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1 - OGGETTO DELL’INTERVENTO..............................................................................4
L’appalto ha per oggetto la fornitura e conseguente posa in opera di tutti i materiali e gli apparecchi
necessari per la realizzazione degli impianti elettrici e assimilabili al servizio della nuovo centro
sportivo coperto polivalente sito nel comune di Parma in località Molatolo.
La nuova struttura sarà attrezzata per eventi sportivi e manifestazioni culturali, convegni, spettacoli e
riunioni in genere.
Nel dettaglio, nella struttura troveranno spazio:
-campi e palestre di esercizio, in cui si svolgeranno attività regolamentate dalle FSN e DSA ma non
destinate all'agonismo, ovvero tutte le attività propedeutiche, formative o di mantenimento delle
suddette discipline sportive.
-Campi e palestre complementari, nelle quali si svolgeranno attività esclusivamente alla pratica di
fisico-sportive non regolamentate dalle FSN e DSA.-Campi e palestre agonistici, in cui si
svolgeranno attività ufficiali delle FSN e DSA.-Uffici-Museo dello Sport-Sala Stampa-Aree ristoro-
Oltre ai locali di servizio e di deposito.
Nel dettaglio la presente relazione contiene:i dati principali di progetto;le indicazioni di massima delle
prestazioni e dei requisiti che l’impianto ed i componenti progettati dovranno garantire;i criteri di
scelta delle soluzioni impiantistiche, con particolare riferimento alle condizioni di sicurezza ( contatti
diretti, indiretti, sovracorrenti, sovratensioni);
2.1 Committente
Comune di Parma
Comune di Parma
Progettazione di massima dei lavori elettrici descritti al Capitolo 1 della presente relazione
Regole Tecniche di Connessione ( CEI 0-16) In merito alla connessione alla rete pubblica di
media tensione.
D.Lgs 81/08 In merito alla valutazione dei rischi da
esposizione ai campi elettromagnetici dovuti
all’impianto elettrico in progetto ed alla linea
aerea di alta tensione presente nell’area di
intervento.
D.Lgs 81/08 In merito alla protezione dai fulmini
D.Lgs 81/08 Capo III In merito agli impianti ed apparecchiature
elettriche.
Legge 09.01.83 n.13 Abbattimento barriere architettoniche
Decreto Ministeriale del 18 marzo 1996 Norme di sicurezza per la costruzione e
coordinato con Decreto ministeriale 6 giugno l’esercizio degli impianti sportivi
2005
I lavori elencati nel Capitolo 4 della presente relazione si configurano come “nuova realizzazione”.
3.2 Progetto
Gli impianti in progetto superano i limiti dimensionali indicati nel D.M. 37/2008 , articolo 5 e pertanto:
Gli impianti oggetto del presente progetto sono classificati all’articolo 1 , comma 2, lettere a), f), g)
del D.M. 37/2008.
L’impresa installatrice, indipendentemente dai requisiti chiesti dal D.Lgs 12 aprile 2006 n.163,
dovranno essere abilitate presso la Camera di Commercio per tutte le classi sopra indicato.
Le imprese dovranno inoltre dimostrare l’idoneità del proprio personale ad eseguire lavori elettrici
su impianti “in tensione” ed in prossimità di impianti in tensione, relativamente a sistemi di I e II
Categoria.
3.4 Livello del progetto
Si rimanda agli elaborati architettonici di supporto per l’individuazione delle destinazioni d’uso.
Legge 186/68
D.M. 37/2008
D.Lgs 81/2008
Norme CEI 64-8/1-7 fasc. 8608/8614 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1000V in corrente alternata e 1500 V in
corrente continua.
Norme CEI 0-16 Regola tecnica di riferimento per la connessione di
Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese
distributrici di energia elettrica
Guida CEI 11-37 Guida per l'esecuzione degli impianti di terra nei sistemi
utilizzatori di energia alimentati a tensione maggiore di
1 kV
Il presente elenco integra quanto già elencato nel precedente paragrafo 2.5.
Oltre alle leggi e norme sopra citate, per la installazione e posa in opera dei materiali , ci si dovrà
attenere scrupolosamente alle disposizioni contenute nei fascicoli tecnici dei costruttori ed alle
norme tecniche di prodotto.
Pertanto, ogni altra opera che sia realizzata al di fuori di tali limiti richiede una integrazione al
presente progetto oppure un nuovo progetto.
Una prima indicazione, certamente non esaustiva, ma comunque esplicativa di come dovranno
essere considerate le dotazioni impiantistiche, è contenuta nell’allegato “ elenco locali e
dotazioni impiantistiche”.
I dati di dimensionali e prestazionali degli impianti e dei componenti qui descritti sono contenuti
nell’elaborato “A.5.2 Capitolato Speciale Prestazionale Opere Elettriche”.
L’impianto ha origine dalla “cabina di consegna energia” situata all’interno del “fabbricato
tecnologico”; a tal fine si dovrà predisporre un locale ad uso esclusivo del Distributore, con le
caratteristiche tecniche e dimensionali da questi chieste.
- Collegamenti di terra. All’interno di ogni locale come sopra definiti, si dovranno realizzare non
meno di due collegamenti con l’impianto di dispersione. Il numero effettivo dei collegamenti a
terra dovrà essere calcolato a seguito di verifica termica dei conduttori, da eseguirsi in
conformità alle Norme CEI 11-37. Lungo il perimetro interno del “locale Utente” si dovrà posare
il collettore di terra , al quale andranno collegate tutte le masse e masse estranee di cabina.
Il dimensionamento della cabina dovrà prevedere spazi e disponibilità di energia per il futuro
collegamento delle utenze la cui realizzazione è prevista negli “stralci 1 e 2”.
La cabina di trasformazione MT/BT sarà unica per tutta l’attività e sarà posizionata all’interno del
“fabbricato tecnologico” , in apposito locale compartimentato REI 120.
Quadro generale di media tensione. Il quadro di media tensione dovrà essere conforme alle norme
EN 62271-200 e dovrà presentare caratteristiche prestazionali idonee ai contenuti dell’elaborato
“A.5.2 Capitolato Speciale Prestazionale Opere Elettriche”.
- Il gruppo di continuità assoluta posto sull’alimentazione dei circuiti ausiliari del quadro di media
tensione.
- Trasformatori MT/BT. Sono previsti n.2 trasformatori abbassatori isolati in resina, l’uno a
servizio della “centrale tecnologica” e frigorifera, il secondo a servizio del “palazzetto”, dotati di:
una sonda di temperatura sulle tre colonne con centralina cablata nel “quadro generale di bassa
tensione”; sistema di ventilazione forzata posta alla base delle colonne con centralina di
regolazione e protezione, gruppo di rifasamento fisso.
I trasformatori opereranno in “marcia isolata” con possibilità di gestire tutto il carico elettrico.
Ogni trasformatore dovrà essere dimensionato per il 120% del carico elettrico totale calcolato
alle seguenti condizioni:
Fattore di potenza FP = 0,8.
Trascurando il contributo della ventilazione forzata;
sovratemperatura continuativa non superiora a 60 °C rispetto a quella ambientale.
- Quadro Generale di Bassa Tensione. Si dovrà progettare un quadro tipo “power center” in
forma costruttiva 4b con accesso da fronte/retro. Le unità di ingresso dovranno essere del tipo
“ estraibile” , mentre le unità di uscita saranno del tipo “rimovibile”. Il quadro sarà provvisto di
due sistemi di sbarre principali, alimentata ognuna da un trasformatore, oltre da un sistema di
sbarre alimentato da “gruppo elettrogeno”. I sistemi di sbarre dovranno essere dimensionati per
la taglia di trasformatore immediatamente superiore a quella calcolata. Il sistema di
telecommutazione rete-gruppo verrà cablato nel quadro in apposita “colonna”. Un congiuntore
di sbarra normalmente aperto, interbloccato meccanicamente con gli interruttori dei
trasformatori mediante “ blocchetti chiave AREL”, consentirà di alimentare entrambe le sbarre
del quadro mediante un solo trasformatore. È chiesto l’interblocco elettrico con il “quadro di
media tensione” ( trascinamento). In linea di massima, le colonne del quadro dovranno essere
suddivise come di seguito indicato: colonna protezioni trasformatore; colonna telecommutatore
e congiuntore sbarre; colonne unità di uscita ( considerare sempre due scomparti come riserva
per colonna, cablati con sola base per interruttore di corrente nominale fino a 250A). I relè
elettronici di protezione dovranno essere dotati di alimentazione ausiliaria esterna.
- Quadro Servizi di Cabina. Il “quadro servizi di cabina” , come dotazione minima, conterrà le
apparecchiature di sezionamento e protezione delle seguenti utenze: ausiliari quadro MT;
ausiliari power center; ausiliari trasformatori; centraline di ventilazione forzata dei trasformatori;
illuminazione di servizio, forza motrice di servizio; impianto di estrazione aria; impianto di
condizionamento; illuminazione di emergenza. Le caratteristiche tecniche del quadro sono
indicate nell’elaborato “A.5.2 Capitolato Speciale Prestazionale Opere Elettriche”. Il
quadro verrà alimentato dalla rete elettrica normale e di emergenza (gruppo elettrogeno e UPS).
- Impianto di estrazione aria (un condotto di estrazione per trasformatore) con regolazione
automatica tramite TA.
- Impianto di terra eseguito con bandella di rame posta sul perimetro del locale , collegata
all’impianto di dispersione in tre punti distinti, oltre ai collegamenti equipotenziali (ogni
collegamento andrà segnalato con apposita targhetta plastica tipo Grafoplast).
Tutti i collegamenti dovranno essere realizzati con cavi unipolari , tensione nominale 12/20 kV, ad
isolante estruso e con schermatura a nastro; i terminali saranno unipolari del tipo da interno a
tecnologia “autorestringente”.
Le sezioni dei conduttori. Indipendentemente da quanto risultante dai calcoli di dimensionamento e
verifica del coordinamento con le protezioni si adotteranno le seguenti sezioni minime:
- 95 mm2 per il collegamento con la rete del Distributore;
- 35 mm2 per i collegamenti della rete interna dell’utente.
Posa in opera dei cavi. In generale, i cavi dei media tensione dovranno essere posati in cunicoli
chiusi separati dagli altri sistemi elettrici. Per la posa interrata si dovrà fare riferimento alle
specifiche tecniche del Distributore ed alle Norme CEI 11-17.
Il comando dovrà essere realizzato in modalità “sicurezza positiva” con controllo dello stato del
circuito riportato nell’impianto di supervisione.
Tutta la struttura dovrà essere contenuta all’interno dell’area delimitata dall’impianto di terra.
L’impianto di terra dovrà essere unico; il limite di dimensionamento è dato dal 75% della tensione di
contatto limite ammessa per guasto a terra del sistema di media tensione. Ai fini del
dimensionamento, non andranno considerati i contributi dati dai collegamenti a terra degli schermi
metallici dei cavi MT.
I conduttori di dispersione e di terra dovranno essere dimensionati in funzione della doppia corrente
di guasto a terra del sistema di media tensione, con un minimo di 50 mm2.
La “sala doping” e la “infermeria” vengono classificati, ai fini della realizzazione degli impianti
elettrici, come ambienti ad uso medico di “gruppo 1”
Nella “sala doping” e nella “infermeria” si dovranno realizzare collegamenti equipotenziali
supplementari conformi alla normativa vigente in materia di impianti elettrici in ambienti ad uso
medico (norme CEI 64-8 / 7).
Si è realizzato un calcolo di massima del rischio dovuto alla fulminazione diretta o indiretta della
struttura, considerandola come un unico volume.
I dati di progetto e i calcoli svolti sono evidenziati nel documento “A.5.2 Capitolato Speciale
Prestazionale Opere Elettriche”.
Con riferimento a quanto sopra indicato si dovrà progettare un impianto LPS di classe IV.
AI fini del progetto valgono le seguenti prescrizioni:
L’utilizzo dei componenti naturali, rende necessario il coordinamento con il progettista delle opere
architettoniche .
Ai fini del calcolo di massima del rischio, è stato considerata la presenza di protezioni contro le
sovratensioni (SPD) in tutti i livelli di quadri e centralini elettrici; ulteriori SPD sono stati considerati:
- nei punti di alimentazione delle centrali degli impianti speciali
- in corrispondenza degli ingressi dei servizi tecnologici ( linee telefoniche, trasmissione dati etc.)
L’alimentazione dell’UPS dovrà essere derivata dal Quadro Generale di Bassa Tensione, settore
“gruppo elettrogeno”.
Si elencano i circuiti che verranno collegati all’UPS ed al gruppo elettrogeno; si fa qui riferimento
all’allegato della presente relazione “elenco locali e dotazioni impiantistiche”, mentre lo schema dei
collegamenti è rappresentato nell’elaborato grafico.
L’UPS dovrà presentare autonomia per 30 minuti con il 100% del carico collegato, e dovrà
presentare caratteristiche tecniche conformi a quanto indicato nel capitolato prestazionale.
Il gruppo elettrogeno dovrà presentare autonomia in “servizio di emergenza” di 12 ore con il 100%
del carico collegato.
Oltre al collegamento di potenza si dovrà predisporre il collegamento dei segnali per l’avviamento
automatico del gruppo elettrogeno.
Nel documento di progetto “A.5.2 Capitolato Speciale Prestazionale Opere Elettriche” sono
contenute le specifiche tecniche da utilizzare per la stesura del progetto esecutivo.
L’UPS sarà ridondante; il locale dovrà essere compartimentato rispetto ai locali adiacenti e dovrà
avere accesso sia dall’esterno che dall’interno.
La fornitura e posa in opera degli UPS comporta l’esecuzione delle seguenti opere:
Non sono ammessi limiti di selettività inferiori alle condizioni di guasto della rete in tutti i suoi punti ed
ai limiti di energia passante ammessi dalle protezioni interne della UPS.
È inoltre chiesta la selettività totale fra le protezioni poste a monte ed a valle rispetto alla UPS e nei
quadri di reparto.
Per il dimensionamento , scelta e posa in opera dei componenti previsti in progetto si dovrà fare
riferimento alle Norme UNI EN 12485.
L’alimentazione elettrica della elettropompa verrà derivata direttamente dai morsetti dei trasformatori
MT/BT ; la scelta del trasformatore verrà eseguita in manuale tramite commutatore.
I cavi di collegamento saranno del tipo a bassa emissione di fumi e resistenti alla fiamma tipo
FTG10(O)M1 e dovranno essere posati in vie cavi separate ed indipendenti dagli altri circuiti; nei
percorsi interni alla struttura si dovranno inoltre prevedere compartimentazioni REI ≥ 60.
Il circuito dovrà essere protetto contro i corto circuiti e contro le tensioni di contatto.
Nel locale antincendio, si dovrà installare un “Quadro Servizi” in cui verranno installate le
apparecchiature di sezionamento e protezione di tutti i circuiti. Il “Quadro Servizi” dovrà presentare
le stesse caratteristiche elettriche e meccaniche dei “Quadri Secondari di Distribuzione.”
Il dimensionamento dei quadri elettrici dovrà prevedere spazi e disponibilità di energia per il futuro
collegamento delle utenze la cui realizzazione è prevista successivamente.
A valle dei “Power Center” , che verranno installati nelle cabine elettriche, si dovranno progettare,
realizzare ed installare tre principali tipologie di quadri elettrici:
Di seguito si indicano le principali caratteristiche tecniche e le modalità di posa; per i dettagli tecnici
e di dimensionamento ai fini della loro progettazione si rimanda al documento “A.5.2 Capitolato
Speciale Prestazionale Opere Elettriche”.
I “Quadri Elettrici per Centrali Tecnologiche “ dovranno essere derivati direttamente dal “Power
Center” di cabina di trasformazione; la scelta della fonte di alimentazione (normale, privilegiata,
continuità) è indicata nell’elaborato grafico allegato .
I quadri elettrici a servizio delle UTA saranno derivati dal “Quadro Generale di Distribuzione”.
SI applicano le seguenti normative di riferimento:
- CEI EN 61439-1/2
- CEI EN 60204-1
I “Quadri Elettrici per Locali Ascensori “ dovranno essere derivati direttamente dal settore “normale”
dei “Power Center”.
SI prevede di alimentate monta persone programmati per bloccare le porte in posizione di aperto
con cabina posizionata al piano terra in condizioni di mancanza energia.
Si dovrà prevedere uno scomparto distinto dagli altri per ogni settore in cui è diviso il quadro.
Si dovrà prevedere uno scomparto distinto dagli altri per ogni settore in cui è diviso il quadro.
I limiti di competenza dell’impianto non comprende tutto quanto è a valle dell’interruttore generale di
forza motrice e degli interruttori de circuiti di illuminazione.
Nel presente progetto, il limite di competenza comprende i “quadri elettrici dei locali ascensore”
descritti all’articolo 4.12 della presente relazione ed esclude tutto quanto è posto a valle.
Oltre a quanto previsto per il quadro di cui all’articolo 4.12 sopra richiamato, l’impianto elettrico è
costituito dalla linea di alimentazione , che dovrà presentare le seguenti caratteristiche:
- dovrà essere derivata dal “Power Center” della cabina di trasformazione , settore “normale”;
- andrà eseguita con cavo multipolare a bassa emissione di fumi opachi e gas acidi tipo
FG7OM1
Il progetto è idoneo per alimentare ascensori non utilizzabili in caso di incendio; inoltre, in caso di
mancanza dell’alimentazione, detti ascensori dovranno essere programmati per portarsi al piano
terra e per mantenere aperte le porte.
Il dimensionamento dei circuiti dovrà essere effettuato sula base della potenza nominale dichiarata
dal progettista degli impianti meccanici, considerando i seguenti parametri:
- in caso di utilizzo di cavi multipolari con conduttore PE, le custodie dovranno presentare grado di
protezione ≥ IP55; verificare eventuale necessità di proteggere i cavi con guaine in funzione
della presenza di agenti corrosivi.
- In caso di utilizzo di conduttori unipolari, i collegamenti dovranno presentare grado di protezione
≥ IP55.
- In ambienti classificati ATEX Zona 0, utilizzare componenti classificati di Gruppo II, Categoria
1G, limite di temperatura da verificare in base alla sostanza pericolosa.
- In ambienti classificati ATEX Zona 1, utilizzare componenti classificati di Gruppo II, Categoria
2G, limite di temperatura da verificare in base alla sostanza pericolosa.
- In ambienti classificati ATEX Zona 2, utilizzare componenti classificati di Gruppo II, Categoria
3G, limite di temperatura da verificare in base alla sostanza pericolosa.
- In ambienti classificati ATEX Zona 20, utilizzare componenti classificati di Gruppo II, Categoria
1D, limite di temperatura da verificare in base alla sostanza pericolosa.
- In ambienti classificati ATEX Zona 21, utilizzare componenti classificati di Gruppo II, Categoria
2D, limite di temperatura da verificare in base alla sostanza pericolosa.
- In ambienti classificati ATEX Zona 22, utilizzare componenti classificati di Gruppo II, Categoria
3D, limite di temperatura da verificare in base alla sostanza pericolosa.
Nelle zone non classificate, si dovranno utilizzare in prevalenza vie cavi e contenitori isolanti serie
“pesante” (in particolare i contenitori dovranno essere del tipo “termoindurente”); qualora le
condizioni ambientali non lo consentano, si dovrà ricorrere all’utilizzo di contenitori in pressofusione
di alluminio e vie cavi metalliche.
Particolare attenzione andrà posta alla progettazione di misure atte ad evitare il trasferimento di
vibrazioni sulle condutture.
Si applicano le norme:
- CEI 11-17
- CEI 64-8-1/7
- Norme di prevenzione incendi
Il dimensionamento delle vie cavi dovrà prevedere spazi e disponibilità di energia per il futuro
collegamento delle utenze la cui realizzazione è prevista successivamente.
Prescrizione comune alle due tipologie di posa è la separazione e segregazione fra i circuiti
appartenenti a sistemi diversi; la suddivisione minima a cui riferirsi prevede:
Alle vie cavi di ogni tipologia di circuito si dovrà assegnare un “codice colori”.
Le vie cavi contenenti circuiti di alimentazione di emergenza (sicurezze e riserva) , dovranno
presentare un grado di protezione REI ≥ 60.
Per questa tipologia di posa in opera si dovranno utilizzare tubazioni plastiche flessibili a doppia
parete, con resistenza alla compressione pari a 450 N.
I passaggi delle tubazioni dall’esterno verso l’interno ed i passaggi delle centrali tecnologiche
andranno sigillati utilizzando sistemi di sigillatura tipo “Roxtec” idonei al tipo di posa.
Cassette rompi tratta andranno posizionate lungo i percorsi almeno ogni tre curve ; queste cassette
dovranno essere costruite con materiali della stessa tipologia usata per le tubazioni.
Cavi e conduttori
- Circuiti normali : cavi uni/multipolari isolati in gomma HEPR, a bassa emissione di fumi opachi e
gas acidi e corrosivi, senza alogeni, tipo FG7(O)M1 O,6/1 KV;
- Circuiti preferenziali e di continuità : cavi uni/multipolari isolati in elastomerico reticolato di qualità
G10 , a bassa emissione di fumi opachi e gas acidi e corrosivi, senza alogeni, resistente alla
fiamma in conformità alle norme CEI 20-45 ed alle prove di tipo contenute nelle Norme CEI 20-
36, tipo FG10(O)M1 O,6/1 KV;
- Circuiti di comando e segnalazione: prevedere le stesse caratteristiche sopra descritte ad
integrazione di specifiche indicazioni date dai costruttori dei sistemi (ad esempio schermature,
twistatura, etc.).
Di norma, i cavi dovranno essere multipolari completi di conduttore PE; quando questo non è
realizzabile prevedere conduttore unico nudo di sezione adeguata.
Si dovranno predisporre:
- le unità di uscita e le automazioni nel Quadro Generale di Distribuzione;
- le vie cavi fino ad un pozzetto esterno al “palazzetto”.
La potenza prevista per l’impianto di illuminazione esterna è di 30 kW.
Si dovranno predisporre le vie cavi e le unità di uscita nei quadri elettrici (complete di automatismi)
per un impianto di illuminazione di accento ad dimensionato per evidenziare:
L’impianto dovrà essere realizzato con proiettori da incasso e da esterno dotati di alette schermate
e di filtri colore.
- rispondenza alla Determinazione del Direttore Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della
Costa, Regione Emilia Romagna n.14096 del 12 ottobre 2006 in materia di inquinamento
luminoso e risparmio energetico;
- utilizzare sorgenti luminose ad alta efficienza, alta resa cromatica R a> 80 , tipo agli ioduri
metallici con bruciatore ceramico per esterni;
- si dovrà prevedere la suddivisione in almeno tre circuiti con comandi separati da impianto di tele
gestione e supervisione;
- apparecchi illuminanti in alluminio pressofuso con diffusore in vetro di forma da concordarsi con
il progettista delle opere architettoniche.
4.19 Punti di collegamento con regie mobili esterne.
La realizzazione dell’impianto elettrico a servizio delle regie mobili delle emittenti televisive è prevista
in una fase successiva.
Si dovranno predisporre:
- le unità di uscita nel Quadro Generale di Distribuzione;
- le vie cavi fino ad un pozzetto esterno al “palazzetto”.
- norme CONI per l'impiantistica sportiva approvate con deliberazione del Consiglio Nazionale del
CONI n. 1379 del 25 giugno 2008;
- Norme UNI EN 12193 – giugno 2008
- Norme CEI 64-8 capitolo 752
- Specifiche tecniche per le riprese televisive
Campo di gara
L’impianto di illuminazione del campo di gara dovrà rispondere ai requisiti minimi di seguito descritti:
- nei campi è prevista attività di livello 3 per le seguenti discipline: pallavolo, basket, calcio a
cinque, pallamano. I requisiti prestazionali dell’impianto dovranno rispondere a quanto contenuto
nella tabella B allegata alla delibera CONI n.1379;
- livelli prestazionali e requisiti delle fonti di illuminazioni contenute nelle Norme UNI EN 12193;
particolare attenzione andrà posta alle problematiche di abbagliamento dei giocatori e di
dispersione della luce;
- livelli di illuminamento orizzontale e coefficienti di uniformità almeno pari a quelli stabiliti nelle
Norme UNI EN 12193, Capitolo 6, con particolare riferimento alle esigenze per riprese TV
colore.
- le griglie di calcolo dovranno essere stabilite in conformità al capitolo 3.4 delle norme UNI EN
12193;
- livelli di illuminazione verticale e di uniformità per consentire le riprese TV ad alta definizione,
calcolati con riferimento alla posizione della telecamera principale (vedasi successivo paragrafo
4.27);
- comandi e regolazioni da “sala regia” tramite touch pannel dell’impianto di tele gestione.
- Utilizzo di motoriduttori per apparecchi singoli o gruppi di apparecchi per consentirne
l’abbassamento al livello del terreno di gioco, con comandi da “sala regia” tramite touch pannel
dell’impianto di tele gestione.
- Suddivisione delle accensioni per garantire i seguenti livelli di illuminamento:
- livello 1 riprese TV ad alta definizione ( illuminamento ad un metro dal suolo non inferiore a
1000 lux), per campi di basket e di volley;
- livello 2 attività agonistiche di livello 3 per campi di basket, volley, pallamano e calcetto
- livello 3 attività agonistiche di livello 2
- livello 4 per attività non agonistiche pari al 50% del livello 3 per campi secondari di volley
- livello 5 per attività non agonistiche pari al 100 lux
Ad ogni livello di accensione dovrà corrispondere un circuito dotato di proprie protezioni contro le
sovracorrenti e le tensioni di contatto
- Comando per oscuramento delle pareti finestrate (motorizzazioni escluse) poste sul lato
“ingresso pubblico comandata in automatico da stazione meteo tramite il sistema di
telecontrollo ed in manuale da sala regia.
Apparecchi illuminanti
La quota di installazione non dovrà essere inferiore a 13,00 metri rispetto al campo di gara.
I proiettori andranno posati su elementi strutturali predisposti dal costruttore della struttura; detti
elementi dovranno essere accessibili e percorribili in sicurezza dal personale di manutenzione.
Sorgenti luminose
Per il “livello 1” si dovranno prevedere lampade agli alogenuri metallici ad arco corto, temperatura di
colore 5900 K, indice di resa cromatica 90.
Per il “livello 2 e 3 ” si dovranno prevedere lampade agli alogenuri metallici, temperatura di colore
4400 K, indice di resa cromatica 80-89.
Tribune
I comandi delle accensioni dovranno essere realizzati da “sala regia” tramite touch pannel
dell’impianto di tele gestione.
Apparecchi illuminanti
- ottica simmetrica
- diffusore in vetro temperato resistente agli shock termici ed agli urti (prove secondo UNI EN
12150-1:2001)
- corpo in alluminio pressofuso con alette di raffreddamento;
- staffa con scala goniometrica completa di grano di fissaggio;
- sistema di motoriduttore per consentirne l’abbassamento al livello del terreno di gioco.
È ammesso l’utilizzo di proiettori con doppio cablaggio; ogni cablaggio dovrà comunque essere
collegato ad un proprio circuito separato dall’altro.
Gradini tribune
L’illuminazione dei gradini delle tribune dovrà essere “permanente” ed indicare i cambi di quota e di
direzione.
Si dovrà prevedere l’utilizzo di strisce led incassate nei gradini a tutta larghezza.
L’impianto andrà collegato alla rete “UPS”.
- n. 6 connettivi verticali; di questi due si fermano al piano primo, quattro accedono al piano terra .
- Quota -5,00. Connettivi orizzontali lato nord ; connettivi orizzontali lato sud.
- Piano Terra. Connettivi orizzontali lato nord ; connettivi orizzontali lato sud.
- Piano Primo. Ingresso atleti; ingresso pubblico; connettivi orizzontali lato nord ; connettivi
orizzontali lato sud.
- Piano Secondo. Connettivi orizzontali lato nord ; connettivi orizzontali lato sud.
- Piano Terzo . Disimpegno ufficiala regia TV; disimpegno museo dello sport
In ogni zona come sopra individuata, si dovrà realizzare un impianto di illuminazione ordinaria
suddiviso come di seguito indicato:
- connettivi orizzontali; suddivisi in due accensioni.
- Connettivi verticali; due accensioni.
Ad ogni livello di accensione dovrà corrispondere un circuito dotato di proprie protezioni contro le
sovracorrenti e le tensioni di contatto.
Tutti i circuiti dovranno fare riferimento ad un unico quadro posizionato in “sala regia”.
Il comando dovrà avvenire da “postazione centralizzata” tramite touch pannel dell’impianto di tele
gestione; in ogni zona si dovrà installare un sensore di luminosità , il cui compito sarà fornire
all’impianto di supervisione , lo stato del circuito.
L’impianto andrà dimensionato per garantire i seguenti livelli prestazionali (riferimento prospetto
5.1.1 “ingressi”)
Apparecchi illuminanti.
Gli apparecchi illuminanti andranno disposti in modo che le vie di esodo siano individuabili in modo
rapido, sicuro e confortevole.
A tal fine prevedere apparecchi illuminanti al neon, idonei per posa incassata o plafone o sospesa a
seconda dei tipi, disposti a “fila continua” lungo l’asse della via di esodo ed in verticale per
evidenziare ingombri.
La scelta per forma, tipologia dei materiali e di colore degli apparecchi dovranno essere coerenti
con le scelte architettoniche; in linea di massima , nei connettivi orizzontali e verticali si dovranno
privilegiare file continue con diffusore, in modo da dare l’orientamento dei percorsi.
Il gradino di illuminamento fra i livelli massimi e medio andrà realizzato suddividendo i circuiti di
accensione all’interno degli apparecchi illuminanti.
Gli apparecchi dovranno presentare grado di protezione non inferiore ad IP40 e indice di protezione
contro gli impatti meccanici IK ≥ 07.
Fonti luminose.
Tutti gli apparecchi illuminanti dovranno essere dotati di reattori elettronici.
Zone ingressi
A rinforzo della illuminazione “base” sopra descritta , si dovranno prevedere proiettori incassati
dotati di doppio cablaggio (agli alogenuri + fluorescente compatta) e sistemi di illuminazione riflessa
tramite pannelli a specchio illuminati da proiettori.
Per la illuminazione dei gradini delle tribune si dovranno utilizzare profili luminosi incassati nei gradini
stessi per tutta la loro larghezza.
- linea elettroluminescente flessibile, larghezza 13 mm, spessore 0,75 mm, colore a scelta della
direzione lavori;
- Profilo per scale in alluminio , diffusore trasparente in PVC incluso, completo di inserto anti-
slittamento.
Accensioni
Nei locali di servizio con accesso al pubblico, il comando dovrà essere automatico per presenza e
movimento, con regolazione del ritardo allo spegnimento.
Negli altri locali, il comando dovrà essere manuale interbloccato con sensore di presenza e
movimento; si dovranno utilizzare dispositivi di comando luminosi.
Per le palestre, il comando dovrà essere centralizzato da quadro, interbloccato con sensore di
presenza e movimento; suddividere le accensioni in due circuiti indipendenti con proprie protezioni.
Nei locali ristoro e nel museo, suddividere le accensioni in due circuiti indipendenti con proprie
protezioni.
Requisiti prestazionali
Nella tabella che segue, si forniscono i dati prestazionali minimi a cui attenersi per il
dimensionamento dell’impianto di illuminazione nel campo del compito visivo e per la scelta delle
sorgenti luminose.
Lx
TIPO DI INTERNO, COMPITO O Em UGR min /
Ra NOTE
ATTIVITÀ ( lx ) L Lx
medio
Palestre 300 22 80 0,5 È prevista l’utilizzazione per attività
agonistica
Pratica di “livello
di attività 1” Valori da adottare
fisicosportive
per tutta l’area dalle
non regolamentate di riferimento
FSN e DSA,per le
aventi
dimensioni
anche della griglia
finalità ludico deiricreative
punti di calcolo
e di
fare riferimento
benessere fisico o dialle Nome UNI EN
12193:2007,
attività articoloo 3.4
terapeutica riabilitativa. Posizione
Spogliatoi e aree servizi 100 22 80 0,5 6.2.24
Doping e Infermeria 500 16 90 0,7
Locali Tecnici 200 25 60 0,5 Posizione 1.2.6 – riferito all’area paziente
Locali per personale - Biglietteria 300 22 80 0,7 Posizione 2.15.4
Posizione 5.1.4 Integrare con illuminazione
diretta del banco biglietteria.
Depositi 100 25 60 0,5 Pratica di attività fisicosportive
non regolamentate dalle FSN e DSA, aventi
anche finalità ludico ricreative e di
benessere fisico o di
attività terapeutica o riabilitativa. Posizione
6.2.24
Locali Tecnici 200 25 60 0,5 Posizione 1.4.1
Uffici 500 19 80 0,7 Posizione 2.15.4
Sala Stampa 500 19 80 0,7 Posizione 3.2 sull’area del compito visivo;
nel resto del locale -30%
Area RIstoro 200 22 80 0,7 Posizione 3.2
Area Ristoro / Cucina 500 22 80 0,7 Posizione 5.2.4 – Illuminazione
supplementare di accento sulle aree di
distribuzione e sui tavoli.
Uffici Associazioni 500 19 80 0,7 Posizione 5.2.2
Quota +3,60 - Sala Stampa / Regia 500 19 80 0,7 Posizione 3.2 sull’area del compito visivo;
nel resto del locale -30%
Museo dello Sport Posizione 3.2
- Uffici / Uffici Assessorato 500 19 80 0,7 Si esporranno oggetti insensibili alla luce –
L’impianto di illuminazione sarà determinato
dalle esigenze della mostra
Posizione 3.2 sull’area del compito visivo;
nel resto del locale -30%
Fonti luminose.
Apparecchi illuminanti.
Si forniscono le prescrizioni prestazionali minime a cui devono rispondere gli apparecchi in funzione
delle condizioni ambientali.
CORPO DIFFUSORE
TIPO DI INTERNO CABLAGGIO NOTE
APPARECCHIO RIFLETTORE
Palestre In lamiera di acciaio Elettronico per Riflettore in Suddividere in
con accessori per lampade T5 profilato di due circuiti
staffaggio inclinato alluminio Resistenza agli
speculare , urti ai sensi
diffusore della norma
parabolico in DIN 12193
profilato di
alluminio opaco o
bianco con rinforzi
meccanici
Locali per personale - Biglietteria In alluminio estruso per Elettronico per Diffusore in
installazione a plafone, lampade T5 policarbonato con
controsoffitto, incasso a struttura prismatica.
seconda dei tipi;
accessori per
realizzazione file
continue
Depositi Apparecchio in Elettronico per Policarbonato Grado di
policarbonato lampade T5 trasparente con protezione
superficie interna IP65
prismatizzata.
Locali Tecnici In lamiera di acciaio Elettronico per Riflettore in Grado di
imbutito verniciato a lampade T5 profilato di protezione
polvere poliestere alluminio IP65
speculare , in
policarbonato con
interno
prismatizzato.
- CEI 64-8/7;4
- norme CONI per l'impiantistica sportiva approvate con deliberazione del Consiglio Nazionale del
CONI n. 1379 del 25 giugno 2008;
- UNI EN 12193 – giugno 2008
- EN 1838
- UNI 7546
- Direttiva CEE 92/58.
Illuminazione di emergenza
Nel campo centrale si dovrà prevedere un impianto di illuminazione di sicurezza idoneo per
assicurare la graduale sospensione dell'attività sportiva in condizioni di sicurezza; si dovrà ottenere
un livello di illuminamento di sicurezza almeno pari al 10% di quello previsto nelle condizioni normali .
Per le tribune e le vie di esodo, occorre considerare il rischio dovuto all’insorgere del panico; il
rischio è qui da considerarsi sempre presente e và associato ad un danno di tipo gravissimo.
Per le tribune, le vie di esodo orizzontali e le vie di esodo verticali si dovrà garantire un livello di
illuminamento di sicurezza almeno pari al 10% di quello previsto nelle condizioni normali.
I valori di illuminamento sopra indicati sono da considerarsi fino al raggiungimento del luogo sicuro.
In corrispondenza delle uscite, dei cambi di direzione e dei cambi di quota, si dovranno prevedere
apparecchi per segnalazione dotati di schermi di segnalazione con simbologia unificata EN.
Questi apparecchi , in termini di leggibilità, dovranno presentare caratteristiche conformi alle norme
EN 1838; in particolare dovranno presentare dimensioni almeno uguali a quelle risultanti dalla
presente formula:
d = s xp
dove :
d = distanza di osservazione
s = 200 ( il segnale è illuminato dall’interno)
p = altezza del segnale.
Comando dell’impianto
Gli impianti saranno derivati dalla sezione “continuità” dei quadri di zona; saranno pertanto alimentati
da UPS il tempo necessario al gruppo elettrogeno di “prendere il carico”.
Per l’esecuzione dei punti di alimentazione in derivazione dai circuiti secondari di distribuzione, si
utilizzeranno gli stessi componenti previsti per i punti luce ordinari.
L’attivazione dell’impianto dovrà essere segnalata tramite impianto di supervisione, alla postazione
di gestione delle emergenze.
La suddivisione minima dei circuiti che si dovrà realizzare è indicata nella seguente tabella:
Apparecchi illuminanti
Per la segnalazione delle vie di uscita si dovranno prevedere apparecchi dotati di fonte luminosa a
tecnologia led e di pannelli in plexiglass serigrafati.
Gli apparecchi illuminanti “segna gradini” delle tribune andranno collegati agli impianti di illuminazione
di emergenza.
Sorgenti luminose
per i quali si dovrà garantire un livello di illuminazione di emergenza pari al 50% di quanto previsto
per l’illuminazione ordinaria.
Nelle “centrali tecnologiche” il livello di illuminazione di emergenza dovrà essere pari al 10% di
quanto previsto per l’illuminazione ordinaria.
In corrispondenza delle uscite, dei cambi di direzione e dei cambi di quota, si dovranno prevedere
apparecchi per segnalazione dotati di schermi di segnalazione con simbologia unificata EN.
Apparecchi illuminanti
Si dovranno utilizzare apparecchi illuminanti separati da quelli utilizzati per l’impianto di illuminazione
ordinaria.
Sorgenti luminose
Comando dell’impianto
Riferimenti normativi:
- CEI 64-8/7.
Per impianto di forza motrice di servizio, si intendono i punti di prelievo energia tramite prese a
spina; sono pertanto da intendersi integrativi ad eventuali punti di prelievo energia fissi e ai
collegamenti di utenze tecnologiche , per le quali si rimanda alle specifiche tecniche dei fornitori degli
utilizzatori.
Nei locali con accesso al pubblico, si dovrà impedire l’accessibilità dei punti di prelievo energia; a tal
fine prevedere di cablare i punti di prelievo energia all’interno di centralini dotati di portella piena
metallica.
Negli altri luoghi possono essere raggruppate più prese sotto la stessa protezione, ma comunque in
numero non superiore a 5.
Le prese a spina con portata superiore a 16 A devono essere del tipo con interblocco.
Le prese a spina devono essere scelte e installate in modo da prevenire i danneggiamenti che
possano presumibilmente derivare dalle condizioni d’ambiente e d’uso.
Per le prese fisse per uso domestico e similare la direzione di inserzione delle relative spine deve
risultare orizzontale (o prossima all’orizzontale).
Per determinare la quota di distanziamento dell’asse della direzione di inserzione rispetto il piano di
calpestio si dovrà fare riferimento alle disposizioni di legge in materia di abbattimento delle barriere
architettoniche.
Nel caso di torrette o calotte (sporgenti dal pavimento) e di scatole (affioranti dal pavimento), il
fissaggio al pavimento deve assicurare almeno il grado di protezione IP52.
Fatto salve le condizioni specifiche, quali collegamenti alle utenze tecnologiche, si dovranno
prevedere le seguenti dotazioni minime di punti di prelievo energia:
n.2 punto di prelievo energia per posto di lavoro Prevedere un posto di lavoro ogni 8
composto da n.2 presa Unel/bivalente m2 - Alimentare da settore
preferenziale + continuità.
Sala Stampa n.1 punto di prelievo energia in corrispondenza Sono da considerarsi integrative ad
2
dell’ingresso e comunque ogni 30 m composto eventuali punti prelievo ( ad esempio
da n.1 presa Unel/bivalente monitors, alimentazione lampade
portatili, etc)
n.2 punto di prelievo energia per posto di lavoro Prevedere un posto di lavoro ogni 8
composto da n.2 presa Unel/bivalente m2 - Alimentare da settore
preferenziale + continuità.
Campo centrale n.1 presa interbloccata trifase + neutro Prevedere una batteria su ogni lato e
n.1 presa interbloccata monofase comunque non oltre 20 metri.
Tavolo giudici di gara n.2 punto di prelievo energia per posto di lavoro Cablare in torretta a scomparsa
composto da n.2 presa Unel/bivalente Prevedere almeno 3 posti di lavoro
Alimentare da settore preferenziale +
continuità.
Telecamera rete pallavolo n.2 punto di prelievo energia per posto di lavoro Cablare in torretta a scomparsa
composto da n.2 presa Unel/bivalente
Alimentare da settore preferenziale +
continuità.
Area Ristoro n.1 punto di prelievo energia in corrispondenza Sono da considerarsi integrative ad
2
dell’ingresso e comunque ogni 20 m composto eventuali punti prelievo chiesti dal
da n.2 presa Unel/bivalente fornitore delle attrezzature e
dell’arredamento.
Area Ristoro / Cucina Come chiesto dal fornitore delle
attrezzature e arredamenti.
Centrale Gestione Emergenze n.1 punto di prelievo energia in corrispondenza
dell’ingresso e comunque ogni 20 m2 composto
da n.2 presa Unel/bivalente
n.6 punto di prelievo energia per posto di lavoro Alimentare da settore preferenziale +
composto da n.2 presa Unel/bivalente continuità.
Museo dello Sport n.1 punto di prelievo energia in corrispondenza Sono da considerarsi integrative ad
dell’ingresso e comunque ogni 20 m2 composto eventuali punti prelievo chiesti dal
da n.2 presa Unel/bivalente. progettista dell’allestimento.
Alimentare da settore preferenziale +
continuità.
Nei servizi igienici “ciechi” prevedere estrattore temporizzato collegato al comando di accensione
del punto luce oppure , in alternativa, punto di comando per estrattore centralizzato a torrino.
In caso di estrazione centralizzata, i comandi di funzionamento dovranno essere collegati in parallelo
( comando and).
I limiti di superficie coperta e di distanza massima fra i punti di prelievo energia indicati in tabella ,
hanno lo scopo di ridurre al minimo il rischio di utilizzo di prolunghe.
Prescrizioni generali
Per il raggiungimento degli scopi sopra prefissati, le condutture devono essere realizzate e protette
come indicato nella Parte 751 delle Norme CEI 64-8.
Nei locali con accesso al pubblico , al fine di realizzare la protezione contro la possibilità di
danneggiamenti meccanici, si dovranno utilizzare vie cavi e cassette di derivazione di tipo metallico,
con grado di protezione IP67 fino ad un’altezza di 2,5 m dal pavimento; i punti di prelievo energia
dovranno essere resi inaccessibili al pubblico.
Negli ambienti nei quali e consentito l’accesso e la presenza del pubblico, i dispositivi di manovra,
controllo e protezione, fatta eccezione per quelli destinati a facilitare l’evacuazione, devono essere
posti in luogo a disposizione esclusiva del personale addetto o posti entro involucri apribili con
chiave o attrezzo.
Ai componenti elettrici applicati in vista (a parete o a soffitto) per i quali non esistono le relative
norme CEI di prodotto, si applicano i criteri di prova e i limiti di cui alla Sezione 422 delle norme CEI
64-8, Commenti, assumendo per la prova al filo incandescente 850 °C anziche 650 °C.
Tutte le derivazioni dai circuiti di distribuzione secondaria dovranno essere realizzati in cassette di
derivazione.
Scelta e posa dei cavi.
Si raccomanda che per le condutture mobili, siano scelti preferibilmente cavi destinati a servizio
pesante in accordo con la Guida CEI 20-40, per esempio cavi del tipo H07 RN-F o altri
adeguatamente protetti.
Di seguito, si indicano le tipologie di posa ammesse ai fini della estensione del progetto definitivo.
Cavi per interni e cablaggi non propaganti l'incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi tipo N07V-
K.
Tubazioni in PVC flessibile serie pesante; utilizzare il codice colori per individuare i sistemi dei
circuiti contenuti.
- Posa esterna in tubi o canale protettive metalliche con grado di protezione almento IP4X ( posa
tipo a2).
Cavi flessibili per energia isolati con polivinilcloruro sotto guaina di polivinilcloruro non propaganti
l'incendio a ridotta emissione di gas corrosivi tipo FROR 450/750;
Cavi per interni e cablaggi non propaganti l'incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi tipo N07V-
K.
Utilizzare tubazioni complete di raccordi ad innesto rapido con grado di protezione IP67.
- Posa esterna in tubi o canale protettive realizzate con materiale isolante, con grado di
protezione almeno IP4X ( posa tipo c3).
Cavi per interni e cablaggi senza alogeni, a basso sviluppo di fumi opachi,N07G9-K.
Cavi per energia e segnalazioni isolati in HEPR di qualita' G7, non propaganti l'incendio senza
alogeni e a basso sviluppo di fumi opachi tipo FG7(O)M1 0,6/1 KV.
Utilizzare tubazioni isolanti di tipo pesante complete di raccordi ad innesto rapido con grado di
protezione IP65.
I coperchi dei canali dovranno potersi togliere solo ed esclusivamente con utilizzo di attrezzi.
- Binari elettrificati e condotti sbarre , con grado di protezione almeno IP4X ( posa tipo c4).
Si applica:
- la legge 09.01.83 n.13 in tema di abbattimento barriere architettoniche
- Il D.M. 14 giugno 1989 n.236 in materia di prescrizioni tecniche.
Per garantire la fruibilità in sicurezza degli impianti da parte di persone disabili si dovrà progettare in
modo che “gli apparecchi elettrici, i quadri generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie
utenze, i regolatori degli impianti di riscaldamento e condizionamento, nonché i campanelli, i pulsanti
di comando e i citofoni devono essere, per tipo e posizione planimetrica e altimetrica, tali da
permettere un uso agevole anche da parte della persona su sedia a ruote; devono, inoltre, essere
facilmente individuabili anche in condizioni di scarsa visibilità ed essere protetti dal danneggiamento
per urto".
Schema delle altezze consigliate per la collocazione di quadri, interruttori e prese. sono da ritenersi
indicative; per le altezze minime fare riferimento alle Norme CEI.
Grado di protezione dei componenti.
Gradi di protezione specifici sono riportati nei singoli paragrafi descrittivi degli impianti.
Per gli ambienti con pericolo di esplosione per la presenza di gas o polveri ( ad esempio la centrale
termica) , si dovrà eseguire la valutazione del rischio ed il calcolo per la determinazione
dell’estensione delle zone pericolose; sulla base delle risultanze dei calcoli si dovranno scegliere
componenti ATEX idonei.
Nella progettazione si dovrà applicare integralmente la sezione 701 delle Norme CEI 64-8.
Si dovranno prevedere pozzetti di collegamento con le unità di ripresa TV per almeno le seguenti
posizioni:
Per ogni “posto di lavoro” di cui sarà dotato il “tavolo giudici” si dovranno prevedere i seguenti
collegamenti:
Si applicano :
- norme di prevenzione incendi per le strutture sportive
- norme di prevenzione incendi per i locali di pubblico spettacolo
- norme CEI 64-8/7
- EN 60849
La struttura andrà dotata di un impianto di allarme acustico in grado di avvertire i presenti delle
condizioni di pericolo in caso di incendio.
I dispositivi sonori devono avere caratteristiche e sistemazione tali da poter segnalare il pericolo a
tutti gli occupanti dell'impianto sportivo o delle parti di esso coinvolte dall'incendio;
il comando del funzionamento simultaneo dei dispositivi sonori deve essere posto “nella sala di
gestione delle emergenze”; sarà inoltre da prevedere un secondo comando centralizzato ubicato in
un locale distinto dal precedente che non presenti particolari rischi di incendio.
L’attivazione dell’impianto potrà avvenire ,oltre che in manuale, in automatico con segnale
proveniente dalla “centrale di rivelazione incendi”; la programmazione andrà svolta in funzione del
piano di gestione delle emergenze della struttura.
Tutte le apparecchiature di potenza, controllo e pilotaggio dovranno essere installate nella “sala di
gestione delle emergenze” ; il loro collegamento alla rete elettrica verrà realizzato in derivazione dal
“quadro di zona – settore continuità”.
Impianto Audio EVAC secondo normativa EN60849, tale impianto deve soddisfare detta Normativa
indispensabile ed obbligatoria per strutture di queste dimensioni.
Ogni zona in caso di pericolo, deve essere raggiunta da un messaggio automatico o manuale da
operatore, e l’intero sistema è supervisionato in modo che possa operare in qualsiasi situazione
anche in mancanza di alimentazione primaria.
Sono previsti due punti con basi microfoniche selettive per poter effettuare dei messaggi vocali, più
un microfono di chiamata generale dedicato ai Vigili del Fuoco e collocato nell’ambiente di primo
intervento di quest’ultimi. Le linee audio elettriche devono essere doppie per ogni area,atte a
garantire la ridondanza del sistema,la suddivisione delle zone è così denominata:
Si descrivono di seguito, le dotazioni di massima degli impianti previsti per ogni tipologia di ambiente.
Diffusori acustici da parete realizzati in materiale plastico di tipo ABS autoestinguente V0, completo
di supporto. Versione dedicata ad impianti di sicurezza.
Diffusori acustici da parete realizzati in materiale plastico di tipo ABS autoestinguente V0, completo
di supporto. Versione dedicata ad impianti di sicurezza.
Connettivi orizzontali
Diffusori acustici da parete realizzati in materiale plastico di tipo ABS autoestinguente V0, completo
di supporto. Versione dedicata ad impianti di sicurezza.
Campo Centrale
Diffusori acustici a tromba ripiegata di sezione circolare, con driver e trasformatore per linee a
100V da 100W, completo di supporto per il fissaggio; pressione sonora alla massima potenza:
130dB; diffusore fornito di morsetto ceramico e fusibile termico secondo Normativa Europea
EN60849.
Nr. 02 Alimentatore di backup con controllo di ricarica delle batterie, compreso di batterie secondo le
normative EN 60849.
Nr. 06 Amplificatore di potenza 100V / 250 + 250W RMS secondo le normative EN 60849.
Nr. 01 Modulo di ingresso audio, sensibilità di ingresso programmabile, monitorato.
Nr. 02 Modulo di ingresso audio, sensibilità di ingresso programmabile.
Nr. 01 Modulo d’ingresso per massimo 30 basi microfoniche digitali.
Nr. 01 Modulo per la riproduzione di suonerie, sirene e messaggi in formato MP3 secondo le
normative EN 60849.
Nr. 01 Modulo funzioni con 8 contatti e 8 tasti frontali.
Nr. 01 Modulo a 8 contatti esterni
Nr. 02 Modulo a 4 relè programmabili.
Nr. 01 Modulo a 4 relè programmabili d’uscita.
Nr. 01 Processore principale per il controllo del sistema secondo le normative EN 60849.
Nr. 01 Controllore di 16 linee di diffusori attraverso la misura d’impedenza secondo le normative EN
60849.
Nr. 01 Matrice modulare per il controllo digitale di tutte le funzioni di un sistema APS secondo le
normative EN 60849.
Nr. 01 Modem per gestione e controllo del sistema di teleassistenza.
Nr. 01 Sintonizzatore digitale stereo AM/FM, con sistema RDS, display multifunzione, funzione
memorizzazione nome emittenti.
Nr. 01 Multilettore CD rotante a 5 dischi, legge CD, CD-R e CD-RW-MP3, sistema di riproduzione
sequenziale, Calendario dei brani, (totale/trascorso/rimanente) Funzione Music Skip/Search,
Programmazione di 40 brani in scelti tra i vari dischi, Intro check, Funzione di ripetizione in
due modi (un disco/ tutti), Riproduzione dei brani non sequenziale,uscita digitale ottica.
Nr. 02 Piano scorrevole porta apparecchi commerciali, a norme rack 19” colore nero :
Nr. 02 Base microfonica digitale per chiamate selettive con 16 tasti programmabili+ 3 tasti allarme.
Si descrivono di seguito, le dotazioni di massima degli impianti previsti per ogni tipologia di palestra.
Impianto Audio per sale corsi (piano terra)
Si dovrà realizzare la predisposizione per un impianto audio composto da una unità rack e da n.4
diffusori .
N° 10 Unità principale per il condizionamento del segnale audio e l’amplificazione delle unità slave
Bi-Amplificazione in classe D: 1.000W low freq. e 500W High freq. DSP con 16 memorie, 5
bande di equalizzatore parametrico, Limiter, Delay, Gain.
Diffusori acustici per assemblaggio in line array, composto da n° 2 Woofers Bass-Reflex, da 6,5”
con magnete al neodimio, 250W rms, un Driver da 1” (44mm) al neodimio con guida d’onda
planare. Risposta in frequenza 105Hz – 20KHz; staffe di sospensione e mensole di
supporto.
Subwoofwer per line array, amplificato 1.000W, amplificatore ad alta efficienza in classe D, DSP
interno con crossover, 5 filtri parametrici, Delay, Limiter. Risposta in frequenza 38-150Hz.
Nr. 01 REGIA AUDIO PALAZZETTO COMPOSTA DA :
nr. 01 Mobile metallico a norme rack 19” da 30 unità :
nr. 01 Piano scorrevole porta apparecchi, a norme rack :
nr. 01 Guide porta radiomicrofono, a norme rack :
nr. 01 Porta rack frontale con serratura e pannello in plexiglass :
nr. 04 Pannello metallico di aerazione a norme rack 1 unità :
nr. 01 Cassetto con chiusura a chiave norme rack 2 unità :
nr. 01 Kit 4 ruote metalliche girevoli per mobile rack
Nr. 01 Mixer professionale :12 ingressi mic/linea mono, 4 ingressi, 4 ritorni stereo, 1 ritorno stereo
P/B per tape, minidisk, o DAT), uscite master L/R e mono, uscita monitor stereo, uscita
digitale in formato S/PDIF su connettore RCA, uscita diretta su ogni canale mono,
impostabile pre/post fader, 4 mandate aux (2 pre e 2 post) Insert su tutti gli ingressi mono e
sull’uscita master, equalizzatore a tre bande con medi semiparametrici su tutti gli ingressi
mono, equalizzatore a 2 bande sugli ingressi stereo, filtro passa-alto 100Hz 18 dB per ottava
su tutti gli ingressi mono, alimentazione phantom +48V, alimentatore di rete interno, completo
di supporti per fissaggio a rack.
N° 01 Matrice audio digitale/mixer automatico in tecnologia DSP (Digital Signal Processing),
progettato per l'impiego in impianti audio professionali per installazioni in sale conferenze,
centri sportivi, luoghi di culto, sale polivalenti ed alberghi. Dotato di 10 ingressi ed 8 uscite
liberamente matricizzabili, si presta ad una gestione multizona della diffusione sonora, fino a
8 zone indipendenti. In impianti per la diffusione della voce, la funzionalità di mixer automatico
permette di innalzare fino a 9 decibel il guadagno utile del sistema (prima della comparsa di
fenomeni di rientro acustico) rispetto ai mixer tradizionali; su ogni canale di uscita può inoltre
essere attivato uno specifico soppressore di feedback in grado di incrementare
ulteriormente il margine di stabilità del sistema. Ciascun circuito di ingresso include un
equalizzatore grafico a banda d'ottava con tre frequenze di intervento, filtri passa-alto e
passa-basso del second'ordine (attenuazione 12 dB/ottava) con frequenza di taglio
regolabile e di un compressore/limitatore. Ogni ingresso dispone di selezione del livello di
priorità per la gestione di messaggi di emergenza e di segnali microfonici. Dei 10 ingressi, 8
sono bilanciati e con sensibilità selezionabile tra livello microfonico o di linea; ciascuno di
questi utilizza un connettore estraibile a 3 pin (euroblock). Ogni ingresso è dotato di
regolazione fine della sensibilità mediante potenziometro, in modo da preservare l'elevata
risoluzione garantita dai convertitori A/D a 24 bit e 48/96 kHz, massimizzando in tal modo il
rapporto segnale/rumore. I preamplificatori microfonici utilizzano soluzioni circuitali a basso
rumore e bassa distorsione armonica, tali da permettere la gestione di segnali d'ingresso ad
alta dinamica. Ogni ingresso microfonico dispone di alimentazione Phantom a 48VDC
deselezionabile. I restanti 2 ingressi accettano segnali di linea ed utilizzano connettori tipo
RCA.
Delle 8 uscite, 6 sono bilanciate su connettori a 3 pin rimovibili (euroblock) e 2
sbilanciate su connettori RCA. Ciascun circuito di uscita è dotato di equalizzatore a terzi
d'ottava a 9 frequenze di intervento, di equalizzatore parametrico a 2 frequenze di intervento
e di 2 filtri passa-alto/basso del secondo ordine (attenuazione di 12 dB/ottava) con frequenza
di taglio selezionabile. Questi permettono la realizzazione di un crossover fino a 6 vie in
mono o fino a 3 vie in stereo, con attenuazione di 12 o 24 dB per ottava. Ogni canale
dispone di soppressore di rientro acustico. Su 4 uscite sono attivabili linee di ritardo,
tipicamente per l'allineamento acustico tra sistemi di altoparlanti. L'apparecchiatura è
completa di interfaccia utente per l'accesso a tutte le sue funzioni direttamente da pannello
frontale, tramite una manopola posta su encoder rotativo con pulsante integrato e un display
grafico da 3 pollici retroilluminato. Il display consente il monitoraggio in tempo reale di tutti i
segnali di ingresso, con indicazione dei livelli RMS prima del processamento e l'indicazione,
mediante cursori, dello stato delle porte gestite dal mixer automatico. E' possibile inserire il
blocco delle operazioni di modifica da pannello, disattivabile mediante un codice di sicurezza.
La memoria interna non volatile permette il salvataggio di quattro differenti configurazioni
richiamabili tramite accesso al pannello di controllo. Il collegamento a computer o altri
dispositivi di controllo esterno è effettuato attraverso un'interfaccia su bus seriale tramite
connettore DB9.
L'apparato è corredato di software per PC dotato di una completa interfaccia grafica,
per la gestione a distanza di tutte le impostazioni e le regolazioni audio.
Nr. 01 Kit radiomicrofono per applicazioni generiche e professionali con ricevitore true diversity in
banda di frequenze UHF e trasmettitore a mano. 64 canali di frequenze selezionabili tra 794
e 813 MHz.
Nr. 01 Kit radiomicrofono per applicazioni generiche e professionali con ricevitore true diversity in
banda di frequenze UHF e trasmettitore portatile con microfoni Lavalier ed archetto.
64 canali di frequenze selezionabili tra 794 e 813 MHz.
La struttura in progetto presenta capienza superiore a 1.000 ; deve essere prevista l'installazione di
un impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi in grado di rivelare e
segnalare a distanza un principio di incendio che possa verificarsi nell'ambito dell'attività.
Si descrive, di seguito, la struttura di massima dell’impianto con una prima indicazione delle
tecnologie previste.
ATTIVAZIONE
TIPO DI INTERNO RIVELAZIONE AUTOMATICA SEGNALAZIONE
MANUALE
Locali Tecnici UTA Ambiente : rivelatore ottico di fumo a Si Si ; pannello ottico
microprocessore acustico
Canale aria: rivelatore ottico di fumo
a microprocessore in camera di
analisi per condotte
CABINE ELETTRICHE Ambiente : rivelatore ottico di fumo a Si Si ; pannello ottico
microprocessore acustico
CENTRALE TERMICA Rivelatore catalitico di metano Si ( incendio) Si ; pannello ottico
acustico ( incendio)
Chiusura E.V. gas alla
attivazione della seconda
soglia.
GRUPPO ELETTROGENO Rivelatore analogico ottico- Si ( esterno al
termovelocimetrico con locale)
microprocessore
Sale Macchine Ascensori Rivelatore analogico ottico- Si ( esterno al
termovelocimetrico con locale)
microprocessore
Connettivi Orizzontali In ambiente: : rivelatore ottico di Si ( ai due lati Si ( ottico acustico +
fumo a microprocessore ) evacuazione sonora)
Sopra controsoffitto: sistema ad alta Suddividere i connettivi in
sensibilità di rivelazione incendio ad zone¸ in linea di massima
aspirazione una zona per ramo di
corridoio.
Palestra Box
Palestra Judo Rivelatore di fumo ad oscuramento Si Si ( ottico acustico +
Quota Piano Primo – Campo centrale Rivelatore di fumo lineare si Si ( ottico acustico +
composto da
unità trasmettitore ed unità
ricevitore. Portata del raggio
compresa
tra 5 ed 200 metri
sistema aspirato di
campionamento sensibilità
variabile da 0,005% al 20% di
oscuramento per metro.
Collegamenti
I collegamenti degli attuatori e delle centrali con le fonti di alimentazione dovranno essere realizzati
con cavi FG10(O)M1 0,6/1 KV posati in vie cavi separate e segregate dagli altri circuiti .
Fonti di alimentazione
Prevedere un alimentatore conforme EN 54-4 per ogni area controllata; gli alimentatori dovranno
essere collegati alla rete in derivazione dei “quadri elettrici di zona, settore preferenziale”.
Le specifiche tecniche di dettaglio dei componenti sono descritte nell’elaborato di progetto “A.5.2
Capitolato Speciale Prestazionale Opere Elettriche” .
Si dovrà provvedere alla realizzazione di trasmissione una rete LAN (dati fonia); a tal fine si
progetterà la sola parte passiva dell’impianto.
Le configurazioni degli impianti telefonici e di trasmissione dati sono fortemente dipendenti dal tipo di
gestione che verrà attuata; si ritiene corretto, in questa fase, progettare solo la parte del cablaggio
della rete, lasciando libera facoltà al gestore delle attività di implementare il sistema con proprie
centrali telefoniche e apparecchiature hardware.
All’interno della struttura troveranno spazio sia attività sportive che attività commerciali.
Le attività commerciali sono di tipo “multi-sito” (si prevede un unico gestore, ad esempio, per i punti
ristoro) e ”mono –sito” (negozi specializzati).
Le attività sportive potranno essere gestite da un unico soggetto; si configura pertanto un’attività di
tipo “multi-sito” .
Allo stato attuale non è ben definito il la configurazione finale degli utenti; è pertanto utile e
vantaggioso poter disporre di una rete molto flessibile.
Ulteriori utenze che necessitano di collegamento diretto con la rete PSTN esterna sono le sale
macchine degli ascensori e l’impianto TVCC.
In particolare, si dovrà predisporre il collegamento delle telecamere dell’impianto TVCC tramite cavi
F.O. multimodo.
Le utenze tecnologiche faranno capo alla “sala gestione emergenze” della struttura.
Le centrali di gestione degli “impianti speciali” faranno capo alla “sala gestione emergenze” della
struttura ed avranno un ulteriore collegamento diretto con la rete PSTN esterna.
La “sala gestione emergenze” dovrà disporre di collegamento diretto alla rete PSTN ed alla rete
ADSL.
Contesto normativo
Si elencano le principali norme a cui attenersi nella progettazione e realizzazione della rete LAN:
- EN 50310
- EN 50173-1
- EN 50174 –1/2/3
- EN 50346
L’infrastruttura fisica si baserà su di una rete a “stella” , sia a livello di distribuzione verticale, sia a
livello di distribuzione orizzontale.
La struttura dovrà prevedere la seguente configurazione minima:
Si dovranno prevedere cavi multicoppie ( 4 coppie intrecciate) di Categoria 6, non schermati, con
guaina a “zero alogeni”.
I cavi andranno posati in vie cavi metalliche collegate a terra indipendenti dai circuiti di potenza ( non
sono ammessi separatori sulla stesa via cavi).
Per i collegamenti verticali si dovranno prevedere cavi F.O. 50 / 125 tipo multimodale,
multi/monotubo.
Una prima indicazione di massima è contenuta nell’allegato alla presente relazione “ elenco ambienti
e dotazioni impiantistiche”.
Ogni punto di collegamento telematico dovrà essere composto (salvo diversa indicazione) da n.2
prese RJ45.
In tutti i servizi igienici attrezzati per disabili, si dovranno prevedere sistemi di allarme composti da:
- pulsante a tirante in corrispondenza della tazza WC
- pulsante a tirante in corrispondenza di eventuale piatto doccia
- lampada di tranquillizzazione
- pulsante di tacitazione allarme interno al locale
- collegamento alla rete di supervisione della struttura
- allarme ottico acustico riportato nei connettivi dell’area di pertinenza.
Funzione del sistema centralizzato di antenna è quello di ricevere i programmi televisivi da qualunque
fonte desiderata (terrestre, satellitare, via cavo, ecc.) e di distribuirli sulle prese d’utente dislocate
nei locali e nelle aree indicate nell’allegato alla presente relazione “ elenco locali e dotazioni”.
Per garantire il corretto funzionamento dei sistema centralizzati d'antenna, tutti i componenti che lo
compongono devono essere conformi a quanto previsto dalle seguenti normative :
1) il sistema di antenna;
2) il terminale di testa;
3) la rete di distribuzione primaria (parti comuni);
4) la rete di distribuzione secondaria (rete d'utente).
Sistema di antenna
Il palo metallico di sostegno delle antenne deve essere collegato, ove previsto, all'impianto di
protezione contro le scariche atmosferiche.
Terminale di testa
Il Terminale di testa può essere del tipo a Larga Banda o Canalizzato, purché garantisca la
conformità tecnica e funzionale alle norme citate.
- di funzionalità (ricezione dei canali specificati, miscelazione dei canali e amplificazione, atte
- a garantire il livello minimo di segnale di segnale alle prese dell'utente);
- meccanici (sistemi antimanomissione, modalità di fissaggio, ecc.);
- elettrici (protezione contro contatti elettrici).
Il terminale di testa deve consentire l’eventuale ampliamento per la ricezione di nuovi servizi.
Il terminale di testa deve essere installato in apposito locale e deve essere predisposto per la
ricezione dei seguenti canali:
- Digitali Terrestri
- Satellitari
- A stella
- In derivazione
- Misto
La rete di distribuzione deve essere realizzata con componenti che consentano la realizzazione di
una rete funzionante in tutta la banda di frequenza compresa tra 5 - 2150 MHz con canale di ritorno.
Qualora non fosse possibile realizzare una struttura del cablaggio a stella è possibile realizzare il
cablaggio a bus o misto stella – bus purché si garantisca la possibilità di future espansioni per nuovi
servizi.
La rete di distribuzione deve essere realizzata in tubi e cassette separate dalla distribuzione di
energia elettrica.
Le reti di distribuzione secondarie devono essere realizzate preferibilmente con architettura a stella
con un centro stella posto in modo da consentirne l’eventuale integrazione con altri servizi.
Le infrastrutture (tubi, cavedi, scatole, ecc.) in cui viene installata la rete di distribuzione primaria
devono prevedere la possibilità di espansione almeno del 30% del numero di servizi distribuiti anche
mediante l’aggiunta di ulteriori cavi e distributori.
Prese utente
Per ciascuna presa di utente deve essere garantito un segnale di livello corrispondente a quanto
previsto dalle Norme citate per ciascun canale ricevuto.
Segnali
- satellitare
- digitale terrestre.
Cavi
Devono essere utilizzati cavi coassiali (es. Norma CEI UNEL 36761) con elevata schermatura
oppure, qualora esigenze tecniche lo richiedano ed ove disponibili, si possono impiegare fibre
ottiche.
Si dovrà prevedere un punto di “alimentazione per il palco concerti”, di potenza elettrica non inferiore
a 250 kW, con fonte di produzione energia esterna e dedicata ad opera del produttore dell’evento
che si realizza.
La fonte di energia esterna dovrà essere vincolata al comando di arresto di emergenza del
palazzetto.
I componenti andranno cablati all’interno di carpenteria metallica dotata di portella cieca con
serratura.
Riferimenti normativi
Detto locale deve essere posizionato in una zona dell'impianto sportivo da cui sia possibile avere
una visione complessiva, totale e diretta della zona di attività sportiva e della zona spettatori.
L'impianto di videosorveglianza deve essere conforme alle disposizioni del decreto del Ministro
dell'interno, di concerto con i Ministri per i beni e le attività culturali e dell'innovazione e tecnologie,
adottato in data 6 giugno 2005 in attuazione dell'art.1-quater, comma 6, del decreto-legge 24
febbraio 2003, n. 28, convertito dalla legge 24 aprile2003, n. 88 (5).
Si dovrà adottare un sistema di videosorveglianza con tecnologia di “video analisi”; il sistema dovrà
essere in grado di interpretare , tramite l’elaborazione dell’immagine video, atteggiamenti e
condizioni parametrizzate dal sistema e dal software stesso, come condizioni anomale.
Tale valutazione dovrà poi portare a una verifica puntuale dell’elaborazione con relativa valutazione
di dettaglio attuando poi le procedure pertinenti.
L'installazione dell'impianto televisivo a circuito chiuso, è relativa alle seguenti tre parti
fondamentali:
La rete di connessione
Il software del centro di controllo dovrà fornire una serie di caratteristiche e funzioni per la gestione
centralizzata, la registrazione, l’amministrazione e il controllo e comando della struttura.
• Notifica degli allarmi con visualizzazione di annunci, indicatori di allarme lampeggianti e passaggio
automatico alla visualizzazione di allarme primaria che mostra i video ad alta priorità.
• Efficiente gestione degli allarmi - sistema di registrazione dell’identificazione degli allarmi con
archivio video che permette una semplice ricerca per indagine e gestione di allarmi e video associati
• registrazione continua e manuale degli allarmi (24x 7)
• Ricerca e riproduzione video
• Fornisce funzionalità per il modulo di controllo degli allarmi per cancellare, armare e disarmare in
remoto
• Supporta il duplex audio complete permettendo la comunicazione a due vie, ideale per
l’integrazione
con sistemi di altoparlanti o per comunicazione con risponditori rapidi.
• Le caratteristiche della mappa del sito permettono la creazione di schede panoramiche del sito
stesso (es. planimetrie di piani alti, pianterreno, suddivisione di città o foto aeree) con
rappresentazioni delle telecamere e dei dispositivi esterni. Le mappe saranno collegate per una
navigazione multilivello.
• Il software del centro di commando trasforma le mappe del sito in uno spazio di lavoro informativo
che permette al personale di sicurezza di raccogliere informazioni da serie di telecamere e
dispositivi esterni attraverso le varie aree del sito. In un solo sguardo il personale di sicurezza è
quindi in grado di identificare tipo di telecamera/dispositivo, stato, posizione relativa, nome, regione
di interesse, campo di visualizzazione ed eventuale stato di attivazione di un allarme.
• Dalla mappa del sito sarà possibile selezionare dispositivi esterni e telecamere e poi armarli,
disarmarli o resettare gli allarmi. I video delle telecamere saranno visualizzati in una finestra di
sovrapposizione video sulla mappa del sito.
• Il semplice sistema di localizzazione permette la navigazione da una mappa all’altra utilizzando un
modello di mappa del sito definito dagli utenti (ad es. la navigazione può essere modellata come una
vista aerea di un aeroporto ed il personale di sicurezza può avanzare nell’immagine fino ad una
planimetria del terminale e poi alla sezione partenze).
L’hardware
Si dovrà prevedere una postazione VDT dedicata dotata di 4 monitor , che dovrà presentare i
seguenti requisiti minimi:
Caratteristiche integrative
Nella sala regia dovranno convergere tutte le tubazioni per i comandi dei seguenti servizi:
Campo centrale.
Tabellone centrale
- Tabellone con cronometro e punteggi ( x4)
CARATTERISTICHE TECNICHE
FUNZIONI
CARATTERISTICHE TECNICHE
FUNZIONI
CARATTERISTICHE TECNICHE
FUNZIONI
CARATTERISTICHE TECNICHE
CARATTERISTICHE TECNICHE
Dimensioni : 500 x 500 x 120 mm
Contenitore: alluminio nero trattato
Policarbonato: satinato antiriflesso
Alimentatore: unica scatola di trasformazione esterna
da 230VAC a 24VCC
Locazione: A Terra
Display: numerico a 3 file di led per segmento
Altezza carattere : 200 mm.
Alimentazione: 24Vdc,50Hz
Assorbimento: 80 WATT
Cavi di Collegamento: 40 mt – 40 mt e 5 mt
Gestione da centralina: Con funzione di START/STOP , PRESET
e BLANK
Certificazioni: CE DIN 18032
FUNZIONI
Il tabellone centrale dovrà essere staffato in modo che, l’altezza minima rispetto al piano di gioco sia
12,5 m.
- CEI 64-8;
- CEI 79-3.
La struttura, ai fini della individuazione della tipologia di rischio è da intendersi come “unità abitativa
isolata”.
Dovrà essere garantito un livello di protezione 3; a tal fine si dovranno prevedere, nei tre principali
sottosistemi (rivelatori, apparati centrali, dispositivi di allarme ) componenti con adeguato livello di
prestazione.
Punti di controllo
- stato delle porte di accesso principali , secondarie, delle finestre delle superfici vetrate esterne;
- protezione dei volumi dei percorsi principali;
- protezione delle centrali tecnologiche e elettriche;
- controllo degli accessi di locali interni ala struttura ;
- interfacciamento con l’impianto TVCC
Il controllo degli accessi dovrà essere affidato a sensori antisfondamento abbinati a lettori di budge.
Il sistema di controllo degli accessi dovrà registrare , oltre allo stato della porta, lo storico degli
accessi.
Caratteristiche tecniche dispositivi di controllo interno
I dati prestazionali dei principali componenti sono descritti nell’elaborato di progetto “A2.4”, di seguito
si descrivono le caratteristiche tecniche generali .
Si dovrà realizzare un impianto collegato tramite bus che consenta di effettuare, sul posto ed in
remoto tramite linea sistema di supervisione interno, il controllo del sistema.
- una o più centrali seriali di controllo e segnalazione ( in caso di più centrali, prevedere la
installazione della centrale master all’interno della “sala di gestione delle emergenze”);
- rivelatori a doppia tecnologia con schermatura antimascheramento sia sull’infrarosso che sulla
micronda, e protezione contro lo spostamento ;
- sensori antisfondamento;
- sensori di prossimità;
- dispositivi di allarme acustici esterni;
- dispositivi di allarme acustica interni;
- apparecchiature di alimentazione;
- sistema di programmazione e visualizzazione su monitor PC dell’intero impianto ( mappe
grafiche comprese);
- sistema di programmazione e visualizzazione su monitor PC remoto dello stato dell’impianto
(mappe grafiche comprese);
- trasmissione di segnale di allarme preregistrato sulla rete telefonica GSM;
- collegamento con l’impianto di supervisione e telecomando dell’attività (building automation);
- integrazione con sistema TVCC.
La struttura dovrà essere dotata di un sistema BACS di supervisione e di building automation; ai fini
dei contenimenti dei consumi energetici, le caratteristiche del sistema dovranno rispondere ai
requisiti minimi prestazionali descritti nella Delibera della Regione Emilia Romagna n.156/2008.
Il Sistema d’Automazione per Edifici descritto (di seguito denominato BMS acronimo di Building
Management System) ha lo scopo di soddisfare i principali requisiti di seguito indicati.
L’Architettura del BMS sarà basata su piattaforma Personal Computer con una o più Reti ad
“Intelligenza Totale Distribuita”. Alcune delle funzioni descritte potrebbero non far parte del seguente
Progetto, ma prerequisiti fondamentali sono la Flessibilità e la Modularità del BMS stesso e di tutti i
suoi componenti, in modo da poter garantire le performance descritte anche per eventuali future
espansioni.
L’architettura del sistema in progetto è improntata a ridurre gateway, terminal server, front-end che
costituirebbero un ostacolo nel traffico di comunicazioni omogenee. Al fine di garantire la massima
flessibilità operativa ed apertura del sistema, nonché un’estrema facilità d’uso da parte del
personale preposto alla sua gestione, si sono utilizzate le architetture e le piattaforme attualmente
più diffuse sul mercato e quindi più facilmente integrabili in ambito Information Technology.
Si è quindi preferita una soluzione basata sui sistemi operativi Microsoft a 32 bit, ed in particolare
WindowsNT, Windows 2000 e Windows XP. L’architettura proposta è in accordo con il sistema di
tipo “Interoperation shared network” citato nel TN 6/98 BSRIA intesa come la soluzione con
maggiori vantaggi in termini di velocità ed interoperabilità con altri fabbricanti nonché
economicamente più interessante per il multi-uso del mezzo di comunicazione.
Il sistema in progetto avrà la flessibilità di poter comunicare sia locale sia remoto a qualsiasi livello
intelligente.
Le Reti locali e Remote saranno quindi operativamente indipendenti da ogni altra. Avranno la
capacità di connettere sino a 13000 Unità Periferiche e la possibilità di gestire più di 1.200.000 punti
in connettività continua su reti ad alta velocità tipo Ethernet con protocollo TCP/IP. Esse inoltre
avranno la possibilità di supportare un numero illimitato di Terminali Operatore, siano essi su Rete
Locale o Remota oppure connessi localmente alle singole unità. Lo scambio dei dati tra diverse
Unità Periferiche (peer to peer) sarà permesso senza l’ausilio d’Unità centrali o Stazioni Operatore
(PC). Questo significa che il Sistema proposto potrà continuare a funzionare anche in caso di
caduta del supervisore centrale. In questa situazione, l’unica funzionalità mancante sarebbe
l’interfaccia utente grafica, non compromettendo in ogni modo il buon funzionamento del sistema.
Tutti gli elementi proposti nell’architettura, come successivamente descritto, sono nodi fisici
Ethernet (controllore DDC nativo Ethernet di seguito denominato WEC, acronimo di Web Enabled
Controller) con proprio indirizzo IP statico, in grado di comunicare direttamente su rete Ethernet con
protocollo TCP/IP senza interposizione di gateway e/o di terminal server.
I WEC comunicheranno quindi attraverso i protocolli della famiglia TCPIP abilitati: TCP, IP, UDP,
MAC, FTP, HTTP, SMTP.
Il sistema in progetto potrà essere integrato con altri sistemi tecnologici dello stesso costruttore o di
costruttori differenti, attraverso opportune gateway per comunicare sia su protocollo LON sia su
protocollo BACNet delle quali sin d’ora deve essere garantita la disponibilità e la funzionalità.
Sarà garantita inoltre dall’Azienda fornitrice, la totale compatibilità di tutti i prodotti forniti. A tal scopo
sarà fornita al cliente un’esplicita dichiarazione a tutela di tale diritto.
Il BMS, nella sua totalità, dovrà rispondere o superare le maggiori direttive costruttive con riferimento
alle seguenti normative e standard di riferimento:
Il costruttore o fornitore dichiarerà o indicherà, in relazione alla fornitura di tali prodotti, che essi
sono conformi o eccedono tutti gli standard sopra indicati.
Funzionalità generali
Attraverso il controllo Hardware e Software, il Sistema non sarà soggetto a disservizi causati da
guasti singoli. Ciascuno dei controllori WEC deve essere in grado di gestire autonomamente i
componenti controllati anche in mancanza del collegamento con le restanti unità periferiche di
gestione. In questo caso, il guasto verrà isolato, e rimarrà ininfluente ai fini del funzionamento del
resto del sistema stesso.
PC di Supervisione e Stazione Operatore Centrale (sul quale dovranno essere eseguiti i backup
dei dati come funzionalità di ridondanza), da installarsi nella “centrale di gestione delle
emergenze”.
Dipendenza da uno o più PC di supervisione. Il PC sarà considerato come interfaccia tipo HMI (
Human Machine Interface ) ed opererà in modo autonomo per funzioni di gestione, per
ricezione/registrazione allarmi, per la memorizzazione dei dati importati su software comuni e
per autorizzare il LOG IN/OUT dal database dall’interno del sistema. Il guasto di un punto sarà
registrato come un cambiamento di stato all’interno del database della Stazione Operatore
Centrale determinando, se opportunamente predefinito, un allarme da riconoscere. In questa
situazione l’informazione dell’allarme sarà trasferita dal controllore ad un’altra entità, sia essa un
altro supervisore tipo centrale/stampante/PC/Modem o SMS in modo da generare una reazione
predefinita.
Tutte le informazioni di gestione e degli allarmi potranno essere indirizzate su più destinazioni in
modo simultaneo sia con richiesta di ricevuta sia per sola comunicazione.
Ogni WEC è nativo Ethernet ed è dunque un nodo fisico Ethernet (controllore DDC nativo Ethernet)
con proprio indirizzo IP ed in grado di comunicare direttamente su rete Ethernet senza
interposizione di gateway e/o di terminal server.
Questa configurazione Hardware di comunicazione con abilitazione del protocollo HTTP permette di
avere connessioni remote con il solo ausilio di un browser standard tipo Internet Explorer.
Il WEC avrà una memoria estremamente ampia tale da garantire la residenza in essa del firmware,
del programma di controllo e delle pagine grafiche per un totale di almeno 24 MB (16 Mb di SDRAM
e 8 Mb di FLASH EEPROM a 16Bits) con clock della CPU ad almeno 66Mhz.
L’esecuzione del programma di controllo, partendo dalla lettura degli ingressi fino all’attivazione delle
uscite avrà un ciclo di sequenza proporzionale alla grandezza del programma di controllo stesso, ma
non eccederà mai il tempo di 1 secondo.
Le memorie tipo FIFO adatte per la memorizzazione dei punti e la loro rappresentazione in formato
trend grafico,potranno essere dedicate per almeno 100 sonde virtuali con 1000 valori per ogni
sonda.
Questa flessibilità, oltre che per la quantità di un totale di 100.000 punti memorizzati, è completata
con i 10 diversi intervalli di memorizzazione (1s, 1min, 5min, 10min, 15min, 20min, 30min, 1h, 6h,
24h) che permetteranno qualsiasi tipo di trend grafico dinamico.
Oltre alla flessibilità di connessione, i WEC offrono una modularità in termini di punti controllati (siano
in ingresso che in uscita) secondo la necessità di controllo presente dell’impianto.
Moduli tipo I/O possono essere aggiunti alla base del controllore dove è presente la CPU.
La connessione tra la base ed i diversi moduli d’espansione I/O è assicurata con una connessione
con protocollo di communicazione digitale CANBus a 125 Kbs.
La connettività dei componenti Harware I/O sul CANBus sarà facilitata con un sistema di connettore
rigido tipo CLAMP-ON con alimentazione direttamente sul bus.
Se i moduli d’espansione sono separati dalla base, una cavo flessibile permetterà di assicurare il
trasferimento dei dati.
Il cavo schermato a 6 fili del CANbus sarà dotato di morsettiere estraibili permettetendo una facile e
rapida azione sia di manutenzione che di controllo.
In questa configurazione hardware molto flessibile, un WEC potrà gestire almeno 96 punti grazie
all’aggiunta di moduli I/O con indirizzamento esadecimale da 1 a F.
La lunghezza garantita del cavo CANBus dal primo modulo I/O alla resistenza di fine di linea,sarà di
almeno 30 metri all’interno di un quadro elettrico rispettando le norme di sicurezza o di 10 metri fuori
del quadro elettrico secondo l’ambiente e la situazione elettromagnetica presente.
I WEC sono descritti come “ad intelligenza distribuita”. Questo significa che ogni controllore avrà la
sua responsabilità di controllo e resterà “independente” dallo stato degli altri controllori o supervisori.
L”intelligenza distribuita” è creata dal programma di controllo all’interno del nodo Ethernet nativo.
Questo programma di controllo, anche chiamato “strategia di controllo” ha come base una biblioteca
di strategie per innumerevoli applicazioni di termoregolazione standard. Queste applicazioni
possono,tra l’altro, essere :
Ventilazione e condizionamento
Riscaldamento
Funzioni di commando
Funzioni di regolazione (PID)
Programma di ottimizzazione (OSS)
Registrazione dati
Programmmi orari (fasce orare) settimanale, annuali, per festività, ferie e giorni speciali
Gestione di allarmi con possibilità di riconosciumento e di trasmissione multidirezionale
Illuminazione
Gestione schermature solari
In caso di mancanza di alimentazione del WEC, la strategia del programma, gli allarmi e la
memorizzazione dei dati, vengono salvati in una memoria Flash. Questo garantirà di non perdere
nessuna informazione. La sincronizzazione oraria potrebbe essere persa dopo il settimo giorno di
mancanza di alimentazione (ora e data memorizzate in una memoria tipo SuperCap).
Il WEC, inteso come unità autonoma, dispone di un gruppo di memorie dedicate,tra l’altro, alla
programmazione delle strategie di regolazione e controllo degli impianti ad esso assegnati.
Questo grazie all’elevata disponibilità di blocchi logici e moduli configurabili in grado di soddisfare la
realizzazione di qualsiasi processo di controllo.
Tutti moduli di programmazione del firmware del WEC possono essere programmati per rispondere
a:
Tutte le applicazioni rispetterano comunque, in termini generali, la guida delle “Library of System
Control Strategies” della BSRIA Ref AG 7/98.
Il WEC memorizzerà gli allarmi nella sua memoria di tipo FIFO. Questa lista sarà anche visualizzata
attraverso un browser tipo Internet Explorer, permettendo di fare una prima analisi del problema ed
intraprendere le azioni d’intervento necessarie rapidamente.
Per poter collegare un Display locale o di rete, il WEC è munito di una porta tipo RJ11 con
connessione RS232, EIA/TIA/232E. Questa porta locale permette il collegamento sia di un display
locale a 4 righe, sia di un display di rete tipo “Touch-Screen” a colore o in bianco/nero Inoltre alla
stessa porta è collegabile una sonda di temperatura retroilluminata con ritaratura del setpoint,
forzatura dello stato di occupazione e selezione di 5 posizioni utilizzate per la selezione della velocità
per es di un fancoils (Manuale-0, velocità 1, velocit2, velocità3 e Automatico).
contiene un nodo Ethernet tipo RJ45 per sfuttare i vantaggi d’installazione rapida e dei diversi
protocolli della famiglia TCP/IP
contiene a bordo pagine HTML preconfigurate per la visualizzazione dei differenti moduli di
programmazione attraverso un browser standard tipo Internet Explorer
contiene una memoria Flash che permette di aggiungere pagine grafiche HTML realizzate a
seconda delle applicazioni e delle richieste del cliente
Quando il collegamento avviene usando il protocollo HTTP (porta 80 del WEC), l’operatore Internet
Explorer avrà la possibilità di visualizzare :
WEC con base a 12 punti fisici non espandibile (6 ingressi UI e 6 usicte AO)
WEC con base a 16 punti fisici non espandibile (10 Ingressi UI e 6 uscite AO)
WEC con base a 16 punti espandibile fino a 96 punti fisici totali con aggiunta di modulo I/O in
qualunque combinazione o configurazione
Quando la versione WEC è a 16 punti espandibile fino a 96 punti, il sistema totale sarà allora detto
“modulare a connessione diretta su Ethernet industriale”.
L’aggiunta degli 80 punti supplementari liberamente configurabili sarà disponibile con moduli I/O
collegati tra loro su CANbus.
In totale, ogni WEC nella versione con base espandibile potrà supportare fino a 15 moduli I/O.
La modularità a connessione diretta su Ethernet Industriale offrirà moduli I/O di 4 punti o di 8 punti
aggiunti:
4 ingressi universali
2 ingressi universali e 2 uscite analogiche
4 uscite digitali relè
Gli ingressi universali sono configurabili per essere utilizzati sia come :
ingressi digitale
ingressi analogici 0-10 Volts
ingresso in corrente 4-20 mA
ingresso resistivo per misura di un variazione di resistenza
L’ingresso universale è settabile con ponticelli (Jumpers) per ottenere la ricezione fisica della
grandezza richiesta.
Contatto pulito
Frequenza di contattggio 30 Hz
Periodo minimo dell’impulso per lettura 15ms
Alimentazione 5V
LED per indicazione dello stato ON/OFF
Tutti i moduli di espansione,saranno disponibili con forzature manuali a bordo (A –O- M) ovvero
potranno essere settate le uscite in Automatico – Zero – Manuale, al fine di semplificare eventuali
operazioni di manutenzione sugli apparecchi in campo.
Il sistema in progetto sarà completato con tutti gli elementi in campo necessari per il buon
funzionamento degli impianti.
Requisito fondamentale sarà la completezza della gamma proposta,che dovrà comunque essere
direttamente prodotta dallo stesso fornitore di tutto il sistema, onde evitare eventuali problematiche
di taratura ed incompatibilità dei segnali trasmissivi degli strumenti in campo stessi.
Saranno preferiti segnali stabili di tipo resistivo (Termistore o PT100) od in corrente (4-20 mA),al
fine di limitare al minimo le possibilità di influenze elettriche di tipo induttivo che invece ,su segnali in
tensione, potrebbero per loro natura falsificare e destabilizzare le letture dei segnali stessi da parte
dei WEC.
Tale accortezza è riferita espressamente ai segnali di lettura e non ai segnali di comando verso
servomotori di valvole,di serrande o inverter e modulatori,che saranno comandati con segnali
modulanti continuativi in tensione, che garantiscono una maggiore precisione di riporto dei dati al
sistema.
La gamma dovrà offrire soluzioni che coprano le esigenze di tutti gli impianti asserviti dal BMS e
dovranno garantire la massima precisione e durata.