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Problemi di Fisica
Elettromagnetismo
Il Campo Elettrico
Problema
I dati sono:
Soluzione
Le quattro cariche generano nell’origine degli assi i vettori campo elettrico E1, E2, E3, E4,
rispettivamente. Dobbiamo quindi trovare modulo e direzione di questi quattro vettori.
Ora dobbiamo trovare l’orientamento dei quattro vettori campo elettrico nell’origine, tenendo
presente che per una carica positiva il vettore campo elettrico è un vettore uscente dalla
carica, mentre per una carica negativa è un vettore entrante nella carica.
L’orientamento dei vettori è riportato nel seguente diagramma, dove abbiamo anche trovato
graficamente il vettore campo elettrico totale agente nell’origine:
Adesso possiamo trovare le componenti di ciascun vettore su ogni asse e quindi le componenti
del vettore campo elettrico totale ET:
Componenti di E1 Componenti di E2
E1X = E1 ⋅ cos α 1 = 4,8 ⋅ 10 −6 ⋅ cos 30° = 4,2 ⋅ 10 −6 N / C E2X = E2 ⋅ cos α 2 = 14,4 ⋅ 10 −6 ⋅ cos 70° = 4,9 ⋅ 10 −6 N / C
E1Y = E1 ⋅ senα 1 = 4,8 ⋅ 10 − 6 ⋅ sen30° = 2,4 ⋅ 10 − 6 N / C E2 Y = E2 ⋅ senα 2 = 14,4 ⋅ 10 − 6 ⋅ sen70° = 13,5 ⋅ 10 − 6 N / C
Componenti di E3 Componenti di E4
E3X = E3 ⋅ cos α 3 = 18 ⋅ 10 −6 ⋅ cos 40° = 13,8 ⋅ 10 −6 N / C E 4X = E 4 ⋅ cos α 4 = 1,6 ⋅ 10 −6 ⋅ cos 45° = 1,1 ⋅ 10 −6 N / C
E3Y = E3 ⋅ senα 3 = 18 ⋅ 10 − 6 ⋅ sen40° = 11,6 ⋅ 10 − 6 N / C E 4 Y = E 4 ⋅ senα 4 = 1,6 ⋅ 10 − 6 ⋅ sen45° = 1,1 ⋅ 10 − 6 N / C
Per ottenere il modulo di ET ci serviremo del teorema di Pitagora e per ottenere la sua
orientazione utilizzeremo la definizione di tangente:
E YT − 0,6 ⋅ 10 −6
tgα = = = −0,04 α = arctgα = −2,3°
E XT 14,2 ⋅ 10 − 6
IL CAMPO ELETTRICO Prof. A.Guarrera Liceo Scientifico Galilei-Catania
Problema
Una sfera conduttrice di raggio r = 10 cm inizialmente con velocità v0 = 1 m/s, entra in una
regione di spazio dove è presente un campo elettrostatico uniforme E = 100 V/m.
Soluzione
(1) v = v 0 − at
Sapendo che:
F
a= F = q⋅E q = 4πr 2 σ
m
la (1) diventa:
F qE 4πr 2 σE
v = v0 − t = v0 − t = v0 − t
m m m
da cui ricaviamo l’incognita tempo, tenendo presente che v = 0 (la sfera si ferma dopo un
tempo t):
mv 0 0,01 ⋅ 1
t = 2
= = 796s
4πr σE 4π ⋅ 0,12 ⋅ 10 − 6 ⋅ 100
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Problema
Tra due lastre caricate di segno opposto esiste un campo elettrico uniforme. Un elettrone viene
lasciato libero sulla superficie della lastra carica negativamente e colpisce la superficie della
lastra opposta, a distanza di 20 cm, in un tempo t = 1,5·10-8 s.
Soluzione
Per definizione il campo elettrico è dato da:
G
G F
E=
q
Pertanto, essendo un moto uniformemente accelerato (con a < 0), dalla legge del moto
ricaviamo l’accelerazione:
1 2 2s 2 ⋅ 0,2
s= at ⇒ a = 2 = = 0,18 ⋅ 1016 m / s 2
2 t (1,5 ⋅ 10 − 8 )2
per cui:
1,64 ⋅ 10 −15
E= = 1,02 ⋅ 10 4 N / C
1,602 ⋅ 10 − 19
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Problema
Due gusci sferici conduttori concentrici hanno raggi R1 = 0,145 m e R2 = 0,207 m. La sfera
interna reca una carica Q1 = -6,00·10-8 C. Un elettrone (e = 1,602·10-19C; m = 9,108·10-31kg)
sfugge dalla sfera interna con velocità trascurabile. Supponendo che tra le due sfere ci sia il
vuoto, calcolare con quale velocità l’elettrone colpisce la sfera esterna.
Soluzione
La sfera interna genera un campo elettrico pari a:
Q1 6,00 ⋅ 10 −8
E1 = K ⋅ = 9 ⋅ 10 9 ⋅ = 25714 N/C
R 12 0,145 2
per cui sull’elettrone che sfugge dalla superficie della sfera interna
agirà una forza pari a:
con una conseguente accelerazione, per la 2a legge della dinamica, data da:
F 4,1 ⋅ 10 −15
a= = = 0,45 ⋅ 1016 m / s 2
m 9,108 ⋅ 10 − 31
v = 2as
per cui, nel nostro caso, la velocità con la quale l’elettrone colpisce la sfera esterna è:
Problema
Un condensatore piano ha un campo elettrico E = 104 V/m e una lunghezza L = 5 cm. Un
elettrone entra tra le armature con una velocità v0 = 107 m/s ortogonale ad E.
Soluzione
Dalla definizione di campo elettrico ricaviamo che la forza elettrostatica che agisce
sull’elettrone è data da:
G G
F = q⋅E
y = v 0y ⋅ t (1)
vx = a ⋅ t (2)
L
Ricavando il tempo t dalla (1): t = e sostituendolo nella (2) otteniamo la componente
v 0y
x della velocità:
F
dove a = (2° principio della dinamica).
m
vy 10 7
tgα = = = 1,14 ⇒ α = 48,7°
vx 8,8 ⋅ 10 6
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Problema
Due superfici piane distano tra loro d = 0,5 cm e portano ciascuna una carica elettrica di
densità superficiale pari a +σ e –σ. Un elettrone le attraversa perpendicolarmente (si trascuri
la deviazione subita dall’elettrone). L’elettrone oltrepassa la superficie carica negativamente
con velocità v1 = 1,0·105 m/s e quella carica positivamente con velocità v2 = 1,0·106 m/s.
Soluzione
1. Dalla definizione di campo elettrico ricaviamo che la forza elettrostatica che agisce
sull’elettrone è data da:
G G
F = q⋅E (1)
La densità superficiale è data come formula inversa del campo elettrico di un condensatore
piano:
σ
E= ⇒ σ = E ⋅ ε0
ε0
Ma il campo elettrico non è noto, per cui dalla (1) si ricava che:
F
E=
e
pertanto il problema si riduce al calcolo della forza elettrica che agisce sull’elettrone.
F = m⋅a
dove l’accelerazione viene calcolata attraverso l’utilizzo delle leggi che regolano il moto
uniformemente accelerato:
⎧ v 2 − v1
⎪⎪a = t
⎨
⎪d = v t + 1 at 2
⎪⎩ 1
2
⎧ v 2 − v1 ⎧ v − v1
⎪⎪a = ⎧ v 2 − v1 ⎧ v 2 − v1 ⎧ v 2 − v1 ⎪ a= 2
t ⎪a = ⎪a = ⎪a = ⎪ t
⎨ ⇒ ⎨ t ⇒ ⎨ t ⇒ ⎨ t ⇒ ⎨
⎪d = v t + 1 ⋅ v 2 − v 1 ⋅ t 2/ ⎪2d = 2v t + v t − v t ⎪v t + v t = 2d ⎪(v + v )t = 2d ⎪t = 2 d
⎩ 1 2 1 ⎩ 1 2 ⎩ 1 2
⎩⎪
1 ⎪⎩
2 t/ v1 + v 2
⎧ 1 ⋅ 10 6 − 1 ⋅ 10 5
⎪a = −9
= 0,1 ⋅ 1015 m / s 2
⎪ 9,1 ⋅ 10
⎨
⎪ 2 ⋅ 0,5 ⋅ 10 − 2
⎪t = 5 6
= 9,1 ⋅ 10 − 9 s = 9,1ns
⎩ 1 ⋅ 10 + 1 ⋅ 10
F 0,9 ⋅ 10 −16
E= = = 0,56 ⋅ 10 3 N / C
e 1,6 ⋅ 10 − 19
In maniera alternativa, e più convincente, possiamo calcolare la forza che agisce sulla carica
attraverso l’utilizzo del teorema dell’energia cinetica, che stabilisce:
la variazione di energia cinetica della particella è uguale al lavoro compiuto dalle forze del
campo sulla particella:
L = ∆E c =
1
2
1
2
1
2
( 1
) [ ]
mv 22 − mv 12 = m ⋅ v 22 − v 12 = ⋅ 9,1 ⋅ 10 − 31 ⋅ (10 6 )2 − (10 5 )2 = 4,5 ⋅ 10 − 19 J
2
L 4,5 ⋅ 10 −19
L = F⋅d⇒F = = = 9 ⋅ 10 − 17 N
d 0,5 ⋅ 10 − 2
per cui possiamo calcolare il campo elettrico e quindi la densità di carica superficiale:
F 9 ⋅ 10 −17
E= = = 0,56 ⋅ 10 3 N / C
e 1,6 ⋅ 10 − 19
3. Se al posto dell’elettrone poniamo un protone, in base alla legge (1), avremo che la
particella, essendo carica positivamente, subirà una decelerazione se entrerà dalla parte
della superficie carica negativamente (vedi figura), e una accelerazione se entrerà dalla
parte della superficie carica positivamente (vedi figura).
I calcoli da eseguire al punto 2. e al punto 3. sono gli stessi di quelli eseguiti al punto 1.
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Problema
Determinare il punto nel quale una goccia carica d’inchiostro tocca il foglio di carta. I dati del
problema sono:
Soluzione
La goccia viene caricata negativamente nell’apposito dispositivo ed entra con una velocità Vx
tra i piatti deflettenti, dove viene deflessa verso l’alto dalla presenza del campo elettrico E
diretto verso il basso, infatti:
F − 2,1 ⋅ 10 −7
F = m ⋅ ay ⇒ ay = = = −1,6 ⋅ 10 3 m / s 2
m 1,3 ⋅ 10 − 10
Pertanto:
lungo l’asse X il moto della goccia è rettilineo uniforme, per cui la legge del moto è:
1) L = Vx · t
lungo l’asse Y il moto è uniformemente accelerato, per cui la legge del moto è:
1
2) y = g ⋅ t2
2
L 1,6 ⋅ 10−2
t= = = 0,09 ⋅ 10−2 s
Vx 18
E sostituendola nella 2), otteniamo il punto nel quale la goccia tocca il foglio di carta:
1
y= ⋅ 9,8 ⋅ (0,09 ⋅ 10−2 )2 = 6,5 ⋅ 10−5 = 0,65mm
2
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Problema
Data la distribuzione di carica in figura, determinare il flusso del campo elettrico attraverso la
superficie S.
I dati sono:
S
+
Q1
+
Q4
Q2 - Q3-
Q6neutra
Q5-
Soluzione
Il flusso del campo elettrico attraverso la superficie S, che chiameremo superficie gaussiana, si
calcola attraverso la legge di Gauss:
G
Φ(E) =
∑ Q int erna
=
Q1 + Q 2 + Q 3
=
+ 3,1 ⋅ 10 − 9 − 5,9 ⋅ 10 − 9 − 3,1 ⋅ 10 − 9
= −670
N ⋅ m2
ε0 ε0 8,85 ⋅ 10 − 12 C
Notare:
• La carica neutra non dà nessun contributo al flusso, anche se è inclusa nella superficie S
• Le cariche Q4 e Q5 non danno nessuno contributo al flusso perché sono esterne alla
superficie S e non sono perciò incluse in ΣQinterna
• Il segno meno indica che la carica netta all’interno della superficie S è negativa e che il
flusso attraverso S è entrante.
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Problema
La parte visibile di un fulmine è preseduta da una fase invisibile in cui una colonna di elettroni
si estende da una nuvola verso terra. Questi elettroni provengono dalla nuvola e dalle molecole
dell’aria ionizzate all’interno della colonna. La densità di carica lineare lungo la colonna è
tipicamente λ = -1 · 10-3 C/m. Quando la colonna raggiunge la terra, gli elettroni contenuti in
essa vengono scaricati rapidamente a terra. Durante la scarica, le collisioni tra gli elettroni e
l’aria della colonna danno luogo ad un lampo brillante di luce. Se le molecole d’aria si ionizzano
quando l’intensità di campo elettrico è E = 3 · 106 N/C, qual è il raggio della colonna?
Soluzione
Per risolvere questo problema, facciamo prima delle considerazioni di carattere generale. Sia
data una bacchetta di plastica, carica, infinitamente
lunga, con una densità di carica λ uniforme.
Troviamo il campo elettrico ad una distanza R
dall’asse della bacchetta, utilizzando il teorema di
Gauss.
La scelta della superficie gaussiana dovrebbe
adattarsi alla simmetria del problema, che è
cilindrica, per cui scegliamo un cilindro circolare di
raggio R e lunghezza h, coassiale con la bacchetta.
Notare :
• α = 0° tra E ed S ⇒ cos 0° = 1
SL = 2πR ⋅ h
G
Φ(E) =
∑Q int
⇒ E ⋅ 2πR ⋅ h =
λ ⋅h
⇒E=
λ
(1) dove: Qint = λ ⋅ h
ε0 ε0 2πε 0 ⋅ R
Ritorniamo al nostro problema, e sebbene la colonna non sia rettilinea né infinitamente lunga,
si può considerare approssimativamente una carica lineare.
λ 1 ⋅ 10 −3
R= = = 6m
2πε 0 ⋅ E 2π ⋅ 8,85 ⋅ 10 −12 ⋅ 3 ⋅ 106
Notare
Problema
Un pendolino elettrico di massa m = 4,0 g e carica q = 0,20 µF si trova in equilibrio nel campo
elettrico generato da un filo carico infinitamente lungo, la cui densità lineare di carica è λ =
4,0·10-5 C/m.
Se all’equilibrio la distanza della sferetta del pendolino dal filo carico è r = 1,5 m e il pendolino
è deviato di un angolo θ rispetto alla verticale, calcolare:
Soluzione
λ
E=
2πε 0r
4,0 ⋅ 10 −5
E= − 12
= 4,8 ⋅ 105 N/C
2π ⋅ 8,85 ⋅ 10 ⋅ 1,5
Fissato un sistema di assi cartesiani, scomponiamo la (1) secondo gli assi e otteniamo un
sistema di due equazioni nelle incognite T e θ :
⎧qE − T sin ϑ = 0
⎨
⎩T cos ϑ − mg = 0
qE 0,20 ⋅ 10 −6 ⋅ 4,8 ⋅ 10 5
tgϑ = = = 2,45 ⇒ ϑ = 68°
mg 4,0 ⋅ 10 − 3 ⋅ 9,81
mg 4,0 ⋅ 10 −3 ⋅ 9,81
T = = = 0,10 N
cos ϑ cos 68
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Problema
Determinare il campo elettrico generato in ogni punto dello spazio da una sfera conduttrice
omogenea di raggio R elettrizzata con una carica Q
Soluzione
In condizioni di equilibrio elettrostatico il campo elettrico, in base al teorema di Gauss, è nullo
in tutti i punti interni alla sfera.
Inoltre sappiamo che la carica elettrica di un conduttore si distribuisce interamente sulla sua
superficie. In particolare, avendo a che fare con una sfera conduttrice, ossia con un conduttore
di forma simmetrica, la carica Q si disporrà sulla superficie in maniera uniforme.
Si tratta, dunque, di una distribuzione superficiale di carica a simmetria sferica, il cui campo
elettrico esterno coincide con quello di una carica puntiforme Q posta nel centro.
Q
E=K⋅
r2
ossia il campo decresce come 1/r2 a partire dal valore
Q
massimo Emax = K ⋅ 2 raggiunto sulla superficie della
R
sfera (r = R)
Problema
Quattro cariche puntiformi sono disposte nei vertici di un quadrato come in figura. Dopo aver
eseguito una rappresentazione in scala dei campi generati dalle singole cariche nel centro del
quadrato, determinare il campo elettrico totale.
Soluzione
Q1 Q2
E3
D
L
E1
E4
E2
ET
Q3 Q4
IL CAMPO ELETTRICO Prof. A.Guarrera Liceo Scientifico Galilei-Catania
La distanza di ciascuna carica dal centro del quadrato è pari alla metà della diagonale del
quadrato, che si calcola applicando il teorema di Pitagora al triangolo di lato L:
D
D = L2 + L2 = 2L2 = L ⋅ 2 = 0,1 ⋅ 2 = 0,14m ⇒ = 0,07m
2
Il campo elettrico prodotto da ciascuna carica nel centro del quadrato è dato da:
Q1 3 ⋅ 10 −10 Q2 6 ⋅ 10 −10
E1 = K ⋅ 2
= 9 ⋅ 10 9 ⋅ 2
= +5,5 ⋅ 10 2 N / C E2 = K ⋅ 2
= 9 ⋅ 10 9 ⋅ 2
= +11 ⋅ 10 2 N / C
⎛D⎞ (0,07) ⎛D⎞ (0,07)
⎜ ⎟ ⎜ ⎟
⎝2⎠ ⎝2⎠
Q3 6 ⋅ 10 −10 Q4 (−2 ⋅ 10 −10 )
E3 = K ⋅ 2
= 9 ⋅ 10 9 ⋅ 2
= +11 ⋅ 10 2 N / C E4 = K ⋅ 2
= 9 ⋅ 10 9 ⋅ 2
= −3,7 ⋅ 10 2 N / C
⎛D⎞ (0,07) ⎛D⎞ (0,07)
⎜ ⎟ ⎜ ⎟
⎝2⎠ ⎝2⎠
A questo punto siamo in grado di riportare in scala i singoli campi elettrici e determinare
graficamente il campo elettrico totale prodotto nel centro del quadrato. Come si vede dalla
figura, i campi elettrici E2 e E3 sono uguali ed opposti, quindi si annullano, mentre E1 e E2 sono
concordi e quindi si possono sommare. Pertanto il campo elettrico totale è dato da:
Problema
Due cariche puntiformi Q1 = 20 µC e Q2 = -40µC distano 1 m l’una dall’altra. Determinare il
punto sulla retta individuata dalle due cariche in cui il campo elettrico è nullo.
Soluzione
Q1 E1 Q2
E1 E2 E2 E1 X
+
E2 -
B C
A
L
x
se il punto fosse C, in esso agirebbero due campi elettrici opposti, ma E2 sarebbe più
grande di E1 in quanto la carica Q2, oltre ad essere più vicina al punto C, ha un valore più
grande della carica Q1;quindi nel punto C il campo elettrico totale non può essere nullo;
se il punto fosse in B, su di esso agirebbero due campi elettrici concordi, per cui in B il
campo elettrico totale non può essere nullo;
La condizione per cui nel punto A il campo elettrico totale sia nullo è la seguente:
(1) E1 - E2 = 0
Se fissiamo l’origine dell’asse X nel punto A e indichiamo con x la posizione del punto A
rispetto a Q1, la (1) diventa:
Q1 Q2 20 ⋅ 10 −6 40 ⋅ 10 −6 1 2
K/ ⋅ 2
= K/ ⋅ 2
⇒ 2
= 2
⇒ 2
= ⇒ (x + L)2 = 2x 2
x (x + L) x (x + L) x (x + L)2
x 2 + 2x ⋅ L + L2 − 2x 2 = 0 ⇒ −x 2 + 2x ⋅ L + L2 = 0 ⇒ x 2 − 2x ⋅ L − L2 = 0 ⇒ x 2 − 2x − 1 = 0
Per come abbiamo fissato l’asse X, la soluzione x2 è da scartare per cui la soluzione del
problema è:
x2 = 2.41 m
il campo elettrico è nullo all’esterno del segmento individuato dalle due cariche a 2,41 m di
distanza da Q1.
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Problema
Determinare in quale punto P, compreso tra due cariche, il campo elettrico è nullo. In dati
sono:
Soluzione
Q2
Q1 P
E2 E1
+ X
++
x d-x
La condizione per cui nel punto P il campo elettrico totale sia nullo è la seguente:
(1) E1 = E2
Q1 Q2 1,5 ⋅ 1/ 0/ −7 3,5 ⋅ 1/ 0/ −7
K/ ⋅ 2
= K/ ⋅ 2
⇒ 2
= 2
⇒ 1,5 ⋅ (d − x)2 = 3,5 ⋅ x2 ⇒ 1,5 ⋅ (0,7 − x)2 = 3,5 ⋅ x 2 ⇒
x (d − x) x (d − x)
1,5 ⋅ (0,49 + x − 1,4x) = 3,5x ⇒ 0,74 + 1,5x2 − 2,1x = 3,5x2 ⇒ 2x 2 + 2,1x − 0,74 = 0
2 2
− b ± b 2 − 4ac − 2,1 ± 4,4 + 5,9 − 2,1 ± 3,2 − 2,1 + 3,2 − 2,1 − 3,2
x = = = ⇒ x1 = = 0,28m ⇒ x 2 = = −1,3m
2a 4 2 4 4
Per come abbiamo fissato le cariche sull’asse X (ricorda che la carica Q1 è nell’origine dell’asse
X), la soluzione x2 è da scartare (perché si riferisce ad un punto che è alla sinistra della carica
Q1), per cui la soluzione del problema è:
x2 = 0,28 m
perché rappresenta la posizione di un punto P compreso tra le due cariche, come richiesto dal
problema.
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Problema
Una piccola sfera di plastica di masse m = 3g e carica elettrica q1 = +2µC viene lanciata, alla
velocità v1 = 4 m/s, contro una sfera metallica ferma avente carica elettrica q2 = + 4µC. E
distante d = 4m. Determinare la distanza tra le due sfere nel punto di massimo avvicinamento.
Soluzione
q1 P q2
V1 x
Le due cariche, avendo lo stesso segno, tendono a respingersi; però la carica q1, avendo
un’energia cinetica, riesce a vincere la forza repulsiva e quindi si avvicina alla carica q2 fino alla
posizione P, che rappresenta il punto di massimo avvicinamento. Poiché la forza elettrica è
conservativa, l’energia totale del sistema si conserva durante il movimento:
1 q ⋅q q ⋅q
EC + U = cos tan te ⇒ mv2 + K ⋅ 1 2 = K ⋅ 1 2
2 d x
Sostituendo i dati del problema, otteniamo una equazione di 1° grado dove l’incognita è
proprio la posizione di massimo avvicinamento:
Problema
Due elettroni distano 2 m. Un altro elettrone, lanciato dall’infinito, si ferma a metà strada tra
essi. Quale deve essere la sua velocità iniziale?
Soluzione
Per il principio di conservazione, l’energia meccanica dell’elettrone proveniente dall’infinito
(cinetica + potenziale), si conserva:
Poiché l’elettrone proviene dall’infinito, la sua energia potenziale iniziale è nulla; mentre,
poiché si ferma a metà strada tra i due elettroni, la sua energia cinetica finale è nulla.
Pertanto, il principio di conservazione diventa:
1 ⎛ e2 e 2 ⎞⎟ 1 4e 2
E Ci = U f ⇒ mv i2 = K ⋅ ⎜ + ⇒ mv i2 = K ⋅
2 ⎜d /2 d /2⎟ 2 d
⎝ ⎠
da cui è possibile ricavare l’incognita vi:
8Ke 2 8 ⋅ 9 ⋅ 10 9 ⋅ (1,602 ⋅ 10 − 19 )2
vi = = = 32 m/s
md 9,108 ⋅ 10 − 31 ⋅ 2
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Problema
In un campo elettrico, per trasportare una particella da un punto A a un punto B fra i quali
esiste una differenza di potenziale VAB = 3,0·105 V, la forza del campo elettrico compie un
lavoro L = 4,8·10-14 J.
Supponendo che sulla particella non agiscano altre forze diverse da quella elettrica,
determinare:
Soluzione
Dalla definizione di differenza di potenziale ricaviamo il valore della carica della particella:
L L 4,8 ⋅ 10 −14
⇒q= VAB = = = 1,6 ⋅ 10 − 19 C
q VAB 3,0 ⋅ 105
Attraverso l’ausilio del teorema dell’energia cinetica determiniamo l’aumento dell’energia
cinetica della carica:
∆E = L = 4,8 ⋅ 10 −14 J
Problema
12 elettroni sono posti ugualmente distanziati su un cerchio di raggio R = 1 mm . Rispetto a V
= 0 all'infinito (preso come livello di zero per il potenziale):
1. che valore hanno il potenziale elettrico ed il campo elettrico nel centro C del cerchio
Soluzione
1. Poiché tutti gli elettroni hanno la stessa carica negativa e tutti sono disposti alla stessa
distanza R dal centro, il potenziale nel punto C, con l’ausilio del principio di
sovrapposizione, è:
n n
1 qi 1 e 1,6 ⋅ 10 −19
V = ∑
i =1
Vi =
4πε 0 ∑
i=
ri
= −12 ⋅ ⋅
4πε 0 R
= −12 ⋅ 9 ⋅ 10 9 ⋅
10 − 3
= −173 ⋅ 10 − 7 V
E=0
Problema
Calcolare il potenziale elettrico nel punto P al centro di un quadrato di lato L = 1,3 m e sui cui
vertici sono collocate quattro cariche puntiformi:
Q1 = + 12 nC Q2 = - 24 nC Q3 = + 31 nC Q4 = + 17 nC
Soluzione
n n
1 qi (12 − 24 + 31 + 17) ⋅ 10 −9
V = ∑V
i =1
i =
4πε 0 ∑r
i= i
= 9 ⋅ 10 9 ⋅
0,92
= 352 V
2 2
⎛L ⎞ ⎛L ⎞ L 1,3
dove: r = ⎜ ⎟ +⎜ ⎟ = = = 0,92 m
⎝2⎠ ⎝2⎠ 2 2
Problema
Calcolare il potenziale del campo elettrico di una carica Q = 2,0 µC nel punto P distante 1,0 m.
Quanto vale il lavoro compiuto contro le forze del campo per spostare una carica q = -1,0 µC
dal punto P al punto O che dista 2,0 m da Q.
Soluzione
1 Q 2,0 ⋅ 10 −6
V = ⋅ = 9 ⋅ 10 9 ⋅ = 18 ⋅ 10 3 V
4πε 0 d 1
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Q⋅q ⎛1 1 ⎞ ⎛1 1 ⎞
L = ⋅ ⎜⎜ − ⎟⎟ = 9 ⋅ 10 9 ⋅ 2,0 ⋅ 10 − 6 ⋅ 1,0 ⋅ 10 − 6 ⋅ ⎜ − ⎟ = 9 ⋅ 10 − 3 J
4πε 0 ⎝ d d1 ⎠ ⎝1 2 ⎠
Problema
Le cariche elettriche puntiformi Q1 = -40,0 nC e Q2 = +20,0 nC sono separate da una distanza
d = 10,0 m.
Determinare sulla retta passante per le due cariche i punti in cui il potenziale elettrico
è nullo.
Soluzione
1 Q
V = ⋅ (1)
4πε 0 r
Pertanto il potenziale totale V, che per il principio di sovrapposizione è la somma algebrica dei
singoli potenziali V1 e V2, sarà nullo nei punti in cui V1 e V2 sono uguali in valore assoluto.
Il potenziale V non si può annullare in nessun punto alla sinistra della carica Q1 in quanto in
questi punti V1 è sempre maggiore di V2 visto che dai dati del problema Q1 è maggiore di Q2 e
dalla (1) il potenziale è direttamente proporzionale alla carica ed inversamente proporzionale
alla distanza.
Pertanto il potenziale si potrà annullare solo nei punti più vicini a Q2, e cioè nei punti compresi
tra le due cariche e a sinistra di Q2.
Indichiamo con x l’ascissa di un punto a potenziale nullo e supponiamo che si trovi a destra di
Q2 e applichiamo, quindi, il principio di sovrapposizione:
n
1 Q 1 Q2 Q Q2
V = ∑Vi =1
i = V1 + V2 = 0 ⇒ ⋅ 1 +
4πε 0 x
⋅
4πε 0 x − d
=0⇒ 1 +
x x−d
=0
d ⋅ Q1 10,0 ⋅ (−40,0 ⋅ 10 −9 )
x = = = 20,0 m
Q1 + Q 2 (−40,0 + 20,0) ⋅ 10 − 9
Vediamo se esiste anche tra le due cariche un punto a potenziale nullo. Indichiamo ancora con
x l’ascissa di tale punto e applichiamo di nuovo il principio di sovrapposizione:
n
1 Q 1 Q2 Q Q2
V = ∑Vi =1
i = V1 + V2 = 0 ⇒ ⋅ 1 +
4πε 0 x
⋅
4πε 0 d − x
=0⇒ 1 +
x d−x
=0
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− d ⋅ Q1 − 10,0 ⋅ (−40,0 ⋅ 10 −9 )
x = = = 6,67 m
− Q1 + Q 2 (40,0 + 20,0) ⋅ 10 − 9
In definitiva esistono due punti a potenziale nullo sulla retta passante per le due cariche.
Problema
In un condensatore piano ideale, infinitamente esteso, le due armature possiedono densità
superficiali di carica rispettivamente uguali a +σ e a –σ.
Determinare il campo elettrico all’interno e all’esterno del condensatore.
Soluzione
σ
E1 =
2ε 0
E2 = E1
All'esterno del condensatore i due campi elettrici si annullano, per cui il campo risultante ha
modulo:
E=0
Nello spazio compreso fra le due piastre, invece, i due campi hanno verso concorde e quindi i
loro moduli, entrambi uguali a:
σ
E1 = E2 =
2ε 0
si sommano.
σ σ σ
E = E1 + E2 = + =
2ε 0 2ε 0 ε0
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Problema
Una particella di massa m = 2,0 g e carica q = -2,5·105 C si trova in equilibrio nel campo
elettrico uniforme di un condensatore carico.
Calcolare la densità superficiale di carica sulle armature del condensatore.
Soluzione
σ
E=
ε0
σ = ε 0E
Pertanto il problema si riduce al calcolo del campo elettrico tra le armature del condensatore.
Poiché la particella è in equilibrio nel campo elettrico, le due forze che agiscono su q, la forza
peso P = mg diretta verticalmente verso il basso e la forza elettrica F = -qE diretta
verticalmente verso l’alto, per la condizione di equilibrio, si devono bilanciare, quindi:
qE = mg
mg 2,0 ⋅ 10 −3 ⋅ 9,81
E= = = 7,8 ⋅ 10 − 8 N / C
q 2,5 ⋅ 10 5
Problema
Due condensatori di capacità 3 µF e 6 µF rispettivamente sono connessi in serie ed il sistema
così ottenuto è caricato a 500 V. Calcolare la carica su ciascuna armatura e l’energia
immagazzinata da ciascun condensatore.
Soluzione
C1 C2 CE
V
V
Poiché i condensatori sono in serie, sulle loro armature si accumulerà una stessa carica, che è
la stessa che si accumula sul condensatore equivalente:
1 1 1 1 1 1
= + = + = 0,5 ⇒ CE = = 2µF
CE C1 C2 3 6 0,5
L’energia immagazzinata da ciascun condensatore, sotto forma di energia elettrica, non è altro
il lavoro speso dal generatore per caricare i singoli condensatori:
1 Q2 1 (10−3 )2
E1 = L1 = ⋅ = ⋅ = 0,17J
2 C1 2 3 ⋅ 10−6
1 Q2 1 (10−3 )2
E2 = L 2 = ⋅ = ⋅ = 0,08J
2 C2 2 6 ⋅ 10−6
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Problema
Due condensatori di capacità 4µF e 8µF collegati in parallelo sono caricati con una differenza di
potenziale di 100 V. Determinare la carica accumulata sulle armature di ciascun condensatore
e l’energia immagazzinata dal sistema.
Soluzione
C1
CE
C2
V V
I due condensatori, essendo in parallelo, sono sottoposti alla stessa differenza di potenziale V,
per cui la carica accumulata su di essi è data da:
Q1 = C1 ⋅ V = 4 ⋅ 10 −6 ⋅ 100 = 4 ⋅ 10 −4 C
Q 2 = C 2 ⋅ V = 8 ⋅ 10 − 6 ⋅ 100 = 8 ⋅ 10 − 4 C
Per calcolare l’energia immagazzinata dal sistema, dobbiamo prima calcolare la capacità
equivalente, che nel caso di condensatori in parallelo è data da:
C E = C1 + C 2 = 4 + 8 = 12µF
per cui:
1 1
E=L = C E V 2 = ⋅ 12 ⋅ 10 − 6 ⋅ 100 2 = 6 ⋅ 10 − 2 J
2 2
Ricorda: l’energia immagazzinata dal sistema sotto forma di energia elettrica è il lavoro speso
dal generatore V per caricare il condensatore equivalente che rappresenta il sistema dei due
condensatori.
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Problema
Una sfera metallica di 10 cm di raggio è portata al potenziale di 2·104 V. Determinare la
capacità e la carica della sfera.
Soluzione
Dalla formula del potenziale di un conduttore sferico ricaviamo la carica della sfera:
1 Q
V = ⇒ Q = 4πε 0 ⋅ V ⋅ R = 4π ⋅ 8,86 ⋅ 10 − 12 ⋅ 2 ⋅ 10 4 ⋅ 10 ⋅ 10 − 2 = 223 ⋅ 10 − 9 C
4πε 0 R
Q 223 ⋅ 10−9
C= = 4
= 111,5 ⋅ 10−13F = 11,2 ⋅ 10−12F = 11,2pF
V 2 ⋅ 10
Problema
Un condensatore piano ha le armature circolari di raggio 10 cm, distanti tra loro 2 cm, e come
dielettrico l’aria. Quanta energia viene immagazzinata dal condensatore se è caricato con una
differenza di potenziale (d.d.p.) uguale a 1000 V?
Soluzione
1
E= CV 2
2
e per calcolarla dobbiamo prima determinare il valore della capacità. Poiché il problema
fornisce le caratteristiche geometriche e fisiche del condensatore, allora la capacità la
calcoliamo come:
S 3,14 ⋅ 10−2
C = ε0 = 8,86 ⋅ 10−12 ⋅ −2
= 13,9 ⋅ 10−12F = 13,9pF
d 2 ⋅ 10
dove:
S = πR 2 = π ⋅ (10 ⋅ 10 −2 )2 = 3,14 ⋅ 10 −2 m2
In definitiva:
1
E= ⋅ 13,9 ⋅ 10−12 ⋅ 10002 = 7 ⋅ 10−6 J
2
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Problema
Un condensatore piano , con le armature di superficie 20,0 cm2 distanti nel vuoto 1,00 mm,
viene caricato con una differenza di potenziale di 1000 V.
Calcolare:
Soluzione
S 20,0 ⋅ 10 −4
C = ε0 = 8,859 ⋅ 10 − 12 ⋅ = 17,7 ⋅ 10 − 12 F = 17,7pF
d 1,00 ⋅ 10 − 3
Dalla definizione di capacità ricaviamo la formula per calcolare la carica accumulata sulle
armature:
Q
C= ⇒ Q = C ⋅ V = 17,7 ⋅ 10 − 12 ⋅ 1000 = 17,7 ⋅ 10 − 9 C = 17,7nC
V
1 1
E=L = QV = ⋅ 17,7 ⋅ 10 − 9 ⋅ 1000 = 8,85 ⋅ 10 − 6 J = 8,85µJ
2 2
3. Poiché fra le armature del condensatore esiste un campo elettrico che si annulla quando il
condensatore si scarica, possiamo anche pensare che l’energia spesa dal generatore per
caricare il condensatore venga immagazzinata nel campo elettrico. Pertanto possiamo parlare
di densità di energia del campo elettrico, che calcoliamo nel seguente modo:
1 1
u= ε 0 E 2 = ⋅ 8,859 ⋅ 10 − 12 ⋅ (10 6 ) 2 = 4,43 J/m3
2 2
V 1000
E= = = 10 6 V/m
d 1,00 ⋅ 10 − 3
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Problema
Un condensatore C1 = 3,55 µF viene caricato a una differenza di potenziale V0 = 6.30 V,
utilizzando una batteria da 6.30 V. La batteria viene poi rimossa e il condensatore viene
connesso a un secondo condensatore C2 = 8,95 µF.
1. Cosa succede dopo che l'interruttore S è stato chiuso? una certa carica scorre da C1 a C2
fino a che non si raggiunge una condizione di equilibrio in cui entrambi i condensatori
presentano la stessa differenza di potenziale V.
Soluzione
q0 = q1 + q2
C1 V0 = C1 V + C 2 V
C1 3,55
V = V0 ⋅ = 6,30 ⋅ = 1,79 J
C1 + C 2 3,55 + 8,95
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Problema
Un condensatore C = 2µF è caricato con una differenza di potenziale Vi = 200 V. Esso, dopo il
distacco dal generatore, viene collegato in parallelo ad un condensatore C = 6µF, inizialmente
scarico.
Calcolare:
Soluzione
C p = C1 + C 2
C1 2
Vf = ⋅ Vi = ⋅ 200 = 50 V
C1 + C 2 2+6
1 1
Ui = C1 Vi2 Uf = (C1 + C 2 )Vf2
2 2
1 1
Ui = ⋅ 2 ⋅ 10 − 6 ⋅ 200 2 = 0,04 J Uf = ⋅ 8 ⋅ 10 − 6 ⋅ 50 2 = 0,01 J
2 2
OSSERVAZIONE - Come era prevedibile, l’energia elettrostatica del sistema è diminuita nel
passaggio da una configurazione all’altra, e la variazione di energia si è trasformata in calore,
per effetto Joule, nei conduttori che collegano i due condensatori in parallelo.
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Problema
Un condensatore è costituito da due armature piane e parallele di superficie S = 80 cm2 poste
a una distanza d = 2 mm. Fra le armature c’è il vuoto. Il condensatore viene caricato portando
le sue armature ad una differenza di potenziale V = 100 V. Staccato il condensatore dal
generatore, una delle armature viene allontanata finché la distanza fra le armature diventa d1
= 1 cm.
Calcolare:
Soluzione
S S
Ci = ε 0 C fi = ε 0 (2)
d d1
la (1) diventa:
S S V V
ε0 ⋅ Vi = ε 0 ⋅ Vf ⇒ i = f
d d1 d d1
d1 10 −2
Vf = ⋅ Vi = ⋅ 100 = 500 V
d 2 ⋅ 10 − 3
1 1
Ui = C i Vi2 = ⋅ 35,4 ⋅ 10 − 12 ⋅ 100 2 = 0,18 ⋅ 10 − 6 J = 0,18µJ
2 2
1 1
Uf = C f Vf2 = ⋅ 7,08 ⋅ 10 − 12 ⋅ 500 2 = 0,89 ⋅ 10 − 6 = 0,89µJ
2 2
80 ⋅ 10 −4
C i = 8,859 ⋅ 10 − 12 ⋅ −3
= 35,4 ⋅ 10 − 12 F = 35,4 pF
2 ⋅ 10
80 ⋅ 10 −4
C f = 8,859 ⋅ 10 − 12 ⋅ = 7,08 ⋅ 10 − 12 F = 7,08 pF
10 − 2
Il lavoro fatto per spostare le armature è pari alla differenza delle energie potenziali
elettrostatiche: