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• Corrosione-fatica
• Corrosione-erosione
• Infragilimento da idrogeno
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Areazione differenziata
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Corrosione per pitting
- presenza di cloruri
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Si distinguono due fasi: innesco e propagazione.
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In questo modo il meccanismo è "autostimolante":
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TRIP = Trasformation Induced Plasticity (Trasformazione
martensitica indotta mediante l’applicazione di uno sforzo
meccanico)
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Per la scelta degli inox e delle leghe di Nichel si può
utilizzare il PREN (Pitting Resistance Equivalent Number)
definito come:
304 → 18
316 → 26
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Corrosione interstiziale
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Si può distinguere una fase di innesco ed una di
propagazione.
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Fattori di corrosione
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Prevenzione
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Corrosione intergranulare
• distorsioni reticolari
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Fattori che determinano il grado di sensibilizzazione
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2) Temperatura
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4) Dimensioni dei grani (grani di grosse dimensioni hanno
un minore sviluppo superficiale e quindi hanno un
quantitativo maggiore di cromo disponibile che rende più
probabile la precipitazione dei carburi rispetto ad un
materiale a grani piccoli).
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5) Presenza di elementi in lega (Ti, Ta, Nb formano carburi
più stabili di quelli di Cr, ma si separano
indifferentemente al bordo grano e nel cuore del grano).
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1) Test di Huey (HNO3 65% bollente).
120
Corrosione per contatto galvanico
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Esempio 1: Il nichel è meno nobile del piombo
E0Ni 250 mV, E0Pb 126 mV ma l'accoppiamento Ni-Zn
in ambiente acido attiva l'attacco su Zn (E Zn 760 mV)
0
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Nobiltà pratica
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Effetto della superficie
- una lamina di Fe
0 A c
Vc Vc 1
A a
Ac = area catodica
Aa = area anodica
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Effetto della conducibilità
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Prevenzione
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Corrosione sottosforzo
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Condizioni molto varie generalizzazione difficile.
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Inoltre si osserva che:
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Morfologia di attacco
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L'innesco delle cricche avviene in seguito a rotture locali
del film superficiale di preferenza in punti in cui il film è
difettoso.
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La propagazione della cricca può avvenire con una velocità
lenta (subcritica) e/o veloce (instabile) portando alla frattura
di schianto.
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Influenza della tensione meccanica
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Si ricorre alla meccanica della frattura:
σ = sforzo nominale
a = lunghezza della cricca
β = fattore di forma = 0.5 ÷ 2
E = modulo elastico
Gc = tenacità a frattura
Se K I K Ic rottura di schianto
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Se K Iscc K I K Ic , si hanno tre fasi:
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Teorie più recenti hanno dimostrato come non sia tanto
l’entità dello sforzo quanto le deformazioni generate sul
materiale dagli sforzi.
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I valori di K Iscc che si ottengono dalle due prove sono uguali,
e sono uguali anche a quelli che si ottengono con una
qualunque prova basata sulla meccanica della frattura
K Iscc è una proprietà intrinseca di quel dato
accoppiamento metallo-ambiente.
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Fattori ambientali
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Fattori metallurgici
I metalli puri sono molto più resistenti alla c.s.s. delle leghe
o dei metalli contenenti impurezze.
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Meccanismo della tensio-corrosione
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I) Se prima dell'applicazione dello sforzo non esistono
cammini preferenziali, è possibile pensare che gli sforzi
producano localmente la distruzione del film protettivo,
lasciando zone non protette. Il cammino secondo cui la
cricca si propaga viene generato dall'alternanza di rotture e
cicatrizzazioni del film e da deformazioni locali che portano
all'esposizione di nuove superfici non protette dal film di
passivazione. Affinché si abbia propagazione la velocità di
riformazione del film deve essere di poco inferiore alla
velocità di rottura. Se la ripassivazione è troppo rapida non
si produce un attacco sufficiente per avere formazione di
cricche. Se la ripassivazione è troppo lenta si ha attacco per
pitting. In questo caso la propagazione delle cricche è
transgranulare (le cricche seguono cammini reattivi generati
dagli sforzi).
152
In pratica le cricche si propagano per dissoluzione o per
infragilimento dell'apice della cricca. Uno studio
dell'influenza della polarizzazione sui tempi di rottura può
determinare il meccanismo di rottura.
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Prevenzione
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Corrosione-Fatica
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Per ogni ciclo di carico da σmin a σmax si ha una variazione
del KI da KImin a KImax:
K I K Im ax K Im in a K Im ax 1 R
K Imin
dove max min R
K Imax
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Corrosione fatica
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- Innesco delle cricche :
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- Avanzamento sub- critico delle cricche
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Per valori di KImax < KIscc si possono verificare 2 casi a
seconda che l'andamento della velocità di avanzamento della
cricca coincida o sia superiore e quella che si verifica in un
ambiente non aggressivo.
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Corrosione fatica "vera"
da * m
*
C K
dt
1
In particolar modo C * e, per alti valori della frequenza
(> 10Hz) C C * , l'effetto dell'ambiente aggressivo è
trascurabile.
163
L'effetto aggressivo si manifesta solo durante la fase di
aumento del carico ovvero quando avviene la deformazione
plastica all'apice della cricca.
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- corrosione sotto sforzo fatica
-3 -1
Se KImax > KIscc e ƒ ≈ 10 ÷ 10 Hz, la velocità di
avanzamento della cricca coincide con quella che si osserva
nel caso della corrosione sotto sforzo.
da da da
dN CF dN F dN SCC
da
ad alte frequenze: 0 solo fatica
dN SCC
da
a basse frequenze: 0 solo c.s.s.
dN F
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σR = Rottura meccanica
σth = Innesco e propagazione di una cricca per css
σCF = Rottura per fatica o corrosione-fatica
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DANNEGGIAMENTO DA IDROGENO
Desorbimento di H e ricombinazione a H2
168
I materiali più sensibili a questo tipo di attacco sono gli
acciai inossidabili ferritici, il Ti e lo Zr che formano idruri
stabili. Tali idruri, di norma insolubili, precipitano all'interno
del materiale provocando frattura fragile lungo l'interfaccia
metallo-idruri.
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Il caso più comune di danneggiamento da idrogeno è
l'infragilimento degli acciai ferritici.
170
Si osserva anche un fenomeno di "fatica statica" (o rottura
differita) ovvero il cedimento di strutture sottoposte a carichi
statici in presenza di intagli.
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La lamina viene fatta funzionare da catodo → sviluppo di
idrogeno nel comparto di sn e diffusione di H.
i D C1 C 2
Per la legge di Fick: J
F d
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Si fa in modo che C2 ≈ 0 (tutto l’H viene ionizzato)
-5 2
I valori di D sono molto alti (6.25 10 cm /s), confrontabili
con quelli di alcuni ioni in soluzione.
173
Decarburazione
Fe 3 C 4H 3Fe CH 4
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Rigonfiamento
C H Kp1H22
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L'effetto è reversibile: con un opportuno trattamento termico
di allontanamento dell'idrogeno dal materiale è possibile
prolungare all'infinito la vita del materiale.
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Prevenzione
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