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it/ponzo
Prof. Ing. Felice Carlo Ponzo
COS’E’ LA SALDATURA
Rimedio preventivo:
• Saldare con passate molteplici e di
limitata sezione
Conseguenze dei fenomeni metallurgici
CRICCHE A FREDDO
• Nel materiale base ai margini
della saldatura
• Processo termico produce un
effetto di tempera con notevole
aumento della durezza
Rimedio preventivo:
◼ Raddolcimento del processo
termico mediante preriscaldo
Conseguenze dei fenomeni termici
L = 0.18L0
NL L
Contrazione impedita: L = =
Em A Em
L0
Em = 0,75E → = 0,18 0,75 E
L
= 27000 L0 / L( N / mm2 )
fy per L0 / L 1 / 100
In conseguenza del ritiro nascono:
◼ Tensioni residue
◼ Deformazioni
◼ Preriscaldamenti
Altri difetti, controlli
◼ SOFFIATURE
Dovute a reazioni impreviste nel bagno di fusione
Altri difetti, controlli
◼ INCLUSIONI DI SCORIA
Cavità contenenti scorie
◼ INCOLLATURA
Interposizione di uno strato di ossido tra
il materiale base e quello di riporto
Controlli sulle saldature
I controlli sulle saldature possono essere DISTRUTTIVI (prove a
trazione) e NON DISTRUTTIVI.
I controlli NON DISTRUTTIVI sono i più utilizzati e si dividono in
SUPERFICIALI e VOLUMETRICI.
METODI SUPERFICIALI:
•ESAME VISIVO: DIRETTO, REMOTO (Baroscopio, Endoscopio
e Microtelecamere);
•ESAME CON LIQUIDI PENETRANTI;
METODI VOLUMETRICI:
• ESAME RADIOGRAFICO;
• ESAME ULTRASONORO.
METODI SUPERFICIALI: Esame con Liquidi Penetranti
Rappresentazione bidimensionale di
un elemento tridimensionale.
Permette di individuare la presenza
di cricche ed inclusioni.
SORGENTE RADIOATTIVA
Naturale: Radio, Radon o elementi
con radiazione dura;
Artificiale: Irragiamento in un reattore
nucleare.
Raggi GAMMA o X.
METODI VOLUMETRICI: ESAME RADIOGRAFICO
PELLICOLA RADIOGRAFICA
Composta da diversi strati:
(d) Supporto in triacetato di cellulosa o in
poliestere;
Su ambo le facce si trovano.
(a)Gelatina indurita che protegge
l’emulsione;
(b)Strato di emulsione;
(c)Strato sottilissimo detto substrato che
assicura l ’ aderenza fra il substrato e il
supporto.
IMMAGINE LATENTE
Costituita da cristalli d’argento più o meno sviluppati non visibile ad
occhio nudo;
SVILUPPO
L’immagine latente viene resa visibile riducendo in Argento Nero i
cristalli.
METODI VOLUMETRICI: ESAME ULTRASONORO
1) Saldatura in piano
2) Saldatura in frontale
3) Saldatura in verticale
4) Saldatura in soprattesta
Classificazione delle unioni saldate
2) Giunti d’orlo
3) Giunti d’angolo
4) Giunti a T
5) Giunti a L
6) Giunti per
sovrapposizione
Classificazione delle unioni saldate
In relazione alla direzione della forza che le sollecita,
i cordoni di saldatura possono distinguersi in:
- OSSITAGLIO
Angolo di smusso
d Profondità
s Spalla rettilinea
g distanza tra i lembi
1) Piana
2) Concava
3) Convessa
Ai fini delle verifiche di resistenza le vigenti norme (NTC e EC3)
fanno riferimento a due categorie distinte:
Resistenza dei giunti a completa penetrazione
Lo stato di sollecitazione può considerarsi uguale a quello di un pezzo
continuo
⊥2 + 1.8 ( ⊥2 + '2' ) f dw
id = ⊥2 + 1.8 ( ⊥2 + '2' )
id = ⊥2 + k w ( ⊥2 + '2' )
id f dw = w f d
Domini di resistenza ┴,┴,ײ
Per semplificare la verifica conviene
assumere un dominio sferico:
⊥2 + //2 + ⊥2
=1
( f dw ) 2
n +t +t
2 2 2
⊥ //
=1
⊥
( f dw )2
= 0.58 0,7
Domini di resistenza ┴,┴,ײ
SFERA MOZZA
Prisma a base
+ t⊥ 0.58 2 f dw 0.85 f dw
n⊥quadrata:
n⊥ + t⊥ 0.85 f dw
t// 0.7 f dw
METODI DI VERIFICA (NTC 08)
Considerando la sezione di gola nella sua effettiva posizione, si può
assumere la seguente condizione di resistenza:
és +3× (t + t )ù £ f / ( b × g )
0.5
2 2 2
ë ^ ^û //
tk M2
Dove:
ftk è la resistenza a rottura del più debole degli elementi collegati, = 0,80 per
acciaio S235, 0,85 per acciaio S275, 0,90 per acciaio S355, 1,00 per acciaio
S420 e S460.
n⊥ + t⊥ + 1 f yk
2 2 2
||
n⊥ + t⊥ 2 f yk
Dove:
fyk è la tensione di snervamento caratteristica ed i coefficienti 1 e 2 sono dati in
funzione del grado di acciaio.
Trazione
CORDONI LATERALI
Ribaltamento sul piano װe ┴ lamiera
F F
// = =
L a 4L a
CORDONI FRONTALI
F F
t⊥ = =
Ribaltamento װ L a 2L a
F F
Ribaltamento ┴ n⊥ = =
L a 2L a
Trazione
CORDONI INCLINATI
N = F sin
V = F cos
Ribaltamento ┴
n⊥ = N /(2L a )
// = V / (2L a )
( )
n⊥2 + //2 = F 2 sin2 + cos2 / (2 L a ) =
2
= F / (2 L a )
COMBINAZIONI DI CORDONI D’ANGOLO
◼ La rigidezza è indipendente dalla posizione
◼ I cordoni frontali sono meno duttili di quelli laterali
V= F M= FL
3FL
n⊥max = M /W =
ah2
W = 2ah / 6 = ah / 3
2 2
t// = V / ( 2ah)
n + t £ b1 × fyk
2
^
2
//
Flessione e taglio
Cordoni frontali trasversali
V= F M= FL
t⊥ = F / (2ba)
FL
n⊥ =
hab
n⊥ + t⊥ 1 f yk
2 2
n⊥ + t⊥ 2 f yk
Combinazioni di cordoni frontali longitudinali e trasversali
V= F M= FL
Solo sui cordoni
d’anima
t // = F / (2a3 L3 )
n⊥ = M / W
M a3 L23
1 n⊥ = W = L1a1h1 + 2L2 a2 h2 +
W 3
Cordoni d’anima
M L3
n + n =
'2 2 '
con ⊥
⊥ // W h1 + a1
In alternativa si può affidare tutto il momento ai cordoni
d’ala, e dunque sui cordoni d’anima agisce solo //
t //
2 Cordoni d’anima
M
n⊥ = '
W Cordoni d’ala
W = L1a1h1 + 2 L2 a2 h2
'
Torsione, flessione e taglio
TORSIONE
Metodo del momento polare
Smax = Trmax / I 0
⊥ = S max cos
// = S max sin
Nei casi pratici (0,5≤ l/h≤2) il metodo delle due forze è più
conservativo del metodo del momento polare
Cordoni laterali
V= F T= Fe H≈T/h= Fe/h
// = H /(aL) = Fe / aLh
t⊥ = V /(2aL) = F / 2aL
+t
2
//
2
⊥
Cordoni frontali
T1 V
Cordone 1: // = + 1
La1L1 2a1L1
// = T2 / (ha2 L2 ) ⊥ = V2 /(2a2 L2 )
0.85
Cordone 2: //2 + ⊥2 fd
0.70
1 CORDONE FRONTALE 2 LATERALI
Cordone 1: // = F /(a1L1 )
Cordone 2: // = Fe /(ha2 L2 )
Torsione
Sezioni a cassone
Saldatura su tutto il perimetro
Formula di Bredt:
// = T /(2 Aa)
Cordoni separati
Metodo delle due forze:
// = T /(L1a1L + L2 a2 h)
Torsione
SEZIONI A T, A L, A CROCE
1
Momento d’inerzia torsionale: IT =
3 i
Li ai3
// max = Tamax / IT
Torsione
SEZIONI A T, A C, A Z
Metodo “esatto” = (Tw S w ) / (aI w ) ⊥ = (M w / I w )w w = area settoriale
Mw Bimomento
Tw Momento torcente di ingobbamento impedito
Metodo approssimato
T L
max = k per 0.5k
Wy h
T L L
max = 2 per 0.5k
Wy h h
tf
⊥max = max
a1 + a2
Torsione
T
max = 0.5 k per L 2k
Wy h
T L L
max = 0.25 per 2k
Wy h h
tf
⊥max = max
a1 + a2
Wy = movimento rispetto all’asse y
tf = valore medio dello spessore dell’ala
K= cost. = 4,5 per IPE
5,5 per travi a C
6,5 per travi a Z (7,5 a f.s.)
610 per HE (10 a f.s.)