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DIFETTOLOGIA
Danilo Tommasi
1
Difettologia
g
Introduzione: Produzione dell’acciaio
• LLa produzione
d i d
dell’acciaio
ll’ i i h ha origine
i i d daii minerali
i li di ferro
f e
dal carbone, avviene attraverso un processo di
fabbricazione che passa dalla produzione della ghisa in
altoforno e dalla sua successiva affinazione per ottenere
l’acciaio
2
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
4
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
6
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
7
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
8
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Le ffasi operative
p in un’acciaieria elettrica ad arco: 1. Primo caricamento – 2. Inizio
fusione – 3. Fusione prima carica‐ 4. Secondo caricamento – 5. Seconda fusione e messa a
punto compositiva‐ 6. Colaggio
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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Diagramma
g Fe
Fe‐‐C
10
Difettologia
g
L’ATOMIUM dell’Expo di Bruxelles del 1958
11
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Il ferro scioglie pochissimo C,
da 0,007% a temp. ordinaria a un
max di 0,025% a 723°C; il Ferro
scioglie il C allo stato solido fino
add un max d dell 2 11% a 1147°C
2,11%
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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Il reticolo cristallino che presenta la massima compattezza è
quello cubico facce centrato (CFC), formato da 14 atomi, 8 ai
vertici e 6 al centro di ogni faccia (messi in comune con i
cristalli vicini) [in totale quindi 4 atomi]
atomi].
Il lato del reticolo cubico a facce centrate (CFC) è pari a 3,507 Å
Fe
13
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Il reticolo cubico corpo centrato (CCC),
(CCC) non presenta la
massima densità di atomi‐sfera, è formato da 9 atomi, 8 ai
vertici ed 1 al centro (in comune con i cristalli vicini) [in totale
quindi 2 atomi].
Il lato del reticolo cubico corpo centrato (CCC) è pari a 2,86 Å
Fe
14
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
L acciaio viene colato
L’acciaio
secondo varie tecniche
(diretta, in sorgente,
continua), direttamente dalla
siviera in lingottiere
ottenendo un n prodotto
pronto per le lavorazioni
successive
Colata diretta 15
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Colata in sorgente
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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
• La colata continua consente un notevole
risparmio, non sono infatti più
necessarie le operazioni di colaggio in
lingottiera strippaggio,
lingottiera, strippaggio riscaldo nei forni
a pozzo e sbozzatura. Permette infatti di
ottenere prodotti semilavorati di varie
sezioni e lunghezze
l h d
da avviare ad
d
ulteriori lavorazioni come forgiatura e
laminazione. La colata continua produce
un acciaio più omogeneo e di qualità
rispetto alla colata discontinua.
Colata continua 17
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Colata continua
18
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
• N
Nella
ll realtà
ltà iindustriale
d t i l ititaliana
li il colaggio
l i d dell’acciaio
ll’ i i avviene
i per
circa l’80% con la tecnica della colata continua. Si ottengono così
barre di sezione limitata e di forma tale p per la diretta utilizzazione
da parte dei treni di laminazione finitori (blumi, billette e bramme).
a
Blumo quadrato (barra quadrata): con 130<a<400
a Blumo rettangolare (barra rettangolare): con
axb > 14.400 mm2
a
a Billetta (barra quadrata): con 50<a<120
b 19
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
• L’acciaio
L’ i i solidificato,
lidifi t ma ancora ad d alta
lt ttemperatura
t
viene avviato alle lavorazioni a caldo, per ottenere le
varie forme commerciali: lamiere,
lamiere nastri,
nastri barre,
barre
profiliati …..
20
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
21
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
• Prodotti finiti da lavorazioni a caldo e a freddo
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nel lingotto
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nei getti
I getti sono ottenuti per colata di acciaio fuso in forme modellate allo
scopo, costituite in genere in sabbia
Cavità di ritiro (cavità localizzate nella parte alta del getto)
Cricche a caldo (cedimenti a caldo, localizzate nelle zone
più calde della superficie del getto)
Riprese di colaggio (avvengono quando si interrompe la
f i
fusione, iinteressano tutta lla sezione
i d
della
ll ffusione
i
Soffiature e porosità (piccole
cavità isolate o in gruppi
cavità, gruppi, si
formano per sviluppo di gas
durante la solidificazione)
Inclusioni (terra ecc.)
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nei getti
29
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f nei laminati
I difetti vengono allungati nella direzione di laminazione
Sdoppiature (inclusioni provenienti dal lingotto,
appiattite e allungate con la laminazione)
Filature (p
(piccoli solchi longitudinali,
g causati da difetti sub‐
superficiali, aperti e allungati con la laminazione a caldo)
Ripiegature (tipico dei
laminati, porzioni di
materiale che si
sovrappongono senza
che le superfici si
saldino)
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Micrografia
Mi fi di un acciaio
i i fferritico/perlitico.
i i / li i SStruttura a b
bande
d nellall di
direzione
i di
laminazione, evidenziata con attacco metallografico: Nital 2%
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura
La fucinatura può essere eseguita al maglio, alla pressa e
per stampaggio con essa si ottiene un opportuno flusso di
fibre secondo la direzione di fucinatura
Fiocchi, la loro formazione dipende essenzialmente dalla
presenza di idrogeno disciolto nell’acciaio
Strappo da fucinatura, rottura conseguente ad una bassa
temperatura di fucinatura
Ripiegatura, una parte di
materiale invece di
distendersi si accavalla
sovrapponendosi alla
superficie del forgiato
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura
Strappo da fucinatura
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Sezione trasversale di una barra laminata d’acciaio dolce, con numerose ripiegature di laminazione
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura
Sezione trasversale di
una barra laminata
d’acciaio
d acciaio dolce, con
numerose ripiegature
di laminazione
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura
Approfondimento sui Fiocchi
I fiocchi sono delle cavità di dimensioni variabili (da 2 mm a 3 cm di
diametro), la loro superficie di frattura è di forma tondeggiante molto
brillante. Costituiscono un difetto grave che porta inevitabilmente allo
scarto del pezzo e che a causa dell’acutezza
dell acutezza degli spigoli vivi presenti sui
bordi, provocano un significativo effetto di amplificazione degli sforzi
con conseguente innesco di rotture di tipo fragile. L’idrogeno può
entrare
t nell metallo
t ll già
ià nell fforno ffusorio,
i iin siviera
i i od
durantet il colaggio,
l i
durante il raffreddamento gli atomi di H possono diffondersi verso
l’esterno o raccogliersi nelle microfessure, presenti nel metallo,
aggregandosi in molecole di H2, che allo stato molecolare non può più
diffondersi verso l’esterno. I fiocchi pertanto si riscontrano su pezzi
lavorati a caldo e poi raffreddati con scarse precauzioni.
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Diffusione
Idrogeno allo stato dell’idrogeno
atomico ((H))
Idrogeno
molecolare (H2)
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nei tubi
I tubi ed i prodotti tubolari in genere sono realizzati con
diversi processi di fabbricazione
Tubi saldati (sono ottenuti unendo mediante saldature
lamiere opportunamente
pp sagomate)
g )
Tubi senza saldatura (ottenuti per deformazione plastica
di masselli di acciaio, riscaldati e lavorati con macchine
adatte)
d )
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Produzione
d i dei
d i tubi
bi
Le immagini mostrano le
ti l i di costruzione
tipologie t i di
tubi saldati. Saldatura
longitudinale ed elicoidale
41
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f nei tubi
Discontinuità superficiali e sub‐
sub‐superficiali preesistenti
nel lingotto, come:
o Cricche
o Inclusioni
o Paglie (lingue metalliche attaccata parzialmente alla
superficie, dovute a soffiature esistenti sul lingotto di partenza,
o a paglie
li preesistenti)
i t ti)
Difetti dovuti alla laminazione, come:
o Strappi
o Ripiegature (sovrapposizioni di materiale)
o Sdoppiature
Sd i t (f
(fessurazione
i con separazione
i di materiale
i l nello
ll
spessore) 42
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti da lavorazioni termomeccaniche
Cricche da rettifica o da molatura (causate da tensioni per
eccessivo riscaldamento localizzato), ), orientate
perpendicolarmente al senso di rotazione/avanzamento
della mola, possono dare origine ad altre diramazioni
Cricche da trattamento termico (provocate dalle tensioni
indotte nel pezzo dai cicli termici a cui sono sottoposti
durante
d t i ttrattamenti
tt ti ttermici)
i i)
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Saldatura
Nella saldatura si individuano tre zone distinte:
– MB (Metallo Base) inteso come il metallo che non ha subito
variazioni dal processo di saldatura
– ZTA ((Zona Termicamente Alterata)) è adiacente alla linea di
fusione e subisce per effetto del calore trasformazioni
strutturali senza aver subito la fusione
– ZF (Zona Fusa) è la zona che ha raggiunto la fusione, a seconda
del processo può essere costituita da materiale d’apporto e MB
in percentuali variabili
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Saldatura
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Controlli indiretti:
Esame della documentazione tecnica
Certificazioni (procedimento
(procedimento, saldatori
saldatori, materiali)
Prove di omologazione materiali di apporto
Qualifica del procedimento di saldatura
Controlli in corso d’opera:
Controlli distruttivi e semidistruttivi (durezze
(durezze, talloni ecc)
Sorveglianza e verifica condizioni operative
Assistenza
A it alla
ll ffabbricazione
bb i i
Controlli diretti:
CnD
C D superficiali
fi i li (VT
(VT, PT
PT, MT) e volumetrici
l t i i (UT
(UT, RT)
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Difetti in saldatura
Con il processo di saldatura si introducono:
Tensioni residue
Modifiche alle proprietà meccaniche
Difetti
Deformazioni
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Difetti in saldatura
I difetti di saldatura si possono distinguere in base alle cause
che li hanno generati:
– difetti metallurgici
– difetti operativi
In base alla posizione:
Superficiali
Interni
I b
In base alla
ll fforma:
Bidimensionali
Volumetrici
V l ti i
49
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
50
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a caldo
• Ad una determinata temperatura,
coesistono fase solida e fase
liquida
• Durante il raffreddamento, la fase
di ritiro è contrastata dai vincoli
del pezzo stesso
• Impurezze in ZF
• Si identificano i “ponticelli solidi”, bassofondenti
attraverso i quali si scaricano le
tensioni di ritiro, ma dove è • Tensioni residue
presente un velo di impurezze • t di solidificazione
allo stato liquido, la coesione ampio
manca e si formano distacchi nei • Fragilità a caldo
ll le
cristalli, l cricche
i h a caldold • Carbonio alto
51
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a caldo
• Hanno origine nei punti
che solidificano per
ultimi,
lti i sono sempre
intergranulari, il loro
andamento più p
probabile è longitudinale
ma possono essere
anche trasversali su
grandi spessori
• Possono essere
affioranti in superficie o
sotto cordone
• Possono interessare
tutti i materiali 52
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Cricche a caldo
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a caldo
• Un elevato apporto termico equivale a GRANO INGROSSATO, e maggior
rapporto di diluizione. La riduzione dell’apporto termico deve avvenire
solo con i parametri elettrici, aumentare la velocità di saldatura fa
aumentare l’estensione della ZF allo stato liquido e quindi aumento
dell’intervallo di solidificazione.
• Anche ll’eccessiva
eccessiva distanza fra i lembi favorisce la formazione di cricche
a caldo, provoca infatti una riduzione della velocità raffreddamento.
5mm 20mm
W= width; D= depth
20
mm 18 mm
54
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche da idrogeno
• Principali effetti dell’idrogeno nei
metalli:
– Fiocchi
Fi hi
– Porosità e soffiature
– Microcricche da idrogeno
– Cricche a freddo
– Blistering
– Infragilimento
g da idrogeno
g
• Fonti di idrogeno nella saldatura:
– Atmosfera L’idrogeno si posiziona tra gli interstizi
– Umidità dei lembi dei
d i grani,i di
diminuendo
i d l’l’elasticità
l ti ità ddell
– Gas di protezione metallo e generando alte sollecitazioni
– Materiale d’apporto locali che, sommandosi a quelle
– Costituenti del rivestimento esterne possono provocare la
degli elettrodi formazione di cricche
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a ffreddo
Le cause principali della formazione di cricche a freddo sono da
ricercare:
• Struttura di tempra (martensite) nel giunto (dipende dalla
composizione chimica e dalla velocità di raffreddamento, non si
hanno negli acciai austenitici)
• Idrogeno in saldatura struttura satura di C, in tensione, non può
ospitare anche H2 che provoca ulteriore sovrasollecitazione
• Tensioni di ritiro (predominanti quelle longitudinali di
autovincolo, che determinano la formazione di cricche
t
trasversali)
li)
56
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a ffreddo in ZTA
57
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a freddo: fattori determinanti
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Difettologia
g
Strappi lamellari
• Difetto caratteristico dei
laminati sollecitati al traverso
corto
• Si verifica in ZTA o nel materiale
base limitrofo
• Cause del fenomeno:
Tensioni di ritiro
Geometria del giunto
Materiale base laminato di medio‐alto spessore e alto
tenore inclusionale
• Rimedi:
Uso di lamiere di qualità
Riprogettare il giunto
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
• Mancanze di penetrazione e di
fusione
– errore nella preparazione dei
lembi
– corrente bassa o velocità
eccessiva
– assenza o scorretta ripresa al
rovescio
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
• Mancanze di p
penetrazione e di fusione
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Eccessiva penetrazione
penetrazione, sgocciolamenti Radice concava
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
• IInclusioni
l i i di scoria
i
– tipiche di procedimenti scorificanti,
((non si hanno col p
procedimento TIG))
– asportazione incorretta tra le passate
– cordone troppo irregolare
– incorretto maneggio
• Inclusioni di tungsteno
– errore di maneggio
– insufficiente protezione gassosa
dell’elettrodo
– sbagliata preparazione della punta
– tipiche del procedimento TIG
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Inclusioni gassose
• Si distinguono in:
– Porosità (<1mm)
– Soffiature (>1mm)
– Tarli
• dovute a:
– ruggine, umidità o sporcizia
– umidità dei consumabili
– procedimenti ad elevata
velocità di deposito
– incorretto maneggio della
torcia
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Inclusioni gassose
66
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Ossidazione
• Si verifica in materiali
particolarmente
suscettibili all’ossidazione
–p purezza del ggas
inadeguata
– errore di maneggio
della torcia
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti
f di p
profilo
f
• Eccesso di sovrametallo e cordone d’angolo
troppo convesso
– parametrii incorretti
i i ((velocità
l i àb bassa))
– eccessivo numero di passate
– preparazione incorretta
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti di profilo
• Incisioni marginali
– corrente eccessiva
– maneggio i non corretto
– eccessivo apporto di calore
• Irregolarità superficiale
– velocità elevata
– arco troppo lungo
– capacità operatorie inadeguate
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti di profilo
• Incisioni marginali
• Irregolarità superficiale
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti
f di p
profilo
f
• Slivellamenti
– errori di montaggio
– può portare a mancanze di
fusione
• Spruzzi
– tipici della saldatura ad elettrodo
o MIG / MAG short arc
– lunghezza dell’arco eccessiva
• Colpi d’arco
– Errori nell’innesco dell’arco
elettrico
– particolarmente pericolosi su
materiali facilmente temprabili 71
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti
f di p
profilo
f
• Spruzzi
• Colpi d’arco
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Difettologia
g
Saldatura e corrosione
La corrosione preferenzialmente attacca la ZF e la ZTA
• Pitting
• Crevice o corrosione interstiziale
• Microbiologica
• Tensocorrosione: cricche più o meno ramificate che
partono dalla superficie. Di natura essenzialmente chimica
ma che hanno bisogno di uno sforzo di tensione (trazione),
applicata con l’esercizio
l esercizio o residua.
residua Tutti i materiali ne
soffrono in particolare le leghe.
73
Difettologia
g
Saldatura e corrosione
74
Difettologia
g
Classificazione difetti in saldatura ISO 6520
• La norma prevede 6 gruppi:
1. Cricche
2. Cavità
3 Inclusioni solide
3.
4. Mancanza di fusione o di penetrazione
5. Difetti di forma o dimensionali
6. Altre imperfezioni
• Gruppo 1 (cricche o rottura locale allo stato solido)
1001 microcricca
101 cricca longitudinale
102 cricca trasversale
103 cricca a raggiera
104 cricca di cratere
105 rete di cricche
106 cricche ramificate
……… 75
Difettologia
g
Classificazione difetti in saldatura ISO 6520
• Gruppo 2 (cavità, in genere assenza di metallo)
201 soffiatura
202 cavità di ritiro
203 cavità di ritiro
…….
• Gruppo 3 (inclusione solide)
301 inclusione
i l i di scoria
i
302 inclusioni di flusso
303 inclusioni di flusso
f
304 inclusioni metalliche
…….
• Gruppo 4 (mancanza di fusione o penetrazione)
401 mancanza di fusione o incollatura
402 mancanza di penetrazione o penetrazione incompleta
403 penetrazione a denti di sega (SPIKING)
…….. 76
Difettologia
g
Classificazione difetti in saldatura ISO 6520
• Gruppo 5 (difetti di forma e dimensioni)
501 incisione marginale
502 eccessivo sovrametallo
503 convessità eccessiva
504 eccesso di penetrazione
507 slivellamento
510 sfondamento
515 insellamento al vertice
…….
• Gruppo 6 (altre imperfezioni)
601 colpi d’arco
602 spruzzi
603 strappo superficiale
604 colpo di mola
605 colpo di scalpello
….. 77
Difettologia
g
Codifica procedimenti di saldatura ISO 4063
• La norma codifica i procedimenti di
saldatura con il seguente schema:
111 ad arco con elettrodi rivestiti
(SMAW)
131 in gas inerte (MIG) (GMAW)
135 in gas attivo (MAG) (GMAW)
141 in gas inerte ed elettrodo
infusibile in tungsteno (TIG) (GTAW)
121 in arco sommerso (SAW)
15 al plasma (PAW)
311 ossiacetilenica (OAW)
78
Difettologia
g
Codifica procedimenti di saldatura ISO 4063
TIG MIG/MAG
79
Difettologia
g
Difetti di esercizio
• Cricche da fatica meccanica: sollecitazioni cicliche ripetute
ripetute. La
rottura avviene per carichi inferiori a quello di rottura, facilitano il
fenomeno le variazioni di sezione, intagli e difetti superficiali
• Cricche da fatica termica: le sollecitazioni sono imposte da cicli
termici
• Infragilimento da idrogeno: è un processo chimico‐fisico
chimico fisico, che
rende fragile e soggetto a frattura l’acciaio. È spesso il risultato di
un'introduzione indesiderata di idrogeno nei metalli durante
l
lavorazioni d
di fformatura e d
di ffinitura e aumenta lla fformazione d di
cricche nel materiale.
• Fretting
• Tensocorrosione
• Corrosione
• Corrosione
C i per fatica
f ti
• Erosione e usura 80
Difettologia
g
Difetti di esercizio
81
Difettologia
g
Difetti di esercizio
Esempio di
rottura duttile
a sn e rottura
fragile a dx
82
Difettologia
g
Difetti di esercizio
83
Difettologia
g
Bibliografia
• Autori vari, Associazione Italiana di Metallurgia. Le Prove non Distruttive. Volume I e II.
Milano, AIM 2013
• Documenti interni Quick Check
• Autori e documenti vari TWI Trainingg & Examination Services,, TWI Ltd,, Granta Park,,
Great Abington, Cambridge CB21 6AL, United Kingdom
• Tesi di laurea Allegri e Talamonti
84