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CONTROLLI NON DISTRUTTIVI

ESAMI ULTRASONORI – Parte


P t 3

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Danilo Tommasi
Esami Ultrasonori ((UT))
Generazione di onde ultrasonore
• I trasduttori
Gli ultrasuoni, come abbiamo visto sono delle vibrazioni meccaniche ad
alta frequenza, prodotte da trasduttori in grado di convertire l’energia
elettrica (impulso di eccitazione) in energia meccanica (vibrazione ad alta
frequenza) e viceversa. La reversibilità dei fenomeni consente allo stesso
cristallo di fungere sia da trasmettitore che da ricevitore. Il fenomeno
può ò essere prodotto
d tt sfruttando
f tt d l’effetto
l’ ff tt piezoelettrico,
i l tt i elettrostrittivo
l tt t itti e
magnetostrittivo.
La frequenza
q delle vibrazioni è p
pari alla frequenza
q p
propria
p del cristallo,,
costituente il trasduttore ed è inversamente proporzionale al suo spessore.
Le caratteristiche dei trasduttori tendono a degradare all’aumentare
della temperatura, esiste una temperatura critica (punto di Curie) oltre
la quale i materiali piezoelettrici ed elettrostrittivi perdono le loro
proprietà
proprietà.
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Esami Ultrasonori ((UT))
Generazione di onde ultrasonore
 Trasduttori piezoelettrici
S
Sono i più
iù noti,
ti sfruttano
f tt il ffenomeno piezoelettrico
i l tt i (f(fratelli
t lli C
Curie
i 1889)
1889),
caratteristica di certe strutture cristalline, capaci di caricarsi elettricamente
se deformate elasticamente. Una deformazione meccanica, provoca la
comparsa di una coppia di cariche elettriche in ogni maglia del reticolo
cristallino (spostamento interno di cariche ioniche negative e positive).
L’alterazione dell’equilibrio elettrostatico a causa di una deformazione
imposta dall’esterno causa una deformazione della cella con comparsa di
una coppia di cariche + e – sugli elettrodi: effetto piezoelettrico diretto (il
concetto è molto semplificato).

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Generazione di onde ultrasonore
 Trasduttori piezoelettrici
In modo reciproco applicando una d.d.p. agli elettrodi,
l’attrazione elettrostatica sugli ioni provoca una deformazione
meccanica di trazione e compressione del cristallo
cristallo, producendo
una vibrazione ultrasonora, questo fenomeno è detto: effetto
piezoelettrico inverso.
In figura è rappresentato un cristallo di
quarzo, che in natura è sotto forma di
prisma a base esagonale,
esagonale con tre assi di
simmetria X, Y e Z.
Perché si verifichi l’effetto piezoelettrico
deve mancare un centro di simmetria nella
struttura cristallina, tagliando il cristallo
secondo due piani paralleli, entrambi
normali ad uno degli assi X
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Generazione di onde ultrasonore
• Trasduttori elettrostrittivi
Questo tipo di trasduttori non sono dei monocristalli come il quarzo
ma sono materiali di tipo ferroelettrico che si ottengono invece per
sinterizzazione Sono realizzati in Titanato di Bario
sinterizzazione. Bario, in Solfato di Litio
e Metaniobato di Piombo. La polarizzazione è ottenuta riscaldando lo
ceramiche oltre la temperatura di Curie e raffreddando lentamente
sotto l’effetto di un forte campo elettrico. Per la loro facilità di
produzione hanno praticamente soppiantato quelli piezoelettrici.
Orientamento dei domini in un material ferroelettrico

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Generazione di onde ultrasonore
• Trasduttori elettrostrittivi
Oltre alle ceramiche elettrostrittive, esistono piastrine realizzate
mediante polimeri come il Polivinildenfluoruro (PVDF), che hanno il
grande vantaggio di essere estremamente flessibili
flessibili, e adattabili a
geometrie non planari, con grande efficienza in ricezione. Nelle sonde
doppie sono accoppiati allo Zirconato Titanato di Piombo (PZT) che
invece è particolarmente efficace in trasmissione.
Materiali molto efficaci sono i piezocompositi, costituiti da elementi
(micro barrette cilindriche o poligonali,
poligonali parallele) di materiale
piezoelettrico annegati in una matrice a base polimerica.

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Generazione di onde ultrasonore
• Trasduttori magnetostrittivi
Costituiti da tubi o barrette di ferronichel, il fenomeno della
magnetostrizione è del tutto simile a quello dell’elettrostrizione, la
polarizzazione è determinata da un forte campo magnetico anziché
elettrico. Sono molto pesanti, con Frequenze da 10 a 100 kHz.
• Trasduttori elettromagnetici (EMAT)
I controlli
t lli ultrasonori
lt i a contatto
t tt su materiali
t i li con superficie
fi i grezza h
hanno
spinto la ricerca a trovare sonde ultrasonore che lavorassero non a contatto
diretto col pezzo ma a qualche millimetro di distanza dalla superficie senza
l’uso di accoppiante. Questi trasduttori sfruttano l’effetto elettromagnetico
per la generazione e ricezione dell’energia, ossia l’interazione di un campo
magnetico
g costante e le correnti indotte ad alta frequenza
q p
prodotte nel
materiale conduttore da una bobina posta in posizione ravvicinata. In queste
condizioni si creano vibrazioni meccaniche dovute alle forze di Lorentz,
naturalmente in ricezione si sfrutta il principio inverso.

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Generazione di onde ultrasonore

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Esami Ultrasonori ((UT))
Generazione di onde ultrasonore

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Esami Ultrasonori ((UT))
Generazione di onde ultrasonore
• Trasduttori
In generale il trasduttore è costituito dai seguenti
componenti fondamentali:
 Piastrina
Pi t i ((elemento
l t attivo)
tti )
 Baking (blocco smorzatore)
 Strato protettivo
p
 Involucro rigido
 Connessioni elettriche

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• Trasduttori
 Piastrina o cristallo (elemento attivo): è il cuore del trasduttore,
può essere realizzata con i materiali visti e riportati nelle tabelle
precedenti Le facce sono metallizzate e verrà realizzata di un
precedenti.
determinato spessore in base alla frequenza dell’onda
ultrasonora che dovrà generare:
v 5760
s Piastrina in Quarzo f 4 MHz s   0,72mm
2f 2 4000
 Baking
B ki o blocco
bl smorzatore:
t è llo strato
t t di materiale
t i l cheh sii ttrova
sul lato posteriore della piastrina, ossia nella direzione opposta a
quella di p
q propagazione
p g dell’onda US. Quando la p piastrina vibra
l’energia meccanica è irradiata da entrambi i lati, è necessario
bloccare la propagazione in quella direzione e concentrare tutta
ll’energia
energia nella direzione frontale
frontale. Si usano materiali idonei ad
assorbire energia e minimizzare riflessioni indesiderate
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Emissione e propagazione degli US
• Connessioni elettriche
Ne esistono di vari tipi, in genere ogni costruttore ha la propria
tipologia, nella figura sono rappresentati i principali. Il MICRODOT e
LEMO 00 sono di norma impiegati per la connessione fra sonda e
cavo, il LEMO 1 e BNC per la connessione allo strumento, in
commercio sono disponibili adattatori fra BNC e LEMO 1
LEMO 00 piccolo
LEMO
LEMO 1 grande

Grande
BNC
Mini

Normale
MICRODOT
A 90°

Normale
UHF
Stagno 12
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• Gli impulsi ultrasonori
Nei controlli non distruttivi non si opera con onde continue, ma con
pacchetti di queste, ovvero con impulsi composti da un numero
finito di vibrazioni e fra ll’altro
altro smorzate.
smorzate Il trasduttore viene eccitato
applicando alle sue armature un solo impulso di durata brevissima,
per ottenere una brusca deformazione istantanea, dopodiché il
trasduttore ritorna a riposo oscillando con la frequenza propria di
risonanza meccanica. Sono oscillazione libere e smorzate, ogn’una
dissipa energia e quindi le ampiezze di oscillazione si riducono
secondo un rapporto costante tra i successivi massimi.

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Emissione e propagazione degli US
• Gli impulsi ultrasonori
Come per la rappresentazione precedente, la figura si riferisce ad un
impulso con basso smorzamento, vibrazione libera più lunga, spettro
di frequenze stretto (banda stretta intorno alla frequenza
fondamentale), il risultato sarà:
 Maggior penetrazione
 Maggior sensibilità
 Minor potere risolutore
 Zona morta estesa

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Emissione e propagazione degli US
• Gli impulsi ultrasonori
In questo caso la figura si riferisce ad un impulso con alto
smorzamento, vibrazione libera breve, spettro di frequenze largo
(banda larga)
larga), il risultato sarà:
 Minor penetrazione
 Minor sensibilità
 Potere risolutore migliore
 Zona morta piccola
 Id i per materiali
Idonei t i li ad
d alta
lt
attenuazione per diffusione

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Emissione e propagazione degli US
• Classificazione delle sonde
In generale ed in riferimento ai controlli manuali, le sonde possono
essere classificate in:
 Sonde
S d di diritte
itt
 A contatto
 A immersione a loro volta ulteriormente suddivise in sonde
per applicazioni generali e in sonde a banda larga (ad elevata
risoluzione assiale)
 Sonde angolate
 Sonde doppie

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• Sonde diritte a contatto
Sono sonde capaci di generare OL, costruite per emettere un fascio
ortogonale alla superficie di accoppiamento (con interposto idoneo
mezzo per l’accoppiamento
l’ i t acustico).
ti )
I diametri sono normalmente compresi fra 6
e 25 mm,, con frequenze
q comprese
p fra 1 e 6
MHz. Per le frequenze tra 1 e 2 MHz, la scelta
del diametro è limitata, in genere fra 12 e 25
mm, per lel ffrequenze superiori
i i lla scelta
lt ddeii
diametri è compresa fra 6 e 20 mm,
nell’intento di limitare l’estensione del campo p
prossimo.
D2
N
4
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• Sonde diritte a contatto
Esistono anche sonde ad onde trasversali, la piastrina, tagliata in
modo opportuno emette cioè direttamente OT (assolvono al compito
di misurare
i lle velocità
l ità acustiche
ti h e lle costanti
t ti elastiche
l ti h d deii materiali).
t i li)
Le sonde per esami a contatto sono costruite con strati resistenti
all’usura,, ma sono previste
p anche ulteriori p
protezioni in p
plastica,, per
p
garantire accoppiamento su superfici scabre, ma tale strato tende a
compromettere la qualità del segnale.
La scelta della frequenza va correlata
al diametro ed è effettuata in base a:
 Assorbimento materiale
 Percorso massimo
 Condizioni superficiali pezzo
In generale è opportuno scegliere la
frequenza massima compatibile
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• Sonde diritte a immersione
Di solito la piastrina è realizzata in solfato di litio, per la sua bassa
impedenza acustica è il più adatto per la trasmissione e ricezione
d li US d
degli dall liliquido
id all materiale
t i l d da controllare.
t ll C
Con l’i
l’inconveniente
i t
che è solubile in acqua.
Vantaggi nell’impiego del controllo in
immersione:
 Alta velocità di controllo
 Costanza accoppiamento
 Assenza di zona morta
 Controllo di materiali con varie forme
senza la necessità zoccoli adattatori
Di contro i limiti delle dimensioni della vasca

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• Sonde angolate
Sono sonde che immettono nel pezzo un fascio di US angolato. Sono
impiegate per la ricerca di difetti posizionati in modo non parallelo
alla superficie
superficie. La piastrina e accoppiata acusticamente ad uno
zoccolo in plexiglas, realizzato a cuneo in modo da sfruttare il
fenomeno della rifrazione. Il plexiglas è facilmente lavorabile, poco
costoso, resistente alla corrosione e come visto permette di ottenere,
con opportuni angoli, fasci in OL o in OT nel pezzo in esame. In campo
industriale si impiegano di norma frequenze fra 2 e 5 MHz
MHz.

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Emissione e propagazione degli US
• Sonde angolate

Di norma l’onda US emessa dalla piastrina è del tipo longitudinale,


nel punto di incidenza si scompone dando origine a fasci riflessi e
rifratti secondo la legge di Snell. Gli angoli di incidenza
comunemente usati sono superiori al 1° 1 angolo critico (27°30’
(27 30
nell’accoppiamento plexiglas‐acciaio), ottenendo così nel pezzo in
esame solo un fascio trasversale (OT). Nella superficie di
separazione plexiglas‐pezzo
l l si ha
h comunque una parziale l
riflessione, che forma una coda sonora di ritorno al trasduttore che
di fatto allungherebbe la zona morta. Per ovviare a questo
inconveniente ci sono diversi accorgimenti.

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• Sonde
S d angolate
l t

a)) Cuneo di p
plexiglas
g forato
f
b) Forma del cuneo a “pantofola orientale”
c) Blocco smorzatore con stessa Z del plexiglas (versione più
comune)

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Emissione e propagazione degli US
• Sonde angolate
Nel controllo di saldature in acciaio inox austenitico, a grano
grossolano, si usano sonde in OL a fascio inclinato, poiché a parità di
f
frequenza, h
hanno maggior
i llunghezza
h d’
d’onda
d e quindi
i di subiscono
bi
minor attenuazione.
Esistono inoltre zoccoli ad angolo
g variabile.
Gli zoccoli si possono adattare alle
superfici da controllare sagomandoli
opportunamente

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Emissione e propagazione degli US
• Sonde angolate
Come detto le sonde angolate per i CnD hanno frequenze comprese
fra 2 e 5 MHz, gli emettitori sono di varie forma dalla piastrina rotonda
alla
ll quadrata
d t o rettangolare.
tt l LLe di
dimensioni
i i più
iù iin uso prevedono
d
diametri di 12 mm (1/2”), o per le rettangolari lati compresi fra 8 e 25
mm. Gli angoli
g sono riferiti all’acciaio al carbonio (V=
( 3230 m/s),
/ ), gli
g
angoli tipici per le OT sono 35°, 45°, 60° e 70°.
Nel caso del controllo di saldature, l’applicazione più diffusa per tali
sonde la scelta dell’angolo
sonde, dell angolo è condizionata dallo spessore da
controllare, l’angolo diminuisce con l’aumentare dello spessore per
mantenere i percorsi entro limiti accettabili.

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• Sonde doppie
Le sonde doppie sono concepite per estendere il range applicativo
delle sonde monocristallo, infatti le monocristallo non sono idonee nei
seguenti ti casi:i
 Il difetto da individuare è prossimo alla superficie di
accoppiamento
pp ((a causa della zona morta))
 La misura della riduzione di spessore conseguente a pronunciata
corrosione localizzata
La sonda doppia impiega due cristalli: uno collegato al trasmettitore e
l’altro al ricevitore, separati acusticamente (con un setto isolante) per
evitare il passaggio diretto di US da l’uno all’altro. In questo modo non
è necessario attendere la conclusione della fase di emissione per poter
procedere alla fase di ricezione del segnale ultrasonoro e per questo la
sonda sarà in grado di rilevare discontinuità prossime alla superficie
superficie.
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Emissione e propagazione degli US
• Sonde doppie
La sonda doppia è però
una sonda focalizzata, gli
assii dei
d i ffascii US di
emissione e ricezione
convergono
g in un’area ad
una certa profondità
(fuoco), la cui posizione è
determinata dalla
dimensione dei
semicristalli, dall’angolo di
inclinazione dello zoccolo
su cui sono incollati i
semicristalli e dall
dall’altezza
altezza
dello zoccolo.
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• Sonde doppie
La focalizzazione naturalmente limita l’impiego nei grandi spessori, la
sensibilità decade al di fuori del fuoco. Può però essere
convenientemente
i t t iimpiegata
i t per lle misure
i di spessore e per lla
ricerca di corrosione.
Le frequenze
q sono di norma comprese
p fra 2 e 6 MHz con focali a
partire da 3‐4 mm fino a 30‐60 mm.
I limiti rispetto alle sonde singolo cristallo, oltre al limite della
profondità raggiungibile sono:
 Minor sensibilità d’esame
 Minor copertura
 Copertura asimmetrica (maggiore sul piano passante per il
setto)
Non ha senso parlare di campo prossimo e apertura del fascio
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• Sonde focalizzate
Nelle sonde focalizzate le onde US vengono direzionate con
opportune “lenti acustiche”, oppure modellando opportunamente la
superficie dell’elemento
dell elemento radiante per ottenere la concentrazione su
una linea (focalizzazione cilindrica) o su un punto (focalizzazione
sferica).
Le sonde focalizzate vengono impiegate essenzialmente nelle
ispezioni in immersione, consentono di ottenere elevate risoluzioni

FZ lunghezza focale
BD diametro focale

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Emissione e propagazione degli US

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• Sonde a fascio diritto con linea di ritardo
Hanno le stesse caratteristiche di quelle piane, sul cristallo viene
montata una linea di ritardo in plexiglas (con le stesse dimensioni del
cristallo),
i t ll ) sono usatet per misure
i e controlli
t lli su spessorii sottili.
ttili
• Sonde per alte temperature
In ggenere le sonde convenzionali possono
p lavorare a temperature
p
comprese fra – 20°C e +60°C e fino a +100°C per non oltre 5 secondi.
Alle alte temperature i materiali impiegati perdono le caratteristiche
di piezoelettricità
piezoelettricità. Si impiegano linee di ritardo apposite e
accoppianti adeguati.
• Sonde a ruota
Queste sonde funzionano in pratica in immersione in un liquido
posto all’interno di una camera in gomma morbida (la ruota). La
sonda/e rimangono fisse e la ruota gira
gira.
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Emissione e propagazione degli US
• Caratteristiche dei trasduttori
Le caratteristiche più significative, riportate nei data scheet:
 Frequenza nominale: è la frequenza centrale della sonda,
caratterizzata
tt i t d dalla
ll llarghezza
h di b
banda
d come visto
i t aii capitoli
it li
precedenti.
 Campo p prossimo
p N: è la distanza misurata dall’oscillatore alla
quale un piccolo riflettore fornisce la max ampiezza D2
dell’eco, è nei dati tecnici e comprende i pre‐percorsi N 
4
 Distanza focale: indica la distanza tra la superficie del
pezzo in esame ed il fuoco del trasduttore….
 Diametro effettivo oscillatore: empiricamente Deeff=0,97 ø
trasduttore
 Angolo di emissione: angolo compreso tra l’asse del fascio che si
propaga nel pezzo e la normale alla superficie di contatto
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Emissione e propagazione degli US
• Caratteristiche dei trasduttori
 Angolo di squint: angolo compreso fra l’asse geometrico della
sonda e il suo asse acustico
 Sensibilità
S ibilità (espressa
( come riserva
i di amplificazione):
lifi i ) Indica
I di di
quanti dB si può ancora amplificare un segnale a 2/5 di AS, senza
che ggli echi di disturbo (erba)
( ) superino
p 1/5
/ AS. Quanto p più ggrande
è tanto più piccoli sono i difetti rilevabili o maggiore è la distanza a
cui un certo difetto è rilevabile. La riserva di amplificazione è il
dato di partenza per stabilire la sensibilità dell’apparecchiatura
dell apparecchiatura di
controllo.
 Larghezza del fascio (nelle sezioni N o F)

 Apertura del fascio: sen 1,22
D

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Emissione e propagazione degli US
• Caratteristiche dei trasduttori
 Risoluzione: rappresenta la capacità di un sistema di produrre
immagini separate provenienti da discontinuità situate quasi alla
stessa
t di
distanza
t assiale
i l o aventiti lla stessa
t posizione
ii llaterale
t l rispetto
i tt
all’asse del fascio. La risoluzione assiale è strettamente legata al
fattore di smorzamento ((Q)) del trasduttore ((alto smorzamento
equivale ad un buon potere risolutore), mentre la risoluzione
laterale dipende dalla geometria del fascio.
 Zona morta: è lo spessore di materiale posto nelle vicinanze della
superficie di appoggio del trasduttore, dove non è possibile
rilevare echi riflessi. La lunghezza della zona morta è influenzata
dalla forma e dalla durata dell’impulso di eccitazione.

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Emissione e propagazione degli US
• Dati tecnici sonda in Onde Longitudinali 4 MHz ø 24 mm
Fe Frequenza effettiva 4,0 ± 0,2 MHz
N Campo
p pprossimo 88 ± 9 mm
D0 diametro nominale 24 ‐2 mm
De diametro effettivo 22,8 ± 0,5 mm
 deviazione angolare 0° ± 0,5°
Z disassamento 0,6 mm
Y6 Divergenza del fascio a ‐6 dB 1,9° ± 0,3°
P carico puntiforme 100 N
Ta temperatura ambiente ‐20 + 60°C
T5 temperatura pezzo 5 secondi 120°C
Vr riserva amplificazione 86 ± 6 dB
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Emissione e propagazione degli US
• Quale sonda scegliere?
 La scelta della sonda è fondamentale per la buona riuscita del
controllo, essa dipende in larga misura dalle caratteristiche del
materiale da testare e in particolare
particolare, dalle sue capacità di
attenuazione del fascio ultrasonoro.
 In generale le alte
frequenze presentano
migliori caratteristiche
di risoluzione,
risoluzione mentre
quelle a bassa
frequenza sono in
grado di maggiori
penetrazioni

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Generazione di onde ultrasonore
Caratter.
Efficiente
Effi i t Efficiente
Effi i t Potere
P t Velocità
V l ità
Materiale Sensibilità Meccanich
trasmettitore ricevitore risolutore m/s
e Usura
Quarzo No Mediocre Scarsa Ottimo Buona 5760
Solubile
Solfato di litio Mediocre Si Buona Ottimo 4720
in acqua
PZT Si Si Ottima Discreto Discrete 3000
Mediocr
Titanato di Bario Si Si Ottima Fragile 4400
e
Metaniobato di Piombo Si Si Ottima Ottimo Buona 2800
PVDF ‐ Si ‐ ‐ ‐

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