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CONTROLLI NON DISTRUTTIVI

DIFETTOLOGIA

Danilo Tommasi
1
Difettologia
g
Introduzione: Produzione dell’acciaio
• LLa produzione
d i d
dell’acciaio
ll’ i i h ha origine
i i d daii minerali
i li di ferro
f e
dal carbone, avviene attraverso un processo di
fabbricazione che passa dalla produzione della ghisa in
altoforno e dalla sua successiva affinazione per ottenere
l’acciaio

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio

• I minerali di ferro (in


prevalenza ossidi: ferroso,
f i pirite,
ferrico, ii
magnetite…) dopo
opportuni trattamenti
preliminari, per
l’eliminazione delle
impurità e per facilitare
l’estrazione del metallo,
vengono fusi
f i con il
carbone negli altoforni
per ottenere la Ghisa
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Difettologia
g
Cenni sulle ghise
• Ghisa di prima fusione: contiene elevate percentuali di C (dal 4 al
6%) in massima parte viene impiegata per la produzione di ghisa
malleabile o ghisa sferoidale, in inglese ductil iron. La grafite è sotto
forma di sferoidi anziché a lamelle
lamelle, ha migliori caratteristiche
meccaniche e presenta un certo grado di duttilità, impensabile per
gli altri tipi di ghisa (grigia, bianca, lamellare…).
• Di norma le ghise sono caratterizzate da: ELEVATA DUREZZA;
RESISTENZA ALL’USURA, ALL’OSSIDAZIONE ED ALLA COMPRESSIONE,
ELEVATA FRAGILITA’
FRAGILITA , BASSA RESILIENZA
RESILIENZA, ALLUNGAMENTO A
ROTTURA NULLO, NON POSSONO SUBIRE LAVORAZIONI PLASTICHE,
HANNO OTTIMA COLABILITA’ e POSSONO ESSERE LAVORATE ALLE
MACCHINE UTENSILI

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio

• Nella fase di affinazione,


dalla ghisa vengono
eliminati gli elementi
estranei come il Si, Mn, S e P,
impurezze nocive all’acciaio,
all’acciaio
e viene ridotto il tenore di C.
LL’affinazione
affinazione continua anche
nelle siviere dove viene
colato l’acciaio. Con tenore
di C < 2% si ha una lega di
acciaio, con tenori superiori
si ha la ghisa
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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio

• Il ciclo elettrico o ciclo


da rottame di ferro
rappresenta la l
seconda filiera più
importante della
produzione di acciaio,
in questo ciclo il forno
elettrico ad arco
rappresenta la
macchina
hi di ffusione
i
principale

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio

Le ffasi operative
p in un’acciaieria elettrica ad arco: 1. Primo caricamento – 2. Inizio
fusione – 3. Fusione prima carica‐ 4. Secondo caricamento – 5. Seconda fusione e messa a
punto compositiva‐ 6. Colaggio
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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Diagramma
g Fe
Fe‐‐C

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Difettologia
g
L’ATOMIUM dell’Expo di Bruxelles del 1958

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Il ferro  scioglie pochissimo C,
da 0,007% a temp. ordinaria a un
max di 0,025% a 723°C; il Ferro 
scioglie il C allo stato solido fino
add un max d dell 2 11% a 1147°C
2,11%

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Il reticolo cristallino che presenta la massima compattezza è
quello cubico facce centrato (CFC), formato da 14 atomi, 8 ai
vertici e 6 al centro di ogni faccia (messi in comune con i
cristalli vicini) [in totale quindi 4 atomi]
atomi].
Il lato del reticolo cubico a facce centrate (CFC) è pari a 3,507 Å

Fe 

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
Il reticolo cubico corpo centrato (CCC),
(CCC) non presenta la
massima densità di atomi‐sfera, è formato da 9 atomi, 8 ai
vertici ed 1 al centro (in comune con i cristalli vicini) [in totale
quindi 2 atomi].
Il lato del reticolo cubico corpo centrato (CCC) è pari a 2,86 Å

Fe 

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
L acciaio viene colato
L’acciaio
secondo varie tecniche
(diretta, in sorgente,
continua), direttamente dalla
siviera in lingottiere
ottenendo un n prodotto
pronto per le lavorazioni
successive

Colata diretta 15
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio

Colata in sorgente
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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
• La colata continua consente un notevole
risparmio, non sono infatti più
necessarie le operazioni di colaggio in
lingottiera strippaggio,
lingottiera, strippaggio riscaldo nei forni
a pozzo e sbozzatura. Permette infatti di
ottenere prodotti semilavorati di varie
sezioni e lunghezze
l h d
da avviare ad
d
ulteriori lavorazioni come forgiatura e
laminazione. La colata continua produce
un acciaio più omogeneo e di qualità
rispetto alla colata discontinua.

Colata continua 17
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio

Colata continua
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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
• N
Nella
ll realtà
ltà iindustriale
d t i l ititaliana
li il colaggio
l i d dell’acciaio
ll’ i i avviene
i per
circa l’80% con la tecnica della colata continua. Si ottengono così
barre di sezione limitata e di forma tale p per la diretta utilizzazione
da parte dei treni di laminazione finitori (blumi, billette e bramme).
a
Blumo quadrato (barra quadrata): con 130<a<400
a Blumo rettangolare (barra rettangolare): con
axb > 14.400 mm2
a
a Billetta (barra quadrata): con 50<a<120

a Bramma (barra rettangolare): con a>50 e b/a>4

b 19
Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
• L’acciaio
L’ i i solidificato,
lidifi t ma ancora ad d alta
lt ttemperatura
t
viene avviato alle lavorazioni a caldo, per ottenere le
varie forme commerciali: lamiere,
lamiere nastri,
nastri barre,
barre
profiliati …..

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio

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Difettologia
g
Produzione dell’acciaio
• Prodotti finiti da lavorazioni a caldo e a freddo

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia

• Durante l’elaborazione del bagno possono insorgere già i


primi difetti, questi saranno essenzialmente:
 Inclusioni metalliche
 Inclusioni non metalliche (presenza di materiali
estranei))
 Fiocchi (da 2 mm a 30 mm di diametro)
sostanzialmente si tratta di di
 Solfuri (FeS e MnS)
 Ossidi (FeO, MnO, SiO2, Al2O3)
 Silicati ed alluminati
 Inclusioni di H2
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nel lingotto
 Inclusioni (tendono a concentrarsi nella parte alta)
 Discontinuità di cristallizzazione (dendritismo)
 Discontinuità di segregazione (differente
composizione chimica fra esterno ed interno)
 Cavità di ritiro (forte diminuzione del volume)
 Cricche (errori di procedimento o parametri di colata
sbagliati)
 Spruzzi
p (proiezione di metallo sulle p
(p pareti della
lingottiera)
 Riprese di colata (interruzioni trasversali della
continuità del lingotto)
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nel lingotto

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nel lingotto

Lingotto ottogonale criccato longitudinalmente


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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nel lingotto
Macrosegregazione e
porosità centrale nella
sezione trasversale di un
lingotto ottagonale

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nei getti
I getti sono ottenuti per colata di acciaio fuso in forme modellate allo
scopo, costituite in genere in sabbia
 Cavità di ritiro (cavità localizzate nella parte alta del getto)
 Cricche a caldo (cedimenti a caldo, localizzate nelle zone
più calde della superficie del getto)
 Riprese di colaggio (avvengono quando si interrompe la
f i
fusione, iinteressano tutta lla sezione
i d
della
ll ffusione
i
 Soffiature e porosità (piccole
cavità isolate o in gruppi
cavità, gruppi, si
formano per sviluppo di gas
durante la solidificazione)
 Inclusioni (terra ecc.)
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nei getti

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f nei laminati
I difetti vengono allungati nella direzione di laminazione
 Sdoppiature (inclusioni provenienti dal lingotto,
appiattite e allungate con la laminazione)
 Filature (p
(piccoli solchi longitudinali,
g causati da difetti sub‐
superficiali, aperti e allungati con la laminazione a caldo)
 Ripiegature (tipico dei
laminati, porzioni di
materiale che si
sovrappongono senza
che le superfici si
saldino)
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia

Micrografia
Mi fi di un acciaio
i i fferritico/perlitico.
i i / li i SStruttura a b
bande
d nellall di
direzione
i di
laminazione, evidenziata con attacco metallografico: Nital 2%
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura
La fucinatura può essere eseguita al maglio, alla pressa e
per stampaggio con essa si ottiene un opportuno flusso di
fibre secondo la direzione di fucinatura
 Fiocchi, la loro formazione dipende essenzialmente dalla
presenza di idrogeno disciolto nell’acciaio
 Strappo da fucinatura, rottura conseguente ad una bassa
temperatura di fucinatura
 Ripiegatura, una parte di
materiale invece di
distendersi si accavalla
sovrapponendosi alla
superficie del forgiato
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura

Aspetto della frattura di un saggio prelevato da un fucinato d’acciaio


contenente fiocchi.
f

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura

Strappo da fucinatura
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Sezione trasversale di una barra laminata d’acciaio dolce, con numerose ripiegature di laminazione

Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura

Sezione trasversale di
una barra laminata
d’acciaio
d acciaio dolce, con
numerose ripiegature
di laminazione

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura
Approfondimento sui Fiocchi
I fiocchi sono delle cavità di dimensioni variabili (da 2 mm a 3 cm di
diametro), la loro superficie di frattura è di forma tondeggiante molto
brillante. Costituiscono un difetto grave che porta inevitabilmente allo
scarto del pezzo e che a causa dell’acutezza
dell acutezza degli spigoli vivi presenti sui
bordi, provocano un significativo effetto di amplificazione degli sforzi
con conseguente innesco di rotture di tipo fragile. L’idrogeno può
entrare
t nell metallo
t ll già
ià nell fforno ffusorio,
i iin siviera
i i od
durantet il colaggio,
l i
durante il raffreddamento gli atomi di H possono diffondersi verso
l’esterno o raccogliersi nelle microfessure, presenti nel metallo,
aggregandosi in molecole di H2, che allo stato molecolare non può più
diffondersi verso l’esterno. I fiocchi pertanto si riscontrano su pezzi
lavorati a caldo e poi raffreddati con scarse precauzioni.

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia

Diffusione
Idrogeno allo stato dell’idrogeno
atomico ((H))

Idrogeno
molecolare (H2)

Acciaio in espansione t>200°C Acciaio in contrazione t<200°C


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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f di ffucinatura
Approfondimento sui Fiocchi
I modi per combattere i fiocchi sono:
1. Raffreddare lentamente per facilitare la diffusione
2. Procedere a lunghe ricotture (trattamento antifiocco)
3. Colare acciai con basso tenore di gas disciolti
Il problema dei fiocchi risultava in passato grave e frequente, oggi gli
acciai
i i di qualità
lità sono colati
l ti sotto
tt vuoto
t o iin atmosfera
t f controllata
t ll t e
pertanto la loro presenza è praticamente scomparsa nei grossi fucinati.
I fiocchi sono intagli
g interni,, con superfici
p esenti da ossidi (l’atmosfera
(
presente all’interno del fiocco è satura di idrogeno), una lavorazione a
caldo caratterizzata da rapporti di riduzione adeguati può saldare le
superfici eliminando il difetto
difetto.

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti nei tubi
I tubi ed i prodotti tubolari in genere sono realizzati con
diversi processi di fabbricazione
 Tubi saldati (sono ottenuti unendo mediante saldature
lamiere opportunamente
pp sagomate)
g )
 Tubi senza saldatura (ottenuti per deformazione plastica
di masselli di acciaio, riscaldati e lavorati con macchine
adatte)
d )

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia

• Produzione
d i dei
d i tubi
bi
Le immagini mostrano le
ti l i di costruzione
tipologie t i di
tubi saldati. Saldatura
longitudinale ed elicoidale
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti
f nei tubi
 Discontinuità superficiali e sub‐
sub‐superficiali preesistenti
nel lingotto, come:
o Cricche
o Inclusioni
o Paglie (lingue metalliche attaccata parzialmente alla
superficie, dovute a soffiature esistenti sul lingotto di partenza,
o a paglie
li preesistenti)
i t ti)
 Difetti dovuti alla laminazione, come:
o Strappi
o Ripiegature (sovrapposizioni di materiale)
o Sdoppiature
Sd i t (f
(fessurazione
i con separazione
i di materiale
i l nello
ll
spessore) 42
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Difetti da lavorazioni termomeccaniche
 Cricche da rettifica o da molatura (causate da tensioni per
eccessivo riscaldamento localizzato), ), orientate
perpendicolarmente al senso di rotazione/avanzamento
della mola, possono dare origine ad altre diramazioni
 Cricche da trattamento termico (provocate dalle tensioni
indotte nel pezzo dai cicli termici a cui sono sottoposti
durante
d t i ttrattamenti
tt ti ttermici)
i i)

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Saldatura
Nella saldatura si individuano tre zone distinte:
– MB (Metallo Base) inteso come il metallo che non ha subito
variazioni dal processo di saldatura
– ZTA ((Zona Termicamente Alterata)) è adiacente alla linea di
fusione e subisce per effetto del calore trasformazioni
strutturali senza aver subito la fusione
– ZF (Zona Fusa) è la zona che ha raggiunto la fusione, a seconda
del processo può essere costituita da materiale d’apporto e MB
in percentuali variabili

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Saldatura

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia

46
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Controlli indiretti:
 Esame della documentazione tecnica
 Certificazioni (procedimento
(procedimento, saldatori
saldatori, materiali)
 Prove di omologazione materiali di apporto
 Qualifica del procedimento di saldatura
Controlli in corso d’opera:
 Controlli distruttivi e semidistruttivi (durezze
(durezze, talloni ecc)
 Sorveglianza e verifica condizioni operative
 Assistenza
A it alla
ll ffabbricazione
bb i i
Controlli diretti:
 CnD
C D superficiali
fi i li (VT
(VT, PT
PT, MT) e volumetrici
l t i i (UT
(UT, RT)
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Difetti in saldatura
Con il processo di saldatura si introducono:
 Tensioni residue
 Modifiche alle proprietà meccaniche
 Difetti
 Deformazioni

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Difetti in saldatura
I difetti di saldatura si possono distinguere in base alle cause
che li hanno generati:
– difetti metallurgici
– difetti operativi
In base alla posizione:
 Superficiali
 Interni
I b
In base alla
ll fforma:
 Bidimensionali
 Volumetrici
V l ti i
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia

Le cricche si classificano anche in base all’andamento:


 Transgranulari (attraverso i grani)
 Intergranulari (seguono il contorno dei grani)
 Microcricche (non si vedono ad occhio nudo)

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a caldo
• Ad una determinata temperatura,
coesistono fase solida e fase
liquida
• Durante il raffreddamento, la fase
di ritiro è contrastata dai vincoli
del pezzo stesso
• Impurezze in ZF
• Si identificano i “ponticelli solidi”, bassofondenti
attraverso i quali si scaricano le
tensioni di ritiro, ma dove è • Tensioni residue
presente un velo di impurezze • t di solidificazione
allo stato liquido, la coesione ampio
manca e si formano distacchi nei • Fragilità a caldo
ll le
cristalli, l cricche
i h a caldold • Carbonio alto
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a caldo
• Hanno origine nei punti
che solidificano per
ultimi,
lti i sono sempre
intergranulari, il loro
andamento più p
probabile è longitudinale
ma possono essere
anche trasversali su
grandi spessori
• Possono essere
affioranti in superficie o
sotto cordone
• Possono interessare
tutti i materiali 52
Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
• Cricche a caldo

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a caldo
• Un elevato apporto termico equivale a GRANO INGROSSATO, e maggior
rapporto di diluizione. La riduzione dell’apporto termico deve avvenire
solo con i parametri elettrici, aumentare la velocità di saldatura fa
aumentare l’estensione della ZF allo stato liquido e quindi aumento
dell’intervallo di solidificazione.
• Anche ll’eccessiva
eccessiva distanza fra i lembi favorisce la formazione di cricche
a caldo, provoca infatti una riduzione della velocità raffreddamento.

W/D<1: cricca improbabile W/D>1: cricca probabile


Alta diluizione, raffredd. Rapido Bassa diluizione, raffred. Lento

5mm 20mm
W= width; D= depth
20
mm 18 mm
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche da idrogeno
• Principali effetti dell’idrogeno nei
metalli:
– Fiocchi
Fi hi
– Porosità e soffiature
– Microcricche da idrogeno
– Cricche a freddo
– Blistering
– Infragilimento
g da idrogeno
g
• Fonti di idrogeno nella saldatura:
– Atmosfera L’idrogeno si posiziona tra gli interstizi
– Umidità dei lembi dei
d i grani,i di
diminuendo
i d l’l’elasticità
l ti ità ddell
– Gas di protezione metallo e generando alte sollecitazioni
– Materiale d’apporto locali che, sommandosi a quelle
– Costituenti del rivestimento esterne possono provocare la
degli elettrodi formazione di cricche
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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a ffreddo
Le cause principali della formazione di cricche a freddo sono da
ricercare:
• Struttura di tempra (martensite) nel giunto (dipende dalla
composizione chimica e dalla velocità di raffreddamento, non si
hanno negli acciai austenitici)
• Idrogeno in saldatura struttura satura di C, in tensione, non può
ospitare anche H2 che provoca ulteriore sovrasollecitazione
• Tensioni di ritiro (predominanti quelle longitudinali di
autovincolo, che determinano la formazione di cricche
t
trasversali)
li)

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a ffreddo in ZTA

• Sono cricche di tipo transgranulare


• Hanno andamento generalmente
longitudinale
• Se il tenore di idrogeno è particolarmente
elevato, la rottura si verifica appena
raggiunta una temperatura
sufficientemente bassa
• Se il tenore di idrogeno non è così elevato,
sii possono verificare
ifi con notevolel ritardo
i d
(fino a 48h)

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Difettologia
g
Introduzione alla difettologia
Cricche a freddo: fattori determinanti

• Composizione chimica del materiale base per determinare il


ggrado di temprabilità:
p
Mn Cr  Mo  V Cu  Ni
Ceq  C   
6 5 15
con Ceq >0,42% alta suscettibilità alla tempra
con Ceq >0,30% l’acciaio è detto temprante
1. Spessore del giunto
2. t iniziale
3. Q, severità dei cicli termici
4. Postriscaldo
5. Tensioni did ritiro
58
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Cricche di cratere
• Si verificano alla fine di
una ppassata o
dell’elettrodo
• Difetto da ritiro, ha
l’aspetto di un poro

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Difettologia
g
Strappi lamellari
• Difetto caratteristico dei
laminati sollecitati al traverso
corto
• Si verifica in ZTA o nel materiale
base limitrofo
• Cause del fenomeno:
 Tensioni di ritiro
 Geometria del giunto
 Materiale base laminato di medio‐alto spessore e alto
tenore inclusionale
• Rimedi:
 Uso di lamiere di qualità
 Riprogettare il giunto
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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
• Mancanze di penetrazione e di
fusione
– errore nella preparazione dei
lembi
– corrente bassa o velocità
eccessiva
– assenza o scorretta ripresa al
rovescio

61
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
• Mancanze di p
penetrazione e di fusione

Incompleta fusione al vertice Incompleta penetrazione al vertice

62
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura

Eccessiva penetrazione
penetrazione, sgocciolamenti Radice concava

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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
• IInclusioni
l i i di scoria
i
– tipiche di procedimenti scorificanti,
((non si hanno col p
procedimento TIG))
– asportazione incorretta tra le passate
– cordone troppo irregolare
– incorretto maneggio
• Inclusioni di tungsteno
– errore di maneggio
– insufficiente protezione gassosa
dell’elettrodo
– sbagliata preparazione della punta
– tipiche del procedimento TIG

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Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Inclusioni gassose
• Si distinguono in:
– Porosità (<1mm)
– Soffiature (>1mm)
– Tarli
• dovute a:
– ruggine, umidità o sporcizia
– umidità dei consumabili
– procedimenti ad elevata
velocità di deposito
– incorretto maneggio della
torcia
65
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Inclusioni gassose

66
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Ossidazione
• Si verifica in materiali
particolarmente
suscettibili all’ossidazione
–p purezza del ggas
inadeguata
– errore di maneggio
della torcia

67
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti
f di p
profilo
f
• Eccesso di sovrametallo e cordone d’angolo
troppo convesso
– parametrii incorretti
i i ((velocità
l i àb bassa))
– eccessivo numero di passate
– preparazione incorretta

68
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti di profilo
• Incisioni marginali
– corrente eccessiva
– maneggio i non corretto
– eccessivo apporto di calore
• Irregolarità superficiale
– velocità elevata
– arco troppo lungo
– capacità operatorie inadeguate

69
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti di profilo
• Incisioni marginali
• Irregolarità superficiale

70
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti
f di p
profilo
f
• Slivellamenti
– errori di montaggio
– può portare a mancanze di
fusione
• Spruzzi
– tipici della saldatura ad elettrodo
o MIG / MAG short arc
– lunghezza dell’arco eccessiva
• Colpi d’arco
– Errori nell’innesco dell’arco
elettrico
– particolarmente pericolosi su
materiali facilmente temprabili 71
Difettologia
g
Difetti operativi in saldatura
Difetti
f di p
profilo
f
• Spruzzi
• Colpi d’arco

72
Difettologia
g
Saldatura e corrosione
La corrosione preferenzialmente attacca la ZF e la ZTA
• Pitting
• Crevice o corrosione interstiziale
• Microbiologica
• Tensocorrosione: cricche più o meno ramificate che
partono dalla superficie. Di natura essenzialmente chimica
ma che hanno bisogno di uno sforzo di tensione (trazione),
applicata con l’esercizio
l esercizio o residua.
residua Tutti i materiali ne
soffrono in particolare le leghe.

73
Difettologia
g
Saldatura e corrosione

74
Difettologia
g
Classificazione difetti in saldatura ISO 6520
• La norma prevede 6 gruppi:
1. Cricche
2. Cavità
3 Inclusioni solide
3.
4. Mancanza di fusione o di penetrazione
5. Difetti di forma o dimensionali
6. Altre imperfezioni
• Gruppo 1 (cricche o rottura locale allo stato solido)
 1001 microcricca
 101 cricca longitudinale
 102 cricca trasversale
 103 cricca a raggiera
 104 cricca di cratere
 105 rete di cricche
 106 cricche ramificate
 ……… 75
Difettologia
g
Classificazione difetti in saldatura ISO 6520
• Gruppo 2 (cavità, in genere assenza di metallo)
 201 soffiatura
 202 cavità di ritiro
 203 cavità di ritiro
 …….
• Gruppo 3 (inclusione solide)
 301 inclusione
i l i di scoria
i
 302 inclusioni di flusso
 303 inclusioni di flusso
f
 304 inclusioni metalliche
 …….
• Gruppo 4 (mancanza di fusione o penetrazione)
 401 mancanza di fusione o incollatura
 402 mancanza di penetrazione o penetrazione incompleta
 403 penetrazione a denti di sega (SPIKING)
 …….. 76
Difettologia
g
Classificazione difetti in saldatura ISO 6520
• Gruppo 5 (difetti di forma e dimensioni)
 501 incisione marginale
 502 eccessivo sovrametallo
 503 convessità eccessiva
 504 eccesso di penetrazione
 507 slivellamento
 510 sfondamento
 515 insellamento al vertice
 …….
• Gruppo 6 (altre imperfezioni)
 601 colpi d’arco
 602 spruzzi
 603 strappo superficiale
 604 colpo di mola
 605 colpo di scalpello
 ….. 77
Difettologia
g
Codifica procedimenti di saldatura ISO 4063
• La norma codifica i procedimenti di
saldatura con il seguente schema:
 111 ad arco con elettrodi rivestiti
(SMAW)
 131 in gas inerte (MIG) (GMAW)
 135 in gas attivo (MAG) (GMAW)
 141 in gas inerte ed elettrodo
infusibile in tungsteno (TIG) (GTAW)
 121 in arco sommerso (SAW)
 15 al plasma (PAW)
 311 ossiacetilenica (OAW)

78
Difettologia
g
Codifica procedimenti di saldatura ISO 4063
TIG MIG/MAG

79
Difettologia
g
Difetti di esercizio
• Cricche da fatica meccanica: sollecitazioni cicliche ripetute
ripetute. La
rottura avviene per carichi inferiori a quello di rottura, facilitano il
fenomeno le variazioni di sezione, intagli e difetti superficiali
• Cricche da fatica termica: le sollecitazioni sono imposte da cicli
termici
• Infragilimento da idrogeno: è un processo chimico‐fisico
chimico fisico, che
rende fragile e soggetto a frattura l’acciaio. È spesso il risultato di
un'introduzione indesiderata di idrogeno nei metalli durante
l
lavorazioni d
di fformatura e d
di ffinitura e aumenta lla fformazione d di
cricche nel materiale.
• Fretting
• Tensocorrosione
• Corrosione
• Corrosione
C i per fatica
f ti
• Erosione e usura 80
Difettologia
g
Difetti di esercizio

81
Difettologia
g
Difetti di esercizio

Esempio di
rottura duttile
a sn e rottura
fragile a dx
82
Difettologia
g
Difetti di esercizio

83
Difettologia
g
Bibliografia
• Autori vari, Associazione Italiana di Metallurgia. Le Prove non Distruttive. Volume I e II.
Milano, AIM 2013
• Documenti interni Quick Check
• Autori e documenti vari TWI Trainingg & Examination Services,, TWI Ltd,, Granta Park,,
Great Abington, Cambridge CB21 6AL, United Kingdom
• Tesi di laurea Allegri e Talamonti

84

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