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10 OTTOBRE
POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE - D.L. 353/2003
(CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1 - DCB MILANO - ISSN 0392-3630 - 3,40
13
ANNO 26
n.
E
ra il 1904 e lelettricit era poco
pi che unintuizione. Intuizioni
erano anche le apparecchiature che
servivano alla sua produzione e al suo
utilizzo. Proprio in quegli anni Federico
Palazzoli iniziava a Brescia la pro-
duzione di componenti per impian-
ti elettrici. Lazienda fondata dal
signor lampadina - come
lo chiamavano i concittadini
bresciani, forse in virt della
genialit delle sue invenzio-
ni - taglia in questi giorni il tra-
guardo dei cento anni e si ri-
conferma una delle realt
leader non solo nel settore
delle prese in-
terbloccate, ma
anche nei si-
stemi Atex per
a t mo s f e r e
esplosive, nei
sistemi per ap-
plicazioni nava-
li e nei prodotti
per quadri. Sia-
mo una bottiglia
ben tappata che
naviga tra le por-
taerei dice Luigi Moretti, attuale pre-
sidente della societ, sottolinean-
do come, essendo una realt medio-
piccola, Palazzoli fa della rapidit e
della flessibilit con cui eroga i ser-
vizi il proprio punto di forza; in so-
stanza, lavorando su quei prodotti che
la grande impresa non in grado di
gestire in modo efficiente proprio a
causa delle dimensioni.
Prova ne sono alcuni importanti
forniture - per esempio il nuovo
polo fieristico di Milano, la por-
taerei Cavour, i box dellautodromo
di Monza o le strutture delle olim-
piadi di Torino - che Palazzoli si
aggiudicata battendo realt di
grande prestigio internazionale,
forse di maggior appeal ma si-
curamente meno flessibili.
Una media tra le grandi
Impianti
Domotica
e dintorni
Tecnologie
La sicurezza
elettrica
del paziente
Organo Direttivo Nazionale di Confartigianato Impianti
I
l successo delloperazione At-
trezzati per vincere, che ha pro-
mosso gli utensili Weidmller Red e
Top Line, andato oltre ogni previ-
sione. Cos Weidmller, sollecitata dal-
le numerose richieste, ha prolunga-
to fino al 31 dicembre il meccani-
smo di vendita abbinata.
E con loperazione Scatta laffare,
dal 1 settembre gli installatori po-
tranno acquistare dal loro rivenditore
di fiducia tre kit di prodotti first
class, con un rapporto qualit/prez-
zo imbattibile. Un mix tanto invi-
tante da accendere linteresse di
tutti, in particolare per i kit Service
e Dati e telefonia. Chi gi utilizza
Weidmller pu cogliere al volo loc-
casione offerta da Service Pro, il kit
della Serie Top Line.
Affidabilit cento per cento
D
a oggi frigoriferi scongelati, antifurti disattivati, sistemi di irri-
gazione bloccati o pc, fax e apparecchi elettrici scollegati saranno
solo un brutto ricordo.
Gli interruttori differenziali montati nel centralino di casa possono
essere soggetti a interventi intempestivi provocati da eventi quali
fulmini, sovraccarichi temporanei o disturbi passeggeri nella rete,
che possono creare disagi all'utente tanto pi gravi quanto pi
lunga la sospensione dell'energia.
Gewiss ha risolto definitivamente questi problemi proponendo Re-
Start, un differenziale che, dopo aver verificato che l'intervento
non sia dovuto a un guasto di tipo permanente o pericoloso, riarma
automaticamente l'interruttore differenziale, ripristinando la tensione
in casa. La versione completa ReStart con Autotest permette inol-
tre di garantire nel tempo le caratteristiche di protezione del diffe-
renziale, svolgendo settimanalmente e in modo automatico, senza
togliere tensione all'impianto, il test consigliato dalle norme.
Schneider Electric acquisisce
Andover Controls
D
opo l'acquisizione del gruppo svedese Tac, una delle principali
realt nel mercato dell'automazione, regolazione e controllo de-
gli edifici, Schneider Electric raggiunge una posizione di vertice nei
sistemi aperti e integrati per building automation grazie all'acquisizione
di Andover Controls. Dai piccoli impianti ai sistemi pi complessi e di-
stribuiti, dal microclima alla gestione e trattamento dei fluidi, loffer-
ta Tac e Andover Controls risponde alle diverse esigenze mediante con-
trollori stand alone o liberamente programmabili, che basano la pro-
pria tecnologia su bus standard e aperti (ModBus, LonWorks e BacNet)
e componenti di campo (sonde, valvole e attuatori).
La nuova filiale
del Triveneto
U
rmet Domus ha inaugurato
la filiale del Triveneto, a Vi-
gonovo, vicino a Venezia. La se-
de disposta allinterno di un mo-
derno edificio, copre una super-
ficie di circa 250 metri quadrati
e vi trova spazio unampia sala
meeting, dove gi da settembre
si svolgono, con cadenza perio-
dica, diversi corsi tecnici dag-
giornamento su tutta la gamma
prodotti Urmet Domus.
Scatta laffare
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 3
Sommario
ATTUALIT
A proposito di privacy
Gli adempimenti per la protezione dei dati sono al centro delle preoccupazioni del mondo produttivo
di Roberta Leprotti
NORMATIVA
Gli ausiliari di comando
Scelta e installazione, alla luce delle recenti norme e direttive europee
di Antonio Porro
Direttive europee e marcatura CE
Le regole comunitarie per limmissione sul mercato dei nuovi prodotti
di Mario Giorgio Bartolo
Lilluminazione dei luoghi di lavoro
La nuova norma Uni su Illuminazione di interni con luce artificiale
di Paolo Micelotta
TECNOLOGIE
La sicurezza elettrica del paziente
Il sistema IT e le esigenze di continuit del servizio
di Armando Ferraioli
Dimensionamento del neutro
Quando si scelgono le sezioni dei conduttori occorre considerare il tipo di carico da alimentare
di Angelo Baggini e Gabriele Tacchi
IMPIANTI
Ascoltare al casin e in consiglio comunale
Sistemi audio distribuiti a CaVendramin Calergi e nella sala consiliare del Comune di Pescara
a cura di Alma Taddei
Domotica e dintorni
Unapplicazione di controllo industriale nel residenziale? S, e con ottimi risultati
di Giacomo Orlandi
SOLUZIONI
Senza fili meglio
Allarmi senza black out e senza falsi allarmi
a cura di Alessandra Lucaccini
ON-LINE
Fasce di rispetto: un fattore regionale
Calcolo del campo elettrico e magnetico nei pressi di un elettrodotto
di Daniela Di Cola
RUBRICHE
Panorama. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4
Le schede tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 104
Novit. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 1 1 1
Norme & leggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 129
Veicoli da lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 132
Come funziona? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 134
Libri & cataloghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 139
Agenda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 140
Le aziende citate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 142
pag. 18
pag. 28
I sensori
Utili informazioni sugli apparecchi
impiegati nellautomazione
pag.48
SPECIALE
VETRINA
pag.93
Nuove tecnologie:
levoluzione della tv
Limpatto della televisione digitale
sul mercato dellinstallazione
pag. 72
pag. 76
pag. 68
pag. 34
pag. 60
pag. 38
pag. 64
pag. 78
Istituto Nazionale
di Qualificazione
delle Imprese
di Installazione dImpianti
Qualificazione imprese appaltatrici pag. 84
Teoria e pratica per i giunti pag. 86
di Andrea Gulinelli
PANORAMA
Panorama
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
L
a Bcc opera su un modello di-
verso da quello degli altri isti-
tuti bancari, quello basato soprat-
tutto sull'aiuto reciproco e sul sen-
so di appartenenza, elementi in-
dispensabili per raggiungere obiet-
tivi comuni. Proprio in questo spi-
rito, e per essere maggiormente pre-
senti sul territorio della Valle Ca-
monica, una filiale della Banca di Cre-
dito Cooperativo Camuna stata re-
centemente inaugurata a Mon-
tecchio di Darfo Boario Terme; la
nuova struttura stata progettata
per essere fisicamente diversa dal-
le altre, una sorta di banca aper-
ta dove l'accoglienza e la cortesia
si toccano con mano, dando la giu-
sta importanza alla riservatezza.
Per realizzare questa filiale, la ban-
ca ha scelto come fornitore Mega
Italia, l'azienda specializzata nella
progettazione di agenzie banca-
rie chiavi in mano. La struttura sta-
ta studiata, come tutte le realiz-
zazioni "chiavi in mano" di Mega
Italia, fin nei minimi dettagli; la
progettazione stata concepita
per sviluppare un concetto di ban-
ca differente, che incarnasse la fi-
losofia della Bcc Camuna, espres-
sione del territorio e patrimonio di
chi l vive, studia e lavora. Per que-
sto motivo l'agenzia di Montec-
chio di Darfo stata strutturata
come una banca aperta, persona-
lizzata nei minimi dettagli di finiture
e colori. stata dotata di filodiffu-
sione, di baby parking, di collega-
mento digitale ai canali borsistici con
display lcd nell'area clienti, di ve-
trate scorrevoli con acidature se-
rigrafate motorizzate che consen-
tono di ottenere la giusta riserva-
tezza in occasione di consulenze
commerciali rapide e di postazioni
con casse innovative.
N
el corso di una serata che si
svolta recentemente al Re-
lais San Clemente di Perugia, Phi-
lips Lighting ha premiato Rimep -
azienda del Gruppo Minuti, spe-
cializzata nella vendita allingros-
so di materiale elettrico per lim-
piantistica civile ed industriale e nel-
la vendita al dettaglio di elettronica
di consumo, elettrodomestici, te-
lefonia e pc - per le migliori per-
formance di vendita di prodotti
Philips Lighting ottenute lo scor-
so anno.
Rimep nata nel 1976 come azien-
da specializzata nella vendita al-
lingrosso ed in breve tempo di-
ventata punto di riferimento nel
mercato umbro, grazie allinte-
grazione dellattivit di vendita al
dettaglio. Nel 2001 diventata
socia del consorzio Findea.
Maurizio Minuti, titolare e ammi-
nistratore unico, ha ricevuto il ri-
conoscimento da Aldo Bigatti,
chairman di Philips Lighting, che
ha commentato cos il significato
e limportanza del riconoscimento
consegnato a Rimep: Sono par-
ticolarmente orgoglioso degli ecla-
tanti risultati ottenuti dalla part-
nership Rimep-Philips, che testi-
moniano quanto una relazione e un
impegno di lungo termine fra un
grande marchio e uninsegna lea-
der nel proprio territorio premino
sempre rispetto a scelte di breve
periodo che tal-
volta, nel nostro
settore, altri ope-
ratori fanno.
Con questo rico-
noscimento, Phi-
lips Lighting ha vo-
luto premiare Ri-
mep oltre che per
le ottime perfor-
mance di vendita
anche per la fiducia
da sempre dimo-
strata: da oltre
trentanni, infatti,
lazienda umbra
continua a sce-
gliere con succes-
so Philips Lighting
come unico forni-
tore di sorgenti lu-
minose e principale referenza nel-
lambito della sua offerta di prodotti
per lilluminazione.
Un rapporto che dura
da oltre trentanni
Significative nuove nomine e importanti conferme si sono avute nellambito di Anie,
la Federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, che ha proceduto al
rinnovo delle presidenze delle associazioni federate per il prossimo biennio.
Questi i nuovi presidenti: Assil - Associazione nazionale produttori illuminazione:
Paolo Targetti (Targetti Sankey); Aice - Associazione italiana industrie cavi e
conduttori elettrici: Valerio Battista (Pirelli Cavi); Csi - Associazione componenti e
sistemi per impianti: Sergio Salio (Gruppo Urmet); Associazione nazionale
componenti elettronici: Ivano Faccin (STMicroelectronics); Assoautomazione -
Associazione italiana automazione e misura: Luigi Sacchi (Siemens); Anciss -
Associazione italiana sicurezza e automazione edifici: Mirco Damoli (D.E.S.);
Associazione elettromedicali: Carlo Castellano (Esaote); Associazione nazionale
telecomunicazioni informatica ed elettronica di consumo: Domenico Ferraro (Alcatel
Italia). I presidenti confermati sono: Assifer - Associazione industrie ferroviarie: Luigi
Morisi (Ansaldo Trasporti); Assoascensori - Associazione nazionale industrie
ascensori e scale mobili: Marco Bonissone (Kone); Associazione nazionale industrie
apparecchi domestici e professionali: Massimo Giorgino (Merloni Elettrodomestici).
Sono inoltre state prorogate fino a fine anno le presidenze delle tre associazioni
dellenergia.
Definiti i vertici
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i Fulvia
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La banca aperta
Aldo Bigatti, chairman di Philips Lighting, consegna
il premio a Maurizio Minuti, titolare e amministratore
unico di Rimep
La filiale della Banca di Credito
Cooperativo Camusa a Montecchio
di Darfo Boario Terme
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PANORAMA
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
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Contro il blocco delleolico
L
a notizia allarmante giunge
dalla stampa sarda: la Giun-
ta regionale ha revocato il ban-
do per la realizzazione in Sar-
degna di nuovi parchi eolici per
una potenza complessiva di 900
MW, bando pubblicato lo scorso
giugno e con scadenza settem-
bre. Per sei mesi, inoltre, sa-
rebbe sospeso lesame delle
istanze non ancora definite cor-
rispondenti ad una potenza in-
stallabile di oltre 1.000 MW.
Lo stop alla realizzazione di nuo-
vi impianti eolici, preannuncia-
to in campagna elettorale dal
neoeletto presidente Renato So-
ru, si realizza con una marcia
indietro rispetto alle scelte di
politica energetica della prece-
dente amministrazione regio-
nale, a solo un mese di distanza
dalla presentazione delle do-
mande per lammissione alla
graduatoria prevista dal bando.
Aper (Associazione produttori
energie rinnovabili) intende co-
ordinare le istanze di tutti colo-
ro che vorranno presentare ricorso
a questo provvedimento, facen-
dosi tramite degli operatori pres-
so il proprio studio legale.
Campione
dEuropa
C
hloride ha ottenuto il Frost
& Sullivan Market Leaders-
hip Award 2004, relativo al
mercato europeo degli Ups di
media e alta potenza.
Si tratta di un riconoscimento
che viene assegnato solo alle
aziende che conseguono lec-
cellenza in tutti i processi che con-
tribuiscono alla strategia di bu-
siness: dalla corretta identifica-
zione degli obiettivi e delle sfi-
de di mercato fino alla scelta
degli strumenti e delle politiche
per raggiungere il successo.
Laspetto tecnologico solo uno
dei parametri presi in conside-
razione per lassegnazione del
premio. Frost & Sullivan ha va-
lutato lapproccio complessivo
che Chloride adotta nei confronti
del mercato. Nello specifico
stata considerata la natura cu-
stomer centric, che non si li-
mita a fornire soluzioni di elevato
livello ma si caratterizza come un
vero e proprio partner per tutte
le aziende che fanno della con-
tinuit del servizio un punto
qualificante.
Ergonomia, design, processi di te-
sting e simulazione, attivit di
formazione e informazione e una
piattaforma di servizi - come il
sistema di telemonitoraggio in re-
moto life.net - ideata partendo
dalle concrete esigenze del mer-
cato: questi alcuni degli aspet-
ti che hanno determinato la de-
cisione di Frost & Sullivan.
Il riconoscimento certamen-
te motivo di orgoglio e soddi-
sfazione. Vediamo certificato da
un istituto di prestigio un ap-
proccio aziendale che stiamo
perseguendo da molti anni e che
ci vede protagonisti sia a livello
tecnologico sia nella costruzioni
di soluzioni globali che assicurino
ai clienti le pi ampie garanzie di
protezione dei loro sistemi vitali
ha commentato Giancarlo Battini,
managing director di Chloride Si-
lectron.
L
app Italia, specialista nella
produzione e distribuzione
di cavi per l'automazione e ac-
cessori per cavi, dal 1 agosto
si trasferita nella nuova sede di
Desio, sita nel "Polo tecnologico
della Brianza", un imponente
complesso che sorge nello spa-
zio della "Ex Autobianchi" e
ospita, su una superficie di oltre
253.000 metri quadrati, attivit
industriali e commerciali, unit ri-
cettive e ricreative.
Il cambiamento segna per Lapp
Italia un momento importante
di crescita, di rinnovamento e
di riorganizzazione.
Clienti, fornitori e partner po-
tranno beneficiare di una ge-
stione logistica notevolmente
migliorata, di un magazzino pi
ampio e quindi di una immedia-
ta disponibilit di prodotti grazie
anche allintroduzione di un nuo-
vo sistema informatico.
Una novit consiste nella pre-
senza di unampia sala confe-
renze destinata alla formazione
sia interna sia esterna: un am-
bizioso progetto che coinvolge-
r anche gli studenti.
PANORAMA
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004
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servizio lettori 1786
I
l 4 e 5 dicembre a Forl, nel-
lambito della Grande fiera del-
lelettronica, ritorna un appun-
tamento atteso e curioso: il Con-
corso dell'inventore elettrico-
elettronico, che questanno
giunge alla decima edizione.
Il concorso aperto a tutti; chiun-
que ritenga di avere avuto unin-
tuizione innovativa e inedita, in
ambito elettro-elettronico, pu fa-
re domanda di partecipazione.
Liscrizione e la partecipazione so-
no completamente gratuite; le in-
venzioni proposte saranno esa-
minate da una giuria di esperti
che decreter il vincitore delle-
dizione 2004, che si aggiudi-
cher un oscilloscopio; tutti i
partecipanti riceveranno una
targa ricordo dellevento.
Ma al di l dei premi, il Concor-
so dell'inventore elettrico-elet-
tronico anche unoccasione
per mostrare le proprie invenzioni
al grande pubblico.
La Grande fiera dellelettroni-
ca, infatti, una vetrina impor-
tante, con oltre 20.000 visitato-
ri; un pubblico molto
interessato a idee di
nuove apparecchia-
ture: si pensi che va-
rie invenzioni pre-
sentate a Forl sono
state acquistate da
importanti aziende,
oppure gli stessi in-
ventori le hanno mes-
se "sul mercato" con
successo. Chi fosse
interessato a parteci-
pare deve fare do-
manda a Blu Nauti-
lus, indicando i propri dati, una
breve descrizione dellinvenzio-
ne presentata al concorso e even-
tuale documentazione fotografica.
Il progetto rimarr di propriet
dellinventore.
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possibile scaricare il modulo di
ammissione al concorso.
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L
a svedese Perstorp, operante nel
settore delle specialit chimiche,
ha lanciato Polygiene, una serie
nuova di compound stampabili an-
tivirali e antibatterici destinati al-
la realizzazione di una vasta gam-
ma di apparecchiature elettriche
quali interruttori e relative plac-
che safe to touch. La formulazione
(patent-pending) delle masse da
stampaggio la prima ad essere sta-
ta testata e ad aver dimostrato di
poter eliminare, al contatto, il corona-
virus oltre ad una vasta gamma
di batteri e lieviti.
Le masse da stampaggio Polygie-
ne adottate per dispositivi elettri-
ci, grazie alle loro eccellenti carat-
teristiche antivirali e antimicrobiche,
contribuiscono a salvaguardare
questi prodotti dal diventare veicolo
di trasmissione di malattie e infezioni.
Secondo Lennart Holm, presidente
e Ceo della Perstorp, Risulta chia-
ro sia dagli studi cinesi sia da quel-
li italiani, che la resina antimicrobica
e antivirale Polygiene pu aiutare
lindustria elettrica a creare nuove
generazioni di dispositivi di uso
quotidiano safe to touch nor-
malmente usati nelle nostre case e
negli edifici pubblici.
Lazione antimicrobica pu essere
ottenuta senza compromettere le al-
tre propriet per cui le resine am-
miniche sono conosciute: resistenza
al graffio, buona finitura superfi-
ciale, stabilit termica nonch sta-
bilit cromatica in caso di esposizione
ai raggi UV.
PANORAMA
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Dispositivi elettrici
safe to touch
Il giusto spazio
servizio lettori 1634
Si concluso il XV convegno nazionale Git - Gruppo
italiano telesicurezza, lappuntamento annuale
organizzato da Hesa. Si trattato di un appuntamento
molto importante in quanto la Hesa, mantenendo fede
allimpegno di diffondere cultura nel mondo della
sicurezza ha organizzato questo convegno per
informare le aziende facenti parte del Git circa le nuove
normative su Impianti e sistemi di sicurezza: le
responsabilit civili e penali.
Il relatore del convegno stato lavvocato Antonio Oddo,
professore a contratto presso lUniversit di Pavia e
docente al Collegio europeo di Parma.
Dal convegno si pu dedurre la direzione intrapresa da
Hesa: fare cultura e informazione sia verso i propri
installatori sia verso l'utente finale, per essere
competitivi in un mercato che sta registrando altissimi
tassi di crescita ed quindi molto appetibile per tutti
coloro che vi operano.
Un convegno
per informare
D
al 1 luglio Eplan Italia ha una
nuova sede: lazienda si tra-
sferita nei pi ampi uffici di via
Achille Grandi 21 a Vimodrone,
proprio alle porte di Milano, dove
ha trovato una collocazione pi
consona alle esigenze di spazio da
dedicare non solo alle proprie ne-
cessit, ma anche a quelle dei clien-
ti. Maggiore accoglienza per gli
utenti, quindi, nella nuova sede
con uffici pi moderni e spazi at-
trezzati pi funzionali per le aule de-
dicate ai corsi di aggiornamento
e formazione, che da sempre co-
stituiscono una delle colonne por-
tanti dei servizi offerti da Eplan
Italia. Lo spostamento nella nuova
sede cade in concomitanza con
una data importante per Eplan Ita-
lia, che compie proprio questanno
i quindici anni di attivit.
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PANORAMA
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
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Sulle armoniche di corrente
A
blerex Europe - filiale euro-
pea della multinazionale Tai-
wanese Uis Abler, che si occupa del-
la progettazione, produzione e
commercializzazione di Ups, i grup-
pi statici di continuit, e di filtri
attivi - e Eei - azienda attiva nel set-
tore del trasporto a fune e degli im-
pianti industriali della lavorazio-
ne del ferro, nella produzione di con-
vertitori e invertitori, filtri attivi e
sistemi rigenerativi - hanno rea-
lizzato, presso i Collegi dei periti di
Vicenza e Padova, due seminari
di aggiornamento sul tema: Ar-
moniche di corrente, il problema e
le soluzioni.
Finalit di tali incontri stata of-
frire ad un target specifico di pe-
riti industriali una soluzione in-
novativa ed efficace alla proble-
matica delle armoniche di cor-
rente che si possono generare
negli impianti con grosse appli-
cazioni di elettronica di potenza.
Durante i seminari si sono alter-
nati interventi degli addetti ai la-
vori di Ablerex ed Eei, che hanno
presentato le normative in studio
per regolamentare il problema e
offerto possibili ed efficaci soluzioni
allinquinamento delle reti causate
dalle armoniche di corrente.
Sono stati esposti i risultati, per
ora sperimentali, ottenuti con
una nuova struttura di filtro atti-
vo offerta da Ablerex in collabo-
razione con Eei.
Certificazione
ambientale
a Monza
P
hilips Italia ha ottenuto la cer-
tificazione ambientale Iso 14001
della propria sede di Monza per le
divisioni Corporate, CE-Elettroni-
ca di consumo, Dap-Piccoli elet-
trodomestici, Lighting e Semicon-
ductors.
Sgs ha verificato e attestato che il
sistema di gestione ambientale
creato da Philips Italia risulta essere
appropriato alla natura dellazienda
e coerente con quanto richiesto
dalla normativa Iso 14001.
La politica ambientale di Philips Ita-
lia risulta coerente con la politica
per lo sviluppo sostenibile - Su-
stainability Policy - del Gruppo
Philips nel mondo, che stabilisce gli
intenti generali dellorganizzazio-
ne e contiene limpegno alla pre-
venzione e al contenimento di tut-
te le sostanze pericolose e inquinanti
e al conseguente continuo miglio-
ramento.
In particolare, Philips Italia ade-
gua costantemente limpostazione
del proprio sistema di gestione
ambientale ai possibili cambia-
menti sia allinterno sia allesterno
dellorganizzazione.
Attraverso lottenimento della cer-
tificazione Iso 14001, Philips Italia
interpreta a livello locale la politi-
ca ambientale di Royal Philips Elec-
tronics, che si dichiara unazienda
eco-efficiente, convinta che per-
seguire obiettivi di miglioramento
negli aspetti ambientali sia anche
unopportunit di innovazione e
rinnovamento.
Un momento del seminario
di aggiornamento sulle armoniche
di corrente
servizio lettori 1617
PANORAMA
14
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Incontrare
linstallatore
di sicurezza
S
i tenuto recentemente a
Bologna il convegno: Il Vi-
deocontrollo Over IP: dallana-
logico al digitale, organizzato
da Excelsa in collaborazione con
Aips, Associazione installatori
professionali di sicurezza.
Le tematiche di grande attuali-
t, concentrate sulla migrazione
da analogico a digitale, hanno at-
tirato numerose societ ope-
ranti nel settore della sicurezza.
Lapertura a cura di Aldo Coro-
nati, presidente Aips, si con-
centrata sulla legge 46/90, at-
tualmente lunico riferimento
per il settore dellinstallazione e
manutenzione di impianti di si-
curezza, e sulla nuova legge in
materia di sicurezza privata che
il legislatore sta sviluppando.
Si sono poi alternati sulla scena
Riccardo Botrini, direttore di-
visione Rts (Real Time Secu-
ri ty), Davi de De Faveri , re-
sponsabile tecnico Rts, Dome-
nico Rossi, responsabile nuovi
prodotti Rts, di Excelsa, e Mau-
ro Bacchiocchi, Channel Deve-
lopment per il settore Svilup-
po Canali Web Solution di Te-
lecom Italia, presentando Ex-
celsa e la sua piattaforma di
Videocontrollo Over IP.
Settore elettrico:
segnali di crescita
L
indagine congiunturale svol-
ta dal Centro Studi Assistal
(che, allinterno di Confindustria,
rappresenta le societ che pro-
gettano, costruiscono e gesti-
scono impianti tecnologici) sul-
linstallazione dimpianti presen-
ta dati incoraggianti.
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In particolare, il comparto elettrico
sembra beneficiare del rivitalizzarsi
del mercato, mentre restano so-
stanzialmente stazionari, nelle
previsioni, i risultati del compar-
to termico e delle telecomunica-
zioni.
Lanalisi per dimensione azien-
dale evidenzia segnali incorag-
gianti per le aziende con un nu-
mero di addetti superiore a 35,
mentre rimangono in linea con il
periodo precedente le previsioni
per gli altri due comparti (inferiore
a 10 addetti e compresi tra 11 e 35
addetti).
Protezione
in aeroporto
M
T Distribuzione, giovane
azienda attiva nel settore
della consulenza e della com-
mercializzazione di sistemi in-
tegrati per la sicurezza e lau-
tomazione, ha recentemente
contribuito alla realizzazione del
sistema antintrusione dellAe-
roporto Valerio Catullo di Villa-
franca a Verona. Lazienda ha
collaborato, innanzitutto, in qua-
lit di fornitore del materiale ne-
cessario ed ha affiancato lin-
stallatore A. Esse nella messa in
opera dellimpianto, seguendo
accuratamente sia laspetto soft-
ware sia hardware. Per la rea-
lizzazione dellimpianto sono
stati adottati un sistema di pro-
tezione perimetrale esterno, che
rileva larrampicamento e il taglio
di recinzioni attraverso sensori,
e unit elettroniche ad elevata ca-
pacit di analisi e una centrale
espandibile gestita a micropro-
cessore per alta sicurezza.
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l codice sulla privacy fa dis-
cutere le imprese, soprattut-
to quelle piccole. Gli adem-
pimenti per la protezione dei da-
ti, imposti dallAutorit garan-
te, infatti, sono troppo onerosi per
le piccole imprese e poco adatti
alla dimensione dellazienda. Il
Codice sulla privacy resta al cen-
tro delle preoccupazioni del mon-
do produttivo pur con il differi-
mento dei termini per ladozione
delle nuove misure minime di
sicurezza stabilito nel decreto
158/2004 (pubblicato sulla Gaz-
zetta Ufficiale n. 147 del 25 giu-
gno 2004).
La nuova normativa ha un impatto
impegnativo sulle imprese sia
sul piano della predisposizione dei
sistemi di sicurezza per la tute-
la dei dati personali sia per i co-
sti che si dovranno sopportare per
osservare questa norma. La leg-
ge impone che i dati sensibili
siano tutelati da tutti i soggetti
che li posseggono. Rimanendo
strettamente legati alla piccola im-
presa si pensi ad unimpresa con
due dipendenti, o con un ap-
prendista, oppure ad unaltra
con dei collaboratori che pos-
siedono, in ragione dei rapporti
di lavoro, informazioni.
Da un punto di vista operativo la
legge impone che tutte le azien-
de artigianali, commerciali, in-
dustriali, e tutti i soggetti (anche
onlus, di volontariato etc.), che de-
tengono dati di questo tipo, do-
vranno investire anche in con-
sulenza al fine di poter rispetta-
re la legge.
Se poi pensiamo a particolari ti-
pi di attivit, per esempio le-
stetista, il parrucchiere, lodon-
totecnico e lottico, oltre ai dati
sensibili relativi al personale, si
possono avere, in alcuni casi, in-
formazioni sullo stato di salute dei
propri clienti, necessari per le-
sercizio dellattivit. Queste im-
prese saranno obbligate a redi-
gere un voluminoso e complesso
Documento programmatico del-
la sicurezza. Baster, per esem-
pio, che unestetista compili sche-
de in cui siano contenuti casi di
allergie ai cosmetici dei propri
clienti e per legge scatter lob-
bligo in questione. Le piccole
imprese, ma non solo loro, la-
mentano quindi un aumento dei
costi ma anche un ulteriore ag-
gravio burocratico nellesercizio
dellattivit. Cos, anzich sem-
plificare, si rischia di andare ver-
so la complicazione della vita
dellapparato produttivo nazionale
costituito per lo pi da piccole im-
prese. Tra laltro, senza nessun
beneficio in termini di valore ag-
giunto al prodotto o al servizio che
deve essere commercializzato,
esportato, venduto.
Resta tuttavia lobbligo di ri-
spettare le norme nella speran-
za che il Garante intervenga a fa-
vore di una semplificazione ad
hoc, almeno per le piccole im-
prese. Vediamo ora nel detta-
glio cos il Codice della privacy
e quali sono le sue norme: il de-
creto legislativo n. 196 del 30
giugno 2003, denominato Codice
in materia di protezione dei da-
ti personali entrato in vigore
il 1 gennaio 2004 e rappresenta
il primo tentativo al mondo di
comporre in maniera organica le
innumerevoli disposizioni rela-
tive, anche in via indiretta, alla pri-
vacy, o meglio libert personale.
Esso riunisce in unico contesto la
legge 675/1996 e gli altri decre-
ti legislativi, regolamenti e codici
deontologici che si sono succeduti
in questi anni, e contiene anche
importanti innovazioni tenendo
conto della giurisprudenza del
Garante e della direttiva UE
2000/58 sulla riservatezza nelle
comunicazioni elettroniche.
Il Testo unico ispirato allin-
troduzione di nuove garanzie
per i cittadini, alla razionalizza-
zione delle norme esistenti e al-
A proposito
di privacy
ATTUALIT
Un provvedimento one-
roso e complicato per le
imprese: slittano i ter-
mini al 31 dicembre, ma
gli adempimenti restano
pesanti
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Roberta Leprotti
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NUOVO CODICE DELLA PRIVACY
PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
la semplificazione degli adem-
pimenti e sostituisce la legge
675 del 1996 sulla protezione dei
dati.
Il Codice ha quindi confermato ed
aggiornato la disciplina in materia
di sicurezza dei dati personali e
dei sistemi informatici e tele-
matici introdotti nel 1996. In par-
ticolare, stato confermato il
principio secondo cui le misure
minime sono solo una parte de-
gli accorgimenti obbligatori in
materia di sicurezza (articolo 33
del Codice) ma di tale impor-
tanza da indurre il legislatore a
prevedere anche una sanzione pe-
nale.
Si confermano due obblighi di-
stinti, come nella 675/96:
a) Obbligo pi generale di ridur-
re al minimo determinati ri-
schi: i dati personali oggetto
di trattamento devono essere
custoditi e controllati per con-
tenere al massimo il rischio
di distruzione o dispersione
anche accidentale. Resta lob-
bligo, oltre alle cosiddette
misure minime, di adottare
ogni misura adatta a valutare
i rischi (articolo 31). Come in
passato, linosservanza di que-
sto obbligo rende il tratta-
mento illecito anche se non si
determina danno per gli in-
teressati; viola inoltre i loro di-
ritti, compreso il diritto fon-
damentale alla protezione dei
dati personali che pu essere
esercitato nei confronti del ti-
tolare del trattamento (arti-
coli 1 e 7, comma 3), ed espo-
ne a responsabilit civile per
danno anche non patrimo-
niale qualora, davanti al giu-
dice ordinario, non si dimo-
stri di avere adottato tutte le
misure idonee ad evitarlo (ar-
ticoli 15 e 152);
b) Il dovere di adottare in ogni ca-
so le misure minime: nel
quadro degli accorgimenti pi
ampi da adottare, occorre as-
sicurare comunque un livello
minimo di protezione dei da-
ti personali. Pertanto il Codi-
ce conferma che lomessa ado-
zione delle indispensabili mi-
sure minime (indicate anali-
ticamente nelle 29 regole in-
cluse nellAllegato B del Co-
dice) costituisce anche reato
(articolo 169 che prevede lar-
resto fino a due anni o lam-
menda da 10mila a 50mila eu-
ro e leventuale ravvedimento
operoso di chi adempie pun-
tualmente alle prescrizioni
del Garante una volta accer-
tato il reato ed effettua un
pagamento in sede ammini-
strativa, ottenendo cos le-
ATTUALIT A PROPOSITO DI PRIVACY
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 19
STRUTTURA ORGANIZZATA
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MISURE DI SICUREZZA

MISURE DI SICUREZZA
stinzione del reato).
Il Codice diviso in tre parti:
- la prima dedicata alle dispo-
sizioni generali, riordinate in
modo tale da trattare tutti gli
adempimenti e le regole del
trattamento con riferimento ai
settori pubblico e privato;
- la seconda la parte speciale de-
dicata a specifici settori. Que-
sta sezione, oltre a disciplinare
aspetti in parte inediti (infor-
mazione giuridica, notificazioni
di atti giudiziari, dati sui com-
portamenti debitori), comple-
ta anche la disciplina attesa da
tempo per il settore degli or-
ganismi sanitari e quella dei
controlli sui lavoratori;
- la terza affronta la materia del-
le tutele amministrative e giu-
risdizionali con il consolida-
mento delle sanzioni ammini-
strative e penali e con le dis-
posizioni relative allUfficio del
Garante.
Come si diceva il nuovo Codice
impone oneri e difficolt alle pic-
cole imprese; tuttavia dobbia-
mo riconoscere che in una so-
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
ATTUALIT A PROPOSITO DI PRIVACY
I RUOLI PRIMA DEL CODICE
I RUOLI CON IL NUOVO CODICE
- Per la generalit dei casi, il 31 dicembre 2004, invece
del 30 giugno 2004 (anche per la redazione del Docu-
mento programmatico sulla sicurezza);
- per i casi in cui, alla data del 31 dicembre 2003, il ti-
tolare fosse stato in possesso di strumenti elettroni-
ci tecnicamente inadeguati, il 31 marzo 2005, invece
del 31 dicembre 2004.
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TABELLA 1 - AUTENTICAZIONE INFORMATICA
Che cos?
Il trattamento dei dati consentito solo mediante lutilizzo di una credenziale
di autenticazione (USER-ID pi password riservata; dispositivo di autenticazione -
es. smartcard - eventualmente associato a utenza o password; caratteristica biometrica
eventualmente associata a utenza o password);
Tutti gli incaricati devono essere dotati di credenziale di autenticazione.
Come deve essere la user-ID?
Individuale;
Non riutilizzabile;
Disattivata in caso di mancato utilizzo (6 mesi eccetto che per le utenze tecniche)
o di perdita della qualit;
Ogni utente pu comunque disporre di pi credenziali di autenticazione.
Come deve essere la password?
Lunga almeno 8 caratteri, o il massimo consentito dal sistema;
Modificata al primo utilizzo e comunque ogni 6 mesi (ogni 3 mesi se utilizzata
per accedere a dati sensibili o giudiziari);
Non contenente riferimenti riconducibili allincaricato.
Come deve essere gestita?
Il Titolare fornisce istruzioni agli incaricati in merito a:
Gestione e conservazione delle credenziali di autenticazione;
Custodia degli eventuali dispositivi di autenticazione;
Gestione e custodia dello strumento elettronico durante le sessioni di trattamento;
Modalit di accesso ai dati, in caso di assenza prolungata o impedimento dellincaricato,
per esigenze organizzative e di sicurezza aziendale.

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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
ATTUALIT A PROPOSITO DI PRIVACY
ciet civilmente sviluppata non
pu non esistere, tra le qualit
proprie dellattivit di produzio-
ne e di distribuzione, la tutela dei
dati personali. Cos come ha sta-
bilito la Carta dei diritti fonda-
mentali dellUnione Europea ri-
conoscendo che la protezione
dei dati personali costituisce un
diritto della persona, autonomo
e distinto dalla generale tutela del-
la vita privata. Nel seguito ven-
gono analizzati alcuni dei punti
rilevanti del testo, che in molte
parti recepisce e codifica le nu-
merose pronunce emanate e i
pareri forniti in questi anni dal Ga-
rante.
SANIT
In ambito sanitario si semplifica
linformativa da rilasciare agli
interessati e si consente di ma-
nifestare il necessario consen-
so al trattamento dei dati con
ununica dichiarazione resa al
medico di famiglia o allorganismo
sanitario (il consenso vale an-
che per la pluralit di trattamenti
a fini di salute erogati da distin-
ti reparti e unit dello stesso or-
ganismo, nonch da pi strut-
ture ospedaliere e territoriali).
Per il settore sanitario vengono
inoltre codificate misure per il
rispetto dei diritti del paziente:
distanze di cortesia, modalit
per appelli in sale di attesa, cer-
tezze e cautele nelle informa-
zioni telefoniche e nelle infor-
mazioni sui ricoverati, estensio-
ne delle esigenze di riservatezza
anche agli operatori sanitari non
tenuti al segreto professionale.
Vengono introdotte (a partire
dal 1 gennaio 2005) le cosid-
dette ricette impersonali, la pos-
sibilit cio di non rendere sem-
pre e in ogni caso immediata-
mente identificabili in farmacia gli
intestatari di ricette attraverso un
tagliando predisposto su carta co-
piativa che, oscurando il nome e
lindirizzo dellassistito, consen-
te comunque la visione di tali
dati da parte del farmacista nei
casi in cui sia necessario. Per i da-
ti genetici viene previsto il rila-
scio di unapposita autorizza-
zione da parte del Garante, sen-
tito il Ministro della salute. Per
quanto riguarda le cartelle cliniche
sono previste particolari misu-
re per distinguere i dati relativi
al paziente da quelli eventual-
mente riguardanti altri interessati
(comprese le informazioni relative
ai nascituri), ma anche specifiche
cautele per il rilascio delle cartelle
cliniche a persone diverse dal-
linteressato.
LAVORO
Viene confermata lelaborazio-
ne di un codice di deontologia e
buona condotta che dovr fissa-
re regole per linformativa ed il
consenso anche degli annunci
per finalit di occupazione (se-
lezione del personale) e della ri-
cezione dei curricula. Il Codice af-
fronta anche la questione dei
controlli a distanza con la riaf-
fermazione di quanto sancito
dallarticolo 4 dello Statuto dei la-
voratori (legge 300/1970). Il la-
voratore domestico tenuto a
mantenere la necessaria riser-
vatezza per tutto quanto si rife-
risce alla vita familiare.
TRATTAMENTO
DATI PERSONALI
IN AMBITO GIUDIZIARIO
Vengono meglio garantiti i di-
ritti della personalit delle parti.
Il Codice prevede anche che lin-
teressato possa chiedere, nel
processo, di apporre sulla sen-
tenza unannotazione con la qua-
le si avvisa che, in caso di pub-
blicazione del verdetto su riviste
giuridiche o su supporti elettro-
nici o di diffusione telematica,
devono essere omessi i dati del-
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TABELLA 2 - ALTRE MISURE
Misure per tutti i dati personali
Ambito di trattamento - aggiormanento periodico e verifiche (almeno annuali) dellambito
di trattamento consentito agli incaricati e redazione della lista degli incaricati;
Antintrusione (antivirus, firewall) - installazione ed aggiornamenti (almeno ogni 6 mesi);
Patch di sicurezza - aggiornamenti periodici dei software volti a prevenire la vulnerabilit
di strumenti elettronici e a correggere difetti (almeno annualmente; ogni 6 mesi in caso
di trattamento di dati sensibili);
Backup - istruzioni tecniche ed organizzative per il salvataggio dei dati (almeno
ogni settimana).
Misure specifiche per i dati sensibili
Supporti rimovibili (anche cartacei) - istruzioni organizzative e tecniche per la loro custodia,
il loro uso, la loro distruzione e per la cancellazione delle informazioni contenute;
Ripristino dei dati - adozione di idonee misure per il ripristino in caso di danneggiamento
dei dati e/o degli strumenti (entro 7 giorni);
Firewall - attivazione di idonei strumenti elettronici contro laccesso abusivo;
Accesso agli archivi (anche cartacei) - accesso autorizzato, controllato e registrato
dopo lorario di ufficio.
Misure di tutela e garanzie
Il Titolare che adotta misure minime di sicurezza avvalendosi di soggetti esterni
alla propria struttura, per provvedere allesecuzione riceve dallinstallatore
una descrizione scritta dellintervento effettuato che ne attesta la conformit
alle disposizioni del disciplinare tecnico.
STRUMENTI PRIMA DEL CODICE
SEMPLIFICAZIONE
STRUMENTI
CON IL NUOVO CODICE
Artt. 4 - Definizioni
Artt. 32/33 - Misure
di Sicurezza
Artt. 33/36 - Misure Minime
di Sicurezza
Allegato B - Disciplinare tecnico
Art. 15 - Risarcimento danni
Art. 169 - Sanzioni penali
Art. 180 - Disposizioni
transitorie
MISURE DI SICUREZZA NORMATIVA

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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
ATTUALIT A PROPOSITO DI PRIVACY
linteressato. La versione della
sentenza cos pubblicata va sem-
pre criptata quando si tratta di
minori. Con disposizione espres-
sa si attribuisce maggiore tute-
la ai minori non solo nel proces-
so penale, ma anche nei proce-
dimenti civili e amministrativi.
PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE
Il Codice innova anche, racco-
gliendo indicazioni del Garante,
nella materia della notificazio-
ne degli atti giudiziari e degli
atti amministrativi e impone la re-
gola della busta chiusa per i ca-
si di notifica effettuata a perso-
na diversa dal destinatario. Vie-
ne sancita espressamente la ne-
cessit per gli enti pubblici di
approvare regolamenti per i trat-
tamenti dei dati sensibili, ma so-
lo con il parere conforme del Ga-
rante.
LISTE ELETTORALI
Le liste elettorali non possono
essere pi usate per promozione
commerciale, ma solo per scopi
collegati alla disciplina elettora-
le e per finalit di studio, ricerca
statistica, scientifica o storica o
a carattere socio assistenziale.
TELECOMUNICAZIONI
I cittadini potranno meglio sce-
gliere se essere inseriti nellelenco
telefonico o le modalit con le
quali comparire sullelenco: po-
tranno decidere, in particolare,
se far usare i loro numeri tele-
fonici e indirizzi anche per in-
formazioni commerciali o solo
per comunicazioni interperso-
nali.
SPAMMING
Linvio di messaggi attraverso
sistemi automatizzati (sms, mms,
fax, posta elettronica) richiede il
consenso degli interessati. Il
cliente deve essere informato
della possibilit di opporsi a
messaggi indesiderati.
SETTORI PARTICOLARI
Per internet, videosorveglianza,
direct marketing, centrali ri-
schi private, il codice confer-
ma la previsione di appositi co-
dici deontologici che fissano re-
gole specifiche.
SANZIONI
Sanzioni pecuniarie e penali au-
mentate per chi viola la privacy,
in particolare per luso dei dati
senza consenso degli interessa-
ti, per il mancato adempimento
nei confronti di un provvedi-
mento del Garante, per la man-
cata informativa agli interessati
sulluso che si intende fare dei da-
ti che li riguardano.
MISURE DI SICUREZZA
Vengono rafforzate, in un quadro
di evoluzione tecnologica, le mi-
sure di sicurezza contro i rischi di
distruzione, intrusione o uso im-
proprio. Alle precauzioni gi pre-
viste nella normativa precedente
(password, codici identificativi,
antivirus...) che sono entrate in vi-
gore il 1 gennaio 2004, se ne ag-
giungono altre come: password di
non meno di otto caratteri, au-
tenticazione informatica, sistemi
di cifratura, procedure per il ri-
pristino dei dati, eccetera.
NOTIFICAZIONE
Semplificata la notificazione, ov-
Geo,lerogatore
di dimensioni ridotte
non pi
sporgenze
di cavi con
spine
inserite!
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servizio lettori 1497

DISCIPLINARE TECNICO
In confronto al Regolamento del DPR 318/99 il Disciplinare Tecnico:
Rappresenta un salto di qualit
Ha maggior chiarezza
svincolato da situazioni tecnologiche
Rafforza le misure minime e d maggiori garanzie
Presta particolare attenzione ai dati sulla salute
MISURE MINIME DI SICUREZZA
Rappresentano il livello minimale
Non rappresentano lobiettivo voluto dalla legge misure idonee
Elenco predefinito (Allegato B)
Identificate nel disciplinare tecnico incluso nel Codice Privacy (Allegato B)
SANZIONI
Mancata adozione misure idonee
Risarcimento danno patrimoniale e non ex art. 2050 codice civile
Mancata adozione misure minime
Sanzione penale - Titolare, responsabile, incaricato
Risarcimento danno patrimoniale e non ex art 2050 codice civile
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servizio lettori 1757
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
ATTUALIT A PROPOSITO DI PRIVACY
vero latto con cui limpresa, il pro-
fessionista o la pubblica ammi-
nistrazione segnala allAutori-
t i trattamenti di dati che in-
tende effettuare.
La notifica dovr essere effet-
tuata solo in particolari casi di
trattamento di dati sensibili (spe-
cie se sanitari) con determinate
modalit duso, ma anche per
trattamenti particolarmente a
rischio, effettuati con strumen-
ti elettronici, nel campo della
profilazione dei consumatori, op-
pure in relazione a procedure di
selezione del personale e ricer-
che di marketing, nonch in ipo-
tesi di utilizzo di informazioni
commerciali e relative alla sol-
vibilit.
Diminuiscono le ipotesi di noti-
fica obbligatoria, e vengono snel-
lite anche le modalit della stes-
sa: solo per via telematica, se-
guendo le indicazioni del Ga-
rante quanto allutilizzo della
firma digitale.
CONSENSO
Il codice della privacy sviluppa
il principio del bilanciamento
degli interessi con uno snelli-
mento degli adempimenti a ca-
rico delle aziende.
Resta sostanzialmente confer-
mata la necessit del consen-
so, ma si prevedono alcune altre
ipotesi di esonero con riferi-
mento a settori specifici.
INFORMATIVA
Rimane fermo ladempimento
dellinformativa agli interessati
preventiva al trattamento dei
dati.
Il Garante pu, comunque, in-
dividuare modalit semplifica-
te in particolare per i servizi te-
lefonici di assistenza e informa-
zione al pubblico (call center).
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ULTERIORI NOVIT DEL DISCIPLINARE
Doppio controllo di accesso informatico:
autenticazione
autorizzazione
Robustezza password: obbligo di almeno 8 caratteri (numeri e lettere)
Vulnerabilit: obbligo di installazione di antivirus e firewall e di aggiornamento
almeno ogni 6 mesi
Salvataggi/ripartenze
Separazione dei dati identificativi dai dati sanitari
Relazione a bilancio
SISTEMA PROFILO DI AUTORIZZAZIONE
Cos il sistema di autorizzazione?
Linsieme di strumenti e procedure che abilitano laccesso ai dati e alle modalit
di trattamento degli stessi, in funzione del profilo di autorizzazione del richiedente
Cos il profilo di autorizzazione?
Linsieme delle informazioni, univocamente associate ad una persona, che consente
di individuare a quali dati essa pu accedere, nonch i trattamenti ad essa consentiti
assegnato al singolo incaricato o per classi omogenee
I criteri del profilo sono individuati preventivamente
Esistono criteri di revoca del profilo stesso
Sono svolte verifiche periodiche sui criteri assegnati
DOCUMENTO PROGRAMMATICO SICUREZZA-DPS
Cos?
una delle misure minime di sicurezza elencate nel disciplinare tecnico
Va aggiornato entro il 31 marzo di ogni anno (con esclusione del 2004 per cui sono
stati differiti i termini)
obbligatorio per i dati sensibili/giudiziari trattati elettronicamente
Non obbligatorio ma obbligato in relazione a tutti i dati
Sintetizza la Policy di sicurezza adottata
il prerequisito per le misure idonee
Contenuto del DPS:
Elenco dei trattamenti
Analisi dei rischi
Distribuzione dei compiti e delle responsabilit
Misure adottate
Salvataggio e ripristino dei dati
Education degli incaricati
Sicurezza dei dati affidati in gestione a terzi
Separazione dei dati sanitari dai dati identificativi della persona
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servizio lettori 1758
G
li ausiliari di comando so-
no dispositivi meccanici
che hanno la funzione di
comandare la manovra delle ap-
parecchiature incluse le segna-
lazioni, gli interblocchi elettrici ecc.
e sono costituiti da uno o pi
elementi di contatto azionati da
un unico sistema.
Questa definizione, tratta dalla
norma Cei EN 60947-5-1, si rife-
risce ad una vasta gamma di ap-
parecchiature destinate agli equi-
paggiamenti elettrici di macchi-
ne e impianti, volte ad assolve-
re le funzioni di ausiliari, verifi-
care la giusta successione delle
manovre, svolgere - in senso pi
generale - quella funzione di in-
terfacciamento, o meglio di anel-
lo di collegamento, tra luomo e
la macchina.
Limportanza degli ausiliari di
comando e soprattutto la loro
scelta ed installazione (elemen-
ti questi non sempre giusta-
mente considerati nel passato) so-
no diventate, alla luce delle recenti
norme e direttive europee, un
aspetto prioritario ai fini della
sicurezza
(1)
.
La norma Cei EN 60947-5-1, oltre
a definire le caratteristiche degli
attuatori da impiegarsi come au-
siliari di comando e le prove a cui
devono essere sottoposti, pre-
cisa quali sono gli organi di co-
mando ammessi, nonch le ti-
pologie degli elementi di con-
tatto. Relativamente ai primi (or-
gani di comando) la norma li am-
mette: a pulsante, a trazione, a
pressione-trazione (push-pull),
rotativi, a chiave, ad aggancio, a
pedale, a leva, luminosi. Nel se-
guito verranno brevemente pre-
sentati i principali dispositivi di
comando e segnalazione, richia-
mando le funzioni che devono
essere svolte, le corrette moda-
lit di scelta e installazione, le ca-
ratteristiche tecniche peculiari.
Per quanto riguarda invece le ti-
pologie di contatto si rimanda il
lettore alla tabella 1, diretta-
mente estrapolata dalla norma Cei
EN 60947-5-1.
I PULSANTI
Il pulsante, funzionalmente, la
riunione di uno o pi contatti
azionati manualmente dallope-
ratore. Costruttivamente, invece,
formato dallinsieme dei contatti,
dal perno di azionamento e dal-
lelemento di comando, che pu
essere a fungo, a leva, a bottone,
a chiave...
Il colore dellelemento di co-
mando deve essere coerente con
quanto prescritto dalla norma
Cei 16-3 la quale, per altro, ha do-
vuto tener conto di differenti
realt; ci ha indotto il normatore
a vietare taluni colori per pul-
santi destinati ad alcune fun-
zioni, ad attribuire il termine di
preferenziale ad altri e, infine,
a consentire luso di altri colori an-
cora. La tabella 2 riassume quan-
to sopra. In ogni caso la norma
prevede espressamente che il co-
lore rosso deve essere utilizzato
esclusivamente per le seguenti
funzioni: arresto, disinserzione
ed emergenza.
GLI ATTUATORI LUMINOSI
Costituiscono una variante del
pulsante (pur conservando la ca-
ratteristica di essere quella par-
te dellorgano di comando che
entra in contatto diretto con lo-
peratore e che pertanto realizza,
anche in questo caso, linterfac-
La scelta e linstallazione sono
diventate, alla luce delle recenti
norme e direttive europee, un
aspetto fondamentale ai fini del-
la sicurezza
Gli ausiliari
di comando
Antonio Porro
NORMATIVA
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(1) La stessa norma Cei EN 60947-5-1 precisa, allart. 2.1.3, che gli ausiliari di comando
sono destinati a fornire un maggiore grado di sicurezza al personale che lavori sullapparec-
chiatura comandata. Per tale ragione, essi devono essere azionati manualmente facendo
affidamento sullintelligenza delle persone addestrate per una pronta reazione nel caso in cui
loperazione dovesse fallire, come per esempio in caso di contatti insufficientemente aperti.
Figura 1 - Pulsante multifunzione e selettore a manopola
La norma Cei
EN 60947-5-1,
precisa quali sono
gli organi di comando
ammessi, nonch le
tipologie degli
elementi di contatto.

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servizio lettori 1759
cia uomo-macchina) e come tali
possono presentarsi, oltre che
nella tradizionale forma di bottone,
anche come leva, impugnatura e,
talvolta, come immagine virtua-
le a video di un computer.
La codificazione cromatica ca-
ratterizza gli attuatori luminosi co-
me portatori di un indirizzo offerto
alloperatore per lindividuazio-
ne degli organi di comando e
per impostare e/o impartire ordini,
sequenze, predisposizioni o altro
ancora. La norma di riferimento
sempre la Cei 16-3 (classifica-
zione europea Cei EN 60073),
che identifica tre tipi di attuato-
ri luminosi:
- tipo A: mantiene lo stesso colore
sia spento sia acceso;
- tipo B: assume da acceso un co-
lore diverso da quello che lo
caratterizza nella posizione di
spento;
- tipo C: privo di significato
cromatico quando spento,
mentre quando acceso pu
assumere pi colorazioni, cia-
scuna delle quali ha un diverso
significato.
La norma, inoltre, identifica due
distinte modalit duso: per se-
gnalazione e per conferma.
Ogni attuatore luminoso de-
vessere pertanto conforme sia a
tabelle cromatiche attinenti la
funzione segnalazione sia alla
tabella 3, attinente la funzione di
comando.
A titolo desempio, nella figura 1,
vengono riportati un pulsante
multifinzione e un selettore a
manopola.
I COMANDI
DI EMERGENZA
I dispositivi preposti a questa
funzione devono porre in essere,
nel minor tempo possibile, si-
tuazioni e/o stati di sicurezza
della macchina o dellimpianto.
Il loro intervento previsto quan-
do si verificano eventi in cui le bar-
riere protettive sono state su-
perate e situazioni di pericolo
possono coinvolgere le persone
o lambiente. Il comando - con i
dispositivi elettrici ad esso as-
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
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sono adatti a rilevare, con elevata immunit
ai disturbi, materiali metallici e non, solidi o
liquidi nellindustria alimentare, chimica, della
plastica, del legno, della ceramica, del vetro
e dellimballaggio. Installabili vicino ad inverter
o in ambienti con presenza di forti cariche
elettrostatiche, non risentono di interferenze
causate da cellulari GSM o ponti
radio.
Scusate, togliamo il disturbo.

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TABELLA 1 - TIPOLOGIE DI CONTATTO PREVISTE
DALLA NORMA CEI EN 60947-5-1
TABELLA 2 - COLORI DEI PULSANTI
E LORO SIGNIFICATO
Colore Significato del colore Esempi di impiego
- Arresto demergenza
Azione in caso di emergenza - Attivazione di un dispositivo
antincendio
- Arresto generale
- Arresto di uno o pi motori
- Arresto di un elemento
Rosso Arresto o disinserzione di una macchina
- Apertura di un dispositivo
dinterruzione
- Ripristino combinato con larresto
- Intervallo per sopprimere
Giallo Intervallo condizioni anormali o per evitare
cambiamenti non desiderati
- Avviamento generale
- Avviamento di uno o pi motori
- Avviamento di un elemento
di una macchina
- Chiusura di un dispositivo
dinterruzione
- A questo colore pu essere
Qualsiasi significato specifico non assegnato, in casi particolari,
compreso in quelli sopra descritti un significato non coperto
dai colori: rosso, giallo e verde
- Possono essere utilizzati
Non viene attribuito per tutte le funzioni salvo
alcun significato specifico che per i pulsanti con la sola
funzione di arresto o disinserzione
Verde
Blu
Avviamento o inserzione
Nero
Grigio
Bianco
Figura 2 - Segnale luminoso monolampada a Led
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 31
sociati - deve essere congegna-
to secondo i principi generali
della sicurezza esposti nella nor-
ma Cei EN 60204-1 Equipag-
giamento elettrico delle mac-
chine (classificazione Cei 44-5)
ed realizzato mediante il pul-
sante rosso (corredato con tar-
ghetta a sfondo giallo) a fungo
(figura 3).
Il comando deve sempre essere
a disposizione delloperatore e
pertanto la sua accessibilit e vi-
sibilit devessere garantita in
tutte le possibili condizioni di la-
voro; inoltre, lallegato I della
Direttiva Macchine indica chia-
ramente, allart. 1.2.4, la ne-
cessit di munire ogni macchi-
na di uno o pi dispositivi di ar-
resto di emergenza, indicando-
ne altres i requisiti e le funzio-
ni, che sono:
- comprendere dispositivi di co-
mando chiaramente individua-
bili, ben visibili e rapidamente
accessibili;
- provocare larresto del proces-
so pericoloso nel tempo pi
breve, senza creare rischi sup-
plementari;
- eventualmente avviare, o per-
mettere di avviare, alcuni mo-
vimenti di salvaguardia.
GLI INDICATORI
LUMINOSI
Da ultimo, un cenno sugli indicatori
luminosi, ossia quei dispositivi
che servono alla realizzazione
pratica delle segnalazioni lumi-
nose necessarie per la verifica
dellandamento delle varie fun-
zioni operative.
I colori specifici, che non posso-
no essere derogati, e le infor-
mazioni che gli indicatori luminosi
trasmettono sono sintetizzate
nella tabella 4, dedotta dalla nor-
ma Cei 16.3.
TABELLA 3 - COLORE DEGLI ATTUATORI ATTINENTI LA FUNZIONE DI COMANDO
Colore Significato Spiegazione Esempi applicativi
- Comando di emergenza
- Comando di arresto
Da azionare in caso di pericolo demergenza
o di emergenza - Attivazione dei sistemi
antincendio
- Arresto o disinserzione
- Intervento per sopprimere o
per sopperire ad una condizione
anormale
- Intervento manuale per
riavviare un ciclo automatico
interrotto
- Avviamento aspiratori
di sicurezza
- Chiusura protezioni
antinfortunistiche
- Avviamento generico o
inserzione
Da azionare obbligatoriamente - Ripristino dei rel di
Blu Obbligatoriet in determinate condizioni protezione
(non coinvolgenti la sicurezza)
- Avviamento
- Inserzione
- Arresto
- Disinserzione
- Comando ad impulso
- Comando alternativo di
avviamento/arresto o
inserzione/disinserzione
TABELLA 4 - COLORI DEGLI INDICATORI LUMINOSI E LORO SIGNIFICATO
Colore Significato del colore Spiegazione Esempi di impiego
- Mancanza di pressione in un
sistema di lubrificazione
- Temperature che oltrepassano
Avvertimento di un pericolo i limiti di sicurezza specificata
Rosso Pericolo o allarme potenziale o di una situazione - Apparecchiature di primaria
che necessita unazione immediata importanza bloccate da
un dispositivo di protezione
- Pericolo inerente a parti accessibili
in movimento o sotto tensione
- Temperatura (o pressione)
Cambiamento o imminente diversa da un livello normale
cambiamento di condizioni - Sovraccarico, ammesso solo per
un periodo limitato
- Fusibile refrigerante
in circolazione
- Controllo automatico di caldaia
in servizio
- Macchina pronta per la messa
in marcia
Al blu pu essere attribuito
un significato non coperto - Indicatore di comando a distanza
dai tre colori sopra menzionati: - Selettore in posizione predisposto
rosso, giallo o verde
Qualsiasi significato; pu essere
utilizzato tutte le volte che si ha
Bianco un dubbio sullutilizzazione dei tre
colori: rosso, giallo verde e, per
esempio, per indicare una conferma
Da azionare in condizioni anormali Anormalit Giallo
Rosso Emergenza
Verde Sicurezza
Da azionare per produrre
condizioni normali o per predisporre
una condizione di sicurezza
Bianco
Nero
Grigio
Funzioni generali
Funzioni generali
Funzioni generali
(non specificato)
(non specificato)
(non specificato)
Giallo Attenzione
Verde Sicurezza
Indicazione di una condizione
sicura o autorizzazione a procedere
(via libera)
Blu
Significato specifico attribuito
secondo le necessit
del caso considerato
Figura 3 - Pulsante di emergenza
La norma identifica
due distinte modalit
duso: per segnalazione
e per conferma
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sistono oggi direttive eu-
ropee rivolte a giocattoli,
dispositivi medici, appa-
recchiature radio, apparecchi ter-
minali di telecomunicazione...
concepite, nella maggior parte
dei casi, con lo scopo di tutela-
re la qualit funzionale e la si-
curezza del prodotto finale. Esse
dettano precise regole pertinen-
ti limmissione sul mercato co-
munitario di un certo prodotto, e
sono quindi divenute di fonda-
mentale importanza, oltre che
per lacquirente del prodotto finale,
anche per produttori, progetti-
sti, installatori o consulenti. A
meno di non volersi riferire ad
una ristretta classe di problema-
tiche (o di prodotti), gli aspetti
coinvolti sono cos tanti da im-
pedire unanalisi esaustiva in bre-
vi spazi. Nel corso di questo ar-
ticolo si affronter quindi il tema
con specifico riferimento alle prin-
cipali esigenze sentite dagli ope-
ratori del settore elettrico/elet-
tronico. Ci si far guidare allo
scopo direttamente dalle specifi-
che contenute nelle direttive e
nelle norme tecniche in vigore.
COME NACQUERO
LE DIRETTIVE?
Il mercato comune europeo trae la
propria origine dal Trattato di Ro-
ma firmato dai rappresentati di
alcuni stati (tra i quali lItalia) nel
1957. Uno dei principali traguar-
di era quello di creare un unico
grande mercato di oltre 250 milioni
di consumatori che coinvolgesse
le nazioni aderenti ed i relativi
produttori.
Apparve subito evidente che af-
finch ci potesse realizzarsi, era
necessario far cadere molte bar-
riere, di natura sia tecnica sia bu-
rocratica, che rendevano difficol-
tosi gli scambi di merci tra i diversi
stati membri. Per quanto attiene
agli ostacoli di natura tecnica, oc-
correvano ad esempio validi rife-
rimenti comuni che tutti i co-
struttori europei potessero adot-
tare nelle fasi di progetto, produ-
zione, valutazione delle presta-
zioni, redazione della manualisti-
ca, eccetera.
Gli ostacoli di natura burocratica
derivavano invece da alcune dif-
ferenze inevitabilmente esistenti
tra le giurisprudenze dei diversi
paesi.
Gli esperti concordarono che la
via migliore da percorrere fosse
quella di predisporre appositi stru-
menti legislativi comuni che di-
sciplinassero argomenti, fino a
quel momento regolati in manie-
ra autonoma da ogni singolo sta-
to membro. Tali strumenti furono
indicati con il nome di Direttive
comunitarie: fu stabilito che es-
se venissero fatte proprie e deli-
berate dal pi alto organo legife-
rante della Comunit: il Consiglio
dellUnione Europea formato dai
Ministri di tutti gli Stati membri.
IL NUOVO APPROCCIO
Come sovente accade nella rea-
lizzazione di sistemi basati su in-
novative visioni, lidea di origine
spesso brillante ma le modalit
con le quali essa viene imple-
mentata possono rivelarsi, col
Direttive europee
e marcatura CE
NORMATIVA
Un tempo la certificazione e limmissione sul
mercato dei prodotti avveniva, nei singoli stati, con
riferimento a decreti legge e norme nazionali;
oggi, invece, ci sono disposizioni e regole comu-
nitarie
34
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Mario Giorgio Bartolo
TABELLA 1 - ALCUNE DIRETTIVE
DEL SETTORE ELETTRICO
Titolo Acronimo ufficiale Numero ID
Apparecchiature radio ed apparecchi R&Tte 99/05/EC
terminali di telecomunicazione
Compatibilit elettromagnetica Emc 89/336/EEC
Dispositivi medici Med3 93/42/EEC
Dispositivi medici impiantabili attivi Med2 90/385/EEC
Equipaggiamenti elettrici destinati ad essere Lvd 73/23/EEC
utilizzati entro certi limiti di tensione
Giocattoli Toys -
Macchine Md 89/392/EEC
Nel testo
della direttiva
vengono stabiliti
solamente
dei requisiti minimi
tempo, inadeguate. Fu cos anche
nel caso delle direttive per le qua-
li non pochi problemi contribuirono
a renderne la diffusione pi diffi-
coltosa del previsto. Per porre ri-
medio a ci, fu effettuata unap-
profondita analisi del nuovo stru-
mento legislativo e ci consent di
individuare nella sua filosofia di
approccio al problema le cause
delle citate difficolt. Si corse ai ri-
pari modificando radicalmente
alcuni criteri fino ad allora giudi-
cati come capisaldi inamovibili
dalla giurisprudenza classica. La
strada condusse alle cosiddette di-
rettive del nuovo approccio,
termine oggi molto diffuso sul si-
gnificato del quale utile spendere
qualche parola.
La tecnica legislativa classica ri-
chiedeva che il campo di appli-
cazione di ogni direttiva fosse li-
mitato ad una ristretta catego-
ria di prodotti e che contenesse ob-
bligatoriamente anche le relative
prescrizioni tecniche da attuare.
Appare evidente che in tal modo
il numero di direttive sarebbe
stato eccessivo ed in aggiunta a
ci ladattamento dei dettagli tec-
nici al progresso tecnologico ri-
chiedeva continui aggiornamen-
ti ad ognuna di esse.
Dal 1985 in poi stato adottato un
nuovo approccio al problema, sia
in termini legislativi sia pi pu-
ramente tecnici. Una lettura an-
che sommaria al testo di una di-
rettiva del nuovo approccio suf-
ficiente per rendersi conto di co-
me il campo di applicazione sia sta-
to esteso evitando che la stessa
fosse indirizzata a ristrette cate-
gorie di prodotti: un pi ampio
campo di applicazione riduce il
numero di direttive emesse a tut-
to vantaggio della flessibilit.
Nel testo della direttiva vengono,
inoltre, stabiliti solamente dei re-
quisiti minimi che devono obbli-
gatoriamente possedere tutti i
prodotti rientranti nel campo di ap-
plicazione. Si tratta ovviamente di
specifiche differenti a seconda
della direttiva considerata ma
poich le direttive abbracciano
unampia gamma di prodotti, i
requisiti non possono che essere
dati in termini generali mante-
nendo cos il testo svincolato da
dettagli tecnici.
Il non legare le tecniche di co-
struzione e funzionamento dei
prodotti a rigide disposizioni le-
gislative, bens fornire solamen-
te alcuni requisiti essenziali
inerenti tutti i prodotti di un de-
terminato tipo, permette una pi
libera evoluzione tecnica nella
maggior parte dei campi co-
struttivi.
Nei testi delle direttive vengono
in altre parole indicati unicamente
gli obiettivi finali che i costrutto-
ri (o chi per loro) dovranno per-
seguire sui prodotti, lasciando
una certa libert sul come que-
sti possano essere ottenuti. In
tal modo anche prodotti tecno-
logicamente innovativi, costruiti
adottando soluzioni allavan-
guardia e non ancora codificate
normativamente, potranno esse-
re immessi sul mercato qualora
soddisfacenti i requisiti essen-
ziali prescritti. Di converso i co-
struttori di prodotti con tipolo-
gia pi classica, per i quali esistono
precise specifiche normative, tro-
veranno senzaltro pi agevole il
riferimento a queste ultime.
Per i dettagli tecnici stato invece
adottato il sistema del rimando
esplicito a specifici documenti di
riferimento emanati da organi-
smi di normazione riconosciuti:
le norme tecniche armonizzate.
Con tale sistema, ladeguamento
delle disposizioni tecniche allo
stato dellarte pu essere limita-
to, nella maggior parte dei casi, al-
le sole norme tecniche senza che
risultino necessarie continue mo-
difiche al testo della direttiva in
questione. Effetto di ci una
maggiore stabilit temporale
dei testi delle direttive i quali
non necessitano cos di continue
revisioni e risultano nel contem-
po pi semplici, snelli e fruibili
anche ai non esperti. Le norme
NORMATIVA DIRETTIVE EUROPEE E MARCATURA CE
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 35

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vanno in tal modo a costituire un
riferimento tecnico ben preciso
per costruttori e progettisti: i pro-
dotti realizzati seguendo tale ri-
ferimento devono essere con-
siderati conformi ai requisiti es-
senziali imposti. Riepilogando,
lenorme vantaggio della filosofia
del nuovo approccio (presente in
tutte le direttive emesse dopo il
1985), pu essere riassunto nei se-
guenti tre punti:
- ampio campo di applicazione;
- prescrizione di soli requisiti es-
senziali;
- rimando a norme armonizzate di
riferimento per dettagli tecnici.
IL RECEPIMENTO
DELLE DIRETTIVE
Le direttive comunitarie sono do-
cumenti legislativi che, dopo un
preciso iter, vengono adottate
dal Consiglio dellUnione Euro-
pea. Una volta adottato, il testo di
ogni direttiva viene pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale della Co-
munit Europea (Ojec) con lo sco-
po di ufficializzarlo e notifi-
carlo ai singoli Stati membri. im-
portante focalizzare lattenzione
sul fatto che sono questi ultimi i
destinatari naturali delle di-
sposizioni legislative contenute nel-
le direttive.
I singoli stati hanno poi il dovere
di recepire la direttiva entro
un ben preciso lasso di tempo
stabilito nella stessa.
Allatto pratico ci avviene me-
diante emissione, da parte dello
Stato membro, di un apposito De-
creto attuativo pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale dello stesso
Stato. Tale Decreto traduce il te-
sto della direttiva e lo adatta,
senza stravolgerne il significato,
alla legislazione dello Stato in
questione. Questultimo inol-
tre tenuto ad abrogare tutte le
eventuali precedenti disposizioni
legislative interne che risultino
in contrasto con le specifiche con-
tenute nella direttiva appena re-
cepita. Non difficile intuire che
un tale sistema porter in breve
tempo ad una uniformit tra le leg-
gi nazionali dei singoli stati con
conseguente abbattimento di
molte barriere tecniche e com-
merciali che hanno ostacolato,
nel passato, il libero scambio di per-
sone, capitali, beni e servizi tra i
paesi comunitari.
LE DIRETTIVE
SI POSSONO MODIFICARE?
Nonostante tutte le misure adot-
tate, la necessit delladegua-
mento al progresso tecnico e le-
gislativo porta a lievi ma frequenti
modifiche ai testi delle direttive.
Allo scopo vengono emesse dal-
la stessa comunit altre direttive
cosiddette di modifica che pos-
sono riguardare contemporanea-
mente una o pi direttive gi in vi-
gore, nonch uno o pi aspetti
delle stesse. Un caso eclatante
in merito costituito dalla diret-
tiva 93/68 del 22 luglio 1993, det-
ta in gergo anche Direttiva mar-
catura CE, la quale ha modificato
il testo di un gran numero di di-
rettive allora in vigore (tra cui
anche la 89/336 Emc e la 73/23 Lvd
di cui si parler diffusamente nel
seguito) introducendo, tra laltro,
luso dellespressione marcatu-
ra CE in luogo di marchio CE.
COSA SI PU
TRARRE DAL NOME
DI UNA DIRETTIVA
Tutte le principali informazioni
inerenti una particolare diretti-
va (oggetto, anno di emissione,
ecc...) possono essere desunte
dal modo in cui la stessa iden-
tificata. Lidentificazione di ogni
direttiva , infatti, effettuata me-
diante tre campi che costituisco-
no una sorta di codifica:
- primo campo: contiene un iden-
tificativo numerico composto
da due numeri separati dalla
barra /. Il primo numero for-
mato da due cifre ed indica lan-
no nel quale la direttiva stata
emessa, il secondo numero
costituito da due o pi cifre ed
riservato alla numerazione
progressiva di emissione allin-
terno dellanno considerato. Co-
s la sigla numerica 89/336 indica
la direttiva con identificativo
336 emessa nellanno 1989; ana-
logamente la sigla 99/05 indica
la direttiva identificata con il
numero 05 emessa nellanno
1999;
- secondo campo: contiene un
acronimo con il quale la direttiva
stessa viene indicata dagli ad-
detti ai lavori; lacronimo ha
lo scopo di sintetizzare, nella
maniera pi efficiente possibi-
le, il titolo ufficiale della direttiva,
il quale ha a sua volta lovvio sco-
po di indicarne le caratteristiche
essenziali nonch il contenuto
e/o il campo di applicazione
(e.g. Lvd Low voltage directive,
R&Tte Radio and terminal te-
lecomunication equipments);
- terzo campo: contiene il titolo uf-
ficiale della direttiva che viene
stabilito rispettando il criterio
del massimo contenuto infor-
mativo nel minimo testo.
Ad esempio, esso pu essere fis-
sato in base alla categoria di ap-
parecchi ai quali la direttiva
rivolta (cio con riferimento di-
retto al gi citato campo di
applicazione): in questo caso
rientrano la maggior parte del-
le direttive in vigore (esempio:
dispositivi medici, macchi-
ne...). Il titolo pu tuttavia es-
sere stabilito anche in base ad
eventuali requisiti intrinseci
della direttiva stessa: esempio
di ci la direttiva generale
compatibilit elettromagneti-
ca. La tabella 1 riassume titoli
ufficiali, acronimi e sigle iden-
tificative di alcune tra le diret-
tive pi presenti nel settore
elettrico.
DUE DIRETTIVE
GENERALI
La grande variet di dispositivi
elettrici e/o elettronici oggi utilizzati
sia a livello professionale che con-
sumer, nonch la ricchezza di
aspetti tecnici coinvolti, hanno
inizialmente indotto gli organi le-
gislativi ad affiancare alle direttive
destinate ad una precisa classe di
prodotti (come ad esempio quel-
le concernenti i dispositivi medi-
ci, o quella relativa agli apparati
radio e terminali di telecomuni-
cazione solo per citarne due), due
direttive non specifiche bens di
carattere pi generale; esse sono:
- la direttiva Emc 89/336 relativa
alle prescrizioni sulla compati-
bilit elettromagnetica;
- la direttiva Lvd 73/23 relativa al-
le prescrizioni sulla sicurezza
elettrica.
Tranne i casi di prodotti rientranti
nel campo di applicazione di di-
rettive maggiormente specifiche
cui si accennava prima, buona
parte degli apparati elettrici e/o
elettronici rientra nel campo di
applicazione delle due citate di-
rettive.
36
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NORMATIVA DIRETTIVE EUROPEE E MARCATURA CE
Come spiegato nel corso dellarticolo il campo di applicazione
di ogni direttiva del nuovo approccio stato esteso per evi-
tare che la stessa fosse indirizzata a ristrette categorie di
prodotti. quindi frequente la situazione nella quale un de-
terminato dispositivo rientri nel campo di applicazione di di-
rettive differenti e non mutuamente esclusive. In tal caso pre-
stazioni, caratteristiche, regole di immissione sul mercato,
ecc... di quel prodotto dovranno essere valutate con riferi-
mento a tutte le direttive applicabili.
Circa la mutua esclusivit tra direttive risulta esplicativo, ad
opinione di chi scrive, lesempio direttamente proveniente
dallarticolo 2 paragrafo 2 della direttiva 89/336 Emc il quale
recita testualmente: Nella misura in cui delle direttive speci-
fiche armonizzino taluni requisiti di protezione specificati nel-
la presente direttiva, per taluni apparecchi, gli apparecchi in que-
stione ed i requisiti di protezione in questione non sono o ces-
sano di essere compresi nel settore di applicazione della presente
direttiva, non appena dette direttive specifiche siano entrate in
vigore.
UNA DOMANDA RICORRENTE: COSA SUCCEDE
SE UN PRODOTTO RIENTRA NEL CAMPO
DI APPLICAZIONE DI PI DIRETTIVE?
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La nuova norma UNI EN 12464-
1 sostituisce la norma UNI
10380 Illuminazione di inter-
ni con luce artificiale
C
hi si occupa di illuminazione
di ambienti interni abi-
tuato ad utilizzare, ormai da
10 anni, la norma UNI 10380 (1994)
Illuminazione di interni con luce
artificiale e relativa variante A1
(1999).
Ben pochi sanno che tale norma, in
realt, non pi in vigore (dal 20
novembre 2003) e che stata so-
stituita dalla norma EN 12464-1
sullilluminazione dei luoghi di la-
voro allinterno.
A dire il vero, la norma EN 12464-
1 gi in vigore da oltre un anno
(1 luglio 2003), ma tale fatto
passato inosservato perch lUNI
non lha ancora tradotta in italiano,
cosicch la nuova norma non era ri-
portata nel catalogo informatico
delle norme UNI (consultabile sul
sito www.uni.com) e poteva es-
sere acquistata solo come norma eu-
ropea. Poich il ritardo nella tra-
duzione della nuova norma ha or-
mai dellincredibile (a meno che
non sia stata pubblicata mentre
la rivista era in stampa), in consi-
derazione della sua importanza ai
fini pratici, in questa sede si pre-
ferisce riportare una breve sintesi
dei contenuti della norma, antici-
pando la sua pubblicazione come
norma UNI. Il testo che segue si ba-
sa sulla versione inglese della nor-
ma EN 12464-1, che lUNI pu so-
lo tradurre, senza introdurre mo-
difiche. Rispetto alla versione uf-
ficiale della norma UNI che verr
pubblicata in futuro, pertanto, ta-
le testo potr discostarsi solo per
quanto riguarda la terminologia
utilizzata, ma non per i contenuti.
I CONTENUTI
DELLA NUOVA NORMA
La norma EN 12464-1 specifica le
caratteristiche illuminotecniche
che deve soddisfare lilluminazio-
ne (naturale e/o artificiale) negli am-
bienti di lavoro interni. Sono quin-
di esclusi i luoghi di lavoro ester-
ni, per i quali sono in preparazione
specifiche disposizioni normative.
Parlando di luoghi di lavoro, ven-
gono subito alla mente le disposi-
zioni legislative sulla salute e sul-
la sicurezza dei lavoratori (decre-
to legislativo n. 626/1994; decreto
del Presidente della Repubblica
n. 547/1955; ecc.). A questo pro-
posito, opportuno notare come la
norma EN 12464-1 premetta che i
requisiti da essa riportati non sia-
no mirati a salvaguardare la salu-
te e la sicurezza dei lavoratori, il che
appare effettivamente un po stra-
no. Il lettore non si preoccupi: nel-
la stragrande maggioranza dei ca-
si, il rispetto della norma consen-
te di garantire la sicurezza e la sa-
lute dei lavoratori.
Tuttavia, possono esistere situazioni
lavorative particolari, che richie-
dono prestazioni illuminotecniche
pi restrittive di quelle indicate
dalla norma stessa.
Quello che la norma intende af-
fermare, quindi, che non suffi-
ciente rispettarne le prescrizioni per
garantire, sempre e comunque, la
sicurezza e la salute dei lavorato-
ri. Prima di poter affermare ci,
deve sempre essere condotta unat-
tenta valutazione dei rischi.
CARATTERISTICHE
DELLILLUMINAZIONE
Lilluminazione di un ambiente,
ottenuta artificialmente o natu-
ralmente, deve sempre assicurare:
una buona visibilit;
un adeguato comfort ambien-
tale.
Questi requisiti possono essere
garantiti solo se i parametri illu-
minotecnici che caratterizzano lil-
luminazione soddisfano quanto
previsto dalla norma EN 12464-1.
Nel seguito, analizzeremo i principali
parametri illuminotecnici, evi-
denziando le novit introdotte dal-
la norma in esame, alla quale si ri-
manda per un maggiore appro-
fondimento.
ILLUMINAMENTO
Il parametro illuminotecnico pi im-
portante ai fini progettuali sen-
za dubbio lilluminamento, ossia la
quantit di flusso luminoso che
incide sulla superficie illuminata.
Rispetto alla norma UNI 10380,
con la norma EN 12464-1 cambia-
no alcuni valori di illuminamento
imposti negli ambienti di lavoro: in
proposito vedasi la tabella 2.
La principale novit introdotta
dalla nuova norma, per, consi-
ste nella definizione di due diver-
se aree in cui devono essere ga-
rantiti limiti di illuminamento dif-
ferenti.
La norma, infatti, distingue larea
del compito visivo, ossia la zona (o
meglio linsieme di zone) allinter-
no dellambiente di lavoro dove si
svolge lattivit visiva, e le aree
immediatamente circostanti, os-
sia le zone che circondano (per al-
meno 0,5 m) la suddetta area del
compito visivo (Figura 1).
Se in un ambiente di lavoro non so-
no ben definite le zone in cui si
svolge lattivit visiva, larea del com-
pito visivo si estende praticamen-
Lilluminazione
dei luoghi di lavoro
Paolo Micelotta
NORMATIVA
38
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
TABELLA 1 - LIMITI DI ILLUMINAMENTO
MANTENUTO
Limiti di illuminamento Limiti di illuminamento
mantenuto dellarea mantenuto nelle aree immediatamente
del compito visivo circostanti le aree del compito visivo
750 lx 500 lx
500 lx 300 lx
300 lx 200 lx
200 lx Uguale allilluminamento mantenuto
dellarea del compito visivo
NORMATIVA LILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 39
TABELLA 2 - LE CARATTERISTICHE DELLILLUMINAZIONE NEGLI AMBIENTI
DI LAVORO PREVISTE DALLA NORMA EN 12464-1.
ZONE DI CIRCOLAZIONE E SPAZI COMUNI ALLINTERNO DEGLI EDIFICI
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Zone di circolazione
Aree di circolazione e corridoi 100 28 40 1. Illuminamento a livello pavimento.
2. Ra e UGR simili alle zone adiacenti.
3. 150 lx se ci sono veicoli sul percorso.
4. Lilluminazione di uscite o entrate deve prevedere una zona
di transizione per evitare improvvise differenze di illuminamento
tra interno ed esterno, durante il giorno e la notte.
5. Occorre evitare labbagliamento di mezzi e pedoni.
Scale, ascensori, tappeti e scale mobili 150 25 40
Rampe di carico 150 25 40
Locali di attesa e riposo, infermeria e primo soccorso
Mense 200 22 80
Locali di riposo 100 22 80
Locali per lesercizio fisico 300 22 80
Guardaroba, gabinetti, bagni, toilette 200 25 80
Infermeria 500 19 80
Locali per visita medica 500 16 90 Temperatura di colore 40000 K
Sale di comando o di controllo
Locali impianti, Locali interruttori 200 25 60
Locali telex, posta, quadri di controllo 500 19 80
Magazzini
Zone di immagazzinamento e stoccaggio 100 25 60 200 lx se occupato continuamente
Zone di trasporto, imballaggio, spedizione 300 25 60
Magazzini con scaffali
Corridoi: senza personale 20 - 40 Illuminamento a livello pavimento
Corridoi: con personale 150 22 60 lluminamento a livello pavimento
Centrale di controllo 150 22 60
ATTIVIT INDUSTRIALI, ARTIGIANALI, ECC.
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Agricoltura
Carico e gestione delle merci, uso di equipaggiamenti e macchinari 200 25 80
Edifici per il bestiame 50 - 40
Zone per animali malati, celle parto 200 25 80
Preparazione mangimi, caseifici, lavaggio utensili 200 25 80
Forni, panifici, pasticcerie
Preparazione, cottura al forno 300 22 80
Finitura, glassatura, decorazione 500 22 80
Cemento, prodotti in cemento, calcestruzzo, mattoni
Asciugatura 50 28 20 I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Preparazione dei materiali, ecc. 200 28 40
Lavorazioni generiche alle macchine 300 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Lavorazioni grossolane 300 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Ceramica, piastrelle, vetro, vetrerie
Asciugatura 50 28 20 I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Preparazione, lavorazioni generiche con macchinari 300 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Smaltatura, laminatura, stampaggio, formatura di parti semplici, 300 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
montaggio, soffiatura vetro
Molatura, incisione, brillantatura vetro, formatura di precisione, 750 19 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
fabbricazione strumenti in vetro
Molatura di lenti per ottica, molatura manuale cristallo, incisione 750 16 80
Lavori di precisione, ad esempio molatura, decorativa, pittura a mano 1000 16 90 Temperatura di colore 4000 K
Lavorazione di pietre preziose sintetiche 1500 16 90 Temperatura di colore 4000 K
Industria chimica, della plastica e gomma
Impianti di processo controllati a distanza 50 - 20 I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Impianti di processo con intervento manuale limitato 150 28 40
Impianti di processo con presenza 300 25 80
continua di personale
Ambienti per misure di precisione, laboratori 500 19 80

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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NORMATIVA LILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO
ATTIVIT INDUSTRIALI, ARTIGIANALI, ECC.
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Produzione farmaceutica 500 22 80
Produzione pneumatici 500 22 80
Verifica colori 1000 16 90 Temperatura di colore 4000 K
Taglio, finitura, ispezione 750 19 80
Industria elettrica
Produzione di cavi e conduttori 300 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2 (nota generale)
Avvolgimento bobine di grandi dimensioni 300 25 80
Avvolgimento bobine di medie dimensioni 500 22 80
Avvolgimento bobine di piccole dimensioni 750 19 80
Impregnazione bobine 300 25 80
Galvanizzazione 300 25 80
Assemblaggio grossolano (ad es. grandi trasformatori) 300 25 80
Assemblaggio medio (ad es. quadri elettrici) 500 22 80
Assemblaggio fine (ad es. telefoni) 750 19 80
Assemblaggio di precisione (ad es. strumenti di misura) 1000 16 80
Produzione materiale elettronico, collaudo, aggiustaggio 1500 16 80
Generi alimentari e industrie alimentari di lusso
Postazioni e zone di lavoro in fabbriche di birra, fermentazione 200 25 80
del malto, per lavaggio, riempimento barili, pulizia, setacciamento,
sbucciatura, cottura in fabbriche di conserve e cioccolato,
luoghi e zone di lavoro in zuccherifici, fermentazione
e asciugatura del tabacco, cantine di fermentazione
Selezione e lavaggio prodotti, tritatura, miscelatura, confezionamento 300 25 80
Zone di lavoro e zone critiche in macelli, macellerie, caseifici, mulini; 500 25 80
filtraggio in raffinerie dello zucchero
Taglio e selezione di vegetali e frutta 300 25 80
Produzione gastronomica, lavori di cucina, produzione sigari e sigarette 500 22 80
Ispezione di vetri e bottiglie, controllo prodotti, guarnitura, selezione, 500 22 80
decorazione
Laboratori 500 19 80
Controllo dei colori 1000 16 90 Temperatura di colore 4000 K
Fonderie e simili
Gallerie di manutenzione, celle, ecc. 50 - 20 I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Piattaforme 100 25 40 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2 (nota generale)
Preparazione sabbie 200 25 80
Spogliatoi 200 25 80
Zone di lavoro presso miscelatori, ecc 200 25 80
Colate 200 25 80
Modellazione a macchina 200 25 80
Modellazione manuale 300 25 80
Pressofusione 300 25 80
Reparti modelli 500 22 80
Parrucchieri
Taglio di capelli 500 19 90
Produzione gioielli
Lavorazioni con pietre preziose 1500 16 90 Temperatura di colore 4000 K
Produzione gioielli 1000 16 90
Montaggio di orologi (manuale) 1500 16 80
Montaggio di orologi (automatica) 500 19 80
Lavanderie e tintorie
Ricevimento prodotti, marcatura e smistamento 300 25 80
Lavaggio e pulizia a secco 300 25 80
Stiratura 300 25 80
Ispezione e riparazione 750 19 80
Pelle e prodotti in pelle
Lavori presso tini, vasche, fosse 200 25 40
Scarnatura, follatura, tiratura, lucidatura 300 25 80
delle pelli
Lavori di selleria e manifattura scarpe: cucitura, lucidatura, formatura, 500 22 80
taglio, foratura
Scelta e selezione 500 22 90 Temperatura di colore 4000 K
Tintura del cuoio (a macchina) 500 22 80
Controlli di qualit 1000 19 80
NORMATIVA LILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 41
ATTIVIT INDUSTRIALI, ARTIGIANALI, ECC.
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Controllo dei colori 1000 16 90 Temperatura di colore 4000 K
Produzione scarpe 500 22 80
Produzione guanti 500 22 80
Lavorazione e trasformazione dei metalli
Fucinatura libera 200 25 60
Fucinatura a stampo 300 25 60
Saldatura 300 25 60
Lavorazione grossolana o media: tolleranza 0,1 mm 300 22 60
Lavorazione fine: tolleranza < 0,1 mm 500 19 60
Tracciatura, ispezione 750 19 60
Laboratori di trafilatura e realizzazione tubi o cavi;
formatura a freddo 300 25 60
Lavorazione laminati: spessore 5 mm 200 25 60
Lavorazione fogli: spessore < 5 mm 300 22 60
Fabbricazione utensili e attrezzi da taglio 750 19 60
Assemblaggio grossolano 200 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Assemblaggio medio 300 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Assemblaggio fine 500 22 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Assemblaggio di precisione 750 19 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Galvanizzazione 300 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Preparazione superfici e verniciatura 750 25 80
Attrezzi, preparazione sagome e calibri, meccanica di precisione, 1000 19 80
micromeccanica
Carta e oggetti di carta
Preparazione dellimpasto, raffinazione 200 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Fabbricazione e trasformazione della carta, macchine per carta 300 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
e cartone ondulato, fabbricazione del cartone
Lavori di rilegatura, ad es. piegatura, smistamento, incollaggio, taglio, 500 22 80
stampa, cucitura
Centrali elettriche
Impianto di alimentazione combustibile 50 - 20 I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Locale caldaie 100 28 40
Sala turbine 200 25 80
Locali annessi, ad es. locali pompe, locali condensatori, quadri 200 25 60
di controllo interni
Sale di controllo 500 16 80 1. I quadri di controllo sono spesso verticali
2. Possono essere necessari apparecchi con regolazione del flusso
luminoso
3. Per postazioni di lavoro con videoterminali vedasi il testo
Dispositivi esterni di controllo 20 - 20 I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Stamperie
Taglio, doratura, stampa in rilievo, lavori su pietra, macchine da stampa, 500 19 80
costruzione matrici
Selezione fogli e stampa a mano 500 19 80
Montaggio caratteri, ritocco, litografia 1000 19 80
Controllo colori (stampa policromatica) 1500 16 90 Temperatura di colore 5000 K
Incisione su acciaio e rame 2000 16 80 Pu essere necessaria lilluminazione direzionale
Laminatoi, lavorazioni ferro e acciaio
Impianti di produzione senza intervento manuale 50 - 20 I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Impianti di produzione con intervento manuale occasionale 150 28 40
Impianti di produzione con intervento manuale continuo 200 25 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Magazzini laminati 50 - 20 I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Fornaci 200 25 20 I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Laminatoi, avvolgitori, linea di taglio 300 25 40
Piattaforme di controllo, quadri di controllo 300 22 80
Prova, misura e controllo 500 22 80
Gallerie di manutenzione, zona cinghie, ecc. 50 - 20 I colori relativi ai segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Lavorazione e manifattura tessile
Zone di lavoro a lato delle vasche di lavaggio, apertura balle 200 25 60
Cardatura, lavaggio, stiratura, disegno, pettinatura, incollaggio, 300 22 80
punzonatura cartoni, prefilatura, filatura juta e canapa, ecc.

42
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NORMATIVA LILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO
ATTIVIT INDUSTRIALI, ARTIGIANALI, ECC.
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Filatura, ritorcitura, aspatura, bobinatura 500 22 80 Occorre impedire leffetto stroboscopico
Ordinatura, tessitura, intrecciatura, maglieria 500 22 80 Occorre impedire leffetto stroboscopico
Cucitura, maglieria fine, rimagliatura, rammendo 750 22 80
Disegno manuale, disegno trame 750 22 90 Temperatura di colore 4000 K
Finitura, tintura 500 22 80
Camera di asciugatura 100 28 60
Stampaggio automatico 500 25 80
Annodatura, ispezione della trama, ecc. 1000 19 80
Ispezione colori, controllo fabbricazione 1000 16 90 Temperatura di colore 4000 K
Rammendo invisibile 1500 19 90 Temperatura di colore 4000 K
Manifattura cappelli 500 22 80
Costruzione veicoli
Lavori su carrozzeria e assemblaggio 500 22 80
Verniciatura, spruzzatura, lucidatura 750 22 80
Verniciatura: ritocco, ispezione 1000 19 90 Temperatura di colore 4000 K
Rivestimenti interni (ambienti con personale) 1000 19 80
Ispezione finale 1000 19 80
Lavorazione e manifattura del legno
Processi automatici, ad es. essiccazione, 50 28 40
produzione compensato
Camere del vapore 150 28 40
Lavorazioni con seghe 300 25 60 Occorre impedire leffetto stroboscopico
Lavori al banco di falegnameria, incollaggio, assemblaggio 300 25 80
Lucidatura, verniciatura, falegnameria artistica 750 22 80
Lavorazioni su macchine utensili, ad es. tornitura, 500 19 80 Occorre impedire leffetto stroboscopico
scannellatura, sgrossatura, ribassatura, scanalatura,
taglio, segatura, cavatura
Selezione legno per impiallacciatura 750 22 90 Temperatura di colore 4000 K
Lavori di intarsio 750 22 90 Temperatura di colore 4000 K
Controllo qualit, ispezione 1000 19 90 Temperatura di colore 4000 K
UFFICI
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Archiviazione, copiatura 300 19 80
Scrittura, dattilografia, lettura, elaborazione dati 500 19 80 Per postazioni di lavoro con videoterminali vedasi il testo
Disegno tecnico 750 16 80
Postazioni CAD 500 19 80 Per postazioni di lavoro con videoterminali vedasi il testo
Sale conferenze e riunioni 500 19 80 Lilluminazione deve essere regolabile
Reception 300 22 80
Archivi 200 25 80
VENDITA AL DETTAGLIO
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Zone di vendita 300 22 80 Lilluminamento Em e lUGR richiesti sono determinati dal tipo di negozio
Casse 500 19 80
Tavolo di imballaggio 5000 19 80
LUOGHI E LOCALI PUBBLICI
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Spazi comuni
Ingressi 100 22 80 UGR solo se applicabile
Guardaroba 200 25 80
Sale di attesa 200 22 80
Biglietterie 300 22 80
Ristoranti e hotel
Reception/cassa, portineria 300 22 80
Cucina 500 22 80 Deve esserci una zona di transizione tra la cucina e la sala ristorante
Sala ristorante, sala da pranzo, sala ricevimenti - - 80 Lilluminazione deve creare unatmosfera appropriata
Ristoranti self-service 200 22 80
Buffet 300 22 80
Sale conferenze 500 19 80 Lilluminazione dovrebbe essere regolabile
NORMATIVA LILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 43
LUOGHI E LOCALI PUBBLICI
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Corridoi 100 25 80 Durante la notte livelli di illuminamento pi bassi sono accettabili
Teatri, sale concerto, cinema
Sale di prova, spogliatoi 300 22 80 Lilluminazione degli specchi per il trucco deve essere priva
di abbagliamento
Fiere, padiglioni espositivi
Illuminazione generale 300 22 80
Musei
Oggetti esposti insensibili alla luce - - - Lilluminazione determinata dalle esigenze di esposizione
Oggetti esposti sensibili alla luce - - - 1. Lilluminazione determinata dalle esigenze di esposizione
2. La protezione contro le radiazioni dannose
di somma importanza
Librerie
Scaffali 200 19 80
Zona di lettura 500 19 80
Casse, punti informazione al servizio del pubblico 500 19 80
Parcheggi pubblici (al coperto)
Rampe di ingresso/uscita (durante il giorno) 300 25 20 1. Illuminamento a livello suolo
2. I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Rampe di ingresso/uscita (durante la notte) 75 25 20 1. Illuminamento a livello suolo
2. I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Corsie di circolazione 75 25 20 1. Illuminamento a livello suolo
2. I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
Zone di parcheggio 75 - 20 1. Illuminamento a livello suolo
2. I colori dei segnali di sicurezza devono essere riconoscibili
3. Un illuminamento verticale elevato aumenta il riconoscimento del viso
delle persone e quindi il senso di sicurezza
Biglietteria 300 19 80 Occorre evitare la riflessione nelle finestre e labbagliamento
dovuto allesterno
STRUTTURE SCOLASTICHE
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Asili nido, scuole materne
Aule gioco 300 19 80
Nursery 300 19 80
Aule per lavoro manuale 300 19 80
Edifici scolastici
Aule scolastiche 300 19 80 Lilluminazione deve essere regolabile
Aule in scuole serali e per adulti 500 19 80 Lilluminazione deve essere regolabile
Sale lettura 500 19 80 Lilluminazione deve essere regolabile
Lavagna 500 19 80 Occorre evitare le riflessioni speculari
Tavolo per dimostrazioni 500 19 80 Nelle sale lettura 750 lx
Aule educazione artistica 500 19 80
Aule educazione artistica in scuole darte 750 19 90 Temperatura di colore 5000 K
Aule per disegno tecnico 750 16 80
Aule per educazione tecnica e laboratori 500 19 80
Aule lavori artigianali 500 19 80
Aule di musica 300 19 80
Laboratori di informatica 300 19 80 Per postazioni di lavoro con videoterminali vedasi il testo
Laboratori linguistici 300 19 80
Aule di preparazione e officine 500 22 80
Ingressi 200 22 80
Zone di circolazione, corridoi 100 25 80
Scale 150 25 80
Sale comuni per gli studenti e aula magna 200 22 80
Sale professori 300 19 80
Biblioteca: scaffali 200 19 80
Biblioteca: zone di lettura 500 19 80
Magazzini materiale didattico 100 25 80
Palazzetti, palestre, piscine (uso generale) 300 22 80 Per specifiche attivit vedere la norma UNI EN 12193
Mensa 200 22 80
Cucina 500 22 80

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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NORMATIVA LILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO
STRUTTURE SANITARIE
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
R
a
- Note e osservazioni
Locali di uso generale
Sale attesa 200 22 80 Tutti gli illuminamenti a livello del pavimento
Corridoi: durante il giorno 200 22 80 Tutti gli illuminamenti a livello del pavimento
Corridoi: durante la notte 50 22 80 Tutti gli illuminamenti a livello del pavimento
Day room 200 22 80 Tutti gli illuminamenti a livello del pavimento
Locali per il personale
Uffici 500 19 80
Stanze del personale 300 19 80
Reparti, reparti maternit
Illuminazione generale 100 19 80 Occorre evitare luminanze troppo elevate nel campo visivo dei pazienti
Illuminamento a livello del pavimento
Illuminazione di lettura 300 19 80 Occorre evitare luminanze troppo elevate nel campo visivo
dei pazienti - Illuminamento a livello del pavimento
Visita semplice 300 19 80 Occorre evitare luminanze troppo elevate nel campo visivo dei pazienti
Illuminamento a livello del pavimento
Visita e trattamento 1000 19 80 Occorre evitare luminanze troppo elevate nel campo visivo dei pazienti
Illuminamento a livello del pavimento
Luce notturna, luce di sorveglianza 5 - 80 Occorre evitare luminanze troppo elevate nel campo visivo dei pazienti
Illuminamento a livello del pavimento
Bagni, toilette per pazienti 200 22 80 Occorre evitare luminanze troppo elevate nel campo visivo dei pazienti
Illuminamento a livello del pavimento
Locali per visite diagnostiche
Illuminazione generale 500 19 90
Visita e trattamento 1000 19 90
Locali per visite oculistiche
Illuminazione generale 300 19 90
Visita esterna dellocchio 1000 - 90
Test di lettura e visione dei colori su pannelli 500 16 90
Locali per visite otorinolaringoiatriche
Illuminazione generale 300 19 80
Visita orecchio 1000 - 90
Locali analisi
Illuminazione generale 300 19 80
Analisi con amplificatore di immagini e sistemi televisivi 50 19 80 Per postazioni di lavoro con videoterminali vedasi il testo
Sale parto
Illuminazione generale 300 19 80
Visita e trattamento 1000 19 80
Locali di cura
Locale dialisi 500 19 80 Lilluminazione dovrebbe essere regolabile
Locale dermatologia 500 19 80
Locale endoscopia 300 19 80
Locale ingessatura 500 19 80
Bagni medicali 300 19 80
Locale massaggio e radioterapia 300 19 80
Sale operatorie
Locale pre-operatorio e risveglio 500 19 90
Sala operatoria 1000 19 90
Area operatoria (paziente) - - - Em da 10000 lx a 100000 lx
Rianimazione e cure intensive
Illuminazione generale 100 19 90 Illuminamento a livello pavimento
Visita semplice 300 19 90 Illuminamento a livello pavimento
Visita e trattamento 1000 19 90 Illuminamento a livello pavimento
Osservazione notturna 20 19 90
Odontoiatria
Illuminazione generale 500 19 90 Lilluminamento sul paziente deve essere esente
da abbagliamento
Sul paziente 1000 - 90 Valori superiori a 5000 lx quando necessario
Zona operatoria (bocca del paziente) 5000 - 90
Verifica del colore dei denti 5000 - 90 Temperatura di colore 6000 K
te a tutto lambiente, ad eccezione
delle zone dove si pu escludere lo
svolgimento dellattivit.
Limportanza del definire esatta-
mente le aree del compito visivo e
quelle immediatamente circostanti
consiste nel fatto che la norma ri-
chiede il rispetto dei limiti di illu-
minamento mantenuto (Em) da es-
sa indicati solo in queste aree.
Pi nel dettaglio, i limiti di illumi-
namento mantenuto indicati nella
tabella x riportata nellarticolo
vanno rispettati nelle aree del
compito visivo, mentre nelle aree
immediatamente circostanti i limiti
sono minori, come indicato nella
tabella 1.
Per quanto riguarda i limiti di illu-
minamento mantenuto si possono
sottolineare i seguenti aspetti:
Essi si riferiscono alla superficie
di riferimento dellarea da illu-
minare, che pu essere orizzon-
tale, verticale o inclinata.
raccomandato un aumento
dellilluminamento mantenuto se
il compito visivo dellattivit
svolta critico, mentre in casi
particolari ammessa una sua
riduzione.
Nelle aree occupate in modo con-
tinuativo, lilluminamento man-
tenuto non pu scendere sotto i
200 lx.
In unarea, lilluminamento deve es-
sere garantito nel modo pi uni-
forme possibile.
Per tale ragione, la norma EN
12464-1 richiede ununiformit di
illuminamento di almeno 0,7 nelle
aree del compito visivo, mentre
nelle aree immediatamente circo-
stanti si accontenta di ununi-
formit di almeno 0,5.
ABBAGLIAMENTO
La seconda novit della norma EN
12464-1 consiste nellintroduzio-
ne di un nuovo parametro finaliz-
zato alla limitazione dellabba-
gliamento. Si tratta di una vera e
propria rivoluzione, in quanto spa-
riscono la classe di qualit G per
la limitazione e le relative curve li-
mite di luminanza previste dalla nor-
ma UNI 10380 ed al loro posto
compare lindice unificato di ab-
bagliamento UGR (Unified Glare Ra-
ting). Questo indice UGR consiste
in un numero, compreso tra 10
(condizioni di abbagliamento mi-
nimo) e 30 (condizioni di abba-
gliamento massimo). La norma ri-
porta una formula (improponibi-
le) con cui calcolare lindice UGR,
che dipende da numerosi para-
metri (luminanza del corpo illumi-
nante e dello sfondo, posizione di
tale corpo rispetto allosservato-
re, ecc.).
Nella pratica, il valore di UGR pu
essere calcolato per mezzo di soft-
ware realizzati dai costruttori dei
corpi illuminanti, in funzione delle
caratteristiche dellambiente di in-
stallazione e della posizione dei
corpi stessi.
Ai fini pratici, durante la realizza-
zione dellimpianto di illuminazio-
ne di un ambiente occorre verificare
che lindice UGR non assuma va-
lori superiori al limite previsto dal-
la norma (tabella x). Di fatto, la li-
mitazione dellabbagliamento pu
essere garantita se le sorgenti lu-
minose sono adeguatamente scher-
mate. La tabella 3 indica langolo
di schermatura minimo dei corpi il-
luminanti in funzione della lumi-
nanza delle sorgenti.
RESA DEL COLORE
Per resa del colore si intende la
capacit dellilluminazione artifi-
ciale di rendere correttamente i
colori dellambiente, degli oggetti
e della pelle umana. Per caratte-
NORMATIVA LILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 45
STRUTTURE SANITARIE
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
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a
- Note e osservazioni
Laboratori e farmacie
Illuminazione generale 500 19 80
Ispezione colori 1000 19 90 Temperatura di colore 6000 K
Locali di decontaminazione
Locali sterilizzazione e simili 300 22 80
Locali per autopsia e camere mortuarie
Illuminazione generale 500 19 90
Tavolo per autopsia e dissezione 5000 - 90 Valori superiori a 5000 lx quando necessario
AREE PER TRASPORTI
Tipo di ambiente, compito o attivit svolta E
m
(lx) UGR
L
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a
- Note e osservazioni
Aeroporti
Sale di arrivo e partenza, zone ritiro bagagli 200 22 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Zone di collegamento, scale e tappeti mobili 150 22 80
Banchi informazioni, accettazione 500 19 80 Per postazioni di lavoro con videoterminali vedasi il testo
Dogana e controllo passaporti 500 19 80 Lilluminamento verticale importante
Sale attesa 200 22 80
Deposito bagagli 200 25 80
Zone controllo di sicurezza 300 19 80
Torre di controllo traffico aereo 500 16 80 1. Lilluminazione deve essere regolabile
2. Per postazioni di lavoro con videoterminali vedasi il testo
3. Labbagliamento da luce diurna deve essere evitato
4. Occorre evitare la riflessione sulle finestre, specialmente durante
la notte
Hangar per le riparazioni ed i controlli 500 22 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Zone controllo motori 500 22 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Zone di misura allinterno degli hangar 500 22 80 Per ambienti di grande altezza vedasi la norma, art. 4.6.2
Stazioni ferroviarie
Banchine e sottopassi per passeggeri 50 28 40
Atri e sala vendita biglietti 200 28 40
Biglietterie, depositi bagagli, casse 300 19 80
Sale di attesa 200 22 80
TABELLA 3 - ANGOLO DI SCHERMATURA
MINIMO DEI CORPI ILLUMINANTI
Luminanza della sorgente Angolo di schermatura minimo
Da 20 kcd m
-2
(compreso) 15
a 50 kcd m
-2
Da 50 kcd m
-2
(compreso) 20
a 500 kcd m
-2
Oltre 500 kcd m
-2
(compreso) 30
La norma EN 12464-1 tratta numerose altre problematiche,
che non si potuto affrontare in questa sede, per ragioni di spa-
zio, e per le quali si rimanda alla norma stessa.
Si possono citare ad esempio:
lilluminazione direzionale;
lo sfarfallamento e gli effetti stroboscopici;
la riduzione dei consumi energetici;
lintegrazione tra luce naturale e luce artificiale.
ULTERIORI ASPETTI TRATTATI DALLA NORMA

rizzare la resa del colore delle sor-


genti luminose, la norma EN 12464-
1 utilizza lindice di resa del colo-
re Ra, che consiste in un numero
compreso tra 0 e 100: a valori mag-
giori dellindice Ra corrisponde
una migliore resa del colore della
sorgente. Rispetto alla norma UNI
10380 non pi definito il gruppo
di resa del colore.
Ai fini pratici, durante la realizza-
zione dellimpianto di illuminazio-
ne di un ambiente occorre verificare
che lindice Ra non assuma valori
superiori al limite previsto dalla
norma (tabella x).
La resa del colore di una sorgente
ovviamente legata allapparenza
del colore della sorgente stessa, che
viene caratterizzata con la tem-
peratura di colore, come indicato nel-
la tabella 4.
DISTRIBUZIONE
DELLA LUMINANZA
La distribuzione della luminanza nel
campo visivo importante per as-
sicurare una corretta visibilit ed
un adeguato comfort visivo.
Se le luminanze sono ben bilanciate,
infatti, si ha un aumento della chia-
rezza della visione, una maggiore
nitidezza dei contrasti; migliora
inoltre lefficienza delle funzioni
oculari (movimenti degli occhi,
contrazioni delle pupille, conver-
genza, ecc.). Se le luminanze e/o i
contrasti di luminanza sono trop-
po elevati, invece, si hanno problemi
di abbagliamento e di affatica-
mento visivo. Al tempo stesso, lu-
minanze e/o contrasti di luminan-
za troppo bassi rendono lambiente
spento e poco stimolante. Per ot-
tenere luminanze ben bilanciate, la
norma EN 12464-1 prevede che le
superfici che delimitano gli am-
bienti presentino i seguenti fatto-
ri di riflessione:
- soffitto: da 0,6 a 0,9;
- pareti: da 0,3 a 0,8;
- piani di lavoro: da 0,2 a 0,6;
- pavimento: da 0,1 a 0,5.
FATTORE
DI MANUTENZIONE
A differenza della norma UNI 10380,
che specificava i valori del fattore
di manutenzione da assumere in ba-
se alla tipologia di lampada ed al li-
vello di polverosit dellambiente,
la norma EN 12464-1 non dice nul-
la al riguardo. Spetta pertanto al pro-
gettista dellimpianto di illumina-
zione definire il fattore di manu-
tenzione, tenendo conto delle ca-
ratteristiche dellambiente, dei cor-
pi illuminanti, ecc.
Il progettista deve inoltre preparare
un adeguato programma di ma-
nutenzione, nel quale siano ripor-
tati la frequenza di sostituzione
delle lampade, gli intervalli di pu-
lizia di ambienti ed apparecchi, i me-
todi utilizzati per questa pulizia, ecc.
ILLUMINAZIONE
DELLE POSTAZIONI
DI LAVORO
CON VIDEOTERMINALI
La presenza di videoterminali in
un ambiente di lavoro complica la
realizzazione dellimpianto di il-
luminazione, poich occorre evi-
tare le riflessioni sui loro schermi.
A tale scopo, necessario posi-
zionare in modo opportuno i cor-
pi illuminanti. Se un corpo illu-
minante riflesso sullo schermo
di un videoterminale, la sua lu-
minanza media non deve superare
il limite riportato nella tabella 5 (ap-
plicabile a corpi illuminanti po-
sti in modo da avere angoli di
elevazione di 65 o superiori ri-
spetto alla verticale, per lillumi-
nazione di ambienti con schermi
inclinati fino a 15).
46
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
NORMATIVA LILLUMINAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO
Figura 1 - Esempio di aree di compito
visivo(A.C.V.) e relative aree
immediatamente
circostanti (A.I.C.)
TABELLA 4 - LEGAME TRA TEMPERATURA
DI COLORE E APPARENZA
Temperatura di colore Apparenza del colore
di una sorgente
Minore di 3300 K Calda
Da 3300 K a 5300 K Intermedia
Maggiore di 5300 K Fredda
TABELLA 5 - LIMITI DI LUMINANZA
Qualit dello schermo (classe Massima luminanza media
secondo la norma ISO 9241-7) dei corpi illuminanti
Buona (I) 1000 cd m
-2
Media (II) 1000 cd m
-2
Scarsa (III) 200 cd m
-2
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7
1
1
L
a nuova tecnica digitale
destinata a cambiare pro-
gressivamente il modo di
fruire del servizio televisivo e, in pro-
spettiva, di modificare molte abi-
tudini di diversi milioni di italiani.
Lunione europea ha fissato per il
31-12-2010 la cessazione delle tra-
smissioni televisive analogiche,
mentre lItalia ha decretato il ter-
mine ultimo per il 31-12-2006.
Le trasmissioni analogiche do-
vranno essere sostituite dalle tra-
smissioni digitali diffuse via etere:
ci vuol dire che entro tale data 50
milioni di tv presenti nelle famiglie
italiane dovranno essere dotate
di ricevitori digitali terrestri.
Nel corso di questo approfondi-
mento, viene data maggiore enfa-
si ai servizi associati alla diffusio-
ne della nuova tecnica televisiva,
al confronto con gli altri modi di dif-
fusione del segnale digitale, al si-
gnificato della cos detta piatta-
forma digitale, unitamente ad al-
cune informazioni di ordine com-
merciale e di orientamento per il con-
sumatore.
Si cercher poi di capire pi da vi-
cino cosa si intenda effettivamen-
te per servizio interattivo, qua-
li siano le opportunit legate a
questo nuovo modo di intendere la
televisione, quale sia e in qual mi-
sura esista una novit in ordine
alla strumentazione tecnica ne-
cessaria per la ricezione delle
nuove trasmissioni in digitale gi
disponibili nelletere e, in parti-
colare, come orientarsi per la scel-
ta del decoder che pi sia alli-
neato con le aspettative.
Verr, inoltre, analizzato cosa stia
accadendo a livello europeo.
Al di l dei dati numerici di un
mercato in forte crescita, stimato
attraverso le varie societ di ana-
lisi, va detto che ormai forte il li-
vello di percezione attorno alla co-
siddetta tv del futuro. Se ne sen-
te parlare con curiosit tra amici e
colleghi e sono sempre pi fre-
quenti le campagne pubblicitarie
attraverso la comunicazione tele-
visiva di prima serata, per non par-
lare della grande attenzione riser-
vata dalla stampa specializzata.
La televisione del futuro gi real-
t per le zone coperte dal servizio:
ventisei sono i canali televisivi gi
diffusi e in onda con la nuova mo-
dalit tutta numerica ed oltre
400.000 i decoder interattivi venduti
con il contributo dello Stato, a cui
si aggiungono altri 100.000 non
interattivi.
Le stime per limmediato futuro
parlano di una rapida espansione
del nuovo sistema, cio di circa
800mila famiglie attivate dai
nuovi servizi resi disponibili dai
decoder interattivi.
Le previsioni per i prossimi due
anni indicano un parco installato di
decoder vicino alle 4 milioni di uni-
t che rappresenta un dato rile-
vante se sommato alle oltre 7 mi-
lioni di antenne paraboliche dellaltro
contenitore digitale, quello satel-
litare, che darebbe un totale di 11
milioni di ricevitori digitali in fun-
zione.
Ed sicuramente un fatto positivo
che la diffusione del nuovo sistema
si stia sviluppando in unera in cui
la tv digitale satellitare, gi cos ra-
dicata, sembra possa fargli da apri-
pista, in quanto complementare e
non concorrente, essendo rivolta ad
un target di utenza tematico e pi
specialistico. Il digitale terrestre,
quello che permette di moltiplica-
re per 4 o addirittura per 5 le attuali
reti nazionali che tutti riceviamo nel-
le nostre case e che, da 12, diven-
teranno perci 50-60, va messo in-
vece in relazione con la tv gene-
ralista dei canali nazionali e loca-
li diffusi via etere in analogico ai qua-
li subentrer in modo definitivo. Inol-
tre tutta questa abbondanza di
canali sar via via arricchita con am-
pie possibilit di comunicazione
interattiva e multimediale.
Lavvento generalizzato del digitale
rappresenta in definitiva una base
comune per tutti i mezzi di comu-
nicazione elettronica che potranno
interagire tra loro in modo pi na-
turale: radio, tv, telefonia fissa e mo-
bile, Internet, parleranno final-
mente la stessa lingua.
La rivoluzione televisiva digitale ha
gi mostrato i suoi effetti con la tv
via satellite, con la proliferazione di
canali tematici, in genere a paga-
mento, diretti alle cosiddette fa-
sce alte della popolazione .
Per il digitale terrestre si tratta
adesso di coniugare insieme una
proposta forzatamente genera-
lista, in quanto diretta al gran-
de pubblico, con una serie di ca-
nali tematici non a pagamento, ri-
volta ad uno spettatore pi adul-
to e in grado di fare le sue scelte
come pure di influenzare il broad-
caster a causa della nuova forza
che gli ora attribuita dallinte-
rattivit.
Per questi e altri motivi auspicabile
che il digitale terrestre si diffonda
molto pi rapidamente di quanto
non abbia fatto il satellitare.
Inoltre c anche unaltra grande op-
portunit. Si tratta di risolvere una
volta per tutte il problema della
qualit televisiva in un mercato
aperto, in una democrazia moder-
na della comunicazione: fare del di-
gitale terrestre un vero motore per
la qualit del sistema televisivo
italiano.
In Italia si parla di unindustria
forte che allargherebbe i concorrenti,
Gli sviluppi e limpatto della
televisione digitale sul mercato
dellinstallazione; che cosa suc-
cede in Italia e in Europa
Nuove tecnologie:
levoluzione della tv
Pierfrancesco Sodini
48
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
SPECIALE
IL DIGITALE TERRESTRE
Gli anni 2004 e 2005 sono e saranno di transizione per
la diffusione, presso i cittadini, della conoscenza dei
nuovi servizi associati al digitale terrestre e, da parte dei
broadcaster, per la costruzione delle nuove reti digita-
li capaci di assicurare coperture via via maggiori che, co-
me fissato da Governo e Parlamento, hanno pianificato
dei programmi di sviluppo per la progressiva copertura
del territorio nazionale.
Rai, Mediaset e La7 hanno dichiarato, al 31 dicembre 2003,
una copertura superiore al 50% della popolazione italiana,
attivando le seguenti citt principali: Aosta, Torino, Mi-
lano, Trento, Venezia, Trieste, Genova, Bologna, Firen-
ze, Ancona, Perugia, LAquila, Roma, Campobasso, Na-
poli, Bari, Potenza, Catanzaro, Palermo e Cagliari.
Mediaset ha nel frattempo dotato di set-top-box duemila
famiglie in Lombardia per testare canali e servizi inte-
rattivi. Il passo successivo sar quello del 31 dicembre
2004, quando dovr essere coperto il 70% della popolazione.
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Obiettivi di copertura
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SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE: LEVOLUZIONE DELLA TV
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 49
oltre a Rai e Mediaset, anche a
La7 e Telecom e forse anche a Tim
e Fastweb.
Lingegnere Guido Salerno, diret-
tore generale della fondazione Ugo
Bordoni, sensibile a questo tipo
di causa, ha evidenziato che tra
le due tecnologie - digitale satelli-
tare e terrestre - non c concorrenza
ma complementariet, a comin-
ciare dai mercati di riferimento: la
tv satellitare sar sempre pi orien-
tata al modello pay, che potr reg-
gere economicamente lofferta di
grandi eventi sportivi e di spetta-
colo, a cominciare ovviamente dai
campionati di calcio.
Il futuro del digitale terrestre il free-
to-air (cio la tv non a pagamento):
arricchir i contenuti e i servizi
della televisione generalista di
massa.
ATTUALIT DESTATE
A conforto della tesi secondo la
quale il digitale terrestre stato con-
cepito come un servizio di largo
utilizzo destinato alla totalit dei cit-
tadini, nelle ultime settimane si
sono verificate le prime scherma-
glie commerciali tra alcuni degli
attori principali, per un tema come
il calcio al quale gli operatori da sem-
pre attribuiscono grande atten-
zione, segno che intravedono un
mercato di sicuro business anche
per la nuova modalit di trasmis-
sione. Da sottolineare, in primo
luogo, il terremoto che ha scon-
volto gli equilibri dei diritti tv per
il calcio italiano, mettendo di fatto
Mediaset contro Sky, a causa del-
la prossima introduzione, da par-
te di Mediaset, della scheda pre-pa-
gata per acquistare prodotti lega-
ti ad alcune partite di calcio di se-
rie A, fruibili sul digitale terrestre
gi dal prossimo autunno in via
sperimentale.
Di fatto Mediaset, acquistando in
esclusiva i diritti di Juve, Milan ed
Inter per il digitale terrestre, di-
ventata la diretta avversaria degli
abbonamenti Sky per la tv satelli-
tare. Ci non bastasse, questi club,
con laggiunta di Roma, Sampdo-
ria, Atalanta, Livorno e Messina, era-
no freschi di accordo firmato con Sky
per il satellite.
Dallautunno partiranno le prime
sperimentazioni territoriali al nord
(inizialmente per le sole partite in-
terne dei tre club), bacino delle
tre big interessate allaffare mes-
so a segno da Cologno Monzese. Ba-
ster passare in tabaccheria o dal
giornalaio, comprare una scheda si-
mile a quella telefonica, investire
una cifra che a detta di molti po-
trebbe oscillare tra i due ed i tre eu-
ro a partita per vedere la squadra
del cuore sul digitale irradiato via
etere da Mediaset.
Sembra possibile che in casa Me-
diaset si stia pensando di portare
sul digitale terrestre tutta la serie
A, quando invece Murdoch puntava
proprio allesclusiva calcistica per
portare in utile Sky Italia.
In casa Sky tutto questo suona-
to come un campanello dallarme
e non devono averla presa bene se
adesso si sta cercando di far pas-
sare il nuovo principio secondo il
quale i prezzi pagati alle societ di
calcio potranno essere fissati sol-
tanto in base al reale bacino di
utenza di ciascuna squadra. In-
fatti da qualche tempo le tifoserie
vengono costantemente monitorate
per stabilirne il relativo valore eco-
nomico. Secondo le rilevazioni del-
la Nielsen, gli appassionati di cal-
cio in Italia sarebbero circa 27 mi-
lioni: di questi il 24% della Juven-
tus, il 12% del Milan, il 12% dellInter,
il 4% della Roma, eccetera.
Inoltre, sostengono in casa Sky,
un conto vedere le partite in
esclusiva solo su Sky, un altro sa-
r vedere le stesse partite anche sul
digitale terrestre, sui telefonini e sui
computer.
Per altro, dice sempre Sky, oggi
per un tifoso vedere tutte le partite
della squadra del cuore sulla nostra
emittente costa il 40% in meno di
quando doveva abbonarsi a Tele-
pi e Stream. La concorrenza, si di-
ce sempre, non fa paura alla pay tv
italiana che fa parte di un gruppo
(quello di Murdoch appunto) abi-
tuato a concorrere su tutti i mercati
con unofferta completa e di alta
qualit articolata su 130 canali e de-
cine di migliaia di ore mensili di
sport, cinema, news, educational,
programmi per ragazzi, intratte-
nimento e grande calcio.
Sta di fatto che la sfida al monopolio
Sky lanciata: il diretto concor-
rente sta investendo ingenti ri-
sorse nel multimediale e proba-
bilmente la vera partita si gioche-
r nel 2007, quando Mediaset avr
la prelazione su tutti i diritti delle
tre squadre Juve, Milan e Inter,
compresi quelli satellitari.
Se infatti al momento il digitale
terrestre ancora una nicchia con
i suoi 500 mila decoder venduti, con-
tro i quasi 2,7 milioni di abbonati del-
la TV satellitare, il passo compiu-
to da Mediaset ha destato Sky dai
sonni tranquilli nei quali sarebbe pro-
babilmente rimasta fino al 2006, da-
ta che ad oggi risulta fissata per la
fine delle trasmissioni analogiche.
Fonti ufficiali attestano linteresse
di Mediaset per quella che sar la
piattaforma digitale del futuro,
cio linsieme di tecnologie e in-
frastrutture con cui un fornitore
distribuir agli utenti servizi tele-
visivi e multimediali (il segnale
trasmesso, elaborato da un servi-
ce provider, viene ripetuto attraverso
una rete di trasporto detta net-
work delivery system e ricevuto dal-
lutente). Lesigenza di Mediaset sa-
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ASSOCIATI CODIME
Piemonte - Liguria - Val dAosta
DEMA S.r.l. - Borgomanero (NO)
EF 90 S.r.l. - Camporosso Mare (IM)
IDG S.p.a. - Alba (CN)
MANNA S.p.a. - Torino
TIEM S.p.a. - Grugliasco (TO)
Lombardia
CEA S.p.a. - Rho (MI)
CIGNOLI ELETTROFORNITURE S.r.l. - Casteggio (PV)
ELETTROBERGAMO S.p.a. - Seriate (BG)
ELETTROWATT S.p.a. - Milano
F.E.E.I. S.r.l. - Cremona
F.E.E.I.2 S.r.l. - Brescia
F.E.E.I.3 S.r.l. - Crema
FEVAL S.r.l. - Chiuro (SO)
GRUPPO SIGMA Distribuzione S.r.l. - Rho (MI)
MAT.EL S.a.s. - Varese
M.E.A.R. S.r.l. - Lecco
Veneto - Friuli - Trentino Alto Adige
PORDELETTRICA S.p.a. - Cordenons (PN)
Emilia Romagna
CA.M.EL. S.r.l. - Modena
ELETTROSERVICE S.r.l. - Reggio Emilia
EL.SA S.r.l. - Sassuolo (MO)
GENERAL COM S.p.a. - SALVATERRA di Casalgrande (RE)
I.F.E. S.r.l. - San Nicol (PC)
I.F.E. Nord S.r.l. - Codogno (LO)
S.E.P. S.r.l. - Parma
AFFILIATI CODIME
Lombardia
ELETTRICA ESSEVI S.r.l. - Sesto S. Giovanni (MI)
FL. FORNITURE ELETTRICHE - Seveso (MI)
GRASSI CARLO & C. S.n.c. - Busto Arsizio (VA)
Emilia Romagna
E.M.E. S.a.s. DI SANTINI PAOLO - Cesena (FO)
Figli di Guido Meluzzi S.r.l. - Rimini
Franciosi Fernando - Carpi (MO)
Ropa Vittorio & C. S.n.c. - Bologna
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La rivoluzione
televisiva digitale
ha gi mostrato
i suoi effetti con
la tv via satellite
rebbe quindi quella di diventare
Content provider cio non solo
fornitore ma anche produttore di
contenuti, possibilmente di buona
qualit.
Infatti, sar proprio il digitale uno
dei principali artefici della cosiddetta
convergenza che riunir sotto
un unico comune denominatore
la tv digitale ed internet, linfor-
matica e lelettronica di largo con-
sumo, in unofferta trasversale che
proporr diverse soluzioni parallele
a scelta del consumatore in funzione
delle sue capacit/aspettative per
effettuare la medesima operazione.
Liniziativa di Mediaset sul digita-
le terrestre ha indubbiamente mo-
dificato gli equilibri fin qui costituiti
e, come si usa dire, ha rotto le uo-
va nel paniere al concorrente: se
infatti Sky detiene fino al 2007 il mo-
nopolio di tutte le squadre di serie
A e di una decina di B, non va di-
menticato che sono ancora in cor-
so le trattative tra la tv satellitare
e le societ di calcio per i diritti
relativi al 2005-2007. Al momento
sono 17 le societ di serie A che han-
no ceduto i diritti a Sky per la pros-
sima stagione 2004-2005: Milan,
Juve, Inter, Roma, Lazio, Parma, Bo-
logna, Brescia, Cagliari, Lecce, Li-
vorno, Reggina, Sampdoria, Sie-
na, Udinese, Atalanta e Chievo;
inoltre, per quanto riguarda la Ro-
ma, le trattative per le successive
stagioni sarebbero ferme alla ri-
chiesta della societ capitolina di
ottenere la stessa cifra data al-
lInter (circa 60 milioni di euro a sta-
gione contro i 37,2 milioni attuali),
mentre laccordo con la Lazio sa-
rebbe in dirittura di arrivo con una
cifra che secondo indiscrezioni si ag-
girerebbe intorno ai 35 milioni di eu-
ro. A questo punto Sky, per i fatti
intervenuti, cercherebbe di chiudere
in tempi brevi le negoziazioni in so-
speso.
Altro discorso che tocca ancora
Sky invade invece la sfera del ri-
spetto della legge e delle regole del
gioco.
Il fatto che segue riguarda pi pro-
priamente la tv digitale satellitare,
ma possibile offrire un ulteriore
spunto di valutazione per coloro che
si accingano allacquisto o intendano
rinnovare il proprio ricevitore digitale
satellitare, anche se la notizia ri-
guarda pi propriamente i decoder
satellitari e non quelli terrestri.
La legge violata, secondo lasso-
ciazione dei consumatori Adicon-
sum, sarebbe la n. 79 del 29/03/1999
sul decoder unico che ricorda: i de-
codificatori devono consentire la frui-
bilit delle diverse offerte di pro-
grammi digitali con accesso con-
dizionato e la ricezione dei pro-
grammi radiotelevisivi digitali in
chiaro mediante lutilizzo di un
unico apparato... dal 1 luglio 2000
sono vietate la commercializza-
zione e la distribuzione di appara-
ti non conformi alle predette ca-
ratteristiche ....
Secondo Adiconsum, Sky elude-
rebbe la legge con comportamen-
ti monopolistici ed unilaterali in
quanto non consentirebbe la libera
ricezione di tutti i programmi in
chiaro trasmessi dal satellite at-
traverso limposizione non richie-
sta dai consumatori di uno speci-
fico sistema operativo implemen-
tato sia sui decoder Gold Box con
codifica Seca (ex Tele+), sia su
quelli Nds, sia di propriet sia a no-
leggio.
Inoltre Adiconsum ha chiesto lin-
tervento dellAntitrust per la que-
stione dellabbandono della codi-
fica Seca da parte di Sky. La chiu-
sura delle trasmissioni in Seca, pro-
segue Adiconsum, render inu-
tilizzabili milioni di ricevitori, com-
presi i cosiddetti Common Interface
(cio i decoder equipaggiati con
slot dove possibile inserire il mo-
dulo di accesso condizionato (Cam)
con la relativa smart card della
pay-tv dalla quale si intende ac-
quistare programmi a pagamento),
con caratteristiche tecnologiche
evolute, rispondenti totalmente ai
requisiti di legge e acquistati a ca-
ro prezzo dai consumatori.
Inoltre va aggiunto per comple-
tezza che i decoder non dedicati a
Sky, oltre alla totale libert di visione,
50
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
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SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE: LEVOLUZIONE DELLA TV
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 51
offrono delle applicazioni che tec-
nologicamente risultano di inte-
resse rilevante, essendo per esem-
pio dotati di hard disk per la regi-
strazione digitale di quanto ricevuto
o potendo essere integrati con de-
coder per la ricezione del digitale
terrestre.
La questione resta aperta.
Altra informazione di ordine com-
merciale che preme dare in questa
fase di passaggio dal vecchio al
nuovo riguarda il tentativo di ven-
dita on line di un falso decoder
Mediaset.
Lo scorso luglio Mediaset ha diffi-
dato, con una nota ufficiale indi-
rizzata ad alcuni siti web, i riven-
ditori di decoder, dalluso improprio
del marchio aziendale. stato in-
fatti rilevato che in numerose pro-
mozioni on line su Internet ven-
gono utilizzate le diciture decoder
Mediaset o box interattivo uffi-
ciale Mediaset, mentre si precisa
che nessuna societ del gruppo
ha mai prodotto o distribuito de-
coder. In questo modo nessun box
interattivo pu essere scambiato per
un prodotto Mediaset: uninfor-
mazione in pi per il consumatore
e maggior attenzione da parte di chi
ha tratto eventualmente benefi-
cio da questa operazione.
AMBITO
DI APPLICAZIONE
Il digitale terrestre un sistema che
in termini di filosofia di program-
mazione si rivolge ad un bacino
di utenza confrontabile con quel-
lo che attualmente permette di ri-
cevere la normale programma-
zione Rai o Mediaset, il telegiornale
della sera o il programma sportivo
che pi interessa, ben diverso quin-
di dalla tv via satellite.
Si continua a servire degli stessi si-
stemi di antenna attualmente esi-
stenti (con eventuali aggiusta-
menti), con la sola introduzione di
un dispositivo, simile nella forma ad
un videoregistratore, per tradurre
il segnale non pi analogico ma
digitale e renderlo intelligibile in in-
gresso al nostro apparecchio tv.
Essendo il segnale comunque dif-
fuso via etere, come accade ades-
so per lanalogico, le antenne uti-
lizzate continuano ad essere le
stesse, eventualmente potenziate
o ri-posizionate, nei casi in cui il tra-
smettitore digitale abbia diverso si-
to, anche se sembra che le nuove
reti digitali si avvalgano degli stes-
si siti di trasmissione usati per la
tv analogica.
Da quanto detto, sembra del tut-
to evidente che il digitale terrestre
di cui si parla un servizio terre-
stre come lanalogi-
co ma di tecnologia
pi evoluta e dalle
grandi potenzialit,
da non confondere
con la televisione sa-
tellitare, la quale per
definizione invece
irradiata con lausilio
di satelliti e per la ri-
cezione della quale
occorre invece unan-
tenna parabolica.
Si noti, inoltre, che per la tv satel-
litare sono completamente diver-
se le frequenze, il tipo di modula-
zione utilizzata e anche la tipologia
di programmazione per lo pi te-
matica e a pagamento, mentre ri-
sulta che il digitale terrestre do-
vrebbe seguire uno sviluppo che per
le finalit prima accennate risulter
totalmente indirizzato verso la tv
in chiaro.
LA NASCITA
La trasmissione digitale terrestre
costituisce una tappa di fonda-
mentale importanza nello svi-
luppo tecnologico dei sistemi te-
levisivi in quanto guider il pas-
saggio essenziale per la conver-
genza tra il settore dellinforma-
tica a quello delle telecomunica-
zioni, consentendo di trasforma-
re lapparecchio televisivo in quel-
la piattaforma digitale per lo svi-
luppo dei servizi interattivi di cui
talvolta si sente parlare, che si an-
dr ad aggiungere al-
la tradizionale fun-
zione di diffusione cir-
colare dei segnali.
Allorigine delle atti-
vit europee in questo
campo c il progetto
Digital Video Broad-
casting (Dvb) pro-
mosso dalla Commis-
sione europea allo sco-
po di definire standard comuni.
Il progetto, cui hanno partecipa-
to 170 societ coinvolte nei di-
versi settori dellindustria tele-
visiva, ha raggiunto lobiettivo di
stabilire un unico standard con-
diviso su scala europea per le
trasmissioni televisive via satel-
lite (Dvb-S), via cavo (Dvb-C) e
via terra (Dvb-T).
Tali standard sono stati succes-
sivamente adottati anche dal
Giappone e da altri paesi non eu-
ropei. Gli standard digitali, svi-
luppati in seno al Consorzio eu-
ropeo Dvb, sono stati ratificati
dallEtsi (European Telecommu-
nications Standards Institute),
lIstituto europeo di normazione
per il settore delle telecomuni-
cazioni con sede a Sophia Antipolis
(Francia).
COME RICEVERE
Grazie allintroduzione del digita-
le terrestre, la tv italiana potr
proporre sempre pi nuovi pro-
grammi e canali tematici in chiaro,
in grado di soddisfare, insieme al-
lintrattenimento e ai servizi, anche
le istanze di consumo culturale e di
approfondimento che scaturiscono
da un pubblico sempre pi esi-
gente. Per accedere alla nuova te-
levisione digitale terrestre possibile
gi da ora acquistare un adattatore
denominato set-top-box che con-
sente di continuare a utilizzare,
oltre allapparecchio televisivo gi
in uso, lo stesso impianto esisten-
te salvo piccole modifiche o inte-
grazioni a livello del sistema dan-
tenna.
Infatti i nuovi trasmettitori digita-
li dei maggiori Network televisivi
sono installati, come detto, sugli
stessi siti e mantengono in linea di
massima gli stessi puntamenti de-
gli impianti analogici; pertanto in
generale, acquistando il decoder
possibile trovare, nelle citt gi
coperte dal servizio, il segnale in an-
tenna senza operare grandi modi-
ficazioni sullimpianto.
INTERATTIVIT
Nellambito del Consorzio euro-
peo Dvb, Digital video broadca-
sting, stata messa a punto la
piattaforma multimediale per le
applicazioni domestiche, deno-
minata Mhp, Multimedia Home
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Marche - Abruzzo
ELETTRO S.r.l. - San Benedetto del Tronto (AP)
I.M.E.C. S.r.l. - Corinaldo (AN)
Lazio
ELETTROFORNITURE PADUA - Aprilia (LT)
FEP S.r.l. - Roma
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52
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE: LEVOLUZIONE DELLA TV
platform. Con questa definizio-
ne si vuole indicare tutta una se-
rie di applicazioni interattive crea-
te su misura per il pubblico do-
mestico, che saranno disponibili
nelle case degli italiani utilizzan-
do il digitale terrestre (Dvb-T),
come veicolo di trasmissione.
importante ricordare questo acro-
nimo (Mhp), in quanto al momen-
to dellacquisto occorrer control-
lare che il decoder interattivo che
intendiamo acquistare con il con-
tributo statale di 150,00 euro rechi
sul pannello frontale il logo del-
linterattivit domestica Mhp.
Nellambito della piattaforma Mhp
stato messo a punto il profilo
denominato enanched broadca-
sting (televisione arricchita con ser-
vizi interattivi di varia tipologia), dal-
le cui seguenti caratteristiche tra-
spare la potenzialit dei servizi
fruibili e dei terminali di ultima
generazione (televisori a tutto
schermo, impianti HiFi evoluti, ec-
cetera), utilizzabili in associazio-
ne con il digitale terrestre, per me-
glio sfruttarne le potenzialit:
- formato delle immagini in for-
mato 16:9, pi vicino allo standard
adottato in cinematografia ri-
spetto allattuale 4:3 (per for-
mato si intende il rapporto fra le
dimensioni orizzontale e verticale
dellimmagine);
- possibilit di diffondere immagini
ad alta definizione (Hdtv - High
definition television), partico-
larmente adatto alla visione di
film ed eventi sportivi con tele-
visore di ultima generazione (Lcd
e plasma);
- audio con qualit cd (compact
disk);
- possibilit di avere pi canali au-
dio per un programma multilingue;
- aggiornamento programmazio-
ne mediante tecnica Epg, Elec-
tronic programme guide, in gra-
do di fornire notizie in tempo rea-
le sulla programmazione dei pa-
linsesti;
- Super Teletext con contenuti gra-
ficamente arricchiti, immagini,
ipertesti, clip audio e video, ec-
cetera.
Anche il lettore meno esperto
in grado di comprendere che ri-
sulta quanto mai vasta e diversi-
ficata lofferta associata al nuovo mo-
do di fare televisione, sia in termini
di contenuti e di creativit dei ser-
vizi associati alla programmazione,
sia anche per il business dei nuo-
vi terminali con i quali sfruttare i
plus offerti dalla nuova tecnica
tutta numerica, per le varie ap-
plicazioni.
Pensando per esempio alla ripro-
duzione del suono e dellimma-
gine, si consideri che man mano
che i costi dei televisori ultrapiatti
a grande schermo andranno di-
minuendo, sar possibile pensa-
re allo sviluppo su larga scala di si-
stemi audio/video digitali, in gra-
do di offrire allutente prodotti di
straordinaria qualit, ove immagine
e suono raggiungono livelli in gra-
do di simulare, anche nel piccolo
ambiente di un salotto residen-
ziale, lesperienza della grande ci-
nematografia, con effetto deno-
minato home theatre, la cui rea-
lizzazione sembra a portata di ma-
no, a breve, anche per il grande
pubblico, impiegando: un letto-
re Dvd (Digital video disk), un
set-top-box Dvb, un display pla-
nare a grande schermo e diffusori
audio di qualit HiFi.
Passando ora a quelli che sono pi
propriamente, ad oggi, i due filoni
di sviluppo legati allinterattivit,
si trova che gli standard digitali svi-
luppati in seno al Consorzio euro-
peo Dvb supportano gi da ora
una serie di servizi, che possono in-
quadrarsi come:
- televisione interattiva;
- accesso a internet.
La prima specie di interattivit og-
gi realizzabile tramite il nostro te-
levisore integrato da un set-top-box
di tipologia Mhp; la seconda ap-
partiene ad un periodo successivo
di diffusione, quando sar stata
completata la convergenza delle tec-
nologie digitali.
Le funzioni e le applicazioni con-
tenute nella prima categoria rive-
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Reflector GU10 Reflector GU10
7 Watt 7 Watt
9 Watt 9 Watt

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SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE: LEVOLUZIONE DELLA TV
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 53
stono per il Dvb un carattere di
priorit, nellottica di una rapida evo-
luzione del mercato e dei terminali.
La categoria che metter in gio-
co anche la rete internet riguar-
da il discorso della piattaforma
digitale domestica allargata, che
si ipotizza entrer a far parte del
gioco in un momento successivo
di ulteriore radicamento della tec-
nologia.
Approfondiamo invece il discorso
sulla televisione interattiva inda-
gando quali sono le possibilit in
questo campo, essendo questo un
altro punto fondamentale.
Utilizzando un decoder interattivo,
due sono i possibili scenari di in-
terattivit nei quali potremo im-
batterci:
- uninterattivit locale;
- uninterattivit con canale di ri-
torno.
Esistono delle applicazioni multi-
mediali di base, rese disponibili
attraverso la tecnologia digitale
terrestre, sempre presenti in an-
tenna perch trasmesse tramite
letere.
Ci significa che, se un utente
avesse la linea telefonica mo-
mentaneamente non disponibi-
le, potrebbe comunque accedere
ai servizi associati in quel mo-
mento a quel determinato pro-
gramma e scaricare le applica-
zioni multimediali presenti in an-
tenna: operando con il teleco-
mando per accedere ad un parti-
colare servizio (meteo, notizia-
rio), si abiliter il decoder a rice-
vere nuove informazioni.
Premendo il tasto Ok e i tasti
freccia sul telecomando, si po-
tr praticare una vera e propria
navigazione semplificata, para-
gonabile a quella effettuata su
internet, con la differenza che
anche lutente non avvezzo a que-
sto genere di procedure sar in gra-
do di effettuare operazioni com-
plesse, agendo con grande sem-
plicit.
Dopo alcuni secondi, acquisite le
informazioni presenti in antenna,
si renderanno disponibili sul nostro
televisore alcune maschere relative
ai contenuti selezionati (con even-
tuale suddivisione della scher-
mata in due o pi settori), segno
che lapplicazione cercata sar
stata scaricata correttamente.
Si pu rendere meglio lidea fa-
cendo un semplice esempio.
Si supponga si stia vedendo lo
spot pubblicitario di un costruttore
di televisori. Se durante il video clip
il costruttore ci mette a disposi-
zione delle applicazioni multi-
mediali, premendo il tasto Ok,
si scarica dallantenna (utiliz-
zando la sola etere) lindice ge-
nerale e lo si visualizza insieme al-
la home page. Premendo Ok
si accede, per esempio, alla sezione
ricevitori digitali terrestri. Pre-
mendo ancora Oke continuan-
do a navigare, si visualizzano le ca-
ratteristiche tecniche, le dimen-
sioni, i prezzi di una certa serie di
ricevitore.
Si noti che tutte le informazioni
multimediali fin qui utilizzate non
hanno comportato nessun costo
di connessione, in quanto linte-
rattivit rimasta di tipo locale,
cio le informazioni sono state
scaricate unicamente attraverso
lantenna terrestre: il modem non
entrato mai in gioco e sarebbe
potuto rimanere scollegato dalla
presa telefonica.
A questo punto se invece si de-
cidesse di acquistare on line il
ricevitore digitale, si dovrebbe in
qualche modo interagire con il
centro dati del costruttore: solo al-
lora si andrebbe ad utilizzare
uninterattivit del tipo con ca-
nale di ritorno verso il centro
dati, mettendo in gioco lutilizzo
del modem telefonico.
Prima dellavvio della connessio-
ne si visualizzer un banner sul-
lo schermo del televisore, con in-
dicati tutti i costi di accesso alla
linea telefonica con addebito del-
la connessione conteggiato nella
bolletta telefonica.
Il canale di ritorno, come si evince,
non via etere. Questo significa che
le attuali antenne delle abitazioni
non devono essere sostituite con
antenne ricetrasmittenti: linte-
rattivit resa possibile attraver-
so un collegamento telefonico.
questo un semplice esempio di
come possibile utilizzare nella
pratica il nuovo sistema e di qua-
li siano le potenzialit se si pensa
che i servizi attivati prossimamente
andranno ad interessare molte del-
le nostre quotidiane attivit con una
semplicit di operazione studiata
apposta per servire la totalit del-
la collettivit.
Qualche indicazione sullimpatto che
la nuova tecnologia dovrebbe po-
ter esercitare sulla collettivit pu
essere desunta da queste brevi
informazioni di come si stia lavo-
rando alle-government, cio al-
linsieme dei servizi interattivi che
permetteranno a breve di colle-
garsi, attraverso il televisore, di-
rettamente ai server della pubbli-
ca amministrazione per richiedere
informazioni, certificati...
Il Cnipa, Centro nazionale per
linformatica nella pubblica am-
ministrazione, ha stanziato 7 mi-
lioni di euro per il cofinanzia-
mento di applicazioni informative
di e-government, basate sul di-
gitale terrestre e destinate al
grande pubblico.
Contestualmente presso il Cnipa
stato costituito il centro di com-
petenza sul digitale terrestre per as-
sistere le amministrazioni pubbli-
che locali interessate a sperimen-
tare questa nuova tecnologia.
Al Cnipa stata gi affidata la rea-
lizzazione di un progetto per por-
tare sul canale digitale terrestre
alcuni servizi e informazioni con-
tenuti nel portale nazionale del cit-
tadino (www.italia.gov.it) da do-
ve, gi oggi, con il proprio pc con-
nesso ad Internet, si possono sca-
ricare oltre 1.000 moduli, rag-
giungere quasi 8mila servizi pub-
blici collegati a pi di 160 guide e
a 126 eventi. Ai 7 milioni di eu-
DISTRIBUTORI CODIME SUL TERRITORIO DISTRIBUTORI CODIME SUL TERRITORIO www.codime.it www.codime.it
ASSOCIATI CODIME
Campania - Calabria
G. ALFIERI & C. S.p.a. - Caserta (CE)
APRILE S.r.l. - MATERIALE ELETTRICO - Aversa (CE)
ELCA S.r.l. - Corigliano Scalo (CS)
ELETTROINDUSTRIALE S.r.l. - Casoria (NA)
GAM COPPOLA S.r.l. - Mugnano (NA)
EGRUPPO C.D.C. ELECTRIC S.p.a. - (NA)
MEP di Porri Mario & C. S.p.a. - Villaricca (NA)
ORTOLOMO S.r.l. - S. Maria La Carit (NA)
TUFANO SAS DI CAFARELLI A. & C. - Casoria (NA)
Puglia - Basilicata
DIMET S.r.l. - Modugno (BA)
Sicilia
ELETTROINGROSS 94 S.p.a. - Palermo
SCIACCA I. S.r.l. - Palermo
GR SICILIA S.r.l. - Palermo
AFFILIATI CODIME
Campania - Calabria
COZZOLINO S.r.l. - Nola (NA)
GEA S.r.l. - Ischia (NA)
Puglia - Basilicata
CIRIOLO S.r.l. - Ortelle (LE)
DEL.FO.LUCE S.n.c. - Lucera (FG)
ELETTROLAMP S.n.c. - San Severo (FG)
FOEL S.p.a. - San Giorgio Jonico (TA)
LA PIGE S.r.l. - Cerignola (FG)
NEON TOMA ILLUMINAZIONE S.r.l. - Maglie (LE
Sicilia
RI-EL S.r.l. - Canicatt (AG)
BOLOGNA S.r.l. - Palermo
POLO COMMERCIALE
Campania - Calabria -Lazio
GRUPPO C.D.C. ELECTRIC S.p.a. - (NA)
Sicilia
GR SICILIA S.r.l. - Palermo
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area di prem
i dalla
Prom
ozione C
odim
e 2004 richiedi il depliant
al tuo grossista di fiducia
servizio lettori 1794

Per lutente che acquisti il decoder in una delle citt


italiane coperte dal servizio, sono disponibili dei Bouquet
di canali (gruppi di canali), ad oggi cos suddivisi:
Canali RAI
Multiplex A: Rai1, Rai2, Rai3
Multiplex B: Rai Utile, Rai Doc, Rai Edu1, Rai News 24,
Raisportsatellite
Radio1, Radio2, Radio3, FD auditorium
Canali Mediaset
Rete 4, BBC World, Class News, 24 ore Tv, Coming Soon
Vj Tv, reti locali
Canali D Free
SI,LCI, Radio Italia TV, Italia1, Canale 5, emittenti locali
Canali Telecom
La7, MTV, INTV, emittenti locali
Canali Svizzera (zone Como e Varese)
TSI1, TSI2, SF1,TSR1, eccetera.
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I canali disponibili
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Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE: LEVOLUZIONE DELLA TV
ro resi disponibili tramite il Cni-
pa, si sommano altri 3 milioni di
euro della Fondazione Bordoni
per conto del Ministero della Co-
municazione, per cofinanziare
applicazioni avanzate come la
telemedicina.
QUALE DECODER
Diamo adesso alcune informazio-
ni di base per orientarci nella scel-
ta del decoder, meglio denomina-
to set-top-box, o anche indicato
con il solo suffisso Stb.
I decoder per la ricezione del digi-
tale terrestre non vanno confusi con
i decoder utilizzati per la ricezione
delle trasmissioni via satellite, per
i quali esistono le tipologie Free to
air (solo ricezione in chiaro), Com-
mon Interface (completi di slot per
linserimento di schede a paga-
mento) e Personal video recorder
(completi di slot e altre funzioni
memoria, hard disk...), i quali esu-
lano da questo contesto e che ab-
biamo citato per sola completezza
di trattazione.
I set-top-box per la ricezione del di-
gitale terrestre sono invece di due
fondamentali categorie: Zapper ed
Mhp.
I decoder Zapper sono unicamen-
te abilitati alla ricezione dellof-
ferta televisiva associata al se-
gnale digitale ricevuto via etere, con-
sentendo la sola visione dei cana-
li senza la possibilit di alcuna in-
terattivit, essendo sprovvisti di mo-
dem e Smart card reader.
Il modello base del semplice rice-
vitore digitale per programmi te-
levisivi consente lorganizzazione
di liste di programmi preferiti e
permette di accedere al teletext. Un
tale dispositivo, privo di funzioni in-
terattive, il minimo indispensabile
per rendere un televisore analogico
capace di ricevere programmi tv in
digitale.
Questa tipologia di decoder, per i
motivi esposti, non gode del con-
tributo governativo in quanto non
permette di sfruttare le potenzia-
lit messe a disposizione dalla tec-
nologia.
I decoder Mhp possono invece, ol-
tre che ricevere lofferta della tv di-
gitale terrestre, accedere a tutte le
applicazioni multimediali dei pro-
dotti interattivi presenti e futuri
quali: giochi, concorsi, sondaggi, te-
levoto, prenotazione biglietti ol-
tre che ai servizi relativi alla pub-
blica amministrazione come ho-
me-banking, t-government, e-com-
merce, e-sanity da cui il finanzia-
mento di 150 euro del governo.
Il prezzo di vendita di un set-top-
box interattivo si aggira intorno
ai 250,00 euro, che con lo sconto di
150,00 euro del contributo statale,
fornisce un costo allutente finale
di circa 100,00 euro.
Inoltre sar auspicabile che il no-
stro decoder risulti dotato di al-
meno due prese Scart in modo da
potervi collegare il videoregistra-
tore.
Gli Stb attualmente in commercio
permettono di vedere un solo ca-
nale per volta.
Se si ha lesigenza di estendere la
visione tv anche ad altri ambienti
della casa, esistono dispositivi via
radio in grado di ripetere il se-
gnale su pi televisori, tenendo
conto che la ripetizione si riferi-
sce sempre alla stessa program-
mazione.
Certamente sviluppi successivi le-
gati alla tecnologia potranno por-
tare sul mercato decoder sempre
pi sofisticati, eventualmente in-
tegrati nello stesso apparecchio
televisivo o unificati con il servizio
satellitare ma si esclude, come
spesso si sente dire, che i decoder
acquistati oggi possano risultare inu-
tilizzabili domani, in quanto ormai
lo Standard europeo Mhp per il
decoder interattivo stato ratificato
dallEtsi in seno al Consorzio eu-
ropeo Dvb.
Oltre al prezzo del decoder, non vi
sono altri costi aggiuntivi se si
escludono piccoli adattamenti de-
gli impianti pre-esistenti di cui vie-
ne data di seguito qualche indi-
cazione.
IN ITALIA ED IN EUROPA
Secondo una ricerca dellistituto
inglese Datamonitor, la penetra-
zione della televisione digitale in Eu-
ropa avr questo sviluppo: il satellite
crescer fino a raggiungere circa 25
milioni di case nel 2004 e 30 milioni
nel 2006; il cavo si attester in se-
conda posizione, con un balzo dai
poco pi di dieci milioni agli oltre
20 milioni nel 2006; infine, per il di-
gitale terrestre, si prevede una
forte spinta allo sviluppo tra il 2005
e il 2007. Se infatti la sua presen-
za nel 2004 dovrebbe limitarsi a cir-
ca quattro milioni di abitazioni, tra
quattro anni arriver a sfiorare i 20
milioni. Le politiche governative
europee, come nel caso dellItalia
che ha reso obbligatoria lintrodu-
zione della tecnologia, saranno de-
cisive per il passaggio tecnologico
dalla tradizionale tv via etere al
digitale terrestre.
In Italia lintroduzione di questa
tecnologia legata allofferta del-
la tv generalista (Rai, Mediaset,
La7): non bisogna sottoscrivere
abbonamenti aggiuntivi di alcun ti-
po. I programmi in multiplex (pi
programmi sulla stessa frequenza)
sono proposti gratuitamente.
Il digitale terrestre quindi gi
una realt per le citt attivate dal
servizio. La Rai trasmette, oltre
che gli stessi canali trasmessi an-
cora in analogico (Rai1, Rai2, Rai3),
anche canali tematici quali Rai
Doc, dedicato allintrattenimento cul-
turale di qualit (arte, musica, tea-
tro, cinema, letteratura); rai utile,
pensato per essere al fianco del-
lutente ed informare su previsio-
ni del tempo, andamento del traf-
fico, trasporti, rapporti cittadini;
Rai Educational, canale tematico per
i servizi educativi; Rai News 24, te-
matico per le notizie.
Vediamo invece come sta andan-
do negli altri paesi europei.
Lo scenario che si apre per la Dtt
nei principali Paesi del vecchio
continente presenta una situazio-
ne di grande movimento.
In Germania, a novembre 2002 sta-
ta sperimentata per la prima volta
in assoluto la trasmissione in digitale
terrestre basata sulla free-tv.
Emblematica lesperienza pilota
di Berlino, che ha completato il
passaggio totale dallanalogico al
digitale a fine agosto 2003. Sulla ba-
se di questa esperienza, si stanno
muovendo gli altri laender, come il
Nord-Reno Westfalia, dove 8,5 mi-
lioni di famiglie a partire dal 2004
sono coinvolte nel passaggio al
digitale.
Di grande interesse la situazione in
Spagna e Gran Bretagna, i due
Paesi che hanno sperimentato per
primi il digitale terrestre ma in
versione pay. Unesperienza ne-
gativa per Quiero Tv nella penisola
iberica e Itv digital in Inghilterra,
che sembra aver tolto dal gioco, per
un bel p di tempo, questo mo-
dello di business relativo alla te-
levisione a pagamento che non
sembra aver funzionato. Dalle ma-
cerie per, in UK, nato un suc-
Accesso
condizionato
Sistema di codifica dei contenuti e di
gestione degli abbonati di un bouquet
di televisione a pagamento (pay-tv).
Questo tipo di fruizione di programmi
richiede di solito una smart-card da
inserire nel ricevitore.
Analogico
Segnale elettrico che varia con il va-
riare della grandezza fisica che rap-
presenta. Nella radiotelevisione si
fa largo uso di tecniche analogi-
che per il trattamento, la memo-
rizzazione e la trasmissione di im-
magini in movimento e suoni.
Bouquet
Insieme di canali radio-tv e servizi
multimediali, reso disponibile da
un singolo fornitore e fruibile in
modo omogeneo.
Content Provider
Fornitore di contenuto. Chi si de-
dica allideazione, produzione e
acquisto dei contenuti predispo-
nendo anche lofferta in un pa-
linsesto definito.
Decoder
Apparato dutente necessario per
decodificare programmi radiotele-
visivi da analogico a digitale.
Digital Divide
Fenomeno che indica, allinter-
no di un Paese, una situazione di
disparit tra chi ha accesso e ca-
pacit di gestione delle informa-
zioni e dei contenuti digitali del
mondo multimediale, e chi ne
escluso per cause economiche, cul-
turali o ambientali.
Digitale
Grandezza che rappresenta un fe-
nomeno fisico con variabili discon-
tinue, che si ottengono in genere da
un campionamento degli elemen-
ti della realt.
Dolby surround
Modalit di trasmissione audio mul-
ticanale per una migliore riprodu-
zione sonora, adottato sia in molti
sistemi di riproduzione domestica
o professionale, sia nelle sale ci-
nematografiche.
Oltre al segnale stereofonico, per-
mette la trasmissione di canali ef-
fetti che danno la sensazione allo
spettatore di essere allinterno del-
la scena.
Anche il decoder digitale terrestre
pu supportare tale standard di
qualit audio.
Dtt - Digital terrestrial
television
Sistema di diffusione di segnali te-
levisivi digitali attraverso trasmet-
titori-ripetitori terrestri, ricevibili
con le antenne esistenti.
Dvb-Digital video
broadcasting
Standard di trasmissione digitale
adottato in Europa, basato sul si-
stema di compressione Mpeg2 e
utilizzato in tre varianti: Dvb-S
per il satellite, Dvb-C per le reti
cavo e Dvb-T per la diffusione at-
traverso ripetitori terrestri.
Enhanced Television
Televisione arricchita con servizi
interattivi di varia tipologia, che
permette allutente di avere infor-
mazioni aggiuntive sul program-
ma, partecipare a giochi, son-
daggi...
Epg - Electronic
program guide
Guida elettronica ai programmi
che permette allo spettatore, at-
traverso il telecomando, di leg-
gere con facilit sullo schermo in-
formazioni relative ai programmi
in onda e previsti nel seguito del-
la giornata.
Free-to-air
detto di servizi radiotelevisivi che
non prevedono il pagamento di
abbonamenti.
Interattivit
Contenuti aggiuntivi trasmessi
dalla piattaforma digitale che per-
mettono allutente televisivo di
selezionare opzioni sul televisore
per accedere ad informazioni ag-
giuntive, servizi di pubblica utili-
t, giochi, acquisti...
Internet
Rete di reti di computer che uti-
lizzano lo stesso protocollo di
Piccolo glossario
cesso: Freeview, lanciata alla fine
dello scorso anno, il servizio Dtt
della Bbc che ha conquistato uten-
ti al ritmo di 100mila al mese. At-
tualmente risultano complessiva-
mente 1,5 milioni di fruitori della tv
digitale terrestre in Gran Breta-
gna. Lottima performance, se-
condo gli esperti, da attribuire ad
alcune caratteristiche del servizio:
semplicit nelluso e nei paga-
menti (se ne effettua uno solo al-
linizio, nessun abbonamento), un
bouquet di una trentina di canali do-
ve per la parte del leone la fanno
i canali tradizionali della Bbc.
Freeview ha successo perch attrae
un pubblico diverso, neofita del
digitale e con unet media piuttosto
alta: il 40% ha pi di 55 anni.
La Francia ha fissato un calenda-
rio del passaggio al digitale ter-
restre: il governo ha lobiettivo di
avviare le trasmissioni nel 2004, rag-
giungere il 50% della popolazio-
ne nel 2005 e l80% entro il 2008.
Il lancio della Dtt in tutti i Paesi del-
lUe stimato entro la fine del
2005. Ma lo switch off, cio lab-
bandono definitivo della tv analo-
gica, potrebbe avere tempi pi
lunghi: comincer lOlanda nel
2004, poi seguiranno tutti gli altri.
IL FINANZIAMENTO
DELLO STATO
Per facilitare la diffusione della tv
digitale terrestre, lo Stato eroga, a
partire dal 1 gennaio 2004, un
contributo di 150 euro agli abbonati
tv in regola con il pagamento del
canone 2004 (Rif. Decreto Mini-
steriale 30.12.2003, Ministero del-
le Comunicazioni).
Il contributo consiste in una ridu-
zione del prezzo complessivo del de-
coder, iva inclusa, della tipologia in-
terattiva, al netto di ogni even-
tuale sconto commerciale.
Limporto viene rimborsa-
to al rivenditore. Il contri-
buto viene erogato nei limiti
dello stanziamento di leg-
ge: il Ministero delle co-
municazioni ha predisposto
un contatore dei contri-
buti, visibile sul proprio
sito, che aggiorna in tem-
po reale lo stanziamento re-
siduo. Il contributo pu es-
sere erogato una sola volta
per ciascun abbonato alla te-
levisione.
Vediamo in pratica cosa ac-
cade in caso di acquisto del
decoder interattivo, da par-
te di un titolare di abbona-
mento tv.
Bisogna innanzi tutto re-
carsi presso un rivenditore
autorizzato (per conoscere quelli del-
la propria zona si pu consultare il
sito predisposto dal Ministero del-
le comunicazioni: www.deco-
der.comunicazioni.it nella pagina
consumatori o telefonare al nu-
mero: 840.022000) muniti di:
- documento didentit;
- copia del codice fiscale;
- numero di abbonamento o ricevuta
di pagamento;
- autocertificazione di non aver in
precedenza fruito del contributo
(il modello scaricabile dallo
stesso sito del Ministero) e di es-
sere in regola per lanno 2004
ove ci non risulti dalla banca
dati degli abbonamenti.
Se si nuovi abbonati sempre con-
sigliabile produrre la ricevuta di
pagamento.
Il rivenditore da parte sua:
- provvede ad inserire il codice
fiscale del cliente nel sistema
telematico di verifica predispo-
sto, per conto del Ministero del-
le Comunicazioni, dalle Poste
Italiane;
- verifica cos che il cliente in re-
gola con il pagamento e non ha
ancora usufruito del contributo;
- emette scontrino fiscale o fattu-
ra, indicando il prezzo di vendita
ed il corrispettivo pagato dal
cliente scontato del contributo;
- acquisisce fotocopia del docu-
mento didentit, del codice fi-
scale e dellautocertificazione del
cliente abbonato.
Si noti che il governo eroga tale con-
tributo unicamente a vantaggio
dei decoder interattivi, proprio per-
ch il finanziamento va nella dire-
zione di sostenere la diffusione
del digitale terrestre, con forte en-
fasi verso quelli che sono i servizi
di interattivit associati alla nuova
tecnologia.
Il governo italiano vede infatti nel-
la televisione digitale interattiva loc-
casione per una diffusione dei ser-
vizi della societ dellinformazione
presso la totalit dei cittadini, allo
scopo di massimizzare lefficien-
za dei servizi, renderli meno co-
stosi per la collettivit ed utilizza-
bili comodamente da casa, evi-
tando file agli sportelli ed inutili spo-
stamenti. Solo i set top box inte-
rattivi possono assicurare lutiliz-
zo di servizi di pubblica utilit, fa-
vorendo la diffusione dei servizi
della societ dellinformazione.
Per questo motivo lo stato inco-
raggia esclusivamente lacquisto di
decoder interattivi.
Fino ad ora sono stati erogati po-
co pi della met del blocco dei pri-
mi 700.000 finanziamenti previsti
per questa prima fase, per i deco-
der interattivi, con una vendita
giornaliera che si aggira intorno
alle 2.500 unit.
SEMPLICIT
DELLA RICEZIONE
Grazie alle sue molteplici potenzialit
la televisione digitale terrestre,
lanciata in Gran Bretagna nellau-
tunno del 1998, destinata a di-
ventare nel medio e lungo periodo
la forza trainante di un mercato
di massa di portata europea, in
grado di soddisfare le richieste
daccesso, da parte degli utenti, sia
ai servizi informativi di base, sia ai
servizi promossi dal mercato del-
la comunicazione.
Punti di forza della nuova televisione
saranno infatti la facilit e leco-
nomicit di ricezione, oltre che lu-
niversalit del servizio offerto, pre-
valentemente rivolto al grande
pubblico, proprio di un servizio
diffuso via etere, come quello at-
tuale, ma con altra tecnologia.
Il digitale terrestre potr inoltre
integrare e completare lofferta
dei canali satellitari e via cavo per
rispondere alle esigenze dei servizi
SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE: LEVOLUZIONE DELLA TV
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 55
comunicazione, attraverso con-
nessioni permanenti via telefono,
cavo e fibra ottica, satellite, ec-
cetera. possibile anche veico-
lare sulla Rete immagini in mo-
vimento, limitatamente alla ban-
da esistente, nonch fruire di
servizi avanzati di posta elet-
tronica, trasmissione e ricezio-
ne di file, ricerca di informazioni
di ogni tipo.
Modem
Acronimo di Modulatore-Demo-
dulatore. Apparato che converte
uninformazione digitale in un
segnale analogico per consen-
tirne la trasmissione attraverso
la rete telefonica tradizionale.
Mhp - Multimedia
home platform
uno standard della famiglia Dvb
che definisce linterfaccia tra le
applicazioni interattive digitali e
gli apparati dove queste sono at-
tivate. basata sul linguaggio di pro-
grammazione Java, e costituisce un
software intermedio e aperto per
la messa a punto di molti tipi di ap-
plicazioni e servizi, anche quelli
relativi alla televisione digitale ter-
restre con modalit interattive.
Mpeg2-Moving pictures
experts group
Standard internazionale per la
compressione dei segnali digitali
di immagini e suoni. La versione
2 riferita tipicamente ai formati
utilizzati per il broadcasting.
Multiplexer
Limpianto attraverso il quale i se-
gnali tv, radio e dati vengono
combinati (multiplexing) in un
unico flusso di trasmissione.
Network provider
Operatore di rete che provvede al-
la trasmissione dei segnali radio-
televisivi verso la popolazione, ge-
stendo sistemi di trasmissioni di va-
rio tipo, terrestri, via satellite, via
cavo e su larga banda.
Personal video
recording (Pvr)
Videoregistratore digitale che uti-
lizza come supporti di registrazio-
ne dischi rigidi simili a quelli dei per-
sonal computer, capace di memo-
rizzare molte ore di programmi te-
levisivi.
Service provider
Fornitore del servizio.
Nellaccezione radiotelevisiva
cura lorganizzazione del servizio,
della migliore gestione della ri-
sorsa di rete che acquisisce dal
network provider, curando an-
che i rapporti con lutenza.
Simulcast
Diffusione contemporanea dello
stesso programma o bouquet di
programmi con diverse modalit,
ad esempio analogica e digitale
o terrestre e satellite.
Stb (Set-top-box)
Apparato in grado di decodifi-
care il segnale digitale ricevuto
da antenna e inviarlo ad un te-
levisore analogico collegato.
Permette inoltre lutilizzo delle ap-
plicazioni interattive distribuite
con il segnale televisivo. Per una
reale interattivit necessario
che il set-top-box sia dotato di un
collegamento telefonico.
Switch-off
Termine che indica la fine della dif-
fusione in analogico.
Switch-on
Termine che indica lavvio della
diffusione in digitale.
Switch-over
Termine che indica il periodo in
cui la diffusione analogica e quel-
la digitale convivono.
T-Banking
Insieme dei servizi interattivi
che permettono di collegarsi, at-
traverso il televisore, agli istitu-
ti bancari per richiedere infor-
mazioni, estratti conto ed effet-
tuare operazioni bancarie.
T-Commerce
Possibilit di acquistare beni e ser-
vizi attraverso il televisore con mo-
dalit analoghe a quelle utiliz-
zate da Internet.
T-Government
Insieme dei servizi interattivi che
permettono di collegarsi attra-
verso il televisore alla Pubblica
Amministrazione per richiedere
informazioni, certificati...
T-Learning
Possibilit di seguire attraverso
il televisore lezioni di varie disci-
pline, eseguire esercizi, richiede-
re chiarimenti, eccetera. Lutente
pu pianificare autonomamente
la fruizione delle lezioni.

nazionali e locali. La Dtt, consen-


te un sostanziale aumento del-
lofferta (4/5 programmi digitali al
posto di un programma analogico)
anche in modalit portatile con
lausilio di piccole antenne e si-
stemi a basso costo. Inoltre pos-
siede, rispetto al digitale satellitare
e via cavo, la non trascurabile ca-
ratteristica di avere una ricezione
compatibile con gli attuali siste-
mi condominiali, a costi aggiunti-
vi marginali per lutente.
NUOVE OPPORTUNIT
PER TUTTI
La Dtt offrir progressivamente
nuove opportunit per tutti: uten-
ti, fornitori dei servizi, gestori del-
la rete e industria del settore, in un
mercato, come accennato in pre-
cedenza, caratterizzato dalla con-
vergenza fra radiodiffusione, te-
lecomunicazioni e information tech-
nology.
I consumatori non solo disporran-
no, sul televisore domestico e sen-
za significativi aggravi di spesa,
di una assai pi ampia gamma di
programmi, ma potranno anche
compiere da casa operazioni che og-
gi richiedono lutilizzo del compu-
ter o implicano spostamenti in luo-
ghi specifici (banca, posta, pub-
blica amministrazione). Con le-
commerce o lhome banking sar
possibile compiere operazioni che
gi oggi si possono fare da casa o
dallufficio, ma solo se si dispone di
una connessione internet e si sa uti-
lizzare un pc, avendo stipulato un
contratto con un provider.
Per lindustria elettronica di largo
consumo si apriranno ottime pro-
spettive, determinate dal necessario
rinnovo degli apparecchi televisi-
vi e dalla maggiore produzione di
set-top-box che si delinea negli
anni a venire.
Nella attuale fase di transizione
sufficiente aggiungere al proprio te-
levisore il set-top-box; in futuro i
componenti elettronici necessari a
ricevere le trasmissioni digitali (de-
coder) saranno incorporati allinterno
di televisori pi evoluti, che di-
venteranno in tal modo apparati in-
tegrati per la ricezione di servizi di-
gitali domestici.
Gli standard Dvb forniscono in-
fatti la soluzione globale alla do-
manda crescente di nuovi servizi ge-
neralistici e tematici, free to air e a
pagamento, multimediali ed inte-
rattivi, che consentono inoltre un
sensibile miglioramento della qua-
lit del servizio.
SCENARI IN EVOLUZIONE
La tv digitale terrestre, in sigla
Dtt, Digital terrestrial television,
rappresenta levoluzione tecnolo-
gica dellattuale sistema televisivo
analogico.
Al giorno doggi, ormai, compu-
ter, cellulari, compact disc, tut-
to funziona in digitale, solo la
radio e la televisione sono ancora
analogici. Con lanalogico, la te-
levisione era ferma ad una tecno-
logia di trasmissione messa a pun-
to tra la fine degli anni quaranta ed
i primi anni cinquanta, mentre il so-
lo cambiamento di un certo rilievo
stato introdotto con lavvento
del colore, avvenuto tra gli anni
sessanta e settanta.
Ma i cambiamenti non hanno mai
interessato la modalit di tra-
smissione, che rimasta a uno
stato tecnologico piuttosto involuto
rispetto ai cambiamenti che si so-
no avuti ad esempio nelle teleco-
municazioni: mentre la tv rimane-
va ancorata allanalogico, in tutti gli
altri settori dellelettronica diodi
e transitor lasciavano la scena ai mi-
croprocessori, con relativa minia-
turizzazione di apparecchi e com-
ponenti. Tecnicamente linnova-
zione per il digitale terrestre rap-
presentata dalladozione di un si-
stema di trasmissione numerico, os-
sia di una modalit che non risen-
te di interferenze, abbassamenti di
livello del segnale n disturbi e
che permette di moltiplicare il nu-
mero di canali disponibili.
Il nuovo sistema consentir, in al-
cuni casi, la ricezione di segnali
pi robusti rispetto allanalogi-
co e di realizzare coperture fin do-
ve lattuale segnale analogico non
in grado di arrivare per motivi
strutturali (attenuazioni).
Per cui rispetto ad una debolezza
del vecchio segnale analogico ter-
restre, Rai o Mediaset di una cer-
ta zona dItalia, grazie alla nuova
tecnica Dtt, otterrebbero condi-
zioni del tutto migliorate. Inoltre il
segnale digitale, per sua caratte-
ristica strutturale, ha la peculiari-
t di essere presente in antenna con
buona qualit oppure di essere
non intellegibile. Per cui con lav-
vento dellera digitale non saran-
no pi possibili i casi in cui per
una data trasmissione si potr di-
re che un programma si vede ma-
le; si avranno invece unicamente
due possibilit: buona qualit o
assenza totale di segnale.
PERCH CONVIENE
I principali vantaggi del digitale
terrestre possono cos riassu-
mersi:
1) multicanalit e potenziamen-
to qualitativo del servizio te-
levisivo;
2) interattivit e servizi aggiuntivi;
3) minore inquinamento elettro-
magnetico ed efficiente utiliz-
zo delle frequenze;
4) portabilit del servizio;
5) regionalit;
6) accelerazione della diffusione
di internet presso il grande
pubblico;
7) impulso alle nuove tecnologie e
ri-posizionamento a livello in-
ternazionale;
8) rilancio dei consumi attraver-
so lindustria del software e
dellhardware.
1) Uno dei principali vantaggi del-
la televisione digitale legato al-
la possibilit di moltiplicare il nu-
mero dei canali che possono essere
trasmessi attraverso le stesse fre-
quenze gi oggi in uso. Ogni sin-
gola frequenza, utilizzata in modo
analogico, permette infatti di tra-
smettere un solo canale tv; in tec-
nica digitale invece possibile tra-
smettere audio e video insieme,
attraverso un sistema di codifi-
ca/decodifica numerica delle in-
formazioni. Le informazioni da tra-
smettere, ridotte a dati numerici,
sono inoltre compresse, cio trat-
tate secondo un procedimento in-
formatico (di invenzione italiana),
denominato Mpeg-2 (Movie pic-
ture expert group), che permette
di moltiplicare il numero di canali
trasmessi contemporaneamente
da ununica frequenza. Questo si-
gnifica che con gli stessi televiso-
ri e le stesse antenne di adesso, uti-
lizzando un adattatore digitale (de-
coder) e qualche aggiustamento
supplementare, sar realistico pre-
vedere la possibilit di ricevere
una gran numero di canali tv.
2) Per ci che riguarda linteratti-
vit diciamo che lapplicazione del
digitale per le trasmissioni televi-
sive permette gi da ora, acqui-
stando un opportuno decoder abi-
litato a tale servizio, linterazione
con il mondo esterno, con scambio
di informazioni non solo dallemit-
tente (canale televisivo) al rice-
vente (spettatore), ma anche dal-
lo spettatore allemittente secon-
do un canale di ritorno. Linterattivit
si crea in sostanza compiendo ope-
razioni semplici attraverso il tele-
comando, con una modalit ac-
cessibile anche a coloro che non han-
no dimestichezza con il pc. In alcuni
Paesi linterattivit diventata
parte integrante dei nuovi format
televisivi, come ad esempio il te-
levoto in quiz e concorsi, o le-
spressione di giudizio di gradi-
mento sui programmi trasmessi, fi-
no allinvio di brevi messaggi di
testo da e verso lemittente e tra i
telespettatori.
3) Una ricaduta positiva del pas-
saggio alla nuova tecnologia si
avr sulle emissioni elettroma-
gnetiche associate ai segnali diffusi
nelletere dai trasmettitori digita-
li. Al momento dello switch-off de-
gli apparati analogici si avr in-
nanzitutto un abbassamento del li-
vello di campo elettromagnetico
presente in aria in quanto per dif-
fondere segnali in digitale occor-
56
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE: LEVOLUZIONE DELLA TV
Di fondamentale importanza risulta la figura pro-
fessionale dellinstallatore elettrico.
Gli installatori rappresentano linterfaccia ver-
so lutenza per lintroduzione di questa nuova piat-
taforma tecnologica in Italia.
Saranno loro a raccogliere, individuare e risolvere
sul territorio tutti i problemi esistenti per il pas-
saggio al digitale.
I passi fondamentali che un installatore elettri-
co deve compiere su un impianto tradizionale che
stia passando al digitale terrestre sono in breve:
- installazione di nuovo impianto o verifica impianto
di ricezione tv esistente + eventuale rifaci-
mento parziale;
- verifica copertura del segnale digitale terre-
stre di zona;
- installazione decoder + adattamento sistema pre-
esistente (videoregistratore, decoder satellita-
re, eccetera);
- effettuazione prima sintonia;
- collegamento e prova canale di ritorno;
- introduzione utente allutilizzo dei servizi in-
terattivi.
In termini impiantistici diremo che nei casi di im-
pianto mono-utente in buona efficienza (cavo a
basse perdite, connessioni non ossidate...) ci so-
no buone possibilit di ricevere correttamente la
programmazione digitale diffusa via etere da
Rai e Mediaset subito dopo aver inserito nella li-
nea dantenna il set-top-box.
Nei casi meno fortunati potrebbe essere neces-
sario installare una nuova antenna e/o, nel caso
di impianti di tipo condominiale, aggiungere un
modulo di amplificazione di canale.
Andando pi nel dettaglio, le principali cause di
intervento su impianto di ricezione digitale ter-
restre centralizzato possono essere date da:
- problemi legati al centralino di testa;
- equalizzazione e riallineamento dei livelli di
potenza;
- interventi di misura;
- aggiunta di filtri alla centrale a larga banda;
- installazione di filtri passa canale e/o elimina ca-
nale;
- insufficienza numero di ingressi del centralino;
- installazione nuova antenna;
- gestione diversa antenne esistenti;
- verifica collegamenti scart, antenna, Vcr, eccetera;
- adeguamenti cavi, prese, derivatori, partitori, ec-
cetera.
Fondamentale potr risultare, anche per lin-
stallatore pi esperto, un certo numero di ore di
formazione specifica, tenuto conto della natura
innovativa della tecnica digitale terrestre e di un
settore in continuo fermento ed evoluzione so-
prattutto per ci che riguarda le diverse appli-
cazioni.
Inoltre, necessario segnalare lesistenza sul
territorio di varie iniziative rivolte, oltre che agli
installatori, che devono per primi rispondere con
soluzioni efficaci, anche ai rivenditori che hanno
contatti con il pubblico nella vendita dei box in-
terattivi, e agli amministratori di condominio,
chiamati a dare le prime indicazioni di eventua-
li problemi di adeguamento degli impianti di ri-
cezione centralizzati.
IL RUOLO DELLINSTALLATORE ELETTRICO
rono potenze pi modeste. Inoltre
vengono poste le condizioni per un
utilizzo pi efficiente dello spet-
tro Hertziano con la liberazione di
una parte delle frequenze da de-
stinare a ulteriori canali televisi-
vi terrestri, ad altri servizi diffu-
si o di telecomunicazione, da ri-
partire tra le diverse funzioni, in
quanto, come detto, le trasmissioni
digitali occupano minori porzioni
di frequenza.
4) Altra caratteristica non di po-
co conto, per un servizio che vuo-
le rimanere di massa come lo sta-
to lanalogico, legata al fatto di
poter essere ricevuto ovunque,
grazie allutilizzo di unantenna mo-
bile, senza dover predisporre pun-
ti di allacciamento alla rete.
5) Come noto, la variet dei ser-
vizi e la diversit del territorio
italiano impongono unintegra-
zione tra trasmissioni nazionali
e locali secondo criteri dettati
dalla normativa vigente connes-
si alla pianificazione delle fre-
quenze per la radiodiffusione ter-
restre. Tali criteri vanno nella di-
rezione di un garantismo della
programmazione e della pubblicit
a livello regionale, su un binario
distinto da quello nazionale.
A livello europeo, come anche da
noi, la diffusione analogica tele-
visiva terrestre assicura da tem-
po una copertura capillare del
territorio, essendo disponibile
nella quasi totalit delle abita-
zioni (oltre il 95%). Passando al di-
gitale, pur continuando a consi-
derare con attenzione gli altri
due servizi complementari al ter-
restre (satellite e cavo) che anzi
si pensa facciano da traino per lo
stesso terrestre, lecito attri-
buire una netta centralit al ser-
vizio digitale diffuso via etere,
per la sola ragione di poter coprire
il territorio in modo non possibi-
le per il satellite e il cavo: il primo
ha infatti una copertura geogra-
fica troppo ampia, non circoscri-
vibile su scala regionale, mentre
il cavo risulterebbe troppo co-
stoso per estensioni comunque non
trascurabili.
6) Nel medio periodo, quando le-
ra digitale avr preso piede anche
per la televisione, si potranno ti-
rare le prime somme sulla sem-
plificazione intervenuta nel modo
di usufruire dei servizi di pubbli-
ca utilit, con il pi familiare ap-
parecchio televisivo. Tutto ci
avr una benefica ricaduta an-
che sullincremento del numero di
accessi alla rete internet (e al suo
infinito bacino culturale) e, a pa-
rit di contenuti, si potr sce-
gliere, dalla nostra piattaforma
digitale, se navigare per esem-
pio con il telecomando tv oppure
attraverso il web.
7-8) Il passaggio ad una tecnolo-
gia pi evoluta dalle prospettive
perfino imprevedibili nel lungo
periodo, dovrebbe contribuire a ri-
mettere in moto quel ciclo vir-
tuoso che partendo dal rilancio dei
consumi dei sistemi elettronici
del settore (per lo pi decoder di
varia tipologia e televisori di nuo-
va generazione, lcd, plasma) pas-
sa attraverso i fornitori di conte-
nuti e dei servizi di accesso con-
dizionato, arrivando fino alle istan-
ze di maggior formazione e di dif-
fusione culturale, necessarie per
riposizionare il Paese a livello in-
ternazionale. In ultima analisi la
transizione dallanalogico al di-
gitale terrestre rappresenta un
processo complesso con implica-
zioni socio-economiche che ne-
cessitano di unazione coordina-
ta dei vari operatori del settore. La
strada che porta alla diffusione ge-
neralizzata della nuova tecnologia
in Italia richieder di non essere
percorsa precipitosamente. Sotto
il profilo strettamente economico,
il governo, in linea con gli altri
paesi europei, sancendo il pas-
saggio alle trasmissioni digitali
via etere, dovrebbe aver gene-
rato effetti economici di lungo
termine, essendo la nuova tec-
nica ed i servizi ad essa associa-
ti una risorsa per lo Stato, i con-
sumatori e lindustria dei prodotti
elettronici di largo consumo.
SPECIALE NUOVE TECNOLOGIE: LEVOLUZIONE DELLA TV
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 57
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Omron Super MY il
prodotto di riferimento
nellambito dei rel per uso
industriale che questanno
ha raggiunto
limpressionante primato di
500 milioni di pezzi venduti
sul mercato mondiale.
Omron presenta ora una
nuova generazione di Super
MY caratterizzata dal tasto
di prova bloccabile e da un
nuovo led di segnalazione
ad altissima visibilit, rosso
per i modelli in corrente
alternata e verde per i
modelli in continua.
Il tasto di prova ha
caratteristiche ergonomiche
tali da renderne semplice
lutilizzo e
contemporaneamente
improbabile lattivazione
accidentale. In pratica il
tasto coperto da una
linguetta che spostata nella
prima posizione permette di
accedere al tasto con un
cacciavite. Facendo fare un
ulteriore scatto alla linguetta,
il contatto commuta, e
rimane attivo fino a quando
non si agisce sulla stessa
sbloccandola. La parte
superiore della calotta del
classico grigio Omron.
Questa soluzione, che
caratterizza anche la famiglia
dei nuovi G2RS consente
una migliore visibilit
dellindicatore meccanico.
Le caratteristiche tecniche
del Super MY restano quelle
che lo hanno fatto ritenere
per 500 milioni di volte la
scelta ottimale per il cliente.
Questa cifra nasconde una
serie di significati molto
importanti, prima tra tutti la
garanzia di un prodotto di
qualit: un attento
controllo delle specifiche
ed un continuo confronto
con il mercato ci
permettono infatti di offrire
un prodotto che fa
dellaffidabilit un suo
punto di forza.
Le innovazioni non si
fermano solo al rel ma
perseguono lobiettivo di
dare una risposta
completa agli utilizzatori di
questo semplice ma
fondamentale dispositivo.
In questa ottica va inserita
la realizzazione della
gamma completa di
zoccoli a molla per MY.
Questi zoccoli migliorano
decisamente la resistenza
delle connessioni alle
Rel Super MY:
ora con tasto di prova bloccabile
Un pieno di formazione
con Omron
Omron presenta il nuovo
Programma di Formazione
Tecnica da ottobre 2004 a
settembre 2005.
Costantemente impegnata
nell'adeguamento dei
programmi e dei contenuti
in funzione dell'evoluzione
tecnologica, Omron
quest'anno aggiunge anche
una nuova sede per i suoi
corsi: Verona. Con l'intento
di soddisfare le esigenze
formative di un numero
sempre crescente di tecnici,
Omron ha infatti stretto un
accordo con il CNOSFAP
per la realizzazione di 16
sessioni di corsi presso la
sede del Centro a Verona,
11 delle quali serali.
Queste sessioni hanno
esattamente lo stesso
programma, la stessa
durata e gli stessi prezzi di
quelle tenute nella
tradizionale sede Omron a
Milano. Anche i materiali
rilasciati sono identici.
Il programma formativo
2004/2005, che si svolge
perci in due sedi, si
articola in 16 corsi
organizzati su cinque aree
tematiche per un totale di
87 sessioni:
Programmazione PLC
Sysmac;
Meccatronica: inverter e
servoazionamenti;
Interfaccia
uomo/macchina;
Sensori e sensori di
visione artificiale;
Regolazione.
La descrizione completa dei
corsi e maggiori dettagli
sulla formazione e sul
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Omron sono nel sito
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MAS
U
n sistema elettrico lin-
sieme delle apparecchia-
ture e delle linee che han-
no una determinata tensione no-
minale. In particolare, per siste-
ma elettrico di distribuzione si in-
tendono gli impianti che con-
sentono la distribuzione e luti-
lizzazione dellenergia elettrica in
bassa tensione.
Il sistema IT ha tutte le parti at-
tive isolate da terra o un punto
collegato a terra attraverso unim-
pedenza mentre le masse del-
limpianto sono collegate a terra
separatamente o collettivamen-
te o connesse collettivamente
alla terra del sistema.
Il sistema IT (figura 1) normal-
mente viene adottato quando
esistono particolari esigenze di
continuit del servizio come nel
caso ospedaliero. In tal caso, la
corrente dovuta al primo gua-
sto che si verifica di valore li-
mitato, perch si richiude attra-
verso le capacit verso terra del-
limpianto ed eventualmente an-
che attraverso limpedenza in-
serita tra un punto (di solito il neu-
tro) del sistema di alimentazione
e la terra stessa.
Il valore ridotto della corrente
di terra (figura 2) consente di
soddisfare facilmente la condi-
zione:
R
T
I
d
U
L
dove:
R
T
: resistenza di terra del dis-
persore al quale sono colle-
gate le masse.
I
d
: corrente di guasto
U
L
: tensione di contatto limite
convenzionale che 50 V che
si riduce a 25 V nei locali me-
dici di gruppo 1 (locale ad
uso medico nel quale le parti
applicate sono destinate ad
essere utilizzate esternamente
o invasivamente entro qualsiasi
parte del corpo, ad eccezio-
ne della zona cardiaca) e grup-
po 2 (locale ad uso medico
nel quale le parti applicate
sono destinate ad essere uti-
lizzate in applicazioni quali
interventi intracardiaci, in-
terventi chirurgici, o il pa-
ziente sottoposto a tratta-
menti vitali dove la mancanza
di alimentazione pu com-
portare pericolo di vita).
In un sistema elettrico isolato da
terra, un guasto a terra determi-
na il passaggio di una corrente pre-
valentemente capacitiva, dovu-
ta soprattutto ai cavi. La corren-
te di guasto franco a terra I
d

costituita dalla corrente capacitiva


e dalla corrente di dispersione
resistiva. Poich il valore di tale cor-
rente rimane molto modesto, del-
lordine dellampere (eccezional-
mente supera la decina di ampere
negli impianti pi estesi), la re-
lazione
R
T
I
d
25
facilmente soddisfatta, non co-
stituendo un pericolo per le per-
sone, potendo permanere per
un tempo indefinito per quanto
riguarda i contatti indiretti.
Inoltre, il non dover interrompe-
re il circuito al primo guasto a ter-
ra, come ad esempio in alcune ti-
pologie di locali ad uso medico,
rappresenta il maggior vantaggio
del sistema IT.
I principali inconvenienti, invece,
sono le sovratensioni (svantag-
gio tipico dei sistemi a neutro
isolato) ed il doppio guasto a
terra (su unaltra fase di un altro
circuito stabilendo in tal caso
una corrente di doppio guasto
a terra, alimentata dalla tensio-
ne concatenata, che pu deter-
minare lintervento dei disposi-
tivi di protezione a massima cor-
La sicurezza
elettrica del paziente
TECNOLOGIE
Il sistema IT viene solitamente adottato quando esi-
stono particolari esigenze di continuit del servi-
zio, come nel caso ospedaliero
60
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Armando Ferraioli
Figura 1 - Il sistema IT
Non interrompere
il circuito al
primo guasto
a terra rappresenta
il maggior vantaggio
del sistema IT
rente su entrambi i circuiti), ve-
nendo meno il vantaggio della
continuit di esercizio del siste-
ma IT. Da tenere anche in conto
che il verificarsi di un secondo
guasto a terra rende problema-
tica la protezione contro i contatti
indiretti e contro le sovraten-
sioni.
Per ridurre la probabilit del ve-
rificarsi di un secondo guasto a
terra, quando il primo non sta-
to ancora risolto, necessario
prevedere tra neutro e terra un
dispositivo per il controllo del-
lisolamento e provvedere ad eli-
minare, in un tempo ragionevo-
le, il guasto a terra.
La norma Cei 64-8/7; V2 Im-
pianti elettrici utilizzatori a ten-
sione nominale non superiore a
1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. -
Parte 7: Ambienti e applicazioni
particolari - Sezione 710: Locali ad
uso medico richiede per i loca-
li di gruppo 2 lutilizzo del si-
stema elettrico IT-Medicale (IT-
M), vale a dire una protezione per
separazione elettrica con con-
trollo permanente della resi-
stenza di isolamento.
Il sistema IT-M deve essere ali-
mentato con trasformatore di
isolamento ad uso medicale (fi-
gura 3) e deve essere dotato di un
dispositivo di controllo perma-
nente dellisolamento.
Ai sistemi IT-M non si applicano
le regole generali richieste per i
sistemi IT dalla norma Cei 64-8.
Si raccomanda per che una in-
dicazione abbia luogo anche
quando si interrompe il collega-
mento a terra o allimpianto sor-
vegliato.
Pertanto, il sistema IT-M un
sistema elettrico isolato da ter-
ra (I) e le masse non sono colle-
gate a terra (T), ma non il so-
lito sistema IT, perch il trasfor-
matore non pu essere ordinario,
ma deve essere di isolamento e
di tipo medicale che ha tra gli av-
volgimenti una separazione di
protezione, cio un isolamento
doppio o rinforzato oppure uno
schermo collegato a terra. La se-
parazione di protezione deve
sussistere anche tra i circuiti ali-
mentati dal trasformatore di iso-
lamento e gli altri circuiti colle-
gati direttamente alla rete; di-
versamente, un guasto tra tali cir-
cuiti comprometterebbe la se-
parazione della rete stessa. Li-
deale, dove possibile, posare i
cavi in tubi o canali separati da
quelli di altri circuiti oppure se-
parati da setti.
Inoltre, il sistema elettrico che ali-
menta deve essere limitato solo
ad un locale o ad alcuni locali,
quelli di gruppo 2, nei quali
sussiste il massimo rischio elet-
trico ovvero il microshock. In-
fatti, in tali locali - come ad esem-
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.
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Figura 2 - La corrente di terra


nel sistema IT
Figura 3 - Trasformatore di isolamento
pio le sale operatorie - il pazien-
te potrebbe avere il cuore in col-
legamento elettrico con lester-
no, rendendolo particolarmente
sensibile alle correnti elettriche.
In tal caso, correnti dellordine del-
la decina di microampere (10
-6
A) potrebbero innescare la fi-
brillazione ventricolare.
Per tale problematica occorre
utilizzare misure di protezione
non solo sullimpianto elettrico ma
anche sulle apparecchiature elet-
tromedicali.
Le norme specifiche che regola-
no tali apparecchiature (Cei EN
60601-1) dettano i limiti delle
correnti di dispersione prescrit-
ti per la classe di appartenen-
za. Inoltre, non bisogna sotto-
valutare gli errori del personale
medico e paramedico che possono
compromettere notevolmente la
sicurezza elettrica del paziente.
da ricordare che si pu rite-
nere il valore di 1020 microam-
pere ragionevolmente non peri-
coloso per il paziente. Tale valo-
re di corrente estremamente pic-
colo mille volte pi piccolo del
limite di pericolosit relativo a con-
dizioni normali.
Nei locali di gruppo 2 risulta
pertanto indispensabile conse-
guire la massima equipotenzia-
lit tra tutte le masse e le mas-
se estranee (una parte metallica
che presenta una resistenza ver-
so terra minore di 0,5M) diret-
tamente o indirettamente ac-
cessibili al paziente. Se, infatti, fac-
ciamo riferimento alle correnti
su esposte quale limite di peri-
colosit per il paziente ed assu-
miamo come resistenza del cor-
po umano 5001000, ne con-
segue una tensione limite di si-
curezza di circa 10 mV che da
intendere quale tensione mas-
sima da non superare, indipen-
dentemente dal tempo di inter-
vento delle protezioni. Per tale mo-
tivo, la norma Cei 64-8/7 preve-
de il nodo equipotenziale a cui
vanno collegate tutte le parti si-
tuate o che possono entrare nel-
la zona paziente quali le masse
(conduttori di protezione), le
masse estranee (conduttori equi-
potenziali), gli schermi, se in-
stallati, contro le interferenze
elettriche, le eventuali griglie
conduttrici nel pavimento e le-
ventuale schermo metallico del
trasformatore di isolamento.
La sezione nominale dei con-
duttori equipotenziali non de-
ve essere inferiore a 6 mm
2
in ra-
me. Solo in tal modo un guasto
di isolamento in un apparecchio
esterno allinsieme equipotenziale
non ha conseguenza alcuna.
Lesigenza dellutilizzo del tra-
sformatore di isolamento nasce
dal fatto che un guasto a terra, in
uno degli apparecchi connessi
al nodo equipotenziale, deter-
minerebbe una differenza di po-
tenziale, nei confronti degli altri
apparecchi, pari al prodotto del-
la corrente di guasto per la resi-
stenza del tratto di conduttore di
protezione compreso tra lappa-
recchio ed il nodo equipotenzia-
le. Ad esempio, una corrente di
guasto di 10A su una resistenza
di 0,1 darebbe origine a condi-
zioni di pericolo mortale per il
paziente.
Poich la norma Cei 64-8/7 pre-
scrive un limite di 0,2 per la
resistenza dei conduttori e delle
connessioni tra il nodo equipo-
tenziale ed i morsetti previsti
per il conduttore di protezione del-
le prese a spina e degli appa-
recchi utilizzatori fissi o per qual-
siasi massa estranea, nel caso
di utilizzo del trasformatore di
isolamento, essendo le correnti
di primo guasto prevalentemente
capacitive e molto piccole se il
circuito non esteso (dellordi-
ne di alcuni milliampere), di-
vengono trascurabili le cadute di
tensione sui conduttori di pro-
tezione in caso di primo guasto
a terra.
Se il trasformatore di isolamen-
to alimenta per esempio solo un
locale, la corrente capacitiva del-
lordine dei milliampere e per-
tanto la caduta di tensione sul
conduttore di protezione di al-
cuni millivolt.
In questa situazione, la corrente
che attraversa il paziente, in con-
tatto con lapparecchio guasto
e un altro apparecchio o una
massa estranea collegati al nodo
equipotenziale, dellordine dei
microampere. Infatti, con il limi-
te di resistenza di 0,2 anche
una corrente di 10mA portereb-
be ad una caduta di tensione di
dV = 10 x 0,2 = 0,2 mV
e, pertanto, una corrente di
dV 0,2
I
_________
=
_________
= 2
R
paziente
1000
molto inferiore alla soglia di 50A,
ritenuta accettabile per il pa-
ziente soggetto a microshock.
Si pu, in definitiva, ritenere il si-
stema IT-Medicale il connubio
tra la separazione elettrica ed il
sistema IT. Bisogna ricordare
che la norma Cei 64-8/7 esclude
lutilizzazione del sistema IT-M per
i circuiti per unit a raggi X e i cir-
cuiti per apparecchi con una po-
tenza nominale maggiore di 5kVA.
Ovviamente, questo dettato
da ragioni pratiche ed economi-
che. In tali casi si ritiene suffi-
ciente una protezione differenziale
ad alta sensibilit ( 0,03A) di
tipo A o B. Tale protezione non li-
mita la corrente di guasto ma
solo il tempo (3040 ms) per cui
essa fluisce.
Durante tale intervallo di tempo,
la tensione verso il nodo equi-
potenziale dellapparecchio pu
raggiungere valori elevati ed il
paziente, se accidentalmente
in contatto simultaneamente
con unaltra massa o massa
estranea, potrebbe essere in se-
rio pericolo.
Per tale motivo, quasi tutte le
apparecchiature di questa tipo-
logia sono dotate di un trasfor-
matore dingresso che svolge la
funzione di trasformatore di iso-
lamento nei confronti dei circui-
ti a valle.
Se, viceversa, al paziente ap-
plicato un circuito appartenente
ad un altro apparecchio elettro-
medicale, la sua sicurezza di-
pende dallisolamento verso ter-
ra di quel circuito.
Per controllare permanentemente
lisolamento verso terra dellim-
pianto, come gi precedentemente
evidenziato, bisogna inserire, tra
il secondario del trasformatore di
isolamento ed il conduttore di pro-
tezione, un dispositivo di control-
lo dellisolamento che sia in ac-
cordo con la norma Cei EN 61557-
8 Sicurezza elettrica nei sistemi
a bassa tensione fino a 1KV c.a.
e 1,5 KV c.c. - Apparecchi per
prove, misure o controllo dei si-
stemi di protezione - Parte 8:
Apparecchi per il controllo del-
lisolamento nei sistemi IT.
La norma Cei 64-8/7 impone per
tale dispositivo requisiti ben pre-
cisi quali limpedenza interna di
almeno 100K, la tensione di
prova minore di 25 V c.c., la cor-
rente di prova minore di 1mA
c.c. anche in condizioni di guasto,
la disinseribilit del dispositivo,
lindicazione della resistenza di
isolamento quando scende a
50K, la presenza di un dispo-
sitivo di prova per tale verifica.
Inoltre, la norma impone anche
linstallazione, in un posto idoneo,
di un sistema di allarme ottico-
acustico in modo che il perso-
nale medico possa sorvegliare
permanentemente il sistema IT-
M (figura 4).
La norma non richiede lutilizzo
del dispositivo di controllo del-
lisolamento quando il trasfor-
matore alimenta un singolo ap-
parecchio elettromedicale, perch
in tal caso un guasto a terra su
di un solo circuito poco pro-
babile e ancor pi un secondo
guasto a terra.
62
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
TECNOLOGIE LA SICUREZZA ELETTRICA DEL PAZIENTE
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i
z
i
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l
e
t
t
o
r
i

1
5
6
6
L
o sviluppo e la diffusione di ca-
richi alimentati da dispositi-
vi caratterizzati da un largo im-
piego dellelettronica di potenza
ha determinato un radicale muta-
mento delle condizioni di utilizza-
zione dellenergia elettrica rispet-
to alla situazione del passato.
Lo scenario attuale allinterno del
quale il progettista, linstallatore e
il manutentore svolgono le loro ri-
spettive attivit ha subito, nel cor-
so degli ultimi anni, importanti e so-
stanziali modifiche che lo hanno al-
lontanato dallidealit dellelet-
trotecnica classica, introducendo a
tutti i livelli e in modo contingen-
te fenomeni gi noti ma, nel pas-
sato, relegati praticamente ai soli
testi accademici.
Uno tra gli aspetti che
hanno maggiore impatto
sugli impianti elettrici
costituito dalla presen-
za di armoniche di ten-
sione e di corrente, fe-
nomeni che rendono non
pi accettabili alcune
pratiche progettuali e
manutentive basate sui
presupposti relativi al-
lassenza di armoniche
(ovvero di presenza di
sole onde di tensione e di
corrente sinusoidali alla
frequenza nominale di
rete).
In questo articolo viene
preso in esame il problema
del dimensionamento del
conduttore di neutro in
presenza di armoniche di
corrente.
LA CORRENTE
NEL CONDUTTORE
DI NEUTRO
In un sistema trifase simmetrico
a 4 fili, la corrente che percorre
il conduttore di neutro pari al-
la somma vettoriale delle tre
correnti di linea. Nel caso in cui
i carichi siano lineari e perfet-
tamente distribuiti sulle tre fa-
si, la corrente nel conduttore di
neutro risulta essere nulla, men-
tre se le fasi sono caricate in
modo non omogeneo, nel con-
duttore di neutro sar presente
una corrente di squilibrio, ge-
neralmente di ampiezza inferio-
re rispetto a quella delle cor-
renti che interessano le fasi.
Sotto queste condizioni, a partire
da date sezioni, il conduttore di
neutro pu essere scelto di se-
zione inferiore rispetto a quella
dei conduttori di fase (art. 524.3
della norma Cei 64-8
1
).
Venendo meno lipotesi di cari-
co lineare, la scelta del condut-
tore di neutro deve essere ef-
fettuata in funzione dello spet-
tro armonico delle correnti nel-
le fasi in quanto lintensit del-
Per evitare intervento in-
tempestivo delle protezioni,
surriscaldamento, invec-
chiamento precoce o incen-
dio dei cavi, quando si scel-
gono le sezioni dei condut-
tori indispensabile consi-
derare il tipo di carico da
alimentare
Dimensionamento
del neutro
Angelo Baggini
Gabriele Tacchi
TECNOLOGIE
64
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
1
Art. 524.3, Norma Cei 64-8/4: Nei circuiti polifase i cui conduttori di fase abbiano una sezione
superiore a 16 mm
2
se in rame od a 25 mm
2
se in alluminio il conduttore di neutro pu avere
una sezione inferiore a quella dei conduttori di fase se sono soddisfatte contemporaneamente
le seguenti condizioni:
la corrente massima, comprese le eventuali armoniche, che si prevede possa percorrere il
conduttore di neutro durante il servizio ordinario, non sia superiore alla corrente ammissibi-
le corrispondente alla sezione ridotta del conduttore di neutro;
la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mm
2
se in rame od a 25 mm
2
se
in alluminio.
In presenza
di armoniche
omopolari nelle fasi
la corrente
nel conduttore
di neutro sempre
maggiore di zero
FIGURA 1 - SPETTRO CARATTERISTICO DI
UNA LINEA CHE ALIMENTA LAMPADE
FLUORESCENTI COMPATTE
la corrente nel neutro pu assu-
mere valori anche maggiori ri-
spetto a quelle che circolano nei
conduttori di fase.
La tabella 1 riassume i quattro ca-
si possibili in funzione del tipo di ca-
rico alimentato dalla linea in esame.
In particolare le armoniche che
contribuiscono ad innalzare la cor-
rente nel neutro sono quelle di fre-
quenza multipla di tre rispetto al-
la frequenza della fondamentale, no-
te come correnti omopolari. Tali
correnti hanno la caratteristica di
sommarsi algebricamente nel con-
duttore di neutro anzich di eli-
dersi come accade per le altre com-
ponenti (vedi box). In presenza di
armoniche omopolari nelle fasi la cor-
rente nel conduttore di neutro risulta
essere sempre maggiore di zero, an-
che nel caso di carico equilibrato.
Quando il loro contenuto rispetto
alla corrente fondamentale supera
il 33%, si ottiene una corrente nel
conduttore di neutro addirittura
maggiore di quella osservata nel-
le fasi.
I CRITERI
DI DIMENSIONAMENTO
In presenza di carichi non li-
neari, i criteri di scelta dei con-
duttori ed in particolare del con-
duttore di neutro devono esse-
re rivisti, in quanto la prassi co-
TECNOLOGIE DIMENSIONAMENTO DEL NEUTRO
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Sarebbe forse pi semplice elencare i pochi carichi lineari
tuttora utilizzati. La diffusione dellelettronica di po-
tenza sia in ambito civile domestico che in ambito in-
dustriale ha radicalmente modificato il parco dei carichi
alimentati dalla rete elettrica. Ecco i carichi non linea-
ri pi diffusi nellambiente industriale e del terziario:
- elaboratori elettronici e loro periferiche (Figura 3);
- lampade fluorescenti o comunque dotate di alimentatore
elettronico e/o dimmer (Figura 1 e Figura 2);
- condizionatori dotati di inverter;
- gruppi statici di continuit;
- azionamenti elettrici a velocit variabile;
- raddrizzatori;
A questi vanno aggiunti altri carichi, generalmente di ele-
vata potenza, che producono armoniche per la presen-
za di archi elettrici.
- saldatrici ad arco;
- forni ad arco
f
o
c
u
s
Quali sono i carichi
non lineari?
TABELLA 1 - POSSIBILI SITUAZIONI
RISCONTRABILI TRA I CARICHI TRIFASE
E INDICAZIONI SULLA RELATIVA CORRENTE
DI NEUTRO
Carico equilibrato Carico non equilibrato
Carico lineare I
neutro
= 0 I
neutro
> 0 - generalmente modesta
Carico non lineare I
neutro
> 0 - pu superare I
fase
I
neutro
> 0 - pu superare I
fase
Il comportamento delle componenti della corrente nel
neutro rappresentabile mediante due semplici analogie
meccaniche. Tre correnti uguali e sfasate reciprocamente
di 120 (componenti non omopolari di
un carico equilibrato) possono essere
raffigurate da tre locomotori di ugua-
le potenza tra loro collegati da cavi e
collocati su binari con direzioni reci-
procamente sfasate di 120. evi-
dente che la somma delle forze applicate al punto in
cui i tre cavi si uniscono (neutro) nulla e pertanto i
tre locomotori (e in particolare il nodo che li collega) re-
steranno immobili.
Nel caso delle correnti omopolari (le componenti
a frequenza multipla di tre rispetto a quella del-
la fondamentale che, come noto, in Europa pa-
ri a 50 Hz), la situazione invece raffigurabi-
le mediante tre locomotori tra loro in fase, quin-
di orientati nella stessa direzione. Chiaramente
la forza cos sviluppata nel punto comune alle
tre macchine (neutro) sar tripla rispetto a
quella del singolo locomotore.
COMPORTAMENTO DELLE CORRENTI
NEL CONDUTTORE DI NEUTRO
FIGURA 2 - FORMA DONDA DELLA CORRENTE ASSORBITA
DA UNA LAMPADA FLUORESCENTE COMPATTA:
SI NOTI LA ELEVATA DISTORSIONE RISPETTO ALLA
FORMA DONDA SINUSOIDALE

Questo articolo stato preparato, nellambito del


progetto LPQI (www.lpqi.org), con il supporto
della Commissione Europea e dellInternational Cop-
per Association Ltd. Gli autori precisano per
che il contenuto del presente articolo non riflette
necessariamente la posizione della Commis-
sione Europea e/o non implica alcuna respon-
sabilit da parte della Comunit Europea.
UNA PRECISAZIONE
mune porterebbe a sottodimen-
sionare il conduttore con conse-
guente surriscaldamento, invec-
chiamento precoce o, nel peg-
giore dei casi, distruzione del me-
desimo. I passi da compiere sono
sostanzialmente i seguenti:
acquisizione mediante misu-
razione o attraverso analisi del-
la documentazione dello spet-
tro armonico della corrente as-
sorbita dal carico;
individuazione delle armoni-
che omopolari;
calcolo del contributo alla cor-
rente del neutro da parte delle
armoniche omopolari.
Nel box di testo viene riportata
una breve trattazione analitica
del problema e due esempi rea-
li.Individuata lesistenza del
problema pu essere di aiuto
la norma Iec 364-5-523, che ri-
porta una tabella che fornisce in-
dicazioni sul dimensionamen-
to del neutro in presenza di ter-
za armonica nei conduttori di
fase.
IN BREVE
Alla luce di quanto sopra ripor-
tato e degli esempi proposti nel
box, rappresentativi di situa-
zioni impiantistiche reali e mol-
to diffuse, si comprende la ra-
gione per la quale il sottodi-
mensionamento del conduttore
di neutro rispetto alla sezione
dei conduttori di fase sia da con-
siderarsi ormai una consuetu-
dine da verificare caso per caso.
Per evitare conseguenze poten-
zialmente dannose (intervento
intempestivo delle protezioni,
surriscaldamento, invecchiamento
precoce o, in casi estremi, incen-
dio dei cavi) quando si scelgono
le sezioni dei conduttori per-
tanto indispensabile considera-
re il tipo di carico da alimentare,
acquisendo per mezzo di una
misurazione lo spettro armonico
della corrente assorbita, oppure,
se ci non fosse possibile, uti-
lizzando spettri tipici.
Una volta in possesso dello spet-
tro armonico occorrer indivi-
duare le armoniche omopolari
di ampiezza non trascurabile e
calcolare il loro contributo alla cor-
rente del neutro.
Solo a questo punto sar possi-
bile scegliere correttamente la
sezione del neutro e valutare se sia
possibile o meno adottare una se-
zione ridotta.
In generale, si vedr che nel caso
di circuiti che alimentano carichi
non lineari la sezione del condut-
tore di neutro dovr essere al-
meno pari alla sezione del corri-
spondente conduttore di fase se
non addirittura maggiore come
visto nei casi reali illustrati in que-
starticolo.
Articolo tratto dai convegni
istituzionali CEI 2003
66
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
TECNOLOGIE DIMENSIONAMENTO DEL NEUTRO
TABELLA 2 - FATTORI DI RIDUZIONE
DELLA PORTATA DEI CAVI IN FUNZIONE
DEL CONTENUTO ARMONICO DELLE CORRENTI
NELLE FASI O NEL NEUTRO (IEC 364-5-523)
Corrente di terza armonica Valore selezionato in base Valore selezionato
nella fase (%) alla corrente di fase in base alla corrente
di neutro
0-15 1,00 -
15-33 0,86 -
33-45 - 0,86
45 - 1,00
BIBLIOGRAFIA
[1] Baggini, J. Desmet: Dimensionamento del neutro in impianti af-
fetti da armoniche. Leonardo Power Quality Initiative. (Il materiale
scaricabile gratuitamente dal sito www.lpqi.org)
Noto lo spettro armonico della corrente delle fa-
si, ottenibile mediante una misurazione con un ana-
lizzatore di rete, si devono prendere in conside-
razione le armoniche dispari di ordine multiplo di
tre, tipicamente la terza e la nona.
Le armoniche di ordine superiore (15
a
, 21
a
etc.) so-
no generalmente caratterizzate da unampiezza
molto contenuta e quindi trascurabili. La corren-
te relativa alle armoniche omopolari su ciascuna
fase quindi approssimabile con la seguente
equazione:
I
ao
=

1
2
+ 1
2
3 9
nella quale con I
3
e I
9
si indicano rispettivamente
le correnti di terza e nona armonica, avendo tra-
scurato le restanti componenti omopolari. Nel
caso queste non fossero trascurabili, incluse
eventuali armoniche omopolari di ordine pari (se-
sta, dodicesima etc.), devono essere semplice-
mente aggiunte sotto radice nella formula di cui
sopra. Nel neutro, come gi visto, le componen-
ti omopolari si sommano tra loro, quindi la corrente
che interesser questo conduttore sar il triplo di
quella sopra calcolata:
I
no
= 3 I
ao
Dalla teoria alla pratica
Per chiarire le idee viene proposto, a titolo di
esempio, un caso reale di misura di corrente di un
carico non lineare assai diffuso e caratterizzato da
uno spettro armonico particolarmente pesante
(figura 1): le lampade fluorescenti compatte.
Si considerino i risultati delle misurazioni di un mon-
tante illuminazione. Dallo spettro di figura 1, si no-
ta la presenza di una componente di terza ar-
monica pari al 74,6% della fondamentale, e di
una di nona armonica pari al 33%.
Essendo la fondamentale pari a 14,4 A possibile
ricavare lampiezza della corrente di terza e di nona
armonica:
I
3
= 0,746 14,4 = 10,7 A
I
9
= 0,33 14,4 = 4,75 A
La corrente dovuta alle omopolari in ciascuna fa-
se sar dunque pari a
I
ao
= 10,7
2
+ 4,75
2
= 11,74 A
mentre nel conduttore di neutro sar presente la
somma delle tre correnti omopolari, pari quindi a
I
no
= 3 11,7 = 35,12 A
Il vero valore efficace, che tiene cio conto dei
contributi della fondamentale e di ciascuna ar-
monica, della corrente che scorre in ciascuna del-
le tre fasi pari a 21 A.
Si noti come il valore della corrente nel neutro sia
non solo diverso da zero, ma addirittura superio-
re del 70% rispetto alla corrente in ciascuna fase.
In questo caso quindi la sezione del conduttore di
neutro dovrebbe essere maggiore della sezione
del conduttore di fase.
Come ulteriore esempio si propone un rilievo ef-
fettuato su di una linea che alimenta carichi in-
formatici (figura 3). In questo caso le componenti
di terza e nona armonica valgono rispettivamente
il 42% ed il 7,4% della fondamentale, quindi, pro-
cedendo come prima, il conduttore di neutro
percorso da una corrente pari a 37,6 A. Ancora una
volta la corrente che percorre il neutro risulta
maggiore di quella di fase anche se in misura mi-
nore del caso precedente (1,2 volte circa). A tutto
ci bisogna aggiungere il fatto che, in queste con-
dizioni, il neutro non pu essere trascurato nel
calcolo della portata della linea (4 conduttori ter-
micamente attivi invece che 3).
COME TENER CONTO DELLE CORRENTI OMOPOLARI?
Nel caso di circuiti
che alimentano
carichi non lineari la
sezione del conduttore
di neutro dovr
essere almeno pari
alla sezione
del corrispondente
conduttore di fase
FIGURA 3 - SPETTRO DELLA CORRENTE RILEVATO
SU DI UNA LINEA DI ALIMENTAZIONE
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mondo - situato in uno storico pa-
lazzo sul Canal Grande a Venezia
- stato recentemente installato,
dalla societ di installazione loca-
le Vivaldi di Noventa di Piave, un
sistema di amplificazione sonora del-
la divisione Audio Contractor del-
la Fbt Elettronica. Spiega chi ha rea-
lizzato limpianto:La direzione vo-
leva una rete di distribuzione che
consentisse non solo di diffondere
programmi musicali differenti nel-
le varie zone o annunci selettivi, ma
che avesse anche un controllo di Spl
per ogni zona.
Il sistema audio Fbt copre 12 zone
delle aree aperte al pubblico nel pa-
lazzo e sono stati installati 30 dif-
fusori acustici a 2 vie Studio4/BT,
in ogni stanza in un numero che va
da 2 nella sala pi piccola a 8 in quel-
la pi grande (400 m
2
). Il cliente vo-
leva selezionare il programma mu-
sicale da diffondere in ciascuna
delle varie zone del palazzo e la pos-
sibilit di controllare indipenden-
temente il volume. Una console
microfonica MBT8004, dotata di
microfono electrete cardioide, di
pulsanti per la selezione delle zo-
ne e lattivazione dellemergenza,
viene utilizzata per le chiamate
selettive e per la diffusione in au-
tomatico di un messaggio di al-
larme preregistrato al suo interno,
in condizioni di emergenza.
La centrale rack installata in una po-
sizione nascosta consta di una ma-
trice 4x4, MMS4004, di una ma-
trice mixer MMZ8004, con 10 in-
gressi e 4 bus di uscita e di una re-
te di finali di potenza realizzata
con 3 finali multicanale MCA2240A.
Linstallatore continua: Una del-
le condizioni fondamentali richie-
ste dal committente era quella che
i diffusori acustici avessero il minor
impatto estetico possibile sulle sa-
le, splendidamente decorate con
specchi e immensi candelabri in cri-
stallo, pelli sontuose e rivestimenti
in legno; pertanto abbiamo dovu-
to trovare diffusori acustici che
potessero essere installati a soffitto,
nascondendoli tra le travi in le-
gno, e che fossero soprattutto in gra-
do di assicurare unottima ripro-
duzione del suono e un elevato li-
vello di intelligibilit per le comu-
nicazioni vocali. I diffusori acustici
Fbt, in resina termoplastica, mi-
surano 16,2x25,6x15,7 cm, ma han-
no una potenza di 60W Rms.
Il direttore della Divisione Audio
Contractor di Fbt Elettronica, lin-
gegner Antonio Faccioni, ha af-
fermato: Questa sicuramente
una tra le pi prestigiose installa-
zioni realizzate in Italia e alleste-
ro, ma solo una delle molteplici ap-
plicazioni in cui sono stati installati
i nostri prodotti: da fitness club a
centri conferenza di elevato livel-
lo, centri commerciali, centri spor-
tivi e stabilimenti industriali.
UN ESEMPIO
DI AMPLIFICAZIONE
Un esempio di configurazione di un
impianto di amplificazione audio,
che preveda la gestione di 4 zone
indipendenti e la possibilit di in-
terfacciarsi con un sistema di rile-
A Ca Vendramin Calergi, sul
Canal Grande, e nella sala con-
siliare del Comune di Pescara
sono stati installati sistemi au-
dio distribuiti
Ascoltare
al casin e in
consiglio comunale
A cura di
Alma Taddei
IMPIANTI
68
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
Ca Vendramin Calergi - la cui data di costruzione viene fatta ri-
salire al 1481 - fu il primo grande palazzo veneziano del Rinascimento
e sicuramente uno dei
pi grandiosi dellepo-
ca doro della Serenissi-
ma. Finita agli inizi del
16 secolo, lelegante
struttura si affaccia mae-
stosamente sul Canal
Grande; il piano nobile si
propone come luogo
ideale per eventi, atti-
vit culturali e servizi di
ricevimento, mentre il
secondo piano ospita le
sale da gioco del Casin
municipale di Venezia.
CA VENDRAMIN CALERGI
Ambienti: 12 saloni (dimensioni max 400 mq).
Esigenza: impianto di amplificazione acustica con sistema che
consente di selezionare 4 sorgenti musicali per 4 zone indipendenti.
Minore impatto visivo possibile dei diffusori.
Sistema di gestione: 1 matrice 4x4 MMS4004; 1 unit mixer
MMZ8004 a 4 bus di uscita.
Finali di potenza: 3 unit multicanale MCA2240A.
Diffusori: 30 diffusori studio4/BT, 2 vie, 60 W rms posizionati a
soffitto.
Basi microfoniche: 1 unit MBT8004 per annunci selettivi nel-
le singole zone ed invio automatico di messaggi di allarme.
IL CASIN MUNICIPALE DI VENEZIA
vazione di una condizione di emer-
genza, pu essere costituito da
un preamplificatore MMZ8004, che
consente di avere 4 bus di uscita
con controllo indipendente e 10
ingressi dotati di microswitch per
lassegnazione di ciascun ingresso
su ciascuna uscita; lamplificatore
che pu essere utilizzato della se-
rie MCA, Multi Channel Ampli-
fier, che si caratterizza per avere fi-
no a 4 finali di potenza allinterno
di un unico chassis, con doppio
ingresso per ciascun finale, di cui
uno prioritario allaltro. La consol-
le microfonica MBT8004, che per-
mette di irradiare messaggi voca-
li con la massima intelligibilit, do-
tata di un robusto flessibile con
microfono dinamico electrete con
filtro anti pop ed costituita da una
elegante struttura in Abs stam-
pato di colore nero, debitamente se-
rigrafato, e fondo in acciaio. La
consolle consentir di inviare an-
nunci microfonici selettivi nelle
singole zone o di effettuare chiamate
generali, abbassando il livello del
segnale musicale solo nella zona in-
teressata allannuncio. Inoltre dal-
la stessa consolle microfonica, ol-
tre ai messaggi via microfono, sa-
r possibile inviare un segnale di
emergenza, preregistrato al suo
interno, contemporaneamente in
tutte le zone al massimo volume.
Il messaggio dallarme, che potr
essere un messaggio vocale per-
IMPIANTI ASCOLTARE AL CASIN E IN CONSIGLIO COMUNALE
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 69
La console microfonica permette
di irradiare messaggi vocali
ad alta intelligibilit
*
servizio lettori 1728
MBT 8004 e MBT 8008: schema a blocchi

Ambiente: area 720 m


2
(36x20 m) per un altezza di 15 m
Diffusori: 6 colonne a direttivit controllata di 200W rms
Basi microfoniche:
- 47 destinate alla votazione con chiave elettronica a traspon-
der per labilitazione/disabilitazione al voto
- 14 abilitate solo agli interventi
Telecamera: Autodome pilotabile, collocata in posizione centrale
Gestione: tramite software Pc che integra ed implementa tut-
te le funzioni del sistema:
1) archiviazione elettronica dei risultati della votazione
2) registrazione audio/video degli interventi
3) controllo movimento telecamera.
LA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI PESCARA
sonalizzato, potr essere inviato
automaticamente dal sistema di
rilevazione emergenza con cui ver-
r interfacciato limpianto di am-
plificazione, oppure manualmente
attraverso un apposito pulsante
sulla consolle microfonica stessa.
GESTIONE
CONFERENZE A PESCARA
Come in molti altri Comuni in Ita-
lia, la citt di Pescara ha recente-
mente rinnovato il sistema di ge-
stione conferenze della sala consi-
liare nei suoi 720 m
2
di area. Ac-
cresciute udibilit e intelligibilit e
maggior facilit di gestione del si-
stema durante i dibattiti sono so-
lo alcuni dei benefici apportati dal
nuovo sistema, la cui installazione
stata commissionata dal Comu-
ne ad una azienda locale di instal-
lazione, la Spray Records che, a
sua volta, si rivolta allAudio Con-
tractor, una giovane divisione di
Fbt Elettronica, per la fornitura del
sistema. Antonio Faccioni, linge-
gnere a capo della Divisione Audio
Contractor, spiega ancora: Fbt
Audio Contractor si rivolge al mer-
cato dellinstallazione e la sua spe-
cifica missione quella di soddisfare
le necessit evidenziate da un si-
stema audio, con soluzioni mirate
a risolvere tali esigenze nelle mo-
dalit pi semplici sia nella instal-
70
Il Giornale dellInstallatore Elettrico N. 13 10 Ottobre 2004 www.reedbusiness.it
IMPIANTI ASCOLTARE AL CASIN E IN CONSIGLIO COMUNALE
Ancora dopo la prima guerra mondiale, alla foce del fiume omoni-
mo esistevano due cittadine molto diverse tra loro. A sud la pi an-
tica Pescara (ora Porta-
nuova), cresciuta sui re-
sti della fortezza cinque-
centesca che presidiava
il corso dacqua. A nord
del fiume, nella stretta fa-
scia di terra che si allunga
tra le colline e il mare, si era
invece sviluppata, dal 1806,
Castellammare Adriatico,
che con larrivo della fer-
rovia e la costruzione del-
la stazione (1863) aveva
avuto una consistente
espansione. Commerciale, artigianale e popolare Pescara; bor-
ghese, signorile e con vocazione turistica Castellammare Adriati-
co. La fusione dei due comuni avvenne nel 1926, sotto il patrocinio
di Gabriele DAnnunzio.
PESCARA: UNA CITT NUOVA
MCA 2240 e MCA 4240: schema a blocchi
Unit di
potenza
monoblocco
multicanale a
tensione
costante
Se da oltre 100 anni
si sente parlar bene
dei cavi BELDEN
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servizio lettori 1453
lazione sia nella gestione. La gam-
ma di prodotti Audio Contractor, per
quanto concerne i sistemi Confe-
rence, attualmente consta di 2 si-
stemi e quello pi esaustivo dal
punto di vista delle funzionalit, il
System 400, quello che stato in-
stallato a Pescara.
Sono state installate 58 basi mi-
crofoniche SLBC400: 47 con labi-
litazione al voto, le rimanenti sen-
za tale funzionalit. Il software di
gestione consente 2 differenti mo-
dalit di funzionamento: la moda-
lit conferenza libera e la modalit
conferenza gestita, che a sua vol-
ta pu essere manuale, automati-
ca o a modalit limitata. Faccioni con-
tinua: Con la modalit manuale lo-
peratore in console riceve la ri-
chiesta di parola (fatta premendo il
pulsante ON della base microfo-
nica) e accoda il microfono relativo
(per un tempo prefissato, se ne-
cessario). In modalit automatica,
il sistema opera automaticamente
e le basi microfoniche in coda ven-
gono abilitate quando loratore pre-
cedente ha terminato linterven-
to. Nella modalit limitata, daltro
canto, le basi programmate per
lintervento sono abilitate in grup-
po (fino a 6 alla volta). Si possono
settare limiti sui tempi di inter-
vento.
Il pulsante Inizio votazione con-
sente al delegato con la base mi-
crofonica abilitata di esprimere il
voto, utilizzando la propria smart
card. Le basi microfoniche sono
dotate di un microfono a electre-
te con flessibile e la base dota-
ta di un altoparlante interno, di
un display retroilluminato che mo-
stra lo stato della base, le opera-
zioni svolte e i risultati delle vo-
tazioni e, quando necessario, i
messaggi concludere e rallen-
tare inviati dal presidente o dal se-
gretario.
Tali basi sono anche disponibili a
richiesta con la connessione ad un
sistema di traduzione simulta-
nea. Lunit di alimentazione del
sistema, AASL100, equipag-
giato con un altoparlante monitor,
controlli di volume e toni per i
segnali di ingresso e di uscita,
un ingresso ausiliare e una usci-
ta per la registrazione degli in-
terventi.
I risultati della votazione, oltre ad
essere visualizzati sul display del-
le basi microfoniche, a Pescara ven-
gono proiettati su schermi al plasma
da 42; tali schermi vengono utilizzati
anche per visualizzare le immagi-
ni riprese da una voice-tracking
dome camera installata a soffitto,
che riprende loratore che inter-
viene, focalizzandosi automatica-
mente su di lui nel momento in cui
rileva lattivazione della base mi-
crofonica che gli associata. La
gestione della telecamera sempre
affidata al software Logosoft V80.2,
che gestisce tutto il sistema au-
dio e video. Belfino De Leonardis del-
la Spray Records aggiunge: Il si-
stema di Fbt offre il grande van-
taggio di essere estremamente fa-
cile da installare: fino a 99 basi
possono essere collegate con un sin-
golo cavo e noi abbiamo completato
linstallazione di tutto il sistema in
soli 5 giorni, incluso limpianto di am-
plificazione audio della sala, che
comprende 6 diffusori acustici a
direttivit controllata, le Clima200B
e la centrale audio a rack.
De Leonardis conclude: Il comune
di Pescara ovviamente soddi-
sfatto delle prestazioni del sistema,
dal momento che ci ha gi contat-
tato per installare altre basi mi-
crofoniche aggiuntive.
IMPIANTI ASCOLTARE AL CASIN E IN CONSIGLIO COMUNALE
Il Giornale dellInstallatore Elettrico www.reedbusiness.it N. 13 10 Ottobre 2004 71
Audio Contractor nata ufficialmente nel 1999 come divisione
del Gruppo Fbt Elettronica.
Altamente specializzata in sistemi di amplificazione ambientale, ere-
dita tutto il know-how e lesperienza capitalizzata dalla casa ma-
dre in oltre 40 anni dattivit. In pochi anni la divisione, la cui direzione
stata affidata allingegner Antonio Faccioni, simpone sul mercato,
integrando ed implementando nel proprio settore una serie di ca-
ratteristiche vincenti: soddisfazione totale del cliente, innovazione
continua, variet di gamma, alta qualit della resa acustica, assi-
stenza post-vendita non-stop per 365 giorni lanno. A queste pe-
culiarit si aggiunge una valenza estetica tipica del made in Italy.
Grazie ad un solido know-how orientato ad elevati standard, Au-
dio Contractor realizza architetture acustiche calibrate sulle esigenze
di ogni ambiente. La villa settecentesca Foscarini a Cornaro di Gor-
go al Monticano (Treviso) e il Centro Commerciale Le Brentelle
di Rubano (Padova) sono solo alcune delle sue importanti realizzazioni.
UN GIOVANE, VECCHIO LEADER
Il
preamplifica-
tore mixer
MMZ 8004 S
Schema a blocchi dellMMZ 8004
L
a domotica applicata al-
limpianto elettrico sem-
pre pi richiesta dal mer-
cato residenziale e terziario spe-
cializzato, e Pandolfi ha svilup-
pato un reparto con personale
specializzato e realizzato uno
spazio domotico permanente
presso la sede di Firenze.
In commercio esistono molti pro-
dotti specializzati per la domo-
tica, e tra le carat