenti delle Mani che rivelano
Menzogna
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Il terzo gesto è lo sfregamento di un occhio: quando un bambino
non vuole vedere si copre entrambi gli occhi con le mani; quando,
invece, un adulto non vuole vedere qualcosa di spiacevole, si sfrega
l’occhio inconsapevolmente. Tale gesto rispecchia il tentativo da
parte del cervello di non vedere l’inganno oppure il volto della
persona a cui mentire. Gli uomini si stropicciano solitamente l’occhio
in modo vigoroso mentre le donne tendono a usare di meno questo
gesto e, in caso, a sfiorarsi la parte inferiore dell’occhio con tocchi
delicati, perché sin da bambine sono state educate a evitare gesti
decisi oppure per non rovinarsi il trucco.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
di Federica Selvaggio
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
aveva nemmeno notato il gesto. Questo lapsus gestuale esprimeva
un sentimento inconscio: la studentessa sapeva di essere arrabbiata,
non era consapevole invece dell’espressione di quei sentimenti.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
bugia; allo stesso modo l’assenza di questi segni non è
necessariamente prova di sincerità.
di Federica Selvaggio
Valeria Bafera
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Se la ricerca empirica sugli aspetti sopra analizzati risulta carente, un
maggior contributo sull’analisi della comunicazione non
verbale come variabile determinante sulle valutazioni dei soggetti da
selezionare, arriva dai diversi studi che hanno analizzato gli aspetti
relativi alla gestualità, alla postura e al contatto visivo.
I movimenti delle mani, del volto, lo sguardo, rappresentano la
parte più importante della comunicazione non verbale; precisano,
sottolineano o rafforzano ciò che andiamo esprimendo con le parole.
I gesti, i movimenti del volto che risultano sincroni rispetto ai contenuti
verbali espressi nello stesso momento, esternano un senso di
sicurezza in quanto supportano le affermazioni comunicate
correlandosi, pertanto, ad una valutazione positiva.
Così come, un prolungato contatto visivo nei confronti del
selezionatore fa percepire sicurezza di sé e condiziona
favorevolmente le valutazioni di quest’ultimo, inducendolo a
riporre maggiore fiducia nel potenziale del candidato; per contro, uno
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
sguardo sfuggente o tendenzialmente rivolto verso il basso, favorisce
la formazione di impressioni di insicurezza o scarsa preparazione,
conducendo probabilmente a valutazioni di non compatibilità rispetto
alla posizione professionale per la quale viene realizzata la selezione
(Anderson, 1991).
Di Valeria Bafera
Valeria Bafera
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Una dei comportamenti più rilevanti del volto è
sicuramente lo sguardo: in termini di linguaggio corporeo, la
capacità del viso di rivelare informazioni su noi stessi è seconda a
quella degli occhi (Borg, 2009). Imovimenti dell’occhio svolgono un
ruolo fondamentale nel corso dell’interazione sociale, dal punto di
vista neurologico, infatti, l’occhio costituisce una struttura nervosa
molto importante se si pensa che circa i due terzi delle fibre sensoriali
innervano l’occhio e fra i dodici nervi cranici, sei sono coinvolti
nell’attività oculare (Anolli, 2006). Il movimento degli occhi è così
controllato da quattro sistemi neurali: uno controlla la curvatura
saccadica fra una fissazione e l’altra, un altro permette di seguire gli
oggetti in movimento, un altro ancora compensa i movimenti del capo
e l’ultimo coordina gli occhi fra loro agendo sui sei muscoli coinvolti
nell’attività motoria oculare (Robinson, 1968). Nel corso della
conversazione, losguardo svolge diverse funzioni a livello non
verbale: attraverso il contatto oculare può esprimere simpatia e
confermare l’andamento della relazione (tendiamo a fissare di più
coloro che ci piacciono); può esercitare controllo intensificando il
contatto visivo, nel tentativo di convincere il nostro interlocutore su un
certo argomento; regola l’interazione, segnalando l’alternanza dei
turni; fornisce informazione su noi stessi, dimostrando attenzione,
competenza, credibilità o disinteresse (Borg, 2009). Per esempio,
il battito delle ciglia è utilizzato da alcuni oratori, insieme agli
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
aggettivi, per dare enfasi; le occhiate per far risaltare parole o frasi, o
per aumentare l’espressività (Mastrone, 2007).
E ancora, lo sguardo, è un mezzo per veicolare l’immagine di sé che
si intende proporre, per cui si riscontrano differenze individuali nello
sguardo in relazione ai tratti di personalità. Le persone estroverse,
dominanti o autoritarie, soprattutto le donne, fanno maggiore uso
dello sguardo e tendono ad essere percepite in modo più favorevole,
come più competenti, cordiali, socialmente abili. Per contro
gli introversi, più i maschi rispetto alle femmine, hanno la tendenza
a sfuggire lo sguardo altrui, venendo percepiti come poco affidabili
(Argyle, 1992). Inoltre attraverso le variazioni individuali in rapporto
alle modalità abituali d’uso dello sguardo, si trasmettono indizi relativi
all’intensità delle emozioni: emozioni positive come gioia, sorpresa,
comportano un incremento del contatto oculare, viceversa emozioni
negative come rabbia, ansia, imbarazzo implicano una distorsione
dello sguardo (Anolli, 2002). Dal punto di vista emozionale, un’altra
componente legata allo sguardo è costituita dalla dilatazione delle
pupille: dai sui studi Hess (1975) rilevò che l’effetto dilatatore è
provocato dalla mancanza di luce, da stimoli che eccitano
emozionalmente ed è regolato da un riflesso vegetativo e
inconsapevole. La pupilla ha una parte importante nell’impressione
che noi riceviamo dell’occhio di una persona: parecchi studi hanno
sottoposto alcune persone alla visione di immagini più o meno
gradevoli e ne hanno filmato il dilatarsi o il restringersi delle pupille, a
seconda che la visione fosse piacevole o negativa (Guglielmini,
1999).
“Quando due persone sono impegnate in una conversazione, si
guardano negli occhi in modo intermittente. La percentuale del tempo
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
in cui ciascuna guarda l’altra va dal 25% al 75% del tempo totale […]
La durata degli sguardi varia dai 3 ai 7s, tempo di gran lunga
superiore ai 0, 25-0,35 s necessari per la normale percezione visiva
[…] La direzione dello sguardo è strettamente legata al modo in cui
procede il discorso. Si guarda più spesso quando si ascolta che non
quando si parla […].
Valeria Bafera
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
I gesti indicano azioni motorie coordinate e
circoscritte, intenzionali o involontarie, prevalentemente compiute
dalle mani, indirizzate a un interlocutore e volte1 a comunicare
qualcosa con riferimento ad uno scopo (Toni, 2011). Lo zoologo
Morris (1978) li definisce come “ qualunque azione capace di inviare
un segnale visivo ad un osservatore […] e di comunicargli una
qualsiasi informazione”
Come afferma Argyle (1978), nei mammiferi più evoluti e nell’uomo
un’ampia area del cervello è associata ai movimenti delle mani, le
quali dal punto di vista biologico si sono evolute per afferrare,
manipolare oggetti, ma anche per comunicare per mezzo
dell’illustrazione di oggetti e movimenti.
Ekman e Friesen (1969) sono fra i principali studiosi che hanno
impresso una forte spinta alla ricerca nell’ambito della gestualità; essi
distinguono cinque tipologie di gesti. Esistono i gesti emblematici o
simbolici, segnali emessi intenzionalmente aventi un significato
specifico che può essere tradotto in parole ed è condiviso all’interno
di una certa cultura (per esempio l’atto di scuotere la mano in segno
di saluto); possono ripetere o sostituire il contenuto
dellacomunicazione verbale, oppure essere utilizzati quando
questa è ostacolata da determinate condizioni ambientali.
Nel colloquio di lavoro, un gesto emblematico tradizionalmente
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
accettato e percepito come immediato, sarebbe costituito da un
calorosa e sicura stretta di mano.
Poi ci sono i gesti illustratori, utilizzati con consapevolezza e
intenzionalità, accompagnano e scandiscono il discorso illustrando
ciò che si va dicendo; aiutano l’ascoltatore nella comprensione degli
enunciati e servono da supporto per la rappresentazione di oggetti,
forme e movimenti (ad esempio si ha un gesto di questo tipo quando
con l’uso delle mani si riproduce la grandezza di un oggetto di cui si
sta parlando). Anche in questo caso, se usati in modo appropriato, in
sede di selezione possono aumentarne la spontaneità e la capacità
comunicativa di una persona.
Abbiamo ancora i gesti regolatori utilizzati con un basso indice di
consapevolezza e intenzionalità; essi tendono a mantenere il flusso
della conversazione e possono indicare a chi parla se l’interlocutore
è interessato o meno, se desidera interrompere la comunicazione,
ecc. (per esempio uncambiamento brusco di postura durante una
conversazione può manifestare noia). Soprattutto questa tipologia di
gesti è fondamentale nel colloquio di selezione sia che venga
osservata nei candidati da parte dei selezionatori, sia viceversa; cenni
del capo, contatto visivo, postura, comportamento vocale, concorrono
a creare una certa impressione nell’altro, nientemeno lo incoraggiano
a continuare a parlare e riflettono l’interesse in ciò che viene detto.
I gesti di adattamento, poi, sono appresi generalmente nell’infanzia
e comprendono tutti quei movimenti inconsapevoli eseguiti per
aumentare il livello di benessere auto-percepito, senza essere
finalizzati a trasmettere un messaggio specifico. Se ne distinguono
tre tipi: gesti auto-adattivi rappresentati da movimenti di
manipolazione del proprio corpo durante l’interazione (toccarsi i
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
capelli, mangiarsi le unghie, ecc.); gesti etero-adattivi che
comprendono tutti quei movimenti che coinvolgono la persona con cui
si sta parlando (battere sulla spalla dell’interlocutore); gesti diretti
verso oggetti, come giocherellare con una penna.
Durante il colloquio questo tipo di gesti potrebbe essere messo in atto
per via della tensione provocata dal contesto, dello stress, dell’ansia;
tuttavia bisognerebbe farne buon uso, onde evitare un’impressione
sgradevole che potrebbe riversarsi in esiti negativi. Infine, gli studiosi
hanno distinto i gestiindicatori dello stato emotivo: anche se il
canale principale per esprimere gli stati d’animo è rappresentato dal
volto, anche la gestualità svolge un ruolo in questo senso. L’ansia, la
tensione emotiva producono, infatti, mutamenti riconoscibili nei
movimenti di un individuo, per esempio l’atto di scuotere un pugno in
segno di rabbia. Pur distinguendo le varie tipologie, i due autori
ammettono la non esclusività di queste categorie, nel senso che ci
possono essere gesti per la cui catalogazione occorre far riferimento
a più di una categoria.
Inoltre, è opportuno considerare come l’inconscio gestisce
prevalentemente ilnon verbale e si esprime attraverso messaggi di
gradimento, di rifiuto e di tensione (Gandolfi, 2003). I primi sono
quelli che indicano accoglienza, piacere, relativamente alla persona
con cui stiamo interagendo o all’argomento che stiamo trattando (per
esempio spostare il busto in avanti potrebbe indicare l’interesse per
l’argomento trattato); i secondi esprimono resistenza, rifiuto verso la
persona o l’argomento o un agente esterno (Per esempio sfregarsi
con le dita la punta del naso potrebbe indicare un rifiuto verso quel
determinato argomento); infine, i segnali di tensione indicano
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
tensione, o meglio scarichi tensionali dovuti al superamento della
soglia di tolleranza (per esempio la deglutizione).
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Postura e linguaggio del corpo
Valeria Bafera
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Mehrabian (1972) ha trovato che il significato di postura si delinea
lungo le dimensioni di dominanza-sottomissione e rilassamento-
tensione. Egli rilevò che uno dei modi attraverso cui la postura
comunica dominanza è la rilassatezza: posizioni asimmetriche delle
braccia, inclinazione laterale, rilassamento della mano, inclinazione
all’indietro indicano uno stile posturale rilassato utilizzato in presenza
di altre persone di ceto sociale più basso. All’opposto, in situazioni
disubordinazione, a contatto con persone di status superiore, si
tende ad assumere una posizione più tesa e rigida, quindi
“sottomessa”.
In altre situazioni, invece, una postura rigida, eretta
esprimerebbe dominanza, così come sguardo e capo abbassati
indicherebbero sottomissione; questo specificherebbe ancor di più la
relatività del nesso significante-significato, la cui comprensione è
possibile soltanto rapportandola al contesto interattivo (Bonaiuto e
Maricchiolo, 2003). La postura è stata anche studiata da Ekman e
Friesen (1969) in relazione allo stato emotivo: mentre l’espressione
del volto trasmetterebbe il tipo di emozione provata, la postura
sarebbe indicativa dell’intensità emotiva esperita.
Per dimostrare ulteriormente la caratteristica posturale di alcune
manifestazioni emotive, ricordiamo anche la ricerca svolta da Bull
(1987) nel contesto di colloqui clinici, il quale dimostrò una
correlazione positiva tra postura e stati emotivi: per esempio, era
possibile riconoscere la noia rilevando la presenza di un capo
abbassato e sostenuto dalla mano.
La postura sarebbe, infine, connessa al tono muscolare e ciò
possiamo notarlo quando siamo imbarazzati: diciamo di essere “tesi”
o “bloccati” e a ciò fa riscontro uno stato di tensione muscolare. Essa
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
è anche flessibile e congruente al momento, al contesto e alle
sensazioni che sta esprimendo la persona: una buona postura, eretta
ed equilibrata, esprimerebbe equilibrio tra emozioni interne e
sensazioni esterne (Bonaiuto e Maricchiolo, 2003).
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Il Contatto fisico nella Comunicazione Non
Verbale
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Comunicazione non verbale, prossemica e
distanza interpersonale
Valeria Bafera
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
umano il confine del proprio corpo non corrisponde a quello fisico
costituito dalla pelle o dagli abiti indossati, bensì esisterebbe una
sorta di “bolla invisibile”, detta “spazio personale”, nella quale non è
gradita l’intrusione altrui. Egli parla di una “dimensione nascosta” con
cui definisce la distanza interpersonale, quella che la persona mette
tra sé e gli altri, la quale identifica l’intimità del rapporto tra gli
interlocutori, le relazioni di dominanza e i ruoli sociali e ne distingue
quattro tipologie:
– Distanza intima (da 0 a 45 cm circa), tipica delle relazioni intime;
permette di toccarsi, percepire l’odore, il respiro e le emozioni
dell’altra persona.
– Distanza personale (da 45 a 120 cm circa), tipica delle relazioni
amicali; gli sguardi sono estremamente ravvicinati ma non è possibile
percepirne gli odori.
- Distanza sociale (da 1,20 a 3,60 m), tipica delle relazioni meno
personali di tipo formale in cui il contatto fisico è per lo più escluso; in
quest’area possono entrare colleghi, clienti, persone con cui vogliamo
o dobbiamo interagire.
- Distanza pubblica (oltre i 4 m), tipica delle circostanze pubbliche
in cui generalmente non si conoscono le altre persone e ciò comporta
un’accentuazione dei movimenti e un aumento del volume vocale.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
L’uso di spazi, tra l’altro, ha un valore simbolico e rappresenta la
modalità più importante con cui si segnala la dominanza (Argyle,
1992). Una persona per esempio comunica il suo status elevato
semplicemente rimanendo a sedere dietro la scrivania, piuttosto che
fare il giro intorno ad essa e venire avanti per incontrare qualcuno.
Come scrive Hall (1968), anche il territorio è una vera e propria
estensione dell’organismo, delimitata da segnali visivi, olfattivi e
vocali. L’uomo ha forgiato nuove estensioni materiali del territorio,
visibili e invisibili, per cui l’ambiente fisico come l’arredamento (per
esempio la posizione della scrivania in un ufficio), la decorazione, le
disposizioni architettoniche, sono tutti elementi che influenzano le
diverse interazioni. Barbara e Allan Pease (2005) illustrano un caso
in cui modificarono la disposizione dei mobili nell’ufficio di un dirigente
di un’importante società finanziaria, aiutandolo a migliorare i rapporti
con i clienti. Purtroppo, però, gran parte degli uffici sono concepiti da
arredatori che non danno peso all’influenza che l’arredamento può
avere nell’interazione umana, come segnale negativo non verbale.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
Esiste un legame tra voce e personalità?
Valeria Bafera
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org
pause lunghe durante l’eloquio, probabilmente per la necessità di
riorganizzare cognitivamente il proprio discorso (Scherer, 1981).
Un’interessante classificazione dell’attribuzione dei tratti di
personalità a partire dai segnali vocali non verbali è stata fornita
dalle ricerche di Addigton (1968), ne elenchiamo alcune: una voce
aspirata è associata a giovinezza e ipersensibilità per le femmine,
mentre per i maschi richiama aspetti di creatività; la voce piatta è
tipica delle persone pigre, introverse, collegata ad attribuzioni di
mascolinità; la voce tesa nelle donne è percepita come indice di
emotività, mentre negli uomini come indice di anzianità e scarsa
flessibilità; la voce gutturale è connessa con lo stereotipo dell’uomo
maturo, sofisticato, curato nell’aspetto, viceversa per la donna è
indice di mascolinità, rozzezza; una voce altisonante, forte e
chiara è considerata prerogativa dell’uomo energico, orgoglioso,
leader e della donna gregaria con uno spiccato senso estetico.
Riproduzione vietata. Tutti gli articoli sono tratti dal sito www.igorvitale.org e necessitano la citazione degli
autori che trovate a fine articolo e del sito. Gli articoli non sostituiscono cure mediche o psicologiche.
Per ulteriori informazioni e richieste: Igor Vitale – Psicologo, 329 599 75 85 – igor@igorvitale.org