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Progettazione Assistita dal Calcolatore

Elementi Finiti “SPRING”, “TRUSS”, “BEAM”

Elementi Finiti “SPRING”

Sono elementi finiti monodimensionali costituiti da due


nodi di estremità.

I risultati che si possono ottenere da elementi di tipo


SPRING sono le forze o gli spostamenti nodali.

Consentono di riprodurre il comportamento di molle lineari


attraverso la nota relazione:

F=Ku

Dove K è la rigidezza assiale della molla, F è la forza


applicata lungo l’asse della molla, u è lo spostamento lungo
l’asse della molla.

L’elemento SPRING può essere vincolato a terra oppure


collegato a due nodi appartenenti al modello FEM.

1
Dalla scrittura dell’equazione di equilibrio si ottiene:

Se u2=0 si ha (all’apice, tra parentesi, è riportato lo


spostamento del nodo 1 o del nodo 2 – si ha così la forza
che nasce al nodo 1 o 2 per effetto di uno spostamento del
nodo indicato all’apice):

F1(1)=Ku1
F2(1)=-F1=- Ku1

Se u1=0 si ha:

F2(2)=Ku2
F1(2)=-F2=- Ku2

Dato che il problema è lineare possiamo utilizzare il


principio di sovrapposizione degli effetti (caso generale con
u1≠0, u2≠0):

F1=F1(1)+ F1(2)= Ku1- Ku2


F2=F2(1)+ F2(2)= -Ku1+ Ku2
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In forma matriciale possiamo scrivere:

 F1   K − K  u1 
 =  
 F2  − K K  u2 

 F1   1 − 1 u1 
  = K − 1 1  u 
 F2    2 

Più in generale potremo scrivere:

 Fi   K ii − K ij  ui 
 =  
 F j  − K ji K jj  u j 

Dove Kij è la forza agente al nodo i che genera uno


spostamento unitario al nodo J.

Per elementi finiti di tipo SPRING i parametri che ne


governano il comportamento sono gli spostamenti e le forze
nodali.

La scrittura matriciale consente di operare la procedura di


assemblaggio di più elementi SPRING in serie in modo
agevole.

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 F1   K11 K12 K13  u1 
    
 F2  =  K 21 K 22 K 23  u2 
F   K K 32 K 33  u3 
 3   31

Le matrici di rigidezza per gli elementi finiti a e b sono di


seguito definite:
 K11a K12a 
[K a ] =  a a 
 K 21 K 22 
 K11b K12b 
[Kb ] =  b b 
 K 21 K 22 

Pertanto l’assemblaggio delle matrici di rigidezza dei due


elementi finiti è come segue:

 F1   K 11 0  u1 
a
K 12a
   a b  
 F2  =  K 21 K 22a + K 22
b
K 23  u 2
F   0 K 32b K 33b  u3 
 3 

Dato che:

per i=j Kaij = Ka Kbij = Kb

per i≠j Kaij = -Ka Kbij = -Kb

Si ha:

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 F1   K a − Ka 0  u1 
    
 F2  = − K a K a + Kb − K b  u2 
F   0 − Kb K b  u3 
 3 

Per come sono definiti gli elementi SPRING non sono


necessarie tecniche di infittimento.

Elementi Finiti “TRUSS”

Sono elementi finiti monodimensionali costituiti da due


nodi di estremità.

I risultati che si possono ottenere da elementi di tipo


TRUSS sono le forze o gli spostamenti nodali.

Consentono di riprodurre il comportamento di molle lineari


attraverso la nota relazione (come per gli elementi
SPRING):

F=Ku dove K dipende dalle caratteristiche elastiche del


materiale e dalle caratteristiche geometriche

Del resto per una trave soggetta a trazione o compressione


vale la legge di Hooke:

σ=Εε
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da cui si può ricavare la deformazione:

LD − L u
ε= =
L L

F u EA
σ = Eε = =E F= u
A L L

Come per gli elementi SPRING si ottiene:

 F1  EA  1 − 1 u1 
 = − 1 1  u 
F
 2 L   2 

Per come sono definiti gli elementi TRUSS non sono


necessarie tecniche di infittimento.

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Elementi Finiti “TORSIONAL”
Sono elementi finiti monodimensionali costituiti da due
nodi di estremità.

I risultati che si possono ottenere da elementi di tipo


TORSIONAL sono le coppie o le rotazioni ai nodi.

Consentono di riprodurre il comportamento di molle di


torsione lineari attraverso la nota relazione (come per gli
elementi SPRING e TRUSS):

T= Ktθ dove K dipende dalle caratteristiche elastiche del


materiale e dalle caratteristiche geometriche

TL GJ p GJ p
θ= θ =T Kt =
GJ p L L

Come per gli elementi SPRING si ottiene:

T1  GJ p  1 − 1 θ1x 
 = − 1 1  θ 
T
 2 L   2x 

Per come sono definiti gli elementi TRUSS non sono


necessarie tecniche di infittimento.

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Elementi Finiti “BENDING”

Sono elementi finiti monodimensionali costituiti da due


nodi di estremità.

I risultati che si possono ottenere da elementi di tipo


BENDING sono le coppie o le rotazioni ai nodi.

Consentono di riprodurre il comportamento di molle di


flessione lineari attraverso la nota relazione (come per gli
elementi SPRING, TRUSS o TORSIONAL):

M
B M
B
θ =∫ dx δ =∫ xdx
A EJ A EJ
z z

Se assumiamo che v1=θ1=0 dall’equilibrio alla rotazione


attorno al nodo 1 si ottiene:

M = F2 x − M 2

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Dalla relazione generale:

B M
δ =∫ xdx
A EJ
z

sostituendo l’espressione del momento: M = F2 x − M 2 si


ottiene:

L F2 x − M 2 1  F2 L3 M 2 L2 
v2 = ∫ xdx =  − 
0 EJ z EJ z  3 2 

Da questa relazione possiamo ricavare F2:

3 M 2 L2 
F2 = 3  EJ z v2 + 
L  2 

Allo stesso modo, dalla relazione generale:

B M
θ =∫ dx
A EJ
z

sostituendo l’espressione del momento: M = F2 x − M 2 si


ottiene:

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L F2 x − M 2 1  F2 L2 
θ 2 = −∫ dx = −  − M L
2 
0 EJ z EJ z  2 

3 M 2 L2 
F =  EJ v + 
Dato che 2 L3  z 2 2  si ottiene:

1  3EJ z M2 
θ2 = −
 2L 2 v + l
EJ z  4 

Da questa relazione possiamo ricavare M2:

 6v 4θ 
M 2 = EJ z  22 + 2 
 L L 

Tale equazione lega il momento flettente agli spostamenti e


alle rotazioni nodali.

Dal sistema delle due relazioni:

 3 M 2 L2 
 F2 = 3  EJ z v2 + 
 L  2 

M = EJ  6v2 + 4θ 2 
 2 z 2 
 L L 

si può ricavare la relazione che lega la forza F2 agli


spostamenti e alle rotazioni nodali.

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 12v 6θ 
F2 = EJ z  3 2 + 22 
 L L 

In forma matriciale si ottiene:

12 6 12 6
 F2   L3 L2  V2   L3 L2 
  = EJ z K 22 = EJ z 
M
 2 6 4  θ 2  6 4
 2   2 
L L  L L 

I termini della K22 rappresentano le forze e i momenti che


nascono al nodo 2 per effetto di spostamenti e rotazioni del
nodo 2.

Dagli equilibri alla traslazione e alla rotazione per


l’elemento finito si ha:

∑ F = 0 → F = −F
1 2

∑M = 0 → M = F L − M
1 2 2

In forma matriciale si ottiene:

 F1  − 1 0   F2 
 =  
M 1   L − 1 M 2 

12 6
 F2   L3 L2  V2 
= EJ
Dato che M 2  z
6
 2
4  θ 2  si ha:

L L 

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12 6
 F1  − 1 0   L3 L2  V2 
   = EJ
 z 6
M 1   L − 1 4  θ 2 
 2 
L L 

 12 6  12 6
 F1  − L3 −
L2  V2  − L3 −
L2 
  = EJ z  6 2  θ 2 
K12 = EJ z 
6 2 
M 1   2   2 
 L L   L L 

I termini della K12 rappresentano le forze e i momenti che


nascono al nodo 1 per effetto di spostamenti e rotazioni del
nodo 2.

Ripetendo la stessa procedura e assumendo che v2=θ2=0 si


possono ricavare K11 e K21.

La matrice di rigidezza dell’elemento finito assume


pertanto la seguente forma:

 12 
 L3 
 6 4 
− 2 Sym 
L L
K K12  EJ z  
[ K ] =  11  12 6 12 
 K 21 K 22  = − 3 
 L L2 L3 
− 6 2 6 4
 L2 L L2 L 
v1 θ1 v2 θ2

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Elementi Finiti “BEAM”

Sono elementi finiti monodimensionali costituiti da due


nodi di estremità.

I risultati che si possono ottenere da elementi di tipo BEAM


sono le coppie, le forze, gli spostamenti e le rotazioni ai
nodi.

Consentono di riprodurre il comportamento di molle di


flessione, di torsione e assiali lineari, combinando le
caratteristiche di rigidezza degli elementi finiti TRUSS,
TORSIONAL, BENDING.

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La matrice di rigidezza di un elemento BEAM è di seguito
riportata:

 EA 
 
 L 12 EJ 
 0 z 
 L 3

 12 EJ y 
 0 0 
 L3 Sym 
 0 GJ p 
0 0
 L 
 
 0 6 EJ 4 EJ z 
− 2z 0 0
 L L 
 6 EJ y 4 EJ y 
 0 0 0 0 
 L2 L 
 − EA EA 
0 0 0 0 0
 L L 
 12 EJ z 6 EJ z 12 EJ z 
 0 − 0 0 0 0 
 L3 L2 L3 
 12 EJ y 12 EJ y 
 0 0 − 0 6 EJ y 
 L3 0 − 2
0 0 L3 
GJ L GJ p
 0 0 0 −
p
0 0 0 0 0 
 L 2 EJ z 6 EJ z L 
 6 EJ z 0 0 4 EJ z 
 0 − 2 0 0 L L2 0 0 
 L 2 EJ y L 
 0 6 EJ y 0 0 0 6 EJ y 4 EJ y 
0 0 L − 0 0
 L2 L2 L 

u1 v 1 w1 θ1x θ1y θ1z u2 v2 w2 θ2x θ2y θ2z

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La relazione matriciale che lega forze e momenti a
spostamenti e rotazioni, attraverso la matrice di rigidezza, è
la seguente:

 F1x  u1 
F  v 
 1y   1 
 F1z  w1 
   
M 1x  θ 1x 
M  θ 1 y 
 1y
  
M 1z  θ 1z 
  = [K ] 
F
 2x  u 2 
 F2 y  v 2 
   
 F2 z   w2 
M  θ 
 2 x   2x 
M 2 y  θ 2 y 
   
M 2 z  θ 2 z 

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